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Nella prima incursione fu possibile recuperare e mettere in salvo i registri di<br />
Stato Civile e il materiale anagrafico, nonché gli incartamenti dei soccorsi militari<br />
(se pure in grave disordine per lo spostamento d’aria), mentre nella seconda offesa<br />
nemica rimasero completamente distrutti tutti i documenti della Ragioneria, della<br />
quale non fu possibile recuparare né un mastro, né un bilancio, né un atto qualsiasi,<br />
e quelli dell’Ufficio Tecnico, situati ambedue all’ultimo piano della residenza<br />
municipale. Furono recuperati invece quasi totalmente gli atti della Segreteria,<br />
dell’Archivio e dell’Ufficio Tributario, sia pure in grave disordine per lo spostamento<br />
d’aria che aveva sconvolto molto materiale.<br />
Di fronte a tale situazione fu provveduto a spostare tutti gli uffici in altra<br />
località più lontana da obiettivi militari e precisamente alla periferia della città,<br />
ma in ambienti assolutamente insufficienti, non presentando la città alcuna disponibilità<br />
migliore.<br />
Ma nuove azioni nemiche anche alla periferia consigliarono di allontanarsi,<br />
e con urgenza, da quelle sedi, e quando appunto stava iniziandosi questo nuovo<br />
trasferimento in altre sedi, come appresso verrò illustrando, ho assunto la gestione<br />
della civica azienda, della quale da lungo tempo mancava il capo. Infatti,<br />
mentre il Podestà, comm. Domenico Piacentino, era assente per malattia dal<br />
settembre 1942 e il Vice Podestà, dott. Carlo Renda, per le sue occupazioni<br />
professionali e per il suo stato di salute, non vi dedicava che un tempo limitatissimo<br />
e saltuario, ogni cura ed ogni responsabilità cadeva sul Segretario Generale,<br />
avv. Luigi Fabbri.<br />
Prima di fare presenti i criteri che hanno consigliato verso quali località<br />
sarebbe stato opportuno trasferire la residenza municipale, occorre rilevare che<br />
degli abitanti del capoluogo, che comprendeva oltre 55.000 unità, tutti completamente<br />
sfollati, oltre 35.000 si sono trasferiti nel vicino comune di Erice, di cui<br />
la frazione di Casa Santa si confonde con la periferia della città di Trapani, il cui<br />
confine, da questo lato, è distinto dall’asse stradale, mentre gli altri 20.000, circa<br />
18.000 hanno trovato dimora nelle frazioni di Trapani e 2 mila si sono trasferiti<br />
in altre città e nel Continente. Quindi solo nel comune di Erice, e possibilmente<br />
non lungi dalle frazioni di Trapani, era necessario trasferire la sede municipale,<br />
tanto più che quelle frazioni non presentavano capacità ricettive per uffici e non<br />
avevano mezzi di comunicazione facili per la popolazione; la scelta fatta dal<br />
Segretario Generale, che in proposito ebbe il benestare dell’Ecc. il Prefetto, di<br />
trasferire la sede municipale in Paparella, frazione di Erice, è da me pienamente<br />
approvata, nonostante che, per l’afflusso in quella frazione della popolazione,<br />
di altri uffici pubblici, di banche, ecc., i locali prescelti, e per la cui occupazione<br />
si è dovuto ricorrere alla requisizione, siano ubicati distanti gli uni dagli altri e<br />
oltre modo limitati e angusti.