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capitolo 4

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ta sul neutro di Caselle di Sommacampagna domenica 28 aprile 1968, termina col successo dei<br />

sambonifacesi per 2-1 dopo i tempi supplementari. La stessa squadra Allievi nel periodo autunnoinverno<br />

aveva partecipato alla fase zonale del campionato Juniores CSI, classificandosi al quarto<br />

posto, in preparazione al torneo Allievi. Allenatore di questa squadra fortissima è Agostino Bissoli,<br />

mentre l’elemento di maggior caratura tecnica è la mezzala Francesco Rossato.<br />

I Giovanissimi A, secondi nella fase zonale CSI, nel primo turno delle finali superano il Cadidavid<br />

(0-0 e 2-1), ma negli ottavi si trovano di fronte la corazzata Fiumeter di Verona. Lo squadrone<br />

cittadino, che si laureerà per la terza volta consecutiva campione provinciale, perde l’unico<br />

punto di tutta la stagione proprio nella gara di andata a Povegliano terminata 1-1; nel ritorno<br />

non c’è storia e con un perentorio 4-0 si vendica dell’”affronto”.<br />

I Giovanissimi B si classificano all’ultimo posto del girone di Villafranca. Entrambe le compagini<br />

di questa categoria sono preparate da Renato Gelio (el Geo) coadiuvato in panchina da<br />

Guido Fratton.<br />

C.S.I. GIOVANE<br />

POVEGLIANO -<br />

GIOVANISSIMI “B” -<br />

1967/68<br />

In piedi da sinistra: Ivo<br />

Vantini, Renzo Cazzador,<br />

Giorgio Prando, Adriano<br />

Sorio, Luigi Pomari, Lucio<br />

Caldana. In ginocchio da<br />

sinistra: Giuliano Perinon,<br />

Renzo Montresor, Adriano<br />

Ramanzini, Luciano<br />

Mengali, Roberto Turato.<br />

Si noti l’abbigliamento<br />

casual, non griffato!<br />

Sull’altra sponda, nell’ASC Povegliano è in atto un profondo cambiamento, ad iniziare dall’addio<br />

di Pino Benato. Difficile e per certi versi inspiegabile comprenderne i motivi. Una certa<br />

reticenza dei protagonisti del tempo non aiuta a descrivere l’evolversi dei fatti. Sibillinamente lo<br />

stesso Benato afferma: «Ho sempre fatto calcio con passione e dedizione senza secondi fini, ma<br />

non ho mai accettato intromissioni esterne, specialmente se di stampo politico». È altresì vero che<br />

Benato stesso, personaggio accentratore e decisionista, mal sopporta un ridimensionamento delle<br />

sue funzioni causato dall’entrata di nuovi dirigenti e dal consolidarsi del potere di altri. Con lui<br />

se ne va anche il suo braccio destro Bruno Montresor, che immediatamente va a rinforzare le fila<br />

della neonata Giovane Povegliano.<br />

Gli elementi per ricostruire gli ultimi tre anni di vita societaria sono alquanto lacunosi e non<br />

consentono di dipanare una matassa abbastanza confusa e pressoché priva di documentazione di<br />

riscontro disponibile. A ciò si aggiunga che le nebulose e turbolente vicende societarie di questo<br />

triennio si intrecciano con la controversa situazione politica del tempo in paese.<br />

Nell’immediato, il presidente Gianni Benato si trova ad affrontare il non facile problema della<br />

disponibilità di un campo di gioco. Nonostante i rapporti tesi con l’altra associazione, riesce a trovare<br />

un accordo per disputare sul nuovo impianto parrocchiale le gare interne, calendarizzate in<br />

alternanza dalla Federazione Calcio, concedendo alla controparte l’uso degli spogliatoi comunali<br />

la domenica pomeriggio.<br />

A completare questo quadro allarmante cominciano a manifestarsi le prime difficoltà ad allestire<br />

una squadra giovanile per carenza di organico.<br />

I risultati della stagione non sono esaltanti: la Prima Squadra ottiene un discreto quarto posto<br />

92 NASCE LA C.S.I. GIOVANE POVEGLIANO E MUORE L’A.S.C. POVEGLIANO (1967-1970)

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