ANNUARIO
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SCOPERTE E SCAVI.-ISPETTORATO.<br />
Si tratta di un ipogeo con pozzo centrale di accesso, e due camere<br />
sepolcrali. (Tav. XXI e fig. 9). Il pozzo aveva un'apertura quadrangolare<br />
a grossi blocchi, più 0 mena rozzamente tagliati, sovrapposti;<br />
esso si apriva al disopra di un vestibolo rettangolare, che immetteva<br />
sui due opposti lati a due veri e propri vestiboli antistanti alle<br />
camere sepolcrali, Queste erano di forme e grandezza diverse.<br />
La camera A, più piccola e più sviluppata nel senso della larghezza,<br />
conteneva tre loculi che si aprivano a circa 60 cm. dal suolo su<br />
due dei lati. La camera B, più lunga e più stretta, conteneva<br />
invece 7 loculi che si aprivano a livello dei pavimento, e che<br />
erano preceduti da un pozzetto praticato sul pavimento stesso, e un<br />
loculo che si apriva, come quelli della camera 1, a poca altezza dal<br />
pavimento. Solo la camera A presentava la copertura leggermente a<br />
volta. A detta dei miei informatori del posto, la tomba si sarebbe<br />
trovata già violata. I loculi erano originariamente chiusi da lastre<br />
sovrapposte; noi vi abbiamo trovato le ossa rimescolate e qualche<br />
avanzo di casse di legno, nonchè resti numerosi di involucri di<br />
mummie, alcuni dei quali con tracee di doratura. Nel terreno di<br />
scarico, presso l'ingresso della tomba si trovavano ancora frammenti di<br />
grossi anforoni di argilla rosata senza decorazione, un frammento di<br />
fondo di un grosso piatto di terracotta ricoperto di vemice nera e<br />
con fiorellini impressi al fondo. Gli oggetti che pubblico a Tav. XXI<br />
ci sono stati consegnati come raccolti durante 10 scavo; si tratta di<br />
una lucemetta a due becchi di argilla ricoperta di rossa nella parte<br />
superiore (diam. 0,065), di una lucemetta a un becco della stessa<br />
argilla annerita (diam. 0,050), di un'altra lucemetta di argilla color<br />
naturale con manico e corpo a rete di piccoli scacchi a rilievo, ramo<br />
con bocciolo all'estremità deI beccuccio e fiore sull'attacco del manico<br />
(diam. 0,063), e di un vasetto fusiforme di argilla pura ricoperta di<br />
un sottile strato di colore rossa (alt. 0.17).<br />
Disposto intomo alla bocca del pozzo si riconosceva chiaramente<br />
un grosso anello di pietre sovrapposte, che limitava verosimilmente in<br />
origine una specie di tumulo elevantesi sull'ipogeo (Tav. XXI, 1). La tomba<br />
deve appartenere alla fine dell'età ellenistica ed essere stata ancora impiegata<br />
al principio dell'età romana. In una breve esplorazione nei prossimi<br />
dintorni della tomba visitata abbiamo incontrato tracee di edifici<br />
rettangolari affioranti sul terreno e di altri ipogei analoghi a quello<br />
descritto, forse ancora intatti; perci ô, e data l'epoca abbastanza antica<br />
della tomba, non si è mancato di segnalare il sito come un interessante<br />
terreno di ricerche alla Direzione Generale del Servizio delle Antichità.<br />
Non bisogna dimenticare che siamo a poca distanza da El Hammam,<br />
che corrisponderebbe, secondo alcuni, all'antica Halmyrae.