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Editoriale - RODRIQUEZ - Cantieri navali

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A dura prova<br />

Responsabilità e attenzione, tecnologia e gestione di uomini.<br />

Gianbattista Reina, racconta le tappe della sua carriera<br />

e lo sviluppo delle navi. Onori e oneri di un Comandante,<br />

la massima autorità a bordo<br />

Right, the Aquastrada “The Princess” and above the “Vesuvio Jet”<br />

A destra, l’Aquastrada “The Princess” e sopra il “Vesuvio Jet”<br />

un’altra professione? “Non<br />

avrei potuto immaginarne una<br />

diversa, se non un’occupazione<br />

ricca di sfide”. Diventare comandante,<br />

una scelta nella quale “l’opportunità di<br />

viaggiare, girare il mondo e conoscere<br />

culture diverse rappresentano l’aspetto<br />

più interessante, unito a un pizzico di<br />

vanità, per la consapevolezza di collaudare<br />

e pilotare per primo unità di prestigio,<br />

e alle responsabilità intrinseche<br />

del ruolo, soprattutto per la gestione<br />

dell’equipaggio e la corrispondenza<br />

tecnica bordo-ufficio”.<br />

Chi parla è Gianbattista Reina, da cinque<br />

anni Training Master di Rodriquez<br />

<strong>Cantieri</strong> Navali, responsabile dei collaudi<br />

e degli addestramenti agli equipaggi<br />

delle unità costruite dagli stessi cantieri.<br />

Federico Garcia Lorca (Balearia), The<br />

Princess, Ramon Llull, Vesuvio Jet e<br />

Maria Celeste Lauro sono solo alcune<br />

delle navi sulle quali Reina ha svolto<br />

questo ruolo dal 2001. I prossimi mesi<br />

lo vedranno impegnato nel collaudo<br />

degli ultimi catamarani costruiti presso<br />

Rodriquez do Brasil a Rio de Janeiro,<br />

unici per la propulsione azimutale.<br />

Dal giorno del diploma presso l’Istituto<br />

Nautico di Catania, ne è passato di<br />

tempo: 18 mesi di tirocinio per ottenere<br />

il titolo di Aspirante Capitano,<br />

4 anni di effettiva navigazione per<br />

quello di Capitano di Lungo Corso.<br />

E dopo questo lungo addestramento<br />

gli incarichi, prima al servizio di<br />

Corsica Ferries, poi a bordo della nave<br />

“Pagasus One” costruita da Fincantieri,<br />

infine Comandante sui cruise ferry del<br />

Gruppo Grimaldi. A quest’esperienza<br />

vanno aggiunti i corsi annuali di<br />

aggiornamento, secondo quanto previsto<br />

dall’I.M.O. (International Maritime<br />

Organization). “Il comandante di un<br />

15<br />

traghetto veloce deve avere una visione<br />

a 360°, essere in sinergia con il mezzo,<br />

conoscere tutta la strumentazione di<br />

bordo. Fondamentale è il livello di<br />

attenzione in navigazione, a causa dell’elevata<br />

velocità e del traffico intenso.<br />

I nuovi fast ferries sono estremamente<br />

sensibili e manovrieri, in grado di<br />

arrestarsi, in sole due lunghezze scafo,<br />

mentre navigano a 36 nodi.<br />

Negli ultimi anni, le imbarcazioni per<br />

il trasporto di mezzi e passeggeri sono<br />

migliorate anche in termini di comfort,<br />

soprattutto se dotati di sistemi di stabilizzazione<br />

che rendono ancora più<br />

gradevole e sicura la navigazione, considerate<br />

le elevate prestazioni raggiunte.<br />

Più lento il progresso nella gestione<br />

del flusso di mezzi e passeggeri. A<br />

differenza dei porti francesi, inglesi e<br />

spagnoli, in Italia esistono pochi terminal<br />

passeggeri dotati di finger (come<br />

negli aeroporti) che garantiscono una<br />

completa sicurezza nelle fasi di sbarco<br />

e imbarco”.<br />

Accanto alle difficoltà tecniche della<br />

professione che, senza dubbio, affascinano<br />

Reina, coesistono quelle di gestione<br />

delle risorse umane. “L’esperienza<br />

insegna che è più facile gestire i mezzi<br />

che governare gli uomini, poiché,<br />

dopo un regolare periodo di training,<br />

è possibile raggiungere una completa<br />

padronanza del mezzo navale, mentre<br />

gli uomini hanno un meccanismo infinitamente<br />

più difficile da gestire”.<br />

Parola di Comandante.<br />

RQ

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