Download - L'Enigma di Ermocrate

nostro paese dopo l’otto settembre 1943.
“Però …” continuò il capitano “rimaniamo sempre in
una inchiesta che affoga nella palude di avvenimenti vecchi
di sessant’anni ed io, e soprattutto il magistrato Marziali, ci
rendiamo conto di non saperci nuotare e di avere il timore di
affogarci dentro inesorabilmente …” guardando fisso sia
Cin-cin che gli sorrideva e Lupo che lo ascoltava accigliato,
come per farsi lanciare una ipotetica ciambella di salvataggio
a cui attaccarsi. Tra i tre si instaurò un silenzio e una
distanza grande come il deserto senza vento. Lupo non voleva
dire di più, però il suo istinto gli diceva che il capitano,
se non mentiva, certamente gli teneva nascosto qualcosa
omettendo qualche particolare prezioso per lui, ed allora
lanciò la sua stoccata di fioretto domandandogli “Mi scusi,
se è lecito, ma non sarebbe il caso di chiedere aiuto ai nostri
potenti servizi segreti ed a quelli Alleati, che ci vogliono
tanto bene? Possibile, sempre se è lecito, che il suo
Comandante d’Arma non le abbia spruzzato, si fa per dire
… un po’ di pepe in quella bevanda che sta sorbendo?
Parliamoci chiaramente. Lei ci fa torto se affermasse o pretendesse
di venire qui a questo ‘simpatico’ colloquio informale,
senza nessuna informazione d’ufficio .. anche minima,
anche curiosa, anche incredibile, che tolga tutta questa
vicenda dal porto delle nebbie in cui mi sembra vagare da
più di trentasei ore. Non le pare, capitano?”
Cin-cin, inghiottendo quel che rimaneva della menta, si
rese conto che il capitano era stato colpito dal quel colpo
inferto con machiavellica maestria. Il capitano stava per
strozzarsi per un colpo di tosse e Cin-cin gli porse un fazzolettino
di salvataggio, perché capì che da cacciatore stava
diventando preda, ed una spiegazione esauriente ormai era
d’obbligo. Si rese conto che, in effetti, il principe era quel personaggio
enigmatico e rinascimentale di sopraffina destrezza,
che tutti gli riconoscevano. “Certo … certo eccellenza, non
sono venuto a mani vuote … voglio dire senza una qualche
lettura dei fatti nuovi e di quelli antichi, che sembrano rincorrersi
come diavoli in calore ehm …” tossicchiò per rischiarar-
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