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Orchestra Italiana e Orchestrazione fra Sette e Ottocento

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Figura 3<br />

Le affermazioni di Galeazzi proseguono con un’annotazione che vale ancora la pena di segnalare:<br />

«Vorrei però, che di dasse a queste due linee una curvatura opposta, vale a dire, che le<br />

concavità fossero rivolte in dentro, cosicché lasciassero <strong>fra</strong> di loro uno spazio curvilineo, nel quale<br />

collocar si potrebbero le viole, e stromenti da fiato. I bassi poi al solito ai due cembali» (§ 298, p.<br />

222).<br />

Il secondo cembalo<br />

Riguardo la presenza dei due cembali, usanza cui «tutte le orchestra d’Italia si accordano», sono<br />

state talvolta proposte giustificazioni fantasiose e poco verosimili. Si riporta al proposito una<br />

significativa quanto inequivocabile dichiarazione di Pasquale Cafaro, maestro della R. Cappella di<br />

Napoli, il quale in una lettera del 1773 così reagiva alla proposta di rinunciare al secondo cembalo<br />

nel Teatro San Carlo di Napoli:<br />

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