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il riflesso di dante nella primavera di botticelli - Astroarte

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“colloquio riservato” a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> cinque secoli con <strong>il</strong> <strong>di</strong>pinto, e con <strong>il</strong> suo “co<strong>di</strong>ce<br />

segreto”.<br />

E dunque, proviamo:<br />

- osserviamo la parte superiore della figura masch<strong>il</strong>e a sinistra: le <strong>di</strong>ta visib<strong>il</strong>i della<br />

mano destra che regge <strong>il</strong> caduceo sono due, l’in<strong>di</strong>ce e <strong>il</strong> pollice, ma solo l’unghia del<br />

pollice è visib<strong>il</strong>e, mentre quella dell’in<strong>di</strong>ce sollevato non è visib<strong>il</strong>e: se ne potrebbe<br />

dedurre che, conteggiando solo le <strong>di</strong>ta la cui unghia è visib<strong>il</strong>e, la mano destra in totale<br />

in<strong>di</strong>ca solo un 1 (fig. 6); osserviamo adesso la parte inferiore della figura: la mano<br />

sinistra accanto alla spada, per <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e criterio in<strong>di</strong>viduato, in<strong>di</strong>ca un 4 (fig. 7). Ora,<br />

trattandosi <strong>di</strong> due <strong>di</strong>verse mani che appartengono ad una figura iconologicamente<br />

“spezzata” in due (la parte superiore col caduceo sembra figurare Mercurio, la parte<br />

inferiore accanto alla spada sembra figurare Marte), ne possiamo concludere che la cifra<br />

in<strong>di</strong>cata dalle mani <strong>di</strong> questo Mercurio-Marte sia composta da un 1 e da un 4, vale a <strong>di</strong>re<br />

14; sarebbe infatti inut<strong>il</strong>e supporre la somma <strong>di</strong> 1 e 4, in quanto se ci fosse stato bisogno<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>care un 5, vedremmo cinque <strong>di</strong>ta intere, con relativa unghia, <strong>di</strong> un’unica mano<br />

appartenente ad una figura iconologicamente unitaria.<br />

- Passiamo ora alle mani della figura centrale: una sola unghia risulta visib<strong>il</strong>e <strong>nella</strong><br />

mano destra (fig. 8), e due <strong>nella</strong> mano sinistra (fig. 9), quin<strong>di</strong> avremmo un 1 e un 2; in<br />

questo caso, tuttavia, non ci è possib<strong>il</strong>e procedere come per la figura precedente e<br />

concludere che <strong>il</strong> numero in<strong>di</strong>cato è un 12, in quanto la figura centrale, oltre a svolgere<br />

nell’economia cifrata del <strong>di</strong>pinto un ruolo <strong>di</strong> snodo a seconda dei <strong>di</strong>versi sensi della<br />

lettura (se da sinistra a destra in<strong>di</strong>cherà una cifra, se da destra a sinistra un’altra), è con<br />

ogni evidenza un’immagine in sé iconologicamente unitaria, ragion per cui pare più<br />

congruo supporre che la cifra sia in<strong>di</strong>cata dalla somma delle <strong>di</strong>ta delle due mani, quin<strong>di</strong><br />

un 3. A conferma, si possono avanzare altre ipotesi <strong>di</strong> lettura: che si tratti <strong>di</strong> un 3<br />

parrebbero in<strong>di</strong>carlo con chiarezza anche solo le <strong>di</strong>ta della mano sinistra che sorregge <strong>il</strong><br />

manto, se non fosse che le unghia visib<strong>il</strong>i <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>ta sono solo due (in verità solo una<br />

in modo del tutto chiaro) 31 ; altra via per giungere alla conclusione che siamo <strong>di</strong> fronte<br />

ad un 3, potrebbe essere quella <strong>di</strong> considerare come elemento dell’insieme figurativo<br />

centrale anche <strong>il</strong> Cupido-Amore che aleggia sulla Venere-Beatrice: in questo caso, dato<br />

che la mano dell’amorino ha un solo <strong>di</strong>to con unghia visib<strong>il</strong>e (fig. 10), se sommiamo<br />

questo al <strong>di</strong>to della mano destra e a quello sicuramente visib<strong>il</strong>e della mano sinistra della<br />

donna centrale, otterremmo ancora <strong>il</strong> numero 3, cifra che, in qualsiasi modo la si voglia<br />

computare, pare comunque insistere con una certa evidenza in questa zona del <strong>di</strong>pinto.<br />

- Dicevamo che ad averci suggestionato e incuriosito era stata, in primo luogo, la strana<br />

posizione delle mani alzate <strong>di</strong> Talia e Aglaia, le due Grazie che si vedono <strong>di</strong> fronte,<br />

rispettivamente a sinistra e a destra <strong>di</strong> Eufrosine, la Grazia <strong>di</strong> spalle: stando ai criteri<br />

sinora adottati, le loro <strong>di</strong>ta sembrerebbero in<strong>di</strong>care un 3 e un 2 che si intersecano; ma, se<br />

<strong>il</strong> <strong>di</strong>sporsi del pollice e dell’in<strong>di</strong>ce della mano sinistra <strong>di</strong> Talia, si potesse leggere come<br />

una ‘C’, che in cifre romane in<strong>di</strong>ca <strong>il</strong> numero 100 o comunque l’or<strong>di</strong>ne delle centinaia,<br />

tutto l’intrecciarsi delle mani delle tre fanciu lle andrebbe r<strong>il</strong>etto, in successione da<br />

sinistra a destra, come in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> una sequenza numerica che - vista la<br />

configurazione iconologicamente tripartita dell’unitario gruppo danzante delle tre<br />

Grazie in questa zona del <strong>di</strong>pinto - parrebbe suggerire <strong>il</strong> passaggio da migliaia (le mani<br />

intrecciate <strong>di</strong> Eufrosine e Talia) a centinaia (le mani intrecciate <strong>di</strong> Talia e Aglaia), e da<br />

centinaia a decine (le mani intrecciate <strong>di</strong> Aglaia ed Eufrosine). Proviamo a valutare i<br />

31<br />

Quanto alla visib<strong>il</strong>ità o meno delle unghie delle <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ciascuna mano, occorre tener presente che<br />

neppure una lente <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento ci permetterebbe un grado <strong>di</strong> certezza superiore, in quanto, com’è<br />

noto, <strong>il</strong> <strong>di</strong>pinto ha subìto nei secoli <strong>di</strong>versi restauri e rimaneggiamenti, operazioni che avrebbero potuto,<br />

più o meno correttamente, mo<strong>di</strong>ficare dettagli come quelli delle unghie che stiamo “contando”.<br />

14

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