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marzo - aprile 2009<br />

EDITORIALE<br />

il problema dell’Italia è nel Sud. Sicuri?<br />

di Simone D’Ambrosio<br />

6<br />

ATTUALITA’<br />

Nel sud, parlando di federalismo<br />

RifLetto: a domanda, rispondiamo<br />

Morti bianche, basta con le parole<br />

di Vincenzo Paticchio<br />

CURIOSITA’<br />

Face...boom conquista anche il Salento<br />

Musiclub, la fucina deglia artisti<br />

Il goal più bello di MaraToma<br />

8<br />

12<br />

CINEMA<br />

A Lecce il festival del Cinema Europeo<br />

Pellicole e registi del Salento<br />

Stendalì - Radio Egnatia - Vino Amaro<br />

Ferzan Ozpetek: “Girerò a Lecce”<br />

di Giovanni D’Ambrosio<br />

22<br />

ITINERARI<br />

Le suggestioni della Passione<br />

Il gelo sul ponte di Gallipoli<br />

La poesia grika de I Canti di Passione<br />

Lu Riu, la pasquetta dei leccesi<br />

di Alessandro De Pascalis<br />

34<br />

LIBRI<br />

Ebook, l’evoluzione del leggere...<br />

...e cosa ne pensano i nostri ed<strong>it</strong>ori<br />

Scr<strong>it</strong>tori salentini in libreria<br />

di Alessandra Sebaste<br />

72<br />

Sommario<br />

SALENTOSOUND<br />

Alla scoperta del Salento musicale<br />

Cantautori nostrani alla ribalta<br />

S.Perrone - Xanti Yaca - Fischetto<br />

Triace - Fischetto - Codefish&Tuna<br />

di Chiara Conte<br />

60<br />

SPORT<br />

L'Osservatorio Provinciale dello<br />

Sport<br />

La crisi del Lecce di Beretta<br />

Matino sede dei Mondiali di baseball<br />

di Daniele G. Masciullo<br />

94<br />

MOSTRE<br />

Cento anni di Futurismo<br />

I volti della musica di Flavio&Frank<br />

Arte e design nel Foyer dei Koreja<br />

Donna creativ<strong>it</strong>à al Carlo V<br />

di Giovanna Bozzi<br />

53<br />

FESTE&SAGRE<br />

Le Tavole in onore di San Giuseppe<br />

Tradizione e nov<strong>it</strong>à nel Sud Salento<br />

Gastronomia salentina in festa<br />

44<br />

EVENTI - LIVE<br />

Spettacoli in giro per il Tacco d’Italia<br />

Cabaret, festival e altri appuntamenti<br />

Musica live: i concerti da seguire<br />

62-82<br />

UNIVERSITA’<br />

100% trasparenza con il Codice Etico<br />

Unisalento.<strong>it</strong>, ecco il nuovo portale<br />

A Lecce si studia il clima globale<br />

Via alla Scuola di Archeologia<br />

di Cesare Godi<br />

78<br />

5


marzo - aprile 2009<br />

Il problema dell’Italia è nel Sud. Sicuri?<br />

di Simone D’Ambrosio<br />

Il problema dell'Italia è nel Sud e sta diventando sempre più grave. Questo<br />

sembra essere il messaggio lanciato dal ministro Tremonti venerdì 27 febbraio<br />

dal palco del Congresso del Movimento per l'Autonomia. La soluzione? Ripartire<br />

con l'<strong>it</strong>er che già dal 2006 avrebbe dovuto portare alla creazione della<br />

“Banca del Mezzogiorno”. Il progetto, secondo quanto previsto dall'articolo<br />

“6-ter” dello scorso agosto, porterà alla nasc<strong>it</strong>a di un ist<strong>it</strong>uto bancario con<br />

sede in una regione del Sud favorendone lo sviluppo economico. Lo Stato parteciperà<br />

al cap<strong>it</strong>ale bancario con 5 milioni di euro in forma di azioni; l'ist<strong>it</strong>uto,<br />

di cui oltre allo Stato saranno fondatori tutti gli enti locali, rest<strong>it</strong>uirà tutto<br />

entro 5 anni e riceverà in cambio le relative azioni. Tutte tranne una, quasi<br />

simbolica, con cui lo Stato resterà vigile sul nuovo ist<strong>it</strong>uto cred<strong>it</strong>izio. La Banca<br />

del Mezzogiorno, inoltre, pare affiancherà il sistema bancario meridionale<br />

composto perlopiù da banche popolari e di cred<strong>it</strong>o cooperativo, le quali vigileranno<br />

onde scongiurare eventuali agevolazioni statali al nuovo arrivato.<br />

Bene, tutto sommato sembra una buona operazione finanziaria e se il Sud rappresenta<br />

davvero, come credo purtroppo che sia, il fanalino di coda di questa<br />

Italia, in materia di energia, quella pul<strong>it</strong>a, nessuno può sollevarci rimproveri<br />

ingenerosi. Dal quarto “Rapporto Comuni rinnovabili” di Legambiente si<br />

evince, infatti, che la Puglia ha ottenuto i migliori risultati nel campo delle<br />

energie rinnovabili e Lecce, in particolare, è il Comune <strong>it</strong>aliano con più di<br />

50.000 ab<strong>it</strong>anti ad aver raggiunto i migliori risultati con le installazioni di impianti<br />

solari termici, fotovoltaici ed eolici. Nel dossier primeggiano anche Veglie,<br />

Ruffano e Surbo, a conferma che i Comuni con la maggiore potenza installata<br />

sono in gran parte pugliesi. Una quant<strong>it</strong>à di energia totale, quella<br />

prodotta dalla Puglia, che supera gli 8.000 MW. Energia che, magnanimamente,<br />

noi pugliesi mettiamo a disposizione del Nord-locomotiva, tenendone<br />

in casa circa il 20%. Una pol<strong>it</strong>ica energetica che ha premiato la nostra Regione<br />

soprattutto in termini di turismo, con una cresc<strong>it</strong>a globale dell'economia<br />

locale. La rivalutazione dei beni immobili, che ha portato al boom degli aff<strong>it</strong>ti<br />

delle case-vacanza estive delle nostre marine, e le eccellenze dei marchi<br />

Doc, Dop e Igt ne rappresentano un valido esempio. Perchè, allora, parlare<br />

di nucleare? Produrremo altra energia e altrettante scorie con un risparmio<br />

economico discutibile. Ne risentirà sicuramente il turismo e, dio non voglia,<br />

la salute dei salentini. Abbiamo dimostrato di avere dimestichezza con l’energia<br />

pul<strong>it</strong>a. Potremmo continuare su questa strada, magari proponendoci come<br />

promotori di questa cultura col resto d’Italia.<br />

Ed<strong>it</strong>oriale<br />

Il Picchio Magazine - anno IV n. 15 marzo/aprile 2009<br />

Tribunale di Lecce Reg. Stampa n. 941<br />

Iscrizione del 18/10/2006<br />

Direttore ed<strong>it</strong>oriale<br />

Simone D’Ambrosio<br />

direttore.ed<strong>it</strong>oriale@il<strong>picchio</strong>magazine.<strong>it</strong><br />

Direttore responsabile<br />

Vincenzo Paticchio<br />

direttore.responsabile@il<strong>picchio</strong>magazine.<strong>it</strong><br />

Coordinamento<br />

Alessandro De Pascalis<br />

Redazione<br />

Via San Paolo 13 - Novoli (Le) - 73051<br />

Fax 0832.714435<br />

redazione@il<strong>picchio</strong>magazine.<strong>it</strong><br />

Hanno collaborato<br />

Giovanni D’Ambrosio, Alessandra Sebaste,<br />

Cesare Godi, Giovanna Bozzi, Chiara Conte,<br />

Francesco Parlangeli, Ilaria Cavallone, Paola Colaci,<br />

Daniele G. Masciullo, Marcello Sansò (Bysam.<strong>it</strong>),<br />

Michele Curto, Emanuele Tramacere<br />

Copertina<br />

Foto di flavio&frank_imagery31.com<br />

Pubblic<strong>it</strong>à<br />

Tel. 328.8818449<br />

pubblisud@il<strong>picchio</strong>magazine.<strong>it</strong><br />

Stampa<br />

Ed<strong>it</strong>rice Salentina - Galatina (Le)<br />

La collaborazione è aperta a tutti, ma in nessun caso<br />

instaura un rapporto di lavoro ed è sempre da intendersi<br />

a t<strong>it</strong>olo gratu<strong>it</strong>o e di volontariato. I lavori<br />

pubblicati, alla pari delle foto, riflettono il pensiero<br />

dei singoli autori, i quali se ne assumono le responsabil<strong>it</strong>à<br />

di fronte alla legge. E’ vietata la riproduzione<br />

anche parziale, dei testi, delle foto e delle illustrazioni<br />

se non autorizzata dalla Direzione. Il giornale<br />

viene diffuso gratu<strong>it</strong>amente, vietata la vend<strong>it</strong>a.<br />

Questo periodico è associato<br />

all’Unione Stampa Periodica Italiana<br />

DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />

7


8<br />

marzo - aprile 2009<br />

14febbario2009.<strong>it</strong><br />

a cura di<br />

Vincenzo Paticchio<br />

Rischio o risorsa. E’ il dilemma<br />

del Sud quando si affronta la<br />

tematica del federalismo. Ma<br />

anche uno dei principali temi<br />

di discussione del neonato<br />

“Movimento per il Sud”, voluto<br />

da Adriana Poli Bortone<br />

(nella foto) e presentato il 14<br />

febbraio, a Bari. “Non è un<br />

nuovo Part<strong>it</strong>o ma un movimento<br />

d’opinione aperto a chiunque<br />

voglia rendersi interprete<br />

di un meridionalismo sano,<br />

propos<strong>it</strong>ivo e con obiettivi<br />

chiari. Per la costruzione di un<br />

'federalismo pol<strong>it</strong>ico' che sappia<br />

interpretare al meglio il<br />

protagonismo meridionale”.<br />

Nel Sud, in tempo di FEDERALISMO<br />

Responsabilizzazione e riorganizzazione. Rassicura il ministro F<strong>it</strong>to<br />

Raffaele F<strong>it</strong>to, di certo, non ha<br />

bisogno di presentazioni. Se un<br />

mer<strong>it</strong>o glielo si vuole riconoscere,<br />

anche gli avversari pol<strong>it</strong>ici ci devono<br />

provare qualche volta, ce n’è uno<br />

in particolare che oggi è di grande attual<strong>it</strong>à.<br />

Anzi funziona proprio bene:<br />

perché nel gran parlare che si fa, specie<br />

durante i comizi da campagna elettorale,<br />

sulla necess<strong>it</strong>à che le ist<strong>it</strong>uzioni si<br />

accostino alla gente o che i c<strong>it</strong>tadini tornino<br />

al centro della v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica, il Ministro<br />

per gli Affari Regionali, eletto<br />

nell’ultima tornata elettorale del 14<br />

aprile scorso, ha avuto il pregio di consentire<br />

al popolo di Puglia e del Mezzogiorno<br />

d’Italia di guardare al Federalismo<br />

fiscale con occhi più sereni. In direzione<br />

sud, è il caso di dire. E, non meno<br />

importante, con la liberazione quasi<br />

totale del pregiudizio nordista. E diciamocelo<br />

francamente: sono dieci anni,<br />

probabilmente anche più, che la Lega<br />

presenta il federalismo come una vera e<br />

propria “minaccia” per le regioni meridionali;<br />

come una sorta di sanzione razzista<br />

da comminare a noi...poveri “terroni”.<br />

Rei, è convinzione diffusa nel<br />

Settentrione “verde” (ops Padania), di<br />

aver “approf<strong>it</strong>tato” della “solidarietà<br />

nazionale” ai danni di un nord ricco,<br />

perché lavoratore. Ci voleva un Capo<br />

Dicastero meridionale, di Maglie, per<br />

comprendere intanto che il federalismo<br />

fiscale è uno dei cardini della nostra<br />

Carta cost<strong>it</strong>uzionale (articolo 119) e<br />

non un’intimidazione di quelli del Carroccio;<br />

e, soprattutto, che il modello di<br />

federalismo fiscale previsto dal Disegno<br />

di Legge delega (che ha incassato<br />

già il sì del Senato qualche settimana<br />

fa) è innanz<strong>it</strong>utto un modello in cui la<br />

solidarietà sociale è la regola fondamentale.<br />

Essa è garant<strong>it</strong>a sia dalla perequazione<br />

verticale per le regioni con<br />

minore capac<strong>it</strong>à fiscale, sia dal fatto che<br />

è sempre lo Stato a stabilirne i cr<strong>it</strong>eri. È<br />

proprio lo stesso Ministro F<strong>it</strong>to, ex go-


vernatore pugliese prima del periodo targato Nichi<br />

Vendola, che lo spiega alla stampa. “Il federalismo è<br />

una riforma che ha all’interno due elementi essenziali:<br />

il primo è la responsabilizzazione, il secondo la riorganizzazione<br />

il Paese puntando soprattutto sul miglioramento<br />

della spesa pubblica. La mission del federalismo<br />

fiscale che vuole attuare il Governo, in Italia,<br />

si può tracciare sostanzialmente in due linee: in<br />

primo luogo, occorre rendere i pubblici amministratori<br />

responsabili tanto del reperimento delle risorse<br />

quanto del loro impiego rispetto all’elettorato, ovvero<br />

metterli nella condizione di porsi il problema di spendere<br />

la ricchezza a disposizione ma anche di cercarsela.<br />

In secondo luogo, poi, occorre stabilire livelli di<br />

qual<strong>it</strong>à nell’assistenza e nelle prestazioni, cosicchè da<br />

renderli omogenei su tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale”. Un<br />

discorso che se per molti potrebbe sembrare complicato,<br />

in due parole potrebbe tradursi in queste altrettante<br />

espressioni, come, per esempio, responsabilizzazione<br />

degli amministratori locali e progressivo miglioramento<br />

della qual<strong>it</strong>à della spesa. Si parte quindi<br />

da una moralizzazione degli attori principali della v<strong>it</strong>a<br />

pol<strong>it</strong>ica che, d’ora in avanti, dovranno rendersi ancor<br />

più consapevoli del fatto che ogni risorsa è di tutti,<br />

si distribuisce fra tutti, di essa ne beneficiano tutti;<br />

ma anche che ogni spreco si divide fra tutti, che ogni<br />

deb<strong>it</strong>o è un “patrimonio” di tutti e che ogni errore<br />

compiuto nella spesa pubblica lo paghiamo tutti. Proprio<br />

in questo senso continua il Ministro. “Se gli amministratori<br />

locali si responsabilizzano di più è meglio<br />

per tutti”. Che tradotto significa a chiare lettere<br />

che gli Enti locali non possono più starsene alla finestra.<br />

La capac<strong>it</strong>à di autonomia si misurerà proprio<br />

d’ora in poi. E anche le prossime Amministrative del<br />

6 e 7 giugno (consultazioni molto importanti che ridefiniranno<br />

gli assetti pol<strong>it</strong>ici di 4mila Comuni e 73 province)<br />

saranno un primo banco di prova. A pros<strong>it</strong>o,<br />

guardando più da vicino in casa nostra, l’Amministrazione<br />

Pellegrino vive ormai le ultime settimane di attiv<strong>it</strong>à<br />

a Palazzo dei Celestini. E, in uno scenario sociale<br />

molto difficile, emerge un panorama pol<strong>it</strong>ico fortemente<br />

diviso ed estremamente misterioso. Nessuno si<br />

scopre. Ma un dato sembra certo, a meno che non intervengano<br />

sorprese impreviste: Giovanni Pellegrino<br />

non sarà della part<strong>it</strong>a. Il resto è vuoto totale, anzi un<br />

gran caso fatto di battaglir dialettica nei part<strong>it</strong>i e nelle<br />

coalizioni, tentativi di discred<strong>it</strong>are l’avversario pol<strong>it</strong>ico,<br />

nuove correnti che rischiano di trasformarsi in<br />

nuovi part<strong>it</strong>i, riunioni-fiume per scegliere i “candidati<br />

unici” che puntualmente non ci sono e il baluardo<br />

delle primarie sempre in piedi. In una parola: frammentazione.<br />

E invece, proprio quel federalismo fiscale,<br />

chi da un lato chi dall’altro, dovrebbe mettere tutti<br />

d’accordo sul bisogno di fare sul serio e sulla necess<strong>it</strong>à<br />

di pensare una buona volta per tutte soltanto al bene<br />

comune e non ad altri beni. Staremo a vedere.<br />

Attual<strong>it</strong>à<br />

9


10<br />

marzo - aprile 2009<br />

RIFLETTO<br />

di Vincenzo Paticchio @Le lettere, firmate con nome, cognome e c<strong>it</strong>-<br />

MORTI BIANCHE<br />

Un rimedio vero contro una strage senza fine<br />

Ho sent<strong>it</strong>o in tv che il bilancio per il 2008 delle morte bianche<br />

in Italia è disastroso, come del resto nel nostro Salento.<br />

Giusto il tempo di fare quei conteggi tristissimi (nella<br />

sola provincia leccese 15 v<strong>it</strong>time totali, tre in meno dello<br />

scorso anno), che dalle cronache dei primi giorni del 2009<br />

riecheggiano e si rincorrono le sol<strong>it</strong>e notizie: due decessi<br />

in cantiere a distanza di 24 ora nella prima settimana di<br />

gennaio; e poi, ancora, incidenti in fabbrica, tanti, in posti<br />

diversi ma con un risultato univoco. E, ogni volta, davanti<br />

a chi “muore di lavoro” si riapre il dibatt<strong>it</strong>o sul scarsa sicurezza,<br />

sui possibili rimedi, sulle cause degli incidenti,<br />

sugli interventi di questo e quell’altro Governo. Davvero è<br />

così difficile preservare l'incolum<strong>it</strong>à di chi lavora?<br />

Lettera firmata (Lecce)<br />

Dicevano gli antichi (ma non lo rinnegano i<br />

contemporanei) che “si lavora per vivere”,<br />

anzi “per campare”. E non certo per lasciarci<br />

le penne oppure, nella migliore<br />

delle ipotesi, per rimanere per sempre<br />

immobili su una sedia a rotelle o con<br />

qualche segno indelebile sulla propria<br />

pelle. Tornare a parlare di morti<br />

bianche e di “incidenti da lavoro” lascia<br />

purtroppo intendere che la triste<br />

catena mortale non si è mai smorzarta,<br />

tantomeno interrotta, e che i luoghi di<br />

lavoro spesso diventano tristemente l’anticamera<br />

della tomba. Eppure, non possiamo<br />

negarlo, forse mai come in questa materia,<br />

il sistema normativo <strong>it</strong>aliano non lascia spazio a<br />

vuoti di sorta. Sarà passato più di un decennio ormai da<br />

quando la cultura della sicurezza ha cominciato a muovere<br />

i primi passi in Italia: la Legge 626/94, per esempio, si prepara<br />

ormai a spegnere le prime 15 candeline e anche i successivi<br />

aggiornamenti e modificazioni hanno provveduto a<br />

non lasciare nulla al caso. Dunque, le leggi in Italia garan-<br />

Attual<strong>it</strong>à<br />

tà/paese, della lunghezza di 15 righe al massimo<br />

devono essere inviate all’indirizzo e-mail:<br />

direttore.responsabile@il<strong>picchio</strong>magazine.<strong>it</strong><br />

tiscono tutti i lavoratori, ne promuovono la sicurezza, ne<br />

difendono il dir<strong>it</strong>to di lavorare senza pericoli. Per anni la<br />

formazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro è divenuta<br />

una delle prerogative dei datori di lavoro ma anche dei dipendenti.<br />

Chi non ha frequentato un corso di primo soccorso<br />

o di addetto alla sicurezza? Chiunque svolga una regolare<br />

attiv<strong>it</strong>à lavorativa ha sicuramente segu<strong>it</strong>o qualche sulla<br />

626 e magari ha allegato gli attestati al suo curriculum<br />

v<strong>it</strong>ae. Eppure, e i fatti tragici di ogni giorno lo confermano,<br />

si continua a morire. Non solo. L’Italia, secondo i dati resi<br />

pubblici a fine 2008, detiene il primato in Europa per morti<br />

sul posto di lavoro. Un primato che non vorremmo, emblema<br />

di ualcosa evidentemente non funziona come dovrebbe.<br />

Un corto circu<strong>it</strong>o tra il dire e il fare è costantemente<br />

in essere. Vuol dire certamente che la cultura non è ancora<br />

consolidata e soprattutto che la responsabil<strong>it</strong>à di tutti<br />

non ha ancora raggiunto livelli di sufficienza. È vero.<br />

La sicurezza costa. Costa la formazione ma<br />

soprattutto costano le condizioni poste dalle<br />

norme. È un costo che ricade direttamente<br />

sul consumatore già oberato da<br />

tasse, balzelli e imposte di ogni genere.<br />

è una spesa che va ad incidere notevolmente<br />

sul costo della v<strong>it</strong>a. Si<br />

pensi ad esempio al mercato immobiliare:<br />

costruire, ristrutturare o più<br />

semplicemente fare la manutenzione<br />

di una casa costa una cifra. Farlo attenendosi<br />

scrupolosamente alle norme<br />

sulla sicurezza pesa sulla tasca ancor di<br />

più: e di questi tempi con le crisi che corrono...<br />

Ed esempi se ne potrebbero fare tanti<br />

ancora. Vanno bene dunque i controlli e anche le<br />

sanzioni amministrative e penali. Ma ciò che più occorrerebbe<br />

è una presa di coscienza collettiva che accresca il<br />

senso di responsabil<strong>it</strong>à di tutti e faccia riflettere ancor di<br />

più sull’eterno valore della v<strong>it</strong>a. Che vale molto di più di<br />

un impalcatura a norma di legge.<br />

Foto: Contro le morti bianche nell’Anf<strong>it</strong>eatro di Lecce (RepubblicaSalentina.<strong>it</strong>)


marzo - aprile 2009 Curios<strong>it</strong>à<br />

a cura di<br />

Simone D’Ambrosio<br />

...Hai Facebook?<br />

Sembra essere diventata una<br />

delle domande più comuni in<br />

questi giorni. Si sente echeggiare<br />

per strada e in ogni posto frequentato<br />

dagli ab<strong>it</strong>uali “ab<strong>it</strong>anti”<br />

della comun<strong>it</strong>à virtuale più<br />

famosa del mondo, capace di calam<strong>it</strong>are<br />

l’attenzione di oltre<br />

175milioni di utenti che chattano,<br />

si conoscono, si trovano a<br />

distanza di anni, diventano<br />

“amici” anche se si conoscono e<br />

viceversa. Un fenomeno sociale<br />

senza lim<strong>it</strong>i, forse il più grande<br />

da quando la multimedial<strong>it</strong>à ha<br />

preso il sopravvento sulla quotidian<strong>it</strong>à,<br />

tanto che sociologi ed<br />

esperti della comunicazione non<br />

se lo sanno ancora spiegare. Un<br />

modo per abbandonare lo stress<br />

quotidiano? Quello che è certo<br />

che ormai è Face...boom!<br />

Generazione FACEBOOK<br />

Il Salento spopola sulla piattaforma sociale più famosa del mondo<br />

il sesto paese più popolato<br />

della Terra. Le ultime<br />

E’ormai<br />

statistiche parlano chiaro: con<br />

più di 175 milioni di utenti ha superato<br />

paesi ad alta dens<strong>it</strong>à come Bangladesh e<br />

Pakistan, ma il suo tasso di cresc<strong>it</strong>a – che<br />

sale a livelli mai visti, giorno dopo giorno<br />

- porterà il più famoso network sociale<br />

a superare altri stati. Un fenomeno senza<br />

precedenti, e di precedenti da rapportare<br />

ce ne sono diversi, sia parlando di chat<br />

e social network che sfociando nelle più<br />

svariate commun<strong>it</strong>y del web (Msn, Badoo,<br />

Netlog, Habbo e gli altri fenomeni<br />

Youtube e Myspace). Quello che molti<br />

considerano un boom virtuale, in un periodo<br />

in cui la crisi è reale (e disastrosa),<br />

ha conquistato anche il Salento e non poteva<br />

essere altrimenti visto il grande numero<br />

di salentini costretti (per lavoro e<br />

studio) a stare lontani dal Tacco. Ma con<br />

la voglia di rimanerci legati, almeno virtualmente.<br />

Così, registrandosi e creando<br />

un nuovo account (ops...un nuovo ab<strong>it</strong>ante)<br />

si trovano una miriade di amici, vecchi<br />

e nuovi, vicini e lontani, quelli che<br />

non si rivedono da anni e anche quelli che<br />

si vedono ogni giorno. Poco importa, è<br />

fondamentale esserci e vivere la comuni-<br />

tà. A propos<strong>it</strong>o, a colorarla ci pensano i<br />

salentini che con la loro sol<strong>it</strong>a simpatia<br />

danno v<strong>it</strong>a a centinaia di gruppi da condividere:<br />

da quelli dedicati alle bellezze<br />

storiche, arch<strong>it</strong>ettoniche e naturalistiche a<br />

quelli che decantano prelibatezze tipiche<br />

della tradizione culinaria e piatti tipici<br />

(compreso il kebab e lu pollu cusutu riesumato<br />

da Checco Zalone a Zelig); dai<br />

tifosi della Regione Salento ai meno contenti<br />

per i risultati del Lecce Calcio (vedi<br />

il gruppo “Angelozzi Abbande”, come da<br />

mega-manifesti affissi per la c<strong>it</strong>tà barocca),<br />

dai musicisti agli amanti dei generi,<br />

fino ai poeti, ai fans della Focara e della<br />

Notte della Taranta, ai tanti personaggi<br />

istrionici delle nostre c<strong>it</strong>tà, illustri e meno<br />

illustri. E c’è anche posto per le denunce<br />

sociali e per i problemi attuali: “No al Salento<br />

come Napoli” per la delicata questione<br />

dei rifiuti oppure i cori di dissenso<br />

contro le costruzioni di centrali nucleari o<br />

a biomasse. Oppure, come “Amici di Castro”,<br />

il gruppo ultimo arrivato, che si<br />

mobil<strong>it</strong>a per salvare la perla dell’Adriatico<br />

dopo lo spaventoso crollo del 31 gennaio<br />

scoris. Insomma un mare di contenuti<br />

salentini, alcuni davvero divertenti, per<br />

conquistare anche Facebook.<br />

13


14<br />

marzo - aprile 2009<br />

POLITICA FANS CLUB<br />

Adriana, la più cliccata<br />

Con i suoi 4913 amici è la regina<br />

dei vip nostrani di Facebook.<br />

Chi è? Lady Adriana Poli Bortone,<br />

fresca di lancio del movimento “I<br />

love Sud”, ex sindaco della c<strong>it</strong>tà barocca<br />

e donna più amata dai leccesi.<br />

La consacrazione, se proprio si necess<strong>it</strong>ava<br />

di un'ulteriore conferma, la si ha<br />

nel mondo facebookiano dove sfiora il<br />

record delle 5mila amicizie. Segue, restando<br />

nel settore pol<strong>it</strong>ica, il presidente<br />

Nichi Vendola (forte dei suoi oltre<br />

7mila sosten<strong>it</strong>ori),<br />

il ministro<br />

e suo<br />

ex Raffaele<br />

F<strong>it</strong>to (che di<br />

sosten<strong>it</strong>ori ne<br />

ha più di 3mila)<br />

e tutta una<br />

lista di consiglieri<br />

di destra,<br />

sinistra<br />

e centro dei<br />

vari enti che<br />

hanno scelto<br />

il network per<br />

proseguire i<br />

rapporti con<br />

sosten<strong>it</strong>ori e<br />

simpatizzanti.<br />

Quasi tremila,<br />

poi, sono<br />

gli amici dellaRepubblica<br />

Salentina, nel quale convogliano<br />

anche i tanti gruppi di salentini sparsi<br />

a Roma, Milano, Bologna, Urbino e<br />

negli altri capoluoghi d’Italia per studio<br />

o lavoro; come tanti, del resto, sono<br />

i fans della Regione Puglia che<br />

hanno condiviso le iniziative e i progetti<br />

web 2.0 promossi dalla Comunicazione<br />

Ist<strong>it</strong>uzionale della giunta Vendola<br />

per ridurre ulteriormente le distanze<br />

fra c<strong>it</strong>tadini ed ist<strong>it</strong>uzioni e conoscere<br />

le attiv<strong>it</strong>à in tempo reale.<br />

Il SUCCESSO in quattro motivi<br />

Cosa spinge oltre 170 milioni di utenti ad “ab<strong>it</strong>are” Facebook?<br />

Facebook è nato da un’idea<br />

di un giovane univers<strong>it</strong>ario<br />

americano. Fu creato per<br />

permettere agli studenti del campus<br />

di tenersi in contatto ma già<br />

dopo pochi mesi era iscr<strong>it</strong>to quasi<br />

l’intero ateneo e, dopo qualche<br />

anno, oltre 170 milioni di persone.<br />

Qual è il motivo di tanto successo?<br />

Le opinioni scientifiche e<br />

sociologiche stanno man mano<br />

aumentando esponenzialmente e<br />

sembrano rintracciare quattro<br />

principali motivi di questo boom:<br />

il primo è quello che si definisce<br />

il cap<strong>it</strong>ale sociale, cioè tutto l’insieme<br />

di contatti e legami che una<br />

persona si costruisce nell’arco<br />

della sua v<strong>it</strong>a. Facebook è utile<br />

non solo per mantenere i contatti<br />

con le persone che si frequentano,<br />

ma permette di ricostruire il cap<strong>it</strong>ale<br />

sociale pre-esistente, tipo i<br />

vecchi compagni di scuola. Il secondo<br />

motivo è quello che in sociologia<br />

viene denominato economia<br />

del dono. Si chiama così, infatti,<br />

la pratica del fare regali per<br />

consolidare i rapporti con le persone,<br />

un po’ come lo scambio dei<br />

doni a Natale; sul social network<br />

più cliccato del momento si può<br />

fare anche questo, grazie a dei re-<br />

galini virtuali o test (inutili) che<br />

consentono di consolidare i legami.<br />

Il terzo motivo è la costruzione<br />

di se stessi usando Facebook<br />

come palcoscenico. Esiste una<br />

teoria delle relazioni sociali secondo<br />

cui, il mondo sociale che ci<br />

circonda è un’enorme palcoscenico<br />

dove si interpreta un ruolo specifico.<br />

La casa, o altri luoghi cost<strong>it</strong>uiscono<br />

il retroscena dove ci si<br />

prepara sulla base di come ci si<br />

vuole fare vedere e riconoscere.<br />

Facebook, così, diventa un immenso<br />

palcoscenico dig<strong>it</strong>ale dove<br />

si costruisce minuziosamente il<br />

ruolo da tenere, attraverso la scelta<br />

della foto del profilo, degli interessi<br />

da inserire, delle applicazioni<br />

da usare, dei cr<strong>it</strong>eri con cui<br />

accettare gli inv<strong>it</strong>i, del linguaggio<br />

da adottare e così via. Il quarto<br />

motivo è la diffusione delle innovazioni,<br />

un processo che usa la<br />

comunicazione tra persone per invogliare,<br />

incuriosire o scegliere<br />

l’uso di una nuova tecnologia o<br />

servizio. Quattro motivi a cui,<br />

certamente, si aggiunge la semplic<strong>it</strong>à<br />

d’uso che permette di personalizzare<br />

il proprio spazio senza<br />

conoscere particolari linguaggi<br />

o codici html. (Ce.Go.)


Ferma il tuo istante<br />

Una nuova commun<strong>it</strong>y tutta <strong>it</strong>aliana<br />

lanciata sul web, nata alla<br />

fine del gennaio scorso ma che<br />

sta riscuotendo già un buon successo.<br />

Per accedervi è facile: basta<br />

solo una registrazione semplice<br />

e gratu<strong>it</strong>a, dopodichè ogni<br />

utente avrà a disposizione infin<strong>it</strong>i<br />

minuti da “bloccare”. E da personalizzare,<br />

anche se questi sono<br />

già occupati da altri utenti, con<br />

speciali accordi scambio e compravend<strong>it</strong>a.<br />

Proprio come in un<br />

mercato reale del tempo. Per i più<br />

buoni d’animo, poi, c’è anche la<br />

possibil<strong>it</strong>à di regalare minuti ad<br />

amici, fidanzati e fidanzate e condividere<br />

con loro i momenti più<br />

belli. Lo staff di StopYourTime<br />

ha pensato proprio a tutto...<br />

S<strong>it</strong>i come Facebook e Badoo stanno<br />

ormai spopolando sul web.<br />

Nelle commun<strong>it</strong>y virtuali in cui<br />

la gente comunica, si conosce, si rincontra<br />

l’appuntamento quotidiano è<br />

d’obbligo. Sull’onda di questo<br />

successo è nata StopYour-<br />

Time, web commun<strong>it</strong>y innovativa<br />

e tutta “Made<br />

in Puglia”. Il s<strong>it</strong>o permette<br />

di congelare un<br />

minuto e di personalizzarlo<br />

con foto, video e<br />

commenti, un’idea a dir<br />

poco originale realizzata<br />

dalle geniali menti di Diego<br />

Iudice, Emanuele Tucci e Francesco<br />

Brescia. Si tratta di “acquistare”<br />

virtualmente e gratu<strong>it</strong>amente un minuto,<br />

nel quale sarà possibile congelare i<br />

minuti più belli e quelli da ricordare<br />

personalizzandoli con foto, video e<br />

commenti; e, giusto per accontentare<br />

Curios<strong>it</strong>à<br />

Se la commun<strong>it</strong>y è MADE IN PUGLIA<br />

Ecco StopYourTime, per fermare gli istanti da ricordare<br />

Lo staff di SyT<br />

gli scettici lontani dalle nov<strong>it</strong>à multimediali,<br />

c’è anche tanto di attestato che<br />

conferma l’autentic<strong>it</strong>à del momento acquistato.<br />

Il s<strong>it</strong>o, completamente in <strong>it</strong>aliano<br />

e raggiungibile all’indirizzo<br />

www.stopyourtime.com, è strut-<br />

turato in sezioni accessibili<br />

direttamente dalla parte<br />

alta della home-page.<br />

Da qui, inoltre, si accede<br />

ad un’area riservata,<br />

dedicata agli utenti<br />

iscr<strong>it</strong>ti, che offre loro<br />

informazioni e servizi<br />

personalizzati. Insomma<br />

un sistema che permette di<br />

scegliere un minuto di una certa<br />

data e di associare a questo dei file<br />

multimediali a scelta, che siano testi,<br />

video, immagini o link al proprio s<strong>it</strong>o o<br />

al blog. Quante volte avresti voluto fermare<br />

il tempo? Adesso puoi farlo defin<strong>it</strong>ivamente<br />

con StopYourTime.<br />

15


16<br />

marzo - aprile 2009<br />

MUSICLUB...da qui nasce la buona musica<br />

Ad Aradeo c’è posto per tutti: professionisti, band emergenti o appassionati<br />

P<br />

rofessionisti dello spettacolo?<br />

Talenti emergenti con<br />

la voglia di sfondare? O,<br />

anche solo, semplici appassionati<br />

con il desiderio di imparare?<br />

Niente paura, c'è Musiclub. Si<br />

tratta di un’azienda con sede ad<br />

Aradeo, che opera nel settore<br />

dello spettacolo e della musica<br />

offrendo una serie di servizi rivolti<br />

a soddisfare ogni tipo di esigenza<br />

per tutti i clienti, dai più<br />

grandi ai più piccoli. Il progetto,<br />

pensato e realizzato con enormi<br />

sforzi da Marco Aggioli, si compone<br />

di vari settori: dalla sala<br />

Musiclub è anche on line. Il<br />

progetto di Marco Aggioli, oltre<br />

alla sua attivissima attiv<strong>it</strong>à sul<br />

campo, naviga anche sul web<br />

(www.musiclubonline.com) mostrando<br />

agli utenti della rete<br />

tutte le curios<strong>it</strong>à, le notizie,<br />

cast e artisti della struttura sudsalentina.<br />

C’è spazio, naturalmente, anche<br />

per i tanti eventi in cui<br />

Musiclub è in prima fila.<br />

prove insonorizzata, climatizzata<br />

e attrezzata con strumentazione<br />

professionale a una scuola di<br />

musica moderna con insegnamenti<br />

individuali e tantissime attiv<strong>it</strong>à<br />

supplementari volte alla<br />

formazione del musicista, sia da<br />

un punto di vista cogn<strong>it</strong>ivo che<br />

tecnico. Senza dimenticare un<br />

service audio e luci presente con<br />

la sua attiv<strong>it</strong>à sul terr<strong>it</strong>orio salentino<br />

e nazionale da oltre 15<br />

anni, che vanta partecipazioni in<br />

festival e manifestazioni culturali<br />

e musicali di grande spessore<br />

(“Ruffano Trend & Blues” dal<br />

2003 al 2007, “Arte in Parab<strong>it</strong>a”<br />

del direttore artistico Michele<br />

Placido, “Locomotive Jazz Festival”<br />

di Sogliano Cavour e il Premio<br />

“Cuori d'onore” ad Aradeo,<br />

giusto per fare qualche esempio).<br />

Fiore all'occhiello della struttura<br />

è la sala registrazione, un servizio<br />

diversificato in base alle svariate<br />

fasce di utenza: il professionista<br />

la utilizza per assemblare<br />

uno spettacolo o un disco, mentre<br />

le band emergenti per provare il<br />

brano o, semplicemente, per ripetere<br />

la classica scaletta. Che<br />

dire, se non...musica maestro!<br />

Nella scuola, a tu per tu con le NOTE<br />

Musiclub accontenta davvero<br />

tutti. Una delle sezioni più<br />

importanti e produttive, infatti,<br />

è la scuola di musica moderna che,<br />

grazie a sei corsi attivati e la partecipazione<br />

di docenti qualificati e apprezzati,<br />

avvicina tanti giovani alla musica e sforna<br />

quei talenti in cui sono riposte le speranze<br />

per il futuro. I corsi, tutti individuali<br />

e a indirizzo moderno, sono di batteria<br />

(tenuto dal Maestro Franco De<br />

Donno), di basso elettrico (tenuto dal<br />

Maestro Cisternino Oronzo), di piano e<br />

tastiere (Maestro Francesco Greco), di<br />

ch<strong>it</strong>arra classica, acustica ed elettrica<br />

con la direzione del Maestro Rocco Mastrolia,<br />

di canto moderno (diretto dalla<br />

Maestra Laura Trianni) e di Fisarmonica<br />

tenuto dal Maestro Rocco Nigro. L’obiettivo<br />

è quello di operare una formazione<br />

musicale dell’allievo solida e qual<strong>it</strong>ativamente<br />

alta. Oltre alle lezioni previste,<br />

poi, si ha la possibil<strong>it</strong>à di approfondire<br />

le proprie conoscenze con un ciclo<br />

di seminari con cadenza periodica<br />

che trattano svariati temi. Nov<strong>it</strong>à del<br />

2009, infine, sono i corsi di teoria e solfeggio,<br />

di “musica di insieme”, di organetto<br />

diatonico e tamburello, per i cultori<br />

dei r<strong>it</strong>mi e delle tradizioni popolari.


Antonio Toma, agli albori<br />

della sua carriera da calciatore<br />

(Maglieweb.com) e ai gioni<br />

nostri, come collaboratore di<br />

Antonio Conte, sulla panchina<br />

barese. Al centro un frammento<br />

del video della sua prodezza<br />

con la maglia del Matino.<br />

Curios<strong>it</strong>à<br />

E’ di MARATOMA il goal più bello di sempre<br />

Dalla Spagna un premio al calciatore magliese Antonio Toma<br />

Un campo in terra battuta in quel di<br />

Agropoli, un dribbling pazzesco<br />

e un goal che è rimasto alla storia,<br />

almeno quella del calcio locale. Così<br />

fino a poche settimane fa, quando la serpentina<br />

di Antonio Toma con la casacca<br />

biancoblu del Matino è stata celebrata dal<br />

quotidiano spagnolo Marca come la più<br />

bella della storia. Meglio dello slalom di<br />

Maradona in Argentina-Inghilterra del<br />

1986, meglio dello straordinario goal del<br />

blaugrana Messi al Real Madrid, meglio<br />

di tanti “giochini” immortalati e decantati<br />

per mesi in tv e, addir<strong>it</strong>tura, soggeti di<br />

prestigiose campagne pubblic<strong>it</strong>arie. Siamo<br />

nel lontano 1991. La part<strong>it</strong>a è Agropoli-Matino<br />

del Campionato di serie D,<br />

non certo un big-match dei giorni nostri<br />

che mer<strong>it</strong>erebbbe dirette tv e speciali televisi.<br />

Il magliese Toma, per molti addetti<br />

ai lavori dell'epoca un bomber di razza,<br />

raccoglie una palla sulla tre quarti del<br />

campo e zigzagando tra gli avversari (ben<br />

5, compreso l’estremo difensore) gonfia<br />

la rete per la gioia dei tifosi e della panchina<br />

salentina; e, magari, anche di chi<br />

filmava quei momenti che qualche decennio<br />

dopo avrebbero fatto il giro del mondo.<br />

Il video della prodezza di Toma, infatti,<br />

raccolto in uno speciale del s<strong>it</strong>o Maglieweb<br />

e caricato sulla piattaforma Youtube,<br />

è stato visto da centinaia di migliaia<br />

di utenti, guadagnandosi così il primo posto<br />

nel concorso telematico del magazine<br />

spagnolo. Una bella soddisfazione, dunque,<br />

per il calciatore (oggi collaboratore<br />

tecnico sulla panchina del Bari dopo le<br />

esperienze da allenatore a Pisa e nei campionati<br />

regionali). Una fama internazionale<br />

che arriva a tanti anni di distanza da<br />

quella prodezza e da altre giocate con le<br />

maglie del Casarano, del Maglie, del Bisceglie,<br />

del Nardò, dell’Aradeo o del<br />

Manduria. Certo non un calcio di livello,<br />

ma sicuramente un calcio sano e genuino<br />

in cui a dettare erano il cuore e la passione<br />

per lo sport e non i denari, gli sponsor,<br />

gli interessi, i complotti...<br />

17


marzo - aprile 2009<br />

a cura di<br />

Giovanni D’Ambrosio<br />

Dal 31 marzo al 5 aprile<br />

Come ogni Festival che si rispetti,<br />

anche quest’anno la rassegna<br />

presenta una retrospettiva<br />

su un maestro del cinema internazionale.<br />

L’annuale osp<strong>it</strong>e<br />

sarà il regista greco Costantin<br />

Costa-Gravas, autore di film<br />

di spessore come “Missing”<br />

(vinc<strong>it</strong>ore della Palma d’Oro a<br />

Cannes nel 1982). Verranno<br />

proiettati tutti i film del regista<br />

greco, che sarà nel capoluogo<br />

salentino per chiudere la manifestazione<br />

insieme all’attore<br />

pugliese Riccardo Scamarcio.<br />

Un’ultima nov<strong>it</strong>à riguarda gli<br />

studenti dell’Univers<strong>it</strong>à del Salento<br />

che da quest’anno potranno<br />

assistere gratis a tutte le<br />

proiezioni...basterà presentarsi<br />

all’ingresso con un valido documento<br />

univers<strong>it</strong>ario.<br />

I miei primi DIECI ANNI…<br />

Riecco il Festival del Cinema Europeo, retrospettiva Costa-Gravas<br />

R<strong>it</strong>orna anche quest’anno il<br />

grande Cinema nel Salento,<br />

con il Festival del Cinema<br />

Europeo. La kermesse nostrana, giunta<br />

quest’anno alla decima edizione, si<br />

terrà come di consueto nel Cinema<br />

Santa Lucia di Lecce, dal 31 marzo al<br />

5 aprile, giorno in cui verrà assegnato<br />

dalla giuria di esperti l’Ulivo d’oro. La<br />

rassegna viene organizzata dall’Associazione<br />

culturale Art Promotion e gode<br />

del patrocinio di numerosi enti pubblici<br />

come il Parlamento Europeo, il<br />

Ministero per i Beni e le Attiv<strong>it</strong>à Culturali,<br />

Comune di Lecce. Si tratta di<br />

una delle più importanti rassegne nazionali<br />

che guardano al cinema continentale,<br />

grazie anche alla partecipazione<br />

di personal<strong>it</strong>à del mondo cinematografico,<br />

ultimo il regista russo<br />

Nik<strong>it</strong>a Michalkov. Come ogni anno i<br />

film in concorso sono giudicati da una<br />

giuria di qual<strong>it</strong>à, il cosiddetto Com<strong>it</strong>ato<br />

dei Garanti (presieduta da Cristina<br />

Soldano e Alberto La Monica), cui<br />

fanno parte anche altri nomi noti nell’ambiente<br />

cinematografico e della cr<strong>it</strong>ica<br />

come il maestro Zanussi, Moran-<br />

Cinema<br />

do Morandini, Emidio Greco, Gianni<br />

Volpi. La manifestazione verrà inaugurata<br />

dal regista turco, ma ormai <strong>it</strong>aliano<br />

d’adozione, Ferzan Ozpetek<br />

mentre il Focus sarà dedicato a Margher<strong>it</strong>a<br />

Buy, alla quale inoltre sarà dedicata<br />

una mostra fotografica e le<br />

proiezioni di alcuni film che la vedono<br />

protagonista. Oltre alle pellicole in<br />

concorso, la kermesse si presenterà<br />

ricca di altre sezioni e di attiv<strong>it</strong>à collaterali,<br />

tutte dirette al fine di promuovere<br />

la produzione cinematografica locale.<br />

E’ il caso di Puglia Show, concorso<br />

gratu<strong>it</strong>o di cortometraggi indirizzato ai<br />

giovani video maker pugliesi e realizzato<br />

insieme al Centro Nazionale del<br />

Cortometraggio, che richiede opere<br />

filmiche di durata non superiore ai 30<br />

minuti e di qualsiasi genere. Per chi<br />

volesse sapere di più sull’arte cinematografica<br />

e sui suoi linguaggi, poi, c’è<br />

la quinta edizione di “Poetica ed Estetica.<br />

Il Cinema della Visione”, corso<br />

di formazione riservato a operatori<br />

culturali e docenti. Per le altre info, infine,<br />

c’è il web: il s<strong>it</strong>o da vis<strong>it</strong>are è<br />

www.festivaldelcinemaeuropeo.<strong>it</strong>.<br />

19


20<br />

marzo - aprile 2009<br />

APULIA FILM COMMISSION<br />

La Puglia è tutta da girare!<br />

L’<br />

Apulia Film Commission è una fondazione<br />

con regolare statuto che<br />

opera senza scopo di lucro su tutto il<br />

terr<strong>it</strong>orio regionale. Ha una determinata<br />

mission: promuovere e valorizzare il patrimonio<br />

artistico e ambientale, la memoria<br />

storica e le tradizioni della Puglia in modo<br />

da attrarre le produzioni cinematografiche,<br />

televisive, audiovisive e pubblic<strong>it</strong>arie sia <strong>it</strong>aliane<br />

che straniere. L’AFC ha anche partecipato<br />

alla produzione di pellicole di caratura<br />

nazionale come “La seconda notte di nozze”<br />

di Pupi Avati r “Mio fratello è figlio unico”<br />

di Daniele Luchetti. Dallo scorso anno, inoltre,<br />

si occupa di finanziare con bandi di concorso<br />

quadrimestrali chiunque voglia presentare<br />

e realizzare un’opera audiovisiva in<br />

Puglia. A propos<strong>it</strong>o è fresca di ufficial<strong>it</strong>à la<br />

pubblicazione delle 7 opere vinc<strong>it</strong>rici del<br />

Progetto Memoria, concorso di cortometraggi<br />

aperto a giovani video maker pugliesi<br />

relativo a personaggi e luoghi significativi<br />

che hanno dato un contributo importante<br />

nella determinazione dell’ident<strong>it</strong>à e della<br />

storia pugliese. I film verranno finanziati<br />

per intero attraverso le risorse rese disponibili<br />

dall’Accordo di Programma Quadro<br />

“Sensi Contemporanei” per il settore degli<br />

audiovisivi e del multimediale, sottoscr<strong>it</strong>to<br />

della Regione Puglia, dal Ministero per lo<br />

Sviluppo Economico e dal Ministero per i<br />

Beni e le Attiv<strong>it</strong>à Culturali. Tra i film vinc<strong>it</strong>ori<br />

ricordiamo “Di chi sei figlio? Storie di<br />

tabacchine e dei loro padroni” di Corrado<br />

Punzi, “Salento terra di popoli” di Paola<br />

Manno, un corto su una “storia di frontiera”<br />

e “Danza di palloni e di coltelli” di Chiara<br />

Idrusa Scrimieri. Le 43 opere del concorso<br />

sono state valutate dalla Commissione giudicatrice<br />

composta da Bruno Bigoni (regista),<br />

Angela Prudenzi (cr<strong>it</strong>ico), Luigi De Luca<br />

(vicepresidente AFC), coadiuvata da V<strong>it</strong>o<br />

Antonio Leuzzi (storico) e Raffaele Gorgoni<br />

(giornalista Tgr Rai), quali rappresentanti<br />

del Com<strong>it</strong>ato Scientifico composto anche da<br />

V<strong>it</strong>o Amoruso, Silvio Danese, Gianni Donno,<br />

Alessandro Laterza, Domenico Menn<strong>it</strong>ti.<br />

DANZE DI PALLONI E DI COLTELLI<br />

Il profondo Salento di Chiara Idrusa Scrimieri<br />

R<strong>it</strong>i e tradizioni del profondo<br />

Salento ancora<br />

sotto l’occhio delle telecamere.<br />

La danza delle spade,<br />

i r<strong>it</strong>i popolari della Fòcara<br />

di Novoli, i palloni aereostatici<br />

che colorano i momenti folcloristici,<br />

infatti, saranno il tema<br />

centrale del film “Danze di<br />

palloni e di coltelli” firmato da<br />

Chiara Idrusa Scrimieri, galatinese<br />

formatasi tra l’Emilia<br />

e il Salento, alla scuola di Ermanno<br />

Olmi. Il documentario è<br />

stato finanziato dall’Apulia<br />

Film Commission nell’amb<strong>it</strong>o<br />

del “Progetto Memoria”. Momenti<br />

e scene particolari della<br />

pellicola sono state girate proprio<br />

a Novoli, durante i giorni<br />

in cui ardeva l’enorme pira formata<br />

da fascine di v<strong>it</strong>e; l’occasione<br />

è stata ghiottisima per<br />

captare suoni, colori e immagini<br />

di un Salento che vive la sua<br />

tradizione e per impreziosire<br />

questo progetto, nato per raccontare<br />

l’arte dei palloni votivi<br />

di carta, lanciati prima della<br />

spettacolare accensione. Altro<br />

Leonardo Donadei e i palloni votivi (Foto Stamerra-Pedaci)<br />

aspetto centrale del lavoro della<br />

Scrimieri è la “scherma salentina”<br />

(nota come danza dei<br />

coltelli) per voce del suo assoluto<br />

protagonista, Leonardo<br />

Donadei. Parab<strong>it</strong>ano, Donadei<br />

è discendente di una famiglia<br />

che si tramanda di generazione<br />

in generazione entrambe le tradizioni,<br />

palloni aereostatici e<br />

danza delle spade. Oltre al lancio<br />

dei palloni e le ronde attorno<br />

al fuoco della fòcara, nel<br />

progetto verrà raccontata tutta<br />

l’atmosfera che si vive attorno<br />

ai “Giorni del Fuoco”, fatta di<br />

musica e chiacchierate, r<strong>it</strong>mi<br />

scand<strong>it</strong>i dai tamburelli, odori di<br />

spezie e carne cotta alla brace,<br />

piatti tipici e vino locale.<br />

Queste immagini attraverseranno<br />

l’intera pellicola, che<br />

vuole cadenzare l’inverno salentino<br />

attraverso la forza dei<br />

suoi protagonisti, gente comune<br />

che dimostra con il lavoro<br />

nei campi un legame viscerale<br />

e quasi primordiale con la Madre<br />

Terra, elemento base di<br />

ogni cultura.


Vino Amaro è ricco di pacate<br />

provocazioni. Sopratutto<br />

inv<strong>it</strong>a alla riflessione,<br />

con l’augurio che in<br />

futuro le risorse del Salento<br />

vengano utilizzate -<br />

in prevalenza - dai salentini.<br />

Nel cast spicca la<br />

partecipazione straordinaria<br />

del pluricampione<br />

di pallavolo, nonché<br />

squinzanese verace, Raffaele<br />

De Giorgi (nella foto<br />

di Adriana Tuzzo) che<br />

interpreta il poeta lecceseV<strong>it</strong>torio<br />

Bodini.<br />

VINO AMARO<br />

Squinzano, il Negroamaro e lo sfruttamento del Nord<br />

Prodotto da Khàrisma e finanziato<br />

dall’Apulia Film Commission, poi<br />

presentato alla Fiera del Tursimo<br />

B<strong>it</strong> di Milano (edizione 2008), “Vino Amaro”<br />

è un documentario della durata di circa<br />

mezz’ora firmato da Enzo Pezzuto. La pellicola<br />

ricostruisce le vicende storiche della<br />

produzione vinicola salentina negli anni<br />

‘50, di eccelsa qual<strong>it</strong>à ma di non facilissima<br />

produzuione. Questo mediometraggio, infatti,<br />

racconta una storia purtroppo già vista<br />

e vissuta fin troppe volte dai meridionali,<br />

tra cui “noi” salentini nello specifico. Il copione<br />

è sempre lo stesso: lo sfruttamento<br />

delle risorse nostrane da parte dei “signori”<br />

del Nord, i cap<strong>it</strong>alisti settentrionali, per intenderci,<br />

attirati dal lavoro certosino dei v<strong>it</strong>ivinicoltori<br />

nord-salentini. Ma Vino Amaro<br />

non è banale, non è il sol<strong>it</strong>o punto di vista<br />

del meridionale che “si piange addosso”;<br />

anzi la sua sceneggiaturai prende<br />

spunto da un articolo igiornalistico dal t<strong>it</strong>olo<br />

“Squinzano, Vino a Milano”, del 1950<br />

dal poeta ispanista di origini salentine V<strong>it</strong>torio<br />

Bodini (colui che ha tradotto le opere<br />

di Miguel De Cervantes e Garcìa Lorca in<br />

<strong>it</strong>aliano, autore di “La luna dei Borboni”<br />

per Oscar Mondadori edizioni) e pubblicato<br />

su una rivista di quegli anni, Omnibus. Il<br />

poeta analizza nel suo scr<strong>it</strong>to il depauperamento<br />

delle risorse vinicole attuato dai<br />

grandi produttori del Nord Italia, i quali<br />

usavano il vino locale per andare a “irrobustire”<br />

le grandi produzioni di Barbera e<br />

Chianti. Come ha spiegato il regista, in<br />

questo processo economico i contadini salentini<br />

furono “spettatori e non compartecipi<br />

dei lauti guadagni ricavati”. Ma Bodini<br />

da attento scrutatore delle dinamiche sociali<br />

nel suo articolo prosegue individuando<br />

due cause del fenomeno, la prima è la millenaria<br />

pigrizia dell’uomo del Sud, la seconda<br />

è il connubio tra le banche e gli uomini<br />

d’affari del Nord, i quali avevano a loro<br />

volta una notevole facil<strong>it</strong>à di accesso al<br />

cred<strong>it</strong>o rispetto ai concorrenti meridionali.<br />

21


22<br />

marzo - aprile 2009<br />

OZPETEK: “Lecce la mia prossima location”<br />

Dopo la drammatica vicenda<br />

de “Un giorno<br />

perfetto” e il non troppo<br />

buono giudizio della cr<strong>it</strong>ica, il<br />

regista de “Le fate ignoranti”<br />

Ferzan Ozpetek ha annunciato<br />

che la location per il suo prossimo<br />

film sarà Lecce e il Salento.<br />

Il regista turco ha deciso di<br />

allontanarsi da Roma, ormai<br />

ab<strong>it</strong>uale sfondo sia spaziale che<br />

emotivo dei suoi film. “I romani<br />

non sopportano i set in c<strong>it</strong>tà<br />

- avrebbe detto lo stesso regista<br />

in un’intervista, giustificando<br />

la sua scelta”. E, così, Ozpetek<br />

ha reso pubblico anche alcune<br />

curios<strong>it</strong>à sulle due sceneggiatu-<br />

re che sta preparando insieme a<br />

Ivan Cotroneo: la prima riguarda<br />

una vicenda drammatica,<br />

l’altra una commedia. “In questo<br />

momento ho bisogno di leggerezza<br />

- svela il regista”,<br />

quindi la prossima pellicola riguarderà<br />

interamente una vicenda<br />

legata al sociale, tenuto<br />

conto anche dei “tempi moderni”.<br />

“C’è bisogno di uno sguardo<br />

attento alla realtà - ha concluso<br />

Ozpetek”. La pellicola<br />

uscirà a fine anno e riguarderà<br />

la storia di una famiglia e di un<br />

amore ed è ancora in fase di<br />

elaborazione non avendo ancora<br />

un t<strong>it</strong>olo e un cast defin<strong>it</strong>ivo.<br />

CHIAMAMI MAESTRO<br />

Scarciglia racconta la v<strong>it</strong>a del poeta Girolamo Comi, tra fiction e realtà<br />

Sarà proiettato giovedì 5 marzo<br />

nel Monastero di San Giovanni<br />

Evangelista a Lecce il<br />

documentario “Chiamami Maestro”,<br />

realizzato da Elio Scarciglia<br />

e ispirato al grande poeta dialettale<br />

Girolamo Comi . Alla proiezione<br />

interverranno Alessandro Laporta<br />

(Direttore Biblioteche Provinciali)<br />

e l’autore stesso. L’opera ripercorre<br />

l’intera v<strong>it</strong>a del Barone di Lucugnano<br />

dalla giovinezza, passata prima<br />

a Losanna poi a Parigi, vivendo<br />

una v<strong>it</strong>a irregolare ma entrando in<br />

contatto con la poesia simbolista<br />

dei primi del ‘900; poi la conver-<br />

sione al cattolicesimo e l’adesione<br />

al regime fascista fino ai guai economici<br />

che lo ridussero in miseria.<br />

Il documentario vanta<br />

testimonianze preziose di<br />

chi, come l'ex rettore<br />

dell'Univers<strong>it</strong>à di Lecce<br />

Donato Valli, grande<br />

esperto di letteratura<br />

dialettale salentina,<br />

abbia riportato alla luce<br />

grazie alle sue ricerche<br />

l’opera di Comi. La pellicola<br />

è stata interamente ambientata<br />

nella splendida casa del<br />

Barone a Lucugnano e vede la par-<br />

tecipazione di bravi attori che interpretano<br />

lo stesso Comi come Sandro<br />

Melissano (Comi adulto)<br />

e Emilio Scarciglia<br />

(Comi giovane),<br />

Laura Nascosto<br />

(Tina Lambrini, la<br />

seconda moglie) e<br />

Antonio Miggiano<br />

che interpreta<br />

lo stesso Valli. L’opera<br />

appare come un<br />

viaggio a metà strada<br />

tra fiction e realtà, per conoscere<br />

le vicende umane e poetiche<br />

del grande poeta.


C’ERA UNA VOLTA UNA PISTA DI VOLO<br />

L’aereoporto fantasma di Leverano, una storia poco conosciuta<br />

c’era una<br />

volta una pista di vo-<br />

“ALeverano<br />

lo”. Questo il t<strong>it</strong>olo<br />

del nuovo progetto filmico di Giuseppe<br />

Ferrara, presentato ufficialmente<br />

all’interno della sala<br />

conferenze leccese di Palazzo<br />

Adorno. Il documentario è finanziato<br />

dall’Apulia Film Commission,<br />

dalla Provincia di Lecce e<br />

dal Comune di Leverano per un<br />

budget complessivo di circa<br />

100mila euro. Il regista de “Il caso<br />

Moro” è sbarcato in questi giorni<br />

nel Salento per ricostruire una vicenda<br />

storica fin qui rimasta sconosciuta,<br />

mentre le riprese cominceranno<br />

da giugno. La vicenda ripercorre<br />

la breve, ma intensa v<strong>it</strong>a<br />

della pista di atterraggio realizzata<br />

a Leverano nel 1943, poco prima<br />

della caduta del regime fascista e<br />

teatro di importanti azioni, prima<br />

dei tedeschi e dopo l’8 settembre<br />

degli Alleati. La pista servì da importante<br />

base logistica, tant’è che<br />

fu creata una scuola di volo che<br />

dopo il 1945 fu spostata a Galatina,<br />

determinando il progressivo<br />

declino della pista di ferro buche-<br />

rellato. Il regista, autore del soggetto<br />

e della sceneggiatura ,si avvarrà<br />

di importanti testimonianze<br />

locali come quella del novantenne<br />

Antonio Marinnone, istruttore di<br />

volo proprio in quella pista, e degli<br />

autori del volume “Aeroporto<br />

di Leverano da pista di atterraggio<br />

a scuola di volo”, Massimo Muci<br />

e Gaetano Papadia. Il film, ideato<br />

anche da Fabio Frisenda, collaboratore<br />

alla regia, sarà girato a colori<br />

per quanto riguarda le scene attuali<br />

e in bianco e nero per quelle<br />

del passato, che rievocano i piccoli<br />

caccia <strong>it</strong>aliani part<strong>it</strong>i dalla malinconica<br />

pista di Leverano, che<br />

hanno compiuto nel cielo della vicina<br />

Albania (contro le forze tedesche)<br />

oltre 200 ricognizioni offensive<br />

con l’impiego di 500 aerei, tra<br />

l'altro infliggendo pesanti perd<strong>it</strong>e<br />

all’eserc<strong>it</strong>o nazista in r<strong>it</strong>irata dalla<br />

Grecia. Il cast è tutto pugliese, tra<br />

20 collaboratori e un centinaio di<br />

figuranti con costumi dell’epoca,<br />

riprodotti grazie all’aiuto di un<br />

collezionista locale di reperti mil<strong>it</strong>ari,<br />

che farà tornare alla memoria<br />

il vecchio “aeroporto fantasma”.<br />

Cinema<br />

Alla scoperta del segreto<br />

“Puglia Terra Madre – Il segreto del<br />

Salento” è il primo episodio di una serie<br />

di docufiction di Leandro Castellani<br />

realizzata da Casting Production con<br />

il supporto di Apulia Film Commission,<br />

Provincia di Lecce e Regione Puglia.<br />

Il progetto prevede la realizzazione<br />

di otto altri episodi nei prossimi tre<br />

anni, nei quali verranno vis<strong>it</strong>ati luoghi<br />

e segreti di tutto il terr<strong>it</strong>orio regionale<br />

nella forma mista di documentario e<br />

fiction. Tra i protagonisti ci saranno attori<br />

professionisti del calibro di Anna<br />

Statte (Il giudice Mastrangelo), Maria<br />

Cristina Heller (Incantesimo), Clive<br />

Riche (Casanova). Il primo episodio<br />

“Il segreto del Salento” vede come<br />

protagonisti un agente segreto e un’archeologa<br />

sulle tracce di un tesoro che<br />

secondo una leggenda sembra nascosto<br />

proprio nell’appendice sud-orientale<br />

d’Italia. A mettere il bastone tra le ruote<br />

ci penserà un multimilionario che ha<br />

sent<strong>it</strong>o parlare di questo patrimonio<br />

inestimabile. Il film è un road movie<br />

nostrano che parte da Otranto e dal suo<br />

splendido mosaico “L’Albero della v<strong>it</strong>a”,<br />

risale la penisola facendo tappa alla<br />

grotta della Zinzulusa, alla Pietra Forata<br />

di San V<strong>it</strong>o, fino al menhir di Martano<br />

con un finale inaspettato. Lungo il<br />

viaggio interverranno tre illustri ciceroni,<br />

nostri conterranei, come Albano<br />

Carrisi, che interpreta l’esperto dei prodotti<br />

pugliesi come l’olio e il vino, Lino<br />

“Libero” Banfi, che parla delle special<strong>it</strong>à<br />

gastronomiche e delle tradizioni<br />

musicali, e il giornalista d’Oltremanica<br />

Antonio Caprarica, che sponsorizza le<br />

attrattive turistiche. La pellicola presentata<br />

per la prima volta in anteprima<br />

nazionale al Multisala Massimo di Lecce<br />

si presenta come un’avventura fra le<br />

bellezze e i frutti del Salento. Raccontata<br />

in maniera spensierata.<br />

23


24<br />

marzo - aprile 2009<br />

“Radio Egnatia” è un ideale<br />

sequel di “Italian Sud<br />

Est” in terra balcanica. Il<br />

documentario è stato realizzato<br />

con lo stesso spir<strong>it</strong>o che<br />

ha animato il film precedente,<br />

anche se nell’opera la<br />

finzione - vedi l’immaginaria<br />

stazione radio costru<strong>it</strong>a<br />

con il sovrapporsi di suoni e<br />

notizie - divide la scena con<br />

la memoria storica, forn<strong>it</strong>a<br />

da immagini di repertorio, e<br />

la realtà quotidiana, attraverso<br />

interviste alla gente<br />

dei vari paesi.<br />

– canti e immagini<br />

della morte nella Grecìa Sa-<br />

“Stendalì<br />

lentina” è un libro scr<strong>it</strong>to da<br />

Mirko Grasso (Kurumuny) che si inserisce<br />

in un lungo filone di ricerca e recupero di<br />

tradizioni, pratiche e culture. Al volume si<br />

abbina in dvd l’omonimo e riusc<strong>it</strong>o documentario<br />

di Cecilia Mangini. Questo corto<br />

di undici minuti scandaglia nei suoi vari<br />

aspetti l’antico r<strong>it</strong>o delle prèfiche o repute,<br />

donne adib<strong>it</strong>e alla moroloja, lamento<br />

funebre sopravvissuto fino agli ’60 sul nostro<br />

terr<strong>it</strong>orio. Il corto r<strong>it</strong>rae i momenti salienti<br />

del pianto/lamento che ha origini an-<br />

Fluid Video Crew r<strong>it</strong>orna producendo<br />

un bel documentario di Davide<br />

Barletti che ripercorre la vecchia<br />

Via Egnatia, la prosecuzione in terra balcanica<br />

della Via Appia. La vecchia via di<br />

comunicazione fu costru<strong>it</strong>a per collegare<br />

Roma con Costantinopoli (oggi Istanbul),<br />

le due cap<strong>it</strong>ali dell’Impero Romano d’Occidente<br />

e d’Oriente. La docufiction si<br />

compone di episodi rappresentati simbolicamente<br />

da una lastra di pietra leccese<br />

che viene prima creata e poi abbandonata<br />

a testimonianza dell’avvenuto passaggio<br />

sulla strada romana. Ogni pietra rappresenta<br />

l’incontro le diverse comun<strong>it</strong>à, le<br />

diverse culture, tradizioni che stanno<br />

scomparendo. Un giovane artista napoletano,<br />

Matteo Fraterno, fa da guida al lungo<br />

viaggio fino ad Istanbul. Il percorso è<br />

un incontro e una scoperta del miscuglio<br />

Cinema<br />

RADIO EGNATIA<br />

Il nuovo viaggio di Davide Barletti, dal Salento alla Turchia<br />

tichissime e che affonda le proprie radici<br />

nella civiltà contadina. L’opera è accompagnata<br />

dal commento di Pier Paolo Pasolini,<br />

attento osservatore delle civiltà rurali<br />

e preindustriali, il quale si accorge della<br />

struttura piramidale dei canti di morte che<br />

comunicano un dolore concreto. Stendalì,<br />

che in griko significa “suonano ancora”,<br />

offre la possibil<strong>it</strong>à di vedere uno spaccato<br />

di v<strong>it</strong>a che non c’è più, un r<strong>it</strong>o magico che<br />

favorisce la dipart<strong>it</strong>a dell’anima del defunto,<br />

divenendo un momento aggregante per<br />

la società che con la morte non fa altro che<br />

ribadire il senso della propria esistenza.<br />

di popoli e luoghi che attraversano la Via<br />

Egnatia, dal Salento alla Turchia. Il viaggio<br />

fisico e interiore del protagonista trova<br />

voce in Radio Egnatia, una stazione<br />

radio f<strong>it</strong>tizia che anima il percorso con la<br />

sua programmazione fatta di suoni locali<br />

e informazioni reali sui luoghi attraversati.<br />

Il documentario di Barletti è stato presentato<br />

in concorso nella sezione “Italiana.doc”<br />

nella scorsa edizione del Torino<br />

Film Festival, diretto per il secondo anno<br />

da Nanni Moretti. La via Egnatia è soprattutto<br />

un luogo dell’anima, che tiene<br />

un<strong>it</strong>i millenni di storia vissuti tra Oriente<br />

e Occidente ricco di suggestioni grike,<br />

trace, illire, albanesi, <strong>it</strong>aliche e anatoliche<br />

e che ci riporta alle origini della nostra civiltà<br />

quando il Diverso non ci faceva paura,<br />

ma essendo la nostra terra di confine,<br />

era parte integrante nostro dell’Io.<br />

STENDALÌ<br />

Cecilia Mangini racconta canti e immagini della morte nella Grecìa


marzo - aprile 2009<br />

a cura di<br />

Alessandro De Pascalis<br />

Pascaredda de Santu V<strong>it</strong>u<br />

A Calimera c’è un r<strong>it</strong>o che si<br />

protrae da anni e si ripete nel<br />

tempo. Proprio nel giorno di<br />

Pasquetta, infatti, c’è il simbolico<br />

passaggio attraverso un<br />

masso di pietra calcarea custod<strong>it</strong>o<br />

nella Cappella di San V<strong>it</strong>o,<br />

chiesetta rupestre ubicata ai<br />

margini d’ingresso dell’antico<br />

Bosco della c<strong>it</strong>tà grika. Al centro<br />

del pavimento c’è un’antichissima<br />

pietra forata (nella foto<br />

sotto): si tratta di un monol<strong>it</strong>o<br />

esistente già prima della costruzione<br />

della chiesa, legato al<br />

r<strong>it</strong>o propiziatorio pagano che<br />

prometteva fertil<strong>it</strong>à in caso di<br />

passaggio attraverso il foro. Il<br />

diametro è di circa 23 centimetri,<br />

eppure la leggenda vuole<br />

che chiunque possa passarci attraverso.<br />

E, ogni anno, in tantissimi<br />

ci provano...<br />

I giorni della PASSIONE<br />

Brividi e suggestioni da vivere in ogni borgo, anche il più piccolo<br />

La Pasqua di Resurrezione è l’evento<br />

più importante dell’anno<br />

per la Chiesa e tutti i credenti.<br />

Nella maggior parte dei paesi del Salento<br />

i r<strong>it</strong>i della Settimana Santa iniziano<br />

già dal lunedì, per arrivare poi fino al sabato<br />

mezzogiorno quando il suono a festa<br />

delle campane (che la mattina del<br />

giovedì restano mute) danno il lieto annuncio.<br />

La venerazione per la passione,<br />

la morte e la resurrezione di Gesù Cristo<br />

è vissuta con giornate intense di fede<br />

popolare che hanno pochi eguali nel resto<br />

d’Italia. Nel Tacco, infatti, il popolo<br />

vive in maniera particolare questi sette<br />

giorni: a partire dal Giovedì Santo, venera<br />

il Cristo morto nella tradizionale<br />

vis<strong>it</strong>a agli altari della reposizione (impropriamente<br />

chiamati “sepolcri”), allestimenti<br />

di ricchi cibori che accolgono<br />

il Santissimo sub<strong>it</strong>o dopo l’ultima Messa,<br />

detta “in Coena Domini”, estremamente<br />

simbolica per il r<strong>it</strong>uale della lavanda<br />

dei piedi che rievoca gli ultimi<br />

istanti del Nazareno insieme agli Apostoli.<br />

Ricco di brividi e suggestioni è il<br />

Venerdì Santo: l’appuntamento è con le<br />

tante processioni che si svolgono in tutti<br />

i centri della provincia, dove un sentimento<br />

vivo e partecipe spinge l’intera<br />

Speciale Settimana Santa Itinerari<br />

Photo bysam.<strong>it</strong><br />

comun<strong>it</strong>à (anche i più giovani), ad accostarsi<br />

ai misteri della fede con curios<strong>it</strong>à,<br />

interesse. Migliaia di persone prendono<br />

parte a cortei massicci ma mesti, silenziosi,<br />

lagnosi. Tra canti e preghiere e le<br />

marce funebri che scandiscono il tempo<br />

con cui le statue della Madonna Addolorata<br />

e di Gesù Morto attraversano i centri<br />

storici, si rivive il dolore della Passione<br />

rapportata ai giorni nostri. E’ così a<br />

Cerfignano, Casarano, Galatina. E’<br />

così a Gallipoli, dove la processione dei<br />

Misteri assume un fascino esclusivo,<br />

fatto di gesti che si ripetono da anni con<br />

immutato rispetto e devozione inim<strong>it</strong>abile.<br />

E’ così in ogni centro del Salento,<br />

anche il più piccolo dove questo r<strong>it</strong>o si<br />

ripete da secoli. Solo poche ore, però, e<br />

così tanta mestizia svanisce con la domenica<br />

di Pasqua e il successivo Lunedì<br />

dell’Angelo, in cui si torna a gioire e<br />

mangiare cibi succulenti. E’ il giorno di<br />

Pasquetta, quello delle tradizioni tutte<br />

salentine che si riscoprono: è il giorno<br />

delle g<strong>it</strong>e fuori porta, del primo sole e<br />

del primo mare dopo il gelido inverno<br />

che proseguono anche il martedì con<br />

“Lu Riu”. Giorni di spensieratezza che<br />

lasciano alle spalle più di qualche “problemino”<br />

legato alla v<strong>it</strong>a di tutti i giorni.<br />

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28<br />

marzo - aprile 2009<br />

IL VENERDI’ SANTO<br />

Una brezza gelida sul ponte<br />

A<br />

Photo bysam.<strong>it</strong><br />

Gallipoli è considerato<br />

il giorno dell’Urnia.<br />

Non c’è turno che tenga<br />

a lavoro, non c'è impegno che<br />

non si riesca a prorogare né<br />

appuntamento che vada rinviato.<br />

La c<strong>it</strong>tadinanza deve assistere<br />

compatta e omogenea<br />

alla processione del Cristo<br />

Morto e della Vergine. Una<br />

manifestazione devozionale<br />

che prende il via nelle prime<br />

ore del pomeriggio per r<strong>it</strong>irarsi,<br />

mai esausta però, all’alba<br />

del mattino successivo. Un’enorme<br />

affluenza di popolo<br />

partecipa alla “sfilata” delle<br />

statue lignee che, dal centro<br />

storico, “escono” verso il<br />

Borgo e, con passo quasi immobile,<br />

proseguono silenziose<br />

la marcia. Quasi da togliere il<br />

respiro è il momento in cui la<br />

processione dell’Urnia attraversa<br />

il ponte seicentesco e<br />

approda davanti all’antica<br />

fontana Greco-Romana, per<br />

poi risalire lungo Corso Roma.<br />

Un’improvvisa e quanto<br />

prevedibile brezza di gelida e<br />

fredda tramontana comincia a<br />

soffiare sui fedeli. Ogni volta.<br />

Fredda da penetrare negli animi,<br />

fino a farli rabbrividire anche<br />

nelle serate più tiepide di<br />

primavera. E nessuno osa trovare<br />

una spiegazione a quelle<br />

inattese raffiche di vento: devono<br />

esserci e basta.<br />

Lo stridulo struggente della TROZZULA<br />

R<strong>it</strong>i, usanze e tradizioni della Settimana Santa gallipolina<br />

Quel nero portato a lutto dalle<br />

pie donne, quel suono di tromba<br />

lamentosa quasi a voler riecheggiare<br />

il singhiozzo accorato della<br />

Madonna che percorre le strade della<br />

c<strong>it</strong>tà alla ricerca del Figlio. Nella “Perla<br />

dello Ionio” è il giorno più atteso dell’anno:<br />

il Venerdì dell’Addolorata anticipa<br />

e sublima l’intens<strong>it</strong>à di tradizioni e<br />

r<strong>it</strong>uali pronti ad inaugurare la suggestiva<br />

“Settimana Santa”<br />

gallipolina. Digiuno<br />

mattutino, legumi a<br />

pranzo e spaghetti alla<br />

pizzaiola per cena.<br />

Perché anche la tavola<br />

esige e pretende rispetto.<br />

Le lancette dell’orologio<br />

della cattedrale<br />

segnano mezzogiorno<br />

quando la folla<br />

attende sul sagrato di<br />

Sant’Agata l’arrivo<br />

della Vergine Maria,<br />

vest<strong>it</strong>a con l’ab<strong>it</strong>o di<br />

seta nero ricamato di oro. E i suoi lunghi<br />

capelli, d’un riccio morbido e vellutato,<br />

un tempo sul capo d’una ragazza malata,<br />

sono veri, verissimi. La statua, portata<br />

a spalla dai devoti, dopo che l’orchestra<br />

e il coro di voci bianche hanno intonato<br />

con penetrazione ascetica lo “Stabat<br />

Mater”, approda in serata sui bastioni<br />

che sovrastano il porto. E’ il toccante<br />

momento della “benedizione del mare”<br />

con le sirene dei pescherecci all’ancora<br />

che plorano lamentosi, come richiesta di<br />

di Ilaria Cavallone<br />

continuo soccorso e protezione. L’Addolorata<br />

rivolta verso le acque, mentre il<br />

sacerdote le benedice. La gente di Gallipoli<br />

si porta dietro quell’immagine<br />

struggente, fino a quando il rauco sussulto<br />

del tamburo rullante si spande per<br />

i barocchi vicoli del centro storico ed<br />

entra per le socchiuse porte dei palazzi<br />

antichi dal perenne profumo di salsedine.<br />

E' il Giovedì dei Sepolcri, quando<br />

quel ciborio riccamente<br />

addobbato viene<br />

adorato e ammirato<br />

dal popolo peregrino,<br />

che si scansa al passaggio<br />

dei confratelli.<br />

Loro, con passo lento<br />

e grave, vis<strong>it</strong>ano fino<br />

a tarda ora i “Sepolcri”<br />

allest<strong>it</strong>i nelle numerosissimeparrocchia<br />

della “c<strong>it</strong>tà vecchia”:<br />

da Santa Teresa,<br />

la parrocchie delle<br />

monache di clausura<br />

che curiose spiano il flusso dei “Comuni<br />

mortali”, alla chiesa della “Madonna<br />

del Rosario”, che affaccia direttamente<br />

sul “faro dell'isola”. E, intanto, com<strong>it</strong>ive<br />

di giovani ragazzi si alternano, s’incrociano<br />

con gruppi di coetanei tra i viottoli<br />

della “padella”. Tornano a casa per<br />

le “vacanze di Pasqua” gli univers<strong>it</strong>ari<br />

dal Nord; quella dei “Sepolcri” diventa<br />

la notte dei saluti e dei r<strong>it</strong>rovi, mentre<br />

gli “incappucciati” vanno e vengono fino<br />

al pallido sole del Venerdì Santo.


La processione e l’Addolorata tra i vicoli della “C<strong>it</strong>tà vecchia” (Photo bysam.<strong>it</strong>)<br />

DIANA, malmessa ma sempre presente<br />

La storia di una cagna discreta e puntuale<br />

Al suono della tromba e al<br />

rullo dei tamburi, si snoda<br />

il pio pellegrinaggio preceduto<br />

dalla “Croce dei Misteri”. Seguono<br />

i confratelli, dal saio rosso e<br />

la mozzetta celeste turchino: hanno<br />

sul capo una corona di spine sapientemente<br />

intrecciate dalle abili<br />

mani dei sodali. Portano pesanti<br />

ceri o i caretteristici lampioni. Poi i<br />

“pen<strong>it</strong>enti” con la Croce in legno<br />

portata a spalla, mentre si cammina<br />

in silenzio, a piedi nudi, o con la<br />

frusta pronta a finire sulle spalle<br />

linciate. I devoti pregano e cantano<br />

gli Inni della Passione, la gente<br />

ammira atton<strong>it</strong>a e, sebbene nessuno<br />

osi proferire parola, tutti in realtà<br />

si domandano cosa faccia e dove<br />

vada - ogni anno - quella cagna<br />

stanca e malmessa. Semplicemente,<br />

si lim<strong>it</strong>a a seguire i “mai”. Un<br />

tempo si chiamava Diana il pastore<br />

tedesco che, come se venisse avvisato<br />

da qualcuno, puntuale si<br />

Speciale Settimana Santa<br />

presentava all’appuntamento sacro.<br />

Ora lei non c’è più, ma un<br />

nuovo cucciolo la sost<strong>it</strong>uisce. E segue,<br />

con la stessa prudenza e discrezione,<br />

quello struggente stridulo<br />

della trozzula che tutti fa sobbalzare.<br />

La notte prosegue e, sul far<br />

dell’alba, esce la processione della<br />

Desolata. E’ Sabato Santo: il silenzio<br />

notturno è, come d’incanto, rotto<br />

dal suono lamentoso della tromba.<br />

Si aprono le finestre dei balconi<br />

e i bimbi sul braccio delle madri<br />

ammirano, sonnacchiosi, il lento<br />

procedere dei nuovi confratelli. Intorno<br />

alle dieci, con un sole che riscalda<br />

il viso, la statua di Cristo<br />

Morto incontra quella magnifica<br />

della Madonna, dinanzi al ponte; e<br />

insieme si dirigono sulla spianata<br />

della “Pur<strong>it</strong>à”, che lascia spazio all’ultima<br />

commovente benedizione<br />

davanti ad una folla di pellegrini<br />

che, dal volto sofferto, sgorgano lacrime<br />

di dolore.<br />

Le statue dei Misteri<br />

Sono i simboli della Passione.<br />

A Gallipoli, poi, ancora<br />

di più perchè sono gli emblemi<br />

di un momento triste, ma<br />

condiviso e partecipato da tutta<br />

la comun<strong>it</strong>à. Le statue della processione<br />

del Venerdì Santo sono<br />

opere di valenti maestri cartapestai<br />

e raffigurano diverse posizioni<br />

di Gesù durante la Passione:<br />

l’agonia dell’orto del Getsemani,<br />

la Flagellazione, L’Ecce<br />

Homo, Cristo con la Croce, la<br />

Crocifissione. E il Cristo morto,<br />

scultura lignea perfetta anatomicamente.<br />

Viene utilizzata per la<br />

Tomba, una rappresentazione<br />

della tragedia del Golgota e della<br />

deposizione del Cristo, r<strong>it</strong>uale<br />

fisso ma con particolari che cambiano<br />

annualmente<br />

secondo il<br />

modello<br />

s c e l t o<br />

dalla Confratern<strong>it</strong>a.<br />

R i m a n e<br />

adagiato su<br />

un lenzuolo<br />

bianco candido,<br />

sorretto<br />

dagli Angeli.<br />

www.chiesacrocifisso.<strong>it</strong><br />

Itinerari<br />

29


30<br />

marzo - aprile 2009<br />

Passioweb<br />

Religios<strong>it</strong>á e misticismo<br />

si fondono. Ancora una<br />

volta, in un'atmosfera<br />

intensa di spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>á, di<br />

partecipazione emotiva<br />

e sensoriale. Il mistero<br />

dei volti incappucciati,<br />

dei suoni, dei lamenti e<br />

dei canti religiosi si ripete<br />

e continua anche<br />

sulle pagine di Internet,<br />

in cui trovano spazio i<br />

r<strong>it</strong>i della Settimana Santa<br />

della Puglia, con i<br />

centri che dal Nord al<br />

profondo Salento rivivono<br />

il dramma della<br />

Passione. Il s<strong>it</strong>o è<br />

www.settimanasantai<br />

npuglia.<strong>it</strong>, che raccoglie<br />

le storie e le tradizioni<br />

dei r<strong>it</strong>i di Taranto,<br />

Molfetta, Grottaglie, Alberobello<br />

e altre c<strong>it</strong>tà.<br />

Per quanto riguarda il<br />

Tacco d'Italia, invece,<br />

sono presenti notizie<br />

web sui r<strong>it</strong>i di Cerfignano<br />

(Facebook) e<br />

sulla Settimana Santa<br />

di Casarano.<br />

Gli emblemi suggestivi dell’ULTIMA CENA<br />

A Galatina r<strong>it</strong>ornano i Sepolcri e la marcia pen<strong>it</strong>ente dell'Addolorata<br />

Affascinanti, suggestivi, drammatici<br />

e toccanti. Retaggio di una religios<strong>it</strong>à<br />

medioevale e barocca, i r<strong>it</strong>i pen<strong>it</strong>enziali<br />

dei sepolcri e delle processioni legate<br />

alla Passione di Cristo e dell’Addolorata<br />

caratterizzano la Settimana Santa delle<br />

comun<strong>it</strong>à pugliesi e salentine. Quei sette<br />

giorni che precedono la Pasqua, così carichi<br />

di devote r<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à e di recond<strong>it</strong>i significati,<br />

rappresentavano un tempo una sorta di medicamento<br />

per la psiche dei cristiani, offesa<br />

e oltraggiata dalla crisi del lutto per la morte<br />

del Cristo. Pulsioni arcaiche, fattesi più<br />

vivide a causa di una morte triste seppur<br />

simbolica, che rintracciavano il loro es<strong>it</strong>o<br />

appagante nei r<strong>it</strong>uali proposti dalla cultura.<br />

Prima tappa del processo metabolico di rinasc<strong>it</strong>a<br />

spir<strong>it</strong>uale, che portava alla Resurrezione,<br />

è la tradizione dei “Sepolcri”. Emblemi<br />

dell’ultima Cena di Cristo con gli<br />

Apostoli, gli altari della reposizione sono allest<strong>it</strong>i<br />

puntualmente ogni anno in tutte le<br />

chiese del Salento. Per lucrare forse indulgenze<br />

i fedeli, i moderni pellegrini di c<strong>it</strong>tà si<br />

immergono ogni anno nella penombra accentuata<br />

dai rari lumi accesi all’interno dei<br />

tempi. Le stesse sacre dimore nelle quali<br />

l’indefinibile segno di cristiana tristezza per<br />

la morte di Gesù promana dai vasi in cui sono<br />

stati posti dei germogli vegetali, fatti crescere<br />

al buio e, dunque, colorati di un’oppri-<br />

mente tonal<strong>it</strong>à bianco-giallognola. Dai Sepolcri,<br />

legati all’esperienza religiosa più intima<br />

e personalistica del fedele, alle spettacolari<br />

r<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à collettive del Venerdì e del<br />

Sabato Santo il passo è breve. Ed è proprio<br />

alle prime luci del Sabato Santo che tutta la<br />

popolazione di Galatina si risveglia per la<br />

suggestiva processione del Cristo Morto.<br />

Un corteo monumentale, silenzioso, che<br />

rappresenta per la c<strong>it</strong>tà uno spettacolo unico<br />

nel programma dei r<strong>it</strong>i della Settimana Santa,<br />

preceduto nella notte dalla ricerca desolata<br />

della Madonna che nella Chiesa Madre<br />

ha ricevuto tra le braccia il Figlio Crocifisso.<br />

La Beata Vergine, tornata nella Chiesa<br />

dell’Addolorata, alle 6 in punto apre la sfilata<br />

dietro alla Croce, accompagnata dai pen<strong>it</strong>enti<br />

delle Confratern<strong>it</strong>e coperti dalle loro<br />

tuniche strette alla v<strong>it</strong>a da un cordone. Attorno<br />

al capo una corona di spine o i cappucci.<br />

Seguono le pie donne insieme alla<br />

popolazione devota, già riun<strong>it</strong>a in Piazza<br />

Alighieri in un’atmosfera patetica e trionfale,<br />

dettata anche dalle lagne marce funebri.<br />

Si ripete così una tradizione che, anche esteriorizzando<br />

i propri sentimenti religiosi,<br />

esprime il pathos della gente del Salento.<br />

Conclusa anche questa Processione si può<br />

dire che termina la Pasqua triste e pen<strong>it</strong>enziale.<br />

Che diventa con la Resurrezione momento<br />

di gioia e di speranza. (Pa.Co.)


www.cantidipassione.<strong>it</strong><br />

I“Passiuna tu Cristù” e “Lu<br />

Santu Lazzaru” nascono dal rispetto<br />

e dalla riscoperta di una religios<strong>it</strong>à<br />

profonda. Capolavori di folklore<br />

che narrano gli ultimi istanti della<br />

v<strong>it</strong>a di Cristo (la Passione), in passato<br />

erano interpretati in tutti i paesi della<br />

Grecìa Salentina durante la settimana<br />

delle Palme. Proprio la Passione e<br />

lu Santu Lazzaru cost<strong>it</strong>uivano un tempo<br />

la pietas popolare, una fra le modal<strong>it</strong>à<br />

più complesse e articolate attraverso<br />

le quali il popolo esprimeva tutto il<br />

suo misticismo e la necess<strong>it</strong>à di costruire<br />

un ponte comunicativo con<br />

l’Essere Divino. Ripresi nel loro più<br />

genuino significato canoro e gestuale,<br />

“I canti di Passione” hanno visto avvicendarsi<br />

nel corso degli anni vecchie<br />

e nuove generazioni di cantori che non<br />

hanno voluto perdere il loro “appuntamento”<br />

tradizione. E con quel misticismo,<br />

che mai si è perso. Alla complessa<br />

l<strong>it</strong>urgia dei “moroloja”, così carica<br />

di simboli e allegorie, si accompagna-<br />

Un ponte ideale fra tradizione e riproposizione<br />

La poesia popolare grika, uno dei tesori che il Salento ha ered<strong>it</strong>ato e che deve<br />

custodire gelosamente nello scrigno delle bellezze, raggiunge una delle più alte<br />

espressioni nelle vicende che narrano la v<strong>it</strong>a e la morte di Cristo. Ne “I Canti di<br />

Passione”, infatti, si contemplano gli ultimi istanti della v<strong>it</strong>a di Gesù Cristo, prima<br />

della crocifissione e della morte per la salvezza umana. Un progetto, curato<br />

artisticamente da Luigi Chiriatti e Gianni De Santis con la consulenza di Sergio<br />

Torsello, volto al recupero e alla riproposizione dei canti devozionali della Passione,<br />

che diventa un'occasione per ascoltare e riflettere. Una rassegna che si<br />

trasforma in un ponte ideale tra cantori e gruppi della tradizione musicale salentina<br />

e grika e i loro “colleghi” pugliesi, ma anche calabresi, campani, abbruzzesi,<br />

laziali o siciliani. O di altrettante zone del Centro e del Sud Italia, dove questo<br />

periodo viene vissuto con la stessa intens<strong>it</strong>à. Con la suggestione di sempre.<br />

I CANTI DI PASSIONE, la musica della “pietas popolare”<br />

Nella Grecia Salentina si rivivono i Passiuna tu Cristù e Lu Santu Lazzaru<br />

va il cibo amaro, il “prikò”. Inizialmente<br />

pietanze frugali portate in tavola<br />

durante il periodo quaresimale, le<br />

sapienti ricette della tradizione culinaria<br />

contadina si sono trasformate in<br />

piatti-culto della cucina salentina,<br />

considerati ormai<br />

gli unici in grado<br />

di preservare sapori<br />

e ab<strong>it</strong>udini antiche.<br />

Durante la<br />

settimana delle<br />

Palme, dunque,<br />

per la sesta volta<br />

consecutiva anche<br />

quest’anno i ripropos<strong>it</strong>ori<br />

locali e alcuni<br />

esperti provenienti dall’Italia<br />

centro-meridionale daranno v<strong>it</strong>a ad<br />

avvenimenti di grande interesse, sia<br />

spettacolare che devozionale, coinvolgendo<br />

tutti i paesi della Grecìa Salentina<br />

e creando un circu<strong>it</strong>o che vede riproposti<br />

i moroloja in tutti i luoghi in<br />

cui si cantava e si canta ancora la Pas-<br />

Speciale Settimana Santa<br />

Itinerari<br />

di Paola Colaci<br />

sione. Una vera e propria rassegna internazionale<br />

di musica legata ai r<strong>it</strong>i<br />

della Pasqua, organizzata dall’Unione<br />

dei Comuni della Grecìa Salentina,<br />

dalla Regione Puglia, in collaborazione<br />

con la Provincia di Lecce e l’Ist<strong>it</strong>uto<br />

Diego Carp<strong>it</strong>ella. Nelle<br />

più caratteristiche chiese<br />

grike, anche quest’anno,<br />

si esibiranno<br />

le più rappresentative<br />

voci del folklore popolare,<br />

dai Cantori di<br />

Martano a quelli del<br />

Menamenamò e di<br />

Martignano, da Ninfa<br />

Giannuzzi ai fratelli Rocco<br />

e Gianni De Santis, e poi Antonio<br />

Castrignanò, Antonio Melegari e<br />

Andrea Stefanizzi, Antimino Pellegrino<br />

dei Cantori di Zollino (sopra, in<br />

una foto d’annata). Tutti salentini veraci,<br />

grazie ai quali si rivive in musica<br />

quella pietà popolare di un tempo. Si<br />

rivive, oggi, la vecchia Pasqua.<br />

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32<br />

marzo - aprile 2009<br />

www.tuglie.com<br />

In mano LU MARANGIU<br />

Di sol<strong>it</strong>o, nella mano sinistra,<br />

ogni Quaremma regge “nu marangiu”,<br />

un’arancia amara come<br />

la sofferenza, nella quale sono conficcate<br />

sette piume di gallina. Si tratta<br />

di un grottesco elemento che in passato<br />

cost<strong>it</strong>uiva una sorta di rudimentale<br />

calendario, attraverso il quale si scandivano<br />

le sette settimane che dividevano<br />

dalla Pasqua e dalla purificazione.<br />

Ogni settimana veniva tolta una piuma<br />

fino al giorno della Risurrezione, giorno<br />

in cui veniva data alle fiamme come<br />

segno della v<strong>it</strong>toria della v<strong>it</strong>a sulla<br />

morte, del bene sul male. Oggi la tradizione<br />

delle nonnine vest<strong>it</strong>e di nero e<br />

sdentate sembra voler r<strong>it</strong>ornare nel<br />

bagaglio dei r<strong>it</strong>i salentini della Pasqua,<br />

dopo anni in cui ai balconi e sulle<br />

terrazze non compariva nulla. Anche<br />

per il 2009, infatti, il r<strong>it</strong>o verrà ripetuto<br />

qua e là per il Sud Salento, soprattutto<br />

a Otranto, Cerfignano e Tuglie.<br />

Proprio nel centro a due passi da<br />

Gallipoli, l’Associazione Culturale<br />

Ekagra organizza da diversi anni una<br />

“Rassegna - Concorso di Caremme”<br />

con la quale si premiano le realizzazioni<br />

più belle, originali e simpatiche<br />

esposte nel centro storico. Se non altro<br />

una buona occasione proprio per riscoprire,<br />

riv<strong>it</strong>alizzare e diffondere anche<br />

tra i più giovani un r<strong>it</strong>uale popolare<br />

che sembrava perso.<br />

La VECCHIA di nero vest<strong>it</strong>a...<br />

Sui tetti la Quaremma, al rogo la domenica di Pasqua<br />

Non c’è periodo dell'anno<br />

più florido di simbolismi.<br />

Soprattutto per la<br />

Quaresima salentina, tutta giocata<br />

sul dicotomico rapporto tra paganesimo<br />

e cristian<strong>it</strong>à. Nella tradizione<br />

cristiana, infatti, i quaranta<br />

giorni che precedono la<br />

Pasqua erano dedicati al digiuno,<br />

alla mortificazione dello spir<strong>it</strong>o<br />

attraverso il corpo; prescrizioni<br />

dure, che andavano rigorosamente<br />

osservate tanto che si sentiva il<br />

bisogno di esternarle. E quale miglior<br />

modo di rappresentare l’idea<br />

del digiuno e della pen<strong>it</strong>enza<br />

se non attraverso l’immagine della<br />

vecchiaia. Anzi di una vecchia<br />

vest<strong>it</strong>a di nero. La “caremma” o<br />

“quaremma” è un po’ sintesi di<br />

elementi pagani e cristiani,<br />

gioco sacro e profano<br />

insieme. Perfino nel suo<br />

lugubre ornamento si<br />

potrebbe individuare<br />

l’ennesima allegoria:<br />

il lutto si portava<br />

per lunghi<br />

periodi e, in età più<br />

avanzata, non si toglieva<br />

più fino a che andava<br />

a finire che<br />

le donne anziane<br />

fossero sempre<br />

vest<strong>it</strong>e di nero.<br />

Così la vecchiaia di<br />

una donna poteva<br />

rappresentare l’idea<br />

della morte e, insieme, quella<br />

della rinuncia. Alla luce di ciò<br />

sembrerebbe chiar<strong>it</strong>a la “comparsa”<br />

sulle terrazze delle case e in<br />

prossim<strong>it</strong>à dei crocicchi delle vie<br />

paesane del Salento, nei primissimi<br />

minuti del mercoledì delle Ceneri,<br />

di quel fantoccio di paglia<br />

vest<strong>it</strong>o a lutto e raffigurante una<br />

brutta vecchia sdentata. Proprio<br />

lei che nel fraseggio popolare risponde<br />

al nome di caremma.<br />

Ogni accessorio dell’orribile vecchina,<br />

moglie del carnevale morto<br />

il martedì grasso, si caratterizza<br />

di un forte simbolismo: vest<strong>it</strong>o<br />

di nero poiché a lutto, porta in<br />

mano “cunucchia e fusu” (il fuso<br />

e la lana da filare), due tra i più<br />

antichi arnesi del lavoro domestico.<br />

Rimane appesa fino al giorno<br />

della Risurrezione di Gesù.<br />

Quando, infatti, le campane annunciano<br />

la v<strong>it</strong>toria del Cristo<br />

sulla morte, la nonnina è ormai<br />

priva di filo da tessere. Si toglie<br />

dai balconi, si sgancia dai pali<br />

cui è appesa e si procede al<br />

sol<strong>it</strong>o r<strong>it</strong>uale: viene data<br />

alle fiamme, quasi per<br />

esorcizzare il male e liberarsi<br />

da tutto ciò<br />

che era mortificazione<br />

o steril<strong>it</strong>à<br />

della terra<br />

oppure sofferenza<br />

e miseria.


LU RIU, si festeggia con la natura<br />

La Pasquetta dei leccesi nel bosco a due passi dal barocco<br />

ALecce e nel Salento la festa<br />

continua dopo il lunedì “dell'Angelo”.<br />

Proprio così, chi<br />

non conosce “Lu Riu”, un tempo noto<br />

come la “pasquetta dei leccesi”, ma<br />

ben presto adottato da altri centri salentini<br />

che sfruttano le prime giornate<br />

di tiepido sole primaverile per vivere a<br />

pieno dei parchi naturali e delle bellezze<br />

del terr<strong>it</strong>orio. Nel capoluogo, infatti,<br />

si festeggia l’undicesima edizione<br />

della manifestazione all'interno dello<br />

splendido scenario della riserva naturale<br />

di Rauccio, a 15 chilometri dalla<br />

c<strong>it</strong>tà, trasformato in un mega r<strong>it</strong>rovo<br />

per rivalutare giochi del passato e antiche<br />

tradizioni, per promuovere e conoscere<br />

i luoghi d'interesse naturalistico<br />

e le specie che gelosamente custodiscono.<br />

E, perchè no, sostenere il turismo<br />

con forme destagionalizzate o con<br />

altri percorsi, diversi dal mare o dalle<br />

c<strong>it</strong>tà d’arte. Si festeggia, dunque, nel<br />

Speciale Settimana Santa<br />

nome della natura, in una zona di grande<br />

interesse ecologico per tutta la comun<strong>it</strong>à<br />

europea che l’ha elevata con<br />

legge regionale del 2002 a rango di<br />

Parco Naturale. A fare da contorno a<br />

profumi ed essenze preziose, ci sono<br />

anche le sorgenti dell'Indune che creano<br />

una zona umida di primaria importanza<br />

ecologica, vis<strong>it</strong>abili grazie a particolari<br />

percorsi naturalistici dedicati<br />

ai tantissimi presenti. E poi la degustazione<br />

di prodotti tipici della gastronomia<br />

locale e dei migliori vini grazie alla<br />

“Sagra dei sapori antichi” organizzata<br />

in più aree del Parco, la musica live<br />

e il divertimento. Con tantissime attiv<strong>it</strong>à<br />

per grandi e piccini (da laboratori<br />

creativi a corsi di free-climbing ed<br />

equ<strong>it</strong>azione, fino alle vis<strong>it</strong>e guidate alla<br />

scoperta della flora e della fauna tipica).<br />

Una manifestazione davvero ricca,<br />

oltre che attesa. Che stranamente<br />

può essere riassunta in poche parole.<br />

Un mondo di colori<br />

Itinerari<br />

L’appuntamento è fissato a partire<br />

dalle 9.30 del 14 aprile. R<strong>it</strong>orna<br />

“Lu Riu” e l’oasi naturalistica di<br />

Rauccio si trasforma in un colorato<br />

conten<strong>it</strong>ore di percorsi e <strong>it</strong>inerari<br />

enogastronomici, ecologici, sportivi<br />

e di spettacolo. L’organizzazione<br />

porta la firma dall’amministrazione<br />

comunale leccese. Altre info e dettagli<br />

su www.comune.lecce.<strong>it</strong><br />

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marzo - aprile 2009 Speciale Settimana Santa<br />

LLaa rriicceettttaa<br />

INGREDIENTI<br />

- 500 grammi di farina<br />

- 200 grammi di zucchero<br />

- 20 grammi di ammoniaca<br />

- 200 grammi di olio<br />

- 3 uova (alcune sode)<br />

PREPARAZIONE<br />

Si scioglie l’ammoniaca in un<br />

po’ di latte, che successivamente<br />

si va ad aggiungere<br />

nell’impasto con la farina, l’olio,<br />

lo zucchero e le uova. Bisogna lavorare<br />

bene per amalgamare tutto.<br />

A questo punto si lascia riposare,<br />

poi si divide l’impasto in più parti,<br />

cercando di stendere ogni parte<br />

con il mattarello per poter fare le<br />

diverse forme. I tipici pesci, il gallo,<br />

la bambola, il carciofo, il cuore<br />

e tutto ciò che sprigiona creativ<strong>it</strong>à<br />

e fantasia. L’importante è che ci<br />

sia in ognuna di esse un uovo imprigionato<br />

da alcune striscie di impasto.<br />

Si passa così alla cotture nel<br />

forno, all’interno di una teglia unta<br />

d’olio. E poi si assaggia...<br />

La CUDDHURA, antico atto d’amore<br />

Gli antichi greci preparavano<br />

particolari focacce,<br />

dette coulloure, da offrire<br />

agli dei in cambio di favori e benevolenze.<br />

E questo, con tutta probabil<strong>it</strong>à,<br />

è il legame con le nostre<br />

cuddhure, dolci di pane quasi biscottato<br />

con al centro l’uovo sodo.<br />

E’ una delle ricette tipiche della festa<br />

pasquale, se non proprio la più<br />

rappresentativa nel Salento. Anzi è<br />

una vera e propria tradizione che,<br />

seppur antica, non è mai andata<br />

persa o passata di moda. Erano le<br />

nonne a prepararle: una per ogni<br />

componente della famiglia, ognuna<br />

con una forma diversa: un galletto<br />

per i bambini o una pupa per<br />

Itinerari<br />

le bambine, oppure altre e svariate<br />

forme inventate sul momento. Si<br />

giocava con l’immaginazione e<br />

con la fantasia, anche perchè l’unico<br />

aspetto da rispettare era il numero<br />

delle uova che completavano<br />

l’opera culinaria, necessariamente<br />

in numero dispari. C’erano anche<br />

quelle per gli innamorati, anzi per<br />

le innamorate che le offrivano agli<br />

innamorati come atto d’amore.<br />

Erano a forma di cuore o di cestino<br />

e significavano abbondanza e fecond<strong>it</strong>à.<br />

Un augurio? O un avvertimento?<br />

“Ai santi non promettere<br />

fiori, ai ragazzi non promettere<br />

cuddhure…”, dice un proverbio<br />

dialettale. E forse spiega tutto.


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marzo - aprile 2009<br />

Foto www.comune.giurdignano.le.<strong>it</strong><br />

Le nove pietanze<br />

Di sol<strong>it</strong>o le pietanze che si<br />

succedono nell'assaggio<br />

sono nove e sono rispettivamente:<br />

i lampascioni<br />

(corbezzoli), i vermiceddhri,<br />

i bucatini al miele con<br />

mollica di pane fr<strong>it</strong>ta, i ceci<br />

cotti alla “pignata”, i cavoli<br />

lessi con olio d'oliva, il<br />

pesce fr<strong>it</strong>to, lo stoccafisso<br />

al sugo e cipolle, le p<strong>it</strong>tule<br />

e i “fr<strong>it</strong>ti” al miele e, infine,<br />

il finocchio. Il vino è la sola<br />

bevanda presente sulla<br />

tavola. Se la tavola è per 5<br />

commensali si aggiungono<br />

Sant'Anna e San Gioacchino,<br />

in quella da 7 Sant'Elisabetta<br />

e San Giovanni, a<br />

quella da 9 San Zaccaria e<br />

Santa Maria Maddalena;<br />

per 11 Santa Caterina e San<br />

Tommaso, mentre in quella<br />

da 13 figurano anche San<br />

Pietro e Sant'Agnese.<br />

I Santi a TAVOLA. Per grazia ricevuta<br />

Le Tavole di San Giuseppe, dal lontano Medioevo ai giorni nostri<br />

Nel Salento San Giuseppe è particolarmente<br />

venerato soprattutto<br />

in alcuni comuni dell'entroterra<br />

di Otranto quali Uggiano La Chiesa, la<br />

sua frazione Casamassella, Giurdignano<br />

e Minervino di Lecce dove si celebra<br />

l'antichissimo r<strong>it</strong>o delle cosiddette “Tavole<br />

di San Giuseppe”, allest<strong>it</strong>e da chi<br />

ha ricevuto una grazia. Si tratta di una<br />

cerimonia ricca di simboli e devozione,<br />

alquanto scenografica e pregna di fede.<br />

Al r<strong>it</strong>o partecipano i “Santi”. Il loro numero<br />

varia a seconda del voto fatto, ma<br />

mai in numero pari, da un minimo di 3<br />

a un massimo di 13 partecipanti. La devozione<br />

al santo e l'adempimento del<br />

voto avviene attraverso la preparazione<br />

di un caratteristico pane detto “pane di<br />

San Giuseppe” che i devoti distribuiscono<br />

ai fedeli all'esterno dalle chiese o che<br />

consegnano casa per casa nei giorni che<br />

precedono la festiv<strong>it</strong>à. Ad ogni modo, il<br />

pane può essere accompagnato o sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

da un tipo di pasta chiamata “vermiceddhri”.<br />

In queste tavole tra le figure<br />

sacre sempre presenti troviamo San<br />

Giuseppe, Maria Vergine e Gesù Bambino.<br />

Le tavole vengono preparate per<br />

giorni nei minimi dettagli e sono imband<strong>it</strong>e<br />

con prodotti della nostra terra e<br />

piatti tipici della tradizione contadina<br />

salentina. Un ruolo importante l'ha la<br />

grossa forma di pane rotonda, forata al<br />

centro e ricamata con vari simboli quali<br />

3 sfere (che stanno a simboleggiare Gesù<br />

bambino e il Rosario), la Vergine<br />

Maria ed il bastone San Giuseppe. Le<br />

tavole vengono benedette dal sacerdote<br />

il pomeriggio del giorno 18, mentre la<br />

mattina del 19 marzo, dopo la celebrazione<br />

della Messa, si riuniscono intorno<br />

alle tavole i partecipanti, ma solo dopo<br />

essersi purificati dai propri peccati con<br />

la Confessione. Si dà così inizio al r<strong>it</strong>o<br />

che consiste nel fornire le diverse portate<br />

ai santi. Il primo personaggio ad iniziare<br />

con gli assaggi è San Giuseppe<br />

che prega e poi mangia. Quindi tocca<br />

agli altri commensali procedere con gli<br />

assaggi, finché San Giuseppe non batte<br />

per tre volte la forchetta sul piatto o il<br />

bastone sul pavimento. In quel momento<br />

tutti i commensali interrompono il<br />

pasto e cominciano a pregare. E’ allora<br />

che il devoto porta una nuova pietanza.<br />

L'intero r<strong>it</strong>o, che in origine pare fosse<br />

un atto di generos<strong>it</strong>à dei nobili locali, è<br />

scand<strong>it</strong>o dalle preghiere e dalla rec<strong>it</strong>a di<br />

un Rosario con tutti i presenti che vengono<br />

guidati da una voce narrante.


Si è ormai alla XXXIII edizione<br />

di una festa che per la piccola<br />

comun<strong>it</strong>à di San Cassiano è<br />

molto significativa e partecipata per<br />

religios<strong>it</strong>à, tradizione e folklore. La<br />

manifestazione è il risultato di un lungo<br />

e metodico lavoro iniziato con la<br />

raccolta del grano, dell’olio, dei peperoni<br />

e di tutti i prodotti della terra necessari<br />

per l’allestimento delle tavolate<br />

e continuata i primi di marzo con la<br />

“stompatura” (batt<strong>it</strong>ura) del grano<br />

raccolto fino a coinvolgere l’intera<br />

comun<strong>it</strong>à nella preparazione delle pietanze<br />

distribu<strong>it</strong>e il giorno della festa.<br />

Il menù presentato dai sancassianesi è<br />

quello tradizionale del terr<strong>it</strong>orio a sud<br />

della provincia di Lecce: “p<strong>it</strong>tule”,<br />

“pampasciuni”, “ope fr<strong>it</strong>te” e un gustoso<br />

pane cotto con “rape ‘nfucate” e<br />

all’immancabile “cranu stumpatu”,<br />

per poi passare alle tipiche pucce coi<br />

“pipirussi allu sucu” o con alici e “ricotta<br />

scante”, ai lupini e per concludere<br />

l’irrinunciabile dolce zeppola. Il<br />

culmine della festa, è rappresentato<br />

dalla Fòcara di San Giuseppe, un falò<br />

Foto www.comune.sancassiano.le.<strong>it</strong><br />

Per San Giuseppe la TAVOLA e la FOCARA<br />

A San Cassiano brucia anche un falò di fascine d’ulivo<br />

ottenuto dalla raccolta di migliaia di<br />

fascine di ulivo, offerte, come si tramanda<br />

da generazioni, dalla comun<strong>it</strong>à<br />

e raccolte da ragazzi, giovani e uomini<br />

nella vicina terra dei “Paduli”, vasta<br />

area ricca di uliveti. Il fuoco è sicuramente<br />

uno dei simboli della festa<br />

sud-salentina, tanto che è alla base di<br />

una collaborazione tra comuni pugliesi<br />

(su tutti Novoli e Putignano) in<br />

cui proprio il fuoco riveste un ruolo<br />

importante durante i festeggiamenti<br />

rispettivamente di Sant’Antonio Abate<br />

e Santa Lucia. Aperta a tutti i vis<strong>it</strong>atori,<br />

anche per l’annuale edizione,<br />

sarà l’antichissima cripta basiliana s<strong>it</strong>uata<br />

al centro del paese, è il luogo<br />

ideale dove poter ammirare la “Taula<br />

di San Giuseppe” allest<strong>it</strong>a con dovizia<br />

di particolari e completa di tutti i piatti<br />

che la tradizione vuole. Una “Tavola<br />

della convivial<strong>it</strong>à” con la quale si<br />

intende rinnovare la tradizione e rendere<br />

testimonianza di come il cibo<br />

non sia solo nutrimento, ma anche<br />

cultura e di come si leghi al terr<strong>it</strong>orio<br />

e all’evoluzione dei costumi.<br />

Feste&Sagre<br />

Tra zeppole e ciciri e tria<br />

Le “tavole” vengono allest<strong>it</strong>e principalmenete<br />

nelle case private, all'interno<br />

delle sale più ampie e spaziose,<br />

nelle stanze più comode a<br />

osp<strong>it</strong>are gli inv<strong>it</strong>ati, i parenti e gli<br />

amici che dovranno impersonare la<br />

Sacra Famiglia e non potranno essere<br />

cambiati, di anno in anno, se<br />

non per loro rinuncia. Lunghe e<br />

bianche tovaglie bianche ricoprono<br />

le mense, per un r<strong>it</strong>uale curato e<br />

lungo che si rinnova ogni anno<br />

senza tralasciare alcun particolare<br />

della tradizione. Le pietanza preparate,<br />

semplici e senza carne in<br />

memoria della povertà del santo,<br />

vengono proposte agli osp<strong>it</strong>i, ai<br />

Santi che compongono la “tavola<br />

cotta”. Alle volte, poi, si può incontrare<br />

anche la “tavola cruda”,<br />

che propone le stesse pietanze, anche<br />

se non cotte. Tra i piatti tipici<br />

immancabili delle Tavole sono le<br />

zeppole (un tipico dolce fr<strong>it</strong>to o al<br />

forno, sommortato da crema pasticcera,<br />

un pizzico di marmellata<br />

di amarene o di crema al cacao e<br />

una spolverata di zucchero a velo)<br />

e la massa, una sfoglia di farina<br />

impastata con l’acqua e tagliata a<br />

strisce strette e lunghe (in molti<br />

centri del nord leccese è detta anche<br />

tria). Questa particolarissima<br />

ricetta, infine, si completa con la<br />

cottura insieme ai ceci (in dialetto<br />

ciciri e tria, appunto).<br />

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marzo - aprile 2009<br />

05-12 marzo<br />

Veglie<br />

SAGRA TE LU TURCINIEDDRU<br />

Si aprono con l'appuntamento dedicato ad una delizia<br />

della tavola salentina i giovedi culinari del ristorante<br />

Magia di Sapori, noto r<strong>it</strong>rovo sulla provinciale Veglie-<br />

Porto Cesareo (precisamente in local<strong>it</strong>à Marchioni). Lo<br />

chef del frequentato r<strong>it</strong>rovo ha scelto le ricette più prelibate<br />

della tradizione gastronomica del Salento, che<br />

saranno riproposte in otto serate tutte dedicate alle buone<br />

forchette e agli amanti delle prelibatezze locali. Otto<br />

sagre da non perdere: si parte con quella dedicata<br />

“allu turcinieddru”, il tradizionale involtino di carne attorcigliato<br />

con interiora. Il secondo appuntamento, invece,<br />

è fissato per il 12 marzo, qunado il ristorante vegliese<br />

offrirà ai suoi tanti osp<strong>it</strong>i un'latra delizia: la bruschetta,<br />

piatto povero ed emblema della cucina contadina<br />

<strong>it</strong>aliana ma ricco di gusto. Chi non ha mai assaporato<br />

quella fetta di pane rustico abbrustol<strong>it</strong>o nel forno o<br />

sulla piastra, cond<strong>it</strong>a con un'infin<strong>it</strong>a varietà di ingredienti,<br />

il più tipico è il pomodoro, bagnata dall'olio di<br />

oliva locale e insapor<strong>it</strong>a dall'origano? Magia di Sapori<br />

ne ha preparate per tutti i gusti...<br />

19-26 marzo<br />

Veglie<br />

LE SAGRE DI MAGIA DEI SAPORI<br />

R<strong>it</strong>ornano i giovedi culinari del ristorante Magia di Sapori,<br />

noto r<strong>it</strong>rovo sulla provinciale Veglie-Porto Cesareo<br />

(precisamente in local<strong>it</strong>à Marchioni). Questa volta<br />

tocca ai “pezzetti te cavallo”, altra ricetta tipica, succulenta<br />

e molto ricercata nel Salento. Si tratta di una pietanza<br />

davvero ricca, realizzata mischiando i pezzi di<br />

carne di cavallo rosolati in padella con la giusta quant<strong>it</strong>à<br />

di salsa verace insapor<strong>it</strong>a da carote, sedano, prezzemolo<br />

e due foglie di alloro. Un sapore immancabile<br />

sulle tavole salentina, compagno di r<strong>it</strong>rovi attorno ad<br />

un buon bicchiere di vino locale, rigosamente rosso, rigorosamnete<br />

Negroamaro dei v<strong>it</strong>igni della zona. Il<br />

week-end successivo, poi, sarà la volta della Sagra del<br />

Maiale con prelibati arrosti e tanto vino da gustare insieme<br />

alla simpatia della staff. Questa volta i pricipali<br />

protagonisti della kermesse gastronomica vegliese saranno<br />

i prodotti ottenuti dalla lavorazione delle carni<br />

del maiale, cotti alla brace e dal sapore irresistibile. Per<br />

informazioni contattare il 328.4886777<br />

Dal 19 marzo<br />

Poggiardo<br />

SAGRA DI SAN GIUSEPPE<br />

Il 19 marzo a Poggiardo si svolgerà la tradizionale Sagra<br />

di San Giuseppe. L’evento, giunto alla sua XX edizione,<br />

è organizzato dal Com<strong>it</strong>ato organizzatore della<br />

“Sagra di San Giuseppe”, con il patrocinio dell’Amministrazione<br />

Comunale. La Sagra si terrà presso il rione<br />

Santa Croce, interamente coinvolto nei preparativi della<br />

ricorrenza del Santo. Infatti gli ab<strong>it</strong>anti di questo rione,<br />

in parte supportati anche da altri conc<strong>it</strong>tadini, per<br />

intere settimane si sono dedicati alla preparazione delle<br />

pietanze che verranno distribu<strong>it</strong>e gratu<strong>it</strong>amente ai<br />

numerosi partecipanti, i quali potranno così degustare<br />

la “massa con i ceci”, peperoni, lampascioni, pesce a<br />

salsa, taralli, alici, lupini, zeppole, pucce, il tutto accompagnato<br />

da vino locale. Info dettagliate su<br />

www.poggiardo.com<br />

19 marzo<br />

San Cassiano<br />

SAGRA DI SAN GIUSEPPE<br />

Tra le numerose manifestazioni religiose e popolari di<br />

San Cassiano una tra le più sent<strong>it</strong>e, se non la più sent<strong>it</strong>a<br />

e partecipata, è la festa di San Giuseppe.Un tuffo nel<br />

passato all’interno di una tradizione che, grazie alla<br />

puntuale disponibil<strong>it</strong>à dei sancassianesi devoti al Santo,<br />

alla fattiva collaborazione delle Associazioni presenti<br />

ed all’attenta e metodica organizzazione curata<br />

dall’Amministrazione comunale, ogni anno si ripete<br />

con gli stessi scrupolosi r<strong>it</strong>uali. La festa è il risultato di<br />

un lungo e metodico lavoro di raccolta di tutti i prodotti<br />

della terra, necessari per l’allestimento delle tavolate<br />

e continua nei giorni successivi nella preparazione delle<br />

pietanze che verranno distribu<strong>it</strong>e il giorno della festa.<br />

Il menù presentato dai sancassianesi è quello tradizionale<br />

della zona: dalle p<strong>it</strong>tule, “pampasciuni”, “ope


fr<strong>it</strong>te” e un gustoso pane cotto con “rape ‘nfucate”, alla<br />

massa e all’immancabile “cranu stumpatu”, per poi<br />

passare alle tipiche pucce coi “pipirussi allu sucu” o<br />

con alici e “ricotta scante”, ai lupini, e per concludere<br />

l’irrinunciabile dolce di San Giuseppe: la zeppola. Il<br />

culmine della festa è rappresentato dalla focara, un fuoco<br />

ottenuto dalla raccolta di migliaia di fascine di ulivo.<br />

Info su www.comune.sancassiano.le.<strong>it</strong><br />

28 marzo<br />

Sannicola<br />

LU LAZZARENU<br />

Un tempo a Sannicola di Lecce, nel periodo pasquale<br />

la fede non si manifestava solo nelle chiese, ma con<br />

dialettali per le vie del paese "portando" di casa in casa<br />

"Lu Lazzarenu". Era questo un canto augurale che si<br />

scandiva la notte della Domenica delle Palme per annunciare<br />

la morte di Lazzaro e la passione e morte di<br />

Gesù; altre strofe finali di circostanza, servivano a<br />

chiedere "oe" (uova), "casu friscu" (formaggio fresco)<br />

e "sordi" (soldi) e ad augurare buona Pasqua. Questo<br />

canto, come anche altri dialettali, è stato ered<strong>it</strong>ato dall'ambiente<br />

greco e bizantino e da circa un ventennio<br />

questa tradizione è stata ripresa e portata nei cuori della<br />

nostra gente che oggi con amore e fede attende le note<br />

di questi campi per un dolce risveglio notturno che<br />

porta a med<strong>it</strong>are profondamente sulla sofferenza del<br />

nostro Signore Gesù Cristo e ad abbracciare con affetto<br />

quanti, suonatori, cantanti e amici vari al segu<strong>it</strong>o<br />

vanno a portare l'augurio di una felice Pasqua.<br />

02 aprile<br />

Veglie<br />

CICIRI, TRIA E MUERSI FRITTI<br />

Nuovo appuntamento con i giovedi culinari del ristorante<br />

Magia di Sapori, s<strong>it</strong>uato sulla provinciale Veglie-<br />

Porto Cesareo (precisamente in local<strong>it</strong>à Marchioni).<br />

Questa volta lo chef ha scelto uan vera delizia della tradizione<br />

culinaria salentina, un piatto che un tempo veniva<br />

preparato in tutte le case dei contadini, anch'esso<br />

povero e fatto da ingredienti semplici ma dal gusto eccezionale.<br />

Non si tratta di una sola minestra di ceci, ma<br />

di un'accoppiata davvero gustosa con un particolarissimo<br />

tipi di pasta fatta in casa di semola di grano duro,<br />

molto simili alle fettuccine tagliate insapor<strong>it</strong>e da un<br />

soffr<strong>it</strong>to di aglio, intero, e peperoncino. La chicca finale<br />

è l’aggiunta dei “muersi”, ovvero pezzi di pane raffermo<br />

fr<strong>it</strong>to e serv<strong>it</strong>o insieme alla minestra. Un piatto<br />

che racchiude il sapore del Salento, a cui è difficile resistere.<br />

Info e prenotazioni al 389.7862825<br />

09 aprile<br />

Santa Caterina (Nardò)<br />

INFIORATA DEL GIOVEDI’ SANTO<br />

Si rinnova il suggestivo appuntamento con l’Infiorata<br />

del Giovedì Santo (giunta alla settima edizione), orga-<br />

Feste&Sagre<br />

nizzato dalla Parrocchia Santa Caterina d’Alessandria.<br />

Le passate edizioni hanno registrato la partecipazione<br />

di migliaia di spettatori e susc<strong>it</strong>ato l’interesse dei massmedia<br />

per l’originale iniziativa nella quale bravissimi<br />

“artisti dei fiori” (appartenenti alla comun<strong>it</strong>à scolastica<br />

ed associativa di Nardò, del Salento o semplici c<strong>it</strong>tadini<br />

dotati di senso artistico) compongono suggestivi tappeti<br />

floreali ispirati ai temi religiosi. Una strada della<br />

frazione, via Pietro Micca, (si tratta della sal<strong>it</strong>a che dalla<br />

piazza della marina conduce a Nardò) sarà coperta<br />

da 20 suggestivi tappeti (dalle dimensioni di 5 metri<br />

per 3) realizzati con fiori e petali. La manifestazione<br />

avrà inizio alle ore 18 con la celebrazione della Messa<br />

Solenne in “Coena Domini”,. Alle 19 partirà il Corteo<br />

dell’Infiorata che raggiungerà via Pietro Micca dove<br />

avrà inizio l’Infiorata con il passaggio di Gesù sacramento<br />

sui tappeti di fiori e petali predisposti dai concorrenti,<br />

Le migliori composizioni floreali saranno premiate<br />

con medaglia d’oro di realizzazione artigianale.<br />

Dal 12 al 14 aprile<br />

Tuglie<br />

FESTA DI MARIA SS. ANNUNZIATA<br />

E’ la prima festa popolare dell’anno ed include anche<br />

la Festa in onore di San Giuseppe, compatrono della<br />

c<strong>it</strong>tà. Vi si svolge una importante fiera del bestiame e<br />

degli attrezzi agricoli e il tradizionale mercato dei prodotti<br />

casalinghi il giorno della “Nunziateddha”. L’origine<br />

della festa popolare si r<strong>it</strong>iene databile intorno al<br />

1750, quando furono pressoché completati i lavori di<br />

costruzione dell’attuale chiesa e la stessa fu dotata di<br />

arredi e statue. E’ appunto di quell’epoca la statua della<br />

Vergine che oggi si veneramo come Protettrice della<br />

c<strong>it</strong>tà di Tuglie. I festeggiamenti in onore dei Protettori<br />

vengono sospesi intorno agli anni 1858/60, quando, feste<br />

e fiere sono vietate dalle autor<strong>it</strong>à per ev<strong>it</strong>are assembramenti<br />

di persone e l’eventuale verificarsi di disordini<br />

antiborbonici. Così, anche l’importante fiera del bestiame,<br />

ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a a metà del ‘700 da Carlo III° di Borbone,<br />

abbinata ai festeggiamenti della Protettrice, venne<br />

sospesa per parecchi anni. Solo nel 1870, il Sindaco V<strong>it</strong>antonio<br />

Ria ist<strong>it</strong>uisce nuovamente la fiera da tenersi<br />

nei giorni 24, 25 e 26 di marzo a partire dal 1871 e individua<br />

come s<strong>it</strong>o il “Largo Term<strong>it</strong>i” che poi diviene<br />

“Largo Fiera”. La fiera di Tuglie, su pubblicazioni dell’epoca,<br />

viene classificata “di notevole importanza” ed<br />

è specializzata per gli attrezzi agricoli e casalinghi, ma<br />

particolarmente per i volatili da cortile. Gli animali<br />

maggiormente scambiati sono i pulcini. Da qui deriverebbe<br />

l’attribuzione del nomignolo “puricini” agli ab<strong>it</strong>anti<br />

di Tuglie. La Madonna dell’Annunziata in questo<br />

periodo diventa “t<strong>it</strong>olare” anche dei festeggiamenti civili<br />

e il culto di San Giuseppe Protettore passa, per così<br />

dire, in secondo ordine. Special<strong>it</strong>à tipica della festa<br />

era “lu core te cupeta”, un dolce a forma di cuore, realizzato<br />

con zucchero caramellato e mandorle, che i gio-<br />

39


40<br />

marzo - aprile 2009<br />

vani regalavano alle fidanzate.Alcune di queste usanze<br />

oggi non esistono più o sono state soppiantate da<br />

prodotti nuovi, ma resta sempre, nel cuore dei Tugliesi,<br />

una grande devozione per la Vergine Annunziata.<br />

Info su www.repubblicasalentina.<strong>it</strong><br />

Dal 12 al 14 aprile<br />

Surbo<br />

FESTA DELLA MADONNA DI LORETO<br />

E' festa a Surbo, che rende onore alla sua patrona, la<br />

Madonna di Loreto. Difficile stabilire l'esatta nasc<strong>it</strong>a<br />

dal culto che lega insissolubilmente i subrini alla “Madonna<br />

Nera”, anche perchè – a quanto pare - non esistono<br />

archivi per una ricostruzione storica rigorosa.<br />

Secondo la tradizione popolare, però, alcuni contadini<br />

rinvennero dentro un tronco cavo di un ulivo, una statua<br />

di legno colore scuro e senza braccia. La portarono<br />

a Surbo nella chiesa parrocchiale ma l'indomani la statua<br />

era spar<strong>it</strong>a, per poi essere rinvenuta nel medesimo<br />

luogo in cui era stata trovata la prima volta. Proprio<br />

qui fu eretta la chiesetta, detta di “d' Aurio”, che divenne<br />

ben presto un importante centro di cultura e r<strong>it</strong>o bizantino,<br />

tanto che da qui potrebbe derivare il celebrare<br />

la Madonna il martedì successivo alla Pasqua, come<br />

è appunto proprio del r<strong>it</strong>o bizantino. Info e programma<br />

dettagliato su www.comune.surbo.le.<strong>it</strong><br />

13 aprile<br />

Giorgilorio<br />

LU RIU<br />

R<strong>it</strong>orna, come ogni anno, l'appuntamento con “Lu<br />

Riu”, la tradizionale scampagnata fuori porta del Lunedì<br />

dell'Angelo, che rievoca la vis<strong>it</strong>a che i nostri avi<br />

facevano alla chiesetta di campagna della Madonna<br />

d’Aurio, vicino a Surbo, dedicata alla Madonna di Loreto.<br />

“Lu riu” non è altro che la forma dialettale contratta<br />

di “d’Aurio”. E’ defin<strong>it</strong>a perciò la Pasqua dei leccesi,<br />

proprio in virtù di questa vecchia consuetudine<br />

ormai però quasi del tutto scomparsa e che l’amministrazione<br />

comunale del capoluogo salentino ha rilanciato<br />

da qualche anno, seppur in altro luogo rispetto alla<br />

chiesetta, nell'Oasi naturalistica del Parco di Rauccio.<br />

Con “lu riu”, che i leccesi festeggiano anche il<br />

giorno successivo, si chiudono così oltre sette giorni<br />

di intensa partecipazione religiosa.<br />

16 aprile<br />

Veglie<br />

PURPU E MOSCARDINI<br />

E' la volta delle tipiche ricette <strong>it</strong>tiche al istorante Magia<br />

di Sapori (provinciale Veglie-Porto Cesareo), nell'amb<strong>it</strong>o<br />

della rassegna culinaria dedicata ai piatti della<br />

tradizione gastronomica salentina. Il piatto proposto<br />

dallo chef per questo “giovedì a tavola” è l'elemento<br />

simbolo del vicino mare di Porto Cesareo...il polipo,<br />

prelibato mollusco marino serv<strong>it</strong>o con le patate, alla


pignata o semplicemnte fr<strong>it</strong>to. Tante varianti che non<br />

ne alterano il gusto, anzi lo impreziosiscono. Accanto<br />

ad esso, poi, la possibil<strong>it</strong>à per gli amanti delle prelibatezze<br />

del mare Jonio di gustare i moscardini, boll<strong>it</strong>i nelle<br />

insalate di mare o cucinati con pomodoro, patate e<br />

bietole. Prenotazioni al 328.4886777<br />

Dal 20 al 26 aprile<br />

Matino<br />

FESTA DI SAN GIORGIO MARTIRE<br />

Ricchi e attesi nella c<strong>it</strong>tà di Matino i festeggiamenti in<br />

onore del Santo Patrono San Giorgio Martire. Il programma<br />

è davvero variegato e affianca ai tradizionali<br />

r<strong>it</strong>i religiosi, quali la suggestiva processione in notturna,<br />

l'intorciata e la benedizione dei campi, tutta una serie<br />

di eventi folcloristici (tipo la rassegna dei concerti<br />

bandistici pugliesi, le luminarie per le vie del centro<br />

storico e i fuochi pirotecnici) e di concerti live, con i<br />

suoni della pizzica salentina e le migliori voci della<br />

musica leggera <strong>it</strong>aliana.<br />

23 e 30 aprile<br />

Veglie<br />

PESCE FRITTO E PEPATA DI COZZE<br />

Ultimi due appuntamenti dei giovedi culinari del ristorante<br />

Magia di Sapori, noto r<strong>it</strong>rovo sulla provinciale<br />

Veglie-Porto Cesareo (precisamente in local<strong>it</strong>à Mar-<br />

Feste&Sagre<br />

chioni). Ultime due serata all'insegna delle special<strong>it</strong>à<br />

marinare: il 23 aprile spazio alle succulente fr<strong>it</strong>ture di<br />

pesce proveniente dallo splendido mare di porto Cesareo,<br />

piatto ricco e delizia di molti palati. Il 30 aprile, invece,<br />

sul tavolo arriveranno le pepata di cozze, altro<br />

piatto tipico dal gusto irresistibile. I golosi sono chiamati<br />

a raccolta, come rinuciare?<br />

01 maggio<br />

Diso<br />

FESTA SAN FILIPPO E GIACOMO<br />

Si rinnova a Diso appuntamento con la festa patronale<br />

in onore dei santi Filippo e Giacomo, attesa dagli<br />

amanti delle tradizioni popolari e folcloristiche. Il culto<br />

del centro sud-salentino, si perde nel tempo ma si<br />

rinnova da generazioni, di anno in anno, ormai da tantissimi<br />

anni. Ad attirare tanti turisti un cocktail di luminarie,<br />

fuochi pirotecnici, concerti bandistici, dà v<strong>it</strong>a ad<br />

un intreccio di luci e colori che contribuiscono a trasformare<br />

la piccola c<strong>it</strong>tadina in un grande palcoscenico,<br />

allest<strong>it</strong>o da alcune persone riun<strong>it</strong>e in com<strong>it</strong>ato, attente<br />

a che tutto vada per il verso giusto. Altre info e<br />

dettagli nsu www.comunediso.<strong>it</strong><br />

* La redazione non è responsabile per eventuali spostamenti o variazioni<br />

di programma delle fiere e delle feste. Per segnalare le vostre<br />

manifestazioni redazione@il<strong>picchio</strong>magazine.<strong>it</strong><br />

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marzo - aprile 2009<br />

Giovanna Bozzi<br />

Per i più curiosi<br />

a cura di<br />

A propos<strong>it</strong>o del centenario del<br />

Futurismo segnaliamo tre<br />

grandi mostre in Italia: a Milano<br />

l’appuntamento è con<br />

l’incantevole scenario di Palazzo<br />

Reale, mentre alle Scuderie<br />

del Quirinale di Roma<br />

spazio a “Futurismo, avanguardia<br />

vanguardie”. A Venezia,<br />

invece, una selezione di<br />

opere della Collezione Peggy<br />

Guggenheim. Dal s<strong>it</strong>o di Radio<br />

3, infine, è possibile scaricare<br />

“Uccidiamo il chiaro luna”,<br />

programma di Lorenzo<br />

Pavolini. Si potranno ascoltare<br />

le voci di oggi e di ieri di<br />

Luce Marinetti, Maurizio Calvesi,<br />

Gabriella Belli e molti<br />

altri cr<strong>it</strong>ici e artisti, con le declamazioni<br />

originali tratte dall’archivio<br />

Rai di Marinetti,<br />

Balla, Depero. Tutti gli altri<br />

eventi dedicati al centenario<br />

su www.<strong>it</strong>alianfuturism.org<br />

Un salutare PUGNO NELL’OCCHIO<br />

A cento anni dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo<br />

Icento anni dalla pubblicazione a Parigi<br />

sulle pagine de Le Figaro del<br />

Manifesto del Futurismo di Filippo<br />

Tommaso Marinetti sono anche nel<br />

Grande Salento l’occasione per la presentazione<br />

di due eventi espos<strong>it</strong>ivi. A<br />

Brindisi, nel Palazzo Granafei Nervegna,<br />

il Comune si fa promotore fino al<br />

29 marzo della mostra “Collezionare il<br />

futurismo”, curata da Mariastella Margozzi<br />

e Paolo Roberto Salvadori. La<br />

mostra ha il mer<strong>it</strong>o di posare l’attenzione<br />

sulla straordinaria apertura culturale<br />

di cui gli artisti futuristi si fecero promotori,<br />

investendo con istanze di rinnovamento<br />

tutte le arti, comprese il cinema,<br />

la danza e la moda, documentate<br />

con il raro film “V<strong>it</strong>esse” di Pippo Oriani<br />

e dalle foto di scena della ballerina<br />

Giannina Censi. Per la prima volta è<br />

presentata al pubblico la collezione della<br />

famiglia Salvadori, il cui nucleo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

dall’articolata presenza, per numero<br />

e varietà di artisti, di manifesti<br />

pubblic<strong>it</strong>ari realizzati tra gli anni Venti e<br />

Trenta per promuovere prodotti commerciali,<br />

libri, eventi culturali. Le opere<br />

esposte mostrano come le idee innovative<br />

di Marinetti, sub<strong>it</strong>o accolte dagli<br />

artisti e proclamate nei successivi Ma-<br />

Mostre<br />

G. Balla, Mercurio che passa davanti al sole<br />

nifesti della p<strong>it</strong>tura, della tecnica e della<br />

scultura futurista, trovassero un campo<br />

privilegiato di applicazione nella comunicazione<br />

pubblic<strong>it</strong>aria. Tra gli altri,<br />

Depero, Diulgheroff, Venna e Prampolini<br />

adottarono un linguaggio antinaturalistico,<br />

aderente alla moderna realtà industriale,<br />

schematico anche nel lettering<br />

e nel rappresentare la figura umana, dalle<br />

linee dinamiche e dai colori accesi.<br />

Un vero e proprio “pugno nell’occhio”,<br />

dal t<strong>it</strong>olo di una delle prime riviste di<br />

pubblic<strong>it</strong>à milanesi, diretto a colpire<br />

l’osservatore che non doveva passare<br />

indifferente ai richiami dei cartelloni<br />

pubblic<strong>it</strong>ari che lo investivano dai muri,<br />

insieme alle immagini, ai suoni, ai rumori<br />

e al r<strong>it</strong>mo della moderna c<strong>it</strong>tà industriale.<br />

Nel Salento, invece, l’appuntamento<br />

è nel Palazzo Ducale di Cavallino,<br />

fino al 20 aprile con “Futurismo<br />

nel suo centenario, la continu<strong>it</strong>à” curata<br />

da Luigi Tallarico. Si tratta di un’ampia<br />

selezione di opere di artisti tra dipinti,<br />

sculture, grafiche e design con nomi<br />

di grande richiamo del primo Futurismo<br />

(Balla, Russolo, Severini, Sant’Elia, Sironi,<br />

Prampolini, Tato, Diulgheroff), accanto<br />

a quelle degli artisti appartenenti<br />

al cosiddetto Secondo Futurismo.<br />

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44<br />

marzo - aprile 2009<br />

Su i SIPARI di Puglia<br />

I segreti dei luoghi di cultura<br />

Resterà aperta fino al 30 marzo “I Teatri<br />

pugliesi fra ‘800 e ‘900”. La mostra,<br />

allest<strong>it</strong>a nel Museo Provinciale “S. Castromediano,<br />

intende sottolineare i diversi<br />

aspetti dei Teatri di Puglia, enti che furono<br />

nello stesso tempo “luoghi di cultura” e “vetrina<br />

della società”, documentando attraverso<br />

pannelli illustrativi, bozzetti, foto d’epoca<br />

i teatri artisticamente più significativi, meglio<br />

conservati e restaurati, cui sono accostati alcuni<br />

fra quelli “violati” dalle trasformazioni.<br />

Il percorso espos<strong>it</strong>ivo, complesso e articolato,<br />

si snoda attraverso un <strong>it</strong>inerario che rivela il<br />

cospicuo numero di teatri storici esistenti in<br />

Puglia, un patrimonio arch<strong>it</strong>ettonico ed artistico<br />

poco noto al grande pubblico. La mostra,<br />

che ha già fatto tappa al Museo Civico<br />

di Bari e sarà poi osp<strong>it</strong>ata al Teatro Verdi di<br />

San Severo, è accompagnata da un catalogo<br />

con contributi di Michela Tocci, Annalisa<br />

Basso, Lucia De Marco, Dinko Fabris, Christine<br />

Farese Sperken, Lisa Pietropaolo e fotografie<br />

a colori di Michele Roberto.<br />

Al CAFFE’ LETTERARIO<br />

Fino al 27 marzo, il Caffè Letterario di Lecce<br />

osp<strong>it</strong>a una mostra che migliore location non poteva<br />

trovare. L’Associazione salentina Obiettivi,<br />

infatti, presenta una collettiva fotografica dedicata al<br />

caffé dal t<strong>it</strong>olo “Momenti Espressi-Espressi Impressi”.<br />

Il caffé, dunque, fenomeno senza tempo, incontra l’arte<br />

e, attraverso la creativ<strong>it</strong>à del singolo fotografo, racconta<br />

storie ed emozioni di v<strong>it</strong>a quotidiana e non, piacevoli<br />

momenti trascorsi in compagnia, frammenti di v<strong>it</strong>a familiare,<br />

vicende ed avvenimenti che prendono forma e<br />

si svolgono davanti ad una semplice tazzina di caffé. L'<br />

Associazione Obiettivi, invece, nasce dall’incontro tra<br />

appassionati di fotografia, alcuni professionisti, desiderosi<br />

di portare la passione fuori dagli schemi. Grazie a<br />

Flickr.com, il portale di Yahoo di fotografia, quest’intrecciarsi<br />

d’amicizie e arte è stato possibile.<br />

Le facce della musica di APULIAN MUSICAL FACE<br />

Flavio&Frank Sabato e i più prestigiosi musicisti pugliesi. Visti da vicino e senza retorica<br />

Apulian Musical Faces, un<br />

progetto fotografico di Flav<br />

i o & F r a n k<br />

Sabato, due fotografi<br />

salentini emergenti<br />

nel panorama della r<strong>it</strong>rattistica<br />

musicale.<br />

L’evento unirà virtualmente<br />

lo Skatafashow<br />

di Aradeo a<br />

Reggio Emilia, dove<br />

la mostra sarà osp<strong>it</strong>ata<br />

in contemporanea<br />

presso i locali del Circolo Arci Fuori<br />

Orario (il più grande d’Italia).<br />

Inaugurata a fine dicembre ad Aradeo<br />

e in programma fino a fine marzo,<br />

presenta una selezione<br />

di volti scattati<br />

nell’arco di un anno di<br />

lavoro durante varie<br />

collaborazioni con i<br />

più prestigiosi artisti<br />

della scena musicale<br />

pugliese. Sono le facce<br />

di Caparezza, dei<br />

Sud Sound System,<br />

dei Negramaro e degli<br />

Après la Classe i soggetti delle<br />

foto esposte, facce r<strong>it</strong>ratte in una di-<br />

mensione dell’imperfezione, senza<br />

sfumature. Nel lavoro vince la raffigurazione<br />

diretta del volto degli artisti.<br />

Sedici r<strong>it</strong>ratti che si avvicinano<br />

all’interpretazione dell’immagine<br />

senza retorica, con un rispetto della<br />

ver<strong>it</strong>à che traspare in modo limpido.<br />

Foto che sorprendono per l’immediatezza<br />

dell’immagine. È la prima<br />

volta che musicisti pugliesi di<br />

così ampio respiro si sono fatti raffigurare<br />

in modo così asciutto, senza<br />

artifici retorici. Un’occasione in<br />

più per conoscere una parte ined<strong>it</strong>a<br />

di ciascuno degli artisti.


Omaggio a De Candia<br />

Il 12 marzo alle 18.30 sarà proiettato<br />

nella sala della Galleria Il Grifone<br />

di Lecce il documentato realizzato<br />

da Elio Scarciglia Sembra<br />

quasi che il sole tramonti, un<br />

omaggio al p<strong>it</strong>tore Edoardo De<br />

Candia a più di vent'anni dalla sua<br />

scomparsa, con le musiche originali<br />

di Andrea Senatore. La serata si<br />

apre con una breve presentazione<br />

dell'omonimo libro che contiene in<br />

allegato il cd del documentario.<br />

Nell’occasione sarà allest<strong>it</strong>a una<br />

mostra con le opere più significative<br />

del “p<strong>it</strong>tore pazzo” morto nel<br />

1992 dopo aver vissuto una v<strong>it</strong>a da<br />

cane sciolto, outsider e “figlio dei<br />

fiori” e dopo aver dato un grande<br />

contributo all’arte contemporanea<br />

nel Salento. Di lui resta principalmente<br />

l’impegno e l’attiv<strong>it</strong>à (insieme<br />

agli amici Ercole Pignatelli e<br />

Tonino Caputo) in una Lecce in cui<br />

le avanguardie, che nelle c<strong>it</strong>tà del<br />

nord spopolavano, erano quasi sconosciute.<br />

Info allo 0832.098122<br />

Il 21 marzo alle 18.30 si inaugura<br />

la mostra Regina di cuori, a cura<br />

di Dores Sacquegna. L’appuntamento<br />

continuerà con la performance<br />

Silk Heart, ideata e curata da Marilena<br />

V<strong>it</strong>a, artista siciliana<br />

diplomata in regia all’AccademiaNazionale<br />

di Arti Cinematografiche<br />

di Bologna<br />

e impegnata da<br />

anni in un interessante<br />

ricerca espressiva<br />

in cui emerge la volontà<br />

di dare senso e valore<br />

al rapporto fra comunicazione,<br />

arte ed ident<strong>it</strong>à femminile. La<br />

mostra “Regina di Cuori” è la quinta<br />

edizione della mostra al femminile<br />

organizzata dalla Primo Piano Livin-<br />

Gallery in collaborazione con l’Assessorato<br />

alla Cultura di Lecce e presente<br />

nel flyer del calendario di Itine-<br />

Mostre<br />

REGINA DI CUORI, il bello della donna<br />

Video e performance alla Primo Piano LivinGallery<br />

rario Rosa. Un evento, questo, che<br />

guarda alla donna e alla sua forza, alla<br />

sua sensibil<strong>it</strong>à, la sua fragil<strong>it</strong>à, al<br />

suo mettersi in discussione e in relazione<br />

con le dinamiche sociali e culturali<br />

che la riguardano. In mostra<br />

artiste nazionali ed internazionali<br />

che operano<br />

nel campo della p<strong>it</strong>tura,<br />

della fotografia, della video<br />

arte e della performance.<br />

Tra le artiste inv<strong>it</strong>ate<br />

figurano Gisèle Ledoux,<br />

Linda Kemshall,<br />

Mary Lonergan, Erica Harris,<br />

Betty Jonker, Tatjana Mihailova, Brigid<br />

Marlin, Ida Borg, Erin Paulson,<br />

Rachel Tredon, Elaine Parton, Claudia<br />

Olivos, Silvia De Gennaro, Maria<br />

Luisa Imperiali e Fosca. La mostra<br />

resterà aperta fino all’8 aprile, dal lunedì<br />

al sabato dalle ore 10 alle 20. Info<br />

su www.primopianogallery.com<br />

45


46<br />

marzo - aprile 2009<br />

DONNA CREATIVITA’<br />

AW giunge quest’anno alla sua decima<br />

edizione: una storia ormai consolidata<br />

attraverso una serie di mostre<br />

che in questi ultimi nove anni è<br />

stata testimone di successo per qual<strong>it</strong>à<br />

e ampiezza della creativ<strong>it</strong>à femminile.<br />

Una rassegna che negli anni<br />

si è allargata dalla regione al più ampio<br />

contesto nazionale e internazionale<br />

e dall’indagine nei terr<strong>it</strong>ori della<br />

p<strong>it</strong>tura, scultura, installazione si è<br />

dilatata all’esperienza della videoarte,<br />

della fotografia, del cinema. La<br />

mostra di quest’anno vedrà alla ribalta<br />

una decina tra designer pugliesi<br />

e di area nazionale. La mostra,<br />

promossa dall’assessorato alla Cultura,<br />

come le precedenti edizioni di<br />

AW, è a cura di Marina Pizzarelli,<br />

storica dell’arte e cr<strong>it</strong>ica d’arte, e<br />

osp<strong>it</strong>erà nel corso della sua durata<br />

dal 15 marzo al 15 aprile, eventuali<br />

iniziative culturali come workshops,<br />

convegni, dibatt<strong>it</strong>i sulle problematiche<br />

del design contemporaneo e dei<br />

suoi rapporti con la produzione industriale.<br />

Le artiste partecipanti sono:<br />

Sonia Biacchi, Francesca Carallo,<br />

Azzurra Cecchini, Valentina<br />

D’Andrea, Ornella Durini, Regina<br />

Gambatesa, Adalgisa<br />

Romano, Wanda Romano,<br />

Cinzia Ruggeri,<br />

Emma<br />

Silvestris.<br />

L’apertura<br />

è<br />

fissata<br />

per il 15<br />

marzo alle<br />

ore 11.00.<br />

Arte e design. Dentro il FOYER<br />

I nuovi appuntamenti di Passages nei Cantieri Koreja<br />

Per tutto il mese di marzo e<br />

fino al 4 aprile è vis<strong>it</strong>abile<br />

nel Foyer dei Cantieri Teatrali<br />

Koreja l’esposizione dei progetti<br />

di Paola Navone, legati a ricerche<br />

intorno ai manufatti del bacino<br />

del med<strong>it</strong>erraneo, in bilico tra<br />

design e artigianato, che incorporano<br />

competenze e sapienze capaci<br />

di caricare di nuovi valori il lavoro<br />

manuale. Paola Navone,<br />

laureata nel 1973 presso il pol<strong>it</strong>ecnico<br />

di Torino ma milanese d’adozione,<br />

ha fatto parte di movimenti<br />

di avanguardia come Alchimia e<br />

Memphis ed è stata tra le protagoniste<br />

dell’arch<strong>it</strong>ettura radicale, nata<br />

all’inizio degli anni settanta con<br />

l’intento di riscoprire i legami, materiali<br />

e culturali tra artigianato e<br />

design. Con felice disinvoltura si<br />

muove tra i ruoli di arch<strong>it</strong>etto, designer,<br />

art director, arredatrice, curatrice<br />

di esposizioni ed eventi. Il<br />

lavoro di ricerca su forme, colori,<br />

ombre luci svela un mondo pervaso<br />

da un’idea simbolica di noma-<br />

Mostre<br />

www.teatrokoreja.com<br />

dismo metropol<strong>it</strong>ano dove la contaminazione<br />

tra culture e saperi è<br />

capace di creare oggetti carichi di<br />

poesia. Nel foyer dei Koreja, poi,<br />

c’è posto anche per “Interieur”<br />

del Laboratorio di arch<strong>it</strong>ettura<br />

Semerano. Interieur è una relazione<br />

con lo spazio del foyer operata<br />

dal Laboratorio di arch<strong>it</strong>ettura Semerano.<br />

Un’operazione sperimentale<br />

che sintetizza l’idea di un intervento<br />

sul luogo mediato da un<br />

approccio artistico. Interieur si pone<br />

come catalizzatore di forze, di<br />

tensioni: leggere uno spazio significa<br />

prima di tutto riscoprirne l’essenza<br />

e le possibil<strong>it</strong>à interpretative.<br />

Una conferma, quindi, di come<br />

il confine tra arte e arch<strong>it</strong>ettura si<br />

faccia sempre più labile e sfocato.<br />

Gli spazi della c<strong>it</strong>tà diventano un<br />

nuovo campo d’azione nel quale i<br />

progettisti, gli artisti smettono di<br />

essere sporadici collaboratori e si<br />

trasformano in operatori indispensabili<br />

alla definizione delle esperienze<br />

urbane. Da sabato 18 aprile.


marzo - aprile 2009<br />

48<br />

Chiara Conte<br />

a cura di<br />

Laboratori per emergere<br />

Parlando di scelte efficaci per<br />

far emergere lavori ined<strong>it</strong>i locali,<br />

di festival e rassegne per dar<br />

voce a tutt i generi, segnaliamo<br />

un importante progetto di residenza<br />

per artisti e band del Salento.<br />

Si tratta di un “laboratorio<br />

permanente” nella splendida<br />

Villa Prandico a Tuglie, che<br />

si trasforma in fucina d’arte per<br />

giovani talenti e per gli amanti<br />

della buona musica ai quali sono<br />

dedicati otto imperdibili appuntamenti<br />

che vedranno esibirsi<br />

nel mese di marzo la trascinante<br />

resident band Ics project,<br />

Aioresis e Skasalento.<br />

Non solo. Perchè “Villa Prandico”<br />

si fa osservatorio musicale,<br />

con delle speciali postazioni<br />

in cui i musicisti emergenti<br />

possono consegnare le proprie<br />

schede e demo, in vista delle<br />

selezioni per la prossima stagione<br />

estiva che si svolgerà all’interno<br />

del suggestivo parco<br />

attorno alla villa, tra i Menhir<br />

dell’artista Mauro Sances. La<br />

selezione degli artisti sarà effettuata<br />

da Industrie Culturali del<br />

Salento. Info al 339.4006022<br />

Un inarrestabile FERMENTO CREATIVO<br />

Caparbio e di qual<strong>it</strong>à. Il Salento musicale conquista anche all’estero<br />

Non molti anni fa erano gli artisti<br />

a lamentare ancora una cronica<br />

carenza di spazi e strutture dove<br />

poter aggregarsi, produrre e far veicolare<br />

la propria musica. Col tempo in questa<br />

terra si è verificato un bel fermento<br />

musicale, materializzatosi in band e talentuosi<br />

cantautori, che hanno avuto il<br />

mer<strong>it</strong>o di tenere alto l’orgoglio musicale<br />

salentino. Hanno esportato la musica<br />

d’autore, rivelando che non esiste solo la<br />

musica popolare e che il Salento non è<br />

solo terra ricca di storia, tradizioni, sapori<br />

e bellezze. Oggi, forse più che mai,<br />

il “nostro” Salento è terra fertile che coltiva<br />

ed esporta veri talenti del campo artistico.<br />

E non ce ne accorgiamo ora, che<br />

molta di questa gente spopola in tv o inizia<br />

a “fare carriera”...perchè è un insieme<br />

di cause concom<strong>it</strong>anti che ha reso<br />

possibile questo fenomeno di “esplosione<br />

musicale”. A partire da chi, con caparbietà<br />

e impegno, organizza festival e<br />

rassegne per dare spazio a progetti ined<strong>it</strong>i<br />

locali, a voci e volti, a gruppi emergenti<br />

ma valenti. E di esempi ce ne sono<br />

a bizzeffe: ultimo in ordine di tempo è l’<br />

Area Giovani Festival (già in fase di preparazione<br />

per la fase finale del luglio<br />

2009 a Torre Suda) o il Locomotive Jazz<br />

di Sogliano Cavour, Tele e Ragnatele<br />

della Saletta della Cultura di Novoli o le<br />

scelte dei pub di preferire serate live alla<br />

discodance. Fino al vasto mondo di<br />

Internet, con Myspace a farla da padrona,<br />

che oramai sembra un’indispensabile<br />

vetrina di lancio per esporre la storia,<br />

i progetti, il proprio modo di pensare la<br />

musica, per entrare in contatto con i<br />

fans, ascoltare i pezzi, scaricarli e condividerli<br />

con altri. Più semplicemente per<br />

creare un passaparola multimediale che<br />

garantisce promozione e, alle volte,<br />

contribuisce a “diventare grandi”. Indubbiamente,<br />

però, il mer<strong>it</strong>o principale<br />

di questo fermento creativo è da attribuire<br />

alla caparbietà e al coraggio dei musicisti,<br />

bravi a coltivare una passione tra<br />

mille difficoltà e a produrre poi progetti<br />

di qual<strong>it</strong>à, apprezzati anche all’estero. E,<br />

anche in questo caso, gli esempi si sprecano:<br />

i Nidi d’Arac osp<strong>it</strong>i del Babel<br />

Med Music di Marsiglia (Festival della<br />

musica popolare europea), Nicco Verrienti,<br />

Dani Silk e Logo sul palco del<br />

Festival tra i 50 artisti di Sanremo.59,<br />

Francesca Romana Perrotta al Teatro<br />

Spazio 89 di Milano per il prestigioso<br />

Premio la Musica e l’Autore, Alessandra<br />

Amoroso, tra i favor<strong>it</strong>i per la v<strong>it</strong>toria<br />

del talent show Amici. Insomma...è<br />

impossibile non essere orgogliosi!


www.myspace.com/simoneperrone<br />

La band compatta e... segu<strong>it</strong>a<br />

Un’inconfondibile timbrica, una<br />

grande sensibil<strong>it</strong>à e personal<strong>it</strong>à nella<br />

scr<strong>it</strong>tura, che si nota anche da come<br />

riesce a catturare l’attenzione del pubblico<br />

grazie ad un’ottima presenza<br />

scenica. Tra gli altri punti di forza di<br />

Simone Perrone, poi, c’è la sua band<br />

(interamente salentina) che sostiene il<br />

cantante con energia e compattezza<br />

r<strong>it</strong>mica. Aldo Natali e Gianluigi<br />

Giorgino “Giallo” alle ch<strong>it</strong>arre, Michele<br />

Minerva “Carl<strong>it</strong>os” al basso e<br />

Giulio Rocca alla batteria, prima di<br />

essere i compagni di lavoro di Simone,<br />

sono i suoi compagni di v<strong>it</strong>a. E’<br />

questo che il vocalist tiene a sottolineare.<br />

“Noi facciamo tutto insieme,<br />

poi se troviamo il tempo, suoniamo<br />

anche!” - dice proprio Simone, segu<strong>it</strong>o<br />

da una risata collettiva. Questa sintonia<br />

si percepisce immediatamente:<br />

sono cinque elementi perfettamente<br />

amalgamati e ben orchestrati che fanno<br />

un rock senza riferimento alcuno,<br />

spinti dall’amore per i Beatles e Jeff<br />

Buckley. Eseguono melodie semplici,<br />

incisive, e decisamente di primo impatto.<br />

A propos<strong>it</strong>o. Che Simone e la<br />

sua band siano una vera rivelazione<br />

salentina, con tutti i numeri per un<br />

successo assicurato, lo sapevamo.<br />

Quello che piacevolmente scopriamo<br />

sono i tantissimi fans che seguono<br />

(dal vivo e virtualmente, con tanto di<br />

My Space ufficiale) le gesta del cantautore<br />

salentino e della sua band. Un<br />

aspetto fondamentale che, ai tempi<br />

d’oggi, fa la fortuna delle carriere...<br />

Simone Perrone, nasce in provincia<br />

di Brindisi il 9 luglio<br />

1987. Da sub<strong>it</strong>o si notano le<br />

sue innate capac<strong>it</strong>à e la sua predisposizione<br />

alla musica. Impara a suonare<br />

il pianoforte e la ch<strong>it</strong>arra da autodidatta<br />

e all’età di 14 anni inizia a<br />

studiare canto con il maestro Tony<br />

Frassan<strong>it</strong>o. Nel 2007 partecipa al<br />

“Cornetto Free Music Aud<strong>it</strong>ion” con<br />

la band fondata tre anni prima. Un’esperienza<br />

fondamentale per l’evoluzione<br />

artistica di Simone e del suo<br />

gruppo: qui, infatti, viene selezionato<br />

tra i tre artisti mer<strong>it</strong>evoli dell’onore e<br />

dell’opportun<strong>it</strong>à di aprire il concerto<br />

di Zucchero, l’8 giugno 2007 all’Arena<br />

Civica di Milano davanti a<br />

20mila spettatori. Guadagnando,<br />

inoltre, l’attenzione della casa discografica<br />

Carosello Records, con la<br />

quale oggi lavora per la realizzazione<br />

di un nuovo progetto che sarà presentato<br />

in autunno con dei live in tutta<br />

Italia. Di questo lavoro, proprio<br />

perché in via di definizione, si conosce<br />

solo qualche accenno: un album<br />

prevalentemente autobiografico,<br />

conforme al suo modo di fare musica,<br />

attingendo cioè alle sensazioni<br />

SalentoSound<br />

Una DOLCE e DANNATA rivelazione<br />

Simone Perrone e la sua band, marchio salentino d’autore<br />

vissute in prima persona, alle esperienze<br />

di v<strong>it</strong>a. L’estate scorsa il primo<br />

singolo con L’estate di Adelina, canzone<br />

fresca e orecchiabile che cattura<br />

i colori e l’atmosfera dell’estate<br />

salentina, una stagione che non solo<br />

fa da scenario ma accompagna e accende<br />

le voglie segrete, i primi sogni<br />

amorosi di una giovane Adelina. Notevole<br />

anche il video del pezzo, girato<br />

interamente nei campi ricoperti di<br />

dorate spighe di grano, con la regia<br />

di Daniele Persica (che ha firmato<br />

anche i lavori di Ligabue, Giorgia,<br />

Max Gazzè, Neff). Attualmente è in<br />

promozione il nuovo singolo Dannato<br />

Amore, già in rotazione radiofonica.<br />

E, anche in questo caso, si tratta<br />

di un’esperienza vissuta. Un amore<br />

che sta per volgere al termine come<br />

“le mele, belle a vedere fuori ma che<br />

nascondono il marcio dentro”, un<br />

amore che non dà più vibrazioni tanto<br />

forti da tagliare la voce, un amore<br />

che non dà più calore, non fa più stare<br />

bene. Il tutto si racchiude in un<br />

forte senso di inquietudine, che si<br />

percepisce anche dalla r<strong>it</strong>mica sincopata<br />

della ch<strong>it</strong>arra...che lo stesso Simone<br />

confida di provare.<br />

49


50<br />

marzo - aprile 2009<br />

Un gruppo storico<br />

La Compagnia delle Arti<br />

Xanti Yaca, (dal greco fulvo<br />

ionico, una particolare qual<strong>it</strong>à<br />

di tabacco coltivata nell’antica<br />

Magna Grecia) fu<br />

fondata nel 1993 con l’intento<br />

primario di recuperare<br />

e valorizzare l’immenso patrimonio<br />

storico-artistico,<br />

linguistico e culturale di una<br />

fra le etnie più antiche, quella<br />

salentina. Esordisce con<br />

uno spettacolo di teatro e<br />

musica dal t<strong>it</strong>olo “Jò so’ lu<br />

sole”, ottenendo sub<strong>it</strong>o grandi<br />

consensi della cr<strong>it</strong>ica. Nel<br />

1994 la Compagnia decide<br />

di dedicarsi quasi esclusivamente<br />

all’aspetto musicale<br />

della tradizione del Salento,<br />

partecipando a rassegne e festival<br />

di rilevanza internazionale<br />

in Italia, Grecia, Cuba,<br />

Marocco, Iraq, Germania,<br />

Albania. Dal ’96 al ‘01<br />

tra le produzioni si ricordano<br />

“Musica dal Mondo”,<br />

“La Luna dei Borboni”, “Le<br />

Case di Calce”, e soprattutto<br />

“Lotto n.5330” e “A sud di<br />

niente”, due cd in cui si assiste<br />

alla creazione di composizioni<br />

originali ottenute<br />

amalgamando la musica tradizionale<br />

salentina, e del sud<br />

Italia in generale, con altre<br />

espressioni musicali provenienti<br />

dai Sud del mondo,<br />

ovvero da realtà che, seppur<br />

geograficamente lontane,<br />

per molti aspetti sono piene<br />

di analogie culturali (e musicali)<br />

tra loro. Poi quattro anni<br />

di pausa, per tornare nel<br />

2008 con una nuova produzione<br />

dal t<strong>it</strong>olo “Manifattura<br />

Tabacchi Orientali”.<br />

R<strong>it</strong>orna la COMPAGNIA DELLE ARTI<br />

Riecco Xanti Yaca nel segno del nuovo: cd, formazione e spettacolo<br />

Tornano gli Xanti Yaca, pronti a<br />

riprendere quanto lasciato interrotto<br />

anni fa. Dopo 4 anni di silenzio,<br />

l’indimenticata Compagnia delle<br />

Arti r<strong>it</strong>orna a calcare le scene con una<br />

formazione ampliata e con una nuova<br />

produzione. Principalmente tre le tappe<br />

del viaggio di r<strong>it</strong>orno che il gruppo ha<br />

scelto, partendo dalla creazione del s<strong>it</strong>o<br />

internet ufficiale www.xantiyaca.<strong>it</strong>, per<br />

riallacciare il filo della memoria con i<br />

fans. In tal modo si potrà entrare nel<br />

mondo degli Xanti Yaca, in uno stile di<br />

v<strong>it</strong>a e soprattutto in un particolare approccio<br />

etnico-musicale. Il successo del<br />

s<strong>it</strong>o a poche settimane dalla sua creazione<br />

testimonia quanto sia grande l’attesa<br />

di rivedere sul palcoscenico la Compagnia,<br />

quanto le sonor<strong>it</strong>à siano mancate al<br />

pubblico. La seconda tappa è attesa per il<br />

28 marzo, nelle sale della libreria “I Volatori”<br />

di Nardò, dove verrà presentata la<br />

nuova formazione e la nuova Manifattura<br />

Tabacchi Orientali, che andrà in tournèe<br />

per tutta l’estate. Il nuovo progetto?<br />

E' uno spettacolo ispirato alle melodie e<br />

ai r<strong>it</strong>mi coinvolgenti dell’intero bacino<br />

del med<strong>it</strong>erraneo, quindi ancora una volta<br />

la tradizione musicale salentina si fonde<br />

con le sonor<strong>it</strong>à di altri popoli e culture<br />

e vede l’impiego di ricercati e inusuali<br />

strumenti musicali. Infine, la terza tappa:<br />

il debutto ufficiale con l’esibizione live<br />

del 30 aprile in piazza Ferrarese a Bari,<br />

nell’amb<strong>it</strong>o della manifestazione organizzata<br />

dalla Cgil per celebrare la festa<br />

del primo maggio in terra pugliese. In<br />

questa occasione il celebre gruppo porterà<br />

sul palco una serie di brani estratti dalla<br />

nuova produzione “Manifattura Tabacchi<br />

Orientale”. E, aspetto non meno importante,<br />

si presenterà nella rinnovata<br />

formazione composta da otto elementi:<br />

Marco Tuma ai fiati, Michele Colaci al<br />

contrabbasso, il leader storico Diego De<br />

Razza al violino, Redi Hasa al violoncello,<br />

Pablo Montagne alla ch<strong>it</strong>arra classica,<br />

Adolfo La Volpe alla ch<strong>it</strong>arra portoghese,<br />

bouzuki e banjo, Ovidio Venturoso alle<br />

percussioni e Rocco Zecca con le sue<br />

percussioni a cornice. Da questa primavera<br />

una nuova stagione di successi...


MARCELLO ZAPPATORE, ch<strong>it</strong>arrista tecnico e creativo<br />

Marcello Zappatore<br />

comincia a muovere le<br />

mani sulla ch<strong>it</strong>arra del<br />

padre a tredici anni. Con lo strumento<br />

instaura un forte rapporto,<br />

decisamente affettivo, tanto da<br />

assegnarle perfino un nome: Flora.<br />

Da sub<strong>it</strong>o fonda i primi gruppi<br />

blues e comincia ad esibirsi<br />

nei locali e sulle piazze della sua<br />

c<strong>it</strong>tà, nonostante la formazione<br />

musicale non sia accademica; da<br />

autodidatta si avvale soprattutto<br />

dell’ascolto dei dischi, poi nel<br />

‘97 perfeziona le sue conoscenze<br />

musicali grazie al ch<strong>it</strong>arrista australiano<br />

Frank Gambale, che lo<br />

avvicina al mondo del jazz. Ma<br />

sarà la collaborazione con il pianista<br />

Claudio Pre<strong>it</strong>e e il sassofonista<br />

Charlie Parker, un po’ di<br />

tempo dopo, ad accendere ancor<br />

la scintilla del jazz. Nel frattempo<br />

compone e incide due lavori<br />

solisti: “Suonare da cani”<br />

(1997) e “La goccia che fa traboccare<br />

il naso” (1999), quest’ultimo<br />

ben apprezzato da molti<br />

ch<strong>it</strong>arristi. Già in questi brani<br />

si nota la varietà delle sue ispirazioni:<br />

effettivamente non è possibile<br />

inserire il ch<strong>it</strong>arrista in un<br />

particolare genere, considerate<br />

anche le sue influenze che vanno<br />

dai Beatles a Frank Zappa a Jimi<br />

Hendrix, dal jazz al metal senza<br />

prevalenza alcuna. Tra le esibizioni<br />

di Marcello Zappatore ricordiamo<br />

il trio con Faso al basso<br />

e Christan Meyer alla batteria<br />

(2002) due famosi componenti di<br />

“Elio e le storie tese”. Nel 2003,<br />

SalentoSound<br />

poi, con il brano “Ch<strong>it</strong>arre Su<strong>it</strong>e<br />

OP.1 For Fool And Orchestra”,<br />

vince il concorso “Emergenza<br />

Ch<strong>it</strong>arre” indetto dalla rivista<br />

Ch<strong>it</strong>arre, guadagnandosi non solo<br />

l’incisione del suo brano ma<br />

anche entusiasmanti recensioni.<br />

Nel 2004 diventa il ch<strong>it</strong>arrista<br />

dei Kiss Of Death, una tra le più<br />

popolari band matal leccesi attiva<br />

in tutta Italia. Dal 2005 al<br />

2007 entra nel gruppo degli<br />

Après la Classe, esibendosi sul<br />

prestigioso palco dell’Arezzo<br />

Wave e durante il concertone del<br />

Primo Maggio 2007 a Roma, davanti<br />

a 700mila persone. Altri<br />

appuntamenti di Zappa? Il 13<br />

marzo a Sanarica con “Tributo<br />

ad Elvis” e il 7 aprile a Muro<br />

Leccese con gli Elzed Quartet.<br />

TRIACE, voci e musica che danno forza alla donna<br />

Tre voci e una perfetta armonia di generi. Il risultato è Sebben che siamo donne<br />

Triace è la perfetta armonia di<br />

tre voci. Emanuela Gabrieli,<br />

Alessia Tondo e Carla<br />

Petrachi, seppur provenienti<br />

da diverse esperienze<br />

musicali, riescono<br />

ad amalgamare le<br />

loro voci creandone<br />

una sola, dalla sonor<strong>it</strong>à<br />

delicata e incantevole<br />

nonostante il genere<br />

folk. Accompagnata dal<br />

flauto di Giorgia Santoro, dalle<br />

ch<strong>it</strong>arre di Adolfo La Volpe e dalle percussioni<br />

di V<strong>it</strong>o De Lorenzi. Tutto insieme,<br />

alla ricerca di nuovi orizzonti<br />

sonori, tanto da scivolare a volte in im-<br />

provvisazioni di natura jazzistica.<br />

Questo progetto musicale vuole essere<br />

la simbiosi tra le tradizionali vocal<strong>it</strong>à<br />

salentine e i suoni contemporanei,<br />

ovvero una continua<br />

ricerca delle voci e<br />

degli strumenti insieme.<br />

Già note al pubblico per<br />

essere tra le protagoniste<br />

de La Notte della Taranta,<br />

riscuotono ancora più<br />

successo con un singolare<br />

progetto che prende il nome dalla<br />

canzone “Sebben che siamo donne”,<br />

una di quelle strofette del repertorio<br />

delle mondine nate tra il 1900 e il<br />

1914. Una canzone di lotta proletaria<br />

al femminile, che testimonia il ruolo<br />

attivo della donna, che raccoglie le forze<br />

per lottare e rivendicare la libertà<br />

delle lavoratrici. Motivetto che sarà il<br />

tema centrale: la condizione della donna<br />

lavoratrice, sia essa una mondina o<br />

una tabacchina del Salento. Tra l’originale<br />

risoluzione musicale e i temi sociali<br />

ne deriva un lavoro decisamente<br />

interessante. Quale altra data, allora, se<br />

non l’8 marzo, per portare in scena il<br />

nuovo spettacolo? Sarà la “Giornata<br />

Internazionale della Donna”, occasione<br />

per la celebrazione delle conquiste<br />

sociali, pol<strong>it</strong>iche ed economiche delle<br />

donne. Niente di più appropriato per<br />

dare senso a questa giornata...<br />

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52<br />

marzo - aprile 2009<br />

CODEFISH & TUNA<br />

Direttamente dai Negramaro, gruppo<br />

pop in cima alle classifiche, ecco<br />

il progetto Codefish & Tuna<br />

del maestro Andro I.d. (alias Andrea Mariano)<br />

e dj Vivaz (Beppe Viva). Si tratta<br />

di un live set che ha impatto immediato<br />

sul pubblico, nel quale i due artisti intersecano<br />

il loro modo di intendere la musica,<br />

suonando contemporaneamente con<br />

piatti, cd, synth e voci “narranti”, spaziando<br />

dall’electro al funk, dalla minimal<br />

alla psichedelia. A confermare ciò tutta<br />

una sfilza di date ed esibizioni che stanno<br />

portando i due nei migliori club d’Italia e<br />

d’Europa (Cocorico di Riccione, Tenax di<br />

Firenze, Pervert a Milano, Matis diBologna,<br />

Le Disque di Verona, New York Jazz<br />

di Treviso e altri). Prossimi appuntamenti<br />

saranno il 18 e 20 marzo, rispettivamnete<br />

a Padova e Genova, mentre nel mese<br />

di aprile sono fissate due date davvero<br />

esaltanti. Il 12 aprile si farà tappa al rinomato<br />

Marabù di Taormina, mentre il<br />

giorno successivo si r<strong>it</strong>orna nel Salento,<br />

al Parco Gondar di Gallipoli. L’occasione<br />

ha per t<strong>it</strong>olo “Pasquetta 2009 Parco<br />

Gondar”, festival che si svolgerà all’interno<br />

del Parco gallipolino con 3 stage,<br />

aree jam session per chiunque volesse improvvisare<br />

e un cast di artisti da capogiro,<br />

tra cui spiccano Salento Show Case,<br />

Boosta from Subsonica, Roy Paci (DjSet),<br />

Cesko, Rekkia & Puccia (Après la Classe),<br />

Villa Ada Crew, CubeDjs, DN3 (Dell'’nna,<br />

Nemola, Tre), Mr. Moon.<br />

www.myspace.com/marianoandrea<br />

Pianista, compos<strong>it</strong>ore, arrangiatore,<br />

didatta. Diego<br />

Fischetto, classe<br />

1980, si accosta al pianoforte<br />

all’età di 5 anni e da quel momento<br />

non abbandonerà più lo<br />

strumento, pervaso da una<br />

continua voglia di sperimentare<br />

nuove armonie e diverse<br />

realtà musicali. Grazie alle<br />

tante collaborazioni (sia live<br />

che di studio) con molti e famosi<br />

artisti del panorma musicale<br />

nazionale, ha avuto modo<br />

di crescere sia nel campo musicale<br />

sia, come avviene sempre<br />

in questi casi, in quello<br />

umano, rafforzando la sua personal<strong>it</strong>à.<br />

Le sue prime influenze<br />

sono da ricercare in artisti e<br />

colonne internazionali della<br />

musica, come Sergio Caputo,<br />

Steve Wonder, Ray Charles,<br />

Pino Daniele e Sting giusto per<br />

fare alcuni nomi. Nel suo curriculum<br />

vanta collaborazioni<br />

con gli Insolado, Vertigo Band<br />

e Cantina Rock, band emergenti<br />

con cui ha condiviso progetti<br />

e live tour. Accanto ad un<br />

sensibile e profondo pensatore,<br />

si riconosce un artista capace<br />

SalentoSound<br />

Diego Fischetto e la copertina di “Oltre”<br />

OLTRE la capigliatura ribelle...<br />

Lo spir<strong>it</strong>o sensibile del cantautore Diego Fischetto<br />

di conquistare un vasto pubblico.<br />

Come? L’arma è una calda<br />

e affascinante voce. Così, dopo<br />

anni trascorsi a raccogliere<br />

esperienze, ha deciso musicare<br />

i suoi pensieri e le sue emozioni,<br />

dando v<strong>it</strong>a al disco “Oltre”,<br />

un lavoro che ha custod<strong>it</strong>o nel<br />

cuore per anni e in promozione<br />

proprio in questi mesi. Una<br />

produzione di qual<strong>it</strong>à, che contiene<br />

pezzi interessanti come la<br />

romantica “Sensazionale” e le<br />

coinvolgenti “Scordati pure di<br />

me”, “Tutto quello che vuoi” e<br />

la stessa “Oltre”, che esalta<br />

proprio l’importanza del prendere<br />

coraggio per andare oltre<br />

ogni certezza. E così crescere.<br />

Il soul delle composizioni si<br />

arricchisce di un carattere<br />

swing che rende più leggeri ed<br />

orecchiabili gli incisi. Proprio<br />

per ottenere il sound a lui più<br />

congeniale, fondamentali sono<br />

state le collaborazioni di Alessandro<br />

Semprevivo (batteria),<br />

Antonio Bruno (ch<strong>it</strong>arra e<br />

produttore audio) e del fratello<br />

Giovanni, che insieme a Giancarlo<br />

Triario hanno scr<strong>it</strong>to alcuni<br />

brani del disco..


54<br />

marzo - aprile 2009<br />

10 marzo<br />

Gallipoli – Teatro Italia<br />

ORNELLA VANONI<br />

Ornella Vanoni nasce a Milano il 22 settembre 1934. Giovanissima<br />

viene mandata nelle migliori scuole europee,<br />

Inghilterra, Francia, Svizzera dove, oltre ad imparare le<br />

lingue, prende il diploma di estetista, sua grande passione.<br />

Rientrata a Milano, su suggerimento di un’amica della<br />

Mamma che loda la sua voce, si iscrive alla scuola del<br />

Piccolo Teatro di Milano, allora diretta da Giorgio Strehler.<br />

Il Maestro, che diventerà presto suo compagno, decide<br />

di farla anche cantare e per lei "inventa" le canzoni grazie<br />

alle quali arriva al Festival dei Due Mondi di Spoleto<br />

nel 1959.<br />

10 marzo<br />

Lecce – Road 66<br />

GEKO<br />

Una cover-band composta da 4 giovani elementi: Nemis<br />

(Melissa), Pipe (Claudio), Marco e Hollywood (Mattia).<br />

Dopo numerosi cambi di formazione la band trova nel<br />

2005, anche grazie all’arrivo della new-entry Nemis alla<br />

voce, il giusto feeling e il sound cercato. Dopo un lungo<br />

periodo di sala prove, i Geko propongono ora un repertorio<br />

che spazia dal dance anni ‘80 al rock dei Negramaro...<br />

dai pezzi storici dei Queen al punk dei Blink182. Info e<br />

prenotazioni: Road 66 – 0832.246568<br />

12 marzo<br />

Alezio - Tequila<br />

MOODS – ROCK ELETTRONICO<br />

Sul palco del pub di Alezio saliranno Eugenio B<strong>it</strong>onte<br />

(Voce/Ch<strong>it</strong>arra), Adriano Finestauri (Batteria/Percussioni),<br />

Andrea Morara (Piano/Synth/Keyboards),<br />

Paolo Teta (Ch<strong>it</strong>arra/Theremin),<br />

Stefano Panetto (Basso). Proporranno un potente mix di<br />

rock elettronico. Info e dettagli: Tequila – 320.6178673<br />

12 marzo<br />

Cutrofiano – Jack’n Jill<br />

KYUURY - ROCK AL FEMMINILE<br />

Una rock band emiliana tutta al femminile, all’attivo dal<br />

2001, composta da Halice (voce), La Cri (ch<strong>it</strong>arra elettrica),<br />

Hannah (basso), Kiara (batteria), nata con l’idea di<br />

voler creare qualcosa di nuovo unendo vari generi musi-<br />

cali. Il non seguire una regola precisa, ma crearne continuamente<br />

delle nuove prendendo idee e spunti da ogni genere<br />

musicale è ciò che caratterizza le sonor<strong>it</strong>à e le strutture<br />

della musica Kyuuri. Nonostante la loro giovane età,<br />

le Kyuuri hanno già un curriculum di tutto rispetto: dai<br />

tour lungo tutta la penisola, dal Trentino al Salento, fino<br />

alla partecipazione e v<strong>it</strong>toria di numerosi concorsi e festival<br />

quali Arezzo Wave (Bologna), Venerelettrica (Perugia),<br />

Spazio Giovani (Foggia), Primo Palco (Bolzano),<br />

Premio MEI Corriere Romagna (Rimini). Hanno anche<br />

aperto concerti di artisti di fama nazionale ed internazionale<br />

come Delta V, Mao, La Sintesi, Morgan, Il Nucleo,<br />

Mistonocivo, Negramaro e, grazie alla v<strong>it</strong>toria del concorso<br />

“Imola Rock”, hanno partecipato all’Heineken Jammin’<br />

Festival 2004 e Heineken Jammin’ Festival 2006. Sul<br />

palco si presentano con scenografie zebrate e a pois e boa<br />

fuxia, il tutto a completare un’atmosfera data da un genere<br />

misto tra il rock più k<strong>it</strong>sch e r<strong>it</strong>miche più ballabili. Info:<br />

Jack’n Jill – 329.2273200<br />

13 marzo<br />

Lecce - Caledonia<br />

RED SQUARE<br />

I Red Square nascono dall’incontro tra Dario Ancona,<br />

Matteo Moscara e Marco Russo nell’estate 2005. Dopo<br />

aver sviluppato una certa intesa sul piano musicale e personale,<br />

decidono di interrompere la ricerca di nuovi componenti<br />

e di continuare a suonare come power-trio, nel più<br />

classico stile dei gruppi rock inglesi di fine anni ‘60. Il<br />

ruolo di cantante viene così affidato a Dario e Matteo, che<br />

si alternano al microfono per voce e cori. Questa scelta ha<br />

portato i Red Square a sacrificare il desiderio di arrangiamenti<br />

più complessi e di sonor<strong>it</strong>à ricercate in favore di un<br />

impatto duro e grezzo, privo di "ornamenti" ma adatto a<br />

far percepire tutta la vibrante energia del rock’n’roll. Fino<br />

ad ora i Red Square hanno portato nei loro concerti ricche<br />

selezioni di cover, ma attualmente sono al lavoro su brani<br />

ined<strong>it</strong>i che saranno oggetto di un CD autoprodotto di<br />

prossima usc<strong>it</strong>a. Info: Caledonia – 339.6614666<br />

13 marzo<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

HORRID – LAND OF HATE - KRONIUM<br />

Horrid - Non si può parlare di death metal <strong>it</strong>aliano senza<br />

c<strong>it</strong>are gli Horrid! Una piccola leggenda, un gruppo di ap


passionati che da anni propone una musica solida, fedele<br />

al passato, ricca di canzoni convincenti. La loro umiltà e<br />

la grande voglia di suonare sono evidenti. Land of Hate -<br />

Nascono dal bisogno di dare libero sfogo all’opposizione<br />

nei confronti del sistema sociale moderno, scagliandosi<br />

contro di esso, con violenza e rabbia. Kronium - Il progetto<br />

nasce nell’aprile 2005 dalla mente del ch<strong>it</strong>arrista Luca<br />

Alfieri, dopo lo scioglimento del suo precedente gruppo,<br />

gli Xanax, con i quali ha avuto un buon repertorio live;<br />

dopo un pò di turn over la band oggi presenta una line up<br />

con nuovi componenti: Davide Memmi al basso e Cesare<br />

Zuccaro (già mil<strong>it</strong>ante nel gruppo thrash metal Warknife)<br />

alla batteria. Info: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

13 marzo<br />

Alezio - Tequila<br />

SU D’EST - PIZZICA<br />

“Su’ d’Est” è un gruppo che fa il suo ingresso nel panorama<br />

della musica salentina, con l’orgoglio dell’appartenenza<br />

(sono d’Est) che da sempre anima gli ab<strong>it</strong>anti di<br />

questa terra e con la consapevolezza di ciò che rappresenta<br />

una zona di confine come il Salento (Sud-Est): crocevia<br />

di scambi e incontri di culture, terra d’accoglienza per<br />

antonomasia. Ciascuno dei suoi componenti, fiero delle<br />

proprie radici, parte dal suo personale percorso artistico e<br />

approda in questo gruppo “penisola”: diverso dall’isola<br />

perché offre alternative di fuga via terra, che conferiscono<br />

la qual<strong>it</strong>à di santuario di trans<strong>it</strong>o alle culture migranti.<br />

“Su’ d’Est” passa ecletticamente dall’evocazione senza<br />

artifici, senza sofisticazioni di sorta, alla contaminazione<br />

con la "world music", fino alla proposta di brani originali<br />

che vanno a dare respiro allo stagnante repertorio della<br />

musica popolare salentina e grika. L’intento è di liberare<br />

voci che salendo da Sud-Est si elevino a diffondere un<br />

sentimento che conserva ben salde le radici nell’“humus”<br />

del proprio passato. Info: Tequila – 320.6178673<br />

13 marzo<br />

Galatina – San Pedro Saloon<br />

ZEPPELIN TRIBUTE – THE BLACK DOG BAND<br />

I Black Dogs, nascono nel 2005 dall incontro di quattro<br />

musicisti professionisti con una grande passione in comune,<br />

gli anni 70 e soprattutto l amore viscerale verso la musica<br />

dei Led Zeppelin. L intento della band vuole essere<br />

quello di riproporre la magia della musica dei Led, rispecchiandone<br />

gli usi ed i costumi, eseguendone i brani + celebri<br />

del loro repertorio, con una particolare attenzione<br />

dedicata al look, al sound ed alla strumentazione rigorosamente<br />

a tema. Il palco dei Back Dogs cattura sub<strong>it</strong>o il<br />

colpo d occhio, ecco infatti la m<strong>it</strong>ica batteria trasparente<br />

in plexiglass del Bonzo, il gong, il Basso Fender in legno<br />

naturale come quello di JPJ, la Gibson Les Paul, la doppio<br />

manico color vinaccia, teste e casse Marshall anni 70,<br />

il Theremine (oscillatore analogico ad antenna usato da J.<br />

Page). Pantaloni scampanati, camicie colorate e basettoni<br />

ci riportano precisamente in quell epoca, quando gli Zeppelin<br />

volavano alti scalando le classifiche del periodo post<br />

Beat facendola da padroni. Info e prenotazione tavoli: San<br />

Pedro Saloon - 380.4546854<br />

Live<br />

13 marzo<br />

Novoli – Saletta della Cultura<br />

ENZO LANZO<br />

Il batterista Enzo Lanzo propone un tributo a Chet Baker,<br />

grande trombettista e cantante e alla sua rivoluzione cool:<br />

quel jazz che chiamarono "da camera", privo del sostegno<br />

del pianoforte. Una figura silenziosa quella di Chet Baker,<br />

spesso soverchiata dal più carismatico e coevo Miles Davis.<br />

Enzo Lanzo, eclettico batterista pugliese, gli rende<br />

omaggio con questo concerto. Lanzo è un musicista capace<br />

di spaziare tra vari generi e stili musicali per poi fare<br />

r<strong>it</strong>orno sempre e comunque al jazz; la sua evoluzione artistica<br />

è legata al drumming della tradizione ma, attraverso<br />

lo studio di batteristi come Roy Haynes, Tony Oxley,<br />

ha maturato un suono sicuramente unico e originale cercando,<br />

come compos<strong>it</strong>ore e improvvisatore, di assimilare<br />

al suo linguaggio e alla sua poetica elementi della tradizione<br />

(P.J.Jones, A. Blakey) senza sottovalutare esperienze<br />

extra-jazzistiche in contesti culturali differenti. Info e<br />

biglietti 347.0414709<br />

14 marzo<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

DAVID JUDAH FEAT TAD HUNTER<br />

Torna l’appuntamento con Dubzone all’ Istanbul Cafè.<br />

Questa volta DubRising Music osp<strong>it</strong>erà per la prima volta<br />

in Italia il maestro dello UK-dub in puro stile anni 90...<br />

il musicista, produttore, cantante, soundman sarà accompagnato<br />

dalla profonda e bellissima voce di Tad Hunter.<br />

Info: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

14 marzo<br />

Alezio - Tequila<br />

AFRICA SAUND SUD<br />

Mr. Laye, nasce da una famiglia di Griot (importante casta<br />

senegalese di cantastorie di racconti tradizionali Africani),<br />

nato nella musica, nella poesia, in particolar modo<br />

inculcatagli dal padre, famoso ed affermato percussionista<br />

senegalese. All’età di 14 anni, inizia ad accompagnare<br />

il padre M’bole Seck (al quale dopo la sua morte hanno<br />

dedicato il "Festival Internazionale del Folklore di tutto il<br />

Mondo") in tutta Europa ed America formando così la sua<br />

grande esperienza di percussionista e musicista. Ogni anno<br />

partecipa al festival internazionale d’Africa Zonde come<br />

rappresentante del suo paese. Arrivato in Italia nel<br />

2000 lascia il suo progetto avviato dal padre e inizia il suo<br />

percorso personale, fonda così due formazioni: "Africa<br />

Saund Sud" e "Senegal R<strong>it</strong>hm" (formato esclusivamente<br />

da membri della famiglia senegalese Seck). Info e dettagli:<br />

Tequila – 320.6178673<br />

17 marzo<br />

Lecce – Road 66<br />

JEFF BUCKLEY COVER BAND<br />

Considerato una delle voci più emozionanti nel panorama<br />

musicale, ed il suo culto ha assunto dimensioni non trop-<br />

55


56<br />

po dissimili da altre icone musicali aventi una storia alle<br />

spalle struggente, quali Kurt Cobain o Layne Staley. Resta<br />

indimenticabile, per i cultori della musica d’autore, la<br />

cover di Hallelujah, canzone scr<strong>it</strong>ta da Leonard Cohen.<br />

Info e prenotazioni: Road 66 – 0832.246568<br />

Dal 18 al 20 marzo<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

AREZZO WAWE<br />

Il fascino di un palcoscenico che da molti anni segnala<br />

agli amanti della musica, i talenti dell’underground <strong>it</strong>aliano<br />

pronti ad affermarsi sulla scena musicale internazionale.<br />

Più di 200.000 persone, 11 palchi, più di 140 eventi, 22<br />

nazioni di provenienza, stiamo parlando di Arezzo Wawe.<br />

Info e dettagli: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

19 marzo<br />

Cutrofiano – Jack’n Jill<br />

REBUS<br />

I Rebus iniziano il processo di formazione nel gennaio<br />

2006 in segu<strong>it</strong>o alla proposta, dettata dalla grande passione<br />

per la musica e per i Cure, di Pietro Fenech (ch<strong>it</strong>arre<br />

d’accompagnamento) al "cr<strong>it</strong>ico", di formare, insieme a<br />

Luciano Circolone (ch<strong>it</strong>arra solista) una nuova band che<br />

riprendesse le sonor<strong>it</strong>à del gruppo inglese e della musica<br />

br<strong>it</strong>annica anni 80 - 90 in genere. Fra i due nasce sub<strong>it</strong>o<br />

un grande feeling musicale tanto da spingere Salvatore<br />

Circhetta (voce e basso), leader indiscusso di grande<br />

esperienza, a voler intraprendere il progetto "REBUS".<br />

Anche se costretto nei r<strong>it</strong>mi ossessivi del dark il sodalizio<br />

con il blues - show man V<strong>it</strong>torio Urso (batteria) è stato<br />

quasi naturale. Tralasciando l’eclettismo dei vari tastieristi<br />

che si sono sussegu<strong>it</strong>i nella formazione si è raggiunto<br />

un alto livello musicale con Francesco Merico (tastiere).<br />

Info: Jack’n Jill – 329.2273200<br />

19 marzo<br />

Alezio - Tequila<br />

WHITE QUEEN<br />

Il loro è uno spettacolo ricco di musica, teatral<strong>it</strong>à, trasformismo,<br />

cabaret e streap tease. Unica in tutta Italia per la<br />

fedeltà con cui ogni componente riveste il suo corrispettivo<br />

idolo. Spiccata è la somiglianza del leader a Freddie<br />

Mercury: con movenze e l’uso di ab<strong>it</strong>i stravaganti e provocatori,<br />

dimostra di avere una presenza scenica molto<br />

suggestiva. Ancora più sorprendente è l’immagine sul<br />

palco di BRIAN May, Roger Taylor, John Deacon, e il V°<br />

elemento SPIKE EDNEY (tastierista di supporto). Cinque<br />

ragazzi che si catapultano negli anni più magici della musica,<br />

rivis<strong>it</strong>ando i più grandi successi musicali e scenografici<br />

del gruppo. Tra i vari videoclip prevale "I want to<br />

break free", fortemente malizioso per un esilarante travestimento<br />

femminile collettivo e "Living on my own", nel<br />

quale irrompe l’animazione di un’eclettica Dragqueen,<br />

utile a delineare meglio l’aspetto trasgressivo. La missione<br />

dei Wh<strong>it</strong>e Queen è di tramandare la musica dei Queen<br />

alle nuove generazioni e di mantenere vivo il ricordo del<br />

vero ed unico show man delle grandi arene, ovvero l’ulti-<br />

mo immortale Freddie Mercury. Tequila – 320.6178673<br />

19 marzo<br />

Lecce - Caledonia<br />

BANDA BRASIL<br />

Gruppo leccese nato per il comune amore verso le sonor<strong>it</strong>à<br />

brasiliane. La serata ripercorrerà le note di grandi autori<br />

come Jobin, Vinicio de Moraes, con contaminazioni<br />

r<strong>it</strong>miche che spazieranno dal samba- raggae alla timbalada<br />

al funk-samba. Info: Caledonia – 339.6614666<br />

19 marzo<br />

Gallipoli – Teatro Italia<br />

MAURO PAGANI<br />

Mauro Pagani musicista polistrumentista affermato anche<br />

come produttore, ha fatto parte della Premiata Forneria<br />

Marconi collaborando negli anni con molti altri autori e<br />

musicisti <strong>it</strong>aliani, fra cui il grande Fabrizio De André,<br />

Gianna Nannini, Ornella Vanoni, Roberto Vecchioni,<br />

Massimo Ranieri e Luciano Ligabue. Autore di molte colonne<br />

sonore e anche protagonista della famosissima notte<br />

della Taranta come direttore dell’orchestra, lo conosciamo<br />

anche per le sue escursioni rock e blues con la partecipazione<br />

ai concerti tenuti nei teatri qualche tempo fa insieme<br />

al cantante Luciano Ligabue. Si è occupato anche<br />

di musica etnica di matrice araba, balcanica e medioorientale.<br />

20 marzo<br />

Alezio - Tequila<br />

TAMMURRIA<br />

Il gruppo nasce nel 2003 ad opera di Alessandro Tuma e<br />

Barbara Spennato, volontari del centro diurno di assistenza<br />

ai disabili “Alberto Tuma”, trova, terreno fertile, grazie<br />

a molti amici che hanno sostenuto e appoggiato la loro<br />

iniziativa. La loro attiv<strong>it</strong>à musicale quindi, nasce in un<br />

contesto solido, in una realtà dove le piccole cose trovano<br />

grande considerazione. Gli stessi “Tammurria”, sono volontari<br />

del “Centro Diurno Alberto Tuma”, e trascorrono<br />

le loro giornate allietando le ore pomeridiane dei ragazzi,<br />

con le loro canzoni e le loro tradizioni popolari.Il m<strong>it</strong>o<br />

della “Taranta” e la realtà che li circonda, si fondano insieme<br />

e creano il loro affiatamento e l’instancabil<strong>it</strong>à , che<br />

portano nel cuore e nelle loro mani. Il gruppo si compone<br />

del corpo musicale composta da 10 elementi e dal corpo<br />

di ballo/teatro composto da 2 ballerine che intendono far<br />

rivivere gli usi i costumi, le danze, i canti della tradizione<br />

popolare salentina. Info: Tequila – 320.6178673<br />

20 marzo<br />

Galatina – San Pedro Saloon<br />

SEATTLE - NIRVANA TRIBUTE<br />

Nirvana sono stati un famoso gruppo musicale statun<strong>it</strong>ense<br />

attivo tra il 1987 e il 1994. Artefici del successo commerciale<br />

del genere grunge, sono una delle band più note<br />

e influenti nella storia della musica. Fondatori e membri<br />

del gruppo sin dall’esordio furono Kurt Cobain (voce e<br />

ch<strong>it</strong>arra) e il bassista Krist Novoselic. Vari batteristi han-


no invece mil<strong>it</strong>ato nel gruppo; Chad Channing, il quale registrò<br />

Bleach e il successivo demo di Butch Vig che portò<br />

i Nirvana all’attenzione delle major, venne sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o a<br />

causa della scarsa potenza sonora e della vacillante solid<strong>it</strong>à<br />

r<strong>it</strong>mica. La formazione defin<strong>it</strong>iva fu raggiunta verso la<br />

fine del 1990, quando Dave Grohl, ex batterista degli<br />

Scream, si unì al gruppo. Nirvana sono stati un famoso<br />

gruppo musicale statun<strong>it</strong>ense attivo tra il 1987 e il 1994.<br />

Artefici del successo commerciale del genere grunge, sono<br />

una delle band più note e influenti nella storia della<br />

musica. Fondatori e membri del gruppo sin dall’esordio<br />

furono Kurt Cobain (voce e ch<strong>it</strong>arra) e il bassista Krist<br />

Novoselic. Info: San Pedro Saloon - 380.4546854<br />

20 marzo<br />

Lecce - Caledonia<br />

BLOW UP<br />

Nati nel ‘67 sotto il segno dei Beatles e dei Rolling Stones.<br />

Presenteranno alcuni brani classici ma soprattutto i<br />

pezzi di “Everest”, meraviglioso album del ‘99, apoteosi<br />

di uno studio musicale ventennale. Info e prenotazioni:<br />

Caledonia – 339.6614666<br />

20 marzo<br />

Novoli – Saletta della Cultura<br />

MARCO FABI<br />

La sua è un’originale miscela acustica in cui il suo songwr<strong>it</strong>ing<br />

delicato e intimista convive con estrema naturalezza<br />

e original<strong>it</strong>à al fianco di sofisticate atmosfere pop<br />

rock. Il suo primo album "La Scelta", una produzione indipendente<br />

(Wing), contiene dieci brani in <strong>it</strong>aliano e un<br />

episodio in inglese, "Another Man’s World", accolti con<br />

grande attenzione dalla stampa; un disco tanto apprezzato<br />

da mer<strong>it</strong>arsi nel 2006 i riconoscimenti ufficiali prestigiosi<br />

tra cui il Premio della Cr<strong>it</strong>ica Musica e Dischi Opera Prima,<br />

Premio Ciampi per Miglior debutto discografico dell’anno,<br />

la Targa Tenco "Opera Prima" 3° classificato. Ha<br />

collaborato inoltre con uno dei più brillanti producer inglesi,<br />

Jon Jacobs, già al fianco di leggendarie rockstar,<br />

con il quale sperimenta un singolo tutto in inglese dal t<strong>it</strong>olo<br />

"Far from you /The glassy hill". Info e biglietti<br />

347.0414709<br />

21 marzo<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

KAOS – MODDI – DJ TRIX<br />

Kaos, al secolo Marco Fior<strong>it</strong>o, classe 71, è stato, ed è tuttora,<br />

indiscutibilmente uno dei più apprezzati nonché longevi<br />

artisti che il panorama HipHop <strong>it</strong>aliano abbia mai<br />

avuto . Formatosi musicalmente, in segu<strong>it</strong>o alle precedenti<br />

esperienze, prima come Breaker, poi come Wr<strong>it</strong>er, nel<br />

periodo tra l’84 e l’89, a Milano; componente dei Fresh<br />

Press Crew, divenuti poi Radical Stuff, leggendaria formazione<br />

che lascia in ered<strong>it</strong>à, oltre a due LP e diversi "12<br />

single" (in lingua inglese), innumerevoli live show in tutta<br />

la penisola mer<strong>it</strong>andosi le lodi della cr<strong>it</strong>ica e di un pubblico<br />

sorprendentemente numeroso per l’epoca. Info e<br />

prenotazione tavoli Istanbul cafè – 349.6429342<br />

Live<br />

24 marzo<br />

Lecce – Road 66<br />

RUDY & BAND<br />

Il loro repertorio si propone di rivis<strong>it</strong>are in chiave Rock’n<br />

Roll, ma con svariati richiami ai generi di provenienza dei<br />

vari componenti (blues, funk, reggae, disco), diversi classici<br />

della musica inglese e americana, da Tom Petty a Lou<br />

Reed passando per i contemporanei Verve e Oasis. Grazie<br />

al loro affiatamento, i loro concerti si trasformano spesso<br />

e volentieri in una gioiosa Rudy Festa, facendo scatenare<br />

in pista gli astanti. Info: Road 66 – 0832.246568<br />

Dal 25 al 26 marzo<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

AREZZO WAWE<br />

Il fascino di un palcoscenico che da molti anni segnala<br />

agli amanti della musica, i talenti dell’underground <strong>it</strong>aliano<br />

pronti ad affermarsi sulla scena musicale internazionale.<br />

Più di 200.000 persone, 11 palchi, più di 140 eventi, 22<br />

nazioni di provenienza, stiamo parlando di Arezzo Wawe.<br />

Info e dettagli: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

26 marzo<br />

Cutrofiano – Jack’n Jill<br />

MOODS<br />

Il m<strong>it</strong>ico Jack’n Jill di Cutrofiano continua a proporre ottima<br />

musica nei suoi giovedì live. Oggi sarà la volta di un<br />

gruppo romano, i Moods: Eugenio B<strong>it</strong>onte (Voce/Ch<strong>it</strong>arra),<br />

Adriano Finestauri (Batteria/Percussioni),<br />

Andrea Morara (Piano/Synth/Keyboards), Paolo Teta<br />

(Ch<strong>it</strong>arra/Theremin), Stefano Panetto (Basso). Proporranno<br />

un potente mix di rock elettronico. Info e prenotazione<br />

tavoli: Jack’n Jill – 329.2273200<br />

27 marzo<br />

Galatina – San Pedro Saloon<br />

ELVIS PRESLEY TRIBUTE – FLAVIO JORDAN<br />

Flavio Jordan è un eccellente impersonatore di Elvis Presley<br />

e grande interprete della musica rock, blues con<br />

espressioni e sfumature vocali tendenti al gospel. Il giorno<br />

che segnò il suo destino fu proprio il 16 Agosto 1977<br />

giorno della morte di Elvis; da quel momento Flavio intraprese<br />

la sua attiv<strong>it</strong>à musicale mantenendo sempre alto<br />

il nome di Elvis Presley. Fu così che in età adolescenziale<br />

con la sua prima band iniziò a fare i suoi primi concerti<br />

in tutto il Salento (sua terra di origine) e in tutta la regione<br />

ed essere osp<strong>it</strong>ato in molte em<strong>it</strong>tenti radiofoniche e<br />

televisive. L’obbiettivo dei suoi concerti è quello di mantenere<br />

viva l’immagine di Elvis e sopratutto, farlo conoscere<br />

ai giovani e farli avvicinare a questa stupenda musica<br />

che ha rivoluzionato il mondo musicale nel 1954. Info<br />

e dettagli: San Pedro Saloon - 380.4546854<br />

27 marzo<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

HOSTILE – DEJA VU<br />

Tributo ai Pantera e agli Iron Maiden. I Pantera erano un<br />

gruppo heavy metal statun<strong>it</strong>ense, originario di Arlington<br />

57


58<br />

marzo - aprile 2009<br />

(Texas) e in attiv<strong>it</strong>à dal 1981 al 2003. Gli Iron Maiden sono<br />

un gruppo heavy metal br<strong>it</strong>annico, formatosi a Londra<br />

nel 1975[5] per iniziativa del bassista Steve Harris. Sono<br />

considerati uno dei gruppi più importanti ed influenti del<br />

genere[6] e, assieme ad artisti come Saxon, Def Leppard e<br />

Venom, fanno parte della New Wave of Br<strong>it</strong>ish Heavy Metal[7],<br />

corrente al cui sviluppo hanno fortemente contribu<strong>it</strong>o.<br />

Info: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

27 marzo<br />

Alezio - Tequila<br />

TAMBURELLISTI TORREPADULI<br />

I Tamburellisti di Torrepaduli sia con il loro originale percorso<br />

artistico, maturato in tantissimi concerti dal vivo, sia<br />

con lezioni impart<strong>it</strong>e ai giovani nelle scuole pubbliche e<br />

private, danno l’avvio alla dilagante rinasc<strong>it</strong>a della pizzica<br />

pizzica, come testimoniano sistematicamente tanti giornali<br />

dei periodi in questione, ad esempio la rivista “Panorama<br />

Travel”. Una volta imparate da Amedeo De Rosa e da<br />

altri depos<strong>it</strong>ari le tecniche tradizionali, mediante la cosiddetta<br />

osservazione partecipante, ora tutti i Tamburellisti<br />

possono insegnarle. Nel Salento nascono così innumerevoli<br />

nuovi gruppi, e questo susc<strong>it</strong>a interesse in tutta Italia.<br />

Fioriscono anche non poche scuole di tamburello e danza,<br />

come quelle gest<strong>it</strong>e dagli stessi Tamburellisti. Info e dettagli:<br />

Tequila – 320.6178673<br />

27 marzo<br />

Novoli – Saletta della Cultura<br />

BUNGARO<br />

Il progetto Bungaro (nome d’arte del brindisino Antonio<br />

Calò) muove i primi passi attorno a gli anni ottanta. Nel<br />

1988 e nel 1991 partecipa al Festival di Sanremo con "Sarò<br />

forte" e "E noi qui", in questo caso assieme a Marco Conidi<br />

e Rosario Di Bella. Con la RCA incide quattro album:<br />

"Sulla Punta della Lingua", "Cantare fa più bene", "Ci perdiamo<br />

in tanti", "Tutto d’ un fiato". Quattro dischi prospetticamente<br />

diversi tra loro dove ricerca e sperimentazione<br />

sono le caratteristiche principali. La cover di "Once in a life<br />

time" dei Talking Heads viene così ribattezzata "Apri le<br />

braccia", l’unica versione <strong>it</strong>aliana del brano. Dieci anni di<br />

silenzio discografico, ma di intensa attiv<strong>it</strong>à autoriale per<br />

grandi interpreti e cantautori. Nel 2004 esce finalmente<br />

"L’attesa", disco/evento, dove sono presenti i chiari segni<br />

della grande tradizione della canzone d’autore. Le collaborazioni<br />

internazionali e di qual<strong>it</strong>à come Youssou N’dour,<br />

Daniela Mercury e il grande regista francese Patrice Leconte<br />

ne sono la prova. Con la canzone "Guardastelle" partecipa<br />

al Festival di Sanremo. Info: 347.0414709<br />

27 marzo<br />

Gallipoli – Teatro Italia<br />

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO<br />

Il Banco del Mutuo Soccorso, o semplicemente Banco, è<br />

un gruppo rock di Roma fondato nel 1969 e tutt’ora in attiv<strong>it</strong>à.<br />

Insieme alla Premiata Forneria Marconi e Le Orme<br />

è l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di<br />

rock progressivo <strong>it</strong>aliano. Per informazione e prenotazione<br />

dei posti numerati vis<strong>it</strong>are il s<strong>it</strong>o BookingShow.<br />

28 marzo<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

RE DINAMITE<br />

Tutta la stagione 2007/2008 è stata caratterizzata da un’intensa<br />

attiv<strong>it</strong>à live ricca di soddisfazioni suonando tra gli altri<br />

anche assieme a Brant Bjork, Lords of Altamont, The<br />

Hormonauts, OJM, Gorilla e molte band del panorama underground<br />

<strong>it</strong>aliano. Sempre il 2008 è un anno in cui alcune<br />

h<strong>it</strong> della band partecipano a diverse compilation, fra cui<br />

“The Heavy Psych Italian Sounds”,”Tomato”, “Race to the<br />

Unknown”; numerosi sono stati poi i passaggi in varie radio<br />

e la partecipazione a trasmissioni radiofoniche tra cui<br />

si vuole menzionare “The Jet Generation” di Radio Sherwood.<br />

Attualmente i RE DINAMITE stanno lavorando al<br />

nuovo album la cui usc<strong>it</strong>a è prevista per la fine del 2009.<br />

Info e prenotazioni: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

28 marzo<br />

Alezio - Tequila<br />

SASKA - CHEWA<br />

I Saska-Chewa nascono nell’ estate 2008. La band è formata<br />

da 6 musicisti, ognuno con diverse esperienze e influenze<br />

musicali,ma tutti con la passione per il levare e la<br />

volontà di rendere viva la musica. Tequila – 320.6178673<br />

31 marzo<br />

Lecce – Road 66<br />

ZETAGARBO<br />

Sul palco del m<strong>it</strong>ico Road 66 saliranno, questa sera, gli Zetagarbo,<br />

duo nato dalla fusione degli ostunesi Ztl (Giuseppe<br />

Tanzarella, ch<strong>it</strong>arra solista) e i salentini Malgarbo (Paolo<br />

Zappi, ch<strong>it</strong>arra e voce). Il repertorio ripercorrera le tappe<br />

fondamentali del blues e del rock, in particolare quello<br />

anni ‘70 dei Blues Brothers, Led Zeppelin, Pink Floyd, Dire<br />

Stra<strong>it</strong>s, fino ai giorni nostri (U2, Red Hot). Il duo non<br />

mancherà di stupirci con brani <strong>it</strong>aliani suonati sempre in<br />

chiave rigorosamente acustica. Road 66 – 0832.246568<br />

02 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

RINOPLASTICI<br />

L’opera di Rino è ricca di spunti di riflessione. Scrisse dell’amicizia,<br />

dell’amore, dell’attual<strong>it</strong>à, della pol<strong>it</strong>ica; fu lungimirante,<br />

profetico, a tal punto da aver previsto, con 30<br />

anni di anticipo, molti degli avvenimenti e delle tematiche<br />

sulle quali ancora oggi, solo in Italia, più di 1000 brillantissimi<br />

e selezionatissimi uomini non riescono a raccapezzarsi<br />

pur riunendosi giornalmente per diverse ore. Se ce ne<br />

fosse stato, in questo quarto di secolo, almeno uno come<br />

lui tra questi 1000, probabilmente oggi vivremmo in paese<br />

diverso... in meglio. Info: Tequila – 320.6178673<br />

03 aprile<br />

Squinzano Istanbul Cafe<br />

LEITMOTIV<br />

Vengono dalla Puglia e ne trasportano calore e poesia, ma<br />

sembrano avere la c<strong>it</strong>tadinanza in tutta Europa per la<br />

straordinaria v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à con cui intrecciano stili e culture in<br />

una formula musicale eccentrica. Inglese, francese, <strong>it</strong>alia


no. Rock, folk, pop. Canzoni teatrali, schizofreniche e cariche<br />

di un’espressiv<strong>it</strong>à assolutamente imprevedibile. Info<br />

e dettagli: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

03 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

ARSURA<br />

Gli Arsura nascono da differenti esperienze, individuali e<br />

collettive, maturate nelle piazze o nelle bucoliche feste di<br />

campagna. Passione, furore creativo, allegria e attaccamento<br />

alle radici della tradizione. Sono queste le caratteris<strong>it</strong>iche<br />

che accompagnano da sempre il loro lavoro, con<br />

una strizzatina d’occhio alla world music internazionale.<br />

Il loro vigore, l’impegno e l’allegria sembrano contraddistinguere<br />

la loro musica, che racconta di temi sociali, cosmopol<strong>it</strong>ismo,<br />

affetti familiari, emigrazione, il meraviglioso<br />

mare ugentino e, naturalmente, amore, amore. Info<br />

e prenotazioni: Tequila – 320.6178673<br />

03 aprile<br />

Lecce - Caledonia<br />

ZETAGARBO<br />

Duo nato dalla fusione degli ostunesi Ztl (Giuseppe Tanzarella,<br />

ch<strong>it</strong>arra solista) e i salentini Malgarbo (Paolo<br />

Zappi, ch<strong>it</strong>arra e voce). Il repertorio ripercorrera le tappe<br />

fondamentali del blues e del rock, in particolare quello anni<br />

‘70 dei Blues Brothers, Led Zeppelin, Pink Floyd, Dire<br />

Stra<strong>it</strong>s, fino ai giorni nostri (U2, Red Hot). Il duo non<br />

mancherà di stupirci con brani <strong>it</strong>aliani suonati sempre in<br />

chiave rigorosamente acustica. Caledonia – 339.6614666<br />

03 aprile<br />

Novoli – Saletta della Cultura<br />

DIEGO MORGA<br />

la Saletta accoglie Diego Morga, che appartiene a quel genere<br />

di musicisti che sfuggono alle facili classificazioni, è<br />

un artista dalle att<strong>it</strong>udini molteplici: ama il jazz, scrive per<br />

la danza e il teatro, coltiva l’arte dell’improvvisazione ma<br />

ammira alcuni compos<strong>it</strong>ori post-minimalisti (da Nyman a<br />

Wim Mertens). "Da Qui Passano i Venti" è il suo secondo<br />

lavoro discografico che contiene dodici tracce, temi "immaginifici"<br />

le cui le musiche sono state concep<strong>it</strong>e e composte<br />

dall’autore in un arco di tempo di circa quattro anni.<br />

Il pianoforte è il centro di tutto, ma non mancano qui<br />

e là i contributi di altre voci strumentali: il contrabbasso<br />

Live<br />

di Ferruccio Spinetti, il violino di Emanuela Lioy, insieme<br />

a loro osp<strong>it</strong>i di questo nuovo album anche Sergio Rubini,<br />

Roberto Ottaviano, Pippo D’Ambrosio. Info e biglietti<br />

347.0414709<br />

03 aprile<br />

Galatina – San Pedro Saloon<br />

LIGABUE TRIBUTE – RADIOFRECCIA<br />

Luciano Ligabue - conosciuto semplicemente come Ligabue<br />

o Liga - (Correggio, 13 marzo 1960) è un cantautore,<br />

scr<strong>it</strong>tore, regista e sceneggiatore <strong>it</strong>aliano. Dopo aver svolto<br />

i lavori più disparati, tra cui il bracciante e il metalmeccanico,<br />

quindi ragioniere, conduttore radiofonico, commerciante,<br />

promoter, calciatore (naturalmente nelle serie<br />

inferiori), nel 1987 fonda insieme ad alcuni amici il gruppo<br />

musicale amatoriale Orazero con il quale partecipa a<br />

diversi concorsi provinciali e nazionali con brani originali<br />

come Sogni di rock’n’roll, Anime in plexiglass, Sarà un<br />

bel souvenir, Bar Mario e Figlio di un cane. Info e prenotazioni:<br />

San Pedro Saloon - 380.4546854<br />

04 aprile<br />

Lecce – Pol<strong>it</strong>eama Greco<br />

FRANCO BATTIATO<br />

Straordinario concerto a favore della Fai (Fondo Ambiente<br />

Italiano) organizzazione che opera per la tutela e la valorizzazione<br />

dell’arte e della natura <strong>it</strong>aliana con uno dei<br />

cantautori più importanti della musica Italiana: Franco<br />

Battiato. Le sue prime incisioni discografiche con l’etichetta<br />

sperimentale Bla Bla, dal 1971 al 1975 sono l’inizio<br />

del successo dell’artista, ricordiamo tutti la bellissima<br />

“La Cura”. Una data speciale della tournèe 2009 per portare<br />

nei maggiori teatri d’Italia il nuovo album “Fleurs 2”.<br />

Il concerto si terrà Sabato 4 Aprile 2009 presso il Teatro<br />

Pol<strong>it</strong>eama Greco. Biglietteria del Teatro Pol<strong>it</strong>eama Greco<br />

- tel. 0832.241468 da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 12.00.<br />

Clinica dell’Accendino - tel. 0832.332624 via Imperatore<br />

Adriano 31, Lecce.<br />

04 aprile<br />

Squinzano -Istanbul Cafe<br />

LIVE UK BUSH CHEMIST<br />

Arriva per la prima volta nel sud-Italia il progetto livedub<br />

basato nel m<strong>it</strong>ico “Conscious sound studio” (London)<br />

che riunisce sin dagli esordi i più grandi talenti dello Uk-<br />

59


60<br />

marzo - aprile 2009<br />

roots. Sotto l’abile mixaggio di Dougie Wadropp, ad<br />

infuocare il palco dell’Istanbul cafe dub-zone ci saranno<br />

Chazbo alla melodica, Culture Freeman e l’attesissimo<br />

Kenny Knots alla voce. Info: Istanbul cafè –<br />

349.6429342<br />

04 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

INSOLADO<br />

Una frizzante miscela di musica e divertimento. Ora<br />

delicatamente orecchiabile ora sfrenata e trascinante,<br />

questa è la migliore definizione da attribuire ad Insolado.<br />

Un trio sinergico e compatto che non ha nulla da<br />

invidiare alle band più numerose e il cui feeling non<br />

mancherà di stupire le orecchie piu’ esigenti. Info e<br />

dettagli: Tequila – 320.6178673<br />

07 aprile<br />

Lecce – Road 66<br />

BLU CIANFANO<br />

Il Progetto musicale Blu Cianfano nasce dall’idea del<br />

ch<strong>it</strong>arrista Maurizio Cianfano, di far rivivere, con<br />

nuovi arrangiamenti, alcuni capolavori della canzone<br />

d’autore <strong>it</strong>aliana, della musica rock, e del jazz contemporaneo<br />

internazionale. Senza trascurare la composizione<br />

e la creativ<strong>it</strong>à, quindi brani di propria composizione.<br />

Info: Road 66 – 0832.246568<br />

08 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

SKARLAT<br />

Gli Skarlat sono una delle migliori realtà della musica<br />

in levare salentina. Anche se giovanissimi, in soli due<br />

anni di attiv<strong>it</strong>à hanno avuto e continuano ad avere un<br />

ottimo riscontro durante i loro concerti. Il loro sound<br />

è la miscela di uno ska fresco ed indiavolato, che spazia<br />

da toni “core” a melodie più classiche e giamaicane,<br />

estremamente melodico, basato su ch<strong>it</strong>arre spesso<br />

in levare (ma a volte dai tratti chiaramente punk), inserti<br />

trombettistici, linee di tastiera a smorzare i toni e<br />

i testi dal forte carattere pacchiano, ideali per far sub<strong>it</strong>o<br />

presa sull’ascoltatore. Il risultato? Un live esplosivo,<br />

caratterizzato da un mix sonoro di facile ascolto e<br />

tutto da ballare. Info: Tequila – 320.6178673<br />

09 aprile<br />

Cutrofiano – Jack’n Jill<br />

BINGO BONGO<br />

Un tributo ai Mano Negra al Jack’n Jill di Cutrofiano<br />

con i Bingo Bongo. I Mano Negra erano una band<br />

francese il cui leader storico era Manu Chao. Furono<br />

attivi dal 1987 al 1995, ma alcuni membri uscirono<br />

dal gruppo già nel 1992. Coniarono il termine Patchanka<br />

per indicare il loro originale genere musicale<br />

frutto di stili e culture differenti. Non cantarono in<br />

un’unica lingua, ma i testi erano in francese, inglese e<br />

spagnolo. L’origine del nome, probabilmente, deriva<br />

dall’organizzazione anarchica spagnola La Mano Negra.<br />

Inoltre, in spagnolo, è comune l’espressione aquí<br />

hubo mano negra (qui c’è una mano nera) per indica


e attiv<strong>it</strong>à illec<strong>it</strong>e o di scarsa moral<strong>it</strong>à. Info: Jack’n Jill –<br />

329.2273200<br />

10 aprile<br />

Galatina – San Pedro Saloon<br />

SPREAD YOUR LEGS<br />

Quattro ragazzi sulla ventina decidono di mettere cuore e<br />

sentimento al servizio degli strumenti, svelando i loro<br />

istinti disco punk. R<strong>it</strong>mo nervoso groove serrato, ch<strong>it</strong>arre<br />

e melodia. Canzoni trascinanti e febbrili sospese in<br />

quella dimensione nu-wave accattivante che guarda con<br />

ammirazione l’inghilterra, ma che si tinge dei colori pastello<br />

della terra leccese. (rassegna stampa Italia Wavè07).<br />

Vinc<strong>it</strong>ori di Italia Wave puglia 07 sono la nuova<br />

promessa del rock salentino. Info e dettagli: San Pedro<br />

Saloon - 380.4546854<br />

10 aprile<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

BURNING SEAS<br />

Burning Seas - Nascono nel Settembre 2003; L’esordio<br />

dal vivo avviene nel febbraio 2004 al Candle Pub di Lecce,<br />

assieme a Kiss of Death e Painstorm, totalizzando fino<br />

ad oggi oltre 50 date con gruppi come Soulfly, Estrema,<br />

Node, Infernal Poetry e Fire Trails. Info e prenotazione<br />

tavoli: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

11 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

SUDIVOCE<br />

Formazione canora composta da 25 elementi condotta da<br />

Marco della Gatta e Irene Scardia.<br />

Pur traendo slancio creativo da una connotazione etnica,<br />

con sguardo a Sud, il gruppo propone un repertorio musicale<br />

che spazia dal pop e rock internazionale con piacevoli<br />

incursioni nel blues e nella soul music tra noti brani<br />

degli Eagles, Earth wind & fire, Supertramp, Manhattan<br />

Transfer, Aretha Franklin, Police per gli arrangiamenti di<br />

Marco Della Gatta e composizioni originali di Irene<br />

Scardia. Il gruppo nasce dal Laboratorio Corale promosso<br />

dall’Associazione “L’Orchestrina”, progetto al quale<br />

ha collaborato l’EDISU di Lecce, ed è composto da univers<strong>it</strong>ari,<br />

studenti del Conservatorio musicale, dell’ Accademia<br />

delle belle arti ma anche da amanti del canto e<br />

vocalist. Info: Tequila – 320.6178673<br />

12 aprile<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

FESTA ELEFANT RECORDS – GIORGIO TUMA<br />

Giovane compos<strong>it</strong>ore Salentino, si affaccia sulla scena<br />

indie nostrana nel 2005 con l’elegante "Uncolored (swing’n’<br />

pop around rose)" tinto di bossanova, pubblicato<br />

due anni dopo la sua ultimazione. Info e dettagli: Istanbul<br />

cafè – 349.6429342<br />

13 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

VERSETA<br />

I Verseta sono una rock band formata da un gruppo di<br />

amici che condivide la stessa passione per la Musica. Na-<br />

Live<br />

scono nel 2007 cominciando da sub<strong>it</strong>o un’intensa attiv<strong>it</strong>à<br />

live che originariamente parte dalla provincia di Lecce.<br />

Alla Band piace esprimere melodia e atmosfera nei<br />

propri brani sempre in bilico fra il Pop Rock e la musica<br />

cantautorale Italiana. Gli ined<strong>it</strong>i dei Verseta, nascono,<br />

nella scr<strong>it</strong>tura dei testi e delle melodie, dall’incontro artistico<br />

oltre che umano di Luigi Negro (voce) e di Davide<br />

Donadei (tastiere) e si arricchiscono degli arrangiamenti<br />

di Enrico Frisullo (ch<strong>it</strong>arra), di Livio Nassisi (basso) e di<br />

Luca Scrascia (batteria). I Verseta sono Finalisti del Tour<br />

Music Fest a Roma, di Sanremo Rock al People of Art di<br />

Modena, riuscendo a classificarsi nelle prime posizioni,<br />

di Music Village 2008, del Talent Festival e del “Noi talenti<br />

del Barocco”. Sempre grazie a Music Village e a<br />

Sanremo Rock i Verseta sono attualmente presenti in due<br />

Compilation in distribuzione in tutta Italia e nel web, la<br />

prima realizzata in partnership tra la Pirames e la ESP,<br />

che include i migliori progetti musicali di tutte le edizioni<br />

e la seconda è la Compilation Sanremo Rock 2008-09,<br />

distribu<strong>it</strong>a dall’Etichetta Areasonica, disponibile online e<br />

presso i migliori negozi di musica. Info e prenotazione<br />

tavoli: Tequila – 320.6178673<br />

16 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

GOOD ROCKING - JAM SESSION<br />

Ancora live nell’oasi della musica di Alezio. Questa sera<br />

il palco osp<strong>it</strong>erà i “Good Rocking”, che presenteranno un<br />

puro repertorio rock’n roll. Oltre al tradizionale live durante<br />

la serata la band aprirà a tutti i musicisti presenti<br />

una jam session. Info: Tequila – 320.6178673<br />

16 aprile<br />

Cutrofiano – Jack’n Jill<br />

FRAGIL VIDA – CUCUWAWA<br />

Fragil Vida - Un crocevia di poesia e di commedia dell’arte<br />

tra musica e teatro, in due parole Fragil Vida, gruppo<br />

che dal ‘97 è in orb<strong>it</strong>a creativa attorno al circolo musicale<br />

"Lato B" di Finale Emilia (Mo). Al loro attivo annoverano<br />

esibizioni al Tim Tour Festival, al Buskergarden,<br />

al Bar Wolf di Bologna e al Matatu di Milano. Cucuwawa<br />

- R<strong>it</strong>ornano in chiave rock. Nati originariamente<br />

come formazione reggae/patchanka, si propongono- al<br />

termine di un breve periodo di silenzio- in una veste nuova<br />

che li vede calcare la scena in maniera più ruvida ed<br />

aggressiva. Info: Jack’n Jill – 329.2273200<br />

17 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

ENZA PAGLIARA<br />

La voce della Notte della Taranta. Una delle prime voce<br />

della pizzica, se non la prima. Accompagnata al tamburello<br />

da Antongiulio Galeandro (fisarmonica) e Gianluca<br />

Longo (ch<strong>it</strong>arra e mandlino), Enza Pagliara far rivevere<br />

le emozioni del r<strong>it</strong>mo del Sud, dei canti di lavoro, della<br />

pizzica e della musica popolare salentina. Lei, che insieme<br />

a Ninfa Giannuzzi, è l’anima femminile di questo<br />

genre. Il tour 2009 la porterà in tutto il mondo, da Parigi<br />

in America, fino a Tel Aviv. Nel Salento potremo ascoltare<br />

la sua voce al Tequila di Alezio. Info: 320.6178673.<br />

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marzo - aprile 2009<br />

17 aprile<br />

Lecce - Caledonia<br />

Q.C.K.<br />

I QCK suonano insieme da gennaio 2007, facendo convergere<br />

all’interno di un progetto un<strong>it</strong>ario, le diverse esperienze<br />

musicali e i background artistici dei cinque componenti,<br />

tutti di origine salentina. Il genere di riferimento del<br />

gruppo, per quanto eclettico, può essere descr<strong>it</strong>to come<br />

Funk / Shake ; il suono vintage dei QCK, infatti, è nato e<br />

si è strutturato attorno all’idea di ripercorrere in maniera<br />

originale e dinamica un’easy listening che strizza l’occhio<br />

ad alcune delle tendenze che hanno contraddistinto la musica<br />

e le colonne sonore di qualche decennio fa. Info e dettagli:<br />

Caledonia – 339.6614666<br />

17 aprile<br />

Galatina – San Pedro Saloon<br />

BEATLES TRIBUTE – BEATLES GARDEN<br />

I Beatles Garden nascono nel Novembre 2008 dall’amore<br />

dei "Garden" verso quel gruppo che,negli anni ‘60,ha<br />

SCIOCCATO il mondo. I Beatles Garden non si lim<strong>it</strong>ano<br />

a proporre la musica dei Beatles ma propongono uno spettacolo<br />

del tutto originale.......(giudicate voi!). I Beatles<br />

Garden sono: Andrea Melileo(Voce e Ch<strong>it</strong>arra); Giacomo<br />

Carlino(Ch<strong>it</strong>arra e cori); Ciullo Giuseppe(Basso e cori);<br />

Matteo Cannavacciuolo (Batteria e cori). Info e prenotazione<br />

tavoli: San Pedro Saloon - 380.4546854<br />

17 aprile<br />

Novoli – Saletta della Cultura<br />

SAMUEL KATARRO<br />

La rassegna Tele e Ragnatele propone il concerto di Samuel<br />

Katarro, progetto solista di Alberto Mariotti avviato<br />

nel Maggio 2006, già ch<strong>it</strong>arrista e cantante di alcuni gruppi<br />

dell’area pistoiese (Radio 85, Smirne, Korova) con i<br />

quali ha raggiunto ottimi risultati anche a livello nazionale<br />

con un repertorio ined<strong>it</strong>o a metà tra new wave e noiserock.<br />

Predilige la dimensione acustica scarna ed essenziale<br />

e la povertà di mezzi tecnici tipica dei primissimi bluesmen<br />

e folksingers americani immersa però in un’atmosfera<br />

certamente più nevrotica e schizofrenica propria del<br />

rock ed in particolare di certa new wave americana degli<br />

anni ‘70 (Pere ubu, Devo, Talking Heads). Info e biglietti<br />

347.0414709<br />

17 aprile<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

FINGERNAILS – THE SOVRAN – SLOW DEATH<br />

The Sovran - La band nasce nel 1997 per volontà del singer/leader<br />

Sovran, che recluta due musicisti della scena<br />

locale: il gu<strong>it</strong>ar player Anthon, già con la techno-death<br />

metal band Thanatoid e il drummer Necros (Thanatoid,<br />

Phobic). Info: Istanbul cafè – 349.6429342<br />

18 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

SALENTO SON<br />

Spettacolo musicale da Cuba al Salento. L’origine del son<br />

si ubica nella regione orientale dell’isola cubana, princi-<br />

palmente a Santiago e nella cordigliera montagnosa della<br />

Sierra Maestra. Si menziona anche la provincia di Guantanamo<br />

e si associa alle feste Changüí che lì si celebravano.<br />

Questo genere musicale sorge alla fine del secolo XIX<br />

come parte della formazione della nazional<strong>it</strong>à cubana. Info<br />

e prenotazioni: Tequila – 320.6178673<br />

23 aprile<br />

Cutrofiano – Jack’n Jill<br />

THE WALRUS – MARY LAME<br />

Il gruppo si forma nel 2005 prendendo il nome dal noto<br />

brano dei Beatles del 1967 Ìm The Walrus. Giorgio, Francesco<br />

e Dario, tutti classe 1984, si conoscono sui banchi<br />

delle scuole superiori e col loro amico Alessio (1985)<br />

condividono una tale passione musicale che li porterà in<br />

pochi anni, dopo le prime esperienze musicali, a dare v<strong>it</strong>a<br />

a The Walrus. Info: Jack’n Jill – 329.2273200<br />

24 aprile<br />

Galatina – San Pedro Saloon<br />

THE ROCKCOWBILLIES<br />

Durante l’estate 2007 il contrabbassista Carlo Cazzato incontra<br />

a Lecce due musicisti: il ch<strong>it</strong>arrista Angelo Fumarola<br />

e il batterista Antonio Marra, entrambi già attivi nei<br />

Rocking Fingers, tribute band pugliese dei Dire Stra<strong>it</strong>s.<br />

Dalla passione per la musica rockabilly & country nasce<br />

il nuovo progetto denominato "The RockCowBillies": un<br />

viaggio affascinante nella ‘roots music’ americana alla<br />

base della nasc<strong>it</strong>a del Rock’n’Roll, con una scaletta che<br />

comprende Rockabilly classico anni ‘50 (Elvis Presley,<br />

Carl Perkins), Neo-Rockabilly (Stray Cats, Brian Setzer),<br />

Country-Hillbilly (Johnny Cash, Dwight Yoakam, Hank<br />

Williams) e Blues. La formazione dei RockCowBillies è<br />

unica nel suo genere nella scena musicale locale, si distingue<br />

per la presenza del contrabbasso suonato da Carlo con<br />

la tipica tecnica "slap", il virtuosismo della ch<strong>it</strong>arra "finger-picking"<br />

di Angelo e la solida e precisa batteria di Antonio,<br />

tutto con grande interplay, gusto e sonor<strong>it</strong>à di ispirazione<br />

"vintage". Info: San Pedro Saloon - 380.4546854<br />

24 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

KAMAFEI<br />

KamaFei è un progetto che ripropone etnomusica "dal"<br />

Salento, canti d´amore e brani originali in lingua salentina<br />

per conservarne la memoria e la musical<strong>it</strong>á. I componenti<br />

di KamaFei hanno partecipato in passato anche individualmente<br />

a progetti importanti e sono stati presenti<br />

sui palchi della Notte della Taranta nelle edizioni orchestrate<br />

da Joe Zawinul al fianco del noto cantore salentino<br />

Uccio Aloisi, e nelle due edizioni dirette da Ambrogio<br />

Sparagna. KamaFei è un composto in griko, che vuol dire<br />

caldo che scorre, quel caldo che ci accompagna in ogni<br />

stagione, che nasce dagli strumenti tra l´antico ed il moderno,<br />

lo stesso calore che si cerca di dare durante i concerti<br />

e quel calore che rest<strong>it</strong>uisce la gente che ascolta ed è<br />

partecipe per ogni spettacolo che vorrebbe essere una festa<br />

che coinvolge come in una ronda estiva. Per altre informazioni<br />

contattare Tequila – 320.6178673


24 aprile<br />

Novoli – Saletta della Cultura<br />

FRANCO MORONE<br />

Considerato il poeta <strong>it</strong>aliano della ch<strong>it</strong>arra acustica. Le<br />

sue melodie, grazie anche alle sue originali doti interpretative,<br />

emozionano sin dal primo ascolto. In tutti i suoi album,<br />

sia delle composizioni originali che delle trascrizioni,<br />

i temi antichi e popolari rivivono una seconda giovinezza.<br />

E questo è ciò che maggiormente sorprende di questo<br />

musicista. Per le sue ricerche e pubblicazioni in campo<br />

didattico, Franco Morone è un punto di riferimento per<br />

molti musicisti e appassionati che frequentano i suoi seminari<br />

in Italia e all’estero. Info e biglietti 347.0414709<br />

24 aprile<br />

Lecce - Caledonia<br />

MARCO ANCONA E STEFANO SCURO<br />

Marco Ancona (Bludinvidia) e Stefano Scuro (Logo) si<br />

esibiranno insieme per una serata piena dei grandi successi<br />

del rock n roll da David Bowie ai Beatles, dai Rolling<br />

Stones ai Creedence Clearwater Revival. Info e prenotazione:<br />

Caledonia – 339.6614666<br />

24 aprile<br />

Squinzano – Istanbul Cafe<br />

KING KIETU – PRESENTAZIONE DAN I<br />

Musicista a 360 gradi, suona ch<strong>it</strong>arra, basso, tastiera, ha<br />

Live<br />

calcato le line up <strong>it</strong>aliane ed europee insieme ad artisti del<br />

calibro di mad professor, zion train, moa ambessa, , macka<br />

B, Dan I, Vibronics. Riconosciuto come uno dei migliori<br />

dub producer in Italia. Istanbul cafè – 349.6429342<br />

30 aprile<br />

Alezio - Tequila<br />

LE IENE BAND<br />

La band nasce nel 2006 sotto il nome di SuperMario<br />

Band. Nel luglio 2006 uno stretto turn-over costringe la<br />

band a due sost<strong>it</strong>uzioni, tastiere e batteria; nel 2007 l’affiatamento<br />

del gruppo, anche al di fuori dall’amb<strong>it</strong>o professionale,<br />

ha fatto in modo che il nome facesse riferimento<br />

a qualcosa di più goliardico, qualcosa che avesse<br />

un nesso tra risate e complic<strong>it</strong>à: Le Iene Band. Info: Tequila<br />

– 320.6178673<br />

30 aprile<br />

Cutrofiano – Jack’n Jill<br />

VASCOMANIA - TRIBUTO<br />

Nel febbraio 2008 esce il primo cd Cover Band “VASCO-<br />

MANIA” registrato presso gli studi di Vignacastrisi della<br />

MasterService di Antonio Coppola, il quale propone alla<br />

propria agenzia per un tour estivo per il 2008. In repertorio<br />

sono presenti alcuni dei brani più famosi, scelti fra i<br />

vari album: sia di vecchia data, ma anche alcuni brani del<br />

nuovo album. Info: Jack’n Jill – 329.2273200<br />

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marzo - aprile 2009<br />

Alessandra Sebaste<br />

Le altre nov<strong>it</strong>à<br />

a cura di<br />

Il libro vecchio stampo o la nov<strong>it</strong>à<br />

multimediale? Il PR della<br />

Besa Ed<strong>it</strong>rice, Stefano Donno,<br />

spiega come la casa ed<strong>it</strong>rice di<br />

Nardò abbia voluto investire<br />

maggiormente sull’interazione<br />

di informazione e materiali condivisibili<br />

tra utenti, esperti del<br />

settore e semplici aficionados,<br />

utilizzando la piattaforma Open<br />

Source Joomla. “La scelta, in<br />

questo caso, non è mirante a una<br />

sottovalutazione del prodotto<br />

ebook, che ha un suo valore indubbio<br />

come nov<strong>it</strong>à per la veicolazione<br />

istantanea del sapere<br />

contenuto in un’opera, quanto<br />

perché siamo ancora lontani da<br />

considerarlo un prodotto ed<strong>it</strong>oriale<br />

a tutti gli effetti e ad attribuirgli<br />

il senso dell’ed<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à<br />

in uno spettro più ampio”. La<br />

scelta della casa salentino, però,<br />

rimane tutt’ora una sorta di marketing<br />

immateriale di sola pubblic<strong>it</strong>à<br />

, senza una vera e propria<br />

filosofia ebooking alle spalle.<br />

Ma questo forse vale ancora per<br />

tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale…<br />

EBOOK, l’evoluzione del leggere<br />

Il vecchio libro diventa multimediale. E gli ed<strong>it</strong>ori ci stanno<br />

Nel mondo dell’ed<strong>it</strong>oria si sta<br />

affacciando una nov<strong>it</strong>à che potrebbe<br />

rappresentare una vera<br />

e propria rivoluzione. L’Ebook (libro<br />

elettronico), un testo dig<strong>it</strong>ale consultabile<br />

per mezzo di un appos<strong>it</strong>o dispos<strong>it</strong>ivo<br />

informatico, come l’ultimo arrivato<br />

Kindle, gioiellino della Amazon con<br />

funzioni ultratecnologiche. Come succede<br />

in tutte le fasi di passaggio che<br />

portano grossi cambiamenti, le opinioni<br />

e le aspettative sono molto eterogenee.<br />

Si va dagli assolutamente entusiasti,<br />

che profetizzano un’imminente<br />

scomparsa del libro “vecchio stampo”<br />

a coloro che invece pensano che l’elettronica,<br />

internet e la multimedial<strong>it</strong>à di<br />

ultima generazione non potrà mai sost<strong>it</strong>uire<br />

l’estetica e il fascino del libro<br />

tradizionale. E’ sufficiente dig<strong>it</strong>are il<br />

nome dell’autore accompagnato da<br />

ebook, per trovare centinaia di s<strong>it</strong>i che<br />

offrono la possibil<strong>it</strong>à di leggere in pdf i<br />

maggiori best seller. I s<strong>it</strong>i web vanno a<br />

moltiplicarsi progressivamente, anzi è<br />

ufficiale che alcune case ed<strong>it</strong>rici hanno<br />

cominciato a fare i primi investimenti<br />

in questo senso. L’attenzione dei media<br />

è stata svegliata da alcuni singoli even-<br />

Libri<br />

ti, in particolare dalla pubblicazione di<br />

“Riding the bullet”, il primo racconto<br />

in formato ebook di Stephen King<br />

(scaricato nel solo giorno di usc<strong>it</strong>a da<br />

più di 500mila utenti), segu<strong>it</strong>o da John<br />

Grisham con i suoi 22 romanzi disponibili<br />

in dig<strong>it</strong>ale. E nel Salento cosa si<br />

pensa di questa nov<strong>it</strong>à? A Cosimo Lupo,<br />

fondatore della Lupo Ed<strong>it</strong>ore, l’idea<br />

sembra piacere. “E’ auspicabile<br />

che l’ebook trovi collocazione, perché<br />

in questo modo scompaiono quelle difficoltà<br />

logistiche e commerciali che caratterizzano<br />

la distribuzione libraria e<br />

la produzione tipografica; la giacenza -<br />

continua Lupo - viene così abbattuta e<br />

la fruibil<strong>it</strong>à facil<strong>it</strong>ata. Tutto ciò permetterà<br />

di accorciare le distanze e a realtà<br />

distanti di avvicinarsi”, anche se, “chi<br />

ama il libro - aggiunge - a volte ama<br />

anche la sua ‘forma-oggetto’. C’è chi è<br />

affezionato a toccarlo, maneggiarlo,<br />

sfogliarlo, portarlo con sé e tenerlo sul<br />

comodino; perchè il libro diventa il nostro<br />

compagno, ci racconta storie, diventa<br />

parte di noi, ci fa ridere, ci fa<br />

piangere, ci dona un’emozione regalarlo.<br />

Insomma, “l’ebook raffredda questo<br />

sentimento”. Parola di ed<strong>it</strong>ore.<br />

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66<br />

marzo - aprile 2009<br />

IL PRIMO ANGELO<br />

Se Lucifero è innamorato, sol<strong>it</strong>ario e malinconico allora c’è da riflettere...<br />

Dopo un satana dietro le<br />

sbarre e processato in<br />

mondovisione in “L’attenuante<br />

666”, Paolo<br />

Dune (pseudonimo di<br />

Paolo Pallara), ripropone<br />

un satana<br />

“ i n n a m o r a t o ” .<br />

Protagonista è<br />

una singolare e<br />

insol<strong>it</strong>a storia<br />

d’amore tra il diavolo<br />

e la sua strega<br />

(una giornalista<br />

americana, Sophia<br />

Madlane), condannata dopo<br />

la morte sul rogo a reincarnarsi<br />

ogni volta per non trascorrere<br />

l’etern<strong>it</strong>à all’Inferno insie-<br />

me al suo amante . Tra gli altri<br />

personaggi figura Juan de Tuleda,<br />

un giovane gesu<strong>it</strong>a esorcista<br />

coinvolto nella serrata<br />

caccia di servizi segreti,<br />

emissari vaticani e<br />

massoneria alla<br />

presunta “strega”,<br />

della quale finirà<br />

con l’innamorarsi.<br />

Così l’autore ha<br />

voluto rappresentare<br />

Lucifero in una<br />

veste tutta nuova, diversa<br />

dalla sol<strong>it</strong>a immagine<br />

negativa. Oltre che innamorato,<br />

risulta sol<strong>it</strong>ario, malinconico,<br />

inarid<strong>it</strong>o dal tempo,<br />

ma anche segretamente nostalgi-<br />

L’ARTE DI COMANDARE GLI UOMINI<br />

Elisa contro Elisa. L’inett<strong>it</strong>udine di una donna<br />

In questo nuovo romanzo di Angela Scarparo il<br />

rapporto tra l’autrice e il personaggio narrato è particolarmente<br />

originale. La narratrice assume infatti<br />

una sorta di ruolo complementare, di coscienza cr<strong>it</strong>ica,<br />

attraverso il quale racconta le vicende di Elisa Dentera,<br />

avvocato 35enne impossibil<strong>it</strong>ata non solo a eserc<strong>it</strong>are la<br />

professione, ma anche a vivere da persona adulta a causa<br />

della sua patologica precarietà emotiva. Si tratta di<br />

una donna senza concrete ambizioni, che si lascia vivere,<br />

che non riesce ad afferrare nulla e si lascia sfuggire<br />

ogni opportun<strong>it</strong>à. Lei, origini pugliesi trapiantata a Milano,<br />

fa v<strong>it</strong>a da single nella cap<strong>it</strong>ale dopo essere stata<br />

sposata e divorziata. Si sente bella ma un attimo dopo,<br />

si vede brutta. Vede il mondo come un posto orrendo,<br />

molto peggiore di quello che è. Vaga per Roma e per<br />

Milano, vest<strong>it</strong>a dei suoi macchiati ab<strong>it</strong>i un po’ oltre misura.<br />

Il suo chiodo fisso i soldi e gli uomini: Ruggero,<br />

co del paradiso. Inser<strong>it</strong>o nel genere<br />

del "thriller teologico", ma<br />

con toni decisamente ironici e riferimenti<br />

fantastici, il romanzo<br />

risulta complessivamente adatto<br />

a un pubblico vasto, offrendo,<br />

grazie anche a pagine di storia<br />

ben documentate, diversi spunti<br />

di riflessione sulla nostra storia<br />

religiosa e sulle origini della nostra<br />

società. Una sorta di “teologia<br />

alternativa che da una nuova<br />

direzione alla storia”, come lo<br />

stesso Pallara dice della sua<br />

produzione. Il lettore, dunque, è<br />

chiamato a scavare tra le dottrine<br />

esoteriche fino a una stessa<br />

sorprendente conclusione…magari<br />

non è solo fantasia?<br />

il suo ex mar<strong>it</strong>o, che l’ha lasciata;<br />

Ulderico, il debole, indeciso se<br />

volerla o no; lo zio Renato che si<br />

è impossessato dell’ered<strong>it</strong>à delle<br />

nipoti; Valerio, un giovane ladro deciso a coinvolgerla<br />

in un furto. Ma in fondo Elisa, dagli uomini,<br />

soprattutto “voleva essere aiutata” (a trovare lavoro).<br />

Meglio ancora, “essere mantenuta” (così da poter fare<br />

l'attrice o la p<strong>it</strong>trice). La sua scarsa autostima la rende<br />

arida e le provoca una totale incapac<strong>it</strong>à di rapporto con<br />

il mondo e con gli altri, per cui risulta sganciata dalla<br />

società che la circonda. Cerca rifugio nella famiglia, ma<br />

fallisce anche qui. Al lettore, perciò, viene difficile stare<br />

dalla sua parte, perché in effetti a lei manca sempre<br />

qualcosa, come la capac<strong>it</strong>à di mettersi in gioco per<br />

qualcosa che vale. Finisce per rifiutare anche Ettore... e<br />

con la sol<strong>it</strong>a fatica a credere in sé stessa.


In “Lecce - Ravenna Andata<br />

e r<strong>it</strong>orno” si raccontano le<br />

storie che ogni giorno i meridionali<br />

vivono al nord, entrando<br />

nel mer<strong>it</strong>o di quelle v<strong>it</strong>e<br />

difficili. Cosa che nessuno fa,<br />

ormai, perché si dà per scontato<br />

che il giovane salentino<br />

debba partire. E molto spesso<br />

si fa passare una partenza forzata<br />

per un’occasione di cresc<strong>it</strong>a<br />

a prescindere se l’emigrante<br />

va via per scelta o per<br />

necess<strong>it</strong>à. Ma ormai non conta<br />

più entrare nel mer<strong>it</strong>o del<br />

perchè l’Italia sia diventata<br />

“una repubblica democratica<br />

fondata sul lavoro dei meridionali<br />

al nord”...<br />

LECCE/RAVENNA - ANDATA E RITORNO<br />

Saverio Carrozza e i “meridionali disadattati” del Nord<br />

Questo romanzo scr<strong>it</strong>to dal giovane<br />

salentino Maurizio Monte<br />

e pubblicato da Edizioni<br />

Clandestine nel novembre del 2006 ha<br />

ricevuto diversi riconoscimenti e pubbliche<br />

c<strong>it</strong>azioni. Inoltre, è stato recens<strong>it</strong>o su<br />

tutti i quotidiani della Romagna e del<br />

Salento e su diversi settimanali nazionali.<br />

Il protagonista del racconto è Saverio<br />

Carrozza, giovane salentino che emigra<br />

in Romagna per motivi di lavoro dopo<br />

aver perso l’opportun<strong>it</strong>à di lavorare alla<br />

Sing Immoral Behaviour Sped<strong>it</strong>ion<br />

(“Malcostume Spedizioni”), v<strong>it</strong>tima delle<br />

raccomandazioni altrui. Il romanzo è<br />

ambientato in parte a Demenzano, un<br />

fantomatico paese del Salento. Demenzano<br />

non esiste, eppure c’è. Demenzano<br />

è qualsiasi paese del Salento. La formula<br />

utilizzata trae in inganno il lettore facendo<br />

pensare a un’autobiografia in tutti<br />

i suoi particolari, ma in realtà i contenuti<br />

sono frutto della fantasia dell’auto-<br />

Libri<br />

re, seppur ispirati da fonti autentiche. E’<br />

ambientato in parte anche nella c<strong>it</strong>tadina<br />

di Ravenna, così diametralmente opposta<br />

come clima, paesaggio e costumi.<br />

Nel discorrere, il protagonista Saverio<br />

Carrozza, coglie tra nostalgia e meraviglia<br />

le divers<strong>it</strong>à culturali fra Nord e Sud.<br />

In questo contesto predomina l’aspetto<br />

emotivo: il lettore comprende trattarsi<br />

della “storia di qualsiasi meridionale abbia<br />

fatto le valige pensando che l’abbondanza<br />

sia migliore del poco”. Ma “c’è<br />

nord e nord”, sicché Saverio finirà per<br />

innamorarsi di Ravenna. Nel contempo<br />

si accorge di essere figlio di Lecce e,<br />

lungo la sua strada, conoscerà molti<br />

“meridionali disadattati” accorgendosi<br />

di appartenere “ad un ampio sodalizio,<br />

nato sì per imposizione ma estremamente<br />

un<strong>it</strong>o”. Tutto sommato un libro che diverte.<br />

Carico di ironia e di un sarcasmo<br />

sottile, con lo scopo però di scuotere le<br />

coscienze e smantellare i luoghi comuni.<br />

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68<br />

marzo - aprile 2009<br />

ALLA RISCOSSA DEI TERRONI<br />

“Caso Salento” e Sud Italia<br />

Il volume di Lino Patruno, ed<strong>it</strong>o da<br />

Manni, è una raccolta di scr<strong>it</strong>ti dell’ultimo<br />

decennio sulle colonne de “La<br />

Gazzetta del Mezzogiorno”, quotidiano del<br />

quale è stato direttore per 13 anni. Nel libro<br />

l’autore mette in evidenza non solo le<br />

cronache e le testimonianze del panorama<br />

sociale della Puglia, della Basilicata e di<br />

tutto il Sud Italia, ma soprattutto immagina<br />

una nuova questione meridionale come<br />

questione nazionale, nel decennio in cui<br />

l’un<strong>it</strong>à del Paese sembra defin<strong>it</strong>ivamente<br />

compromessa. Il Sud risulta diviso tra la<br />

consapevolezza delle sue potenzial<strong>it</strong>à<br />

e dalla<br />

difficoltà di poter<br />

essere Sud.<br />

La tesi generale<br />

esposta da Patruno<br />

riguardo le<br />

cause che hanno<br />

imped<strong>it</strong>o al Sud di<br />

crescere come<br />

avrebbe potuto è<br />

quella, dell’uso della<br />

spesa pubblica per<br />

dare liquid<strong>it</strong>à ai meridionali<br />

in modo solo<br />

temporaneo, quel tanto<br />

da trasformarli in consumatori di prodotti<br />

realizzati altrove e cancellando la capac<strong>it</strong>à<br />

e la voglia stessa dei meridionali ad<br />

essere produttori. In questo modo, è stata<br />

negata proprio la cost<strong>it</strong>uzione del Sud e del<br />

proprio futuro che non fosse quella decisa<br />

da altri. Il caso Puglia dimostra che c’è al<br />

fondo una mancata valorizzazione delle risorse<br />

e soprattutto quelle umane se si pensa<br />

al destino di giovani e di tutte le persone<br />

nate qui costrette ad andare altrove per<br />

trovare riconoscimento, appagamento e<br />

fortuna. Tutto ciò costa però emigrazione e<br />

un’integrazione mai vera in altre comun<strong>it</strong>à.<br />

Per l’autore è necessario ripartire dal<br />

Mezzogiorno, ripensando la necess<strong>it</strong>à della<br />

sua esistenza attraverso una rilettura<br />

aggiornata del pensiero meridionalistica.<br />

IL BRUTTO ANATROCCOLO<br />

Viaggio nel laicato cattolico tra rammarico e speranza<br />

Questa raccolta di riflessioni<br />

sulla s<strong>it</strong>uazione<br />

ecclesiale <strong>it</strong>aliana<br />

(ma non solo), dal concilio<br />

Vaticano II a oggi, nasce<br />

come risposta alla famosa lettera<br />

che i vescovi <strong>it</strong>aliani hanno<br />

scr<strong>it</strong>to ai fedeli laici nel<br />

2005. Riflessioni, elaborate<br />

con la forza della grande cultura<br />

filosofica e teologica di<br />

Fulvio De Giorgi, appassionato<br />

impegno nella sua comun<strong>it</strong>à<br />

ecclesiale. L’immagine<br />

del “brutto anatraccolo” traduce<br />

bene lo stato d’animo di<br />

non pochi laici nei confronti<br />

del mondo ecclesiastico e della<br />

Chiesa che è sempre più v<strong>it</strong>tima<br />

di scandali, veri o gonfiati,<br />

che ne offuscano l’immagine.<br />

E’ un saggio che affronta il<br />

fenomeno in tutta la sua compless<strong>it</strong>à<br />

e denuncia senza falsi<br />

moralismi le attuali “cinque<br />

piaghe” che affliggono il laicato:<br />

le carenze di un’adeguata<br />

spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del laicato, di<br />

una soggettiv<strong>it</strong>à pastorale dei<br />

coniugi, di una pastorale di libertà<br />

e liberazione, della libertà<br />

di parola nelle comun<strong>it</strong>à ec-<br />

clesiali, della dign<strong>it</strong>à fraterna<br />

del laico. Per l’autore la sola<br />

via possibile di un rinnovamento<br />

della Chiesa è la ripresa<br />

del Concilio Vaticano II, di cui<br />

ne mette in luce le varie interpretazioni.<br />

Solo così il brutto<br />

anatroccolo (la Chiesa tutta,<br />

laici e chierici) potrà diventare<br />

un cigno. Solo cosi i laici torneranno<br />

ad avere un ruolo autonomo,<br />

staccato ma non in<br />

confl<strong>it</strong>to con i preti. In questo<br />

modo, De Giorgi pone una<br />

questione che induce a impostare<br />

su basi radicalmente nuove<br />

non solo la visione della<br />

laic<strong>it</strong>à, ma anche quella della<br />

Chiesa e la sua analisi è piuttosto<br />

“un inv<strong>it</strong>o alla med<strong>it</strong>azione”.<br />

La linea portante di tutto<br />

lo studio, però, è pos<strong>it</strong>iva.<br />

L’autore riconosce anche tanti<br />

segni di coraggio e di risveglio,<br />

tante evoluzioni silenziose<br />

ma profonde, tante crisi non<br />

distruttive ma liberatrici. Alla<br />

fine anche il lettore è portato a<br />

scommettere che pur attraverso<br />

tante difficoltà, il laicato<br />

potrà diventare davvero un<br />

“cigno bellissimo”...


Il Salento esige attenzione, continu<strong>it</strong>à,<br />

scavo. Esige r<strong>it</strong>orno. E<br />

solo allora regala un po’ della<br />

sua ver<strong>it</strong>à e non solo della sua<br />

bellezza, a chi sa rispettarlo,<br />

ascoltarlo. Nel Salento bisogna<br />

venire, stare, tornare. Spesso,<br />

non solo in estate. Il percorso<br />

nei luoghi dei personaggi, scelti<br />

come esempi di un certo modo<br />

di vivere il Salento, permette di<br />

acquisire indicazioni per un corretto<br />

approccio nei confronti di<br />

questa terra. “Verso Sud. Salento<br />

d’acqua e di terra rossa”<br />

è un libro ed<strong>it</strong>o da Anima Mundi.<br />

Racconta la storia di 20 personaggi,<br />

che prima del boom,<br />

hanno scelto la nostra terra come<br />

patria d’elezione.<br />

VERSO SUD<br />

Il Salento come patria d’elezione di 20 intellettuali<br />

Sud. Salento d’acqua<br />

e di terra rossa” è<br />

“Verso<br />

un’opera collettiva realizzata<br />

da Marilena Cataldini e Marina<br />

Pizzarelli, con testi bilingue (una versione<br />

in <strong>it</strong>aliano e in inglese) e relativi<br />

servizi fotografici di Caterina Gerardi.<br />

Al libro è allegato anche un dvd dello<br />

stesso t<strong>it</strong>olo, contenente un video-reportage<br />

che racconta un interessante e<br />

insol<strong>it</strong>o viaggio attraverso il Salento,<br />

alla scoperta di quanti, artisti e intellettuali<br />

in genere, stranieri o <strong>it</strong>aliani di<br />

provenienza non pugliese, abbiano<br />

scelto il Salento come luogo d’elezione<br />

per stabilirvi la loro residenza. Un Salento<br />

visto con gli occhi degli “altri”.<br />

La determinazione di soggiornare nel<br />

Salento da parte degli intellettuali di<br />

cui si parla nel testo, pone una prima riflessione<br />

sulla profonda differenza di<br />

comportamento riscontrabile tra coloro<br />

Libri<br />

che hanno fatto questa scelta in tempi<br />

non sospetti e coloro che vi giungono<br />

oggi, spesso sull’onda di quella che è<br />

diventata una moda. Il Salento ha preso<br />

da diversi anni a camminare sped<strong>it</strong>o,<br />

e ha rapidamente raggiunto il resto del<br />

paese, nel suo bene e anche nel suo male.<br />

Ma comunque il Salento è rimasto<br />

profondamente Salento, mantiene la<br />

sua divers<strong>it</strong>à e non si lascia facilmente<br />

domare e alterare. Il Salento è un’ent<strong>it</strong>à<br />

estremamente concreta ed estremamente<br />

defin<strong>it</strong>a, che si può percorrere e<br />

conoscere, di cui si può godere e fruire<br />

per breve o per molto tempo. Ma non è<br />

solo terra di trans<strong>it</strong>o, anzi è terra di r<strong>it</strong>orno.<br />

Gli occhi degli altri sono indispensabili<br />

a comprendere un luogo, anche<br />

per chi vi è nato e non ne è mai part<strong>it</strong>o.<br />

Ma non possono essere quelli del<br />

turista che non si ferma, che non cerca,<br />

che non penetra e non si fa penetrare.<br />

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70<br />

marzo - aprile 2009<br />

Cesare Godi<br />

100% trasparenza<br />

a cura di<br />

Trasparenza, imparzial<strong>it</strong>à, rispetto<br />

e correttezza, libertà accademica<br />

e confl<strong>it</strong>to d’interessi,<br />

proprietà intellettuale, possibili<br />

abusi e nepotismo. Queste le tematiche<br />

fondamentali su cui si<br />

basano i 27 articoli del Codice<br />

Etico dell'Univers<strong>it</strong>à del Salento,<br />

nato da suggerimenti provenienti<br />

da tutto il mondo accademico<br />

leccese. Le linee guide del<br />

documento, ispirate ad alcuni<br />

valori fondamentali della Cost<strong>it</strong>uzione<br />

<strong>it</strong>aliana e della Magna<br />

Charta Univers<strong>it</strong>atum, sono<br />

quelle di stabilire norme di comportamento<br />

per alcune materie<br />

sulle quali non interviene la legge<br />

nazionale, soprattutto per regolare<br />

le corrette relazioni all'interno<br />

dell'ente e nei rapporti con<br />

l'esterno. Il testo del documento<br />

approvato dal Senato Accademico<br />

non è stato ancora reso pubblico,<br />

solo perché la Commissione<br />

incaricata della sua redazione<br />

dovrà riunirsi per apportare<br />

le ultime modifiche al testo<br />

defin<strong>it</strong>ivo, che successivamente<br />

verrà stampato e distribu<strong>it</strong>o.<br />

In Ateneo arriva il CODICE ETICO<br />

Il prof. Giancarlo Vallone: “Strumento non pun<strong>it</strong>ivo, ma dissuasivo”<br />

Dopo mesi di discussioni e modifiche,<br />

finalmente il 23 gennaio<br />

2009 è stato approvato il<br />

Codice Etico dell’Univers<strong>it</strong>à del Salento.<br />

Lo scopo è quello di regolamentare<br />

e dissuadere i dipendenti dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

dall’attuare comportamenti di<br />

nepotismo e favor<strong>it</strong>ismi vari. Approvato<br />

quasi all’unanim<strong>it</strong>à dal Senato Accademico,<br />

si compone di 27 articoli,<br />

passati dopo vari rinvii e persino una<br />

bocciatura della prima bozza. Alla base<br />

di questo accurato lavoro di stesura<br />

- come precisato anche dal presidente<br />

della commissione, il prof. Giancarlo<br />

Vallone - la volontà del Rettore Domenico<br />

Laforgia di coinvolgere tutta la<br />

comun<strong>it</strong>à accademica per la stesura del<br />

documento. Questo per far sì “che tutti<br />

potessero dire la loro e apportare<br />

modifiche, per poi discutere il contenuto<br />

definivo in Senato e procedere all’approvazione”.<br />

Il testo approvato si<br />

ispira a quello già messo in atto dall’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Bologna, uno dei primi<br />

in Italia. E’ composto da tutta una serie<br />

di norme che trattano dal nepotismo<br />

alla libertà accademica, dal rifiuto di<br />

ogni tipo di discriminazione agli abusi<br />

sessuali. Dei 27 articoli il 7 e il 9 sono<br />

tra i più importanti: il numero 7 tratta<br />

del confl<strong>it</strong>to di interessi, mentre il secondo<br />

disciplina nepotismi e favor<strong>it</strong>ismi,<br />

specificando che per nepotismo<br />

“si intende l’uso della propria autorevolezza<br />

per avere benefici per i propri<br />

figli, familiari, conviventi o affini”.<br />

Importante, altresì, il fatto che non includano<br />

solo i familiari, ma tutti quei<br />

casi di “protezione” anche al di fuori<br />

dell’amb<strong>it</strong>o familiare. O addir<strong>it</strong>tura<br />

che i familiari non possano lavorare<br />

nello stesso dipartimento o nella stessa<br />

facoltà. Altro articolo importante è il<br />

17, dove si trovano delle norme etiche<br />

a favore degli studenti. Esempi? Secondo<br />

il Codice è ingiusto accettare<br />

una raccomandazione o è vietato al docente<br />

pretendere di controllare e siglare<br />

i libri di testo dei candidati, una pratica<br />

usata in passato per ev<strong>it</strong>are testi<br />

scambiati e fotocopiati. Un passo importante,<br />

dunque, per un Ateneo che da<br />

tempo sentiva il bisogno di avere un<br />

regolamento, anche se solo dissuasivo.<br />

Sopratutto perché, così, si riuniscono<br />

gli sforzi di tutta la comun<strong>it</strong>à accademica<br />

(studenti compresi) per spazzare<br />

quelle ombre che avevano messo la<br />

struttura nell’occhio del ciclone.


Un click per leggere a 360 gradi l’Univers<strong>it</strong>à del Salento<br />

Abbandonato il “vecchio” unile.<strong>it</strong>, la prima chicca che balza all’occhio sono i colori usati. Due<br />

quelli predominanti: il marrone, che richiama la terra, e il verde che ricorda gli ulivi, per una scelta<br />

cromatica che - a detta di molti - ricorda il Salento. L'altro aspetto, non meno importante, sono<br />

i contenuti ricchi e curati nei minimi dettagli, oltre all’aggiornamento dei “menù”; infatti alle vecchie<br />

categorie “docenti” e “studenti”, sono state affiancate quelle dedicate ai “futuri studenti”, ai<br />

“laureati”, allo “staff” e persino ad “aziende” e “scuole”. Sulla colonna sinistra, invece, spazio<br />

ai collegamenti alle sezioni “ateneo”, “iscrizioni”, “offerta formativa”, “foreign students” e per<br />

quelle dedicate alla ricerca. Belle le sezioni “il Salento” e “vis<strong>it</strong>a Lecce”, quasi un tour virtuale<br />

tra le bellezze storiche e arch<strong>it</strong>ettoniche della terra di appartenenza dell’Ateneo.<br />

UNISALENTO.IT, la nuova faccia dell'Univers<strong>it</strong>à<br />

Presentato il portale internet. Laforgia: “L’eccellenza passa anche dal web”<br />

Con un semplice click, il Rettore<br />

Domenico Laforgia ha<br />

dato il via alla nuova era per<br />

il portale web dell’Univers<strong>it</strong>à del Salento.<br />

La presentazione ufficiale è<br />

avvenuta il 7 gennaio scorso nel corso<br />

di una conferenza<br />

stampa alla quale era<br />

presente anche Luca<br />

Mainetti, delegato alla<br />

razionalizzazione e allo<br />

sviluppo dei servizi<br />

informatici. Raggiungibile<br />

da tutti i browser,<br />

il nuovo indirizzo è<br />

www.unisalento.<strong>it</strong>.<br />

“E’ sicuramente tra i<br />

primi cinque al mondo<br />

- ha detto entusiasta<br />

Laforgia - per i servizi<br />

offerti e per le avanzate<br />

tecnologie con cui è stato realizzato”.<br />

La realizzazione delle pagine ufficiali<br />

sulla rete web dell'Ataneo è stata<br />

affidata a due società leccesi (la Link<br />

e la Whycom), per una spesa complesiva<br />

di 248mila euro, di cui<br />

174mila per il software e 148mila per<br />

la veste grafica. C’è molta soddisfa-<br />

zione per questo progetto in quanto<br />

rappresenta “un cambiamento e non<br />

avrà una struttura statica ma bensì dinamica:<br />

si evolverà nel tempo grazie<br />

al contributo di tutti, a partire dai docenti<br />

fino agli studenti e alle loro as-<br />

La home page di www.unisalento.<strong>it</strong><br />

sociazioni di riferimento”, quest'ultime,<br />

per la ver<strong>it</strong>à, già dotate di ricche<br />

e colorate pagine web. Le nov<strong>it</strong>à sono<br />

tante, a cominciare dalla “barra<br />

dei menu” che contiene un numero<br />

maggiore di categorie rispetto al vecchio<br />

portale. Anche se l’aspetto più<br />

importante sembra essere quella pa-<br />

Univers<strong>it</strong>à<br />

Il rettore Laforgia<br />

noramica completa dell’intera struttura<br />

accademica che il s<strong>it</strong>o offre agli<br />

utenti. Gli studenti possono accedere<br />

alla parte loro dedicata con le medesime<br />

password che usano ab<strong>it</strong>ualmente<br />

sul portale studenti.unile.<strong>it</strong>,<br />

potendo cosi visualizzare<br />

e sfruttare tutti i<br />

servizi (dalle prenotazione<br />

on line degli esami<br />

alle verbalizzazioni<br />

e all’aggiornamento<br />

delle proprie carriere<br />

univers<strong>it</strong>arie). Inoltre, il<br />

s<strong>it</strong>o è dotato di link di<br />

accesso rapido, anche<br />

nella sua versione inglese,<br />

che facil<strong>it</strong>ano la<br />

navigazione e la ricerca<br />

di “bandi e concorsi” o<br />

notizie dettagliate su<br />

facoltà e offerta formativa, o ancora<br />

di specifici “servizi d'anagrafe”.<br />

Molto importante, infine, è la sezione<br />

dedicata ai non vedenti e agli ipovedenti<br />

che permette di colmare un gap<br />

di primaria importanza, con un servizio<br />

ancora purtroppo poco diffuso<br />

nei s<strong>it</strong>i presenti oggi in rete.<br />

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72<br />

marzo - aprile 2009<br />

07 marzo<br />

Aradeo<br />

VA’ DOVE TI PORTA IL CUORE<br />

C’era da immaginarselo che l’eco della scr<strong>it</strong>trice Susanna<br />

Tamaro e del suo “Va dove ti porta il cuore” (14<br />

milioni di copie vendute) avrebbe avuto una felice ricaduta<br />

a livello teatrale. Il lavoro diretto dalla regista<br />

Emanuela Giordano, alla cui riduzione e trasformazione<br />

in testo per il palcoscenico ha partecipato la<br />

stessa autrice con la collaborazione di Roberta Massoni,<br />

racconta la storia di una famiglia, quella di nonna<br />

Olga, nella quale crescono la figlia Ilaria e la nipote<br />

Marta, riuscendo a cogliere le contraddizioni più<br />

intime e recond<strong>it</strong>e del loro rapporto. Tre generazioni<br />

a confronto, in un continuo confl<strong>it</strong>to che sfocia in<br />

scontri, bugie, paure. E’ uno degli appuntamenti più<br />

attesi del Teatro Comunale “Domemico Modugno” di<br />

Aradeo (via San Benedetto, 1). Info e calendario<br />

completo su www.teatropubblicopugliese.<strong>it</strong><br />

Dal 09 al 12 marzo<br />

Lecce<br />

LA LUNA NEL NIDO<br />

Ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce approda Elsinor<br />

- Teatro Stabile d’Innovazione di Milano. Quattro<br />

giorni di spettacoli, con la storia di un uovo che non<br />

vuole nascere.E' ormai quasi inverno, ma l'uovo è ancora<br />

un uovo. Mamma Piuma non può aspettare ancora:<br />

Flash, Freccia, Nuvola, Zig-Zag hanno rotto il guscio<br />

e preso lezione di volo.Il freddo non aspetta e bisogna<br />

volare verso un paese caldo.Ma un uovo non ha<br />

le ali, così Piuma deve aspettare dentro il guscio, al<br />

caldo, nel suo nido. Chi lo difenderà dall'aquila e dal<br />

lupo? Raffaella!Mamma Piuma lo affida a Raffaella<br />

che ab<strong>it</strong>a in un giardino sotto la montagna insieme a<br />

Polly la farfalla, Linda il pesce lavatore, Archimede il<br />

ragno invisibile e Bruno, l'orso bruno che va in letargo<br />

in una grotta sotto il monte Civetta. Come passerà<br />

l'inverno nella casa dalle pareti verdi e il tetto azzurro?<br />

E Piuma, in primavera, si deciderà a rompere il<br />

guscio? La luna nel nido è una storia sull'attesa, sul<br />

tempo che passa e r<strong>it</strong>orna con le stagioni. Una storia<br />

sull'amicizia, la paura, la cresc<strong>it</strong>a e l'immaginazione.<br />

Una storia sul rapporto con la mamma, la disubbidienza<br />

e sul rapporto con l'immens<strong>it</strong>à del mondo<br />

esterno. Info su www.teatro koreja.<strong>it</strong><br />

11 marzo<br />

Casarano<br />

FACCIAMO L’AMORE<br />

Sarà il Teatro Filograna di Casarano ad osp<strong>it</strong>are la<br />

spumeggiante commedia del regista Gianluca Guidi.<br />

Semplicemente perfetta e raffinata, sul palco si presenta<br />

un mix equilibrato di comic<strong>it</strong>à e romanticismo,<br />

una commedia musicale ripresa dal film di George<br />

Cukor “Let’s make love” (del 1960 con Marilyn Monroe<br />

e Yves Montand). Ottimo e ben amalgamato lo<br />

staff di attori e ballerini, tutti eccellenti, diretti da<br />

Gianluca Guidi (figlio di Lauretta Masina e di Johnny<br />

Dorelli, nome d’arte di Giorgio Guidi) che interpreta<br />

anche la parte del protagonista affiancato da Lorenza<br />

Mario, Aldo Ralli ed Enzo Garinei, vivacissimo ottantaduenne<br />

e fratello di Pietro Garinei che insieme a<br />

Giovannini ha formato la ‘d<strong>it</strong>ta’ più famosa del teatro<br />

leggero <strong>it</strong>aliano. Protagonista della pièce è un miliardario<br />

che, volendosi difendere dal pubblico ludibrio<br />

che avrebbe potuto derivargli da uno spettacolo satirico<br />

imperniato sulle sue insicurezze, fobie e stile di<br />

v<strong>it</strong>a, si reca nel teatro di Broadway per sistemare la<br />

questione, ma ... scambiato per un suo sosia, gli viene<br />

affidata la parte di se stesso.<br />

Dal 13 al 14 marzo<br />

Lecce<br />

SYNAGOSYTY<br />

Il Teatro di Alessandria ai Cantieri Teatrali Koreja di<br />

Lecce. In scena andrà lo spettacolo del regista Gabriele<br />

Vacis con Aram Kian e Francesca Porrini, che non<br />

è altro che la storia delle “seconde generazioni”. Il padre<br />

di Aram, il protagonista di SynagoSyty, è iraniano.SynagoSyty<br />

è la periferia di una grande c<strong>it</strong>tà del<br />

nord in cui il padre di Aram è stato catapultato e in cui


Aram è nato.Lo spettacolo racconta l’infanzia e la<br />

giovinezza di un uomo che spesso si trova a doversi<br />

interrogare sulla propria ident<strong>it</strong>à. Questo nuovo lavoro<br />

teatrale con la regia di Gabriele Vacis, ha le sue radici<br />

nel teatro di narrazione di Teatro Settimo movendosi<br />

però in una dimensione che, pur mantenendone<br />

l’epica, ne sviluppa gli aspetti corali. Saranno due attori<br />

ad alternarsi nella scena e nella narrazione, con<br />

l’obiettivo di r<strong>it</strong>rovare il Teatro nella sua funzione di<br />

narratore del presente. In bilico fra incanto, ironia e<br />

tragedia, attraverso la voce di Aram Kian, Gabriele<br />

Vacis costruisce un testo che è uno stralcio di v<strong>it</strong>a e di<br />

memoria e, insieme, uno sguardo al futuro di una società<br />

che impara, giorno per giorno, a dare un significato<br />

all’aggettivo “multietnica”.Al termine dello<br />

spettacolo di venerdì 13 marzo incontro con il Teatro<br />

di Alessandria. Info su www.teatrokoreja.<strong>it</strong><br />

Fino al 18 marzo<br />

Lecce<br />

NATURE MUTATIONS<br />

Sarà Primo Piano LivinGallery di Viale Guglielmo<br />

Marconi 4 ad osp<strong>it</strong>are questo grande evento artistico<br />

internazionale. La tematica della mostra curata da<br />

Dores Sacquegna nasce dall’esigenza di indagare il<br />

rapporto tra arte, scienza, natura e nuove tecnologie.<br />

Con “Nature Mutations” entriamo nello specifico di<br />

una delle tante problematiche che assillano l’uomo ed<br />

il suo hab<strong>it</strong>at cercando di analizzare ciascuno degli<br />

interventi proposti dagli artisti inv<strong>it</strong>ati. La mutazione<br />

si sa, è il processo naturale dell’evoluzione. Luce e<br />

creazione del cosmo nelle ipnotiche opere dell’inglese<br />

Paul Davies e dell’americana Karen Neill che porta<br />

in mostra il movimento fluido del cristallo liquido<br />

e della sua natura molecolare come anche nelle “mutazioni<br />

in oro” per l’artista irlandese TJ Miles (vive<br />

ed opera anche in Spagna). Al microcosmo ed ai suoi<br />

frammenti organici, guarda l’installazione di Pauline<br />

Thompson che porta in mostra cento tessere piccolissime<br />

come quelle che sol<strong>it</strong>amente sono analizzate da<br />

scienziati al microscopio. Info e dettagli sugli artisti<br />

presenti su www.primopianogallery.com<br />

Dal 15 al 17 marzo<br />

Lecce<br />

IL PRINCIPE E IL POVERO<br />

Ai Cantieri Koreja di Lecce, sarà di scena la Compagnia<br />

Teatro C<strong>it</strong>tà Murata di Como che porterà una storia<br />

ispirata al romanzo di Mark Twain per la regia,allestimento<br />

scenico e musiche di Stefano Andreoli.<br />

Edoardo è un principe, il leg<strong>it</strong>timo erede del<br />

trono di Inghilterra, mentre Tom è un ragazzo del così<br />

detto sottoproletariato urbano londinese, con in più<br />

un fratello incline al furto e alla v<strong>it</strong>a sregolata. Due<br />

bambini che si incontrano e scoprono di somigliarsi<br />

come due gocce d’acqua. Due bambini che decidono,<br />

Eventi<br />

per gioco, di scambiarsi i vest<strong>it</strong>i e non solo. Edoardo<br />

proverà tutte le durezze della v<strong>it</strong>a quotidiana, fatte di<br />

fame e povertà, mentre Tom, dopo un primo momento<br />

di dolce e fruttuoso stordimento, capirà che prendere<br />

delle decisioni importanti non è poi così facile. Presentato<br />

in prima nazionale ale Festival “Una c<strong>it</strong>tà per<br />

gioco” di Vimercate, Il Teatro C<strong>it</strong>tà Murata, mette<br />

scena Il Principe e il Povero attraverso la forte potenzial<strong>it</strong>à<br />

suggestiva della narrazione in un gioco scenico<br />

e coinvolgente che intende riconsegnarci tutto il<br />

sapore del famoso libro di Mark Twain da cui è liberamente<br />

tratto lo spettacolo, adattandolo in modo intelligente<br />

e ironico alla sensibil<strong>it</strong>à contemporanea. Altre<br />

informazioni su www.teatrokoreja.<strong>it</strong><br />

Dal 18 al 19 marzo<br />

Lecce<br />

GENE GNOCCHI<br />

Sulla scia dello straordinario successo degli ultimi anni,<br />

torna anche nel 2009 la stagione di prosa del Teatro<br />

Paisiello, organizzata dal Comune di Lecce in collaborazione<br />

con il Teatro Pubblico Pugliese e diretta<br />

da Carla Guido. Il primo appuntamento in cartellone<br />

per il mese di marzo è con Gene Gnocchi e il suo<br />

“Cose che mi sono Cap<strong>it</strong>ate”, sul palco leccese nel<br />

doppio appuntamento del 18 e 18 marzo. Ironico e<br />

istrionico: Gene Gnocchi, al secolo Eugenio Ghiozzi,<br />

è uno dei comici più surreali del panorama <strong>it</strong>aliano tra<br />

non sense e graffianti osservazioni della società.<br />

Chiusa in un cassetto la laurea in legge, Gene debutta<br />

nel 1989 come cabarettista in tv, non disdegnando il<br />

cinema e ovviamente il teatro. In questo spettacolo,<br />

scr<strong>it</strong>to insieme a Francesco Freyrie, un individuo<br />

chiuso all’interno della sua macchina in balia degli<br />

spazzoloni rotanti di un autolavaggio comincia a riflettere<br />

sugli episodi che hanno caratterizzato la sua<br />

v<strong>it</strong>a. Mentre gli sovviene alla mente la nasc<strong>it</strong>a del figlio<br />

nato ventriloquo, viene rap<strong>it</strong>o dalla mafia russa.<br />

Da questo momento inizia un vorticoso susseguirsi di<br />

avvenimenti incredibili. Sono le cose che ti cap<strong>it</strong>ano<br />

o sei tu che cap<strong>it</strong>i alle cose? Info e programmi dettagliati<br />

su www.comune.lecce.<strong>it</strong><br />

25-27-29 marzo<br />

Lecce<br />

NORMA<br />

Una tre giorni da non perdere al Teatro Pol<strong>it</strong>eama<br />

Greco, nell’amb<strong>it</strong>o della stagione lirica promossa dalla<br />

Provincia di Lecce e gest<strong>it</strong>a dalla Fondazione ICO<br />

T<strong>it</strong>o Schipa. Il palco del teatro leccese sarà tutto dedicato<br />

alla “Norma” di Vincenzo Bellini, portata in scena<br />

dal Maestro concertatore e direttore d’orchestra<br />

Marcello Rota per la regiadi Massimo Gasparon.<br />

Maestro del Coro Lirico di Lecce sarà Francesco Pareti<br />

mentre la musica sarà affidata all’Orchestra della<br />

Fondazione Ico T<strong>it</strong>o Schipa di Lecce Onlus. La Nor-<br />

73


74<br />

marzo - aprile 2009<br />

ma è un’opera in due atti di Vincenzo Bellini su libretto<br />

di Felice Romani. Composta in meno di tre<br />

mesi, dall’inizio di settembre alla fine di novembre<br />

del 1831, debuttò al Teatro alla Scala di Milano il<br />

successivo 26 dicembre. Quella sera l’opera, destinata<br />

a diventare la più popolare tra le dieci composte da<br />

Bellini, andò incontro ad un fiasco clamoroso, dovuto<br />

in parte a circostanze contingenti legate all’esecuzione<br />

(pare che il grande soprano Giud<strong>it</strong>ta Pasta non<br />

fosse in serata) e alla presenza di una claque avversa,<br />

e in parte all’inconsueta sever<strong>it</strong>à della drammaturgia,<br />

che concedeva poco al divertimento e alla<br />

spettacolar<strong>it</strong>à. In particolare, l’assenza del momento<br />

più sontuoso, il concertato che tradizionalmente<br />

chiudeva il primo dei due atti, spiazzò il pubblico<br />

milanese. Info e dettagli su www.provincia.le.<strong>it</strong><br />

Dal 26 al 29 marzo<br />

Quartiere Fieristico Galatina<br />

SECURITY EXPO<br />

R<strong>it</strong>orna l’unico appuntamento nazionale dedicato alla<br />

Sicurezza Pubblica e alla Difesa e che ha ottenuto<br />

la qualifica di “fiera nazionale” dalla Conferenza<br />

delle Regioni e delle Province Autonome, è organizzata<br />

dall’Ist<strong>it</strong>uto Europeo e Med<strong>it</strong>erraneo per la Sicurezza,<br />

in collaborazione con la Provincia di Lecce.“Secur<strong>it</strong>y<br />

Expo” è stata scelta dalle Forze Armate<br />

e dalle Forze di Polizia quale punto d’incontro privilegiato<br />

per farsi conoscere dai c<strong>it</strong>tadini, dagli amministratori<br />

locali, dagli operatori. L’edizione di quest’anno<br />

sarà un luogo di confronto interdisciplinare<br />

su tutti gli aspetti legati al fenomeno “Sicurezza Pubblica<br />

e Difesa” e l’occasione per puntualizzare l’evoluzione<br />

delle strategie e delle tecniche di sicurezza,<br />

anche alla luce di una sempre più forte richiesta di sicurezza<br />

da parte dei c<strong>it</strong>tadini.<br />

27 marzo<br />

Lecce<br />

TE NUEMBRE A BRILE<br />

La rassegna di teatro dialettale, per quest’anno curata<br />

dall’Associazione culturale Corte dei Musco di<br />

Lecce, prevede cinque serate, che si terranno all’interno<br />

dello storico Teatro Antoniano, ogni ultimo venerdì<br />

di ogni mese a partire da novembre 2008 per finire<br />

ad aprile 2009, da qui il nome “ te nuembre a<br />

brile”. A tale rassegna partecipano cinque eccellenti<br />

gruppi teatrali, tre di Lecce, “Corte dei Musco”, “il<br />

Campanile” e “La zucca” e due della provincia “Il<br />

melograno” di Surbo e “Piccolo Teatro della neve” di<br />

Strudà, che porteranno in scena commedia di W. Fiorentino,<br />

T. Brizio e V. Riezzo. La nov<strong>it</strong>à assoluta di<br />

questa manifestazione consiste nell’autofinanziamento<br />

della rassegna da parte dei gruppi partecipanti,<br />

cioè nell’accollo da parte di ogni gruppo di tutte le<br />

spese necessarie per l’organizzazione che saranno


coperte esclusivamente dagli incassi. Il 27 marzo sarà<br />

la volta di “Vico storto car<strong>it</strong>à vecchia”, scr<strong>it</strong>ta da<br />

William Fiorentino portata in scena dal Piccolo Teatro<br />

della Neve di Strudà per la regia di Egidio De M<strong>it</strong>ri.<br />

Info e dettagli su www.antonianolecce.<strong>it</strong><br />

Dal 28 al 29 marzo<br />

Casarano<br />

15° RALLY CITTA’ DI CASARANO<br />

È in gran fermento l’attiv<strong>it</strong>à delle Scuderie Casarano<br />

Rally Team e Piloti Salentini in vista della quindicesima<br />

edizione del Rally C<strong>it</strong>tà di Casarano, manifestazione<br />

automobilistica t<strong>it</strong>olata valida quale prova utile<br />

ai fini dell’assegnazione del Challenge Rallies Nazionali<br />

di Settima Zona. L’entourage coordinato da Giovanni<br />

Cillo e Pierpaolo Carra è a lavoro per completare<br />

gli ultimi aspetti tecnico-organizzativi della gara<br />

messa a calendario per il quarto fine settimana di marzo<br />

e che si correrà nell’omonima c<strong>it</strong>tadina salentina e<br />

nell’area che si estende a sud-ovest di essa. Nei giorni<br />

scorsi il com<strong>it</strong>ato organizzatore della corsa, attraverso<br />

il s<strong>it</strong>o ufficiale della manifestazione ha reso noto<br />

il programma di gara che vivrà il suo primo atto<br />

della sua entusiasmante trafila sabato prossimo 28<br />

febbraio giorno che coinciderà ad un mese esatto dalla<br />

gara con l’apertura del periodo di iscrizioni. Alla<br />

manifestazione che anche quest’anno godrà dell’appoggio<br />

di importanti enti ist<strong>it</strong>uzionali e non quali Regione<br />

Puglia con l’Assessorato alla Trasparenza e C<strong>it</strong>tadinanza<br />

Attiva, Provincia di Lecce, Comune di Casarano<br />

con gli Assessorati allo Sport e alla Promozione<br />

del Terr<strong>it</strong>orio, Comune di Alliste e Associazione<br />

Amici del Carnevale di Casarano, saranno ammesse a<br />

partecipare le seguenti tipologie di vetture: Produzione<br />

(Gruppo N), Turismo (Gruppo A) fino a 2000 di cilindrata<br />

(varianti K<strong>it</strong> fino a 1600 cc), Gruppo R (vetture<br />

di grande produzione di serie), Super 1600, Super<br />

2000, vetture Racing Start e Fuori Omologazione.<br />

Il percorso di gara del Rally C<strong>it</strong>tà di Casarano numero<br />

15 ricalca a grandi linee le orme della precedente<br />

edizione, modifiche di rilievo: la prova di “Marina di<br />

Alliste” con direzione di percorrenza invert<strong>it</strong>a rispetto<br />

allo scorso anno e un leggero lifting nella parte<br />

centrale per la ps “Madonna del Casale”. Tra le tante<br />

nov<strong>it</strong>à la gara propone anche una prova spettacolo in<br />

apertura del rally, prova che si svolgerà lungo il nastro<br />

d’asfalto della Pista Salentina di Torre San Giovanni-Marina<br />

di Ugento, struttura che osp<strong>it</strong>erà anche<br />

i Parchi Assistenza, i Riordini di domenica e che farà<br />

anche da centro operativo-direzionale, visto che lì troveranno<br />

alloggio gli uffici destinati alla Segreteria,<br />

Direzione Gara, Centro Classifiche e Sala Stampa. La<br />

gara avrà un chilometraggio complessivo pari a<br />

240,35 km, 66,09 dei quali per le 7 prove speciali. Altre<br />

informazioni su www.rallyc<strong>it</strong>tadicasarano.<strong>it</strong>, il s<strong>it</strong>o<br />

che osp<strong>it</strong>erà anche i risultati della gara<br />

Eventi<br />

Dal 28 al 29 marzo<br />

Lecce<br />

ARLECCHINO-DON GIOVANNI<br />

R<strong>it</strong>orna la stagione di prosa del Teatro Paisiello, organizzata<br />

dal Comune di Lecce in collaborazione con il<br />

Teatro Pubblico Pugliese e diretta da Carla Guido. Sul<br />

palco leccese andrà in scena la nuova produzione di<br />

Pantakin da Venezia Arlecchino Don Giovanni creata<br />

in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di<br />

Venezia e l’Univers<strong>it</strong>à Ca’ Foscari di Venezia, (Tecniche<br />

artistiche e dello spettacolo). La drammaturgia e<br />

la regia dell’opera è di Roberto Cuppone e Michele<br />

Modesto Casarin e vede la collaborazione degli studenti<br />

dell’Accademia delle Belle Arti per le scenografie<br />

e i costumi. Lo spettacolo è tratto da un canovaccio<br />

di Dominique Biancolelli, il più grande arlecchino<br />

secentesco del Théatre Italien, arrivato a noi attraverso<br />

la trascrizione del ‘700 del filologo francese<br />

Thomas Simon- Gueullette che non è mai stato tradotto,<br />

né rappresentato in epoca moderna. Presenta una<br />

versione originale del m<strong>it</strong>o del Don Giovanni dove<br />

protagonista è piuttosto il mondo di arlecchino della<br />

fame e della morale plebea. Info e altri dettagli su<br />

www.comune.lecce.<strong>it</strong><br />

Dal 29 al 31 marzo<br />

Lecce<br />

L’ELEFANTE SMEMORATO...<br />

Nuovo appuntamento con i più piccoli ai Cantieri Koreja<br />

di Lece. In scena “L’elefante Smemorato e la Papera<br />

Ficcanaso” portato sul palco dalla Compagnia<br />

Burambò di Foggia. Un vecchio elefante dalla lunga<br />

proboscide non riesce a dormire la notte. I pensieri, i<br />

cattivi ricordi forse, gli attanagliano la mente. Un bel<br />

giorno decide di fare un tentativo: soffia dentro alcuni<br />

palloncini rossi i suoi ricordi e li fa volare via. Il<br />

tentativo gli riesce quasi perfettamente perché, improvvisamente,<br />

perde la memoria. Tutto dovrebbe filare<br />

liscio, quand’ ecco entrare, o meglio, "ficcarsi"<br />

nella sua v<strong>it</strong>a una papera che, dapprima fa tante domande,<br />

poi passa a elargire suggerimenti e, infine<br />

esorta l’ elefante ad uscire dal torpore della dimenticanza<br />

per cominciare una v<strong>it</strong>a nuova. Il mondo è giovane,<br />

esaltante e lui così ingenuo, indifeso come un<br />

bimbo alla prima esperienza. Ecco perché non gli riesce<br />

di difendersi dai pericoli che sono in agguato ma<br />

che lo spingeranno a trovare il coraggio di tornare a<br />

vivere la sua v<strong>it</strong>a in compagnia di nuovi e di vecchi<br />

ricordi. Belli e brutti che siano. Certe cose, del resto,<br />

si scoprono vivendo, altre nei sogni, questa... andando<br />

a teatro. L’elefante Smemorato e la Papera Ficcanaso<br />

è l’ultimo lavoro della compagnia Burambò di<br />

Foggia nata nel 1996 dalla grande passione per il teatro<br />

di strada perché, scrive Daria, fare teatro di strada<br />

significa dare una eco alle tue parole, alle tue azioni;<br />

è come un boomerang, tu lanci te stesso agli altri e poi<br />

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marzo - aprile 2009<br />

tutto ti r<strong>it</strong>orna. Info su www.teatrokoreja.<strong>it</strong><br />

31 marzo<br />

Lecce<br />

UN VIAGGIO D’AMORE<br />

Ultimo appuntamento per il mese di marzo con stagione<br />

di prosa del Teatro Paisiello, organizzata dal<br />

Comune di Lecce in collaborazione con il Teatro Pubblico<br />

Pugliese e diretta da Carla Guido. Sul palco dello<br />

storico Teatro Paisiello salirà Michele Placido, che<br />

presenterà un rec<strong>it</strong>al che mette in luce importanti opere<br />

poetiche, classiche e contemporanee, aventi per tema<br />

l’amore. La suadente voce di Michele Placido<br />

(voce rec<strong>it</strong>ante), la fresca melodia della cantante-attrice<br />

Clotilde Sabatino e la maestria nel far vibrare la<br />

ch<strong>it</strong>arra di Tom Sinatra, garantiranno una serata di<br />

elevato spessore culturale che sottolinea il semp<strong>it</strong>erno<br />

fascino della poesia d’amore. Verranno interpretati<br />

brani di autori come: Dante, Montale e Gozzano. Info<br />

al numero verde 800.215259<br />

06 aprile<br />

Lecce<br />

RADIO AND JULIET - NOBODY'S STORY<br />

Al Pol<strong>it</strong>eama Greco è la volta dello spettacolo ideato<br />

e coreografata da Edward Clug. Nobody’s story, il<br />

nuovo progetto del coreografo, unisce la più famosa<br />

storia d’amore di tutti i tempi con la musica di una<br />

della band di maggior successo della scena rock inglese<br />

contemporanea e alternativa, i Radiohead. Premetto<br />

che i Radiohead mi piacciono, ma a piccole dosi<br />

e un'ora intera di questo gruppo mi ha veramente<br />

fatto venire il latte alle ginocchia. Niente da dire sui<br />

ballerini del Balletto di Maribor che hanno dimostrato<br />

una capac<strong>it</strong>à tecnica e una finezza nell'esecuzione<br />

veramente strabilianti. Alcuni momenti sono stati proprio<br />

toccanti e ad alto impatto drammatico, però alla<br />

lunga le coreografie risultano un po' ripet<strong>it</strong>ive. Non so<br />

c'è qualcosa che mancava in questo spettacolo, perché<br />

alla fine non mi ha lasciato molto, né in pos<strong>it</strong>ivo né in<br />

negativo, il che non è una gran cosa...<br />

Dal 07 aprile al 05 giugno<br />

Lecce<br />

STAGIONE DI PRIMAVERA 2009<br />

L’idea centrale della Stagione Primavera 2009, la Stagione<br />

sinfonica della Fondazione I.C.O. e dell’ Orchestra<br />

sinfonica T<strong>it</strong>o Schipa, è quella di una serie di<br />

nove concerti che raccontino, con le opportune introduzioni<br />

di noti cr<strong>it</strong>ici musicali, la nasc<strong>it</strong>a della forma<br />

sinfonica, che trovò la sua prima formulazione in<br />

Franz Joseph Haydn e influenzò la successiva generazione<br />

romantica. Di Haydn saranno esegu<strong>it</strong>e otto tra<br />

le ultime sinfonie londinesi, le più compiute formalmente,<br />

e di Beethoven, Schubert e Mendelssohn le<br />

prime esperienze sinfoniche, che più risentono dell’influenza<br />

di Haydn. La serie di concerti verrà preceduta<br />

da una ripresa, in occasione della Settimana Santa,<br />

de “Le sette ultime parole di Cristo sulla croce”<br />

nella versione originale per orchestra del 1726, in una<br />

nuova formulazione commissionata per l’occasione al<br />

poeta romano Valerio Magrelli, con la partecipazione<br />

di Chiara Muti. La programmazione degli otto concerti<br />

ha una evidente funzione didattica per il pubblico<br />

e per l’orchestra stessa, una riflessione sull’origine<br />

di quella che fu la forma principe della musica per<br />

quasi due secoli. In ogni concerto sarà inoltre presente<br />

una cartolina del XX Secolo appena trascorso, cioè<br />

un breve pezzo del Novecento, che verrà anch’esso illustrato,<br />

per non far dimenticare al pubblico che il XX<br />

Secolo appartiene ormai alla storia della musica.si comincia<br />

il 7 aprile con Marcello Panni e Chiara Muti,<br />

poi il 16 aprile con piero Bellugi e il 23 aprile con<br />

Carlo Boccadoro. Ultimo appuntamento del mese di<br />

aprile sarà con Carlo Donadio, il 30 aprile. Info e programmi<br />

dettagliati su www.icolecce.<strong>it</strong><br />

09 aprile<br />

Lecce<br />

IT’S A MUSICAL<br />

Concerto di Pasqua ai Cantieri Teatrali di Lecce. Sul<br />

Palco Ella Blixt e Robert Kretzschmar con “It’s a Musical”,<br />

ovvero musica pop nel senso più immediato


del termine: due artisti, le loro voci, i loro strumenti.<br />

La band nasce dall’incontro tra la svedese Ella Blixt<br />

(già impegnata nei progetti “Bobby Baby” e<br />

“Bobby&Blumm”) e il tedesco Robert Kretzschmar<br />

(“Lady Boy”). Il nome che hanno scelto per la band<br />

richiama il loro amore per il mondo patinato dei musical,<br />

con cui però il loro progetto non ha molto a che<br />

fare. I musical r<strong>it</strong>raggono un mondo artificiale e gli<br />

It’s a Musical non lo nascondono. The music makes<br />

me sick, il loro debutto usc<strong>it</strong>o a ottobre 2008 dall’etichetta<br />

in dipendente Morr Music, è un disco indiepop<br />

senza ch<strong>it</strong>arre tra Jens Lekman, St. Etienne, Burt<br />

Bacharach, Stereolab e i momenti più distesi degli Yo<br />

La Tengo. “L’estate continua sulla scia di una meravigliosa<br />

creatura Morr Music. Info e biglietti su<br />

www.teatrokoreja.<strong>it</strong><br />

Dal 22 al 23 aprile<br />

Lecce<br />

BASCULE<br />

Il t<strong>it</strong>olo di questo spettacolo, giunto nel Salento grazie<br />

al doppio appuntamneto dei Cantieri Teatrali Koreja,<br />

evoca da sub<strong>it</strong>o un dispos<strong>it</strong>ivo “che guarda”; cercare<br />

l’equilibrio tra le apparenze e scoprire altri rapporti<br />

di armonia tra i corpi, i piani, la profond<strong>it</strong>à di<br />

campo, la luce e i cambiamenti di colore. Qui tutto è<br />

disposto affinché lo sguardo lavori in un movimento<br />

permanente, di “va’ e vieni”, entro elementi appena<br />

differenti ma costantemente in movimento. Nel “quasi<br />

identico” s’inscrive a mano a mano un’archeologia<br />

visuale e la precisione di un metronomo dà r<strong>it</strong>mo a un<br />

istante di poesia di cui il corpo resta il protagonista.<br />

Al termine dello spettacolo di mercoledì 22 aprileincontro<br />

con David Wampach. Atre info e il calendario<br />

completo su www.teatrokoreja.<strong>it</strong><br />

23 aprile<br />

Gallipoli<br />

LA PASSIONE DELLE TROIANE<br />

Approda allo storico Teatro Italia, a due passi dal porto<br />

della local<strong>it</strong>à jonica lo spettacolo ideat e progettato<br />

da Salvatore Tramacere. Una stanza. Un morto. La<br />

presenza di alcune donne in lacrime ne sanciscono il<br />

ricordo; la memoria di una mancanza riecheggia nei<br />

loro lamenti, e solo in essi ha ragione d’esistere. La<br />

presenza del coro alimenta la possibil<strong>it</strong>à di ricreare atmosfere<br />

sonore e rimandi a luoghi vicini e lontani dove<br />

confluiscono sentimenti, voci, parole che si manifestano<br />

insieme alle azioni e alle immagini. Le musiche<br />

esegu<strong>it</strong>e dal vivo e composte dagli stessi interpreti,<br />

assumono un ruolo di primo piano sulla scena al<br />

pari dei testi e delle azioni. Così musicisti, cantanti e<br />

attori divengono protagonisti di una rappresentazione<br />

che si pone tra il teatro e la musica, tra il concerto e<br />

lo spettacolo. Ed è straordinariamente inev<strong>it</strong>abile, alla<br />

fine, r<strong>it</strong>rovarsi ad un r<strong>it</strong>orno, all’essenza: l’umano<br />

Eventi<br />

dolore di una madre e l’innocenza sacrificata del figlio<br />

amato, una tragedia. Lo spettacolo intende coniugare<br />

le Troiane di Euripide con il tema della Passione<br />

di Cristo, scegliendo di dialogare con la tradizione<br />

grika del Salento. “Passiuna tu Christu” è un canto<br />

dell’area grika salentina. L’idea nasce dalla volontà di<br />

accostare il lamento delle donne di Troia, alle moroloja,<br />

ovvero i pianti che un tempo le donne facevano<br />

a pagamento per un morto del quale appena a volte<br />

conoscevano il nome. Euripide porta, ne “Le Troiane”,<br />

molti elementi di innovazione soprattutto per effetto<br />

delle nuove soluzioni drammatiche attuate,<br />

orientate alla rottura con la tradizione, mediante l'inserimento<br />

di parti dialettiche che allentano la tensione<br />

drammatica e l'alternanza delle modal<strong>it</strong>à narrative.<br />

La nov<strong>it</strong>à assoluta del teatro euripideo è comunque<br />

rappresentata dal realismo con il quale il drammaturgo<br />

tratteggia le dinamiche psicologiche dei suoi personaggi.<br />

Lo sgretolamento del tradizionale modello<br />

eroico porta alla ribalta del teatro euripideo la figura<br />

muliebre: Andromaca, Fedra e Medea sono le nuove<br />

figure tragiche di Euripide, il quale ne tratteggia sapientemente<br />

la tormentata sensibil<strong>it</strong>à e le pulsioni irrazionali<br />

che si scontrano con il mondo della ragione<br />

e che ben si coniugano con le tradizioni salentine. Infatti<br />

profondamente umani sono i dolori che vengono<br />

descr<strong>it</strong>ti ne La Passione delle Troiane in cui la femminil<strong>it</strong>à<br />

è l’elemento dominante: emergono, in primo<br />

piano, le figure di Andromaca, Ecuba, Cassandra che,<br />

pur costrette a sottomettersi a un destino crudele, non<br />

rinunciano tuttavia alla loro fierezza, non piegano il<br />

capo di fronte alla crudeltà dei greci e denunciano con<br />

parole frementi di sdegno gli orrori della guerra fra<br />

gli uomini. E ancora la morte, nella tragedia euripidea,<br />

del piccolo e innocente Astianatte, richiama alla<br />

mente la crocifissione dell’Innocente per antonomasia,<br />

Cristo, colui che, senza peccato, si è immolato per<br />

la salvezza del genere umano. Per questo, il pianto di<br />

Andromaca si fonde con quello della Vergine in un<br />

unico grande dolore che è quello di tutte le madri costrette<br />

dal destino a rinunciare ai propri figli. Le foto<br />

dello spettacolo sono di Elisabetta Manta. Info su<br />

www.teatrokoreja.<strong>it</strong><br />

24 aprile<br />

Lecce<br />

POMPE E ZENZALI<br />

Ultimo appuntamento della rassegna di teatro dialettale<br />

del Teatro Antoniano di Lecce. In scena andrà la<br />

compagnia Il Campanile con la commedia di Tonino<br />

Brizio per la regia di Sandro Melissano La commedia<br />

racconta le vicende di una famiglia leccese, la cui unica<br />

fonte di redd<strong>it</strong>o è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla pensione del nonno<br />

“Mesciu Cicciu”. accanto a lui la figlia Nzina,<br />

donna ingenua e bonacciona e il genero Ronzu, “zenzale”.<br />

Ronzu e Nzina hanno due figli, Sisina e Ucciu.<br />

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marzo - aprile 2009<br />

il sol<strong>it</strong>o tran – tran familiare viene sconvolto dall’arrivo<br />

di uno strano inquilino, Rirì. Info su<br />

www.antonianolecce.<strong>it</strong><br />

Dal 24 al 25 aprile<br />

Lecce<br />

SHORT PIECES<br />

Nel Salento, ai Korejia di Lecce, arriva un duo coreutico-musicale.<br />

Spettacolo basato sul principio<br />

dell’improvvisazione strutturata. Una connessione di<br />

piccole parti che corrispondono, ciascuna, a un diverso<br />

personaggio. La natura di ogni personaggio è<br />

defin<strong>it</strong>a, ma la coreografia, così come la musica, saranno<br />

improvvisate. Realizzato e portato in scena da<br />

Jean Laurent Sasportes, questo lavoro è stato ideato<br />

in collaborazione con il musicista Peter Kowald, oggi<br />

scomparso. La prima ufficiale di Short Pieces risale<br />

al 1994, al Teatro Dunois di Parigi. Presentato su<br />

numerose scene in Europa, Giappone, Stati Un<strong>it</strong>i e<br />

Canada, questo spettacolo ha continuato a evolversi<br />

e svilupparsi attraverso l’esperienza e l’incontro con<br />

vari musicisti (Hans Reichel, Gunda Gottschalk, Peter<br />

Jaquemyn, Tetsu Sa<strong>it</strong>hon, Barre Phillips, Joelle<br />

Léandre). Nuovi personaggi sono stati inventati e<br />

l’utilizzo del principio d’improvvisazione strutturata<br />

permette di mantenere un repertorio “vivente” che si<br />

ri-crea a ogni rappresentazione, in ogni nuovo luogo.<br />

Al termine dello spettacolo di venerdì 24 aprile incontro<br />

con Jean Laurent Sasportes. Info, dettagli e il<br />

calendario completo su www.teatrokoreja.<strong>it</strong><br />

Dal 24 al 27 aprile<br />

Lecce<br />

FIERA DEL FISCHIETTO<br />

E’ l’ex convento dei Teatini a Lecce, nel cuore della<br />

c<strong>it</strong>tà, a due passi da Piazza Sant’Oronzo, ad osp<strong>it</strong>are<br />

la Fiera del Fischietto di terracotta, giunta quest’anno<br />

alla nona edizione. È il suono della tradizione,<br />

quello emesso da queste piccole e poetiche opere artigianali,<br />

quello che dovrebbe ricordarci quanto poco<br />

bastasse ai bambini di un tempo per divertirsi. Già,<br />

perché il fischietto è probabilmente il primo giocattolo<br />

sonoro dell’antich<strong>it</strong>à o, nei tempi più recenti,<br />

quello dei bambini più poveri, ma è stato anche pegno<br />

d’amore quando nelle fiere di paese “lu z<strong>it</strong>u”, il<br />

fidanzato, lo donava alla “z<strong>it</strong>a”. La fantasia degli<br />

abili artigiani salentini gli ha donato le forme e i colori<br />

più belli e originali, sono diventati piccoli e ricercati<br />

oggetti d’arte. Info allo 0832.318205<br />

Dal 25 al 26 aprile<br />

Leverano<br />

NOTE FIORITE<br />

Si muove per tempo la macchina organizzativa della<br />

quinta edizione di Note Fior<strong>it</strong>e, che si terrà il 25 e 26<br />

aprile 2009 nel Centro Storico di Leverano, per cer


care di confermare e, se possibile, superare il successo<br />

delle precedenti edizioni. La manifestazione cost<strong>it</strong>uisce<br />

un importante appuntamento nell’amb<strong>it</strong>o della<br />

migliore produzione floreale e della più originale perizia<br />

delle scuole di arte floreale, richiamando l’attenzione<br />

di espos<strong>it</strong>ori ed operatori da tutto il meridione<br />

d’Italia e l’interesse dei media, locali e nazionali.<br />

Confermata, intanto, la partecipazione della scuola<br />

della Scuola d’Arte Floreale Antonuccio di Milazzo,<br />

che proporrà alcune suggestive “Sculture e installazioni<br />

vegetali”, anche di notevoli dimensioni ed assicurerà<br />

e garantirà un livello di assoluto valore agli addobbi<br />

floreali. Ma Note Fior<strong>it</strong>e promette molto di più,<br />

perchè proporrà vari eventi culturali collaterali, e<br />

“gustose” sorprese che, al momento, è prematuro anticipare.<br />

Tutto ciò consentirà alla manifestazione di<br />

rivestire un richiamo turistico, per specialisti del settore<br />

e non, semplici curiosi ed appassionati di un turismo<br />

“diverso”. Infatti, sarà predisposto un “pacchetto<br />

week-end”, d’intesa con gli operatori turistici della<br />

zona, allo scopo di consentire una partecipazione ampia<br />

ed a prezzi convenienti. L’Amministrazione Comunale<br />

di Leverano, che punta molto sulla manifestazione<br />

per il rilancio economico del settore floricolo,<br />

avrà il vantaggio di potersi avvalere della preziosa<br />

collaborazione dell’ ”Associazione Floricultori Leveranesi”,<br />

formata da giovani ben motivati ed esperti,<br />

da poco cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a, che ha già promesso il massimo<br />

impegno, per il raggiungimento del successo pieno.<br />

In attesa di poter divulgare il programma della manifestazione,<br />

si conferma che, anche questa volta, non<br />

mancheranno patrocini e sponsor di adeguato spessore,<br />

che daranno risorse e blasone a “Note Fior<strong>it</strong>e<br />

2009”, tra i quali Regione Puglia, Camera di Commercio<br />

di Lecce, Provincia di Lecce, ICE (Ist<strong>it</strong>uto<br />

Commercio Estero), che curerà i rapporti commerciali<br />

con l’estero e la stampa internazionale. Info sul portale<br />

ufficiale www.notefior<strong>it</strong>e.com<br />

26 aprile<br />

Aradeo<br />

NON TI CONOSCO PIU’<br />

Ancora un appuntamento da non perdere al Teatro<br />

Comunale “Domenico Modugno” del Comune di Aradeo,<br />

nell’amb<strong>it</strong>o di Colpi di scena 2009- stagione di<br />

prosa. Sul palco salirà la Compagnia Gli Armonauti,<br />

per la regia di Aldo De Benedetti. L’azione si svolge<br />

a Roma in una bella casa signorile, in cui vive una<br />

coppia di alta borghesia con un’affezionata serv<strong>it</strong>ù.<br />

Luisa Malpieri, colp<strong>it</strong>a da un’improvvisa amnesia,<br />

non riconosce più il mar<strong>it</strong>o Paolo, l’avvocato Malpieri,<br />

giovane ed affermato professionista. Viene così<br />

chiamato il dottor Spinelli, luminare e psichiatra rinomato,<br />

che Luisa confonde inaspettatamente per suo<br />

mar<strong>it</strong>o. La storia si dipana attraverso un singolare gioco<br />

a tre: una moglie convincente nel suo gioco di se-<br />

Eventi<br />

duzione del mar<strong>it</strong>o putativo; un mar<strong>it</strong>o che affronta in<br />

modo perfettamente goffo ed imbranato l’imprevisto<br />

dramma, che si abbatte sulla sua brillante esistenza; e<br />

il professor Spinelli ecc<strong>it</strong>ato e piacevolmente imbarazzato<br />

al tempo stesso nel trovarsi di fronte un caso<br />

così interessante. Le cose si complicano ulteriormente<br />

con l’arrivo dall’Inghilterra dell’invadente zia Clotilde,<br />

esuberante scr<strong>it</strong>trice inglese, e di sua figlia Evelina.<br />

L’epilogo sembra in realtà l’unico modo per poter<br />

sciogliere un intreccio fattosi ormai troppo complicato.<br />

Ma il colpo di scena finale, arriva sul pubblico<br />

quando il sipario sta già calando…<br />

Fino al 10 maggio<br />

Novoli<br />

CONCORSO STEFANO COSTA<br />

Anche nel 2009 la sezione di Novoli del Cngei sarà<br />

impegnata nell’organizzazione del Concorso “Stefano<br />

Costa” - Premio Baden Powell. Il Tema dell’edizione<br />

2009 del concorso sarà l’accoglienza, anche per rimanere<br />

in tema con l’attiv<strong>it</strong>à nazionale che andrà a concludere<br />

questo triennio. I lavori di programmazione<br />

sono già stati avviati in novembre con la nomina della<br />

Commissione Giudicatrice. Successivamente, dopo<br />

aver comunicato il tema per l’edizione annuale del<br />

concorso la stessa ha elaborato le tracce di segu<strong>it</strong>o<br />

enunciate su cui andranno a lavorare i partecipanti.<br />

Per la Scuola Primaria il tema è “Il colore come rappresentazione<br />

di accoglienza e conoscenza”, mentre<br />

per la Scuola Secondaria è “L’accoglienza inizia dal<br />

cuore, dall’atteggiamento interiore di disponibil<strong>it</strong>à a<br />

far spazio all’altro, ad accettarlo con la sua storia, per<br />

quello che è”. Anche per questa edizione i numeri sono<br />

incoraggianti: sono già 15 gli ist<strong>it</strong>uti aderenti, ovviamente<br />

la maggior parte di essi vengono dalla Regione<br />

Puglia, ma hanno già partecipato anche Ist<strong>it</strong>uti<br />

di Sondrio e di altre c<strong>it</strong>tà. L’obiettivo è raggiungere i<br />

5000 aderenti, tra scuola primaria e secondaria. La<br />

partecipazione all’iniziativa è completamente gratu<strong>it</strong>a,<br />

non è prevista, infatti, alcuna quota di iscrizione e<br />

sarà forn<strong>it</strong>o tutto il materiale didattico necessario per<br />

l’espletamento della prova. Gli Ist<strong>it</strong>uti aderenti sceglieranno<br />

un giorno, secondo le loro esigenze, nella<br />

settimana tra il 23 e il 28 marzo 2009 per l’espletamento<br />

delle prove. Successivamente tutti gli elaborati<br />

regolarmente sigillati verranno trasmessi alla commissione<br />

giudicatrice che comunicherà i nomi dei<br />

vinc<strong>it</strong>ori nei tempi stabil<strong>it</strong>i. Anche nell’edizione 2009<br />

troverà spazio il Premio “Baden Powell” per la solidarietà,<br />

ideato e promosso dalla Sezione di Novoli del<br />

Cngei int<strong>it</strong>olata proprio a Stefano Costa con la voglia<br />

di conferire un premio a persone, enti, associazioni,<br />

fondazioni, aziende che hanno messo al servizio delle<br />

comun<strong>it</strong>à disagiate la loro attiv<strong>it</strong>à o la loro professione.<br />

Info, dettagli e photogallery sul portale ufficiale<br />

del gruppo, all’indirizzo www.cngeiscosta.org<br />

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marzo - aprile 2009<br />

a cura di<br />

Daniele G. Masciullo<br />

Ciao Giovanni...<br />

Lutto nel mondo sportivo novolese<br />

e del podismo salentino. Lo<br />

scorso 31 gennaio, infatti, ha<br />

perso la v<strong>it</strong>a improvvisamente<br />

Giovanni Riccardi, atleta<br />

60enne dell’Avis Sport di Novoli.<br />

Di lui in molti ricordano le<br />

storiche partecipazioni alla “100<br />

Chilometri del Passatore”, alla<br />

Maratona di Roma, persino a<br />

quelle di New York e Berlino e<br />

al passaggio della torcia olimpica<br />

di Torino 2006 nel Salento.<br />

Tra tutte le gare però Giovanni<br />

ne amava una in particolare,<br />

quella per la v<strong>it</strong>a e per la solidarietà.<br />

Testimone dei valori sani<br />

dello sport, si batteva anche per<br />

aiutare le donazioni del sangue e<br />

rafforzare l’attiv<strong>it</strong>à e il ruolo<br />

dell’Avis nella società. Un<br />

esempio per tutt. Da seguire.<br />

Ciao campione sorridente!<br />

Nel nome dello SPORT PER TUTTI<br />

Presentato l'Osservatorio Provinciale dello Sport<br />

Agire in modo partecipato nella<br />

definizione delle pol<strong>it</strong>iche in<br />

favore del terr<strong>it</strong>orio. Questo<br />

l’obiettivo centrale di tutta l’attiv<strong>it</strong>à del<br />

neonato Osservatorio Provinciale dello<br />

Sport, presentato e sottoscr<strong>it</strong>to il 24<br />

gennaio dalla Provincia di Lecce insieme<br />

al Coni, al Com<strong>it</strong>ato Italiano Parolimpico,<br />

a Comuni di Lecce, Casarano,<br />

Copertino, Galatina, Gallipoli, Nardò,<br />

all’Asl di Lecce, all’Univers<strong>it</strong>à del Salento,<br />

all’Ufficio scolastico provinciale<br />

del Miur di Lecce e alla Consigliera di<br />

Par<strong>it</strong>à della Provincia di Lecce, a testimonianza<br />

di uno “sport per tutti” che si<br />

apre anche e soprattutto al mondo femminile.<br />

Si tratta di uno strumento per le<br />

scelte che tutti i soggetti coinvolti devono<br />

fare in attuazione della legge regionale<br />

“Norme per lo sviluppo dello<br />

sport per tutti”, a propos<strong>it</strong>o della funzione<br />

educativa e sociale dello sport,<br />

delle ricadute sulla tutela della salute,<br />

del benessere psico-fisico, delle relazioni<br />

sociali inclusive e dell’ambiente<br />

urbano e naturale. “La sottoscrizione<br />

di questo protocollo - ha dichiarato<br />

l’assessore provinciale Flavio Fasano<br />

- giunge a conclusione di una serie di<br />

incontri e iniziative volte a mon<strong>it</strong>orare<br />

lo stato di salute dello sport salentino.<br />

Ciò che ci inorgoglisce, inoltre, è il fatto<br />

che il nuovo marchio Salento Face<br />

Sport ora potrà acquistare una specifica<br />

dimensione operativa”. A dirsi soddisfatto<br />

è stato anche il presidente provinciale<br />

del Coni, Antonio Pascali,<br />

che dopo aver concluso lo scorso quadriennio<br />

olimpico, è stato rieletto lo<br />

scorso 9 febbraio alla guida della federazione<br />

per i prossimi quattro anni. “Il<br />

Coni ed il mondo dello sport in generale<br />

nella nostra Provincia - ha aggiunto<br />

proprio Pascali - mer<strong>it</strong>ano una svolta<br />

storica. È necessario superare l’epoca<br />

delle parole in libertà, meglio individuare<br />

obiettivi precisi e programmi,<br />

partendo dalla valutazione obiettiva ed<br />

oggettiva della realtà. Non possiamo<br />

più permetterci il lusso di credere che<br />

lo sport sia un’attiv<strong>it</strong>à secondaria, ma<br />

dobbiamo noi per primi prendere coscienza<br />

del fatto che la materia di cui ci<br />

occupiamo è fondamentale perché può<br />

rendere migliore la v<strong>it</strong>a di tutti”. Tutto<br />

nell’ottica, dunque, dello sport come<br />

servizio sociale che punta a migliorare<br />

la qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a e promuovere non<br />

più la selezione di pochi ma la diffusione<br />

condivisa della pratica.


LECCE, non tira un’aria buona<br />

Mentre a Casarano si sognano i vecchi tempi...<br />

R<strong>it</strong>orna lo spettro retrocessione.<br />

E in molti se<br />

lo aspettavano, anche<br />

perchè il Lecce di Mario Beretta<br />

come obiettivo stagionale<br />

aveva fissato la “salvezza all’ultimo<br />

minuto dell’ultima<br />

giornta”. Che fondamentalmente<br />

rimane l’unico obiettivo<br />

da perseguire nonostante la<br />

lunga striscia negativa dei giallorossi,<br />

capaci di fare explo<strong>it</strong><br />

da 3 punti a Firenze e Siena ma<br />

poi non in grado di portare a<br />

termine alcune v<strong>it</strong>torie importanti<br />

(vedi Chievo, in casa con<br />

il Toro) e finire con l’incanalare<br />

quattro sconf<strong>it</strong>te di fila (in<br />

casa con Inter e Lazio e fuori<br />

dalle mura amiche con Cagliari<br />

e Udinese). Si sapeva anche<br />

che il massimo campionato <strong>it</strong>aliano<br />

è uno tra i più difficili del<br />

mondo e che la formazione salentina,<br />

assente da un po’ di anni<br />

dai grandi livelli, era l’ultima<br />

arrivata e, forse, tra le meno<br />

attrezzate. A poco sono serv<strong>it</strong>i<br />

gli innesti di gennaio (Papadopulos,<br />

Edinho, Papa Waigo).<br />

Lo dimostrano i risultati<br />

uslecce.<strong>it</strong><br />

poco gratificanti e l’assenza di<br />

determinazione sul campo, magari<br />

quella mostrata ad inizio<br />

della stagione. E, di queste<br />

mancanze, se ne sono accorti<br />

tutti: dai tifosi, che ormai sono<br />

in aperta contestazione contro<br />

tecnico e diesse Angelozzi, fino<br />

al presidente Giovanni Semeraro<br />

(che si è detto “deluso<br />

dai calciatori”, ma che ha salvato<br />

mister Beretta dall’esonero).<br />

Una s<strong>it</strong>uazione non proprio<br />

ideale per l’ambiente giallorosso,<br />

specie se poi si considerano<br />

le gare finali ormai alle porte,<br />

che decideranno le sorti della<br />

compagine leccese e la sua permanenza<br />

nella massima serie.<br />

Clima tutto contrario, invece, a<br />

Casarano dove i rossoblù della<br />

Virtus stanno per festeggiare<br />

importanti traguardi. La società<br />

dei fratelli Ivan e Paride De<br />

Masi, infatti, ha già conquistato<br />

la Coppa Italia di categoria e<br />

si accinge a far r<strong>it</strong>orno nel<br />

Campionato Nazionale Dilettanti,<br />

trascinanata da bomber<br />

Alberto Villa (30 goal). Con la<br />

mente ai gloriosi anni della C...<br />

Sport<br />

BASEBALL DI LIVELLO<br />

Matino sede dell’IBAF 2009<br />

G<br />

li occhi del mondo su Matino. Il<br />

“Delle Castelle”, infatti, vivrà a breve<br />

un periodo di florida attiv<strong>it</strong>à e di<br />

importanza strategica per il baseball mondiale,<br />

visto che prima osp<strong>it</strong>erà il secondo girone<br />

della European Cup (dal 31 marzo al 4<br />

aprile) e poi diventerà una delle sedi per la<br />

fase finale dei Campionati Mondiali di Baseball,<br />

che si terranno nel settembre 2009. Il<br />

diamante sud-salentina, sede storica della<br />

Junior Club Matino, farà parte delle 18 sedi<br />

scelte dal Com<strong>it</strong>ato Organizzatore della Italia<br />

2009 Baseball World Cup insieme a Novara,<br />

Bollate, Piacenza, Parma, Reggio<br />

Emilia, Bologna, Verona, Vicenza, Godo<br />

(Ra), San Marino, Macerata, Chieti, Firenze,<br />

Grosseto, Nettuno, Messina e Roma, sede<br />

preposta per la finale del 27 settembre prossimo.<br />

Dopo l’importantissimo traguardo degli<br />

Europei (nel quale si osp<strong>it</strong>eranno le più<br />

forti formazioni d’Europa, v<strong>it</strong>toriose nei<br />

campionati di Olanda, Spagna, Francia),<br />

dunque, un altro irripetibile appuntamento<br />

attende la terra del Basso Salento che da<br />

sempre vive sportivamente intorno a questo<br />

sport. E, come ovvio, c'è grande soddisfazione.<br />

“Questo si preannuncia un anno indimenticabile<br />

– ha dichiarato il Presidente<br />

dello Junior Club, Alessandro De Marco –<br />

sono anni che io ed i miei più stretti collaboratori<br />

investiamo tutte le nostre energie per<br />

valorizzare sempre più Matino e questo<br />

sport. Un altro successo prestigioso – ha<br />

concluso De Marco – anche se questo è indubbiamente<br />

solo il primo passo. Molto altro<br />

dovrà ancora esser fatto per non deludere<br />

le aspettative”. Auguri, da parte nostra!<br />

baseballmatino.com<br />

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