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ANNUARIO

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32 SCOPERTE E SCAVI.-ALESSANDRIA.<br />

4. A qualche metro più in alto dalla tomba precedente si é<br />

esplorata una tomba di fanciullo sepolto in una grossa giarra a due<br />

manici ad arco, (alt. m. 0.80, diam. m. 0.37) cui erano stati tagliati il<br />

fondo e la bocca (fig. 7). Al disopra non v'era altra traccia di<br />

,-" copertura che la terra. La giarra é di argilla<br />

/ ' chiara abbastanza pura. Questo tipo di sepoltura<br />

differisce e deve essere forse anche più antico<br />

di quello entro grossi cilindri di terracotta rossomattone<br />

contrapposti. (Tav. XVI, 1).<br />

\ L_ _ J<br />

Fig. 7.<br />

Tomba a Mustafa Pascià.<br />

Nell'ottobre 1932, in una cava di sabbia in Via<br />

Peghini a Mustafa Pasci à, si incontrô per caso<br />

un monumentino funerario in forma di edificio<br />

rettangolare, costruito con un conglomerato di<br />

pietre, sabbia e terra e accuratamente rivestito<br />

all'estemo di un fine strato di stucco bianco.<br />

A m. 1,30 sotto il piano di posa del monumentino<br />

si apriva la fossa (lungh. m. 2, largh. 0.80, alto<br />

0,80) in cui si è trovato il cadavere racchiuso<br />

in due grossi cilindri di terracotta contrapposti.<br />

Attomo sono stati raccolti numerosi bottoncini<br />

di vetro e alcune foglioline artificiali di bronzo<br />

dorato. Il cadavere risultava collocato in leggero<br />

pendio. La forma del monumentino mi risulta<br />

nuova. Esso rappresenta un edificio rettangolare<br />

(alt. 0,85, largh. 1,10, lungh. 0,90) con una delle facce brevi coperta<br />

da una decorazione a bugne. Questa faccia era compresa fra due<br />

lesene lisce sormontate da capitelli a motivi floreali non bene<br />

determinabili ; nella parte superiore al centro si apriva una<br />

nicchietta rettangolare (alt. 0,29, largh. 0,19, prof. 0,09), con architrave<br />

liscio in alto, due pilastrini anch'essi lisci ai lati, e un lungo<br />

blocco a bugnato in basso. La disposizione delle bugne era molto regolare.<br />

Quantunque la parte superiore fosse già quasi totalmente<br />

distrutta al momento della scoperta, si riconoscevano sui lati lunghi<br />

due sottili strisce in ripiano e l'inizio di una copertura, non sappiamo<br />

se a botte 0 a spioventi, ma più probabilmente dell'una che dell'altra<br />

forma. (Tav. XVII, 1).<br />

Ci mancano elementi sicuri per la datazione, ma con ogni probabilità<br />

la tomba appartiene alla prima età romana. Non mi consta<br />

che ne siano state trovate altre uguali ad Alessandria. Essa viene a<br />

trovarsi in quella località presso i Castra Romanorum dove la scoperta<br />

di alcune statue di sacerdotesse di Iside à fatto pensare all'esistenza<br />

di un santuario di Iside con piccolo centro abitato. (1) Ma sopratutto<br />

va qui ricordato che la nostra tomba si trovava a non molta distanza<br />

dalla proprietà Peghini nella stessa strada dove nell'anno 1928<br />

fu scoperto un nucleo di tombe, la cui forma e la cui decorazione,<br />

dipinta questa anzicchè in plastica, ricordano la tomba scoperta<br />

(1) Cfr. Breccia, Alexandrea ad Aegyptum (1914) p. 73 e Le Mus ée Gr. Rom. 1925-31 pp. 20 e 23.

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