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Capitolo 85 Disturbi del metabolismo degli amminoacidi - Doctor33

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torio rivelano marcata iperammoniemia (ammoniaca plasmatica<br />

fi no a 4000 mol/L), con un moderato aumento dei livelli plasmatici<br />

di glutammina e alanina. Le concentrazioni plasmatiche<br />

<strong>degli</strong> <strong>amminoacidi</strong> intermedi <strong>del</strong> ciclo <strong>del</strong>l’urea sono solitamente<br />

normali, fatta eccezione per la citrullina, che può comparire limitatamente<br />

elevata. La causa <strong>del</strong> disturbo è sconosciuta. L’attività<br />

enzimatica <strong>del</strong> ciclo <strong>del</strong>l’urea è normale.<br />

Il trattamento <strong>del</strong>l’iperammoniemia deve essere tempestivo e<br />

aggressivo (vedi sopra). La guarigione senza sequele è comune<br />

e l’iperammoniemia non si ripresenta, nemmeno con una dieta<br />

normale.<br />

ORNITINA. L’ornitina è uno dei metaboliti intermedi <strong>del</strong> ciclo<br />

<strong>del</strong>l’urea che non è incorporato in proteine naturali, essendo infatti<br />

generata nel citosol a partire dall’arginina e dovendo essere<br />

trasportata nei mitocondri, dove è utilizzata per la produzione<br />

di citrullina come substrato per l’enzima OTC. L’ornitina in<br />

eccesso è catabolizzata da due enzimi: l’ornitina 5-aminotrasferasi<br />

, un enzima mitocondriale che converte l’ornitina in un<br />

precursore <strong>del</strong>la prolina; l’ornitina decarbossilasi , che riside nel<br />

citosol e converte l’ornitina in putrescina (vedi Fig. <strong>85</strong>-12). Due<br />

disturbi genetici determinano iperornitinemia: l’atrofi a girata<br />

<strong>del</strong>la retina e la sindrome da iperammoniemia-iperornitinemiaomocitrullinemia.<br />

Atrofi a girata <strong>del</strong>la retina e <strong>del</strong>la coroide . Questo raro disturbo<br />

autosomico recessivo è causato da un defi cit <strong>del</strong>l’enzima ornitina<br />

5-aminotrasferasi (vedi Fig. <strong>85</strong>-12). Circa il 30% dei casi è stato<br />

segnalato in Finlandia. Le manifestazioni cliniche sono limitate<br />

agli occhi e includono cecità notturna, miopia, perdita visiva<br />

periferica e cataratta sottocapsulare posteriore. Tali sintomi esordiscono<br />

tra i 5 e i 10 anni di età e progrediscono fi no alla cecità<br />

totale entro la quarta decade di vita. Le lesioni atrofi che <strong>del</strong>la<br />

retina somigliano a circonvoluzioni cerebrali. I pazienti di solito<br />

hanno una intelligenza normale. Si riscontra un aumento <strong>del</strong><br />

livello plasmatico di ornitina da 10 a 20 volte rispetto alla norma<br />

(400-1400 mol/L). L’iperammoniemia invece non compare,<br />

né si nota l’aumento di altri <strong>amminoacidi</strong>; i livelli plasmatici di<br />

glutammato, glutammina, lisina, creatina e creatinina risultano<br />

moderatamente ridotti. Alcuni pazienti rispondono parzialmente<br />

a dosi elevate di piridossina (500-1000 mg/die). Una dieta priva<br />

di arginina, in associazione a supplementazione di lisina, prolina<br />

e creatina, ha consentito la diminuzione <strong>del</strong>la concentrazione plasmatica<br />

di ornitina e un certo miglioramento clinico. Il gene per<br />

l’ornitina 5-aminotrasferasi è localizzato sul cromosoma 10q26.<br />

Almeno 60 mutazioni patogenetiche sono state identifi cate in<br />

famiglie differenti.<br />

SINDROME DI IPERAMMONIEMIA-IPERORNITINEMIA-OMOCITRUL-<br />

LINEMIA . Questa rara malattia, ereditata con modalità autosomica<br />

recessiva, è causata da un difetto <strong>del</strong> sistema di trasporto<br />

<strong>del</strong>l’ornitina dal citosol ai mitocondri, responsabile <strong>del</strong>l’accumulo<br />

di ornitina nel citosol e di un defi cit all’interno dei mitocondri.<br />

L’accumulo causa iperornitinemia , mentre il defi cit altera il ciclo<br />

<strong>del</strong>l’urea, con conseguente iperammoniemia (vedi Fig. <strong>85</strong>-12).<br />

L’omocitrullina è presumibilmente formata dalla reazione tra carbamil<br />

fosfato mitocondriale e lisina, che si verifi ca a causa <strong>del</strong><br />

defi cit intramitocondriale di ornitina. Le manifestazioni cliniche<br />

di iperammoniemia possono svilupparsi poco dopo la nascita,<br />

oppure risultano ritardate fi no all’età adulta. Gli episodi acuti<br />

di iperammoniemia si manifestano con rifi uto <strong>del</strong>l’allattamento,<br />

vomito e letargia; durante l’infanzia può insorgere il coma. Se il<br />

disturbo non viene diagnosticato, possono svilupparsi segni neurologici<br />

progressivi, come debolezza <strong>degli</strong> arti inferiori, accentuazione<br />

dei rifl essi tendinei profondi, spasticità, clono, convulsioni<br />

e ritardo psicomotorio di grado variabile. Non è stato osservato<br />

un coinvolgimento oculare.<br />

I reperti di laboratorio rivelano un marcato aumento dei livelli<br />

plasmatici di ornitina e di omocitrullina, oltre all’iperammonimia.<br />

La somministrazione orale di ornitina può consentire un miglioramento<br />

clinico in alcuni pazienti. Il gene per questo disturbo<br />

(SLC25A15) è localizzato sul cromosoma 13q14.<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>85</strong> ■ <strong>Disturbi</strong> <strong>del</strong> <strong>metabolismo</strong> <strong>degli</strong> <strong>amminoacidi</strong> ■ 583<br />

<strong>85</strong>.12 ISTIDINA Iraj Rezvani<br />

L’istidina è un amminoacido essenziale soltanto durante l’infanzia.<br />

La sua via biosintetica negli adulti non è stata ancora chiarita<br />

con precisione. L’istidina è degradata in acido glutammico<br />

attraverso la via <strong>del</strong>l’acido urocanico. Sono stati segnalati diversi<br />

disturbi genetici che coinvolgono la via di degradazione, ma nessuno<br />

sembra avere conseguenze cliniche.<br />

<strong>85</strong>.13 LISINA Iraj Rezvani<br />

La principale via <strong>del</strong> catabolismo <strong>del</strong>la lisina implica la sua<br />

condensazione con l’acido -chetoglutarico, per formare saccaropina<br />

. La saccaropina è poi degradata in acido -aminoadipico<br />

semialdeide e acido glutarrico. Questi primi due passaggi sono<br />

catalizzati dall’-aminoadipico semialdeide sintasi, dalla lisinachetoglutarrato<br />

reduttasi e dalla saccaropina deidrogenasi (Fig.<br />

<strong>85</strong>-15). In una via metabolica minore per la degradazione <strong>del</strong>la<br />

lisina, questa è in primo luogo transaminata e poi condensata<br />

nella forma ciclica: l’acido pipecolico. Si tratta <strong>del</strong>la via principale<br />

per la D-lisina nel corpo e la L-lisina nel cervello (vedi<br />

Fig. <strong>85</strong>-15).<br />

L’iperlisinemia , l’acidemia -aminoadipica e l’acidemia<br />

-chetoadipi ca sono tre disturbi dovuti a errori congeniti <strong>del</strong><br />

<strong>metabolismo</strong> <strong>del</strong>la lisina. Gli individui con questi disturbi sono<br />

solitamente asintomatici.<br />

ACIDURIA GLUTARICA DI TIPO I. L’acido glutarico è un composto<br />

intermedio <strong>del</strong>la degradazione di lisina (vedi Fig. <strong>85</strong>-15), idrossilisina<br />

e triptofano. L’aciduria glutarica di tipo I, disturbo causato<br />

da un defi cit di glutaril CoA deidrogenasi, deve essere distinta<br />

dall’aciduria glutarica di tipo II, causata da un difetto <strong>del</strong> sistema<br />

di trasporto <strong>degli</strong> elettroni (vedi <strong>Capitolo</strong> 86.1).<br />

Manifestazioni cliniche. I bambini con aciduria di tipo I possono<br />

apparire asintomatici fi no ai 2 anni. La macrocefalia è di<br />

comune riscontro. I sintomi (ipotonia, perdita di controllo <strong>del</strong>la<br />

testa, coreoatetosi, convulsioni, rigidità generalizzata, opistotono<br />

e distonia) possono insorgere improvvisamente in un lattante precedentemente<br />

sano, come conseguenza di un’infezione minore. Il<br />

recupero dopo il primo attacco è di solito lento e alcune anomalie<br />

neurologiche residue possono persistere (in particolare distonia<br />

e movimenti extrapiramidali). Successive infezioni intercorrenti<br />

rischiano di scatenare nuovi episodi acuti simili al primo. In altri<br />

pazienti, tali segni e sintomi si sviluppano gradualmente nei primi<br />

anni di vita; l’ipotonia e la coreoatetosi tendono a progredire,<br />

causando rigidità e distonia. In questi pazienti, gli episodi acuti di<br />

scompenso metabolico (con vomito, chetosi, convulsioni e coma)<br />

possono essere scatenati da infezioni o altri stati catabolici. La<br />

mortalità è frequente nella prima decade di vita, nel corso di un<br />

episodio acuto. Le abilità intelletuali restano nella norma nella<br />

maggior parte dei pazienti.<br />

Reperti di laboratorio. Durante gli episodi acuti è possibile riscontrare<br />

acidosi metabolica da lieve a moderata e chetosi. In<br />

alcuni pazienti si osservano ipoglicemia, iperammoniemia e aumento<br />

<strong>del</strong>le transaminasi sieriche. Elevate concentrazioni di acido<br />

glutarrico si ritrovano solitamente in urine, sangue e liquido cerebrospinale.<br />

Anche l’acido 3-idrossiglutarrico può essere presente<br />

nelle urine. Questi reperti consentono di formulare la diagnosi<br />

differenziale tra l’aciduria glutarica di tipo I e II (nel secondo tipo,<br />

è piuttosto l’acido 2-idrossiglutarico a risultare aumentato). Le<br />

concentrazioni plasmatiche di <strong>amminoacidi</strong> sono di solito entro i<br />

limiti normali. Tra un attacco e l’altro, i reperti di laboratio appaiono<br />

aspecifi ci. Sono stati segnalati casi di bambini molto gravi, in<br />

assenza di aciduria glutarica, in alcuni dei quali l’acido glutarico<br />

è elevato soltanto nel liquor. L’attività <strong>del</strong>l’enzima glutaril CoA<br />

deidrogenasi andrebbe sempre misurata (su leucociti o fi broblasti<br />

in coltura) in presenza di un bambino con distonia progressiva<br />

e discinesia. La TC o la RM cerebrale rivelano macrocefalia,<br />

ventricoli laterali dilatati, atrofi a corticale, fi brosi e atrofi a <strong>del</strong><br />

nucleo striato (putamen e caudato).

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