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13.genere corynebacterium - Facoltà di Medicina e Chirurgia

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UNIVERSITA' degli STUDI <strong>di</strong> PERUGIA<br />

<strong>Facoltà</strong> <strong>di</strong> MEDICINA e CHIRURGIA<br />

Corso <strong>di</strong> Laurea in Me<strong>di</strong>cina e <strong>Chirurgia</strong><br />

AA 2011-2012<br />

Genere Corynebacterium


Corynebacterium<br />

• Famiglia : Corynebacteriaceae<br />

• Genere : Corynebacterium<br />

• Turicella<br />

• Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> filogenesi molecolare basati sulle sequenze 16S<br />

rRNA hanno permesso <strong>di</strong> appurare che i generi<br />

Corynebacterium e Turicella sono strettamente correlati<br />

al genere Mycobacterium ,Nocar<strong>di</strong>a, Streptomyces,<br />

Rhodococcus e ai batteri acido-alcol resistenti.


Genere Corynebacterium: microrganismi ubiquitari,<br />

colonizzano normalmente vari <strong>di</strong>stretti del corpo umano<br />

tra cui nasofaringe e cute.<br />

Tutte le specie possono essere considerate come<br />

patogeni<br />

opportunistici, ma poche specie sono associate a malattia<br />

nell’uomo


Specie<br />

C. <strong>di</strong>phtheriae<br />

C. ulcerans<br />

C. jeikeium<br />

C. urealyticum<br />

C. minutissimum<br />

Genere Corynebacterium<br />

Malattia<br />

<strong>di</strong>fterite respiratoria, <strong>di</strong>fterite cutanea<br />

faringiti<br />

setticemie, infezioni opportunistiche<br />

infezioni tratto urinario, infezioni<br />

opportunistiche<br />

eritrasma, infezioni opportunistiche


Caratteristiche del genere<br />

• Significato clinico da attribuire all’isolamento <strong>di</strong> specie <strong>di</strong>verse dal<br />

<strong>di</strong>phtheriae da un campione biologico sia per le forme saprofite<br />

presenti nel nostro organismo sia per quelle a localizzazione<br />

ambientale.<br />

• E’ possibile supporre una possibile infezione da C.<strong>di</strong>phtheriae spp,:<br />

• a) se l’isolamento proviene da un sito sterile<br />

• b) se il corineforme è il microrganismo predominante in un<br />

campione raccolto in maniera corretta,<br />

• c) se si presenta come unico microrganismo in un campione <strong>di</strong><br />

urina con una carica sup. a 10.4 ufc (unità formanti colonia),<br />

• d) se è isolato ripetutamente in campioni consecutivi<br />

• e) se all’esame microscopico oltre al coryneforme se sono presenti<br />

anche leucociti in n° elevato e se si trova in concomitanza con altri<br />

microrganismi si scarsissimo significato clinico


Corynebacterium <strong>di</strong>phtheriae<br />

<strong>di</strong>mensioni: 0.3-0.8 x 1.0-8.0 μm<br />

bacillo a forma <strong>di</strong> clava<br />

Gram-positivo<br />

tipica <strong>di</strong>sposizione a “ideogrammi cinesi”,<br />

immobile, acapsulato, catalasi +.<br />

Aerobio.anaerobio facoltativo,asporigeno<br />

Fermenta i carboidrati con produzione <strong>di</strong> acido lattico.<br />

La parete batterica contiene: arabinosio, galattosio,<br />

mannosio, acido meso-<strong>di</strong>aminopimelico<br />

e aci<strong>di</strong> micolici a corta catena<br />

(corynemicolico e corynemicolenico)<br />

Inoltre può essere presente un 6,6'-<strong>di</strong>estere del trealosio<br />

(simile al fattore cordale dei Micobatteri)


Corynebacterium <strong>di</strong>phtheriae<br />

Presenta Granuli metacromatici<br />

o granuli <strong>di</strong> Babes-Ernst<br />

accumulo <strong>di</strong> sostanze nutritizie<br />

evidenziabili con colorazione <strong>di</strong> Gins-Albert<br />

al blu <strong>di</strong> metilene<br />

I ceppi tossigenici producono una potente esotossina


Fattori <strong>di</strong> virulenza<br />

Esotossina<br />

blocco della sintesi proteica<br />

Enzimi<br />

• fosfolipasi D<br />

• ureasi<br />

• neuraminidasi<br />

Sviluppo <strong>di</strong> resistenza agli antibiotici


La patogenesi della <strong>di</strong>fterite è basata su<br />

due eventi primari:<br />

1) la capacità <strong>di</strong> un dato ceppo <strong>di</strong> C. <strong>di</strong>phteriae <strong>di</strong><br />

colonizzare la cavità nasofaringea e/o la cute<br />

(importanti una neuraminidasi e il “fattore cordale” =<br />

6,6'-<strong>di</strong>-O-mycoloyl-a,a'-D-trealosio)<br />

2) la capacità <strong>di</strong> produrre la tossina <strong>di</strong>fterica.<br />

La tossina <strong>di</strong>fterica è estremamente tossica: nell’uomo e<br />

nelle altre specie suscettibili come scimmia e coniglio,<br />

una dose <strong>di</strong> 100-150 ng/kg può essere letale.


Il gene che co<strong>di</strong>fica per la tossina <strong>di</strong>fterica<br />

(gene“tox”) è portato da una famiglia <strong>di</strong> fagi lisogenici<br />

tra cui il “corynebatteriofago beta” è quello più stu<strong>di</strong>ato.<br />

un ceppo avirulento <strong>di</strong> C. <strong>di</strong>phtheriae può<br />

essere convertito al fenotipo virulento in seguito ad<br />

infezione e lisogenizzazione da parte <strong>di</strong> un fago.<br />

Ciò può verificarsi sia in situ che in vitro<br />

Corynebatteriofagobeta


La tossina <strong>di</strong>fterica ha un peso molecolare <strong>di</strong> 58.3<br />

KDa ed è formata inizialmente da una singola<br />

catena polipept<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> 535 aminoaci<strong>di</strong>.<br />

sono necessari 2 sta<strong>di</strong> perché il prodotto del gene<br />

venga secreto:<br />

1) rottura proteolitica della sequenza principale<br />

della proteina tox durante la secrezione dalla<br />

cellula batterica<br />

2) rottura della molecola della tossina in 2<br />

polipepti<strong>di</strong> (A e B) che rimangono attaccati<br />

tramite un ponte <strong>di</strong>solfuro.


Tossina pantropa<br />

Tossina <strong>di</strong>fterica<br />

La tossina <strong>di</strong>fterica ha un peso molecolare <strong>di</strong> 58.3<br />

KDa ed è formata inizialmente da una singola<br />

catena polipepti<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> 535 aminoaci<strong>di</strong>.<br />

Per azione <strong>di</strong> proteasi si <strong>di</strong>vide in 2 frammenti:<br />

“A” (21.500 daltons) e<br />

“B” (40.500 daltons)<br />

+ una “regione <strong>di</strong> traslocazione”<br />

che rimangono uniti tramite un ponte <strong>di</strong>solfuro.


La tossina <strong>di</strong>fterica presenta<br />

tre regioni <strong>di</strong>stinte:<br />

1) regione che lega il recettore<br />

2) regione <strong>di</strong> traslocazione<br />

3) regione catalitica<br />

regione <strong>di</strong><br />

traslocazione<br />

regione catalitica<br />

regione che lega<br />

il recettore<br />

Il RECETTORE per la tossina è il fattore <strong>di</strong> crescita epidermica<br />

che lega l’eparina, presente in molte cellule car<strong>di</strong>ache e nervose.


Tossina <strong>di</strong>fterica<br />

Il frammento B si lega sulla membrana cellulare e tale legame<br />

determina l’ingresso nella cellula del frammento A.<br />

La frazione A una volta liberata nel citoplasma, esplica il suo<br />

meccanismo d’azione <strong>di</strong> blocco della sintesi proteica<br />

attraverso il <strong>di</strong>stacco del NAD <strong>di</strong> una molecola d’adenosina<br />

<strong>di</strong>fosfato ribosile (ADPR) e catalizzando il trasferimento <strong>di</strong><br />

questa al fattore <strong>di</strong> allungamento EF-2 (me<strong>di</strong>ante ADP<br />

ribosilazione), con conseguente blocco sul ribosoma <strong>di</strong><br />

aggiunta <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> per la formazione della catena<br />

polipeti<strong>di</strong>ca.<br />

BLOCCO DELLA SINTESI PROTEICA CELLULARE<br />

MORTE CELLULARE


Meccanismo d’azione della tossina <strong>di</strong>fterica<br />

1 Legame della tossina al recettore 2<br />

Dopo aci<strong>di</strong>ficazione dell’endosoma<br />

la regione <strong>di</strong> traslocazione si<br />

inserisce nella membrana<br />

della vescicola<br />

3 4<br />

4<br />

Internalizzazione per endocitosi<br />

La regione catalitica (A) passa nel citosol<br />

provocando inibizione della sintesi proteica<br />

ATTIVO INATTIVO<br />

1<br />

3<br />

2


La produzione della tossina <strong>di</strong>fterica è inversamente proporzionale<br />

alla concentrazione <strong>di</strong> ferro nel mezzo <strong>di</strong> coltura. Ciò è dovuto al<br />

fatto che la regolazione dell’espressione del gene tox è me<strong>di</strong>ata da un<br />

repressore attivato dal ferro, DtxR, che è co<strong>di</strong>ficato nel genoma <strong>di</strong><br />

C <strong>di</strong>phtheriae. L’espressione <strong>di</strong> tox <strong>di</strong>pende dallo stato fisiologico<br />

<strong>di</strong> C. <strong>di</strong>phtheriae. In con<strong>di</strong>zioni in cui il ferro rappresenta il substrato<br />

limitante, esso si <strong>di</strong>ssocia da DtxR, il gene tox viene derepresso, e<br />

la tossina è sintetizzata e rilasciata nel terreno <strong>di</strong> cultura.


Epidemiologia<br />

La <strong>di</strong>fterite è considerata una<br />

malattia pe<strong>di</strong>atrica = colpisce gli<br />

adulti che da bambini non hanno<br />

eseguito una completa vaccinazione.<br />

L’uomo è il solo serbatoio.<br />

L’infezione è <strong>di</strong>ffusa da portatori asintomatici<br />

<strong>di</strong> C. <strong>di</strong>phtheriae a livello della cute e/o<br />

dell’orofaringe.<br />

Esistono due forme: respiratoria e cutanea


Difterite respiratoria<br />

La trasmissione avviene attraverso le goccioline <strong>di</strong><br />

Flügge<br />

è caratterizzata da febbre, gola infiammata, senso <strong>di</strong><br />

malessere, faringite essudativa.<br />

L’essudato evolve in uno spesso strato <strong>di</strong> fibrina <strong>di</strong><br />

colore grigio-verdastro detto pseudomembrana,<br />

che si forma sul sito <strong>di</strong> infezione


Il periodo d’incubazione della <strong>di</strong>fterite è <strong>di</strong> 2-6 giorni<br />

L’essudato che forma la pseudomembrana<br />

(costituito da batteri, linfociti, plasmacellule, fibrina,<br />

cellule morte) ricopre le tonsille, l’ugola, il palato, il<br />

nasofaringe, la laringe.<br />

Il <strong>di</strong>stacco della pseudomembrana provoca<br />

emorragie.<br />

Le porzioni che si <strong>di</strong>staccano<br />

vengono espettorate.<br />

Complicazioni sono<br />

rappresentate da Croup e miocar<strong>di</strong>ti.<br />

“bull neck”


Sta<strong>di</strong> clinici<br />

Trasmissione della malattia, P.i. 2-6gg<br />

• Sintomi iniziali: irritabilità, mancanza <strong>di</strong> attività, placche ed<br />

essudato presenti nel faringe<br />

• Dopo 2-3 gg : sintomi acuti, membrana ispessita grigia, che copre il<br />

faringe, linfono<strong>di</strong> ingrossati, infiammazione, edema dei tessuti molli<br />

che circondano il faringe, classico collo taurino.<br />

• Dopo 7gg, guarigione della membrana - convalescenza<br />

Complicazioni<br />

Morte nel 3.5-<br />

12% dei casi


Complicazioni<br />

• Asfissia: dovuta ad ostruzione delle vie aeree superiori da parte<br />

della pseudomembrana<br />

• È la più comune causa <strong>di</strong> morte nella <strong>di</strong>fterite<br />

• Miocar<strong>di</strong>te: dovuta al danno tossico dei muscoli car<strong>di</strong>aci avviene<br />

nel 10-25% dei casi.<br />

• E’ la manifestazione più frequente e grave in quanto può essere<br />

letale in seguito ad arresto car<strong>di</strong>aco;<br />

• Neuropatie periferiche: possono interessare i nervi cranici e quelli<br />

spinali, e il segno precoce è rappresentato dalla paralisi del<br />

velopendulo.


Difterite cutanea<br />

Si trasmette per contatto cutaneo con persone<br />

infette.<br />

C. <strong>di</strong>phtheriae colonizza la superficie cutanea<br />

quin<strong>di</strong> penetra nel tessuto sottocutaneo attraverso<br />

lesioni della pelle.<br />

Si sviluppa una papula che evolve in ulcera che si<br />

ricopre <strong>di</strong> una membrana grigia.<br />

Possono verificarsi<br />

segni sistemici dovuti<br />

all’esotossina


Persone a rischio <strong>di</strong> contrarre infezioni da<br />

Corynebacterium:<br />

• Persone non vaccinate<br />

• Persone che vivono in aree urbane affollate<br />

• Bambini e adulti con scarsa immunità


Diagnosi <strong>di</strong> laboratorio<br />

Campioni biologici: tamponi nasofaringei, gola (tamponi<br />

sterili <strong>di</strong> cotone o calcio alginato)<br />

Poiché le lesioni sono spesso ricoperte dalla<br />

pseudomembrana è necessario esporre accuratamente<br />

la superficie prima <strong>di</strong> effettuare il tampone.<br />

Per l’esame microscopico viene impiegata la colorazione<br />

<strong>di</strong> Gram e quella, specifica, <strong>di</strong> Gins e Albert


Per l’isolamento primario vengono impiegati terreni <strong>di</strong> coltura<br />

come il terreno <strong>di</strong> Loeffler, il terreno <strong>di</strong> Pergola, l’agar tellurito<br />

<strong>di</strong> Mueller-Miller , l’agar Tinsdale e il CNA (Agar sangue,<br />

Colistina è acido nali<strong>di</strong>xico)<br />

Le colonie sono grigio-nere.<br />

Uresasi +<br />

Molti ceppi richiedono acido nicotinico e pantotenico.<br />

Per la produzione della esotossina in vitro il terreno deve essere<br />

privo <strong>di</strong> ferro.<br />

neg / pos


C. <strong>di</strong>phtheriae può essere identificato come biotipo mitis,<br />

interme<strong>di</strong>us o gravis sulla base della fermentazione dei<br />

carboidrati, della morfologia della colonia e del tipo <strong>di</strong><br />

emolisi in agar sangue


C. <strong>di</strong>phtheriae<br />

biotipo mitis<br />

biotipo interme<strong>di</strong>us<br />

Nuovo biotipo: C. <strong>di</strong>phtheriae b. belfanti<br />

biotipo gravis


Test <strong>di</strong> ELEK<br />

(test <strong>di</strong> immuno<strong>di</strong>ffusione per la<br />

<strong>di</strong>mostrazione della produzione <strong>di</strong><br />

esotossina in vitro)<br />

Carta con anti-tossina<br />

Carta con anti-tossina<br />

Bande <strong>di</strong><br />

precipitato<br />

Semina <strong>di</strong> Corynebacterium:<br />

- Tossinogenico (pos)<br />

- Campione in esame (test)<br />

- Non tossinogenico (neg)<br />

Ora: si può <strong>di</strong>mostrare la presenza del gene tox con la PCR


Indagini sierologiche<br />

• A scopo <strong>di</strong>agnostico le indagini sierologiche non sono<br />

usate, perché la positività degli anticorpi è un dato<br />

acquisibile troppo tar<strong>di</strong> rispetto all’urgenza <strong>di</strong> un<br />

intervento terapeutico, ma possono assumere un valore<br />

dal punto <strong>di</strong> vista epidemiologico per valutare la<br />

<strong>di</strong>ffusione dell’immunità in determinati paesi o per<br />

definire i soggetti a rischio.


Controllo della <strong>di</strong>fterite<br />

L’immunizzazione con il tossoide <strong>di</strong>fterico è molto<br />

efficace (circa il 97% <strong>di</strong> protezione).<br />

Il tossoide <strong>di</strong>fterico si ottiene inattivando la tossina con<br />

formaldeide a 37° C in ambiente leggermente alcalino.<br />

La corretta vaccinazione prevede 3 dosi, a partire dal II<br />

mese <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong>stanziate <strong>di</strong> 4-8 settimane, seguite dalla<br />

quarta dose dopo 1 anno dalla terza.<br />

Il tossoide <strong>di</strong>fterico è uno dei<br />

componenti del vaccino<br />

DPT<br />

(<strong>di</strong>fterite, pertosse, tetano).


Il test <strong>di</strong> Schick (inoculazione intradermica <strong>di</strong> piccolissime<br />

quantità <strong>di</strong> tossina) è stato usato per molti anni per<br />

saggiare l’immunità verso la tossina <strong>di</strong>fterica.<br />

Attualmente sono preferibili test sierologici per <strong>di</strong>mostrare<br />

la presenza <strong>di</strong> anticorpi specifici verso la tossina.


Terapia<br />

La terapia antibiotica prevede la somministrazione <strong>di</strong><br />

Penicillina, Eritromicina, Tetraciline, Cefalosporine.<br />

I pazienti con <strong>di</strong>fterite devono essere trattati rapidamente<br />

con antitossina neutralizzante.


C. Urealyticum<br />

Presenta una notevole affinità per il tratto urinario,<br />

Dove può produrre infezioni delle vie urinarie, dalla pielonefrite alla<br />

batteriuria asintomatica. La sua capacità <strong>di</strong> produrre ureasi sembra<br />

giocare un ruolo importante nella patogenesi delle UTI e può portare alla<br />

formazione <strong>di</strong> calcoli renali.

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