Il racconto di intrattenimento - Loescher
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Percorsi nel <strong>racconto</strong><br />
20<br />
GUY DE MAUPASSANT<br />
Guy de Maupassant nacque a Miromesnil,<br />
in Norman<strong>di</strong>a, nel 1850.<br />
Fino all’età <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci anni visse tra<br />
il mare e un entroterra lussureggiante,<br />
appassionandosi <strong>di</strong> natura<br />
e <strong>di</strong> sport da praticare all’aperto.<br />
La sua educazione cominciò<br />
presso il seminario a Yvetot, da cui<br />
fu cacciato per il suo razionalismo,<br />
e terminò al liceo <strong>di</strong> Rouen,<br />
dove si <strong>di</strong>mostrò uno studente<br />
molto dotato, de<strong>di</strong>candosi anche<br />
alla poesia e prendendo parte<br />
ad alcune rappresentazioni filodrammatiche.<br />
Nel 1870 si arruolò come guar<strong>di</strong>a<br />
e assistette alla sconfitta francese,<br />
che evocherà più tar<strong>di</strong> in numerose<br />
novelle. Nel 1871 lasciò la<br />
Norman<strong>di</strong>a e giunse a Parigi dove<br />
lavorò per <strong>di</strong>eci anni come impiegato<br />
presso il Dipartimento Navale.<br />
Lo scrittore Gustave Flaubert,<br />
<strong>Il</strong> tema centrale<br />
S. Damele, T. Franzi, Passi da giganti © <strong>Loescher</strong> E<strong>di</strong>tore, 2010<br />
amico d’infanzia della madre, lo<br />
prese sotto la sua protezione e favorì<br />
il suo debutto nell’ambito del<br />
giornalismo e della letteratura. A<br />
casa <strong>di</strong> Flaubert incontrò il romanziere<br />
russo Ivan Turgenev, il<br />
francese Émile Zola e molti dei<br />
protagonisti della scuola realista<br />
e naturalista. Dopo i primi versi e<br />
brevi operette teatrali, una novella,<br />
Palla <strong>di</strong> sego, apparsa nel 1880,<br />
ebbe un notevole successo, che gli<br />
aprì le porte dell’alta società, raffigurata<br />
in molte delle sue opere<br />
successive. Iniziò anche a compiere<br />
numerosi viaggi, che lo portarono<br />
in Algeria, Italia, Gran Bretagna,<br />
Sicilia, tornando da ciascuno<br />
con un nuovo volume.<br />
Gli anni compresi tra il 1880 e il<br />
1891 furono quelli <strong>di</strong> più intenso<br />
lavoro, con oltre trecento novelle,<br />
sei romanzi e opere teatrali. Nel<br />
Analisi e interpretazione<br />
Tema ricorrente nei racconti dei due viaggiatori e<br />
nelle circostanze che li hanno generati è la paura.<br />
Un’immagine improvvisa, «due pezzenti male<br />
in arnese, rossi nel chiarore abbagliante del<br />
fuoco», induce il più anziano dei viaggiatori a ricordare<br />
il mondo <strong>di</strong> un tempo, quando la scarsità<br />
delle conoscenze lasciava posto all’ignoto, «... a<br />
quel qualcosa <strong>di</strong> vago e terrificante che c’immaginiamo<br />
<strong>di</strong> sentir passare nell’ombra!» Con la<br />
scomparsa del soprannaturale, egli afferma, è<br />
scomparsa l’immaginazione e soprattutto «la<br />
paura autentica», poiché «non si ha veramente<br />
paura che <strong>di</strong> quanto non si comprende». Quest’ultima<br />
frase racchiude la chiave per capire il<br />
concetto <strong>di</strong> paura presente nel testo ed è utilizzata<br />
dall’autore come strumento per legare tra loro<br />
i ricor<strong>di</strong> dei due viaggiatori.<br />
Nei racconti la paura trova una sua personificazione<br />
in personaggi come la spaventosa donna<br />
del fiume, in oggetti come la carriola che corre<br />
da sola, o, infine, nel Colera, la malattia simbolo<br />
<strong>di</strong> morte che per tanto tempo ha terrorizzato gli<br />
1881 pubblicò il suo primo volume<br />
<strong>di</strong> racconti dal titolo La Maison Tellier,<br />
seguiti dai Racconti della beccaccia<br />
(1883), Racconti del giorno<br />
e della notte (1885) e dal <strong>racconto</strong><br />
<strong>di</strong> viaggio La vita errante (1890);<br />
tra i romanzi i più importanti sono<br />
Una vita (1883), Bel Ami (1885),<br />
Forte come la morte (1889), <strong>Il</strong> nostro<br />
cuore (1890).<br />
Negli anni successivi la sua salute<br />
si deteriorò, nonostante una costituzione<br />
apparentemente robusta;<br />
il suo equilibrio mentale entrò<br />
in crisi e manifestò stati allucinatori<br />
accompagnati da una costante<br />
paura della morte. Nel<br />
1892, in seguito a un tentativo <strong>di</strong><br />
suici<strong>di</strong>o, venne internato in una<br />
clinica a Passy, dove morì nel 1893,<br />
all’età <strong>di</strong> quarantatré anni. È sepolto<br />
nel cimitero <strong>di</strong> Montparnasse<br />
a Parigi.<br />
uomini. Ciò che accomuna i suoi <strong>di</strong>versi volti è<br />
che corrispondono a qualcosa «che non si comprende».<br />
L’ambiente<br />
Ingre<strong>di</strong>enti fondamentali delle storie <strong>di</strong> paura sono<br />
l’ambiente e l’atmosfera e, nel ricrearli, Maupassant<br />
è veramente un maestro.<br />
<strong>Il</strong> treno su cui si trovano i due viaggiatori «... filava<br />
nelle tenebre». Attorno ai «due pezzenti male<br />
in arnese», gli alberi sembrano creare «la scena <strong>di</strong><br />
un dramma». L’avventura del cacciatore avviene<br />
in un ambiente solitario, un fiume «profondo,<br />
limpido e freddo», circondato da un bosco deserto.<br />
<strong>Il</strong> viaggiatore in Bretagna è solo, cammina nel<br />
«buio fitto» e sente «grigio e minaccioso, quel mare<br />
irto <strong>di</strong> scogli bavosi come bestie infuriate» e il<br />
vento «che soffiava a raffiche e faceva fischiare i<br />
giunchi». La cupa atmosfera, creata ad arte, spiega<br />
perché sia così <strong>di</strong>fficile interpretare fenomeni<br />
che, in altre circostanze, probabilmente non susciterebbero<br />
alcuna paura.