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Villari non si è dimesso «Non si diffonda il panico ... - Corriere Del Sud

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REGIONALEVia Lucifero 40 - CROTONE -Tel. 0962/905192 - Fax 1920413PERIODICO INDIPENDENTE CULTURALE - ECONOMICO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONEDIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE - Via Lucifero 40 - Crotone 88900 - Tel.(0962) 905192 - Fax (0962) 1920413 Iscr.Reg.Naz. della Stampa n. 4548 del 12.02.1994 - ROC n. 2734SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 - Poste Italiane F<strong>il</strong>iale di Catanzaro - Gruppo 3° - men<strong>si</strong>le pubblicità inferiore al 50% - tassa pagata - tax paid -Direttore Editoriale Pino D’Ettoris - Direttore Responsab<strong>il</strong>e Tina D’Ettoris - Abbonamenti: euro 26,00 - Contributo Sostenitore euro: 50,00 - Estero euro: 100,00 c.c.p. 15800881 intestato a IL CORRIERE DEL SUDSito Web: www.corrieredelsud.it - E-Ma<strong>il</strong>: direttore@corrieredelsud.it - redazione@corrieredelsud.it - giornalisti@corrieredelsud.itASSOCIATO ALL’USPIAnno XVII N° 12/2008 - 30 novembre C 1,00UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAREGIONALEVia Lucifero 40 - CROTONE -Tel. 0962/905192 - Fax 1920413«Il <strong>si</strong>stema bancario europeo nel suo complesso è solido così come <strong>il</strong> nostro»«Non <strong>si</strong> <strong>diffonda</strong> <strong>il</strong> <strong>panico</strong> tra i cittadini»Lo ha ribadito <strong>il</strong> premier Berlusconi per evitare una diminuzione dei consumiGiorgio Lambrinopulos<strong>V<strong>il</strong>lari</strong> <strong>non</strong> <strong>si</strong> è <strong>dimesso</strong>Riccardo <strong>V<strong>il</strong>lari</strong> <strong>non</strong> <strong>si</strong> è<strong>dimesso</strong> da pre<strong>si</strong>dentedella Commis<strong>si</strong>one diVig<strong>il</strong>anza Rai. “Ho deciso dimantenere <strong>il</strong> ruolo di pre<strong>si</strong>dentedella Commis<strong>si</strong>one diVig<strong>il</strong>anza che mi è stato affidatocol voto di parlamentariche hanno svolto legittimamentela loro funzione”, hadetto chiedendo rispettosamentea tutti i colleghi dellaCommis<strong>si</strong>one di compiere unatto di coraggio e di permetterea questo organo di garanziadi svolgere <strong>il</strong> suo delicato eimpegnativo lavoro”. <strong>V<strong>il</strong>lari</strong>chiede anche “alla politicadei partiti di fare un passoindietro”, e precisa che, puravendo “la mas<strong>si</strong>ma stima econ<strong>si</strong>derazione per <strong>il</strong> senatoreZavoli”, <strong>si</strong> sente a sua volta“un esponente e un uomoIl pre<strong>si</strong>dente del Con<strong>si</strong>glio, S<strong>il</strong>vio Berlusconidel Partito Democratico, esottolineo democratco, e perquesto so che <strong>il</strong> valore delleistituzioni precede <strong>il</strong> peso dellesegreterie”. “Un errore divalutazione della <strong>si</strong>tuazionepolitica - ha spiegato <strong>V<strong>il</strong>lari</strong> -ha ridotto nel pantano politicol’elezione del pre<strong>si</strong>dente dellaVig<strong>il</strong>anza”; <strong>si</strong> tratta, a suoavviso, di “un danno graveper gli italiani”. Il pre<strong>si</strong>dentesottolinea che c’é stata, dopolo stallo, una dichiarazionedella maggioranza sul cambiodi strategia: “Questa pubblicadichiarazione - sostiene - èstata sottovalutata e <strong>non</strong> contrastatacon alcun efficacedisegno politico, facendo sìche io fos<strong>si</strong> eletto pre<strong>si</strong>dente”.<strong>V<strong>il</strong>lari</strong> sottolinea poi che dopola sua elezione è iniziata “unalunga sequenza di pres<strong>si</strong>oni,minacce e offese inaccettab<strong>il</strong>iper chiunque e pericolose perun parlamentare che esercita<strong>il</strong> mandato affidato dal popolo”,<strong>non</strong>ostante lui fosse statoeletto democraticamente.“Le pres<strong>si</strong>oni sono diventatesempre maggiori fino a raggiungerel’apice della conferenzastampa dell’onorevoleDi Pietro che pubblicamentedavanti a tutti i mezzi di comunicazioneè passato alladiffamazione”, spiega <strong>V<strong>il</strong>lari</strong>.Per tutto questo, è rimasto“dignitosamente e in <strong>si</strong>lenzioal mio posto - dice ancora -;<strong>il</strong> profondo rispetto che nutronei confronti delle istituzioniha permesso lo sblocco della<strong>si</strong>tuazione e sono state messele ba<strong>si</strong> per <strong>il</strong> dialogo tra maggioranzae oppo<strong>si</strong>zione”. Maquesto, a suo avviso, “<strong>non</strong>Un bonus fiscale tra i150 e i 700-800 euroche le famiglie povere,sotto i 20.000 euro, potrebberoricevere a Natale,in base al numero dei componentidella famiglia: cioétenendo conto dei figli e dei<strong>non</strong>ni a carico. E’ questa unadelle ipote<strong>si</strong> del “pacchettofamiglie” allo studio dei tecnicidel governo in vista delvaro del decreto anti-cri<strong>si</strong>,intervento che potrebbe affiancarele altre misure elaboratedai tecnici per ridurregli acconti fiscali di fine annoe prevedere una parzialededuzione dell’Irap dall’Ireso dall’Irpef. Solo in questigiorni le ipote<strong>si</strong> tecniche arriverannoal vaglio del governoma sarebbe già cadutala proposta, avanzata solo insede tecnica ma subito bocciatain quella politica, di introdurreuna sovrattassa Iresper i gestori di telefonia mob<strong>il</strong>e:quindi niente “RobinTax” sui cellulari. La misuraipotizzata sarebbe un intervento“una tantum” per aiutare,in vista delle feste natalizie,le famiglie più povere,e - di fatto - introdurrebbeper la prima volta la logicadel “quoziente famigliare”con un mix che dovrà tenerconto del reddito percepitoe del numero dei componentidel nucleo fam<strong>il</strong>iare.In particolare gli scontisarebbero modulati tenendoconto di tre diverse fasce direddito e compo<strong>si</strong>zione fam<strong>il</strong>iare:ne avrebbero cosìdiritto i coniugi senza figli(due soli componenti) finoa 12.000 euro; le famigliecomposte da 3-5 componentitra i 12.000 e i 17.000 eurodi reddito; le famiglie consei o più componenti fino a20.000 euro. Le prime ipote<strong>si</strong>sul tappeto prevedevanodi restringere la plateadell’intervento ai soli lavoratoridipendenti e ai pen<strong>si</strong>onati.Ora invece - secondoquanto <strong>si</strong> è appreso - leindicazioni di lavoro forniteai tecnici prevedrebbero unampliamento della platea anchead altre categorie di contribuenti.“Il <strong>si</strong>stema bancarioeuropeo nel suo complessoè solido così come <strong>il</strong>nostro. Dopo Unicredit, cheha evitato che fosse pesantementemessa in discus<strong>si</strong>onela dignità delle istituzioni chesono chiamato a rappresentare.Gli insulti, pure indirizzatia me, hanno colpito frontalmente<strong>il</strong> Parlamento, ovverola casa istituzionale degli italiani”.Giorgio Lainati (Pdl)e Giorgio Merlo (Pd) sonostati eletti vicepre<strong>si</strong>denti dellacommis<strong>si</strong>one di Vig<strong>il</strong>anzaRai riunita sotto la pre<strong>si</strong>denzadi Riccardo <strong>V<strong>il</strong>lari</strong>. Lainatiha ottenuto 21 voti mentre15 voti sono andati a Merloma anche Sergio Zavoli haottenuto un voto. In tutto 37i presenti ed i voti comples<strong>si</strong>vi,mentre risultano assenti lostesso Zavoli, candidato allapre<strong>si</strong>denza della Vig<strong>il</strong>anza,Continua a pag 2ha stanziato cinque m<strong>il</strong>iardidi euro per le piccole e medieimprese, stiamo vedendoanche per le altre banche,attraverso contatti conle dirigenze, affinché possanogarantire investimenti perle piccole e medie imprese”.Lo afferma <strong>il</strong> premierS<strong>il</strong>vio Berlusconi, intervenendoal convegno sui dirittidell’infanzia e dell’adolescenza.“Faccio un appelloai media affinché <strong>non</strong> <strong>diffonda</strong>no<strong>panico</strong>, visto che<strong>non</strong> c’é nessun motivo”, diceBerlusconi. Il premier haribadito l’e<strong>si</strong>genza che “<strong>non</strong><strong>si</strong> <strong>diffonda</strong> <strong>il</strong> <strong>panico</strong> tra i cittadini”evitando quindi una“diminuzione dei consumi”perché avverte Berlusconi“se la gente inizia a modificarelo st<strong>il</strong>e di vita, facendo<strong>si</strong>prendere dal <strong>panico</strong>, cisaranno meno consumi e diconseguenza anche le impreseprodurranno di meno”.“Il governo varerà dei provvedimentoper far fronte allacri<strong>si</strong> dell’economia reale”,ha annunciato. “Mercoledìin Con<strong>si</strong>glio dei Ministri -dice -ci saranno dei provvedimenti”a sostegno delle famiglie.Il premier ci tiene aribadire che “le banche <strong>non</strong>falliranno così come i cittadini<strong>non</strong> perderanno nessuneuro”. Abbiamo preparatouna piattaforma fatta di ideeper fronteggiare la cri<strong>si</strong> e suquello abbiamo chiesto unincontro a governo: se <strong>il</strong> governodovesse accogliere lenostre proposte <strong>si</strong>amo prontia riflettere sul nostro sciopero.Se <strong>il</strong> governo va nella direzionesbagliata lo sciopero<strong>si</strong> farà”.Lo ha detto <strong>il</strong> leaderdella Cg<strong>il</strong>, GuglielmoEpifani, a Panorama delGiorno. Dalla ricognizioneche la Cg<strong>il</strong> sta ‘’facendoin queste ore esce un quadrosulla cri<strong>si</strong> molto piu’ pesante’’,‘’sta arrivando unavalangà’. Lo ha affermato<strong>il</strong> segretario generale dellaCg<strong>il</strong>, Guglielmo Epifani,nel corso della trasmis<strong>si</strong>onePanorama del giorno suCanale 5. La cri<strong>si</strong>, ha spiegatoEpifani, ‘’sta colpendole nostre strutture. Regionicome l’Em<strong>il</strong>ia Romagna che<strong>non</strong> avevano avuto problemine hanno di seri’’. ‘Segli Stati Uniti spendono 30m<strong>il</strong>iardi di dollari e avvieneun’operazione <strong>si</strong>m<strong>il</strong>eanche in Germania, anchel’Italia dovrà farlo’’, diceContinua a pag 2Lorenzo e Jacopo SalimbeniVicende e protagonisti dellapittura tardogotica nelleMarche e in Umbria.Mauro MinardiOlschkipp. XII-278 €: 95,00Questa monografia <strong>si</strong> proponequale riesame dell’attivitàdi tali protagonisti dell’artedel Gotico Internazionale alivello europeo, opero<strong>si</strong> traMarche e Umbria nel primoventennio del XV secolo.


P 2 oliticaN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreDio, Patria, Famiglia: i p<strong>il</strong>astri immutab<strong>il</strong>i della società americanaBarack Obama, <strong>il</strong> pre<strong>si</strong>dente di tutti gli americani“La divinizzazione della politica è uno dei grandi inganni della modernità”Barack Obama è <strong>il</strong> quarantaquattre<strong>si</strong>moPre<strong>si</strong>dentedegli Stati Uniti. Il primoafroamericano che entra nellaCasa Bianca. Molti parlano giàdi un evento che segna la storia.Barack Obama, nuovo pre<strong>si</strong>dente degli Stati UnitiSegue dalla primaEpifani, parlando degli aiuti al settodell’auto. ‘’Se lo fanno gli altri<strong>non</strong> puo’ <strong>non</strong> farlo anche l’Italia’’.Il fatturato dell’industria italiananel mese di settembre e’ aumentatodel 5,4% rispetto a settembre2007 e dell’1,7% rispetto adagosto 2008. Lo comunica l’Istat.Gli ordinativi nel mese di settembresono aumentati dell’1,2% rispettoa settembre 2007, mentresono calati dell’1,5% rispettoad agosto 2008. Nel compartoautoveicoli <strong>si</strong> e’ registrato a settembreun calo del fatturato del3,2% e un calo degli ordinativi del9,5% rispetto a settembre 2007.G.L.In realtà, da molti me<strong>si</strong>, la vittoriadel candidato democratico eradata per scontata, indipendentementedalla personalità del candidatostesso. Da tempo, la maggiorparte della stampa nazionalee quella europea ci raccontavache gli Usa erano <strong>il</strong> Paese bruttosporco e cattivo, era <strong>il</strong> Paese deiguerrafondai, quello che bombardavai bambini, dei torturatori eultimamente anche bancarottieri.In una notte con la vittoria di BarackObama, gli Usa da imperodel male è diventato impero delmiele. “Sfogliate i giornali, accendetela Tv, aprite i <strong>si</strong>ti Internet- scrive Mario Giordano suIl Giornale - Vi verrà addossoun’ondata di melassa stelle e strisce,una cascata di nutella&hotdog, un concitismo degregorioradical yankee con una talequantità di zuccheri che, se soffritedi diabete, conviene che vichiudiate in isolamento per qualchegiorno. (…)Sono bastate pocheore: fino a ieri sera vedevanosolo l’orrore, ora vedono solola speranza. Che cosa ci voletefare? Cristoforo Colombo sarebbefiero di loro: hanno scopertol’America. E senza nemmeno bisognodella Nina e della SantaMaria. Al mas<strong>si</strong>mo, della Pinta.(Mario Giordano, Quelli che labandiera Usa la bruciavano neicortei, 6.11.08) Giordano <strong>si</strong> riferiscealla nostra <strong>si</strong>nistra provincialeche fa presto a cavalcare <strong>il</strong>nuovo cavallo statunitense. Bastaandare a leggere i titoli di Repubblica,dell’Unità, o i manifestidel Pd in giro per le città: altroche declino americano, Obama<strong>non</strong> s’è neppure insediato che giàuna formidab<strong>il</strong>e reazione a catenasprigiona i suoi effetti sul pianeta.“Il mondo è cambiato” titolavaa caratteri cubitali Repubblica,che fino all’altro ieri declinava <strong>il</strong>declino degli Usa. “Insomma glianti-americani di casa nostra, ipacifisti, quelli del “no blood forSegue dalla primae i due rappresentanti dell’Italia deiValori, Leoluca Orlando e FrancescoPardi. Luciano Sardelli (Mpa), con20 voti e Enzo Carra (Pd), con 13,sono stati eletti segretari della Commis<strong>si</strong>onedi Vig<strong>il</strong>anza sulla Rai. Suun totale di 37 commissari votanti,hanno avuto anche un voto gli onorevoliD’Alia, Procacci e Beltrandi.Una la scheda bianca, nessuna schedanulla. Il senatore Riccardo <strong>V<strong>il</strong>lari</strong>sarà espulso dal partito se <strong>non</strong> <strong>si</strong>dimetterà dalla pre<strong>si</strong>denza, come <strong>il</strong>Partito Democratico <strong>si</strong> aspetta dopogiorni di dimis<strong>si</strong>oni richieste e <strong>non</strong>ancora arrivate. Il direttivo del gruppodel Senato è convocato per le 16.G. L.o<strong>il</strong>”, hanno improvvisamente decretatol’onnipotenza dell’America:ci <strong>si</strong>amo addormentati nelpeggiore dei mondi pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e e ci<strong>si</strong>amo svegliati nel paradiso deibuoni e dei giusti”. Naturalmentele cose <strong>non</strong> stanno così, Il mondoe tale e quale a prima e l’Italiadell’obamamania è forse ancheun po’ peggio di prima. Anchel’America <strong>non</strong> è veramente cambiata,almeno agli occhi di chi hasempre saputo quello che Obamaha detto nel suo discorso dopo lavittoria: “Qui tutto è pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e”.E’ così ed è sempre stato così.L’elezione del primo pre<strong>si</strong>denteafro-americano ne è solo l’ultimadimostrazione. (GiancarloLoquenzi, Anche Obama è: Dio,Patria e Famiglia, 6.11.08 L’Occidentale).La <strong>si</strong>nistra <strong>si</strong> rassegniBarack Obama <strong>non</strong> è una “Barbienera” da adottare, Obama<strong>non</strong> rinnegherà mai <strong>il</strong> Paese doveè nato e cresciuto. Si rassegninotutti gli antiamericani di destrao di <strong>si</strong>nistra, che magari hannobruciato le bandiere americane,che hanno gridato “yankee gohome”, quelli che <strong>non</strong> mangianoMcDonald’s, boicottano la Cocacola e pensano che l’11 settembre<strong>si</strong>a solo una truffa, quelli chesotto sotto rimpiangono <strong>il</strong> Murodi Berlino…Ecco tutta questagente deve rassegnar<strong>si</strong>, qualcunodeve dire a questa gente cheObama <strong>non</strong> è la rivincita degliantiamericani, sarà come tuttigli altri pre<strong>si</strong>denti, quando sentiràsuonare The Star SpangledBanner, <strong>si</strong> metterà la mano sulcuore. E<strong>si</strong>ste una sola America,aveva detto in una conventiondemocratica quattro anni fa:“Non e<strong>si</strong>ste un’America liberal eun’America conservatrice. E<strong>si</strong>stonosolo gli Stati Uniti d’America”.“Barack Obama è semplicementel’America e la suafaccia può trovare posto sullaroccia del Monte Rushmore,laggiù nel <strong>Sud</strong> Dakota, accantoa George Washington, ThomasJefferson, Theodore Roosevelt eAbramo Lincoln. E lì <strong>il</strong> colore<strong>non</strong> <strong>si</strong> vede”. (Vittorio Ma cioce,Macché rivoluzione Barackè yankee, 6.11.08 Il Giornale).Che l’America <strong>non</strong> è cambiatabastava fare attenzione ad alcunidettagli della grande festaper Obama al Grant Park diChicago martedì notte che forsesono sfuggiti alla stampa italiana.In particolare le preghiere diringraziamento a Dio per la vittoriadi Obama, <strong>il</strong> pledge of allegiance,<strong>il</strong> giuramento di lealtàalla Patria: “I pledge allegianceto the flag of the United Statesof America, and to the Republicfor which it stands: oneNation under God, indivi<strong>si</strong>ble,With Liberty and Justice forall.”. Le immagini televi<strong>si</strong>vemostravano la gente ripeterlo amemoria. Alla fine, ma solo allafine è entrata in scena la FamigliaObama, Barack che tenevaper mano la moglie e le sue duefiglie. Dio, Patria, Famiglia: ip<strong>il</strong>astri immutab<strong>il</strong>i della societàamericana. Obama li ha evocatinel giorno della sua vittoria,senza retorica, senza enfa<strong>si</strong>,senza affettazione, ma come lapiù semplice e spontanea cerimoniadi etica pubblica. Inoltreche l’America <strong>non</strong> <strong>si</strong>a cambiataci sono i risultati dei referendumcontro le unioni omosessualivinte dal fronte del no. In praticac’è un abisso tra l’Italia e l’Americache diventa ancora più vastotra <strong>il</strong> Pd e <strong>il</strong> Partito Democraticodi Barack Obama. E tuttavia<strong>si</strong>amo consapevoli che la politicaè importante, ma <strong>non</strong> è tutto,è necessaria, serve per gestireuomini e cose che passano, uominie cose per natura imperfetticom’è imperfetto <strong>il</strong> mondo. Uncattivo politico può produrreDirezione - Redazione - AmministrazioneVia Lucifero 40 - 88900 CrotoneTel. (0962) 905192Fax (0962) 1920413Direttore EditorialePino D’EttorisDirettore Responsab<strong>il</strong>eTina D’EttorisIscriz. registro naz. della Stampa n. 4548 del 12.02.1994- ROC n. 2734 -Servizi fotografici, fotocompo<strong>si</strong>zione e impaginazionec/c postale 15800881Intestato a IL CORRIERE DEL SUDAssociato U. S. P. I.UNIONE STAMPAPERIODICA ITALIANAl’inferno sulla Terra, ma nessungrande politico può portarci<strong>il</strong> paradiso, neanche Obama.“La divinizzazione della politicaè uno dei grandi ingannidella modernità – scrive MicheleBramb<strong>il</strong>la - per m<strong>il</strong>lenni,l’uomo l’ha con<strong>si</strong>derata comeamministrazione - spesso cattivama comunque inevitab<strong>il</strong>e -dell’e<strong>si</strong>stente. Dall’<strong>il</strong>luminismoin poi è diventata una nuovareligione, tutta terrena, e promettequel che <strong>non</strong> può dare: lafelicità. I disastri del Novecento,a quanto pare, <strong>non</strong> hanno insegnatoniente”.Domenico BonvegnaGeorge Washington. Primo pre<strong>si</strong>dente degli Stati UnitiSito Internet:http://www.corrieredelsud.itE-Ma<strong>il</strong>:redazione@corrieredelsud.it - direttore@corrieredelsud.itgiornalisti@corrieredelsud.it


TN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembrePagina re3La pornografia nel terzo m<strong>il</strong>lennioOscar Sanguinetti1. In un articolo di qualche mesefa — esattamente <strong>il</strong> 9 apr<strong>il</strong>e 2007 —<strong>il</strong> <strong>Corriere</strong> della Sera informava che,secondo una ricerca condotta in Belgio,nei soli Stati Uniti viene immesso«[…] ogni 39 secondi online [un]nuovo video porno». Il foglio m<strong>il</strong>aneseaggiungeva: «Mentre finite di leggerequesta frase, 28.258 persone stannocliccando su una pagina web a contenutopornografico». «La vasta ricercadel quotidiano dei Pae<strong>si</strong> Bas<strong>si</strong> “HetLaatste Nieuws” (HLN) — “Sessosul web: le cifre nude e crude” — haraccolto, analizzato e <strong>si</strong>ntetizzato perla prima volta i dati, le statistiche egli approfondimenti provenienti daistituzioni, agenzie stampa, emittentie giornali a livello internazionale trale quali ABC, AP, la Cia, BBC, ChinaDa<strong>il</strong>y, Crimes Against Ch<strong>il</strong>dren,Forbes, MSN, Nielsen/NetRatings,The New York Times, PornStudies,SEC f<strong>il</strong>ings, Secure Computing Corp,Yahoo!». E ancora: «A metà del 2006sono stati scaricati a livello mondiale1,5 m<strong>il</strong>iardi tra immagini e video a caratterepornografico — <strong>il</strong> 35 percentodi tutti i downloads». A seconda delvolume d’affari prodotto da tali acces<strong>si</strong>e scaricamenti è pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e st<strong>il</strong>are unclas<strong>si</strong>fica dei pae<strong>si</strong> più dediti a questapratica. Con 20,5 m<strong>il</strong>iardi di euro sonoin testa i cine<strong>si</strong>, seguiti dai sudcoreani(19,25 m<strong>il</strong>iardi), dai giappone<strong>si</strong>(15 m<strong>il</strong>iardi) e dagli statuniten<strong>si</strong> (9,98m<strong>il</strong>iardi). Agli ultimi posti gli italiani(soli 12 euro a testa per <strong>il</strong> sesso in rete);fanalino di coda i belgi (9 euro) e i tedeschi(6 euro).2. Questo <strong>il</strong> fatto, ed è diffic<strong>il</strong>e <strong>non</strong>r<strong>il</strong>evarne la gravità oggettiva. E <strong>il</strong> fattosuggerisce qualche amara rifles<strong>si</strong>one.Si vede infatti come dai timidi esordiotto-novecenteschi sotto forma di immaginifotografiche osée, che vedevanoper lo più come fruitori aristocraticiannoiati, borghe<strong>si</strong> secolarizzati,studenti dal sangue ardente, soldatidalle protratte astinenze, <strong>si</strong>amo arrivati— anche grazie al Sessantotto americano,soprattutto californiano — a unautentico e grandioso bu<strong>si</strong>ness globale.Questo commercio, se <strong>non</strong> <strong>si</strong> autolimitasse— per <strong>non</strong> perdere l’aura di«proibito» che ne propizia de facto <strong>il</strong>consumo —, invaderebbe <strong>il</strong> nostroquotidiano come un formaggino o unsucco di frutta o una marca di sapone.Tuttavia dalle botteghe dei barbierie dal furtivo passamano <strong>si</strong> è ormaipassati a forme di canalizzazione e dicommercializzazione sempre più cap<strong>il</strong>larmenteinva<strong>si</strong>ve, con diver<strong>si</strong>ficazioni— dal più o meno «pesante», ohard, fino a forme semi-pornografiche— a seconda del target interessato.Una diffu<strong>si</strong>one sempre al passo conla tecnologia, che cresce di volumee di penetrazione a ogni evoluzionedi quest’ultima, passando da un datotipo di supporto a uno più nuovo, cioèpiù moderno: dai «f<strong>il</strong>mini» in biancoe nero destinati ai depravati di iniziosecolo — primo salto di qualità: dalleimmagini fisse alle immagini in movimento,poi corredate dai «necessari»suoni, con tutto l’«arricchimento» di«effetti» che <strong>si</strong> può immaginare —,alle riviste patinate degli anni Sessanta-Ottanta— che per la prima volta <strong>si</strong>potevano trovare in libera vendita nelleedicole —, pensate per le scuole e perle caserme, alle videocassette, e poi aicanali satellitari «dedicati», e ancoraai Cd-Rom e ai Dvd, poi ai telefonini,infine — ma fino a quando? — aInternet con la pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di hard-core«casalingo» e le prime esperienze disesso virtuale, con <strong>il</strong> passaggio — l’altroautentico «salto di qualità» — dallavi<strong>si</strong>one alla pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di <strong>si</strong>mulazione.E dai motori di ricerca al passaparolal’accesso ai <strong>si</strong>ti pornografici di tutte lesfumature oggi <strong>non</strong> è più un problema.Ma anche questo <strong>non</strong> basta: <strong>il</strong> «mercato»sta passando infatti da una logica«pull» a una logica «push»: in altreparole dall’offerta all’adescamento.Sempre più spesso capita infatti che<strong>si</strong> arrivi a contenuti pornografici senzavolerlo: o li <strong>si</strong> trova coperti da innocentie-ma<strong>il</strong> inviateci grazie al commerciodi indirizzi di posta elettronica— che è nato partendo dalle liste degliabbonamenti ai vari provider — o <strong>si</strong>è guidati forzatamente su <strong>si</strong>ti pornograficioppure, ancora, ci <strong>si</strong> imbatte inmateriali pornografici coperti da titoliinnocenti quando <strong>si</strong> cerca di scaricare<strong>il</strong>legalmente software o f<strong>il</strong>m dalla rete.La pornografia costituisce oggi unaminaccia di massa, un’alluvione, unotsunami <strong>si</strong>lenzioso ma inarrestab<strong>il</strong>e difango, un genere di consumo che ha isuoi centri di produzione, i suoi prodotti,i suoi livelli di qualità, la sua logisticadistributiva, <strong>il</strong> suo marketing, lesue fiere, i suoi «saldi», ecc.3. Quest’abnorme crescita del«fronte del porno» — parodiando <strong>il</strong>titolo, Fronte del porto, di un celebref<strong>il</strong>m di denuncia sociale di Elia Kazan,con Marlon Brando — è stata costantementeaccompagnata da una «copertura»intellettuale che difendeva inmaniera oltranzista <strong>il</strong> diritto alla libertàdi pubblicazione, di libero eserciziodella sessualità e dei suoi prodromi eintroduceva, così come per le droghe,divise in «leggere» e «pesanti», la sott<strong>il</strong>ee devastante distinzione fra harde soft, fra erotismo e pornografia, frainformazione sessuale e oscenità, fraletteratura e f<strong>il</strong>mografia e prossenetismodi massa. E, purtroppo, questaalluvione sta avendo effetti devastanti,<strong>non</strong> solo sui «fruitori» del prodottopornografico, ma anche sugli «addetti»alla sua fabbricazione e induce una demoralizzazionediffusa e sempre piùradicale dell’intero corpo sociale. Neiprimi favorisce una vi<strong>si</strong>one dei rapportifra essere umani — di quelli più delicaticome quelli sessuali e riproduttivi— sbagliata, deformata in senso peggioche animalesco. E l’abbrutimentogenerato <strong>si</strong> traduce nell’aumento deidelitti a sfondo sessuale, nel d<strong>il</strong>agaresempre più sfrontato della prostituzione— di entrambi i ses<strong>si</strong>, femmin<strong>il</strong>e emasch<strong>il</strong>e, adulta e minor<strong>il</strong>e, se <strong>non</strong> infant<strong>il</strong>e—, nell’abituare le coppie a untenore di rapporti basato sul piacere e,di conseguenza, fatalmente effimero.Sempre più numerose sono soprattuttole ricadute sul piano dei reati che dellapornografia produce: sfruttamento dellaprostituzione, riduzione in schiavitù,diffu<strong>si</strong>one degli stupefacenti, turismosessuale, incremento della pedof<strong>il</strong>ia,sempre più numerose violenze privatee fam<strong>il</strong>iari — la cui causa <strong>non</strong> è, comealcune incredib<strong>il</strong>i teorie sostengono, lafamiglia in quanto organizzazione gerarchicae quindi, di suo, repres<strong>si</strong>va, mala famiglia ridotta in condizioni pietosedall’aggres<strong>si</strong>one cui la sottopongonoforze che la vogliono dissolvere,in una prospettiva livellatrice. Crescequindi <strong>il</strong> di<strong>si</strong>mpegno e <strong>il</strong> solip<strong>si</strong>smo<strong>non</strong> solo materiale ma, soprattutto, p<strong>si</strong>cologico.Quanto ai protagonisti, <strong>si</strong> r<strong>il</strong>evache la crescita del volume di affarimoltiplica <strong>il</strong> numero degli «addetti» ecrea sempre più vittime, volontarie mapiù spesso coatte, di organizzazioni, direti e di circuiti nei quali sono regolala violenza, l’asservimento, l’abbrutimento,la necrof<strong>il</strong>ia, la pedof<strong>il</strong>ia, finoall’autentico sadismo omicida.4. Ma <strong>si</strong> tratta solo di bu<strong>si</strong>ness? Èsempre <strong>il</strong> profitto a far da criterio ultimodell’«impresa»? Se togliamo <strong>il</strong> profitto,tutto <strong>si</strong> spegne? O c’è di più? È diffic<strong>il</strong>etrarre delle conclu<strong>si</strong>oni «scientifiche»,perché tutto sommato poco <strong>si</strong> sa — ma<strong>non</strong> nulla del tutto — delle tenebrosecloache da cui tracima la profluvie dimateriale osceno. Sono però molteplicii <strong>si</strong>ntomi che attestano come <strong>si</strong>a inatto un’operazione su scala globale edagl’intenti che vanno al di là del puroguadagno. Come per la droga, la pornografia<strong>non</strong> sempre è a pagamento ecomunque ce n’è «per tutte le borse»e ne e<strong>si</strong>stono svariate graduazioni: dalgenere «di iniziazione», alla «leggera»alla «pesante». Abbonda in manierastraordinaria — per numero di testate,di canali, di <strong>si</strong>ti, di titoli e numero dicopie di Dvd e altro materiale —, la <strong>si</strong>trova ovunque: dalle edicole — forsele più spudorate nell’e<strong>si</strong>bizione — aisexy shop, ai canali locali «puliti» —autentici «dottor Jekyll», che trasmettonodibattiti e pubblicità fino alle 23,poi cambiano diabolicamente volto,trasformando<strong>si</strong> in «mister Hyde» eveicolando un’autentica colluvie dioscenità —, alle bancarelle di libriusati, ai mercati popolari … In questointeresse a che la pornografia divengaun «normale» oggetto di «consumo»<strong>si</strong> avverte lo stesso afflato tendenzialmente«di<strong>si</strong>nteressato» che <strong>si</strong> coglienella propaganda religiosa, nell’apostolatocristiano: qui ti regalano unsantino o un opuscolo, là ti offrono <strong>il</strong>Dvd sottocosto …5. Lasciando da parte la voce del sociologo— <strong>non</strong> perché <strong>si</strong>a inut<strong>il</strong>e, maperché credo che <strong>il</strong> fondo del problema<strong>si</strong>a altrove —, che per spiegare <strong>il</strong> fenomenopornografico farebbe ricorso acategorie come «società dei consumi»,«secolarizzazione», liberazione daicostumi patriarcali, «paradigm shift»della mentalità indotto dal processodi modernizzazione, ecc. (1), occorrepuntare lo sguardo su una dimen<strong>si</strong>onepiù profonda, ut<strong>il</strong>izzare categorieanalitiche che fanno riferimento aun’antropologia senz’altro religiosa,ma appoggiata su una base metafi<strong>si</strong>ca,naturale, che la ragione — purché <strong>non</strong><strong>si</strong> chiuda sul mero dato sperimentale— può cogliere e legittimamente delineare.In effetti che e<strong>si</strong>sta un anticolegame fra la pornografia e una sortadi contro-religione para-spiritualisticaquando <strong>non</strong> materialistica tout court,fra violazione intenzionale del pudoree quella che è stata chiamata la«cultura della morte» — se <strong>non</strong> vero eproprio «culto della morte» —, comepunta più «avanzata» della f<strong>il</strong>osofiadel nich<strong>il</strong>ismo moderno, è già statomesso in luce (2). La pratica sfrenatae de-ordinata dell’attività sessuale e <strong>il</strong>suo sfruttamento è già stata ricondottaa una sorta di iniziazione alla culturadella Rivoluzione per la Rivoluzione, aquell’infrazione di ogni norma moraleche teorizza e pratica l’abuso dell’erosperché <strong>non</strong> diventi agápe (amor fraterno),ma <strong>si</strong> converta in odio e in tánathos(morte), cioè in fine prematura dell’esserecreato da Dio. E questa cultura dimorte, che oggi traspare dalle semprepiù diffuse pratiche abortistiche, eugenetiche,eutana<strong>si</strong>che, trova nelle teorie— e nel modello e<strong>si</strong>stenziale — diDonatien-Alphonse-François de Sade,meglio conosciuto come Marchese deSade (1740-1814), <strong>il</strong> suo esponente piùrappresentativo e genuino. Non vi èdubbio che l’assenso e la fruizione dellapornografia <strong>si</strong>ano un elemento di sovver<strong>si</strong>oneinteriore che s’inquadra perfettamentein quella Rivoluzione in interiorehominis che la scuola di pen<strong>si</strong>erocontro-rivoluzionaria chiama «quartaRivoluzione», in quanto <strong>si</strong> sv<strong>il</strong>uppalogicamente, <strong>non</strong> solo cronologicamente,dopo quella nelle strutture, nei suoiaspetti di Rivoluzione religiosa, quind<strong>il</strong>iberale e infine socialista. Paiono oggiavverar<strong>si</strong> le prospettive di quelli chePaul Ricoeur chiama i «maestri del sospetto»— Sigmund Freud (1856-1939)e Friedrich Nietzsche (1844-1900), inparticolare — e degli alfieri della Rivoluzionesessuale — da Georges Bata<strong>il</strong>le(1897-1962) a W<strong>il</strong>helm Reich (1897-1957), a Georg Groddeck (1866-1934),al popolare Erich Fromm (1900-1980)—, che avevano pronosticato un’esplo<strong>si</strong>oneimmensa — se pen<strong>si</strong>amo alla traduzionein una pratica viziata e viziosadegli stimoli naturali esasperati prodottidalla «predicazione» pornografica —,panica, planetaria, di erotismo «selvaggio»,de-finalizzato, chiuso, introverso,una eruzione gigantesca di energie«orgoniche» — per dirla con W<strong>il</strong>helmReich (3) — che vengono così sprecate,sperperate, dis<strong>si</strong>pate, bruciate, attuandocosì la rottura di ogni gerarchizzazionedelle potenze che compongono l’interioritàdell’uomo, segnando, in viadi metafora, la morte di Apollo, cioèdella razionalità perspicace e dell’autocontrollocalmo, e <strong>il</strong> trionfo di Dioniso,l’istintualità irrazionale (4)… Sirealizza così l’annullamento del confinefra spirito e materia, dell’annegamentodell’individualità — che <strong>il</strong> neo-gnosticismo,di cui la Rivoluzione sessualetrasuda (5), concepisce come negatività— in un pleroma indistinto di energieribollenti e vane… La pornografia,quindi, <strong>si</strong> può combattere, <strong>non</strong> solo contenendonele manifestazioni estremecome la pedopornografia, ma punendola,anche se ci <strong>si</strong> può domandare, vistele cronache, quale efficacia abbiano lemisure restrittive quando le norme sonodi tenore soggettivistico e de facto sonorese inerti da pras<strong>si</strong> giudiziarie quantomeno omis<strong>si</strong>ve, applicate per di più auna realtà che di giorno in giorno sfuggesempre più agli Stati nazionali e cheha i suoi «santuari» nelle zone del globopiù destab<strong>il</strong>izzate e statualmente deboli.In realtà anche questo <strong>non</strong> è sufficiente.La pornografia è una malattia morale —che ha i suoi untori — e va affrontata inradice come tale, cioè attraverso la curae la «prof<strong>il</strong>as<strong>si</strong>». Sotto quest’ultimoaspetto è necessaria una lotta intelligentee consapevole, di cui è essenziale chelo Stato divenga protagonista, anche se<strong>non</strong> protagonista unico, e <strong>non</strong> solo conla polizia e con la magistratura, pur benvenute.Si tratta senz’altro di un lavorolungo e diffic<strong>il</strong>e, che deve combattere lacultura di morte retrostante al fenomenopornografico — di ieri e di sempre— e a incidere su tutto ciò che contribuiscea formare le patologie tipiche dellacondizione umana della nostra epoca:<strong>il</strong> vuoto e<strong>si</strong>stenziale, l’assenza di meteper cui valga la pena spender<strong>si</strong>, <strong>il</strong> solip<strong>si</strong>smo,<strong>il</strong> naturalismo e <strong>il</strong> materialismosoffocanti che imperano, l’esautorazionee <strong>il</strong> dissolvimento della famiglia, lamartellante e onnipervadente propostadi messaggi e di modelli e<strong>si</strong>stenzialinegativi — una volta <strong>si</strong> diceva «scandali»—, <strong>non</strong> solo perché radicalmenteal di fuori da ogni logica religiosa, maperché patentemente nocivi se praticatinella vita reale.Note(1) Sull’influenza «ambientale»dell’industria pornografica sui modellidi comportamento sociale negli StatiUniti è la recente inchiesta di PamelaPaul, Pornopotere. Come l’industriaporno sta trasformando la nostra vita,trad. it., Orme Editori, M<strong>il</strong>ano 2007; dasegnalare sul tema è anche lo studio diPietro Adamo, Il porno di massa. Percor<strong>si</strong>dell’hard contemporaneo, Cortina,M<strong>il</strong>ano 2004.(2) Cfr. Mas<strong>si</strong>mo Introvigne, Pornografiae Rivoluzione sessuale, EditriceLibreria S. Lorenzo, Chiavenna (Sondrio)1983(3) Cfr. ibidem.(4) Cfr. Michel Maffesoli, L’ombradi Dioniso. Una sociologia delle pas<strong>si</strong>oni,trad. it., Garzanti, M<strong>il</strong>ano 1990.(5) Cfr. Emanuele Samek Lodovici(1942-1981), Metamorfo<strong>si</strong> della gno<strong>si</strong>.Quadri della dissoluzione contemporanea,Ares, M<strong>il</strong>ano 1991.


PN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembre olitica5L’univer<strong>si</strong>tà degli sprechiIl governo Berlusconi sullascuola parte dai numeri,cioè dalla realtà e <strong>non</strong>dall’ideologia, per dare unarisposta al grande problemadella scuola; tutti i dati daquelli Ocse a quelli di Pisadicono che la scuola italianaspende più di tutte le altrescuole europee, ma i risultatisono molto scar<strong>si</strong>, <strong>si</strong>amoindietro rispetto a tanti altriPae<strong>si</strong>. Chiunque abbia a chefare con degli studenti, anchedi livello univer<strong>si</strong>tario,percepisce infatti <strong>il</strong> disarmanteimpoverimento culturale.Vi è, insomma, una profondacarenza di contenuti edi nozioni che <strong>non</strong> può cherinviare, da una parte, a untraining scolastico che evidentementefallisce in quelliche dovrebbero essere isuoi obiettivi fondamentali,dall’altra una deleteria pedagogizzazionedegli insegnamenti,in virtù della quale èpiù importante la modalitàdell’insegnamento che <strong>il</strong> suocontenuto. E allora bisognamettere mano a migliorare laqualità della scuola, dandomaggiori risorse, ma soprattuttoriducendo gli sprechi;<strong>il</strong> problema però è come, bisognafare l’operazione dei“tagli”. Dove farli? Doveservono maggiori risorse?Qualche giorno fa Angelettidella U<strong>il</strong> diceva: nel grandecomparto del personaledello Stato, <strong>non</strong> <strong>si</strong> può usarel’ascia, ma bisogna usarei bisturi, forse ha ragione.Infatti per quanto riguardala Scuola, i problemi dellascuola Primaria <strong>non</strong> sonoquelli della scuola Media odella scuola Superiore, per<strong>non</strong> parlare dell’Univer<strong>si</strong>tà.Prendiamo in esame l’Univer<strong>si</strong>tà,da tempo qua<strong>si</strong> tuttisostengono che <strong>non</strong> funziona,ci sono dei numeri che fannospavento: all’Univer<strong>si</strong>tà diComo ci sono 24 docenti per17 studenti. Un bel record,<strong>non</strong> vi pare? Ma da qualchegiorno <strong>il</strong> Giornale (e solo <strong>il</strong>Giornale, come spesso accade)sta denunciando questastrana <strong>si</strong>tuazione dei nostriatenei che alzano la voceper lamentar<strong>si</strong> dei tagli, dimenticandoi loro sprechi. Insei anni le Univer<strong>si</strong>tà hannomoltiplicato i cor<strong>si</strong> di laurea:da 2444 a 5400. E <strong>non</strong>tutti ut<strong>il</strong>is<strong>si</strong>mi, <strong>si</strong> direbbe aprima vista. In effetti oggi <strong>si</strong>può diventare dottori, tantoper dire, in scienza dell’aiuola,in mediazione dei conflitti,in tecnologia del fitness,in scienza del fiore ein benessere animale. Mancasolo <strong>il</strong> corso di laurea inraffreddore dei suini e quelloin f<strong>il</strong>osofia delle oche e poi<strong>il</strong> quadro sarebbe completo.Ma poi che sbocchi dannoqueste facoltà? E chi le frequenta?Tenetevi forte: trentasettecor<strong>si</strong> di laurea in ItaliaIl leader della U<strong>il</strong>, Angeletti(dica<strong>si</strong>: 37) hanno un solo studente,a questi vanno poi aggiuntialtri 66 cor<strong>si</strong> che hannomeno di sei studenti. Ma vipare pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e? Tenere in piediun corso di laurea e relativespese per un unico studente?O per due o tre? E poi le Univer<strong>si</strong>tà<strong>si</strong> lamentano dei tagli...A Siena hanno collezionatoun buco di 145 m<strong>il</strong>ioni,<strong>non</strong> pagano le tasse dal 2004.Poi vai a vedere i b<strong>il</strong>anci e scopriche, per esempio, l’oculatoateneo spendeva 150m<strong>il</strong>a eurol’anno per affittare alcunestanze di lusso con affaccio supiazza del Campo: inut<strong>il</strong>e tuttol’anno, certo, ma nei giornidel Palio, sai che goduria...L’Univer<strong>si</strong>tà di Siena ut<strong>il</strong>izza <strong>il</strong>104 per cento del suo b<strong>il</strong>ancioper pagare stipendi. 104, avetecapito bene: e per tutto <strong>il</strong> resto?Niente. Nell’ateneo toscanoi tecnici sono più numero<strong>si</strong>dei professori. E <strong>non</strong> è un casounico: a Palermo, per esempio,ci sono 2. 103 professori e 2.530 amministrativi, a Mes<strong>si</strong>na1. 403 professori e 1. 742amministrativi. La Federico IIdi Napoli, che nelle clas<strong>si</strong>fiche<strong>si</strong> piazza fra le dieci peggioriuniver<strong>si</strong>tà d’Italia, spende <strong>il</strong>101 per cento dei suoi soldiper <strong>il</strong> personale. L’impres<strong>si</strong>oneè che anche le facoltà, come lascuola, negli ultimi anni <strong>si</strong>anostati concepiti più come ammortizzatorisociali che comeluoghi di formazione: <strong>non</strong> <strong>si</strong>sa se chi esce troverà un postodi lavoro. L’importante èche trovi un posto di lavorochi resta dentro. (Mario Giordano,L’Univer<strong>si</strong>tà dei somari,19.10.08). Sulla <strong>si</strong>tuazionedegli sperperi delle univer<strong>si</strong>tàè <strong>si</strong>gnificativo quanto ha affermato<strong>il</strong> rettore dell’Univer<strong>si</strong>tàdi Trento, Davide Bas<strong>si</strong>, allaconferenza dell’Aquis, l’Associazioneper la Qualità delleUniver<strong>si</strong>tà Italiane Statali: “Seci sono atenei che <strong>non</strong> sono ingrado di pagare lo stipendio <strong>il</strong>mese pros<strong>si</strong>mo, <strong>non</strong> ha nulla ache fare con i ministri Gelminie Tremonti, ma col fatto che perquindici anni dei rettori hannosperperato i soldi, pensandoche qualcuno poi tappasse ibuchi”. Se questa è la realtà,poi <strong>non</strong> bisogna meravigliar<strong>si</strong>se questa univer<strong>si</strong>tà come scrive<strong>il</strong> professor Roberto Perotti,docente della Bocconi, finiscenelle clas<strong>si</strong>fiche internazionalidietro quella delle Hawaii.Una univer<strong>si</strong>tà che spende piùdi tutto <strong>il</strong> resto del mondo (16m<strong>il</strong>a dollari per ogni studentecontro i 7 m<strong>il</strong>a degli Usa) ma<strong>non</strong> dà risultati scientifici néuna formazione adeguata. Anz<strong>il</strong>a nostra univer<strong>si</strong>tà, grazie allesue inefficienze, premia le élitee, contrariamente a quello che<strong>si</strong> crede, punisce i ceti menoabbienti: solo l’8 per cento degliuniver<strong>si</strong>tari italiani provienedalle fasce più basse contro<strong>il</strong> 13 per cento degli Stati Uniti.Ma <strong>non</strong> erano i costo<strong>si</strong> Ateneiamericani <strong>il</strong> <strong>si</strong>mbolo dell’antidemocraziaeducativa? Dunqueè vero che ci vorrebbe unaprotesta nell’univer<strong>si</strong>tà ma perrivoluzionarla, per cambiarla,<strong>non</strong> per tenerla così com’è. Einvece oggi con le manifestazionidegli studenti, as<strong>si</strong>stiamoa questo strano paradosso: <strong>si</strong>scende in piazza solo per difendere<strong>il</strong> <strong>si</strong>stema, anche quando<strong>il</strong> <strong>si</strong>stema <strong>non</strong> funziona.Domenico BonvegnaLETTERAAL DIRETTOREIl casoEnglaroAll’indomani del pronunciamentodella Cassazionecirca <strong>il</strong> caso Englaro, i laicistiitaliani (legga<strong>si</strong> atei che <strong>non</strong>credono in Dio) hanno dimostratoper l’enne<strong>si</strong>ma volta di amare visceralmente<strong>il</strong> fetore della morte.Evidentemente la macellazionedi un m<strong>il</strong>iardo di bambini abortitiin vent’anni di aborto legalizzato,<strong>non</strong> è bastato a dissetare la sete disangue che ribolle nella visceredell’”homo laicus”. Il gaudiosoesultante cinismo dimostrato daifans della morte nell’apprendereche dei giudici auto assurti a luminaridella medicina hanno sancitoper legge che l’idratazione el’alimentazione artificiale sonopratiche disumane, lascerebbesgomento per<strong>si</strong>no Jack lo squartatore.Bene ha fatto dunque <strong>il</strong>Vaticano ad esprimer<strong>si</strong> con paroleduris<strong>si</strong>me contro gli incensatori dizolfo che hanno pressoché infettatola totalità delle istituzioni pubbliche.Ma <strong>non</strong> furono proprio gli<strong>il</strong>luministi lodatori delle modernediscipline scientifiche a con<strong>si</strong>derarela scienza, la novella “deusex machina” che avrebbe sconfittole afflizioni dell’umanità?Ora le macchine ci sono, e stranamente<strong>non</strong> credono più nelle loro“magnifiche sorti e progres<strong>si</strong>ve”proprietà taumaturgiche. Per<strong>si</strong>nosul piano della coerenza logica gliamanti di thanatos fanno a bottecon la ragione. La vita sta sempredalla parte della ragione e delbene. Non occorre essere Einsteinper capirlo. Un solo d<strong>il</strong>emma:chi gode a violentare la natura, èaccecato dall’ideologia, o è natopoco cima?Gianni ToffaliNo alla civ<strong>il</strong>tà della morteNon ci sorprende che unoscienziato esperto di bioeticaabbia dichiarato che ifeti e le persone con gravi malformazionicerebrali <strong>non</strong> debbano esserecon<strong>si</strong>derate alla stregua degli altriesseri viventi e che è nel loro interessemettere fine a queste forma divita. Non ci sorprende perché in ogniepoca <strong>non</strong> sono mai mancati alcuni“scienziati” che in nome delle loropresunte conoscenze hanno fornitoun appoggio scientifico a te<strong>si</strong> pericolosee assurde; uomini che sonostati adoperati da regimi dittatorialiper fare da supporto a leggi infamie crudeli. Senza andare troppo lontano,basterà ricordare come <strong>il</strong> fascismo,per giustificare la legislazionerazziale sottoscritta dalla monarchiasabauda, abbia usato una sorta dimanifesto condiviso da professori diterz’ordine, più che da veri studio<strong>si</strong>:personaggi estremamente ligi a<strong>il</strong>oro padroni, es<strong>si</strong> stes<strong>si</strong> sanguino<strong>si</strong>carnefici quando ne hanno avallatole scelte programmatiche; ma al-cuni fra i quali sono stati onorati etenuti in cattedra per<strong>si</strong>no dopo la cadutadella dittatura. Anche in questocaso, come in molte altre vicendeche riguardano la salvaguardia delladignità della vita e della giustizia,ci troviamo di fronte al tentativo discardinare le convinzioni della genteservendo<strong>si</strong> di una chiave che aprele stanze dei ca<strong>si</strong> limite, e che mettel’opinione pubblica in presenza didrammi umani gravis<strong>si</strong>mi, fondandoin parte le proprie ragioni sul doloredi famiglie e di genitori avv<strong>il</strong>iti, stanchi,prostrati e spesso lasciati soli.Invece di dedicare gli studi al sollievodei malati e di quanti <strong>si</strong> trovanovicino a loro, oggi sembra prevalerel’abbandono della lotta, ritirando<strong>si</strong>quando la tragedia della malattia <strong>si</strong>abbatte senza speranze apparenti. Noi<strong>si</strong>amo uomini. Non pos<strong>si</strong>amo fingeredi credere in un mondo come quellopropinato dalla pubblicità televi<strong>si</strong>va:in cui tutti sono giovani, felici, sorridenti.Abbiamo già troppo ospedalizzatola malattia e la morte escludendoledalla quotidianità. Ora corriamo<strong>il</strong> rischio di “mortalizzare” la malattiaed ogni stato fi<strong>si</strong>co di estrema gravità.Non <strong>si</strong> può fare niente: <strong>si</strong> muoia.Il caso di Eluana Englaro proprio inquesti giorni <strong>si</strong> riapre in tutta la suadrammaticità, con nuove dichiarazionigiuridiche favorevoli all’interruzioneper lei dell’as<strong>si</strong>stenza ordinariache prevede la nutrizione e la vent<strong>il</strong>azione.Ripeto ancora: ci troviamo difronte alla sentenza di morte emessada un tribunale dello Stato; e controquesto verdetto che prevede la fine diuna persona per fame e sete, abbiamo<strong>il</strong> dovere di impegnarci in ogni formadi disobbedienza e di re<strong>si</strong>stenza <strong>non</strong>violenta. Mon<strong>si</strong>gnor Giuseppe Casale,già vescovo di Foggia, con unaincredib<strong>il</strong>e dichiarazione al GR1 delle13 <strong>il</strong> 15 novembre, ha praticamente“aperto” alle richieste del padre diEluana, parlando di “amore evangelico”e di sostegno morale nei confrontidel genitore. Secondo <strong>il</strong> vescovo,anche la forma di alimentazione cheviene prestata alla donna, rientrerebbenelle cure forzate di cui <strong>si</strong> chiedela sospen<strong>si</strong>one. Ci troviamo di frontead un’opinione che <strong>il</strong> prelato avrebbefatto meglio a con<strong>si</strong>derare con curaprima di esprimere con tanta chiarezza,e contro cui protestiamo con forza.Mon<strong>si</strong>gnor Casale è libero di direquel che vuole ma <strong>non</strong> deve dimenticaredi essere un vescovo e che le sueparole pesano molto più di quelle diogni altra persona. A lui interessa forsela pena di morte? <strong>non</strong> farebbe meglioa chiedere una diffusa as<strong>si</strong>stenzaper i malati e le loro famiglie? Sappia<strong>il</strong> vescovo che <strong>non</strong> saremo maid’accordo con lui e che anche controla sua dichiarazione insorgiamo conveemenza, invitandolo a con<strong>si</strong>derarequanta delu<strong>si</strong>one e quanto dispiacereabbia diffuso nel mondo cattolico edi coloro che lottano per la vita. Ilfatto è che noi dimentichiamo unarealtà terrib<strong>il</strong>e ben conosciuta dalCristiane<strong>si</strong>mo ma che anche altre religionie uomini di sapere hanno sempreintuito e compreso. E cioè che <strong>il</strong>genere umano, all’inizio dei tempi, hasubìto un disordine generale che dallaFede cristiana è identificato nel peccatooriginale. Gli animali nascendohanno già un istinto che insegna loroa sopravvivere e ad organizzare lapropria e<strong>si</strong>stenza -scriveva un acutoosservatore della realtà naturale comePlinio <strong>il</strong> Vecchio- e solo l’uomo,per sua natura, <strong>non</strong> sa che piangere.E’ con questa realtà che dobbiamofare i conti: la realtà del male, dellamalattia e della morte, mitigata daigrandi doni che Dio ha però gratuitamenteconcesso al genere umano:l’intelletto, l’amore e la capacità diadattamento e di studio. Noi tuttavia,invece di risolvere i nostri problemicon questi mezzi, spesso cediamo allatentazione di affidarci a superstizionie rituali che ci <strong>il</strong>ludiamo possano proteggerci:e così costruiamo orrib<strong>il</strong>iidoli, cui attribuiamo volti mostruo<strong>si</strong>come quelli di Nerone, Diocleziano,Martin Lutero, Robespierre, Hitler,Stalin, Pol Pot, concedendo ad es<strong>si</strong>e ai loro sacerdoti potere di vita e dimorte sugli altri esseri viventi. Ogniforma di vita e di morte appartiene aDio. A noi spetta solo la volontà di offrireo meno la nostra solidarietà e <strong>il</strong>nostro amore.Carmelo Currò


6 AttualitàN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreIntervista a Tony MorganAscoltiamo uno dei protagonisti della commedia all’italiana anni ‘70Echi <strong>non</strong> lo ricorda TonyMorgan, <strong>il</strong> ragazzo che giànegli anni 70 aveva incollatoallo schermo tantis<strong>si</strong>mi italiani.Comicità all’enne<strong>si</strong>ma potenzae tanti attori noti, come Mastroianni,Celentano, Alvaro Vitali,La Fenech, Lory del Santo, comecompagni di avventura. Dopopiù di 30 anni di attività, l’attore,scrittore e regista <strong>si</strong>c<strong>il</strong>iano fa unresoconto della sua carriera vissutatra <strong>il</strong> cinema e <strong>il</strong> cabaret. Neisuoi spettacoli affronta in chiaveumoristica <strong>il</strong> trash televi<strong>si</strong>vo dacui <strong>si</strong>amo circondati ma <strong>non</strong> risparmiai temi impegnati. In propo<strong>si</strong>to,<strong>il</strong> pros<strong>si</strong>mo lavoro sarà uncorto sul bullismo in cui sono reclutatigiovani, con<strong>si</strong>derati da lui“<strong>il</strong> futuro”. Un esempio su tutt<strong>il</strong>a giovane promessa <strong>Del</strong>ia Sardo,la sedicenne presa a modello dicome dovrebbero essere i ragazzidi oggi: semplici e grinto<strong>si</strong>. Lasua carriera inizia al teatro Voltur<strong>non</strong>egli anni 70, tempi duri quelliIl debutto di Tony Morgan alteatro Volturnoin cui ancora <strong>si</strong> veniva con<strong>si</strong>deratiattori di serie B. Da quel giornoacqua sotto i ponti ne è passata eoggi Morgan rimane uno dei <strong>si</strong>mbolidella commedia italianaAttore, regista, scrittore. Machi è Tony Morgan realmente?Sono semplicemente uno che èinnamorato di questo lavoro. Nascoscrittore, ma strada facendomi sono apprestato <strong>si</strong>a al cinemache al cabaret. Il cabaret lo faccioperché mi reputo una personapoco seria e per questo mi diverto.Per quanto riguarda lo scrittoreche è in me, amo scrivere, soprattuttoper i ragazzi che con<strong>si</strong>dero<strong>il</strong> futuro. In tutti i miei spettacoliho portato con me sempre i giovani,credo nella loro pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>itàdi emergere con <strong>il</strong> carisma. Devidare qualcosa perché è l’espres<strong>si</strong>onedella tua intelligenza. I soldiservono per comprare la pastal’intelligenza per vivere.Quanto è diffic<strong>il</strong>e oggi fare riderela gente?Tanto. Bisogna vedere poi comefai ridere. Se fai ridere con le parolacceo con la volgarità è moltofac<strong>il</strong>e…Io faccio ridere senza usarené l’uno né l’altra perché ho rispettodella gente. Mi dicono chesono un anti personaggio perchémi piace comunicare con le personeche hanno qualcosa da dire.Il mio pubblico ideale è costituitoda coloro che normalmente<strong>non</strong> vengono a dirmi bravo. Mibasta un applauso di una personache torna a casa contenta di averpassato una bella serata.Nella tua satira e nel tuo cabarethai spesso attaccato la tvdi oggi. Perché, come la con<strong>si</strong>deri?Spazzatura, c’è molta volgarità.I programmi intelligenti <strong>non</strong> sonovisti perché <strong>si</strong> punta all’audience.Se questa è la televi<strong>si</strong>one io dicono grazie. Bisogna invece comunicarelanciare dei messaggi po<strong>si</strong>tivi.Come nasce l’idea del libro“Miss… mia cara miss. Siamoseri per favore”?L’idea nasce da un concorsodi bellezza dove due mamme <strong>si</strong>sono picchiate per vincerlo. Il mioobiettivo è stato quello di far riflettereridendo. La tv ci imponequesto, basta che fai un calendariosexy e diventi star, ma star di checosa?. Io rappresento una speciedi fratello maggiore che vuole direalle donne e agli uomini di <strong>non</strong>vender<strong>si</strong> per niente e di preservarela propria dignità. Sempre.Un lavoro che stai realizzandoè un cortometraggio prodottoda Graziano Mastroieni a cuitieni moltoSi <strong>il</strong> cortometraggio sul bullismo,questa piaga sociale che ciattanaglia. Pen<strong>si</strong>amo di proporload alcuni festival del cinema italianoe straniero. Con questo cortomi interrogo sul perché i giovaniquando sono fuori casa fannobranco, combinando stupidaggini.Il target di età che ho sceltoè di giovani di 16, 17 anni. Devepartire da questa età l’educazionealla <strong>non</strong> violenza. Dico sempre aigiovani “piuttosto che lanciaresas<strong>si</strong> dal cavalcavia o calpestarela dignità del pros<strong>si</strong>mo, fate sesso,divertitevi…”. Affronto anche<strong>il</strong> problema del rapporto tra genitorie figli. Il cast è ricco di giovanipromesse, come <strong>Del</strong>ia Sardoe altri che con la loro semplicitàe la loro grinta riusciranno ad andarelontano. Anche la mu<strong>si</strong>ca con<strong>il</strong> sassofonista eccezionale cheè G<strong>il</strong>l Negretti, chiuderà <strong>il</strong> f<strong>il</strong>min bellezza. Un cast ricco per untema importante.S<strong>il</strong>via Calanna


CN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembre ultura7Una inut<strong>il</strong>e strageTroppa enfa<strong>si</strong> per i festeggiamentidella Prima Guerra mondialePapa Benedetto XVQuest’anno, con piùenfa<strong>si</strong> che nei precedenti,è stato dator<strong>il</strong>ievo alla giornata del 4novembre; e alla festa delleForze Armate è stato affiancatocon toni solenni <strong>il</strong>ricordo della vittoria italianasull’Austria-Ungheriaa conclu<strong>si</strong>one della primaguerra mondiale. Poche ricorrenzepotrebbero essercipiù gradite di quelle cherammentano ad un’opinionepubblica che su troppi temiè troppo distratta, la presenzae l’attività del nostropersonale m<strong>il</strong>itare in tantearee di conflitto e di ten<strong>si</strong>onenel mondo. E <strong>non</strong> puòche risultarci ottimale l’aumentodi con<strong>si</strong>derazioneche l’Italia riesce a conquistare,grazie al carattere eall’impegno di tante personeche “conquistano” pacificamente<strong>il</strong> cuore delle popolazionipresso le quali <strong>si</strong>trovano ad operare. Né <strong>si</strong>amotra coloro che ritengonoindispensab<strong>il</strong>e un ridimen<strong>si</strong>onamentodel nostro impegnom<strong>il</strong>itare all’estero.Troppe sofferenze, a nostroavviso, sono state e ancorasono inflitte a civ<strong>il</strong>i indife<strong>si</strong>da regimi o da m<strong>il</strong>izianiche in nome di false libertàimpongono la loro brutaleautorità al prezzo di violenzee di fame; e troppo altoè <strong>il</strong> pericolo del terrorismointernazionale perché pos<strong>si</strong>amocredere che <strong>il</strong> ritiroincondizionato dei contingenti<strong>non</strong> faccia crescerela minaccia di attacchi perl’Occidente e per quanti<strong>si</strong> oppongono alle dittaturedel radicalismo pseudoreligioso,dei <strong>si</strong>gnori dellaguerra e della droga. Ci dispiace,tuttavia, che a questiimpegni necessari <strong>si</strong>anoaccomunate le celebrazioniper una guerra. Per unaguerra terrib<strong>il</strong>e come laprima guerra mondiale, icui e<strong>si</strong>ti <strong>non</strong> furono assolutamentequelli di restituireconfini giusti e incontestatio di as<strong>si</strong>curare la pace ela giustizia; ma che inveceprepararono un conflittoancora più sanguinoso incui <strong>si</strong> sarebbe in pieno manifestato<strong>il</strong> culto della morteche fu tanto diffuso nelloscorso secolo. Fu una guerrainut<strong>il</strong>e: un’inut<strong>il</strong>e strage,come ebbe ad affermare<strong>il</strong> Papa dell’epoca. Né mipare che quel conflitto debbaessere con<strong>si</strong>derato come<strong>il</strong> coronamento dell’unitànazionale, dal momento chelo stesso Impero austriaco,ben consapevole della difficoltàdi mantenere ampiterritori di differenti tradizionientro i confini diun’Entità statuale da riformare,era infine dispostoad avviare con l’Italia i negoziatiche forse avrebberorisolto ogni contenzioso.Diciamo piuttosto che lavolontà di occulti poteri sovranazionalie la cecità deinostri governanti del temporesero impos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e la risoluzionecomune e pacificadelle tante controver<strong>si</strong>e;e che la fine di un grandeStato cattolico come l’Austria,in grado di contenere<strong>il</strong> pericolo dell’espan<strong>si</strong>onismotedesco o russo (equindi dello stalinismo odel nazismo) fu segnatada una serie di convergenzepolitiche le cui funesteconseguenze <strong>non</strong> avrebberotardato a far<strong>si</strong> sentire. Nelconflitto morirono ancorauna volta troppe vite umaneda ogni parte. Uominigenero<strong>si</strong> chiamati a servirele loro Patrie mentreavrebbero potuto renderleancora più grandi in annidi prosperità e di pace. Aquesti rendiamo onore; ma<strong>non</strong> allo spirito della guerracome evento risolutoredel secolare cammino diunità dell’Italia. Il volerricordare con toni da sus<strong>si</strong>diarionovecentesco l’e<strong>si</strong>todi una carneficina comel’esaltante vittoria di unoStato, <strong>non</strong> costituisce uninsegnamento per nessuno.Gian Enrico Rusconie poi Andrea Cortellessa inun articolo per l’edizionedelle poe<strong>si</strong>e di ClementeRebora che hanno per temala guerra ‘15-’18, hannoricordato sulla Stampa che“quell’evento che oggi <strong>si</strong>vorrebbe tornare a celebrarecon apparati ideologicie fasti scenografici d’altritempi, quella Grande guerrache <strong>si</strong> concluse appunto<strong>il</strong> 4 novembre 1918, fu unastrage senza precedenti.Un lutto collettivo -sostieneCortellessa- da elaborare;<strong>non</strong> certo qualcosa che<strong>si</strong> possa, in alcun modo,festeggiare”. “Non <strong>il</strong> pericolocontinuo-divieneuna triviale monotona abitudine-scriveva <strong>il</strong> poetasacerdoteRebora nel 1915mentre <strong>si</strong> trovava in zonadi guerra-, <strong>il</strong> macello perpetuoa cui <strong>si</strong>amo esposti;<strong>non</strong> tanto nemmeno <strong>il</strong> patimentofi<strong>si</strong>co (fango e gelo,barbuto e baffuto e rasatoin capo come un galeotto-’menzogna’ e sofferenzad’ogni intorno, indicib<strong>il</strong>mente),ma l’interiore èterrib<strong>il</strong>e, e voi <strong>non</strong> potetefarvene idea”. Noidobbiamo invece ricordarecome le grandi guerre cheinteressano l’umanità sonole sfide contro le dittaturemascherate da regimi libertarie religio<strong>si</strong>, controla fame, le malattie, le ingiustizie.Le grandi vittoriecui dobbiamo aspiraresono quelle dei numeri checi diranno un giorno comei morti per guerra, per denutrizione,per contagio,sono in netta diminuzione.Non celebriamo una guerra,anche se da ragazzinici hanno abituato a credereche <strong>si</strong> è trattato di una bellaguerraCarmelo Currò600m<strong>il</strong>a gliitaliani mortinella Guerra del‘15-’18. Ma qualifesteggiamentiUna volta <strong>il</strong> 4 novembre erafesta, nel senso clas<strong>si</strong>codel termine. Le scuoleerano chiuse, i negozi pure, e <strong>non</strong><strong>si</strong> andava a lavorare. Gli Italianimorti nel triennio 1915-1918sono stati 600m<strong>il</strong>a, su m<strong>il</strong>le uominimob<strong>il</strong>itati 105 <strong>non</strong> sono tornatipiù a casa. Le nostre montagnesono state le loro tombe, gli Altipianied <strong>il</strong> Grappa hanno visto edudito le loro grida di dolore, maanche le loro urla di gioia del riscattodallo straniero e della vittoriaper la libertà e l’indipendenza.La generazione del 1899 è scomparsa,l’ultimo soldato <strong>Del</strong>finoBorroni, un bersagliere è mortoa M<strong>il</strong>ano qualche giorno fa, allaveneranda età di 110 anni. Figliodi quelle penne nere e di tutti queisoldati che combatterono stoicamentenella guerra delle “trincee”,adesso <strong>non</strong> è rimasto più nessuno,di quei tre m<strong>il</strong>ioni e 760 m<strong>il</strong>asoldati in trincea. Il ricordo delsacrificio di quegli italiani <strong>non</strong> èstato invano e oggi acquista un <strong>si</strong>gnificatoancor più profondo, nelgiorno della celebrazione delleForze Armate Italiane protagonistedi mis<strong>si</strong>oni nel mondo, portatricidei valori di libertà e di aiutoai popoli oppres<strong>si</strong>. Ma in questigiorni <strong>non</strong> <strong>si</strong> possono dimenticarecerte polemiche in merito ai festeggiamentiinnescate da PieroSansonetti, direttore di Liberazionequalificando la Grande Guerra«un avvenimento orrib<strong>il</strong>e, feroce,sanguino<strong>si</strong>s<strong>si</strong>mo», un’inut<strong>il</strong>e strageda addebitare alle «clas<strong>si</strong> dirigentieuropee». Le quali aprironole porte al fascismo e al nazismo.Niente cerimonie all’Altare dellaPatria, dunque, niente discor<strong>si</strong>,niente alzabandiera. Per la primavolta <strong>si</strong>amo d’accordo con unesponente di Rifondazione Comunista,è vero la prima guerramondiale è stata una inut<strong>il</strong>e stragecome aveva detto bene <strong>il</strong> PapaBenedetto XV. Una guerra probab<strong>il</strong>mentevoluta dalla Massoneriainternazionale per distruggerel’ultimo re<strong>si</strong>duo di quel Sacro RomanoImpero che ancora nel 1915era l’Impero Asburgico. Non è inquestione <strong>il</strong> valore individuale deicombattenti, né mi sognerei mai dioffendere tutti quegli uomini valoro<strong>si</strong>che hanno speso la propriavita per la loro Patria. Tuttavia occorrefare qualche rifles<strong>si</strong>one oltrela retorica dei vari festeggiamenti,lo ha fatto bene <strong>il</strong> cardinale Ratzingerprima di diventare BenedettoXVI, che <strong>non</strong> a caso prendequesto nome per ricordare oltre aS. Benedetto da Norcia, quel PapaBenedetto XV, che in<strong>si</strong>eme a Carlod’Asburgo, l’ultimo imperatored’Austria proclamato beato daPapa Giovanni Paolo II <strong>il</strong> 3 ottobre2004, cercò di fermare quellache chiamava “l’inut<strong>il</strong>e strage”.Per Benedetto XVI la Prima guerramondiale – scrive Mas<strong>si</strong>mo Introvigne- <strong>non</strong> solo è molto più importantedella Seconda per capirele radici della cri<strong>si</strong> dell’Europa maè anche alle origini della Secondae delle altre guerre mondiali, chederivano tutte da cambiali <strong>non</strong> pagatedella Grande Guerra. Il risentimentodelle popolazioni di linguatedesca dopo la Prima guerra mondialeporta al potere Adolf Hitler(1889-1945) e genera la Secondaguerra mondiale. (Mas<strong>si</strong>mo Introvigne,Sta finendo <strong>il</strong> XX secoloIl Domenicale, anno 5, n. 48,2.12.2006). Inoltre le vicende dellaPrima guerra mondiale consentonoai comunisti di prendere <strong>il</strong> potere inRus<strong>si</strong>a e di scatenare, dopo la Seconda,la Terza guerra mondiale, laco<strong>si</strong>ddetta Guerra fredda. GeorgeWeigel, <strong>il</strong> teologo cattolico ricordale parole, pronunciate all’iniziodella Prima guerra mondiale, dalministro degli Esteri britannico <strong>si</strong>rEdward Grey (1862-1933): “Lelampade <strong>si</strong> stanno spegnendo intutta Europa, e nella nostra vita<strong>non</strong> le vedremo mai più accese”. Equelle di Winston Church<strong>il</strong>l (1874-1965) in una lettera alla moglie:“Un’ondata di follia ha sconvoltola mente della Cristianità”.Sia per Weigel, come per BenedettoXVI, ci <strong>si</strong> dovrebbe chiedere <strong>non</strong>tanto perché la guerra é cominciata,ma soprattutto perché <strong>non</strong> c’ènessuno con la volontà, l’autorità,o l’immaginazione morale e <strong>il</strong> coraggionecessari per tirare <strong>il</strong> frenod’emergenza quando è chiaroche <strong>il</strong> treno della civ<strong>il</strong>tà europeasta marciando verso uno scontrodi dimen<strong>si</strong>oni catastrofiche?.Forse aveva ragione BenedettoXV: un’Europa senza Cristo<strong>non</strong> è in grado di fermarela guerra, per ragioni anchepolitiche ma anzitutto morali.Per questo, la Prima guerra mondiale- se nella vita individuale ditanti nostri <strong>non</strong>ni è stata un momentodi coraggio e di gloria che li hasegnati per tutta l’e<strong>si</strong>stenza - per lastoria collettiva dell’Europa <strong>non</strong> èstata quella promessa dolorosa maultimamente feconda di pace e difelicità permanente che una certapropaganda esaltava, ma una strageinut<strong>il</strong>e e <strong>non</strong> necessaria, che hapreparato i grandi crimini del XXe del XXI secolo: <strong>il</strong> nazional-socialismo,<strong>il</strong> comunismo, l’ultra-fondamentalismoislamico. (Ibidem)Inoltre con la morte degli ultimicombattenti della Prima guerramondiale, per Introvigne sarà davverofinito <strong>il</strong> XX secolo, <strong>il</strong> secoloche ha visto crimini e stragi, daigas asfis<strong>si</strong>anti della Grande Guerrafino ai lager e ai GULag.Domenico Bonvegna


8 CulturaN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreNovembre, <strong>il</strong> mese delle Forze ArmateIl Novante<strong>si</strong>mo anniversariodella Vittoria conseguita dalleForze armate italiane al terminedel Primo Conflitto Mondiale( 4 Novembre 1918) e <strong>il</strong> QuintoAnniversario della Strage di Nas<strong>si</strong>rya( 12 Novembre 2003) sonnomeritevoli di un doveroso ricordoper <strong>il</strong> sangue versato dai m<strong>il</strong>itariitaliani <strong>si</strong>a in tempo di guerra chein tempo di pace. La propostalanciata dal Ministro della DifesaIgnazio La Russa, di dedicare <strong>il</strong> 12Novembre alla commemorazionedei m<strong>il</strong>itari caduti in tempo dipace è opinab<strong>il</strong>e poichè, riguardaun frangente della Storia Contemporanearappresentato dal SecondoDopoguerra ma che <strong>non</strong> abbraccia<strong>il</strong> ricordo di quanti perserola vita nel corso delle due GuerreMondiali. Nulla contro <strong>il</strong> ruolo deim<strong>il</strong>itari italiani in tempo di pace :costoro mettono quotidianamentea rischio la propria incolumitàin zone calde del Mondo. Partiredalla Grande Guerra superando leocca<strong>si</strong>onali letture coincidenti conle celebrazioni del Novantennaledeve servire a far comprendere,agli italiani, <strong>il</strong> sacrifico dei nostrim<strong>il</strong>itari che in terra, cielo e mareonorarono la Patria e la difeserodallo straniero per as<strong>si</strong>curareun futuro migliore fatto di pace,giustizia e benessere. Occorre ripartiredal Primo Conflitto perchèesso rappresentò, con l’enormedispiego di uomini e mezzi ( Fanti,Alpini, Bersaglieri, Carabinieriunitamente ad avieri e marinai) <strong>il</strong>primo banco di prova delle ForzeArmate Italiane in un conflittointernazionale dopo le Guerredi Indipendenza.. La Disfatta diCaporetto sembrò comprometteretutto ma l’avvicendamento Cadorna-Diazrese pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e una vittoriainsperata. I numero<strong>si</strong> episodidi eroismo ( celebre la stampellalanciata da Enrico Toti contro <strong>il</strong>nemico austriaco) devono invitarel’intero popolo italiano a rifletteresu quella che fu la prova di forzaofferta dai nostri soldati anchenei teatri di Guerra del SecondoConflitto Mondiale. In quest’ultimospicca la celebre Battaglia diEl Alamein ( 25 Ottobre 1942).Pur essendo uscita sconfitta dallaSeconda Guerra Mondiale (1940-45) l’Italia riuscì con l’ingressonella Nato ( 1949) a guadagnar<strong>si</strong>una po<strong>si</strong>zione prestigiosa nelloscacchiere internazionale qualificando<strong>si</strong>mediante le proprie ForzeArmate quale Potenza di Pace anzichèdi Guerra. E’ in questa trasformazioneche <strong>si</strong> può condividerela proposta lanciata dal MinistroLa Russa. Questo breve exursusper quanto appros<strong>si</strong>mativo nellarelativa riep<strong>il</strong>ogazione storica,deve essere l’indicazione affinchèunendo quel f<strong>il</strong>o che va dal Piavepassando per Vittorio Veneto, ElAlamein, Corfù, Cefalonia <strong>si</strong>no aNas<strong>si</strong>rya faccia dei due eventi inizialmentemenzionati, Novembre,<strong>il</strong> mese dedicato alle Forze Armateitaliane che in tempo di Pace edi Guerra onorarono col propriosacrificio <strong>il</strong> tricolore. Sia, esso,<strong>il</strong> Mese della memoria teso a ricordareattraverso una dettagliataricerca storica l’eroismo di Esercito,Marina e Aereonautica. E’con questo esercizio della memoria( <strong>non</strong> deve corrisondere ad unapura esercitazione accademica odi cultura m<strong>il</strong>itare spicciola) cheva inten<strong>si</strong>ficato, nello stesso tempo,<strong>il</strong> legame tra <strong>il</strong> popolo italianoe le sue Forze armate. Il primodeve essere eternamente grato alseconndo per quel sangue versatoanche a favore della crescita civ<strong>il</strong>ee democratica dell’ Italia dal 1918ad oggi. Strategico, determinantedovrà essere <strong>il</strong> ruolo della Scuolache,da Agenzia educativa per legiovani generazioni, sarà impegnatae coinvolta in prima lineanella prpgettazione di momenticommemorativi e di conoscenzadei compiti delle nostre Forze Armatein stretto raccordo con le Istituzionipreposte. I Ministeri dellaDifesa, della Pubblica Istruzione,Univer<strong>si</strong>tà e Ricerca Scientificadebbono, sotto l’ Alto patronatodella Pre<strong>si</strong>denza della Repubblicanella persona del Capo dello Statoquale garante dell’ Unità Nazio-Un’inchiesta del men<strong>si</strong>leFocus racconta i segretidel <strong>si</strong>stema scolasticomigliore al mondoFles<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità,pas<strong>si</strong>one e competenza i punti diforza del modello nordeuropeoP<strong>si</strong>cologi a sostegno dei bimbiin difficoltà, selezione rigorosadegli insegnanti, votiagli studenti soltanto dopoi 13 anni e un efficiente <strong>si</strong>stemadi autovalutazione degliistituti. Focus, <strong>il</strong> men<strong>si</strong>leGruner+Jahr/Mondadoridiretto da Sandro Boeri, nelsuo numero di ottobre,è andatoa scoprire i segreti delmodello finlandese, che dallegraduatorie internazionalirisulta <strong>il</strong> <strong>si</strong>stema scolasticomigliore al mondo. Dall’ampioreportage realizzato dalmen<strong>si</strong>le emergono i punti diforza del “miracolo” finlandese.Innanzitutto l’omogeneitàeducativa, data dal fattoche i bambini vanno qua<strong>si</strong>tutti all’a<strong>si</strong>lo nido e poi allascuola materna dello stessodistretto. La scuola inoltreinizia a 7 anni compiuti(un’età in cui <strong>il</strong> cervello èpiù maturo e l’apprendimentopiù veloce) e <strong>il</strong> primo ciclodi studi dura nove anni. Lapedagogia finlandese sostienepoi che gli insegnanti devonocapire gli alunni, e <strong>non</strong>viceversa. La scuola pubblicadunque - scrive Focus - èestremamente fles<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e e <strong>si</strong>nale e Vertice Supremo delle ForzeArmate, provvedere, con opportuneiniziative a mantere vivo<strong>il</strong> ruolo di Esercito, Carabinieri,Marina e Aereonautica assuntonel passato, nel presente e conuno sguardo rivolto al futuro. E’da questa operazione organizzativache, avendo come principal<strong>il</strong>uoghi di commemorazione dellamemoria le Scuole, le Univer<strong>si</strong>tàe le Strutture M<strong>il</strong>itari, l’Italia potràper mezzo di questa interazioneistituzionale far <strong>si</strong>stema. Potràcosì costruire concretamente quellaidentità nazionale rimasta sullacarta anche per le tante disqui<strong>si</strong>zioniaccademiche e inseguita dadecenni se <strong>non</strong> da secoli..Nicola ZuccaroLETTERA AL DIRETTOREI nostalgici del RisorgimentoNei giorni scor<strong>si</strong>, i nostalgici(anticlericali) delRisorgimento italianohanno reso omaggio all’infaustadata del 20 settembre 1870.In quel mesto giorno intornoalle dieci del mattino, i can<strong>non</strong>idell’artiglieria italiana cessaronodi tuonare contro le mura diRoma cattolica e i bersaglieridel nuovo Regno d’Italia <strong>si</strong> lanciaronoall’assalto di Porta Pia,contrastati ancora dal fuoco difuc<strong>il</strong>eria degli ultimi difensoridel Papa. Il conflitto tra la Chiesacattolica e la Rivoluzione italianavenne così “risolto”, da parte delgoverno sabaudo, con una brecciache calpestò i diritti della SantaSede. Iniziò così, la co<strong>si</strong>ddettaQuestione Romana, la storia cioèdei tentativi mes<strong>si</strong> in atto dall’<strong>il</strong>legittimogoverno italiano per ricucireuna ferita che, da un puntodi vista istituzionale, <strong>si</strong> “rimarginerà”con i Patti Lateranen<strong>si</strong> del1929. In realtà, anche se soltantodopo Porta Pia <strong>si</strong> comincerà aparlare di Questione Romana insenso proprio, <strong>il</strong> 1870 è <strong>il</strong> puntodi arrivo di un decennio, nel corsodel quale la classe dirigente italianaaveva cercato di ostacolare lamis<strong>si</strong>one della Chiesa, erodendonea poco a poco la base territoriale.La prima fase dell’unificazioneLuminoso ambiente di una scuola finlandese, foto di Elina BicsakSCUOLA, INTERESSANTE VIAGGIONEL MIRACOLO FINLANDESEadatta alle diverse e<strong>si</strong>genzedegli studenti. Tanto che tuttigli istituti hanno un team dip<strong>si</strong>cologi che segue i bambiniin difficoltà, ma a cui <strong>si</strong> rivolgonomolto spesso anche ipiù bravi. Ma <strong>il</strong> fiore all’occhiellodel modello finnico è<strong>il</strong> <strong>si</strong>stema di reclutamento degliinsegnanti. La selezioneper accedere alle facoltà chepreparano all’insegnamentoscuola finlandesesono rigidis<strong>si</strong>me, e per questomotivo è elevato <strong>il</strong> prestigiodella profes<strong>si</strong>one. I pochifortunati vengono poi formatiper ben 5 anni, compren<strong>si</strong>vidi un periodo di praticantato.Altra peculiarità del <strong>si</strong>stemascolastico finlandese è l’assenzadi voti per gli studentifino all’età di 13 anni. Comeracconta infine Focus nellalunga inchiesta, <strong>il</strong> cardineitaliane, inizio <strong>il</strong> 26 marzo 1860quando Pio IX, con <strong>il</strong> breve CumCatholica Eccle<strong>si</strong>a, scomunicò igovernanti italiani responsab<strong>il</strong>idell’annes<strong>si</strong>one delle LegazioniPontificie. La consapevolezzadel Pontefice di avere a che farecon un progetto f<strong>il</strong>osofico, etico,religioso e solo succes<strong>si</strong>vamentepolitico radicalmente nemico delcattolice<strong>si</strong>mo viene suffragata dalfatto che la classe dirigente delnuovo Regno d’Italia era formatada uomini che aderivano alle correntidell’ateismo, del razionalismo,dell’<strong>il</strong>luminismo, della massoneriae del giansenismo. Dopo138 anni qual è <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio che <strong>si</strong>può fare dall’introduzione “forzata”del concetto di laicità (legga<strong>si</strong>ateizzazione) nelle istituzionipubbliche? Con quale coraggio <strong>si</strong>possono definire conquiste social<strong>il</strong>’introduzione nell’Italietta laicaliberale e repubblicana di “diritti”come l’aborto e <strong>il</strong> divorzio? E chedire di una scuola pubblica assurtaa ruolo di ammortizzatore sociale,capace solo a creare occupazione(di insegnanti incompetenti e ideologizzati)e a sfornare <strong>il</strong>lustri somari?Se questi sono i frutti dellalaicità repubblicana, <strong>non</strong> ci restache piangere!Gianni Toffalidell’istruzione in Finlandiaè la convinzione che tuttii bambini possano impararea leggere, scrivere, faredi conto e parlare tre linguecosì come <strong>si</strong> impara a correree a parlare, senza um<strong>il</strong>iazioni.Il successo del metodo <strong>si</strong>basa sull’autovalutazione deirisultati raggiunti dalle scuolee dagli insegnanti, un metodoattraverso <strong>il</strong> quale <strong>non</strong>vengono giudicate le prestazionidegli studenti, bensì laqualità della scuola. Quando<strong>il</strong> livello degli studenti è carente,è dunque la scuola adaver fallito.Gianfranco Nitti


CN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembre ultura9Dal 29 giugno 2008 è incorso l’anno Paolino conmanifestazioni, conferenze,convegni, e celebrazioni liturgicheche <strong>si</strong> succedono in tutte leChiese del mondo per ricordare i2000 anni della nascita dell’apostoloSan Paolo, <strong>il</strong> più grandemis<strong>si</strong>onario di tutti i tempi.A Roma, abbiamo incontratomon<strong>si</strong>gnor Romano Penna,ritenuto uno dei mas<strong>si</strong>mi espertidella vita e delle opere di Paolodi Tarso. All’apostolo delle gentiha dedicato la sua vita di ricercatore,di docente univer<strong>si</strong>tario,pubblicando vari libri che <strong>si</strong> distinguonoper rigoro<strong>si</strong>tà scientificaed espo<strong>si</strong>zione appas<strong>si</strong>onata,resa con un linguaggio accattivantee moderno. Fondamental<strong>il</strong>e sue esege<strong>si</strong> alle varie “Lettere”dell’apostolo, in particolare i trepodero<strong>si</strong> volumi sulla “ Lettera aiRomani”, e <strong>il</strong> suo bellis<strong>si</strong>mo saggio“Il DNA del Cristiane<strong>si</strong>mo”.Per i suoi 70 anni, i più in<strong>si</strong>gnibiblisti del mondo hanno collaboratoin<strong>si</strong>eme alla stesura di unvolume di 500 pagine che <strong>si</strong> intitola: “Nuovo Testamento: teologiein dialogo culturale. Scritti i<strong>non</strong>ore di Romano Penna nel suo70° compleanno”.Professore, <strong>si</strong> conosce l’annoesatto della nascita di San Paolo?No. L’anno Paolino che stiamocelebrando è fondato su una ipote<strong>si</strong>tradizionale secondo la qualePaolo sarebbe nato intorno all’8dopo Cristo. Ma <strong>si</strong> tratta solo diipote<strong>si</strong>. <strong>Del</strong> resto <strong>non</strong> <strong>si</strong> conoscecon preci<strong>si</strong>one neppure la nascitadi Cristo. Secondo me, Paolo eracoetaneo di Gesù.Dove nacque?A Tarso, capitale della C<strong>il</strong>icia,da genitori ebrei di osservanzafarisea. Gli “Atti degli Apostoli”lo qualificano come cittadino romano,e lui dice che lo era dallanascita. Per questo, accanto alnome giudaico di Saulo avevaanche <strong>il</strong> nome romano di PaoloApparteneva a una famigliaricca?In una sua lettera, dice che <strong>si</strong>guadagnava da vivere facendo <strong>il</strong>costruttore di tende. In genere, aquel tempo, i figli apprendevanouna profes<strong>si</strong>one dal padre e <strong>si</strong> desumeche <strong>il</strong> papà di Paolo facessequel lavoro. Si trattava di un mestierenormale, del popolo, chepermetteva di vivere e di mantenerela famiglia, niente di piùChe tipo di educazione ricevettein famiglia?I genitori di Paolo erano ebreidella diaspora, cioè ebrei che,costretti dalle persecuzioni o peraltra ragioni, erano emigrati lontanidalla loro terra, ma restavanofedeli alle loro tradizioni. Paoloera circonciso, fu educato e istruitonell’osservanza della leggemosaica. Ma essendo Tarso unacittà “cosmopolita”, quando uscivadi casa, <strong>il</strong> ragazzo respiravaun’atmosfera ellenica e aperta avarie culture. In famiglia, parlaval’ebraico e l’aramaico, ma fuoricasa <strong>il</strong> greco. Crebbe quindi conuna mentalità aperta. Almenofino ai 12-13 anni.E dopo?A quell’età <strong>si</strong> trasferì a GerußI duem<strong>il</strong>a annidell’apostolo PaoloIntervista a mon<strong>si</strong>gnor Romano Penna, cultoredell’“apostolo delle genti” e delle sue opereAndrej Rublev, XV sec., San Paolo ApostoloMon<strong>si</strong>gnor Romano Penna, biblista, professore all’Univer<strong>si</strong>tàLateranensesalemme per dedicar<strong>si</strong> totalmenteallo studio della Torah, sottola guida del rabbino Gamaliele<strong>il</strong> vecchio, celeberrimo rabbino.Da quel momento, <strong>il</strong> suo interesseintellettuale riguardò solo edesclu<strong>si</strong>vamente la Legge ebraicae la cultura israelitica.Negli scritti di Paolo, o deisuoi contemporanei, <strong>si</strong> trovanoaccenni e dati ut<strong>il</strong>i per farcicapire quale fosse <strong>il</strong> suo aspettofi<strong>si</strong>co?Abbiamo una descrizione fi<strong>si</strong>cadi Paolo, spesso citata. Dice cheera basso, grasso, con le gambearcuate, con le sopraciglia unite,e che tuttavia assomigliava a unangelo. Ma è tardiva, della finedel secondo secolo. L’iconografiatradizionale lo presenta con labarba, calvo, ma questo dipendeda un modulo che <strong>si</strong> era impostodopo <strong>il</strong> terzo secolo e che connotavala figura del f<strong>il</strong>osofo. Nellaseconda Lettera ai Corinti, Paolodice di “<strong>non</strong> saper parlare” equalcuno ha ipotizzato che fossebalbuziente. Nella Lettera ai Galatidice: “Voi eravate pronti adarmi gli occhi”, e qualcuno hapensato che avesse problemi allavista. Io ritengo che <strong>si</strong>ano fra<strong>si</strong>da intendere solo in senso metaforico.Sappiamo che nella suavita affrontò innumerevoli difficoltà:veglie, digiuni, freddo, trenaufragi, migliaia di ch<strong>il</strong>ometripercor<strong>si</strong> a piedi, fu lapidato, cinquevolte flagellato dagli ebrei,tre volte vergato dai romani,imprigionato per lunghi periodi:e da tutto questo <strong>si</strong> deduce cheaveva un fi<strong>si</strong>co eccezionale, unavolontà di ferro e una capacità diadattamento straordinaria.Dalle sue Lettere è pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>edesumere <strong>il</strong> suo temperamento?Il fatto che prima dell’eventodi Damasco abbia esercitato unaaccanita pres<strong>si</strong>one persecutorianei confronti della comunità cristiana,la dice lunga sul suo temperamentofocoso. Egli <strong>si</strong> erareso conto che la figura del Cristopoteva mettere in cri<strong>si</strong> alcunidati costitutivi del giudaismo, equindi perseguitava in modo fortee duro i cristiani. Si potrebbeparagonarlo a un “talebano” deltempo. Ma poi, dopo Damasco,ci fu <strong>il</strong> grande cambiamento.Continuò ad avere un carattereforte, che poteva esprimer<strong>si</strong> contoni molto rudi, duri, ma in<strong>si</strong>emespesso con toni molto affettuo<strong>si</strong>,dolci, gent<strong>il</strong>i, qua<strong>si</strong> femmin<strong>il</strong>i.Lui stesso <strong>si</strong> paragona aun padre e anche a una madre.La sua è una p<strong>si</strong>cologia complessa,sfaccettata, molto ricca.Nella “Lettera ai romani” dicechiaramente che bisogna accoglieretutti, andare d’accordocon tutti, accettare anche quelliche la pensano diversamente:C’è un irenismo, un senso di accoglienza,di reciprocità, che èveramente evangelico.Dopo la conver<strong>si</strong>one sulla viadi Damasco che fece?Trascorse tre anni nel deserto ameditare, poi fu a Gerusalemme aconoscere gli apostoli e la comunitàcristiana, poi ad Antiochia,dove finalmente ricevette l’incaricoufficiale di andare a diffondere<strong>il</strong> Vangelo. Antiochia diSiria, fu una città importantis<strong>si</strong>maper la storia del cristiane<strong>si</strong>moperché in quella città per la primavolta <strong>il</strong> Vangelo fu annunciato aipagani. Gesù <strong>non</strong> ha mai predicatoai pagani, ma solo agli ebrei.E neanche gli apostoli all’inizio.Lì, ad Antiochia, <strong>si</strong> verificò lasvolta. E di lì Paolo partì per <strong>il</strong>suo primo viaggio apostolico.Ho letto che, durante quelprimo viaggio litigò, se <strong>non</strong>sbaglio, con gli altri apostoli.Ci furono delle divergenze. Paoloaveva una personalità moltoforte. E da Gesù stesso gli era stataaffidata una mis<strong>si</strong>one speciale,quella di portare <strong>il</strong> Vangelo ai pagani.Era un progetto impensab<strong>il</strong>eper gli ebrei del tempo. E ancheper gli apostoli. Ritenevano cheßGesù fosse venuto per <strong>il</strong> popolod’Israele. Mentre Paolo volevapredicare ai Pagani. Inoltre, Paolo<strong>si</strong> trovava in una po<strong>si</strong>zionedelicata. I cristiani lo guardavanocon diffidenza, ricordando conquale accanimento erano stati dalui perseguitati, gli ebrei lo con<strong>si</strong>deravanoun traditore, che avevaabbandonato la religione dei padri.Faticò molto a far accettareai primitivi cristiani le sue idee.Soprattutto la sua convinzioneche Cristo era venuto <strong>non</strong> per gliebrei ma per tutti. E che i pagani,per essere seguaci di Cristo <strong>non</strong>dovevano sottopor<strong>si</strong> a tutte le dispo<strong>si</strong>zionidella legge mosaica.Anche tra gli apostoli <strong>non</strong> tutticondividevano le sue idee. E lui<strong>si</strong> arrabbiava, e li chiamava “fal<strong>si</strong>fratelli”. Ebbe scontri anchecon San Pietro che, in un primomomento aveva aderito alle ideedi Paolo, ma poi aveva fatto unvolta faccia e Paolo lo rimproveròpubblicamente. Comunque,egli continuò a credere nelle intuizioniche aveva avuto durante<strong>il</strong> misterioso incontro con Cristosulla via di Damasco. Sentivafortis<strong>si</strong>ma dentro di sé l’urgenzadi evangelizzare i pagani. Dopo <strong>il</strong>primo viaggio, ne intraprese altridue, fondando molte chiese, Allafine tutti gli apostoli aderironoalle sue intuizioni, convincendo<strong>si</strong>che Gesù era venuto per lasalvezza di tutti gli uomini e <strong>non</strong>solo per la salvezza degli ebrei.Quali sono i punti fondamentalidell’insegnamento di SanPaolo?Detto in termini essenziali, alcuore di Paolo e del paolinismovi è la libertà dalla legge. Paoloinsegna che ciò che conta nel miorapporto con Dio, in prima battuta<strong>non</strong> è la morale, ma è la graziadi Dio stesso, in Gesù Cristo. Iodivento giusto davanti a Dio <strong>non</strong>per ciò che faccio “io”, ma per ciòche Dio ha fatto per me in GesùCristo. E la fede è l’accettazionedi questo dono di grazia che miè offerto. Questo insegnamentoPaolino <strong>si</strong> contrappone alla concezionesecondo cui sono “io”che costruisco la mia giustizia, lamia santità di fronte a Dio. La costruiscocon la mia morale, <strong>il</strong> miocomportamento, la mia etica el’osservanza dei comandamenti.Questa è una concezione abbastanzadiffusa, che mette in primapo<strong>si</strong>zione la morale. Ma, presaalla lettera, <strong>non</strong> è la po<strong>si</strong>zionegiusta. C’è una frase di Lutero,condivi<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e, che spiega bene <strong>il</strong>concetto. “Non è che noi facendole cose giuste diventiamo giusti.Ma se <strong>si</strong>amo giusti facciamo lecose giuste”. Il dato morale, operativo,dell’azione, quindi, è secondariorispetto alla dimen<strong>si</strong>onedi “essere”, che è precedente ed èfondamentale. “Essere in Cristo”e ricevere la benevolenza di Dioattraverso Gesù Cristo, prescindedalla mia moralità. La quale,proprio perché io “vivo” “l’esserein Cristo”, sarà certamente in<strong>si</strong>ntonia con questa meravigliosarealtà. E’ questa <strong>il</strong> punto costitutivo.E’ questo <strong>il</strong> dato luminosodel paolinismoRenzo Allegri


10INSERTON° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreA cura di Antonio D’Ettoris<strong>Corriere</strong> LetterarioThe Beatles, angeli o demoni?Maria Grazia D’EttorisThe Beatles – angeli o demoni?E’ <strong>il</strong> titolo dell’ultimis<strong>si</strong>molibro di GiancarloPadula, giornalista profes<strong>si</strong>onistae scrittore, che esce nelle librerieper la Global Press Italia,(indirizzi per prenotazioni: infochiocciola globalpres<strong>si</strong>talia.it;tel: 0744 292308). I Beatles?Erano una band cristiana. Almenocosì la descrisse John Len<strong>non</strong>nel 1969, in un’intervista. Lo disseper far<strong>si</strong> perdonare di aver detto- tre anni prima - che i Beatleserano più popolari di Gesù Cristo.Così John Len<strong>non</strong> affermò che ineffetti la band era profondamentecristiana e lui era personalmente«uno dei più grandi fan di Cristo».La video-intervista - concessa nel1969 a un giornalista canadese eacquistata di recente dai musei diLiverpool (la città natale dei Beatles)- è stata mandata in ondalunedi’ 14 luglio 2008, nel corsodi un programma di Radio 4, <strong>il</strong>canale culturale della Bbc, chel’ha presentata come un’autenticariscoperta. Sembra che l’intervista<strong>non</strong> <strong>si</strong>a mai stata trasmessaprima in in Gran Bretagna. JohnLen<strong>non</strong> ha anche detto che glisarebbe piaciuto sposare YokoOno in Chiesa, ma che sapevadi <strong>non</strong> poterlo fare, perché divorziatodalla precedente moglieCinthya Powell. “War Is Over!”. Nel 1972, i muri di cinque capitalidelle piu’ importanti nazionidel mondo, furono tappezzati dimanifesti bianchi su cui campeggiavaquesto appello alla pace.L’enne<strong>si</strong>mo, dai tempi dei famo<strong>si</strong>“Bed In”, del leader dei Beatles,John Len<strong>non</strong>, in<strong>si</strong>eme alla moglieYoko Ono. E’ un appello cheoggi risuona qua<strong>si</strong> “profetico”,visto che uno dei pacifisti piu’ invista del mondo, della storia recente,fu ucciso, l’8 dicembre del1980 a New York, con tre colpidi rivoltella, da uno squ<strong>il</strong>ibrato,David Chapman. I Beatles <strong>si</strong> eranocontraddistinti fin dal 1965per essere i paladini dell’amoreuniversale, con la canzone “Theword” (La parola), che comparivanell’album Rubber Soul, impegno,mai dimenticato, quelloper la pace, la coe<strong>si</strong>stenza pacificatra gli uomini, e culminatocon quello che pu’ essere definitol’inno del più famoso quartettodi tutti i tempi: “All you need islove”, trasmesso in mondivi<strong>si</strong>onenel 1967, quando ancora <strong>non</strong> e<strong>si</strong>steva<strong>non</strong>e’ i computer ne tantomeno Internet e i collegamentisatellitari erano solo a livellopionieristico. È <strong>il</strong> grido di pacedi uno dei “guru” del pacifismomondiale, John Len<strong>non</strong>, cheinauguro’ le sue campagne controle guerre in occa<strong>si</strong>one del suomatrimonio con la giapponeseYoko Ono, ad Amsterdam, con ifamo<strong>si</strong> “Bed in” per la pace. Luie Yoko sul letto matrimoniale,circondati da cartelli contro laviolenza e la guerra, campagneche proseguirono ncon l’ipegnosociale accanto ai movimenti pacifistie per i diritti umani negliStati Uniti e che in maniera planetariaerano iniziate con i Beatles,cantando quello che è diventato<strong>il</strong> loro inno e l’inno di interegenerazioni: quella All you needis love (Tutto cio’ che de<strong>si</strong>deri èamore), che per la prima volta futrasmessa in mondovi<strong>si</strong>one. Finoalla leggendaria”Imagine”, passandoper “Give peace a change”(diamo una pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità alla pace),che fu la colonna sonora di Fragolee Sangue, uno dei f<strong>il</strong>m “cult”degli anni sessanta, ed HappyXmas, war is over, (Buon Natalela guerra è finita), (e poi via vianegli anni a seguire, fino a quandoquesto brande pacifista <strong>non</strong> fuabbattuto dalla mano violente diuno squ<strong>il</strong>ibrato, David Chapman,l’8 dicembre del 1980 a NewYork. Ma ieri come oggi, comemai risuonano le note di Len<strong>non</strong>e dei Beatles, basta guardar<strong>si</strong> intorno.Sui Beatles è stato scrittoparecchio forse. Biografia, piu’ omeno ufficiali, discografie, anali<strong>si</strong>di testi, rarità, segreti, misteri opresunti tali. Eppure questo è unlibro del tutto inedito. Gian CarloPadula, 55 anni, giornalista escrittore, autore della prima performancemultimediale intitolata“John Len<strong>non</strong>”, presentata allaGalleria d’Arte Moderna di Ferrara,a pochi me<strong>si</strong> dalla scomparsadell’ex beatle, vincitore delPremio Astro Nascente, profes<strong>si</strong>onistadalla lunga e articolatacarriera (da Paese Sera al GruppoLa Repubblica-Espresso), medagliad’argento per meriti profes<strong>si</strong>onali,esperto tra l’altro dellamu<strong>si</strong>ca contemporanea, traccia<strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o più autenticodel quartettopiù famosodi tutti i tempi, percorrendo addiritturagli itinerari dello “spirito”anche al fine di ricondurre tuttal’epopea Beatles <strong>si</strong>a come gruppoche come <strong>si</strong>ngoli artisti nellapiù genuina dimen<strong>si</strong>one, fuoridai luoghi comuni ripetutatemen-Gli introvab<strong>il</strong>iLa nuova casa Talete Edizioni(via Chiana 97, 00187Roma, www.taletedizioni.com) avvia una stimolante collana“Gli introvab<strong>il</strong>i”. Il primovolume è costituito da un dimenticatostudio polemico di AntonioRosmini: Saggio sul comunismoe sul socialismo (introduzione diLuigi Compagna, pp. XVI + 60, €13,50). Le te<strong>si</strong> del comunismo primadefinito utopistico, poi scientifico,sono smontate in questofelicemente recuperato libretto dirifles<strong>si</strong>one politica, civ<strong>il</strong>e, socialee morale, opera del grande f<strong>il</strong>osofo,oggi beatificato dalla Chiesa. Ilsecondo libro è di F<strong>il</strong>ippo Turati:Rifare l’Italia e altri scritti (a curadi Aldo G. Ricci, pp. XX + 192,€ 20). E’ un testo fra i maggioridella tradizione socialista riformista:<strong>si</strong> tratta di un lunghis<strong>si</strong>mo discorso,pronunciato da Turati allaCamera nel 1920, come modellodi edificazione economica dellasocietà italiana. Qui viene opportunamenteintegrato da travagliatiinterventi svolti dall’autore acongres<strong>si</strong> del P<strong>si</strong> (1919e 1921), polemici versomas<strong>si</strong>malismo e comunismo.M. B.te percor<strong>si</strong> nel corso degli anni. Elo fa con <strong>il</strong> contributo di personeesperte, da Rolando Giambelli,pre<strong>si</strong>dente dell’Associazione beatle<strong>si</strong>anid’Italia a Don Backy (exbraccio destro di Adriano Celentano),grande autore e interpretedella canzone popolare italiana,la dottoressa S<strong>il</strong>via Panetta, cheha discusso presso l’Univer<strong>si</strong>tàdi Bologna “Alma Mater Studiorum”,Facoltà di Lettere e F<strong>il</strong>osofia,corso di laurea in Dams-cinema,la te<strong>si</strong>: “Help, fenomenologiabeatle<strong>si</strong>ana in Italia, che ha curatoper questo libro anche unaspeciale e originalis<strong>si</strong>ma biografiadel quartetto, e <strong>si</strong> è occupatadella revi<strong>si</strong>one totale del testo edella sua strutturazione, la dottoressaDaniela Longo, laureata inlingue e culture europee, che hadiscusso all’Univer<strong>si</strong>tà di Cataniala te<strong>si</strong>: “Lucy in the sky withAlice, <strong>il</strong> <strong>non</strong>sense nei Beatles,con un aiuto che <strong>non</strong> poteva mancare(“With a little help from myfrieds”), della dottoressa MartaMiccoli autrice della te<strong>si</strong>: “Paroladi Beatles – Anali<strong>si</strong> del testoverbale nell’opera dei Beatles”,discussa all’Univer<strong>si</strong>tà di Bari.L’85 per cento delle canzoni dei“Fab Four” contengono paroleo di carattere sentimentale adolescenziale,come la stragrandemaggioranza dei cantanti italianie stranieri, oppure messaggi diamicizia, pace, amore, solidarieta’,speranza, giustizia. L’impegnoper la pace e i diritti umanida parte di John Len<strong>non</strong> è passataormai alla storia, così come <strong>il</strong>grande concerto di beneficenzaorganizzato da George Harrisonnel 1091, per <strong>il</strong> Bangla Desh d<strong>il</strong>aniatodalla guerra, mentre visono addirittura opere a caratterereligioso di Paul MCcarteney:“Liverpool Oratorio” del 1991 ed“Ecce Cor meun” del 2006Howard ZinnVi racconto l’AmericaTropeapp. 237 €. 14,00E’ qui raccolta una serie di saggi di studio<strong>si</strong> divarie discipline, vòlti a un confronto sui moltiproblemi connes<strong>si</strong> all’esperienza umana, culturalee religiosa di Castelvetro e alla sua magmaticarifles<strong>si</strong>one sui grandi problemi dell’età sua. Icontributi riflettono i risultati di un impegno dicontestualizzazione storica in una rete ampia – eanche intricata – di idee, fermenti, discus<strong>si</strong>oni,scontri, scelte, relazioni, sforzando<strong>si</strong> di storicizzarela biografia, <strong>il</strong> pen<strong>si</strong>ero e le opere del letteratomodenese.E se la storia degli Stati Uniti l’avessero scrittagli indiani, gli schiavi, i minatori, gli operai,gli immigrati, le donne? È quanto <strong>si</strong> è chiestoHoward Zinn affrontando questo libro e ripercorrendoi cinque secoli di vita del NuovoMondo. L’arrivo di Colombo sul continente,visto attraverso gli occhi degli arawak, apre unemozionante racconto che rivela le condizionidei nativi durante la conquista del West...A cura di M. Firpo e G. MonginiLudovico CastelvetroLetterati e grammaticinella cri<strong>si</strong> religiosa delCinquecentoOlschkipp. 408 €. 42,00Antonio Vivaldi, compo<strong>si</strong>tore e impresario d’opera,Reinhard Strohm rappresenta una nuova figura in ambito mu<strong>si</strong>cologico.Questo volume descrive, per la prima volta,The operas of AntonioVivaldi tutte le 45 opere di Vivaldi oggi conosciute, mettendonea fuoco le fonti, i contenuti drammatici,Olschk<strong>il</strong>e strategie compo<strong>si</strong>tive, gli allestimenti scenici,2 tomi, pp.792 €. 85,00gli artisti e <strong>il</strong> pubblico. Questo studio presenta unimportante capitolo della storia del teatro venezianoed europeo, centrato su una sensazionale personalitàa livello mu<strong>si</strong>cale e intellettuale.Neria De GiovanniA tavola con GraziaIl Leone Verdepp. 110 €. 10,00Grazia <strong>Del</strong>edda sapeva cucinare molto bene. Cosìanche in Continente guardava con attenzione ledonne di famiglia per imparare i segreti della polentao dei piatti di pesce. Ricordava, con una puntadi ironia, che quando <strong>il</strong> messo dell’ambasciata diSvezia nel novembre 1927 le portò la comunicazionedel conferimento del Premio Nobel, le baciò lamano che odorava di cipolla in quanto la scrittriceaveva appena finito di preparare un gustoso soffrittoper <strong>il</strong> sugo!Dal racconto del diario inedito di un Raphael Stainv<strong>il</strong>lemis<strong>si</strong>onario francese, Raphaël Stainv<strong>il</strong>lefa rivivere <strong>il</strong> massacro degli Armeni, inGrande male. Turchia 1909Turchia, un genocidio che, dopo qua<strong>si</strong>San Paoloun secolo, è ancora oggi negato. Una testimonianzastorica eccezionale. L’auto-pp. 192 €. 16,00re è un giovane giornalista di Le Figaro che racconta come unsuo soggiorno in Turchia, all’interno di un convento cristiano,l’abbia fatto imbattere con un documento eccezionale datato1909, un manoscritto a<strong>non</strong>imo di un sacerdote.A cura di R. Giaquinta I saggi presentati nel volume (in italiano, inglesee russo) seguono alcune direttrici principali, oltrea quella squi<strong>si</strong>tamente mu<strong>si</strong>cale: gli interes<strong>si</strong>Dmitrij D. Sostakovic(1906-1975) letterari di Sostakovic e la relazione con le fontiOlschki delle sue compo<strong>si</strong>zioni, l’elaborazione di nuovepp. XII-362 €. 40,00 forme di teatro d’opera e la produzione per <strong>il</strong> cinema,i rapporti con le associazioni mu<strong>si</strong>cali deltempo e infine alcuni aspetti della recezione dellasua opera in Gran Bretagna e Italia.Questo libro traccia la storia dell’estetica daKant a oggi, dal costituir<strong>si</strong> di questa disciplinacome disciplina f<strong>il</strong>osofica fino all’attualemessa in questione del suo statuto, delineando<strong>il</strong> percorso attraverso cui <strong>si</strong> è giunti allanozione moderna di estetica.Sergio GivoneStoria dell’esteticaLaterzapp. 192 €. 8,50Bisogna stare attenti a esprimere un de<strong>si</strong>derio:c’è <strong>il</strong> rischio che venga esaudito! È quello chesuccede a tre intraprendenti bambini i quali,incurio<strong>si</strong>ti dall’acqua che esce dal rubinetto,<strong>si</strong> trovano tanto piccoli da poterne risalire <strong>il</strong>corso... dall’interno! Inizia così un’incredib<strong>il</strong>eavventura...Yazken Andrèas<strong>si</strong>an, JulienLeratL’acqua... dal fiume al bicchiereDedalopp. 72 €. 7,50


LIBRI DA LEGGEREN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreA cura di Peter H<strong>il</strong>lOlivier Mes<strong>si</strong>aenIl Saggiatorepp. 506 €. 25,00Claudia PitottiLIBRIèLEGGEREonservali nella tuaINSERTOBCULTURAUna casa senza biblioteca ècome una fortezza senza armeria(da un antico detto monastico)a cura di Maria Grazia D’EttorisOtto Autori in cerca delcolpevoleNell’ultima fatica diFrancesco RodolfoRusso Il colpevoleè Maigret (Giancarlo Zeddeeditore, Torino 2008, pp.247, € 15,00) uno dei personaggisostiene: “In questavicenda tutti parlano poco.Nascondono qualcosa”.L’affermazione ben riassumelo spirito del romanzo:sapiente nella costruzionedella trama e dei misteri cheterranno inchiodati i lettorifino all’ultima pagina. Unromanzo assai innovativo,soprattutto perché scritto apiù mani. Proprio così! Inquesta nuova ed enne<strong>si</strong>maavventura, Russo <strong>non</strong> è solo.In qualità di Narratore principalee sapiente armonizzatoredel tutto, egli dà vita auna struttura narrativa che<strong>si</strong> sv<strong>il</strong>uppa con la collaborazionedi altri sette autori(Giancarlo Loffarelli, ArrigoCasalini, Laura De Bortoli,Gabriella Geddo, AntoniettaLombardozzi, Anna Maccarioe Pierpaolo Rovero) chenella vicenda del romanzosvolgono un lavoro affine aiItalo Zandonella CallagherLa valanga di SelvapianaLongane<strong>si</strong>pp. 314 €. 18,60La “Strada degli Alpini” è una delle piùbelle vie ferrate dell’intero arco alpino ecorre lungo <strong>il</strong> gruppo dolomitico del Popèra,nel Comèlico Superiore, in provinciadi Belluno. Italo Zandonella Callagherdescrive un episodio dell’inverno 1916-1917, quando una valanga travolse più diquaranta riservisti impegnati a rifornirel’avamposto incaricato di conquistare <strong>il</strong>Passo della Sentinella.Eric ChristiansenLe crociate del NordIl Mulinopp. 346 €. 14,00Le crociate del Nord sono meno note diquelle dirette in Terrasanta, ma ebbero unsuccesso molto maggiore. I Cavalieri Teutoniciche ne furono protagonisti spinseroavanti la frontiera cattolica conquistando,colonizzando e cristianizzando un vastoterritorio nelle regioni baltiche, e spingendo<strong>si</strong>fin dentro la Rus<strong>si</strong>a.A cento anni dalla nascita diMes<strong>si</strong>aen mancava in Italiaun’opera che analizzasse laproduzione di uno dei piùgrandi mu<strong>si</strong>cisti del secoloscorso. Tale lacuna vieneora colmata da questo volumecurato dal pianista e mu<strong>si</strong>cologoinglese Peter H<strong>il</strong>l.personaggi che interpretano.Come afferma lo stessoRusso nella Nota introduttiva,a un progetto narrativoprincipale, <strong>si</strong> sono sommati,di volta in volta, l’immaginazionee i nuovi spuntiofferti dai vari autori chehanno, tra l’altro, lavoratoper parecchio tempo all’insaputadel finale prospettatodal curatore Russo, lacui azione, leggiamo ancoranella Nota, è stata assaiimpegnativa, proprio perlo sforzo di “armonizzarele parti”. Quest’ingegnosae creativa formula di lavoroè, dunque, alla basede Il colpevole è Maigret,che pertanto può esserecon<strong>si</strong>derato a buon dirittoun interessante prodottoletterario anche per l’avvincentestoria che narra:una frenetica caccia al colpevoleper risolvere la misteriosascomparsa di unaprofessoressa univer<strong>si</strong>taria,la cui vicenda richiamaalla mente dei personaggiun <strong>si</strong>m<strong>il</strong>e caso avvenutoquindici anni prima in unav<strong>il</strong>la. In quella circostanza,infatti, durante una festascomparve una giovane,mentre gli altri partecipan-Cti <strong>si</strong> divertivano a indagaresulla fittizia sparizione diuna persona, interpretandopersonaggi famo<strong>si</strong> dellaletteratura gialla. Si trattadel “party con delitto” diBordighera, che ricorreràfrequentemente e qua<strong>si</strong> osses<strong>si</strong>vamentedurante tutto<strong>il</strong> romanzo. I protagonisti,pertanto, saranno impegnatia sciogliere un enigmaforiero di numerose disavventuree indizi depistanti,que<strong>si</strong>ti lasciati a lungosenza risposta e perples<strong>si</strong>tàda fugare. Un misteriosocopione teatrale, «La cantina»,pare, inoltre, essere <strong>il</strong>comune denominatore delledue sparizioni, ma toccheràai protagonisti capire se èveramente quello <strong>il</strong> fulcroattorno al quale passato epresente <strong>si</strong> saldano in<strong>si</strong>eme.Il lavoro a più mani registraun successo anche a livellost<strong>il</strong>istico: nella porzione distoria affidata a ciascuno,infatti, ogni <strong>si</strong>ngolo autorerivela <strong>il</strong> proprio st<strong>il</strong>e e offreuna variegata e dinamicaveduta della vicenda chesta vivendo. Quest’ultimoè del resto un altro dichiarato(se <strong>non</strong> proprio <strong>il</strong> principale)obiettivo che RussoLuca FezziIl tribuno ClodioLaterzapp. 148 €. 12,00Publio Clodio Pulcro (93-52 a.C.) nasce dauna famiglia di antichis<strong>si</strong>ma nob<strong>il</strong>tà. Fratellodella spregiudicata Clodia, la lesbia cantatada Catullo, <strong>si</strong>n dagli inizi della carrierapolitica <strong>si</strong> rende protagonista di gravi scandali,uscendone miracolosamente indenne.Nel 60 a.C. abiura le proprie origini patriziedivenendo plebeo; due anni dopo <strong>si</strong> fa eleggeretribuno e inizia una folgorante ascesapolitica sorretto dal favore del popolo.Victor Davis HansonUna guerra diversada tutte le altreGarzantipp. 471 € 35,00Ferocemente combattuta tra <strong>il</strong> 431 e <strong>il</strong> 404a.C., grandiosa e tragica, la guerra del Peloponnesoha avuto un perdente d’eccezione:la splendida e superba Atene, superpotenzademocratica e imperialista, la città di Pericle,Sofocle, Platone e Aristofane. Ha avutoanche un cronista straordinario: Tucidide, <strong>il</strong>primo grande storico, l’inventore della storiapolitica.e gli altri autori <strong>si</strong> sono prefissati,così come pos<strong>si</strong>amoleggere, ancora una volta,nella Nota introduttiva. È r<strong>il</strong>evantericordare anche l’apportotecnico alla storia daparte degli autori che sonorimasti maggiormente agganciatialla loro vita reale.Ecco allora, per esempio, lepagine scritte dall’investigatricedella polizia scientificaimprezio<strong>si</strong>r<strong>si</strong> di interessantidettagli tecnici, noti a chi èdel mestiere e avvincenti per<strong>il</strong> lettore che se li vede proporreper la priva volta e che<strong>si</strong> sente talmente coinvoltodalle progres<strong>si</strong>ve scopertedella dottoressa Leccese tantoda immaginare di trovar<strong>si</strong>in quel laboratorio davanti alei e alla sua equipe, mentreanalizzano i reperti sottrattialla scena del crimine. Di capitoloin capitolo, di vedutain veduta, la storia avanzafino ad arrivare alle ultimeincalzanti battute con cui,qua<strong>si</strong> come in un concitatodiverbio teatrale, <strong>si</strong> giungeall’ep<strong>il</strong>ogo: inesorab<strong>il</strong>e momentoin cui i personaggigettano la maschera e <strong>il</strong> lettorecomprende finalmente <strong>il</strong><strong>si</strong>gnificato di Maigret e dellasua colpevolezza.ibliotecaJulia M. H. SmithL’Europa dopo RomaIl Mulinopp. 436 €. 32,00Questo volume propone una reinterpretazionedel mezzo m<strong>il</strong>lennio (500-1000)che sta tra la fine dell’impero romano ela rinascita dell’Europa cristiana, periodocomunemente con<strong>si</strong>derato intermezzo didecadenza e frammentazione, “secoli bui”.L’autrice sostiene che quel periodo è in realtàcaratterizzato da grandi e importantitrasformazioni oltreché da marcate differenziazion<strong>il</strong>ocali.A cura di M. Colombi, S.Espo<strong>si</strong>toL’immagine ripresa inparolaMeltemipp. 359 €. 27,00Questo volume analizza <strong>il</strong> lavoro che cinemae letteratura svolgono su e con leimmagini. I saggi raccolti nella prima parte- Poetiche del cinema - <strong>si</strong> occupano didiverse rappresentazioni cinematografiche,riflettendo su come e perché i temi di varif<strong>il</strong>m <strong>si</strong>ano stati strutturati attraverso un certotipo di immagini. La seconda parte prendein esame un genere particolare di temaletterario e cioè <strong>il</strong> cinema rappresentatodalla letteratura.Abraham LustgartenIl grande trenoLongane<strong>si</strong>pp. 284 €. 16,6011Nell’estate del 2006 viene inauguratala linea ferroviaria che collega Pechinoa Lhasa, la capitale del Tibet: unevento che corona un progetto ambizioso,la cui realizzazione è durataoltre quarant’anni. Il piano fu presentato come una politicadi apertura verso una zona remota e primitiva cheda quella magnifica opportunità doveva trarre solo vantaggi.Ma dietro quell’impresa, a cui per primo avevapensato lo stesso Mao, c’era ben altro. A poco a poco<strong>il</strong> governo di Pechino ha scoperto le sue carte: <strong>il</strong> Tibet<strong>non</strong> soltanto era (ed è) un paradiso di risorse minerarieche poteva (e può) consentire alla Cina la completaindipendenza dalle importazioni di materie prime, masoprattutto una zona strategica nei giochi politici conl’India. Ben lungi dall’aver apportato vantaggi alla Regioneautonoma, la ferrovia ha creato flus<strong>si</strong> incontrollatidi immigrazione dalla Cina che hanno provocatoun rapido processo di perdita di identità dei tibetani.Il giornalista Abrahm Lustgarten accompagna <strong>il</strong> lettorelungo l’avvincente e doloroso cammino di un popoloche, malgrado le campagne internazionali e lo spazioriservatogli dai media, è senza voce. Gli ultimi sessant’annidi storia tibetana racchiudono efferatezze diogni tipo, crudeli ingiustizie, ma soprattutto un <strong>si</strong>lenzioche grida a pieni polmoni.Mas<strong>si</strong>m<strong>il</strong>iano FiorinLa fabbrica dei divorziSan Paolopp. 304 €. 18,00In qua<strong>si</strong> quarant’anni dall’approvazionedella legge Fortuna-Baslini,fino a che punto <strong>il</strong> divorzio ha trasformatola società italiana? Che cosa èrimasto del matrimonio tradizionale,e quali sono le prospettive future della famiglia? Il libroparte dall’esame di ciò che avviene ogni giorno nei tribunalie negli studi degli avvocati, dove la “fabbrica deidivorzi” <strong>si</strong> muove secondo una logica ferrea da catenadi montaggio. Dai fatti raccontati risulta con chiarezzaquanto <strong>si</strong>a opportuno che tutti gli operatori di questosettore - avvocati, magistrati e consulenti - rivedano <strong>il</strong>oro modi di pensare e di agire. Succes<strong>si</strong>vamente, <strong>il</strong> discorsoviene esteso all’intera cultura occidentale, allaricerca di come e dove tutto <strong>si</strong>a iniziato. Su un piano piùstrettamente giuridico, <strong>si</strong> tenta poi di rompere <strong>il</strong> tabùdell’intangib<strong>il</strong>ità della legge sul divorzio, indicandomodelli alternativi come <strong>il</strong> co<strong>si</strong>ddetto covenant marriage,sempre più diffuso negli Stati Uniti, per riscoprire ines<strong>si</strong> <strong>il</strong> <strong>si</strong>gnificato più profondo del matrimonio.Marco BellabarbaLa giustizia nell’ItaliamodernaLaterzapp. XVIII-220 €. 24,00Un acceso dibattito sulla giustizia penalepercorre e infiamma l’Italia tra l’iniziodel Cinquecento e l’arrivo, tre secoli piùtardi, delle armate rivoluzionarie france<strong>si</strong>:come rendere una giustizia imparzialee veloce al tempo stesso? Come punire imalfattori conservando <strong>il</strong> “buon governo”dei territori? Come far sì che le leggi protegganoi deboli e <strong>non</strong> <strong>si</strong>ano solo al serviziodei potenti?A cura di Wouter Kloek eBert W. MeijerFiamminghi e olande<strong>si</strong> aFirenzeOlschkipp. XVIII-208 € 48,00Torna in scena <strong>il</strong> fondo di oltre 900 foglidi scuola fiamminga e olandese, daiprimitivi fiamminghi della fine del Quattrocentofino ai vedutisti italianizzanti acavallo del 1700, con qualche excursu<strong>si</strong>n epoca posteriore. Sono presenti nomieccellenti, quali Luca di Leida, Gossaert,Breugel <strong>il</strong> vecchio; manieristi di levaturainternazionale quali Spranger e Goltziuse una ricca selezione di artisti del Seicentonordico, tra i quali spiccano i grandiRubens, Van Dyck e Jordaens.


INSERTO12L MN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreetteratura editerraneaQuando ci <strong>si</strong> può guardar soffrire e raccontare quello che <strong>si</strong> è visto, <strong>si</strong>gnifica che <strong>si</strong> è nati per la letteratura. Èdouard BourdetGiovanna CrisàIl giornale presso cui lavoravaha chiuso i battenti daun paio di anni e da alloraTess Monaghan, <strong>non</strong> vive certouno dei suoi momenti migliori.Senza lavoro e senza sus<strong>si</strong>diodi disoccupazione, trascorre <strong>il</strong>tempo andandosene a vogarela mattina al Circolo di Canottaggioe a correre la sera perle strade di una Baltimora che<strong>non</strong> se la passa bene nemmenolei, col suo triste record diun omicidio al giorno. Tess haJoan McAllister sta per intraprenderecon sua figlia Eloise<strong>il</strong> viaggio che aspettava da unavita: dopo vent’anni di lontananzatorna in <strong>Sud</strong>africa, la sua terra natale.Purtroppo al suo rientro la attendeuna realtà assai poco entu<strong>si</strong>asmante,ovvero <strong>il</strong> trasferimento nella costo<strong>si</strong>s<strong>si</strong>macasa di riposo per anzianiche sua figlia ha scelto per lei. A colmare<strong>il</strong> vuoto di questa nuova vita diasettica reclu<strong>si</strong>one sarà la straordinariascoperta fatta durante <strong>il</strong> viaggio:un vecchio diario di sua <strong>non</strong>na chenarra le vicis<strong>si</strong>tudini e le sofferenzedi qua<strong>si</strong> due anni di prigionia in uncampo di concentramento, durantela guerra anglo-boera. Joan <strong>si</strong> trovaa lottare contro <strong>il</strong> peso dei ricordi el’angoscia provocata da terrib<strong>il</strong>i rivelazioniche mettono in relazioneUn giallo, due delittiparalleli a distanza dim<strong>il</strong>lenni. Il romanzodi Tefkros Michallidisall’inizio appare confuso, oforse lo è sembrato alla sottoscrittache con la matematica<strong>non</strong> è mai andata d’accordo.Sì, perché questo è unromanzo che racconta di unascoperta che potrebbe minarele fondamenta del mondodei numeri. In una Parigi del1900, viene organizzato uncongresso di matematica.In questa occa<strong>si</strong>one, hannomodo di conoscer<strong>si</strong> Stèfanose Miha<strong>il</strong>. Il primo è convintodell’e<strong>si</strong>stenza di un algoritmoche risolverebbe uno deitanti problemi sollevati dallostudioso David H<strong>il</strong>bert, maMiha<strong>il</strong> <strong>non</strong> è d’accordo .Stefanos viene ucciso. Cosalega <strong>il</strong> destino della vittimaa quello di Ippaso di Metaponto?Stefanos avrebberisolto uno dei grandi que<strong>si</strong>tidella matematica, ma <strong>il</strong> suoBaltimora Blue<strong>si</strong>ncontrato, nelle acque del Circolo,Darryl Paxton, Rock pergli amici, ricercatore di biologiaalla Hopkins di Baltimora. Al ristorantedel Circolo, le ha fattouna proposta veramente bizzarra:seguire Ava, la sua ragazza,e appurare se era davvero neiguai. Ava aveva trovato lavoronello studio legale di MichaelAbramowitz, l’avvocato difensoredella peggiore feccia dellacittà, solo che <strong>si</strong> assentava misteriosamentedall’ufficio più voltee Rock era preoccupato. Quandole ha spifferato <strong>il</strong> compenso,trenta dollari all’ora, Tess ha<strong>il</strong> suo passato fam<strong>il</strong>iare con quellodegli antichi proprietari dell’edificioin cui <strong>si</strong> trova ora. Dal canto suo,con una mossa avventata, Eloise hascommesso l’intero capitale della societàd’investimenti per cui lavora eora deve affrontare l’e<strong>si</strong>to disastrosodel suo investimento. La catastrofeprofes<strong>si</strong>onale imminente la costringea riesaminare la sua vita, a fare unb<strong>il</strong>ancio di ciò a cui ha rinunciato innome della carriera, e a riflettere sullapos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di recuperare i rapportipersonali fino a quel momento trascurati:quello con sua madre, con <strong>il</strong>suo ex compagno, con <strong>il</strong> fratello. Nelfrattempo la reclu<strong>si</strong>one di Joan nellacasa di riposo <strong>si</strong> rivela sempre piùmotivata: la perdita di lucidità dellavecchiaia sta lentamente cedendo <strong>il</strong>passo al delirio e alle allucinazionisuccesso avrebbe segnato lafine della matematica creativa.Suspense, se <strong>non</strong> fosseche l’autore inizialmentespiazza <strong>il</strong> lettore, diremmoche <strong>il</strong> seguito è avvincente.G. C.subito accettato. Dopo un paio dipedinamenti, ha fatto subito bingo.Infatti, ha visto Ava entrare inun albergo dove ha messo piedesubito dopo mister Abramowitzin persona. Tess stava giusto pensandoa come riferire la cosa alpovero Rock, quando ha aperto<strong>il</strong> Beacon-Light e ha letto questastupefacente notizia: L’avvocatoMichael Abramowitz... è statostrangolato la scorsa notte nelsuo ufficio... Un sospetto è statofermato un’ora dopo <strong>il</strong> delitto...Darryl Paxton, trentatreenne ricercatoredella facoltà di medicinadella Johns Hopkins.Le stanze <strong>il</strong>luminateRichard Mason Le stanze <strong>il</strong>luminate Einaudi pp. 498 €.18,50<strong>Del</strong>itti pitagoriciTefkros Michallidis<strong>Del</strong>itti pitagoriciSonzognopp. 269 €. 17,50dell’Alzheimer. E proprio quandosua figlia Eloise, sventato <strong>il</strong> disastroprofes<strong>si</strong>onale grazie all’amoredel suo ex compagno, è pronta aprender<strong>si</strong> cura di lei, Joan <strong>si</strong> trova acombattere l’ultima battaglia controi fantasmi del passato.Fabio GrimaldiVia dolorosa, viagloriosaEdizioni del Leonepp. 35 €. 6,00Via in<strong>si</strong>diosaagonizzanti pen<strong>si</strong>erisoloun vecchio ulivoi rami curvi in unabbraccioVia Misericordiosaincommensurab<strong>il</strong>emisericordiaazzera le colpedona la luceG. C.Laura LippmanBaltimora BluesGianopp. 302 €. 17,50Francesca NiccolaiDove ricomincia lavitaEdizioni del Leonepp. 93 €. 16,00In un’ambientazionemetafi<strong>si</strong>ca, dove anche<strong>il</strong> mare, con <strong>il</strong> suo motoe la sua acqua uterina,diventa personaggioinfluente, un uomovive con fatica, progres<strong>si</strong>vamentecedendoal proprio de<strong>si</strong>derio diresa ad una <strong>non</strong> vita. Iltempo è quello sospesodal ricordo di un amoredevastante, dapprimacancellato, poi lentamenteriaffiorante.Abraham B. YehoshuaFuoco amicoEinaudipp. 399 €. 19,00“Ruach” in ebraico <strong>si</strong>gnifica vento,ma anche spirito, e “ruach refaim” è lospirito dei morti, <strong>il</strong> fantasma. Il vento, in questo nuovoromanzo di Abraham B. Yehoshua, è quello che <strong>si</strong> in<strong>si</strong>nuanelle fessure di un grattacielo di recente costruzionea Tel Aviv e provoca <strong>si</strong>b<strong>il</strong>i e ululati che turbano gliinqu<strong>il</strong>ini. Amotz Yaari, <strong>il</strong> progettista degli ascensori,viene chiamato a indagare e a difendere <strong>il</strong> buon nomedel suo studio dalle accuse che gli vengono rivolte. Èla settimana di Hanukkah, una delle feste più amatein Israele, ma <strong>non</strong> è una settimana fac<strong>il</strong>e per Amotz.Sua moglie Daniela, che ama moltis<strong>si</strong>mo è partita perla Tanzania, dove in una specie di e<strong>si</strong>lio volontariovive Yirmiyahu, vedovo della sorella di Daniela. Daquando suo figlio è stato ucciso per sbaglio da uncomm<strong>il</strong>itone durante un’azione nei territori occupati,Yirmiyahu <strong>non</strong> sopporta più di vivere in Israele. Nonsolo: <strong>non</strong> vuole più vedere un israeliano o leggere ungiornale o un libro scritto in ebraico. Vuole liberar<strong>si</strong>dalla storia del suo paese, e per farlo ha accettato unlavoro di contab<strong>il</strong>e al seguito di una spedizione paleoantropologicain Africa. Alla ricerca degli ominidipreistorici, per <strong>non</strong> rischiare doloro<strong>si</strong> incontri con lastoria. Al centro del racconto, <strong>il</strong> ricordo di un giovaneucciso, la rabbia per quelle due parole - “fuoco amico”-, <strong>il</strong> rifiuto di vivere in un paese continuamentein guerra, ma anche la sete di normalità, l’amore e latestarda volontà di tenere unita la famiglia.Charles LewinskyLa fortuna dei MeyerEinaudipp. 914 €.19,50Nell’Ottocento gli ebrei svizzeri erano confinatiin due v<strong>il</strong>laggi. Uno di questi è Endingen,dove vivono felicemente <strong>il</strong> probocommerciante di bestiame Salomon Meijer e la sua famiglia.Una sera del 1871 alla loro porta <strong>si</strong> presenta un lontanocugino che afferma di essere stato ferito nella battaglia diSedan e di voler<strong>si</strong> stab<strong>il</strong>ire dai suoi unici parenti. Nessunoin quella pacifica casa intuisce quanti cambiamenti porteràquell’estraneo nelle loro e<strong>si</strong>stenze. Perché Janki, così <strong>si</strong>chiama <strong>il</strong> giovane, è sí un po’ sbruffone, ma ha anche <strong>il</strong> fiutodegli affari e molto spirito di iniziativa, e quindi nel giro dipochi anni <strong>non</strong> solo avrà sposato una delle ragazze di casama sarà <strong>il</strong> padrone di un fiorente negozio di stoffe france<strong>si</strong>a Baden, la città più vicina. Dopo questo primo sommovimento,seguiremo i membri della famiglia Meijer per oltresettant’anni e quattro generazioni, li vedremo schierar<strong>si</strong> nel1893 contro <strong>il</strong> primo referendum, vagamente antisemita,della Confederazione, prendere, per opportunismo, deci<strong>si</strong>oniche gettano nell’angoscia tutta la stirpe, e, d’altro canto,pagare a caro prezzo scelte coraggiose e coerenti, capiremoperché un batte<strong>si</strong>mo può impedire l’amore fra due giovanie come <strong>si</strong>a pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e che, quando <strong>il</strong> mondo ebraico in tuttaEuropa verrà scompaginato, un medico omosessuale <strong>non</strong>più giovanis<strong>si</strong>mo possa trovare del tutto inaspettatamentemoglie e due figli. E alla fine, quando, nel 1945, <strong>si</strong> tirerannole somme di questi decenni così ricchi di appas<strong>si</strong>onantie drammatiche vicende private e storie pubbliche, verrà dadire che tutto sommato, però, hanno avuto fortuna i Meijer:hanno avuto la fortuna di essere ebrei svizzeri, anche se questo<strong>non</strong> sempre ha consentito loro di essere felici.


14 ReligioneN° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreCristiani perseguitati, èemergenza internazionaleDomenico BonvegnaViviamo in un mondo in cui ci vuole coraggioper essere se stes<strong>si</strong>. Ci vuolecoraggio per esprimere liberamente <strong>il</strong>proprio pen<strong>si</strong>ero tramite la parola, la scritturae l’azione. Ci vuole coraggio per manifestarepienamente la propria fede, tramite la preghieraindividuale, <strong>il</strong> culto collettivo e la testimonianzapersonale. Lo scrive Magdi CristianoAllam nella prefazione al libro di Rodolfo Casadei,Il Sangue dell’agnello, edito da Guerinie Associati. In pratica è la condizione di vitadei cristiani che vivono in particolare nell’areadel Mediterraneo. Qui i cristiani sono nel mirinodegli integralisti, degli estremisti e dei terroristiislamici. La loro vita è minacciata, - scriveAllam - le donne vengono stuprate e costrettea sposare dei musulmani, le chiese vengonoassaltate, profanate e date alle fiamme, le loroproprietà vengono requi<strong>si</strong>te o distrutte. Tuttociò per costringerli con la forza a convertir<strong>si</strong>all’islam. Il risultato è che tutti coloro che possonofuggire lo fanno - continua Allam – anchea costo di abbandonare la loro casa, i loro benie, soprattutto, i loro cari e l’in<strong>si</strong>eme degli affettiche da sempre, da generazioni, da m<strong>il</strong>lennicostituiscono <strong>il</strong> loro habitat naturale. Purtroppo<strong>non</strong> è solo <strong>il</strong> Medio Oriente ad essere colpito main molti Pae<strong>si</strong> del mondo, almeno in 60, <strong>il</strong> dirittoal la libertà religiosa è negato o fortemen telimitato. Le violenze degli ultimi me<strong>si</strong> contro lecomunità cristiane in India e in Iraq rappresentanosoltanto la punta di un iceberg molto piùvasto e profondo. Proprio in questi giorni l’ACS( Aiuto alla Chiesa che Soffre) ha presentato <strong>il</strong>suo Rapporto sulla libertà religiosa. Sono datie cifre impres<strong>si</strong>onanti, nell’elenco figurano iPae<strong>si</strong> comunisti (Cina, Corea del Nord, Cuba,Nyanmar) e un gran numero di Pae<strong>si</strong> islamici,a cominciare dall’Arabia Saudita dove ai <strong>non</strong>musulmani è proibito professare la propria fedean che in privato. Ma <strong>il</strong> conti nente cui va <strong>il</strong> tristeprimato del l’intolleranza re ligiosa è l’A<strong>si</strong>a,con ben 25 Stati mes<strong>si</strong> sotto ac cusa, in primaf<strong>il</strong>a Pakistan e Indone<strong>si</strong>a dove alle limitazioni ealle repres<strong>si</strong>oni di carattere legale (fino alla condannaa morte) s’aggiunge <strong>il</strong> clima di odio socialenei riguardi delle altre fedi. Poi c’è l’Iraq,la terra più martoriata dal terrorismo islamicoche ha individuato nei cristiani la minoranza dasottomettere con la forza all’arbitrio dell’islam.Mon<strong>si</strong>gnor Louis Sako, l’arcivescovo irachenodi Kirkuk, riferendo<strong>si</strong> al suo Paese, ha detto:«Quando vedo la pulizia etni ca in atto contro icristiani del mio Pae se mi sembra di leggerele cronache dei massacri subiti dagli armeni edai cal dei durante la Prima guerra mondiale».Altro fronte di persecuzione dei cristiani è la regionedell’Orissa in India, dove i fondamentalistiindù hanno fatto un teatro dell’orrore. Leggosu Tempi che nella notte fra <strong>il</strong> 2 e <strong>il</strong> 3 ottobre unpadre e un figlio sono stati ucci<strong>si</strong> e fatti a pezzia colpi di ascia fra le rovine della loro casa. Adoggi <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio elenca oltre 5 m<strong>il</strong>a case bruciate,178 chiese distrutte, 61 morti e 18 m<strong>il</strong>a feriti,13 scuole e centri sociali danneggiati. Orma<strong>il</strong>’eccidio è diventato st<strong>il</strong>licidio quotidiano. Nelvergognoso <strong>si</strong>lenzio dell’Occidente e dei maîtreà penser della laicità, la “democratica” India staoperando un vero e proprio genocidio. Come ricorda<strong>il</strong> direttore dell’agenzia A<strong>si</strong>aNews, padreBernardo Cervellera, «al di là di qualche sparutavoce – come quella del ministro italiano Frattini– nessun governo ha osato dire qualcosa sui massacridell’Orissa». In Europa e nel mondo, osserva<strong>il</strong> mis<strong>si</strong>onario, impera infatti «una specie di“cristianofobia” che cerca di scrollar<strong>si</strong> di dosso,anche con la menzogna, l’eredità cristiana». PerLuigi Geninazzi <strong>si</strong> tratta ormai di un’emergenza alivello in ternazionale, anche se <strong>non</strong> riesce a farenotizia come l’allarme per i cam biamenti climaticio l’incubo della cri <strong>si</strong> finanziaria. L’Europa,culla della libertà, do vrebbe far sentire di più lasua voce, gri dare <strong>il</strong> suo sdegno e la sua condannaed e<strong>si</strong>gere che <strong>si</strong> metta fine ad una <strong>si</strong>m<strong>il</strong>e barbarie.Invece di fronte a queste ucci<strong>si</strong>oni l’opinionepubblica occidentale ha una reazione ormai scontata:gira la testa dall’altra parte - scrive ErnestoGalli della Loggia su Il <strong>Corriere</strong> della Sera- Nonfa sostanzialmente eccezione, cosa all’apparenzastraordinaria, neppure la parte esplicitamentecristiana di quell’opinione pubblica, qua<strong>si</strong> cheavesse <strong>il</strong> timore, alzando troppo la voce, di renderele cose ancora peggiori.Ri f l e t t i a m o c o n i Li b r iMariella BombardieriCome faccio a essereun bravo genitorePaolinepp. 128 €. 8,00La Chiesa cattolica ha davvero un grande pesopolitico? E come spiegare questo peso, se essa<strong>non</strong> vuole essere un soggetto politico? Si tratta diun ab<strong>il</strong>e trucco, o dipende dalla debolezza dellapolitica e della cultura italiana? Oppure <strong>il</strong> pesopolitico che la Chiesa effettivamente ha è da <strong>si</strong>tuar<strong>si</strong>a livello del pre-politicoÈ la domanda che molti genitori <strong>si</strong> fanno di fronteai risultati, <strong>non</strong> sempre po<strong>si</strong>tivi o per lo me<strong>non</strong>on corrispondenti alle aspettative, della condottadei figli. L’autrice ha ascoltato e raccolto questadomanda-ritornello negli incontri di consulenzapedagogica, le ha dato contenuto attraverso le brevie toccanti storie di vita di genitori coinvolti.F. D’Agostino, G. GiorelloIl peso politico dellaChiesaSan Paolopp. 80 €. 11,00John Cornwell Una nuova schiera di atei, devoti alla scienzaL’angelo di Darwin quanto gli antichi profeti erano acce<strong>si</strong> dal loroGarzantiSignore, ha lanciato una fervida crociata controla religione, con<strong>si</strong>derata madre di antiche superstizionie di nuovi fondamentalismi, e dunquepp. 139 €. 12,00causa di molti tra i mali del mondo attuale. Lecose, però, <strong>non</strong> sono così semplici come ci spiega conumanità e pazienza l’angelo custode di Charles Darwin,a cui presta le parole John Cornwell.Com’era davvero Joseph Ratzinger da studentee poi da professore? Come seguiva le lezioni,e come le teneva? Che rapporti aveva con isuoi colleghi? Come viveva le tante circostanzeche fanno parte della vita univer<strong>si</strong>taria? Soprattutto:come lo vedevano i suoi ex studenti?Un libro di memorie che ricostruisce <strong>il</strong> percorsointellettuale dell’attuale papa Benedetto XVI.Gianni ValenteRatzinger professoreSan Paolopp. 224 €. 17.00Gianni Bianco Chiedono un’aspettativa al lavoro, lascianola propria terra e partono per un PaeseUna famiglia grande comedi cui <strong>non</strong> conoscono la lingua: l’Italia.<strong>il</strong> mondoSuperando difficoltà economiche e problem<strong>il</strong>ogistici, <strong>si</strong> mettono in viaggio con unCittà Nuovapp. 136 €. 10,00 obiettivo: imparare a essere famiglia. Sonogenitori e figli, a<strong>si</strong>atici ed europei, cattolicie di altre religioni, tutti attratti da unacattedra speciale: la “Scuola Loreto”, sorta nel1982 a Loppiano, vicino a Firenze.La cura della salute ha accompagnato lo sv<strong>il</strong>uppodell’umanità fin dagli albori. Questo librorecupera alcuni degli elementi più <strong>si</strong>gnificativiche in tutti i tempi hanno caratterizzato questopercorso: dall’elaborazione f<strong>il</strong>osofica alla praticaclinica, dall’educazione all’attività legislativa.Rossella SempliciLa cura della salutePaolinepp. 152 €. 11,00Sandro Mayer, OsvaldoOrlandiniLa grande storia di padrePioCairopp. 462 €. 14,00Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini ricostruisconoavvenimenti, dettagli, contestoculturale “in presa diretta”, come se scoprisseropadre Pio in<strong>si</strong>eme ai loro lettori.Ripercorrono la sua vera e<strong>si</strong>stenza sullosfondo della grande Storia del nostro Paese.E lo fanno con sen<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità e partecipazione,con un linguaggio che parla alcuore. Partendo dai documenti di cronistie dalle testimonianze dirette, gli autorirendono viva la materia storiografica immaginandoanche dialoghi, sensazioni,sguardi, movimenti.ILSibri dello piritoFelice FerrarisLa mensa della Parola edell’EucaristiaPaolinepp. 184 €. 11,00Questo testo <strong>si</strong> propone di approfondire <strong>il</strong><strong>si</strong>gnificato della celebrazione eucaristicae di offrire una conoscenza pratica e vitaleattraverso <strong>il</strong> “buon uso” del Lezionario edel Messale. Le “due mense” imbanditeda Cristo alla sua Chiesa, adunata dallaParola per celebrare l’Eucaristia, sono essenzialialla vita del cristiano per essereintrodotto nel mistero della salvezza.Gianni Maritati, Raffaele IariaGiovanni MuziApostolo della Divina MisericordiaCittà Nuovapp. 136 €. 12,00Giovanni Muzi diventa sacerdote a ventidueanni e arcivescovo a cinquantuno. Nel1825, la svolta della sua vita: papa LeoneXII lo nomina vescovo di Città di Castello.Per Giovanni Muzi è un ritorno alle radici,dal momento che la sua famiglia è di originiumbre. Inizia per lui un’intensa attivitàpastorale e culturale che culmina nella fondazionedi un nuovo Istituto religioso: leFiglie della Misericordia. Muore nel 1849.Francoise BouchardBernadettePaolinepp. 288 €. 16,00Questo nuovo libro su Bernadette diLourdes e di Nevers aggiunge qualcosadi nuovo? Evidentemente, no. L’autrice,Françoise Bouchard, ha lavorato conmolta cura, leggendo numero<strong>si</strong> documenti,dei quali ci offre una <strong>si</strong>nte<strong>si</strong> raffinatae intelligente. Niente di nuovo sulpiano storico, certo, però <strong>il</strong> messaggioaffidato da Nostra Signora di Lourdes aBernadette e da lei trasmesso al mondoci guadagna a essere rivi<strong>si</strong>tato e riattualizzato.Baruzzo, Zanella, CenghiaroVerso la vettaVinicio Dalla Vecchia(1924-1954)Città Nuovapp. 103 €. 24,00Andrea RiccardiPaolo uomo dell’incontroPaolinepp. 72 €. 9,50Carlos Macias De LaraGiuseppe e i suoi fratelliPaolinepp. 144 €. 10,00Ariel Alvarez ValdésDov’è nascosta l’Arcadell’AlleanzaElledicipp. 128 €. 11,90Una persona che dava molto, che in ognigesto, ogni parola, ogni pen<strong>si</strong>ero <strong>non</strong> <strong>si</strong> limitavaalla superficie, ma andava a fondo.Una persona generosa e così affascinanteda meritare un ricordo limpido a distanzadi tanti anni dalla sua morte. Questo è VinicioDalla Vecchia, medico, impegnatoattivamente nella Democrazia Cristiana enell’Azione Cattolica, morto nel 1954, atrent’anni, scalando la parete est del Catinaccio.L’Autore presenta una figura di Paololontana dalle agiografie o mitizzazionidi uomo senz’altro eccezionale, fuoridal comune, ma prima di tutto “uomo”.Uomo in una società di uomini, Paoloè intimamente intriso della cultura delproprio tempo di cui è autenticamentefiglio: è ebreo, è greco, è cittadinoromano.L’Autore lascia parlare Paolostesso, e agli scritti dell’Apostolo <strong>si</strong> intreccia<strong>non</strong>umero<strong>si</strong> contributi di studio<strong>si</strong>.Questo libro offre un itinerario spiritualesulla fraternità, frutto della meditazionedell’autore su una delle storie più belleed affascinanti della Bibbia, raccontatanegli ultimi tredici capitoli del libro dellaGene<strong>si</strong>: quella di Giuseppe, figlio di Giacobbe,venduto come schiavo dai suoifratelli per invidia e diventato poi viceréin Egitto e salvatore della sua famiglia edel suo popolo durante la carestia.Il volume risponde a 12 domande: Dov’ènascosta l’Arca dell’Alleanza? - Sansoneci è presentato come un cattivo esempio?- Chi fu la prima regina d’Israele? - PerchéDavide ballò nudo davanti all’Arca?- Perché Ezechiele dovette mangiareun libro? - C’è un vangelo nascosto nelNuovo Testamento? - Gesù era sposato?- Perché Giovanni <strong>non</strong> parla degli esorcismidi Gesù? - Chi era Barabba? - Comeavvenne la sepoltura di Gesù? - PerchéPietro e Paolo litigarono? - Ci fu un apostolodonna?


N° 12/2008 - ANNO XVII - 30 novembreAffitti e condominioConfed<strong>il</strong>izia rispondeLa rubrica fornisce risposta solo a que<strong>si</strong>ti di interesse generale.Non saranno, pertanto, pre<strong>si</strong> in con<strong>si</strong>derazione que<strong>si</strong>tiné a carattere personale né relativi a questioni già pendentiinnanzi all’Autorità Giudi zia ria.I que<strong>si</strong>ti vanno inoltrati alla Confed<strong>il</strong>izia tramite le oltre 200Associazioni territoriali aderenti alla stessa e presso le quali èpos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e attingere anche ogni ulteriore informazione. Per gliindirizzi delle Associazioni consultare i <strong>si</strong>ti www.con fe d<strong>il</strong>izia.itwww.con fe di li zia. eu oppure telefonare al numero06.67.93.489.APPARTAMEN-TO IN COMPRO-PRIETÀ E DIRIT-TO DI VOTO INASSEMBLEANel caso in cui un’unitàimmob<strong>il</strong>iare <strong>si</strong>a in comproprietàtra più soggetti,<strong>si</strong> domanda se ciascuno dies<strong>si</strong> abbia diritto di voto inassemblea.La risposta è negativa. Aciascuna unità immob<strong>il</strong>iare,infatti, è attribuito un solovoto indipendentemente dalnumero degli eventuali comproprietari.DETRAZIONIA FAVORE DE-GLI INQUILINISi chiede di ricevere informazionisulle principali detrazionipreviste a favoredegli inqu<strong>il</strong>ini.L’art. 16 del D.P.R.22.12.’86, n. 917 (Testounico delle imposte sui redditi),così come modificatodalla legge Finanziaria per<strong>il</strong> 2008, disciplina le diversedetrazioni del ca<strong>non</strong>e d<strong>il</strong>ocazione in favore degliinqu<strong>il</strong>ini. Più specificamente,ai conduttori – titolaridi contratti di locazione perabitazione principale stipulatio rinnovati ai sen<strong>si</strong>della n. 431/’98 (contratt<strong>il</strong>iberi, agevolati, tran<strong>si</strong>toriBruno S. FreyNon solo per denaroBruno Mondadoripp. XV-172 €. 10,00“Le persone agiscono solo perché mossedal de<strong>si</strong>derio di ottenere un guadagnomonetario? Lavorano solo perché sonopagate per farlo? Forse <strong>non</strong> è propriocosì: le persone intraprendono molteazioni semplicemente perché provanopiacere nel farlo. E inoltre e<strong>si</strong>stono circostanzein cui una <strong>si</strong>gnificativa ricompensadi tipo monetario può estrometterequelle che chiamerò ‘motivazioni intrinsecheall’azione’.Richard HeinbergSenza petrolioFazipp. 177 €. 18,00e per studenti univer<strong>si</strong>tari)– spetta una detrazione annuadi euro 300, se <strong>il</strong> lororeddito comples<strong>si</strong>vo <strong>non</strong>supera euro 15.493,71 e dieuro 150, se <strong>il</strong> loro redditocomples<strong>si</strong>vo è compreso tra15.493,71 e 30.987,41 euro.In caso di redditi superiori,<strong>non</strong> c’è <strong>il</strong> diritto ad alcunadetrazione. Peraltro ai conduttoricon contratto, sempreper abitazione principale,ma a ca<strong>non</strong>e agevolatoai sen<strong>si</strong> dell’art. 2, comma3, della stessa legge, spettauna maggiore detrazionecomples<strong>si</strong>vamente pari adeuro 495,80, se <strong>il</strong> reddito<strong>non</strong> supera 15.493,71 e adeuro 247,90, se <strong>il</strong> redditosupera euro 15.493,71 ma<strong>non</strong> euro 30.987,41, limiteoltre <strong>il</strong> quale <strong>non</strong> è previsto<strong>il</strong> diritto alla detrazione.SÌ ALL’INDEN-NITÀ DI AVVIA-MENTO PERL’AUTOSCUOLASi domanda se <strong>si</strong>a dovutal’indennità di avviamentocommerciale al conduttoreche nel locale concessogliin locazione svolga attivitàdi autoscuola.La risposta è affermativa.Secondo la Cassazione,E conomiainfatti, “l’attività didatticaimpartita nell’autoscuola <strong>si</strong>accompagna, con carattere diinscindib<strong>il</strong>ità, alla somministrazionedi taluni servizi edall’espletamento di varie incombenze(quali la richiestadel co<strong>si</strong>ddetto foglio rosa per<strong>il</strong> discente, l’organizzazionedelle vi<strong>si</strong>te mediche, <strong>il</strong> noleggiodi veicoli specificamenteattrezzati, l’organizzazioneper l’espletamentodegli esami, i contatti con ipubblici uffici per <strong>il</strong> r<strong>il</strong>asciodell’autorizzazione finale)che di per sé integrano un’attivitàaziendale”. Di conseguenzal’autoscuola “costituisceun’azienda commercialeagli effetti della applicab<strong>il</strong>itàdell’art. 34 della L. 27 luglio1978, n. 392 per l’attribuzionedell’indennità per la perditadell’avviamento, nel casodi cessazione del rapporto d<strong>il</strong>ocazione relativo all’immob<strong>il</strong>eove essa avvenga” (sent.n. 3974 del 27.4.’94).Ut<strong>il</strong>itàSPESE PER LASOSTITUZIONEDELLA CALDAIASi domanda se <strong>si</strong>a legittimauna delibera assembleareche ponga a carico anchedei condòmini che <strong>si</strong> <strong>si</strong>anodistaccati dall’impianto diriscaldamento le spese occorrentiper la sostituzionedella caldaia centralizzata.La risposta è affermativadal momento che l’impiantocentralizzato costituisceun accessorio di proprietàcomune, al quale tali condòminipotranno comunqueriallacciare la propria unitàimmob<strong>il</strong>iare (in tal sensoCass. sent. n. 7708 del29.3.’07).A cura di S. ZanellaMonster.itGuida al lavoroMondadoripp. 400 €. 9,90Come faccio a scrivere un curriculum anticestinatura?Quali domande mi faranno alcolloquio? Dove vado a cercare le offertepiù adatte a me? Quali contratti mi possonooffrire? Che cosa vogliono davvero leaziende? E che cosa faccio se...? Trovarelavoro è più fac<strong>il</strong>e di quello che <strong>si</strong> pensa sesolo <strong>si</strong> sa come farlo. Dal <strong>si</strong>to leader per laricerca di personale una guida pratica pertrovare finalmente <strong>il</strong> lavoro della vita.A cura di Solvei CoglianiL’impiegato pubblicoCaroccipp. 143 €. 14,50A cura di Gianfranco D’EttorisA cura della CONFEDILIZIA di Crotone - Via Lucifero 40 - Tel. 0962/905192Sito Internet: www.godel.it/confed<strong>il</strong>iziakrMarina MuraChe cos’è la p<strong>si</strong>cologia delturismoCaroccipp. 126 €. 10,00Quale <strong>si</strong>gnificato ha assunto oggi <strong>il</strong> turismo?Quali sono le motivazioni che spingonoa viaggiare? Quali i comportamentitipici del turista? Che cosa <strong>si</strong> intende con“ecoturismo”? Nel rispondere a questi interrogativi,<strong>il</strong> testo sottolinea l’impattoche <strong>il</strong> turismo ha sull’economia, la culturae l’ambiente e affronta, secondo una prospettivadi p<strong>si</strong>cologia ambientale, i diver<strong>si</strong>aspetti p<strong>si</strong>co-sociali dell’essere turista.Alberto Pastore, Maria VernuccioImpresa e comunicazioneApogeopp. XVIII-625 €. 39,00Turismo, unprogetto p<strong>il</strong>otaUn <strong>si</strong>stema integrato diservizi turistici che comprendeotto progetti distrutture alberghiere nelle provincedi Catania, Mes<strong>si</strong>na, Palermo,Caltanissetta e Trapaniper un investimento comples<strong>si</strong>vosuperiore ai 48 m<strong>il</strong>ioni di euro acarico degli imprenditori consorziati,di cui 24 a carico dellaFinanza Pubblica ( circa 16 m<strong>il</strong>ioniStato e circa 7 m<strong>il</strong>ioni RegioneSic<strong>il</strong>iana). È quanto prevede<strong>il</strong> Contratto di programma tra<strong>il</strong> ministero dello Sv<strong>il</strong>uppo economicoe <strong>il</strong> Consorzio TuristicoSic<strong>il</strong>iano ‘Scarl’, formalizzatopresso la sede del dicastero divia Veneto, alla presenza del ministroClaudio Scajola. “Si trattadi un progetto p<strong>il</strong>ota per un settorevitale del nostro Paese ed èimportante che parta dalla Sici-15L’olio agli indigentiIl Con<strong>si</strong>glio UE sta discutendoun progetto di regolamentoche prevede lapos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di inserire anchel’olio d’oliva nel programmadi distribuzione di derrate afavore degli indigenti. Ti garantiscola mas<strong>si</strong>ma attenzioneal problema. Con queste parole<strong>il</strong> Ministro delle politicheagricole alimentari e forestaliLuca Zaia ha risposto agli assessoriregionali all’agricolturadi Puglia, Enzo Russo, eCalabria, Mario Pir<strong>il</strong>lo, cheavevano chiesto <strong>il</strong> suo interventoper risolvere la cri<strong>si</strong>dell’olio d’oliva, aggravatalia – ha sottolineato <strong>il</strong> ministroScajola. Con questo contrattogli imprenditori <strong>si</strong>c<strong>il</strong>iani fannola loro parte, mettendoci delloro e dimostrano – ha aggiunto<strong>il</strong> ministro- che la partnershippubblico -privato funziona”. Ilpiano progettuale, che coinvolgeotto società del settore, prevedela riattivazione di un anticoe storico albergo a cinque stellenel centro di Taormina, la realizzazionedi cinque nuovi comples<strong>si</strong>turistici nelle province diMes<strong>si</strong>na, Catania, Caltanissetta,Trapani e Palermo, l’ampliamentodi due impianti e<strong>si</strong>stenti(provincia di Mes<strong>si</strong>na e Trapani).L’incremento occupazionalea regime sarà di 246 posti di lavoroannui.Gianfranco Nittidalle calamità atmosfericheche negli ultimi me<strong>si</strong> hannointeressato le due regioni.“Con <strong>il</strong> regolamento CE n.983/2008 votato dalla Commis<strong>si</strong>onelo scorso 3 ottobre– ha spiegato Zaia - è stato approvato<strong>il</strong> piano di ripartizionedelle risorse per l’eserciziofinanziario 2009, con <strong>il</strong> qualel’Italia dispone di risorse paria 129.220.273 euro, finalizzateall’acquisto sul mercato comunitariodi determinati prodottialimentari da distribuireagli indigenti, come i cereali,<strong>il</strong> riso e <strong>il</strong> latte scremato inpolvere”.Serena ZoliIl lavoro smob<strong>il</strong>ita l’uomoLongane<strong>si</strong>pp. 216 €. 14,60C’era una volta <strong>il</strong> lavoro... E ora? Negliultimi due decenni, o poco più, <strong>il</strong> lavoroha subito uno stravolgimento che lasciasmarriti. Era <strong>il</strong> p<strong>il</strong>astro centrale del nostromondo. Oltre alla <strong>si</strong>curezza economica,sostanziava le nostre identità e i nostrisogni, individuali e collettivi, e dava unforte senso di appartenenza a un’azienda,a un progetto, a una società. Poi <strong>il</strong> lavoro<strong>si</strong> è “corrotto”:Stefano ChiarloneL’economia dell’IndiaCaroccipp. 164 €. 13,50L’oro nero è la fonte energetica primariadella civ<strong>il</strong>tà industrializzata e <strong>il</strong> suoprogres<strong>si</strong>vo esaurimento rappresenta unproblema che investe ogni aspetto dellost<strong>il</strong>e di vita occidentale. Senza un accordointernazionale per monitorare <strong>il</strong> caloprogres<strong>si</strong>vo del consumo di questa risorsafondamentale, <strong>il</strong> mondo dovrà fronteggiarecon ogni probab<strong>il</strong>ità un periododi profonda cri<strong>si</strong> economica e lo scoppiodi una serie di conflitti per <strong>il</strong> controllodell’energia.II volume affronta <strong>il</strong> tema del lavoro alledipendenze delle amministrazioni pubbliche,dal punto di vista della giurisprudenzae degli istituti processuali. L’attenzione <strong>si</strong>concentra sul “diritto del pubblico impiego”in senso proprio, ovvero sul tentativodi individuare ciò che permane come dirittopubblico nella disciplina dell’impiego alservizio della pubblica amministrazione.Il management della comunicazione rappresentaun elemento fondamentale nelgoverno delle imprese, alla continua ricercadi consenso e di legittimazione nelloro contesto di riferimento. Questo libroaffronta <strong>il</strong> tema del governo della comunicazioned’impresa sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o teorico,degli strumenti manageriali e delle tecnicheoperative, anche attraverso <strong>il</strong> <strong>si</strong>stematicoricorso a ca<strong>si</strong> studio presentati dai direttiprotagonisti.La storia economica indiana modernainizia nel 1947 con l’indipendenza dalRegno Unito. Fino agli anni ottanta, l’Indiaha favorito <strong>il</strong> controllo pubblico delleimprese e sottomesso quelle private a divietie obblighi di licenza. In seguito havirato verso la liberalizzazione e l’aperturainternazionale, che accelerano daglianni novanta. Oggi, l’India ha un’economiaprevalentemente basata sui servizi,anche avanzati.


Nicoletta HristodorescuEva, Venere e MinervaIl potere della donnaEva, Venere e Minerva rappresentano le tre principali tipologie p<strong>si</strong>cosessuali femmin<strong>il</strong>i che determinano in maniera differente<strong>il</strong> potere della donna. Queste tre tipologie <strong>si</strong> sono differenziate nel corso dell’evoluzione umana per l’effetto combinato di fattorigenetici, costituzionali e sociali. Eva personifica <strong>il</strong> tipo materno, che compie investimenti affettivi sulle funzioni maternee la famiglia, mentre le tipologie femmin<strong>il</strong>i di Venere e di Minerva investono sulle proprie capacità fi<strong>si</strong>che ed intellettive.I riferimenti alla tradizione biblica e mitologica, pur essendo semplicemente metaforici, hanno comunque una duplice pertinenzap<strong>si</strong>cologica. Ognuna di queste tre figure muliebri è rappresentativa di un determinato percorso p<strong>si</strong>cosociologico dellafemmin<strong>il</strong>ità, riferib<strong>il</strong>e alla specificità del romanzo fam<strong>il</strong>iare individuale, all’incidenza formativa dei vari stadi di maturazioneattraversati e al continuum delle pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>i scelte autorealizzative. I gros<strong>si</strong> mutamenti che <strong>si</strong> sono verificati nelle funzioni socialidella donna alla fine del Novecento e nel primo decennio del Duem<strong>il</strong>a hanno investito in pieno <strong>non</strong> solo la famiglia, ma anchele strutture economiche e culturali delle società occidentali, con conseguenze particolarmente gravose per le giovani generazioni.Il lavoro della Hristodorescu è un’avanzata ricerca nel campo della P<strong>si</strong>cosociologia cognitiva. In maniera rigorosa,l’autrice, partendo dai contributi della p<strong>si</strong>coanali<strong>si</strong> freudiana (criticata dalle teorie femministe postsessantottine), offre unvalido strumento per una r<strong>il</strong>ettura interculturale dell’ampio dibattito relativo al rapporto consapevole ed inconsapevole delladonna con <strong>il</strong> proprio corpo. Solleva pertanto un que<strong>si</strong>to di fondo che riguarda la pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di reperire strumenti di verifica edi convalida più rigoro<strong>si</strong>, nell’ambito delle Scienze umane. (dalla Premessa)I-88900 Crotone, via Lucifero 40tel. 0962/90.51.92 fax 0962/1920413ISBN 978-88-89341-12-4pp. 311, € 19,00

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