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Sommelier Prof. Stefano Isidori<br />
Molto bistrattato anche<br />
dagli esperti perché considerato<br />
erroneamente<br />
un “ermafrodita”: cioè né<br />
bianco (con la sua gioiosa<br />
freschezza) né rosso<br />
(con la sua prorompente<br />
forza) ma un liquido<br />
vago da utilizzare<br />
come ripiego; invece<br />
se ben fatto possiede<br />
un grande fascino<br />
e riesce a soddisfare<br />
pienamente i nostri<br />
organi sensoriali.<br />
Sicuramente nato<br />
per caso, la leggenda<br />
lo vuole legato al vino<br />
che il contadino sottraeva<br />
dalla botte per farsi la<br />
sua scorta all’insaputa del<br />
fattore di turno o del padrone.<br />
Ha goduto di grande notorietà<br />
fino alla metà del novecento,<br />
era il vino <strong>della</strong> nobiltà francese e<br />
italiana, sembrava riservato a loro.<br />
In quel periodo i vini erano - diciamo<br />
- particolari, perché prodotti<br />
con tecniche ancora arcaiche: i<br />
bianchi - poco prodotti - avevano<br />
colori ossidati e subito diventavano<br />
aceto per le scarse condizioni<br />
igieniche; i rossi - destinati al<br />
popolo - erano forti e alcolici. La<br />
Nobiltà, che si doveva comunque<br />
distinguere, consumava prevalentemente<br />
il vino rosato, dai colori<br />
raggianti, dai profumi delicati e<br />
dal <strong>gusto</strong> soave.<br />
In Italia, così come in Francia,<br />
possiamo tranquillamente affermare<br />
che si è sempre prodotto:<br />
dai kretzer dell’Alto Adige ai rosati<br />
del Salento pugliese, dal Chiaretto<br />
del Garda, apprezzato da Papa<br />
Pio X, al nostro vicino Cerasuolo<br />
d’Abruzzo.<br />
...Appunti sul vino<br />
IL VINO<br />
ROSATO<br />
Nelle Marche sono IGT e derivano da uve<br />
Sangiovese e Montepulciano, anche se negli ultimi<br />
tempi sono prodotti con altre uve autoctone tipo<br />
Lacrima e Vernaccia.<br />
Nelle Marche, e più in<br />
dettaglio nella nostra area,<br />
sono ottenuti da uve Sangiovese<br />
e Montepulciano, e così<br />
deve rimanere, produrre vino<br />
con quello che è sempre stato.<br />
Negli ultimi anni questo<br />
vino ha ritrovato giovinezza<br />
e splendore sulla scia delle<br />
bollicine rosate, provenienti<br />
da zone vocate del Trentino<br />
e <strong>della</strong> Lombardia, ma<br />
anche dalle Marche (come<br />
non citare quelle dell’Azienda<br />
Colli di Serrapetrona che<br />
spumantizza Vernaccia, o<br />
dell’Azienda Monteschiavo<br />
che utilizza il vitigno Lacrima<br />
per un fragrante spumante o<br />
<strong>della</strong> storica Garofoli che ha<br />
commercializzato un notevole<br />
Metodo Classico a base<br />
di Montepulciano, vera delizia<br />
per naso e palato) e sono<br />
sempre più le aziende che<br />
lo propongono, lavorando<br />
egregiamente e sfornando<br />
gradevolissimi rosati.<br />
Apprezzati sempre più in<br />
estate perché posseggono le<br />
caratteristiche fragranti, fruttate<br />
e fresche dei bianchi ma<br />
con un qualcosa in più al <strong>gusto</strong><br />
determinato dai polifenoli.<br />
Bevuti freschi di vendemmia<br />
esaltano la cucina<br />
primaverile ed estiva: da provare<br />
sulla pasta pomodoro<br />
fresco e basilico o con leggeri<br />
ragù. Fantastici su brodetti<br />
e guazzetti di pesce <strong>della</strong> nostra<br />
regione, nonché su tutti i<br />
primi piatti rossi di mare. Un<br />
po’ più maturi sono da accompagnare<br />
allo stoccafisso<br />
in porchetta ma anche su<br />
animali da cortile salsati.<br />
23 <strong>della</strong> <strong>vita</strong>