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ANNUARIO

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34 SCOPERTE E SCAVI.-ALESSANDRIA.<br />

brevi del sarcofago. Le due figure dei centro sono quelle di una<br />

Menade e di Dioniso . La Menade, con capelli annodati sulla<br />

fronte, vestita di un leggero chitone con apoptygma accompagna il<br />

suono di un crotalo che stringe fra le mani inchinando la testa a<br />

destra e col movimento dei corpo, intomo a cui s'agitano i veli<br />

leggeri delle vesti. Dioniso é rappresentato secondo il diffuso schema<br />

statuario, nudo con la mana sinistra poggiata al tirso, la destra<br />

abbassata con Kantharos, verso cui una pantera accosciata ai piedi<br />

del dio voIge la testa sollevando la zampa destra. ( 1)<br />

Su ciascuno dei lati brevi é una ghirlanda compresa fra le<br />

Nikai della faccia anteriore e due bucrani situati aIle estremità del<br />

lato posteriore. Anche qui nel campo é un mascheroncino muliebre<br />

e in basso pende un grappolo d'uva coperto da una foglia di vite.<br />

Nel lato posteriore restano soltanto in basso le estremità dei tre<br />

grappoli che pendevano dalle tre ghirlande.<br />

Ipogei Romani nella Necropoli Occidentale.<br />

Nel dicembre 19 32, scavandosi al Wardian il terreno per la<br />

costruzione di un nuovo immobile all'angolo NO dell'incrocio fra<br />

le strade N. 2171 e N. 2150, s'incontr ô un vano di accesso ad una<br />

grande camera sepolcrale scavata nella roccia (Tav. XVIII, B, 1) sulle<br />

cui pareti erano aperti, in due file, 18 loculi di forma sempice<br />

rettangolare. La camera era ingombra di terra, e i loculi apparivano<br />

violati ; alcuni saggi praticati nelle immediate adiacenze, ci condussero<br />

in una altra camera sepolcrale alla quale si accedeva da una sorta di<br />

atrio, in comune con la camera 2 (quasi interamente franato) e sulla<br />

cui parete di fondo si aprivano sei loculi disposti in due file. Le<br />

camere 1 e 2 facevano evidentemente parte di un unico ipogeo.<br />

Adiacente a questo, dalla parte E trovavasi un secondo ipogeo<br />

di cui abbiamo rintracciato la scala di accesso che metteva in un<br />

piccolo atrio coperto ; nel fondo di questo, di fronte alla scala, si<br />

apriva un vano comprendente uri'ampia cassa funebre, delimitata sul<br />

davanti da un muretto di blocchi di calcare intonacato e dipinto<br />

(tracce di colore rosso) ; questo vano aveva la copertu ra a volta.<br />

Sul lato 0 dell'atrio e al livello del pavimento, si aprivano due<br />

grandi loculi; ne] lato orientale franato, ma che sembrava immettere<br />

in un altro ambiente, non si é potuto riconoscere che la presenza<br />

di un sol loculo. Anche questo secondo ipogeo era stato precedentemente<br />

violato; esso non offre nessun carattere peculiare; à elementi<br />

ereditati evidentemente dalla tradizione degli ipogei ellenistici. Di tipo<br />

analogo é la tomba della necropoli occidentale con grande conchiglia<br />

ne] vano con la cassa funebre, ricomposta nel giardino del Museo.<br />

(1) Esistono nel no stro M useo anche altri esempi di sarcofag de lla stessa classe, decorati con figurine<br />

prese a prestito dalla statuaria e rapprescntate su piccole basi (cfr. il D. II68 pubblicato dal v. Bissing in<br />

Arch. Anz. 1901, p . 206 e dal Breccia in Le Mu sée Gr.-Rom. 1922-23, p. 10 ).

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