RIVISTA 4/00 - Mare Nostrum

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N A V I G A N D O
CAPITANERIA DI PORTO
Concluso il grande esodo dei turisti, che anche quest’estate
hanno preso d’assalto le spiagge e le località
marine della Sardegna, alla Direzione Marittima della
Sardegna, che ha coordinato la marina organizzativa, si
fanno i primi consuntivi della stagione. A tracciarli è Antonio
Pagliettini, Comandante della capitaneria di porto
di Cagliari e direttore marittimo della Sardegna. “Il bilancio
non è negativo – dice Pagliettini – nonostante sia
notevolmente aumentato il flusso turistico nelle coste
sarde. Il numero dei morti in mare è diminuito rispetto
all’anno scorso, grazie soprattutto ad una maggiore sorveglianza
in alcune spiagge a rischio dove prima non vi
erano postazioni. Per la prima volta, quest’ultima estate, le
postazioni sono state potenziate dai volontari della Guardia
Costiera Ausiliaria, che hanno dato un grande contributo
alle operazioni “Spiagge sicure” e “Mare d’amare”
che si sono protratte sino alla fine di Agosto”.
Le campagne promosse dalle Capitanerie sembra stiano
dando pian piano dei frutti per quanto riguarda il rispetto
dell’ambiente marino.
“In effetti, c’è stata una sensibilizzazione nei confronti
dell’ambiente rivolta soprattutto ai giovani: basti pensare
che poco prima dell’estate sono stati effettuati ben ventidue
incontri nelle scuole e quaranta manifestazioni di
pulizia delle spiagge e fondali marini in tantissimi porti
turistici. Iniziative che hanno coinvolto diverse associazioni
di volontari e la Guardia Costiera Ausiliaria, che sta
ormai raggiungendo la piena operatività”.
Per la prima volta, in Sardegna c’è stata un’ordinanza balneare
unica: il turista, sia di Stintino che di Villasimius,
doveva rispettare le stesse regole, uguali in tutta l’isola.
“ E’ stato un successo riuscire ad avere una legislazione
unica. La Sardegna si è rivelata all’avanguardia: in nessun
altra parte d’Italia si è riusciti a mettersi d’accordo con
tutti i presidi, come è avvenuto appunto nella nostra
isola”.
Quest’anno molte violazioni sono state depenalizzate. E’
stato un vantaggio per i cosiddetti cafoni della spiaggia?
“La legge è diventata molto più rigida ed è prevalso il
buon senso del cittadino. Giocare a racchettoni o a pallone,
portare un cane sulla spiaggia poteva costare una
multa salatissima, fino a sei milioni. Sanzioni senz’altro
sproporzionate che hanno fatto anche da deterrente,
scoraggiando comportamenti che violavano l’ordinanza.
Il nostro compito, tuttavia, non era reprimere ma fare
anche opera di convincimento. Il cittadino che veniva
disturbato in spiaggia , comunque poteva comporre il
1530, il numero blu che fa intervenire rapidamente i
nostri uomini”.
L’estate del 2000 è da ricordare anche per la campagna
di sensibilizzazione con il pieghevole “Sardegna, un mare
di tranquillità”.
“Finalmente siamo riusciti, con la collaborazione del Consiglio
Regionale, a distribuirlo in tutte le spiagge e approdi
della Sardegna, compresi porti ed aeroporti, dove sono
sbarcati i turisti. Una sorta di vademecum, di decalogo
dei comportamenti del turista, che indica soprattutto le
regole del buon senso, per quanto riguarda la balneazione,
la nautica e la subacquea”.
Sergio Casano
STOP ALL’ITTICOLTURA DA
SPIAGGIA
Il Tribunale Amministrativo Regionale, al quale si erano
rivolti gli amministratori dei comuni di Palau e Santa
Teresa, hanno stabilito che le autorizzazioni regionali e
la concessione a favore della società Arcipelago Itticoltura,
volte a permettere la creazione di un impianto di
itticoltura intensiva a Porto Liscia. Una lunga striscia di
sabbia bianca situata nei pressi della foce del fiume Liscia
una delle spiagge più belle del Nord Sardegna. L’impianto
avrebbe dovuto avere un’estensione di dieci ettari, da 60
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