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Editoriale - RODRIQUEZ - Cantieri navali

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Fuori dal coro<br />

Dall’esperienza in campo<br />

militare al diporto.<br />

Nel 1997 Intermarine<br />

costruisce O’Pari, un<br />

megayacht di quarantadue<br />

metri.<br />

Un progetto destinato a<br />

far parlare di sé<br />

o’Pari, la tecnologia al servizio<br />

del lusso, esempio della versatilità<br />

del cantiere Intermarine.<br />

Fra cacciamine e motovedette, nasce<br />

l’O’Pari il primo dei megayacht costruiti<br />

dal cantiere di Sarzana.<br />

Per Intermarine, che ha formato la sua<br />

esperienza nella produzione di grandi<br />

navi cacciamine in vetroresina fornite<br />

alla Marina Militare di diversi Paesi in<br />

tutto il mondo, il progetto nasce dall’esigenza<br />

di diversificare la produzione<br />

e travasare la sua esperienza dal campo<br />

militare a quello del diporto, in un’epoca<br />

dove, se la concorrenza di barche in<br />

vetroresina sotto i 30 metri era elevata,<br />

erano invece pochi i cantieri in grado i<br />

costruire megayacht di taglia maggiore<br />

in questo materiale.<br />

Eleganza e sobrietà contraddistinguono<br />

questo 138 piedi semi dislocante,<br />

consegnato nel 1997 dopo due anni di<br />

lavoro e per il quale il cantiere creò un<br />

apposito team formato da ingegneri,<br />

tecnici, e designer e esperti nel campo<br />

del diporto.<br />

Progettato con una particolare attenzione<br />

per il design della linea esterna,<br />

O’Pari si distingue per le sue linee<br />

eleganti e slanciate a firma di Giorgio<br />

Vafiadis, affermato yacht designer in<br />

campo internazionale. Il risultato è<br />

uno yacht molto ben proporzionato,<br />

nonostante le grandi dimensioni e<br />

la disposizione su quattro ponti che<br />

sviluppano un bordo libero elevato.<br />

La tecnologia nella vetroresina ha<br />

permesso di contenere i pesi in 256<br />

tonnellate e, grazie ai due motori diesel<br />

da 2285 cavalli ciascuno, lo yacht raggiunge<br />

una velocità di crociera di 20<br />

nodi. Il ponte principale ha il suo fulcro<br />

nel grande salone, abbellito da paratie<br />

e mobili lavorati in piuma di mogano,<br />

con due divani semi-ellittici rivestititi con<br />

stoffe preziose e due tavolini con piano<br />

in marmo. Completano l’arredamento<br />

del living l’angolo bar e altri tavolini<br />

con poltroncine che creano altri angoli<br />

di conversazione più intimi.<br />

Proseguendo verso prua si trovano la<br />

sala da pranzo con tavolo per dieci<br />

ospiti e la cucina. La zona notte è distribuita<br />

su più livelli. L’appartamento dell’armatore<br />

occupa quasi tutto il ponte<br />

superiore e si trova a poppa della plancia<br />

di comando. La suite è composta da<br />

23<br />

letto king-size, divani, cabina spogliatoio,<br />

bagno in mogano e marmo con<br />

doppio lavello, vasca Jacuzzi e un<br />

terrazzino poppiero molto riservato. La<br />

cabina VIP è ricavata all’estrema prua<br />

con dettagli in palissandro indiano. Il<br />

ponte inferiore è riservato agli ospiti,<br />

con quattro suite a letti gemelli, tutte<br />

con bagno indipendente.<br />

O’Pari fu consegnato a Porto Lotti<br />

nell’aprile del 1997; quel giorno tutto<br />

il personale dell’ Intermarine assistì<br />

all’evento con particolare orgoglio,<br />

consapevole di assistere al varo del simbolo<br />

della diversificazione del cantiere.<br />

Nella storia del cantiere di Sarzana altre<br />

navi da diporto seguirono, ma all’O’Pari<br />

resta il merito di essere stato il primo<br />

esempio evidente delle capacità costruttive<br />

di Intermarine anche nel diporto e<br />

di aver posto le basi per l’attuale eccellente<br />

collaborazione con la Rodriquez<br />

Yachts e la Conam.<br />

RQ

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