Eresie del Cammino Neocatecumenale - InternEtica
Eresie del Cammino Neocatecumenale - InternEtica
Eresie del Cammino Neocatecumenale - InternEtica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
DILIGENZA ALLE NORME STABILITE IN MATERIA DALL'AUTORITÀ ECCLESIASTICA. I fe<strong>del</strong>i<br />
potranno così trovare in tale Sacramento un autentico segno e strumento di<br />
rinascita spirituale e di letificante libertà interiore.<br />
“E voi, fratelli tutti, celebrate il Sacramento <strong>del</strong>la Riconciliazione con grande<br />
fiducia nella misericordia di Dio, IN PIENA ADESIONE AL MINISTERO E ALLA DISCIPLINA<br />
DELLA CHIESA, CON LA CON-FESSIONE INDIVIDUALE, COME RIPETUTAMENTE RACCOMANDA IL<br />
NUOVO CODICE DI DIRITTO CANONICO, per il perdono e la pace dei discepoli <strong>del</strong><br />
Signore e come annuncio efficace <strong>del</strong>la bontà <strong>del</strong> Signore per tutti...” (Disc. <strong>del</strong><br />
10 febbr. 1983).<br />
XI<br />
“NELL'EUCARISTIA<br />
NON C’È NESSUNA OFFERTA”<br />
È DI FEDE CHE NELLA CHIESA IL SUPREMO ATTO DI CULTO È LA<br />
CELEBRAZIONE DEL SACRIFICIO EUCARISTICO; OSSIA QUELLO STES-<br />
SO DELLA CROCE RESO PRESENTE SOTTO LE SPECIE DEL PANE E DEL<br />
VINO IN VIRTÙ DELLA DISTINTA CONSACRAZIONE DELL'UNO E DELL'AL-<br />
TRO, INTERAMENTE MUTATI NELLA SOSTANZA DEL CORPO E DEL SANGUE<br />
DI CRISTO PER IL PRODIGIO ASSOLUTAMENTE UNICO DELLA “TRAN-<br />
SUSTANZIAZIONE”.<br />
PER TALE CELEBRAZIONE, IL SALVATORE HA VOLUTO CHE OVUNQUE E<br />
SEMPRE L'OFFERTA CRUENTA DEL CALVARIO FOSSE “SIGNIFICATA”<br />
QUALE UNICA F O N T E DELLA GRAZIA DISTRIBUITA MEDIANTE I<br />
SACRAMENTI, TRA CUI QUELLO DELLA PENITENZA PREVIA ALLA<br />
COMUNIONE EUCARISTICA, CHE ASSIMILA LE ANIME ALLA VITTIMA<br />
IMMOLATA, PROCURANDO LORO UN PRELUDIO DI VITA ETERNA.<br />
Ma tutto ciò, per Kiko, non ha senso semplicemente perché la<br />
morte di Cristo non p stato un «sacrificio di espiazione», né la<br />
Messa quindi deve considerarsi “il sacra merito” di quel<br />
Sacrificio. Non occorre altro per ritenere Kiko e seguaci esclusi<br />
dalla comunione <strong>del</strong>la Chiesa cattolica e dalla sua liturgia.<br />
21<br />
§ 1 - Rifiuto <strong>del</strong> Sacrificio<br />
L'estrema gravità di tal rifiuto obbliga ancora una volta a<br />
tornare indietro per riprendere l'argomento <strong>del</strong> «sacrificio». Ciò<br />
perché Kiko, coerente con se stesso, in tutti i suoi Orientamenti<br />
scioglie come un inno alla Risurrezione, <strong>del</strong>la quale però il<br />
dogma cattolico tratta in un ben diverso contesto. Basteranno<br />
pochi cenni:<br />
A) Morte e Risurrezione in se stesse<br />
È gravemente inesatto affermare sic et simpliciter che la<br />
Risurrezione rappresenta la fase culminante <strong>del</strong>l'opera<br />
redentrice:<br />
a - sappiamo che la condizione gloriosa <strong>del</strong> Cristo risorto è<br />
connaturale al Verbo-Incarnato; il quale, se dal Padre non<br />
fosse stato destinato a morire come vittima dei peccati <strong>del</strong><br />
mondo, non avrebbe assunto una natura umana passibile. Ciò<br />
almeno secondo la più comune e ragionata opinione dei<br />
teologi. In altri termini: solo la morte, e una morte espiatrice,<br />
conferisce alla risurrezione un senso, che per se stessa non<br />
avrebbe, trattandosi di una Risurrezione-premio di quella<br />
morte...;<br />
b - infatti, il Verbo ha assunto una natura umana passibile<br />
perché il Cristo (e I'uomo, in Lui e per Lui, suo Mediatore),<br />
sacrificandosi potesse dare la prova suprema <strong>del</strong>l'amore<br />
dovuto a Dio in espiazione <strong>del</strong> peccato...;<br />
c - perciò, la gloria <strong>del</strong>la Risurrezione scaturisce dallo schianto<br />
<strong>del</strong>la Morte; di una Morte che, animata dall'Amore, è stata<br />
principalmente espiatrice e conseguentemente «redentrice»:<br />
espiatrice <strong>del</strong> peccato-offesa di Dio...; e redentrice <strong>del</strong><br />
peccato-danno procurato dall'uomo a se stesso;<br />
d - in altri termini: la Risurrezione non solo succede cronologicamente<br />
alla morte; ma è l'effetto <strong>del</strong>la morte in quanto<br />
questa ne è stata la causa meritoria perché morte che, decretata<br />
dall'amore, è stata voluta, attesa e subìta con amore,<br />
trionfante per la supervitale potenza <strong>del</strong>l'amore (cf. S.<br />
TOMMASO, S. th., III, q. 49, a. 6, c. e 2um; q. 19, a. 3; q. 46, a. 1;