346 La calligrafia islamica:Layout 1 - Fondazione Internazionale ...
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sulmani hanno sviluppato<br />
un personale lessico<br />
espressivo in grado<br />
di rispondere perfettamente<br />
alle necessità spirituali<br />
e contemporaneamente<br />
anche a quelle<br />
di carattere estetico. L’artista<br />
islamico non rappresenta<br />
le brutture della<br />
vita, l’arte essendo<br />
un’espressione religiosa<br />
evita gli orrori e cerca<br />
invece di suggerire la<br />
bellezza del creato. In<br />
ogni sua forma la rappresentazionefigurativa<br />
ha percorso la via<br />
della stilizzazione, attraverso<br />
la quale si soddisfa<br />
la creatività senza<br />
venir meno al proprio<br />
credo, liberandosi dai<br />
limiti della raffigurazione<br />
naturalistica.<br />
L’insieme degli stili calligrafici<br />
si può genericamente<br />
dividere in due<br />
gruppi: le scritture dai<br />
caratteri solenni, spigolosi,<br />
allungati e lineari,<br />
riservate alla trascrizione<br />
dei testi sacri<br />
o di grande valore e<br />
quelle corsive dai caratteri<br />
più arrotondati,<br />
maggiormente utilizzate<br />
per scopi di uso corrente;<br />
la genericità di<br />
questa suddivisione risiede<br />
nel fatto che si possono<br />
verificare coesistenze<br />
dei due sistemi<br />
con infinite varianti e<br />
questo perché non ci sono<br />
mai state regole particolari<br />
per la struttura<br />
compositiva.<br />
Lo stile calligrafico di<br />
lingua araba più antico<br />
(IX secolo) e il primo a<br />
raggiungere una certa<br />
diffusione è il cufico, dal<br />
nome della città irachena<br />
di Kufa dov’è avvenuta<br />
questa prima sistemazione,<br />
che si distingue<br />
per la forma geometrica,<br />
spigolosa e con parti<br />
spesse e compatte dei<br />
grafemi. Per le sue caratteristichegeometriche<br />
e minimali il cufico<br />
si dimostra il più adatto<br />
per scrivere sulla pietra<br />
le iscrizioni delle<br />
moschee o sul metallo<br />
delle monete e per almeno<br />
tre secoli è stata<br />
anche la scrittura maggiormente<br />
usata per la<br />
diffusione del Corano.<br />
Si possono distinguere<br />
due varianti prevalenti:<br />
uno è il cufico quadrato,<br />
costituito da linee e angoli<br />
generalmente verticali<br />
e orizzontali, l’altro<br />
è il cufico fiorito che<br />
presenta lettere con un<br />
finale molto curato risultando<br />
particolarmente<br />
adatto per i decori arabescati.<br />
<strong>La</strong> scrittura corsiva<br />
naskh, con i tratti<br />
più sottili e arrotondati<br />
era la grafia inizialmente<br />
usata per la corrispondenza<br />
ordinaria, poi,<br />
dopo la sostituzione della<br />
pergamena con la carta<br />
e una rivisitazione di<br />
abbellimento, diventò<br />
abbastanza elegante da<br />
essere usata anche per<br />
la scrittura del Corano.<br />
Formata da tratti orizzontali<br />
e verticali ben<br />
proporzionati, con curve<br />
piene e profonde e parole<br />
generalmente ben<br />
spaziate, costituisce quasi<br />
tutto quello che oggi è<br />
scritto in arabo perché<br />
più facile da leggere. Il<br />
thulth è invece quella<br />
scrittura statica e monumentale<br />
che, dal XIII,<br />
secolo ha sostituito il<br />
cufico nella funzione ornamentale,<br />
diventando<br />
la più importante tra<br />
le scritture ornamentali:<br />
nelle copie del Corano<br />
è generalmente usata<br />
negli inizi dei capitoli.<br />
Il significato di thulth,<br />
“un terzo”, sta alla base<br />
del principio formante<br />
questo tipo di scrittura,<br />
infatti le lettere che non<br />
hanno uno sviluppo verticale<br />
sono alte un terzo<br />
di queste. Nel XV secolo<br />
circa, nasce la scrittura<br />
diwani, una corsiva<br />
molto decorativa,<br />
caratterizzata dalla complessità<br />
delle linee all’interno<br />
delle lettere,<br />
dalla serrata composizione<br />
e dalle inconsuete<br />
legature, l’elaborazione<br />
del jeli diwani si caratterizza<br />
per l’abbondanza<br />
di ornamenti e per<br />
l’aspetto complessivo<br />
di una massa compatta<br />
per formare rettangoli<br />
o altre forme geometriche.<br />
Uno sviluppo<br />
particolare l’hanno avuto<br />
le scritture nel Maghreb<br />
occidentale, il cufico qui<br />
diventa più rotondo, il<br />
cosiddetto maghribi, con<br />
curve perfette e molto<br />
pronunciate, una scrittura<br />
corsiva molto più<br />
delicata delle altre per<br />
la finezza delle linee,<br />
Corano in <strong>calligrafia</strong> naskh<br />
pag. 2<br />
Composizione Diwani a forma di imbarcazione<br />
Calligramma a forma di uccello (basmala)