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Non fidatevi neppure <strong>della</strong> scritta promozionale<br />
“senza zucchero” ma leggete attentamente le<br />
etichette. Se tra gli ingredienti compare una delle<br />
seguenti diciture “sciroppo di glucosio” “sciroppo<br />
di fruttosio” “maltosio” “amido di mais” “sciroppo<br />
di cereali” l’alimento contiene indirettamente dello<br />
zucchero. Queste sostanze infatti hanno un altissimo<br />
indice glicemico che le rende del tutto simili al<br />
saccarosio. Per esempio un’azienda può usare una<br />
combinazione di saccarosio, fruttosio, sciroppo di<br />
cereali, sciroppo di grano, zucchero di canna non<br />
raffinato, destrosio e altri zuccheri per essere sicura<br />
che nessuno di essi sia presente in quantità sufficiente<br />
da arrivare nelle prime posizioni dell’elenco<br />
degli ingredienti. Questo inganna i consumatori, soprattutto<br />
i diabetici: non c’è il saccarosio (il comune<br />
zucchero) ma ci sono altri zuccheri ancora più<br />
dannosi per la glicemia (es. lo sciroppo di glucosio).<br />
È un modo per spostare artificialmente lo zucchero<br />
più giù nella lista degli ingredienti, non informando<br />
sul contenuto reale di zucchero presente nell’intero<br />
prodotto.<br />
<strong>Il</strong> produttore può affiancare agli additivi registrati<br />
con la sigla europea altri additivi scritti con<br />
il nome per esteso. In questo caso il consumatore è<br />
tratto in inganno poiché portato a pensare che gli<br />
additivi impiegati siano solo quelli contrassegnati<br />
con la sigla “E”. I dubbi sulla dannosità di alcuni<br />
additivi sono ancora molti. Nonostante la legge fissi<br />
i livelli massimi consentiti, questi fanno riferimento<br />
ad un consumo moderato di alimenti, cioè non<br />
considerano la somma di tutti i cibi consumati in un<br />
pasto o in un giorno. Infatti, è difficile valutare l’interazione<br />
tra diverse tipologie di additivi e valutare<br />
gli effetti da accumulo nell’organismo di piccole<br />
quantità di additivi differenti, inoltre non vi è alcuna<br />
prova sui loro effetti a lungo termine.<br />
Vediamo alcuni<br />
esempi di additivi alimentari:<br />
Nitrati (E249,<br />
E250) Nitriti (E251, E252)<br />
Sono conservanti utilizzati<br />
nei salumi, insaccati<br />
e carni lavorate,<br />
impediscono lo sviluppo<br />
del batterio Clostridium<br />
botulinum, il batterio<br />
che produce una<br />
tossina mortale. Inoltre<br />
mantengono vivace il<br />
colore <strong>della</strong> carne e<br />
ne migliorano il sapore. I nitrati in piccole dosi non<br />
sono pericolosi, mentre i nitriti legandosi alle ammine<br />
presenti in altri cibi formano le nitrosammine,<br />
considerate potenzialmente cancerogene. Polifosfati<br />
(E450) Si trovano principalmente negli insaccati<br />
cotti, il prosciutto cotto, la spalla cotta e nei<br />
formaggi fusi, per renderli più morbidi e succosi. Sarebbe<br />
bene e<strong>vita</strong>rli, soprattutto nell’alimentazione<br />
dei bambini; proprio per questi aspetti le nuove norme<br />
sul prosciutto cotto vietano l’uso di questi additivi<br />
nei prosciutti cotti di alta qualità. Solfiti (da E220<br />
ad E227) E<strong>vita</strong> la fermentazione <strong>della</strong> frutta secca<br />
e<strong>vita</strong>ndone l’imbrunimento naturale. Glutammato<br />
(E620, E621) Rafforza il <strong>gusto</strong> degli alimenti, lo troviamo<br />
in quasi tutti i piatti pronti, nel dado, nelle<br />
salse, nelle patatine e snacks, ecc. Oggi si ritiene<br />
che possa causare mal di testa e problemi a livello<br />
del sistema nervoso, ma solo nelle persone predisposte.<br />
Acido alginico e arginati (da E400 ad E405)<br />
...Parola di esperto<br />
carragenine (E406, E407). Sono addensanti presenti<br />
soprattutto nelle salse e conferiscono loro la cremosità.<br />
<strong>Le</strong>citina di soia (E322), Butilidrossianisolo<br />
(E320), Acido L-ascorbico (E300-E304). Li ritroviamo<br />
nei prodotti da forno, cereali, biscotti e merendine.<br />
Sono antiossidanti, impediscono che i grassi si ossidino,<br />
irrancidendosi. Per quanto riguarda l’E320,<br />
secondo alcuni, potrebbe distruggere la <strong>vita</strong>mina<br />
D, aumentare i livelli di colesterolo e causare allergia.<br />
L’acido L-ascorbico altro non è che la vit. C,<br />
è innocuo. Sorbitolo (E420), Mannitolo (E421) Sono<br />
dolcificanti che possono avere un effetto lassativo.<br />
Molte volte capita<br />
di scegliere il prodotto in<br />
base al prezzo, pensando di<br />
risparmiare, ma in realtà se<br />
confrontiamo i due prodotti ci<br />
possiamo rendere conto che<br />
non sempre è così. Impariamo<br />
a confrontare il peso, sia intero<br />
che sgocciolato: molte volte<br />
quello che costa di meno<br />
e perché contiene meno prodotto. Impariamo a<br />
verificare la qualità: spesso l’uso massiccio di additivi<br />
sottolinea la scarsa qualità dell’alimento, perché<br />
queste sostanze molte volte vengono usate per<br />
mascherare l’assenza di alcuni ingredienti troppo<br />
costosi o per compensare la scarsa qualità delle<br />
materie prime. I prodotti freschi. È una buona regola<br />
acquistare prodotti confezionati il meno possibile.<br />
Impariamo a servirci dei prodotti di stagione,<br />
sia freschi che surgelati, e<strong>vita</strong>ndo i cibi precotti e<br />
confezionati nei quali l’uso di additivi è spesso importante.<br />
Riscopriamo la cucina tradizionale, utilizzando<br />
ingredienti naturali di prima qualità, cucinati<br />
in modo semplice e leggero.<br />
Etichette ricche di indicazioni<br />
alimentari sono sinonimo<br />
di qualità. Più indicazioni<br />
troviamo sull’etichetta, tanto<br />
migliore sarà il giudizio alimentare<br />
sul quel prodotto. La qualità<br />
dell’alimento è esaltata<br />
dalle sue proprietà nutrizionali<br />
e pubblicizzando la natura e<br />
l’origine dei suoi ingredienti.<br />
<strong>Il</strong> produttore è obbligato, per<br />
legge, a rispettare la veridicità delle informazioni<br />
riportate sull’etichetta. La descrizione del metodo<br />
di produzione, certificazione di qualità, ricette e<br />
numero verde d’assistenza clienti contribuiscono<br />
ad elevare ulteriormente la qualità del prodotto.<br />
Non fare troppo affidamento all’immagine riportata<br />
sulla confezione. Sotto l’immagine rappresentativa<br />
del prodotto ritroviamo, anche se in caratteri<br />
minuscoli, la dicitura “l’immagine ha il solo scopo<br />
di presentare il prodotto”, quindi non facciamoci ingannare<br />
dall’illustrazione perché essa non è legata<br />
necessariamente al reale aspetto del prodotto.<br />
Non dimentichiamoci di verificare l’integrità <strong>della</strong><br />
confezione.<br />
Quando si fa la spesa utilizzare anche il<br />
cervello e non solo gli occhi, facciamoci guidare<br />
dal buon senso, molte volte è meglio acquistare<br />
di meno ma prodotti di qualità che riempire la dispensa<br />
di prodotti scadenti, che danneggiano la<br />
salute. Sicuramente in questo modo risparmieremo<br />
sulle spese per la salute.<br />
25 <strong>della</strong> <strong>vita</strong>