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anche lui un bellissimo giovanotto atletico, alto, biondo e con<br />
gli occhi azzurri … il tipico teutone che fa impazzire le ragazze<br />
latine”. “Non mi <strong>di</strong>re …” saltò sulla se<strong>di</strong>a Cin-cin esprimendo<br />
tutta la sua meraviglia “che questo romanzo giallo, si<br />
colora finalmente <strong>di</strong> rosa … con due storie d’amore … e forse<br />
anche von Teufel e sua moglie potrebbero aver avuto un figlio<br />
o una figlia … chissà e magari averli, entrambi, potuti conoscere<br />
… prima <strong>di</strong> morire e sparire … Che triste destino per<br />
questi due giovani così intelligenti e coraggiosi !”<br />
“Infatti”, puntualizzò Lupo “erano due valorosi soldati e<br />
due valenti archeologi e glottologi che avevano attraversato<br />
l’Africa, il Me<strong>di</strong>terraneo e l’Italia… fino a Ferentino dove<br />
aspettavano <strong>di</strong> ricongiungersi con i Repubblichini e i<br />
Tedeschi”. “Scusami”, gli chiese Cin-cin “ma i lingotti d’oro e<br />
<strong>di</strong> platino, da dove provenivano?” “Bella domanda!” sibilò<br />
l’aristocratico “Sì appunto… in origine… a chi apparteneva<br />
questa fortuna?” continuò Cin-cin. “Questi preziosi” rivelò<br />
Lupo “appartenevano al monaco etiope Senkis ed a una cospirazione<br />
segreta araba dei cosiddetti ‘Fratelli Mussulmani’ che<br />
volevano mandare questo tesoro alla Repubblica Sociale <strong>di</strong><br />
Mussolini per comprare armi e mezzi bellici da inviare in<br />
Egitto per combattere l’invasione Anglo-Americana. Si trattava<br />
<strong>di</strong> quella organizzazione politica e religiosa <strong>di</strong> cui facevano<br />
parte Neguib, Nasser e Sadat. Più ne parliamo e più la scena si<br />
riempie <strong>di</strong> personaggi vissuti nella nostra non più recente<br />
vicenda bellica, tutto questo è materia che scotta, perché ancora<br />
oggi ci sono strascichi giu<strong>di</strong>ziari e polemiche e libri che<br />
hanno fatto versare fiumi <strong>di</strong> inchiostro nella stampa come la<br />
nota questione dell’oro <strong>di</strong> Dongo: il famoso tesoro <strong>di</strong><br />
Mussolini recuperato dal misterioso “Compagno B” che<br />
<strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong> averlo consegnato ad un Istituto sito in via dei<br />
Filodrammatici a Milano e poi misteriosamente scomparso…<br />
Quin<strong>di</strong>, puoi immaginare come questo tesoro, destinato alle<br />
industrie belliche italiane dell’epoca, che non è mai arrivato, e<br />
<strong>di</strong> cui nessuno ha mai parlato, quale bomba sarebbe per la<br />
stampa italiana e internazionale. Dico questo, perché percepisco<br />
dalle tue osservazioni, una certa incredulità <strong>di</strong> fondo sul<br />
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