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Capitolo 3 - Veneto Agricoltura

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iodo iniziale di crescita delle giovani piantine messe a<br />

dimora;<br />

– in materiale biodegradabile (amido di mais, PLA, juta):<br />

tali materiali sono ancora in fase di sperimentazione e<br />

attualmente sono caratterizzati da un costo più alto e<br />

da una durata e un’efficacia inferiori rispetto al film plastico;<br />

tuttavia la possibilità di non dover procedere alla<br />

rimozione e allo smaltimento alla fine del loro ciclo di<br />

vita, in quanto prodotti biodegradabili, fanno intravedere<br />

vantaggi assai interessanti in seguito al loro impiego.<br />

Figura 3.13 – Stesura della pacciamatura plastica.<br />

La copertura del terreno con la pacciamatura consente<br />

una serie di vantaggi, tra cui il miglioramento delle condizioni<br />

in cui si vengono a trovare le giovani piantine (umidità,<br />

temperatura) dopo il trapianto e soprattutto il controllo della<br />

competizione esercitata da parte delle erbe infestanti.<br />

Questi effetti positivi sono di vitale importanza poiché consentono<br />

alle piantine di svilupparsi subito in modo pronto<br />

e rigoglioso, affrancandosi in particolare dalla concorrenza<br />

esercitata dalle malerbe.<br />

Tale operazione richiede un tempo e un costo per la sua realizzazione<br />

ma i benefici sono talmente superiori agli svantaggi<br />

che la sua effettuazione è assolutamente consigliata.<br />

La posa della pacciamatura è particolarmente indicata<br />

nel caso in cui il materiale vivaistico messo a dimora sia<br />

costituito da piantine con pane di terra. Qualora invece si<br />

proceda alla messa a dimora di astoni o talee, l’impianto si<br />

effettua con apposite macchine trapiantatrici direttamente<br />

su terreno nudo. In questi casi non si procede alla stesura<br />

sul terreno del film pacciamante.<br />

3.3.5 La messa a dimora della piantagione<br />

Il materiale vegetale di propagazione utilizzabile può essere<br />

di diversi tipi:<br />

– astoni e talee: in genere sono impiegati nel caso dell’impianto<br />

di cloni di ibridi di salici o di pioppi selezionati e<br />

altamente produttivi;<br />

– semenzali a radice nuda: sono impiegati ad esempio<br />

nel caso della robinia;<br />

– piantine allevate in pane di terra o ceppaiette: sono impiegate<br />

nel caso della maggior parte delle specie arboree<br />

deputate alla produzione di biomassa da energia.<br />

L’epoca ottimale per l’impianto si colloca tra la fine dell’inverno<br />

e l’inizio della primavera (indicativamente tra marzo<br />

e aprile), in ogni caso sempre prima della ripresa vegetativa<br />

delle piante.<br />

L’impianto può essere effettuato:<br />

– per via meccanica con l’ausilio di apposite trapiantatrici<br />

portate da trattori agricoli;<br />

– per via manuale (Fig. 3.14).<br />

Figura 3.14 – Messa a dimora manuale.<br />

3.3.6 La realizzazione delle cure colturali<br />

Nell’ordinaria gestione delle piantagioni di SRF le operazioni<br />

che rientrano tra le cure colturali sono:<br />

– il risarcimento delle fallanze;<br />

– il controllo della concorrenza esercitata dalle infestanti<br />

mediante sfalcio dell’erba lungo gli interfilari, da effettuarsi<br />

nei primi anni del turno dell’impianto, sempre<br />

prestando attenzione a non danneggiare il telo pacciamante;<br />

– la fertilizzazione (solo qualora necessaria);<br />

– il diserbo (solo qualora necessario);<br />

– la difesa fitosanitaria (solo qualora necessaria);<br />

– la potatura laterale dei filari (non dalla parte rivolta verso<br />

le scoline ma dalla parte interna lungo gli interfilari):<br />

tale operazione si effettua qualora le AFI siano impiegate<br />

anche per lo spargimento lungo gli interfilari dei liquami<br />

o del digestato proveniente dagli allevamenti zootecnici<br />

o dagli impianti di biogas, allo scopo di permettere il<br />

passaggio dei mezzi dedicati allo spandimento;<br />

– la rimozione e il successivo smaltimento del film pacciamante,<br />

qualora si sia impiegato un materiale plastico.<br />

Si sottolinea come in ogni caso l’impiego di concimi chimici,<br />

prodotti fitosanitari, diserbanti, debba essere quanto più<br />

possibile ridotto al minimo; l’adozione di tecniche agronomiche<br />

sostenibili consente di ridurre il più possibile l’impatto<br />

ambientale della coltivazione di queste piantagioni, soprattutto<br />

se la consociazione delle specie messe a dimora<br />

è stata scelta in maniera ponderata.<br />

31<br />

3. LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DELLE AFI

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