Editoriale - RODRIQUEZ - Cantieri navali
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sia un record ma una realtà operante. Nuove correnti di traffico<br />
inducono ad ipotizzare nuovi mezzi di tecnologia avanzata<br />
che in concorrenza alla linee aeree possano soddisfare una<br />
crescente domanda di posti/passeggero negli spostamenti<br />
veloci. Nei collegamenti door to door tra le Baleari, l’arcipelago<br />
Greco, la Dalmazia, la Sardegna o le Eolie, tra località<br />
turistiche non dotate di aeroporti, una realistica velocità di 100<br />
nodi può essere competitiva e la validità di questa tendenza<br />
è convalidata dall’immissione nelle flotte delle compagnie<br />
aeree di macchine da 50/70 posti con caratteristiche di shuttle<br />
Intercity del tipo STOL (Short Take Off Landing), e l’attivazione<br />
di piccoli aeroporti. Ovviamente questa ipotesi è valida per<br />
flussi di carattere continuo con frequenze che coprano l’arco<br />
delle 24 ore e precise flessioni stagionali. In questa realistica<br />
visione l’utilizzazione di un mezzo da 100 Nodi – 100 Pax può<br />
essere considerata pagante nel rapporto carico utile /velocità.<br />
E’ mia opinione che una nuova configurazione idrodinamica<br />
possa essere necessaria specialmente quando si debba superare<br />
il valore di 100 kW/tonn. di dislocamento a pieno carico<br />
e quando questo rapporto permette velocità superiori ai 50<br />
nodi, l’aerodinamica diventa un nemico con il quale conviene<br />
allearsi nel tentativo di trasformare nel migliore dei modi la<br />
resistenza in portanza.<br />
L’ipotesi di studio è un fast ferry per 70/100 passeggeri con<br />
una carena planante tipo triciclo rovescio, già sperimentata<br />
da Peter du Cane e Renato Levi, nella quale il baricentro è<br />
molto arretrato e i due galleggianti anteriori hanno solo la<br />
funzione di stabilizzare l’assetto trasversale e longitudinale;<br />
inoltre hanno il compito di “wave piercer” ossia di buca onde,<br />
quando queste superano una certa altezza e inducono l’inizio<br />
del delfinamento o beccheggio dello scafo principale. Questa<br />
geometria ha un minor stress torsionale rispetto al catamarano<br />
(il tavolino a tre zampe non ha mai bisogno della zeppa!)<br />
ed offre un’ottima tenuta di mare in quanto lo scafo principale<br />
entra nell’onda o vi ricade con un diedro che riesce a superare<br />
i 25°. L’effetto ram dell’aria che contribuisce significativamente<br />
al sostentamento è controllato da due superfici mobili<br />
tipo “canard”. La propulsione è assicurata da una gasturbina<br />
da 3000 kW collegato ad un idrogetto con sole funzioni di<br />
booster o ad un’elica di superficie. Gli organi di governo sono<br />
rappresentati da una coppia di timoni retrattili e da correttori<br />
di assetto. La monovra di entrata ed uscita dai porti sarà effettuata<br />
da due diesel da 50 kW con piede poppiero retrattile<br />
situati a poppa dei due galleggianti anteriori. La funzione del<br />
grande timone di poppa non è quella di governo, ma quella<br />
di portare il CDLA (centro di deriva laterale aerodinamico)<br />
entro valori prossimi al CDLI (centro di deriva idrodinamico)<br />
e poter così controllare l’assetto trasversale in presenza di<br />
vento laterale. In questa configurazione, la velocità di crociera<br />
potrebbe essere di cento nodi con mare forza tre e con un<br />
dislocamento a pieno carico di 25/28 tonnellate, parametro<br />
di massa ottenibile con una costruzione in lega leggera o in<br />
composito di tipo avanzato. E’ mia opinione che in un’ottica<br />
di progettazione avanzata bisogna cominciare a pensare in<br />
modo anticonvenzionale o meglio in modo logico!<br />
RQ