1° Rapporto sugli archivi universitari - Università degli Studi di Padova
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA<br />
Via VIII febbraio, 2 — Palazzo del Bo — 35122 PADOVA<br />
Tel. 0498273527 — Fax 0498273529<br />
La nascita dello <strong>Stu<strong>di</strong></strong>o <strong>di</strong> <strong>Padova</strong>, seconda università italiana dopo Bologna, viene<br />
fatta risalire dagli stu<strong>di</strong>osi al 1222.<br />
La sua importanza e il suo prestigio crebbero nel tempo, dal Comune fino alla<br />
dominazione carrarese, e — da ultimo — fino alla conquista della città da parte<br />
della Repubblica <strong>di</strong> Venezia, che nel 1407 decretò che quella <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> fosse<br />
l’unica università nei suoi domini, de<strong>di</strong>candole attenzione e cure. Nel 1517 istituì<br />
una apposita magistratura, i Riformatori dello <strong>Stu<strong>di</strong></strong>o <strong>di</strong> <strong>Padova</strong>, col fine <strong>di</strong> sovrintendere<br />
al suo sviluppo con leggi, terminazioni e <strong>di</strong>rettive.<br />
L’or<strong>di</strong>namento <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> fu <strong>di</strong>viso in due sezioni: “<strong>Università</strong> giurista” per gli<br />
stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, “<strong>Università</strong> artista” per quelli <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina, teologia e filosofia. È a<br />
ragione <strong>di</strong> questo che l’<strong>Università</strong> fu amministrata, tranne che nei primi tempi, e<br />
precisamente fino al 1390, da due rettori. Nel 1738 i Riformatori stabilirono che<br />
alla carica <strong>di</strong> rettore per ciascuna delle due <strong>Università</strong> fosse nominato un professore.<br />
I rettori duravano in carica un anno e vigilavano sul buon andamento <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong><br />
e sul rispetto dei <strong>di</strong>ritti-doveri <strong>degli</strong> studenti. Rilasciavano i brevetti <strong>di</strong> prova <strong>di</strong><br />
iscrizione allo stu<strong>di</strong>o, i mandati per le lauree, e nominavano, con i consiglieri<br />
delle varie nazioni, i professori.<br />
Gli studenti dovevano iscriversi ai primi <strong>di</strong> novembre, frequentare i corsi, avere<br />
<strong>di</strong> norma domicilio in <strong>Padova</strong> in particolari abitazioni o, se poveri, in collegi sostenuti<br />
dalla beneficenza privata o dalla pubblica munificenza, sostenere a fine<br />
anno <strong>degli</strong> esami e, alla fine del corso, superare l’esame <strong>di</strong> laurea, previo pagamento<br />
<strong>di</strong> apposite tasse, che <strong>di</strong>fferivano a seconda della facoltà. Cinque erano i<br />
collegi che conferivano la laurea dottorale: tre pontifici (i Sacri collegi) e due veneti.<br />
Ciascun anno accademico era <strong>di</strong>viso in tre parti <strong>di</strong> due mesi ciascuna. La frequenza<br />
ai corsi era obbligatoria e dal mese <strong>di</strong> maggio fino a parte <strong>di</strong> giugno dovevano<br />
essere sostenuti gli esami alla presenza <strong>di</strong> tutti i professori. Il 13 giugno, in<br />
occasione delle solennità per la celebrazione <strong>di</strong> sant’Antonio, patrono <strong>di</strong> <strong>Padova</strong>,<br />
l’<strong>Università</strong> veniva chiusa per il periodo estivo.<br />
Gli studenti si <strong>di</strong>videvano nelle varie nazioni che si raggruppavano negli oltremontani<br />
e citramontani; ciascuna aveva un proprio procuratore che, con il nome<br />
<strong>di</strong> consigliere, la rappresentava nei comizi e nei vari atti tra cui, alternativamente,<br />
l’elezione del rettore nel comizi del <strong>1°</strong> agosto <strong>di</strong> ogni anno. Gli studenti godevano<br />
del privilegio della esclusione dai dazi.<br />
Il cancelliere dell’<strong>Università</strong> pubblicava ogni anno il rotolo con gli insegnamenti e<br />
i nomi dei professori e il calendario con i giorni delle lezioni.<br />
A partire dal 1400 la sede dell’<strong>Università</strong> fu stabilita al Bo nella cosiddetta Casa<br />
Bianca, un e<strong>di</strong>ficio dei carraresi tramutato in una locanda all’insegna del bue; a<br />
<strong>1°</strong> <strong>Rapporto</strong> <strong>sugli</strong> <strong>archivi</strong><br />
delle università italiane