Valnerina 2011 - i 2 Colli

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74 Raccontiamo e Coloriamo il nostro Territorio La casa degli spiriti Istituto Comprensivo “G. Fanciulli” - Ferentillo C' era una volta in vocabolo Santa Croce un casolare dove avvenivano strani fenomeni. Questa casa era abitata dai contadini che gestivano il podere, sul quale era costruita, per conto del padrone. Fino alL’ottocento i contadini vi restavano per più generazioni senza avere alcun problema, ma da quel tempo in poi le famiglie restavano in quella casa per pochissimo tempo e poi scappavano via per questo motivo... Non appena il campanile della chiesa di Santa Maria batteva i rintocchi della mezzanotte, i contadini udivano degli strani rumori e lamenti provenienti da un muro della casa. Si susseguirono parecchie famiglie ma restavano lì solamente per poco tempo perche nessuno voleva più abitare nella casa degli spiriti. Così nella casa si crearono delle crepe profonde, il tetto faceva penetrare l’acqua e gli infissi cadevano a pezzi. Il proprietario decise allora di ristrutturarla per renderla più accogliente e far sì che venissero ancora i mezzadri a interessarsi del podere. Fu necessario demolire il vecchio muro su cui poggiavano le scale e, ai muratori, apparve lo scheletro di un uomo altissimo. Allora fu chiamato il prete che benedì quei poveri resti umani e li fece seppellire nel cimitero. Finalmente quell’anima ebbe pace e da quel momento la casa non fu più disturbata. (Francesco Cotroneo, classe terza primaria di Ferentillo) 75
76 Raccontiamo e Coloriamo il nostro Territorio La nonna strega Tanto tempo fa, quando la maggioranza della popolazione si dedicavaall’agricoltura ed era analfabeta, se succedevano degli episodi strani, se imperversava qualche pestilenza di cui non sapeva dare una spiegazione, tutti davano la colpa alle streghe. Ogni zona aveva le sue streghe, anche Ferentillo e dintorni aveva le sue; esse si riunivano nelle notti di luna piena il venerdì e, qualche volta, anche di martedì se non riuscivano a portare a termine quello che dovevano fare. Queste erano delle donne particolari che avevano un fluido magico per cui si potevano trasformare in gatti neri che si nutrivano del sangue delle persone o potevano volare, montando a cavallo su di una scopa. Se per caso una di loro stava per morire, essa sceglieva una prescelta, la mandava a chiamare e bastava che la toccasse con una mano e… il fluido magico passava da un corpo all’altro. A Sambucheto c’è una leggenda che narra la storia di una nonna strega… Il primogenito di una fa- Istituto Comprensivo “G. Fanciulli” - Ferentillo miglia contadina del luogo inaspettatamente morì; la notizia subito si propagò e tante persone vennero a salutare per l’ultima volta il povero bambino e per consolare l’afflitta mamma che non si dava pace. Alcune donne notarono degli strani segni bluastri intorno al collo della vittima. Fu fatto il funerale e venne data un sepoltura al corpo del bambino. La mamma non si dava pace e tutti i giorni si recava sulla tomba dell’amato figlio, gli raccontava storie, gli cantava le ninne nanne, insomma gli teneva compagnia fino a quando non tornava a casa la sera; pregava Dio di farglielo vedere almeno in sogno e dopo tante preghiere finalmente il suo desiderio fu esaudito. Una notte sognò suo figlio che le raccontò che era stata sua nonna ad ucciderlo, aveva preso le sembianze di un gatto e lo aveva morso al collo, succhiandogli tutto il sangue; le raccontò anche che, presto, la nonna avrebbe ucciso anche suo fratello nello stesso modo. La donna, impaurita, raccontò tutto al marito il quale decise che nelle notti di luna piena si sarebbe nascosto sotto il letto del figlio con una grossa falce affilata per protezione. Per un po’ di tempo non successe nulla ma poi una notte un grosso gatto nero si affacciò alla porta della camera e si avventò sul corpo del bambino che stava dormendo. Il padre, però, uscì fuori e intraprese un lotta furibonda con il gatto; l’uomo riuscì a dare un colpo di falce al gatto a cui tagliò una zampa; il figlio svegliatosi per i rumori della lotta, impaurito, si rifugiò nel lettone della mamma che intanto era venuta a prenderlo. Intanto il gatto, persa la zampa, aveva perso i poteri magici e, piano piano, si tramutò nella mamma dell’uomo, il quale le chiese come avesse potuto dare la morte al suo nipote primogenito. La donna rispose che voleva far provare a sua nuora lo stesso dolore che aveva provato lei quando la nuora la cacciò via di casa, perdendo la vista dell’unico figlio. 77
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