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picchio trex5.qxp - Ilpicchiomagazine.it

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La processione e l’Addolorata tra i vicoli della “C<strong>it</strong>tà vecchia” (Photo bysam.<strong>it</strong>)<br />

DIANA, malmessa ma sempre presente<br />

La storia di una cagna discreta e puntuale<br />

Al suono della tromba e al<br />

rullo dei tamburi, si snoda<br />

il pio pellegrinaggio preceduto<br />

dalla “Croce dei Misteri”. Seguono<br />

i confratelli, dal saio rosso e<br />

la mozzetta celeste turchino: hanno<br />

sul capo una corona di spine sapientemente<br />

intrecciate dalle abili<br />

mani dei sodali. Portano pesanti<br />

ceri o i caretteristici lampioni. Poi i<br />

“pen<strong>it</strong>enti” con la Croce in legno<br />

portata a spalla, mentre si cammina<br />

in silenzio, a piedi nudi, o con la<br />

frusta pronta a finire sulle spalle<br />

linciate. I devoti pregano e cantano<br />

gli Inni della Passione, la gente<br />

ammira atton<strong>it</strong>a e, sebbene nessuno<br />

osi proferire parola, tutti in realtà<br />

si domandano cosa faccia e dove<br />

vada - ogni anno - quella cagna<br />

stanca e malmessa. Semplicemente,<br />

si lim<strong>it</strong>a a seguire i “mai”. Un<br />

tempo si chiamava Diana il pastore<br />

tedesco che, come se venisse avvisato<br />

da qualcuno, puntuale si<br />

Speciale Settimana Santa<br />

presentava all’appuntamento sacro.<br />

Ora lei non c’è più, ma un<br />

nuovo cucciolo la sost<strong>it</strong>uisce. E segue,<br />

con la stessa prudenza e discrezione,<br />

quello struggente stridulo<br />

della trozzula che tutti fa sobbalzare.<br />

La notte prosegue e, sul far<br />

dell’alba, esce la processione della<br />

Desolata. E’ Sabato Santo: il silenzio<br />

notturno è, come d’incanto, rotto<br />

dal suono lamentoso della tromba.<br />

Si aprono le finestre dei balconi<br />

e i bimbi sul braccio delle madri<br />

ammirano, sonnacchiosi, il lento<br />

procedere dei nuovi confratelli. Intorno<br />

alle dieci, con un sole che riscalda<br />

il viso, la statua di Cristo<br />

Morto incontra quella magnifica<br />

della Madonna, dinanzi al ponte; e<br />

insieme si dirigono sulla spianata<br />

della “Pur<strong>it</strong>à”, che lascia spazio all’ultima<br />

commovente benedizione<br />

davanti ad una folla di pellegrini<br />

che, dal volto sofferto, sgorgano lacrime<br />

di dolore.<br />

Le statue dei Misteri<br />

Sono i simboli della Passione.<br />

A Gallipoli, poi, ancora<br />

di più perchè sono gli emblemi<br />

di un momento triste, ma<br />

condiviso e partecipato da tutta<br />

la comun<strong>it</strong>à. Le statue della processione<br />

del Venerdì Santo sono<br />

opere di valenti maestri cartapestai<br />

e raffigurano diverse posizioni<br />

di Gesù durante la Passione:<br />

l’agonia dell’orto del Getsemani,<br />

la Flagellazione, L’Ecce<br />

Homo, Cristo con la Croce, la<br />

Crocifissione. E il Cristo morto,<br />

scultura lignea perfetta anatomicamente.<br />

Viene utilizzata per la<br />

Tomba, una rappresentazione<br />

della tragedia del Golgota e della<br />

deposizione del Cristo, r<strong>it</strong>uale<br />

fisso ma con particolari che cambiano<br />

annualmente<br />

secondo il<br />

modello<br />

s c e l t o<br />

dalla Confratern<strong>it</strong>a.<br />

R i m a n e<br />

adagiato su<br />

un lenzuolo<br />

bianco candido,<br />

sorretto<br />

dagli Angeli.<br />

www.chiesacrocifisso.<strong>it</strong><br />

Itinerari<br />

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