Giugno - Luglio - Agosto 2011 - Costa Etrusca

Anno 50 - n. 9 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno 

Periodico di informazione, attualità, cultura 

giugno - luglio - agosto 2011 - n. 9 - copia omaggio 

1962-2011 

cinquant’anni insieme 

estate

Talk Show esclusivi con importanti ospiti 

del mondo della politica, giornalismo, 

spettacolo, cultura e sport. 

Servizio ristorante, enoteca, bar, gelateria 

e merchandise all’interno dell’arena 

Apertura cancelli: 19.30 

Orario di inizio spettacolo: 21.30

4 giugno - luglio - agosto 2011 

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6 

giugno - luglio - agosto 2011

Quest’estate 

8 Bolgheri Melody, pronti per il bis di Andrea Berti 

9 Editoriale di Ivio Barlettani 

10 Salmastro di Giampaolo Talani 

11 Nota politica di Stefano Sanna 

12 Quel muro non è mai caduto di Gordiano Lupi 

13 Le due poltrone di Tortolini di Giuliano Parodi 

15 Quel porto milionario di Stefano Sanna 

16 Agroppi, l’uomo che litiga con il potere di Francesca Lenzi 

20 Aldo, chiaro, ironico e corrosivo di Gianni Minà 

22 Fatti & persone (Lucchini, stop alle polveri) 

23 Fatti & persone (Magona: 120 anni di storia) 

24 La palla di vetro: proiettati nel futuro di Silvano 

26 Davide Bedini e le sue foto di Pierluigi Galassi 

28 Oriano Ottanelli, l’uomo che amava il mare di Corto Maltese 

30 Fiera Mostra Economica, al via la 40ª edizione 

31 Il nuovo Supercasa Bucciantini 

33 Talani e Bertelli alla Biennale di Venezia 

34 Speciale 50 anni di Costa Etrusca 

34 Quel brindisi a Baratti e poi… il via di Franco Biegi 

35 Gli auguri al giornale dal presidente della Repubblica 

36 Spirito toscano, ricco di idee di Fabio Canessa 

37 Rossellini, maestro del cinema 

39 11 luglio 1962, nasce Costa Etrusca di Ivio Barlettani 

40 Il saluto del vescovo Carlo Ciattini 

41 Sfogliando il giornale, cinquanta anni di sport 

42 Il “fenomeno” Telepiombino 

43 “Un giorno… insieme” e Personaggio dell’anno 

44 Quel forte vento sulla Lucchini di Mauro Sozzi 

45 I giovani e il bisogno d’attenzione di Giada Pinna 

45 Piombino è anche bella di Fabio Baldassarri 

45 I “girini” in piazza Bovio 

47 Tra storia e territorio di Mauro Carrara 

48 Relax di Paolo Pachi 

49 Satira politica 

51 Prova costume: i segreti di Allegra Ciaponi 

52 Diritto a una vita dignitosa di Roberto Guerrieri 

54 Quell’emozione che fa vibrare il cuore di Delia Demma 

56 Il mistero di quella medaglia di Giuseppina Toncelli 

57 Dalla cambusa di Ugo il Nostromo di Emilio Guardavilla 

58 Tante bandiere blu per noi 

59 Quel giro e… i bomboloni di Mauro Sozzi 

60 La parola ai lettori 

62 Campiglia, iniziative di classe 

63 Quella forza morale del vecchio Pci di Vittore Rossi 

64 Riflessioni di un pescatore piombinese di Francesco Pampana 

www.costaetrusca.net 

Anno 50 - n. 9 

giugno - luglio - agosto 2011 

Periodico trimestrale 

di informazione, 

attualità, cultura 

Direttore responsabile 

Ivio Barlettani 

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Coordinatore redazionale 

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7 

Direzione, redazione, pubblicità 

Corso Italia 95 - Piombino 

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n. 167 in data 4/7/1962 r.s. 

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Opus Piombino 

Stampa 

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Tivoli Terme (Roma) 

Gli articoli firmati 

o con pseudonimo riflettono 

unicamente le opinioni dell’autore 

Chiuso in tipografia, 

27 maggio 2011 

dal 1962 il giornale 

della nostra terra


di Andrea Berti 

Bolgheri Melody sogna 

il Presidente della 

Repubblica Giorgio 

Napolitano. Già, un sogno, ma 

anche i sogni a volte si avverano. 

Se ne riparlerà nel 

2012, tra un anno, ma qualcosa 

dietro le quinte di Bolgheri 

Melody si sta già muovendo. 

Intanto il festival bolgherese 

è pronto a far sognare 

il pubblico dell’Arena 

Mario Incisa della Rocchetta 

a San Guido di Bolgheri 

che tra luglio ed agosto potrà 

godersi un cast di artisti di livello 

internazionale. Non solo 

vino e prestigiose etichette, 

riconosciuto e apprezzate 

in tutto il mondo, la Costa 

degli Etruschi si appresta a diventare 

una delle capitali 

mondiali dell’intrattenimento 

all’aperto. A svelare il Bolgheri 

Melody è il coordinatore 

generale del Festival Luciano 

Ghironi. 

Ghironi, si annuncia una 

nuova esaltante stagione per 

Bolgheri Melody? «È naturalmente 

l’auspicio. La prima 

edizione è stata un successo 

oltre ogni aspettativa; la gente 

ha apprezzato, e lo dimostrano 

i numeri: quasi 30mila 

spettatori arrivati da tutta Italia. 

Un successo clamoroso 

che ha portato tantissime persone 

a scoprire la nostra terra 

e a vedere per la prima volta, 

con i propri occhi, il Viale 

dei Cipressi. Ripetersi è 

sempre molto difficile, e di 

questo ne siamo consapevoli, 

ma il cartellone che stiamo 

definendo sarà all’altezza delle 

aspettative del pubblico e del 

territorio. Sono sicuro che sarà 

la stagione della conferma: 

Bolgheri diventerà presto 

uno dei principali eventi all’aperto 

live italiani». 

Due esclusive musicali, danza: 

cos’altro ancora? «La 

musica e la danza sono l’anima 

di Bolgheri Melody. Sono 

due dei generi più amati dal 

pubblico. Ed anche quest’anno 

abbiamo puntato su due 

grandissimi interpreti del panorama 

internazionale: Gianna 

Nannini che nell’Arena 

Mario Incisa della Rocchetta 

terrà l’unico concerto estivo nel 

nostro Paese e, Bryan Ferry, 

un’icona di livello mondiale. 

Ma il cartellone degli eventi sarà 

caratterizzato per la varie- 

Luciano 

Ghironi 

BOLGHERI MELODY PRONTI PER IL BIS 

tà dei generi e per il coraggio 

di proporre appuntamenti originali: 

abbiamo per esempio 

inserito un classico del repertorio 

operettistico mondiale 

come La Vedova Allegra 

con Orchestra e Coro. Ma 

non è finita qui. Ricordo anche 

gli spettacoli di danza del 

Corpo di Ballo del Teatro alla 

Scala di Milano, il Sogno di 

una notte di mezza estate e la 

prima mondiale della compagnia 

di ballo del Teatro Comunale 

di Firenze “Maggio 

Danza” ballata su musiche 

dei Genesis». 

Il progetto Bolgheri Melody 

va al di là dello spettacolo? 

«Sì, è vero. È un progetto che 

coinvolge tutto un territorio, e 

un sistema di attori, pubblici 

e privati, che collaborano e 

lavorano all’unisono per creare 

condizioni economiche. 

Bolgheri Melody non significa 

Arena Incisa della Rocchetta: le stelle 

Danza, musica e grande spettacolo sul palcoscenico dell’Arena 

Mario Incisa della Rocchetta. Arriva il Corpo di 

Ballo del Teatro alla Scala di Milano con “Sogno di una 

notte di mezza estate” (9 luglio) e la prima mondiale, ancora 

tutta danzata, della Compagnia del Maggio Danza 

“The Genesis Ballet” (16 luglio) sulle musiche dei Genesis. 

Imperdibili gli eventi musicali: Raphael Gualazzi (13 

luglio), Modà (21 luglio), Bryan Ferry (28 luglio) e l’attesissimo 

concertone di Gianna Nannini (30 luglio) campione 

d’incassi e di applausi. Ci sarà anche la comicità di 

Giorgio Panariello con il nuovo show “Panariello non esiste” 

(23 luglio). Non mancherà il “Bolgheri Melody 

Award”, il premio ideato dai produttori di vino Doc di 

Bolgheri. Per informazioni, programma, orari e prezzi: 

www.bolgherimelody.com 

solo vendita dei biglietti, non 

è un’operazione fine a se stessa. 

Bolgheri Melody accende 

tutto un indotto fatto di strutture 

ricettive, ristorazione, 

mobilità e quanto altro. Bolgheri 

Melody vuole essere un 

pretesto aggiuntivo, insieme alla 

storia e al prestigio dei nostri 

vini, alla magia della Costa 

degli Etruschi, per far scegliere 

al turista la nostra terra». 

Fondamentale resta, al di 

là degli spettacoli, la liason 

con i viticoltori? «Massimo 

Guantini e Sauro Scalzini hanno 

immaginato Bolgheri Melody. 

I viticoltori si sono impegnati 

fortemente per realizzarlo. 

Basti pensare all’Arena, 

porta il nome di Mario Incisa, 

padre del “Sassicaia”, e 

al coinvolgimento di due personaggi 

straordinari della nostra 

storia: il marchese Nicolò 

Incisa e il conte Gaddo che 

cura gli sponsor ed è stato 

determinante per far decollare 

l’appuntamento. Ma dietro 

Bolgheri Melody ci sono 

tutti i viticoltori di Bolgheri e 

dintorni. Bolgheri Melody è 

una creatura di una comunità 

straordinaria che sa essere 

lungimirante». 

Qualche anticipazione? «I 

talk show televisivi che potranno 

essere visti anche da casa 

in diretta su Sky. Una novità 

che ha l’obiettivo di elevare 

la proposta culturale di 

Bolgheri Melody».

di Ivio Barlettani 

Costa Etrusca festeggia 

oggi i suoi Cinquanta 

anni di vita. Mezzo secolo 

da quella notte del 

lontano 11 luglio 1962 

in cui la rotativa dello 

storico Telegrafo (del 

viale Alfieri di Livorno), 

cominciò a sfornare 

le prime copie del 

giornale di Piombino. 

La gente accolse con 

interesse l’iniziativa editoriale 

e fu subito successo. 

Col passare del 

tempo tanti i servizi, le 

inchieste, le tavole rotonde, 

i dibattiti affrontati 

andando a conquistare 

sempre più il cuore 

dei piombinesi e di 

tanti lettori della Val di 

Cornia. 

Poi negli anni Settanta-Ottanta 

il “fenomeno” 

Telepiombino nato dalla 

testata e realizzato 

dalla redazione di Costa 

Etrusca. L’emittente via 

cavo di Piombino (seconda 

in Italia dopo Telebiella), 

ottiene consensi 

e simpatia. Sui tetti 

della città spuntano 

come i funghi le anten- 

La lunga notte del '62 

ne e i cavi per collegarsi 

dalle case con gli studi 

di Salivoli. Ogni giorno, 

per diversi anni, Telepiombino 

mette in onda 

tutto quanto è possibile 

trasmettere. Il successo 

è strepitoso. 

La stampa internazionale 

dedica spazio e risalto 

all’iniziativa. Peppo 

Sacchi (colui che inventò 

Telebiella), il compianto 

Enzo Tortora, 

l’avvocato Dall’Ora e 

chi scrive, costituirono 

il primo comitato italiano 

per la liberalizzazione 

delle frequenze 

televisive. Dopo tante 

estenuanti battaglie cade 

il monopolio Rai e sul 

cavo cade anche il governo 

Andreotti. L’Italia 

apre il sipario alle televisioni 

“libere”. 

Il cammino di Costa 

Etrusca non è stato tutto 

rose e fiori. Ci sono 

state anche alcune interruzioni 

delle pubblicazioni 

dovute a svariati 

motivi. La penna 

però non è stata mai de- 

posta e dalle “cadute” 

siamo sempre risorti con 

maggior lena ed entusiasmo 

nel comune interesse 

dei lettori e della 

nostra terra. 

Tante le iniziative messe 

in cantiere dal giornale 

nel mondo dello spettacolo, 

del sociale e dello 

stare insieme. Prima 

fra tutte il “Picnic dell’amicizia” 

(agosto 1964) 

con quattromila persone 

in festa all’interno 

della “vietata” pineta di 

Baratti. Poi le “Serate di 

festa” all’ Odeon, i veglioni 

di carnevale al 

Metropolitan con Cicciolo 

che torna a sfilare 

per il carnevale dei “poveri”. 

Sul palco dello stadio 

Magona migliaia e migliaia 

di persone applaudono 

le star del momento: 

dalla giovanissima 

Nada al già affermato 

Albano. Poi Caterina 

Caselli, I Nomadi, 

Rita Pavone, l’Equipe 

84, Riccardo Fogli, 

Gianni Morandi e tanti 

9 

altri ancora. 

Ma basta con i nostalgici 

ricordi. Dal formato lenzuolo 

Costa Etrusca 

cambia pelle e passa alla 

rivista (quella che 

avete fra le mani e state 

sfogliando ora) con 68 

pagine tutte a colori. È 

distribuita gratuitamente. 

Le prime copie vanno 

agli studenti e agli insegnanti. 

È inviata a tutti 

i vecchi abbonati sparsi 

nel mondo. Potete trovarla 

nei centri di maggiore 

aggregazione sociale, 

nella nostra redazione 

di corso Italia e richiederla 

al vostro edicolante. 

E così Costa Etrusca, 

grazie agli inserzionisti 

e a qualche sponsor 

(che condividono con 

noi lo spirito dell’iniziativa), 

raggiunge oggi 

i lettori di una vasta platea 

in tutta la provincia 

di Livorno. 

Dalle 1000 copie del 

1962 siamo oggi alle 

oltre 10mila copie di tiratura. 

E tanti altri sono 

i nostri progetti. Ma ne 

parleremo in altri momenti. 

INSERZIONISTI: Acqua & Calore di Pistolesi 44; Acquanauta di Carlo Valdisalici 59; Altamarea Abbigliamento 

40; Asiu 68; Assicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 61; Assicurazione Unipol 

(Carlo Lami) 15; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 67; Bar La Fontana 63; Berrighi Costruzioni 

50; Body Line Palestra 64; Bolgheri Melody 2; Calidario Terme Etrusche 6; Cargo Abbigliamento 

31; Comune Campiglia Marittima 19; Consorzio Balneare Costa Est Piombino 46; Consorzio Balneari 

Sabbia Etrusca San Vincenzo 58; Coop Unicoop Tirreno 66; Dal Pont Movimentazione Terra 56; Edicola 

Tabaccheria di Rita & Paolo 51; Edilcoop Fiorenzani 38; Eni Enipower 3; Eni Energy Store 3; Falesia 

Srl Prodotti Siderurgici 32; Fiera Mostra Economica 14; Gioielleria Rosignoli 21; Grassi Arredamenti 

17; Hotel Centrale 51; Il Paradisino Beach 29; Il Peschereccio (Francesco Pampana) 12; Lampogas Tirrena 

33; Martini Professionale 57; Mobo Impianti 6; Misericordia Piombino 53; Natalini Estintori 38; 

Novasol 65; Park Albatros 62; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 4; Pizzeria Ristorante Elena 31; Ristorante 

Balestra Terra e Mare 65; Ristorante La Rocchetta 10; Ristorante Otello 60; Ristorante Zanzibar 

59; Supercasa Bucciantini 5; Tabaccheria Magnani 13.

10 


Estate alle porte, operatori 

estivi sulle porte, turisti 

e bagnanti davanti alle 

porte e profughi sempre più numerosi 

già da tempo oltre le porte. 

L'importante è che ognuno 

svolga il proprio ruolo da professionista 

e con onestà su questo 

palcoscenico estivo, persino 

i profughi che se avessero 

potuto scegliere avrebbero certo 

preferito una parte diversa, e 

noi ben volentieri li avremmo 

accontentati. Ma che si faccia 

ben attenzione a sistemare dignitosamente 

tutti loro senza però 

confonderli con i bagnanti, 

perchè se si vanno a vedere certe 

stanze che ancora si ha il coraggio 

di affittare in estate a questi 

ultimi, il dubbio viene, aggravato 

anche dal fatto di certe dichiarazioni 

sospette, inesatte e tendenti 

al ribasso del listino prez- 

salmastro 

di Giampaolo Talani 

Estate: operatori, 

bagnanti e profughi 

zi di alcune categorie di accoglienza 

turistica al solo scopo di 

attirare il bagnante, comunicate 

e purtroppo pubblicate sui 

giornali. 

Allora i ruoli sul palco rischiano 

di confondersi pericolosamente, 

ed i poveri profughi che 

siamo costretti ad accogliere e che 

ci fanno tanta paura (spesso 

ospitati meglio di molti bagnanti) 

rischiamo di diventare tutti noi, 

operatori e villeggianti, vittime 

di noi stessi, della nostra povera 

professionalità e di una sempre 

più devastante furberia, mentre 

tutto attorno sempre più cineserie 

autorizzate e venditori incontrollati 

ci stanno pian piano 

sbattendo fuori dalla porta. Ma 

una volta divenuti profughi il 

problema più grosso sarà che a 

"noi" non ci accoglierà proprio 

nessuno!

Nota 

politica 

di Stefano Sanna 

La discussione per la 

costruzione dell’autostrada 

tirrenica ha ripreso 

vigore. Continua ormai 

da 43 anni. Forse non tutti 

sanno che per costruire l’intera 

autostrada del Sole da 

Milano a Napoli, circa 800 

km., con innumerevoli viadotti 

e gallerie, furono impiegati 

meno di nove anni. E’ 

stato calcolato che 15 anni di 

ritardi nella costruzione dei 140 

km. toscani della Rosignano- 

Civitavecchia equivalgono a 

mancati benefici per 5 miliardi 

di euro attualizzati, il doppio 

del costo di costruzione. 

Lo scontro per lungo tempo 

è stato sul tracciato, questo 

scoglio fu superato scegliendo 

di ampliare la superstrada 

ex Aurelia. Il Cipe 

ha infine accettato il progetto 

risolvendo i problemi finanziari 

con la concessione 

alla SAT, la quale finanzierebbe 

l’opera recuperando 

poi i costi con il pedaggio. 

Ora la diatriba si è riaperta 

tumultuosamente intorno alle 

opere collaterali, ai collegamenti, 

alle opere compensative, 

alle esenzioni sul pedaggio. 

Tutti vogliono l’autostrada 

gratis anche se 

tutti sanno che non c’è altro 

modo per pagarla. Se 

si prendono una per una le 

diverse rivendicazioni che 

avanza ogni comune e le 

due provincie di Li e Gr, 

prescindendo ognuna dalle 

altre e tutte dal contesto generale, 

si possono trovare 

ragionevoli motivi di apprezzamento. 

Il contesto però 

esiste. L’autostrada va 

fatta e va fatta subito. La cosa 

più clamorosa è l’incapacità 

di trovare una necessaria 

sintesi politica. Va 

bene evidenziare le diverse 

esigenze ma ora bisogna 

concludere. 

Si demandi alla Regione, 

al Presidente Rossi, il compito 

di formulare una proposta 

definitiva e poi la si 

deve accettare da parte di 

tutti e lavorare per realizzarla. 

Nuovo porto turistico 

per 800 posti barca 

Si stanno espletando le procedure 

per la costruzione di 

un nuovo porto turistico a 

Piombino: 800 posti barca e 

oltre 100 milioni di investimento. 

Si è riacceso il dibattito 

fra i favorevoli e i contrari, 

ma sono tutti “osservatori 

esterni”. 

Mancano gli interlocutori 

più importanti, gli imprenditori 

locali. Coloro che potrebbero 

e dovrebbero essere 

i soggetti coinvolti dalle 

attività indotte dal porto. 

Soprattutto quegli imprenditori 

che potrebbero intervenire 

per sviluppare il polo 

della nautica. Esistono già 

alcune attività embrionali. 

Possono svilupparsi? Come 

possono essere incentivate e 

promosse? Ci sono imprenditori 

capaci di farlo? I nostri 

imprenditori avranno sicuramente 

delle opinioni, 

degli interessi e delle aspettative. 

Forse le esprimono in 

sedi riservate. Sarebbe però 

più utile che facessero conoscere 

pubblicamente le loro 

opinioni. Potrebbero contribuire 

a far crescere la cultura 

imprenditoriale dei nostri 

territori. 

Lucchini, ben vengano 

gruppi stranieri 

Per le acciaierie Lucchini 

non si vedono ancora soluzioni, 

anzi, le cose stanno 

peggiorando ogni giorno 

nonostante il settore siderurgico 

abbia già agganciato la 

ripresa. Piombino è il secondo 

polo siderurgico nazionale, 

si producono 2,5 milioni 

di tonnellate di acciaio da 

altoforno, non da forni elettrici. 

Bisogna sapere se questa 

produzione è strategica 

per l’Italia. Se non lo è lo si 

Decaduto il piano Città Futura 

La Regione ha dichiarato decaduto il finanziamento 

che era stato assegnato per il Piuss di Città Futura. 

Il comune di Piombino e la regione Toscana 

hanno quindi concordato una rimodulazione dei 

finanziamenti per il Piano integrato urbano di sviluppo 

sostenibile (Piuss). Con la nuova strategia si 

opera una diversa allocazione delle risorse volta a 

velocizzare le capacità di spesa e ad utilizzare le 

nuove norme del Patto di stabilità, dando priorità 

alla componente ambientale degli investimenti. 

L’assessore regionale alle attività produttive, Gianfranco 

Simoncini, ha assicurato che: «a breve la 

Regione delibererà un Progetto Piombino con una 

serie di interventi che riguarderanno il territorio, 

le industrie e l’ambiente». Un primo finanziamento 

di 1,5 milioni di euro è gia stato predisposto per 

l’attuazione del Protocollo Dalmine. 

11 

dica e si cerchino altre soluzioni. 

Ma se si ritiene ancora 

utile la produzione di 

Piombino bisogna collocare 

le acciaierie in un gruppo siderurgico 

internazionale capace 

di gestirle, programmandone 

gli investimenti 

necessari. In Italia c’è solo il 

gruppo Riva, ma forse gli 

bastano gli impianti di Taranto. 

Ovviamente sarebbe 

ridicolo accampare nazionalismi 

obsoleti, un grande 

gruppo anche straniero andrebbe 

benissimo. Il più 

prossimo e capace di utilizzare 

sinergie immediate è la 

ArcelorMittal (ex Magona). 

Anche altri potrebbero andar 

bene, i cinesi per esempio. 

Appare comunque chiaro 

che queste dimensioni del 

problema possono essere affrontate 

solo nell’ambito di 

una strategia di politica industriale 

del governo. Il governo 

purtroppo non c’è. Le 

autorità locali e regionali 

non possono sostituirsi al 

governo, dovrebbero però 

incalzarlo con convinzione. 

Non ci sono alternative parziali. 

Se cade il polo siderurgico 

a ciclo integrale non 

sono agevoli, nè economiche, 

conversioni al forno 

elettrico. Una chiusura delle 

acciaierie Lucchini trascinerebbe 

con sé anche gli stabilimenti 

ArcelorMittal (ex 

Magona) e Tenaris (ex Dalmine).


A Piombino si rende onore alla dittatura cubana 

«Quel muro non è mai caduto» 

di Gordiano Lupi 

cubana 

Milagros Carina 

L’ambasciatrice 

Soto è stata ricevuta 

- con tutti gli onori - nella 

sala consiliare del Comune 

di Piombino, dove ha condotto 

un dibattito sul tema 

«Da Cuba alla rivoluzione 

Bolivariana: un’America Latina 

cambiata… un altro mondo 

è possibile?». La manifestazione 

è stata promossa dai 

gruppi consiliari della Val di 

Cornia, del Partito della Rifondazione 

Comunista, con 

le adesioni del gruppo autonomo 

Amici di Cuba “Italo 

Calvino”, Arci, Anpi, Csiam, 

Fiom Cgil. 

A me pare che a Piombino il 

muro di Berlino non sia mai caduto 

e che i diritti umani sia- 

dal lunedì al venerdì 

al porto di Piombino 

dopo le ore 18 

zona pescherecci 

Chiedere di Francesco 

no diventati un’opinione. Cuba 

è un regime dove mancano 

libertà di stampa, di parola, di 

movimento, di associazione e 

di pensiero. A Cuba se una persona 

vuole uscire dal Paese per 

recarsi all’estero deve fare richiesta 

al governo, che a suo 

insindacabile giudizio autorizza 

o nega la partenza. A Cuba ci 

sono prigionieri politici in 

carcere, anche se molti li stanno 

liberando, ma la maggior 

parte sono costretti ad andare 

in esilio. A Cuba ci sono trasmissioni 

televisive fatte solo 

per contrastare i dissidenti e per 

far credere che sono comprati 

da potenze straniere. A Cuba 

parla solo il governo, tutti 

gli altri ascoltano e devono 

ubbidire. A Cuba si sostiene 

Gheddafi come amico della dittatura. 

A Cuba si fa di tutto per 

ostacolare l’opera di Yoani 

Sánchez e dei giovani blogger 

L’editore-scrittore 

Gordiano Lupi 

contesta il dibattito 

svoltosi in Comune 

con l’ambasciatrice 

del governo cubano 

indipendenti che cercano di dare 

spazio alle nuove idee. 

Piombino concede la sala consiliare 

e schiaffeggia la memoria 

dei morti nello stretto 

della Florida, persone divorate 

dagli squali e dalle tempeste 

per sfuggire alla dittatura. 

Piombino è uno dei pochi luoghi 

italiani dove si difende il 

vecchio regime morente invece 

di incoraggiare il cambiamento 

cubano portato avanti 

da Yoani Sánchez e dai giovani 

blogger. 

Il pesce appena pescato 

lo potrai acquistare 

direttamente 

dal peschereccio 

Per accertarsi che la barca sia in mare o se vuoi prenotare il tuo pesce 

telefona al numero 331 1177018

Giuliano Parodi, della segreteria 

del Partito della 

Rifondazione Comunista 

Elba-Val di Cornia, in una 

lunga nota ipotizza conflitti 

di interesse sugli incarichi 

attuali dell’ex assessore regionale 

Riccardo Conti. La 

nota conclude evidenziando 

anche un “conflitto” per 

Mattero Tortolini (ex segretario 

della federazione Pd 

Val di Cornia-Elba). 

(…) Concludo la mia riflessione 

sulla politica e il ri- 

spetto delle norme dei componenti 

del Pd ricordando 

che Matteo Tortolini svolge 

il suo ruolo pubblico in palese 

contrasto con le norme del suo 

partito, che gli impedirebbero 

di sedere su due poltrone 

allo stesso tempo. Tortolini ricopre 

attualmente la carica di 

consigliere provinciale e con- 

INTERPELLANZA DI SILVIA VELO 

Bonifiche Lucchini 

È stata presentata da Silvia 

Velo, deputato del Partito Democratico, 

un’interpellanza 

rivolta ai ministri dello Sviluppo 

economico e dell’Ambiente 

per chiedere un dupli- 

PARODI (PRC) SI RIVOLGE AL SEGRETARIO BERSANI 

Le due poltrone di Tortolini 

sigliere regionale. Lo statuto 

nazionale del Pd e il codice etico 

sono chiarissimi in proposito 

e stabiliscono che gli 

iscritti al Partito Democratico 

“non possono far parte 

contemporaneamente di più 

di un’assemblea elettiva” (articolo 

21 comma 6). 

In questo quadro poco rassi- 

Il consigliere provinciale e regionale Matteo Tortolini 

ce intervento sul rilancio della 

Lucchini e sulla risoluzione 

in tema di bonifiche. La Velo 

nel documento evidenzia le 

perplessità attorno al futuro della 

fabbrica, determinate dalla 

gestione della Severstal e sul 

relativo piano industriale, temendo 

soluzioni che vadano 

a coinvolgere l’occupazione dei 

dipendenti. Inoltre nella mozione 

si caldeggia un’accelerazione 

sul processo di riqualificazione 

del sito siderurgico 

piombinese tramite 

operazioni di bonifica sostenibili 

che vadano a completare 

un effettivo rilancio produttivo 

del sistema. 

13 

curante per trasparenza e confusione 

dei ruoli, la mia domanda 

è rivolta al segretario 

nazionale Bersani: è possibile 

con queste premesse 

chiedere ai cittadini di credere 

che il Pd sia l’alternativa al governo 

Berlusconi? O servirebbe 

una politica diversa 

che prima di tutto faccia piazza 

pulita di ogni dubbio e 

che si svincoli dai comitati di 

affari, dai conflitti di interesse 

per ritornare al suo ruolo 

principe, ossia quello di decidere 

liberamente senza vincoli 

sulle scelte migliori per 

il Paese e i suoi cittadini. 

Giuliano Parodi 

Segreteria Prc 

Elba-Val di Cornia 

ONORATO SI AGGIUDICA LA GARA 

Toremar alla Moby 

La Toremar ha raggiunto il suo ultimo approdo. La gara per 

l’assegnazione delle linee marittime dell’arcipelago toscano 

si è conclusa ed ha vinto il gruppo Moby. Ci sarà una 

coda per un ricorso al Tar e all’antitrust, ma la gara impostata 

dalla Regione Toscana sembra ben fatta e quindi potranno 

esserci solo piccole scosse di assestamento nella distribuzione 

dei posti di attracco (slot). 

La Toremar rimarrà come ragione sociale ancorché controllata 

dal gruppo Moby, il quale provvederà al rinnovo della 

flotta e alla razionalizzazione delle linee e delle tariffe in 

sinergia con le attuali linee della Moby stessa. 

I collegamenti saranno garantiti da tre gruppi: la Blu Navy, 

entrata lo scorso anno; la Corsica Ferries dell’armatore Lota 

che entrerà quest’anno e appunto la Moby in proprio e 

con la Tirrenia. 

Ora la competizione avverrà ad armi pari. Se la Regione 

e l’Autorità Portuale eserciteranno bene i loro poteri di controllo 

i servizi potranno migliorare a beneficio di tutti gli 

utenti. 

Piazza Gramsci, 2 

Tel. 0565 222213 

Piombino

14 

giugno - luglio - agosto 2011

Quel porto milionario 

di Stefano Sanna 

Èpartita la corsa per la 

costruzione del porto 

turistico sotto Poggio 

Batteria, a lato del porto commerciale 

di Piombino. Sono 

stati presentati tre progetti e 

sono scattate le procedure 

per la valutazione tecnica delle 

proposte. Entro sei mesi si 

potrebbe conoscere quale sarà 

il progetto vincente. 

La presentazione dei progetti 

ha rianimato il dibattito fra 

i piombinesi. Ci sono i contrari 

a Poggio Batteria, perché 

troppo costoso, troppo condizionato 

dalla vicinanza con 

la fabbrica e dalla carenza di 

aree retrostanti. Altri preferi- 

Berrighi-Coop l’Ormeggio 

Il progetto della Coop l’Ormeggio, 

che ha già costruito e gestisce il 

porto turistico Marina di Salivoli, presentato 

congiuntamente alla ditta 

Berrighi di Venturina ed a cui ha aderito 

l’armatore Vincenzo Onorato 

(Moby). Si prevedono 700 posti barca 

da 12 a 40 metri e 5 punti ormeggio 

per piccole navi da crociera fino a 80 

metri. Il costo è previsto in 90 milioni 

di euro. 

Presentati tre progetti: entro sei mesi 

conosceremo chi sarà il vincente. 

Non trascuriamo la cantieristica 

rebbero l’ampliamento del 

porto turistico di Salivoli impegnando 

tutto il golfo: qualche 

anno fa fu anche presentato 

un disegno di massima. 

Altri continuano a sostenere 

la migliore ubicazione della 

foce del Cornia. Meno costosa 

e con ampie aree retrostanti 

per sviluppare attività di rimessaggio, 

manutenzione e 

cantieristica nonchè per la 

fabbricazione di nuovi natanti 

e delle corrispondenti attività 

indotte. 

Ovviamente si può sempre 

discutere di tutto. Ma ogni di- 

battito ha le sue tappe. Alcune 

scelte sono già state fatte. 

Oggi c’è un piano regolatore 

che prevede il porto turistico 

sotto Poggio Batteria e un 

polo della nautica nel bacino 

della Chiusa. Non si possono 

presentare proposte per altri 

siti, bisognerebbe prima cambiare 

il piano regolatore. In 

questa tappa è utile concentrarsi 

sui progetti presentati. 

Bisogna conoscere la complessità 

di ogni progetto. Forse 

gli stessi proponenti non 

hanno ancora definito tutto. 

Quali saranno le strategie 

Pedroni-Marina Tor del Sale 

Il progetto della “Marina di Torre 

del Sale”, con l’imprenditore piombinese 

Claudio Pedroni, è il più piccolo 

dei tre. Sono previsti 508 posti barca 

da 10 a 30 metri, oltre a 30 posti 

per unità da pesca e un mercato del pesce 

di circa 720 mq. Il costo si aggira 

su 60 milioni di euro. 

Poggio Batteria 

15 

della gestione? Quale sarà il 

ruolo dell’ormeggio temporaneo 

e del diporto nell’arcipelago? 

Il rimessaggio? La 

manutenzione? I servizi a terra? 

Ma soprattutto come si integrerà 

il nuovo porto con il 

polo della nautica che dovrebbe 

sorgere nel bacino 

della chiusa? Quanto sarà capace 

di attrarre e promuovere 

una attività cantieristica? 

Il ruolo economico e sociale 

di un porto si misura su ciò 

che saprà indurre nel retroporto 

e nella città adiacente. 

Vogliamo sperare che il confronto 

delle idee possa produrre 

soluzioni utili capaci di 

svilupparsi e crescere nel 

prossimo futuro. 

I tre progetti presentati per la realizzazione del porto turistico 

Porto turistico Arcipelago 

Il progetto più grande è quello proposto 

dalla società “Porto turistico dell’Arcipelago” 

di Firenze. 

I posti barca sono 800 oltre ad una 

struttura coperta per il rimessaggio di 

circa 40 mila mq. Non si conoscono i 

costi ma sarà sicuramente superiore 

ai 100 milioni di euro.

16 


ALDO AGROPPI 

L’UOMO 

CONTROCORRENTE 

CHE LITIGA 

COL POTERE

di Francesca Lenzi 

mi fermo 

davanti al mare e 

«Spesso 

parlo e rivedo i 

miei cari». Di fronte una distesa 

blu, l’Elba e la Corsica, 

che in alcuni giorni si guarda 

così bene che «sembra di toccarla». 

È un Aldo Agroppi che quasi 

non si riconosce quello 

che parla della propria Piombino, 

accarezzando con le 

parole una terra alla quale è da 

sempre legato. Il tono della 

voce, da energico e caustico, 

diventa un dolce suono, simile 

all’accento dell’innamorato 

educato dal sentimento. 

Conosciuto soprattutto per la 

carriera nel calcio, Aldo è da 

sempre sinonimo di esuberante 

schiettezza e mordace 

comunicazione. Celebri gli 

scontri con illustri personaggi, 

come il presidente dell’Inter 

Moratti, o Antonio 

Matarrese, ex presidente della 

Federcalcio, e in precedenza 

della Lega, sino al nemico 

giurato Marcello Lippi. 

Il tutto in linea con un atteggiamento 

irriverente e intellettualmente 

onesto, sottomesso 

all’unica legge espressiva 

che conosce: «Io parlo 

sempre per convinzione e 

non per convenienza». 

Racconta come un fiume in 

piena, senza esitazioni e pause, 

l’inizio sportivo, le prime 

difficoltà, le gioie e i dolori, 

sino alla consacrazione. Una 

vita passata sui campi da calcio, 

prima come giocatore, poi 

in veste di allenatore. Tante le 

squadre per le quali ha combattuto. 

Ma è una la maglia 

che gli ha cambiato mentalità, 

passione e idee: il Torino. 

E pensare che Aldo fino ad al- 

Chi è Aldo Agroppi 

Aldo Agroppi è nato a Piombino 

il 14 aprile 1944. È 

sempre rimasto attaccato 

alle sue radici, alla sua città, 

alla sua casa di Salivoli 

dalla quale osserva il mare 

e sussurra: «è sempre 

bello, anche quando è grigio 

e tempestoso». 

lora era juventino, tifoso sfegatato 

di Omar Sivori, suo 

mito inarrivabile. «Quando 

entrai per la prima volta al Filadelfia 

però trovai un luogo 

di raccoglimento, con gruppi 

di vecchietti che raccontavano 

le gesta del Grande Torino, 

dello squadrone imbattibile». 

Dal 1961, quando comincia 

l’avventura nelle giovanili, 

alla sofferenza di non trovare 

spazio, dall’ostinazione 

per rendere felici i genitori al 

riconoscimento di atleta, l’esistenza 

sportiva si fonde costantemente 

nella realtà, quale 

metafora limpida di una 

Sposato con Nadia, ha due 

figli Nilio, Barbara e i nipotini 

Alessandro e Giada. 

Si gode la famiglia e gli 

amici nella tranquillità di 

una partita a carte, momenti 

di svago, unione, divertimento, 

cose semplici ma 

vere. 

Insieme a Trapattoni, l’allenatore che ha sempre stimato 

vita conquistata. «Avevo 16 

anni quando partii per Torino. 

Lasciavo gli amici, i giochi, i 

17 

primi amoretti… filavo con 

una ragazzina molto carina 

che poi è diventata mia moglie. 

E ancora, mi separavo 

dalla mia compagnia, da piazza 

Bovio, dalla mia Piombino. 

E tutto per un’incognita. 

Nella mia città ero uno dei più 

bravi, là sarei stato uno dei 

tanti». 

Un distacco doloroso, un rapporto 

problematico con l’allora 

mister Oberdan Ussello, 

ma anche tanta voglia di riuscire, 

non solo per se stesso. 

«Era un allenatore senza cuore, 

senza testa. Non capivo 

perché, ma non mi vedeva 

proprio. Un’umiliazione continua. 

Ma non mi sono dato 

per vinto. I miei genitori erano 

separati, e per questo sono 

stato malissimo. Quando arrivò 

la chiamata da Torino, 

mamma a Milano dov’era 

andata a vivere, mi vedeva già 

sistemato, e per il babbo, 

sportivo e appassionato di 

calcio, si realizzava un sogno: 

avere un figlio che andava a 

giocare per una società gloriosa 

come quella del Toro». 

Soprattutto per loro Aldo non 

demorde: lotta e si impegna al 

massimo, per regalare una 

gioia ai genitori che già avevano 

dovuto patire la morte 

Con il giornalista Tommaso Paloscia ad un dibattito 

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18 


del fratello di Aldo. «Il mio 

babbo, all’apparenza burbero, 

ma dolce e generoso, vedeva 

in me la qualità e mi spronava 

a dare il massimo. Mi alzavo 

alle 6 per andare a correre 

a Rimigliano, e la sera si 

andava a letto presto». 

E alla fine, a 23 anni, il sogno 

realizzato, l’esordio in serie A. 

Ormai Aldo è dentro quel 

mondo che sarebbe diventato 

tutta la sua vita. Poi l’allenatore, 

ruolo travagliato, in perenne 

conflitto con la sua 

sensibilità ansiosa; infine il 

commentatore sportivo, par- 

te che più di tutte ha dato soddisfazione 

alla verve dialettica 

che non guarda in faccia a 

nessuno. Professione che 

svolge ancora, ma in tv e trasmissioni 

minori, le uniche 

che si possono permettere un 

tizio capace di strapazzare 

chiunque, indipendentemente 

dal nome che porta. 

Ma soprattutto Aldo ha ritrovato 

la tanto amata Piombino. 

«Ormai vivo in un anonimato 

molto sereno... tranquillo. 

Quando partii per Torino, il 

mio obiettivo era già chiaro: 

fare un percorso importante, 

Dopo il grande calcio ecco Aldo con i bimbi del Salivoli 

la mia carriera, e poi tornare 

a casa. Qui si vive a misura 

d’uomo. Posso vedere ogni 

Botta e risposta Agroppi 

di Umberto Barlettani 

Dono di natura che vorrebbe 

avere? 

Immortalità. 

Il tratto principale del suo carattere? 

Andante mosso, molto mosso. 

Un suo difetto? 

Non ne ho. 

La persona cui chiederebbe 

consiglio? 

Lele Mora. 

Il giorno più felice della sua 

vita? 

L’eliminazione dell’Italia dai 

mondiali in Sud Africa. 

E il più infelice? 

La vittoria dell’Italia ai mondiali 

tedeschi. 

Di cosa ha bisogno per essere 

felice? 

Vedere gli altri uguali a me. 

Una cosa che non ha mai 

capito della gente? 

L’egoismo. 

Il vero lusso è? 

Essere ricchi pur non essendo 

ricchi. 

Il più bel ricordo da bambino? 

I miei cari nonni: Maria, Ines 

e Primo. 

Cosa voleva fare a 12 anni? 

Il calciatore. 

Se non avesse fatto il calciatore? 

Il ristoratore o il giornalista. 

Un consiglio ai giovani di 

oggi? 

La droga, la violenza e la stupidità 

non sono dei valori 

umani. 

L’incontro che le ha cambiato 

la vita? 

Don Francesco e Nadia. 

Città preferita? 

Torino. 

Il piatto che predilige? 

Spaghetti al limone. 

E la bevanda? 

La cedrata. 

La qualità che preferisce in 

un uomo? 

La semplicità. 

E di una donna? 

Il senso del pudore. 

Quel che detesta di più? 

Tutti i nostri politici. 

Personaggio storico più ammirato? 

Sabatino. 

Se potesse parlare con l’uomo 

più importante del mondo? 

Non è possible, sono io. 

Film cult? 

Natale in Sud Africa, Natale 

a Beverly Hills, Natale a New 

York. 

Attori preferiti? 

Berlusconi. 

Cantanti preferiti? 

Mina, Celentano e Elvis Presley. 

Pittore preferito? 

Madiai. 

Animale preferito? 

Il passerotto. 

Dove vorrebbe vivere se non 

in Val di Cornia? 

In piazza Bovio. 

Una frase che porterebbe 

sulla t-shirt? 

Se sei felice non lo far sapere. 

Libri preferiti? 

Quello che ho scritto, “A gamba 

tesa”. 

È scaramantico? 

Neanche un po’. 

Ha un portafortuna? 

No. 

Colore preferito? 

Nero. 

Squadra di calcio? 

Torino. 

Sport preferito dopo il calcio? 

Tennis. 

La soddisfazione sportiva 

più grande? 

Aver giocato in nazionale. 

Hobby? 

Raccolta dischi anni ’60. 

Programma televisivo preferito? 

“Il nuovo puttanesimo” edizione 

Berlusconi. 

Il regalo più bello che ha 

giorno i miei figli, godermi i 

nipoti e la mia bella casa». E 

ovviamente gli amici, con i 

ricevuto? 

Alessandro e Giada, i nipotini. 

Un suo rimpianto? 

Non ho goduto mio fratello. 

La paura più grande? 

Olbia-Cagliari in aereo. 

Le colpe che le ispirano 

maggiore indulgenza? 

Tutti i colpevoli vanno puniti. 

Il suo rapporto con Dio? 

Ci sentiamo tutti i giorni. 

Le rimangono 12 ore di vita: 

cosa fa? 

Vado ad Arcore. 

Cosa la tiene sveglio la notte? 

Pensare alle tristezze del giorno 

dopo. 

Pensa di restare simpatico o 

antipatico agli altri? 

Conoscetemi, vi riusulterò 

senz’altro simpatico. 

Io vorrei...? 

Riavere in vita i miei cari. 

Il comico preferito? 

Sono indeciso tra Totò ed 

Emilio Fede. 

Nel calcio a chi deve dire 

grazie? 

Capanna, Lido Vieri e il dottor 

Lievore. 

L’amico più caro? 

Angelo Cereser, mio compagno 

di vita e nel Torino.

quali tutti i pomeriggi gioca a 

carte, chiacchierando del più 

e del meno: «È un contesto familiare, 

fatto di cose semplici 

ma importanti. In questi 

momenti trovo svago, amicizia, 

unione, solidità e divertimento». 

Ma è anche una Piombino che 

Aldo non riconosce e non 

apprezza, secondo un’opinione 

che probabilmente tra- 

valica confini spaziali, perdendosi 

nell’ambito sociale: 

«La mia Piombino era vivibile, 

aveva dei valori, un’altra 

cultura. Oggi non ci sono famiglie 

unite, nessun ideale, e 

i giovani sono lo specchio di 

questa realtà Mi fa male vedere 

la mia città così. Ma non 

posso fare nulla. Oddio, potrei 

diventare sindaco», dice col 

sorriso, continuando la pro- 

pria analisi: «Non sono per 

niente ottimista. Non vedo che 

un turismo di passaggio, e un 

panorama sempre più triste. I 

vecchi muoiono, i giovani se 

ne vanno, e restano solo gli 

extracomunitari». 

Al di là della critica impietosa 

non gli mancano tuttavia i 

motivi per amare ancora la 

sua Piombino, in primis l’impegno 

a favore dei disabili, 

che lo vede protagonista ogni 

anno della festa organizzata 

da Costa Etrusca: «Sono momenti 

di serenità reciproca 

che vanno incoraggiati sempre 

di più». 

Poi c’è appunto la famiglia, 

gli amici, e quel mare che divide 

dall’Elba, « la mia sentinella, 

che mi ha accompa- 

ABC FESTIVAL 

Pino, il cenciaio 

L’acqua fresca dei Canali 

a due soldi al fiasco. 

Gelatai in bianco col triciclo 

gnato per tutta la vita. È tanto 

che non ci vado, mi basta 

vederla. E c’è il mare, che è 

sempre bello, anche quando è 

grigio e tempestoso». 

L’incanto di Campiglia nelle sere d’estate 

Comune di 

Campiglia Marittima 

In collaborazione con: 

Terzostudio 

Accademia di Belle Arti di Firenze 

EVC Pro Loco 

info: www.apritiborgo.it 

APRITIBORGO 

9 Agosto 2011 

Cena medievale 

10 agosto 

Calici di stelle 

19 

Cameriere per solidarietà 

Da una litigata davanti alle telecamere della “Domenica 

Sportiva” è nato il dissidio tra Agroppi e il presidente federale 

Matarrese. Anche con Sacchi non c’è stato feeling: 

non ha mai apprezzato le sue idee innovative e dai microfoni 

Rai ha più volte criticato il gioco della Nazionale. Sempre 

polemico anche con l’ex Ct azzurro Marcello Lippi. 

11, 12, 13, 14, 15 agosto 

Apritiborgo


di Gianni Minà 

Aldo Agroppi è un conservatore 

ribelle. E nella 

contraddizione c’è il segreto 

del suo successo di commentatore 

televisivo e di elzevirista 

sportivo. Aldo ha il 

dono raro della sincerità estrema, 

fino alla provocazione. 

Questo non è solo merito 

della sua nascita a Piombino 

e dell’abitudine alla battuta 

propria della sua terra, ma 

anche della sua integrità morale, 

della sua lealtà, del suo 

amore per le cose semplici. 

Agroppi è calcisticamente cresciuto nelle giovanili del Piombino 

sotto la guida di Emo Capanna. Viene acquistato dal Torino che 

lo cede in prestito a diverse squadre. Nel 1965 al Genoa, dove vince 

il Torneo di Viareggio. Successivamente alla Ternana e al Potenza 

in serie B. Torna poi al Torino e con la maglia granata debutta 

in seria A il 15 ottobre 1967. Diventa una delle bandiere del 

Toro. Il 17 giugno 1972 debutta in nazionale a Bucarest contro 

la Romania (3-3). Nel 1975 passa al Perugia e con la squadra umbra 

disputa due campionati con la fascia di capitano. 

Conclusasi l’esperienza di calciatore diventa allenatore, iniziando 

con le giovanili del Perugia. Passa quindi al Pescara e poi il grande 

successo con la promozione in serie A del Pisa di Romeo Anconetani 

(stagione 1981-82 ).Successivamente Padova, Perugia, 

Como, Ascoli e Fiorentina. 

Lasciata l’attività di allenatore - a metà anni 

Novanta - intraprende quella di opinionista 

sportivo alla Rai con “La Domenica 

Sportiva” e, a Mediaset, con Raimondo Vianello. 

Nel 2005 pubblica il libro “A gamba 

tesa” ricco di aneddoti e curiosità sul 

mondo dello sport e della vita. 

Oggi collabora con tante emittenti televisive, 

radiofoniche e testate giornalistiche. 

Ma questo carattere lo porta, 

per contrasto, ad aver paura 

delle teorie rivoluzionarie, 

delle filosofie anarcoidi, delle 

mode, di ogni cosa sia diversa 

dai suoi modelli di comportamento. 

Non è un male in assoluto, 

specie in questa società che 

premia spesso i falsi valori e 

dove è più importante apparire 

che essere. Ma, nello 

stesso tempo, questo atteggiamento 

di diffidenza lo induce 

talvolta ad apparire illiberale, 

non comprensivo, 

quasi retrò. 

Mi sono divertito molto alle 

schermaglie fra lui e Panatta. 

Adriano è stato campione 

come nessun altro nel tennis 

italiano, senza negarsi 

Aldo, bandiera del Toro 

Ci ha cresciuti a pane e pallone in giro 

per l’Italia, coinvolgendo noi e mamma 

in quel mondo del calcio fantastico ma 

anche ipocrita. (Nilio e Barbara, i figli) 

Chiaro, ironico e corrosivo 

Aldo, quel dono raro 

della sincerità estrema 

nulla della vita. Aldo giura che 

avrebbe potuto ottenere molto 

di più, se si fosse sacrificato 

maggiormente. Panatta taglia 

corto: «Avrei potuto ma 

non mi sarei divertito e ora 

avrei dei rimpianti». 

Una sera, alla “Domenica 

Sportiva”, non ha concesso tregua 

all’allora presidente della 

Federcalcio Antonio Matarrese, 

secondo alcuni, giocandosi 

per sempre la possibilità 

di fare ancora l’allenatore. 

Spero per Matarrese 

che non sia stato così, ma 

quella sera Agroppi, pur con 

qualche eccesso, confermò 

la sua integrità. 

Ad un certo momento gli ho 

tirato la giacca, non perché volessi 

fermarlo, ma perché sta- 

...E QUELLE DA ALLENATORE 

va rischiando di fare un monologo. 

Ma Agroppi non va 

fermato, perché è una delle poche 

voci che non si adegua al 

sistema del calcio e ai privilegi 

che tutti coloro che lavorano 

in questa macchinaspettacolo 

non sono capaci di 

perdere. 

Io lo vorrei più socievole e meno 

diffidente delle novità e del 

diverso, ma chi sono io a pretendere 

questo? 

Sono già felice, dopo essere 

stato, da vecchio cuore granata, 

un suo fan quando giocava 

nel Torino, di aver avuto 

la possibilità di condividere 

con lui un’esperienza di lavoro. 

In televisione, come nelle riflessioni 

sulla carta stampata, 

Agroppi è chiaro, ironico 

e corrosivo. Non sono doti 

usuali di questi tempi, specie 

nel mondo della comunicazione. 

LE TAPPE DA CALCIATORE... 

Anno Squadra Serie Presenze Reti 

1965-66 Ternana C 26 6 

1966-67 Potenza B 35 3 

1967-68 Torino A 25 2 

1968-69 Torino A 29 2 

1969-70 Torino A 27 - 

1970-71 Torino A 27 1 

1971-72 Torino A 29 6 

1972-73 Torino A 26 3 

1973-74 Torino A 25 - 

1974-75 Torino A 24 1 

1975-76 Perugia A 21 2 

1976-77 Perugia A 16 - 

Anno Squadra Serie Piazz. Vittorie Pareggi Sconfitte 

1979-80 Perugia Giovanili 

1980-81 Pescara B 6° 14 13 11 

1981-82 Pisa B 2° 12 23 3 

1982-83 Perugia B 11° 11 14 13 

Dic. ’83 Padova B Dimesso 4 5 2 

1984-85 Perugia B 4° 11 26 1 

1985-86 Fiorentina A 4° 10 13 7 

1986-87 Inattivo 

1987-88 Como A Esonerato 2 5 6 

1988-92 Inattivo 

Gen. ’93 Fiorentina A Esonerato 2 6 7

Aldo Agroppi, 

impressioni 

a caldo 

Aldo Grasso (Giornalista e 

critico televisivo Corriere della 

Sera): «Premesso che a me 

Marcello Lippi non sta simpatico 

dal 1972, l’anno che ci 

hanno «rubato» lo scudetto. 

Eravamo secondi in classifica, 

dietro la Juve. A Genova Aldo 

Agroppi segna un gol regolarissimo, 

respinto oltre la 

linea proprio da Lippi. È gol 

per tutti, salvo che per l’arbitro, 

il signor Barbaresco di 

Cormons. Lo so è una debolezza, 

ma non ci posso far 

niente. La Juve vinse lo scudetto 

con un punto di vantaggio 

sul mio Toro… ti ricordi, 

amico Aldo?». 

Franco Biegi (Cofondatore 

Costa Etrusca): «Penso che di 

Aldo Agroppi calciatore in 

Italia e a Piombino si sappia 

tutto, o quasi, da tempo. La stima 

di Nereo Rocco, Fabbri e 

Valcareggi, che lo chiamò in 

nazionale, lo hanno fatto sapere 

a tutti. 

Molti non sanno però che al 

tempo della “palla di cencio” 

Aldo giocava in via Pisa, in via 

Livorno e nei blocchi della 

Magona e si faceva fare i calzini 

di lana a mano, con i ferri, 

da nonna Angiolina, la suocera 

dell’allenatore Capanna. 

E nonna Angiolina lavorava la 

Nella vasta esposizione, 

le migliori porcellane, 

cristalli 

e articoli da regalo 

LISTE DI NOZZE 

Accessori 

Dicono di lui 

notte anche quando Aldo era 

da poco al Torino perché: «È 

una pasta di ragazzo e dice a 

tutti che con i miei calzini ci 

gioca meglio…». 

E io dico che le qualità meno 

note di Aldo sono quelle che 

hanno fatto salire l’ago della 

bilancia della sua popolarità: 

amicizia e lealtà, pulizia della 

mente e cuore sempre oltre 

l’ostacolo, oltre, naturalmente, 

alla franchezza e alle sue 

chiare verità senza peli sulla 

lingua e nemmeno sulla penna». 

Alfio Callai (Un amico “vero”): 

«Voglio parlare poco di 

Aldo come uomo di sport: è 

bravissimo, competente e dice 

sempre quello che pensa. Lo 

conosco da tanti anni, è una 

persona inteligente, sensibile 

e generosa specialmente con 

gli amici “veri”. Caro Aldo, 

ogni parola in più è superflua 

tanto è la stima che ho per 

te. Sei molto fortunato: hai 

due figli, due nipoti e Nadia che 

fanno di te un uomo felice. 

Lunga vita a te caro Aldo». 

Nilio e Barbara (Figli di Aldo): 

«Ci ha cresciuti a pane e 

pallone in giro per l’Italia, 

coinvolgendo noi e mamma in 

quel mondo fantastico ma anche 

ipocrita che è il calcio. È 

riuscito comunque a trasmetterci 

quei valori a cui è legato 

profondamente: famiglia, 

onestà, sincerità. Burbero ma 

leale, di poche parole, ma 

sempre pronto ad aiutarci nel 

momento del bisogno e a consigliarci, 

da buon saggio, nel 

difficile percorso della vita. An- 

cora oggi vigila su di noi attentamente 

ma con molta discrezione 

e noi ne siamo ben felici 

perché in qualsiasi momento 

sappiamo che possiamo 

contare sul suo appoggio. 

Grazie babbo». 

Claudio Nassi (Giornalista): 

«Come calciatore ha tante 

presenze in serie A con Torino 

e Perugia e quattro in Nazionale; 

come allenatore parte 

dai settori giovanili e arriva 

alla Fiorentina. Quando 

scrive è piacevole leggerlo, 

in video è uno dei più bravi. Ha 

sani principi, vive con la sua 

città nel cuore; è un fine psicologo 

e ha una bella famiglia. 

Dicono sia migliorato perfino 

a briscola. D’accordo, talvolta 

rompe, ma paga sempre di 

persona. Se di tanto in tanto 

non si facesse prendere dallo 

sconforto rasenterebbe la perfezione. 

Penso che non si possa 

trattare meglio un Amico, 

anche se con la A maiuscola». 

Mirio Cerri (L’amico del 

bar): «Che dire dell’Agroppi? 

Aldo è senza dubbio “il personaggio” 

per antonomasia 

di Piombino. Egli è capace 

di esprimere con schiettezza - 

senza il minimo condizionamento 

- ciò che pensa e non so- 

Un nome di fiducia dal 1955 

GIOIELLERIA 

21 

lo nello sport, ma in qualsiasi 

argomento vertano le discussioni, 

sia tra gli amici in 

piazza Verdi, sia negli studi televisivi 

o attraverso la carta 

stampata. Si attira spesso antipatie, 

ma anche molte simpatie. 

La popolarità che è riuscito 

a crearsi non lo ha allontanato 

dall’amore per la 

terra dove è nato. E di questo 

credo che i piombinesi debbano 

essergliene grati». 

Quando giocava 

in via Pisa 

con la palla 

di cencio. 

Giovanissimo 

approda 

al Torino. 

Vive con la sua 

città nel cuore. 

Esprime 

con schiettezza 

tutto quel 

che pensa. 

Talvolta rompe 

ma paga sempre 

di persona. 

Ogni giorno 

si sente con Dio 

Orologi 

Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino 

www.rosignoli.it - e-mail: rosignoli@infol.it


Entrato in funzione alla 

Lucchini il nuovo impianto 

Slag Pit per il trattamento 

delle scorie di acciaieria. 

Realizzato in collaborazione 

con la società 

Harsco Metals, rappresenta 

l’atto finale di un progetto 

complesso costato 36 milioni 

di euro, durato oltre 4 anni. 

Obiettivo modernizzare il 

processo di trattamento scorie, 

liberando le aree dell’ex 

cantiere Siderco, 17 ettari 

che passano quindi al Comune 

di Piombino destinate 

al progetto “Città Futura”. 

Per quanto riguarda gli aspetti 

tecnici, il nuovo processo 

di trattamento si compone 

di due impianti fondamentali, 

lo Slag Pit, cioè l’impianto di 

trattamento a caldo delle scorie 

e il Metal Recovery Plant, 

l’impianto per il recupero 

Paola Zannoni 

premiata a Dubai 

La fervida fantasia della 

pittrice venturinese Paola 

Zannoni non avrebbe mai 

immaginato di raggiungere 

Dubai per presentarsi ad 

una mostra internazionale di 

pittura e scultura. E invece 

questa sorta di sogno si è avverato 

e la Zannoni, invitata 

al concorso “Pennello 

d’oro 2011”, si è piazzata al 

quarto posto con l’opera 

“Emozioni” presentata dalla 

gallerista Houda Oueslati 

titolare della Italiaportray all’hotel 

Millennium di Dubai. 

fatti & persone 

Lucchini, stop alle polveri 

dei minerali ferrosi presenti 

nella scoria. La scoria 

viene trasportata alla piattaforma 

di sversamento e riversata 

nelle vasche di raffreddamento. 

Per evitare 

emissioni in atmosfera, oltre 

alla coperture all’estremità 

delle fosse è stato installato 

il Dryfog, un sistema ad acqua 

nebulizzata che impregna 

le particelle di polvere e le fa 

Il grande Barman 

Gianluca Pontilunghi barman del RistoBar La Rocchetta, 

si è aggiudicato il primo posto al 36°concorso regionale 

Aibes (Associazione italiana barman e sostenitori) 

che si è tenuto a Firenze. Si sono confrontati i migliori barman 

della Toscana. Gianluca, nella categoria pre-dinner, 

ha presentato il cocktail creato alla Rocchetta: “Anita”, 

dedicato appunto ad Anita Garibaldi per l’occasione 

del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. «Sono molto contento 

del risultato ottenuto è stata la vittoria del team della 

Rocchetta, locale Aibes point, sinonimo di qualità e professionalità». 

Nella foto Gianluca (a destra) con Davide Govi titolare 

insieme a Corrado Ottanelli del ristobar La Rocchetta. 

precipitare a terra. Grazie a 

questo moderno impianto, 

niente polveri e rumori assordanti 

che per tanto tempo 

hanno afflitto le zone della città 

adiacenti alla fabbrica. 

Le iniziative 

del cineclub 

È nato da cinque mesi, con 

l’obiettivo di rappresentare 

una nuova opportunità culturale 

a Piombino, e non solo. Officine, 

cineclub affiliato all’Arci-Ucca, 

ha già promosso 

e organizzato incontri e rappresentazioni 

di indubbio interesse, 

collaborando con il 

festival Visionaria, curando la 

rassegna del cinema sull’Olocausto 

programmato dal Comune, 

realizzando la proiezione 

al Metropolitan, con la 

presenza di regista e attori, 

del film “Questo mondo è per 

te”, di Francesco Falaschi, e intervenendo 

nel piano “Intersezioni 

culturali”. Uno dei 

progetti più immediati e importanti, 

in concorso con l’amministrazione 

piombinese, è 

la rassegna sul cinema del Risorgimento: 

incontri, lezioni, 

e film intorno alla nascita dell’Unità 

d’Italia.

Differenziata, 

nuova isola Asiu 

Messa a punto da Asiu una 

nuova struttura informatizzata 

per il conferimento 

dei rifiuti differenziati. Collocata 

in via Leonardo da 

Vinci a Piombino, può essere 

utilizzata dai cittadini 

mediante l’utilizzo di una 

carta magnetica, la tessera 

servizi ambientali. L’isola 

ecologica, dotata di schermo 

interattivo, consente di 

poter gettare diverse tipologie 

di rifiuti: lampade al 

neon, farmaci, cartucce e toner, 

pile, piccoli elettrodomestici, 

monitor, stampanti 

ed altro ancora. I cittadini 

virtuosi verranno premiati: 

i loro conferimenti infatti, 

si traducono in punti caricati 

direttamente sulla tessera 

soci Coop grazie ad 

una convenzione stipulata 

tra Asiu e Unicoop Tirreno. 

La Lega Nord 

torna a Piombino 

La sezione della Lega Nord, 

dopo oltre quindici anni, si 

è ufficialmente ricostituita 

a Piombino. «Il responsabile 

della sezione – riporta una 

nota della segreteria provinciale 

– è il piombinese 

Valerio Zampinga, affiancato 

da quattro membri di segreteria, 

che dovrà traghettare 

la sezione verso il 

congresso comunale che si 

svolgerà entro l’estate». La 

Lega Nord afferma inoltre 

che uno dei suoi primi impegni 

sarà «l’opera di sensibilizzazione 

affinchè i 

contributi pubblici comunali 

di sostegno al reddito vengano 

assegnati a chi risiede 

nel comune di Piombino 

da almeno cinque anni». 

fatti & persone 

Magona: 120 anni di storia 

La Magona ha celebrato 

i suoi 120 anni di vita, in 

occasione della giornata salute 

e sicurezza del gruppo 

ArcelorMittal. 

Traguardo importante per 

l’azienda più antica della 

provincia di Livorno, che 

ha caratterizzato lo sviluppo 

siderurgico e sociale del territorio. 

La Magona d’Italia ha origini 

antiche. Risalgono infatti al 

1865 quando fu fondata da 

Alle prime luci dell’alba del 

4 ottobre 2008 un vero e 

proprio tornado provocò una 

serie di danni pesanti nel 

territorio di San Vincenzo. 

Oggi, dopo tre anni, sono 

in arrivo i risarcimenti calcolati 

dall’ufficio tecnico 

del Comune (in modo proporzionale 

in relazione ai 

50mila euro inseriti in bilanciodall’amministrazione 

comunale). 

Ecco le somme che andrano 

alle imprese e ai cittadini 

del comune di San Vincen- 

Alessandro Gigli, Alfred 

Novello e August Ponsard, 

ma l’anniversario è celebrato 

a partire dal 28 aprile 

1891, atto notarile che sancì 

il passaggio del complesso 

siderurgico ai due industriali 

inglesi Spranger e Ramsay. 

Una storia e un legame con 

la città talmente profondo, 

documentato anche da una significativa 

mostra fotografica 

allestita per l’occasione nel 

reparto della zincatura. 

Tromba d’aria, 

i risarcimenti 

zo danneggiati, appunto, da 

quella tromba d’aria. 

Conforto Tognarini 87 euro; 

Giovanni Morandini 779; 

Franco Friani 595, Susanna 

Garosi 2.666; Pietro Cardeti 

101, Alessandra Matassini 

177, Simona Cateni 177, 

Rina Signorini 177, Roberta 

Zucchelli 7.872; Franca 

Rossi 575, Mario Fabiani 

908; Mario Fabiani 833; Romeo 

Giovanni Parenti 455; 

23 

L’amministratore delegato 

Leandro Nannipieri ha posto 

l’attenzione poi sugli obiettivi 

da raggiungere sottolineando 

che: «La sicurezza è 

per noi una priorità che si è 

trasformata in un valore; deve 

essere una convinzione del 

management e di tutti i lavoratori. 

Le aziende che hanno 

raggiunto buoni livelli 

di sicurezza sono le stesse che 

presentano migliori risultati 

economici». 

Dorando Bartalini 3.646; 

Enrico Caravaggini 10.000; 

Maria Teresa Maltinti 974; 

Luca Antonelli 366; Alberto 

Soldi 3.826; Maria Loretta 

Magnani 211; Linda Meozzi 

1.118; Alessandro Goni 

369; Franca Pisaneschi 2.413; 

Marisa Boni 563; Enrico 

Pesce 76, Alberto Barlucchi 

1.387; Alfiero Provvedi 

1.387; Vinicio Morandini 

1.192; Franco Gorini 72; 

Franco Pescucci 361; Giorgio 

Morandini 3.391; Manuela 

Valeriani 3.224.

24 

di Silvano 


Abbiamo tolto il velo 

alla palla di vetro e abbiamo 

scoperto che il 

futuro è molto più roseo di 

come ci appare ad occhio nudo. 

Illya è in vacanza, lo sostituisce 

il mago Silvano. 

Siamo nell’anno 2020. 

Grande golf 

a Rimigliano 

La palla di vetro 

La tenuta di Rimigliano è diventata 

una grandissima realtà 

del turismo a livello internazionale. 

Rispettati tutti i 

vincoli ambientali e paesaggistici, 

è stato realizzato anche 

un campo da golf a 18 buche. 

La società costruttrice - 

con l’impegno dell’ex assessore 

sanvincenzino Alessandro 

Bandini - è riuscita ad 

aggiudicarsi anche una gara degli 

“Open championship” di 

golf. Grande ritorno di im- 

magine per tutta la Val di Cornia. 

Presente alla competizione 

anche la giovane promessa 

“Lion” Woods, figlio del 

grande campione Tiger. 

Tenaris-Dalmine 

a gonfie vele 

La grande crisi del primo decennio 

del Duemila è superata. 

Piombino è diventato nuovamente 

un grande polo industriale. 

La Tenaris-Dalmine 

che stava per chiudere ha ristrutturato 

lo stabilimento. 

Ha ottenuto una grande commessa 

per la fornitura dei tubi 

del gasdotto Algeria-Piombino 

e la sua manutenzione per 

20 anni rinnovabili. In arrivo 

una nave officina attrezzatissima 

e un centinaio di tecnici 

di alto livello. 

In arrivo 4mila operai 

per l’ex Lucchini 

La ex Lucchini, ha trasferito 

la sede a Piombino, si è fusa 

con la ex Magona e fa parte di 

un grande gruppo siderurgico 

mondiale di proprietà Indo-Cinese. 

L’appartenenza al nuovo 

gruppo ha consentito l’acquisizione 

di una ingente fornitura 

di rotaie per lo sviluppo 

delle reti ferroviarie in India 

e in Cina, nonché la fornitura 

del lamierino per le auto 

della Volvo che i cinesi 

avevano acquistato nel 2010. 

L’occupazione è raddoppiata, 

ma non essendovi più piombinesi 

disposti a lavorare in 

fabbrica è stato necessario far 

venire 3/4 mila operai soprattutto 

dalla Cina e dall’India. 

Il Marinaio di Talani 

al porto di Shanghai 

Dopo i successi alle Biennali 

di Venezia e mostre in tutto 

il mondo, il pittore sanvincenzino 

Giampaolo Talani ap- 

Il grande campo da go 

proda anche in Cina con il 

suo Marinaio. L’armatore della 

compagnia Yang Ming Line 

ha infatti commissionato a 

Talani una riproduzione della 

statua del Marinaio. L’opera 

alta 60 metri - tutta in bronzo 

con bordature d’oro - verrà 

posta all’imbocco del grande 

porto di Shanghai. 

In fabbrica si lavora 

sei ore al giorno 

L’amministrazione del nuovo 

Comune unico (alla cui guida 

c’è Valerio Fabiani) ha costruito 

alloggi popolari disseminati 

in tutto il territorio per 

non creare ghetti. I nuovi cittadini 

- giunti dalle nostre 

parti - si sono inseriti bene 

andando a ripopolare con le loro 

famiglie anche le campagne 

abbandonate. In fabbrica si 

lavora solo sei ore al giorno, 

con quattro turni, non hanno 

difficoltà a fare un secondo lavoro. 

La produzione agricola 

e l’allevamento sono aumentati. 

A Suvereto affari d’oro con 

il nuovo grande consorzio 

agrario.

lf nella tenuta di Rimigliano 

Tiemme, ok 

con i tapis-roulant 

La Tiemme i cui bus viaggiavano 

sempre più vuoti, li ha 

aboliti del tutto nelle tratte 

urbane, e ha impiantato un 

sistema di tapis-roulant che 

viaggiano a trenta all’ora e 

coprono bene le esigenze di 

mobilità. Con un euro si può 

viaggiare tutto il giorno. Gli 

abitanti del Comune unico 

sono abbonati d’ufficio - con 

un piccolissimo sconto - 350 

euro all’anno. Il servizio non 

consuma gasolio, gli autisti 

si sono trasformati tutti in 

manutentori meccanici ed 

elettrici; i bilanci sono in pareggio 

anche perché molti curiosi 

vengono da fuori per 

provarlo. I giovani il sabato sera 

arrivano fin da Cecina, Follonica 

e anche da Grosseto 

per farsi trasportare non più dalla 

droga ma dal Tapis-rou- 

Alessandro Bandini 

lant. Commercianti, bar e pizzerie 

sono molto contenti. 

Migranti, prestito 

di 10mila euro 

Ormai l’afflusso di cittadini da 

altre parti del mondo (non si 

chiamano più extracomunitari) 

non è difficoltoso. Con una 

legge costituzionale abbiamo 

sostituito lo jus- sanguinis 

con lo jus-soli (il diritto di 

sangue con il diritto di suolo) 

in base al quale sono cittadini 

italiani coloro che abitano 

in Italia. L’onorevole Bossi, 

prendendo ancora una volta tutti 

di contropiede, forse per 

rimanere nella storia, come 

suo ultimo atto di governo ha 

stravolto la Bossi-Fini. Non ci 

sono più sbarchi di clandestini, 

le mafie dei barconi sono 

state sbaragliate, i migranti 

possono imbarcarsi liberamente 

e approdare in Italia 

senza problemi. Si presentano 

al Comune che hanno scelto 

per residenza con tre fotografie 

e gli danno subito la 

carta di identità italiana. Si 

risparmiano i molti denari che 

si spendevano per contrastare 

inutilmente gli sbarchi, per 

allestire i centri di accoglienza. 

Con quei soldi è stato costituito 

un fondo rotativo presso 

la cassa depositi e prestiti 

che serve ad erogare ai nuovi 

immigrati un prestito di 10mila 

euro per le prime spese di 

inserimento e che restituiscano 

a partire dal secondo anno. 

Nuova vita e commercio 

nel cuore di Campiglia 

Campiglia Marittima, un borgo 

medioevale abbandonato è 

tornato agli antichi splendori. 

Dieci anni fa, dopo molti scetticismi 

e polemiche l’amministrazione 

comunale guidata 

allora da una donna, Rossana 

Soffritti, approvò un innovativo 

piano di ripopolamento del 

centro storico. Furono agevolate 

le giovani coppie che 

sceglievano di vivere a Campiglia; 

trasformò gli uffici comunali 

in consulenti per chi voleva 

ristrutturare le vecchie 

unità abitative; fu attivata una 

I fratelli Massimo e Luca D’Onofrio 

25 

convenzione per prestiti agevolati 

a chi manteneva sviluppava 

o apriva attività artigianali 

e commerciali e fu organizzato 

un efficace servizio 

di bus-navetta con tutti gli altri 

centri del territorio. Oggi i 

pendolari non hanno più bisogno 

della macchina per andare 

a lavoro anzi sono molti 

quelli che da altri centri 

vengono a Campiglia per diletto. 

La vita cittadina è diventata 

molto rigogliosa. I 

campigliesi che hanno investito 

nelle ristrutturazioni vedono 

triplicato il valore dei loro 

immobili e le nuove botteghe 

artigiane attirano visitatori 

durante tutto l’anno. I figli di 

un noto imprenditore che aveva 

già creato il Calidario, 

Massimo e Luca D’Onofrio, 

hanno acquistato e ristrutturato 

diverse vecchie abitazioni del 

borgo dando così vita ad uno 

degli “alberghi diffusi” più 

funzionali della Toscana, molto 

frequentato da tedeschi e 

scandinavi.


DAVIDE BEDINI 

Il veterinario 

che fotografa 

le emozioni 

della vita 

LA FOTOGRAFIA COME MOMENTO DI FUGA, 

LA PORTA D’INGRESSO DELL’INTROSPEZIONE 

di Pierluigi Galassi 

Questa volta è con vero piacere che introduco un fotoamatore 

nato a La Spezia, ma piombinese di adozione 

che da ormai quindici anni conosco e di cui apprezzo 

la sensibilità creativa: sto parlando di Davide Bedini, 

quarantacinquenne professionista, veterinario per la precisione, 

nonchè abile fotografo passionista. 

È da tempo che frequento Davide, voglio sapere qualcosa in 

più sulle sue fotografie per presentarlo meglio ai lettori di Costa 

Etrusca. L’ incontro avviene nel suo ambulatorio veterinario 

in via Torino a Piombino. 

Parlando un po’, mi racconta che ha cominciato ad appassionarsi 

alla fotografia intorno ai vent’anni. Inizialmente preferisce 

immortalare animali nel loro habitat naturale, paludi 

e boschi della Toscana e parchi alpini. Mi lusinga sapere 

che, dopo avermi conosciuto, cambia progressivamente il suo 

modo di fare fotografia: abbandona i teleobbiettivi in favore 

di medio-tele e zoom corti, che diventano gli strumenti per 

descrivere l’ambiente piuttosto che per catturarne i dettagli. 

Pur rimanendo immutato l’amore per la natura, la fotografia 

di ambiente cambia, trasformandosi in un vero e proprio 

reportage naturalistico. Il passaggio al reportage di strada è 

stato breve, spontaneo e consequenziale. Bedini vi si dedica 

inizialmente con le diapositive, negli ultimi anni col digitale, 

con lo scopo di immortalare la realtà così com’è, senza 

manipolazioni di alcun tipo. In questa fase evidenzia 

una particolare attitudine al ritratto. 

Davide ama sottolineare che i soggetti da lui immortalati non 

sono mai in posa, non sono contro un muro pronti per una 

“esecuzione fotografica”, ma spontanei, quasi sempre rubati 

o al massimo complici. La verità espressiva, la sorpresa; questo 

interessa e appassiona Davide. Proseguendo la nostra chiacchierata, 

sostiene che la ritrattistica fotografica talvolta è sottostimata 

forse perché vi si dedicano in molti ma, attraverso 

i suoi ritratti, cerca di cogliere il senso del vero, cerca di 

raccontare un’intera esistenza attraverso uno sguardo, un’espressione, 

il solco di una ruga. 

« Io tento di fotografare le emozioni vere e proprie ancor prima 

che i contorni delle persone: non è facile, ma è ciò che 

mi spinge fuori casa con la macchina fotografica». Questa 

la sua massima, e conclude confidandomi che vive la fotografia 

come un momento di fuga dalla quotidianità, alla ricerca 

degli aspetti emotivi della vita. 

Bedini cerca e spesso riesce a captare l’anima dei suoi modelli, 

considerando la fotocamera la porta d’ingresso dell’introspezione, 

una penna che scrive la storia di un soggetto. 

Cosa aggiungere? Bravo Davide, questo è il fine di un vero 

fotografo. 

Galassi, il decano dei fotoamatori 

presenta Davide Bedini 

Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della 

sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione 

di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste 

Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri porta, oggi, 

alla ribalta il fotoamatore Davide Bedini.

Gli scatti 

di Davide Bedini 

Davide Bedini, un fotoamatore 

alla ricerca della verità espressiva. 

I suoi scatti raccontano un’esistenza 

attraverso uno sguardo, una ruga 

27


di Corto Maltese 

Mi ricordo sì, mi ricordo... 

di Oriano 

Ottanelli, l’uomo 

che amava il mare sopra ogni 

cosa (era nato nel 1938). Gli 

amici lo chiamavano Fifi... 

ha fatto il muratore fino a 

quarant’ anni, ma la sua passione 

era il mistero, il fascino 

corsaro del mare... mise su 

anche una ditta meccanica 

con un amico, Alessandro Salvini... 

ci lavorò per quasi quindici 

anni, tuttavia in ogni momento 

libero scappava a pescare 

nel blu del nostro arcipelago 

e oltre. 

Alla barca aveva dato il nome 

della moglie, Roberta... lei 

aveva studiato, leggeva molto, 

insegnava a scuola... lo 

guardava nei suoi vestiti da marinaio 

che sapevano di sale, con 

la complicità di chi conosce il 

proprio uomo e condivide la 

sua singolarità... il loro viaggio 

di nozze fu fatto in auto, 

andarono fino a Torre Annunziata 

per comprare proprio 

quella barca, dormivano 

in macchina e come coperte 

avevano dei giornali e le stelle. 

Roberta era attaccata a 

quell’uomo che amava il mare 

e usciva in solitario con 

ogni vento... i figli, un ragazzo 

(Corrado) e una ragazza 

(Antonietta) sono cresciuti 

sulla coperta della “Roberta” 

e quando parlano di lui i loro 

occhi si riempiono di tenere lacrime, 

di emozioni ancora vive. 

Gli amici più vicini di 

Oriano erano Lido Vieri, Roberto 

Becherucci, Piero Fregosi, 

Aldo Agroppi e Gino 

Grandi... le loro “ribotte” di pesce 

fresco nei magazzini di 

Marina sono rimaste nell’immaginario 

dei pescatori piombinesi 

che frequentavano il 

Porticciolo. 

Oriano rimase sconvolto quando 

un caro amico, Luciano 

Costanzo, fu ucciso da un pescecane 

nelle acque di Barat- 

Mi ricordo sì,mi ricordo... 

ORIANO OTTANELLI 

L’uomo che amava il mare 

Oriano, per gli amici Fifi. 

Ha fatto il muratore 

e l’imprenditore meccanico. 

Amava il mare sopra ogni cosa 

e in ogni momento libero scappava a pescare 

nel blu del nostro arcipelago. 

Le “ribotte” di pesce fresco 

con gli amici a Marina 

ti e il suo corpo non venne mai 

ritrovato. Decise di non fare più 

pesca subacquea e regalò tutta 

l’attrezzatura. Era un romantico 

del mare, di poche parole, 

sorrisi accattivanti, amicizie 

autentiche. La sua vita era 

il mare, ritto sul timone verso 

l’orizzonte. Capitano di se 

stesso, esprimeva una filosofia 

di libertà per la natura e 

amore per la gente semplice. 

Uno spirito indomito... a favore 

della solidarietà, della giustizia, 

della verità... un’anima 

in volo tra l’acqua e la ter- 

ra... la luminosità del suo sapere 

stava nelle cose che conosceva 

a fondo... le “mire” per 

la pesca, le tane di aragoste, il 

passo del pesce azzurro. Viveva 

l’avventura per il mare con 

intensità, una favola necessaria 

per affrontare le difficoltà 

del quotidiano. Era interessato 

agli uomini, ai loro 

affanni, alle loro utopie. Quando 

accomodava le reti sulla 

poppa della sua barca, la radio 

era accesa sul notiziario, e 

sovente l’ho visto indignarsi 

contro un’esistenza sociale 

difficile per molti uomini e 

donne della città-fabbrica dove 

si era trovato a vivere. 

L’amore per la moglie e i figli 

lo esprimeva con la leggerezza 

di chi sa usare bene gli 

abbracci e lascia fare alle parole 

il loro corso... sapeva che 

nella fraternità, nell’accoglienza, 

nella condivisione, 

ciascuno è capace di ritrovarsi 

e lottare per il bene comune. 

Ai figli - mi hanno detto 

una sera, mentre il sole affogava 

davanti a piazza Bovio 

- ha lasciato «un bel tesoro, il 

rispetto per il prossimo e la bellezza 

della dignità». Lo vedo 

ancora con Gigione, il suo 

secondo padre, là in via del Giglio 

a discutere del vento di libeccio 

e la difficoltà di uscire 

in mare o nel “covo” di 

Guglie e Pasqualino (la voce 

più bella della Lega Navale ai 

“tempi d’oro”) a parlare delle 

regate vinte dalla “Luana”, 

la barca dei fratelli Paoli, che 

vendevano bilance in “Trastevere”... 

ci sono uomini che 

non conoscono il male, Oriano 

era uno di questi. 

Oriano non era un uomo facile... 

detestava la violenza, da qualsiasi 

parte fosse praticata, non 

credeva nella santità della chiesa 

ma non ha mai pronunciato 

una bestemmia. Ogni giorno 

inventava la vita... al suo funerale 

c’era tanta gente... di 

ogni ceto... di ogni classe... di 

ogni età... che nemmeno si conoscevano 

tra loro. Il suo ricordo 

di uomo libero ha lasciato 

in tutti quelli che lo hanno 

conosciuto, qualcosa di singolare 

e, forse, un insegnamento 

che per essere persone migliori 

basta essere uomini in 

amore con chi ami e chi ti ama. 

Le sue ceneri sono state gettate 

nel mare del Canaletto 

(come lui aveva chiesto) e 

dalla finestra della sua casa, Roberta, 

Corrado e Antonietta 

ancora lo vedono prendere il 

largo laggiù dove finisce il 

mare e comincia il cielo.

Il Paradisino Beach 

Un’oasi di relax in riva al mare 

immersa in un verde parco di piante mediterranee 

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I TITOLARI 

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29

30 


Al via la 40 a Fiera Mostra Economica 

Compie 40 anni la Fiera 

Mostra Economica della 

Costa Toscana. L’edizione di 

quest’anno è la seconda organizzata 

dalla Sefi Srl, società 

comunale di servizi di Campiglia 

Marittima, che ha preso 

in gestione la manifestazione 

nel 2010 dopo la messa in liquidazione 

di Cevalco. Dal 

28 maggio al 5 giugno si rinnova 

l’appuntamento con la 

rassegna economica che conta 

oltre 260 espositori e la 

Un’esposizione sempre più di qualità. 

Ingresso gratuito: strada vincente. 

Novità: mercato della filiera corta 

presenza di 70.000 visitatori. 

«Una delle innovazioni che 

ci sono state da quando abbiamo 

preso in mano la Fiera 

è stato l’acquisto di un padiglione 

di mille metri quadrati 

che di solito veniva preso in 

affitto durante la campionaria 

- spiega Leonardo Carolini, pre- 

Via Indipendenza, 122 

VENTURINA (Li) 

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ampio parcheggio 

sidente di Sefi -. Inoltre, allargando 

anche alle realtà economiche 

locali l’obiettivo che 

ci siamo posti è quello di 

orientarci verso un’esposizione 

sempre più di qualità». 

Confermando un senso di continuità 

con il passato la Fiera 

Mostra è diventata negli anni 

espressione di un’offerta non 

più legata alla sola agricoltura, 

ma aperta a un nuovo 

approccio generale dell’impresa, 

rivolta con sempre maggiore 

convinzione a una proposta 

attiva nei confronti del 

cliente. 

«L’idea di riconfermare l’ingresso 

gratuito - prosegue Carolini 

- si è dimostrata una strategia 

vincente, legata anche alla 

visione di svago parallela alle 

finalità commerciali della 

Carolini, presidente Sefi 

rassegna. Non solo acquisti 

quindi, ma pure qualche ora di 

divertimento a passeggio per 

gli stand, rinfrescati magari da 

una bibita o da un gelato». 

La vera novità della 40ª edizione 

della Fiera Mostra di 

Venturina è comunque il progetto 

che dovrebbe prendere 

vita al termine della manifestazione: 

la realizzazione di un 

mercato settimanale biologico 

della filiera corta, che troverebbe 

posto all’interno dell’area 

della fiera ogni sabato 

mattina. 

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DANIELE 

ALESSANDRINI 

Via C. Lombroso, 7 - Piombino - 0565 38613 

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Ecco Supercasa Bucciantini 

Il parco commerciale La Monaca 

a Venturina si arricchisce 

di una nuova prestigiosa 

struttura. Inaugurato infatti il 

nuovo punto vendita Supercasa 

Bucciantini, marchio storico 

della Val di Cornia, che da 

oltre quarant’ anni porta avanti 

la propria attività commerciale 

confermandosi azienda leader 

non solo nella nostra zona ma 

punto di riferimento nel panorama 

dell’intera provincia di Livorno. 

Lasciato per motivi di 

spazio e per nuove esigenze 

Èarrivata l'estate e in molti 

si tuffano nelle attività 

svolte al sole e sul mare. Tra 

queste non può mancare l’attività 

diving. Esplorare il 

mondo sommerso è ambizione 

antica ed oggi è alla 

portata di tutti. Immergersi con 

autorespiratore è uno sport divertente, 

un'attività di gruppo 

che mantiene in equilibrio 

mente e corpo. A Piombino 

c'è il centro subacqueo 

Acquanauta con base a Marina 

di Salivoli che svolge 

corsi ed escursioni nei nostri 

splendidi fondali. Abbiamo 

parlato con il suo fondatore 

Carlo Valdisalici: 

Perchè imparare ad andare 

sott'acqua? 

«La subacquea è per coloro 

commerciali il vecchio capannone 

della Polledraia, la struttura 

si presenta oggi con due 

punti vendita: Expert Bucciantini, 

oltre 1000 metri quadrati 

di elettronica, elettrodomestici, 

informatica, telefonia 

e lo spazio Supercasa, 1500metri 

quadrati con vasto assortimento 

di casalinghi, articoli 

da regalo, illuminazioni, giocattoli, 

tessile e arredamento. 

«Il merito principale dei risultati 

raggiunti fino ad oggi – 

affermano Alberta, Alessan- 

dra e Massimo Bucciantini – è 

di nostro padre Guido, che insieme 

a nostra madre Franca, 

ha avuto la forza, nel 1965, di 

iniziare un’attività dal niente e 

con mille sacrifici lasciandocela 

poi avviata alla grande. Attualmente 

– prosegue la famiglia 

Bucciantini – lavorano 

con noi 27 persone, e i motivi 

del successo della nostra attività 

sono proprio l’affiatamento 

e la professionalità dei 

ragazzi che collaborano con 

noi». 

NEI FONDALI INSIEME A VALDISALICI 

Con Acquanauta si esplora 

il mondo sommerso 

31 

Dal negozio 

casalinghi 

di Guido 

Bucciantini 

la nascita del 

marchio storico. 

Dal vecchio 

capannone della 

Polledraia 

alla moderna 

struttura 

del parco 

commerciale 

La Monaca. 

L’affiatamento 

dello staff, 

la forza vincente 

che vogliono vivere il mare intimamente. 

Soddisfa il senso 

dell'avventura, è un'immersione 

nella natura, e “galleggiare” 

sott'acqua dà un 

profondo senso di libertà». 

A chi sono rivolti i corsi? 

« I nostri corsi sono rivolti a 

tutti coloro che vogliono divertirsi 

in sicurezza e nel rispetto 

del mare e delle creature 

che lo abitano: dai bambini 

ai subacquei tecnici, alle 

persone diversamente abili 

poiché, almeno nel fondo del 

mare, le barriere architettoniche 

non esistono». 

Per saperne di più su Acquanauta 

si può visitare il sito 

web www.acquanauta.eu 

o ad iscriversi al gruppo Facebook 

Acquanauta.


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Talani e Bertelli alla Biennale 

Il pittore sanvincenzino Giampaolo 

Talani invitato a partecipare 

alla Biennale di Venezia. 

«Confesso che ci speravo - afferma 

l’artista - perché il mio nome 

era nell’aria, ma quando è arrivata 

la lettera del ministero per i Beni 

culturali la prima cosa a cui ho 

pensato è a mio padre e al primo 

quadro che ho venduto a 30mila 

lire. Subito dopo ho sentito 

che un po’ me lo meritavo perché 

negli ultimi 20 anni ho spinto 

molto senza mai risparmiarmi. Ora 

questo è il mio mestiere, ma l’a- 

produce energia, riscalda, 

rinfresca, amico dell’ecologia 

vrei fatto ugualmente anche se ne 

non mi avesse dato da vivere». 

«Per me - prosegue Talani - essere 

invitato alla Biennale è il 

coronamento di una carriera, 

l’avverarsi di un sogno che ho coltivato 

per una vita intera. Quando 

uscii dal liceo artistico, il mio 

obiettivo era di fare qualcosa di 

molto importante nell’arte. Adesso 

posso dire di esserci riuscito, 

anche se c’è ancora molta altra 

strada e molti altri sogni da fare 

e realizzare». 

Anche il fotografo piombinese 

Pino Bertelli alla 54° Biennale 

di Venezia. Grande ricono- 

LAMPOGAS TIRRENA srl 

Via Aurelia km 245 - Venturina - Tel. 0565 851452 - lampogastirrena@lampogas.it 

33 

scimento per il fotografo di strada 

che sarà presente con una sua 

opera «Contro tutte le guerre». 

Bertelli, considerato uno dei 

maggiori autori contemporanei di 

fotografia sociale, è anche autore 

di libri in cui vengono trattate 

le tematiche della diversità, 

dell’emarginazione, dell’accoglienza, 

della migrazione, della 

libertà, dell’amore dell’uomo 

per l’uomo come utopia possibile. 

Il suo archivio fotografico è depositato 

all’Università di Parma 

e un’antologia di ritratti di Pier 

Paolo Pasolini alla Galleria degli 

Uffizi di Firenze.


Sotto il traguardo dei 50 anni di vita 

Le tante iniziative in cantiere 

Il primo numero di Costa Etrusca uscì l’undici luglio del 1962, per cui con questo 

numero entriamo nel cinquantesimo anniversario di esistenza come giornale. 

Durante tutto questo anno intendiamo riportare alla memoria gli avvenimenti degli 

ultimi cinquanta anni. Lo faremo rileggendo la storia di Costa Etrusca aggiornandola 

con l’attualità, e lo faremo anche con una serie di eventi che testimoniano il legame 

del nostro giornale con il territorio così come è venuto sviluppandosi nel 

tempo. 

1) In questo mese di giugno ci sarà “Un giorno… insieme” la settima edizione 

con i nostri amici diversamente abili. Una festa, appunto, per dare un giorno di 

divertimento ai nostri amici e una testimonianza di solidarietà alle loro famiglie. 

2) Stiamo già lavorando per individuare il Personaggio dell’anno 2010 tra le persone 

che con il loro lavoro e le loro opere abbiano dato lustro ai nostri territori. 

Poi, individueremo e premieremo anche una persona la cui intera carriera di 

vita possa essere indicata come una eccellenza. 

3) Stiamo organizzando una mostra storica di macchine fotografiche, dalla prima 

macchina ad esposizione su cavalletto del 1870 alle più sofisticate macchine 

digitali attuali. 

4) Il pittore Luigi Bernardini ha elaborato per Costa Etrusca una targa in ceramica 

per ricordare i cittadini piombinesi morti nei bombardamenti dell’ultima guerra. 

La targa sarà esposta in uno dei luoghi più colpiti. 

Quel brindisi a Baratti e poi… il via 

di Franco Biegi 

Agli inizi degli anni Sessanta si stava 

di più insieme con gli amici, più frequenti 

erano le scappate nei dintorni di Piombino 

e, forse, erano proprio quelli i famosi 

bei tempi. 

Durante una di queste evasioni Barlettani 

ed io, con l’amico Aulo Taddei che, 

purtroppo, non c’è più, capitammo in un 

discorso che avevamo sfiorato mille volte 

e sempre buttato in fallo: fare un giornale 

di Piombino. E fu una specie di invito 

a nozze che cambiò la passeggiata 

in una merenda di lavoro. I discorsi si 

rincorsero “abborracciati”, ma lasciavano 

trasparire le perplessità per una impresa 

del tutto nuova. Se riuscissi a drammatizzare 

come chi so io, direi, la paura 

del futuro. 

Qualcuno citò, allora, il maestro Indro 

Montanelli ed un suo celebre pensiero: 

«Per avere un futuro bisogna avere 

avuto un passato». E smosse un vespaio. 

Tutti e tutti insieme misero in piazza 

le loro collaborazioni con Il Telegrafo, 

Il Tirreno, La Gazzetta, l’Informatore sportivo, 

Paese sera e Tuttosport, trascurando 

che c’era un po’ di differenza con 

il varare un mensile nuovo di zecca. 

Batti e ribatti prevalse la passione sulla 

paura per 3 a 0. 

Eravamo a Baratti in mezzo a quelle an- 

tiche vestigia alla ricerca del nome 

della nuova testata. 

Non si sa come qualcuno accennò 

agli etruschi. «Ma gli Etruschi siamo noi» 

sbottò un altro al volo, scopiazzando 

Giorgio e Maria Novella Batini. E subito 

il lucumone di Populonia, o meglio 

del… Cotone, battezzò con un bicchiere 

di spuma Il Corriere della Costa 

Etrusca. 

Sorvolo sui primi passi, le ore piccole 

e le abbaiate nelle riunioni, ma i cinquant’anni 

trascorsi la dicono lunga 

da soli sulla serietà del lavoro. Oggi il 

Giornale ha il suo archivio di scritti e di 

fatti che rappresentano il suo passato 

e una freccia sull’uscio ad indicare la 

via del futuro. 

Costa Etrusca uscì per la prima volta 

il giorno 11 del mese di luglio, anno 1962 

e quello è il suo anniversario. Il numero 

cinquanta, per quest’anno di grazia. 

Il Giornale ha anche un altro anniversario 

da festeggiare. Conta molto di più, ha molti 

anni di più e un prestigio veramente senza 

confini. È l’anniversario bianco, rosso 

e verde. 

Per la nostra Costa andiamo, intanto con 

il pensiero, a sciogliere il Campanone della 

torre del nostro Municipio e ne ascoltiamo 

il suono dei rintocchi, ormai roba 

da feste d’una volta. 

www.costa

dal 1962 il giornale 

della nostra terra 

etrusca.net 

Auguri dal Presidente della Repubblica 

In occasione del 50°anniversario di 

fondazione del periodico Costa Etrusca, 

desidero rappresentarvi il sentito augurio 

del Presidente della Repubblica per 

questo significativo traguardo. 

A tutta la redazione del periodico, che 

contribuisce a suscitare e valorizzare 

la partecipazione alla vita democratica 

del territorio, giungano i migliori auguri 

del Presidente Napolitano, ai quali 

associo con piacere i miei personali 

saluti. 

Pasquale Cascella 

Consigliere stampa e comunicazione 

Presidenza della Repubblica 

GIANNI ANSELMI, SINDACO DI PIOMBINO 

“Spaccato di vita locale 

ricco di suggestioni” 

Celebrare i 50 anni di Costa 

Etrusca significa anche ricordare 

momenti importanti della nostra 

città e del nostro territorio, grazie 

alla longevità di questa esperienza 

partita agli inizi degli anni 

’60 e viva ancora oggi. 

Costa Etrusca ha rappresentato 

e rappresenta infatti un significativo 

strumento di informazione e di conoscenza 

della nostra realtà, 

che, aprendo finestre diverse sul territorio, con gli approfondimenti 

di attualità, di storia locale, la valorizzazione 

di personaggi significativi, il racconto degli avvenimenti, 

riproduce uno spaccato interessante della vita locale, 

sfaccettato e ricco di suggestioni. 

Un esempio di informazione territoriale capace di interagire 

correttamente con le realtà di riferimento del territorio, 

istituzionali e non, senza perdere di vista la propria indipendenza 

e trasparenza. 

Gianni Anselmi 

Sindaco di Piombino 

35


DAL FORMATO LENZUOLO A RIVISTA ILLUSTRATA A COLORI 

Spirito toscano, ricco di idee 

di Fabio Canessa 

Passato il traguardo 

di 

mezzo secolo 

di vita, un 

giornale entra 

nella storia. 

Se si tratta 

di un giornale 

locale, 

entra almeno 

di diritto 

nella storia della sua città. La Piombino 

di oggi non è più quella di cinquant'anni 

fa e anche Costa Etrusca 

si è trasformato nel formato e nella 

grafica: da lenzuolo tipo vecchio 

quotidiano (scritto fittamente come 

si addiceva all'epoca in cui l'impor- 

Tanti negli anni i concerti e gli spettacoli 

allo stadio Magona, al Metropolitan 

e all’Odeon organizzati da 

Costa Etrusca. Nel 1966 debutta la 

giovanissima Nada (solo 12 anni) 

che poi nel 1969 parteciperà al Festival 

di Sanremo con la canzone “Ma che 

freddo fa”. Nell’agosto del 1968 grande 

record di presenze per Albano 

allo stadio Magona: 5.500 biglietti 

staccati al botteghino, un record. Il concerto 

si conclude con il grande successo 

“Nel sole”. 

tanza della parola scritta superava 

quella delle immagini) a rivista illustrata 

a colori. Ma ha serbato intatto 

lo spirito, toscano ed entusiasta, 

fresco e ricco di idee, che gli ha 

permesso di riflettere l'identità della 

città, con un occhio alla tradizione 

e alle radici e l'altro attento all'evoluzione 

e ai cambiamenti. Mantenendosi 

a metà tra l'informazione 

sul territorio, in modo da seguirne con 

passione la politica, la cultura, lo 

sport e il costume, e il commento a 

quanto succedeva, sforzandosi di dare 

voce a un ventaglio di pareri più 

vasto possibile, offrendo spazi e tribune 

ai personaggi più noti di quello 

che viene chiamato, con termine 

un po' grigio, il "comprensorio", ma 

senza trascurare il cittadino comu- 

GLI EVENTI ORGANIZZATI DA COSTA ETRUSCA 

Grandi artisti sul palco del Magona 

E poi ancora tanti artisti che in quegli 

anni erano sempre più richiesti e 

sulla cresta dell’onda: Caterina Caselli 

con la celebre “Nessuno mi può 

giudicare”, L’equipe 84, Rita Pavone 

con la sua “Come te non c’è nessuno”, 

I Nomadi e tanti altri ancora. 

Piombino palcoscenico per artisti 

prestigiosi, artisti che hanno rappresentato 

l’Italia canora nel mondo. 

Al termine delle esibizioni tutti in 

piazza Bovio per i fuochi d’artificio. 

ne, riuscendo così a rivolgersi a tutti. 

Se l'obiettivo è stato raggiunto lo 

si deve anche al fatto, non comune, 

che Costa Etrusca non ha mai cambiato 

pelle, visto che alla direzione 

è rimasto per tutto questo tempo 

Ivio Barlettani, vero e proprio garante 

del lettore piombinese, con il 

quale il giornale si è perfettamente 

identificato e continua ancora oggi 

a identificarsi. 

Non so alla rotta di quanti giornali sia 

capitato di mantenere il medesimo 

timoniere per mezzo secolo e, di 

conseguenza, quanti lettori abbiano 

potuto avere il medesimo riferimento 

per tante generazioni. 

E se non si cambia il capo, è più facile 

che non vada smarrita neppure 

l'identità.

ROSSANA SOFFRITTI, SINDACO DI CAMPIGLIA 

Auguri sinceri 

alla prestigiosa testata MAILA PAPI, GIORNALISTA 

Buon compleanno Costa Etrusca! 

Un compleanno che fa entrare 

ancor più la rivista nella storia 

quello dei 50 anni, perché sul 

mezzo secolo ce ne sono di cose 

da raccontare. In questo periodo 

il giornale fondato e diretto con professionalità 

e passione da Ivio 

Barlettani si è fatto testimone e attore 

della vita della nostra bella zona, senza nascondere 

i problemi ma anche orgoglioso di riportare la cronaca 

di tanti successi piccoli e grandi. Auguri sinceri quindi 

a questa prestigiosa testata perchè possa ancora crescere 

e stare come ha sempre fatto al passo con i tempi 

senza mai perdere la sua identità! 

Rossana Soffritti 

Sindaco di Campiglia M.ma 

Roberto Rossellini e Ivio Barlettani nella nostra redazione 

Rossellini, maestro del cinema 

Il grande regista cinematografico Roberto Rossellini – nel corso 

degli anni Sessanta-Settanta – è stato più volte nel nostro 

territorio dove ha girato film e documentari. 

Meticolosi i suoi sopralluoghi nelle zone prescelte per i set. 

Interminabili i suoi incontri con personaggi locali della cultura, 

del costume e del giornalismo, per ricavare utili informazioni 

per la stesura delle relative sceneggiature. 

Nel corso degli anni il grande cineasta – riferendosi alla nostra 

zona – ha sempre dichiarato: «Il profumo dei boschi di 

Populonia, il mare incontaminato con scogli e sabbia, il cielo, 

quasi sempre tinto dell’azzurro californiano e la spontaneità 

e simpatia della gente, fanno di questo territorio uno 

dei più belli e suggestivi d’Italia». 

37 

«Tu lavora a testa bassa, 

i risultati poi arrivano» 

Sono lieta di aver fatto 

parte della “famiglia” di 

Costa Etrusca. È stata 

una scuola importante, 

stimolante e a distanza 

di tempo la ricordo con 

tanta emozione. Non ero 

ancora laureata, ma questo 

mondo quello del 

giornalismo, era il mio 

sogno. Avevo fatto televisione, un’esperienza 

bellissima, ma la carta stampata era un’altra cosa! 

Arrivai a Costa Etrusca per caso. Il mio primo 

articolo fu sulla tragedia di via Landi. Mi chiamò 

il direttore, Ivio Barlettani e mi disse: «Scrivi 

tutto quello che hai visto e provato, fra la polvere». 

In quelle parole ci stava e ci sta ancora 

oggi, racchiuso il segreto di questo mestiere: 

guardare oltre quello che gli altri riescono 

a vedere. Sono stati due anni intensi, ho imparato 

tanto. Ho imparato a non mollare mai, a credere 

nei sogni. «Tu lavora a testa bassa, poi i risultati 

arrivano» mi diceva Ivio, instancabile, fra una 

battuta e un rimprovero. 

E un giorno arrivò la chiamata de La Nazione. 

Ma Costa Etrusca è lì nel cuore, insieme a tutte 

le cose belle, a quelle che mi hanno arricchito, 

fatto comprendere che nella vita non si vive di 

espedienti, ma di serietà, correttezza e lavoro. 

Maila Papi 

Giornalista


GIAMPAOLO PIOLI, SINDACO DI SUVERETO 

Per il buon lavoro, 

grazie Costa Etrusca 

Cinquanta anni sono già storia. La storia di un 

territorio che in quel lasso di tempo è cambiato 

profondamente, che ha saputo mettersi in 

discussione quando è stato il momento di riflettere 

sulla propria realtà e sul proprio futuro 

economico, sociale, culturale; che ha saputo 

rimboccarsi le maniche e risollevarsi da 

crisi che sembravano segnarne inesorabilmente 

la marginalità; che ha saputo essere protagonista 

ed esempio di coesione sociale e di 

audaci sperimentazioni sul terreno degli assetti istituzionali del 

governo territoriale, diventando, con la sua storia di sovracomunalità, 

modello di valore nazionale. 

Costa Etrusca ha saputo, con attenzione e con un ruolo di stimolo, 

accompagnare questa vicenda, che si è tutt’altro che conclusa, 

contribuendo a sprovincializzare, negli anni 60 e 70, l’informazione 

locale, partecipando alla costruzione di quel tessuto connettore 

tra i nostri comuni che siamo chiamati ancora, in forme nuove più 

avanzate, a rinvigorire. Un grazie sincero a Costa Etrusca e 100 di 

questi giorni! 

Giampaolo Pioli 

Sindaco di Suvereto 

CLAUDIO BIANCHI, CONI 

Ha cinquanta anni 

ed è ancora più bella 

Ha cinquant'anni, ma non li dimostra: anzi 

è ancora più bella questa "Costa". 

La continuità è l'indice più significativo del 

successo di un progetto. 

Soprattutto nel nostro territorio, dove 

l'attecchimento delle nuove iniziative 

non è affatto facile. Dobbiamo essere soddisfatti 

per il servizio, peraltro gratuito, che 

questo periodico di infomazione ha dato 

al cittadino, osservando e raccontando 

mezzo secolo di vita.Vada il nostro 

più vivo e sincero ringraziamento agli storici 

fondatori. 

Ad maiora. 

Claudio Bianchi 

Segretario Comitato 

Provinciale Coni 

EDIL COOP 

FIORENZANI 

Costruzioni 

Ristrutturazioni 

IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008 

Via del Fosso 12/a 

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e-mail : gabriele@fiorenzani.com 

57025 Piombino (Li)

Riproponiamo ai lettori l’editoriale 

firmato dal fondatore del mensile e da 

sempre direttore, Ivio Barlettani, che 

fu pubblicato sul primo numero di 

Costa Etrusca, l’11 luglio 1962. Crediamo 

che, a distanza di tanti anni, non 

abbia perso motivi d’interesse, né 

che risulti inattuale. Allora si parlava 

di comprensorio in forte sviluppo. 

Oggi Piombino, invece, paga lo scotto 

di una crisi profonda. 

di Ivio Barlettani 

11 luglio 1962: nasce Il Corriere della 

Costa Etrusca. 

Si realizza così un grande sogno 

che è costato lunghe giornate di lavoro, 

insonni notti di discussioni e 

di preparazione per fornire, a questo 

nostro giornale, l’indispensabile base 

sulla quale poggiare la “grande speranza” 

di marciare in avanti. 

L’atto di nascita di un giornale è sempre 

stato terribilmente laborioso: Costa 

Etrusca non è certo sfuggito a questa 

realtà ma l’entusiasmo, l’accanita 

volontà, i duri momenti di sacrificio 

sono riusciti, miracolosamente, ad 

avere la meglio sull’avvilimento, sullo 

scoraggiamento derivato da continue, 

pressanti difficoltà che, non di 

rado, sono sembrate assolutamente 

insormontabili. 

Andiamo incontro al giudizio dei lettori 

con estrema fiducia. Contiamo fermamente 

sulle nostre forze, che abbiamo 

messo al servizio dell’idea, 

con tutta la volontà di cui fermamente 

ci siamo muniti. Coltiviamo il 

modesto, umano desiderio di riuscire 

a far centro perchè l’unica nostra 

effettiva ambizione è quella di aver 

creato un giornale che, sotto la bandiera 

dell’indipendenza, si inserisca 

con successo nell’eccezionale sviluppo 

di questa nostra meravigliosa costa 

etrusca lanciata sempre più verso 

pacifiche conquiste economiche di 

enorme risonanza nazionale ed internazionale. 

La fiducia che nutriamo sul giudizio 

dei lettori è ovviamente legata anche 

alla loro fattiva collaborazione. Il giornale, 

è soprattutto loro. Dal cittadino 

importante a quello più modesto Costa 

Etrusca, deve ricevere incoraggiamento 

ed appoggio. Non potrebbe 

essere completo questo nostro lavoro 

se non fosse adeguatamente fiancheggiato 

da chi ha la possibilità di 

esprimere, con la penna, giudizi ed opi- 

Luglio 1962 

nasce 

Costa Etrusca 

nioni. La partecipazione viva, dinamica, 

intelligente, obiettiva del lettore alla 

vita del giornale è garanzia di continuità, 

quella continuità sulla quale 

tanto profondamente contano gli 

ideatori di questo foglio. 

Ad una città come la nostra, in crescente, 

inarrestabile sviluppo, non 

poteva mancare un giornale proprio 

che ne racchiudesse, sia pure senza 

eccessive pretese letterarie, le caratteristiche 

di comunità generosa e 

laboriosa. 

L’ampliamento ed il potenziamento del 

Centro Siderurgico Italsider, ormai 

in fase di decisa realizzazione, le 

eccellenti prospettive che sembrano 

schiudersi anche per la Magona 

d’Italia, il pullulare di possibilità di 

lavoro attorno ai grossi centri industriali, 

sul porto e verso le zone invase letteralmente 

dal grande processo dell’edilizia 

rappresentano i motivi di palpitante, 

indiscutibile realtà che formano 

l’oggetto di questa fiducia nel suo, nel 

nostro avvenire. 

Si è sempre detto (e scritto) che i piombinesi 

non hanno mai mostrato grandi 

doti nel campo dell’iniziativa. Vera 

od esagerata che sia, l’affermazione 

ci offre lo spunto per definire l’uscita 

di Costa Etrusca quale una iniziativa 

39 

che si inserisce in un momento particolarmente 

interessante per il nostro 

territorio. 

Questo 1962 è apparso infatti, e appare, 

un anno decisamente orientato 

verso successi di carattere generale 

i motivi e le cause dei quali già 

ci pare di avere chiaramente enunciato. 

Purtroppo però non è tutto dipinto 

di rosa. Le spine sono naturali persino 

nelle rose più meravigliose e c’è 

sempre chi con le spine si punge. Non 

sarebbe logico, nè umano, dimenticare 

chi non ha, chi soffre, chi lotta per 

strappare, giorno per giorno, un brano 

di vita decente. Ma siamo certi che 

anche questi meno fortunati sapranno 

ugualmente apprezzare il fine che 

ci siamo proposti nel varare Costa Etrusca. 

E il nostro fine, appunto, sarà soprattutto 

quello di portare alla ribalta 

e in discussione problemi grandi e piccoli 

la cui soluzione rappresenta il traguardo 

da raggiungere tutti insieme. 

Tre colonne portanti 

Aulo Taddei, Giuliano Cioni, Roberto 

Fidanzi, tre colonne portanti di 

Costa Etrusca. Genialità, altruismo, 

entusiasmo le loro doti che emergevano 

soprattutto nei momenti difficili 

della vita del giornale. Purtroppo 

ci hanno lasciato prematuramente. 

Agli “amici di sempre” un grazie 

e un doveroso ricordo. 

11 luglio 1962, foto storica: nasce il primo numero di Costa Etrusca. 

Siamo nella gloriosa tipografia del Telegrafo. Da sinistra: Manrico, Barlettani, 

Taddei, Debatte e il proto Bologna


di Carlo Ciattini* 

È con viva soddisfazione 

che 

rispondo alla 

vostra richiesta 

di un mio 

saluto, sia a voi 

che ai vostri lettori, 

come nuovo 

Vescovo di 

Massa Marittima-Piombino. 

Sono appena due mesi 

che mi trovo in mezzo a voi e già 

sono stato colpito dalla bellezza di questa 

terra e dalla generosità dei suoi 

abitanti. Il vostro giornale, per quanto 

io comprendo, vuole radicarsi nella 

conoscenza e soprattutto nell'amore 

per il territorio della Val di Cornia, 

parte fondamentale della Diocesi. Il 

vostro giornale vuole essere uno 

strumento per promuovere la cultura, 

le tradizioni e l'aspetto propriamente 

ambientalista che caratterizza la Val 

di Cornia come terra ricca di storia e 

ricca di fascino naturalistico e che 

esemplarmente coniuga la fertilità 

dei campi, che con i loro prodotti 

esprimono la tipicità della mensa 

SALUTO DEL VESCOVO CIATTINI 

Il vostro giornale 

strumento di dialogo 

maremmana, e la bellezza dei luoghi 

sia collinari, ricchi di storia e di arte 

che marittimi, che aprono dei panorami 

incantevoli per le vacanze estive 

dei numerosi turisti. 

Il vostro giornale vuole essere anche 

uno strumento aperto, ricco di stimoli 

per il dialogo comune, per la 

progettazione mettendo in rete, enti, 

istituzioni, comunità, cittadini, non 

solo per la salvaguardia del territorio 

ma anche per esplorare nuove ed ulteriori 

possibilità di sviluppo. È cosa 

molto bella coinvolgere anche le nuove 

generazioni in questo processo perchè 

siano educati a crescere nell'amore 

e nella conoscenza del loro 

territorio e avere così più speranza nel 

rimanere qua per costruire il loro futuro. 

Come Vescovo insieme alle comunità 

cristiane presenti nel territo- 

SAN VINCENZO - Centro commerciale Coop - Tel. 0565 704379 

Sempre aperto compreso la domenica mattina 

SAN VINCENZO - Via Vittorio Emanuele, 158 

VENTURINA - Via Indipendenza, 100 

CECINA - Via Cavour, 19 

rio sono qui per testimoniare ed annunciare 

la fede in Cristo Salvatore, 

fede che da 1500 anni è di "casa" tra 

noi. Sulle orme di San Cerbone e 

degli altri Santi africani che evangelizzarono 

il nostro territorio in tempi difficili 

in seguito alla caduta dell'Impero 

Romano e alle invasioni barbariche. 

La Chiesa promuovendo sempre ciò 

che vi è di bello e di buono per l'uomo 

cerca sempre di adoperarsi perchè 

il Vangelo diventi un "nuovo supplemento 

d'anima" per le nostre popolazioni. 

Accogliete quindi il mio più caloroso 

saluto certi di trovare un interlocutore 

sempre attento. 

La mia benedizione. 

*Vescovo Massa M.ma - Piombino

Sfogliando il giornale, cinquanta anni di sport 

Calcio, 

gli alti 

e bassi 

Il calcio in questo mezzo 

secolo ha avuto in tutto il 

nostro territorio tanti alti e 

bassi. 

Il Piombino dei tempi d’oro 

della Magona (serie 

B), è andato di pari passo 

con la crisi industriale 

rotolando, quindi, nelle 

categorie inferiori per finire 

nei bassifondi. 

Lo stesso Livorno ha stentato 

parecchio per restare 

nella massima serie e 

le voci che circolano sul 

futuro amaranto sono allarmanti. 

Il fenomeno Venturina, 

purtroppo, ha dovuto arrendersi 

ed ora sotto la 

presidenza del giovane 

imprenditore Alberto Martini 

cerca di risalire la corrente. 

Anche sugli altri 

campi della provincia la situazione 

è poco brillante. 

Mancanza di imprenditori 

con la passione del 

pallone, la televisione che 

allontana sempre più gli 

spettatori dagli stadi e la 

quasi totale indifferenza 

del mondo giovanile verso 

lo sport nazionale sono 

purtroppo i segni del 

decadimento del calcio 

a tutti i livelli. 

Da sinistra: Montorsi, Vieri, Carlotti, Picchi, Innocenti, 

Novembrini insieme, in una foto storica 

Terra di portieri 

Nel bestiario del gioco del 

calcio, il portiere viene descritto 

come uno che va 

con la luna, bizzarro, un po' 

matto. Infatti, è lui a tuffarsi 

fra le gambe degli avversari 

per agguantare il pallone, 

è lui a rotolarsi nel fango 

invernale o a sbucciarsi 

i gomiti e le ginocchia nei 

campi duri della primavera, 

è lui che vola da un 

palo all'altro della porta, 

è lui che veste una maglia 

diversa dalle altre dieci, 

tralascio i soprannomi. 

Piombino ha avuto buoni 

portieri. Curioso: il più grande 

è Lido Vieri che non ha 

mai indossato la maglia 

n.1 dei nerazzurri! L'altro 

grande è Doriano Carlotti, 

scomparso l'8 agosto 1992, 

ma era dell'Elba! Iniziò nel 

1947 e, fino al 1955, fu il 

portiere della serie C e B, 

giocò 213 partite. Prese 

la maglia di Marcheschi 

(41 volte) e non la lasciò più. 

Romagnoli ha vestito la 

maglia n.1 per 166 volte fra 

il 1990 e il 1997. Rocchiccioli 

per 146 volte fra il 

1980 e il 1985. Poi il sanvincenzino 

Guarguaglini 

con 146 presenze, fra il 

1957 e il 1964. Seguono 

con 118 presenze, Carli 

(1993/2000) e Sergio Picchi, 

recentemente scomparso 

(1955/58 e 1964/67). 

Innocenti con 67 presenze, 

fra il 1969 e il 1971. 

Vinciarelli, fra il 1986 e il 

1988, ha giocato 62 volte. 

Il follonichese Vannoni 59 

volte, fra il 1966 e il 1968; 

Del Sarto 53 volte, fra il 

Sulle strade d’Italia passavano i podisti 

Grazie al commerciante Silverio Gronchi nasce a Piombino (1978) 

il Gruppo Podistico Mobilgronchi. Da subito i suoi atleti raccolgono 

consensi e medaglie su tutti i tracciati d’Italia. 

Claudio Mazzola e Sergio Scantamburlo sono le frecce di diamante 

del gruppo che fra gli altri comprende anche: Faliero Larini, Francesco 

Granella, Mauro Faucci, Alessandro Bassi, Paolo Riccomini, 

Piero Grilli, Francesco Entani, Enrico Canneri, Maurizio Govi, Mario 

Maccanti, Augusto Bendinelli, Tosco Tedeschi. 

Nelle foto: a sinistra Claudio Mazzola, a destra Enrico Canneri 

41 

1958 e il 1964; Caporali ha 

giocato 41volte, fra il 

1970/72 e 8 volte dieci 

anni dopo. Cardinali per 48 

volte, fra il 1972 e 1976. Un 

caso particolare è Gori 

che gioca 5 partite nel 

1973 e 30 nel 1988 dopo 

aver girovagato in molte 

squadre di serie A. Un altro 

caso è Quattrini che 

vi gioca due volte in due 

anni ma trova fortuna in altre 

squadre del comprensorio, 

prima fra tutte Venturina. 

Dal 1946 al 1960 vi hanno 

giocato anche Mosca (20), 

Albenzi (30), Baroncelli 

(14), Valdrighi (11), Ramundo 

(18) e Lonzi (15). 

Dal 1961 al 1970: Semenzin 

(20) e Bianchi con 

6 presenze, più 11 nei due 

anni successivi. Dal 1971 

al 1980: Costi (33), Brondi 

(2), Agostini (11), Riccò 

(7), Luciani 30) oltre al 

lucchese Ficagna con 

tanto di baffi che gli scendevano 

fin sotto il mento. 

Dagli anni Novanta ad oggi: 

Tesi (24), Carpita (31), 

Ceccarelli (24), Pellegrini 

(12), Peccianti (10), Ferrini 

(4), Matteucci (7), Fidanzi, 

Capotosti, Sozzi, Ruggeri, 

Pezzei, Bibbiani, Landi 

e Brunacci. 

Alcuni di loro, finita la carriera 

a Piombino, hanno difeso 

la porta di squadre vicine. 

Gianfranco Benedettini


APRILE 1973, NASCE LA SECONDA TELEVISIONE ITALIANA 

Il “fenomeno” Telepiombino 

Ivio Barlettani, giornalista direttore 

di Costa Etrusca e l’ingegner Ferrante 

Rossi, titolare del laboratorio di 

elettronica Intel, danno vita - aprile 1973 

- alla televisione via cavo Costa Etrusca 

Tv (diventerà poi Telepiombino). 

L’emittente piombinese (seconda in 

Italia, dopo Telebiella) ottiene subito 

grande successo. 

Le antenne sui tetti della città spuntano 

come i funghi. Le famiglie si 

collegano così con Telepiombino che 

ogni sera – per diversi anni – mette 

in onda tutto quanto è possibile trasmettere. 

Il videogiornale (ore 19,15), 

le tavole rotonde sui problemi di attualità, 

le partite di calcio, i dibattiti sul 

sociale e le trasmissioni per i ragazzi 

sono il fiore all’occhiello della piccola 

emittente televisiva. 

La stampa internazionale dedica spazi 

e grande risalto alla iniziativa toscana. 

Peppo Sacchi (l’ideatore di Telebiella), 

il compianto Enzo Tortora, l’avvocato 

Dall’Ora e Ivio Barlettani, costituiscono 

il primo comitato italiano 

per la liberalizzazione delle frequenze 

televisive. 

Dopo tante battaglie cade il monopolio 

Rai e sul cavo cade anche il governo 

Andreotti. 

Poi è storia recente, le televisioni “libere” 

nascono in tutta Italia.

GITA IN BARCA E PRANZO IN PINETA 

“Un giorno... insieme” 

Entro questo mese di giugno ci sarà 

la settima edizione di “Un giorno… insieme”, 

la festa con i nostri amici diversamente 

abili organizzata come 

sempre da Costa Etrusca. 

L’anno passato c’è stato il record di 

presenze: 400 persone che dopo la 

minicrociera lungo la costa, si sono 

trasferite nell’incantevole pineta di 

Baratti. Qui il pranzo sociale, la musica, 

canti e l’allegria di questi ragazzi 

e uomini meno fortunati che, insieme 

ai nostri volontari, si sono lasciati 

coinvolgere – mano nella mano 

– in questa festa della solidarietà. 

Non sarebbe possibile mettere in 

piedi tale manifestazione senza il 

coinvolgimento di questo magnifico 

Personaggio dell’anno e premio alla carriera 

L r t 

Il legame di Costa Etrusca con i 

suoi lettori si sviluppa con diverse iniziative 

che coinvolgono sempre molte 

persone.L’ultima quella del gennaio 

scorso per la premiazione del Personaggio 

dell’anno 2009 al pittore sanvincenzino 

Giampaolo Talani e il 

Premio alla carriera al cineasta Luciano 

Tovoli. 

Stiamo già lavorando per individuare 

chi sarà il prossimo Personaggio 

dell’anno e colui a cui attribuire 

il Premio alla carriera. 

La manifestazione patrocinata da 

Unicoop Tirreno si è svolta al “Centro 

Giovani De Andrè” di Piombino. 

43 

gruppo. Costa Etrusca ringrazia quindi: 

ArcelorMittal Piombino, Comitato 

Festeggiamenti Piombinese, Centro 

Velico Piombinese, Cooperativa Circolo 

Nautico Pontedoro, Circolo Nautico 

Baratti, Centro Didattico Musicale 

di Viviana Tacchella, Gruppo Scout 

(Agesti Piombino 2), Comune di 

Piombino, Capitaneria Porto, Compagnia 

Carabinieri, Guardia Finanza, 

giornale Il Tirreno, gli sponsor, i sostenitori 

e infine il nostro gruppo di volontari 

guidato dall’infaticabile Aldo 

Agroppi. 

Da sinistra: Marco Lami, presidente Unicoop Tirreno, Giampaolo Talani, 

il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, Luciano Tovoli, il critico 

cinematografico Fabio Canessa e il direttore di Costa Etrusca Ivio Barlettani.


Le trasformazioni nell’industria siderurgica 

Quel forte vento sulla Lucchini 

di Mauro Sozzi 

Si dice soffi un forte vento 

sul complesso siderurgico 

Lucchini di 

Piombino. E, quando il vento 

soffia forte, le conseguenze, 

spesso, sono piuttosto negative. 

Nell’industria siderurgica sono 

stati elaborati, man mano, 

nuovi sistemi di lavorazione 

che hanno determinato, nella 

stessa, trasformazioni notevoli. 

Altri fatti, complementari 

ad essa, possono essere definiti 

addirittura “epocali”. La 

possibilità di costruire grandi 

navi di trasporto minerale e carbone, 

da 200mila tonnellate, 

e oltre, ha reso possibile abbassare 

così tanto il relativo costo 

di trasporto, da renderlo poco 

influente sul conseguente 

costo finale del prodotto finito. 

Questo fatto, ha dato la 

possibilità a tutti i Paesi del 

mondo, di darsi, volendo, 

un’industria siderurgica pur 

non disponendo, in proprio, 

delle necessarie materie prime. 

Oggi tutti o quasi producono 

acciaio. Se ne fanno circa 

1500 milioni di tonnellate all’anno. 

Vent’anni fa, sicuramente 

meno di 1000 milioni 

di tonnellate. 

Il susseguirsi dei processi di 

fabbricazione (Martin Siemens 

– L.D. – Elettrico), l’ampliamento 

notevole dell’altoforno, 

il progredire del trattamento 

diretto del minerale 

(preridotto), a cui ha fatto seguito 

il trattamento fuori forno 

per gli acciai speciali, il colaggio 

da lingottiera in colata 

continua e i trattamenti 

strutturali con i controlli qualitativi 

in fase di lavorazione 

dei prodotti finiti, hanno dato 

a questa industria, la possibilità 

di evolversi in modo veramente 

grande. Oggi, forse, 

troppo grande. Infatti, quei 

Paesi che prepotentemente 

vanno avanti nella produzione 

dell’acciaio (Cina, India, 

Brasile), e quelli che con meno 

prepotenza, ma tutt’altro che 

trascurabili (Iran, Australia, 

ecc.) renderanno sempre meno 

facile la situazione di tale 

mercato. C’è, inoltre, da tenere 

presente lo sviluppo tecnologico 

nel suo complesso delle 

acciaierie elettriche che per 

un ciclo di lavoro più snello e 

minore mano d’opera, aumenteranno 

la loro competitività. 

Poi, periodi temporali come 

l’attuale, rendono e renderanno 

sempre più difficile la 

situazione. 

La vita, diciamo così, è diventata 

difficile per tutti; per 

Piombino però, sembra un 

po’ di più. Sì, anche perché il 

suo mix di produzione risente, 

più degli altri, della concorrenza 

dei produttori da forno 

elettrico. 

È, però, impensabile trapiantare 

nell’attuale stabilimento 

a ciclo integrale, (altoforno 

ecc. e acciaieria L.D.), un’acciaieria 

elettrica, con tutto ciò 

che la supporta (stazione elettrica 

di trasformazione, preriscaldo, 

ripartizione del rottame, 

del preridotto ecc.) considerando 

la conseguente spesa 

di investimento. Quanto 

tempo dovrebbe essere pianificato 

per un ritorno del denaro 

investito? Cosa si ricaverebbe 

dal mandare in malora 

tutti quegli impianti ancora 

validi, a monte dell’acciaieria 

L.D. e lei compresa? In una situazione, 

tra l’altro, di mercato 

come l’attuale. 

Lo stabilimento Lucchini di 

Piombino, sia per la situazione 

mondiale determinatasi nel 

suo settore, sia per l’effetto della 

globalizzazione in atto (as- 

idraulica - riscaldamento - condizionamento - irrigazione 

arredo bagno impiantistica antincendio - gas - pavimenti - rivestimenti 

senza di dogane) rimarrà, giocoforza, 

così com’è ancora 

per un bel po’. Non può essere 

altrimenti: dovrà impegnarsi 

molto per restare nei limiti 

della competitività di mercato 

e, di conseguenza, non 

“naufragare”. 

di Pistolesi & C. s.n.c. 

acqua & calore 

Tutti i Paesi 

del mondo 

possono 

dotarsi 

di impianti 

siderurgici. 

Cina, India 

e Brasile 

grandi 

fornitori 

d’acciaio. 

La concorrenza 

dei produttori 

da forno 

elettrico 

Via De Sanctis, 30 - PIOMBINO - Tel. e Fax 0565 225711 - 0565 31222 - e-mail: acquaecalore@virgilio.it

di Giada Pinna* 

Iragazzi di oggi, si dice, non 

hanno ideali. Il concetto di 

famiglia si fa sempre più inconsistente, 

i genitori sono 

assenti e la scuola non dà il necessario 

supporto. Comunque, 

il solo "dirlo" è sterile e 

non suggerisce rimedi. Spesso 

i giovani esibiscono sfrontatezza, 

si propongono duri 

e privi di sentimenti, dichiarano 

incapacità di affetto, si vantano 

delle loro trasgressioni: furto, 

risse, droga, fumo. 

In questo atteggiamento di 

provocazione c'è un disperato 

bisogno di attenzione. Gli 

adolescenti oggi hanno difficoltà 

ad amare, anche se stessi, 

e non accettano legami; 

l'idea stessa del legame affettivo 

e duraturo, al quale non 

credono, li mette in una posizione 

di difesa e di rifiuto; 

non si sanno esprimere con le 

parole e vivono talvolta in un 

mondo virtuale. 

di Fabio Baldassarri* 

iombino è anche bel- 

«Pla»: questo fu lo slogan 

della mia campagna elettorale 

nel 1990. In quegli anni 

ci furono molti avvenimenti. 

Il Pci crollò sotto il muro 

di Berlino, tangentopoli 

cancellò i partiti di governo 

a cominciare dal Psi e dalla 

Dc, le Partecipazioni Statali cedettero 

il campo ai privati e l’Italsider 

fu venduta al cav. 

Lucchini. Noi piombinesi, 

però, di concerto con gli amici 

e i compagni della Val di 

Cornia, non ci perdemmo 

d’animo e mettemmo mano a 

diverse cose: nuovi piani regolatori 

coordinati, un sistema 

di servizi integrati sul 

porto (con la nuova viabilità 

d’accesso), la condotta ad 

anello che collegava gli acquedotti, 

l’urbanizzazione del 

Pip di Montegemoli, una nuova 

discarica con l’impianto per 

il trattamento dei rifiuti, il 

porticciolo turistico di Salivoli, 

l’esproprio della Sterpaia e 

I GIOVANI E IL BISOGNO D’ATTENZIONE 

Atteggiamento di difesa, 

quella sfrontatezza esibita 

Si paragonano a “Capi” di 

un gruppo e se non ne fai parte 

sei un perdente. Usano linguaggi, 

come faccio anch’io, 

ad esempio (oggi vado a scuola 

perché devo prendere un 

bel voto: gg vd a scuola xè dv 

prnd un bl voto). Lo so, ne sono 

consapevole, non ha senso 

scrivere come degli alieni. 

Dopotutto sono una ragazzina 

di tredici anni, (a differenza 

di altri i miei genitori non 

sono assenti nella mia vita e mi 

appoggiano in ogni mia scelta 

che sia giusta o sbagliata), 

che cerca di cambiare il mondo, 

o solamente le mentalità, 

i punti di vista tra noi adolescenti. 

Facebook, My space, 

PIOMBINO È ANCHE BELLA 

Possiamo guardare avanti, 

con fermezza e coraggio 

la Società dei Parchi. Avremmo 

voluto fare molto di più, 

compreso il prolungamento 

dello svincolo della nuova 

Aurelia (SS 398) fino al porto, 

ma anche quello che abbiamo 

fatto non è poco. E 

poi, come è facile intuire, 

non tutto dipendeva da noi. 

Leggendo il supplemento del 

Sole 24 ore, Italia Più, (di 

recente pubblicazione) si vede 

cosa è diventata in questi 

anni la nostra città. Molto 

merito lo hanno avuto coloro 

che hanno amministrato in 

seguito e hanno insistito sulla 

stessa linea (ricordo il 

Museo Archelogico, il Parco 

di Populonia, il restauro del 

Castello e del Torrione, la 

chiusura di una cockeria inquinante 

e l’acquisizione di 

aree ex industriali per le quali 

esistono, allo stato, importanti 

progetti). 

Sono certo che anche in tempi 

così difficili i nostri am- 

45 

Twitter e molti altri… per gli 

adolescenti sta diventando 

una dipendenza una specie di 

droga, ognuno pensa a guardare 

i fatti, la privacy, delle persone 

altrui. Immagino sappiate 

che l’inventore di questo 

social network, Facebook, lo 

ha fatto per il puro scopo di 

violare la privacy della sua ex 

ragazza. 

Chiudo questa parentesi dei social 

network per riprendere 

il fatto dei gruppi. Non ha 

senso coalizzarsi contro altri 

per essere i migliori, perché 

nessuno lo è. Siamo tutti uguali 

con gli stessi diritti, non è che 

se non facciamo parte di un 

gruppo, o il sabato non ci 

ubriachiamo, o non fumiamo 

siamo inferiori, siamo solo 

persone che ci comportiamo in 

modo diverso, ma siamo sempre 

tutti uguali. 

*Scuola Media 

Andrea Guardi, Piombino. 

ministratori non molleranno, 

in particolare per quanto 

riguarda il prolungamento 

della SS 398 che, nonostante 

tutte le avversità (e certe interessate 

contrarietà), deve 

arrivare fino al porto per accrescerne 

le potenzialità e liberare 

la città da flussi di 

traffico incompatibili con le 

aree urbane. C’è ancora molto 

da fare, perciò, ma possiamo 

guardare in avanti con 

fermezza e coraggio. 

Personalmente sono anche 

contento di ciò che si legge a 

proposito del villaggio turistico 

Orizzonte. Difatti, sulle 

orme del film girato da 

Paolo Virzì a Piombino nel 

1993, è avvenuto che proprio 

io dovessi diventare presidente 

del consiglio di amministrazione 

di questo grande 

“parco vacanze” la cui 

proprietà è suddivisa fra ben 

600 soci. 

*Sindaco di Piombino 

1990-1995


I “girini” in piazza Bovio 

I“girini” sono passati da 

Piombino. È stata una bella 

festa. La partecipazione 

dei piombinesi ampia e 

convinta, specialmente nella 

fase preparatoria e dell’attesa. 

I commercianti hanno ravvivato 

le vetrine, i ristoranti i lo- 

ro menu. Nella notte rosa si faceva 

il tifo per i “corridori” 

piombinesi che correvano il giro 

sulle biciclette da spinning. 

Il centro, da corso Italia a 

piazza Bovio, era pieno di 

gente e di musica. Si ballava, 

si rideva, forse si è anche be- 

vuto e non si è verificato nessun 

incidente. La gente era 

contenta, ed ha apprezzato 

ogni iniziativa e l’intera organizzazione. 

Molto bella la 

rinnovata facciata di palazzo 

Appiani e l’ illuminazione dei 

palazzi e del Rivellino. 

STABILIMENTO BALNEARE 

LA CAPANNINA 

Perelli 2 tel. 328 1189652 

ORIZZONTE BEACH 

Perelli 3 tel 327 9514369 

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Carlappiano tel 338 2149905 

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BAGNOSKIUMA 

Carlappiano tel 335 6912742 

BAGNO ELIA 

Mortelliccio tel 0565 252064 

Nei commenti postumi, ci si 

è interrogati sui ritorni di immagine, 

sulle ricadute economiche, 

commerciali, turistiche 

ecc. Forse però, non è 

il caso di enfatizzare eccessivamente 

questi aspetti. In fondo, 

è stata solo una partenza di 

tappa, non un arrivo. Non era 

logico attendersi afflussi di 

turisti e di sportivi da altre 

località. È stata una festa per 

i piombinesi, non poteva essere 

di più. Qualche ricaduta nel 

tempo, probabilmente, ci sarà. 

I giornalisti presenti hanno 

apprezzato la nostra piazza 

Bovio, i nostri panorami e 

il nostro mare. Dobbiamo sperare 

molto sul loro passaparola, 

perché gli organizzatori non 

hanno dato uno spazio adeguato 

nelle riprese televisive. 

La stessa Gazzetta dello 

Sport, su sei pagine del giorno 

dopo, non ha pubblicato 

nemmeno una foto della nostra 

zona. Ha scritto soltanto che 

la tappa è partita da Piombino. 

Non importa. Un’altra 

volta andrà meglio. 

BAGNO CALYPSO 

Carbonifera tel 347 2624047 

BAGNO ONDA BLU 

Carbonifera tel 345 3149021 

SPIAGGIA PAPPASOLE 

Pappasole tel 338 8269029 

BAGNO NINO 

Torre Mozza tel. 333 1716070 

BAIA TOSCANA VILLAGE 

Torre Mozza tel 0565 20804 

Augura buone vacanze

Tra storia e territorio 

di Mauro Carrara* 

Nel Trecento, Pisa 

ed il suo contado, 

attraversarono una 

forte crisi politica ed 

economica per le sconfitte 

militari con i genovesi, e 

per i contrasti fra le 

fazioni cittadine interne 

dei Raspanti e dei 

Bergolini, quest’ultima 

comandata da Andrea 

Gambacorti che nel 1347 

si impadronì del potere. 

Pochi anni dopo, nel 1355 

Dino della Rocca a capo 

dei Raspanti esiliò gli 

avversari, impadronendosi 

della Città di Pisa. L’esilio 

fu annullato nel 1369 

quando Pietro 

Gambacorti, figlio di 

Andrea, rientrò vincitore a 

Pisa proclamandosi 

custode e difensore del 

popolo pisano. I contrasti 

tra le due fazioni finirono 

a Pisa, ma non a 

Piombino, dove 

comandava la parte dei 

Raspanti, a capo dei quali 

erano i fratelli Ranuccio e 

Aragone figli di Nino da 

Piombino. Non conclusosi 

positivamente un primo 

tentativo diplomatico, da 

Pisa arrivò un piccolo 

esercito di cavalieri e 

pedoni al comando di 

Benedetto Gambacorti 

figlio di Pietro, con due 

navi armate che via mare 

lo seguivano. Sopraffatti 

gli avversari, Benedetto ne 

fece giustiziare alcuni, 

altri diseredati, altri 

esiliati. Ristabilito il 

controllo di questa 

importante città, il signore 

Pietro Gambacorti 

concesse alcune 

facilitazioni ai piombinesi 

e, probabilmente in tale 

circostanza, fece costruire 

la Chiesa di San Michele, 

oggi Concattedrale di 

Sant’Antimo Martire, nel 

La Concattedrale di 

Sant’Antimo Martire, fatta 

costruire nel 1377 da Pietro 

Gambacorti Signore di Pisa 

sito dove già esisteva un 

piccolo romitorio degli 

agostiniani. Era il 1377. 

Con il Gambacorti era 

Iacopo Appiani, 

Cancelliere del Comune di 

Pisa e Notaio degli 

Anziani, della famiglia 

originaria di Ad Planum, 

Appiano di Valdera, 

villaggio alle falde delle 

colline pisane, 

saccheggiato e distrutto 

nel 1341. Come vedremo, 

fu lui ad uccidere il 

Gambacorti in un 

complotto nel 1392, e fu 

suo figlio Gherardo a 

fondare la Signoria di 

Piombino nel 1399, in un 

progetto che circa 

trent’anni prima aveva 

inutilmente tentato di 

realizzare un altro 

personaggio pisano: 

Giovanni dell’Agnello. Fu 

il primo ed unico Doge di 

Pisa, dal 1364 al 

1369, quando gli 

successe Pietro 

Gambacorti. L’anno 

successivo 1370, 

tentò di formarsi un 

proprio Stato con 

l’appoggio di 

Bernabò Visconti di 

Milano, che gli aveva 

promesso aiuti 

finanziari e militari 

per riconquistare 

Pisa. Ad una 

condizione pesante 

però, che avrebbe 

consentito al Visconti 

il possesso di una 

parte importante del 

territorio toscano: se 

il tentativo fosse 

andato a buon fine il 

Dell’Agnello gli avrebbe 

dovuto lasciare il dominio 

pisano, ritagliando per sè 

una parte a sud dello 

stesso territorio dove poter 

formare la propria 

Signoria con capitale 

Piombino con un vasto 

retroterra, non escluse 

alcune isole 

dell’arcipelago antistante. 

(Continua) 

*Centro Piombinese 

di Studi Storici 

47


Era un cuoco così orribile che faceva piangere 

le cipolle! 

Le banane hanno un casco. Ma, perché? Vanno 

in moto? 

Le zollette di zucchero innamorate: «Ci vediamo 

nel solito caffè?». 

Un museo piace di più se è pieno di sale. 

La strada può essere maestra, ferrata in materia 

e piena di curve. 

Il medico ha scritto la parola obeso in “grassetto”. 

Le pillole di Paolo Pachi 

♥ ♣ 

PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi) 

1 2 3 4 5 6 7 

8 9 10 

11 12 

13 14 15 

16 17 

18 19 20 

21 22 

23 24 25 

26 27 28 

29 30 31 

32 33 34 35 

36 37 

ORIZZONTALI 

1. Fra “La California” e “Vada” – 6. Impresa Trasporti – 8. Ospita il 

bottone – 9. Associazione Donatori di Sangue – 11. Danno dolore e 

non sono graditi – 12. La corona del Papa – 13. Leone americano – 

14. Varese – 15. Sono in mezzo all’Arno – 16. Rabbia – 17. Abbreviazione 

di reverendo – 18. Escursione in compagnia – 19. Non sono 

cattivi – 21. Il nome della Massari – 22. Così si chiamava Lutero – 

23. Preposizione semplice – 24. Ci si prende il caffè – 25. Tomografia 

Assiale Computerizzata – 26. Fu cacciata dall’Olimpo – 28. È nata 

girino – 29. Ente Sanitario – 30. Le prime di Italia – 31. Uomo inglese 

– 33. Sono in mezzo ai bersagli – 36. Si riempie con la trebbiatura 

– 37. Risposta sgradita. 

VERTICALI 

Sai che ti dico? Sono stufo, di pesceC E C I N A I T 

L’ortolano: «Oggi ho estratto una radice quadrata!». 

Il pavone in panne: «Devo cambiare la ruota!». 

Domanda: può avvenire un suicidio di massa a 

Carrara? 

Una pulce disse all’altra: «Torni a piedi o prendi 

un cane?». 

Non ho mai visto il ferro “sconfitto”. Eppure 

viene “battuto” continuamente! 

Avete mai visto un portalettere che si perde la 

posta in gioco? 

1. Il Comune di Venturina – 2. Che toglie ogni dubbio – 3. La zona 

delle Terre Rosse – 4. Nome di donna – 5. Napoli – 6. Si paga su tutto 

– 7. È fra Calambrone e Pisa – 9. Residenza della Regina d’Olanda 

– 10. Il paese di Talani e di Mazzarri – 12. Televisione – 17. Cose 

frantumate – 19. La spiaggia di Populonia – 20. Urgente… al principio 

– 22. Il borgo storico di piazza Bovio – 27. Boccone traditore – 

31. Agrigento – 34. Ente Nazionale – 35. Mezza Roma. 

G R A N A I O N O 

36 37 

A C E N T R I Z 

32 33 34 35 

L E S I T M A N 

29 30 31 

A T E R A N A E 

26 27 28 

I N B A R T A C 

23 24 25 

L E A M A R T I N 

21 22 

G I T A B U O N I 

18 19 20 

I R A R E V 

16 17 

P U M A V A R N 

13 14 15 

M A L I T I A R A 

11 12 

A S O L A A V I S 

8 9 10 

1 2 3 4 5 6 7

Svelato il programma degli 

incontri fra Berlusconi 

e Putin. 

Ma che cosa fa esattamente 

Berlusconi quando va dall’amico 

Putin? 

Un protocollo del ministero degli 

Esteri, caduto di tasca al 

ministro Frattini mentre inciampava 

scendendo dalla 

scaletta dell’aereo, rivela nei 

dettagli il programma di una 

giornata-tipo dei due statisti. 

Ore 8 

Berlusconi viene svegliato 

dal coro dell’Armata Rossa, 

che attornia il suo lettone di 

betulla e gli canta il tradizionale 

inno di benvenuto 

“Le ragazze della steppa / 

han le scarpe con la zeppa”. 

Segue la cerimonia della vestizione: 

il nostro premier 

ama indossare, per l’occasione, 

mutande di lana grezza, 

pantaloni alla zuava, stivali 

circassi, camicia da domatore 

di leoni, pelliccia d’orso 

e un prezioso colbacco foderato 

di salmone affumicato. 

Ore 9 

Il personale diplomatico deride 

Berlusconi per il suo abbiglia 

mento. Segue lungo 

scambio di complimenti tra 

i due leader amici: «Sei un burino 

ineguagliabile!», «Ma 

no, guarda che sei più burino 

tu!». 

Ore 21 

Il coro dell’Armata Rossa in- 

Lotta dura per l’ambita poltrona 

Pd, chi sarà il leader? 

Un “papa straniero” 

per il Partito democratico? 

Se nei prossimi mesi si dovesse 

votare, chi sarà l’aspirante 

premier del centrosinistra? I 

candidati interni al Pd pronti 

a uscire allo scoperto e sfidare 

Bersani sono circa una 

trentina, tutti dell’area Bersani. 

Ad essi si aggiungono 

i veltroniani, i prodiani, i 

franceschiniani e gli angioini, 

una componente in sonno 

da diversi secoli ma ora decisa 

a riprendere il suo ruolo 

all’interno della sinistra. 

Le primarie, stante il numero 

dei candidati, dovrebbero 

prevedere sei gironi eliminatori 

all’italiana e una fase 

finale da disputare al Colosseo, 

in notturna, con leoni 

veri e diritto al pollice verso 

per i delegati. Ma si dubita 

Gli incontri nella grande Russia 

Berlusconi & Putin 

di fare in tempo: per questo 

prende sempre più corpo l’ipotesi 

di un “papa straniero”, 

esterno al Pd. Vediamo i nomi 

dei principali papabili. 

Bachisio Suribonis è un pastore 

sardo, nullatenente: 

non possiede neppure le pecore, 

e porta al pascolo solo 

greggi in prestito. Non capisce 

niente di politica, e le 

sue probabilità di essere eletto 

sono quotate 1 a un miliardo 

dagli allibratori, le 

stesse probabilità che ha Platinette 

di venire eletta al Quirinale. 

Nonostante questo, 

la sua autocandidatura acquista 

peso di giorno in giorno 

perché sarebbe il primo povero 

del quale si fa il nome come 

candidato della sinistra 

italiana. 

tona il motivo tradizionale “Le 

ragazze a Pietrogrado / te 

la danno di buon grado”. 

Ore 24 

Il coro dell’Armata Rossa intona 

la dolce ballata tradizionale 

“Le ragazze dell’Ussuri 

/ preferiscon quelli duri”. 

Inizia la parte politica dell’incontro: 

viene suggellato il 

gemellaggio tra il Bolscioi e 

Bruno Zingaretti è il terzo 

fratello Zingaretti, il minore. 

Si è pensato a lui dopo che sul 

nome dei due fratelli maggiori, 

l’attore Luca e il politico 

Nicola, si erano divisi veltroniani 

e dalemiani. Bruno 

piace a entrambi gli schieramenti, 

e perfino Arturo Parisi 

ha assicurato che non 

si opporrebbe alla candidatura. 

L’unico problema è che 

ha quattordici anni e gli dispiacerebbe 

lasciare il ginnasio. 

Fortunato al Pantheon il gestore 

del ristorante più ama- 

49 

il Bagaglino. 

Ore 6 

Saluto all’alba: i due leader 

posano per i fotografi nudi 

sulla riva della Moscova, infilando 

la testa in una sagoma 

di cartone di Maciste. 

Poi, pesca del salmone a mani 

nude, alla maniera dei 

grizzly. 

Ore 8 

Il coro dell’Armata Rossa intona 

l’allegra mazurka “Com’è 

bello far su e giù / con le 

donne di Bakù”. 

Ore 10 

Visita solenne al Mausoleo di 

Lenin, con ritocco della mummia 

a cura dell’équipe chirurgica 

di Berlusconi, che 

applica alla salma una parrucca 

ricciuta e una nuova 

dentiera sorridente. 

Ore 12 

Saluto finale all’aeroporto, con 

il coro dell’Armata Rossa, 

che esegue il commovente inno 

patriottico “Signorina, 

lungo il Volga / le mutande se 

le tolga”. 

to dal mondo politico romano, 

pur di sedare le continue 

risse ai tavoli tra esponenti 

del Pd, avrebbe promesso 

di candidarsi premier. 

«Non sopportavo più di vederli 

litigare», ha confidato ai 

giornalisti. In attesa di pensare 

a un programma politico, 

si è presentato alle prime riunioni 

con il menù: l’abbacchio 

scottadito e i rigatoni cacio 

e pepe i punti forti. Al 

terzo punto, la distribuzione 

di digestivi a tutta la popolazione, 

con i dalemiani favorevoli 

al bicarbonato e il veltroniani 

all’Alka-Seltzer.

50 marzo - aprile - maggio 2011

di Allegra Ciaponi* 

L'estate è arrivata, eccoci 

di nuovo alla fatidica 

prova costume 

e giornali, internet e televisione 

propongono le più svariate 

diete che promettono 

risultati miracolosi in tempi 

record. 

Da anni la dietologia si sforza 

di far capire che le diete 

fortemente ipocaloriche e 

iperproteiche non solo sono 

inutili, ma anche dannose 

per la salute. Il dimagrimento 

iniziale non è legato 

alla perdita di massa grassa 

bensì di liquidi, e una volta 

che si reintroducono i carboidrati 

(pane, pasta, riso...) 

si torna ad ingrassare e il 

metabolismo ne esce scombussolato. 

Quali sono dunque i segreti 

per affrontare al meglio la prova 

costume? La verità è che 

per rimanere o tornare in 

forma non è necessario fare 

ESTATE, ORA LA PAROLA ALLA DIETISTA 

Prova costume: i segreti 

grossi sacrifici, è importante 

invece prefiggersi traguardi 

realistici, adeguati alle 

esigenze del proprio or- 

Piazza Verdi, 2 

Piombino 

Tel. 0565 220188 (4 linee) 

Fax 0565 220220 

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ganismo e al proprio stile di 

vita senza negarsi il piacere 

di mangiare. Quindi niente divieti 

drastici, piuttosto è op- 

51 

portuno ridurre le porzioni, 

dimezzando la quantità di 

grassi, soprattutto quelli idrogenati 

presenti in molti prodotti 

confezionati, e di zuccheri 

semplici, come dolci e 

bibite, triplicando il consumo 

di frutta e verdura di stagione. 

In particolare per favorire 

l'abbronzatura e proteggere 

al tempo stesso la 

pelle dai raggi ultravioletti bisogna 

consumare quella di colore 

giallo, rosso o arancio che 

essendo ricca di carotenoidi, 

stimola la produzione di melanina. 

Non dimentichiamo infine 

di garantire al nostro corpo 

una giusta idratazione per 

fronteggiare l'invecchiamento 

cutaneo. Il fabbisogno idrico 

normale di un adulto è 

pari a 1,5-2 litri al giorno, ma 

se ci si trova sotto l'azione dei 

raggi solari, bisogna aumentarlo 

fino a 3 litri. 

* Dottoressa, dietista 

Edicola Tabaccheria n. 10 

di Rita & Paolo 

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52 


Diritto 

a una vita 

dignitosa 

di Roberto Guerrieri* 

Diritto a una vita dignitosa 

per disabili 

in condizioni gravissime. 

Non sembri una banalità 

quello che intendo dire, ma 

spesso rifletto sulle cose fondamentali 

di cui un soggetto 

nelle mie condizioni necessita 

per condurre una vita dignitosa 

in piena autonomia e 

indipendenza. I miei pensieri 

mi portano molto lontano ma 

il mio spirito pratico mi impone 

un continuo confronto con la 

realtà. Perciò mi sforzo di 

concentrarmi sul quotidiano e 

da qui attingo per individuare 

alcune semplici attività che 

sono il sale della vita e che, da 

solo, in carrozzina, non sono 

in grado di espletare per sentirmi 

realizzato come persona: 

- Parlare in una riunione ricorrendo 

a repliche o a puntualizzazioni; 

- Acquistare un quotidiano 

di Marco Bocchigli 

Il Palazzo Appiani di Piombino 

ha recentemente ospitato 

un’interessante conferenza 

per conoscere da vicino la 

Missione Aerea di Fratellanza 

che ha offerto spunti di 

riflessione uniti a spettacolari 

e intense immagini. Erano 

presenti per MAF Italia, il 

presidente Roberto Zerbinatti, 

i rappresentanti nazio- 

RIVENDICO IL DIRITTO DI VIVERE 

IN MODO DIGNITOSO E LIBERO 

Roberto Guerrieri 

per informarmi su ciò che mi 

accade intorno diventa un problema 

di scelta di priorità per 

la richiesta di aiuto, perché 

prima di ricorrere a qualcuno 

che mi accompagni o che me 

lo porti penso se tale richiesta 

di aiuto sia proprio urgente; 

- Espletare funzioni vitali come 

bere un bicchier d'acqua e 

il mangiare è impossibile senza 

la presenza continua di un 

sostegno. 

È naturale che, in riferimento 

a quanto detto, mi venga tragicamente 

in mente ciò che recita 

l'art. 3, comma 2, della nostra 

Costituzione: «È compito 

della Repubblica rimuovere 

gli ostacoli di ordine economico 

e sociale che, limitando 

di fatto la libertà e l'uguaglianza 

dei cittadini, impediscono 

il pieno sviluppo della 

persona umana». 

Tale articolo è di vitale importanza 

per tutti i disabili, 

in particolare quelli gravissimi 

come me, perché ciascuno 

di noi necessita dell'aiuto altrui 

per esercitare quelle libertà 

che gli altri esercitano per 

conto proprio e l’articolo in 

questione rimette allo Stato italiano 

il compito di trovare le 

risorse necessarie per garantire 

le libertà e i diritti riconosciuti 

in esso. Legare l'erogazione 

dell'indennità di 

accompagnamento al reddito 

del beneficiario. o considerarla 

ai fini ISEE mi pare che 

sia una misura vistosamente incostituzionale. 

Essere disabili gravissimi è 

una condizione, non una situazione 

transitoria ed i costi 

che i disabili che vogliono 

vivere una vita autonoma si trovano 

ad affrontare per le loro 

necessità sono molto alti ed è 

assurdo che le istituzioni puniscano 

questa maggiore spesa 

prendendola come indice di 

ricchezza, Il diritto ad una vita 

dignitosa è essenzialmente 

un problema di risorse. In casi 

come il mio c'è bisogno di 

una presenza continua al mio 

fianco addestrata per comprendere 

ciò che dico e ciò di 

cui ho bisogno. Io non posso 

essere lasciato solo o con una 

persona che non sa delle mie 

patologie o come comunicare 

con me; e neppure sono 

accettabili interventi non mirati, 

inutili ma anche spreca- 

MAF, un aiuto dal cielo 

nali Angelo Lodetti e Alessandro 

Dondoli ed il comandante 

pilota Jacob Adolf. 

La MAF (Mission Aviation 

Fellowship / Missione Aerea 

di Fratellanza) nacque in 

Inghilterra verso la fine della 

Seconda Guerra Mondiale 

per volontà di un gruppo di 

piloti cristiani di nazionalità 

diverse, guidati dal pilota 

neozelandese Murray Kendon, 

con lo scopo di portare 

aiuti umanitari e conforto 

spirituale ai popoli che vivevano 

in povertà nei luoghi 

più isolati nel mondo. 

Da allora la Missione Aerea di 

Fratellanza è cresciuta al punto 

da diventare un grande cor- 

ti perché da un lato si basano 

su modalità e tempi decisi da 

altri, dall'altro sulla soppressione 

di servizi per me importanti 

e per un altro verso ancora 

sul ricorso a personale non 

preparato di fronte a casi come 

il mio. 

Una persona con gravissima 

disabilità ha tutto il diritto di 

vivere in modo dignitoso e 

libero, anche se ciò significa 

principalmente poter fruire 

di assistenza personale per 

tutte le sue necessità. Comuni 

e regioni, con i poteri loro 

conferiti, ci costringono a trattare 

gli assistenti personali 

come schiavi per le cifre irrisorie 

che ci erogano. (Anche 

questo è un modo per farci 

venire la noia di vivere). Lavorando 

in queste condizioni, 

gli assistenti migliori cercheranno 

altri lavori e noi saremo 

sempre costretti a cercare nuovi 

assistenti personali adeguati. 

La mancanza di fondi è 

solo un alibi per la non volontà: 

l'allocazione delle risorse pubbliche 

è per definizione una 

scelta politica. 

*Roberto Guerrieri, 

architetto, vicepresidente 

Associazione 

Vita Indipendente onlus 

Disabile gravissimo 

dopo un incidente stradale 

po internazionale con sedi in 

tutto il mondo. Dovunque ci 

sono guerre, carestie o calamità 

naturali, gli aerei della MAF 

sono presenti. 

Per informazioni: Missione 

Aerea di Fratellanza - Associazione 

di Volontariato Onlus 

Magnacavallo (Mantova) 

Tel. +39 3664344092 

Referente per la zona di Piombino 

e Val di Cornia: Alessandro 

(cell. 3281031035).

54 


Quell’emozione 

che fa vibrare 

il cuore 

di Delia Demma 

Si spengono le luci in 

sala. Il brusio del pubblico 

lascia il posto ad 

un silenzio carico di attese. 

Mentre il sipario scorre, un mix 

di adrenalina, ansia e terrore 

comincia a circolare dietro le 

quinte. Si accendono i riflettori 

e il “miracolo” si compie: 

gli attori diventano personaggi 

che, come parti di un ingranaggio 

perfetto, si muovono ed 

interagiscono evocando suggestioni, 

risate e commozione. 

Gli applausi finali spezzano 

l’incantesimo. Gli attori ringraziano, 

increduli di essere riusciti, 

ancora una volta, a far 

vibrare il cuore degli spettatori. 

Il regista Maurizio Canovaro 

Una magia che si ripete da oltre 30 anni. 

La forza di una compagnia che recita 

con tanta passione e professionalità 

Il copione è questo e si ripete 

sempre, che sia la prima o 

la centesima volta che reciti, 

che tu abbia 20 o 70 anni. E 

una volta provata quell’emozione 

è difficile farne a meno. 

Eppure, quando da Roma mi 

sono trasferita a Campiglia 

pensavo che non avrei più 

vissuto quel miracolo. Poi, 

un giorno, qualcuno mi parlò 

del Teatro dell’Aglio, un’associazione 

di Piombino che esiste 

da oltre 30 anni e che da 12 

gestisce il teatro dei Concordi 

di Campiglia. Pensavo che 

sarebbe stata dura entrarne a 

far parte. 

Nella capitale recitare è un’impresa. 

Gli spazi sono pochi (e 

a pagamento!) e devi sgomitare 

per ottenere un piccolo 

ruolo. Con mia enorme sorpresa, 

invece, sono stata accolta 

a braccia aperte. «Più siamo 

e meglio è» - mi disse sorridendo 

Maurizio Canovaro, 

attore, regista e instancabile direttore 

del Teatro dell’Aglio - 

Teatrodell’Aglio 

«…le nuove energie sono linfa 

vitale per noi». E così è 

cominciata la mia avventura. 

L’esordio è coinciso con il 

“Premio per il migliore atto 

unico inedito” indetto dal Comune 

di Campiglia nel luglio 

2008. Bisognava interpretare 

in lettura i tre testi 

vincitori del riconoscimento. 

Maurizio mi chiese se potevo 

seguire la regia di uno degli atti. 

Onorata della fiducia, accettai. 

Da allora, è iniziato 

un percorso entusiasmante 

che in questi anni mi ha fatto 

crescere molto, come attrice 

e come persona. È seguita, 

infatti, una parte importante in 

“Due partite” di Cristina Comencini, 

dove vestivo i panni 

del personaggio che nella 

versione originale era di Margherita 

Bui (!), poi “L’Ospite 

Inatteso” di Agatha Christie 

nel ruolo centrale di Laura 

Warwick, e infine la madre in 

“Nozze di Sangue” di Federico 

Garcia Lorca, figura chia- 

ve della tragedia che non avrei 

mai creduto di riuscire ad impersonare 

(per la differenza 

d’età e per il temperamento duro 

e sanguigno) ma che, grazie 

agli incoraggiamenti di 

Maurizio e di tutta la compagnia, 

ho interpretato con passione 

riscuotendo un consenso 

inatteso. 

Chi l’avrebbe mai detto che lasciata 

Roma sarei riuscita non 

solo a coltivare il mio amore 

per la recitazione, ma addirittura 

a raggiungere questi 

traguardi. Tra l’altro, appena 

arrivata, credevo di essere la 

sola forestiera e invece ho 

scoperto che c’era Kim Amelotti, 

milanese trapiantata a 

Piombino che, oltre a recitare 

si occupa di coreografie; Roberto 

Raso, attore e macchinista, 

che da Milano si è trasferito 

a Donoratico e che con 

Sandro Sandri di Cecina, sta 

seguendo la regia di “Caligola” 

in programma quest’inverno. 

Così come è milanese 

Luca Tongiorgi, ultimo 

acquisto insieme con Michele 

Paoletti, piombinese rientrato 

di recente da Torino. Ma non 

di soli attori è composto il

gruppo: c’è infatti Roberta 

Gori, musicista piombinese 

che attualmente lavora a Londra 

ma che continua a tenere 

un legame con l'associazione, 

e Paola Camporeale, anche 

lei di origini meneghine, insegnante 

di canto ed esperta in 

tecniche vocali. Del resto, la 

voce è lo strumento principe 

dell’attore e bisogna imparare 

a sfruttarne tutte le potenzialità. 

Se poi è bella e sai 

cantare bene, allora hai una 

marcia in più. Come Francesca 

Palla, che quasi per gioco 

ha scoperto di essere un soprano 

tanto che, insieme con 

Maurizio Canovaro (baritono) 

e Sergio Cini (anche lui baritono, 

nonché colonna storica 

dell’associazione), sta lavorando 

alla “Mascotte”, operetta 

lirica scritta nel 1880 da 

Edmond Audran e ambientata 

a Piombino, prossimamente 

in scena al Metropolitan. Ma 

Francesca è anche una brava 

ballerina e in “Nozze di Sangue” 

ne ha dato prova cimentandosi 

in un flamenco a 

due con la campigliese Chiara 

Migliorini. 

E visto che nel Teatro dell’Aglio 

il talento si mette al servizio 

di tutti, durante l’allestimento 

della tragedia, che ha 

debuttato lo scorso aprile nell’ambito 

della stagione del 

Concordi, entrambe hanno 

insegnato al resto del cast alcuni 

rudimenti della danza 

spagnola indispensabili per 

costruire una scena di festa 

prevista nel copione. Nonostante 

le resistenze di qualcuno 

(soprattutto degli uomi- 

ni!) il risultato ha superato le 

aspettative. Perfino la campigliese 

Fiorenza Rafanelli e 

la piombinese Rosa Marulo, 

che all’inizio avevano mostrato 

qualche riserva, si sono 

rivelate due brave ballerine 

di fila. Per non parlare di Loretta 

Mazzinghi che ha volteggiato 

con disinvoltura nonostante 

la differenza anagrafica 

con le altre danzatrici. 

La storia 

Il Teatro dell’Aglio nasce nel 1979, quando gli allievi di un laboratorio 

tenuto a Piombino dal Piccolo Teatro di Pontedera 

decidono di costituire una compagnia. Tra i fondatori, Roberto 

Barsaglini, Alessandro Gentili e Stefano Maganzi. Nel 

1982, sotto la guida di Mario Bernardini, la compagnia debutta 

al Festival Internazionale di Sant’Arcangelo di Romagna 

con una rielaborazione dell’Edipo Re di Sofocle. Da allora 

sono passati oltre 30 anni. Alcuni del gruppo originario 

ci sono ancora, altri hanno preso strade diverse, qualcuno 

ha fatto del teatro il suo mestiere. 

Tra i prossimi spettacoli in cantiere, le repliche estive di “Nozze 

di Sangue” di Federico Garcia Lorca, “Rumori fuori scena” 

di Michael Frayn e due nuove produzioni: “Caligola”, per 

la regia di Roberto Raso, e la “Mascotte”, operetta lirica ambientata 

a Piombino che verrà rappresentata al Metropolitan 

con il coinvolgimento della Corale Mascagni, del Gruppo Cameristico 

Haendel e di altri musicisti locali. 

Ma la forza della compagnia 

è proprio questa: riunisce persone 

di tutte le età (dai 25 ai 

70 anni) che affrontano ogni 

spettacolo con lo stesso impegno 

di chi calca le scene 

per mestiere. Anche se poi, 

nel gruppo, c’è chi ha trasformato 

questa passione in lavoro. 

È il caso di Chiara Migliorini, 

che tiene corsi di teatro-danza 

a Venturina, di Va- 

55 

lentina Brancaleone che a 

Piombino conduce il laboratorio 

dei piccoli “aglietti” 

(bimbi delle scuole elementari) 

mentre Erika Gori e Francesca 

Palla insegnano teatro agli 

studenti del Liceo Carducci. 

Quest’ultime, inoltre, realizzano 

le produzioni della stagione 

di Teatro Ragazzi, promossa 

da Fondazione Toscana 

Spettacoli, che ogni anno 

va in scena al Concordi. Infine, 

Stefano Maganzi, Nicola 

Bertini ed Elena Pazzaglia 

curano i laboratori riservati 

ai soggetti svantaggiati. E che 

dire della professionalità dei 

tecnici, senza i quali il “miracolo” 

non potrebbe compiersi. 

Da chi cura le scenografie 

e i costumi, come l’architetto 

Donella Garfagnini, coadiuvata 

da Daniele Gargano 

che, oltre a recitare, è pittore 

e scenografo di mestiere, 

a chi segue le musiche, come 

Marco Formaioni che è anche 

il grafico della compagnia. E 

ancora i macchinisti, capitanati 

da Renzo Galgano, che vorrebbe 

andare in pensione ma 

che finisce per seguirci in tutte 

le produzioni, affiancato 

dall’inseparabile Ibou Diallo, 

senegalese, e da Giuseppe 

Marulo. 

Alla segreteria, invece, c’è 

Gloria Bigongiali a cui è stato 

affidato il non facile compito 

di interfacciarsi con il 

pubblico. 

Insomma, tante anime, tante 

professionalità, origini, età 

ed una sola passione: fare teatro 

per emozionare ed emozionarsi.

56 


di Giuseppina Toncelli 

Alcuni anni fa, al mare, 

immergendomi con 

la maschera a pochi 

metri dalla riva, trovai incastrata 

fra le scorie ferrose dell’ex 

fonderia Bernardini (sotto 

viale del Popolo), 

quella che sembrava 

una medaglia di rame, 

annerita, incrostata,apparentemente 

di nessun valore. 

La misi in una scatola 

insieme a conchiglie, 

pezzetti di vetro 

colorati e me ne dimenticai 

completamente. Giorni 

fa, riguardandola incuriosita, 

ho tolto le incrostazioni, l’ho 

lucidata e con sorpresa è emersa 

nitidamente una bella immagine 

della Madonna con il 

Bambino in braccio. Come 

nitida è la frase incisa sul retro: 

«Se per gli altri il Mediterraneo 

è una strada, per noi 

italiani è la vita». Una sigla, M. 

e la data, Piombino 10-6- 

XVIII. 

Sul mantello della Madonna spicca un timone 

Il mistero di quella medaglia 

Appurato che la lettera M sta 

per Mussolini e la data in numeri 

romani rappresenta il 

18° anno dell’avvento del fascismo 

(dall’ottobre del 1922) 

si può dedurre quindi che il 10 

giugno del 1940 fosse appunto 

la data che ricordava l’entrata 

dell’Italia nella Seconda Guerra 

Mondiale. Risolto l’enigma 

DAL PONT s.n.c. 

della data, restano però alcuni 

punti interrogativi: dove è 

stata coniata la medaglia 

e perché si riferisce a 

Piombino? Forse riguardaval’inaugurazione 

di un nuovo stabile 

per la capitaneria 

di porto, oppure un augurio 

di vittoria per i 

marinai piombinesi partiti 

per la guerra? E se 

come mi hanno spiegato, la 

patrona dei marinai è Santa 

Barbara chi è questa 

Madonna sul cui mantello 

spicca un timone? 

C’è qualcuno 

in grado 

di soddisfare 

questa nostra 

curiosità per riscoprire 

così un 

pezzo della nostra 

storia? 

TRASPORTO RIFIUTI 

BONIFICHE AMBIENTALI 

OPERE MARITTIME 

OPERE INGEGNERIA NATURALISTICA 

Via Tuttiventi, 4 - CAMPIGLIA M.ma (Li) - Tel. 0565.857061 

Incastrata tra le scorie 

ferrose nel mare 

sotto il viale del 

Popolo. 

Dove è stata coniata? 

Chiediamo aiuto 

agli storici per riscoprire 

un pezzo 

della nostra storia

di Emilio Guardavilla 

Allora io v’ho preparato 

questa giomella di 

acciughine marinate 

che sò speciali. “Alla povera” 

le ‘hiamano al mi paese perché 

le facevano ‘uando s’era poveri, 

ha’ ‘apito beccaccino? When we 

were poor, right cockhold. Ora 

‘nvece ‘he siamo tutti signori ‘he 

si mangia magrobiotio, o come 

si dice un lo so. Maybe ipocalorio. 

It maybe. Pol’esse. 

Ognimodo io mi so arzato a ‘na 

cert’ora e l’ho pulite a modino 

l’acciughe, vedi ‘ome? L’ho 

scapate, gl’ho levato la testa, le 

lische e l’interiori, però l’ho 

lasciate attaccate pe la ‘oda, 

assennò i filetti se ne vanno 

tutti pe conto suo e un’està bene. 

Anche pe chi vede. 

Ner mentre che dormivi sem- 

pre dalla scimmia c’avevi iersera, 

ho fatto scioglie ir sale nell’aceto, 

di vino bianco però 

che è un po’ meno acito, e ho 

rumato per bene. L’ho messe a 

ghiace una accanto all’artra e l’ho 

affogate nell’aceto salato. 

Come andrebbe fatto a voiartri, 

accident’a chi v’ha ‘mbarcato 

la prima vorta! Malidetto me e 

quando ho fatto il libretto, armeno 

se mentre andavo ‘n capitaneria 

mi troncavo ‘na gamba 

così unne facevo di nulla! 

Allora poi l’ho coperte co la pelliola 

e alla via ‘osì fino a mezzogiorno. 

Quasi quattr’ore sì, 

four, come ir Four Roses, bravo! 

Quello lo ‘onosci bene, 

n’avè paura!La pelliola sì, come 

si dice, the film, yeah. Ma 

quale cine sette cervelli? La 

pelliola trasparente, seven 

brains! Ir cellofa sì, no quella 

57 

TUTTE LE SERE, DOPO IL CESSA-LAVORI, IL NO- 

STROMO UGO RIUNISCE ALCUNI MEMBRI DELLA SUA 

CIURMA ETEROGENEA E FEDELE, INTORNO AD UN 

DESCO IMPROVVISATO MA DAL POTENZIALE ENO- 

GASTRONOMICO INFINITO. BOCCHE DA DELIZIARE 

CON LA SUA CUCINA SEMPLICE ED ESTEMPORANEA, 

CONDITA - TRA UN COLPO DI MESTOLO E UNA 

BATTUTA AL VELENO - DAGLI ESTROSI ESPEDIEN- 

TI DI UNA VITA PER MARE. 

d’alluminio come la tu fidanzata 

Svetlana, quer popò di bugliolo 

… 

Bada, senti ‘ome so fresche. ‘ueste 

l’hanno prese ‘uì sottoosta 

dove vengano a depone l’ova. 

Di ‘uesti tempi le pigliano le 

paranze ‘olla luna piena o co le 

lampare ma ci vole un bel grumeggio 

se un c’hanno la mangianza 

giusta. 

Poi l’ho sgocciolate e l’ho messe 

‘uì dentro, uno strato di acciughine, 

uno di cipolla rossa 

tagliata fina fina e olio di ‘uello 

meglio. E avanti ‘osì. C’ho 

messo anche un poino di sale 

via via, ma l’idea più artro. E 

l’ho fatte marinà in frigo fino al 

cessa-lavori che l’ho levate pe 

falle inchiepidì. Perché quest’acciughine 

‘uì so come se fossero 

crude ma so cotte dall’aceto, 

the vinegar of course, che 

le ‘oce ma senza brucialle. Bada 

‘uì che lavori! Look at here 

what sort of works! 

Undestand? Imparagliele alla 

Svetlana ‘osì poi te le fa anche 

lei ‘nvece d’andà a fa i ‘hinotti 

in qua e in là pe Gdynia. 

What is a chinotto? No, niente 

Pavel. Poi te lo spiego, vai, 

quando siamo soli, però. 

Ora pe fa un bel lavoro ci vorrebbe 

una manciatina di peperoncino 

da sbriciolacci sopra. 

Il pane l’hai affettato? O cosa 

aspetti, che si mette ir pavese? 

Take that knife, please, e fai delle 

fette un po’ altine. Ir cantuccio 

lo piglio io che so ir più anziano. 

E ora s’apre un paio di bocce di 

quello bono. Quello bianco. 

White wine, sure! 

Ma però voi annacquatilo, 

ascortatemi a me. Water it 

down, listen to me …

58 


Tante bandiere blu per noi 

Grande soddisfazione 

per la conferma di 

tutte le Bandiere Blu 

della costa livornese. Riconosciute 

le località balneari premiate 

anche nelle edizioni 

precedenti: Livorno-Antignano, 

Quercianella, Casti- 

Hotel & Residence La Lanterna 

via Abruzzo 3 

tel. 0565 703173; 0565 702441 

Paradisino Beach di Socci & C. 

via della Principessa 26, 

tel. 0565 705132 

Stabilimento balneare Il Delfino 

via Colombo 2, tel . 0565 701179 

Bagno Mediterraneo 

corso Italia 84, tel. 0565 701647 

Beach Service Snc 

glioncello, Vada, Cecina, Bibbona, 

Marina di Castagneto, 

San Vincenzo e Piombino per 

il parco della Sterpaia. La 

provincia livornese si posiziona 

quindi al terzo posto 

tra le province italiane per 

numero di spiagge premiate, 

Bagno Nettuno 

via Costa 3, tel. 0565 701095 

confermando una posizione 

di assoluto rilievo tra le località 

balneari italiane. La Toscana 

è al secondo posto tra le 

regioni, con 16 bandiere blu, 

alle spalle solo della Liguria 

con 17. «Un importante risultato 

– afferma l’assessore 

Il Bucaniere Effe Esse Sas 

Viale Marconi 8, tel. 335 8001695 

Stabilimento balneare La Perla 

via della Meloria 9 

tel. 0565 702113; cell. 339 8119272 

Stabilimento balneare 

Costa Dei Conti srl la Conchiglia 

via Santa Caterina da Siena 48 

tel. 0565 705040 

provinciale al turismo Paolo 

Pacini – per il quale mi congratulo 

con tutti i Comuni 

che, ancora una volta, hanno 

visto riconosciuto l’impegno 

ad uno sviluppo sostenibile 

e alla continua ricerca di qualità 

del territorio». 

Bagno Venere 

via della Repubblica 

tel. 0565 701790 

P.D.M Service Srl 

Marino Dell’Omodarme 

Bagno Florida di Montagnani 

e Villani Snc 

via Montecristo, tel. 0565 702441 

Principessa Srl 

Via della Principessa

Due ruote: ma è stato veramente un “fatto” eccezionale? 

Quel giro e... i bomboloni 

di Mauro Sozzi 

Ma è stato veramente 

un "fatto" eccezionale? 

Il "fatto" che i girini del 94esimo 

giro d'Italia abbiano accettato 

la proposta della nostra 

Amministrazione comunale 

di prendere il via, per 

la quinta tappa del giro, da 

Piombino. Ma vi pare sia stato 

davvero un gran "fatto"? Un 

"fatto" così grande da far 

tappezzare di cartelloni, cartelli 

e manifesti la città, i quali 

davano annuncio di quanti 

giorni, ore e minuti mancavano 

al meraviglioso evento? 

E si sia voluto tingere tutto 

di rosa, come se un po’ di 

maglia che caratterizza il 

vincitore del giro toccasse 

anche a noi? Ebbene, sapete 

cosa mi sono detto: «Cè qual- 

cosa che nel mio cervello non 

va ». Eh sì... perchè non sono 

riuscito ad avere il benchè 

minimo sussulto nel vedere 

una marea di corridori, con 

annessi e connessi che, sgomitando 

l'uno con l'altro, 

hanno preso il via alla velocità 

di due km l'ora. Mah, forse, se 

si trattava di un arrivo un 

po’ di batticuore, nel vedere 

sfrecciare quei campioni, lo 

avrei avuto. Ma, lasciamo 

andare e torniamo al "fatto": 

si è detto che avrebbe dato lustro 

alla nostra città. Ma veramente 

c'era da pensare che 

a Firenze, Milano, Caltanisetta 

o chissà dove sarebbero 

stati invidiosi di tale "fatto"? 

Ma si pensava davvero che 

L' ESPLORAZIONE DEL 

MONDO SOMMERSO 

CORSI SUBACQUEI 

IMMERSIONI PROVA 

ESCURSIONI 

ACQUANAUTA 

EXPLORER DIVING 

Marina di Salivoli (Piombino) 

335.337305 - www.acquanauta.eu 

«Manifesti, cartelloni, tutto rosa: 

ma ne valeva davvero la pena?» 

i cittadini del "mondo intero" 

non avrebbero visto l'ora 

di calpestare il suolo della 

città dove il giorno 11 maggio 

del 2011 ha preso il via la 

carovana del giro d'Italia? 

Si pensava davvero che gli 

alberghi i negozi si riempissero 

di turisti che non vedevano l'ora 

di venire a respirare, a riempirsi 

i polmoni di quell'anidride 

carbonica espulsa 

dai polmoni di quei campioni? 

Ne è veramente valsa la pena 

spendere qualche centinaio 

di migliaia di euro per organizzare, 

dar enfasi, colorare 

e accogliere affettuosamente 

il "tutto"? Spero proprio di sì: 

altrimenti che figura avremo 

fatto con chi, magari del giro 

59 

manco gli interessa, però pena 

fatica a mettere insieme il 

pranzo con la cena? 

Sapete, mi vien da pensare 

che se fosse stata divulgata, ai 

quattro venti, la notizia che a 

Piombino si offrivano gratis, almeno 

per un paio di giorni, 

bomboloni alla crema allora 

sì che la città avrebbe avuto un 

riscontro positivo. Intendo migliore 

rispetto a quello del giro. 

Forse, sarebbe stato risparmiato 

anche qualche euro, 

da destinarsi poi a cose più 

necessarie. Difatti, se consideriamo 

che un bombolone 

ha un costo di produzione di circa 

mezzo euro, con 150mila euro 

ne sarebbero stati distribuiti 

300mila. 

Pensate un po’… una bella 

cosa, un bel risparmio e, soprattutto, 

la bocca dolce: che 

ne dite? 

PIAZZA DEL PORTO - SAN VINCENZO 

TEL. 0565 702927 

ZAYNZALBAR@VIRGILIO.IT

60 


Questa rubrica è libera. Il 

contenuto delle lettere può 

non collimare col pensiero del 

giornale. Costa Etrusca si 

riserva di ridurre le lettere e 

di eliminare espressioni che 

possano integrare ipotesi di 

diffamazione. Gli autori, purchè 

noti alla direzione, potranno 

chiedere che la loro firma 

sia omessa. 

Precisazioni o rettifiche saranno 

pubblicate. 

VIA AMENDOLA 

Quel progetto 

sulla costa 

Non abbiamo più saputo niente 

di via Amendola. A che 

punto è lo scontro fra Amministrazione 

comunale e Soprintendenza 

per la costruzione 

dell’«affittacamere con 

piscina?». 

La nostra costa è molto bella, 

ma nel tempo ha subito alcuni 

sfregi che forse è meglio non 

moltiplicare. C’è un palazzo 

di cinque piani fra villa Bona 

e Villa Nardi che poggia sugli 

scogli, nell’acqua, e dalle finestre 

si può pescare con la 

canna. Al Canaletto c’è una villa 

e un palazzo anch’essi che 

affondano sulla spiaggia e a 

fianco, verso Salivoli, due villette 

abbarbicate sulla ripa 

che rischiano di franare in acqua. 

Forse la Soprintendenza 

non ha torto nel rilevare con 

meticolosità le tante osservazioni 

relative alla costruenda 

struttura. Io credo sarebbe 

meglio ridiscutere serenamente 

su tutto il progetto di via 

Amendola, coinvolgendo più 

diffusamente la gente prima di 

assumere decisioni irreparabili. 

Stefania R. 

COMPLIMENTI 

Che simpatiche 

quelle “Pillole” 

Leggo sempre volentieri Costa 

Etrusca. Abito a Venturina 

e devo dire che, mi fa piacere 

leggere notizie e servizi 

relativi alla mia terra. Apprezzo 

lo spirito dei vostri 

servizi, anche quelli polemici 

che non sono comunque 

mai arroganti o offensivi. Devo 

però fare i miei complimenti 

soprattutto per la realizzazione 

della pagina del relax… 

mi soffermo infatti con piacere 

in particolare alla lettura delle 

“Pillole” di Paolo Pachi… 

davvero simpatiche! E poi 

brava anche la vostra Giuseppina 

Toncelli con le parole 

crociate dedicate al nostro 

meraviglioso territorio. 

PIAZZA GRAMSCI 

Arretramento binari, 

verde e parcheggi 

p.b. 

Apprendo con soddisfazione 

la notizia di un probabile arretramento 

di altri 40 metri 

dei binari in piazza Gramsci a 

Piombino. Oltre a questo, il Comune 

potrebbe avere a dis- 

posizione in comodato d’uso 

dalle Fs anche l’area dell’ex deposito 

merci in via Regina 

Margherita, vicino alla stazione. 

Si tratterebbe davvero 

di una bella notizia: oggi l’area 

occupata dai binari è in pieno 

degrado e abbandono. Sarebbe 

così possibile restituire 

alla città un’area pregiata e 

valorizzare ulteriormente piazza 

Gramsci con nuovi alberi e 

panchine. E poi, non sarebbe 

male abbattere l’edificio dei 

magazzini per ricavarne diversi 

parcheggi. Problema che 

attanaglia il nostro centro città. 

CITTADELLA 

Albergo di lusso? 

Meglio di no 

Elio P. 

Sull’ultimo numero di Costa 

Etrusca ho letto il sondaggio 

sull’idea del Comune di Piombino 

di spostare il museo archeologico 

da Cittadella a Palazzo 

Appiani, in piazza Bovio, 

per realizzare al posto 

dello stesso museo un hotel di 

lusso. Il risultato emerso è di 

un 74% di contrari a tale prospettiva. 

Malgrado i lodevoli 

sforzi dell’Amministrazione 

comunale per incrementare 

l’afflusso dei turisti nella nostra 

città non vedo, al momento, 

le condizioni per un albergo 

di lusso in Cittadella. 

VIA GARIBALDI 

Dopo tanti anni, 

arrivano le pietre 

Franco B. 

Evviva, evviva, dopo tanto 

tuonar piovve! Finalmente in 

via Giuseppe Garibaldi il Comune 

di Piombino ha trovato 

i fondi per sistemare definitivamente 

la strada ridotta da anni 

in pessime condizioni. Via 

il vecchio bitume sostituito 

ora da belle pietre che hanno 

restituito alla via il decoro 

che meritava. Un applauso 

quindi al vicesindaco Lido 

Francini che, dopo tanti attacchi 

subiti, ha provveduto a 

risolvere il problema. 

b.b. 

e-mail 

MAGGIOR DECORO 

Palazzi in degrado 

in piazza Manzoni 

Ho letto sul degrado di alcuni 

palazzi adiacenti a piazza 

Manzoni. Sarebbe bene apportare 

i necessari restauri 

per rendere più godibile la 

bella area di Cittadella. 

a.a. 

Leonardo (Piombino), le sue 

considerazioni sul porto turistico 

di Salivoli sono in 

parte condivisibili. Purtroppo 

la sua lettera sconfina 

nel personalismo con attacchi 

pesanti. Non possiamo 

pubblicarla.

NOI GIOVANI 

Impegno in politica? 

no… grazie! 

Sono uno studente del liceo 

scientifico Marconi di Piombino. 

La mia non vuole essere 

una lamentela o critica nei 

confronti della mia generazione. 

Piuttosto penso che, il 

martellamento continuo che 

viene effettuato dai mezzi di comunicazione 

alla fine ottenga 

il proprio scopo. 

Provo a spiegarmi meglio: non 

c’è momento del giorno che in 

televisione o sui giornali non 

vengano trasmessi messaggi negativi 

di noi giovani, che siamo 

privi di volontà, di voglia 

di sacrificarsi, di impegnarsi nella 

politica, di partecipare alle 

associazioni di volontariato 

ecc. Ora sono convinto più 

che mai che la colpa non è 

solo nostra, è vero che forse 

qualche volta ci adagiamo sul 

vittimismo che spesso ci colpisce, 

però l’esempio che viene 

trasmesso è sempre e solo 

negativo. La domanda che 

mi pongo allora è questa: perchè 

dovrei partecipare attivamente 

alla politica, quando 

vedo che il peggio viene proprio 

da lì? 

Alessandro 

PARCHI VAL DI CORNIA 

Introiti parcheggi, 

lasciamoli al Comune 

Il Comune di Piombino, destina 

alla società Parchi gli introiti 

di parcheggi, affitti e concessioni 

demaniali per una cifra di oltre 

un milione e 500mila euro. 

I parcheggi di Baratti e quelli della 

costa est, sono stati realizzati 

con soldi pubblici e forse sarebbe 

opportuno, date le difficoltà di 

bilancio di Piombino, che tale 

cifra non venisse più concessa 

alla Parchi. 

Certo le mie parole alimenteranno 

le polemiche ma mi chiedo 

quale sia ad oggi l’effettivo 

valore della Parchi Val di Cornia. 

COME IN PASSATO 

Quelle “vasche” 

in corso Italia 

Elio M. 

Mi chiedo come mai fino a 

qualche anno fa, nel centro di 

Piombino, la sera tutti si trovavano 

a fare le “vasche” in corso 

Italia: oggi è sempre più 

vuoto e spento. Forse perché 

in passato le persone avevano 

più voglia di incontrarsi e stare 

insieme rispetto ad oggi? 

Mah, sarà il segno dei tempi che 

passano, ma preferivo quel sano 

passeggio in corso Italia di 

un tempo che fu… all’incontro 

virtuale di anime che preferiscono 

i social network alle 

piazze reali. 

SPACCAMOLLE 

Quel dosso 

pericoloso 

Matteo G. 

e-mail 

Rispettare i limiti della velocità 

oltre che obbligatorio è giusto 

per tanti motivi, specialmente 

in prossimità degli attraversamenti 

pedonali e nelle 

vicinanze delle scuole. Sono 

favorevole alle misure prese 

dalla amministrazione comunale 

di San Vincenzo di 

applicare i dossi dissuasori 

di velocità, impiegati per indurre 

gli automobilisti a rallentare 

e rispettare i limiti di 

Luca Ardenghi 

Agente Generale Procuratore 

velocità. Credo però che queste 

“montagnole” andrebbero 

meglio segnalate e garantirne 

la visibilità anche in 

condizioni notturne, applicando 

illuminazioni che li 

rendano visibili. Più che dossi 

sembrano “collinette spaccamolle” 

che mettono a repentaglio 

l’integrità delle sospensioni 

delle autovetture e 

delle persone stesse. 

Per non parlare dei sobbalzi pericolosi 

che rischiano i motociclisti 

e delle complicazioni 

per le ambulanze. Forse i dissuasori 

in via della Principessa 

possono anche stare ma 

quello sulla via Aurelia, in 

direzione nord, vicino al distributore 

di benzina, è un pericolo 

per tutti e mal segnalato… 

anche per chi si mantiene 

a una velocità ridotta. Devi 

proprio fermare la macchina 

e ripartire piano piano altrimenti 

son dolori. Alla faccia 

del dosso, quello è proprio 

il Monte Bianco. 

TANTE MULTE 

Piazza Umberto, 

qualcosa non va 

Angelo C. 

Regolamentare al meglio il 

traffico cittadino non è semplice. 

Questo lo sappiamo da 

61 

sempre: si devono stabilire 

zone pedonali, soddisfacendo 

le esigenze dei cittadini, 

tenendo conto dei commercianti 

e non creando troppi 

impedimenti agli automobilisti. 

Si devono distribuire più parcheggi 

possibili, mantenendo 

una buona scorrevolezza. Sapendo 

poi, che non tutti rispetterebbero 

le regole, per i trasgressori 

si ricorre a sanzioni 

pecunarie. Proprio in relazione 

a queste, si deve operare con 

“granum salis” per non dare la 

sensazione che si approfitti di 

quelle per incamerare soldini. 

Lo abbiamo detto, non tutti 

rispettano le regole! C’è però 

anche il rovescio della medaglia 

e cioè: non sempre le regole 

sono ben definite. 

Sembrano tanti gli automobilisti 

multati per il non rispetto 

della zona pedonale 

(Ztl) creata da non molto nella 

piazza Umberto a Piombino. 

Forse qualcosa fa difetto 

nella caratterizzazione della 

stessa? Mi pongo qualche interrogativo, 

forse la posizione 

dei cartelli, non anticipazione 

dell’avviso… però una cosa è 

certa: quando vengono fuori 

tante infrazioni uguali, di sicuro 

c’è qualcosa che non va. 

Alberto (Grosseto), Carlo (Piombino), Enzo (San Vincenzo), 

Ilvo (Portoferraio), Eugenia (Venturina), Alba 

(Cecina), Ivana (Livorno), Adriana (Suvereto), Nandino 

(Firenze), Carlo e Eleonora (Varese). Ci avete inondato 

i tavoli della redazione con i vostri messaggi e suggerimenti: 

grazie per la collaborazione. 

Corso Italia, 71 

Tel. 0565 222312 

Piombino 

m.s.


Campiglia, foto storica (1912) di piazza del Mercato 

Campiglia, iniziative di classe 

In occasione di Apriti Borgo, 

la pregevole manifestazione 

estiva del Comune di Campiglia, 

quest'anno sarà allestita 

anche una mostra di gigantografie 

relativa agli edifici 

principali e agli angoli più 

suggestivi del borgo medievale. 

Le foto sono riconducibili ai 

CampingVillage 

primi anni del Novecento e 

sono il frutto di una ricerca 

coordinata dalla "Compagnia 

dei Disciplinati di Veste 

Turchina" e pubblicata in 

un libro edito dalla Nexmedia 

Edizioni. Scorrendo le 

immagini appare subito una 

generale immutabilità dei 

Loc. Pineta di Torre Nuova, 2 

57027 San Vincenzo (Li) 

Tel. 0565.701018 

e-mail: parkalbatros@ecvacanze.it 

luoghi ritratti nel corso dei 

decenni. Una straordinaria 

capacità di auto-conservazione 

della comunità di 

Campiglia. L'antico centro 

non è stato deturpato con 

presenze edilizie di recente 

realizzazione e la trama urbana 

ha resistito nel tempo. 

San Vincenzo, 

quel turismo, 

balneare 

Il 4 luglio si terrà a San Vincenzo 

una conferenza-convegno 

per presentare uno 

studio, curato dal Dipartimento 

di Storia dell’Università 

di Pisa in collaborazione 

con Nexmedia Edizioni 

di Campiglia Marittima, 

sulle origini del turismo 

balneare. Il coordinatore 

scientifico è Rossano Pazzagli 

e la ricerche sono state effettuate 

da Guido Cionini 

e Francesco Camerini. 

Lo studio analizza un fenomeno 

che si è radicato 

nel territorio lentamente 

nel corso dei decenni in un 

ambito prevalentemente 

agricolo e contadino. L’obiettivo 

è quello di contribuire 

alla conoscenza di 

un settore che costituisce 

la parte centrale dell’economia 

locale. 

Sulla Costa degli Etruschi, 

in una splendida e immensa pineta secolare, 

il Park Albatros è un gioiello 

incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti 

e i tipici paesini medievali.

di Vittore Rossi 

Caro Stefano Sanna, tu 

chiedi – su Costa Etrusca 

– il parere dei cittadini sul Comune 

unico. Lo fai basandoti 

sulla situazione finanziaria 

e i costi della politica. 

Sì perché i cinque comuni 

con i suoi sindaci e i suoi assessori 

sono quelli che tu 

metti nel conto. 

Vorrei ricordarti un periodo 

che ho personalmente vissuto 

(una parte assieme a 

te). Il mio primo incarico di 

assessore lo ebbi con il sindaco 

Foffo Giovannelli. Lo 

“stipendio” di sindaco era 

talmente basso che doveva 

essere integrato dal “Partito” 

perché il funzionario 

Giovannelli veniva pagato 

più del sindaco Giovannelli. 

Ma non perché guadagnassero 

molto i funzionari 

del Pci, lo stipendio era 

quello di un operaio specializzato 

delle fabbriche locali. 

Noi assessori avevamo 

un compenso, ma io non 

posso ricordare quanto fosse, 

perché non l’ho mai visto, 

lo ritirava Sergio Giannotti 

e lo passava a Francesco 

Benifei cioè al “Partito”. 

Eravamo noi l’oro di 

Mosca! 

Ma non è di questo che voglio 

parlare, voglio semplicemente 

dire che il sindaco 

guadagnava rapportato ad 

oggi circa mille euro al 

mese; noi assessori poco o 

niente. Insomma se questa 

è la ragione per risparmiare 

si potrebbe tornare a quei 

tempi senza strane sommatorie 

comunali. Questo significherebbe 

tra l’altro 

una bella pulizia morale. 

Molti di quelli che oggi assumono 

incarichi si farebbero 

da parte, non credi? 

Certo quando ci sono stipendi 

alti si fa la corsa. Poi 

da lì si va là, con compensi 

sempre maggiori. 

Quanti anni sono che si 

parla di dimezzare i parlamentari 

(tra l’altro tutti 

d’accordo) così come alla 

Regione. Ma poi tutti si 

guardano bene dal farlo. Da 

quanto tempo si parla di 

eliminare le Province… ma 

sono sempre lì. Poi come 

dici tu, una serie di enti che 

gestiscono rifiuti, trasporti, 

l’acqua, i parchi… sicuramente 

ne dimentico qualcuno. 

Tutti con presidenti ben 

retribuiti e consigli di amministrazione 

altrettanto. 

In passato facevamo con 

passione la politica: era un 

onore essere consigliere, figurati 

assessore! I tempi 

sono cambiati? Certo, ma 

La Fontana Bar Gelateria Yogurteria “Pausa Pranzo” 

Via Vittorio Emanuele, 1 San Vincenzo 

Tel. 0565 701750 

www.fontana2002.com 

QUELLA FORZA MORALE DEL VECCHIO PCI 

Fare politica per passione 

Oggi, solo ottimi stipendi 

posso dire in peggio? E non 

lo dico per rimpiangere il 

vecchio Pci, ma quella forza 

morale sì! Ed eravamo 

stimati, anche dagli avversari 

politici, forse proprio 

per quello. 

Oggi fare politica, significa 

ottimi stipendi. Ci sono 

luoghi dove è una vera fortuna 

come all’ Autorità Portuale, 

al Parlamento o alla 

Regione. Io propongo un 

taglio netto del 50% di tutti 

i compensi, tutti. Tu Stefano, 

che sai fare bene i conti, 

prova a dirci quanto si risparmierebbe. 

E non dirmi 

che questa è demagogia. 

Per me è ritornare ai veri 

valori della politica, come 

servizio. 

_________ 

No Vittore, il vero problema 

è la giungla di enti ed istituzioni 

che si sono moltiplicati 

a dismisura. Da molti 

anni si discute di abolire le 

Province, tutti i partiti tranne 

la Lega, l’hanno proposto 

nei loro programmi. Di 

fatto si oppongono i cittadini 

e come vedi le Province 

sono aumentate. Sono raddoppiati 

gli assessori e i 

cittadini sono contenti perché 

ognuno ha un amico 

63 

assessore. 

Nei primi studi sul federalismo, 

per perequare funzioni 

competenze e risorse si 

indicava la riduzione dagli 

oltre ottomila attuali a meno 

della metà, tremilacinquecento. 

I piccoli enti non 

sono ovviamente in grado 

di gestire i servizi e allora 

proliferano aziende, consorzi 

e una miriade di altre 

istituzioni. 

Negli Stati Uniti con 320 

milioni di abitanti hanno 

102 senatori e 435 deputati; 

noi con 61 milioni di 

abitanti abbiamo 315 senatori 

e 625 deputati. Questo 

è il problema, non il loro 

stipendio. Lo stipendio è 

giusto. Il direttore di una 

Asl o un primario guadagnano 

più del Ministro della 

Salute; il direttore di una 

media filiale di una banca 

guadagna più del Ministro 

del Tesoro; il direttore di 

una azienda municipalizzata 

guadagna tre - quattro 

volte più del suo Sindaco. Il 

Sindaco di Piombino percepisce 

una indennità (non 

uno stipendio) di 2.200 euro 

mensili netti (lordi 

3.207) senza tredicesima e 

senza contributi pensionistici. 

Tutti i dirigenti del 

Comune guadagnano molto 

più di lui e nessuno lavora 

più di lui. 

ste. sa. 

La nostra famiglia lavora il gelato 

in modo artigianale dal 1980,

64 


di Francesco Pampana 

La storiella che vi apprestate 

a leggere racconta in maniera 

cansonatoria, il piccolo 

grande dramma di tutto ciò 

che viene importato, in maniera, 

a volte, anche poco rispettosa 

del prodotto a scapito 

della qualità di tutto ciò che 

diventerà un nostro alimento. 

Non contando il danno che 

viene creato alle piccole aziende 

produttrici del nostro Paese. 

Personalmente sono per 

mangiare l’insalata del nostro 

orto. 

Scusate se vi annoierò. 

I protagonisti 

Seppia: Rosinha dal Brasile 

Seppio: Ugo da Calamoresca 

Un bel giorno mentre sguazzavo 

tranquilla fra le mie erbette, 

mi ritrovai imbrigliata tutta 

d’un tratto in una rete da pesca, 

di lì a poco mi sento tirar 

su, sbuco dall’acqua e vedo un 

brutto ceffo che con le sue 

manacce puzzolenti tenta di liberarmi… 

che cuore d’oro 

penso io! Ma lui che fa? Mi 

butta in un secchio con quell’acquaccia 

tutta nera, che 

non si vedeva dalla granfia al 

naso! 

Arrivata a terra mi schiaffa 

in una cassetta di polistirolo insieme 

alle “Compagneros”, 

le mie amiche brasiliane: andiamo! 

Ma dove ci porteranno? Certo 

che questi Brasiliani sono 

proprio materiali è?! 

Rimaniamo lì per un po’, faceva 

un gran caldo e infatti ero 

tutta sudata. Finalmente vedo 

arrivare un camion frigo! Finalmente 

torneremo al fresco! 

E così ci caricano sopra, 

stivate come sardine. Il viag- 

dal 1985 

Riflessioni di un pescatore piombinese 

Quella seppia... poliglotta 

gio era interminabile, con tutte 

quelle buche ci saremo rimescolate 

100 volte e quel 

puzzo di gasolio insopportabile 

c’ aveva intriso anche le 

granfie. Dopo 18 ore di quel 

trikballak arriviamo in un 

piazzalone dove c’erano un 

branco di tubi con due ali dalle 

parti che sembravano razze: 

entriamo nel tubone e decolliamo 

con … quell’aereo. 

Mamma mia che vuoti di 

stomaco, il mal di mare 

non l’avevo mai sofferto ma 

il mal d’ariaaaaaaaaiutooo! 

Finalmente arriviamo a destinazione, 

in un enorme stanzone 

ghiaccissimo dove t’arriva 

uno e dice in dialetto napoletano: 

«Minchia! Bella sta 

sicc (seppia ndr.)! Gennà! 

Dove l’agg a spedì stà siccitiella? 

Chilla sicc la agge annà 

a Ferenz scurnacchiate!». 

Cosicchè mi caricano in un altro 

tubone lungo, tagliato a 

pezzettini, che sembrava un 

grongo mezzo intirizzito (treno) 

Tutututù… Tutututù e dopo 

10 ore di Tutù arrivo a Firenze. 

Mi si avvicina un tipo strano 

che a mio avviso non sapeva 

nemmeno se l’acqua di mare 

fosse salata o dolce e ti esordisce 

con un accento fiorentino: 

«O che vù, vu la ci si deve fa’ 

con queste seppie? (almeno 

questo mi chiama per nome!). 

Rolandoooooooo! Quelle seppie 

e tu le devi mandà a Livorno, 

grullo, un te l’avevo già 

detto!». 

Arivia e si ritorna su’ i camio, 

pensai, menomale e la s’ar- 

riverà in un baleno. Ma pure 

lì la solita zolfa. 

«Boia deh!! Bella ‘uesta seppia, 

quasi quasi e ci faccio 

ercacciucco!». «Oh zio ‘un lo 

vedi che quella ercacciucco e 

l’ha già avuto!». 

Boia deh! Come sò gnoranti 

sti livornesi. 

«O zio, 

un’ la voleva 

‘oso a 

Piombino? Portagliela 

prima che 

sia troppo tardi!». 

Ecco, ora anche sull’apino… 

purtroppo m’è toccato anche 

quello! 

Poi finalmente mi trovo in 

vetrina, al fresco, tutta bella illuminata, 

lì si che mi sentivo 

al centro dell’attenzione. Però 

tutti mi guardavano e nessuno 

mi voleva. Menomale 

t’arriva una vecchietta al banco: 

«Oh bella, me la dai quella 

seppia, mi fa simpatia, ci voglio 

fare un risotto!». 

Porca miseria, dalla padella 

nella brace, e mi sistema con 

cura nel suo frigo. Che buiooo! 

In quel mentre suonano alla 

porta, era la dirimpettaia con 

un sacchetto nero in mano. 

Benessere 

Fisioterapia 

Movimento 

«Tieni Italia, t’ho portato una 

bella seppia per il risotto, l’ha 

pescata oggi il mi’ marito, 

proprio qui a Calamoresca». 

«Grazie cara!». 

Nel frattempo nel frigorifero 

avviene l’incontro tra le due 

seppie: la brasiliana Rosinha 

e Ugo, “seppio di Calamoresca”. 

Rosinha (seppia brasiliana): 

«Come ti chiami?». 

Ugo (seppia piombinese): 

«Ugo! Per gli amici il 

seppio di Calamoresca. 

E te?». 

R: «Rosinha». 

U: «Sento uno strano 

odore… ma che 

ti sei data?». 

R: Che cafone, io 

vengo dal Brasile… 

sarà stato il viaggio». 

U: Brasiliana… e io so’ 

der Cafaggio! Ma quanto hai 

nuotato?». 

R: «Mah che nuotato! Prima 

mi hanno messo su una carretta 

di camion, poi sulla razza volante, 

dopo tutu-tutu nel grongo 

a pezzettini, ancora camion, 

e dulcis infundo un 

apettaccio fino a Piombino!». 

U: «Certo la fantasia non ti 

manca!». 

R: «E’ vero te lo giuro!». 

U: «E per fare un risotto c’era 

bisogno di tutto questo casino?? 

Io so’ sempre stato qui 

a cento metri. 

R: «Eh che ti devo di’! Valli a 

capì questi umani». 

U: «Boh!». 

Io, Francesco, ora mi chiedo: 

tutto ciò è normale? 

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Giugno - Luglio - Agosto 2011 - Costa Etrusca

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