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L’ASSASSINA E IL VAMPIRO<br />
CAPITOLO 3: 14 ANNI. UNA STRANA SCOPERTA.<br />
Ci vestimmo alla svelta e andammo<br />
dal Supremo che ci chiese dei<br />
dettagli sull’accaduto della notte<br />
precedente, dell’incontro con quegli<br />
uomini misteriosi. “Ora andate a<br />
fare il vostro allenamento” ci disse<br />
infine.<br />
Max si avviò e io non mi mossi, gli<br />
lanciai un’occhiata di intesa e lui<br />
capì le mie intenzioni. “Supremo,<br />
potrei parlarvi?” chiesi e nel<br />
frattempo Max era già sparito.<br />
“Certo, parla Ethel”<br />
“È una questione non molto<br />
importante, ma penso che sia<br />
giusto che io abbia una risposta”<br />
“Continua pure”<br />
“Io, in quanto assassina, sono<br />
destinata a rimanere sola? Oppure<br />
posso stare anch’io con un<br />
assassino come le altre donne del<br />
castello?” chiesi leggermente<br />
insicura.<br />
“Lo sapevo. Lo sapevo che questo<br />
giorno sarebbe arrivato. Che<br />
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questa domanda sarebbe arrivata”<br />
“Quindi?” chiesi più sicura di prima.<br />
“Tu sei una ragazza, quindi non ti<br />
posso privare del tuo destino e<br />
nemmeno della tua vita; quindi puoi<br />
sceglierti un assassino come le<br />
altre ragazze, nessuno te lo vieta”<br />
mi disse sorridendomi.<br />
Era la prima volta che vedevo il<br />
Supremo sorridere, anche se era<br />
l’unica cosa che potevo scorgere<br />
sotto il suo cappuccio.<br />
“Maestro” dissi in segno di saluto, e<br />
presi la via della palestra dove mi<br />
stavano aspettando Max, Brett ed<br />
Eric, a cui dovevo dare la buona<br />
notizia.<br />
Raggiunsi la palestra, aprii la porta<br />
di colpo e corsi verso Max, che<br />
stava lottando contro Eric, e gli<br />
saltai addosso, baciandolo.<br />
“Ma che…?” fece appena in tempo<br />
a dire.<br />
“Posso! Possiamo stare insieme!”<br />
urla di gioia.<br />
Il suo viso si illuminò: “Davvero?”<br />
“Sì, il Supremo mi ha detto: ” risposi sprizzando<br />
gioia.<br />
Max mi baciò, si mise a ridere di<br />
gioia e mi ribaciò. “Ok, sono<br />
contento per voi, ma dobbiamo