Si prepara il nuovo governo italiano - Corriere Del Sud

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Anno XVII N° 4/2008 - 15 maggio C 1,00 

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA 

Continua a pag 2 

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Il governo si presenterà nell’Aula della Camera 

“ragionevolmente” nel pomeriggio di lunedì 12 Maggio 

Si prepara il nuovo governo italiano 

Massimo riserbo del Quirinale sui contenuti del colloquio di 40 minuti tra il 

presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il leader del Pdl Silvio Berlusconi 

Il presidente del 

Senato, Renato 

Schifani, è a colloquio 

con il Presidente 

della Repubblica 

nello Studio alla Vetrata. 

Con questo colloquio 

hanno avuto 

inizio al Quirinale le 

consultazioni per la 

formazione del nuovo 

governo. Dopo Schifani, 

sarà ricevuto il 

presidente della Camera 

Gianfranco Fini. 

Seguiranno i gruppi 

misti di Senato e Camera. 

Le consultazioni 

riprenderanno domattina 

alle 9 e si concluderanno 

dopo le 17. 

saranno consultazioni 

rapide, meno di due 

giorni, come sempre 

accade dopo le elezioni. 

Dopo i presidenti 

delle Camere saliranno 

al Quirinale via via 

i gruppi, seguendo 

l’ordine decrescente, 

dal più piccolo al più 

grande. Napolitano 

concluderà il suo lavoro 

nel pomeriggio 

di mercoledì, quando 

incontrerà gli ex presidenti 

della Repubblica 

Carlo Azeglio 

Ciampi, Oscar Luigi 

Scalfaro e Francesco 

Cossiga. Ed è presu- 

Prof. Carlo Marcelletti 

Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano 

mibile che mercoledì 

sera, 7 maggio, possa 

già affidare l’incarico 

di formare il nuovo 

governo a Silvio Berlusconi, 

il leader della 

coalizione che ha vinto 

le elezioni. Da quel 

È 

stato arrestato questa mattina 

dalla Polizia e dalla Guardia 

di Finanza Carlo Marcelletti, 

primario e cardiochirurgo pediatrico 

presso l’ospedale Civico di 

Palermo. Le accuse sono di truffa 

aggravata ai danni dello Stato, peculato 

e concussione e pornografia 

minorile aggravata. L’inchiesta in 

corso riguarda l’aggiudicazione 

di alcuni appalti nell’ambito della 

sanità e avrebbe consentito agli 

inquirenti di accertare la presunta 

attività illecita di Marcelletti e di 

altri soggetti denunciati a piede 

libero dalla magistratura palermitana. 

L’ordinanza di custodia 

cautelare è stata notificata al noto 

momento, starà al presidente 

incaricato decidere 

quando risalire 

sul Colle per scioglie- 

Accuse di truffa aggravata 

per Carlo Marcelletti 

cardiochirurgo pediatrico dalla Polizia 

a casa. Marcelletti, come disposto 

dal gip del Tribunale di Palermo, 

è agli arresti domiciliari nel 

suo residence tra Mondello e l’Addaura 

e dovrebbe essere interrogato 

dal gip del Tribunale di Palermo 

Pasqua Seminara già nei prossimi 

giorni. Sulle accuse di pornografia 

minorile aggravata, il procuratore 

capo di Palermo, Francesco Messineo, 

sottolinea alle Agenzie: ‘’Abbiamo 

ritenuto di non trasfondere e 

non dare evidenza nel comunicato 

ad alcuni aspetti dell’indagine, e 

comunque le sue possibili im- 

re la riserva e presentare 

la lista dei ministri. 

La cosa potrà 

avvenire però solo nel 

pomeriggio di giovedì 

o in quello di venerdì. 

Napolitano, infatti, 

sarà impegnato la mattina 

dell’8 maggio a 

Torino per l’apertura 

della Fiera del Libro, 

che ha Israele come 

ospite d’onore. Ma resterà 

nel capoluogo 

piemontese solo poche 

ore, per poter tornare 

a Roma già intorno 

all’ora di pranzo. 

Mentre venerdì mattina 

al Quirinale celebrerà 

la Giornata dedicata 

alle vittime del 

terrorismo e delle stragi. 

Le ‘finestre’ per la 

presentazione della lista 

dei ministri (12 secondo 

la riforma approvata 

con la 

finanziaria 2008) sono 

dunque due. Se Berlusconi 

tornerà al Quirinale 

giovedì sera, il 

giuramento della sua 

squadra potrebbe svolgersi 

venerdì pomeriggio 

nel Salone d’Onore 

del palazzo della 

presidenza della Repubblica; 

se invece 

opterà per venerdì pomeriggio, 

i ministro 

giurerebbero sabato 

mattina al Quirinale. 

D’altra parte, nei giorni 

scorsi era stato lo 

stesso Berlusconi ad 

annunciare che la costituzione 

del governo 

si sarebbe conclusa 

entro il 10 maggio. 

Silvio Berlusconi 

l’aveva annunciato in 

campagna elettorale, 

ora finalmente si farà. 

Così fonti parlamentari 

leghiste presentano 

con soddisfazione “la 

sorpresa”. Sarà lui, infatti, 

ad avere la dele- 

Continua a pag 2 

Il Timone 

Sul numero 72 

Dossier: Padre Pio 

quarant’anni dopo 

India, persecuzione 

anticristiana 

di Padre Piero Gheddo 

Aborto. Una valutazione 

filosofica 

di Giacomo Samek Lodovici 

www.iltimone.org

P 

2 olitica 

N° 4/2008 - ANNO XVII - 15 maggio 

Segue dalla prima 

ga alla delegificazione, 

“alla semplicità”, come la 

definisce qualcuno. Insomma, 

toccherà al ministro leghista, 

raccontano le stesse 

fonti “farla finita con questa 

montagna di legge di 

cui i cittadini non ne possono 

più e semplificare il 

sistema”. “Abbiamo chiuso 

l’accordo, per me un ministero 

con ‘sorpresa’”. Lo 

riferisce Roberto Calderoli. 

La Lega avrà quindi “due 

ministeri con portafoglio, 

due senza e un viceministro”. 

Massimo riserbo del 

Quirinale sui contenuti del 

colloquio di 40 minuti tra 

il presidente della Repubblica 

Giorgio Napolitano e 

il leader del Pdl Silvio Berlusconi. 

L’incontro, secondo 

ambienti del Quirinale, 

come il precedente del 24 

aprile, è servito per uno 

scambio di valutazioni sul 

procedimento di formazione 

del nuovo governo che 

oggi segna la tappa dell’avvio 

delle consultazioni. Il 

Governo si presenterà 

nell’Aula della Camera 

“ragionevolmente” nel pomeriggio 

di lunedì 12 maggio: 

lo afferma Fabio Evangelisti 

dell’Idv al termine 

della prima riunione dei 

Capigruppo di Montecitorio. 

Secondo quanto si apprende, 

i capigruppo di 

Montecitorio prevedono il 

voto di fiducia per martedì 

Segue dalla prima 

plicazioni con altri filoni 

investigativi non hanno 

nulla a che vedere con la 

sua attività di cardiochirurgo 

pediatrico’’. E ha 

concluso: ‘’Abbiamo ritenuto 

di non dare pubblicità 

a questa parte dell’indagine 

che, ripeto, non ha 

niente a che fare con l’attività 

del professor Marcelletti’’. 

Dal canto suo uno 

dei due legali del medico, 

l’avvocato Maurizio Piazza, 

afferma di aver sentito 

per telefono il suo assistito 

e averlo trovato ‘’assolutamente 

determinato 

e sereno”. “Una vicenda 

tutta da chiarire -ha spiegato 

il legale che difende 

Marcelletti con Roberto 

Tricoli- una vicenda per 

lui totalmente inattesa”. 

Intanto, sono in corso, sia 

in Sicilia ma anche nel Lazio, 

alcune perquisizioni e 

sequestri, nei confronti di 

imprenditori e società aggiudicatari 

di appalti banditi 

dall’Ospedale Civico. 

A Roma gli uomini della 

Guardia di Finanza si sono 

presentati alla rinomata 

clinica ‘Paideia’ a un passo 

da Corso Francia, dove 

il cardiochirurgo dispone 

di uno studio che frequenta 

di tanto in tanto. Gli inquirenti 

parlano di ‘’gravi 

indizi di colpevolezza 

in ordine a due condotte 

di concussione consuma- 

13. Ogni decisione, comunque, 

verrà assunta in 

una nuova riunione dei capigruppo 

già convocata per 

giovedì 8 maggio alle 10. 

Si completano le caselle di 

maggioranza e opposizione 

a Palazzo Madama. Stamattina, 

i due partiti hanno 

dato via libera agli incarichi 

di vicepresidente, affidati 

rispettivamente a Domenico 

Nania (An) e Rosy 

Mauro (Lega) per il Pdl, e 

ai ministri uscenti Vannino 

Chiti ed Emma Bonino per 

il Pd. Definiti anche i tre 

questori - Benedetto Adragna 

(Pd), Romano Comincioli 

(Pdl) e Paolo Franco 

(Lega) - e gli otto segretari 

d’aula: Emanuela Baio 

(Pd), Silvana Amati (Pd), 

Colomba Mongiello (Pd), 

Marco Stradiotto (Pd), 

Alessio Butti (Pdl), Piergiorgio 

Stiffoni (Lega), 

Cinzia Bonfrisco (Pdl), 

Lucio Malan (Pdl). Sciolto 

infine anche l’ultimo nodo 

delle presidenze dei gruppi 

parlamentari, ridotti da 11 

della scorsa legislatura a 

sei. I 26 senatori della 

Lega, infatti, dopo l’elezione 

di Federico Bricolo a 

capogruppo, stamattina 

hanno votato suo vice 

all’unanimità Sergio Divina, 

definendo una volta per 

tutte il quadro delle presidenze. 

Capogruppo al Senato 

per il Pdl (146 senatori) 

sarà dunque Maurizio 

Gasparri con Gaetano Quagliariello 

come vice; per il 

ta, cinque di truffa aggravata 

in danno del sistema 

sanitario nazionale ed 

otto di peculato a danno 

dell’Azienda Civico’’. A 

questo proposito il direttore 

generale del nosocomio 

di Palermo, Francesco 

Licata di Baucina dichiara 

che “se le accuse fossero 

confermate, l’Azienda è 

pronta a costituirsi parte 

civile per tutelare la propria 

posizione”. L’indagine 

della squadra Mobile 

di Palermo è scattata nel 

2007 in seguito a una denuncia 

contro ignoti per 

minacce presentata da un 

familiare del vincitore di 

un appalto dell’ospedale. 

Gli inquirenti della GdF, 

invece, hanno cominciato 

i loro complessi accertamenti 

sulla base di una 

delega esplorativa emessa 

dalla Questura dopo la ricezione 

di un esposto anonimo. 

Le Fiamme Gialle si 

sono quindi concentrate, 

avvalendosi anche della 

documentazione acquisita 

nel corso di una verifica 

fiscale, “su verosimili 

irregolarità commesse da 

imprenditori appaltatori 

dell’Azienda ospedaliera, 

nella fase dell’esecuzione 

dei contratti di fornitura 

di beni e servizi”. Le indagini 

si sono avvalse di intercettazioni 

telefoniche e 

ambientali, su audizioni di 

persone informate sui fatti 

ed, infine, su riscontri documentali. 

Più in partico- 

Pd invece (119 componenti) 

tornerà Anna Finocchiaro 

con Luigi Zanda vicario 

e Nicola Latorre vice; per 

Italia dei Valori (14 componenti) 

sarà capogruppo 

Felice Belisario. Per 

l’Udc-Svp- Gruppo delle 

Autonomie (11 componenti, 

tra i quali anche i senatori 

a vita Francesco Cossiga, 

Emilio Colombo e 

Giulio Andreotti) capogruppa 

a Palazzo Madama 

sarà Giampiero D’Alia con 

Manfred Pinzger vice; infine 

per il Gruppo Misto (6 

componenti), l’incarico 

andrà a Giovanni Pistorio. 

Intanto il nuovo Governo 

Italiano trova la situazione 

del deficit in questa situazione 

: “La situazione di 

deficit eccessivo in Italia è 

stata corretta”, perché “il 

deficit è stato portato sotto 

il tetto del 3% del Pil in 

maniera credibile e sostenibile”. 

E’ quanto si legge 

nella proposta di raccomandazione 

al consiglio 

Ecofin - come scrivono le 

Agenzie stampa- che domani 

il commissario Ue 

agli affari e monetari, Joaquin 

Almunia, presenterà 

alla Commissione Ue, chiedendo 

l’abrogazione della 

procedura per deficit eccessivo 

aperta nel 2005 nei 

confronti del nostro Paese. 

Nel testo si ricorda come il 

rapporto deficit Pil si è attestato 

all’1,9% nel 2007, 

dopo il 3,5% del 2004, il 

4,2% del 2005 e il 3,4% 

lare Marcelletti si sarebbe 

fatto dare indebitamente 

dai genitori dei pazienti 

somme di denaro, sotto 

forma di donazioni all’Associazione 

Abc (Associazione 

per la cura del bambino 

cardiopatico-Onlus), 

da lui presieduta e gestita, 

assicurando a chi corrisponde 

la ‘’liberalità’’ 

una ‘’corsia preferenziale’’ 

idonea ad assicurare al 

piccolo paziente ed al genitore-accompagnatore 

un 

comfort migliore rispetto 

a quello di un ricovero ordinario. 

In questo modo, 

secondo gli inquirenti, ‘’il 

primario ha reiteratamente 

sottratto all’Azienda 

sanitaria pubblica sensibili 

ricavi economici che 

le sarebbero spettati sulla 

base del regime di cura 

intramoenia, con condotte 

fraudolente’’, da qui l’accusa 

di truffa aggravata. 

Anche l’apparente destinazione 

delle somme illecitamente 

sottratte agli 

enti del Servizio sanitario 

nazionale ad un’associazione 

solidaristica è stata 

confutata dalle indagini 

specifiche finora condotte 

dalla Guardia di Finanza, 

le quali hanno messo in 

luce una gestione personalistica 

ed illecita dell’ente 

da parte del Marcelletti. 

Buona parte dei fondi 

dell’associazione Abc, 

infatti, sarebbe stata utilizzata 

per scopi estranei 

alle finalità dell’ente, tra 

del 2006. Bruxelles prevede 

che il disavanzo si attesti 

al 2,3% nel 2008 e al 

2,4% nel 2009. “Il previsto 

peggioramento del deficit 

nel 2008 sarà prodotto sia 

da un aumento della spesa 

primaria corrente sia da un 

calo della pressione fiscale”, 

oltre che dai “rischi” 

legati a “prospettive di 

crescita economica deprimenti”: 

è quanto si legge 

nella proposta di raccomandazioni 

all’Italia che il 

commissario Ue agli affari 

economici e monetari, Joaquin 


domani alla Commissione 

Ue. Tra le misure che 

avranno un impatto sul deterioramento 

dei conti 

quest’anno, Almunia sottolinea 

“il finanziamento 

dell’accordo sulle retribuzioni 

del settore pubblico 

a livello locale per il periodo 

2006-2007, compresi 

gli arretrati”, e una serie 

di misure che porteranno 

ad una riduzione delle tasse 

sia a livello nazionale 

che locale. Col risultato 

che “al netto delle misure 

una tantum, la spesa netta 

nel 2008 aumenterà dello 

0,5% circa “Il programmato 

deterioramento della posizione 

strutturale di bilancio 

nel 2008 rispetto al 

2007 è chiaramente non in 

linea con una riduzione annuale 

del deficit di almeno 

lo 0,5%, come stipulato nel 

Patto Ue di stabilità e di 

crescita”: è quanto si legge 

cui cene e viaggi organizzati 

dal cardiochirurgo insieme 

a persone estranee 

all’associazione. Per quel 

che riguarda le condotte di 

peculato, le contestazioni 

si riferiscono ad illecite 

appropriazioni di somme 

di denaro spettanti al Civico. 

Infine Marcelletti risulta 

essersi appropriato di 

somme incassate nell’am- 

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UNIONE STAMPA 

PERIODICA ITALIANA 

nella proposta di raccomandazione 

- scrivono le 

agenzie che domani il commissario 

Ue agli affari 

economici e monetari, Joaquin 


alla Commisione Ue. Nel 

testo si ricorda che il Consiglio 

Ue già sottolineato 

come “il bilancio strutturale 

rischia di deteriorarsi 

sostanzialmente nel 2008”, 

col risultato che “l’obiettivo 

di medio termine del pareggio 

di bilancio potrebbe 

non essere raggiunto entro 

il 2011”. Per questo si invitava 

l’Italia “a rafforzare 

gli obiettivi di bilancio per 

il 2008” “Visto che l’avanzo 

primario è previsto in 

calo nel 2008 e che le misure 

per incrementarlo nuovamente 

nel medio termine 

non sono state spiegate, il 

rapporto debito pubblico- 

Pil è atteso scendere solo 

leggermente nel 2008 e 

2009”: è quanto si legge 

nella proposta di raccomandazioni 

all’Italia scrivono 

le agenzie stampa che il 

commissario Ue, Joaquin Almunia, 

presenterà domani 

alla Commissione Ue. Bruxelles 

prevede che il debito 

italiano scenderà attorno al 

102,5% entro il 2009, e nel 

testo della raccomandazione 

si sottolinea come “la riduzione 

del debito oltre il 2006- 

2007 può essere considerata 

in linea con la correzione del 

deficit eccessivo nel 2007”. 

Giorgio Lambrinopulos 

bito delle attività di visita 

specialistica che egli svolge 

all’interno dell’Arnas 

Civico, somme che avrebbero 

dovuto essere riversate 

nelle casse dell’ent 

e p u b b l i c o , f a t t i s a l v i i 

successivi conguagli deg 

l i o n o r a r i s p e t t a n t i a l 

medico. 

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G.L.

T Pagina N° 4/2008 - ANNO XVII - 15 maggio re 

Una volta al potere, nel 1979, i mullah imposero numerose restrizioni sociali 

La condizione delle donne in Iran 

Sotto la presidenza di Ahmadinejad le cose, se possibile, sono peggiorate 

Roberto Cavallo 

La condizione femminile 

in Iran, fin quando è durato 

il governo dello 

Scià, poteva considerarsi accettabile 

rispetto al resto del 

mondo islamico, con un grado 

di emancipazione non disprezzabile. 

Ciò si avvertiva persino 

nei circoli religiosi e culturali, 

con la presenza di confraternite 

femminili. La modernizzazione 

filo-occidentale aveva 

prodotto i suoi frutti: nel mondo 

del lavoro, nelle professioni, 

nella moda …; poi è venuta 

la rivoluzione khomeinista. 

Una volta al potere, nel 1979, i 

mullah imposero numerose restrizioni 

sociali. Fu abolito il 

codice di famiglia del 1967, 

che pure garantiva una certa 

uguaglianza fra i sessi, e fu introdotto 

l’obbligo del velo. 

Khomeini dispose il modo con 

cui le donne avrebbero dovuto 

vestire negli uffici e nei luoghi 

pubblici. Secondo la giornalista 

Giuliana Sgrena si trattò 

insomma di “… un vero e proprio 

choc per le donne, che 

sono immediatamente scese in 

piazza l’8 marzo del 1979, un 

mese esatto dopo l’inizio della 

Rivoluzione islamica. Nonostante 

le rassicurazioni ottenute 

dal governo, secondo il quale 

le donne avevano frainteso il 

messaggio dell’ayatollah Khomeini, 

l’obbligo del velo è rimasto 

in vigore fino ad oggi. 

La Rivoluzione islamica non 

ha imposto solo il velo. Contro 

le ”leggi misogine” e la discriminazione 

dei sessi contenuti 

nella sharia è stata organizzata 

una manifestazione il 12 giugno 

del 2006, stroncata sul nascere 

dall’intervento delle forze 

antisommossa” (Il prezzo 

del velo. La guerra dell’Islam 

contro le donne, Feltrinelli, 

2008, pag.27). Sotto la presidenza 

di Ahmadinejad le cose, 

se possibile, sono peggiorate. 

Gli uomini della polizia religiosa 

a Teheran e nelle altre 

città sfrecciano per le strade su 

grosse autovetture controllando 

che il livello di moralità 

pubblica, specie per quanto riguarda 

le donne, sia adeguato 

alle prescrizioni khomeiniste. I 

polsi, le caviglie, il volto e il 

mento: tutto deve essere ben 

velato dallo chador. Le donne 

“mal velate” incrociate per 

strada dai pasdaran, vengono 

accompagnate nelle centrali di 

polizia e costrette a sottoscrivere 

una dichiarazione di pentimento 

per evitare problemi. 

L’obbligo del velo condiziona 

pesantemente anche le sportive 

iraniane, costrette a gareggiare 

con larghi vestiti simili allo 

chador. In occasione della giornata 

della donna dell’8 marzo 

2007, Teheran è stata attraversata 

da manifestazioni e proteste 

femminili; il tutto si è con- 

Marina Nemat 

cluso con una quarantina di 

arresti. Più pesante il bilancio 

del mese successivo, come ancora 

scrive Giuliana Sgrena: 

“… Ma per alcune migliaia non 

è bastato pentirsi e nella sola 

Giornata nazionale del velo (21 

aprile 2007) ne sono state arrestate 

ben milletrecento. La 

giornata nazionale del velo è 

stata indetta in un periodo in 

cui, con l’avanzare della primavera, 

il caldo soffocante 

rende più urgente la necessità 

di alleggerire gli spolverini. Il 

presidente Ahmadinejad ha fatto 

varare nuove leggi restrittive 

sull’abito islamico con pesanti 

multe per chi trasgredisce 

portando abiti trasparenti o attillati, 

foulard che lasciano 

sfuggire ciocche di capelli, fuseaux 

troppo corti, smalto sulle 

unghie. Tutte piccole trasgressioni, 

strappate centimetro per 

centimetro in questi anni …” 

(ibidem, pag.26). Dopo la Rivoluzione 

nel governo non c’è 

stato più posto per l’elemento 

femminile, e le donne, anche 

se in generale il loro grado di 

istruzione è notevolmente migliorato, 

restano escluse da alcuni 

settori fondamentali come 

la giurisprudenza, la ragioneria, 

il commercio, l’ingegneria... 

Shirin Ebadi, premio Nobel 

per la pace nel 2003, ne è 

un esempio vivente. Magistrato 

sotto la monarchia dello 

Scià, è stata costretta a cedere 

la sua carica perché agli ayatollah 

non andava bene che una 

donna giudicasse degli uomini. 

Diventata avvocato per occuparsi 

attivamente dei diritti 

umani, la sua battaglia è tanto 

difficile quanto indomita. Scrive 

di lei la giornalista ed eurodeputato 

Lilli Gruber: “La sua 

è una battaglia senza fine: nel 

2006 in Iran quattro donne 

sono state impiccate in pubblico 

e altre otto attendono l’esecuzione 

nel braccio della morte. 

Si stima che siano almeno 

300.000 le ragazze fuggite di 

casa e ogni mese 

una media di 45 

giovani tra i sedici e 

i venticinque anni 

vengono portate in 

Pakistan per essere 

avviate alla prostituzione” 

(Figlie 

dell’Islam, Rizzoli, 

2007, pag. 284). Il 

Consiglio Italiano 

per i Rifugiati 

(CIR), nella sua 

pubblicazione “Guida 

di buone pratiche. 

Violenza di genere 

nei confronti 

di donne rifugiate”, 

nel capitolo dedicato 

all’Iran riferisce 

che le impiegate governative 

che violano 

il codice di abbigliamento 

vanno 

incontro prima ad 

una temporanea sospensione 

dal lavoro 

per due anni, poi 

all’espulsione, sino alla definitiva 

privazione di ogni impiego 

pubblico (parte 1^, pag.13, novembre 

2002). L’articolo 1117 

del codice civile recita: “Il marito 

può vietare a sua moglie le 

occupazioni e i lavori tecnici 

che sono incompatibili con gli 

interessi della famiglia o con la 

dignità di sua moglie”. Decine 

di migliaia di donne dal 1979 

sono state arrestate per motivi 

politici, spesso torturate e giustiziate 

nelle famigerate prigioni 

di Evin, a Teheran. Molte 

sono decedute durante le 

torture. In base ad una consuetudine 

religiosa le vergini condannate 

alla pena capitale devono 

essere stuprate prima di 

essere giustiziate, perché le 

vergini non vanno in paradiso. 

Tale pratica è ricordata dal CIR 

e dal recente libro di Marina 

Nemat (“Prigioniera a Teheran”, 

2007, Cairo Editore, Milano, 

pagg. 317). Per il giornalista 

e scrittore Carlo Panella 

(cfr. Piccolo atlante del Jihad. 

Le radici del fondamentalismo 

islamico, Oscar Mondadori, 

Milano, 2002, pag. 

69), “…L’avvento 

della repubblica islamica 

si configura allora 

come un vero e 

proprio contrattacco 

maschilista a una liberazione 

della donna 

già in atto. Contrattacco 

che usa … i 

mezzi e le forche del 

terrore per reintrodurre 

nel corpo sociale 

le regole della 

schiavitù femminile. 

Il risultato è agghiacciante 

e si 

esemplifica nel ritorno 

alla pratica di 

massa del matrimonio 

con bambine che 

non abbiano ancora 

avuto la prima mestruazione. 

Un matrimonio 

che spesso 

inizia con un vero e 

proprio stupro pedofilo che garantisce 

il totale ed esclusivo 

possesso della donna riproduttrice 

e quindi la certezza matematica 

del controllo maniacale 

della continuità del proprio 

sangue incontaminato. La famiglia 

costruita in questa maniera, 

coartando e sottoponendo 

all’occhiuta giustizia dei 

tribunali islamici gli atti e le 

ispirazioni delle donne… è il 

baricentro su cui si basa tutto 

lo Stato islamico (inclusi la lapidazione 

delle adultere con 

pietre non troppo pesanti e non 

appuntite e il supplizio in stato 

pre-agonico cosciente, non inferiore, 

per prescrizione della 

sharia, ai venti minuti)”. Così 

centinaia di donne sposate di 

varia età sono state lapidate in 

tutto l’Iran per il reato di adulterio. 

Lo stesso accade per gli 

uomini, ma con una differenza: 

al momento della lapidazione 

gli uomini vengono interrati 

sino alla vita, mentre le donne 

fino al collo. Cosa cambia? 

Molto, se si considera che la 

sharia consente l’impunità a 

coloro che nel corso dell’esecuzione 

riescono comunque a 

divincolarsi e a liberarsi dal 

terreno. Dunque anche nell’ultima 

agonia del supplizio la 

donna ha una posizione di inferiorità 

rispetto all’uomo. Alcuni 

siti islamisti contestano tale 

dato, riferendo che la lapidazione 

attualmente in Iran viene 

comminata al di fuori dei tribunali 

ordinari, e cioè solo da 

quelli tribali. Resta il fatto che 

tale pratica venga comunque 

ampiamente tollerata … Chi 

invece, non essendo sposato, 

viene scoperto a compiere atteggiamenti 

ritenuti indecenti, 

è passibile della fustigazione. 

C’è da dire che in tale contesto 

esasperato perfino un casto bacio 

sulla fronte può diventare 

rischioso, soprattutto per una 

donna. Così fu per l’attrice 

Gohar Kheyr Andish, che per 

aver compiuto tale gesto nei 

confronti del vincitore di un 

festival cinematografico, di cui 

Shirin Ebadi riceve il Premio Nobel per la pace 2003 

3 

la donna era madrina, ha subito 

il processo religioso e la condanna 

a 74 frustate. E’ quanto riportato 

da “Il Messaggero” del 23 

aprile 2003 (Iran, attrice condannata 

a 74 frustate per un bacio 

sulla fronte, pag.4). Quel bacio 

era un gesto evidentemente materno, 

considerato che la donna 

aveva cinquant’anni e che il premiato 

era un giovane allievo del 

marito defunto. Solo la popolarità 

dell’attrice consentì la sospensione 

della pena corporale. Dediti 

alla fustigazione sono i Basiji, 

squadriglie di giovani pasdaran 

utilizzate per tutti i “lavori sporchi” 

dal regime teocratico iraniano. 

Un altro elemento di sperequazione 

fra uomo e donna 

riguarda la capacità penale: il 

premio Nobel Shirin Ebadi, infatti, 

riferisce che una ragazza 

già a 9 anni è responsabile penalmente 

delle proprie azioni, mentre 

un ragazzo ne è responsabile 

solo a partire dai 15 anni. Per affrontare 

questo insopportabile 

sistema di cose, per abolire le 

leggi più discriminatorie, come 

la poligamia e l’affido dei figli al 

marito (anche qualora sia responsabile 

di abusi nei confronti dei 

minori), è ormai in atto in tutto 

l’Iran l’azione di un vasto movimento 

femminile: “… Da mesi 

per tutto il Paese centinaia di 

donne sono in giro, vanno di 

casa in casa, parlano con la gente 

per la strada, negli autobus, 

nei taxi collettivi, vanno nelle 

redazioni dei giornali locali, nelle 

moschee, alle feste di nozze o 

ai funerali, insomma in tutti quei 

luoghi dove possono cogliere 

l’occasione di parlare con altre 

donne. Il regime è nervoso, reagisce 

con durezza, ma non sa 

bene come fermare questa ondata: 

come impedire ad una donna 

di parlare con altre per la strada 

o di far loro visita nelle case?...” 

(L’8 marzo a Teheran, botte alle 

donne in piazza, La Repubblica, 

venerdì 9 marzo 2007, pag. 32). 

E’ un segnale di speranza, che le 

donne iraniane mandano al 

mondo intero anche a rischio 

della propria vita.

P 

4 olitica 


Che cosa significa votare per 

i principi non negoziabili 

Gli ideali che guidano la 

vita delle persone nascono 

dalla fede e dalla 

riflessione culturale, scrive 

Marco Invernizzi nella newsletter 

per gli amici di Alleanza 

Cattolica, spedita qualche settimana 

fa, la politica, soprattutto 

con l’attuale sistema elettorale, 

serve a portare al governo chi, 

appunto, garantisce maggiore 

libertà alla Chiesa e all’apostolato 

culturale che nasce dalla 

fede. In pratica chi probabilmente 

farà meno danni. Senza tante 

illusioni. E allora i cristiani per 

chi o che cosa devono votare? 

Per quei parlamentari o partiti 

che nella scorsa legislatura hanno 

votato rispettando i principi 

non negoziabili (vita, famiglia, 

libertà scolastica) che la Chiesa, 

il Papa ha sempre promosso. 

L’associazione Nuove Onde 

a proposto ai lettori un ottimo 

lavoro di discernimento: sono 

stati confrontati i programmi 

dei partiti, ma soprattutto sono 

stati strettamente monitorate le 

proposte di legge e i voti espressi 

dagli schieramenti anche nei 

consigli comunali e al parlamento 

europeo. L’associazione 

poi ha rielaborato tutti i dati, 

come aveva già fatto in occasioni 

delle consultazioni del 2006, 

producendo un Dossier che 

smaschera il corteggiamento 

del mondo cattolico da parte del 

Partito democratico e della Sinistra 

Arcobaleno. Infine Nuove 

Onde ha scoraggiato i credenti 

dall’appoggiare le liste minori. 

Un altro lavoro interessante è 

l’intervento di Stefano Fontana, 

direttore dell’Osservatorio 

Internazionale “Cardinale Van 

Thuan”, che spiega quali sono 

i principi cui fare riferimento 

per esprimere un voto giusto 

e per amministrare il bene comune, 

precisando quali sono i 

sofismi che deviano il voto e la 

coscienza cattolica. Dopo aver 

espresso le difficoltà che i cattolici 

devono affrontare ad ogni 

campagna elettorale per cercare 

di far valere quei “principi non 

negoziabili” – vita, famiglia, 

libertà di educazione -, essendo 

non facile trovare un partito 

completamente affidabile da 

questo punto di vista e nasce il 

problema del compromesso: se 

esso sia possibile e, se sì, fino a 

che punto. Ma il laicato cattolico 

impegnato in politica, come 

candidato o come elettore, è 

veramente destinato al compromesso? 

I “principi non negoziabili” 

esprimono valori di 

ragione e di fede fondamentali 

per costruire una società rispettosa 

della dignità della persona 

umana. Essi non sono a disposizione 

e per questo non possono 

essere oggetto di negoziazione. 

Alcuni sostengono che in 

democrazia ognuno dovrebbe 

quindi rinunciare all’assolutezza 

dei propri principi ed essere 

disposto a perdere qualcosa di 

essi per dare spazio ai valori 

degli altri. Chi non è disposto 

a farlo non è democraticamente 

affidabile. Come rispondiamo? 

Certamente ci sono molte questioni 

“possibili” in politica e 

per esse è lecito bilanciare i le- 

gittimi interessi, ma ce ne sono 

alcune che non lasciano spazio 

al compromesso. Il diritto alla 

vita, ad essere concepito e non 

prodotto, a nascere in una famiglia 

sono diritti indisponibili e 

non si capisce in questi casi in 

cosa possa consistere il compromesso. 

In questi casi poi, 

cosa significano i “valori degli 

altri”? I “valori” che non rispettano 

i principi fondamentali 

della legge morale naturale non 

sono valori. Si sostiene che 

la democrazia è dialogo e non 

scontro. Spesso si dice che se 

in politica tutti portassero i loro 

valori assoluti, nessuno sarebbe 

disposto alla contrattazione e ci 

sarebbe lo scontro. Non è vero 

che facendo riferimento a valori 

assoluti c’è per forza lo scontro. 

Prima di tutto perché molte 

questioni oggetto di discussione 

politica non sono assolute. Secondariamente 

perché attenersi 

a dei valori assoluti non significa 

volerli imporre con la forza. 

Anzi, è proprio il valore assoluto 

della dignità della persona 

a garantire un dialogo pacifico 

e rispettoso. E’ piuttosto vero il 

contrario: lo scontro nasce proprio 

dalla rinuncia a dei valori 

assoluti per cui tutto diventa 

possibile, anche la violenza. 

In merito alla distinzione tra 

il comportamento personale e 

quello pubblico, il comunicato 

dell’Osservatorio rileva che tale 

distinzione vale per molte questioni, 

ma non per tutte. Quando 

si tratta di azioni che feriscono 

profondamente la dignità 

della persona umana non si può 

distinguere tra convinzione personale 

e agire politico. Afferma 

Fontana. In ballo, infatti, non 

ci sono solo “mie convinzioni” 

individuali e private, ma verità 

fondamentali della persona che 

non dipendono da me. Si sente 

spesso dire che quando si ricoprisse 

un ruolo pubblico ed istituzionale 

si dovrebbe separare 

ciò in cui si crede personalmente 

e, come un notaio, dar corso 

agli atti cui si è tenuti in base 

al ruolo istituzionale ricoperto. 

In pratica si deve rinunciare 

alla propria coscienza. La nota 

dell’Osservatorio rileva che I 

ruoli istituzionali rivestiti non 

possono essere alibi per tacitare 

la nostra coscienza. Viceversa, 

perché mai Giovanni Paolo 

II avrebbe proposto Tommaso 

Moro come patrono dei politici? 

L’obiezione di coscienza 

ha (ed avrà sempre di più) 

un grande significato politico 

e, in certi casi, l’obiezione di 

coscienza richiede anche le dimissioni 

dal ruolo. Non è mai 

lecito fare il bene attraverso il 

male e le azioni assolutamente 

cattive non devono mai essere 

fatte. Inoltre un uomo politico 

cattolico deve anche mettere in 

bilancio la rinuncia alla carriera 

politica; ci sono momenti in 

cui la testimonianza è doverosa 

e può anche essere politicamente 

fruttuosa. Sempre di più in 

futuro l’obiezione di coscienza 

sarà un modo di fare politica. 

Bisogna infine ricordare che 

l’impegno politico può essere 

esercitato in molti campi, non 

solo in quello istituzionale. Si 

osserva che prevedere per legge 

i principi non negoziabili è 

integralismo. La religione – si 

dice - riguarda la coscienza, la 

vita interiore. Pretendere di far 

passare le proprie convinzioni 

religiose dentro le leggi e le 

istituzioni significa essere integralisti. 

Cosa risponde la Nota. 

I principi non negoziabili non 

sono solo convinzioni di fede, 

sono precetti della legge morale 

naturale, precetti della ragione, 

ulteriormente rafforzati, se si 

vuole, dalla fede. Non è quindi 

integralismo lottare pacificamente 

per la loro salvaguardia. 

Urgono spiega il comunicato 

nuovi laici e nuovi cattolici, 

capaci di dialogare non per limitarsi 

ma per arricchirsi, non 

per adattarsi all’esistente ma 

per proporre mete ambiziose, 

per incontrarsi sulla vita, sulla 

famiglia, sulla libertà di educazione, 

sulla libertà religiosa e 

per una vita pienamente umana. 

Sono loro che devono lavorare 

per permettere l’ agibilità politica 

dei principi non negoziabili, 

liberandosi dal destino al 

compromesso. Se non esistono 

“principi non negoziabili” 

non è possibile il bene comune, 

perché niente impedirebbe 

la discriminazione dell’uomo 

sull’uomo. La democrazia non 

richiede alcun compromesso al 

ribasso. Solo una democrazia 

relativista fondata su una ragione 

dalle piccole pretese può accontentarsi 

di questo. Ma una 

democrazia che si fondi su una 

ragione aperta chiede che il dialogo 

sia al rialzo, nella fiducia 

che ci si possa incontrare, 

non rinunciando ognuno ad 

un pezzo dei nostri valori e 

scendendo a compromessi, 

ma aiutandoci a vedere insieme 

le verità fondamentali 

circa l’essere umano. Il 

bene comune non è il minor 

male comune. Chi pretende 

di imporre una democrazia 

del compromesso al ribasso, 

sostenendo che ogni valore 

assoluto sarebbe di per sé 

violento, applica lo stesso 

terrorismo integralista che 

vorrebbe combattere. 

Domenico Bonvegna 

Harry Wu 

Abbiamo bisogno 

di diritti umani non 

delle olimpiadi 

Yang Chunlin, detenuto 

da luglio per “istigazione 

alla sovversione 

contro lo Stato”, perché ha 

scritto che “noi non abbiamo 

bisogno delle Olimpiadi, abbiamo 

bisogno di diritti umani”. 

Il giovane disoccupato 

aveva aiutato alcuni amici 

contadini a scrivere una petizione 

contro l’esproprio illegale 

di terre, ha raccolto 10 

mila firme e per questo è in 

carcere da 8 mesi. La notizia 

l’ha pubblicata Asianews del 

mese di marzo. In Cina chi 

protesta è incarcerato. Quando 

Pechino si era candidata 

per le Olimpiadi 2008, il ministro 

cinese degli Esteri si 

è impegnato a migliorare la 

situazione dei diritti umani, 

a ridurre le emissioni inquinanti 

delle fabbriche, a rivedere 

la situazione del Tibet. 

Ad oggi questi obiettivi sono 

stati ignorati. Anzi secondo 

Asianews è prevedibile che 

la morsa si stringa ancora di 

più: chiunque osa criticare 

il governo per la situazione 

attuale della Cina rischia la 

galera. In questi giorni esce 

un libro-notizia che s’intitola 

Cina. Traffici di morte. Il 

commercio degli organi dei 

condannati a morte, edito 

da Guerini e Associati (pp. 

206), un dossier curato da 

Maria Vittoria Cattania e da 

Toni Brandi, si apre con una 

prefazione del professore 

Harry Wu (19 anni di campo 

d’internamento), è il frutto 

del gran lavoro profuso dalla 

Laogai Research Foundation, 

di Washington, presieduta 

dallo stesso Wu. Marco Respinti 

presenta l’opera ai lettori 

de Il Domenicale. Quelli 

della Fondazione americana 

passano la vita ad informare 

con precisione sui laogai, 

i famosi e famigerati campi 

di concentramento del comunismo 

cinese in cui sono 

costretti ai lavori forzati diversi 

in cui sono costretti ai 

lavori forzati diversi milioni 

di cittadini che il regime di 

Pechino sfrutta godendo di 

manodopera gratis, e noi giù 

a comperare le merci 

manufatte così, 

che Pechino ci vende 

a buon mercato 

e a organizzargli 

la festicciola delle 

Olimpiadi. (Marco 

Respinti, Cina, 

c’è poco da ridere, 

22.3.08 Il Domenicale). 

Per Respinti 

un libro come questo 

dovrebbe essere 

presentato in tutte 

le trasmissioni televisive, 

dovrebbe 

essere una grande 

notizia e ci dà scandalo 

che nessuno lo 

agiti a mò di bandiera, 

che nessuno 

lo affigga come un 

manifesto sopra i 

muri, che nessuno 

lo gridi da sopra i tetti. Ogni 

anno in Cina sono condannate 

a morte tra le 8 e le 10 mila 

persone, e nessuno fa casino 

per le strade, ci fa sopra un 

film, si agita per le piazze. Si 

tratta di una mattanza incredibile; 

ogni anno ci sono migliaia 

di ribellioni. E’ la Cina 

comunista dove i carcerati 

sono schiavi dello Stato-Moloch 

e i condannati a morte 

magazzini di pezzi di ricambio. 

Nel libro di Cattania e 

Brandi in pratica si denuncia 

che il comunismo cinese condanna 

a morte i prigionieri 

politici per poi poter espiantare 

i loro reni, fegati, cornee, 

tutti pezzi utili che poi 

sono venduti al mercato sia 

interno che esterno. Nel dicembre 

2006 anche Pechino 

ha riconosciuto che la totalità 

degli organi venduti dalla 

Cina viene espiantata dai 

corpi dei prigionieri uccisi. 

In Cina oltre a questi orrori 

quotidiani, mentre scriviamo, 

continua la repressione 

della rivolta dei tibetani guidati 

dai monaci. Dovremmo 

attendere decenni - si chiede 

Alfredo Mantovano - perché 

l’Occidente presti attenzione 

concreta e coerente alle immagini 

dei monaci e dei manifestanti 

tibetani sottoposti 

a violenza e uccisi da parte 

dei comunisti cinesi? Così 

è capitato con quelle rivolte 

eroiche contro il totalitarismo 

comunista. Il giovane 

che, nella piazza Tienammen, 

resta fermo di fronte 

ai carri armati con la stella 

rossa e che poi è stata riportata 

in poster, spot propagandistici, 

sigle di trasmissioni. 

Gli uomini che per quasi 30 

anni, dal 1961 al 1989, hanno 

tentato di oltrepassare 

il confine della libertà fra 

Berlino Est e Berlino Ovest 

sono stati ricordati in film 

e documentari. Prima ancora, 

le foto dei ragazzi della 

Buda e di Pest di 50 anni fa 

che, non rassegnati ad essere 

collocati in una fetta 

del mondo a dominio comunista, 

hanno sacrificato la 

vita per testimoniare fedeltà 

a Santo Stefano invece che 

a Stalin sono esposte con 

cura nel Museo del terrore 

della capitale ungherese”. 

(Alfredo Mantovano, Cina, 

fino a quando? 29.3.08 Il 

Domenicale). L’Occidente 

deve continuare a chiudere 

gli occhi e continuare a 

commerciare con un regime 

che pratica il contenimento 

demografico con le armi, e 

che si lancia alla conquista 

dei mercati fruendo del 

vantaggio di un lavoro reso 

in condizioni schiavistiche? 

Oppure cogliere l’occasione 

dei Giochi olimpici 

per porre a Pechino la questione 

del rispetto dei diritti 

umani. 

D.B.


Politica 

Ponte sullo stretto: decida 

referendum cittadini UE 

La Sicilia ultima in italia e Unione Europea e si pensa ancora al ponte 

sullo stretto che rischia di mettere una pietra tombale sulla Sicilia 

I 

politici del si al ponte sullo 

stretto dimenticano spesso, 

guarda caso, che i soldi per 

costruire il fantomatico ponte sullo 

stretto non arrivano dalla Sicilia 

ma quasi del tutto dall’Unione 

Europea, e dunque dalle tasse di 

tutti i cittadini dell’Unione. Ed allora, 

vista e considerata l‘opera, 

che certamente non porterà alcun 

vantaggio alla Sicilia e neppure 

alla Calabria (ma anzi solo danni 

economici in quanto non ci saranno 

più soldi per fare le vere e utili 

infrastrutture per tali regioni visto 

il costo esorbitante del ponte oltre 

sei miliardi di euro che potrebbero 

arrivare anche a dieci), se proprio 

tali politici, che peraltro hanno 

da sempre in mano la Sicilia ed 

oggi anche la Nazione, vogliono 

il ponte per risarcire i siciliani dei 

Raffaele Lombardo 

Per mesi, con insistenza crescente, 

e man mano che il 

Governo prodiano assestava 

i suoi colpi, si è invocata una svolta. 

E la svolta è, finalmente, arrivata! 

Con un sonoro NO alla sinistra 

massimalista ed alla destra estrema, 

con un rifiuto della pletora di 

cespugli e partitini, con il riconoscimento 

della indispensabilità di 

una politica di centro, moderata 

e riformista, articolata attraverso 

poche, grandi formazioni. La 

sintesi di questo uragano è presto 

tracciata, attraverso un quadro del 

Paese e delle condizioni economiche 

in cui versa. Un Paese, stanco 

di risse, inconcludenti ed astiose, 

tra ministri di uno stesso governo; 

di una sfilza di “no” a qualunque 

opera o infrastruttura, dai valichi 

al Ponte sullo Stretto, dai termovalorizzatori 

ai rigassificatori; di 

premeditate agitazioni contro la 

TAV e l’Alta Velocità; di una gragnuola 

di tasse; di una certa giustizia 

lenta, spesso politica e disponibile 

alle scarcerazioni facili 

di delinquenti abituali; di furti, di 

stupri e di omicidi stradali di impuniti 

autisti ubriachi; di prezzi in 

salita e di scarsi salari; di manager 

super pagati; di partiti che lucrano 

risorse pubbliche, mascherate da 

loro voti, facciano decidere i cittadini 

dell’Unione Europea con un 

referendum che deve necessariamente 

travalicare i confini della 

Sicilia e della nazione italiana. E’ 

inconcepibile che ancora oggi un 

Presidente della Regione si occupi 

del Ponte sullo Stretto quanto la 

Sicilia è da sempre ultima a livello 

nazionale ed europeo su ogni 

fronte economico, sociale e culturale, 

e tutto a vantaggio delle organizzazioni 

criminali e della inqualificabile 

e interessata gestione 

della cosa pubblica. Un Ponte che 

se realizzato metterebbe definitivamente 

una pietra tombale sulla 

Sicilia e sul suo segnato destino. 

Alfio Lisi 

Presidente 

ACA SICILIA 

La svolta 

rimborsi elettorali; di segreterie 

politiche dotate della facoltà di 

“nomina” dei parlamentari italiani. 

Tutto questo, in una situazione 

economica internazionale incerta, 

in presenza di rischi di inflazione, 

con una classe di poveri, che 

cresce a vista d’occhio, ed un 

ceto medio sempre più declassato. 

La società ha perciò reagito 

con i mezzi a sua disposizione. 

Determinando un vero e proprio 

tsunami, travolgendo ogni incauta 

previsione di sondaggisti poco accorti. 

Occorre ora che tutti, ripeto 

tutti, vincitori e vinti, sappiano 

bene interpretare il voto popolare, 

che rovescia i vecchi schemi, le 

formule ideologiche, le divisioni 

tradizionali in “classi”. Che pretende 

attenzione a nuove politiche. 

Alla rivalutazione del merito 

congiunto alla responsabilità, a 

tutti i livelli e per ogni grado, da 

quelli universitari a quelli di direttore 

di qualsiasi ufficio pubblico 

o privato. Alla produttività delle 

imprese e ad una riforma contrattuale 

che affidi un adeguato ruolo 

alla contrattazione aziendale. Al 

ristabilimento di un giusto equilibrio 

salariale tra operai e manager. 

Alle liberalizzazioni ed al rifiuto 

di ogni vincolo corporativo. Ma, e 

soprattutto, alle politiche dei territori. 

La vittoria delle autonomie è, 

a questi effetti, sintomatica e parla 

il linguaggio dei fatti, che vanno 

solo letti e compresi con umiltà 

ed attenzione. La vittoria della 

Lega è, in questo senso, molto 

indicativa. Fino a quando i partiti 

non avranno capito la necessità di 

“passare” dal centralismo al federalismo, 

continueranno ad ignorare 

le profonde trasformazioni 

intervenute nella società civile. In 

Sicilia, l’Udc l’ha compreso ed i 

risultati premiano la scelta “federale” 

della sua dirigenza. Il grande 

Progetto ponte sullo stretto 

successo di Raffaele Lombardo, 

poi, con il suo 65% di voti riportati, 

ha il significato di una risposta 

popolare agli agit-prop della sinistra. 

E’ la manifestazione di una 

volontà di autodeterminazione 

che non ammette repliche di sorta, 

e pretende fiscalità di vantaggio 

e federalismo fiscale solidale. 

La vittoria del PdL non fa che 

corroborare questo significato: 

ed indica la intelligenza politica 

di chi, come Berlusconi, ha saputo 

interpretarla e trarne il giusto 

profitto elettorale. Lo tsunami non 

può solo fermarsi alle politiche 

strutturali di breve e medio periodo. 

Ma deve anche investire temi 

che ormai attendono, da qualche 

decennio, una soluzione: mancando 

la quale, la collocazione del 

nostro Paese rischia di precipitare 

in Europa all’ultimo posto di 

qualsiasi graduatoria. Il governo 

che nasce dovrà, perciò, ritenere 

importanti e prioritarie anche 

quelle riforme che riguardano la 

struttura statuale e la democrazia 

parlamentare. Le riforme istituzionali, 

che investono i poteri del 

Governo e quelli del Parlamento, 

attraverso nuovi regolamenti, non 

possono più essere posticipate. 

E la riforma elettorale, che restituisca 

il diritto di scelta del proprio 

rappresentante agli elettori, 

ed eviti lo scandalo delle multicandidature 

acchiappa-voti, ha 

una priorità oggettiva, derivante 

dall’incombenza del referendum 

del 2009. In conclusione, può affermarsi 

che è finito il tempo del 

“dopolavoro”, del “teatrino” e 

del “politichese”. L’elettorato ha 

espresso il suo chiaro avvertimento. 

Governo, partiti e sindacati devono 

ora interpretare la svolta ed 

agire di conseguenza. Lo impone 

l’interesse nazionale, il declino da 

arrestare, la crescita da riprendere. 

Perciò occorre il dialogo. Senza 

compromissioni, nel rispetto dei 

ruoli. Ma nella comprensione della 

comune responsabilità. Dei doveri 

che incombono nei confronti 

delle future generazioni. 

Il Presidente del Governo Re- 

gionale Siciliano, Raffaele Lombardo, 

ha rilasciato un’intervista 

al quotidiano Il Sole 24 Ore. Per 

il suo contenuto, riteniamo utile 

riprodurne integralmente il testo. 

“Raffaele Lombardo: “la Sicilia? 

sara’ come l’Irlanda”, di Nino 

Amadore Faro della Sicilia una 

nuova Irlanda. Raffaele Lombardo, 

57 anni, leader del Movimento 

per l’autonomia e neoeletto presidente 

della Regione siciliana, lo 

lascia intendere quando spiega 

la sua strategia fiscale: “Basta 

applicare - spiega - la fiscalità di 

vantaggio alle regioni Obiettivo 1 

e la Sicilia, come tutti sanno è tra 

queste”. catapultato nel frullatore 

politico romano ribadisce a Silvio 

Berlusconi che la presenza del 

Movimento per l’Autonomia al 

governo “è fondamentale, anche 

se è prematuro parlare di ministeri”. 

Fiscalità di vantaggio lei dice. 

Ma cosa intende? Io dico zero tasse 

sui prodotti per quelle imprese 

che investono dalle nostre parti sul 

modello di quanto è avvenuto in 

Irlanda. In particolare io dico che 

la fiscalità di vantaggio va applicata 

solo ad alcune aree. Si tratta 

di proposte già bloccate dall’Ue? 

C’è un deliberato del parlamento 

europeo del 2006 che invita la 

Commissione a riconoscere questo 

principio. Anche perché una 

violazione alle norme sulla concorrenza 

esiste già e avviene con 

l’erogazione dei Fondi strutturali: 

chi investe oggi lo fa sapendo di 

poter contare su finanziamenti che 

altrove non ci sono. La fiscalità di 

vantaggio applica lo stesso principio: 

risparmio per chi investe. 

Con un vantaggio enorme per lo 

Stato che non perde soldi per pagare 

indennità di disoccupazione 

o altro e per la Ue che non deve 

erogare nuovi fondi. E i territori? 

L’arrivo di nuove imprese genera 

nuova occupazione e così via in 

un circolo virtuoso. Oggi la situazione 

è opposta: in Irlanda ci 

sono investimenti esteri per 1.500 

euro pro-capite, al Sud per 11 

euro pro-capite e al Nord per 250 

euro pro-capite. Nell’agenda po- 

5 

litica torna il federalismo fiscale, 

ma non rischiate di avere interessi 

diversi lei e Bossi? Io credo che 

Umbro Bossi abbia ragione: le 

risorse prodotte dal territorio debbono 

rimanere sul territorio. Noi 

diciamo che si può fare un federalismo 

fiscale con un meccanismo 

perequativo o di solidarietà in una 

fase di transizione. In poche parole: 

subito un federalismo solidale per 

consentire alle regioni più arretrate di 

mettersi in linea con quelle più avanzate. 

Impresa certo non semplice visto che 

le regioni del Sud sono ancora indietro 

nonostante le risorse ricevute. La responsabilità 

è dello Stato centrale. E’ il 

centralismo che impedisce alle regioni 

del Sud di avanzare. L’obiettivo finale 

è il federalismo con la devoluzione 

dei poteri e ciò metterà le regioni nelle 

condizioni di crescere. E poi. Dica. La 

Sicilia non avrebbe nemmeno bisogno 

dei soldi romani: solo dalle tasse sulla 

produzione di energia elettrica e del 

petrolio incassa almeno nove miliardi 

l’anno. Il suo predecessore aveva proposto 

di introdurre nuove tasse proprio 

sul settore energetico. Escluderei di 

aumentare le tasse. Noi crediamo nel 

progetto di Berlusconi: le tasse vanno 

ridotte. Il suo movimento è schierato 

contro i poli industriali di Priolo e di 

Gela e contro i rigassificatori. Il nostro 

è il vero ambientalismo perché in quelle 

aree industriali ci sono stati migliaia 

di morti. Con le aziende di quelle aree 

avvieremo una discussione serena sul 

destino di quei territori. Vogliamo prima 

di tutto capire qual è il vantaggio 

per la Sicilia e i siciliani. Noi comunque 

non andremo da loro con il cappello in 

mano: i grandi gruppi che guadagnano 

miliardi comincino a portare qualcosa 

sul territorio e investano anche nel turismo 

o nell’industria ecocompatibile. 

Siete sempre contro i rigassificatori? Io 

non sono pregiudizialmente contrario, 

ma dico che sono a favore di impianti 

convenienti e sicuri. Se dal rigassificatore 

deriva convenienza per le imprese 

locali e nessun danno per la salute allora 

sono d’accordo. Torniamo alla questione 

della fiscalità. La Sicilia ha l’Irpef e 

l’Irap al massimo a causa del buco della 

sanità. Come pensa di procedere? Il 

problema va affrontato in termini molto 

netti: vanno individuate le aree di spreco 

e vanno fatti i tagli. Bisogna guardare al 

modello Lombardia con una sana competizione 

tra pubblico e privato e la creazione 

di centri d’eccellenza. Faremo 

scelte impopolari ma necessarie. Ma il 

piano di rientro va completato. Abbiamo 

una scadenza che è il 30 aprile ma 

contratteremo con il governo un nuovo 

termine. Ieri è stata nominata l’ex sottosegretario 

Marianna Li Calzi nel Cda 

di Unicredit al posto di Salvatore Mancuso, 

qual è la sua proposta a proposito 

della partecipazione della Regione? La 

nomina della Li Calzi è solo momentanea 

visto che io non mi sono ancora 

insediato e tutto dovrà poi essere rivisto. 

Quanto alla nostra partecipazione non 

credo che possa essere conveniente per 

noi stare in una banca che applica gli 

stessi tassi di interesse in Sicilia come 

in Germania. E quindi? Vanno aiutate 

le piccole realtà locali, le banche di credito, 

magari supportandole a mettersi 

insieme. E della banca del Sud cosa 

dice? Bisognerà parlarne. Non penso 

alla riproposizione di una banca pubblica, 

di un baraccone che affonda nella 

sofferenza. A parlare del Ponte sullo 

Stretto rischiamo di essere ripetitivi? 

Già: deve essere fatto e le risorse per 

farlo ci sono. E le ripeto: cacceremo 

fuori la mafia. Ma ora che è cambiata 

la maggioranza che fine faranno i 

fondi che erano stati dirottati nei territori. 

Io non me ne sono accorto. E 

comunque in Sicilia se servono fondi 

per altre esigenze li prenderemo dalle 

risorse dell’Ue.” 

On. Vito Scalia

P 

6 olitica 


Albania e Croazia nella NATO 

Intervista all’ ambasciatore greco Charalambos Rochanas 

Albania e Croazia sono state 

formalmente invitate a 

entrare nella Nato dai capi 

di Stato e di governo dell’Alleanza 

atlantica riuniti a Bucarest. Nessuna 

offerta è invece arrivata a Georgia 

e Ucraina - che chiedevano la 

concessione del Map (Membership 

action plan) - con la decisione di 

riparlarne a dicembre. Resta fuori 

per il momento la Macedonia, a 

causa della disputa con la Grecia 

sul nome dell’ex repubblica jugoslava.il 

governo di Atene - che si 

batte dal 1991 contro il riconoscimento 

internazionale della Fyrom 

con la denominazione Macedonia 

- si e opposto con il proprio veto 

all’ingresso di Skopje nella Nato se 

prima non sara’ raggiunta una soluzione 

accettabile sulla questione 

del nome. Atene infatti e’ preoccupata 

da eventuali rivendicazioni irredentiste 

sulla Macedonia, storica 

provincia nel Nord del Paese, che 

potrebbero destabilizzare l’intera 

regione. Il contenzioso tra Atene e 

Skopje e’ sorto quasi subito dopo la 

creazione della Fyrom e si e’ acuito 

con il passare del tempo dopo 

che e’ emerso - in tutta la sua gravita’ 

per i greci - che accettare un 

compromesso proposto dall’Onu 

significherebbe automaticamente 

per la Grecia non poter piu’ chiamare 

Macedonia la propria provincia 

settentrionale, patria di Ales- 

Milano. I 18.102 studenti 

delle Scuole 

Elementari e Medie di 

Milano e Provincia partecipanti 

alla “Maximarcia della Scuola” 

hanno concluso sabato 19 Aprile 

i “Trofei di Milano 2008 – 

Più Sport con i giovani” 

Il Presidente della Provincia 

di Milano Filippo Penati 

ha sparato il “colpo di cannone” 

del Reggimento dell’Artiglieria 

a Cavallo che ha dato 

il via alla “Maximarcia”, conclusasi 

all’Arena dove, dopo 

la Cerimonia di Apertura delle 

“Miniolimpiadi della Scuo- 

sandro Magno.Sulla decisione del 

Governo Greco al vertice di NATO 

lo mette in chiaro l’ambasciatore 

greco in Italia, Charalambos Rochanas 

parlando al Corriere del 

Sud: “Non esistono alternative. 

La strada di Skopje verso Nato e 

Unione europea passa per Atene. 

Se “Fyrom intende entrare a far 

parte delle strutture euroatlantiche, 

l’unica strada è l’individuazione di 

una soluzione alla disputa sul nome 

con la Grecia”. L’Ambasciatore 

Rochanas esclude la possibilità che 

-senza un compromesso - la Grecia 

possa ritirare il veto all’ingresso 

di Skopje nell’Alleanza atlantica 

entro il 9 luglio,quando Croazia 

e Albania firmeranno il protocollo 

di adesione. L’ex-Repubblica 

Jugoslava di Macedonia (Fyrom) 

non è diventata la terza matricola, 

al vertice di Bucarest, per l’opposizione 

greca. In attesa di una 

soluzione sul nome. “Non è una 

questione di forma, ma di sostanza 

- dichiara l’ambasciatore greco 

parlando con noi - non si possono 

costruire rapporti d’amicizia e solidarietà 

né tantomeno instaurare 

alleanze senza un sentimento di 

fiducia reciproca. Fino a quando 

cioè rimarranno tali divergenze”. 

La divergenza è sul nome ‘definitivo’ 

della Repubblica ex-jugoslava, 

dopo l’ingresso nell’Onu nel 1993 

con quello di Former Yugoslav Re- 

public of Macedonia (Fyrom), appunto. 

Al vaglio dei due governi, il 

mediatore ONU Matthew Nimetz 

ha presentato numerose ipotesi. 

Tutte bocciate. Si va da Repubblica 

costituzionale di Macedonia, a 

Repubblica democratica di Macedonia, 

da Repubblica indipendente 

di Macedonia, a Nuova Repubblica 

di Macedonia, da Repubblica della 

Macedonia superiore,sino all’ultima 

ipotesi Repubblica di Macedonia 

(Skopje). Per la Grecia, la cosa 

importante è che si trovi una denominazione 

“mutuamente accettata, 

che non lasci spazio a fraintendimenti, 

a cattive interpretazioni o 

a rivendicazioni espansionistiche 

a discapito dello Stato ellenico”. 

“Non è possibile - sottolinea l’ambasciatore 

- costruire intorno ad 

un patrimonio culturale, un’intera 

teoria sull’identità nazionale e che 

i nostri vicini, basandosi su questa 

teoria, arrivino a formulare rivendicazioni 

per una ‘Magna Macedonia’”. 

Oggi, Atene potrebbe essere 

disposta ad accettare un compromesso 

sull’ipotesi di un nome composto: 

Macedonia affiancato a unacaratterizzazione, 

preferibilmente 

geografica. Come spiega Rochanas, 

“l’area geografica che porta 

il nome Macedonia,appartiene per 

il 52% alla Grecia, per il 38% a 

Fyrom, per il 9%alla Bulgaria, e 

nella restante percentuale, all’ Al- 

INPGI: eletto nuovo vertice 

Camporese presidente, Andriolo (Stampa 

Democratica) vicepresidente vicario 

Milano. Eletti i nuovi vertici 

dell’Istituto nazionale 

di previdenza dei giornalisti 

(Inpgi). Durante la prima 

riunione del Consiglio generale 

Inpgi, Andrea Camporese, ex vicepresidente 

Casagit, è stato eletto 

presidente. Maurizio Andriolo, tra 

i leader storici di Stampa Democratica 

e già presidente dell’Associazione 

Lombarda Giornalisti, 

è stato confermato vicepresidente 

vicario con 11 voti su 16. I nuovi 

vertici dell’istituto di previdenza 

sono espressione di un accordo 

tra Stampa Democratica, Quarto 

potere, Autonomia e solidarietà/ 

Nuova informazione. Maurizio 

Andriolo è entrato nel giornalismo 

nel 1956 iniziando il mestiere 

all’agenzia Associated Press. Ha 

Franco bernabè (nuovo capo di 

Telecom) 

bania”. “Chiediamo semplicemente 

che, quando ci riferiamo all’Ex-Repubblica 

Jugoslava di Macedonia, 

si definisca di qualeMacedonia si 

sta parlando”. Quanto alla questione 

della presenza di una minoranza 

macedone in Grecia, che potrebbe 

diventare portavoce di rivendicazioni 

territoriali, la questione “non 

sussiste” per Atene e anche a Skopje 

a livello ufficiale non se ne parla 

da tempo. “In Grecia esistevano ed 

esistono macedoni, come esistono 

ateniesi, traci e cretesi. Gli abitanti 

della Grecia settentrionale, gli abitanti 

di Salonicco sono macedoni 

- spiega l’ambasciatore - Fyrom 

deve avere un nome che metta fine 

a questa confusione. Se, al contrario, 

si intende le minoranze slave, 

un fatto del genere, non sussiste”. 

Al momento non si intravedono 

soluzioni dell’ultima ora all’orizzonte. 

“La Grecia - assicura l’ambasciatore 

- è comunque pronta a 

presentarsi di nuovo al tavolo delle 

trattative. Siamo pronti a collaborare. 

Il nostro paese sosterrà anche 

il cammino europeo della Fyrom, 

quando arriveremo ad una soluzione 

mutuamente accettata”. Gli 

interessi greci in Macedonia sono 

in costante crescita. L’ingresso di 

Skopje nell’Ue non farebbe altro 

che favorire l’interscambio e gli 

investimenti greci. “Atene sostiene 

l’economia di Skopje, incoraggiando 

gli imprenditori greci che,con i 

loro investimenti, stanno scommettendo 

sul futuro europeodi questo 

nostro vicino. In questo momento 

- puntualizza Rochanas- sono presenti 

214 imprese che hanno creato 

oltre 21mila posti di lavoro, in un 

Maximarcia 

economia con un tasso di disoccupazione 

del 30%”.il presidente 

americano George W. Bush ha moltiplicato 

le pressioni sul premier 

greco Costas Karamanlis per convincerlo 

a non usare il veto,durante 

il vertice NATO invitandolo ad accettare 

la proposta di compromesso 

Onu, che prevede che l’attuale 

Fyrom (“ex-Repubblica jugoslava 

di Macedonia”) secondo il nome 

provvisorio accettato dalle due 

parti nel ‘93, si trasformi in “Repubblica 

di Macedonia (Skopje)”. 

Ma la Grecia giustamente 

ha risposto con il Presidente 

Karamanlis che «l’uso stesso 

del nome equivale a una rivendicazione 

territoriale e in ogni 

caso la Macedonia oggi non rispetta 

la condizione cruciale del 

buon vicinato». «Senza una soluzione, 

non ci sarà nessun invito 

Nato a Skopje», ha ripetuto 

Dora Bakoyanni, il ministro degli 

Esteri greco. E così è stato. Il 

clamoroso insuccesso di Bucarest 

potrebbe trasformarsi in un pericoloso 

boomerang per il Governo 

di Skopje che deve fare i conti con 

una forte minoranza albanese per 

la quale l’indipendenza del Kosovo 

potrebbe diventare una calamita 

irresistibile. Già nel 2001 

la FYROM ha rischiato la guerra 

civile. Oggi nei Balcani malati di 

instabilità, ogni pretesto potrebbe 

scatenare l’incendio. Toccherebbe 

poi alla Nato spegnerlo. Non a 

caso ora insegue un testo di comunicato 

che indori in qualche modo 

l’amara pillola. 

Giorgio Lambrinopulos 

Expo 2015: maximarcia della 

scuola per 18.000 ragazzi 

la” all’insegna di EXPO 2015, 

(“tedofori” il Presidente del 

Consiglio Comunale di Milano 

Manfredi Palmeri e l’Assessore 

Provinciale Irma Dioli) sono 

scese in campo le staffette delle 

64 scuole finaliste delle gare disputate 

da ottobre a marzo, a cui 

hanno aderito 91.200 giovani. 

lavorato a Keystone, Publifoto, 

European Picture Agencies, Ansa 

e nel 1974 è approdato al Corriere 

della Sera. Eletto per 12 anni nel 

I “trofei di milano – piu’ sport 

con i giovani” (dal 1964 ad oggi 

hanno raggiunto la cifra-record 

di oltre due milioni e ottocentomila 

partecipanti) promossi dall’ 

AICS milanese, con il sostegno 

della Centrale del Latte di Milano 

- Gruppo Granarolo e con 

il patrocinio dell’Ufficio Scola- 

comitato di redazione di questa 

testata, ha ricoperto tra l’altro il 

ruolo di responsabile del coordinamento 

dei Cdr dei periodici e 

quotidiani del Gruppo Rizzoli/ 

Rcs. Nel 1976 ha fatto parte della 

Giunta Fnsi guidata da Luciano Ceschia 

e Alessandro Curzi. Fondatore 

di Stampa Democratica, è stato 

per due volte presidente dell’Associazione 

lombarda dei giornalisti. 

Più volte eletto consigliere della 

Fnsi, dell’Ordine nazionale lombardo, 

nonché membro del direttivo 

dell’Associazione Lombarda dei 

giornalisti, ha tra l’atro presieduto 

per diversi anni il Circolo della 

Stampa di Milano. Delegato a tutti 

i congressi della Fnsi dal 1976 

ad oggi è al suo secondo mandato 

come vicepresidente dell’Inpgi. 

stico Regionale per la Lombardia, 

degli Assessorati allo Sport 

della Provincia di Milano, del 

Comune, della Regione Lombardia, 

del CONI, della Fidal e 

del Panathlon si propongono di 

diffondere in maniera attiva il 

fair play, la tolleranza e i valori 

educativi dello sport tra i giovani. 

Il Comitato Organizzatore, 

presieduto dal Prof. Franco 

Ascani, ha integrato l’attività 

sportiva con il nuovo progetto 

“Giovani, Sport e Pace: Immagini 

e realtà” che la Provincia 

di Milano e la FICTS (Federation 

Internationale Cinema Tv 

Sportifs) hanno promosso nelle 

scuole (4000 presenze). 

Sono intervenuti: Pino Zoppini 

(Presidente Regionale del 

CONI Lombardia), Franco An- 

gelotti (V. Presidente CONI 

Milano), Maurizio Monego (V. 

Presidente Panathlon International) 

e Costanzo Ariazzi (Presidente 

Consulta per lo Sport 

Provincia di Milano). 

Grande adesione alle iniziative 

formativo - culturali (8.000 

iscritti) collegate ai “Trofei”: 

“Da grande farò…l’imprenditore” 

(con la Camera di Commercio 

di Milano) e “Sicurezza per 

te, Risparmio per la vita, Sport 

per Tutti” (con Alleanza Assicurazioni). 

Hanno vinto i “Trofei di Milano 

2008” la Scuola Secondaria 

C. Baroni di Carugate (maschile 

e femminile) e il 2° Circolo 

Buccinasco (maschile) e la 

Mantenga Moscati (femminile) 

per le Scuole Primarie.


Politica 

Adesso avanti con il modello LABURISTA 

Roma. 

diceva Robert Louis Stevenson 

Avevamo visto bene … le posizioni 

“estreme” ai noi Verdi non 

pagano mai ! 

Come del resto, anche nel Paese 

non premiano. 

Siamo stati i primi ad indicare 

nei Verdi Italiani la via della moderazione 

e del confronto con la 

costituzione di un’ area moderata. 

Era febbraio 2008, cioè 2 mesi 

prima del voto, sicuramente tardi, 

per indicare percorsi diversi, 

ma abbiamo sentito lo stesso la 

necessità di varare in Calabria 

il progetto dei verdi riformisti. 

L’idea era quella di porre una seria 

discussione che dava la possibilità 

a laici e Cattolici del nostro 

partito di condividere uno spazio 

politico comune, indispensabile 

per avviare un percorso verso 

nuovi obiettivi, prima di arrivare 

ad una “fusione totale” nella Sinistra 

Arcobaleno. 

Pur condividendo a “metà” le 

scelte politiche del partito e senza 

aver avuto, in precedenza, la 

possibilità di fare un ampio e sano 

dibattito sulle alleanze, ieri, il nostro 

silenzio è stato giusto, al fine 

di non confondere gli elettori e per 

non danneggiare la Sinistra Arcobaleno. 

Nella fase pre- elettorale 

con il nostro primo documento 

avevamo fatto notare che non avevamo 

bisogno di rivendicare nessuna 

candidatura alle elezioni politiche, 

proprio per far capire che 

non nasceva una nuova area, per 

scopi personali o utilitaristici, ma 

bensì, per dare un’opportunità di 

continuità nei Verdi a tante per- 

Firenze. Diciamoci la 

verita’: la vita sarebbe 

molto piu’ noiosa senza 

l’emergenza. Se non fosse per 

lei, quel telegiornale potremmo 

vederlo piu’ tardi o addirittura 

saltarlo, e non staremmo attaccati 

allo schermo del computer 

per seguirne l’evoluzione minuto 

per minuto. Senza la quotidiana 

emergenza, al bar saremmo costretti 

ad iniziare ogni conversazione 

facendo il punto sulle 

condizioni meteorologiche, ed 

ogni tentativo di andare oltre rischierebbe 

di essere travolto dal 

profluvio di notizie ordinarie. 

Fate caso all’uso scientifico della 

parola emergenza la prossima 

volta che usufruite di qualche 

organo di informazione. Ecco alcuni 

esempi recenti: ‘Stuprata: e’ 

emergenza sicurezza’ (funziona 

solo se il violentatore e’ un immigrato, 

meglio se rumeno). Oppure: 

‘adescava minori online: 

e’ emergenza pedofilia online’ 

(poco importa che oltre il 90% 

delle violenze sui minori avvenga 

in famiglia). O ancora: ‘a scuola 

con uno spinello: e’ emergenza 

giovani’ (il bravo analista ricama 

poi con espressioni del tipo 

‘giovani allo sbando’, ‘profondo 

disagio giovanile’, ‘generazione 

a rischio’). C’e’ da chiedersi 

perche’, al contrario, il recente 

arresto per droga di un volto noto 

della Cnn e del direttore di TF1 

International non abbia ancora 

ispirato titoli come ‘emergenza 

giornalisti’, ‘categoria allo 

sbando’, ‘informazione drogata’. 

sone moderate che credono fortemente 

nei valori dell’ambientalismo 

e del pacifismo all’interno 

del nostro partito. Purtroppo in 

questi anni abbiamo assistito nelle 

realtà associative Provinciali e 

locali ad una sempre maggiore 

radicalizzazione dei conflitti, a tal 

punto da non riuscire più ad avere 

rapporti dialettici tra gli iscritti. In 

questo clima anche le realtà più 

dinamiche dei Verdi, quelle che 

possono contare su un forte consenso 

perché da sempre presenti e 

attive sul territorio, sono mortificate 

o espropriate del loro ruolo e 

della loro identità. 

Tuttavia, c’è una pre-condizione 

che secondo noi non solo 

è indispensabile, ma anche non 

rinviabile: porre fine alle divisioni, 

ai politicismi, ai tatticismi per 

dare risposte adeguate ai bisogni e 

alle aspirazioni di gran parte della 

società italiana e non al bisogno 

del singolo. Purché ciò avvenga, è 

indispensabile rinnovare nel profondo, 

pratiche e contenuti della 

politica. L’azione verso il metodo 

“riformista” è nell’approccio 

ai problemi che tenga conto della 

necessità di governare per risolvere 

gli stessi senza adottare delle 

scelte che possano portare ad una 

radicalizzazione dello scontro politico 

e ad un arroccamento sulle 

proprie posizioni. 

Purtroppo,come abbiamo visto 

non possiamo stare da una sola 

parte, escludendo ovviamente i 

più deboli ! In una società così 

complessa, in cui la battaglia sacrosanta 

per l’ambiente non può 

essere combattuta solo in nome 

di astratti ideali e di pregiudiziali 

ideologiche, la lotta politica non 

deve prescindere dal concetto di 

Robert Louis Stevenson 

equità sociale. Adesso, però, solo 

dopo il voto, abbiamo compreso 

la lontananza avuta con la realtà 

del Paese. Gli operai hanno votato 

per Berlusconi e per Bossi. Qualcuno 

della nostra parte vede ancora 

“l’imprenditore” nostro nemico: 

ma non è così ! L’assillo dei 

problemi quotidiani della gente 

comune è stato fuori dalle nostre 

analisi ideologiche e astruse. Se 

siamo stati spazzati via, senza 

pietà, travolti nella nostra retorica 

sulla sinistra e sul bisogno di 

sinistra, fallendo soprattutto sulle 

nostre tematiche come la questione 

dei rifiuti . Forse c’è lo siamo 

meritati ! 

Adesso, in particolare dopo il 

voto, abbiamo percepito che molti 

“verdi moderati” hanno avuto 

il timore di vivere qualche contraddizione, 

per la scelta verso la 

“sinistra radicale”, tradendo il riferimento 

al nostro storico slogan 

: “né a destra… né a sinistra… 

ma avanti !” 

Per questo noi sosteniamo che 

non bisogna fermarsi … ma andare 

avanti ! Come ? Insieme 

alle forze moderate che componevano 

la Sinistra Arcobaleno … 

Ora dobbiamo avere il coraggio 

di scuotere le nostre fondamenta 

Una riflessione sul modo 

L’emergenza nazionale, quella 

proclamata all’unanimita’ dai 

media, ci permette di dimenticare, 

seppur brevemente, le nostre 

emergenze personali: la quarta 

settimana, il mutuo, il lavoro, il 

costo della vita, le liste d’attesa 

nella sanita’, le tasse, i disservizi 

pubblici. Ci consente di ignorare 

le mille distrazioni che informano 

e frammentano le nostre 

preoccupazioni, concentrando 

in un sol punto il nostro senso 

di rivalsa, di giustizia e di vendetta. 

Quando va bene, l’emergenza 

ci aiuta anche a sdoganare 

fugacemente le nostre fobie, 

che altrimenti dobbiamo tenere 

nascoste, represse, per pudore. 

Ma l’emergenza non e’ solo la 

regina delle notizie. Sta diventando 

anche il motore immobile 

della politica. Essa costituisce 

una delle armi piu’ potenti del 

bravo eletto, tanto da meritarsi 

nel mondo anglosassone l’appellativo 

di ‘weapon of mass distraction’ 

(arma di distrazione di 

massa). Un efficace analgesico a 

doppia azione per lenire i sintomi 

da responsabilizzazione del pubblico 

amministratore. I problemi 

ordinari e mai risolti, quelli che 

politico italiano 

realmente vessano nel quotidiano 

la quasi totalita’ dei cittadini, 

passano in secondo piano: troppo 

complessi, troppo quotidiani per 

fare notizia e per essere affrontati 

a colpi di leggiucce emergenziali. 

E anche laddove un problema 

ordinario fosse promosso ad 

emergenza, il nuovo status mediatico 

potrebbe in parte scusare 

l’inadeguatezza delle risposte ordinarie 

date fino a quel momento. 

Tanto potente e’ l’emergenza, 

che oggi e’ difficilissimo far passare 

una legge in meno di due 

anni senza di essa. Basti vedere 

quante leggi negli ultimi anni 

portano il nome ‘Norme urgenti 

in materia di...’. Il Codice della 

Strada e’ oramai un collage di 

modifiche emergenziali stimolate 

da questo e quel caso di cronaca, 

ed anche le leggi sull’immigrazione, 

sulla droga e lo stesso 

codice penale seguono allegramente 

la stessa via. I politici navigati 

fiutano immediatamente 

l’emergenza e come giavellottisti 

olimpionici fanno a gara a 

chi lancia la soluzione piu’ lungimirante, 

almeno in termini di 

economia elettorale: ‘tolleranza 

zero’, ‘chi sbaglia paga’, ‘chiu- 

dere le frontiere’, ‘piu’ galera’. 

Non fraintendetemi, la fabbrica 

mediatica dell’emergenza c’e’ 

ed ha tutto il diritto di continuare 

ad esserci. Ma ho l’impressione 

-o forse solo l’auspicio- che sia 

presa sempre meno sul serio, 

con il rischio che la vera emergenza 

sia poi ignorata al pari di 

tutte le altre. Un po’ come quel 

ridicolo sistema di colori (giallo, 

arancione, rosso, etc.) che 

ogni mattina ci hanno propinato 

i media statunitensi per indicare 

il livello di allerta antiterrorismo. 

Insomma, pur di entrare nelle 

conversazioni da bar, la fabbrica 

dell’emergenza ha adottato 

a tutti gli effetti gli strumenti 

della previsione meteorologica: 

temperature in diminuzione, 

nuvoloso sulle regioni centrali, 

con elevato rischio di violenza 

da immigrato sulle aree urbane. 

Un invito a giornalisti e politici 

a spendere con parsimonia l’efficacia 

mediatica dell’emergenza 

e’ ovviamente inutile. E proporre 

una legge per proibirne l’abuso 

(‘Norme urgenti in materia di 

emergenza’) sarebbe altrettanto 

infruttuoso, oltre che incostituzionale. 

Pertanto l’invito lo rivol- 

7 

ideologiche ed etiche per formare 

un Laboratorio Politico che guardi 

alla società moderna . 

La nostra proposta è chiara, 

quella di costruire con il modello 

laburista il futuro della Sinistra 

Ecologista Democratica. Come 

successe in Inghilterra, dove forze 

minori con identità omogenee si 

unirono per ripartire dai territori e 

rilanciare le loro idee. Oggi questo 

toccherà a noi ! Dalle ceneri 

bisogna risorgere … e soltanto 

dalla base e dai territori si può ripartire. 

La costituzione della nostra area 

nasceva dalla necessità di dare un 

contributo politico e dialettico, 

all’interno della nostra Federazione 

Nazionale, ma è soprattutto 

nelle Federazioni Regionali che 

la proposta si concretizza, difatti 

l’area Riformista è nata prettamente 

in forma Regionale e già 

in Campania e in Puglia si stanno 

avviando percorsi identici. 

Oggi siamo contenti di sapere 

che la proposta del dirigente 

Nazionale Diego Tommasi , cioè 

quella del progetto Ecologista, 

è vicino alla nostra idea. Con lo 

slogan … ripartire dai territori 

!! Si attua l’intenzione di 

Proposta che riteniamo molto 

interessante e insieme all’unità 

“regionale” speriamo possa costruire 

le nuove basi del futuro 

dei Verdi, unitamente alle forze 

moderate Socialiste- Democratiche- 

Liberali e Cattoliche in Italia 

, perché ormai da soli, purtroppo, 

non si va da nessuna parte Buona 

Strada ! 

Palmiro Manco 

VERDI RIFORMISTI 

go agli utenti dell’informazione, 

spesso molto piu’ maturi di quanto 

i professionisti dell’emergenza 

possano immaginare: giudicate 

sempre con la vostra esperienza, 

conoscenza e intelligenza tutte 

le emergenze. Soprattutto, valutatene 

bene le cause, che non 

sempre –anzi, quasi mai- coincidono 

con gli effetti visibili 

.Se le carceri sono piene di 

immigrati, non e’ necessariamente 

perche’ lo straniero e’ 

geneticamente piu’ criminale 

dell’italiano. Sapete che basta 

non mostrare un documento 

di riconoscimento alla Polizia 

-magari perche’ si e’ dimenticato 

il portafogli a casa- per finire 

in carcere, se si e’ stranieri? E 

poi, detto fra noi, se io (caucasico) 

ed un immigrato di colore 

giriamo con uno spinello in 

tasca, chi dei due ha maggiori 

possibilita’ di essere fermato 

per un controllo di polizia? 

E se, in presenza di una delle 

leggi sulle droghe piu’ severe 

del mondo occidentale, in Italia 

aumenta il consumo di droghe, 

e quindi anche i profitti delle 

organizzazioni criminali che a 

loro volta incrementano l’offerta, 

forse la colpa e’ di una 

societa’ ‘allo sbando’, ‘senza 

valori’? Davvero e’ ‘la crisi dei 

giovani d’oggi’ che causa le 

morti da sballo del sabato per 

l’assunzione di sostanze incontrollate 

ed incontrollabili. 

Forse la colpa e’ anche un po’ 

delle ‘Norme urgenti in materia 

di...’

P 

8 olitica 


Vo c e a l l’op i n i o n e 

I l g a t t o p a r d i s m o 

della sinistra italiana 

A 

questo punto dobbiamo 

ricominciare da capo e 

ricominciare dai vecchi 

simboli quali la falce e il martello. 

A rilasciare questa dichiarazione 

era, nella mattinata di Martedì 15 

Aprile il Segretario del PDCI Oliviero 

Diliberto che, alla luce del 

tracollo elettorale della Sinistra 

Arcobaleno ammetteva, armandosi 

al momento di una buona 

dose di realismo, la scomaprsa 

dell’intera sinistra parlamentare 

dall’arco costituzionale Partito 

Socialista di Boselli compreso. 

A distanza di poche ore un’altra 

dichiarazione degna di una profonda 

analisi politica veniva rilasciata 

dal Segretario del Partito 

Democratico Walter Veltroni che, 

durante la conferenza stampa, 

convocata per il bilancio del dopo 

elezioni, lanciava la seguente iniziativa 

: “ Costituiamo un Governo 

dell’ opposizione, un Governo 

Ombra che avrà un numero di Ministri 

coincidente con quelli che 

andrà formando il PDL”. Applicando 

la proprietà invariantiva di 

scolastica memoria, alla Politica, 

sia che multipli, sia che addendi, 

prodotto e somma che uniscono il 

PDCI nonchè l’intera Sinistra Arcobaleno 

al Partito Democratico 

confermano come risultato finale 

il Vecchio PCI. Simboli quali 

falce e martello, espressioni quali 

Governo Ombra e Governo dell’ 

Giorno dopo giorno il 

ricordo delle elezioni 

dell’aprile 2008 si affievola 

ma lo sconcerto rimane. 

Il Parlamento è stato terremotato 

e quello nato sulle rovine 

del precedente è lì a ricordarci 

perché questa tornata elettorale 

è stata uno spartiacque tra 

il passato ed il futuro politico 

dell’Italia. Anzi, c’è da aggiungere 

che gli italiani, una volta 

accolte le novità proposte dai 

due grandi schieramenti moderati, 

ora si attendono ulteriori 

positivi cambiamenti. 

Per qualche tempo ancora 

viviamo il momento del 

cambiamento, con diversi ed 

opposti sentimenti ma ognuno 

convinto che da oggi il mutamento 

è irreversibile. 

Come siamo giunti a quella 

che possiamo già chiamare 

con ragione la Terza Repubblica 

in attesa però delle altre 

e più importanti riforme istituzionali 

che la dovranno ufficializzare? 

L’Italia politica, chiamata 

nuovamente alle urne elettorali 

per ridare al paese un nuovo 

governo, ha reagito sorprendendo 

le previsioni. Gli elettori 

hanno impartito a loro 

stessi ed ai partiti delle belle 

lezioni. Intanto, dopo appena 

due anni dalle ultime elezioni 

politiche ed un anno da 

una massiccia tornata elettorale 

per le amministrative, un 

calo dei voti di circa il tre 

Opposizione rievocano quell’ ultimo 

trentennio della storia politica 

italiana durante il quale la Sinistra 

massimalista sotto le insegne del 

Partito Comunista Italiano con 

Segretario Enrico Berlinguer si 

proponeva, nel panorma politico 

nazionale, come l’alter ego, come 

il controaltare alla DC e ai vari 

PRI, PLI, PSDI, PSI. In quel soggetto 

politico ciascun esponente 

del Politickbureau omologo del 

PCUS di Mosca ricopriva un “ 

incarico ministeriale” funzionale 

e finalizzato a 

“ controllare” chi, sedendo a 

Palazzo Chigi, era l’effetivo titolare 

di un determinato Ministero. 

L’ Obiettivo ? In caso di vittoria 

elettorale del PCI ciascuno di essi 

era pronto a rimpiazzare il titolare 

del corrispettivo dicastero. Non è 

un caso che a lanciare questa iniziativa 

è stato uno dei ragazzi di 

Berlinguer, quel Walter Veltroni 

che, politicamente allevato nelle 

stanze di Botteghe Oscure, studiò 

negli anni in cui militava nella Federazione 

dei Giovani Comunisti 

Italiani, il sistema governativo del 

Comunismo Italiano da lui stesso 

riproposto a distanza di ternt’anni. 

Se le sconfitte elettorali servono 

per aprire una fase di riflessione 

sugli errori commessi ; se la sconfitta 

politica ( perchè così va definita 

quella del 14 Aprile) deve 

essere utile per riflettere come nel 

caso della Sinistra Italiana che, 

rassegnare le dimissioni in massa, 

così come hanno voluto fare a 

distanza di poche ore, Bertinotti, 

Pecoraro Scanio e Boselli sia la 

soluzione giusta non aiuta ad individuare 

delle possibili svolte. 

Riproporre la falce e il martello 

è indicativo del malessere che 

da tempo imperversa nella Sinistra 

Italiana. Rivendicare come 

nel caso di Boselli “ l’orgoglio 

socialista” pur di rifiutare l’ingresso 

nel PD ( se il Garofalo si 

fosse federato come Di Pietro con 

l’edera democratica le probabilità 

di entrare in Parlamento erano 

maggiori) ha confermato nei fati 

ossia nell’esito delle urne l’assoluta 

mancanza del dialogo prima 

ancora che dell’unità della Sinistra 

Italiana. Se negli altri paesi 

europei quali Spagna, Germania e 

Svezia, per citarne alcuni, l’estrema 

sinistra è una sparuta minoranza 

“ oscurata” da una Sinistra 

Riformista o Socialdemocratica 

qual dir si voglia, questo in Italia 

non avviene con l’entrata nel XXI 

secolo. Perchè ? Individuare le ragioni 

richiede una seria e approfondita 

analisi psicologica prima 

che di ordine culturale, ideologico 

e politico. Se il Comunismo è 

prossimo a scomparire in Cina e a 

Cuba ormai protese verso il libero 

mercato, in Italia c’è chi come 

Diliberto propone la traslazione 

Enrico Berlinguer 

della salma di Lenin nel nostro 

paese ammettendo che il Comunismo 

esiste ancora nei simboli 

e come espressione ideologica, 

politica ed anche economica. In 

quest’ultima materia le ricette 

proposte dall’ arco comunista 

italiano nel biennio del Governo 

Prodi confermano l’ortodossia 

marxista ostile ad ogni idea di 

sviluppo coerente con il liberismo 

e quindi col libero mercato. Se un 

Partito che si dichiara “ Democatico” 

nasce per scimmiottare il bipartitismo 

americano sventolando 

la bandiera del progressismo riproponendo 

per voce del suo Leader 

vecchie espressioni politiche, è le- 

cito dubitare della e sulla modernità 

anche di quella parte della Sinistra 

unitasi, nell’ Ottobre del 2007, nel 

matrimonio politico con la Margherita. 

In Politica come in qualsiasi altra 

attività umana il Buongiorno si 

vede dal mattino. La Sinistra italiana 

deve ammettere che è piombata 

nella oscurità della notte. Falce e 

Martello, Governo Ombra e Garofalo, 

uniti assieme, inducono a definire 

la Sinistra Italiana una Sinsitra 

Gattopardesca che rispecchia nelle 

dichiarazioni di alcuni dei suoi più 

autorevoli esponenti il nulla cambia 

perchè tutto resti. 

Nicola Zuccaro 

La lezione dalle elezioni del 13-14 aprile 

per cento dalle politiche del 

2006 voleva farci pensare 

che fosse stata la stanchezza 

ad indurre una certa parte 

dell’elettorato a disertare le 

urne. Il risultato ci ha indicato 

invece una forte autocritica 

nei “disertori” , consci di 

aver commesso la volta scorsa 

errori da biasimare. 

Gli estremismi di destra e di 

sinistra sono scomparsi dal Parlamento. 

I loro elettori tradizionali 

hanno mostrato di non 

credere più nella loro funzione. 

Hanno rinunciato al voto per 

delusione od hanno preferito 

la moderazione dei grandi 

schieramenti. La grande maggioranza 

dell’elettorato dal 

canto suo ha voluto dimostrare 

una volta per tutte che il tempo 

delle frastagliature partitiche 

è finito perché il prestigio 

e l’importanza della nazione 

non emergeranno dall’esibizionismo 

dei pseudo-leaders 

politici, cui essi hanno costantemenmte 

abusato, né dalle 

gare a chi raccoglieva più 

privilegi ma dalla serietà degli 

impegni promessi in campagna 

elettorale. Un esempio 

eclatante? Esiste tuttora una 

legge scriteriata che consente 

a qualunque parlamentare 

di fondare un partito, anche di 

soli due elementi, e chiedere il 

finanziamento allo Stato. 

Gli italiani si stanno avvicinando 

ai paesi in cui emerge 

il bipolarismo. Ambiscono 

anche loro a due soli 

grandi gruppi omogenei, 

chiari e semplici, il primo alla 

guida della nazione l’altro a 

tallonarlo in modo critico e 

costruttivo. Non ci siamo ancora 

perché al Senato vi saranno 

quattro formazioni e alla 

Camera cinque, ma questa 

è la strada del nostro futuro 

politico. Ecco la prima grande 

lezione che proviene da 

quest’ultima tornata elettorale. 

La seconda è l’abbandono delle 

inconsistenze. 

Il secondo governo Prodi si 

è costituito solo in funzione 

anti-Berlusconi ed ha retto 

per due anni solo gridando 

“al lupo, al lupo!” ottenendo 

l’effetto contrario. Si spiega 

così il ritorno di Berlusconi. 

Se era previsto ha frastornato 

per la forza della riconquista. 

Sulla scena politica internazionale 

non vi è analogia con 

il modo con il quale il Presidente 

Berlusconi è tornato al 

potere per la terza volta dopo 

un intervallo di governo coperto 

da uno schieramento di 

forze partitiche eterogenee 

tenute assieme solo dall’antiberlusconismo 

e dalla furia di 

potere. 

La terza lezione è la disillusione 

dell’elettorato. La 

seconda repubblica italiana 

era nata nel febbraio 1992 

con Tangentopoli, ovvero la 

sindrome del ladrocinio da 

parte dei partiti politici. Tutti 

credemmo che stesse per 

nascere davvero, sulle ceneri 

della vecchia Repubblica, 

una Repubblica italiana nuova. 

L’illusione durò poco ma a 

sostituirla non fu la reazione. 

Fu solo delusione e rassegnazione. 

Questa ultima tornata 

elettorale si è rivelata diversa 

da ogni altra, persino da quella 

del 1948 che diede la maggioranza 

aqssoluta alla Democrazia 

Cristiana creando quei 

guai di presunzione cancellati 

solo da Tangentopoli. L’Italia 

ora insegue il rinnovo in politica 

ma non lo ha chiesto al 

Partito Democratico perché 

trascina con sè qualcosa della 

passata coalizione. Lo terrà 

sotto attenta e speranzosa osservazione 

e intanto ha chiesto 

un ritorno al futuro ad una 

forza politica di più recente 

composizione mettendola però 

con le spalle al muro e di fronte 

ad una dura verifica della 

sua onestà politica. 

L’Italia è ad una svolta storica. 

Non ha più possibilità di 

nutrrsi di illusioni. Ora pretende 

concretezze. Ora la parola 

è ai due grandi gruppi politici, 

alla loro capacità di dialogare 

e di trovare - ognuno dalle proprie 

posizioni - quelle intese 

che dovranno trasformare il 

nostro paese. Da qui potrà iniziare 

davvero la terza Repubblica. 

“I have a dream!”, analogo 

a quello di Martin Luther 

King, quello di assistere 

al trionfo delle coscienze 

di quanti siederanno sulle 

scranne del nuovo Parlamento. 

Sappiano in altre parole 

esprimere il loro voto su 

questa o quella legge non in 

quanto appartenenti ad un 

partito politico ma in piena 

libertà e capacità di giudizio. 

L’egemonia dei partiti 

sulla coscienza dei parlamentari 

deve finire ed i governi 

si reggano solo sulla validità 

delle leggi da approvare, la 

prima di tutte quella che dovrà 

cambiare l’attuale legge 

elettorale. Questa è la rivoluzione 

in politica del secondo 

millennio. 

Furio Porzia


Politica 

POLITICAEUROPEA 

Notiziario Euromediterraneo 

Marsiglia 

La CGLU (Città e governi 

locali uniti) organizza il 

primo forum degli enti locali 

e regionali del Mediterraneo 

nei giorni 22 e 23 giugno prossimi 

a Marsiglia. Gli enti locali 

e regionali del Mediterraneo intendono 

così partecipare all’elaborazione 

di una strategia per il 

Mediterraneo che porti nuovo 

slancio al partenariato euro-mediterraneo. 

Non può esserci spazio 

euro-mediterraneo di prosperità 

condivisa, di solidarietà, di dialogo, 

senza la partecipazione degli 

enti locali che rappresentano le 

amministrazioni più prossime ai 

cittadini e che operano in stretta 

relazione con gli attori della società 

civile, precisa la CGLU. 

L’Europa si 

prepara ad affrontare 

gli incendi boschivi 

Per prepararsi alla prossima 

stagione degli incendi la Commissione 

europea ha stabilito 

una stretta collaborazione con 

gli Stati membri. In particolare 

Cinque Stati membri ed il Centro 

di informazione e monitoraggio 

(MIC) delle catastrofi della 

Commissione europea sono stati 

impegnati in Sardegna in una vasta 

esercitazione di simulazione. 

L’esercitazione SARDINIA 2008 

è partita il 14 aprile con una serie 

di formazioni per i responsabili 

delle squadre antincendio di Italia, 

Francia, Grecia, Portogallo e 

Spagna, i cinque paesi che hanno 

inviato risorse antincendio aeree 

e di terra per l’esercitazione. Il 

progetto è un esempio di come 

sia possibile utilizzare le risorse 

degli Stati membri per intervenire 

in caso di emergenze comuni. 

Regioni per 

l’innovazione: 

disponibili 

studi di progetti 

Al fine di sostenere lo scambio 

di esperienze tra gli esperti 

dell’innovazione nelle regioni 

e nelle città d’Europa, sono ora 

disponibili studi concernenti 122 

progetti diversi, cofinanziati nel 

contesto della Politica di coesio- 

ne dell’Unione europea. Questi 

studi di casi riguardano i 26 finalisti 

di RegioStars 2008 e altri 

58 casi dei due programmi 2000- 

2006 “Obiettivo 1” e “Obiettivo 

2”. L’analisi illustra gli obiettivi e 

le attività dei progetti, il contesto 

strategico, gli aspetti innovativi, le 

partnership, gli ostacoli in termini 

di progettazione o esecuzione, le 

prassi per risolvere i problemi, i 

risultati e gli insegnamenti tratti. 

Conversazioni 

d’Europa a Bologna 

Conversazioni d’Europa 2008 è 

un’iniziativa promossa dai servizi 

di informazione europea “Europe 

Direct” dell’Assemblea legislativa 

della Regione Emilia Romagna 

e del Comune di Bologna in 

collaborazione con l’Università 

di Bologna - Cirdce, con l’intento 

di avvicinare l’Europa ai suoi 

cittadini offrendo occasioni di approfondimento 

e dialogo sui temi 

di attualità europea. Nel ricco calendario 

di incontri personalità del 

mondo istituzionale, accademico e 

dell’informazione si confrontano 

favorendo il dibattito sul futuro 

dell’Unione europea. Quest’anno 

al tradizionale ciclo di incontri che 

si svolgeranno ad aprile e maggio 

si affiancano la rassegna cinematografica 

“Proiezioni d’Europa” premiazioni, 

installazioni artistiche ed 

esposizioni. 

Verso l’armonizzazione 

dei sistemi 

finanziari europei 

La Commissione europea ha 

proposto nel 2007 un libro verde 

che mira a rimuovere le differenze 

ancora esistenti fra gli Stati membri 

e che rendono limitate le scelte 

dei consumatori europei per quanto 

riguarda i servizi finanziari. Il 

Parlamento europeo sta affrontando 

la questione e il 7 aprile scorso 

ha discusso in commissione parlamentare 

affari economici la sua 

proposta, presentata dall’eurodeputato 

austriaco Othmar Karas del 

gruppo del partito popolare europeo 

e democratici europei. Il testo 

è in attesa di approvazione da parte 

dell’intero Parlamento durante la 

sessione plenaria del giugno 2008. 

Relazione 2007 del 

Mediatore europeo: 

assenza di trasparenza 

delle istituzioni 

L’assenza di trasparenza, l’ingiustizia 

o l’abuso di potere e le procedure 

inadeguate sono le principali 

accuse mosse alle istituzioni europee 

secondo la relazione 2007 del 

Mediatore europeo. Il 64% delle indagini 

condotte nel 2007 hanno riguardato 

la Commissione europea, 

seguita dall’Ufficio europeo di selezione 

del personale (14%), dal Parlamento 

europeo (9%), dall’Ufficio 

europeo per la lotta anti-frode (3%), 

e dal Consiglio (1%). Dalla relazione 

emerge che la maggiorparte delle 

denunce è arrivata dalla Germania 

(16%), seguita da Spagna (11%), 

Francia (8%), Polonia (7%). 

Progressi 

nel settore delle TIC: 

la relazione della CE 

La Commissione europea ha 

presentato una relazione sui risultati 

dell’iniziativa “i2010 - una 

società europea dell’informazione 

per la crescita e l’occupazione”. 

La relazione mostra che 

la strategia politica dell’Europa 

nel settore delle TIC, all’origine 

di nuove iniziative comunitarie 

in materia di regolamentazione, 

ricerca e partenariati pubblicoprivato, 

inizia a dare i suoi frutti. 

La relazione della Commissione 

tratta le questioni fondamentali 

che dovranno essere affrontate 

nel periodo 2008-2010. 

Mobilità 

sostenibile: 

conferenza a Stoccarda 

La città di Stoccarda coorganizza 

il Congresso 2008 della Rete mondiale 

delle città per la mobilità, dal 

1 al 4 giugno 2008. L’evento “Verso 

una mobilità rispettosa dell’ambiente 

nelle nostre città” ha l’obiettivo di ri- 

Media 

International: 

cooperazione tra 

industria audiovisiva 

europea e di Paesi terzi 

Obiettivi:Rafforzare la cooperazione 

tra i professionisti del 

mercato audiovisivo dell’UE e di 

Paesi terzi;migliorare la promozione 

e la circolazione di opere 

cinematografiche di Paesi terzi 

nell’ambito dei mercati europei 

e, viceversa, di opere europee nei 

mercati di Paesi terzi. 

Scadenza 13 giugno 2008 

RST: invito a 

presentare proposte 

La Gazzetta ufficiale comunitaria 

ha pubblicato un invito a presentare 

proposte nell’ambito del programma 

di lavoro del 7° programma 

quadro di azioni comunitarie di ricerca, 

sviluppo tecnologico e dimostrazione 

(2007-2013). Programma 

specifico «Capacità». Parte: Scienza 

nella società. Per le informazioni 

sugli inviti e i programmi di lavoro 

e le indicazioni destinate ai propo- 

unire gli enti locali e regionali, i partners 

della società civile e dell’ambiente 

economico e scientifico per 

discutere dell’interazione tra traffico 

ed ambiente nelle città. I partecipanti 

avranno l’occasione nel corso di se- 

Incendio boschi 

minari e sessioni di scoprire progetti 

concreti sviluppati dagli enti locali 

per promuovere diverse forme di 

mobilità urbana sostenibile. 

Verso le Capitali 

europee cultura 2012 

La commissione di selezione creata 

per valutare le domande sulle 

9 

future “Capitali Europee della Cultura 

2012”, si incontrerà il 23 Aprile 

a Bruxelles. Due città presenteranno 

i propri piani per il 2012: Guimarães 

in Portogallo e Maribor in 

Slovenia. Il comitato di selezione 

Opportunità europee: 

bandi di gara e programmi 

nenti sulle modalità per la presentazione 

delle proposte, consultare il 

sito web CORDIS. 

Ecoinnovazione: 

invito a presentare 

proposte 

L’Agenzia esecutiva per la 

competitività e l’innovazione 

(EACI) pubblica un invito a 

presentare proposte: «Progetti 

pilota e progetti di prima applicazione 

commerciale nel campo 

dell’innovazione e dell’ecoinnovazione». 

Il termine ultimo per 

la presentazione delle proposte 

l’11 settembre 2008 per tutte le 

azioni. Informazioni sull’invito 

e sulle modalità di presentazione 

delle proposte. Per contattare 

l’helpdesk 

E-content e design: 

bando di gara per 

giovani professionisti 

Si tratta di un concorso europeo 

per giovani professionisti 

e studenti impegnati in progetti 

innovativi nel settore dell’econtent 

e il design. I progetti 

dovrà poi redigere un rapporto sui 

due candidati, che verrà pubblicato 

nelle settimane seguenti. Il rapporto 

verrà inviato al Parlamento 

Europeo, il Consiglio e il Comitato 

delle Regioni. I ministri della cultura 

saranno chiamati a prendere la 

decisione finale sulle Capitali della 

Cultura per il 2012 durante la Presidenza 

francese nella seconda metà 

del 2008. 

possono essere presentati in diverse 

categorie, con l’utilizzo 

di qualunque canale o piattaforma 

multimediale. I partecipanti 

devono avere meno di 30 anni 

e provenire da uno dei 27 Stati 

membri o dai paesi EFTA, Croazia, 

Israele, Serbia Turchia. Vi 

è una quota di partecipazione di 

25-50 euro, in base al paese di 

origine. La registrazione è aperta 

fino al 30 Giugno 2008. 

Giovani: concorso 

Europeo per 

migliore sceneggiatura 

Il tema di quest’anno è “Evasione” 

e le sceneggiature partecipanti 

devono essere fortemente 

legate a questo tema. Il concorso 

è aperto a tutti gli scrittori tra i 

18 e i 28 anni di età. Le tre sceneggiature 

migliori verranno 

premiate con finanziamenti per 

la produzione. La selezione è interamente 

organizzata e realizzata 

da giovani europei. La data 

di scadenza per le registrazioni è 

il 31 Luglio 2008. 

Per ulteriori informazioni puoi 

digitare www.aiccre.it

P 

10 olitica 


Il nuovo credito d’imposta per le PMI del Centro-Sud 

I 

crediti d’imposta concessi alle imprese, 

quale incentivo a realizzare 

investimenti nelle aree svantaggiate, 

hanno avuto, fin dall’origine, una storia 

piuttosto travagliata. Partiti, dopo svariate 

peripezie legate alla necessaria autorizzazione 

della Commissione europea 

(in quanto aiuti di Stato), nel lontano 

2001, inizialmente erano fruibili in automatico 

(art. 8 della L. 388/2000); era, 

cioè, sufficiente avviare e realizzare l’investimento 

e, in base alle percentuali di 

aiuto previste per le varie zone ammesse 

(per la Calabria le PMI avevano diritto 

ad un credito pari al 65% dell’investimento 

netto realizzato, le altre imprese al 

50%) utilizzare il credito spettante mediante 

compensazione in F24. Ciò fino al 

fatidico 8 luglio 2002 quando, per problemi 

legati al controllo della spesa statale, 

due decreti bloccarono l’utilizzo di 

tutti i crediti d’imposta e, contemporaneamente, 

il D.L. 138/2002 (convertito dalla 

L. 178/2002), venne introdotto l’obbligo 

di istanza preventiva (telematica), 

ridotte le percentuali di aiuto (per la Calabria 

si passò al 55,25% ed al 42,40%, 

rispettivamente per le PMI e le altre imprese), 

introdotti dei minimi e massimi 

annuali per la realizzazione degli investimenti 

e l’utilizzo dei crediti maturati (a 

pena di decadenza), introdotto l’obbligo 

di realizzazione dell’investimento programmato 

in un triennio. Inoltre il credito 

d’imposta non poteva essere utilizzato 

in mancanza di uno specifico atto di accoglimento 

(sempre telematico) da parte 

del Centro Operativo di Pescara. Inoltre, 

in caso (frequentissimo) di diniego per 

esaurimento dei fondi stanziati per una 

determinata annualità, si era costretti a 

rinnovare l’istanza telematica , obbligatoriamente 

dal 2 al 20 gennaio di ciascun 

anno, per non perdere la priorità acquisita 

con la prima istanza. Tutti questi obblighi, 

riconfermati dalle successive leggi 

finanziarie, unitamente alla difficoltà di 

interpretazione di una normativa a dir 

poco “ermetica” e ad un sistema telematico 

che in pratica non ammetteva possibilità 

di ovviare ad errori formali, ad 

obiettive difficoltà nel rispettare i limiti 

temporali di realizzazione in caso si investimenti 

complessi, hanno costretto 

un’alta percentuale (oltre il 50%) di imprese 

a rinunciare al beneficio conseguito. 

Si può affermare, senza possibilità di 

smentita, che l’obiettivo perseguito dal 

legislatore di migliorare l’economia nelle 

cosiddette “zone depresse”, si è rivelato 

fallimentare. Il nuovo credito d’imposta 

(dal 2007 al 2013). Sorvoliamo 

sulle motivazioni che hanno determinato 

un notevole ritardo sull’avvio del nuovo 

aiuto di stato per le imprese che realizzano 

investimenti nelle aree del Centro- 

Sud (in particolare il ritardo con cui è 

stata presentata, per l’approvazione da 

parte della Commissione europea, la carta 

italiana degli aiuti di stato a finalità 

regionale per il periodo 2007-2013), e 

delle vicissitudini legislative succedutesi 

negli ultimi due anni. L’iter istitutivo del 

nuovo credito d’imposta ha preso avvio 

con la legge finanziaria 2007 (art. 1, 

commi 271-279, della legge 27 dicembre 

2006, n. 296), ed ha finalmente trovato 

attuazione con l’autorizzazione del 

regime di aiuto da parte della Commissione 

europea (nota n. 200201 del 28 

gennaio 2008) e con la conversione in 

legge, con modificazioni, del decretolegge 

31 dicembre 2007, n. 248, recante 

proroga di termini previsti da disposizioni 

legislative e disposizioni urgenti in 

materia finanziaria (c.d. mille proroghe). 

Si riporta il testo integrale della citata 

normativa (integrata delle variazioni intervenute 

con il mille proroghe) : 271. 

Alle imprese che effettuano l’acquisizione 

dei beni strumentali nuovi indicati nel 

comma 273, destinati a strutture produttive 

ubicate nelle aree delle regioni Cala- 

bria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, 

Sardegna, Abruzzo e Molise 

ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 

87, paragrafo 3, lettere a) e c), del 

Trattato istitutivo della Comunità europea, 

a decorrere dal periodo d’imposta 

successivo a quello in corso al 31 dicembre 

2006 e fino alla chiusura del periodo 

d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 

2013, e’ attribuito un credito 

d’imposta automatico secondo le modalità 

di cui ai commi da 272 a 279. 272. Il 

credito d’imposta e’ riconosciuto nella 

misura massima consentita in applicazione 

delle intensità di aiuto previste dalla 

Carta italiana degli aiuti a finalità regionale 

per il periodo 2007-2013 

(inserita in calce all’articolo per la parte 

riguardante la Regione Calabria) e non e’ 

cumulabile con il sostegno de minimis 

ne’ con altri aiuti di Stato che abbiano ad 

oggetto i medesimi costi ammissibili. 

273. Ai fini del comma 271, si considerano 

agevolabili le acquisizioni, anche mediante 

contratti di locazione finanziaria, 

di: a) macchinari, impianti, diversi da 

quelli infissi al suolo, ed attrezzature varie, 

classificabili nell’attivo dello stato 

patrimoniale di cui al primo comma, 

voci B.II.2 e B.II.3, dell’articolo 2424 

del codice civile, destinati a strutture produttive 

già esistenti o che vengono impiantate 

nelle aree territoriali di cui al 

comma 271; b) programmi informatici 

commisurati alle esigenze produttive e 

gestionali dell’impresa, limitatamente 

alle piccole e medie imprese; c) brevetti 

concernenti nuove tecnologie di prodotti 

e processi produttivi, per la parte in cui 

sono utilizzati per l’attività svolta 

nell’unita’ produttiva; per le grandi imprese, 

come definite ai sensi della normativa 

comunitaria, gli investimenti in 

tali beni sono agevolabili nel limite del 

zione di cui al comma 271 non si applica 

ai soggetti che operano nei settori dell’industria 

siderurgica e delle fibre sintetiche, 

come definiti rispettivamente agli 

allegati I e II agli Orientamenti in materia 

di aiuti di Stato a finalità regionale 2007- 

2013, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale 

dell’Unione europea C 54 del 4 marzo 

2006, nonché ai settori della pesca, 

dell’industria carbonifera, creditizio, finanziario 

e assicurativo. Il credito d’imposta 

a favore di imprese o attività che 

riguardano prodotti o appartengono ai 

settori soggetti a discipline comunitarie 

specifiche, ivi inclusa la disciplina multisettoriale 

dei grandi progetti, e’ riconosciuto 

nel rispetto delle condizioni sostanziali 

e procedurali definite dalle 

predette discipline dell’Unione europea 

e previa autorizzazione, ove prescritta, 

della Commissione europea. 276. Il credito 

d’imposta e’ determinato con riguardo 

ai nuovi investimenti eseguiti in ciascun 

periodo d’imposta e deve essere 

indicato nella relativa dichiarazione dei 

redditi. Esso non concorre alla formazione 

del reddito ne’ della base imponibile 

dell’imposta regionale sulle attività produttive, 

non rileva ai fini del rapporto di 

cui agli articoli 96 e 109, comma 5, del 

testo unico delle imposte sui redditi, di 

cui al decreto del Presidente della Repubblica 

22 dicembre 1986, n. 917, e 

successive modificazioni, ed e’ utilizzabile 

ai fini dei versamenti delle imposte 

sui redditi; l’eventuale eccedenza e’ utilizzabile 

in compensazione ai sensi 

dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 

luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, 

a decorrere dal sesto mese successivo 

al termine per la presentazione 

della dichiarazione dei redditi relativa al 

periodo d’imposta con riferimento al 

quale il credito e’ concesso. 277. Se i 

si vengono acquisiti beni della stessa categoria 

di quelli agevolati, il credito 

d’imposta e’ rideterminato escludendo il 

costo non ammortizzato degli investimenti 

agevolati per la parte che eccede i 

costi delle nuove acquisizioni. Per i beni 

acquisiti in locazione finanziaria le disposizioni 

di cui al presente comma si 

applicano anche se non viene esercitato 

il riscatto. Il credito d’imposta indebitamente 

utilizzato che deriva dall’applicazione 

del presente comma e’ versato entro 

il termine per il versamento a saldo 

dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo 

d’imposta in cui si verificano le 

ipotesi ivi indicate. 278. Con uno o più 

decreti del Ministro dell’economia e delle 

finanze, di concerto con il Ministro 

dello sviluppo economico, sono adottate 

le disposizioni per l’effettuazione delle 

verifiche necessarie a garantire la corretta 

applicazione dei commi da 271 a 277. 

Tali verifiche, da effettuare dopo almeno 

dodici mesi dall’attribuzione del credito 

d’imposta, sono, altresì, finalizzate alla 

valutazione della qualità degli investimenti 

effettuati, anche al fine di valutare 

l’opportunità di effettuare un riequilibrio 

con altri strumenti aventi analoga finalità. 

279. L’efficacia dei commi da 271 a 

278 e’ subordinata, ai sensi dell’articolo 

88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo 

della Comunità europea, all’autorizzazione 

della Commissione europea. (*) 

(*) autorizzazione concessa con nota n. 

200201 del 28 gennaio 2008 Successivamente, 

e precisamente in data 4 marzo 

2008 (con prot. n. 27790/2008), è stato 

pubblicato il provvedimento del Direttore 

dell’Agenzia delle Entrate inteso a 

modificare i modelli e le istruzioni delle 

dichiarazioni dei redditi - UNICO 2008 

– che erano già state pubblicate sul sito 

internet dell’Agenzia – per adeguarli alla 

Aree ammissibili agli aiuti a norma dell’art. 87, paragrafo 3, lettera a) 

del trattato CE per l’intero periodo 2007-2013 

MASSIMALE ESL 

(fino al 31.12.2010) 

MASSIMALE ESL 

(dal 1.1.2011 al 

31.12.2013) 

CALABRIA (intero territorio regionale) 

GI MI PI 

40% 50% 60% 

GI MI PI 

30% 40% 50% 

Regione ammissibile agli aiuti a norma dell’art. 87, paragrafo 3, lettera a) del trattato CE 

fino al 31 dicembre 2010 ad un massimale d’aiuto di base del 40%. Per i progetti di 

investimento con spese ammissibili non superiori a 50 milioni di EUR tale massimale di 

base è elevato al 50% per le medie imprese e al 60% per le piccole imprese quali definite 

nella raccomandazione della Commissione, del 6 maggio 2003, relativa alla definizione 

delle microimprese, piccole e medie imprese (GU L 124 del 20.5.2003, pag. 36). Dal 1° 

gennaio 2011 tali massimali sono ridotti di 10 punti percentuali. Per i grandi progetti di 

investimento con spesa ammissibile superiore a 50 milioni di EUR, tale massimale è 

soggetto a correzione ai sensi del punto 67 degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a 

finalità regionale 2007-2013. 

GI = grande impresa MI = media impresa PI = piccola impresa 

50 per cento del complesso degli investimenti 

agevolati per il medesimo periodo 

d’imposta. 274. Il credito d’imposta e’ 

commisurato alla quota del costo complessivo 

dei beni indicati nel comma 273 

eccedente gli ammortamenti dedotti nel 

periodo d’imposta, relativi alle medesime 

categorie dei beni d’investimento 

della stessa struttura produttiva, ad esclusione 

degli ammortamenti dei beni che 

formano oggetto dell’investimento agevolato 

effettuati nel periodo d’imposta 

della loro entrata in funzione. Per gli investimenti 

effettuati mediante contratti 

di locazione finanziaria, si assume il costo 

sostenuto dal locatore per l’acquisto 

dei beni; detto costo non comprende le 

spese di manutenzione. 275. L’agevola- 

beni oggetto dell’agevolazione non entrano 

in funzione entro il secondo periodo 

d’imposta successivo a quello della 

loro acquisizione o ultimazione, il credito 

d’imposta e’ rideterminato escludendo 

dagli investimenti agevolati il costo dei 

beni non entrati in funzione. Se entro il 

quinto periodo d’imposta successivo a 

quello nel quale sono entrati in funzione 

i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati 

a finalità estranee all’esercizio 

dell’impresa ovvero destinati a strutture 

produttive diverse da quelle che hanno 

dato diritto all’agevolazione, il credito 

d’imposta e’ rideterminato escludendo 

dagli investimenti agevolati il costo dei 

beni anzidetti; se nel periodo d’imposta 

in cui si verifica una delle predette ipote- 

normativa sui nuovi crediti d’imposta 

per investimenti. E’ stato adeguato, in 

particolare, il quadro RU (nel quale vanno 

indicati i vari crediti d’imposta). A titolo 

esemplificativo si riporta l’esempio 

relativo all’UNICO PF 2008 (persone 

fisiche) : Nella sezione XVII BIS – codice 

credito 62 - va indicato: – nel rigo 

RU86, colonna 1, l’ammontare complessivo 

dei costi sostenuti, nel periodo d’imposta 

cui si riferisce la presente dichiarazione, 

per l’acquisizione dei beni 

agevolabili; – nel rigo RU86, colonna 2, 

l’ammontare complessivo dell’investimento 

agevolabile. Tale ammontare è 

costituito dal costo complessivo delle acquisizioni 

dei beni agevolabili, decurtato 

degli ammortamenti dedotti relativi ai 

medesimi beni appartenenti alla struttura 

produttiva nella quale è stato realizzato il 

nuovo investimento. Sono esclusi dal 

computo gli ammortamenti dei beni che 

formano oggetto dell’investimento agevolato 

effettuati nel periodo d’imposta 

della loro entrata in funzione; – nel rigo 

RU86, colonna 3, l’ammontare del credito 

spettante nel periodo d’imposta cui 

si riferisce la presente dichiarazione. Il 

credito d’imposta è calcolato applicando 

all’investimento agevolabile i massimali 

di aiuto a finalità regionale stabiliti dalla 

Carta italiana degli aiuti a finalità regionale 

per il periodo 2007-2013; – nel rigo 

RU86, colonna 4, l’ammontare del credito 

di cui alla colonna 3 del presente 

rigo utilizzato in diminuzione degli acconti 

dell’IRES relativa al periodo d’imposta 

cui si riferisce la presente dichiarazione; 

– nel rigo RU86, colonna 5, 

l’ammontare del credito di cui alla colonna 

3 del presente rigo utilizzato in diminuzione 

del saldo dell’IRES relativa 

al periodo d’imposta cui si riferisce la 

presente dichiarazione; – nel rigo RU86, 

colonna 6, va indicato l’ammontare del 

credito residuo risultante dalla differenza 

tra l’importo indicato nella colonna 3 del 

presente rigo e la somma degli importi 

indicati nelle colonne 4 e 5 del presente 

rigo. Il credito residuo potrà essere utilizzato 

secondo le modalità sopra illustrate.” 

Importante : viene chiaramente specificato 

che “al credito d’imposta si 

applica, fino al 31 dicembre 2009, il limite 

di utilizzo introdotto dall’art. 1, 

comma 53, della legge n. 244 del 2007”. 

(**) (**) 53. A partire dal 1º gennaio 

2008, anche in deroga alle disposizioni 

previste dalle singole leggi istitutive, i 

crediti d’imposta da indicare nel quadro 

RU della dichiarazione dei redditi possono 

essere utilizzati nel limite annuale di 

250.000 euro. L’ammontare eccedente e` 

riportato in avanti anche oltre il limite 

temporale eventualmente previsto dalle 

singole leggi istitutive ed e` comunque 

compensabile per l’intero importo residuo 

a partire dal terzo anno successivo 

a quello in cui si genera l’eccedenza. 

Il tetto previsto dal presente 

comma non si applica al credito 

d’imposta di cui all’articolo 1, comma 

280, della legge 27 dicembre 

2006, n. 296; il tetto previsto dal presente 

comma non si applica al credito 

d’imposta di cui all’articolo 1, 

comma 271, della legge 27 dicembre 

2006, n. 296, a partire dalla data del 

1º gennaio 2010. C’è dunque da 

constatare, da una parte il ritorno a 

quello che era il credito d’imposta 

automatico ante 8 luglio 2002, 

dall’altra una serie di limitazioni relative 

all’utilizzo del credito maturato 

con meccanismi piuttosto contorti. 

Da evidenziare, infine, un ulteriore e 

preventivo obbligo a carico delle imprese 

: per poter utilizzare i crediti 

automatici è necessario inviare telematicamente 

la DICHIARAZIONE 

SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI 

NOTORIETÀ CONCERNENTE 

DETERMINATI AIUTI DI STATO 

DICHIARATI INCOMPATIBILI 

DALLA COMMISSIONE EURO- 

PEA (Articolo 1, comma 1223, della 

legge 27 dicembre 2006, n. 296), in 

mancanza della quale in futuro gli Uffici 

delle Entrate potrebbero recuperare 

i crediti illegittimamente compensati. La 

compilazione e l’invio della suddetta dichiarazione 

non presenta particolari difficoltà 

ed il software necessario, con relative 

istruzioni, sono reperibili sul sito internet 

dell’Agenzia www.agenziaentrate.it (per il 

software seguire il link : Strumenti > Software 

> Comunicazioni e domande > Aiuti 

di Stato dichiarati incompatibili – Dichiarazione 

sostitutiva di atto di notorietà; per il 

modello e le istruzioni il link : Strumenti > 

Modulistica > Comunicazioni e domande 

2008 > Aiuti di Stato > Aiuti di Stato dichiarati 

incompatibili – Dichiarazione sostitutiva 

di atto di notorietà ). 

Fernando Sannazzaro


Il commento della 

Destra per l’Italia 

Fabrizio Taranto 

Presidente Centro Studi Patria 

e Tradizione – Destra per l’Italia 

La coalizione di centro destra 

vince chiaramente le 

elezioni e l’Italia volta finalmente 

pagina: dell’era Prodi 

rimarrà il ricordo di una brutta 

stagione della politica italiana, 

finita fortunatamente in maniera 

prematura, implosa per le 

proprie interne contraddizioni 

e per l’indignazione di un elettorato 

che dopo pochi mesi aveva 

subito compreso a cosa sarebbe 

andata in contro l’Italia. Silvio 

Berlusconi avrà il duro compito 

di risollevare la Nazione da una 

crisi che attanaglia un po’ tutti 

i settori e contemporaneamente 

mettere mano a riforme profonde 

e radicali: diminuzione delle 

tasse, federalismo fiscale, semplificazione 

burocratica, ma anche 

più sicurezza, una politica 

seria di gestione dell’immigrazione 

e dell’accoglienza, maggiori 

risorse e mezzi alle Forze 

dell’Ordine, sostegno alla famiglia 

e alla vita, creazione di nuovi 

posti di lavoro, nuovo impulso 

allo sviluppo delle infrastrutture 

delle quali l’Italia ha urgente 

necessità. I nostri connazionali 

Si tratta di una vittoria importante 

per il Paese – dichiara 

Nino Foti - che finalmente 

avrà di nuovo la possibilità di rialzarsi 

dal declino in cui la Sinistra 

al Governo lo aveva fatto piombare”. 

“Credo che a vincere siano stati 

soprattutto gli italiani. In Calabria 

la vittoria del Popolo della Libertà 

assume poi una dimensione ancora 

più significativa. - prosegue 

Nino Foti - Per tutti quei calabresi 

che, come tutti gli italiani, quotidianamente 

si ritrovano costretti 

ad affrontare le difficoltà legate 

al caro vita. Un fenomeno che, 

diffusamente, influisce sulla vita 

quotidiana di tanti italiani, costretti 

a districarsi in mezzo a mille 

difficoltà, con molte difficoltà, 

per arrivare alla fine del mese. Figuriamoci 

se questo accade, come 

in effetti capita, in Regioni come 

la Calabria che parte da situazioni 

senza dubbio penalizzanti rispet- 

si sono espressi in maniera chiara 

ed hanno dato un forte consenso 

al progetto di una grande 

forza di governo, il Popolo della 

Libertà insieme alla Lega Nord, 

più coesa che in passato e per 

questo più capace di realizzare 

da subito le riforme necessarie. 

E’ un Parlamento che ci piace 

quello uscito dalle urne: un 

Parlamento nel quale definirsi 

“comunisti”, per la prima volta 

nella storia della Repubblica, 

non dà il lasciapassare per essere 

eletti. Fallisce il tentativo di 

resurrezione di un centro che 

aspirava a recitare il vecchio 

ruolo di “ago della bilancia”, 

vecchio perché gli elettori hanno 

dimostrato di desiderare scelte 

chiare per comportamenti che, 

ancorché moderati, non siano 

mai ambigui o di democristiana 

memoria. Governa la Destra e 

dispiace il fatto che ci sarebbe 

potuta essere ancora più Destra 

al governo e in Parlamento se 

alcuni avessero compreso che il 

mutato quadro politico richiede 

la capacità di esprimere la propria 

identità in forme diverse 

dal passato e avessero saputo distinguere 

la profonda differenza 

che passa tra una Destra di governo 

e una Destra sterilmente 

antagonista. Vincono, come da 

anni anche noi chiedevamo, le 

forze politiche alternative alla 

sinistra o quanto meno quelle 

che avevano compreso che con 

questo voto si apriva veramente 

una nuova fase della politica 

italiana, con meno partiti rappresentati 

perché troppi erano 

poco rappresentativi e con due 

grandi blocchi – di Destra e di 

sinistra - all’interno di ciascuno 

dei quali vi è lo spazio per 

rappresentare istanze e percorsi 

politici anche molto diversi, ma 

tesi ad un comune obiettivo: risollevare 

le sorti della Nazione. 

Dichiarazioni di 

esponenti F.I. 

to ad altre aree del Paese…a tutto 

questo va dato una soluzione e il 

prossimo Governo, ne sono sicuro, 

troverà la ricetta giusta per far 

risalire la china alla nostra Italia. 

Ma questo gli italiani, evidentemente 

lo hanno capito benissimo”. 

“A quanto pare Weltroni e 

compagni – conclude Nino Foti 

- non hanno convinto gli italiani 

sulla pseudo - novità delle loro 

proposte. Il Popolo delle Libertà, 

al contrario ha saputo dimostrarsi 

coeso e compatto nell’affrontare 

le elezioni, così come - ne sono 

certo - saprà dimostrarsi altrettanto 

granitico nel prendere le decisioni 

di cui l’Italia ha bisogno, 

senza tentennamenti o ripensamenti 

dell’ultima ora, senza temere 

di cadere in imboscate da parte 

di alleati come quelle che nella 

passata esperienza governativa 

hanno caratterizzato l’attività del 

Premier Berlusconi. ” 

Politica 

Nel centro storico consensi 

raddoppiati per 

il popolo della libertà 

Il centro destra ritorna 

nel cuore della maggioranza 

dei rossanesi assieme all’ottimo 

risultato dell’udc, rafforzata 

l’opposizione Evidentemente 

le eloquenti 

piazze vuote, riservate agli 

ultimi comizi di Filareto e 

compagni,erano un segno 

premonitore. I rossanesi, 

infatti, ormai stufi, hanno 

bocciato, in maniera chiarissima, 

l’incapacità, l’inerzia, 

le contraddizioni e le bugie 

di Franco FILARETO e dei 

suoi assessori candidati nel 

PD e con il Partito Socialista. 

Una bocciatura netta, 

diffusa, in tutte le sezioni 

cittadine, dal Centro Storico 

dove il PDL raddoppia i propri 

consensi fino contrade 

storicamente “rosse”, come 

Piragineti o Amica: anche e 

soprattutto da qui, Filareto 

e le sinistre, ricevono, senza 

equivoci, quell’avviso 

di sfratto trasmessogli pubblicamente 

nelle piazze Le 

Fosse e Steri, gremite per 

i due comizi del PDL, in 

chiusura di campagna elettorale, 

rimaste deserte invece 

per il Primo Cittadino e 

le sue comparse. Con oltre 

10 punti percentuali in più 

al Senato ed oltre 1700 voti 

in più alla Camera, il Popolo 

delle Libertà, così come 

è stato fino al 2006 per Alleanza 

Nazionale (primo 

partito in Città), è oggi la 

coalizione più forte a Rossano. 

Oltre all’evidente 

significato politico, in perfetta 

tendenza sia con la 

cacciata definitiva di Prodi 

Visco Fassino e Rosy Bindi 

sia con l’estinzione della 

sinistra cosiddetta radicale 

sia il successo nazionale del 

PDL e del Presidente Berlusconi, 

il risultato rossanese 

rappresenta un vero e proprio 

referendum popolare 

contro l’incapacità amministrativa 

di Filareto e della 

sua Giunta. Ma la sconfitta 

di Filareto e del centro sinistra 

al governo, ancora per 

Franco Filareto 

Il basso Ionio premia 

l’impegno dei socialisti 

Oltre il 22% nella Città di Cariati 

e, in media oltre il 15% 

in tutto il del Basso Ionio 

cosentino. In netta controtendenza 

nazionale, il territorio conferma ed 

anzi aumenta sensibilmente l’indice 

di gradimento per l’impegno e la capacità 

concreta di soluzione dei problemi 

che i socialisti hanno saputo 

dimostrare. Nei fatti. Esprimiamo, 

pertanto, tutta la nostra viva soddisfazione 

per un risultato, notevole, 

che premia i nostri sforzi e che, al 

di là delle dinamiche nazionali che 

conservano una loro peculiare chiave 

di lettura, riconosce la qualità e la 

differenza dell’impegno dei socialisti 

rappresentati nelle istituzioni locali e 

provinciali. Il grande risultato ottenuto 

a Cariati e quelli estremamente 

positivi registrati dal Partito Socialista 

in tutti gli altri comuni della Sila 

Greca non fanno altro che incoraggiare 

quanti, come noi, ritengono di 

poter continuare ad offrire esempi di 

politica utile e di politica che serve 

ai cittadini. E’ stato apprezzato il 

nostro lavoro, la nostra presenza in 

mezzo alla gente, il nostro metodo. 

Un apprezzamento oggettivamente 

misurabile e che ha azzerato, in ambito 

locale, le conseguenze purtroppo 

nefaste di scelte e, forse, anche di errori 

commessi dal nostro partito a livello 

nazionale. Per quel che ci riguarda, 

possiamo garantire la continuità, con 

rinnovato entusiasmo, dell’impegno 

fino ad ora dimostrato a servizio di 

questo territorio che –sia utile ricordarlo- 

resta quello più socialista d’Italia. 

11 

I rossanesi bocciano Filareto 

poco, di Rossano è ancora 

più cocente se si considera 

che ben tre candidati erano 

rossanesi, di cui (oltre a Luigi 

MADEO per il PD) due 

assessori in carica, il Vice 

Sindaco Natale GRAZIA- 

NO (PD) e quell’Assessore 

all’Urbanistica, candidato 

nel Partito Socialista, resosi 

per altro protagonista 

dell’imbrattamento selvag- 

gio ed abusivo di Rossano 

con i suoi manifesti. Nonostante 

i mille tentativi di 

pressione clientelare e di 

altro tipo, alla quale certi 

rappresentanti locali del 

Centro Sinistra sono abituati 

per loro deprecabile 

tradizione, nonostante il disturbo 

arrecato a centinaia 

e centinaia di elettori alle 

urne da consiglieri ed assessori 

del Centro Sinistra per 

estorcere un voto in extremis, 

nonostante –infine- il 

potere gestito da qualcuno 

nell’Azienda Sanitaria, i 

rossanesi non hanno avuto 

remore nell’esprimere tutto 

il loro libero dissenso nei 

confronti di un Centro Sinistra 

nazionale, regionale 

e, molto peggio, cittadino, 

dimostratosi letteralmente 

inadatto a governare. Il 

Popolo della Libertà, assieme 

all’ottimo risultato 

dell’Unione di Centro, fa 

registrare quindi la maggioranza 

assoluta a Rossano. 

Viene pertanto ulteriormen- 

te rafforzata l’opposizione 

consiliare, unitaria, all’ormai 

ex maggioranza che 

tiene in vita questo Sindaco 

emblema del fallimento, 

delle bugie e dell’illusione. 

Un risultato più che 

positivo, un voto cittadino 

contro Filareto così come 

era stato chiesto e che, ora, 

autorizza tutti, ancor più di 

ieri, a mandare un messaggio 

chiaro e senza replica a 

chi pensava di poter ingannare 

oltre i rossanesi: si liberi, 

e presto, la Città dalla cappa 

asfissiante di un Sindaco che 

rappresenta soltanto un incidente 

di percorso nella storia 

democratica di Rossano. Del 

resto, un dato importante, fra 

tutti gli altri positivi emersi 

dal risultato elettorale, è il 

consenso che proprio il Centro 

Storico di Rossano, quello 

cioè che aveva sancito la vittoria 

di Filareto alle comunali 

di 2 anni fa, oggi fa registrare 

con la rimonta ed il raddoppio 

di voti al Popolo della Libertà. 

Il tanto vantato cuore del 

consenso di Filareto, detto 

diversamente la fetta più consistente 

di illusi e delusi da 

due anni di inerzia e bufale 

amministrative di un Sindaco, 

parolaio revisionista ma incapace 

di governare, ha contribuito 

in maniera determinante 

a far ribaltare la situazione 

complessiva in tutta la Città, 

riportando ovunque il Centro 

Destra nei cuori e nelle scelte 

della maggioranza dei rossanesi 

che oggi hanno un solo 

desiderio: che Filareto e i 

suoi assessori se ne vadano 

al più presto a casa!

12 S s peciale cuola 


Leggere che passione! 

A cura di 

Maria Grazia D’Ettoris Leggere che passione! 

20000 leghe 

sotto i mari 

La storia racconta delle 

avventure a bordo del sottomarino 

Nautilus, costruito 

in segreto e comandato dal 

misterioso capitan Nemo. 

Questo sottomarino sembra 

un mostro che affonda le 

navi lungo il suo percorso. 

I sopravvissuti dichiarono 

di aver visto un mostro con 

due grandi occhi. Alla spedizione 

viene chiamato anche 

il professore Aronnax, 

che si imbarca con il proprio 

assistente sulla nave Lincoln 

partita alla ricerca del 

mostro marino. Dopo molti 

mesi la nave incontra il mo- 

Nel XIX secolo, 

nelle acque dei 

mari si aggirava 

un mostro dagli occhi 

lucenti. Il professore e 

il suo assistente decisero 

di indagare e scoprire 

cos’era in realtà 

quel mostro; allora il 

professore e il suo assistente 

si imbarcarono su 

un vascello insieme a un 

baleniere un po’ scontroso. 

Dopo aver girato per 

tutti i mari, un marinaio 

Oliver Twist 

M 

e r c o l e d ì 2 0 

f e b b r a i o , n o i 

a l u n n i , d e l l a 

seconda B, accompagnati 

dalla profess 

o r e s s a M u s u m e c i , 

siamo andati alla bib 

l i o t e c a P i e r G i o r g i o 

Frassati, per il prog 

e t t o “ L e g g i f i l m ” . 

L e p a g i n e l e t t e , s o n o 

t r a t t e d a l l i b r o d i 

“Oliver Twist”. Dic 

k e n s l ’ a u t o r e , l o 

scrisse a soli ventic 

i n q u e a n n i . I l l i b r o 

narra che una giovane 

donna muore dando 

alla luce un bamb 

i n o i n u n r i c o v e r o 

parrocchiale. Il neon 

a t o v i e n e c h i a m a t o 

O l i v e r Tw i s t e , n o n 

avendo alcun parent 

e , v i e n e i n t e r n a t o i n 

u n o r f a n o t r o f i o . M a 

l ’ i s t i t u t o , f i n a n z i a t o 

dalla Chiesa, è gestit 

o d a p e r s o n e a v i d e e 

p r i v e d i s e n t i m e n t i . 

Il piccolo vive un’inf 

a n z i a d i s o f f e r e n z a 

ed è costretto a pa- 

La Pier Giorgio Frassati racconta 

Dal libro al film: due romanzi sempre attuali 

stro, durante lo scontro il 

professore e il suo assistente 

finiscono in mare, dov’era 

anche caduto anche l’altro 

protagonista: Ned . Per salvarsi 

i tre amici raggiungono 

quella che sembrava 

un’isola. Si trattava invece 

del sottomarino Nautilus. I 

tre protagonisti partecipano 

così all’avventura del capitan 

Nemo che è un uomo 

molto misterioso. Ned tenta 

più volte di scappare, ma il 

professore, invece, non vuole 

lasciare il Nautilus perché 

può approfondire i suoi studi. 

Dopo molti mesi di navi- 

vide a pochi metri dal vascello 

gli spaventosi occhi 

del mostro; i marinai 

e il baleniere cercarono 

in tutti i modi di colpire 

il mostro, e alla fine 

riuscirono a colpirgli la 

coda. Il mostro si arrabbiò 

e si scagliò contro di 

loro facendo cadere dal 

vascello il baleniere e il 

professore; l’assistente 

si tuffò a salvare il professore. 

Dopo che il professore, 

l’assistente e il 

tire fame ed umiliaz 

i o n i . A i r a g a z z i i l 

pasto viene sommin 

i s t r a t o i n u n e n o r m e 

c a m e r o n e i n p i e t r a , 

a u n a e s t r e m i t à d e l 

q u a l e s t a u n g r a n d e 

c a l d e r o n e d i r a m e . 

Da questo il superiore, 

all’ora del pas 

t o , i n d o s s a a l l ’ u o p o 

un grembiule e ass 

i s t i t o d a u n a o d u e 

donne, dispensa mes 

t o l i d i f a r i n a t a . D i 

t a l e m i s c e l a s p e t t a 

la misura di un mes 

t o l o c i a s c u n o , e n o n 

d i p i ù ( t r a n n e c h e i n 

occasioni di pubblic 

i f e s t e g g i a m e n t i ) , 

quando in più vien 

e e l a r g i t o u n ’ o n c i a 

e u n q u a r t o d i p a n e . 

N o n c ’ è b i s o g n o d i 

l a v a r e l e s c o d e l l l e , c i 

pensano i ragazzi arm 

a t i d i c u c c h i a i n o a 

p u l i r e f i n o a c h e n o n 

tornavano a splender 

e . A l l ’ e t à d i n o v e 

a n n i v i e n e m a n d a t o 

a s e r v i r e p r e s s o u n 

gazione il sottomarino viene 

coinvolto in una tempesta e 

i tre protagonisti vengono 

buttati dalla nave svenuti. Si 

risvegliano nella capanna di 

un pescatore in attesa di tornare 

in Francia. Questa storia 

di avventura è stata anche 

trasformata in film e in 

cartoni animati. C’è qualche 

differenza tra il libro 

e il film, perché alcuni 

dei luoghi visitati sono 

stati inventati dall’autore. 

A me è piaciuto di più il 

libro, perché quando la signorina 

ce l’ha letto mi ha 

fatto immaginare questo 

sommergibile che faceva 

affondare tutte le navi, e 

il libro a differenza del 

film ci lascia più spazio 

all’immaginazione. 

Carlotta Macrì 

M. Montessori V B 

baleniere ebbero nuotato 

per miglia e miglia videro 

la strana creatura che 

era fatta di ferro. I tre 

esplorarono l’interno, ma 

dopo un po’ il capitano e 

gli otto scagnozzi li scoprirono 

e fecero provare 

ai tre intrusi la sorta delle 

persone che invadevano 

il sottomarino. Ma il 

capitano li risparmiò. Il 

capitano fece vedere tutte 

le meraviglie del mare 

e portò il professore an- 

f a b b r i c a n t e d i b a r e ; 

q u i n o n t r o v a a f f e t t o 

nè accoglienza, decis 

e c o s ì d i f u g g i r e e 

di raggiungere a pied 

i L o n d r a . A r r i v a t o , 

i n c o n t r a u n r a g a z z o 

c h e l o i n t r o d u c e i n 

una banda di ladruncoli 

di strada, cap 

e g g i a t i d a l v e c c h i o 

e b r e o . D o p o n u o v e 

v i c i s s i t u d i n i , t r a c u i 

l a c o m p a r s a d i u n 

fratellastro. I malvag 

i p e r s o n a g g i c h e p e r 

t u t t a l a s u a i n f a n z i a 

l ’ h a n n o p e r s e g u i t a t o 

saranno tutti assic 

u r a t i a l l a g i u s t i z i a . 

“ O l i v e r Tw i s t ” m e t t e 

in evidenza divers 

i p r o b l e m i s o c i a l i 

d e l l ’ I n g h i l t e r r a n e l l a 

p r i m a m e t à d e l 1 8 0 0 , 

come il lavoro minor 

i l e , i l r e c l u t a m e n t o 

d e i b a m b i n i p e r i l 

crimine e le condizioni 

di degrado della 

città. Esso intend 

e d u n q u e s o l l e v a r e 

p r o b l e m i m o l t o s e r i 

di Londra. 

Laura Nicoletta 

Federica Zizza 

II B Giovanni XXIIII 

che nella sua isola madre 

e gli fece vedere che gli 

abitanti erano schiavi 

degli inglesi; tornati al 

sottomarino, il sottomarino 

prese la rincorsa per 

distruggere una nave, ma 

si scontrò tra gli scogli. 

La nave da guerra colpì 

il sottomarino che, dopo 

essersi liberato, iniziò a 

scendere a una profondità 

di ben 20.000 piedi 

sotto l’acqua dove si 

scontrò con un Kraken. 

Il libro Oliver Twist è 

stato scritto da Charles 

Dickens ed è ambientato 

nell’ottocento. 

Con questo romanzo Dickens 

vuole farci capire 

le condizioni delle persone 

nella rivoluzione industriale. 

Oliver è un orfano 

che vive fino all’età di 

nove anni nell’orfanotrofio 

diretto dalla signora 

Mann, che tratta gli orfani 

in modo molto severo. 

Il piccolo Oliver diventa 

presto un problema sia 

per la signora Mann, che 

per il signor Bumble, che 

è quello che si occupa 

della disciplina dei ragazzi. 

Così decidono di 

sbarazzarsene. Prima si 

presenta uno spazzacamino 

che lo vorrebbe come 

apprendista, ma conoscendo 

i suoi modi grezzi 

decidono di affidarlo 

a un fabbricante di bare, 

il signor Sowerberry che 

al contrario della moglie 

si convince della stoffa 

di Oliver. A causa dei 

maltrattamenti subiti Oliver 

decide di dirigersi a 

Londra. Lì incontra un 

suo coetaneo di nome 

Jack Dawkins, soprannominato 

“il malandrino”, 

Mentre un marinaio e il 

capitano erano serrati 

dalle braccia del Kraken, 

il baleniere evase dalle 

stanze in cui era rinchiuso 

e andò a salvare il capitano. 

Dopo qualche 

giorno i tre scapparono 

dal sottomarino e da quel 

giorno non si ebbero più 

notizie del capitano. A 

me questo film è piaciuto 

molto perché, essendo 

un maschio, mi piacciono 

questi tipi di film. Mi 

che lo porta da Fagin un 

uomo di circa 70 anni 

molto tirchio che rivende 

merce rubata. Pian piano 

Fagin insegnò a Oliver il 

mestiere del ladro a sua 

insaputa. Il suo primo 

lavoro è quello di rubare 

qualsiasi cosa preziosa 

dalle tasche dei ricconi. 

Ma un giorno i suoi amici 

taccheggiatori derubano 

un anziano signore di 

nome Bronlow e durante 

la corsa scambiano Oliver 

per il ladro così viene 

arrestato. Il signor Bronlow 

smentisce le colpe 

di Oliver e lo accoglie 

in casa sua per curarlo. 

Dopo qualche giorno Fagin, 

per paura che Oliver 

potesse riferire qualcosa 

sui i suoi amici, incarica 

Sikes un rude scassinatore 

sempre accompagnato 

da un grosso cane e Nancy 

la sua amante di rapirlo. 

Oliver minacciato, è 

costretto ad eseguire un 

furto in una villa di campagna. 

Il suo compito è 

quello di entrare all’interno 

della villa tramite 

una stretta finestrella, ma 

durante il furto Oliver 

viene scoperto e viene ferito 

ad una spalla con un 

Carlotta Macrì 

M. Montessori V B 

è piaciuto anche perché 

parla dell’elettricità che 

al tempo del libro non 

esisteva. Lo scrittore ai 

suoi tempi veniva considerato 

una persona con 

molta fantasia, invece ai 

nostri tempi una persona 

pensa come abbia potuto 

immaginare quello che 

non c’era , ma pochi anni 

dopo ci fu. 

Vincenzo Cerviani 

M. Montessori VB 

colpo di pistola. Il ragazzo 

viene soccorso dalla 

signora Maylie e dalla 

signorina Rose. Fagin 

avvisato dall’accaduto 

dà l’incarico di uccidere 

il ragazzo a Monks, 

un uomo misterioso che 

sembra nutrire un particolare 

odio verso Oliver. 

Nancy venuta a conoscenza 

della congiura 

viene uccisa da Sikes in 

una taverna. Un gruppo 

di popolani, sentendo le 

grida della povera ragazza, 

rincorrono Sikes che 

durante la corsa rimane 

impiccato. Il signor Bronlow 

venuto a conoscenza 

dei tragici avvenimenti 

denuncia Fagin e la sua 

banda. Fagin per tutti i 

crimini commessi viene 

condannato all’impiccagione. 

Il signor Bronlow 

scopre che Monks è 

il fratellastro di Oliver 

e che il ragazzo è figlio 

alla sorella di Rose cioè 

Agnes. Oliver alla fine 

trova affetto e la felicità 

nel signor Bronlow 

che lo accoglie in casa 

sua. 

Serio Andrea 

IIB Giovanni XXIII


S s peciale cuola 

A cura di 

Maria Grazia D’Ettoris Leggere che passione! 

Tu sei mio 

Un giorno un 

wemmick di 

nome Tuck, 

comprò una scatola e 

un pallone molto colorati; 

pensando di avere 

la scatola e il pallone 

più belli li fece vedere 

a tutti gli altri wemmicks 

della città. Tutti 

restavano a bocca aperta 

dallo splendore di 

quei due oggetti. Tuck 

li fece vedere anche a 

Pulcinello e gli disse 

che chi possedeva più 

scatole e più palloni 

era il migliore. La notizia 

arrivò anche ad un 

amico di Tuck, Nip, che 

si ingelosì e andò anche 

lui a comprare scatole e 

palloni. La notizia arrivò 

anche alle orecchie 

del sindaco e anche lui 

cominciò a comprare 

scatole e palloni. Allora 

Pulcinello decise 

anche lui di partecipare 

alla gara. Vendetta 

la sua casa, il letto, i 

libri, perse gli amici e 

La Pier Giorgio Frassati racconta 

“Tu sei mio” e “Alì Babà”: due storie raccontate dai bambini della Montessori 

alla fina ebbe più scatole 

di tutti. Un giorno 

la moglie del sindaco 

decise di cambiare le 

regole del gioco. Il migliore 

sarebbe stato chi 

saliva sulla montagna e 

sulle scatole risultando 

il più alto di tutti. 

Anche Pulcinello con 

le sue scatole e i suoi 

palloni cominciò ad arrampicarsi 

sulla montagna. 

A un certo punto 

Pulcinello inciampò, 

rotolò, rotolò, cadendo 

proprio nel giardino 

di Eli, il creatore. 

Quando Eli lo vide, lo 

fece entrare e lo mise 

sul tavolo e Pulcinello 

gli raccontò tutto. 

E Eli allora gli spiegò 

che non importa essere 

migliori, conta quello 

che sei. La morale è 

che non conta quello 

che abbiamo, ma quello 

che siamo. 

Antonio Manna 

M. Montessori 3^ A 

Il signor Tuck si svegliò 

di buon mattino e decise 

di far vedere a tutti la sua 

scatola colorata con colori 

vivaci. Andò e fece vedere a 

tutti la sua scatola dicendo :” 

Guardate la mia scatola! Se 

volete toccarla fate pure!”. 

Camminando arrivò a casa 

di Nip e lì cominciò la lite, 

perché ognuno pensava che la 

propria scatola era la più bella. 

A questo punto Tuck decise 

di fare una gara, chi prendeva 

più scatole e palloni era 

un bravo wemmik . Alle loro 

grida arrivò il sindaco, che 

prima li sgridò, ma poi come 

tutti i wmmicks ci cascò e 

cominciò, con la moglie, anche 

lui a comprare scatole e 

palloni. In questo tranello cascò 

anche Pulcinello che, non 

avendo molti soldi, vendette 

prima i suoi libri e poi la casa 

compreso il letto, così la notte 

dormiva sotto le scatole e i 

palloni. Lavorava tantissimo, 

sia di giorno che di notte, tanto 

da non avere più tempo per 

giocare con i suoi amici. Infatti 

Lucia e Splint andarono 

a lamentarsi con lui, perché 

non giocava più con loro, ma 

Pulcinello rispose che aveva 

tanto lavoro da fare perché 

voleva diventare un bravo 

wemmick. Un giorno però 

Alessandra Squillace 

M. Montessori 3^ B 

qualcuno cambiò le regole. 

Era la moglie del sindaco, che 

salita sulla montagna di scatole 

e palloni, che era riuscita a 

collezionare, radunò tutti per 

fare un discorso: “Sentite! 

Queste sono le nuove regole. 

Bisogna salire sulla montagna 

che ognuno costruirà con le 

proprie scatole e con i palloni. 

Chi salirà più in alto, 

sarà un bravo wemmick “. 

Pulcinello, che era piccolino, 

cominciò a salire, ma un po’ 

per la stanchezza, un po’ perché 

non ce la faceva a portare 

tutte le scatole e i palloni, 

dondolando ruzzolò e finì nella 

casa di Eli, il creatore degli 

wemmicks. Eli gli chiede 

cosa stesse facendo e quando 

Pulcinello glielo spiega lo fa 

affacciare alla finestra dicendogli: 

“Guarda, secondo te, 

il tuo popolo è felice?” Pulcinello 

risponde di no, ed Eli 

continuò : “ Secondo te, io ho 

creato gli wemmicks perchè 

facciano tutto questo?” “No” 

rispose Pulcinello sconsolato. 

Eli allora concluse “Non è 

importante quello che si ha, 

ma quello che si è!” Eli fece 

restare Pulcinello a casa sua a 

dormire su un letto di paglia. 

Ludovica Balzano 


Alì Babà 

Martedì 27 novembre, 

la mia 

classe è andata 

in biblioteca. Lì ci 

aspettava la principessa 

che ci ha letto la storia 

di “Alì Babà”. La storia 

racconta di un povero 

boscaiolo che per caso 

scovò la caverna dei 

quaranta ladroni. Dopo 

la scoperta accaddero 

molte cose brutte. Il 

fratello di Alì Babà curioso 

di vedere la caverna, 

che era piena d’oro, 

ci rimase dentro e scoperto 

dai ladroni lo uccisero. 

Allora Alì, per 

vendicare il fratello, insieme 

alla schiava Morgiana, 

escogitarono un 

piano ingegnoso, così 

riuscirono a uccidere 

tutti i quaranta ladroni. 

All’inizio mi è sembrata 

una storia molto tragica 

perché uccidevano tutti, 

ma alla fine è apparsa 

eroica perché Morgana 

e Alì Babà hanno avuto 

il coraggio di vendicare 

il fratello e concludere 

la storia con un lieto 

fine. 

Delia D’Amico 

M. Montessori 3^ B 

C’erano due fratelli, 

uno era ricco perché 

aveva sposato 

una donna ricca. L’altro 

fratello, che si chiamava 

Alì Babà, sposò una donna 

povera. Alì Babà prese 

i suoi tre muli e partì. 

All’improvviso quaranta 

ladroni arrivarono in città, 

Alì Babà si nascose 

su un albero per spiarli. I 

quaranta ladroni salirono 

su una montagna, arrivati 

davanti a una grotta con 

una grossa pietra davanti 

che chiudeva l’entrata. Il 

capo disse:” Sesamo apriti!” 

La roccia si spostò, 

così i quaranta ladroni entrarono. 

Una volta finito 

richiusero la grotta dicendo: 

” Sesamo chiuditi!” 

Alì Babà usando le parole 

magiche entrò nella grotta 

dove trovò un tesoro. 

Rubò delle monete e andò 

via. Una volta a casa mostrò 

le monete alla moglie, 

la quale chiese in prestito 

una bilancia dalla cognata 

per pesarle. Ma la cognata 

che aveva unto la 

bilancia trovò una moneta 

attaccata all’olio e mandò 

suo marito a parlare con 

Alì Babà, il quale raccontò 

tutto a suo fratello. An- 

13 

Antonio Manna 


che il fratello volle andare 

alla grotta, prese i tesori, 

ma dimenticò la parola 

magica, così i ladroni lo 

trovarono nella grotta e 

l’uccisero. Alì Babà andò 

a cercare il fratello e riportò 

il cadavere a casa. 

Disse a sua cognata e a 

sua moglie di tenere segreta 

la morte dell’uomo. 

Anche il sarto che cucì il 

vestito per il morto venne 

bendato per non fargli 

riconoscere il morto. 

I ladroni non trovando il 

corpo capirono che erano 

stati scoperti. Così il loro 

capo mandò un uomo 

in paese che scoprì dove 

abitava il morto e segnò la 

casa con una x. La schiava 

di Alì Babà per confondere 

i ladri fece una x su 

tutte le case. La missione 

fallì, così il ladrone fu ucciso 

e ne mandarono un 

altro. Anche questo trovò 

la casa e fece una x e di 

nuovo la schiava aggiunse 

x a tutte le case. Il capo 

dei ladroni uccise l’uomo 

e scese in paese con tutti i 

suoi uomini nascosti in dei 

vasi. Andò da Alì Babà, ma 

la schiava capì che il suo padrone 

era in pericolo. Versò 

dell’olio bollente nei vasi 

uccidendo i ladroni e poi pugnalò 

il loro capo. Alì Babà 

per gratitudine fece sposar 

la schiava a suo figlio. 

Francesco Casillo 

M. Montessori 3 B

14 nformazione 


dalla 

Calabria 

Auguri del Presidente 

del Parlamento Europeo 

R 

ossano. L’ i d e a d i 

organizzare e convincere 

il territorio 

a condividere, senza 

municipalismi, eventi 

itineranti, coinvolgendo 

a l l o s t e s s o m o d o e c o n 

eguali importanza ed att 

e n z i o n e , t u t t i i c o m u n i 

e l e c i t t à , d i p i c c o l e o 

g r a n d i d i m e n s i o n i , è s t a t a 

intuizione, oltre che concreto 

impegno, dei quali 

“Otto Torri sullo Jonio” 

c o n t i n u a a d a n d a r e f i e r a . 

S o p r a t t u t t o a l l a l u c e d e i 

risultati, di quanto organizzato, 

a Rossano e nel 

t e r r i t o r i o , c o n s u c c e s s o 

in oltre dieci anni di impegno 

sociale e –ovviam 

e n t e , n o n u l t i m o - a l l a 

l u c e d e i r i c o n o s c i m e n t i 

p r e s t i g i o s i e d a u t o r e v o l i 

c h e , p r o p r i o p e r q u e s t a 

vocazione costante e mai 

t r a d i t a , “ O t t o To r r i s u l l o 

Jonio” continua a ricev 

e r e . Tr a q u e s t i , o g g i , c i 

piace sottolinearne almeno 

due. Quello del Pres 

i d e n t e d e l P a r l a m e n t o 

Europeo, Hans-Gert PÖttering, 

che in una nuova 

lettera destinata nei giorn 

i s c o r s i a l P r e s i d e n t e 

di 8TJ Lenin Montesanto, 

augura ogni successo 

al 9 Maggio regionale 

di Cariati. E quello dell 

a P r e f e t t u r a d i C o s e n z a , 

alla quale ribadiamo anche 

in questa occasione, 

s t i m a e g r a t i t u d i n e p e r 

l a s e n s i b i l i t à c h e n o n f a 

m a i m a n c a r e r i s p e t t o a l l e 

iniziative co-organizzat 

e i n s t r e t t a s i n e rg i a c o n 

l e i s t i t u z i o n i l o c a l i e l e 

forze dell’ordine. Il Pref 

e t t o d i C o s e n z a , D o t t . 

Pietro Lisi, ha infatti ann 

u n c i a t o u ff i c i a l m e n t e l a 

propria personale partecipazione 

all’unico event 

o t e r r i t o r i a l e d e l l a 7 ° 

Hans-Gert Pottering 

I Regionale 

Edizione regionale della 

Giornata dell’Europa, in 

programma per il pross 

i m o Ve n e r d ì 9 M a g g i o , 

a Cariati. Confermando, 

per altro, un indirizzo 

già dimostrato per le 

p a s s a t e e d i z i o n i r e g i o n a l i 

d e l l ’ e v e n t o d e d i c a t o a l l a 

commemorazione europea 

della Dichiarazione Schuman. 

Tra i numerosi int 

e r v e n t i p r e v i s t i , d o c e n t i 

universitari, rappresentanti 

delle forze dell’ord 

i n e e d e l l e i s t i t u z i o n i , 

ha inoltre confermato la 

s u a p r e s e n z a , p e r s o n a l e 

m a a n c h e e s o p r a t t u t t o d i 

natura simbolica, l’Avv. 

Gianluca Gallo, Sindac 

o d e l l a C i t t à d i C a s s a n o 

a l l o I o n i o c h e , n e l 2 0 0 7 , 

ha ospitato presso prop 

r i o p r e s t i g i o s o i l Te a t r o 

C o m u n a l e l a 6 ° E d i z i o n e 

r e g i o n a l e d e l 9 M a g g i o . 

A l S i n d a c o G a l l o , “ O t t o 

Torri sullo Jonio”, rinn 

o v a i l g r a z i e e l a s t i m a 

per scelte che conferman 

o , e v i d e n t e m e n t e , q u e l l a 

genuina ed autentica inc 

l i n a z i o n e d e l l a C i t t à d i 

Cassano e dei suoi ammin 

i s t r a t o r i a c o n d i v i d e r e , 

c o l t e r r i t o r i o , i n i z i a t i v e 

ed obiettivi. E’ con ques 

t a s i n c e r a f i l o s o f i a , i n 

s p i r i t o d i c o n d i v i s i o n e e 

collaborazione inter-terr 

i t o r i a l e , c h e r i t e n i a m o , 

q u i n d i , d i p o t e r r i v o l g e r e 

un nuovo invito pubblico 

a l S i n d a c o d i R o s s a n o , 

P r o f . F r a n c e s c o F i l a r e t o , 

ad essere nostro gradito 

ospite, assieme agli altri 

Sindaci delle province 

di Cosenza e Crotone, 

a l m o m e n t o s o l e n n e e d 

ufficiale di commemor 

a z i o n e r e g i o n a l e d e l l a 

D i c h i a r a z i o n e S c h u m a n , 

i n p r o g r a m m a d a l 2 0 0 7 a 

Cariati. 

La Corte di Cassazione dispone 

il dissequestro dei cantieri della 

diga sull’Esaro 

Diga sull’Esaro 

La II Sezione della Corte di 

Cassazione (relatore il Consigliere 

Piercamillo Davigo) 

ha dichiarato inammissibili i 

ricorsi interposti dalla Procura di 

Castrovillari avverso le due ordinanze 

del Tribunale di Cosenza 

che avevano parzialmente accolto 

i ricorsi presentati dalla Regione 

Calabria (patrocinata dall’Avvocatura 

regionale), dalla Sorical e 

da alcuni degli indagati, avverso 

i decreti di sequestro probatorio 

e preven-tivo del cantiere della 

Diga sull’Esaro, della diga stessa 

e della documentazione (progetti, 

atti amministrativi, atti negoziali) 

Reggio Calabria. “La drammatica 

situazione finanziaria 

della sanità regionale rischia 

seriamente di compromettere i livelli 

essenziali di assistenza, impedendo 

l’erogazione delle prestazioni indispensabili 

a soddisfare i bisogni di 

salute dei cittadini calabresi”. E’ 

quanto afferma il consigliere regionale 

di Forza Italia, Alessandro Nicolò, 

il quale sottolinea “le gravissime 

responsabilità della Giunta di centro 

sinistra, assolutamente incapace, al 

momento, di predisporre un Piano di 

rientro dal deficit finanziario relativo 

alla sanità”. “Purtroppo, l’ingente disavanzo 

riguardante la spesa sanitaria 

non può che ripercuotersi negativamente 

anche sulla condizione delle 

cliniche private e dei laboratori di 

analisi accreditati. Le strutture private 

- prosegue Nicolò- non solo hanno 

dovuto subire l’anno precedente una 

drastica riduzione del budget inerente 

il sistema di accreditamento e di rimborso 

dei servizi e delle prestazioni 

specialistiche rese, con conseguente 

abbattimento delle tariffe, ma ad 

oggi lamentano gravissimi ritardi 

nel rimborso dei crediti maturati nei 

confronti delle competenti Aziende 

Sanitarie Locali ( oggi ASP)”. “Il 

correlata a tale opera. La Corte ha 

accolto, per contro, i ricorsi proposti 

dalla Regione (anche in questo 

caso patrocinata dall’Avvocatura 

regionale), dalla Sorical e da 

alcuni degli indagati avverso le 

medesime ordinanze, annullando, 

senza rinvio, le ordinanze stesse 

ed i provvedimenti di sequestro, 

e disponendo l’immediata restituzione 

di quanto illegittimamente 

sequestrato ai soggetti detentori. 

Occorre sottolineare, quindi, il legittimo 

orgoglio di tutti i soggetti 

coinvolti per aver visto certificare 

dalla Suprema Corte l’assoluta 

correttezza, sia dei comportamen- 

ti tenuti, che delle tesi giuridiche 

poste a fondamento dei comportamenti 

stessi. Da evidenziare anche 

che solo la determinazione dei 

soggetti, pubblici e privati, coinvolti 

nella vicenda, a perseguire 

tempestivamente, e sino in fondo, 

la tutela delle proprie posizioni 

giuridiche, abbia consentito di 

sgombrare il campo da qualunque 

dubbio sulla liceità di atti e comportamenti 

assunti nel corso della 

vicenda, spianando finalmente la 

strada verso una sollecita realizzazione 

dell’opera, da considerarsi 

strategica per l’intera Regione. 

Sanità drammatica situazione 

ruolo svolto dalla sanità privata è di 

primaria importanza, poiché la relativa 

offerta consente di integrare in 

modo efficace ed efficiente quella dei 

presidi ospedalieri pubblici – rilancia 

il rappresentante di Forza Italia-. 

Pertanto, è necessario che la Regione 

provveda a soddisfare i crediti milionari 

vantati dalla strutture private, 

la cui attività è indispensabile per 

garantire livelli di qualità nell’erogazione 

dei servizi sanitari. Il rinnovato 

rapporto tra pubblico e privato deve 

basarsi sulla capacità di fare sistema, 

garantendo l’efficacia e l’efficienza 

delle prestazioni, nonché la sostenibilità 

della spesa. Indubbiamente, il miglior 

utilizzo delle risorse finanziarie 

deve pur sempre avvenire nel rispetto 

di una programmazione dell’offerta 

sanitaria, che stabilisca gli ambiti 

d’intervento finanziabili. La razionalizzazione 

della spesa sanitaria non 

può avvenire a discapito dei diritti 

delle cliniche private, che in alcune 

zone della nostra Regione forniscono 

servizi importanti. La diminuzione 

dell’offerta sanitaria privata- fa presente 

ancora Nicolò- determinerebbe 

un incremento notevole del fabbisogno 

sugli ospedali pubblici, aggravando 

ulteriormente la pesante si- 

Nicolò Alessandro 

tuazione del bilancio regionale”. Il 

consigliere regionale di Forza Italia 

conclude così: “L’adozione del Piano 

di rientro del deficit sanitario costituisce 

un presupposto imprescindibile al 

fine di consentire alla Regione di sanare 

le innumerevoli inadempienze 

verso i laboratori e le cliniche private 

e di evitare il ricorso da parte 

del Governo a misure straordinarie, 

quali le aliquote fiscali oltre il massimo 

per coprire il disavanzo o il 

commissariamento”.


dalla 

Calabria 

Incontro con il 

prefetto di Reggio 

Isola Capo Rizzuto. Con una 

missiva indirizzata al prefetto di 

Reggio Calabria, il Coordinatore 

Regionale delle Misericordie della 

Calabria Leonardo Sacco, chiede 

un incontro per discutere degli atti 

intimidatori perpetrati a danno della 

Confraternita della Misericordia 

di Reggio Calabria da parte di altre 

associazioni e dipendenti di agenzie 

funebri. “Il clima di paura che ormai 

da tempo si è creato nell’ambito della 

gestione di servizi che i volontari 

della Misericordia reggina svolgono 

presso gli Ospedali Riuniti di Reggio 

e al Suem 118 – spiega Sacco 

– non consente agli stessi di operare 

in condizioni di sicurezza tali da 

poter portare a termine nello spirito 

del volontariato, le attività preposte a 

seguito di convenzioni regolarmente 

ottenute con gli Enti. E’ molto grave 

quello che sta accadendo ai volontari 

di Reggio, i quali quotidianamente 

si ritrovano ad essere non solo minacciati 

e aggrediti, ma ostacolati 

continuamente nella loro opera con 

azioni che tendono a destabilizzare 

l’immagine della confraternita, sostituendosi 

alla stessa nell’effettuazione 

di interventi già concordati 

con la popolazione e che ha co- 

Francesco Mugolino Prefetto Reggio Calabria 

Gioisa Jonica. Il 25 

aprile 2008, in occasione 

della Festa della 

Liberazione - 63° anniversario 

- il Comune di Reggio 

Emilia, depositario del Primo 

Tricolore (che viene assegnato 

a realtà che si sono distinte 

nell’impegno per l’affermazione 

di diritti costituzionali 

di democrazia e libertà), ha 

consegnato al Presidente del 

Goel - Consorzio Sociale della 

Locride - copia autentica del- 

Calabria 

I R 

nformazione egionale 

stretto il consiglio direttivo mezzo 

stampa, a provvedere alla diffida 

sia di associazioni che di agenzie 

funebri, all’utilizzo del nome della 

Misericordia, per lo svolgimento di 

servizi”. A questo proposito, Sacco 

in qualità di Consigliere Nazionale 

di Presidenza della Confederazione, 

ha anticipato che porterà questa situazione 

all’attenzione del Consiglio 

di Presidenza, “in quanto – come ha 

precisato – una delle missioni che il 

movimento delle Misericordie porta 

avanti, è proprio quella di ostacolare 

e combattere l’illegalità in tutte 

le sue forme. Prenderemo provvedimenti 

e non ci lasceremo intimidire, 

continuando la nostra opera di 

volontariato nello spirito di civiltà 

che da sempre ci contraddistingue, 

basato sulla solidarietà, sulla pace e 

la condivisione”. 

Piazza del Popolo,1 

88841 Isola di Capo Rizzuto (Kr) 

Tel. 0962/791307 

Fax 0962/791307 

e-mail: 

ufficiostampa@misericordiaicr.it 

sito internet: 

www.misericordiaicr.it 

la bandiera storica nazionale, 

per le iniziative e le finalità di 

carattere sociale, etico e civile 

perseguite, ritenute di rilievo 

nazionale. Il Comune di Reggio 

Emilia ha aderito, con delibera 

della giunta comunale, 

all’appello “contro la ‘ndrangheta 

e le massonerie deviate, 

per la democrazia e il bene comune”, 

lanciato dal Goel, da 

Calabria Welfare (Consorzio 

regionale della cooperazione 

sociale) e da Comunità Libere 

Cariati. Una delegazione 

comunale ha fatto tappa, 

a Fellbach, in Germania, 

per festeggiare i 40 anni di una 

delle Associazioni di calabresi, 

con alta percentuale di iscritti 

nostri concittadini. A Fellbach 

l’Amministrazione Comunale 

torna dopo aver portato, l’anno 

scorso, la statua di San Cataldo, 

icona principe dell’identità 

religiosa cariatese. Si tratta di 

un evento speciale per quello 

che ormai è diventato appuntamento 

atteso da chi, da Cariati, 

è emigrato senza recidere mai 

i legami con le proprie origini 

e da chi, nella propria terra, ha 

deciso di rimanere. L’Amministrazione 

Comunale ha meno di 

due anni e fra le varie priorità 

affrontate c’è quella di una politica 

di attenzione ai Cariatesi 

nel mondo. Fra le varie cose 

già messe in atto, ricordiamo 

l’istituzione di un numero verde 

che consente a tutti i cittadini, 

anche all’estero, di restare 

facilmente in contatto con il 

Comune, per ogni esigenza. Le 

programmazioni culturali hanno 

sempre avuto e continuano 

ad avere, come tema fondamentale 

“l’identità e la memoria”, 

con una proposta poliedrica sui 

vari temi della tradizione. La 

seconda edizione della passata 

programmazione estiva, con 

lo straordinario apporto delle 

nostre associazioni culturali, 

è stata impreziosita da mostre 

di coperte al telaio tradizionale 

cariatese, esposizione e 

laboratorio del nostro maestro 

vasaio, sagre dei prodotti della 

peculiarità gastronomica e poi 

i caffè letterari nel Centro Storico 

che hanno fatto conoscere, 

ai tanti spettatori, esponenti 

qualificatissimi della letteratura 

calabrese e nazionale come 

Carmine Abate (autore di molte 

opere ispirate alle tematiche 

migratorie in Germania), Vito 

Teti (docente Unical e studioso 

appassionato e raffinato dei 

luoghi abbandonati), il poeta 

Foto storica di Fellbach 

15 

Guardiamo al mediterraneo con occhio privilegiato 

Ritorno a Fellbach per 

la città della tarantella 

Perri: investiamo sui cariatesi nel mondo 

Dante Maffia e poi i nostri storici 

locali (Franco Liguori), la 

giornalista Assunta Scorpiniti 

per non parlare delle prestigiosissime 

presenze di livello 

mondiale come Matvejevic, 

Gudzevic, Hirschmann, Maram 

aal Massri, Mohammed Bennis, 

a completamento di una proposta 

che guarda al Mediterraneo 

con occhio privilegiato. E poi 

ancora identità e memoria nella 

rassegna di musica etnica sul 

Lungomare cittadino, davanti a 

migliaia di spettatori, con i suoni 

della nostra tradizione: dalla 

chitarra battente alla zampogna 

alla tarantella. Senza dimenticare 

la presentazione dei 

vecchi suonatori della musica 

regionale (Turuzzu Cariati, I 

cugini Nigro, etc) presentati 

da Antonello Ricci etnomusicologo, 

Docente alla Sapienza 

di Roma. Ancora identità e 

memoria anche nelle proposte 

culturali del Natale (musica 

popolare, le nenie delle nostre 

nonne, i bracieri in strada con 

musica e vino, etc.). Il teatro 

in piazza, quello popolare in 

particolare. Su tutti gli eventi 

legati a questo tema, degno di 

nota è la “festa delle radici” riservata 

interamente ai Cariate- 

si nel mondo, con l’esibizione 

artistica di numerosi emigrati, 

protagonisti e non spettatori. 

Abbiamo portato a Fellbach 

l’icona principe dell’identità 

religiosa cariatese, la Statua di 

San Cataldo. Per la prima volta 

nella storia di Cariati abbiamo 

istituito la rappresentanza 

della Consulta in terra tedesca 

e questa estate celebreremo il 

terzo consiglio comunale aperto 

sull’emigrazione e le sue 

problematiche. Nel prossimo 

mese di Agosto, infine, il nostro 

Centro Storico ospiterà, 

nell’ambito del Meeting Euromediterraneo 

– VII Edizione, 

40 studenti universitari, europei 

ed euromediterranei, offrendo 

loro la possibilità, oltre che di 

conoscere il territorio da Sibari 

a Crotone, anche di partecipare 

ad una Scuola Estiva in Management 

delle Tradizioni Popolari, 

Religiose e dell’Identità. 

Abbiamo già coinvolto docenti 

universitari e rappresentanti 

delle eccellenze imprenditoriali 

calabresi. L’Amministrazione 

Comunale, a tal proposito, ha 

deciso di riservare cinque posti, 

dei quaranta disponibili, agli 

studenti di origine cariatese che 

vivono in Germania. 

I partigiani della legalità di oggi 

(rete non violenta a difesa di 

chi viene attaccato dai poteri 

anti-democratici e/o violenti), 

sfociato nella grande manifestazione 

nazionale del 1 marzo 

scorso a Locri, sostenuta dagli 

Enti e dalle organizzazioni nazionali 

e regionali che hanno 

sottoscritto l’appello, costituendo 

una grande Alleanza 

sottoscritta da centinaia di 

enti e migliaia di persone in 

tutta Italia. Nell’ occasione, 

il sindaco di Reggio Emilia, 

Graziano Delrio, ha affermato: 

“Sono loro, oggi, i partigiani 

della libertà e della legalità”. 

Nella delibera di adesione la 

giunta di Reggio Emilia condivide 

“l’impegno a contrastare 

in ogni modo l’azione delle 

mafie e dei poteri occulti, a di- 

fendere le vittime 

della ‘ndrangheta 

e delle massonerie 

deviate, 

a operare per 

favorire forme 

di mutualismo 

economico”. In 

particolare ha ricordato 

l’opera a 

suo tempo svolta 

da monsignor 

Bregantini e 

“l’azione di questo 

movimento 

di persone, famiglie, 

imprese, per 

l’affermazione di 

fondamentali diritticostituzionali 

di democrazia, 

libertà”. 

Graziano Del Rio - sindaco Reggio Emilia



dalla 

Calabria 

Riflessioni 

politiche 

Castrovillari. La vittoria 

del PDL induce a riflettere 

non solo il PD ma 

tutto il centrosinistra e, più in 

particolare, la “sinistra storica” 

composta da socialisti e comunisti 

di prima e seconda generazione, 

cui, in tempi più recenti, 

si sono aggiunti gli ambientalisti 

nella fattispecie dei verdi ed i 

radicali che , fuori dallo schema 

rigoroso di destra-sinistra, portano 

avanti da più di trent’anni 

battaglie ideali di emancipazione. 

Tutte queste forze sono 

state schiacciate dal PDL; alcune 

come la sinistra estrema, 

addirittura cancellate dall’assetto 

parlamentare. Il dato che 

emerge da queste elezioni politiche 

è che il PDL ha preso 

meno voti che nelle del 2006; è 

inquietante, invece, ed al tempo 

stesso significativo per il popolo 

di sinistra, la constatazione 

che la Lega ha contribuito alla 

vittoria del PDL in maniera determinante. 

Quel che inquieta il 

popolo di sinistra è il fatto che 

nella “rossa” Emilia Romagna 

la Lega si è attestata sul 7% ed 

ancora più inquietante è l’aver 

trovato consenso ed elettori nella 

classe operaia:”i lavoratori” 

di marxiana memoria. Lo stessso 

dicasi nelle zone industriali 

della Lombardia e del Nord-est, 

in cui il movimento di Bossi ha 

legato insieme imprenditori ed 

operai delle piccole e medie imprese. 

Anche al Sud il fenomeno 

ha dello straordinario se si 

pensa che in Sicilia la Lega ha 

eletto una senatrice che di me- 

Castello di Castrovillari 

I Regionale 

stiere, si badi bene, è una addetta 

alla pesca, attività prevalente 

dell’isola di Lampedusa. Cosa 

è successo alla sinistra? Uno 

degli effetti più vistosi della 

globalizzazione è la dilatazione 

degli spazi entro cui si muovono 

merci ed individui. Viviamo 

nel villaggio globale di internet 

che ci dà l’illusione “virtuale” 

di poter essere sempre dovunque. 

Il rischio di tutto questo e 

che si perdono via via i contatti 

con la realtà, con la propria 

realtà, con il vissuto quotidiano 

proprio e di chi ci sta vicino. E’ 

quello che stà accadendo. Paradossalmente 

ciò che avrebbe 

dovuto unire, divide ed estranea 

l’individuo dal suo contesto familiare 

e sociale. Per contrasto, 

i grandi flussi migratori di questi 

ultimi anni a cui, soprattutto 

nelle grandi realtà del Paese, 

pongono grandi problemi dalla 

integrazione di questa massa 

di individui che hanno fatto 

balzare in avanti la domanda di 

casa, servizi e lavoro con ritmi 

frenetici che ci hanno trovato 

spiegabilmente impreparati 

e che hanno fatto esplodere il 

problema più grosso di tutti che 

è quello della sicurezza. Quanto 

alle merci di consumo, ci stiamo 

rendendo conto che non è vero 

che il mercatismo mette tutto 

alla portata di tutti perché cresciuta 

la domanda di beni anche 

primari e questo ha depresso 

l’offerta, facendo aumentare i 

prezzi unitamente a cause congiunturali, 

come il rincaro del 

petrolio, e strutturali, come la 

Ascoltare per decidere 

Crotone- Piazza Pitagora 

Crotone. E’ questo lo slogan 

scelto dall’amministrazione 

provinciale di Crotone 

per annunciare l’intenzione di 

procedere, a partire dal 20 aprile 

p.v, ad una accurata indagine 

sul livello di soddisfazione degli 

utenti sui propri servizi. Il progetto 

rientra fra gli assi portanti del 

Piano di miglioramento predisposto 

dal Direttore Generale, Angelo 

Maria Manna ed approvato 

con delibera di Giunta n. 435 del 

05.12.2007 . In questa prima fase 

l’attenzione sarà dedicata alla fase 

dell’ascolto sia dell’utenza esterna 

all’Ente che interna, nonché da 

un approfondita analisi del clima 

di benessere organizzativo percepito 

all’interno dell’Amministrazione, 

nella convinzione che nessuna 

strategia di miglioramento 

organizzativo e gestionale possa 

prescindere da un attenta verifica 

dei livelli percepiti di qualità 

erogata. “Lo slogan scelto non è 

fine a se stesso poiché - spiega il 

Presidente dell’ente intermedio 

Sergio Iritale - ascoltare gli utenti 

permette all’ amministrazione di 

penuria di fonti energetiche. 

Riepilogando: casa, lavoro, sicurezza 

e povertà di ritorno di 

chi fino a qualche anno fa stava 

“benino” e pensava che i figli 

sarebbero stati 

“meglio” (fenomeno 

questo che 

fu tipico dei mitici 

anni 60 e del 

ventennio che seguì, 

mentre oggi è 

tutto il contrario). 

Stiamo vivendo 

anni difficili ed altri 

ne verranno. Il 

bilancio pubblico 

è sempre più stentato 

e più magri i 

trasferimenti agli 

Enti locali con il 

risultato di veder 

diminuire quantità 

e qualità dei 

servizi: dai trasporti 

alla scuola 

alla sanità con un 

livellamento in 

basso che rischia 

di compromettere 

le basi stesse del 

Welfare State. In 

situazioni di questo 

tipo, il cittadino 

vuole che la 

verificare se le proprie prestazioni 

sono gradite, di raccogliere informazioni 

utili per migliorare la 

qualità dei propri servizi, di dare 

voce ai diversi gruppi di interesse 

, acquisendo elementi indispensabili 

per la formazione delle decisioni 

e delle politiche pubbliche”. 

“Le attività di ascolto –prosegue 

il Presidente – rivestono un ruolo 

fondamentale per la capacità di 

governare un sistema complesso 

di risorse territoriali e di relazioni 

su più livelli perché permettono 

di acquisire, dai diversi attori 

sociali, le informazioni necessarie 

per l’elaborazione di precise linee 

di azioni capaci di assicurare 

un armonico sviluppo e la tutela 

degli interessi generali. “A tal 

fine- sottolinea il Direttore Generale 

Angelo Maria Manna- è 

importante che la Provincia rafforzi 

i canali e i servizi per la 

raccolta e gestione dei reclami, 

dei suggerimenti e delle proposte 

dell’utenza e svolga, in 

modo sistematico e attendibile, 

indagini per monitorare il grado 

di soddisfazione percepito sui 

politica gli stia vicino, gli faccia 

sentire con la sua presenza 

che si occupa dei suoi problemi. 

E’ la politica del territorio, 

a dispetto della globalizzazione, 

che si articola nell’insieme 

di tutte le varie comunità di cui 

si compone il nostro paese e si 

estende al continente europeo 

e, finalmente, diventa globalità 

comprensiva dei territori con 

le loro pecularietà ed identità. 

Si badi bene: questo non è un 

elogio del federalismo; al contrario, 

è il dovuto riconoscimento 

ai bisogni del popolo, 

come dicevamo una volta noi 

di sinistra. Nelle sezioni si accoglievano 

le persone, le loro 

necessità diventavano di tutti e 

per ciascuno si creava, e spesso 

si trovava, una soluzione decorosa. 

La gente che ci dava il suo 

consenso lo faceva perché sentiva 

protetta, difesa, sostenuta, 

capita. Dobbiamo ricominciare 

da qui: con donne e uomini capaci 

di riprendere il filo di un 

discorso che è quello di una 

grande sinistra unita. Il PD è la 

grossa novità di queste elezioni 

che ci hanno ormai consegnato 

al sistema bipolare e per farcela 

ha bisogno di “ iniezioni 

di liquidità”: i socialisti non 

propri servizi. Ma ciò non basta, 

per produrre, inoltre, effetti positivi 

sulla qualità dei servizi, le 

attività di ascolto devono essere 

richieste, condivise, concordate 

dal vertice dell’amministrazione 

e dalle diverse unità organizzative 

coinvolte. Ascoltare i cittadini 

e valutare la qualità dei servizi 

erogati non configura, infatti, 

un compito di natura ispettiva 

nei confronti dei colleghi, ma 

una opportunità per contribuire 

ad acquisire informazioni utili 

per migliorare i servizi e la soddisfazione 

degli utenti.” A tal 

proposito la Direzione Generale 

comunica che presso i seguenti 

uffici dell’amministrazione 

provinciale: centri per l’impiego, 

agricoltura, caccia e pesca, 

ufficio relazioni con il pubblico 

– front office -, a partire dal 20 

aprile e per le tre settimane successive, 

gli utenti potranno contribuire 

all’indagine, attraverso 

la compilazione di questionari, 

anonimi, che verranno consegnati 

con cortesia dal personale 

dipendente. 

possono abdicare a centoventi 

anni di storia parlamentare e 

possono dare il loro contributo 

per la costruzione di un grande 

partito riformista, d’altro 

canto la Sinistra alternativa 

deve ritrovare il suo posto in 

Parlamento per il bene della 

Democrazia. E’ cominciata 

una nuova Era ed indietro 

non si torna. Dobbiamo 

accettare la sfida ed andare 

avanti, non dimenticando le 

nostre opinioni movimentiste 

di popolo della sinistra 

ed adattando la nostra azione 

politica alla realtà del nostro 

territorio, stando vicini 

alla nostra gente. Anche qui, 

da noi, nel Pollino le antiche 

povertà si sommano a quelle 

nuove, che costringono i nostri 

giovani con tanto di laurea 

e diploma ad emigrare, 

svuotandoci delle risorse e 

facendoci diventare sempre 

più un Paese di vecchi. Per 

tutto questo, il mio appello 

è rivolto a tutti coloro che si 

sentono un cuore “ di Sinistra” 

per ragionare insieme 

e cercare una strada comune. 

Solo così allontaneremo 

l’anti- politica. Marisa Urso 

Consigliere comunale


dalla 

Calabria 

Sarà ampliata 

la strada per 

Capocolonna 

Crotone. L’assessorato 

ai 

Lavori Pubblici 

della Regione 

Calabria ci ha dato, 

mediante nota che si 

allega, comunicazione 

dell’avvenuta acquisizione 

ufficiale della 

nostra richiesta di finanziamento 

del progetto 

di ampliamento, 

ammodernamento e 

riqualificazione della 

strada che dal cimitero 

conduce alla zona cosiddetta 

Casarossa. 

È l’esito di un fitto 

rapporto della nostra 

Amministrazione con 

quella regionale e, 

nella fattispecie, con 

l’assessore ai LL.PP., 

Luigi Incarnato, che ha 

manifestato puntuale 

sensibilità verso una serie di nostre 

proposte, riconducibili ad esigenze 

infrastrutturali irrinunciabili 

per lo sviluppo del territorio 

crotonese, sovente discriminato 

anche in questa specifica materia. 

Divulgheremo, appena acquisitane 

l’ufficialità, gli altri investimenti 

che saranno effettuati diffusamente 

in tutta la provincia in 

virtù di questa intensa e proficua 

relazione interistituzionale. 

Un ringraziamento convinto va 

espresso all’on Francesco Sulla 

che sta autorevolmente mediando 

i nostri incontri con la Giunta 

regionale. 

Nel caso specifico, si tratta del 

riconoscimento di un finanziamento 

di circa 2 milioni e mezzo 

di euro, rinvenenti dai “residui” 

dell’ “APQ Infrastrutture” e che, 

senza il nostro impegno, con seria 

probabilità sarebbero stati 

destinati ai territori calabresi che 

vantano maggior peso politico 

del nostro. 

Abbiamo richiesto questo specifico 

finanziamento, prevedibilmente 

in grado di permettere 

almeno l’attuazione di un lotto 

funzionale del relativo progetto 

integrale di cui dispone l’Amministrazione 

comunale, come ci è 

stato confermato da parte del sindaco, 

naturalmente compiaciuto 

della nostra iniziativa. 

Nei prossimi giorni, il nostro 

ufficio provvederà, unitamente 

a quello del Comune capoluogo, 

alla compilazione della scheda 

tecnica contenuta nella comunicazione 

pervenutaci da parte del 

competente assessorato regionale. 

Siamo, dunque, particolarmente 

lieti di diffondere la noti- 

Lungomare di Crotone 

I R 


zia nella piena consapevolezza 

che l’intervento in oggetto, insieme 

ad altri che stanno per interessare 

la zona costiera della 

nostra città da parte dell’Amministrazione 

locale, contribuirà a 

dotarla di un autentico sistema 

viario, indispensabile per favorirne 

condizioni di sicurezza e 

di sviluppo turistico, oltre che 

per promuoverne una decongestione 

automobilistica, ormai 

ineludibile. 

Catanzaro. la societa’ italiana 

ha bisogno del socialismo 

ma la cultura socialista si 

puo’ benissimo affermare anche 

all’interno di un grande contenitore 

riformista quale e’ il partito democratico. 

in calabria potrebbe essere 

possibile realizzare un partito federato 

con dentro i socialisti. Ad affermarlo 

e’ il Segretario generale della 

UIL Calabria, nonche’ componente 

dell’Assemblea nazionale del PD, 

Roberto Castagna, il quale si rivolge 

ai compagni del PS invitandoli 

a riflettere sul futuro del socialismo 

calabrese evitando i rancori 

e i pregiudizi ma guardando oltre. 

All’indomani del voto,concordo con 

quanti sostengono che VELTRONI 

ha dimostrato poca attenzione alla 

questione socialista e BOSELLI 

ha decretato la fine di una gloriosa 

storia con una scelta di puro “suicidio 

politico” tuttavia cio’ che non 

si puo’ fare e’ reagire emotivamente 

compromettendo un patrimonio, 

particolarmente in Calabria, che 

va capitalizzato in direzione di un 

rilancio della cultura socialista e a 

favore di una politica di sviluppo e 

Cariati. Appresa la notizia 

del vile gesto perpetrato 

ai danni dell’Avv. Alfonso 

Cosentino, vittima di danneggiamenti 

materiali alla propria 

struttura turistica misti a messaggi 

di evidente inciviltà, esprimo 

all’uomo, all’imprenditore ed al 

consigliere comunale tutta la solidarietà, 

mia personale e dell’intera 

Amministrazione Comunale 

di Cariati. Ancora una volta, purtroppo, 

siamo costretti a registrare 

episodi, ripetuti, di violenza ed 

arroganza che minano, sin dalle 

fondamenta, la convivenza pacifica 

e serena all’interno della nostra 

comunità. La frequenza con la 

quale si stanno verificando epi- 

Salerno. L’Anas ha aperto oggi al traffico il 

nuovo viadotto Sant’Onofrio 1 situato al 

km 65,200 della A3 Salerno-Reggio Calabria 

in corrispondenza dello svincolo di Petina, 

in provincia di Salerno. Il completamento della 

nuova opera, insieme all’apertura lo scorso venerdì 

18 aprile della canna nord della galleria 

Costa Incoronata, lunga 2 km, consente di dare 

continuità ad un tratto di 9 km completamente 

ammodernato a quattro corsie di marcia, all’interno 

del I macrolotto, tra Polla e Sicignano, ed 

agevola notevolmente la circolazione degli automobilisti 

anche in vista vdei prossimi ponti di 

primavera. L’apertura del nuovo viadotto a grandi 

luci, in acciaio a 7 campate, permette di eliminare 

un punto critico del percorso, rimuovendo 

una strettoia a doppio senso di circolazione. La 

nuova opera, che viene aperta in anticipo rispetto 

al cronoprogramma fissato per luglio, ha avuto un 

costo di circa 15 milioni di euro. 

Autostrada Salerno-Reggio Calabria 

17 

Vicini ad Alfonso Cosentino 

La dichiarazione del sindaco - Avv. Filippo Sero 

Occorre un grande contenitore riformista 

di rinascita della societa’ calabrese. 

Ai compagni che hanno, fino ad 

oggi, mantenuto un importante 

presidio socialista mi permetto di 

suggerire che, aldila’ dei passaggi 

obbligati che saranno tenuti a 

fare al loro interno e ai vari livelli, 

e’ necessario ripensare al modo e 

alla forma per portare avanti quella 

cultura socialista moderna di 

cui il paese e, maggiormente, la 

realta’ meridionale ha bisogno. 

Mi chiedo, per avere tentato, in questi 

ultimi anni, insieme a tanti compagni 

ad una impossibile ricomposizione 

dei socialisti in Calabria e 

in Italia, a cosa serve mantenere un 

presidio aldisotto dell’1% . Chiedo 

a quelli che oggi, anche a ragione, 

sono i piu’ irriducibili se e’ possibile 

continuare a polemizzare all’interno 

del centro sinistra e non pensare, invece, 

a costruire momenti programmatici 

unificanti evitando di porre 

la questione Partito come unico ed 

esclusivo argomento da affrontare. 

La Calabria, quella che aspira ad un 

futuro migliore, quella che combatte 

il malaffare, la mala politica, la 

cattiva gestione delle risorse, quella 

che guarda alle nuove generazioni 

non dimenticando la condizione di 

difficolta’ in cui vivono migliaia di 

famiglie, quella che vuole una classe 

dirigente onesta e intelligente ha bisogno 

anche, e sopratutto, delle idee 

e dei progetti socialisti e in questa 

Avv. Filippo sero 

sodi analoghi nel nostro territorio 

non fanno altro che innalzare il livello 

di preoccupazione e di allarme 

già lanciato nei mesi scorsi e 

Aperto il nuovo viadotto 

Sant’Onofrio 1 

direzione credo sia giusto lavorare. 

Per fare cio’ bisogna “scendere dal 

pero” e dialogare, al piu’ presto, 

con il PD cosentino e calabrese, e 

con le altre forze in campo, verificando 

le possibilita’ di un percorso 

unitario sulle diverse questioni 

che riguardano il superamento 

del precariato, lo sviluppo sociale 

ed economico, la nuova 

occupazione da offrire ai giovani, 

i progetti da cantierizzare 

e la buona spesa da avviare. 

Una forza che utilizza tutte le 

proprie energie solo ed esclusivamente 

per promuovere 

lotta politica nei confronti del 

Comune e della Regione senza 

attivare confronti di merito 

sui diversi problemi che vivono 

i calabresi rischia di apparire 

uno strumento di agitazione 

senza obiettivo e senza contenuti. 

Ai compagni che rimangono ancora 

legati ad una visione nostalgica 

del Partito dico che si puo’, 

e si deve, rimanere socialisti 

anche avviando un processo di 

ricomposizione e di rapporto positivo 

con il Partito Democratico 

magari costruendo, da subito, un 

percorso che prefiguri in Calabria 

la possibilita’, in una visione 

federata del PD, un Partito 

Democratico Calabrese in cui far 

convivere, a pieno titolo, l’espressione 

e la cultura del socialismo. 

nelle scorse settimane e del quale, 

come Amministrazione, continuiamo 

a farci interpreti per invocare 

maggiore attenzione, da parte 

di tutte le autorità competenti, 

rispetto alle esigenze di sicurezza 

e legalità dei nostri concittadini. 

Nel rinnovare i sentimenti di 

vicinanza ad Alfonso Cosentino 

ed ai suoi familiari, ribadendo la 

necessità che la comunità degli 

onesti faccia sempre e comunque 

fronte comune rispetto al dilagare 

della prepotenza delinquenziale, 

si esprime forte l’auspicio che i 

responsabili di simile imbarbarimento 

della vita civile a Cariati 

possano essere presto individuati 

ed assicurati alla giustizia. 

Questo non vuol dire arrendersi, 

ne’ rinnegare le proprie origini 

e la propria cultura al contrario 

vuole essere un modo intelligente 

e forte per radicare, in un grande 

contenitore riformista, ancora imperfetto, 

una storia e una cultura di 

grande spessore politico e sociale. 

Su queste basi credo che, in Calabria 

e nel Paese, sara’ possibile 

rilanciare il socialismo con le 

idee e i progetti di tanti protagonisti 

che ancora oggi, nel territorio, 

riescono a raccogliere consensi 

importanti per rafforzare l’unita’ 

del Paese e contribuire a realizzare 

una politica piu’ giusta verso il 

Mezzogiorno. 

Roberto Castagna segretario 

Uil Calabria


Marco Bertoncini 

INSERTO 

A cura di Antonio D’Ettoris 

Corriere Letterario 

Garibaldi. Uomo, politico, militare 

Una biografia di Aldo G. Ricci su uno dei più controversi personaggi dell’Ottocento 

Il titolo è una perfetta sintesi del 

libro: Obbedisco. Garibaldi eroe 

per scelta e per destino (Palombi 

Editori, pp. 208 con numerose 

ill., € 19). Una biografia, certo, ma 

altresì una panoramica sull’Italia 

dell’Ottocento. E anche una serie di 

testi e documenti, sovente inediti, 

insieme con un’ampia iconografia, 

scelta con felice adesione al clima 

dell’Unità nazionale. 

Autore dell’opera è Aldo G. Ricci, 

sovrintendente alla massima istituzione 

archivistica di casa nostra, 

cioè l’Archivio centrale dello Stato. 

A lui si debbono numerosi testi storici 

dedicati agli ultimi due secoli e 

la cura della fondamentale serie di 

verbali relativi alle sedute del Consiglio 

dei ministri, da Badoglio a 

De Gasperi. Lontano da qualsiasi 

intento di corriva divulgazione, il 

libro ha tuttavia il merito di unire 

il rigore scientifico alla ricchezza 

documentaria e alla chiarezza espositiva, 

così da risultare godibile e 

piacevole alla lettura. 

E’ un Garibaldi umano, quindi visto 

pure nei suoi rapporti familiari e 

amicali; è poi il Garibaldi politico, 

con le sue deficienze; e ovviamente 

il Garibaldi militare, con il carico 

incredibile della sua fama che l’ha 

reso un mito senza eguali nella nostra 

storia. E’ un Garibaldi sempre 

mosso da elevati ideali, capace di 

grandi gesti, pronto a sentimenti 

forti, nell’alleanza come nell’avversione. 

Con vivaci tocchi, Ricci 

ne dipinge un ritratto garbato, attento, 

non tacendo limiti ed errori, 

F. Tito Arlecchi 

Coerenza, complessità, 

creatività 

Di Renzo 

pp. 152 €. 14,00 

L’opera presenta – nella prima traduzione italiana 

con testo a fronte – una scelta di poesie di Rowan 

Williams, arcivescovo di Canterbury e primate della 

Comunione Anglicana. I temi affrontati dall’autore 

sono vari: la morte (in generale e in particolare 

– dei genitori, di cari amici, di grandi personaggi), 

Georges Minois 

Storia dell’avvenire 

Dedalo 

pp. 595 €. 33,00 

In una radura ai margini di una foresta rigogliosa, 

la giovane Penny e la madre Anne-Marie sono le 

proprietarie di una deliziosa pensione dove le protagoniste 

della grande letteratura, del mito e della 

fiaba trovano conforto dalle loro traversie. Madame 

Bovary, Rossella O’Hara e altre famose eroine si 

riposano e godono di questo ambiente familiare, 

ma altresì cogliendone quei grandi 

gesti che fecero di Garibaldi l’eroe 

per antonomasia, con una continuità 

popolare che arriva intatta sino 

alla metà del Novecento. Accanto, 

ecco alcune pagine scritte con l’animo 

freddo dello storico, però altresì 

con la passione dell’uomo ammirato 

per la grandezza di taluni eventi, 

in primis la Repubblica Romana 

del 1849, effimera quanto a durata, 

ma simbolica per i riferimenti che 

da un secolo e mezzo sollecita. Infine, 

l’attenzione ad aspetti che potrebbero 

apparire secondari, perfino 

superflui (è il caso delle vicende 

legate alla cremazione del cadavere 

di Garibaldi), ma che celano questioni, 

dibattiti, problemi. 

Garibaldi è uno dei personaggi 

storici che più ha attirato l’attenzione 

di storici, e poi di poeti, di scrittori, 

di registi… Perché un nuovo, 

dovremmo dire ennesimo, testo? 

Per due motivi. Il primo occasionale, 

derivato dalla scoperta di documenti 

inediti donati all’Archivio 

Centrale dagli eredi della famiglia 

Chambers, legata a Garibaldi da 

legami risorgimentali: documenti 

che illustrano bene le disillusioni 

dell’eroe dopo l’Unità. Il secondo 

motivo, più profondo, perché 

mi sembrava giusto spezzare una 

lancia, come si suol dire, a favore 

dell’uomo che più ha dato per 

l’Italia e che oggi viene attaccato 

da leghisti e neoborbonici con le 

accuse più inverosimili (schiavista, 

profittatore, rovina del Sud…) in un 

silenzio generale davvero ‘assordante’. 

Garibaldi in vita fu forse l’italiano 

più popolare. Da morto, di- 

La scienza moderna estrae dettagli 

misurabili con misurazioni ripetibili che 

non lasciano adito a incertezze, ma questa 

collezione di misure non dà la “costruzione 

logica del mondo”. L’uomo è infatti un animale 

semiotico e cerca nell’esperienza dei 

significati globali, non del tutto ripetibili, ma 

dipendenti dal contesto, dalle condizioni ambientali di luce e suoni o dal nostro 

umore, aggiungendo, con operazioni di feedback, delle variabili ulteriori 

pescate dal proprio bagaglio di memorie. 

Rowan Williams 

La dodicesima notte 

Ancora 

pp. 160 €. 13,00 

il ricordo di alcuni luoghi visitati a Gerusalemme, le impressioni suscitate da 

alcuni dipinti della tradizione pittorica dell’est europeo, il mondo celtico. 

Sin dalla preistoria l’uomo non ha mai smesso di 

voler conoscere il futuro e di inventare stratagemmi 

per tentare di controllarlo. Dai procedimenti 

divinatori inventati dai popoli dell’Antichità, ai 

metodi “scientifici” messi a punto dai futurologi di 

fine XX secolo, i mezzi per predire l’avvenire non 

si somigliano più molto. Ma ogni epoca ha avuto bisogno di fantasticare sul 

futuro, sia nel bene che nel male: ci sono stati i falsi profeti del Medioevo, 

gli astrologi rinascimentali, o ancora i veggenti del Grand Siècle. 

Eileen Favorite 

Il bosco delle storie 

perdute 

Elliot 

pp. 315 €. 17,50 

prima di rituffarsi nelle rispettive vicende verso un destino che incalza. 

venne un mito. Lei, giustamente, 

fissa un discrimine fra prima e 

seconda metà del secolo scorso. 

Oggi? 

Dopo la seconda guerra mondiale, 

il mito di Garibaldi, che fino ad 

allora si identificava con l’orgoglio 

nazionale, tende a diventare un rito 

per le ricorrenze, senza quel pathos 

che l’aveva caratterizzato in precedenza 

e che aveva fatto sì che tutte 

le parti politiche cercassero di impadronirsene. 

L’eroe per eccellenza 

non trova posto nell’Italia uscita 

con le ossa rotte dalla seconda guerra 

mondiale e che non riesce a ricostruire 

una forte identità nazionale 

intorno a valori condivisi. La figura 

di Garibaldi costringe gli italiani in 

qualche modo a guardarsi allo specchio 

e la maggior parte preferisce 

non farlo per non prendere coscienza 

dello stato di decadenza in cui si 

trova il Paese. 

Eroe, sì, senza dubbio. Perché 

“per scelta”? 

Come scrive nelle sue Memorie, 

Garibaldi fin da giovane ha scelto la 

strada della lotta per la libertà e per 

la difesa degli oppressi, mettendo in 

gioco la sua vita in infinite occasioni, 

spesso anche per salvare quella 

di un’altra persona. La sua battaglia 

per la libertà è rivolta in primo luogo 

alla liberazione dell’Italia, ma in 

molte occasioni anche alla libertà di 

altri popoli. Basta pensare agli anni 

passati a combattere in 

Sud America 

a cura di Giuseppe Fioroni 

Della politica 

Armando 

pp. 112 Euro 12,00 

Il libro di Maria Pia Morelli è una sventagliata 

di spunti di riflessione attraverso le esperienze 

di chi ha realizzato il proprio sogno e con 

ingegno e determinazione è riuscito a raggiungere 

obiettivi alti e ce l’ha fatta. Ognuna delle 

interviste offre al lettore almeno una ricetta 

personale per comprendere e meglio valutare 

situazioni della nostra difficile quotidianità. At- 

traverso questi dialoghi, che svelano anche particolari biografici dei personaggi, 

si capisce che perfino in Italia, nonostante le difficoltà e le contraddizioni 

della società in cui viviamo, esempi positivi ai quali ispirarsi non mancano. 

Georges Didi-Huberman 

Il gioco delle evidenze 

Fazi 

pp. 226 €. 26,50 

Da attento studioso della realtà del Bel Paese 

e dei suoi orientamenti, Ricolfi ne traccia un 

profilo degli ultimi quindici anni, vale a dire 

una storia economico-sociale al tempo del 

bipolarismo e dell’alternanza. Il problema è 

che in Italia, come l’autore ha dichiarato in 

19 

La neolingua è tra noi 

.Gender, omoparentalità, eterocentrismo, 

pluriparentalità, co-genitore, sono 

solo alcuni dei termini che stanno entrando 

in uso quando si affronta il tema dell’identità 

sessuale e delle nuove forme di unioni 

che si vorrebbero introdurre nel nostro ordinamento 

legislativo. Si tratta di un vero 

e proprio “lessico di una ideologia” che 

viene ampiamente descritta nel secondo 

dei Quaderni di Scienza & Vita ® dedicato 

a Identità e genere (marzo 2007) dove 

autorevoli scienziati approfondiscono l’attuale 

questione della determinazione del 

sesso negli individui messa in discussione 

specialmente dalla potente lobby omosessuale. 

La differenza sessuale sarebbe dovuta 

alle influenze culturali o a un «“orientamento”, 

cioè ad una interpretazione soggettiva 

del desiderio sessuale» e, pertanto, 

«potrebbe cambiare nella stessa persona e 

nei diversi periodi della vita».In discussio- 

e all’ultima battaglia in favore della 

Repubblica francese (da cui peraltro 

aveva ricevuto solo torti) contro 

la Prussia, nel 1870. 

E il destino? Era scritto nelle 

stelle? 

Non era scritto nelle stelle, ma 

nel suo Dna, che lo fa trovare puntuale 

a tutti gli appuntamenti della 

storia risorgimentale, ma allo 

stesso tempo fa sì che egli 

non conosca la parola “rinuncia”. 

La sua determinazione 

nell’azione militare 

è unica, così come la sua 

incertezza quando la parola 

passa alla politica. 

ne vengono anche messi i ruoli dei genitori 

che il governo Zapatero ha già trasformato 

in “genitore A” e “genitore B” eliminando 

così i termini padre e madre; questo per la 

comparsa di nuove figure di “genitori” che 

non rientrano nelle categorie naturali: gli 

omosessuali, le madri sociali ad es.. Ecco 

allora che la “omoparentalità”, termine 

scelto dagli omosessuali, vuole significare 

il «diritto ad avere figli, attraverso l’adozione 

o le tecniche di fecondazione artificiale». 

E di seguito la “parentalità” che «va contro 

una concezione unificata della persona ed 

esprime la rinuncia all’ancoraggio fisico 

della paternità in un corpo maschile e della 

maternità in un corpo femminile». 

Viene da sé che si possa pensare di avere 

un figlio attraverso un utero in affitto da 

una madre biologica o attraverso la fecondazione 

artificiale. 

Questo agile libro ci parla di Politica a 360 gradi 

grazie agli interventi dei maggiori studiosi nel 

campo delle scienze umane. A coordinare il tutto 

l’ex Ministro della Pubblica Istruzione 

Giuseppe Fioroni. 

Maria Pia Morelli 

Parole incrociate 

Marsilio 

pp. 272 €. 18,50 

Quel che osserviamo ha valore - ci colpisce, ci 

parla - perché ci riguarda. E se questo è vero, 

come pensare oggi le implicazioni estetiche, 

psicologiche, etiche dell’atto di guardare? Georges 

Didi-Huberman individua nei “guardanti” 

due atteggiamenti opposti ed egualmente 

insufficienti: uno sempre pronto a credere che quanto ha di fronte agli 

occhi conduca a un piano posto oltre la visione stessa; l’altro ancorato 

all’apparente evidenza di ciò che si guarda. 

Luca Ricolfi 

L’arte del non governo 

Longanesi 

pp. 245 €. 15,00 

un’intervista, nonostante “l’aspirazione di tutti a vivere in un Paese normale, 

la realtà del dibattito politico è ancora quella della guerra fredda”. 

Andrea Bartelloni 

“Obbedisco”: nella semplice 

parola sta forse la sintesi del comportamento 

militare, umano, politico 

di Garibaldi? 

Sì, per lui il bene dell’Italia 

viene prima di tutto e per questo 

aderisce con entusiasmo alla 

parola d’ordine “Italia e Vittorio 

Emanuele”. La sola eccezione è 

rappresentata dalla passione per 

Roma, vero mito della sua giovinezza. 

Per Roma “disobbedisce” 

ad Aspromonte e a Mentana, 

anche se è convinto che Vittorio 

Emanuele, sotto sotto, come 

nell’impresa dei Mille, sia d’accordo 

con lui.

20 INSERTO 


Romanzi per Ragazzi 

Gabriella Santini 

Il segreto del regno perduto. 

Winxclub 

Fabbri 

pp. 285 €. 16,50 

Potenti maghi guerrieri, caverne tenebrose e impervie 

montagne, esseri mostruosi, sortilegi malefici e animali 

leggendari. Il destino della Dimensione Magica è nelle 

mani di Bloom. Accompagnata dai suoi fedeli amici, 

l’erede della Fiamma del Drago dovrà affrontare la più 

grande delle sfide: ritrovare i suoi genitori negli abissi della 

Dimensione Oscura e combattere le Tre streghe Antenate. 

Età di lettura: da 10 anni. 

Nancy Farmer 

La terra dei frutti d’argento 

Rizzoli 

pp. 512 €. 17,50 

E’ un curioso gruppo di pellegrini, quello 

che s’incammina verso il monastero di San Filian, 

una splendida mattina d’inverno. C’è l’apprendista 

bardo Jack con il suo maestro,- ci sono uno zoppo, 

una bambina bellissima e bizzosa, una ragazzina 

brutta e mansueta: Giles, Lucy e Pega. E ancora un 

monaco, Fratello Aiden. Sperano di trovare l’acqua 

miracolosa in grado di sanare la gamba di Giles, ma 

soprattutto cercano una cura per l’anima di Lucy, che 

parla con esseri invisibili e si crede una principes- 

sa… 

Michael Morpurgo 

La domanda su Mozart 

Rizzoli 

pp. 68 €. 12,00 

Con grande entusiasmo e parecchia 

apprensione, la giovane giornalista Lesley arriva 

a Venezia per intervistare Paolo Levi, violinista di 

fama mondiale. Una sola indicazione le è stata data: 

non porgli la domanda su Mozart. Ma di che cosa si 

tratta? E perché bisogna evitare l’argomento? Età di 

lettura: da 12 anni. 

Imma Monsò 

Un uomo di parola 

Neri Pozza 

pp. 256 €. 15,50 

Immaginate una giovane donna 

che si è sempre ribellata all’idea 

che la vita di coppia non abbia 

nulla a che fare con l’eros e serva soltanto, 

come si dice, a fondare una specie di azienda 

famiglia-casa-figli in cui alle donne non resta 

che dedicarsi anima e corpo alla discendenza. 

Immaginate che questa donna abbia sempre 

perseguito il Grande Obiettivo. Complicità e 

polemica, passione e compassione, la serenità 

del focolare e l’eccitazione... 

Luigi Guarnirei 

I sentieri del cielo 

Rizzoli 

pp. 326 €. 19,00 

Calabria, 1963. Sulle montagne 

remote della Sila, nello scenario mitico di una 

natura maestosa e selvaggia, lo squadrone di 

cavalleria guidato dal maggiore Albertis insegue 

una banda di ribelli capitanati da uno 

spietato guerrigliero contadino, Evangelista 

Boccadoro. L’intero sud è in fiamme, e gruppi 

di combattenti armati sono in rivolta contro 

l’esercito calato nel meridione dopo la spedizione 

dei Mille e la caduta dei Borboni per 

annettere le regioni dell’ex Regno delle due 

Sicilie a una nuova nazione: l’Italia… 

Romanzando 

Ernest Miller Hemingway 

(1899-1961) 

Timothée de Fombelle 

Gli occhi di Elisha. 

Tobia 

San Paolo 

pp. 384 €. 17,50 

Il mondo di Tobia corre 

un pericolo gravissimo! 

La grande quercia è ferita a morte da 

un cratere scavato nel legno, che ne rode 

il cuore. Muschi e licheni hanno invaso i 

rami e prendono il sopravvento. Leo Blue 

tiranneggia le Cime ed Elisha è sua prigioniera. 

Gli abitanti dell’albero sono terrorizzati. 

Gli Spelati sono prede a cui si dà 

la caccia senza pietà. Tuttavia, in assoluta 

clandestinità, Tobia Lolness non si dà per 

vinto e combatte. Per fortuna, anche se non 

lo sa, non è da solo... 

Lily Archer 

Il club delle mele 

avvelenate 

Rizzoli 

pp. 356 €. 16,00 

Biancaneve, la matrigna 

e la mela avvelenata: solo 

una fiaba per bambini? 

Non si direbbe, a sentire Reena, Alice e Molly, 

tre quindicenni che si ritrovano nel prestigioso 

collegio Putnam Mount McKinsey. 

Reena, figlia di un brillante chirurgo indiano, 

viene spedita lì da Beverly Hills quando 

suo padre lascia sua madre e va a vivere con 

Shanti Shruti, alias Amanda Weed, una venticinquenne 

che si atteggia a mistica orientale. 

Alice, sempre vestita di nero, si ritrova 

con una matrigna decisamente squilibrata… 

Varia 

Jostein Gaarder 

Scacco matto 

Enigmi, fiabe e racconti 

Longanesi 

pp. 401 €. 18,60 

Philip K. Dick 

Next e altri racconti 

Fanucci 

pp. 224 €. 14,00 

x 

In “Scacco matto” sono presenti estratti da 

tutti i libri di Gaarder (esclusi quelli per bambini). 

La raccolta presenta il saggio introduttivo 

scritto dall’autore per la Grande Enciclopedia 

Norvegese, dal titolo “La coscienza 

è una coincidenza cosmica?”. In totale, il volume 

presenta 64 brani, come le case di una 

scacchiera: testi più lunghi sono intervallati 

da altri più brevi, a volte solo di poche righe, 

come degli aforismi a volte misteriosi. Alcuni 

racconti sono indipendenti e finiti in sé… 

Tratto dal racconto “The 

Golden Man”, “Next” è 

ambientato in un futuro post apocalittico, 

in cui l’esistenza di mutanti dai poteri incontrollabili 

è diventata realtà. I mutanti 

sono considerati come un pericolo dagli 

umani, da cui vengono perseguitati. Tra 

loro c’è anche Cris, capace di vedere il 

futuro, anche se solo con un anticipo di 

pochi minuti, e di conseguenza in grado 

di modificare gli eventi… 

Romanzi d’Amore 

Deride Purcell 

I segreti del cuore 

Newton & Compton 

pp. 380 €. 9,90 

Nel 1944 Violet Shine, 

sedici anni, si innamoròperdutamente. 

Ma agli occhi dei 

suoi genitori quello 

che per lei era un amore puro, appassionato 

e immortale era soltanto un’onta 

vergognosa da reprimere e dimenticare. 

In obbedienza alla loro austera morale, 

decisero di rinchiudere la figlia nella 

torre della loro casa sulla collina, Whitecliff, 

come in una prigione… 

Dorothy West 

Le nozze 

Elliot 

pp. 301 €. 19,50 

Clive Staples Lewis 

(1898-1963) 

Nell’angolo più discreto dell’isola di Martha’s 

Vineyard ci sono alcune case di villeggiatura 

che tutti chiamano, per la loro disposizione, 

l’Ovale. Esso costituisce la roccaforte orgogliosa 

della ricca e appena nata borghesia afroamericana. 

Il romanzo si apre nell’estate del 

1953, mentre l’Ovale è in 

fermento per i preparativi 

delle nozze di Shelby, la 

figlia minore dei Coles, 

stirpe di medici di successo. 

Per ogni membro della 

famiglia questa è l’occasione 

per rievocare tutti 

quelli che ne hanno tessuto 

la storia per decenni… 

Giuseppe Pederiali 

Il sogno del maratoneta 

Garzanti 

pp. 276 €. 16,60 

Dopo più di due ore di 

corsa il traguardo si avvicina, 

mancano solo pochi 

metri ma il maratoneta che sta vincendo 

la corsa è sfinito, incespica, cade. Due 

giudici lo incitano, lo sorreggono. Anche 

se arriva primo, verrà squalificato, 

con un verdetto che suscita l’indignazione 

generale. Quasi nessuno ricorda chi 

vinse la medaglia d’oro della maratona 

alle Olimpiadi di Londra del 1908… 

Stanislaw Lem 

L’indagine del tenente 

Gregory 

Bollati Boringhieri 

pp. 174 €. 18,00 

Da cimiteri, obitori e camere 

ardenti spariscono 

misteriosamente i cadaveri. Un poliziotto, 

nella nebbia di un’inquietante Londra, 

deve risolvere un mistero che ha del fantastico 

e in cui sembra delinearsi addirittura 

la presenza del sovrannaturale. Ma 

ecco venirgli in aiuto un collega esperto 

in una delle scienze più moderne e più 

lontane dal clima delle storie gotiche: la 

statistica… 

Elizabeth Taylor 

La colpa 

Neri Pozza 

pp. 208 €. 15,00 

Nick, pittore di 

mezz’età, e Amy, sua 

moglie, sono a Istanbul 

per una breve vacanza 

che dovrebbe 

ricompensare le sofferenze 

patite da entrambi per una grave 

malattia di cui Nick è stato vittima. Ma 

la sua morte improvvisa interrompe bruscamente 

il viaggio e precipita Amy nella 

più assoluta inerzia, dalla quale prova a 

soccorrerla Martha, una giovane scrittrice 

americana appena conosciuta… 

Tahmima Anam 

I giorni dell’amore e della guerra 

Garzanti 

pp. 330 €. 18,60 

Pakistan orientale, Dhaka, delta del Gange, 

1959. Rehana ha comprato due aquiloni, uno 

rosso e uno blu, nell’emporio pasticceria davanti 

al tribunale. È l’ultimo regalo ai suoi 

due figli, i piccoli Sohail e Maya, prima che 

se ne vadano per sempre. Andranno a vivere 

con lo zio a Lahore, 

la città con strade nuove 

ed edifici perfetti, a chilometri 

di distanza. Così 

ha deciso il giudice che, 

dopo la morte del marito, 

ha giudicato Rehana una 

cattiva madre, troppo povera 

e incapace di educare 

i suoi figli... 

Takahashi Gen’ichiro 

Sayonara, Gangsters 

Bur 

pp. 369 €. 10,50 

In un futuro non troppo 

lontano, due giovani amanti 

si regalano reciprocamente un nome: 

Sayonara, gangsters (lui) e Song Book 

(lei). Insieme al gatto Enrico IV, gran 

bevitore di latte e vodka, si muovono in 

uno scenario improbabile e stranamente 

lirico, popolato da killer immortali, poeti 

trasformati in frigoriferi e alieni in 

vacanza studio sulla Terra… 

Giulio Castelli 

Imperator. L’ultimo eroe 

di Roma antica 

Newton & Compton 

pp. 584 €. 9,90 

C’è stato un tempo in cui i vessilli 

di Roma sfidavano il vento 

annunciando al mondo intero 

l’avvento di un dominio immortale. Ora quel 

tempo è finito e i confini della città eterna sono 

stati oltraggiati da torme di barbari a cavallo, 

uomini disposti a tutto pur di allargare i territori 

soggetti alla loro giurisdizione. In un Impero ormai 

disgregato e corrotto, tra le immagini lascive 

di feste decadenti e storie di ordinaria corruzione, 

si staglia la figura di Giulio Valerio Maggioriano, 

pronto a consacrare la sua intera esistenza al riscatto 

di Roma…


www.mulino.it 

Queste pagine mettono a fuoco 

temi come la “questione sociale” 

di fine Ottocento e le “guerre 

culturali” di fine Novecento, 

le spinte riformatrici liberalprogressiste 

e quelle conservatrici, 

l’ottimismo imperialista 

Giuseppe Mayda 

Mauthausen 

Storia di un lager 

Il Mulino 

pp. 476 €. 28,00 

INSERTO 

NOVITÀ LIBRARIE 

Mauthausen è una piccola località austriaca 

sul Danubio a pochi chilometri 

da Linz dove nel 1938, subito dopo 

l’annessione dell’Austria alla Germania, 

fu istituito un lager per oppositori 

ed ebrei. Il luogo fu scelto con l’obiettivo 

di sfruttare, con il lavoro forzato 

degli internati, delle cave di granito. Dall’8 agosto 1938 al 5 maggio 1945 

negli oltre sei anni di attività del campo passarono per Mauthausen e i sottocampi 

a esso collegati duecentomila deportati; di questi circa 120 mila, il 

sessanta per cento, vi trovarono la morte. 

Arnaldo Testi 

Il secolo degli Stati Uniti 

Il Mulino 

pp. 347 €. 20,00 

del 1898 e il timore del declino un secolo dopo, la presidenza imperiale e le 

tribolazioni della democrazia, le grandi guerre e le grandi depressioni, l’abbondanza 

e la povertà. 

Davide Grassi 

Le nuove democrazie 

Il Mulino 

pp. 293 €. 24,00 

Fino ad anni recenti la democrazia 

veniva considerata quasi una prerogativa 

dell’Occidente e gli studi 

sui regimi democratici, con rare 

eccezioni, si limitavano a tale ambito 

geografico. Uno scenario che sta rapidamente 

cambiando: oggi molti dei 

migliori specialisti di politica comparata e relazioni internazionali rivolgono 

la propria attenzione ai processi di democratizzazione in altre aree, il 

cui peso è in costante crescita sullo scacchiere globale. 

L’Inquisizione fu una delle armi più potenti 

e controverse impiegate dalla Chiesa per 

eliminare l’eresia e salvaguardare l’unità 

dei fedeli cattolici. Anche se in epoca medievale 

giudici della fede delegati dai papi 

furono già attivi in Boemia, in Francia e in 

Italia, l’Inquisizione spagnola - istituita nel 

Helen Rawlings 

L’Inquisizione spagnola 

Il Mulino 

pp. 199 €. 12,00 

1478 sotto la regina Isabella I, e soppressa nel 1834 da Isabella II - ha lasciato 

un segno indelebile nella storia della civiltà occidentale. 

Giorgio Ravegnani La storia dell’Impero di Bisanzio fu in buona parte 

la storia di Costantinopoli e della sua corte. Per 

Imperatori di Bisanzio più di mille anni, fra il IV e il XV secolo, i sovrani 

Il Mulino della Roma d’Oriente furono l’incarnazione di 

pp. 200 €. 11,50 un’autorità assoluta che si riteneva voluta da Dio e 

superiore a ogni altra. Alla figura dell’imperatore 

bizantino si legò così con una sfarzosa ritualità che 

coinvolgeva in primis l’imperatrice e poi tutta la corte, e che esprimeva in 

forma visiva l’omaggio dovuto a chi era ritenuto contemporaneamente l’erede 

dei cesari romani e il sovrano deil mondo cristiano. 

Michele Molineris 

365 fioretti di don Bosco 

pp. 400 €.18,00 

“Fioretti” sono, in una vita, quegli episodi 

che scaturiscono dal temperamento innanzitutto, 

poi dall’abitudine all’osservazione, 

dalla prontezza di spirito di cui uno 

è dotato, dalla cultura, dalla familiarità 

con i propri interlocutori, dalla bonarietà. 

A cui, in questo caso, vanno aggiunti i 

doni soprannaturali di cui Don Bosco era 

abbondantemente provvisto. 

Teresio Bosco 

Zefirino Namuncurà 

pp. 32 €. 1,40 

Profilo biografico del giovane indio “aspirante 

salesiano” che scelse come modello 

Domenico Savio. Nato nel 1886, modello 

di equilibrio ed esemplare nell’impegno 

della carità, morì a 19 anni nel 1905 ed 

è stato dichiarato “Beato” l’11 novembre 

2007. Questo libretto ne tratteggia una rapida 

e avvincente biografia. 

Novità 

Lush Gjergji 

Madre Teresa 

L’amore in azione 

pp. 48 €.3,00 

Scrive l’autore nella presentazione: “Tutta 

la vita e le opere di Madre Teresa sono una 

novità, un “miracolo”, perché lei ha oltrepassato 

ogni limite e confine nazionale, 

razziale, religioso, culturale, generazionale… 

e ha testimoniato concretamente che 

niente è impossibile per che crede e ama 

(…). Lei ha dimostrato che anche il nostro 

mondo pluralista, “misto” in ogni senso e 

direzione, non è senza un volto, senza la capacità 

di esere vicini per costruire insieme 

l’unità nella diversità”. 

Teresio Bosco 

Don Bosco 

pp. 48 €. 3,00 

In questo agile libro illustrato l’autore coglie 

i tratti essenziali della personalità e 

le vicende più importanti della vita di san 

Giovanni Bosco. Il linguaggio chiaro e il 

taglio giornalistico fanno di questo testo 

lo strumento essenziale per una prima conoscenza 

del santo dei giovani e della sua 

grande opera missionaria oggi presente in 

tutto il mondo. 

No v i t à Lat e r z a 

Questa è la storia raccontata da Una famiglia 

in guerra, così come emerge da 

un’ampia selezione di documenti inediti. 

Le parole di Piero e Franco Calamandrei 

scrivono e descrivono pagine decisive per 

l’Italia, dal comunismo ‘esistenziale’ della 

Alice Bellagamba 

L’Africa e la stregoneria 

pp. XVI-217 €. 22,00 

Piero e Franco Calamandrei 

Una famiglia in guerra 

pp. 388 €. 24,00 

guerra partigiana alla difesa degli ideali della Resistenza nel dopoguerra, 

dalla crisi del ’56 al disciplinamento delle coscienze attuato all’interno del Pci. 

21 

In epoca coloniale l’Africa era per gli europei 

una terra di misteri, riti complicati e 

potenze invisibili, sfondo negativo su cui 

elaborare una rappresentazione positiva della 

storia e dei valori occidentali. Già i primi 

missionari sbarcati sulle coste africane all’epoca della tratta degli schiavi 

avevano riporta to in patria racconti di pratiche stregonesche. 

“Esistenza”: è difficile pensare che si possa 

spiegare in che cosa consista l’esistenza, o a 

che cosa equivalga esistere. Semmai ci si può 

chiedere che cosa significhi dire che qualcosa 

esiste. Quando si dice che un certo oggetto è 

A cura di G. Di Giacomo, 

C. Zambianchi Alle 

origini dell’opera d’arte 

contemporanea 

pp. XVIII- 223 €. 20,00 

Gli Stati Uniti hanno legato la propria esistenza 

a una vocazione imperialista fondata 

su un progetto di espansione considerato 

essenziale da un punto di vista strategico ed 

economico, giustificato con la missione di 

ampliare l’area della “libertà”. 

Achille C. Varzì 

Metafisica 

pp. X-535 €. 38,00 

rosso, si sta attribuendo a quell’oggetto una certa proprietà, e quando 

si dice che un oggetto non è rosso si sta negando che l’oggetto abbia la 

proprietà in questione. 

Luciano Canfora 

Il papiro di Artemidoro 

pp. X-523 €. 28,00 

Il volume ha l’obiettivo di fornire al lettore 

una mappa autorevole per comprendere i 

punti di snodo essenziali dell’arte del Ventesimo 

secolo. I temi toccati delineano i 

confini e i luoghi “caldi” del dibattito come, 

ad esempio,: l’abbandono dell’idea dell’arte 

come riproduzione delle apparenze del 

mondo visibile, a vantaggio di una proposta 

dell’opera come espressione di una specifica qualità d’emozione; il richiamo 

a non dimenticare le basi sociali dell’arte anche quando, come 

nell’astrazione, sarebbe facile perderle di vista; la riproducibilità tecnica, 

la perdita dell’aura e il rapporto tra l’arte moderna e le masse. 

Mario del Pero 

Libertà e impero 

pp. XIV-559 €. 26,00 

Tutto comincia quando un mercante armeno 

propone all’Università di Milano di esaminare 

un papiro di circa 2,5 metri alto 32,5 centimetri. 

Il documento contiene, oltre a cinque colonne 

di un testo greco, sul lato recto una mappa geografica, 

ritratti di volti e disegni di varie parti del 

corpo umano; sul verso una quarantina di figure 

animali. Il reperto sarebbe stato rinvenuto dal mercante in una mummia, 

con altri frammenti di papiro di epoca neroniana. 

E lledici www.elledici.org 

Bruno Ferrero 

365 piccole storie per l’anima 

pp. 440 €. 18,00 

Questo elegante libro cartonato contiene 

piccole storie e qualche pensiero: minuscole 

compresse di saggezza spirituale. 

È sufficiente una storia al giorno: dopo 

averla letta o ascoltata, nessuno è più lo 

stesso. Il campo di utilizzazione dei racconti 

è vasto: dalla meditazione personale 

all’uso nella catechesi e nell’animazione, 

alla lettura in famiglia... Corredato di un 

indice tematico. 

Claudio Russo 

Francesco Besucco 

pp. 56 €. 1,40 

“Vidi un ragazzo vestito da montanaro, di 

mediocre corporatura, di aspetto rozzo e 

con il volto pieno di lentiggini. Stava con 

gli occhi spalancati ad osservare i suoi 

compagni a divertirsi”. Così Don Bosco 

descrive Francesco Besucco appena entrato 

nell’Oratorio di Valdocco. Il libretto 

racconta la storia di questo ragazzo, nato 

da una famiglia povera ma profondamente 

cristiana. 

www.laterza.it 

Gigi di Libero 

Don Bosco apostolo della 

parola 

pp. 88 €. 8,00 

Don Bosco può essere considerato l’uomo 

di azione che ha scritto di più: centocinquanta 

opere (di cui alcune con tirature 

altissime) tradotte in varie lingue, 

scritte in un italiano semplice anche su 

argomenti scomodi. Questo volume offre 

una rilettura delle Memorie biografiche 

con lo scopo di riscoprire la figura 

di Don Bosco che vive nella sua stessa 

vocazione e missione quella di comunicatore. 

Piero Borelli, Edy Calvetti 

Don Bosco amico dei giovani 

per conto di Dio 

pp. 64 €. 4,50 

“Queste pagine hanno l’intento di rifrangere 

in smaglianti sfaccettature la bellezza di 

quel diamante a 18 carati che è Don Bosco, 

fusione di umano e divino, capolavoro 

creato dalla fantasia di Dio per insegnare 

ai giovani a essere fantastici con i pochi o 

tanti spiccioli della loro vita”.Queste pagine 

ripropongono Don Bosco all’attenzione 

di tutti, per credere, come lui, alla santità 

possibile nel quotidiano slavato e ripetitivo 

della vita e per capire che essa non sta nelle 

cose, ma nell’anima.

LIBRI DA LEGGERE 

22 N° 4/2008 - ANNO XVII - 15 maggio 

Francesco Pappalardo 

Ruggiero Romano 

(1923-2002) — uno 

dei maggiori storici 

dell’economia europea 

dell’Antico Regime e curatore, 

fra l’altro, della einaudiana 

Storia d’Italia — 

per più di quarant’anni si è 

interessato anche al mondo 

coloniale iberoamericano, 

sul quale ha pubblicato una 

serie di saggi nonché il suo 

ultimo libro, America Latina. 

Elementi e meccanismi 

del sistema economico coloniale 

(secoli XVI-XVIII), 

pubblicato postumo a cura 

di Marcello Carmagnani 

(trad. it.,Utet, Torino 2007, 

pp. 454, € 25,00). Nella 

Prefazione (pp. VII-XVII) 

il curatore, anch’egli americanista, 

offre una ricostruzione 

appassionata 

dell’itinerario intellettuale 

dell’amico e maestro e 

delinea le caratteristiche 

dell’opera, che non intende 

essere un manuale di storia 

economica ma offrire piuttosto 

una visione completa 

della vita economica delle 

Marina Valensise 

Sarkozy 

Mondadori 

pp. 247 €. 17,00 

In una decina di capitoli ordinati per tema, 

Marina Valensise descrive la politica di 

rottura di Sarkozy, che affonda le radici 

nella sua infanzia di figlio di una donna 

divorziata, tornata a vivere coi tre figli in 

casa del vecchio padre, dal quale l’adolescente 

ribelle erediterà la vicinanza al 

gaullismo e la fede nella “France éternelle”. 

Haines Todd 

Io non sono qui 

Feltrinelli 

dvd con libro €. 16,90 

New York, dicembre 1975. Dopo l’ultimo 

concerto della Rolling Thunder Revue, il 

giornalista Larry “Ratso” Sloman tallona 

Dylan fino al suo albergo per strappargli 

u’ultima intervista. Sloman lo stuzzica, ricordando 

a Bob che sono in tanti a pensare 

che sia un grande autore di testi ma che 

non sappia niente di musica. 

Alesandro Scotti 

Narcotica 

Isbn 

pp. 408 €. 17,00 

Un libro fotografico d’inchiesta 

che illustra e racconta 

come la droga sia allo 

stesso tempo strumento di 

sopravvivenza, ossessione, 

motivo di vita, mercé di 

scambio e ago della bilancia 

di delicati equilibri politici. 

INSERTO 

LIBRI 

LEGGERE è CULTURA 

Una casa senza biblioteca è 

come una fortezza senza armeria 

(da un antico detto monastico) 

a cura di Maria Grazia D’Ettoris 

I l s i s t e m a e c o n o m i c o 

coloniale dell’Iberoamerica 

aree d’Oltreoceano legate 

alla Corona spagnola 

e a quella portoghese: «È 

un’analisi che prima disaggrega 

i differenti elementi 

— popolazione, risorse 

materiali, forme di 

lavoro, settori produttivi, 

salari e prezzi, commercio 

e circolazione monetaria 

— poi li pone in interazione 

e ne valorizza le 

forme di comportamento 

e il modo di reagire, per 

darci alla fine una spiegazione 

storica comprensibile 

della dinamica della 

vita economica» (p. XVI) 

di quella vastissima area. 

Romano — che avrebbe 

gradito il termine 

«Iberoamerica» invece di 

«America Latina», «essendo 

questo un aggettivo 

qualificativo coniato 

dall’espansionismo francese 

di Napoleone III» (p. 

VIII) — prende inizialmente 

in esame la storia 

della popolazione del continente, 

chiedendosi come 

sia stato possibile agli 

spagnoli creare un nuovo 

sistema e conomico dopo 

la grande caduta demografica 

del secolo XVI. La risposta 

è nelle nuove forme 

di energia introdotte dopo 

la Conquista, cioè la ruota, 

altri utensili e macchine 

più o meno complessi, gli 

animali da carico, mulini di 

varia natura, imbarcazioni 

a vela nella navigazione 

fluviale e nel cabotaggio, 

e molte altre innovazioni 

tecniche. 

Lo storico passa quindi 

in rassegna le enormi 

risorse disponibili, che 

consentono una rilevante 

attività produttiva — soprattutto 

agricola e mineraria 

—, realizzata anche 

attraverso forme di trasformazioneprotoindustriale 

(zucchero, tessuti, 

oreficeria), che a sua 

volta dà luogo ad attività 

commerciali, concernenti 

prodotti americani o importati. 

Questo processo 

si svolge mediante degli 

strumenti — le monete 

e il credito — e degli 

operatori economici: la 

famiglia e le reti di famiglie, 

l’amministrazione 

centrale e quella locale, i 

collaboratori esterni, cioè 

le autorità etniche, piccoli 

funzionari e negozianti, 

i cui «moventi», oltre la 

ricchezza, sono anche il 

C B 

onservali nella tua iblioteca 

José Hermano Saraiva 

Storia del Portogallo 

Bruno Mondadori 

pp. 352 €. 12,50 

La storia di un’affascinante nazione, che 

si legge come un romanzo. un grande successo 

editoriale. Una monografia dedicata 

al Portogallo, che fornisvce un quadro, 

conciso ma completo dal punto di vista 

politico, economico, sociale e culturale, 

della complessa storia di questa nazione, 

dai primiinsediamenti preistorici nel Paese 

fino ai tumultuosi avvenimenti politici 

degli anni novanta. 

Leonardo Vittorio Arena 

Lo spirito del Giappone 

Bur 

pp. 389 €. 10,20 

Dalla fine della Seconda guerra mondiale 

il Giappone è diventato una delle grandi 

potenze economiche del mondo moderno, 

i suoi prodotti hanno invaso ogni angolo 

del globo e tutti hanno almeno sentito 

parlare dello Zen e dei samurai. Eppure, il 

Giappone resta ancora sostanzialmente un 

mistero. Leonardo Vittorio Arena ci guida 

alla scoperta di questo Paese attraverso la 

sua filosofia e, insieme, la sua psicologia. 

prestigio sociale, quello 

politico e quello culturale. 

Romano non trascura neanche 

il fenomeno del contrabbando, 

che determina 

una emorragia di moneta 

e aggrava la scarsezza cronica 

del monetario in circolazione. 

Infine, rielaborando 

l’iniziale rigidità dei 

suoi primi studi, conferma 

che l’economia americana 

è composta da due sfere, 

quella monetaria e quella 

naturale, che non rappresentano 

mondi chiusi e non 

vanno contrapposte, perché 

in realtà sono i poli di 

un’economia a due facce, 

quella dei grandi produttori 

e commercianti, che fanno 

ricorso alle monete d’oro e 

d’argento, e quella dei settori 

popolari, i cui mezzi di 

scambio non possono valere 

come misure di valore o 

mezzi di tesaurizzazione. 

Un’opera importante, 

dunque, in cui però pesano 

alcuni pregiudizi dell’autore 

nei confronti del mondo 

coloniale iberoamericano, 

che contribuiscono a dipingere 

un quadro piuttosto 

negativo anche a fronte di 

dati sostanzialmente positivi. 

Guglielmo Corni 

Dante 

Storia di un visionario 

Laterza 

pp. 336 €.20,00 

“Buoni consuntivi di dantologia e biografie aggiornate 

oggi non mancano; quello che manca, 

mi pare, è un ritratto in piedi, che non si limiti 

a raccogliere e ordinare una bibliografia sterminata, 

ma che abbia un’idea forte dell’autore: 

tendenziosa magari, ma moderna e nuova. La 

linea qualificante del volume sta nella distruzione 

del mito paternalistico, tutto positivo e 

fiducioso, del dantismo ottocentesco. Questa 

vuol essere una biografia, non un’agiografia di 

Dante. 

Michael Smith 

L’eroe della frontiera di 

ghiaccio 

Effemme 

pp. 432 €. 19,50 

Agli inizi del ‘900, interessi economici, 

scientifici e gusto per l’avventura 

determinarono un fanatico slancio verso 

l’esplorazione dei due poli terrestri. 

Marinai avvezzi ai sacrifici affrontarono 

le proibitive condizioni climatiche dei 

deserti gelati con mezzi insufficienti, 

armati di tenacia e coraggio. Questo libro 

racconta la storia di uno di loro: Tom 

Crean. 

Gabriella Piccinni 

I mille anni del Medioevo 


pp. 480 €. 28,00 

Con un linguaggio piano e diretto, 

questo fortunato manuale, ora presentato 

in una nuova edizione, insegna 

a differenziare le molte facce 

del Medioevo, a districarsi in mezzo 

alle opinioni di storici che illustrano diversamente medesimi 

fenomeni, a sfatare una lunga serie di luoghi comuni 

distinguendo il Medioevo della fantasia, della letteratura, 

quello proposto dai mezzi della comunicazione di massa 

da quello della realtà, a rimediare ai diffusi errori di prospettiva 

riconoscendo i differenti significati che, se riferite 

al passato, assumono, rispetto a oggi, parole come libertà, 

democrazia, crociata, borghese: a prendere coscienza che 

passato e presente non sempre si somigliano. La narrazione 

degli eventi è condotta partendo dalle fonti documentarie, 

narrative e archeologiche, segue un andamento cronologico 

e si concentra sul continente europeo e le aree che 

con esso sono entrate in relazione, quelle sulle quali si era 

dispiegata la civiltà latina antica, punto di riferimento concettuale 

per la nascita stessa dell’idea di Medioevo. 

Bernard Droz 

Storia della decolonizzazione nel XX 

secolo 


pp. XII-304 €. 29,00 

Nel secolo appena trascorso l’ordine 

mondiale è stato travolto - dall’Africa 

all’Asia - dalla lotta per l’indipendenza 

dei popoli colonizzati. Il crollo del 

sistema coloniale, che aveva portato l’Europa al dominio 

sulla quasi totalità dei continenti, e il fallimento della 

“missione civilizzatrice”, dietro la quale si mascherava 

lo sfruttamento economico dei territori conquistati, lasciarono 

finalmente ai popoli la facoltà di decidere del 

proprio destino. Ma l’indipendenza non ha sempre significato 

la vittoria della democrazia e dei diritti dell’uomo. 

Spesso il vecchio vincolo coloniale ha lasciato spazio a 

un rapporto di dipendenza economica e politica nel quadro 

dei rapporti tra Nord e Sud del mondo, e se ha permesso 

libertà ed emancipazione, la decolonizzazione ha 

generato tensioni, creato antagonismi, moltiplicato conflitti 

regionali e guerre civili. 

A. Destro, M. Pesce 

Antropologia delle 

origini cristiane 

Laterza 

pp. 279 €.9,00 

Come il cristianesimo si è integrato nelle 

città dell’impero romano, come ha modificato 

il vivere civile, quali forme associative 

ha assunto, in che modo ha usato e 

innovato le strutture della parentela, quali 

conflitti ha scatenato, in uno studio che ha 

fatto scuola. 

Ekkerhard Martens 

Filosofare con i bambini 

Bollati Boringhieri 

pp. 156 €. 18,00 

Filosofare è un’attività che richiede 

una precisa didattica basata sul dialogo 

e la pratica del “pensare assieme”. È 

questa didattica che Martens propone 

per orientarsi nel pensiero, tanto con i 

bambini quanto con gli adulti. L’autore 

espone con chiarezza le teorie maturate 

nel contesto intellettuale e socio-politico 

della Germania tra le due guerre mondiali 

(Nohl, Liebert, Nelson, Benjamin) 

e ulteriormente corroborate dei più recenti 

lavori degli statunitensi Lipman e 

Matthews.



dalla 

Calabria 

Dichiarazione dei socialisti 

sul dopo elezione 

Il 22% degli elettori cariatesi ha 

riposto ancora una volta la propria 

fiducia nel Partito Socialista 

di Cariati consentendo di ottenere un 

risultato straordinario che mai prima 

d’ora i Socialisti nella loro storia avevano 

ottenuto alle elezioni politiche 

con un incremento di oltre 7 punti 

percentuali rispetto alle elezioni del 

2006. I socialisti cariatesi, se si considera 

l’esisto elettorale nazionale che 

ha visto una netta polarizzazione del 

voto, hanno ottenuto un risultato straordinario, 

facendo diventare Cariati, 

con cifre che importanti è dire poco, il 

comune più socialista d’Italia. Perché 

gli elettori, con i quali condividiamo 

speranze attese problemi e soprattutto 

soluzioni concrete, hanno inequivocabilmente 

premiato e confermato la 

loro fiducia nella dirigenza locale di 

questo partito e di quanti rappresentano, 

con orgoglio e competenza, i socialisti 

nelle istituzioni locali, provinciali 

e regionali. A chi in questi giorni 

ha cercato di cimentarsi con i numeri 

e con analisi del voto poco lucide e 

a dir poco aberranti e che continuano 

ancora oggi a far ridere i cariatesi, noi 

socialisti rispondiamo con numeri e 

percentuali che parlano da sole e che 

difficilmente possono essere smentite 

e stravolte da qualche scaduto esponente 

di qualche ex partito locale, colpito 

da atavica frustrazione familiare, 

LETTERA AL DIRETTORE 

Sono un insegnante della vicina 

provincia di Cosenza. 

Di ruolo nel Crotonese, ogni 

mattina parto alle 6, in treno, per 

raggiungere il mio posto di lavoro a 

Cirò Marina. Insegno infatti Italiano 

nella Scuola Media Gian Teseo 

Casopero di via Pirainetto. L’Istituto 

in questione è lontano due 

chilometri e mezzo dalla stazione 

ferroviaria, non c’è uno straccio di 

bus urbano, mi tocca andare a piedi 

almeno all’andata e poi sperare in 

qualche collega per il ritorno. Con 

il sole e con la pioggia. Grazie al 

Cielo sul lavoro mi trovo bene. Sto 

qua da settembre e ho avuto la fortuna 

di trovare colleghi assai collaborativi, 

per lo più. La Dirigenza 

dimostra competenza e il Personale 

Ata è sempre disponibile. Anche 

i ragazzi rappresentano un capitolo 

positivo: nonostante la vivacità, 

almeno in linea di massima, sono 

aperti al dialogo e ai metodi di insegnamento. 

Caspita, che quadro 

idilliaco: ma allora perché ‘sto qua 

disturba i Giornalisti della zona? 

Perché la situazione non è affatto 

idilliaca, anzi. La Scuola sembra 

essere abbandonata a se stessa dagli 

uomini e da Dio, specie se si 

devono fare i conti con le – assai 

I Regionale 

o da qualche portatore di interessi 

privati in cosa pubblica che, nuovamente, 

sono stati sconfitti dai cariatesi. 

Infatti, contro le richieste di voto 

anti-Amministrazione dell’UDC e 

del PD, fatte sui comizi, nel porta a 

porta nelle case, quasi si fosse in una 

campagna amministrativa e non politica, 

i cariatesi hanno continuato a 

sostenere e dare fiducia ai socialisti, 

rappresentati da Leonardo TRENTO 

Candidato alla Camera, consegnandoli 

il 22% dei consensi nella sola 

Cariati. Partiti dell’opposizione che 

in un analisi del voto attenta e riflessiva 

hanno si registrato un pessimo 

dato elettorale locale: sia per il PD, 

al di sotto di oltre 10 punti sulle 

percentuali nazionali regionali e 

provinciali; sia per l’UDC che per 

quelle che erano le premesse e le 

aspettative, (ricordiamo a noi stessi 

lo slogan dei tanti generali che 

andavano in giro a chiedere voti: 

“ un voto in più dei socialisti”), 

hanno avuto l’ennesima sonora 

sconfitta. Per ringraziare invitiamo 

tutti i cittadini di Cariati domenica 

20 aprile 2008 alle ore 19 sul lungomare 

presso piazza Cooperativa 

dove terremo un pubblico comizio 

nel quale interverranno i compagni 

Andrea Fortino, Cataldo Minò, 

Leonardo Celeste, Filippo Sero e 

Leonardo Trento. 

Crotone. L’assemblea 

permanente indetta dai 

lavoratori dell’ARSSA 

e dell’AFOR sostenuta dalla 

RSU e dalle sigle confederali 

e di categoria di CGIL CISL 

e UIL ha smosso finalmente 

la inerzia dell’Ente in merito 

ad una problematica che 

corre , comunque, ancora 

il rischio di trasformarsi in 

una vertenza che potrebbe 

dare luogo a manifestazioni 

di protesta più eclatanti ed al 

ricorso all’art.28 sul comportamento 

sindacale adottata 

dall’Ente Regione. Infatti la 

legge n.9 del 2007 ( il famigerato 

maxi emendamento) in 

tema di chiusura di ARSSA e 

AFOR aveva statuito dei precisi 

impegni di incontri preventivi 

circa il collocamento 

nei nuovi Enti e le regole da 

adottare per la tutela dei diritti 

acquisiti dai dipendenti 

prima della chiusura definitiva. 

L’adozione degli atti 

deliberativi di G.R. nn.159 e 

160, adottati in dispregio di 

tale procedura , danno la possibilità 

alle OO.SS., a tutela 

dei lavoratori, ad adire le vie 

giudiziarie per la revoca degli 

stessi. Inoltre, ed ancora più 

eclatante, la mancanza degli 

appositi accantonamenti delle 

somme dovute ai singoli 

dipendenti per il riconoscimento 

del TFR ammontanti a 

oltre 16 milioni di euro. 

La protesta messa in atto dai 

lavoratori ha ,quindi, comportato 

la immediata convocazione 

del tavolo di confronto previsto 

per la mattinata del 24 

aprile p.v. In attesa l’assemblea 

permanente dei lavoratori 

dell’ARSSA e dell’AFOR, 

ha deciso di riconvocarsi per 

lunedì prossimo, onde poter 

Le vergognose distrazioni a danno della Scuola Casopero 

scarse – attenzioni pubbliche che 

riceve ogni giorno. L’ultimo caso 

risale soltanto a 24 ore fa. L’Istituto 

ha ospitato i seggi elettorali. 

Per questo lo abbiamo lasciato al 

Comune sin dal pomeriggio di venerdì, 

per poi rientrarci ieri mattina. 

A differenza di tanti altri casi 

simili quindi, dove le operazioni 

elettorali sono andate in archivio 

nella giornata del martedì, la nostra 

Scuola è rimasta chiusa anche 

di mercoledì. Per noi è stato lecito 

pensare che il giorno in più fosse 

dovuto a un’ulteriore e più accurata 

pulizia finale dei locali in questione: 

nient’affatto. Ieri mattina 

ci siamo ritrovati in una Scuola 

sporca, per usare un eufemismo. 

Sedie, mobilio e suppellettili rotti. 

Corridoi regno del lerciume più 

completo. La maggior parte delle 

aule in condizioni pessime. Nessun 

segno di pulizia, per non dire della 

sospirata – e dovuta? – opera di disinfestazione. 

Il Comune ha avuto 

un Istituto che specchiava in fatto 

di igiene e ce l’ha restituito in uno 

stato di degrado da vergogna. Alla 

fine i ragazzi hanno comunque 

fatto scuola, anche per merito dei 

bidelli che in un paio d’ore hanno 

fatto i salti mortali per rimettere le 

Sulla liquidazione dell’ ARSSA 

cose a posto, o quasi. Ma la vergogna 

resta. E fa la coppia con le 

continue disattenzioni che questa 

stessa Scuola deve digerire sempre 

dal Comune. Un paio di esempi 

per tutti: da due mesi la caldaia dei 

termosifoni è rotta e nessuno se ne 

importa nel Palazzo comunale. Si 

fa lezione con il cappotto, considerata 

la primavera folle che si vive 

a livello di clima. C’è poi il caso 

delle pareti esterne dell’Istituto. I 

relativi lavori di restyling si sono 

interrotti all’improvviso, a metà 

dell’opera, con gli operai comunali 

richiamati a casa dal Comune. Forse 

perché il Dirigente Scolastico si 

stava per candidare alla Camera dei 

Deputati? O per semplici invidie di 

paese? Io non abito a Cirò Marina, 

non voto qui. Sono un ospite e non 

voglio rischiare di essere maleducato 

puntando il dito. Però a questa 

Scuola e ai suoi ragazzi ci tengo e 

mi indigna dover essere testimone 

di queste sconcezze. Ai miei studenti 

insegno, tra le altre cose e se 

ci riesco, che in questa nostra terra 

dobbiamo smetterla di guardare e 

non vedere. Che dobbiamo alzare 

la voce, arrabbiarci. E denunciare. 

Per questo non posso continuare a 

fare finta di niente e tacere. Mi ri- 

definire un piattaforma rivendicava 

delle garanzie previste 

dalla legge e dai contratti sui 

diritti acquisiti nonché sulla 

collocazione lavorativa negli 

Enti destinatari delle funzioni 

garantite dall’ARSSA 

e dall’AFOR. L’adozione di 

tali garanzie diventerebbe, 

inoltre,la migliore soluzione 

per rendere da subito ,nelle 

nuove realtà, funzionanti i 

servizi con tutti i benefici che 

ne possono trarre gli operatori, 

gli utenti, dell’agricoltura 

calabrese, così come il mantenimento 

del boschivo calabrese. 

Infine va evidenziato l’impegno 

degli Assessori regionali 

Frasca’ e Pirillo sulla sospensione 

immediata degli atti già 

adottati a seguito dell’adozione 

dei due atti deliberativi ed 

in particolare la mobilità non 

concertata per i dipendenti 

regionali in servizio presso 

L’AFOR, che hanno subito 

trasferimenti presso dipartimenti 

che non hanno nessuna 

attinenza con le funzioni tecniche 

sin’oggi garantite . 

Come CISL FP Calabria 

non possiamo che ribadire la 

nostra massima allerta sulle 

problematiche dei dipendenti 

Regionali e delle Agenzie 

disciolte, denunciando per 

l’ennesima volta che quella 

che sembra essere una superficialità 

sulla adozione delle 

regole delle corrette relazioni 

sindacali e cioè il confronto 

preventivo con le parti sociali, 

sembra più essere una vera 

e propria strategia messa in 

campo dalla Giunta Regionale 

per mettere il lavoratore, 

ma anche il cittadino, di 

fronte al fatto compiuto con 

l’adozione di provvedimenti 

volgo a Voi, cari Giornalisti, anche 

in forza del tesserino di Giornalista 

Pubblicista che mi ritrovo in tasca 

– non so con quanto merito… – e 

quindi con un dovere in più di testimonianza 

e di denuncia. Vi invito a 

farVi una passeggiata dalle parti di 

via Pirainetto, di indagare ben oltre 

le mie parole. Vedrete che quanto 

Vi racconto risponde alla verità, 

purtroppo. Penso che i ragazzi del- 

Cirò Marina 

unilaterali che spesso ,anzi 

troppo spesso, vengono puntualmente 

contraddetti dalla 

adozione di altri provvedimenti 

che ne mettono il risalto 

la mancanza del confronto 

con chi garantisce da anni i 

servizi ai cittadini. E’ sempre 

lo stesso discorso la politica 

deve pensare agli obiettivi per 

il miglioramento del tessuto 

socio-economico, i lavoratori 

con la loro esperienza e con 

le risorse – spessissimo inesistenti 

– loro concesse concorrono 

al raggiungimento dei 

target. Non si migliora la Calabria 

spostando le professionalità 

presenti con le tradotte 

verso questo o quell’Ente 

soprattutto se adottate senza 

una programmazione razionale, 

ma solo per un delirio di 

svolta amministrativa consumato 

in una notte di primavera 

del 2007! 

Gerbera Gialla 

Anche quest’anno sta per 

partire il programma della 

“Gerbera Gialla” per la 

legalità, voluto dall’Associazione 

“Riferimenti”, presieduta da 

Adriana Musella. Sono numerose 

le manifestazioni programmate, 

ma mi appare significativa la 

scelta iniziale della città di Crotone, 

nel cui territorio l’esplosione 

dell’ultima faida ha colpito persino 

una bimba di soli cinque anni. 

Nell’esprimere vivo compiacimento 

per l’importante iniziativa, 

voglio augurarmi che, soprattutto 

i giovani studenti, percepiscano 

l’importanza dell’iniziativa in un 

territorio che vede sempre più le 

nuove generazioni cadere nella 

rete della ‘ndrangheta. 

la Casopero, non gli insegnanti o 

chi lavora qui, meritino di più. Gli 

adulti litighino pure tra loro, si facciano 

i loro assurdi dispetti. Non 

onorino le parole pronunciate in 

campagna elettorale… Ma giù 

le mani dai più giovani. Cirò 

Marina deve rispettare questo 

concetto e renderlo concreto. 

Se no le nostre parole di insegnanti, 

in aula, saranno soltanto 

retorica. E i giovani cirotani 

non crederanno più a nulla già 

a 11-12 anni.


dalla 

Calabria 

Dichiarazione di un 

militante PD 

Crotone. Mi sento comunque 

vincitore. A prescindere 

dai risultati nazionali, 

che hanno segnato una sconfitta 

per il centrosinistra, io sento di 

aver dato il mio contributo alla 

campagna elettorale del Partito 

Democratico che a Crotone e 

nella nostra provincia, cosi come 

testimoniano i numeri, è stato più 

votato in assoluto. Tutto questo 

in modo disinteressato. Grande è 

stato il fermento registrato in questa 

campagna elettorale; giovani 

e meno giovani hanno sposato 

le idee, le proposte e i progetti 

di Veltroni con un entusiasmo 

inaspettato. E mi sento convinto 

vincitore, insieme a tanti compagni 

d’avventura, che ringrazio, se 

penso che nel territorio ci sono 

stati amministratori, dirigenti di 

partito provinciali che, per loro 

stessa ammissione, non hanno fatto 

campagna elettorale, o altri che 

hanno votato per altre liste. Allora 

la vittoria del Partito Democratico 

nel Crotonese assume un significato 

ancora più importante: è la 

vittoria di quei giovani che ci hanno 

creduto, che si sono mobilitati 

perché convinti che una nuova 

politica si può fare. La forza e la 

passione dei giovani sono riuscite 

a sopperire all’ assenza dei big 

della politica dalla campagna elettorale; 

e per questo che il risultato 

in provincia è stato vincente! 

L’unico big riconosciuto in questa 

campagna elettorale è stato Walter 

Veltroni capace di scendere in 

110 piazze, cercando di oscurare 

le brutta immagine che la grandissima 

coalizione di centrosinistra 

gli aveva lasciato in eredità. Altro 

che americanizzazione! Sono nati 

entusiasmo, passione, speranza, 

Buon lavoro al Sindaco e 

al Procuratore 

Isola C. Rizzuto. Il Governatore 

della Misericordia di 

Isola Capo Rizzuto, Leonardo 

Sacco, a nome del correttore 

spirituale don Edoardo Scordio e 

di tutto il direttivo, invia il proprio 

benvenuto al nuovo Sindaco 

di Isola Capo Rizzuto Carla Girasole 

e al nuovo procuratore della 

Repubblica presso il tribunale di 

Crotone, Raffaele Mazzotta, auspicando 

i migliori auguri di buon 

lavoro. “La Misericordia – scrive 

Sacco – da sempre opera nello 

spirito del volontariato ai fini della 

legalità e della condivisione. 

Per questo auspichiamo ad un lavoro 

sinergico e di collaborazione 

che possa interessare a tutti i livelli, 

le istituzioni, le associazioni e 

la società civile, affinché operino 

per la crescita e lo sviluppo del 

territorio”. 

I R 


quello che noi negli ultimi anni 

non siamo riusciti a fare. Anche 

per questo è nato il PD, per rinnovare 

il modo, il linguaggio, l’essere 

dell’ attuale classe dirigente, 

piè etico e più morale. E anche 

per questo mi sento il testimone 

e fondatore di un fenomeno che 

ha coinvolto numerosi ragazze e 

ragazzi, proprio perché basato sul 

cambiamento, quel cambiamento 

tanto auspicato e mai realizzato 

nel Paese Italia. La voglia e i bisogni 

di cambiare, uniti alla necessità 

di porre degli argini ai politici 

e alla politica per fare largo alla 

progettualità e ai meriti, troppo 

spesso accantonati per lasciare il 

posto a bieche logiche di potere, 

hanno determinato la nostra adesione 

alle proposte del Partito democratico. 

Più eguaglianza e più 

sostegno alle famiglie, per crescere 

meglio. Sostenere le retribuzioni 

basse, garantendo un compenso 

minimo come in altri paesi. 

È necessario non solo investire 

maggiori risorse nella ricerca, ma 

garantire contemporaneamente 

massima libertà alle buone idee 

e ampia fiducia alla curiosità dei 

ricercatori. Una reale tutela per 

gli imprenditori e le imprese sotto 

il ricatto della mafia. Il mio convincimento 

è forte, le mie convinzioni 

non sono mai venute meno, 

neanche all’ indomani del voto. 

E per questo che il mio impegno 

s’intensificherà con iniziative e 

progetti, promovendo la cultura 

democratica della negabilità e 

della coesione politica e sociale di 

un territorio che non ha bisogno di 

frammentazioni, che vanno sempre 

a scapito dei cittadini e mai 

dei politici. 

Crotone. La Provincia di 

Crotone sta realizzando da 

tempo un’ intensa attività 

nell’ambito della sicurezza stradale 

diretta alla realizzazione di un 

programma che ha come obiettivo 

il governo del fenomeno dell’incidentalità 

e la realizzazione di azioni 

tese a migliorare l’infrastruttura 

stradale. A tal fine, la Provincia di 

Crotone partecipa, per il secondo 

anno consecutivo, al Piano Nazionale 

sulla Sicurezza Stradale e a 

tale scopo, ha creato all’interno 

del Servizio di Sicurezza Stradale 

una struttura tecnica, denominata 

“Centro di Monitoraggio per la 

Sicurezza Stradale”, dedicata, tra 

l’altro, ad elaborare i supporti tecnici 

all’azione di governo della sicurezza 

stradale della Provincia e 

dei Comuni, promuovendo anche 

Quanti sono i filmati, i documenti 

radiofonici realizzati 

e messi in onda 

dalla RAI? Milioni! È la documentazione 

mediale più imponente 

ed importante d’Italia, seconda, 

forse, solo a quella dell’Istituto 

LUCE. Solo la sede regionale per 

la Calabria, dal dicembre 1979 ad 

oggi, ha etichettato oltre 35000 

cassette. Ognuna di esse contiene 

tre telegiornali e ogni telegiornale 

contiene, mediamente, 6 filmati. Il 

conto è semplice: sono 18 filmati 

per ogni cassetta per un totale di 

almeno 630.000 filmati. Una cifra 

enorme che da l’idea delle dimensioni 

gigantesche dell’archivio generale, 

quello che comprende non 

solo tutte le 21 sedi d’Italia ma 

anche tutta la produzione radiotelevisiva 

nazionale delle tre reti. 

C’è la storia dell’Italia: cronaca, 

costume, spettacolo, cultura, politica, 

tradizioni, sport. Da qualche 

anno questo immenso patrimonio 

storico – culturale è a disposizione 

di tutti. Chiunque può recarsi 

in una sede regionale e navigare 

nei diversi database dell’archivio 

della RAI. Si chiama “Catalogo 

Multimediale”. È un sistema integrato 

di archivi informatici, lo 

stesso strumento di cui giornalisti 

e programmisti registi si servono 

all’interno dell’azienda per attività 

produttiva. C’è il database della 

televisione, regionale e nazionale, 

di tutte le reti; c’è quello della radio 

con documenti di programmi 

trasmessi immediatamente dopo 

la Seconda Guerra mondiale; c’è 

il database delle foto, con immagini 

storiche di personaggi noti 

dello spettacolo, della cultura e 

della politica; c’è il database del 

Radiocorriere a cominciare dal 

Piano della Sicurezza stradale 

stato un incontro di calcio come 

da anni non veniva giocato sui 

nostri campi. In un periodo in 

cui di calcio se ne parla quasi 

sempre solo per atti violenti 

o per intrighi economici che 

sporcano uno sport così bello e 

amato, questi ragazzi, vivendo 

un sano agonismo, hanno dato 

rappresentazione di ciò che lo 

sport dovrebbe dare ed insegnare. 

Dal primo minuto entrambe 

le squadre hanno dato segnali di 

voler vincere, ma non a tutti i 

costi, e la violenza è stata bandita 

automaticamente da tutti i 

22 ragazzi presenti sul campo 

da gioco. Nella loro diversità, 

sono stati uniti da un unico fattore 

comune, la voglia di giocare 

e di mettersi in gioco. Nel 

Squadra di calcio Castellese 

25 

Si apre la teca della RAI 

“Teca aperta” è il servizio della RAI che consente la navigazione nei suoi archivi 

primo numero, quando si chiamava 

Radiorario. Gli appassionati 

di musica possono accedere al 

database degli spartiti e partiture. 

Non mancano le schede degli spot 

pubblicitari e se qualcuno vuol 

vedere un programma trasmesso, 

ebbene, c’è “Movie”: basta digitare 

la data, l’ora di trasmissione 

e la rete RAI, Mediaste o TMC ed 

ecco il miracolo è fatto. La consultazione, 

totalmente gratuita e 

assistita, avviene esclusivamente 

attraverso un terminale informatico 

ed è consentita la stampa delle 

schede testuali di documentazione. 

È possibile anche avere una 

copia del materiale visionato, secondo 

specifiche tariffe scontate 

per studenti, istituti scolastici, 

università, associazioni ONLUS, 

istituzioni ed enti pubblici. I formati 

possibili sono il CD – ROM, 

a bassa qualità, e il VHS a costi 

più elevati. Le richieste che finora 

sono pervenute alla sede della 

Calabria hanno riguardato gli 

ambiti più diversi e a volte anche 

personali. Ne riporto solo due fra 

le tante. Ricordo di un signore che 

aveva partecipato ad un programma 

televisivo degli Anni Sessanta, 

che consisteva in un gioco che 

si svolgeva a bordo di due navi 

italiane ormeggiate in due porti 

diversi italiani. La prima nave era 

il Garibaldi a Genova e l’altra era 

l’Andrea Doria ormeggiata a Bari. 

Il signore mi chiese le immagini 

dell’equipaggio del Garibaldi, lui 

era lì. È stata dura, perché il signore 

non ricordava il titolo della 

trasmissione né la data di messa in 

onda. Ciò che sono riuscito a trovare, 

dopo tante difficoltà, è stato 

solo uno spezzone di pellicola di 

tre minuti; il resto della pellicola 

era andato purtroppo distrutto. 

L’altra richiesta è stata quella di 

una studentessa dell’Università 

della Calabria che doveva compilare 

una tesina sul popolo degli 

Inuit dell’Antartide canadese. Era 

un argomento difficile, ma dopo 

avere navigato nei database della 

televisione gli orizzonti si sono 

dischiusi. Qualche settimana dopo 

la consultazione la studentessa mi 

ha telefonato per dirmi che aveva 

brillantemente superato l’esame 

di antropologia. Una bella soddisfazione. 

Ma non è la sola. Tanti 

altri giovani sono già venuti a 

fare questo viaggio meraviglioso 

e tanti ne aspettiamo ancora. Per 

accedere a questo servizio che si 

chiama “Teca aperta”, basta telefonare 

al n° 098438238 della 

sede RAI della Calabria, in Via G. 

Marconi di Cosenza, e fissare un 

appuntamento. Se non vi risponde 

nessuno lasciate il vostro nome e il 

numero di telefono, sarete richiamati. 

La grande storia conservata 

dalla RAI è a disposizione di tutti. 

Questa e-mail, ed i suoi eventuali 

allegati, contengono informazioni 

confidenziali e riservate. Se avete 

ricevuto questa comunicazione 

per errore non utilizzatene il contenuto 

e non portatelo a conoscenza 

di alcuno. Siete inoltre pregati 

di elimi- narla dalla vostra casella 

e avvisare il mittente. È da rilevare 

inoltre che l’attuale infrastruttura 

tecnologica non puo’ garantire 

l’autenticita’ del mittente, 

ne’ tantomeno l’integrita’ dei 

contenuti.Opinioni, conclusioni 

ed altre informazioni contenu- te 

nel messaggio possono rappresentare 

punti di vista personali a 

meno di diversa esplicita indicazione 

autorizzata. 

Si può realizzare un mondo a colori 

Crotone. Si è disputato 

l’incontro di calcio amichevole, 

tra la Castellese 

e la squadra dei migranti ospiti 

nel Centro Sprar di Seconda 

Accoglienza di Sovereto gestito 

dalla Cooperativa Agorà Kroton 

e del Centro Sprar di Carfizzi. 

Quello a cui hanno assistito 

le tante persone presenti, è 

l’elaborazione di piani, programmi 

e interventi per migliorare la 

sicurezza stradale. Considerato 

che, in tale ambito, L’Amministrazione 

Provinciale ha predisposto 

e realizzato, sulla base di una 

convenzione con l’Università della 

Calabria e il Comune di Rocca 

di Neto che ne ha disciplinato gli 

impegni, gli oneri e le spese, il 

“Piano Sicurezza Stradale Urbano 

(PSSU)” del Comune di Rocca 

di Neto, Codesta Amministrazione 

offre la propria disponibilità 

per la disciplina della mobilità e 

della sicurezza attraverso la realizzazione 

del Piano di Sicurezza 

Stradale Urbano ed il Piano del 

traffico urbano del comune di Isola 

Capo Rizzuto, previo incontro 

con la S. V. per definire tutti gli 

aspetti operativi. 

momento in cui si è commesso 

qualche fallo, sono stati gli abbracci 

a riappacificare gli animi 

e le strette di mano hanno preso 

il posto degli insulti. L’incontro 

si è concluso con la vittoria della 

Castellese per 6 reti a 4 e con 

una festa in campo a cui hanno 

partecipato tutti i giocatori e gli 

organizzatori che, inaspettatamente, 

hanno dato vita a ciò che 

da anni in tanti hanno cercato 

di realizzare, uno sport sano e 

puro, che può essere l’inizio per 

qualcosa di più grande. Spesso 

sentiamo lamentele su queste 

persone che hanno invaso la 

nostra normalità, ma questo è 

il segnale che, partendo da una 

semplice partita, si può realizzare 

un mondo a colori.



dalla 

Calabria 

Torneo delle due Sicilie 

nella città del Pollino 

Castrovillari. Hanno 

scelto Castrovillari 

e lo scenario del 

Pollino per disputare il 

primo “Torneo delle Due 

Sicilie” e non se ne sono 

pentiti. Sono i ragazzi della 

scuola media di quattro 

club giovanili del Sud del 

Paese (Palermo, Salerno, 

Napoli e Cosenza) che 

dall’11 al 13 aprile hanno 

disputato un incontro 

di basket e di calcio a 5 

“sui campi sportivi comunali 

– hanno precisato gli 

organizzatori- messi a disposizione, 

con sensibilità 

e intelligenza, dal vice 

sindaco ed assessore allo 

sport, Anna De Gaio”. La 

coppa del vincitore è andata 

all’‘Alfaclan’ di Napoli, 

organizzatore della 

gara assieme all’Akalandros 

di Cosenza, piazzatosi 

secondo. Bronzo al 

club di Salerno seguito dal 

Palermo, che si è però aggiudicato 

la coppa di club 

con ‘il miglior gioco di 

squadra’. Gli ospiti hanno 

soggiornato nei simpatici 

chalet di legno dell’agriturismo 

‘La locanda del 

parco’ di Adriana Tamburi 

a Morano. Per loro anche 

una cappella intitolata 

a San Giuseppe, assai apprezzata 

dal sacerdote che 

accompagnava il gruppo, 

don Raimondo Sanfilippo 

di Palermo che vi ha celebrato 

la Messa. Non sono 

mancati per i ragazzi altri 

momenti d’ incontro e 

di formazione umana impartita 

dai tutor accompagnatori. 

Molto favore ha 

riscosso l’escursione naturalistica 

nel Gruppo del 

Pollino, accompagnati da 

Emanuele Pisarra di Civita, 

guida ufficiale del Parco 

Nazionale. Attrezzatissimi 

(quattro pulmini, tenuta 

sportiva, allenatori, arbi- 

Foto del torneo 

I Regionale 

tri, rigido calendario degli 

incontri, perfino il megafono 

per la cronaca in diretta!), 

i 35 tra giovani atleti 

ed accompagnatori hanno 

onorato lo sport e l’amicizia 

disputando un combattuto 

quanto leale torneo. 

Alla finalissima non è mancato 

il tifo delle mamme e 

dei papà dei giovani atleti 

cosentini. Molto soddisfatti 

gli organizzatori: Andrea 

Iovene, direttore dell’Alfa 

di Napoli e coordinatore 

del torneo, Marco Medici 

direttore dell’Akalandros, 

Giuseppe Virone del 

Club ‘Kalta’ di Palermo e 

Bruno Brunetti (medico e 

genitore) del ‘Maestrale’ 

di Salerno e tutti gli altri 

educatori: Alex, Antonio, 

Gabriele, Ettore e Giovanni. 

“I quattro club giovanili 

– modellati su esperienze 

educative ispirate 

da san Josemaria Escrivà, 

il sacerdote fondatore 

dell’Opus Dei – sono sostenuti 

e, quando occorre, 

guidati dai genitori stessi 

dei ragazzi e rappresentano 

un moderno modello di ambiente 

formativo, capace di 

neutralizzare e controbattere 

i tanti disvalori che 

assediano oggi i ragazzi”. 

‘Non solo calcio’ ci dicono 

quelli dell’Akalandros, 

ma anche studio, escursioni, 

bricolage, incontri con 

ospiti, ecc. e molta, molta 

amicizia. Conquistati 

dall’ospitalità e dalla calorosa 

accoglienza ricevuta, 

i giovani ospiti hanno 

a s s i c u r a t o c h e t o r n e r a n n o 

p r e s t o . A i p r i m i d i l u g l i o 

disputeranno a Castrov 

i l l a r i u n a l t r o t o r n e o . 

P r i m a , h a n n o a s s i c u r a t o 

quelli del Club Akaland 

r o s d i C o s e n z a , c i s a r à 

u n ’ a m i c h e v o l e d i c a l c i o a 

5 con una squadra giovan 

i l e l o c a l e . 

Il liceo classico resti nel 

Rossano.Il Liceo Classico 

“S.Nilo” deve restare nel 

Centro Storico. Indubitabilmente 

devono essere migliorate le 

oggettive condizioni di agibilità e 

di usabilità complessiva dell’edificio. 

Vanno sicuramente previste 

e messe in atto tutte le iniziative 

necessarie per adeguare l’attuale 

struttura su Via XX Settembre alla 

vigente normativa in tema di sicurezza. 

Così come è fuor di dubbio 

che, con la società titolare delle autolinee 

urbane, che –sia utile ribadirlo- 

viene finanziata con denaro 

pubblico, vanno concordati, senza 

mezzi termini e con urgenza, orari e 

corse; in modo che gli spostamenti 

da e per il Centro Storico, altrove 

normalissimi, non vengano paradossalmente 

trasformati, in questo 

territorio, in disagi insopportabili, 

intollerabili ed incomprensibili. Le 

autolinee del trasporto pubblico devono 

essere pensate e studiate sulla 

base delle esigenze di chi dovrebbe 

usarle, studenti in primis; non sulla 

base di altro! Tuttavia il liceo classico 

“s. Nilo” deve restare lì dove si 

trova oggi. Per mille ragioni. Non 

soltanto storiche, simboliche o analoghe. 

Una su tutte: anche il Liceo 

Classico, e le nuove generazioni 

che lo hanno frequentato in passato 

(sopportando condizioni infrastrutturali 

di gran lunga peggiori delle attuali), 

che lo frequentano oggi e che 

lo frequenteranno in futuro, muove 

amplifica e moltiplica la capacità 

del Centro Storico di rivitalizzarsi 

Cariati. La visita della delegazione 

del Parlamento 

Europeo, che verificherà la 

gestione dei fondi strutturali, può 

essere una grande opportunità per la 

Sicilia e la Calabria. A patto che si 

vada al cuore del problema, infilando 

il bisturi nella cancrena di ritardi, 

negligenze, furbizie ed illegalità che 

hanno caratterizzato l’utilizzazione 

dei fondi 2000/2006, evitando che 

anche le risorse ingenti della programmazione 

2007/2013 facciano 

la stessa fine. L’Associazione Europea 

otto torri sullo jonio condivide 

e rilancia le riflessioni dell’Eurodeputato 

calabrese dell’ALDE (liberaldemocratici) 

Beniamino donnici, 

componente della delegazione del 

Budgetary Control Committee del 

Parlamento Europeo che ha incontrato 

i rappresentanti delle istituzioni 

locali di Sicilia e Calabria. Donnici, 

con una lettera inviata oggi a 

Strasburgo al capo delegazione, 

l’inglese Newton DUNN, ha chiesto 

che siano sentiti i vertici della 

GdF, dell’Arma dei Carabinieri, 

delle Procure ordinarie e di quelle 

antimafia. Dobbiamo individuare 

e correggere -ha aggiunto l’Europarlamentare- 

quei perversi meccanismi 

che consentono a comitati 

di affari e imprenditori-predatori di 

lucrare risorse ingenti dirottandole 

dallo sviluppo, lasciando a Calabria 

e Sicilia l’umiliante primato di 

regioni capofila per frodi comunitarie. 

Il problema -conclude donni- 

centro storico 

e di riqualificarsi, facendo muovere 

complessivamente l’economia 

cittadina e del territorio. Non v’è 

speranza e scenario di rilancio socio-culturale, 

di ripensamento strutturale 

delle occasioni occupazionali 

e di rinnovamento della stessa naturale 

capacità di attrazione turistica 

di un territorio, soprattutto in 

Calabria ed al Sud, che non includa, 

come passaggio obbligato e strategico, 

il management dell’identità 

e, dunque, la rivitalizzazione della 

nostra storia migliore: quella appartenuta 

e custodita, ancora oggi, nei 

Centri Storici e dalle attività commerciali 

e dalle istituzioni, laiche e 

religiose, che in essa hanno trovato 

e continuano a trovare più genuina 

ubicazione. Scuole in primis. Se 

la Politica e le Istituzioni, anche nel 

caso del Classico, dovessero far finta 

di non capire, di non vedere e di 

non sentire, allora che si abbia il coraggio, 

spudorato, di consentire che 

tutto venga stupidamente trasferito 

a Rossano Scalo (una cittadina 

costruita perfettamente “in serie”, 

così come altre centinaia e migliaia 

in Italia) in modo da far diventare 

anche Rossano, uno dei più antichi 

prestigiosi e vitali centri storici della 

Calabria e del Sud, una nuova Pentedattilo, 

quel povero piccolo e spopolato 

centro storico in provincia di 

Reggio Calabria, abbandonato da 

Dio e dagli uomini, le cui fotografie 

spettrali, sulle prime pagine di noti 

settimanali americani, hanno fatto 

il giro del mondo. Genitori e classe 

Beniamino Donnici 

docente del S.Nilo, invece di rincorrere 

le vuote tendenze consumistiche 

sedentarie e superficiali indotte 

nei figli e negli studenti dalla cultura 

mediatica dominante, invece di cavalcare 

le esigenze materiali di figli 

culturalmente incapaci di concepire 

e farsi una passeggiata all’aria aperta 

poiché spesso viziati e/o ricoperti 

d’oro coccole comodità e chimere 

irrealizzabili senza formazione 

(alias “gavetta”), trovino piuttosto 

il tempo, nelle loro lezioni, per 

spiegare agli studenti quanto vale, 

per l’oggi e per il futuro, riuscire a 

custodire intatto, vivo e popolato, di 

energie giovani forze culturali così 

come di giovani imprenditori, quel 

patrimonio di cultura storia architettura 

enogastronomia, in una parola 

di identità, che sono i Centri Storici. 

L’Amministrazione Comunale 

faccia la sua parte e trasformi in 

fatti le promesse di venire incontro 

alle esigenze rappresentate, oggi, 

dagli studenti del Classico. Ma, 

allo stesso tempo, il Comune ed il 

Sindaco in prima persona sia ogni 

giorno l’ostacolo più insormontabile 

rispetto a quanti pensano di 

poter barattare le loro effimere e superficiali 

comodità in cambio dello 

spopolamento del Centro Storico, a 

garanzia degli sforzi di quanti, a vario 

titolo, stanno invece investendo 

energie tempo e risorse proprio nel 

Centro Storico per farlo rivivere, 

crescere e diventare competitivo da 

tutti i punti di vista. 

Siano ascoltati i vertici 

GDF, carabinieri e procure 

ci- non sta nella fase della programmazione 

perché si torva sempre un 

tecnico più o meno brillante capace 

di redigere il solito libro dei sogni. 

Fa bene donnici a sottolineare e ricordare 

come il problema stia nella 

fase attuativa laddove occorre ren- 

dere tanto veloce e trasparente la 

spesa, quanto rigorosi ed efficaci 

i controlli. Soprattutto, bisogna 

superare quei meccanismi di incentivazione, 

a cominciare dal 

fondo perduto, che alimentano 

parassitismo e corruzione.


dalla 

Sicilia 

Ricordati i caduti 

Catania. L’associazione 

culturale “La Contea” guidata 

dal vice capogruppo 

di AN al consiglio comunale di 

Catania Puccio La Rosa, si è recata 

presso il monumento ai Caduti 

di Catania ( Piazza del Tricolore) 

per esporre una bandiera 

tricolore in ricordo di tutti i caduti 

della seconda guerra mondiale. 

Il nostro gesto, in occasione della 

ricorrenza del 25 aprile, – spiega 

Puccio La Rosa – ha inteso rappresentare 

il mezzo per superare 

a distanza di anni l’odio generato 

dalla seconda guerra mondiale e 

dallo scontro fra opposti estremismi 

ideologici in nome dell’unità 

nazionale e dell’idea del dialogo 

e del confronto. Il tricolore 

esposto, simbolo della nazione e 

dell’unità patria, – aggiunge La 

Puccio La Rosa consigliere 

comunale AN 

Catania. Da anni oramai 

quotidianamente 

arrivano a centinaia 

attestandosi una consolidata 

realtà e sono i più fortunati 

poiché dopo viaggi spesso 

inumani con mezzi di fortuna 

arrivano a destinazione, 

Lampedusa preferita per 

comprensibili motivi logistici 

in quanto più vicina 

all’Africa contemporaneamente 

agli arrivi arrivano 

le tragiche notizie che probabilmente 

non fanno più 

notizie a differenza degli 

arrivi conteggiati, nessuno 

sarà in grado stabilire neanche 

approssimativamente 

quanti invece giacciono sulle 

onde di una mare amaro e 

sempre più salato… L’apparente 

“terra promessa” meta 

e fulcro di tanta speranza 

si conclude spesso nel peggiore 

dei modi, “se il mare 

potesse parlare” indicando 

le coordinate dove si trovano 

quei corpi sconosciuti 

al fine potergli dare almeno 

di guerra 

I R 


Rosa – è a nostro avviso l’unico 

mezzo per recuperare e rilanciare 

il messaggio di pacificazione nazionale 

oggi indispensabile per 

costruire il futuro dell’Italia. La 

manifestazione de “La Contea” 

in questo senso è per noi importante 

– ha aggiunto il vice capo 

gruppo di AN a palazzo degli 

elefanti – perché consente di ricordare 

quanti versarono il proprio 

sangue in nome dell’Italia e 

della sua dignità tanto sul fronte 

partigiano quanto su quello di chi 

scelse, per propria convinzione, 

di difendere la patria nelle file 

della Repubblica Sociale. Oggi 

più che mai, infatti, - prosegue 

La Rosa – occorre avviare una 

serena ed approfondita fase di 

studio e riflessione sugli orrori 

della seconda guerra mondiale 

per superare per sempre odi e 

tensione ideologiche che per anni 

hanno diviso la nostra nazione e 

giungere ad un reale momento 

d’unità e pacificazione. La delegazione 

de “La Contea”, subito 

dopo avere esposto il tricolore 

al monumento ai caduti di piazza 

del Tricolore, ha osservato un 

minuto di silenzio ed ha spiegato 

il significato della manifestazione 

ai cittadini che sono intervenuti. 

Poi si è recata sulle tombe 

dei militari Inglesi e Tedeschi, 

che hanno perso la vita in Sicilia 

durante la Seconda guerra Mondiale, 

per ricordarli e per rafforzare, 

con il simbolico gesto della 

deposizione di un fiore bianco, il 

messaggio del superamento degli 

odi e delle divisioni. 

una cristiana sepoltura sarebbe 

almeno un segno di 

rispetto che non riusciamo 

più neanche a dare sia di 

una civiltà cristiana nonché 

dell’innovazione tecnologica 

che ci mette a disposizione 

strumenti “intelligenti”. 

Vittime innocenti di un 

eccidio maturato in un contesto 

mondiale impazzito 

sconvolgendo determinati 

valori prevalendo il diritto 

alla vita e la sacralità e per 

dare vita alla vita occorre 

naturalmente quella minima 

nutrizione quotidiana che 

terre purtroppo sfortunate e 

“violentate” da compromessi 

delinquenziali e mercenari 

assassini senza scrupoli 

dove alternativamente tratto 

ingiusti benefici al fine 

illudere chi ci ha sognato 

vedendoci diversi… Si dice 

che è un problema Europeo 

e se così dov’è questa Europa 

unita? Occorre la difesa 

comunitaria? Unita invece 

quella moneta e dal colos- 

Catania. Le oasi per cani 

sono solo un ennesimo 

escamotage per cercare 

coprire la realtà e la verità (oltre 

al fatto di non essere realizzabili 

all’interni di centri urbani e anche 

in quanto si trasformerebbero 

in lager) e, ovviamente, non 

sono previsti da nessuna normativa 

vigente la quale prevede 

solo rifugi sanitari e rifugi per il 

ricovero che debbono essere realizzati 

secondo la stessa legge 

ovvero nel rispetto della legalità 

e del benessere dei cani ricoverati. 

ADESSO BASTA! Sia messa 

fine all’interminabile impotenza 

ed incapacità, oramai quasi decennale, 

dell’Amministrazione 

Comunale di Catania sull’applicazione 

della normativa vigente, 

nazionale e regionale, in materia 

di benessere degli animali 

d’affezione e della prevenzione 

del randagismo. L’ACA SICI- 

Catania. periodicamente 

abbiano trattato su queste 

colonne la problematica 

che dal 1989 (appena 17 anni…) 

coinvolge e certamente resterà per 

l’intera generazione il consistente 

numero riguardante i famosi “articolisti”: 

circa trenta mila persone, 

alcuni oramai senza esagerare 

anche nonni, precari prodotti dalla 

Regione Siciliana appartenenti 

alle categorie P. U. C. e Asu che 

dal 1996 sono in servizio presso 

enti pubblici regionali (fino al 

1995 lavoravano presso società 

private) con numero di ore lavorative 

variabile a secondo dell’Ente 

dai 24 ai 36 e da questa base conseguentemente 

varia lo stipendio 

dai 700 ai 1200 euro circa tenendo 

conto dell’inquadramento contrattuale 

in riferimento al titolo di 

studio di immissione in servizio e 

già titolo di studio al centro di un 

contenzioso giudiziario tra l’Amministrazione 

regionale da una 

parte e un gruppo del personale 

P. U. C. dall’altra utilizzato negli 

27 

Randagismo a Catania 

LIA dice basta ad un gestione 

del problema randagismo al di 

fuori della legge e del rispetto 

degli animali (aspetto che ovviamente 

vanno a pari passo) 

e DIFFIDA l’Amministrazione 

comunale dal realizzare progetti 

che non rispettino le norme imposte 

dalla legge nazionale, 281 

del 1991, da quella regionale, 

15 del 2000, e dai Decreti applicatiti 

della stessa, D.P.R. S. n. 

7 del 2007 e D.A.S.R.S. del 13 

dicembre 2007. Leggi e Decreti 

che sembrano essere del tutto 

sconosciuti a chi si dovrebbe occupare 

seriamente e legittimante 

di iniziative a difesa degli animali 

e contro l’abbandono e il 

randagismo. A tutto ciò, viste le 

prossime elezioni amministrative 

comunali e provinciali, si rischia 

di sommare la “caccia elettorale” 

di che cerca di strumentalizzare 

il problema randagismo per rac- 

cogliere consensi e voti dopo che 

tali pseudo politici non si sono 

mai occupati di animali ne di 

randagismo spacciandosi adesso 

per coloro che vorrebbero 

proteggere i cani randagi dal 

rischio di avvelenamento quando 

sono i primi a spargere odio 

sugli stessi animali. Un altro 

grave aspetto di tutta la faccenda 

randagismo sta in primo 

luogo nel fatto che non sono 

stati ancora una volta coinvolti 

i Servizi veterinari dell’AUSL 

3, i quali per legge debbono 

esprimere le loro competenze e 

dare l’autorizzazione sanitaria, 

oltre che in tali assurdi progetti 

vengono coinvolti pseudo 

associazioni che gestiscono 

nell’ombra canili abusivi di 

cui da tempo abbiamo chiesto, 

anche qui, l’applicazione della 

legge nel rispetto del benessere 

degli animali. 

Una vita lavorativa 

a tempo determinato 

Assessorati regionali. 

Se il principio rimane la legge 

sia uguale per tutti, nel senso ricordiamo 

personale contrattista 

inquadrato ai sensi degli articoli 

11 e 12 della Legge 85/95 e chi 

nel mese di aprile del 2000 ha 

optato per i progetti riguardanti 

l’Amministrazione regionali, a 

differenza dei colleghi che avevano 

optato per altri enti con lo 

stesso titolo di studio, si è visto 

successivamente inquadrato nella 

categoria A. 

Anche altri enti hanno inquadrato 

il personale con il medesimo titolo 

di studio nella categoria A ma 

era espressamente citato prima 

praticamente al momento della 

scelta dell’ente invece l’Amministrazione 

regionale ha provveduto 

successivamente collocarli 

in questa categoria al centro di un 

contenzioso senza contare anche 

il ritardo con cui gli interessati 

circa 1024 sono stati immessi in 

servizio ovvero 2 dicembre 2002 

inizialmente con contratto party- 

time 18 ore, progressivamente 

fino ad arrivare a 36 ore dal primo 

gennaio 2006 con nuovo contratto 

a tempo determinato quinquennale 

firmato a fine marzo del 2006 

con decorrenza 01 gennaio 2006! 

Diversi contrattisti “reagiscono” 

optando per le vie legali ricorso 

che non viene accolto e 

sembrerebbe sentenza dovrebbe 

essere appellata e chissà se non si 

arrivi alla Cassazione! 

Se nonostante tutto in qualche 

modo si è dato una certa risposta 

alla disoccupazione degli ex oramai 

giovani malgrado annessi e 

connessi dall’altra invece si assiste 

oggi giorno una ripresa dell’emigrazione 

dei “nuovi” giovani siciliani 

con tanto di diploma e laurea 

per le vie del Nord evidentemente 

questa terra non riesce più a dare 

neanche una minima possibilità 

precaria e conseguentemente si è 

forse creata una spirale dalle conseguenze 

sociali prevedibili e così 

come si dice si stava meglio quando 

si stava peggio… 

L’odore del mare…amaro… 

so economico che potrebbe 

garantirgli almeno una ciotola 

di riso nella loro terra 

e che invece puntano in direzione 

Lampedusa e la Sicilia 

la Sicilia al centro di 

questo eccidio poiché anche 

logisticamente al centro del 

Mediterraneo e lontana da 

quel potere decisionale belga 

dove a volte pure qualche 

politico non esita ricordare 

la Sicilia “apparentemente” 

più vicina a Bruxelles poiché 

collegata direttamente 

via aerea e chissà se non 

proprio per comodità politiche, 

prima si faceva scalo a 

Roma! Li vediamo dovunque 

cercando qualche cente- 

simo per sfamarsi in cambio 

di una prestazione lavorativa, 

pulire vetri aspettando 

quel colore rosso del 

semaforo che certamente 

preferirebbero potesse durare 

di più o elemosinando 

all’ingresso di chiese, uffici 

pubblici, eppure potrebbero 

dare tanto se anche 

accuratamente istruiti 

sottovalutando anche non 

indifferenti conseguenze 

sociali al fine evitare 

l’imprevedibile “Ira del 

Povero” poiché è un popolo 

oramai disperato e nella 

disperazione può accadere 

qualsiasi cosa! Immigrati 

assistititi di quel che pos- 

sa esprimere la forza del 

volontariato e da religiosi, 

da soli sono assolutamente 

insufficienti poter fronteggiare 

una marea di popolo 

all’arrembaggio comunque 

di un “pezzo di pane” che 

per certi versi non riusciamo 

più a sfornare. Non si 

può essere vicini a questo 

popolo e alla forza locale 

che cerca di assistere con 

innumerevoli problemi di 

“prima accoglienza” dove 

manca a volte anche l’essenzialità 

ed invece si assiste 

a spreco dove si spreca 

ad elencarlo… 

Giovanni Puglisi

28 I R 



dalla 


Finocchiaro nuovo 

consigliere di AN 

Catania. Il consigliere della 

I Municipalità “Centro 

San Cristoforo” Piero 

Finocchiaro ha ufficializzato la 

propria adesione al gruppo consiliare 

di Alleanza Nazionale. 

Aderisco – commenta Piero Finocchiaro 

– con convinzione ed 

impegno al progetto politico promosso 

dal consigliere Comunale 

di AN Puccio La Rosa attraverso 

l’associazione culturale “La Contea”. 

Ecco perché, oltre ad aderire 

al gruppo consiliare di AN alla I 

Municipalità, - spiega Finocchiaro 

- ho scelto di iscrivermi al circolo 

F.T. Marinetti di AN e di aderire 

all’associazione “La Contea”. 

Tutela del territorio, vicinanza 

Teatro musco 

Catania. Indimenticabile 

l’interpretazione di Turi 

Ferro nel ruolo dell’Abate 

Vella, protagonista dello spettacolo 

Il Consiglio d’Egitto: allestimento 

del Teatro Stabile di Catania 

che ha fatto storia nell’ambito 

del panorama teatrale nazionale, 

esaltando lo spirito di uno dei più 

bei romanzi di Leonardo Sciascia. 

Un successo sancito già al debutto, 

avvenuto al Verga il 3 novembre 

1995, ad inaugurazione della 

stagione. Il filmato della messinscena 

viene ora proposto al pubblico 

quale appuntamento conclusivo 

del ciclo “Le commedie 

da videovedere”, iniziativa voluta 

dal direttore artistico Giuseppe 

Dipasquale per consentire agli appassionati 

di accedere al prezioso 

archivio video dello Stabile etneo. 

Alla fine della proiezione sono 

state sorteggiate due copie del volume, 

riccamente illustrato, Turi 

Ferro. Il magistero dell’arte di 

Sarah Zappulla Muscarà e Enzo 

Zappulla, edito con il patrocinio 

della Presidenza della Provincia 

Regionale di Catania. Un dono 

destinato al pubblico del Teatro 

Stabile dagli stessi autori, che 

guidano da anni con straordinari 

riscontri l’Istituto di Storia dello 

Spettacolo Siciliano. Con Il Consiglio 

d’Egitto lo Stabile catanese 

all’esigenze concrete della comunità 

e proiezione verso il futuro 

delle scelte politiche ed amministrative 

da assumere – aggiunge 

Piero Finocchiaro – rappresentano 

i motivi principali che hanno 

caratterizzato la scelta effettuata. 

Siamo felici – afferma Puccio La 

Rosa – dell’adesione di Piero Finocchiaro 

al nostro progetto politico. 

Piero Finocchiaro attraverso 

le proprie doti di conoscenza del 

territorio, perseguimento dell’interesse 

generale, legalità ed amore 

per la città – conclude il consigliere 

comunale di AN – rappresenta 

in pieno la politica che noi intendiamo 

rappresentare e concretizzare. 

proseguiva nella sinergia stretta 

con Sciascia per un teatro dai forti 

contenuti ideali e civili, come era 

già avvenuto, ad esempio, con Il 

giorno della civetta. Un progetto 

che si fondeva con quello ancora 

più ampio di valorizzare la letteratura 

siciliana, da sempre cifra 

identitaria distintiva dell’istituzione. 

La messinscena del testo 

prende le mosse dall’adattamento 

teatrale di Ghigo De Chiara, che è 

alla base del superbo allestimento 

firmato per la regia da Guglielmo 

Ferro, per le scene da Stefano 

Pace, per i costumi da Françoise 

Raybaud, per le musiche da Massimiliano 

Pace. Accanto a Turi 

Ferro una compagnia numerosa e 

di altissima qualità. Artisti già allora 

famosi si affiancano a giovani 

destinati a brillanti affermazioni e 

oggi beniamini del pubblico. Un 

lungo elenco che annovera, tra gli 

altri, Tuccio Musumeci, Mariella 

Lo Giudice, Miko Magistro, Anna 

Malvica, Marcello Perracchio, 

Piero Sammataro, Franco Diogene, 

Armando Bandini, Angelo 

Tosto, Fulvio D’Angelo, Giacinto 

Ferro, Ileana Rigano, Agostino 

Zumbo, Gianfranco Alderuccio, 

David Coco, Emanuela Di Martino, 

Sara Emmolo, Gaetano Lizzio, 

Toni Lo Presti, Rosario Minardi, 

Emanuele Puglia, Elena Ragaglia, 

Un viaggio fantastico 

Piccoli attori dello spettacolo 

Giarre. Patrocinato dall’ 

amministrazione Sodano 

è andato in scena al Rex 

di Giarre, “Un viaggio fantastico”, 

allestito dalla compagnia “Il 

Melograno”. Sul palcoscenico i 

giovani pazienti del dipartimento 

di salute mentale di Giarre ed 

Acireale, che in collaborazione 

con l’ equipe medica di riabilitazione 

costituita da Walmara 

Baraldo, Valeria Carulli, Ettore 

Pagano e Irene Savani, Sono 

stati gli attori protagonisti di un 

riadattamento,liberamente tratto 

dal “Mago di Oz”, per la regia 

firmata da Carmelo Rosario Cannavò, 

noto attore del teatro Stabile 

etneo. Per volere del primo 

cittadino giarrese, Teresa Sodano, 

lo spettacolo è stato replicato per 

gli alunni delle terze classi delle 

scuole medie del territorio comunale, 

per il chiaro messaggio 

sotteso al lavoro teatrale, ovvero 

che il disagio mentale non riguarda 

solamente l’ individuo e la sua 

famiglia, ma l’ intera società. Nel 

celebre romanzo per ragazzi di 

L.Frank Baum, riadattato in chiave 

di musical, emerge il disagio 

vissuto dalla protagonista Doroty, 

che a causa di un ciclone, viene 

trasportata in volo dal Kansas nel 

paese di Oz ed in compagnia di 

uno spaventapasseri senza cervello, 

di un uomo di latta senza cuore, 

di un leone senza coraggio e i un 

mago che non è quello che sembra, 

si imbatte in streghe buone e 

cattive. Alla fine la protagonista, 

il cui ruolo è stato interpretato 

dalla piccola Carmela Pantano, 

scopre di possedere delle scarpette 

magiche, che la riporteranno a 

casa, come per dire che dentro di 

ognuno di noi esiste un potenziale 

di cui abbiamo bisogno. Tutto 

questo denota che malgrado i 

cambiamenti nella cura della ma- 

Turi Ferro 

lattia mentale, oggi l’ immagine 

del malato mentale rimane troppo 

spesso ancorata a pregiudizi che 

portano ad isolare tali individui. 

Le scene ed i costumi sono stati 

curati da Salvo Manciagli, mentre 

le coregrafie sono state firmate da 

Rossella Madaudo. Il cast degli 

attori formato da operatori sociali 

e pazienti , ha visto recitare 

Salvatore Bonaccorso, Graziella 

Costanzo, Isabella Triscari, Rosario 

Di Salvo, Carmelo Finocchiaro, 

Marina Finocchiaro,Elena 

Foti, Simona Gulisano, Leonardo 

Torrisi e Santa Torrisi. “Il teatro 

–ha detto il sindaco, Sodano- 

come momento socializzante e 

terapeutico per questi giovani 

pazienti che hanno replicano il 

lavoro teatrale per la loro brillante 

e coinvolgente interpretazione 

dell’ opera, portata in scena 

con grande impegno da parte 

dei giovani protagonisti”. 

Il “consiglio d’Egitto” di Sciascia 

con Turi Ferro al Musco 

Giovanni Rizzuti, Sergio Seminara, 

Salvatore Valentino. «Il capolavoro 

di Sciascia - sottolinea il 

regista Guglielmo Ferro nelle note 

di sala dell’epoca - è una sorta di 

grande allegoria che, partendo da 

fatti realmente accaduti nella Sicilia 

della fine del XVIII secolo, 

si apre in un grande affresco nel 

quale prendono corpo i sentimenti 

estremi dell’Isola: verità tanto 

estreme da divenire menzogne, 

scissioni quasi ineluttabili di mondi 

apparentemente inconciliabili, 

ma che in realtà si sovrappongono 

in un unico, indissolubile, universo. 

Un universo nel quale tornano 

le antiche inquisizioni, gli antichi 

processi, senza più differenza 

o importanza tra un prima e un 

dopo, senza che cambi nulla, tranne 

la superficie delle cose, la loro 

crosta esteriore. L’unico che sovverta 

quest’ordine immutabile è 

l’artefice della Grande Impostura, 

l’Abate Vella, il quale, mentendo, 

crea paradossalmente l’unica di- 

mensione di verità. Così è la menzogna, 

è la “favola” che lo libera 

alla fine attraverso la creazione 

di una Storia diversa da quella 

scritta sui libri». Il personaggio 

è stato affidato al titanico 

talento di Turi Ferro. Vella 

ritaglia con l’accuratezza 

di un miniatore parti 

di un codice differente 

da quello reale, le fregia 

di sogni e di intuizioni, e 

chiuso in sé, nel suo antro 

di alchimista, dà vita 

alla sua Magna Opera. 

Una Magna Opera della 

quale lui, da oniromante 

e cabalista del popolo, 

si trasforma in svelatore 

di un sogno più grande, 

immenso e meraviglioso; 

qualcosa che mutando 

l’ordine costituito, 

ne mina le fragili fondamenta. 

Poco importa se 

questo troverà riscontri 

in ciò che accadrà, visto 

che, in ogni caso, qualcosa è 

cambiato. «La vita è davvero 

un sogno: l’uomo vuole averne 

coscienza e non fa che inventare 

cabale; ogni tempo la sua 

cabala, ogni uomo la sua».


dalla 


Salvate i pini di 

piazza Aldo Moro 

Catania. Dopo il massacro 

dei cinquanta vigorosi e 

meravigliosi tigli di corso 

Europa, e dopo l’abbandono a se 

stessi delle monumentali palme 

di piazza Marconi (così facendo 

condannandoli a morte certa), e 

dopo lo scampato pericolo della 

stessa piazza ad una definitiva 

devastazione che ne avrebbe cambiato 

il volto a suon di migliaia di 

euro, adesso il Sindaco e la Giunta 

di Trecastagni hanno rivolto la 

loro mente distruttiva sui pini di 

piazza Aldo Moro. Sarebbe questa 

l’ultima idea distruttiva del 

Sindaco e della sua Giunta contro 

il verde di Trecasatagni i quali 

per cinque anni non solo non 

hanno piantato una sola pianta in 

più rispetto all’esistente ma hanno 

pensato bene di eliminare senza 

Catania – Piazza Aldo Moro 

Palermo. Paolo Mezzio vola 

a Roma, al vertice nazionale 

della Cisl. A eleggerlo 

alla segreteria confederale nazionale 

è stato, stamani, il consiglio 

generale presieduto dal leader, 

Raffaele Bonanni. Mezzio sarà 

così l’unico siciliano nel massimo 

organo di governo del sindacato 

di via Po. L’elezione del sindacalista 

di Sortino (Siracusa) riaprirà 

i giochi nella Cisl Sicilia. Pertanto, 

lunedì 28 alle 10, nell’Astoria 

Palace Hotel di Palermo, si riunirà, 

presente Bonanni che tirerà le 

conclusioni, il consiglio generale 

regionale per la scelta del successore. 

Il 28, peraltro, sarà un autentico 

“election day” per la Cisl, 

nell’Isola. Nel pomeriggio dello 

stesso giorno, infatti, sempre sot- 

I R 


alcun senso di colpa e responsabilità 

quel poco di verde pubblico 

cittadino esistente per certi casi 

da oltre cento anni. Quali siano i 

veri motivi nascosti in tali scellerate 

e inspiegabili scelte non è 

dovuto sapere ma, evidentemente, 

immaginare. 

L’ACA SICILIA lancia un accorato 

appello in primo luogo ai 

cittadini di Trecastagni affinchè 

fermino in tempo e con tutti i modi 

civili possibili la mano distruttiva 

del Sindaco e della sua Giunta, i 

quali continuano a devastare il verde 

pubblico della cittadina utilizzando 

peraltro le tasse degli stessi 

cittadini invece di spenderli per 

fare uscire Trecastagni dal suo isolamento 

sociale e culturale un vera 

e propria cappa voluta da amministratori 

incompetenti e incapaci. 

Momento di svago 

Marina di Riposto. Vivere 

la vela come terapia 

ed anche come 

momento di svago questa la 

mission sottesa al progetto 

“Addio Balanzone”, che stamani 

ha fatto scalo al Porto internazionale 

dell’ Etna, Marina 

di Riposto. Su delle imbarcazioni, 

messe a disposizione da 

generosi armatori e grazie all’ 

ospitalità della Marina di Riposto_Porto 

dell’ Etna, circa 

dieci bambini e ragazzi affetti 

da neoplasie, hanno potuto imbarcarsi 

e uscire in mare, complice 

una meravigliosa giornata 

di sole. In Sicilia ogni anno 

circa 50 bambini si ammalano 

di leucemia e 80 di tumori di 

altro tipo. Per questi bambini 

oggi, grazie a specifici trattamenti 

multidisciplinari che 

comprendono chemioterapia, 

radioterapia, chirurgia e terapie 

di supporto, è possibile ottenere 

la guarigione in una elevata 

percentuale di casi. Oggi 

su 10 bambini con leucemia 

7 guariscono. Per gli altri tu- 

Mezzio al vertice 

nazionale Cisl 

to la regìa di Bonanni e sempre 

nell’Astoria Palace, il sindacato 

sceglierà il successore di Giuseppe 

Lupo, che in occasione dell’ultima 

tornata elettorale ha lasciato 

la Cisl di Palermo per un impegno 

diretto in politica. 

Il neosegretario confederale ha 

54 anni. È sposato, ha due figli e, 

all’attivo, una trentennale carriera 

sindacale, tutta nella Cisl. Approda 

a Roma dopo essere stato, 

per un decennio, numero uno del 

sindacato in Sicilia. Nell’Isola, tra 

l’altro, ha schierato la Cisl nella 

battaglia per l’ammodernamento 

della burocrazia e della rete delle 

infrastrutture; per lo sviluppo sostenibile 

e contro le ecomafie. E 

nell’ottobre scorso ha anche dato 

voce, dal pulpito cislino, all’esule 

29 

Progetto di velaterapia 

Dieci bambini del centro di oncoematologia di Catania impegnati 

birmano Zaw Tun, ex leader della 

protesta studentesca dell’88, 

in quel paese. Il suo esordio avviene 

nella Filca, la federazione 

cislina delle costruzioni, alla fine 

degli anni Settanta. Poi è al vertice 

del sindacato catanese, alla 

guida dell’organizzazione nissena. 

Quindi è segretario generale 

del sindacato ragusano prima e di 

Siracusa poi. È dalla città aretusea 

che, nel dicembre 1998, fa il balzo 

alla direzione della Cisl Sicilia. La 

trova prossima ai 300 mila iscritti, 

la lascia, oggi, con 380 mila. Ha 

un hobby, la lettura. Divora romanzi 

e saggi. L’ultimo sul suo 

comodino è “Shock economy” 

(Rizzoli 2007) il best-seller della 

giornalista e scrittrice canadese 

Naomi Klein. 

mori la possibilità di guarigione 

dipende dallo stadio della 

malattia e dal tipo di tumore e 

può variare dal 20 al 90%. “Da 

diversi anni l’esperienza del 

mare fatta in barca a vela – ha 

ribadito il presidente dell’ associazione 

“Addio Balanzone”, 

ha permesso di evidenziare 

come certe dimensioni psicologiche 

proprie del “concetto di 

sé “ possano essere stimolate 

e fortificate al fine di poter riacquistare 

un maggior senso di 

autostima e una maggiore consapevolezza 

corporea. La barca- 

ha detto Bagnara- diventa 

così: un momento di confronto 

creativo con se stessi, e con gli 

altri; ed offre la possibilità di 

imparare a prendere decisioni 

per affrontare situazioni improvvise 

ed impreviste. Il tutto 

in un clima in cui l’aspetto 

del gioco assume un’ importanza 

fondamentale: recuperare 

la dimensione del piacere”. 

Le imbarcazioni, con a bordo 

i piccoli velisti, sono salpate 

dal molo centrale del bacino 

da diporto, alla presenza tra 

gli altri, dell’ amministratore 

delegato,Giuseppe Zappalà, 

del direttore della Marina di 

Riposto, Gaetano Garaffo e 

del presidente dell’ associazione 

onlus “Addio Balanzone”, 

Vincenzo Bagnara. “Ancora 

una volta il Porto internazionale 

dell’ Etna,- ha dichiarato 

Zappalà- si apre ad iniziative 

che coniugano sport e socialità. 

Siamo lieti – ha continuato 

l’ a.d del Marine ripostese-di 

aver ospitato quest’ iniziativa 

che considera la vela come 

elemento di forza nel campo 

dell’ integrazione e della solidarietà, 

ma soprattutto utilizza 

tale attività velica a scopo 

terapeutico”. Protagonisti del 

progetto di velaterapia i bambini 

del centro di Oncoematologia 

di Catania, accompagnati 

dal prof. Gino Schilirò (direttore 

del centro di Oncoematologia 

pediatrica dell’Università 

di Catania) e dal suo staff. I 

giovani allievi parteciperanno 

a questo corso che ha una durata 

di sei mesi. Il progetto, si 

avvale della preziosa collaborazione 

della Guardia Costiera, 

che per l’ occasione, stamani, 

ha messo a disposizione un elicottero 

l’ AB412CP, che intervenuto 

durante la cerimonia di 

benedizione della croce posta 

in mare dai sub in ricordo del 

pluricampione sportivo Angelo 

D’Arrigo e, nel corso del suo 

pattugliamento, ha fatto da 

sfondo alla cerimonia di apertura 

del corso di velaterapia di 

fronte al porto di Riposto, per 

la gioia dei bambini e dei tanti 

curiosi accorsi prontamente. 

L’elicottero da soccorso, 

ai comandi del sottotenente di 

vascello Anwar DeFilippi, ha 

effettuato diversi sorvoli dei 

luoghi delle cerimonie, per poi 

far ritorno al reparto di appartenenza 

per continuare la sua 

normale attività. Il progetto, a 

detta del presidente, Vincenzo 

Bagnara, si propone di insegnare 

le tecniche di base della navigazione 

a vela ( terminologia 

nautica, manovre di base, fenomeni 

meteo marini) per: educare 

i ragazzi al lavoro di gruppo 

(essere equipaggio);insegnare 

a condividere e a rispettare le 

regole (ruoli e responsabilità 

in barca);educare al rispetto 

dell’ambiente; promuovere stili 

di vita positivi; affrontare il 

distacco dalla famiglia. “Tra le 

finalità del progetto, -ha sottolineato 

il presidente Bagnara- 

sostenere questi giovani lungo 

il processo che evolve verso la 

nuova identità di persona guarita 

dal cancro. Questi ragazzi, 

-ha aggiunto Bagnara- infatti, 

continuano ancora a soffrire il 

disagio del ricordo di momenti 

interminabili, colmi di dolore 

e tristezza che hanno segnato 

parte della loro vita. La gioia 

che accompagna la guarigione 

biologica dalla malattia neoplastica 

non si accompagna 

alla guarigione psicologica. La 

paura di una ricaduta, il dubbio 

del raggiungimento di una normalità, 

l’incertezza del futuro, 

-ha concluso Bagnara- rappresentano 

per questi ragazzi il 

disagio ed i limiti di una piena 

guarigione”.

30 I R 



dalla 

Puglia 

Cave macina guadagni 

ma nel sud si cava gratis 

Cava 

In Puglia sono 617 le cave 

attive: 212 a Bari, 121 a 

Foggia, 54 a Brindisi, 126 

a Lecce e 73 a Taranto. Ma alla 

Puglia spetta l’ulteriore primato 

di aver approvato, prima fra 

le regioni del sud, il PRAE - 

Piano Regionale delle Attività 

Estrattive a maggio del 2007. 

L’anomalia è però nelle tariffe 

di concessione, che sono completamente 

assenti. In Puglia, 

appunto, in Sicilia, Sardegna 

e Basilicata cavare è, addirittura, 

un’attività gratuita. Nelle 

altre regioni per sabbia e 

ghiaia si va, per esempio, dai 

0,10 euro a metrocubo pagati 

in Campania ai 3,33 del Friuli. 

Dati stupefacenti, considerati 

i danni arrecati all’ambiente 

e i lauti guadagni del settore, 

che muove un giro d’affari di 

circa 5 miliardi di euro l’anno 

solo per gli inerti. E se si considera 

il peso che le ecomafie 

hanno nella gestione del ciclo 

del cemento e nel controllo 

delle aree di escavazione è 

particolarmente preoccupante 

una situazione praticamente 

priva di regole. La fotografia è 

scattata da Legambiente, in un 

dossier che raccoglie tutti i numeri 

sulla gestione dell’attività 

estrattiva in Italia, nell’intento 

di fare il punto su politiche e 

competenze e capire le spinte 

che muovono un settore strettamente 

intrecciato con quelli 

dell’edilizia e delle infrastrutture. 

I numeri contenuti nel 

Rapporto sono impressionanti. 

L’estrazione di inerti e la 

produzione di cemento sono 

in Italia in costante aumento. 

Le cave attive in Italia sono 

5.725 mentre sono 7.774 quelle 

dismesse nelle Regioni in 

cui si è fatto un monitoraggio. 

Si possono stimare in oltre 10 

mila quelle complessivamente 

abbandonate se si considerano 

anche le 9 Regioni in cui non 

sono disponibili dati. In testa 

alla classifica delle cave dismesse 

c’è la Lombardia, con 

2.543 aree abbandonate. Il primo 

posto per quantità estratta 

spetta alla Sicilia con oltre 113 

milioni di metri cubi nel 2006. 

Nel 2006 sono state consumate 

quasi 47 milioni di tonnellate 

di cemento, per una media di 

813 chili per ogni cittadino a 

fronte di una media europea 

di 625. Tra i grandi Paesi europei, 

solo la Spagna presenta 

una situazione peggiore della 

nostra. Tra il 1999 e il 2006 

in Germania e Regno Unito il 

consumo di cemento diminuisce. 

La normativa nazionale di 

riferimento è ancora un Regio 

Decreto del 1927, un testo che 

rispecchia l’idea di un settore 

da sviluppare, sfruttando le risorse 

del suolo e sottosuolo al 

di fuori di qualsiasi considerazione 

territoriale, ambientale 

o paesaggistica. Le regole per 

l’attività estrattiva dovrebbero 

essere dettate dalle Regioni, a 

cui sono stati trasferiti i poteri 

in materia nel 1977. La fotografia 

aggiornata della situazione 

nelle Regioni italiane vede un 

quadro normativo completo, 

con l’eccezione della Calabria, 

e invece l’assenza di piani in 

ben 10 Regioni, Veneto Friuli e 

tutte quelle del centro-sud (Lazio, 

Abruzzo, Molise, Campania, 

Basilicata, Calabria, Sicilia, 

Sardegna) con l’eccezione 

della Puglia che lo ha approvato 

nel 2007. In almeno metà del 

Paese, dunque, la situazione è 

di grave emergenza. L’assenza 

dei piani cava ha come conseguenza 

di determinare una 

enorme discrezionalità in chi 

deve autorizzare le nuove cave 

e nello stesso controllo del 

territorio, e in cui si fa sentire 

tutto il peso delle lobby dei 

cavatori e delle ecomafie. Sono 

pochissime, poi, le Regioni che 

Bari. Efficienza e risparmio 

queste le parole chiave del 

convegno organizzato dal 

Circolo Legambiente di Corato 

dal tema «Efficienza energetica 

degli edifici alla luce degli sviluppi 

normativi della Regione 

Puglia». «Oggi, parlare di energia 

significa parlare soprattutto 

di risparmio e di efficienza – così 

Francesco Tarantini,Presidente regionale 

Legambiente Puglia – se si 

vuole costruire un nuovo modello 

di sviluppo non più sprecone ma 

che invece sappia coniugare innovazione 

tecnologica, puntando 

fortemente sulle fonti rinnovabili, 

ed efficienza, è necessario partire 

proprio dalla casa i cui consumi 

costituiscono buona parte delle 

emissioni di gas serra delle nostre 

aree urbane». In effetti attraverso 

gli interventi di isolamento degli 

edifici è possibile risparmiare dal 

50 al 60% dei consumi di riscaldamento, 

peraltro la normativa oggi 

esistente sta puntando fortemente 

su questi temi basti pensare al D. 

M del 19 febbraio 2007 (Conto 

Enegia), al D.lgs 192/2005 che 

ha recepito in Italia la Direttiva 

Europea 2002/91/CE relativa al 

rendimento energetico nell’edilizia 

ed al suo decreto integrativo 

e correttivo D.lgs 311/2006, oltre 

che alla Finanziara 2008 che 

ha mantenuto le detrazioni del 

55% per gli interventi di riqualificazione 

energetica degli edifici, 

già introdotte con Finanziaria 

del 2007. «È evidente – continua 

Tarantini - che gli strumenti ci 

sono, ma quello che manca è l’informazione 

su queste tematiche e 

soprattutto la volontà ad investire 

nell’efficienza come risposta ai 

cambiamenti climatici». Per sen- 

Isolando 

Per parlare di Efficienza energetica degli edifici e ricordare 

il XXII anniversario dell’incidente nucleare di Cernobyl 

escludono dall’attività estrattiva 

aree di rilevante interesse 

ambientale. In Puglia proprio 

l’Alta Murgia registra un fenomeno 

negativo: i casi di abusivismo 

da attività estrattiva non 

sono cessati neanche dopo l’inserimento 

dell’area tra i Parchi 

Nazionali. A Ruvo di Puglia 

nel 2004 i carabinieri del nucleo 

operativo ecologico hanno 

posto i sigilli su 22 cave nelle 

quali sette ditte conducevano 

lavori di scavo non autorizzati 

né autorizzabili, trattandosi 

di un’area SIC. Tra i casi più 

rilevanti è la cava abusiva di 

calcare ad Altamura dove sono 

stati prelevati 400.000 metri 

cubi di materiale che ha alterato 

irreversibilmente la morfologia 

della zona. Nella zona 

di Trani sono decine le cave 

aperte senza alcun controllo e 

la situazione è aggravata dalla 

presenza dei materiali di scarto 

delle attività estrattive che vengono 

qui riversate. Sempre in 

Puglia, ma più a Sud nel Salento, 

si assiste ad un’espansione 

dell’attività estrattiva con gravi 

conseguenze sul paesaggio e 

nei confronti della tradizionale 

identità agricola del territorio. 

Nel Comune il Cutrofiano in- 

Francesco Tarantini Presidente 

della legambiente Puglia 

sibilizzare i cittadini a comportamenti 

virtuosi e sostenibili è nata 

la collaborazione tra Legambiente 

e la campagna Isolando. Il perché 

di questo connubio sta nel fatto 

che l’isolamento termico ed acustico 

è una parte molto importante 

del più articolato percorso del risparmio 

energetico. In effetti, oltre 

ad una rivoluzione nel nostro 

modello di produzione energetica, 

occorre realizzare una rivoluzione 

del modo di concepire le nostre 

città e le nostre abitazioni che 

oggi sempre di più si rivelano un 

concentrato di scarsa efficienza 

energetica, dovuta all’assenza di 

sistemi di isolamento adeguati, 

e di inutili sprechi dovuti all’uso 

poco razionale degli impianti di 

condizionamento e di riscaldamento 

delle abitazioni. Momento 

centrale della serata sarà l’intervento 

dell’Assessore Regionale 

all’Assetto del Territorio Angela 

Barbanente che illustrerà il nuovo 

combe la prospettiva di apertura 

di una cava che interesserebbe 

un’area di 7 ettari di ulivi. 

Nell’area si trovano anche cave 

di tufo dismesse da molti anni 

ed in cui andrebbe effettuato 

un migliore controllo e bonifica 

per lo smaltimento illegale 

di rifiuti avvenuto in questi 

anni. “Il paesaggio pugliese 

–dichiara Francesco Tarantini, 

Presidente di Legambiente 

Puglia- risulta già fortemente 

compromesso dall’eccessiva 

presenza di cave, si renderebbe 

pertanto necessario approntare 

un piano attuativo adeguato, 

che possa prevedere il recupero 

ambientale delle aree 

compromesse e l’istituzione di 

un catasto cave, efficace strumento 

di controllo degli abusi” 

. “La Puglia – commenta 

Francesco Bartucci, geologo e 

membro del direttivo regionale 

di Legambiente- stabilisce, 

con uno specifico regolamento, 

le modalità di smaltimento 

dei rifiuti di cantiere, ovvero 

i materiali provenienti da scavi, 

costruzioni e demolizioni. 

L’obiettivo è quello di evitare 

il conferimento di questi rifiuti 

nelle discariche e già non 

riconsidera fra i rifiuti terre e 

DDL contenente “Norme sull’abitare 

sostenibile”, evidenziando 

la scelta forte fatta dalla Giunta 

Regionale di puntare fortemente 

su una politica della casa che interpreti 

un nuovo modo di abitare 

e improntato alla qualità ed alla 

sostenibilità. «La casa rappresenta 

sempre di più un luogo di sperimentazione 

ed innovazione in 

campo ambientale – dichiara Aldo 

Fusaro, Presidente Legambiente 

Corato – è necessario quindi che 

in questa fase l’informazione per 

i cittadini e per le istituzioni sia 

quanto mai corretta, e capace di 

evidenziare come la sostenibilità 

ambientale degli edifici, coniugata 

all’efficienza energetica, 

non solo realtà di un futuro ancora 

lontano, ma costituiscono un 

presente che da oggi possiamo 

e dobbiamo costruire». Il convegno 

sarà anche l’occasione per 

ribadire il no di Legambiente al 

Nucleare oggi da più parti considerato 

come unica soluzione ai 

cambiamenti climatici «Di fronte 

agli scenari che si stanno prefigurando 

– dichiara Sebastiano 

Venneri, Vice Presidente Nazionale 

di Legambiente – abbiamo 

lanciato al livello nazionale una 

straordinaria mobilitazione che 

ci vedrà impegnati nei prossimi 

giorni e fino al 26 aprile, giorno 

“della memoria” dell’incidente 

nucleare di Cernobyl, in 

oltre 100 eventi sparsi per tutta 

la penisola, per ricordare la 

tragedia di 22 anni fa e soprattutto 

ribadire in maniera forte e 

chiara il nostro no al nucleare, 

come soluzione della questione 

energetica che attraversa il 

nostro paese e come risposta ai 

cambiamenti climatici». 

rocce di scavo riutilizzabili in 

attività cantieristiche”. Per Legambiente 

ridurre il prelievo di 

materiali e l’impatto delle cave 

nei confronti del paesaggio è 

quanto mai urgente e possibile. 

“Ridurre il prelievo di cava si 

può, come dimostrano le esperienze 

di altri Paesi europei 

-conclude Francesco Tarantini 

-. Le quantità più rilevanti di 

materiali estratti ogni anno in 

Italia sono utilizzati per l’edilizia 

e le infrastrutture: quasi 

il 60% di quanto viene cavato 

sono inerti, principalmente 

ghiaia e sabbia e altri materiali 

per il cemento. Occorre ridurre 

il prelievo di materiali dal suolo 

grazie al riciclo degli inerti 

e rivedere profondamente i canoni 

di concessione. In molti 

Paesi europei il riciclo di inerti 

ha già superato il 90%; l’Italia 

è solo al 10% ma grazie a macchinari 

e centri di riciclo più 

grandi e organizzati può fare 

un salto di qualità a standard 

europei”. Ridurre il consumo 

di inerti di cava nell’industria 

delle costruzioni, rafforzare 

controllo e tutela del territorio, 

spingere l’innovazione del 

settore sono gli obiettivi prioritari.


Attualità 

da Roma luci e ombre della Capitale 

Cultura, società, costume, arte, teatro, musica, danza, attualità e vita moderna 

Alleanza tra Comuni minori per servizi on-line 

Metà delle amministrazioni ha aderito all’iniziativa del CNIPA per i Municipi più piccoli 

Nel Lazio i piccoli Comuni 

hanno una propensione 

all’alleanza 

digitale in misura maggiore che 

nel resto d’Italia per offrire servizi 

tecnologicamente avanzati 

ai propri cittadini e imprese. Il 

bando lanciato dal CNIPA-Centro 

Nazionale per l’Informatica 

nella Pubblica Amministrazione 

(opera presso la Presidenza 

del Consiglio dei Ministri) per 

la creazione di Centri di Servizio 

Territoriale, in grado di 

portare l’e-Government anche 

nei piccoli Comuni, ha fatto registrare 

una presenza notevole 

delle amministrazioni pubbliche 

del Lazio. All’iniziativa 

hanno aderito due terzi (66%) 

circa dei Comuni con meno di 

5 mila abitanti, contro una media 

nazionale del 60%. Se si 

considerano tutti i Comuni che 

partecipano, la percentuale del 

Lazio (50,0) è decisamente superiore 

alla media (36,6%). La 

popolazione complessivamente 

coinvolta è di ben 1 milione e 

108 mila abitanti. La soluzione 

dei Centri di Servizio Territoriale, 

nel Lazio, può rivelarsi la 

carta vincente per contenere la 

spesa in ambiti economicamente 

rilevanti, migliorando persino la 

qualità dei servizi offerti a cittadini 

e imprese. In questa regione, 

ad esempio, la spesa pro 

capite per la telefonia da parte 

dei Comuni è una delle più alte 

d’Italia, e lo stesso avviene per 

la connettività Internet, a causa 

del ricorso prevalente (83,5%) 

alla contrattazione diretta coi 

fornitori, da parte di ogni singolo 

Comune, anziché tramite 

contratti quadro gestiti a livello 

regionale, provinciale, di Comunità 

montana o Unione di Comuni. 

I dati del CNIPA pongono in 

evidenza anche come i Comuni 

del Lazio, e quindi i cittadini e le 

aziende della regione, traggano 

notevoli benefici dalla gestione 

associata dei servizi tecnologicamente 

avanzati, ma ancora in 

misura insufficiente. Ad esempio, 

uno strumento come la posta 

elettronica certificata, che 

consente di rendere più rapido 

e meno costoso l’invio rispetto 

alla raccomandata tradizionale, 

è presente solo nel 20% circa dei 

Comuni della regione, contro 

una media nazionale del 41%. 

Con i Centri di Servizio Territoriale, 

tutti i Comuni partecipanti 

disporranno di questa come di 

altre tecnologie chiave per migliorare 

in efficienza e ridurre 

la spesa. Gli stessi siti internet 

dei Comuni, veri e propri biglietti 

da visita dei territori, nei 

confronti del mondo intero, sono 

gestiti in forma associata (con la 

possibilità di garantire una qualità 

superiore) appena nel 2,5% 

dei casi, nel Lazio, quando la 

media nazionale è del 10,8%. 

La spesa per l’informatica è 

destinata, dunque, a migliorare 

Aggregazione N. Comuni N. piccoli 

Comuni 

31 

Lazio Italia Situazione rispetto 

alla media 

Protocollo informatico 86,5 89,8 Simile 

Firma digitale 1,4 5,3 Inferiore 

Posta elettronica certificata 

(possesso) 

20,0 41,1 Molto inferiore 

Posta elettronica certificata (uso) 15,0 22,1 Inferiore 

Collaborazioni in rete con altri enti 

pubblici 

18,5 51,1 Molto inferiore 

Sito internet 72,5 82,7 Inferiore 

Disponibilità servizi on line 13,5 33,7 Molto inferiore 

Disponibilità % di servizi di e-Government nei Comuni con meno di 30 mila 

abitanti (Fonte: CNIPA) 

decisamente nella direzione di 

un utilizzo più efficiente. Attualmente 

tale spesa, nei Comuni 

laziali si attesta sui 6,24 

euro per abitante, ponendosi 

così di poco sopra la media 

nazionale, di 5,90 euro. Di 

particolare interesse risulta 

l’elaborazione del CNIPA 

sul livello di “autonomia finanziaria” 

dei Comuni, ovvero 

sul rapporto tra entrate proprie 

ed entrate correnti delle amministrazioni 

locali, che misura l’indipendenza 

del Comune stesso 

da fonti finanziarie esterne e, 

quindi, la sua capacità di “auto-sostentamento”, 

basata sulle 

proprie scelte impositive (la 

determinazione delle aliquote 

fiscali), sulla lotta all’evasione 

e sui costi dei servizi erogati. 

Ebbene, nel Lazio la quota 

di Comuni “autosufficienti” 

- la cui autonomia finanziaria 

è da 1 a 2 volte rispetto alla 

rigidità strutturale delle entrate 

provenienti dall’esterno - è 

superiore alla media, mentre 

risulta inferiore la percentuale 

di quelli ampiamente autonomi. 

Un dato che consente 

margini di manovra per una 

gestione più oculata delle risorse 

disponibili. - 

Popolazione 

CST Provincia di Viterbo 39 28 152.705 

CST Latina 31 13 479.807 

CST del reatino 69 66 105.960 

CST della Provincia di Roma 52 40 182.332 

Centro Servizi Territoriali Frosinone 32 23 187.834 

Totale 223 170 1.108.638

A 

32 ttualità 


Presentate le Università della Pace e il Pellegrinaggio Militare Internazionale 

Militari cinesi in incognito a pregare la Madonna di Lourdes 

Padre Théron: «A Lourdes anche un rappresentante del Dalai Lama» 

Al prossimo Pellegrinaggio 

Militare 

Internazionale che 

si svolgerà a Lourdes nel 

mese di maggio, parteciperanno 

anche militari cinesi, 

ovviamente in incognito». 

La rivelazione arriva da 

una fonte attendibile, padre 

Jean Louis Théron, direttore 

del Pellegrinaggio Militare 

Internazionale e cappellano 

militare di Lourdes, che ha 

partecipato questa mattina 

alla presentazione ufficiale 

delle Università della Pace 

di Lourdes 2008 e del 50° 

Pellegrinaggio Militare Internazionale, 

svoltasi nella 

sala Guglielmo Marconi 

di Radio Vaticana. «Ospite 


di Lourdes 2008 – ha aggiunto 

ancora padre Théron 

- sarà anche Wangpo Bashi, 

rappresentante in Francia di 

sua santità il Dalai Lama». 

L’evento, in programma a 

Lourdes dal 22 al 25 maggio 

prossimo, già coincidenza 

L’intento della mostra è 

quello di predisporre un 

modo nuovo di presentare 

e comunicare le opere dell’orafoartista, 

noto a tutti come l’orafo 

delle dive, in quanto ideatore di 

fastosi gioielli di scena realizzati 

per il cinema, il teatro e la televisione. 

Si potranno ammirare 

stili, epoche, etnie e costumi di 

alcune delle regioni Italiane, 

in un percorso che si racconta 

attraverso l’oro, l’argento e le 

pietre preziose: I Pupi siciliani 

che hanno affascinato l’artista 

bambino, sono diventati pendenti 

con brevetto mondiale, per 

far rivivere le battaglie, le armi 

e gli amori dei personaggi cavallereschi 

de “l’opra dei pupi”; 

Il satiro danzante di Mazara del 

Vallo, che il tempo aveva mutilato 

nella sua plasticità di forme, 

con Sacco ritorna a danzare con 

una perfetta resa dei particolari; 

L’antica Paestum, con i suoi 

antichi scavi, rivive attraverso 

l’interpretazione personale 

dell’artista, con oggetti d’arredo 

e gioielli che riproducono le antiche 

metope. I graffiti della Val 

Camonica, con Sacco, diventano 

gioielli che sanno interpretare i 

gusti più moderni; Fibule, monili 

e gioielli sapranno, come una 

macchina del tempo, trasportare 

il visitatore nell’antica Magna 

Grecia con i suoi miti e le sue 

leggende, facendo riaffiorare il 

mitico Olimpo sede degli antichi 

dei; I gioielli in perfetto 

Lourdes 

di due storici anniversari 

- il 50° Pellegrinaggio 

Militare Internazionale e 

il 150° della apparizioni 

mariane nella grotta di 

Massabielle - si arricchisce 

dunque di ulteriori motivi 

di interesse. In occasione 

Gerardo Sacco 


giungeranno nella cittadina 

mariana accademici, ricercatori 

e personalità del 

mondo politico, economico 

e diplomatico per confrontarsi 

sul tema della pace 

mondiale. «Con questa iniziativa 

– ha detto nel corso 

della conferenza stampa 

Michel Azot, vicesindaco 

di Lourdes e fondatore nel 

2000 delle Università della 

Pace – abbiamo voluto creare 

un laboratorio affinché 

i ricercatori potessero dialogare 

di pace tra di loro. 

Abbiamo a cuore anche il 

dialogo interreligioso, infatti, 

quest’anno oltre ai 

rappresentanti delle Università 

Europee e ai cattolici, 

saranno presenti anche 

protestanti, ortodossi, ebrei 

e musulmani. Il dialogo interreligioso 

è infatti il miglior 

metodo preventivo 

dei conflitti. La religione 

è spesso arma di violenza. 

Noi invece vogliamo che 

diventi arma di pace». Ad 

oggi i militari già iscritti 

al Pellegrinaggio Internazionale 

sono circa 22 mila, 

provenienti da circa 40 paesi 

del mondo, tra cui anche 

molti dall’Africa che, 

per l’occasione, potranno 

usufruire di un fondo per le 

spese del viaggio. Seimila i 

militari italiani che saranno 

accompagnati dal generale 

Domenico Rossi, comandante 

della Regione Militare 

Centrale e presidente del 

Cocer Interforze. Il generale 

Rossi, nel suo intervento, ha 

sottolineato che “anche le 

forze armate possono essere 

autentico fattore di pace 

purché inserite in un contesto 

diplomatico virtuoso”. I militari 

sfileranno attraverso le 

strade di Lourdes fino alla basilica 

sotteranea del santuario 

(San Pio X) dove celebreranno 

una messa per la riconciliazione 

di tutti i popoli. Durante 

la conferenza stampa è 

stata presentata anche l’opera 

Dalla Magna Grecia al terzo millennio 

Racconti preziosi di Gerardo Sacco 

La cultura, l’arte, la storia e le tradizioni 

italiane attraverso l’oro, l’argento e le gemme 

stile Arberesche: popolo albanese 

trapiantato in Calabria nei 

primi del novecento, che con 

i suoi ricami ispira gioielli di 

inusitata bellezza; Gli argenti 

popolari, che attingono alla 

cultura contadina del mediterraneo, 

diventano oggetti d’arredo 

per le case più moderne e fondono, 

a volte, il metallo lunare 

con le antropomorfe ceramiche 

Calabresi; I misteri degli abissi 

riaffiorano con la nascita del 

corallo, per opera del sangue di 

medusa, con pezzi unici dedicati 

al mare; Il cinema, il teatro, e la 

televisione raccontati attraverso 

i gioielli che l’artista ha creato 

per i più grandi registi e dive, 

del panorama internazionale… 

Un percorso attraverso il quale 

il visitatore ripercorrerà le sue 

radici storiche attraverso l’arte, 

la bellezza e la cultura. Gerardo 

Sacco nasce a Crotone nel 1940. 

Inizia a lavorare, sin dall’età di 

otto anni, presso la bottega di 

un barbiere; pochi mesi dopo, 

del tutto casualmente, è assunto 

come garzone nel laboratorio 

di un orefice dove scopre la sua 

vera vocazione. Estremamente 

incuriosito dal materiale prezioso, 

si appassiona al nuovo mestiere, 

che gli offre la possibilità 

di soddisfare la sua sete di conoscenza 

e di realizzarsi, creando. 

Dopo aver appreso i rudimenti 

dell’arte orafa, a 24 anni, decide 

di recarsi a Valenza Pò per apprendere 

le tecniche e i processi 

di lavorazione dell’oro in serie. 

Allo stesso tempo, frequenta alcuni 

corsi serali presso un istituto 

d’arte, dove completa la sua 

formazione, studiando storia 

dell’arte e perfezionando le sue 

cognizioni di gioielleria, geometria 

e gemmologia.Nel 1966 

Sacco torna a Crotone e fonda 

la sua “bottega”. La sua ricerca 

parte dalla tradizione dell’oreficeria 

greca antica e spazia continuamente 

dall’arte bizantina a 

quella rinascimentale e barocca, 

approdando ad esiti originali che 

affondano le loro radici nel ricchissimo 

background culturale 

di tutto il bacino del mediterraneo.Nel 

1969 realizza il suo 

primo campionario, con il quale 

ottiene riconoscimenti a livello 

nazionale: vince il decimo premio 

alla Mostra dell’Artigianato 

Orafo di Firenze, l’Oscar 

dell’Artigianato alla Mostra di 

Sanremo ed altri premi. La fama 

di Gerardo Sacco si diffonde rapidamente 

negli ambienti orafi, 

ed anche i gioiellieri più famosi, 

come Van Cleef e Tiffany, apprezzano 

le sue creazioni. Sacco 

organizza e partecipa a mostre, 

sia in Italia che all’Estero, come 

alI’EXPO di Lisbona, in occa- 

di teatro danza “d’Amore e 

Luce” tratta da “La bottega 

dell’orefice” di Karol Wojtyla 

che debutterà il 22 maggio 

proprio alle Università della 

Pace di Lourdes 2008 nella 

Sala Padre Pio di Saint-Pierre. 

Adriana Del Giudice, autrice 

delle musiche del balletto e 

presidente dell’Associazione 

culturale “Mondivicini” che 

lo promuove, ha sottolineato 

l’importanza dell’arte per 

l’educazione alla pace di tutti 

gli uomini: «La musica è uno 

dei migliori veicoli per portare 

la pace nel mondo. Questo 

balletto tratto da un’opera di 

Karol Wojtyla risponde proprio 

ad un messaggio inviato 

da Giovanni Paolo II a tutti 

gli artisti: ‘La bellezza – diceva 

il Santo Padre – è come 

la verità, porta la pace nel 

cuore degli uomini’. Partendo 

da questa affermazione 

mi sono chiesta cosa potevo 

fare io per la pace. La risposta 

è nelle note di d’Amore 

e Luce». 

sione della quale crea “I gioielli 

del mare”, manufatti che successivamente 

saranno esposti 

alla Biennale del Mare di Napoli.Le 

sue opere vengono apprezzate 

in tutto il mondo e sono 

esposte nei musei di diverse città 

italiane come: Napoli, Verona, 

Venezia, Chieti, Crotone e nel 

Museo di Castel Sant’Angelo a 

Roma; in vari Istituti Italiani di 

Cultura all’estero come quello 

di Londra, Parigi, Los Angeles, 

New York, Monaco, Stoccolma, 

Copenaghen etc.Realizza per 

Franco Zeffirelli i gioielli per 

“L’Otello” con Katia Ricciarelli e 

Placido Domingo, per “Il Giovane 

Toscanini” con Elizabeth Taylor, 

per “l’Amleto” con Glenn Close, 

Mel Gibson. Per il teatro, sempre 

con la regia di Franco Zeffirelli, 

Sacco firma i gioielli di scena de 

“L’Aida” all’Opera di Roma e del 

“Don Carlos” con Luciano Pavarotti 

in scena alla Scala di Milano. 

Gioielli di scena creati e firmati 

appositamente da Gerardo Sacco si 

ritrovano nei film di Pasquale Festa 

Campanile “Uno Scandalo Perbene” 

con Ben Gazzara e Giuliana 

De Sio; in “Immortal beloved” con 

Isabella Rossellini e Gary Oldman, 

e; in “Anna Karenina” con Sophie 

Marceau; sono di Sacco i gioielli 

del film “N” io e Napoleone film di 

Virzì interpretato dalla splendida 

Monica Bellucci Gioielli per la Tv 

creati da Sacco sono stati realizzati 

per “Piccolo Mondo Antico” con 

Claudia Pandolfi e Virna Lisi, 

“Orgoglio” con Elena Sofia 

Ricci e Gabriella Passion, “la 

Freccia Nera” con Martina 

Stella e Riccardo Scamarcio. 

Grazie alle sue creazioni religiose, 

da ultime quelle legate 

al V centenario della morte 

di San Francesco di Paola e 

quelle sull’icona della Madonna 

di Capocolonna, Sacco 

risulta oggi essere uno degli 

orafi più rappresentati nei 

Musei Vaticani


Dehli. Arrivati a Dehli 

verso mezzanotte 

ore locale, la polizia 

di frontiera ci ferma, requisisce 

i nostri passaporti, perquisisce 

i nostri bagagli e ci 

trattiene fino alle 2,30, circa, 

quando ci rilascia, senza 

nessuna spiegazione, rifiutando 

anche di comunicare 

i propri nomi. Credo che il 

rilascio sia anche dovuto all’ 

‘intervento della gentilissima 

Dott.ssa Cicconi dell’Ambasciata 

Italiana. Tre poliziotti 

ci scortano all’uscita ed entrano 

(non invitati..) nel nostro 

taxi fino all’albergo “per 

garantire la nostra sicurezza” 

. Impeditoci inizialmente 

di fare passeggiata, dopo 

proteste, ci permettono di 

uscire, sempre sotto la loro 

scorta. Dopo poche ore di 

sonno, fatta colazione, intendiamo 

uscire. La polizia è 

ancora presente e ci impedisce 

di lasciare l’albergo senza 

la loro “compagnia”. Per 

un paio di volte entriamo in 

un taxi e loro, forzatamente, 

entrano....e noi usciamo. 

Contatto di nuovo l’Ambasciata, 

nella persona del 

Console, Dott Agnis, che si 

mostra gentilissimo e promette 

d’interessarsi della cosa. 

Ho saputo, successivamente, 

che ha fatto tutto ciò che era 

in suo potere con le autorità 

indiane. Verso le 11,30 la polizia, 

sempre in borghese, ci 

arresta senza motivazione. 

Un poliziotto mi torce il polso 

per prendermi il cellulare, 

un’altro spinge la mia testa 

Tenzin Choeyin il presidente di “Students for 

Free Tibet” 

Cultura 

Alla Festa di Primavera sfilano i “carri di pensiero” 

A Casola Valsenio (RA) si rinnova un’antica tradizione più che secolare 

Carro festa di primavera 

Ravenna. Era il 1891 

quando un gruppo di artigiani 

di Casola Valsenio 

(RA) decise di organizzare 

la Festa di Mezzaquaresima, 

pure detta della Segavecchia. 

Anche se in un periodo leggermente 

posticipato rispetto alle 

origini, riproponendo quell’an- 

tica tradizione popolare, in 

questo 2008 riprende vita l’originale 

Festa di Primavera. La 

festa si è svolta caratterizzando 

l’intero week end di primavera. 

Quella di Mezzaquaresima 

era una festa di origine pagana 

che interrompeva il grigiore 

della Quaresima con un giorno 

di carnevale che comprendeva 

una fiera di bestiame, balli, 

giochi, la sfilata del carro della 

Vecchia (rappresentata da un 

enorme e grottesco mascherone) 

e il corteo di carri accompagnati 

dal lancio di confetti 

e di aranci. La Vecchia, nella 

tradizione romagnola, era vista 

come la colpevole di tutti i mali 

della stagione agricola passata 

e per questa colpa veniva segata 

o, come succedeva a Casola, 

bruciata in piazza con un rogo 

di purificazione tra canti e balli. 

Pur avendo mutato nome e 

data, la Festa di Primavera di 

Casola Valsenio conserva inalterati 

alcuni dei caratteri tradizionali 

degli inizi. Sfila ancora, 

preceduto dalla banda del 

paese, il carro della Vecchia 

che, la sera del sabato 26, verrà 

processata e bruciata; sfilano 

ancora i carri allegorici, o meglio 

i “carri di pensiero” ogni 

anno ricchi di forme nuove, di 

allegorie sempre più raffinate, 

di costumi e colori più ricercati 

e con dimensioni sempre più 

imponenti: alti fino a sei metri, 

accolgono anche venti figuranti! 

Inoltre, come è sempre stato, 

i figuranti restano immobili 

in forme plastiche per tutto il 

tempo della sfilata: ogni qua- 

dro vivente è una pagina di 

letteratura popolare che appare 

come un curioso discorso fatto 

alla piazza dai costruttori dei 

carri. Si tratta di un linguaggio 

che, anche nell’era del digitale 

e della tecnologia “sfrenata”, 

conserva tutta la sua forza di 

comunicazione e d’impatto 

emotivo per l’originalità delle 

idee, per la ricercatezza dei 

costumi e dei colori, per l’imponenza 

e l’arditezza delle forme. 

Un linguaggio che resta 

ancorato alla tradizione, pur 

adeguandosi ai mutamenti di 

costume e di cultura 

soprattutto 

perché sopravvive 

lo spirito con cui 

vengono costruiti 

e portati in piazza 

i carri: le società 

si ritrovano a 

lavorare attorno 

ai carri spinti da 

un comune sentire, 

da un comune 

impegno culturale, 

sociale, civile 

e, in alcuni casi, 

anche politico. E 

come una volta 

i costruttori dei 

carri lavoravano 

gratuitamente per 

Cronaca di una giornata tibetana 

in basso ed ambedue mi costringono 

ad entrare in macchina. 

Altri quattro prendono 

con forza la mia amica, che 

cade per terra, e, con violenza 

la spingono in macchina. 

Ci portano all’ufficio centrale 

della “Special Cell” ossia 

l’unità che si occupa dell’antiterrorismo 

e dei crimini 

contro la sicurezza dello stato. 

Requisiscono i cellulari 

e le camere e ci rifiutano il 

permesso di parlare con il 

console italiano, l’avvocato 

e con il responsabile dello 

stesso ufficio. Anche questi 

poliziotti rifiutano di dare i 

loro nomi. Dopo sei ore ci 

hanno rilasciato. Erano le 

18,00, circa. 

Ringrazio il Console Italiano 

ed il suo personale. Non ho 

grandi rimostranze contro la 

polizia indiana che, esclusa la 

violenza gratuita al momento 

dell’arresto e la detenzione, 

che considero illegale, si è 

comportata gentilmente e ha 

svolto il proprio 

triste lavoro. 

Sono molto 

preoccupato riguardo 

alla forza 

che la Cina ha 

oggi di determinare 

le azioni degli 

altri governi, 

come quello indiano, 

e le azioni 

delle istituzioni 

i n t e r n a z i o n a l i 

come le Nazioni 

Unite. Trovo 

gravissimo che, 

a causa di interessi 

finanziari internazionali, 

che, ricordiamolo, sono sempre 

a scapito di molti per il 

vantaggio di pochi, e con la 

complicità dei grandi media, 

oggi si tace sul pericolo che la 

minaccia militare, economica 

e politica cinese rappresenta 

per la pace, presente e futura, 

nel mondo. 

Siamo successivamente andati 

nella zona dove era appena 

finita la manifestazione 

pacifica di protesta dei Tibetani. 

Abbiamo saputo che 

Delhi era blindata da ventimila 

poliziotti e che piu’ di 

cento persone erano state 

arrestate. La Torcia Tibetana 

ha marciato, con cinquemila 

indiani e tibetani, per quattro 

chilometri e, oggi, 18.4, 

riparte la “marcia di ritorno 

a casa”. Devo sottolineare 

che questa è gente pacifica 

che canta, prega e sventola le 

proprie bandiere e che, a causa 

di questi “crimini” è oggi 

perseguitata. 

Ho avuto l’onore di conoscere 

Tenzin Choeying, il 

presidente di “Students for 

Free Tibet”, Chime Yungdrung, 

presidente del National 

Democratic Party of Tibet 

e due deputati del parlamento 

Tibetano : Tseten Norbu e 

Dorjee Wangdi Dewatshang. 

Mi raccontano le loro storie e 

le loro aspirazioni. Gli spiego 

che molti in occidente sono 

in anima, spirito e corpo con 

loro. Credo che il mondo debba 

essere molto riconoscente 

ai martiri Tibetani e non solo 

per la giusta causa del Tibet 

ma perchè è grazie a questi 

martiri che i crimini comunisti 

cinesi appaiono di nuovo 

sulle pagine dei nostri giornali 

e l’ipocrisia delle Nazioni 

Unite e delle istituzioni sportive, 

politiche e finanziarie 

internazionali diventa sempre 

piu’ palese . E’ solo grazie 

a loro che molti, di diverse 

opinioni politiche, si riuniscono 

in questa giusta grande 

battaglia. Infatti, oggi, sempre 

piu’ gente si rende conto 

di quanto aveva ragione Ortega 

Y Gasset nel dire che “il 

modo migliore di dichiararsi 

di essere un imbecille è quello 

di dichiararsi di essere di 

destra o di sinistra”. 

Un giovane ragazzo, Tenzin, 

mi racconta come è stato 

picchiato ed arrestato sia 

in Nepal che in India. Nel 

parlare con questi profughi 

tibetani, la mia mente corre 

alla Lituania. Nonostante 

cinquant’anni di oppressione 

comunista sovietica, di 

Centro storico di Casolia Valsenio 

33 

oltre due mesi, per la soddisfazione 

di un premio simbolico, 

per l’applauso della folla 

e, soprattutto, per l’affermazione 

dell’idea che esprimono 

con il carro e che rimane 

segreta fino alla presentazione 

in piazza. Dal 2007 è poi 

nata la “notte di primavera”, 

che quest’anno è prevista per 

la serata di sabato 26 aprile, 

con la sfilata in notturna dei 

carri, arricchiti per l’occasione 

da giochi di luce e musiche 

legate ai temi e alle allegorie 

rappresentate. 

persecuzioni, con centinaia 

di migliaia di lituani spariti 

nell’inferno dei gulag e nonostante 

il tradimento dell’occidente, 

la Lituania vive oggi 

in libertà, parla la propria lingua 

e sventola le proprie bandiere. 

Ascoltando le storie 

dei patrioti morti per il Tibet, 

ricordo anche una scritta che 

lessi sui blocchi di cemento 

che difendevano il parlamento 

lituano dai carri sovietici, 

nell’ agosto del 1991. Vi era 

scritto “Zusim Kad Gyventume” 

ossia “noi muoriamo affinchè 

il nostro popolo possa 

vivere”. Questo è lo stesso 

ed il vero messagio dei martiri 

Tibetani di oggi. 

Non dimentichiamo questi 

martiri ! Ricordiamoci che 

la lotta per la libertà e per 

l’auto determinazione del 

popolo Tibetano è la stessa 

lotta per la libertà dei Cristiani 

nel Darfur, dei Karen 

e dei monaci in Myanmar, 

dei contadini e dei migranti 

cinesi e di tutti quelle genti 

del mondo che rifiutano di 

essere omologate come semplici 

“statistiche” o semplici 

“consumatori” alla mercè del 

“mercato globale” ma che 

vogliono, invece, essere veri 

e propri popoli orgogliosi 

delle loro delle loro tradizioni, 

delle loro religioni e della 

propria identità. 

Sono convinto che il male 

non può trionfare ma perchè 

ciò avvenga è necessario che 

tutti gli uomini e donne di 

buona volontà si sveglino ed 

agiscano perchè la battaglia 

per la libertà in Tibet è anche 

la nostra battagla. 

Toni Brandi

34 Cultura 


Il Women’s Fiction Festival 

Dopo Francoforte, New 

York e Milano, il Women’s 

Fiction Festival è 

volato a Londra per partecipare 

alla London Book Fair, la prestigiosa 

e importante fiera del libro 

d’oltremanica ospitata ad Earls 

Court. “Sono stati una quindicina 

gli appuntamenti con gli editor 

e gli agenti letterari- dichiara 

Elizabeth Jennings, presidente 

dell’omonima associazione culturale 

- per concordare la partecipazione 

al festival internazionale di 

narrativa femminile in programma 

a Matera dal 25 al 28 settembre 

2008. Tra questi, Tony Lacey, 

direttore generale della Penguin 

Books, la prestigiosa casa editrice 

del leggendario autore inglese, 

Nick Hornby, che saranno entrambi 

ospiti alla prossima edizione 

del Women’s Fiction Festival. 

Oltre a lui, abbiamo incontrato 

Linda Evans, editor della scrittrice 

Sophie Kinsella, della Transworld 

Publishing, Karin Stoecker, affezionatissima 

ospite del WFF e Direttore 

Generale di Harlequin Mills 

& Boon, Luigi Bonomi, agente 

letterario inglese che a Matera ha 

già incontrato Sarah Tucker, travel 

journalist e scrittrice di successo, 

entrata nella lista dei suoi 

autori”. “Infatti sono molti gli 

Mentre la campagna elettorale 

volge al termine e di conseguenza 

anche le chiacchere 

di tanti politici volgono al termine, solo 

la Chiesa e in particolare il Santo Padre, 

Benedetto XVI dice cose importanti e 

soprattutto serie. Sabato scorso, 5 aprile 

ai partecipanti al Congresso Internazionale 

“L’olio sulle ferite”. Una risposta 

alle piaghe dell’aborto e del divorzio, 

promosso dal Pontificio Istituto Giovanni 

Paolo II per Studi su Matrimonio 

e Famiglia, in collaborazione con i 

Knights of Columbus il Papa ha dedicato 

un discorso significativo sulle ferite e le 

conseguenze del divorzio e dell’aborto 

nelle società. Dopo aver ricordato la 

nota condanna della Chiesa, nei confronti 

del divorzio e dell’aborto, il Pontefice 

ha ricordato come il corpo di Cristo, 

«sull’esempio del suo divino Maestro», 

ha sempre una grande attenzione per tutte 

le vittime del divorzio e dell’aborto, 

per quelle innocenti ma anche per il colpevole, 

«per risollevarlo da qualsiasi caduta, 

per ristabilirlo da qualsiasi ferita». 

In particolare, il Papa ha ricordato i figli 

innocenti che subiscono le conseguenze 

del divorzio dei loro genitori e le donne 

che hanno abortito, alle quali ha rivolto 

le parole del suo predecessore Giovanni 

Paolo II nell’enciclica Evangelium vitae: 

«Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento 

e non abbandonate la speranza. 

Sappiate comprendere, piuttosto, ciò 

che si è verificato e interpretatelo nella 

sua verità. Se ancora non l’avete fatto, 

apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: 

il Padre di ogni Misericordia vi 

aspetta per offrirvi il suo perdono e la 

sua pace nel sacramento della Riconciliazione. 

Allo stesso Padre e alla sua misericordia 

potete affidare con speranza 

il vostro bambino» (EV, 99). Sono delle 

parole importanti, quasi un programma 

e un invito ad un atteggiamento da assumere 

nella lotta contro le grandi piaghe 

del nostro tempo, divorzio e aborto, che 

deve continuare fino a quando entrambi 

editor e gli agenti - 

dichiara Mariateresa 

Cascino, responsabile 

comunicazione 

e relazioni esterne 

del WFF - che ormai 

considerano strategico 

l’appuntamento 

letterario organizzato 

nella città dei 

Sassi per lo svolgimento 

di attività di 

business legate ai 

contratti sui diritti 

d’autore, alla conoscenza 

di nuovi scrittori, 

all’acquisto di nuovi titoli, 

alla traduzione e pubblicazione di 

opere letterarie su altri mercati”. 

Tra gli altri incontri londinesi, il 

Women’s Fiction Festival ha preso 

accordi per future partecipazioni 

al festival con: Christopher 

Little, agente della popolarissima 

scrittrice, J.K Rowling, amata dal 

grande pubblico per il personaggio 

di Harry Potter; Venetia Butterfield, 

senior editor della casa 

editrice Viking; Georgia Garrett, 

agente della scrittrice Zadie 

Smith, di AP WATT, l’agenzia letteraria 

più antica del mondo; Jenny 

Haddon della Romance Novelists’ 

Association; Maria Duerig 

della Random House Germany, 

London Book Fair 

Catherine Cobain di Headline Publishing, 

Luisa Colicchio editor 

di Sonzogno e altri ancora. Prima 

di lasciare la capitale britannica 

la delegazione materana ha distribuito 

brochure della kermesse 

letteraria negli stand delle associazioni 

dei librai e degli scrittori 

oltre che in tutte le librerie di 

Charring Cross dove i lettori e 

gli scrittori di romanzi gialli e 

di romantic suspanse spendono 

la maggior parte del loro tempo. 

La prossima tappa del Women’s 

Fiction Festival sarà a San Francisco, 

nel mese di luglio, per 

partecipare al grande congresso 

di scrittori del Romance Writers 

of America. 

La chiesa aiuta chi porta le 

ferite del divorzio e dell’ aborto 

verranno giudicati dalle persone 

nella loro intrinseca gravità 

e non accettati come fatti inevitabili, 

grazie anche all’assuefazione 

provocata dalle leggi 

che, in Italia, hanno legalizzato 

il divorzio nel 1970 e l’aborto 

nel 1978. Il discorso di Benedetto 

XVI non è piaciuto a 

molti nostri politici indignati 

per le solite e «indebite ingerenze 

vaticane». Da Boselli a 

Bobo Craxi, da Grillini a Villetti, 

dalla radicale Bernardini 

al ministro Mussi, è stata un’alluvione 

di denunce contro «l’intervento a gamba 

tesa sulla campagna elettorale», contro 

il «tentativo di far diventare reati i peccati», 

contro «l’autoritarismo clericale», 

e via dicendo. Mussi, per dire il livello, 

ha lanciato un grido d’allarme al Paese: 

«Dobbiamo difendere il diritto di abortire 

e di divorziare con le unghie e con 

i denti». Aurelio Mancuso dell’Arcigay, 

per dire la fantasia, ha evocato indovinate 

un po’ che cosa: il Medioevo, le Sante 

Inquisizioni e Torquemada. “Ma davvero 

questi signori credono che, siccome 

nel loro orizzonte c’è solo qualche punto 

percentuale in più o in meno, anche 

il Papa abbia i loro stessi pensieri? Si 

chiede Michele Brambilla su Il Giornale 

Davvero credono che il capo della 

Chiesa universale, più che per lo sfascio 

delle famiglie e per i cinquanta milioni 

di aborti legali al mondo ogni anno, sia 

preoccupato del pareggio al Senato?. 

È vero che a volte la Chiesa richiama i 

politici al rispetto dei valori che più le 

stanno a cuore. Ma lo fa appunto perché 

le stanno a cuore quei valori, non gli 

interessi di bottega di qualche partito. 

E lo fa, caso per caso, per mezzo delle 

conferenze episcopali nazionali, non 

per bocca del Papa. Il quale si occupa 

dell’universale e dell’eterno, non del 

locale e dell’effimero. Chi non capisce 

questo, giudica gli altri da se stesso”. 

(Michele Brambilla, Il Papa parla di 

Papa Benedetto XVI 

aborto (e non è un’ingerenza), 6.4.08 Il 

Giornale) Il discorso di Benedetto XVI 

è stato soprattutto un’esortazione ai cristiani 

affinché stiano vicini a chi porta 

dentro le ferite del divorzio e dell’aborto. 

A chi ha divorziato e abortito, il Papa ha 

detto: «la Chiesa ha il dovere primario 

di accostarsi con amore e delicatezza, 

con premura e attenzione materna, per 

annunciare la vicinanza misericordiosa 

di Dio in Gesù Cristo». Altro che Torquemada. 

Sull’ultimo numero del settimanale 

Vanity Fair ci sono due lettere 

di altrettante donne che hanno abortito. 

La prima dice: «Un pezzo di me è morto 

quel giorno. A distanza di 17 anni mi 

sento ancora malissimo». La seconda: 

«Sotto le coperte di quel letto d’ospedale 

piango in silenzio tutte le lacrime della 

mia vita. Niente sarà più come prima. 

Non mi abbandonerà mai questo dolore». 

Ecco, è a queste persone che il Papa 

ha parlato: per dire loro che la Chiesa 

distingue tra peccato e peccatore, e che 

nulla è irreparabile davanti a Dio. Insomma 

il Papa tedesco, vola un po’ più 

alto, di certi nostri ottocenteschi politici 

e intellettuali, la cui apertura mentale è 

pari a quella della signora che si stupiva 

di non trovare, nell’enciclica sulle 

donne, la Mulieris Dignitatem, qualche 

riferimento agli scatti d’anzianità e ai 

permessi retribuiti. 

Domenico Bonvegna 

I misteri dell’isola 

Nell’ambito del ciclo di conferenze 

“Archeologia italiana 

in Asia e Africa. Le 

missioni dell’Isiao”, organizzato 

dall’Istituto Italiano per l’Africa 

e l’Oriente per illustrare i risultati 

delle molte attività archeologiche in 

Africa e in Asia poste sotto l’egida 

dell’Istituto stesso, il prossimo 22 

Aprile la dottoressa Fiorella Rispoli, 

direttore della Missione Archeologica 

Italiana in Indonesia proporrà 

i risultati dei primi scavi condotti 

nel sito di Gua Made. La conferenza 

dal titolo “Il progetto archeologico 

italiano a Giava orientale 

(Indonesia): risultati e prospettive” 

illustrerà i primi risultati 

ottenuti da uno tra i 

più giovani progetti archeologici 

dell’IsIAO. 

Il progetto, grazie ai 

contributi messi a disposizione 

dalla Direzione 

Generale per la 

Promozione e la Cooperazione 

Culturale 

(Ministero degli Affari 

Esteri), dall’IsIAO e 

da uno sponsor privato, 

la Ditta Hettabretz 

s.p.a. di Bologna, infatti, 

ha avuto inizio solo 

un anno fa. La prima campagna di 

scavo si è svolta dal 13 luglio al 

21 agosto 2007 ed ha interessato 

un’importante area archeologica, 

quella di Gua Made, che si trova 

su un basso altopiano compreso tra 

i fiumi Solo e Brantas, in una delle 

più belle e affascinanti regioni 

dell’arcipelago indonesiano: la provincia 

orientale dell’Isola di Giava. 

La regione dominata dalle svettanti, 

sebbene minacciose, cime di alcuni 

tra i più alti vulcani dell’arcipelago, 

è particolarmente ricca sia dal punto 

di vista ambientale, sia da quello 

storico-archeologico. Al centro ideale 

di questa regione è la piana di 

Trovulan, lungo il medio corso del 

Fiume Brantas che sfocia nei pressi 

della città portuale di Surabaya; 

qui, tra il sec. X e il sec. XV d.C., 

fiorirono tre importanti regni -Kadiri, 

Singhasari e Majaphait- che 

hanno lasciato quei numerosi capolavori 

di architettura monumentale 

ancora pienamente godibili dal 

viaggiatore che volesse avventurarsi 

in quella splendida provincia. 

Diverso è il caso dell’area di Gua 

Made, dove sono state condotte le 

ricerche del progetto diretto dalla 

dott.ssa Rispoli. Interessanti e curiose 

sono le vicende che hanno 

anticipato l’arrivo nel sito archeologico 

della missione dell’IsIAO. 

A raccontarli è la stessa dottoressa 

Rispoli.: «Il sito in questione fu 

scoperto nel 1982 da un incaricato 

dell’Ufficio per la Conservazione 

Archeologica di Giava Est. 

Da allora, però, l’area finì nel dimenticatoio, 

per essere in un certo 

senso riscoperta da un solerte 

imprenditore italiano residente a 

Bali messosi sulle tracce di insoliti 

manufatti di bronzo che circolavano 

sul mercato antiquario di Bali. 

Il nostro imprenditore, dopo aver 

visitato Gua Made, intuì subito 

la rilevanza del sito e immediatamente 

si adoperò presso le autorità 

indonesiane affinché l’area fosse 

protetta dalle attività di scavatori 

non autorizzati». Le curiosità, 

però, non finiscono qui. Sì, perché 

qualche anno dopo, questo signo- 

di Giava 

Isola di Giava 

re riconosce nella collezione di un 

privato, lo stesso che avrebbe poi 

sponsorizzato gli scavi, gli stessi 

strani oggetti di bronzo che erano 

in suo possesso. Dalla legittima 

curiosità di questi due pionieri nel 

voler sapere di più di quel sito che 

inizialmente si ritenne avere tutte 

le caratteristiche di un misterioso 

luogo di culto, si arrivò, su sollecitazione 

delle autorità diplomatiche 

italiane in Indonesia, al coinvolgimento 

dell’IsIAO che avviò 

con la collaborazione del Museo 

Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe 

Tucci” (in Via Merulana 

248, Roma, quartiere Esquilino) la 

prima missione di scavo scientifico 

diretta dalla dottoressa Rispoli. I 

risultati raggiunti in questa prima 

spedizione in Indonesia sono stati 

più che soddisfacenti e rappresentano 

un incitamento a proseguire il 

lavoro cominciato. I rinvenimenti 

effettuati potrebbero, infatti, aprire 

un nuovo capitolo nell’archeologia 

della regione. I risultati di questo 

progetto, inoltre, ancora una volta 

confermano la validità dei compiti 

istituzionali dell’IsIAO, ente di 

diritto pubblico sotto la vigilanza 

del Ministero degli Affari Esteri: 

favorire la conoscenza del mondo 

asiatico ed africano. L’ente, sorto 

nel 1995 dalla fusione dell’IsMEO 

(“Istituto Italiano per il Medio ed 

Estremo Oriente”) e dell’IIA (Istituto 

Italo-Africano), ha tre sedi: a 

Roma, a Milano e a Ravenna. La 

missione dell’Istituto è quella di 

operare nel campo della ricerca 

scientifica e della promozione culturale 

al fine di avvicinare l’Italia 

ai Paesi dell’Africa e dell’Asia e 

alle loro diversificate, vetuste e nobili 

culture. L’IsIAO, nel corso degli 

anni, ha istituito centri di studio 

e di ricerca in Italia come in Asia 

e in Africa, organizzato mostre e 

conferenze, patrocinato convegni e 

seminari specialistici, edito riviste 

e pubblicazioni di interesse scientifico, 

finanziato importanti campagne 

archeologiche, istituito corsi di 

lingue e culture africane e orientali, 

sottoscritto convenzioni e gemellaggi 

con analoghi enti accademici 

sia italiani che stranieri, realizzando 

tutto ciò con la collaborazione 

dei suoi soci e di un gran numero 

di esperti e docenti di formazione 

africanistica e orientalistica. 

L’Istituto, inoltre, è stato promotore 

e esecutore -in collaborazioni 

con università e altri enti pubblici 

italiani- di importanti progetti di 

cooperazione allo sviluppo in Paesi 

dell’Africa e dell’Asia mirati 

alla promozione di diversi aspetti 

socio-culturali dei Paesi beneficiari. 

Sin dall’anno della fondazione, 

l’IsIAO è presieduto dal professor 

Gherardo Gnoli.


Pio La Torre (Palermo, 24 

dicembre 1927 – Palermo, 

30 aprile 1982) è stato un 

politico italiano. Sin da giovane 

si impegnò nella lotta a favore 

dei braccianti, prima nella Confederterra, 

poi nella Cgil (come segretario 

regionale della Sicilia) e, 

infine, aderendo al Partito comunista 

italiano. Nel 1960 entrò nel 

Comitato centrale del PCI e, nel 

1962 fu eletto segretario regionale. 

Nel 1969 si trasferì a Roma 

per dirigere prima la direzione 

della Commissione agraria e poi 

di quella meridionale. Messosi in 

luce per le sue doti politiche, Enrico 

Berlinguer lo fece entrare nella 

Segreteria nazionale di Botteghe 

Oscure. Nel 1972 venne eletto 

deputato; in Parlamento occupandosi 

si agricoltura [1] Propose una 

legge che introduceva il reato di 

associazione mafiosa, ed una norma 

che prevedeva la confisca dei 

beni ai mafiosi. Nel 1981 decise di 

tornare in Sicilia per assumere la 

carica di segretario regionale del 

partito. La sua maggiore battaglia 

la svolse contro la costruzione del- 

Renato Guarini rettore della 

Sapienza di Roma 

Se la ragione, ‘’nella nostra 

cultura europea’’, ‘’vuole 

solo autocostruirsi in base al 

cerchio delle proprie argomentazioni 

e a ciò che al momento la convince 

e, preoccupata della sua laicità, 

si distacca dalle radici delle quali 

vive, allora non diventa più ragionevole 

e più pura, ma si scompone 

e si frantuma’’. E’ questo uno dei 

passaggi salienti e conclusivi del 

discorso che il Papa avrebbe dovuto 

pronunciare oggi all’università ‘La 

Sapienza’ subito dopo l’inaugurazione 

dell’anno accademico. Il testo 

del discorso del Pontefice è stato 

diffuso oggi dalla Sala stampa vaticana. 

‘’Che cosa ha da fare o da dire 

il Papa nell’università?’’, si chiede 

Ratzinger nel suo intervento, quindi 

aggiunge: ‘’Sicuramente non deve 

cercare di imporre ad altri in modo 

autoritario la fede, che può essere 

solo donata in libertà. Al di là del 

suo ministero di Pastore nella Chiesa 

e in base alla natura intrinseca 

di questo ministero pastorale è suo 

compito mantenere desta la sensibilità 

per la verità; invitare sempre di 

nuovo la ragione a mettersi alla ricerca 

del vero, del bene, di Dio e, su 

questo cammino, sollecitarla a scorgere 

le utili luci sorte lungo la storia 

della fede cristiana e a percepire così 

Gesù Cristo come la Luce che illumina 

la storia e aiuta a trovare la via 

verso il futuro’’. Il Papa sottolinea 

come ‘’nei tempi moderni si sono 

dischiuse nuove dimensioni del sapere’’, 

ma ‘’il cammino dell’uomo 

- osserva criticamente il Pontefice 

ß 

Pio La Torre 

Cultura 

Pio La Torre: una storia italiana 

ß 

Un Master in Educazione Civica, progetto educativo antimafia 

la base missilistica a Comiso che, 

secondo La Torre, rappresentava 

una minaccia per la pace nel Mar 

Mediterraneo e per la stessa Sicilia; 

per questo raccolse un milione 

di firme in calce ad una petizione 

al Governo. Ma le sue iniziative 

erano rivolte anche alla lotta 

contro la speculazione edilizia. 

La mattina del 30 aprile 1982, insieme 

a Rosario Di Salvo, Pio La 

Torre stava raggiungendo in auto 

(una Fiat 132) la sede del partito. 

Alla macchina si affiancarono due 

moto di grossa cilindrata: alcuni 

uomini mascherati con il casco 

e armati di pistole e mitragliette 

spararono decine di colpi contro 

i due politici. Pio La Torre morì 

all’istante mentre Di Salvo ebbe 

il tempo per estrarre una pistola e 

sparare alcuni colpi, prima di soccombere. 

Poco dopo l’omicidio 

fu rivendicato dai Gruppi proletari 

organizzati. Dopo nove anni 

di indagini, nel 1991, i giudici 

del tribunale di Palermo chiusero 

l’istruttoria rinviando a giudizio 

nove boss mafiosi aderenti alla 

Cupola mafiosa di Cosa Nostra. 

Per quanto riguarda il movente si 

fecero varie ipotesi, ma nessuna 

di queste ottenne riscontri effettivi. 

Nel 1992, un mafioso pentito, 

Leonardo Messina, rivelò che Pio 

La Torre fu ucciso su ordine di 

Totò Riina, capo dei corleonesi, a 

causa della sua proposta di legge 

riguardante i patrimoni dei mafiosi. 

A Pio La Torre è stato intitolato 

il nuovo aeroporto di Comiso 

(Wikipedia). 

Una storia italiana - Claudio 

Camarca, Giuseppe Bascietto, 

Aliberti Editore, 2008. La figura 

di Pio La Torre non rappresenta 

solo un fatto di cronaca. è qualcosa 

di più. Investe la società 

italiana, travolge la politica nazionale 

ed entra di prepotenza 

nella storia del nostro paese. Per 

prima cosa, Pio La Torre è un 

uomo, non solo un personaggio. 

Non solo una vittima innocente 

della mafia. è un uomo politico, 

che a conoscerlo, a leggerne i 

discorsi, i saggi, ti appassiona, 

tanto da costringerti a chiedere, 

anche a distanza di venticinque 

anni, cosa c’è dietro la sua morte 

e perché mai nessuno, questa 

vita, l’abbia voluta raccontare. 

Politica, soldi e mafia, ecco 

la santissima trinità che Pio La 

Torre cercò di profanare, sapendo 

parlare il linguaggio della 

povera gente. La lotta alla mafia 

era la sua ossessione, il suo 

chiodo fisso che, nel corso degli 

anni, lo porterà a sviluppare tesi, 

ma soprattutto a creare strumenti 

di contrasto per i magistrati 

e le forze dell’ordine. «“Non 

posso arrivare in ritardo!” dice 

all’agente che sta al volante. “Il 

La fede può essere 

donata solo in libertà 

- non può mai dirsi completato e 

il pericolo della caduta nella disumanità 

non è mai semplicemente 

scongiurato: come lo vediamo nel 

panorama della storia attuale!’’. 

‘’Il pericolo del mondo occidentale 

- insiste il Pontefice - è oggi che 

l’uomo, proprio in considerazione 

della grandezza del suo sapere e 

potere, si arrenda davanti alla questione 

della verità’’. ‘’Ciò significa 

- afferma ancora - allo stesso tempo 

che la ragione, alla fine, si piega davanti 

alla pressione degli interessi e 

all’attrattiva dell’utilità, costretta a 

riconoscerla come criterio ultimo’’. 

‘’Detto dal punto di vista della 

struttura dell’università - osserva 

Ratzinger - esiste il pericolo che la 

filosofia, non sentendosi più capace 

del suo vero compito, si degradi 

in positivismo; che la teologia col 

suo messaggio rivolto alla ragione, 

venga confinata nella sfera privata 

di un gruppo più o meno grande”. 

“Se però la ragione - sollecita della 

sua presunta purezza - diventa sorda 

al grande messaggio che le viene 

dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, 

inaridisce come un albero 

le cui radici non raggiungono più 

le acque che gli danno vita. Perde il 

coraggio per la verità e così non diventa 

più grande, ma più piccola’’. 

Il Papa parla del processo pubblico 

di argomentazione che porta alle 

scelte in politica e osserva: ‘’I rappresentanti 

di quel pubblico ‘processo 

di argomentazione’ sono - lo 

sappiamo - prevalentemente i partiti 

come responsabili della formazione 

della volontà politica. Di fatto, essi 

avranno immancabilmente di mira 

soprattutto il conseguimento di 

maggioranze e con ciò baderanno 

quasi inevitabilmente ad interessi 

che promettono di soddisfare; tali 

interessi però sono spesso particolari 

e non servono veramente all’insie- 

me. La sensibilità per la verità sempre 

di nuovo viene sopraffatta dalla 

sensibilità per gli interessi’’. Poco 

dopo il Pontefice aggiunge: ‘’Nella 

ricerca del diritto della libertà, della 

verità della giusta convivenza devono 

essere ascoltate istanze diverse 

rispetto a partiti e gruppi d’interesse, 

senza con ciò voler minimamente 

contestare la loro importanza’’. Il 

Papa non può imporre “ad altri in 

modo autoritario la fede”, ma può 

“mantenere desta la sensibilità per 

la verità”. Nel discorso che avrebbe 

dovuto pronunciare oggi alla ‘Sapienza’, 

e che è stato inviato alla comunità 

universitaria insieme a una 

lettera del card. Tarcisio Bertone al 

rettore Renato Guarini, Benedetto 

XVI sottolinea la “laicità” e “l’autonomia” 

dell’ateneo romano, istituzione 

libera da “autorità politiche 

ed ecclesiastiche”, ma chiede anche 

che la ragione non resti “sorda al 

grande messaggio della fede cristiana”, 

cioé che non perda quello che 

chiama “il coraggio della verità”. Il 

testo, diffuso dalla sala stampa vaticana 

e pubblicato sull’Osservatore 

Romano, non appare modificato nei 

riferimenti alla presenza del Pontefice 

nell’Aula Magna dell’ateneo 

romano. Non ci sono accenni neanche 

al tema scelto dall’università 

per l’inaugurazione dell’anno accademico, 

cioé i diritti umani e la 

pena di morte. Ratzinger parla di 

tutt’altro: del ruolo dell’università, 

della missione del Papato, della 

verità che “ci rende buoni”, della 

struttura dell’università medievale, 

e anche del rischio che l’Occidente 

si arrenda definitivamente “davanti 

alla questione della verità”. Cita filosofi 

come John Rawls e Juergen 

Habermas, padri della Chiesa come 

Sant’Agostino e San Tommaso. 

Ricorda persino la lezione di Ratisbona, 

dove - dice - “ho parlato, 

sì, da Papa, ma soprattutto ho parlato 

nella veste del già professore 

di quella mia università, cercando 

di collegare ricordi e attualità”. “La 

‘Sapienza’ era un tempo l’università 

del Papa - sottolinea in un passaggio 

particolarmente significativo 

in rapporto agli eventi -, ma oggi 

è un’università laica con quell’autonomia 

che, in base al suo stesso 

concetto fondativo, ha fatto sempre 

parte della natura di università, la 

quale deve essere legata esclusivamente 

all’autorità della verità”. 

“Nella sua libertà da autorità politiche 

ed ecclesiastiche - osserva 

ancora Benedetto XVI - l’università 

trova la sua funzione particolare, 

proprio anche per la società moderna, 

che ha bisogno di un’istituzione 

del genere”. E in tale contesto, 

cioé nell’incontro con “l’università 

della sua città”, il vescovo di Roma 

“parla come rappresentante di una 

comunità credente, nella quale durante 

i secoli della sua esistenza è 

maturata una determinata sapienza 

della vita; parla come rappresentante 

di una comunità che custodisce 

in sé un tesoro di conoscenza e di 

esperienza etiche, che risulta importante 

per l’intera umanità: in questo 

senso parla come rappresentante di 

una ragione etica”. Giungendo ai 

nodi cruciali dell’intervento, particolarmente 

complesso sul piano 

teologico-filosofico, Ratzinger 

sottolinea che “il messaggio cristiano, 

in base alla sua origine, 

dovrebbe essere sempre un incoraggiamento 

verso la verità e così 

una forza contro la pressione del 

potere e degli interessi”. E anche 

se “varie cose dette da teologi nel 

corso della storia o anche tradotte 

nella pratica dalle autorità ecclesiali, 

sono state dimostrate false 

dalla storia e oggi ci confondono”, 

tuttavia, ciò non deve provo- 

Card. Tarcisio Bertore. 

35 

corteo senza di me non parte”. 

La sua voce, calda e profonda, 

si impone con dolcezza. Le 

gomme stridono sull’asfalto. 

Avvicinandosi a Palermo la terra 

diventa più accogliente. Le 

piante di arance e limoni emettono 

germogli. Nell’aria si sente 

il profumo delle zagare. I suoi 

occhi, nascosti dietro un paio di 

occhiali spessi, guardano dal finestrino 

i palazzi che costeggiano 

la strada. È la periferia. Tutte 

le finestre hanno le serrande 

abbassate o gli scuri socchiusi. 

Questione di alcuni secondi e 

le case cambiano forma, colori. 

Non c’è il tempo di soffermarsi a 

osservare, che subito la velocità 

dell’auto costringe a guardarne 

un’altra. E un’altra ancora. Ma 

una cosa Pertini la nota. Molte 

case non sono rifinite. Segno 

di una precarietà che determina 

incertezza. In Sicilia tutto è 

provvisorio. Perfino i verbi non 

si coniugano mai al futuro, per 

non ostentare troppe sicurezze. 

E il siciliano di certezze ne vuole 

poche. Anzi niente». 

care chiusure “davanti a ciò che le 

religioni ed in particolare la fede 

cristiana hanno ricevuto e donato 

all’umanità come indicazione 

di cammino”. I rischi del mondo 

occidentale, per Benedetto XVI, 

sono che l’uomo, “in considerazione 

della grandezza del suo sapere 

e potere”, “si arrenda davanti alla 

questione della verita”; che la filosofia 

“si degradi in positivismo”; 

che la teologia “venga confinata 

nella sfera privata di un gruppo 

più o meno grande”. “Se però la 

ragione - avverte il Papa - diventa 

sorda al grande messaggio che le 

viene dalla fede cristiana e dalla 

sua sapienza, inaridisce come un 

albero le cui radici non raggiungono 

più le acque che gli danno 

vita”. “Perde il coraggio per la 

verità”, e così “diventa più piccola”. 

“Cosa ha da fare o da dire il 

Papa nell’Università?”, si chiede 

Benedetto XVI. “Sicuramente non 

deve cercare di imporre ad altri in 

modo autoritario la fede, che può 

essere solo donata in libertà”. “E’ 

suo compito mantenere desta la 

sensibilità per la verità - dice -; invitare 

sempre di nuovo la ragione 

a mettersi alla ricerca del vero, del 

bene, di Dio” e quindi “sollecitarla 

a scorgere le utili luci sorte lungo 

la storia cristiana” e “a percepire 

così Gesù Cristo come la luce che 

illumina la storia e aiuta a trovare 

la via verso il futuro”.

36 Economia 


Utilità 

A cura di Gianfranco D’Ettoris 

Economia e società aperta 

Milano ospita il forum dal 12 al 14 Maggio 

Globalizzazione vs Protezionismo. 

In che direzione va 

l’Italia? E l’Europa? A un 

anno di distanza dalla prima edizione 

di Economia e società aperta 

(www.economiaesocieta.org) torna 

a Milano il forum internazionale 

organizzato da Bocconi e Corriere 

della Sera. Obiettivo della 

tre giorni milanese, da lunedì 12 a 

mercoledì 14 maggio, è disegnare 

il barometro della globalizzazione.La 

crisi dei mercati finanziari 

internazionali, l’avanzata di India, 

Cina e altri paesi in via di sviluppo 

come stanno influendo sui processi 

di globalizzazione e apertura 

dell’economia? La società appare 

oggi più aperta o più chiusa di 

un anno fa? L’opinione pubblica 

come sta reagendo di fronte 

ai cambiamenti in atto? E come 

risponderanno la politica e i leader 

delle economie occidentali?A 

queste domande cercheranno di 

rispondere i protagonisti del forum 

che, nel 2008, ha assunto 

una dimensione europea: la tappa 

milanese segue, infatti, quella di 

Parigi (marzo) e precede quella 

di Madrid (ottobre).“Era chiaro 

da anni, e lo avevamo sottolineato”, 

nota Mario Monti, presidente 

della Bocconi, “che una globalizzazione 

ricca di dinamismo, ma 

povera di governance da parte dei 

pubblici poteri, avrebbe determinato 

squilibri e istanze protezionistiche, 

capaci forse di rendere 

reversibile lo stesso processo della 

globalizzazione. Queste tendenze 

si stanno manifestando, soprattutto 

in alcuni paesi, mentre altri hanno 

saputo ristrutturare l’economia 

e il sistema di protezione sociale 

in modo da affrontare con fiducia 

la globalizzazione, traendone vantaggi 

rilevanti e diffusi. In questa 

prospettiva, il tema dell’econo- 

Grandi Opere 

Storia d’Italia. Annali 23 

La banca 

Einaudi 

pp. XXVIII-944 €. 90,00 

La prima parte studia il primato mondiale della 

finanza italiana del Medioevo e dell’età moderna. 

Nella seconda parte viene individuato 

l’apporto della finanza internazionale all’avvio 

del sistema bancario unitario. La terza parte studia 

gli anni di espansione, crisi e innovazione 

istituzionale degli anni contemporanei tra i due 

conflitti mondiali. L’ultima parte si apre con la 

situazione del dopoguerra, segnala l’emergere 

di Mediobanca e l’azione della Banca d’Italia. 

Fabio Tamburini 

Storie di borsa quotidiana 

Il Sole 24 Ore 

pp. XII-242 €. 24,00 

“Nel 2008 Piazza Affari compie un decennio 

dalla privatizzazione, a due secoli esatti 

dal decreto napoleonico che la istituì in due 

piccoli locali presso il Monte di Pietà di 

Milano. La storia per il mercato azionario 

italiano non è mai andata molto in fretta. 

Troppi pregiudizi, troppe diffidenze. Ma 

dal 1998 in poi la storia ha allungato il passo 

anche da noi. Si sarebbe potuto fare di 

più, ma non si è fatto poco”. 

Emma Marcegaglia 

mia e società aperta diviene più 

problematico e, al tempo stesso, 

ancor più essenziale”.“Nelle tre 

giornate milanesi il forum si interroga 

quindi sull’evoluzione ma 

anche sulle contraddizioni dello 

sviluppo e le involuzioni dell’economia 

aperta, con una particolare 

sensibilità per la ricerca di regole 

che rendano affidabile l’apertura 

di economie e società”, commenta 

Piergaetano Marchetti, presidente 

di Rcs MediaGroup. “In questo 

ambito, proprio in Italia, è tempo 

di dedicare la massima attenzione 

al gravissimo handicap che allo 

sviluppo e all’apertura viene dalla 

criminalità organizzata. È impossibile 

parlare di stato di diritto 

senza tener conto del reale deficit 

di legalità nel nostro paese”. “Anche 

quest’anno il dialogo tra i 

decisori e l’opinione pubblica, in 

particolare i giovani veri protagonisti 

del nostro appuntamento, 

sarà al centro delle tre giornate”, 

sottolinea Angelo Provasoli, rettore 

della Bocconi. “La città, i suoi 

luoghi e le sue istituzioni saranno 

il teatro di questo confronto che 

vedrà il mondo accademico internazionale 

discutere con quello 

dell’economia, della finanza e delle 

istituzioni”. Governa- 

re la globalizzazione è il titolo del 

dibattito che apre il forum lunedì 

12 maggio a Palazzo Reale. A confrontarsi 

sul tema, dopo i saluti del 

sindaco Letizia Moratti, saranno 

Jean-Claude Trichet, Emma Marcegaglia, 

Dani Rodrik, Alessandro 

Profumo, Mario Monti e Paolo 

Mieli.Filo conduttore dei dibattiti 

in programma martedì 13 e mercoledì 

14 è l’interrogativo che dà 

il titolo al forum: Globalizzazione 

addio?. Finanza, industria, commercio, 

società, politica e cultura 

gli ambiti intorno ai quali si svilupperanno 

i convegni: Finanza 

mondiale: che cosa insegna la 

crisi. Uscire dalla crisi senza sacrificare 

la libertà dei mercati finanziari: 

il ruolo delle regole e della 

trasparenza. La fabbrica globale. 

Quali sono le forze che guidano la 

globalizzazione dell’industria? Il 

ruolo della diversità e della convergenza 

dei mercati, della tecnologia 

e della complessità. Il fantasma 

del protezionismo. Dopo 

decenni di liberalizzazioni dei 

mercati si riaffaccia una nuova voglia 

di protezionismo: autodifesa 

o autolesionismo? Imprese globali 

e capitale umano. Le nuove 

risorse professionali che servono 

per competere globalmente: interculturalità, 

mobilità, incentivi. 

Società aperta, legalità, crimine 

organizzato. Si può ancora parlare 

di stato di diritto in Italia? Criminalità 

organizzata, inconsistenza 

del sistema giudiziario, incapacità 

legislativa: gli effetti del deficit di 

legalità in termini di distorsione 

del mercato e freno allo sviluppo. 

Liberare la crescita. La riforma 

Attali e le nuove metodologie della 

politica. I nuovi distretti nella 

competizione globale. Il distretto 

industriale italiano, un paradigma 

che cambia: dalla fabbri- 

Renato Di Lorenzo 

Guadagnare in borsa 

Il Sole 24 Ore 

pp. 408 €. 59,00 

Gli argomenti principali del libro sono: che 

cos’è un trend; come applicare l’analisi tecnica; 

che cos’è un trading system; come limitare 

i rischi; gestire un fondo su internet 

gratis. In questo libro, il compendio di tutta 

la serie di pubblicazioni di Di Lorenzo che 

hanno guidato migliaia di italiani nel trading 

di borsa. 

A cura di A. Taverna 

Il mercato trasparente 

Il Mulino 

pp. 551 €. 33,00 

Cirio, Parmalat, Enron, bond argentini. Negli 

ultimi anni queste e altre vicende hanno intaccato 

i risparmi di molti cittadini, in Italia 

e all’estero. Il mercato della finanza è diventato 

meno opaco. E, anzi, tende a essere sempre 

più “trasparente”. Eppure, gli scandali 

finanziari si susseguono. Cosa possono fare 

allora la legge, la giustizia e l’opinione pubblica 

per indurre comportamenti virtuosi? 

ca alla creatività. Fra globale e 

locale: società della conoscenza 

e processi transnazionali. Sotto 

l’impatto della globalizzazione la 

società tradizionale cerca nuovi 

equilibri più avanzati. Oppure si 

rifugia nel rifiuto del nuovo. Quale 

sarà lo scenario vincente? Le 

nuove povertà. Il cambiamento 

economico e sociale sposta la linea 

di frattura dell’ineguaglianza. 

Come si manifesta il nuovo rischio 

povertà? Il reddito, ovviamente, 

ma non solo. A parlarne saranno 

esponenti del mondo dell’economia, 

della finanza, delle istituzioni, 

della società e della cultura tra 

cui: Stéphane Boujnah (Deutsche 

Bank e membro della Commissione 

Attali); Peter Cappelli (Wharton 

School of Management); 

Ha-Joon Chang (Cambridge); Innocenzo 

Cipolletta (Ferrovie dello 

Stato); Don Virginio Colmegna 

(Casa della Carita); Alberto Cribiore 

(Brera Capital Partners); Bill 

Emmott (giornalista e scrittore); 

Jörgen Holmquist (Commissione 

europea); Emma Marcegaglia 

(Confindustria); Umberto Paoluc- 

Jean-Claude Trichet 

C. Sforza Fogliani, S. Maglia 

Il nuovissimo codice delle 

locazioni 

La Tribuna 

pp. 1644 €. 39,00 

L’opera è aggiornata con: la L. 28 febbraio 2008, 

n. 31, recante le nuove norme in materia di blocco 

degli sfratti; la L. 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge 

Finanziaria 2008) che ha introdotto nuove norme 

in materia catastale e tributaria; il D.P.R. 8 dicembre 

2007, n. 276, in materia di locazione per uso 

abitativo dei beni immobili appartenenti al Fondo 

edifici di culto; le norme nazionali e regionali in 

materia di risparmio energetico nei fabbricati. La 

giurisprudenza più recente e significativa. 

A cura di Marco Fortiss 

Banche territoriali, distretti e 

piccole e medie imprese 

Il Mulino 

pp. 243 €. 18,50 

L’economia italiana è sostenuta da un articolato 

sistema di piccole e medie imprese, 

spesso organizzate in distretti produttivi. Scopo 

di questo volume è di analizzare in una 

prospettiva storica il ruolo svolto dalle banche 

territoriali nel processo che ha condotto 

alla nascita di tali sistemi produttivi locali: 

un ruolo che conserva tutta la sua importanza 

anche nell’epoca attuale, nonostante i recenti 

processi di aggregazione che hanno interessato 

le grandi banche nazionali. 

ci (Microsoft); Corrado Passera 

(Intesa Sanpaolo); Andrea Pininfarina 

(Pininfarina Spa); Alessandro 

Profumo (Unicredit group); 

Dani Rodrik (Harvard University); 

Prem Sikka (University of Essex); 

Gian Antonio Stella (giornalista); 

Shyam Sunder (Yale School 

of Management); Jean-Claude 

Trichet (Banca centrale europea); 

Marco Tronchetti Provera (Pirelli); 

Piero Luigi Vigna (magistrato); 

Helmut Willke (Universitat 

Bielefeld). Spazio importante 

nel programma è riservato agli 

appuntamenti culturali: L’economia 

a fuoco. In una società 

aperta, i linguaggi e le tecniche 

per rappresentare e raccontare 

i fenomeni economico-sociali 

sono molteplici. Come negli ultimi 

vent’anni le arti e l’editoria 

hanno guardato e parlato alla società? 

Un paese di gente perbene. 

Giornalismo, teatro, canzone 

d’inchiesta ci raccontano storie 

di criminalità diffusa Cultura e 

società aperta. Identità separate 

e patrimoni culturali. Può il sapere 

dei popoli elaborare la tolleranza? 

Economia e società aperta 

può contare sull’Alto patronato 

del presidente della Repubblica 

e sui patrocini del Parlamento 

europeo, della Rappresentanza 

in Italia della Commissione europea, 

della Regione Lombardia, 

della Provincia di Milano e del 

Comune di Milano. 

Loretta Napoleoni 

Economia canaglia 

Il lato oscuro del nuovo ordine 

mondiale 

Il Saggiatore 

pp. 310 €. 17,00 

I consumatori vivono oggi in un mondo virtuale 

idilliaco costruito dai media. Intrappolati in una 

fitta ragnatela di chimere economiche e politiche, 

i cittadini ne sono spesso (e inconsapevolmente) 

parte integrante. Ma la realtà economica 

globale è un pianeta che muta con sconcertante 

intensità e rapidità. A gestirlo è l’economia canaglia, 

una forza indomabile in mano a nuove 

generazioni di spregiudicati uomini d’affari, imprenditori 

e finanzieri. 

Andrea Leccese 

Le basi morali dell’evasione 

fiscale 

Armando 

pp. 77 €. 9,00 

L’Autore si domanda quale possa essere 

la causa di una massiva evasione assolutamente 

incompatibile con l’essenza 

della democrazia. Tanto che a dispetto 

dell’art. 53 della Costituzione,sembra 

esistere una diversa etica peculiarmente 

italiana,capace di incoraggiare gli evasori, 

e di farli sentire addirittura orgogliosi 

del loro comportamento.

R 

N° 4/2008 - ANNO XVII - 15 maggio eligione 

Herr varum, il Signor 

Perché: Kurt Godel 

ot t ava Pa rt e 

Cosimo Galasso 

Conseguenze del teorema di Godel sulla 

fisica e sulle teorie definitive. Purtroppo, 

non capita spesso di leggere, in 

lingua italiana, qualcosa che mette in relazione 

il teorema di Godel sull’incompletezza della 

matematica e le inevitabili ricadute che questo 

comporta sulle teorie fisiche; teorie, ovviamente 

ed interamente dotate di sofisticatissimi apparati 

matematici. Basti pensare alle equazioni 

tensoriali, per quel che concerne la teoria della 

Relatività Generale oppure all’algebra non 

commutativa o quaternione, per quel che concerne 

la meccanica quantistica. Naturalmente, 

nel mondo anglofono -data anche la gran tradizione 

divulgativa-le cose stanno diversamente, 

pur se non in proporzione a quanto l’importanza 

dell’argomento richiederebbe. Uno degli 

autori che a livello mondiale se n’è occupato 

maggiormente è il fisico- si è laureato con il 

premio Nobel V. Hess-e teologo benedettino 

-tra l’altro è membro della Pontificia Accademia 

delle Scienze- S. L. Jaki. A sorpresa, negli 

ultimi tre anni- non l’aveva mai fatto prima, 

almeno pubblicamente- ne ha parlato due volte 

colui che, forse, è il maggior cosmologo e matematico 

vivente, certamente il più conosciuto: 

S. Hawking. L’occasione era particolarmente 

invitante: si stava celebrando, nel luglio 2002 

con un convegno all’università di Cambridge, 

il centenario della nascita del grande fisico P. 

Dirac. Il prof. Hawking vi tenne una relazione 

particolarmente interessante: Il teorema di 

Godel e la fine della fisica. Nonostante l’importanza 

della ricorrenza e l’eccezionalità del 

relatore, i mass media, soprattutto quelli scientifici, 

non hanno dato molto risalto alla cosa. A 

mia scienza, ne ha parlato solo il New Scientist, 

in un articolo a firma di M Broke ed intitolato 

The impossibile puzzle. Prima di S. Hawking, 

ben pochi fisici si erano occupati della questione; 

eppure, come notava S.Jaki, l’incomple- 

a cura di Cioli, 

Dianich, Mauro 

Spazi e immagini 

dell’eucaristia 

Il caso di Orvieto 

EDB 

pp. 344 €. 14,80 

Alcuni teologi e storici dell’arte italiani 

(Facoltà teologica dell’Italia centrale di 

Firenze) e di diverse università americane 

sono stati coinvolti in un progetto interdisciplinare 

e interconfessionale di ricerca 

che ha trovato il suo punto focale in un 

convegno (Orvieto, 25-28.5.2005) dedicato 

alla cattedrale di Orvieto, all’interno 

della quale è possibile ammirare, l’una 

di fronte all’altra, una cappella dedicata 

all’eucaristia e un’altra all’escatologia 

Anselmo d’Aosta 

Perché un Dio uomo 

Città Nuova 

pp. 229 €. 20,00 

Gli scritti di Anselmo d’Aosta (1033- 

1109), l’abate del monastero di Bec eletto 

arcivescovo di Canterbury e primate della 

Chiesa d’Inghilterra nell’ottobre del 

1093, proclamato santo e dottore della 

Chiesa, costituiscono un corpus filosofico-teologico 

unico, di straordinaria importanza 

per la comprensione del pensiero 

medievale. 

tezza d’ogni sistema assiomatico porta che le 

conseguenze del teorema si estendono alla fisica 

teorica(anch’essa un sistema assiomatico), 

benché i fisici lo abbiano a lungo ignorato. Ad 

ogni modo, riassumo brevemente l’articolo in 

questione. Broke rammenta che Hawking, nel 

suo libro più famoso -Dal Big Bang ai buchi 

neri –pubblicato nel 1988, scrisse che entro 15 

anni-quindi proprio nel 2003.-si sarebbe giunti 

ad una teoria definitiva e necessariamente tale, 

accessibile a tutti e capace, addirittura, di farci 

conoscere la Mente di Dio! Diversamente, oggi, 

dopo un’attenta analisi sui buchi neri ha riscoperto 

il teorema di Godel e le sue conseguenze 

su di una teoria definitiva. Qualche giorno 

dopo, uscì un articolo di commento al pezzo 

del New Scientist, dove si diceva: ”Ma, molto 

prima dell’inizio di questo periodo di 15 anni, 

Hawking e altri fisici avrebbero dovuto capire 

che non era necessario essere uno specialista 

di fisica dei buchi neri per accorgersi dell’importanza 

del teorema che Godel formulò nel 

1930”.Eppure, i fisici già dalla lettura del titolo 

dell’articolo-Uber formal ment schedbon Satze 

der Principia Matematica und verwandter Systeme 

I- avvenuta nel Novembre 1930, di fronte 

ai membri della Mathematical Society viennese, 

avrebbero dovuto accorgersi del “vulnus”, 

dell’imperfezione che Godel aveva trovato nei 

Principia. Le cronache dell’epoca, tra l’altro, 

ricordano che l’articolo di Godel fu pubblicato 

dal Monatshefte fur mathematik und Phisik, un 

mensile specializzato, che era letto sia dai fisici 

che dai matematici. Quasi nessuno sembrò accorgersi 

del fatto che ogni teoria fisica che possiede 

qualcosa di più di un rudimentale apparato 

matematico-dunque, ogni teoria fisica tout 

court-è soggetta alle restrizioni del teorema di 

Godel. La cecità appare ancor più sorprendente 

se consideriamo che per la mentalità dell’epoca 

la fisica era concepita, quasi, solo come una “rielaborazione 

matematica” dei dati empirici. Lo 

stesso Hawking, nell’articolo in questione, rileva 

che, in fondo, ogni teoria fisica è un modello 

matematico; non solo, ma più è progredita e più 

matematica contiene, pertanto il legame Godelfisica 

non può essere ignorato. 

L I pirito 

ibri dello S 

Giuseppe Sovernigo 

Il cammino spirituale. 3 

EDB 

pp. 117 €. 11,00 

L’obiettivo è quello di favorire una formazione 

spirituale integrata e integrale, capace 

di sostenere e alimentare una valida testimonianza 

cristiana nell’attuale contesto 

pluralista, spesso segnato dall’indifferenza 

religiosa. Lo strumento è frutto sia delle ricerche 

di psicologia della religione, sia della 

prolungata esperienza educativa dell’autore. 

Conchita Cabrera de Armida 

Nell’intimità del cuore di Gesù 

Esercizi spirituali 1929 

Città Nuova 

pp. 188 €. 12,00 

“Non mi stupisce questa esplosione di tenerezza 

che Gesù ha avuto nei di Conchita. 

Ciò che le ha detto corrisponde perfettamente 

a ciò che ha fatto per lei durante tutta 

la sua vita. Le parole ardenti di Gesù e la 

sua azione prodigiosa sulla sua anima non 

sono altro che le manifestazioni incomplete, 

perché Gesù la ama più di quello che 

hanno espresso le sue parole e più di quello 

che le sue azioni hanno dimostrato” (Juan 

Esquerda Bifet, dal Prologo). 

Ri f l e t t i a m o c o n i li b R i 

Bottalico, Da Vicino 

Cattolici e politica 

Ancora 

pp. 176 €. 13,00 

Giorgio Maria Carbone 

L’embrione umano: 

qualcosa o qualcuno 

ESD 

pp. 110 €. 6,00 

L’embrione umano è una cosa o è un essere 

umano? E’ questo un interrogativo cruciale 

che riemerge continuamente in occasione 

del dibattito sull’aborto, sulla fecondazione 

extracorporea e sulle cellule staminali. Lo 

stesso interrogativo si può volgere in forma 

diretta: quando ho iniziato ad esistere? 

Quando è iniziato il mio processo vitale? 

Le prospettive di studio saranno la biologia, 

la filosofia e il diritto. 

Giuseppe Betori 

Leggere la Bibbia nella 

Chiesa 

San Paolo 

pp. 98 €. 7,00 

Nella Bibbia, come ricorda il Concilio Vaticano 

II, “il Padre che è nei cieli viene con 

molta amorevolezza incontro ai suoi figli 

ed entra in conversazione con essi” (Dei 

Verbum 21). Ripercorrendo la Dei Verbum, 

l’autore offre un’autorevole riflessione sulla 

Bibbia nella vita della Chiesa, con indicazioni 

e suggerimenti per un rinnovato 

protagonismo del testo sacro nella pastorale, 

nella liturgia e nella catechesi, affinché 

l’incontro con la Parola si traduca in “esperienza 

di Dio”. 

37 

Ci interroghiamo da credenti e da persone impegnate 

a vario titolo nella sfera sociale e politica 

sui problemi dello sviluppo, della giustizia, della 

pace, partendo da ciò che la maggior parte della 

società oggi percepisce, vale a dire l’impoverimento 

dei ceti medi e popolari, la precarietà del 

lavoro, l’indebitamento delle famiglie, per tentare di giungere all’individuazione 

di alcuni temi, che, a nostro avviso dovrebbero costituire delle 

priorità programmatiche per la politica nazionale”. 

Nell’anno 2000 dopo la nascita di Cristo per la 

prima volta gli iscritti alle palestre (4,59milioni) 

hanno superato in Germania il numero di coloro 

che frequentano la messa cattolica domenicale 

(4,42 milioni). Non c’è dubbio, abbiamo una 

nuova religione: la religione salutista. Una reli- 

Manfred Lutz 

Il piacere della vita 

San Paolo 

pp. 296 €. 17,00 

gione che però non riesce a mantenere le sue promesse e che non contempla 

i “casi limite”. Che dire davanti alla malattia, alla vecchiaia e ad 

dirittura alla morte? 

Elisabetta De Septis 

Eutanasia. Tra bioetica e diritto 

Messaggero 

pp. 312 €. 15,00 

Obiettivo di quest’opera è quello 

di analizzare e valutare la legalizzazione 

dell’eutanasia, mettendo in 

luce le sue effettive conseguenze e 

le sue possibili implicazioni. Nella 

prima parte il fenomeno è stato 

inquadrato da un punto di vista più generale, con riferimenti al dibattito 

bioetica e alla posizione delle religioni in materia. 

Chi sono i lefebvriani? Alessandro Gnocchi 

e Mario Palmaro intervistano in esclusiva 

Bernard Fellay, successore di monsignor Lefebvre, 

fondatore della Fraternita’ San Pio X. 

Emerge cosi’ un profilo particolare ed inedito 

sui sacerdoti che, nel terzo millennio, celebrano 

la messa di San Pio V, portano la veste 

talare e parlano di tradizione. 

Franco Cardini 

La tradizione templare 

Vallecchi 

pp. 174 €. 14,00 

A. Gnocchi, M. Palmaro 

Rapporto sulla tradizione 

Cantagalli 

pp. 96 €. 12,50 

Le fonti documentarie per scriverne sul 

serio non mancherebbero e fare chiarezza 

può risultare facile: basta avere informazioni, 

idee chiare e competenza. E imparare 

a distinguere l’ordine religioso-militare 

del Tempio (1118-1312) dall’intrico 

di leggende posteriori, soprattutto quelle 

sorte tra il Sette e il Novecento, che hanno dato luogo al fenomeno mitoculturale 

del “templarismo”, strettamente legato all’esoterismo moderno. 

A dieci anni dalla pubblicazione del fortunato 

“Etica per giovani” (cui è seguito “Etica per 

giovani / 2”) l’autore propone in questo nuovo 

volume un tentativo di offrire ai giovani spunti 

educativi che tengano conto dei cambiamenti 

socio-politico-religiosi degli ultimi anni nel panorama 

internazionale. 

Carlo Fiore 

Spunti di etica 2000 

Elledici 

pp. 272 €. 12,50 

Ettore Malnati 

I ministeri nella Chiesa 

Paoline 

pp. 240 €. 14,00 

L’autore, in questo saggio, riprende naturalmente 

il Vaticano II, ma rilegge la ministerialità 

a partire dalla sequela Christi. 

Ogni uomo con il battesimo viene incorporato 

a Cristo, entrando a far parte del 

popolo di Dio, la cui identità ultima è 

quella di portare salvezza a tutti gli uomini 

e di rendere culto a Dio. Il popolo 

dei discepoli del Risorto, proprio in virtù 

del fatto di aver accolto il kerygma, si 

pone tra la famiglia umana quale segno 

di speranza per l’intera umanità. 

Albert J. Hebert, S.M. 

L’Arcangelo san Michele 

Segno 

pp. 193 €. 10,00 

San Michele arcangelo (chi è come Dio), 

consolatore dei malati e degli sfiduciati, 

dispensatore generoso della misericordia 

divina, potente avvocato, debellatore degli 

angeli ribelli. questi sono solo alcuni 

dei titoli con cui è invocato san Michele. 

in questo libro vengono raccontate le più 

importanti apparizioni nel mondo di ieri 

e di oggi. La storia de “il guaritore angelico”, 

grande custode dell’umanità, il 

“potente intercessore dei cristiani”, “consolatore 

delle anime del Purgatorio”.

Cultura 

38 N° 4/2008 - ANNO XVII - 15 maggio 

Alla riscoperta dei grandi d’ogni tempo che hanno saputo rendere visibile ciò che non si vedeva 

San Francesco in meditazione 

olio su tela cm 123x 92,5 

Roma, chiesa di San Pietro a 

Carpineto in deposito presso 

la Galleria Nazionale 

d’Arte antica 

CARAVAGGIO 

Caravaggio l’antiaccademico, Caravaggio che non mistifica, che 

non nasconde il suo essere concretamente uno del popolo, calato 

nella veracità del suo tempo, entusiasta della cristianità dei primordi 

ispirata ai dettami della povertà e della semplicità. 

I A 

Natività con i 

santi Lorenzo e 

Francesco 

olio su tela 

cm 268 x 197 

nvito all’ rte 

A Castel Sismondo di Rimini l’arte del Duecento italiano sino al 7 Settembre 2008 

Pulpito del Duomo di Siena di Nicola 

Pisano 

Rimini. “Exempla” si traduce modelli. 

L’arte del Duecento italiano si rifà a 

modelli antichi, ma il ritorno all’antico 

nel Duecento italiano si distingue da 

quello che caratterizza il Rinascimento per il 

fatto che grandi artisti come Nicola Pisano, 

Arnolfo di Cambio, Giovanni Pisano, o pittori 

romani come Pietro Cavallini, si sentono 

eredi dell’antichità classica. Pertanto ad essa 

attingono con una particolare sensibilità, segnata 

sia dalla ripresa di certi moduli formali, 

sia dalla “verità di vita” propria del gotico. La 

mostra, che con tale titolo il Meeting di Rimini 

ha organizzato in collaborazione con i Mu- 

ß 

EXEMPLA 

Federico II 

ß 

La rinascita dell’antico nell’arte italiana da Federico II ad Andrea Pisano 

sei Vaticani, intende documentare visivamente 

come gran parte della produzione artistica 

duecentesca si rifaccia a opere greche o romane, 

paleocristiane o addirittura, nel caso di 

Arnolfo di Cambio, etrusche. Emblema della 

rinascita dell’antico, qui testimoniata da una 

serie davvero straordinaria di opere (100 fra 

sculture, cammei, codici miniati e dipinti ), è 

la formella situata in origine sul Campanile 

di Giotto a Firenze, nella quale Andrea Pisano 

raffigura un vecchio scultore greco, forse 

Fidia, intento a scolpire una statuetta che è 

quanto di più “classico” si possa immaginare. 

Ideata e curata da Marco Bona Castellot- 

ti e Antonio Giuliano e da un folto comitato 

scientifico, la rassegna si articola su una solida 

base di studi specifici e sul confronto diretto 

fra opere medievali e opere antiche, avanzando 

nuove proposte, soprattutto per quanto 

concerne la scultura di età federiciana. La 

cornice stessa della Rocca Malatestiana, che 

la ospiterà dal 20 aprile al 7 settembre, nell’allestimento 

dell’architetto Stefano Maderna, 

si presta ad accogliere materiale lapideo e ad 

avvicinare antichità classica e medioevo. Il 

percorso inizia con una ampia campionatura 

di opere prodotte sotto l’egida di Federico 

II. E’ nel cantiere del federiciano Castel del 

Monte che il “ritorno all’antico” si corrobora 

grazie alla presenza del giovane Nicola Pisano 

col quale la rinascita prosegue nell’Italia 

centrale, a Pisa e a Siena. Ma il classicismo di 

Nicola Pisano è altra cosa rispetto a quello federiciano: 

è un classicismo che “evoca” quasi 

sentimentalmente l’età antica, rifacendosi a 

modelli romani, e in particolare ai sarcofaghi 

che Nicola poteva ammirare a Pisa. In mostra 

saranno presenti alcuni splendidi originali 

di Nicola, come la formella della fontana 

Maggiore di Perugia, con la Lupa e Romolo 

e Remo, compiuta insieme al figlio Giovanni, 

e una Testa virile proveniente dal Battistero 

di Pisa. Giovanni Pisano aveva iniziato la sua 

carriera nella bottega del padre, dove aveva 

compiuto il tirocinio un altro straordinario 

scultore: Arnolfo di Cambio. Pur essendo d’ 

origine toscana, Arnolfo aggiorna il proprio 

stile in ambiente romano, pervaso di classicità. 

Il classicismo di Arnolfo si riveste di una 

particolare sensibilità religiosa, che si incarna 

nella severità delle espressioni e delle forme. 

La vediamo nelle due stupende teste di Cristo 

e dell’Animula della Madonna, già su 

di una facciata dei Santa Maria del Fiore 

a Firenze. Il nome di Arnolfo richiama 

il problema della cultura a Roma, e nella 

mostra la pittura romana tra Due e Trecento 

è rappresentata da alcuni meravigliosi 

dipinti, uno dei quali attribuito a Pietro 

Cavallini da Federico Zeri, cui questa rassegna 

è dedicata nel decimo anniversario 

della morte. L’itinerario si conclude con 

Andrea Pisano, con il quale si oltrepassa 

il Duecento e si entra nell’età di Giotto. 

L’eccezionalità della rassegna, unica sino 

a oggi nel suo tema e protesa come ogni 

altra promossa dal Meeting per l’Amicizia 

a far comprendere al pubblico più vario 

problemi culturalmente complessi, si basa 

su un articolato corredo didattico.


A Capri per la prima volta 

ortopedici e chirurghi 

dell’obesità a confronto 

Per la prima volta al mondo 

nell’ambito di un Congresso 

di obesità si discute anche 

di ortopedia. E’ accaduto oggi a 

Capri, nel corso del Congresso internazionale 

di chirurgia dell’obesità 

IFSO, dove l’esigenza di un 

dialogo costante tra le diverse 

discipline, che permetta di attuare 

un programma comune sulla tempistica 

operatoria, ha tenuto banco 

nella corince del Grand Hotel 

Quisisana e dell’hote La Palma 

con l’importante Simposio Ortopedico 

sull’obesità (Orthopaedic 

issues in obese patient). L’evento, 

unico nel suo genere, apre ora 

nuovi orizzonti per la storia della 

medicina e del suo progresso, 

e soprattutto per l’attuazione di 

nuove strategie che sinergicamente 

possano contrastare sia il 

problema dell’obesità che quello 

ortopedico. Al meeting presieduto 

da Donato Rosa, professore aggregato 

di malattie dell’apparato 

locomotore dell’Università “Federico 

II” di Napoli, e dal professor 

Carlo Milano, a sua volta ordinario 

di malattie dell’apparato 

locomotore sempre presso l’ateneo 

federiciano, hanno preso parte 

del resto i più importanti medici 

italiani insieme al prof. Luigi Angrisani, 

presidente del Congresso, 

che ha sottolineato l’urgenza della 

funzionalità articolare nella riabilitazione 

post operatoria. L’obesità 

rappresenta uno dei maggiori 

fattori di rischio per chi già ha 

problemi ortopedici, in quanto 

aumenta il carico che le articolazioni 

sopportano, soprattutto anca 

e ginocchio. Un forte sovrappeso, 

inoltre, non aumenta solo il carico 

ma rende anche più difficile 

il movimento e quindi le fasi di 

riabilitazione. Lo sono anche i 

traumi ripetuti, soprattutto quelli 

dovuti all’attività lavorativa. Per 

esempio, occupazioni in cui ci si 

deve spesso inginocchiare o accovacciare 

(piastrellisti, idraulici eccetera). 

Anche l’uso del computer, 

per esempio l’impiego del mouse, 

può causare traumi ripetuti alle articolazioni 

di polso e spalla. Anche 

l’artroplastica, ad esempio, 

risente del peso. La conclusione 

viene da una grande indagine 

condotta su circa un milione di 

persone che si sono sottoposte a 

interventi protesici all’anca, al 

ginocchio e alla spalla. Per tutti 

questi pazienti sono state controllate 

le cosiddette comorbidità cioè 

le malattie presenti oltre a quella 

che ha richiesto l’intervento. Di 

tutte le malattie registrate solo tre 

condizioni aumentavano la possibilità 

che qualcosa non andasse 

per il verso giusto dopo l’operazione: 

diabete, ipertensione e, 

appunto, obesità. In particolare, i 

pazienti obesi vedevano aumentare 

del 30% le complicanze, quelli 

ipertesi del 28% e quelli diabetici 

del 22%. Intervenire durante la 

Cultura 

v ita e 

salute 

Prof. Donato Rosa 

chirurgia può quindi facilitare 

il recupero della mobilità articolare 

permettendo al paziente 

una più rapida ripresa. Durante 

il simposio infine si è discusso 

a lungo delle sostituzioni protesiche 

nei grossi obesi colpiti da 

artrosi grave e, dal confronto, 

è scaturito che è parzialmente 

vero che tali protesi durino di 

meno in chi è in forte sovrappeso, 

dal momento che muovendosi 

in misura minore le protesi 

durano più a lungo. 

America batte Europa, 

almeno per quanto 

riguarda la chirurgia 

dell’obesità. A decretarlo 

sono stati oggi i venti specialisti, 

dieci in rappresentanza 

della scuola statunitense 

e dieci in rappresentanza di 

quella europea, invitati a votare 

i due diversi interventi 

di bypass gastrico maggior- 

Una veduta di Capri 

39 

Nuovi interventi chirurgici 

per il diabete tipo 2 

Niente più farmaci per i malati ma bypass 

gastrico e diversione biliopancreatica 

Via i farmaci, il diabete 

si cura, e definitivamente, 

con la chirurgia 

dell’obesità. Se ne è discusso 

oggi al Congresso IFSO organizzato 

dal presidente nazionale 

della Sicob Luigi Angrisani, organizzato 

dal 17 ad oggi a Capri. 

Con la possibilità di curare 

i diabetici di tipo 2 con le tecniche 

della chirurgia bariatrica, 

evitando così ai malati una vita 

di dipendenza dai farmaci, si 

spalancano le porte verso una 

nuova era della medicina, e soprattutto 

della chirurgia. L’obesità 

infatti era già notoriamente 

considerata uno dei fattori più 

pericolosi per l’incedere del 

diabete. Attraverso la terapia 

chirurgica dell’obesità, riducendo 

il grasso corporeo, si potrà 

ora migliorare o persino far 

scomparire del tutto questa malattia 

che, avvertono comunque 

i medici presenti al congresso, 

potrebbe ripresentarsi nel caso 

si riprenda peso. Ma la rivolu- 

zione rimane ed è importante: 

il bypass gastrico e la diversione 

biliopancreatica, stando a 

quanto affermato dalla maggior 

parte degli specialisti intervenuti, 

hanno infatti un effetto 

benefico sul diabete di tipo 2 

indipendentemente dalla perdita 

di peso e dal suo riacquisto. I 

due interventi, infatti, agiscono 

anche sull’asse dei neurormoni 

GIP e GLP1, riducendoli, e sulle 

incretine, per cui il loro effetto 

non è legato esclusivamente 

alla perdita di peso. Vi sono 

due conseguenze: il diabete si 

risolve dopo un paio di giorni 

dall’intervento senza aspettare 

la perdita di peso e, in futuro, 

potrà essere applicato anche ai 

pazienti in sovrappeso o normopeso, 

con direttive dietetiche 

personalizzate che evitino 

un eccessivo calo corporeo. Nel 

diabete tipo 2 sono molto frequenti 

le complicanze croniche 

che riguardano diversi organi e 

tessuti tra cui gli occhi, i reni, 

il cuore, i vasi sanguigni ed i 

nervi periferici (la retinopatia 

diabetica, le malattie cardiovascolari, 

le complicanze in 

gravidanza e nefropatia diabetica). 

L’intervento di chirurgia 

bariatrica ha dunque un notevole 

beneficio anche per quanto 

riguarda il risparmio sulle ingentissime 

spese che i diabetici 

sono costretti ad affrontare. 

L’efficacia della chirurgia bariatrica 

nella cura del diabete 

dell’adulto è dimostrata da 

una metanalisi pubblicata nel 

2004 sul Journal of the American 

Medical Association dal 

Prof. Henry Buchwald, Università 

di Minneapolis, ospite 

in questi giorni al Congresso 

IFSO a Capri, ove sono analizzati 

136 studi per un totale 

di 22.094 pazienti operati. La 

risoluzione del diabete risulta 

nell’83.7% dei casi dopo 

bypass gastrico e addirittura 

nel 98.9% dei casi dopo diversione 

biliopancreatica. 

America batte Europa nel bypass 

gastrico, ma aumenta la mortalità 

Due continenti e due scuole a confronto nella giornata conclusiva del congresso IFSO di Capri. 

mente utilizzati nei due poli. 

Per la prima volta al mondo, 

ospiti del Congresso IFSO 

organizzato dal presidente 

nazionale della Sicob Luigi 

Angrisani a Capri, si sono 

quindi confrontate le maggiori 

autorità in campo chirurgico 

per esperienza clinica e 

culturascientifica, un selezionato 

gruppo di specialisti noti 

per la loro esperienza clinica 

come per la loro capacità di 

valutare i risultati. Il dibattito 

si è articolato in un lungo 

faccia a faccia con successiva 

votazione volta adanalizzare 

le differenze più significative 

tra le due diverse pratiche 

operatorie. Nella versione 

originaria, ideata negli anni 

Settanta dall’italiano Nicola 

Scopinaro, il bypass gastrico 

prevede infatti l’asportazione 

trasversale dello stomaco 

mentre la scuola americana 

ha poi evoluto questo metodo 

agli inizi degli anni Novanta 

preferendo mantenere la funzionalità 

dello sfintere pilorico. 

Il risultato, a detta degli 

esperti, sarebbe una migliore 

qualità della vita per i pazienti 

operati secondo il metodo 

americano, che però, avvertono 

gli europei, presenta un 

maggior rischio di mortalità. 

Unanime, invece, la convinzione 

che l’intervento sia da 

impiegare in casi più avanzati 

come quello dell’obesità di 

terzo grado e maligna. 

Il bypass, ad ogni modo, si 

conferma l’intervento più ap- 

prezzato sia dai medici che 

dai pazienti e sia in Europache 

in America, basti pensare 

che nella sola Svizzera le frequenza 

di ricorso al bendaggio 

è calata dal 90% dei casi 

al 10% nel giro di pochissimi 

anni. Ma con una differenza 

importante. Molto si è discusso 

infatti sul tema della 

selezione dei malati, vale a 

dire se si debba praticare indistintamente 

a tutti prima il 

bendaggio gastrico e poi il 

bypass (in caso di insuccesso 

del primo intervento) o se 

sia preferibile selezionare a 

monte i pazienti in base alla 

gravità della malattia ed al 

grado di disturbi alimentari e 

di capacità di ripresa psicologica 

e motorio – riabilitativa. 

Gli europei, quindi, ritengono 

che sia importante che siano 

i medici a selezionare prima 

i pazienti, mentre in America 

per via dell’altissima specializzazione 

cui si è pervenuti 

sono spesso i pazienti stessi 

a selezionare il medico, sulla 

base del tipo di intervento che 

trovano più adatto alle proprie 

esigenze e condizioni.

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Si prepara il nuovo governo italiano - Corriere Del Sud

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