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rivista 05/06 2010 - Unuci

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Il grande assente<br />

L’Avvocatura militare<br />

Può capitare che nei convegni importanti, siano<br />

essi culturali o scientifici comunque di grande<br />

stimolo intellettuale; più che la presenza degli<br />

eminenti partecipanti, venga notata l’assenza d’illustre<br />

personalità. Se, dunque, ad un’ipotetica conferenza<br />

avente come tema la Legalità ed il Diritto alla Difesa,<br />

partecipassero tutti i rappresentanti, civili e militari,<br />

dell’Ordinamento Giudiziario Italiano, non ci si potrebbe<br />

esimere dal registrare un grande assente e, cioè, l’Avvocatura<br />

Militare. Essa non sarebbe presente per una banale,<br />

quanto tragica - e mi si passi il termine - verità;<br />

semplicemente perché l’Istituto dell’Ufficio Legale Militare,<br />

in Italia, non esiste; a differenza di altre Nazioni,<br />

un esempio per tutti Israele e U.S.A.<br />

In Italia, quando si parla dell’Organizzazione Giudiziaria<br />

Militare, non ci si può non riferire esclusivamente alla<br />

Magistratura Militare; tant’ è che, sia le norme costituzionali,<br />

come l’art. 103 della Carta Fondamentale o come<br />

la produzione legislativa ordinaria fanno esclusivo<br />

riferimento alla Magistratura Militare.<br />

Dunque, da una parte si ha un’istituzione con un notevole<br />

spessore di specializzazione e professionalità che è la Magistratura<br />

Militare, dall’altra l’inesistenza di un equivalente<br />

relativo, l’Avvocatura, non esistendo nel mondo giuridico<br />

(italiano) la figura dell’Avvocato Penale Militare.<br />

Si arriva, pertanto, al nocciolo della questione, anzi ai<br />

noccioli; infatti, emergono almeno due aspetti fondamentali<br />

che se mal combinati, rischiano di vanificare i<br />

principi di Legalità e del Diritto alla Difesa, pilastri che<br />

reggono la base di una Società democratica.<br />

Il primo degli aspetti che emerge è costituito dal notevole<br />

numero di procedimenti a carico di militari, i quali<br />

hanno la necessità di difendersi in un procedimento giudiziario<br />

o in uno amministrativo - disciplinare interno.<br />

Sul secondo caso si estende una visuale veramente pietosa,<br />

laddove si consideri che la giusta difesa, non essendo<br />

richiesto un Avvocato abilitato all’esercizio della<br />

professione forense, viene sistematicamente affidata ad<br />

un commilitone il quale, troppo spesso, non ha nulla<br />

dello juris perito, con la conseguenza che il buon Samaritano,<br />

difensore improvvisato, accumula solo una brutta<br />

figura, a cominciare dall’uso di un linguaggio inappropriato<br />

e per nulla tecnico, e con il riconoscimento della<br />

responsabilità disciplinare per l’incolpato.<br />

Ma il vero punctum dolens è dato dal secondo aspetto<br />

emergente e, cioè, l’esigenza di poter assicurare la giusta<br />

difesa davanti ai Giudici Militari. Certo, formalmente i militari<br />

imputati possono rivolgersi agli Avvocati del libero Foro<br />

i quali, a loro volta, sono abilitati ad assumere il patrocinio<br />

anche davanti le Corti Militari; tuttavia è lecito chiedersi se<br />

questi professionisti, sicuramente preparatissimi nei svariati<br />

campi davanti ai Giudici Civili, a fronte di materie così<br />

specializzate relative la conoscenza del sistema militare e<br />

delle sue regole, siano realmente in grado d’assicurare la<br />

giusta difesa ai loro assistiti. Se ci si pensa, infatti, il problema<br />

non è tanto quello di garantire formalmente, cioè<br />

con la presenza di un avvocato in aula, la difesa dell’imputato;<br />

ma quello di garantire la Giusta Difesa dello stesso.<br />

La Giusta Difesa non può prescindere da una profonda<br />

conoscenza o, se si preferisce, specializzazione riguardo il<br />

Diritto Penale Militare sostanziale e procedurale, senza<br />

dubbio, ma anche dalla conoscenza delle regole gerarchiche<br />

e dei servizi nelle caserme. Insomma, a parere di chi<br />

scrive, risulta davvero leso il principio di Legalità e del Diritto<br />

alla Giusta Difesa nei confronti dei cittadini con le<br />

stellette, quando il patrocinio di questi viene assunto da<br />

difensori, che magari a loro tempo furono obiettori di coscienza,<br />

che non hanno la minima idea di cosa possa essere<br />

una consegna, dei meccanismi che regolano i turni di<br />

guardia, le ronde e la vita militare in generale.<br />

Nella migliore delle ipotesi, agli Avvocati più diligenti si<br />

può dare atto di una conoscenza del Diritto sostanziale e<br />

procedurale militare, ma questa già rosea ipotesi non può<br />

bastare per assicurare la Giusta Difesa; poiché al Difensore<br />

civile mancherà sempre quel quid pluris che è dato dal<br />

quotidiano contatto con la realtà militare e che consente<br />

di permearne e capirne i funzionamenti. Mancando tale<br />

mentalità, anche l’intesa tra difensore civile ed imputato<br />

militare sarà non priva di difficoltà, con conseguenze facilmente<br />

intuibili sull’esito del processo. Per sopperire a<br />

tale carenza di formazione, alcuni Tribunali Militari hanno<br />

istituito dei corsi di specializzazione; lodevolissima iniziativa,<br />

ma assolutamente insufficiente perché episodica e<br />

non continuativa e, come tale, impossibilitata a risolvere<br />

il problema a lungo termine. È convinzione di chi scrive<br />

che nella realtà odierna dove è sempre più pressante la<br />

richiesta di servizi di alta specializzazione per la tutela del<br />

cittadino in divisa, nell’Ordinamento Giudiziario Militare<br />

deve, necessariamente, trovare la sua naturale collocazione<br />

anche l’A vvocatura Militare con un suo Albo specialistico<br />

di Avvocati, magari mutuandone la struttura dall’ A<br />

vvocatura dello Stato o anche dagli Uffici Legali degli Enti<br />

Locali. Solo così si potrà garantire la reale applicazione<br />

del principio di Legalità e della Giusta Difesa nei confronti<br />

di tutti quei cittadini che servono la Patria in armi. E per<br />

favore non si dica che mancano i fondi!<br />

Avv. Gerardo D. Malfitano<br />

Socio UNUCI Sez. Agrigento - Nucleo di Licata<br />

UNUCI 5/6<br />

Maggio/Giugno/Luglio/Agosto <strong>2010</strong> 7

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