La Sentenza sulla memoria e la reminiscenza di Aristotele
La Sentenza sulla memoria e la reminiscenza di Aristotele
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16<br />
PRIMA PARTE<br />
chiese e <strong>la</strong> <strong>memoria</strong> dei fedeli: una sorta <strong>di</strong> imagines<br />
agentes al servizio <strong>di</strong> un ammaestramento al<strong>la</strong> portata<br />
<strong>di</strong> tutti, colti o analfabeti, per rammentare con efficacia<br />
premi e punizioni. E questa lettura trova supporto nell'attenzione<br />
che gli autori del<strong>la</strong> Sco<strong>la</strong>stica, fra tutti<br />
Tommaso, hanno de<strong>di</strong>cato al<strong>la</strong> <strong>memoria</strong> che accolgono<br />
nel<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zionale interpretazione <strong>di</strong> parte integrale<br />
del<strong>la</strong> virtuÁ car<strong>di</strong>nale del<strong>la</strong> Prudenza 7 .<br />
<strong>La</strong> trasposizione pittorica <strong>di</strong> immagini mentali si carica<br />
<strong>di</strong> un portato formativo. Entrano cosõÁ a far parte<br />
delle collezioni mnemoniche <strong>di</strong> ciascuno anche e<strong>la</strong>borazioni<br />
generate nel<strong>la</strong> mente <strong>di</strong> altri, con finalitaÁ educative<br />
e morali: si scopre l'importanza e l'efficacia del<strong>la</strong><br />
costruzione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visioni che facciano dell'arca <strong>di</strong><br />
ognuno un luogo <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> formazione.<br />
1.3. Immagini e nessi<br />
Il <strong>di</strong>scorso fino a qui condotto ha evocato varie tipologie<br />
<strong>di</strong> immagini, a questo punto eÁ opportuno cercare<br />
<strong>di</strong> comprenderle meglio rivedendone le peculiaritaÁ e il<br />
ruolo nei processi mnestici. Ci sono infatti:<br />
d immagini poco significative che si accolgono, un<br />
po' <strong>di</strong>strattamente, dall'esterno, pur senza intenzionalitaÁ<br />
partico<strong>la</strong>re da parte <strong>di</strong> chi li riceve o <strong>di</strong><br />
chi le ha eventualmente prodotte;<br />
7 <strong>La</strong> connessione Prudenza/Memoria ha il suo fondamento nel<br />
De inventione <strong>di</strong> Cicerone, opera nel<strong>la</strong> quale l'autore definisce le virtuÁ<br />
car<strong>di</strong>nali: le parti del<strong>la</strong> Prudenza sono <strong>memoria</strong>, intelligentia e providentia.<br />
Il Me<strong>di</strong>oevo accentua del De inventione, <strong>di</strong>ffuso con il titolo <strong>di</strong><br />
Prima Rethorica, soprattutto il carattere morale e colloca anche <strong>la</strong><br />
riflessione <strong>sul<strong>la</strong></strong> <strong>memoria</strong> in un contesto <strong>di</strong> esercitazione e pratica<br />
finalizzate all'e<strong>di</strong>ficazione personale. <strong>La</strong> stessa riflessione incentrata<br />
<strong>sul<strong>la</strong></strong> Prudenza in chiave morale, viene ripresa ancora dopo <strong>la</strong> Sco<strong>la</strong>stica<br />
da Petrarca nel suo Rerum memorandarum libri del 1343-45.