Scaricate liberamente il libro (3.3 Mb) - ITIS G. Marconi
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concetto olimpico “l’importante è partecipare”. Nulla vieta ad un ragazzo di darsi come<br />
obiettivo di essere <strong>il</strong> primo (in qualcosa o in tutto), ma se è un “suo obiettivo”, ovvero<br />
“suo” e non imposto da genitori, parenti o peggio ministri, e “obiettivo” quindi qualcosa<br />
a cui arrivare per la soddisfazione ed <strong>il</strong> piacere, ovvero come componente della felicità.<br />
Ma se questo obiettivo vuol dire sofferenza inut<strong>il</strong>e, stanchezza inut<strong>il</strong>e, fatica inut<strong>il</strong>e<br />
allora bisogna dire in modo ben chiaro ai ragazzi che arrivare primo, secondo o ultimo<br />
è la stessa cosa, che gli obiettivi nella propria vita devono essere a misura di ciò che<br />
vogliamo, devono essere obiettivi, per prima cosa, di felicità. Se per un ragazzo essere<br />
primo è l’obiettivo di felicità, va bene, è giusto che concorra con tutte le sue forze; ma se<br />
l’obiettivo di felicità è essere felice e se questo si raggiunge con un po’ meno di “corsa”,<br />
ma magari assieme agli amici o ad un amore, non essere primi è una cosa che non conta<br />
nulla. La meritocrazia non è premiare chi la natura ha già premiato dandogli doni e capacità<br />
magari oltre la media, meritocrazia è premiare chi, con le proprie capacità, arriva ai<br />
risultati che si era proposto, anche se questi risultati possono essere meno “importanti”<br />
dei risultati di altri.<br />
Lavoro e privato – Una delle cose preferite dai datori di lavoro è la massima disponib<strong>il</strong>ità<br />
dei collaboratori, senza se e senza ma (tradotto senza guardare orari, impegni fam<strong>il</strong>iari,<br />
remunerazione). La parte privata della propria vita va assolutamente salvaguardata.<br />
Al proprio datore di lavoro si deve “lavoro”, e più precisamente <strong>il</strong> lavoro per <strong>il</strong> quale si<br />
viene pagati (in denaro o in altro), ma nulla di più. La fedeltà, <strong>il</strong> coinvolgimento nel bene<br />
dell’azienda, <strong>il</strong> “lavorare come se si fosse <strong>il</strong> padrone” sono frutto della relazione tra le due<br />
parti. Come in un rapporto d’amore, se una sola delle due parti dà e l’altra pretende solo,<br />
presto o tardi <strong>il</strong> rapporto finisce o viene tradito. Ci sono cose che non possono essere in<br />
vendita: vedere crescere un figlio, esserci durante la sua prima partita importante, essere<br />
a fianco ad una persona cara che sta male, essere a fianco al proprio amore quando serve.<br />
Questi momenti possono fac<strong>il</strong>mente essere persi, <strong>il</strong> problema è che è impossib<strong>il</strong>e riaverli:<br />
persi, sono persi per sempre.<br />
Lavoro all’estero – Lavorare all’estero è un’esperienza che farebbe bene a tutti. È<br />
un’esperienza che apre la mente, che apre <strong>il</strong> cuore e che, inoltre, vale molto sul proprio<br />
curriculum vitae. Provare ad essere l’immigrato in un altro paese (anche se di “lusso”,<br />
con un buono stipendio e tutte le cose che servono) è un insegnamento di vita importante<br />
per imparare a non dire troppe stupidaggini sugli “altri”. Ai ragazzi ho sempre detto<br />
di provare a fare questa esperienza che è un piccolo tesoro che si potrà spendere per<br />
tutta la vita.<br />
Parlare a qualcuno cercando di trasferire qualcosa chiede, per prima cosa, di non<br />
mettersi “in cattedra”.<br />
Ho parlato con i ragazzi non come fossi uno di loro, l’età ed <strong>il</strong> ruolo non lo permettevano,<br />
ma come una persona che raccontando di sé ha cercato di parlare di ciascuno<br />
di loro.<br />
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