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picchio trex5.qxp - Ilpicchiomagazine.it

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36<br />

marzo - aprile 2009<br />

Foto www.comune.giurdignano.le.<strong>it</strong><br />

Le nove pietanze<br />

Di sol<strong>it</strong>o le pietanze che si<br />

succedono nell'assaggio<br />

sono nove e sono rispettivamente:<br />

i lampascioni<br />

(corbezzoli), i vermiceddhri,<br />

i bucatini al miele con<br />

mollica di pane fr<strong>it</strong>ta, i ceci<br />

cotti alla “pignata”, i cavoli<br />

lessi con olio d'oliva, il<br />

pesce fr<strong>it</strong>to, lo stoccafisso<br />

al sugo e cipolle, le p<strong>it</strong>tule<br />

e i “fr<strong>it</strong>ti” al miele e, infine,<br />

il finocchio. Il vino è la sola<br />

bevanda presente sulla<br />

tavola. Se la tavola è per 5<br />

commensali si aggiungono<br />

Sant'Anna e San Gioacchino,<br />

in quella da 7 Sant'Elisabetta<br />

e San Giovanni, a<br />

quella da 9 San Zaccaria e<br />

Santa Maria Maddalena;<br />

per 11 Santa Caterina e San<br />

Tommaso, mentre in quella<br />

da 13 figurano anche San<br />

Pietro e Sant'Agnese.<br />

I Santi a TAVOLA. Per grazia ricevuta<br />

Le Tavole di San Giuseppe, dal lontano Medioevo ai giorni nostri<br />

Nel Salento San Giuseppe è particolarmente<br />

venerato soprattutto<br />

in alcuni comuni dell'entroterra<br />

di Otranto quali Uggiano La Chiesa, la<br />

sua frazione Casamassella, Giurdignano<br />

e Minervino di Lecce dove si celebra<br />

l'antichissimo r<strong>it</strong>o delle cosiddette “Tavole<br />

di San Giuseppe”, allest<strong>it</strong>e da chi<br />

ha ricevuto una grazia. Si tratta di una<br />

cerimonia ricca di simboli e devozione,<br />

alquanto scenografica e pregna di fede.<br />

Al r<strong>it</strong>o partecipano i “Santi”. Il loro numero<br />

varia a seconda del voto fatto, ma<br />

mai in numero pari, da un minimo di 3<br />

a un massimo di 13 partecipanti. La devozione<br />

al santo e l'adempimento del<br />

voto avviene attraverso la preparazione<br />

di un caratteristico pane detto “pane di<br />

San Giuseppe” che i devoti distribuiscono<br />

ai fedeli all'esterno dalle chiese o che<br />

consegnano casa per casa nei giorni che<br />

precedono la festiv<strong>it</strong>à. Ad ogni modo, il<br />

pane può essere accompagnato o sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

da un tipo di pasta chiamata “vermiceddhri”.<br />

In queste tavole tra le figure<br />

sacre sempre presenti troviamo San<br />

Giuseppe, Maria Vergine e Gesù Bambino.<br />

Le tavole vengono preparate per<br />

giorni nei minimi dettagli e sono imband<strong>it</strong>e<br />

con prodotti della nostra terra e<br />

piatti tipici della tradizione contadina<br />

salentina. Un ruolo importante l'ha la<br />

grossa forma di pane rotonda, forata al<br />

centro e ricamata con vari simboli quali<br />

3 sfere (che stanno a simboleggiare Gesù<br />

bambino e il Rosario), la Vergine<br />

Maria ed il bastone San Giuseppe. Le<br />

tavole vengono benedette dal sacerdote<br />

il pomeriggio del giorno 18, mentre la<br />

mattina del 19 marzo, dopo la celebrazione<br />

della Messa, si riuniscono intorno<br />

alle tavole i partecipanti, ma solo dopo<br />

essersi purificati dai propri peccati con<br />

la Confessione. Si dà così inizio al r<strong>it</strong>o<br />

che consiste nel fornire le diverse portate<br />

ai santi. Il primo personaggio ad iniziare<br />

con gli assaggi è San Giuseppe<br />

che prega e poi mangia. Quindi tocca<br />

agli altri commensali procedere con gli<br />

assaggi, finché San Giuseppe non batte<br />

per tre volte la forchetta sul piatto o il<br />

bastone sul pavimento. In quel momento<br />

tutti i commensali interrompono il<br />

pasto e cominciano a pregare. E’ allora<br />

che il devoto porta una nuova pietanza.<br />

L'intero r<strong>it</strong>o, che in origine pare fosse<br />

un atto di generos<strong>it</strong>à dei nobili locali, è<br />

scand<strong>it</strong>o dalle preghiere e dalla rec<strong>it</strong>a di<br />

un Rosario con tutti i presenti che vengono<br />

guidati da una voce narrante.

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