Capitolo 85 Disturbi del metabolismo degli amminoacidi - Doctor33
Capitolo 85 Disturbi del metabolismo degli amminoacidi - Doctor33
Capitolo 85 Disturbi del metabolismo degli amminoacidi - Doctor33
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
558 ■ PARTE X ■ Malattie metaboliche<br />
Albinismo localizzato. Questo disturbo è caratterizzato da aree<br />
localizzate di ipopigmentazione di cute e capelli che sono presenti<br />
già dalla nascita o che insorgono con la crescita.<br />
PIEBALDISMO. I soggetti con questo disturbo autosomico<br />
dominante presentano un ciuffo di capelli bianchi alla nascita.<br />
La cute sottostante è depigmentata e priva di melanociti (come il<br />
ciuffo). In molti casi, si notano macule su volto, tronco e arti. Nei<br />
pazienti colpiti sono state evidenziate mutazioni <strong>del</strong> gene KIT .<br />
SINDROME DI WAARDENBURG. In questa sindrome la<br />
presenza <strong>del</strong> ciuffo bianco è associata a spostamento laterale <strong>del</strong><br />
canto palpebrale interno, a radice nasale allargata, eterocromia<br />
<strong>del</strong>l’iride e sordità neurosensoriale. Tale disturbo, trasmesso con<br />
modalità autosomica dominante, può essere suddiviso in 4 sottogruppi.<br />
I pazienti con il tipo I presentano spostamento <strong>del</strong>l’angolo<br />
palpebrale, causato da mutazioni <strong>del</strong> gene PAX3; quelli con il<br />
tipo II hanno canti palpebrali normali e in alcuni di essi sono<br />
state riscontrate mutazioni <strong>del</strong> gene MITF ; in quelli con tipo III<br />
sono presenti tutti i sintomi <strong>del</strong> tipo I, più ipoplasia e contratture<br />
<strong>degli</strong> arti superiori e l’anomalia genetica è localizzata nel gene<br />
PAX3; il tipo IV (eterogeneo), infi ne, è associato alla malattia<br />
di Hirschsprung ed è attribuito a mutazioni in differenti geni<br />
(EDN3, EDNRB o SOX10).<br />
<strong>85</strong>.3 METIONINA Iraj Rezvani<br />
e David S. Rosenblatt<br />
La via per il catabolismo <strong>del</strong>la metionina , un amminoacido essenziale,<br />
produce S-adenosilmetionina (che funziona come donatore<br />
di un gruppo metilico per la metilazione di una varietà di composti)<br />
e cisteina, formata attraverso una serie di reazioni defi nite<br />
trans-solforazione (Fig. <strong>85</strong>-3).<br />
OMOCISTINURIA (OMOCISTINEMIA ). L’omocisteina (composto intermedio<br />
<strong>del</strong>la degradazione <strong>del</strong>la metionina) è in gran parte<br />
rimetilata a metionina. Tale reazione è catalizzata dall’enzima<br />
metionina sintetasi , che richiede un metabolita <strong>del</strong>l’acido folico<br />
(5-metiltetraidrofolato ) come donatore <strong>del</strong> gruppo metilico e un<br />
metabolita <strong>del</strong>la vitamina B12 (metilcobalamina ) come cofattore<br />
(vedi Fig. <strong>85</strong>-3). Nel plasma <strong>degli</strong> individui normali, soltanto il<br />
20-30% <strong>del</strong>l’omocisteina totale (e <strong>del</strong> suo dimero) si trova in<br />
forma libera, mentre il resto è legato a proteine in disulfi di misti.<br />
Sono state identifi cate tre forme principali di omocistinemia e<br />
omocistinuria.<br />
Omocistinuria dovuta a defi cit di cistationina -sintetasi . È il più<br />
comune errore congenito <strong>del</strong> <strong>metabolismo</strong> <strong>del</strong>la metionina. Circa<br />
il 40% dei pazienti colpiti risponde a dosi elevate di vitamina B6 e<br />
presenta manifestazioni cliniche più lievi rispendo ai soggetti non<br />
responsivi (grazie a un’attività enzimatica residua).<br />
I bambini con questo disturbo appaiono normali alla nascita.<br />
Durante l’infanzia, le manifestazioni cliniche sono aspecifi che e<br />
includono defi cit <strong>del</strong>la crescita staturo-ponderale e ritardo <strong>del</strong>lo<br />
sviluppo. La diagnosi è solitamente formulata dopo il terzo anno<br />
di età, in seguito all’insorgenza di una sublussazione <strong>del</strong> cristallino<br />
(ectopia lentis), responsabile di grave miopia e iridodonesi<br />
(tremore <strong>del</strong>l’iride). In seguito, possono svilupparsi astigmatismo,<br />
glaucoma, stafi loma, cataratta, distacco retinico e atrofi a<br />
ottica. Il ritardo mentale progressivo è comune, benché alcuni<br />
pazienti preservino un livello intellettivo nella norma. In uno<br />
studio internazionale condotto su 600 pazienti, il range <strong>del</strong> QI<br />
risultava compreso tra 10 e 135, con i punteggi più elevati che<br />
sono risultati appartenere ai soggetti rispondenti alla terapia con<br />
vitamina B6. <strong>Disturbi</strong> psichiatrici e comportamentali sono stati<br />
segnalati in 50% dei casi, mentre le convulsioni si riscontrano<br />
nel 20%. I pazienti con omocistinuria manifestano anomalie<br />
scheletriche analoghe a quelle <strong>del</strong>la sindrome di Marfan (vedi<br />
<strong>Capitolo</strong> 700): solitamente alti e magri, hanno arti allungati e<br />
presentano aracnodattilia. Scoliosi, petto escavato, ginocchio<br />
valgo, piede cavo, palato arcuato e affollamento dentale sono di<br />
comune riscontro. Questi bambini hanno di solito la carnagione<br />
chiara, gli occhi azzurri e presentano il caratteristico eritema<br />
malare. L’osteoporosi generalizzata, in particolare a livello <strong>del</strong>la<br />
colonna vertebrale, costituisce il reperto radiografi co principale.<br />
Gli episodi trombotici a carico di vasi piccoli e grandi (in<br />
particolare <strong>del</strong> cervello) sono comuni e possono verifi carsi a<br />
qualunque età. Atrofi a oculare, paralisi, cor polmonare e grave<br />
ipertensione (dovuta agli infarti renali) sono tra le sequele<br />
più gravi <strong>del</strong> tromboembolismo, causato dai cambiamenti <strong>del</strong>le<br />
pareti vascolari e dall’aumento <strong>del</strong>l’adesività <strong>del</strong>le piastrine secondaria<br />
all’incremento dei livelli di omocistina. Il rischio di<br />
tromboembolismo aumenta in seguito a procedure chirurgiche.<br />
Le complicanze rare includono pneumotorace spontaneo e pancreatite<br />
acuta.<br />
L’aumento di metionina e omocistina (o omocisteina) nei liquidi<br />
corporei costituisce il reperto di laboratorio diagnostico.<br />
La presenza di omocisteina andrebbe verifi cata nell’urina fresca,<br />
perché questo composto è instabile e tende a scomparire in quella<br />
conservata. La cisteina è assente o molto ridotta nel plasma. La<br />
diagnosi può essere formulata mediante test enzimatico su un<br />
campione di biopsia epatica, mediante coltura di fi broblasti,<br />
colture linfocitarie stimolate con fi toemoagglutinina o analisi<br />
<strong>del</strong> DNA.<br />
Il trattamento con dosi elevate di vitamina B 6 (200-1000 mg/<br />
die) consente un notevole miglioramento nella maggior parte dei<br />
pazienti che rispondono a questa terapia. Il grado di risposta alla<br />
vitamina B 6 può variare a seconda <strong>del</strong>le famiglie. Alcuni pazienti<br />
possono risultare non responsivi a causa di una deplezione di<br />
folato, per cui prima di considerare un paziente non responsivo<br />
è opportuno provare ad aggiungere acido folico (1-5 mg/die) alla<br />
terapia. In questi pazienti non responsivi è consigliata la restrizione<br />
<strong>del</strong>l’assunzione di metionina, associata alla somministrazione<br />
di un supplemento di cisteina . L’opportunità <strong>del</strong>le restrizioni<br />
dietetiche nei soggetti responsivi è una questione controversa;<br />
in alcuni di essi l’aggiunta di betaina può evitare il ricorso alla<br />
dieta. La betaina (trimetilglicina , 6-9 g/die negli adulti o 200-250<br />
mg/kg/die nei bambini) riduce i livelli di omocisteina nei liquidi<br />
corporei, mediante rimetilazione <strong>del</strong>l’omocisteina a metionina<br />
(vedi Fig. <strong>85</strong>-3); ciò può determinare una ulteriore elevazione dei<br />
livelli di metionina plasmatica.<br />
Questo trattamento ha consentito il miglioramento clinico<br />
(prevenzione <strong>degli</strong> episodi vascolari) in pazienti non responsivi<br />
alla vitamina B 6. È stato segnalato un caso di edema cerebrale in<br />
un paziente con omocistinuria non responsivo alla vitamina B 6<br />
che non si era attenuto alle restrizioni dietetiche durante la terapia<br />
con betaina. La somministrazione di dosi elevate di vitamina<br />
C (1 g/die) migliora la funzione endoteliale, ma gli effetti a lungo<br />
termine non sono noti.<br />
Sono stati descritti oltre 100 casi di gravidanze di donne con<br />
la forma classica di omocistinuria, con esito positivo sia per<br />
la mamma sia per il bambino. Nella maggior parte dei casi, i<br />
bambini erano sani e nati a termine. Gli eventi tromboembolici<br />
postpartum sono rari. Soltanto uno dei 38 pazienti di sesso maschile<br />
considerati in questo studio aveva fi gli normali.<br />
Lo screening neonatale per l’omocistinuria classica indica una<br />
prevalenza mondiale compresa tra 1/200 000 e 1/350 000. Il disturbo<br />
sembra più comune nel Nuovo Galles <strong>del</strong> Sud, in Australia<br />
(1/60 000) e in Irlanda. Il trattamento precoce dei pazienti identifi<br />
cati mediante le procedure di screening ha consentito di ottenere<br />
risultati positivi. In 16 pazienti con la forma non responsiva alla<br />
vitamina B 6, sottoposti a trattamento già dalla prima infanzia, il<br />
QI medio era di 94 4. In alcuni casi la terapia sembra consentire<br />
la prevenzione <strong>del</strong>la dislocazione <strong>del</strong> cristallino.<br />
L’omocistinuria è ereditata con modalità autosomica recessiva.<br />
Il gene <strong>del</strong>la cistationina -sintetasi è localizzato sul cromosoma<br />
21q22.3. La diagnosi prenatale è realizzabile mediante test<br />
enzimatico di una coltura di cellule amniotiche, esame dei villi<br />
coriali o analisi <strong>del</strong> DNA. Diverse mutazioni patogenetiche sono<br />
state identifi cate in varie famiglie. Nella maggior parte dei casi,<br />
i pazienti colpiti sono doppi eterozigoti per due differenti alleli.<br />
I portatori sani eterozigoti sono solitamente asintomatici e gli<br />
eventi tromboembolici e la malattia coronarica sono più comuni<br />
in questi soggetti rispetto alla popolazione generale.