Attilio Momigliano, voce Verga da Enciclopedia Italiana di ... - Treccani
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"VERGA, GIOVANNI" <strong>voce</strong> tratta <strong>da</strong>lla <strong>Enciclope<strong>di</strong>a</strong> italiana <strong>di</strong> Scienze, Lettere ed Arti, vol. XXXV<br />
che riempirà <strong>di</strong> sé l'opera del V. In questo romanzo prepondera ancora lo scrittore<br />
mon<strong>da</strong>no e falso. Ma la storia logica, malinconica e senza falsi fascini, dell'amore<br />
<strong>di</strong> quella ballerina, forzata <strong>da</strong> Enrico ad abbandonare gli splendori del<br />
palcoscenico e ridottasi a vivere con lui nella sua casa squalli<strong>da</strong>, ha già in molte<br />
pagine una soli<strong>da</strong> motivazione artistica.<br />
La secon<strong>da</strong> maniera: un verismo secco, paesano e affettuoso<br />
Le novelle Vita dei campi (Milano 1880) segnano l'inizio della secon<strong>da</strong> maniera: un<br />
verismo secco, alieno per lo più <strong>da</strong>lle lente accumulazioni tipo Zola, e, come notò<br />
L. Russo, spirituale, paesano e affettuoso, mentre il realismo e il naturalismo<br />
francese erano meccanici, metropolitani e aspri. Qualche cosa <strong>di</strong> sistematico c'è<br />
anche nel V., non solo nella soverchia accentuazione della sicilianità dello stile,<br />
ma anche nella linea generale, se non <strong>di</strong> Mastro-don Gesualdo, dei Malavoglia, i<br />
quali, se evitano la descrizione meto<strong>di</strong>ca e tendenziosa e sono, nelle singole<br />
pagine, sintetici, sembrano poi, nel complesso, scarsi d'impeto, come mortificati<br />
<strong>da</strong> un programma - sia pure vivificato <strong>da</strong> un cuore profondo e <strong>da</strong> una fantasia<br />
coerente - e, infine, non veramente sintetici. Caratteristiche che dànno qualche<br />
ragione anche alla tepidezza del lettore comune.<br />
Una scarna poetica verista si può spigolare nell'opera del V. nelle pagine intitolate<br />
Fantasticheria (in Vita dei campi), dove egli fissa il tema della sua secon<strong>da</strong><br />
maniera in polemica con il sé stesso della prima e preannunzia l'argomento dei<br />
Malavoglia; nel prelu<strong>di</strong>o all'Amante <strong>di</strong> Gramigna (Vita dei campi), in cui però, a<br />
parte l'ubbia naturalistica, l'arte è concepita con una purezza flaubertiana; nella<br />
prefazione ai Malavoglia, nella quale il tema <strong>di</strong> esso e dell'intero ciclo dei Vinti, che<br />
doveva comprendere anche Mastro don Gesualdo, La duchessa <strong>di</strong> Leyra,<br />
L'onorevole Scipioni, L'uomo <strong>di</strong> lusso e rappresentare le sfortunate ambizioni degli<br />
uomini in una scala ascendente <strong>da</strong>l giovane pescatore 'Ntoni al protagonista<br />
dell'ultimo volume, è descritto con una terminologia naturalistica. Si aggiungano<br />
le affermazioni testimoniate <strong>da</strong>ll'Ojetti (Alla scoperta dei letterati, Torino 1895) -<br />
notevolissima questa: che a scrivere s'impara "ascoltando" -, e l'aneddoto del<br />
giornale <strong>di</strong> bordo che svela al V. lo stile che gli occorre (Riccardo Artuffo, in La<br />
Tribuna, 2 febbraio 1911).<br />
Lo stile verista <strong>di</strong> <strong>Verga</strong><br />
Il carattere principale del verismo del V. è l'illusione che lo stile sia non l'uomo,<br />
ma la cosa. Di qui la sua semplicità, spesso espressiva, talora ricalcata<br />
faticosamente sui <strong>di</strong>scorsi "ascoltati"; <strong>di</strong> qui la sua secchezza, spesso potente,<br />
talora fred<strong>da</strong>, e l'impressione che, in complesso, al V., troppo stu<strong>di</strong>oso<br />
dell'impersonalità, manchi la facilità superiore dei gran<strong>di</strong>ssimi.<br />
Il motivo <strong>di</strong> Vita dei campi è la rappresentazione d'una umanità primitiva e<br />
istintiva: troppo ischeletrita in Cavalleria rusticana, e talora abbassata a<br />
osservazione caratteristica e folcloristica; meglio riuscita nella Lupa, anche meglio<br />
in Jeli il pastore e soprattutto in Rosso Malpelo, dove la linea un po' oscillante fra<br />
il ritratto e il racconto non turba però troppo l'impressione lirica fon<strong>da</strong>mentale <strong>di</strong><br />
"leggen<strong>da</strong> popolare" (Capuana) e s'incomincia a vedere che sotto la superficie<br />
compressa del verismo verghiano scorre una forte corrente <strong>di</strong> sentimento.<br />
Qualche volta le pagine <strong>di</strong> queste novelle, come poi quelle culminanti dei due<br />
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