Il racconto di intrattenimento - Loescher
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9. canuta: coi capelli bianchi.<br />
10. Ovi<strong>di</strong>o: Publio Ovi<strong>di</strong>o Nasone (43 a. C.<br />
- 17/18 d. C.), poeta latino, autore delle<br />
[...] Turgenev ci <strong>di</strong>sse, quel giorno:<br />
«Non si ha veramente paura che <strong>di</strong> quanto non si comprende».<br />
Seduto, o piuttosto abbandonato, in un’ampia poltrona, le braccia pendenti,<br />
le gambe allungate e inerti, la testa interamente canuta 9 , annegava in quel gran<br />
flutto <strong>di</strong> barba e <strong>di</strong> capelli argentei che gli dava l’aspetto d’un Padreterno o d’un<br />
fiume d’Ovi<strong>di</strong>o 10 .<br />
Parlava lentamente, con una certa pigrizia che conferiva un incanto alle frasi,<br />
e una certa esitazione della lingua un po’ tarda 11 che sottolineava l’esattezza colorita<br />
delle parole. L’occhio chiaro, spalancato, rifletteva, come l’occhio d’un<br />
bimbo, tutte le emozioni del suo pensiero.<br />
Ci raccontò quanto segue.<br />
Un giorno, da giovanotto, egli cacciava in una foresta russa. Aveva camminato<br />
tutto il giorno, e verso la fine del pomeriggio era giunto in riva a un calmo<br />
corso d’acqua che scorreva sotto gli alberi, tra gli alberi, pieno d’erbe galleggianti,<br />
profondo, limpido e freddo.<br />
<strong>Il</strong> cacciatore fu colto da un bisogno imperioso <strong>di</strong> gettarsi in quell’acqua trasparente.<br />
Si svestì e si lanciò nella corrente. Era un giovanotto grande e grosso, robustissimo,<br />
e nuotatore ar<strong>di</strong>to.<br />
Si lasciava galleggiare lentamente, tranquillo nell’animo, sfiorato dall’erbe e<br />
dalle ra<strong>di</strong>ci, felice <strong>di</strong> sentir scivolare leggermente le liane contro la sua carne.<br />
D’improvviso una mano gli si posò sulla spalla. Egli si voltò con uno scatto e<br />
scorse un essere spaventoso che lo guardava avidamente.<br />
Somigliava a una donna o a una scimmia. Aveva una faccia enorme, rugosa,<br />
che faceva smorfie e rideva. Due cose innominabili, due mammelle <strong>di</strong> certo, le<br />
galleggiavano davanti, mentre i capelli smisurati, arruffati, arrugginiti dal sole,<br />
le circondavano il viso e le sventolavano sulla schiena. Turgenev si sentì trafiggere<br />
dalla schifosa, glaciale paura delle cose sovrannaturali.<br />
Senza riflettere, senza pensare, senza comprendere, si mise a nuotare <strong>di</strong>speratamente<br />
verso la riva. Ma il mostro nuotava ancora più veloce e gli toccava il<br />
collo, la schiena, le gambe, dando in piccole risatine <strong>di</strong> gioia. Pazzo <strong>di</strong> spavento,<br />
il giovanotto raggiunse finalmente la riva e si slanciò nel bosco a tutta velocità,<br />
senza nemmeno pensare a riprendere gli abiti e il fucile.<br />
Un essere spaventoso lo seguì, correndo come lui e sempre brontolando. Al<br />
termine delle forze e paralizzato dal terrore, il fuggiasco stava per cadere, quando<br />
un fanciullo che custo<strong>di</strong>va alcune capre accorse armato <strong>di</strong> frusta, e si mise a<br />
colpire l’orrenda bestia umana che fuggì gridando <strong>di</strong> dolore. Turgenev la vide<br />
sparire tra i cespugli, simile alla femmina <strong>di</strong> un gorilla.<br />
Era una povera pazza che da più <strong>di</strong> trent’anni viveva in quel bosco della carità<br />
dei pastori, e passava metà del giorno nuotando nel fiume.<br />
<strong>Il</strong> grande scrittore russo concluse:<br />
«Mai nella mia vita ebbi tanta paura, semplicemente perché non avevo capito<br />
che cosa potesse essere quel mostro».<br />
Metamorfosi, in cui spiega le mitiche trasformazioni<br />
avvenute dall’epoca del<br />
Caos fino a quella <strong>di</strong> Cesare.<br />
11. tarda: lenta.<br />
S. Damele, T. Franzi, Passi da giganti © <strong>Loescher</strong> E<strong>di</strong>tore, 2010<br />
6 <strong>Il</strong> <strong>racconto</strong> <strong>di</strong> <strong>intrattenimento</strong><br />
17<br />
Meraviglie e inquietanti fantasie