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La Sentenza sulla memoria e la reminiscenza di Aristotele

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18<br />

PRIMA PARTE<br />

da altri per essere attivo anche a livello ``formativo'' e<br />

``persuasivo''. In questa <strong>di</strong>rezione mi pare possa trovare<br />

approfon<strong>di</strong>mento e sviluppo l'intuizione del<strong>la</strong> Yates re<strong>la</strong>tiva<br />

al<strong>la</strong> ``<strong>memoria</strong> nell'arte''. Bassorilievi, sculture e<br />

<strong>di</strong>pinti me<strong>di</strong>evali sono eloquenti in questo senso: progettati<br />

per ammaestrare e spiegare, rimanendo impressi,<br />

citati e spiegati nelle pre<strong>di</strong>che per consentire<br />

una piuÁ chiara assimi<strong>la</strong>zione degli insegnamenti, essi<br />

sono un esempio interessante <strong>di</strong> contaminatio tra imago<br />

agens e imago suasoria. A questo livello, <strong>la</strong> persona si<br />

trova costantemente esposta al<strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> <strong>memoria</strong><br />

anche in re<strong>la</strong>zione a percezioni che non sempre sceglie<br />

o domina, <strong>la</strong> sua arca personale accoglie immagini che<br />

ne con<strong>di</strong>zionano e <strong>di</strong>rigono il vivere sociale, che <strong>la</strong> conducono<br />

a memorie comuni con altre persone vicine ma<br />

anche lontane e a memorie culturali, nel senso <strong>di</strong> essere<br />

con<strong>di</strong>vise e costruite su sca<strong>la</strong> ben piuÁ ampia 8 .<br />

Nell'arca del<strong>la</strong> <strong>memoria</strong> trovano spazio e collocazione<br />

tutte le tipologie <strong>di</strong> immagini in<strong>di</strong>cate, entrando<br />

a far parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse compagini specifiche, strutturate,<br />

si potrebbe <strong>di</strong>re, come una sorta <strong>di</strong> molecole multicolori<br />

e multiformi che si aggregano ancora tra loro.<br />

EÁ a questo punto del<strong>la</strong> riflessione che si impone <strong>la</strong><br />

considerazione dei ``nessi mnemonici'', intendendo<br />

8 Ricoeur propone una riflessione <strong>sul<strong>la</strong></strong> ``<strong>di</strong>fficile conciliazione<br />

tra il trattamento del<strong>la</strong> <strong>memoria</strong> come esperienza eminentemente<br />

in<strong>di</strong>viduale ... e <strong>la</strong> sua caratterizzazione come fenomeno imme<strong>di</strong>atamente<br />

sociale'', e <strong>la</strong> definisce un'aporia. Per aggirare il <strong>di</strong>lemma<br />

propone <strong>di</strong> trattare in modo ``cauto'' il concetto <strong>di</strong> <strong>memoria</strong> collettiva,<br />

suggerendo come appoggio <strong>la</strong> fenomenologia husserliana dell'intersoggettivitaÁ<br />

(1998, pp. 49-61). Forse questa inconciliabilitaÁ eÁ meno<br />

ra<strong>di</strong>cale se si considera possibile un'antecedente con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> strati<br />

menmonici piuÁ o meno consapevole, che garantisca, in seconda<br />

battuta, <strong>la</strong> comunicazione <strong>di</strong> memorie in<strong>di</strong>viduali.

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