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ATTUALITÀ La Goccia n. 11 del 3 giugno 2006 19 La dichiarazione di Marta Teresita Galeota a commento del voto Abbiamo pagato il prezzo della lunga discussione sul nome del candidato Sindaco. Non c’è stato il tempo di mettere a fuoco una strategia per la campagna elettorale ed è venuta meno la proverbiale organizzazione ed unione dei partiti di centrosinistra, abbastanza lacerati. D’altronde la mia lista, Uniti con Teresa Galeota, ha dato risultati lusinghieri (1447 voti) a conferma della validità del progetto politico che si è voluto lanciare. Sicuramente il centrodestra - ma di centro c’è ne poco nella C.d.L. - ha saputo usare i suoi tradizionali argomenti che hanno coperto la vacuità del programma amministrativo svolto dalla Giunta Montanaro. Il risultato impone comunque una severa riflessione ed autocritica ai partiti del centrosinistra. Terrei discosto il risultato dei Ds che, pur con una lieve flessione, hanno tenuto. In ogni caso con 9,5% in più di voti (sono 1386 voti) ed appena il 3,79% necessario a superare la maggioranza, non si può parlare di vittoria eclatante del centrodestra. C’è una parte importante del paese che non condivide i cinque anni di infruttuosi e inconcludenti annunci della Giunta Montanaro e a cui daremo piena rappresentanza. C’è inoltre una parte che, all’ultimo momento per ragioni che - diciamo così - ci sfuggono, ha cambiato idea improvvisamente ridando la fiducia a Montanaro. cia Soprattutto mi sembra ridicola l’affermazione rilasciata dal neo sindaco ad una emittente locale quanto al fatto che questa del 2006 sarebbe una vittoria del popolo contro i poteri forti. Mi dispiace doverlo dire, ma quando le tante promesse fatte dai nostri avversari, nella disperazione data dalla disoccupazione dilagante, si saranno rivelate vane e di breve durata, quei 1400 cittadini capiranno di aver perso una occasione di riscatto per Ginosa, che si candida a rimanere nello stanzino buio della Provincia di Taranto. Dr. Teresa Galeota
ATTUALITÀ La Goccia n. 11 del 3 giugno 2006 20 di Salvatore Rizzo Fatti nuovi nella sanità pugliese. Ne parliamo in una intervista al consigliere regionale Paolo Costantino L’associazione dei medici di famiglia ha espresso parere favorevole al Piano Sanitario presentato dall’Assessore Tedesco. Però, ora, occorre la concertazione con le forze sociali, con le categorie interessate. Secondo i medici di famiglia l’accordo integrativo regionale per la medicina generale e il nuovo piano sanitario regionale rappresentano due momenti fondamentali per ridisegnare il Servizio Sanitario pugliese. Qual è il suo parere in proposito? «La Regione Puglia è stata la prima regione a firmare l’accordo con i medici di base in Italia. Ci sono gli accordi nazionali e quelli regionali. Questo perché i medici di famiglia (in particolare la FIM- MG che è la più autorevole espressione dei medici di famiglia) esprimono un parere favorevole al Piano regionale perché con questo accordo tra regione e medici Carpignano di base, si stabilisce un nuovo principio in Puglia. Intanto, c’è un finanziamento di 40 milioni di euro. L’accordo prevede che in tutti gli studi di medicina dei medici di famiglia, singoli o associati, ci siano due nuove figure: il collaboratore di studio ed una figura nuova che verrà introdotta in Puglia e cioè una infermiera di studio. Sicché i medici potranno operare sul territorio con più serenità. E il paziente potrà avere l’assistenza attraverso l’infermiera di studio. Questo accordo è una grande novità; si presume che possa comportare ( e la cosa non è di poco conto) circa 1500 assunzioni in Puglia. Quindi maggiore investimento sulla medicina di base. Le associazioni di tre/quattro medici potranno avere anche l’infermiera che va a fare la terapia al paziente, il quale non pagherà nulla, perché i medici saranno pagati dalla regione. Ci sono delle somme che verranno erogate per potenziare la prevenzione (una buona parte per la prevenzione diabetica) e, soprattutto, queste due nuove figure sono molto interessanti.» Quali sono i tempi previsti per l’attuazione del Piano? «I tempi saranno abbastanza rapidi. Si presume che entro la fine dell’anno sarà tutto operativo. Per quanto concerne, invece, il Piano di riordino ospedaliero, l’assessore Tedesco si è impegnato a presentarlo entro settembre. Esso vedrà una nuova organizzazione ospedaliera nella Regione Puglia sulle basi di quello che è già il programma di Nichi Vendola. Il Piano della medicina territoriale, quello a cui tu facevi riferimento, cambia radicalmente in Puglia, con questa proposta. La Regione darà maggiori risorse. Già da quest’anno è previsto un maggior investimento nella medicina territoriale (quella periferica) pittosto che in quella ospedaliera. Il potenziamento investirà tutta la medicina territoriale. Inoltre, noi, nelle grandi città in particolar modo, siamo abituati a vedere gli ospedali, ma molti non sanno che esistono i Distretti socio-sanitari. C’è, pertanto, l’idea di costruire una medicina di territorio molto più efficiente, per fare in modo che si riducano notevolmente i ricoveri inappropriati negli ospedali, e si alleggerisca, così, il carico sugli ospedali. Il principio è che se si fa funzionare di più la specialistica e la diagnostica a livello periferico, si ha un minor carico sugli ospedali. I medici di base esprimono un parere positivo su quest’idea, perché riusciamo a far funzionare meglio gli ospedali, se non li graviamo di lavoro. Per far funzionare meglio la medicina di territorio, però, dobbiamo pensare a nuove strutture. Ci sarà il medico di base che è quello da cui parte essenzialmente la prevenzione ed è quello che ha il contatto diretto con la famiglia. Poi ci sarà il Distretto socio-sanitario con tutta la diagnostica e la specialistica potenziata ed, infine, nasceranno nuove strutture, alcune delle quali avranno dei piccoli ospedali in cui verranno ricoverati i pazienti che non possono rimanere a casa e che non possono gravare molto sugli ospedali. Queste piccole unità di dieci/dodici posti saranno molto importanti perché consentiranno, per esempio, agli anziani ammalati e soli che
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