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46 - Il Calitrano

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N. <strong>46</strong> n.s. – Gennaio-Aprile 2011 IL CALITRANO<br />

iovanni, Paolo, Giuseppe (detto Gian<br />

GPaolo) TOZZOLI nato a Napoli il 5 marzo<br />

1926 dall’avvocato calitrano Domenico, Vincenzo,<br />

Donato e dalla nobildonna Liborina Lo<br />

Jacono, terzo di cinque figli – Maria Rosaria<br />

(detta Elisa), Lorenzo Augusto, Giuseppe Michele<br />

e Maria Luisa (detta Marisa) – dopo la<br />

normale formazione giovanile e la frequenza<br />

presso la Normale di Pisa, a soli 21 anni si laurea<br />

in Lettere all’Università di Bari con una tesi<br />

sul teatro di Pirandello, prima di conseguire a<br />

Napoli una seconda laurea in Giurisprudenza.<br />

Laurea che gli ha permesso di conseguire il titolo<br />

di studio che lo abilitava a partecipare al<br />

concorso nella Carriera Diplomatica, entrando al<br />

Ministero degli Affari Esteri nel 1954, alla Direzione<br />

generale delle relazioni culturali e successivamente<br />

al Servizio stampa del Ministero<br />

degli Affari esteri, prima della nomina, nel 1958,<br />

presso il Consolato generale di Zagabria con<br />

funzioni di vice console. Per la varietà e l’originalità<br />

dei suoi scritti Gian Paolo Tozzoli detiene<br />

un posto di rilievo nel folto gruppo dei diplomatici<br />

letterati. Prima ancora di entrare in carriera<br />

e per l’intero arco degli anni trascorsi al<br />

servizio dello Stato, ed accezione del teatro egli<br />

ha affrontato i generi più diversi: dal giornalismo<br />

alla saggistica, dalla politica all’economia,<br />

dalla poesia al racconto ed al romanzo, dando<br />

ovunque prova di una vocazione lirica innata e<br />

di una instancabile curiosità verso ogni problematica<br />

sociale, economica o ambientale.*<br />

Infatti, la sua prima esperienza di lavoro l’ebbe<br />

nel giornalismo, facendo il cronista presso un<br />

quotidiano partenopeo; aveva iniziato a collaborare<br />

dal 1959 al 1967 con il mensile “L’osservatore<br />

politico-letterario” diretto da Giuseppe Longo,<br />

firmando oltre trecento articoli con lo pseudonimo<br />

di Gian Paolo Napolitano; dal 1960 al<br />

1970 è stato corrispondente per “<strong>Il</strong> Gazzettino di<br />

Venezia”; nel 1962 collabora con la rivista ginevrina<br />

“Rencontre Orient-Occident”; dal 1973 al<br />

1976 collabora con “L’iniziativa europea” e negli<br />

anni ’70 con la rivista trimestrale “Affari Esteri”<br />

e con molte altre riviste nazionali ed europee.<br />

Dal 1993 al 1998 è stato Presidente dell’Istituto<br />

per gli Studi di Previsione e le Ricerche Internazionali<br />

(I.S.P.R.I.) e presidente dell’U.C.O.I.<br />

(Unione Consoli Onorari Italiani).<br />

– La sua prima sede all’estero, dopo alcuni<br />

anni di Ministero (Servizio Stampa) fu la<br />

Yugoslavia;<br />

– venne quindi trasferito a Basilea quale Console<br />

Generale;<br />

– poi a Ginevra presso la Delegazione Italiana<br />

alla Conferenza del Disarmo fino al 1965.<br />

– in servizio presso la Rappresentanza Italiana<br />

alle Nazioni Unite sino al 1968;<br />

– rientra al Ministero in qualità di V. Capo<br />

del Servizio Stampa;<br />

PERSONAGGI<br />

– trasferito successivamente al Gabinetto del<br />

Ministero Commercio Estero (1970-72),<br />

quindi alla Presidenza del Consiglio (Ricerca<br />

Scientifica) e presso il Ministero di<br />

Grazia e Giustizia sino al 1974; nel frattempo<br />

nel 1971 convola a nozze con la signorina<br />

Maria Assunta Bacchini;<br />

– rientra presso l’Amministrazione della Farnesina<br />

in qualità di V. Capo del nuovo Istituto<br />

Diplomatico voluto da Mario Toscano<br />

e suo primo collaboratore al Servizio storico<br />

e Documentazione;<br />

– nel 1977 Ministro Plenipotenziario di I°<br />

classe e incaricato dell’Ufficio per il Coordinamento<br />

regionale;<br />

– dal 1978 al 1981 Ambasciatore d’Italia a<br />

Tirana;<br />

– successivamente Ambasciatore in Cecoslovacchia;<br />

– infine Ambasciatore a Malta (1989-91).<br />

Le sue frequenti pubblicazioni seguono, grosso<br />

modo, gli itinerari di carriera e così abbiamo:<br />

Gli Svizzeri visti da uno straniero (ed. Nemi),<br />

Anatomia degli Stati Uniti d’America (Armando<br />

1969), l’Italia in Europa e Le eresie del<br />

prossimo evo (Lerici 1977), La Tentazione profetica<br />

(Cappelli 1978), <strong>Il</strong> caso Albania:l’ultima<br />

frontiera dello stalinismo (Franco Angeli 1989),<br />

Malastrana (All’Insegna del pesce d’oro 1981),<br />

All’improvviso il mondo (Marotta 1992), Apoteosi<br />

di un Babbeo (Shakespeare and Company<br />

1992), La saliera del Cellini (Shakespeare and<br />

Company 1993), Cronache italiane e Gente vesuviana<br />

(L’autore libri 1996 e 1999), <strong>Il</strong> principe<br />

Demetrio (Fazi 2001), e al termine della carriera<br />

si affida ad Internet con due opere riassuntive<br />

della sua carriera: Quattro anonimi alla conqui-<br />

9<br />

sta di uno scettro e Delirio dell’Angelo (Libuk<br />

2006 e 2008).<br />

Dopo aver parlato in sintesi del Diplomatico,<br />

del Poeta-scrittore, non ci resta che parlare del<br />

Tozzoli come “uomo” e dei suoi rapporti con la<br />

gente, con gli altri, con i giovani, sempre improntati<br />

ad una naturale, affabile cortesia che lo<br />

rendeva sempre simpatico ed ossequioso. Conoscendo,<br />

per esperienza, che i giovani scelgono<br />

sempre il concreto e non l’astratto, ciò che è più<br />

aderente alla situazione storica, fin dai primi anni<br />

’60 – quando a Calitri era sindaco il prof. Pasquale<br />

Salvatore Di Napoli – il dottor Tozzoli,<br />

Console a Basilea ha sentito la necessità di venire<br />

in mezzo a noi – unitamente al fratello Lorenzo<br />

anche lui ambasciatore – e nei locali del cinema<br />

Rossini alla presenza delle autorità costituite<br />

e di un folto pubblico ha voluto essere particolarmente<br />

vicino a tutti coloro che avevano in animo<br />

di emigrare, specialmente nella Svizzera.<br />

Invitando soprattutto i giovani a qualificarsi<br />

prima di emigrare perché solo così non saranno<br />

guardati con disprezzo, ma ricercati, giacché<br />

l’artigianato e la mano d’opera qualificata italiana<br />

è tra le migliori all’estero; di usare le rimesse<br />

finanziarie degli emigrati per creare cooperative<br />

e consorzi di mobilieri, calzolai, sarti,<br />

ceramisti ecc. capaci di sostituire l’artigianato<br />

troppo personale ed isolato, e mettendo<br />

la sua persona a completa disposizione di chi<br />

comunque avesse avuto bisogno di aiuto, o di<br />

consiglio.<br />

Per i rapporti con i nostri emigrati, noi – che<br />

abbiamo avuto l’onore e il piacere di conoscere<br />

l’ambasciatore in prima persona – ci fidiamo<br />

della testimonianza di molti concittadini, fra i<br />

quali in particolare di Giuseppe Girardi<br />

(sand’f’les’) e di Francesco Antonio Di Cairano<br />

(pind’) che hanno potuto sperimentare direttamente<br />

le particolari attenzioni del Console Tozzoli<br />

in quel di Basilea, nei confronti dei calitrani,<br />

ma di tutti coloro che ne avevano bisogno.<br />

Potremmo benissimo dire “una vita spesa per<br />

gli altri” con generosità, altruismo e senza volgari<br />

tornaconti: una carriera diplomatica, letteraria<br />

e spirituale che rappresenta un ricco, sincero<br />

ed altruistico lascito di tutto rispetto.<br />

NOTA<br />

A. Raffaele Salvante<br />

* Da un articolo di Pasquale Baldocci sulla “Rivista di Studi<br />

Politici Internazionali” Aprile-Giugno 2010 pag. 269.<br />

P.S.: Ci permettiamo di suggerire all’Amministrazione<br />

Comunale – per quanto è possibile<br />

– di onorare questi suoi degnissimi figli<br />

con l’intestazione di una strada del nostro<br />

paese.

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