Polimialgia reumatica ed arterite a cellule giganti - Fondazione ...
Polimialgia reumatica ed arterite a cellule giganti - Fondazione ...
Polimialgia reumatica ed arterite a cellule giganti - Fondazione ...
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<strong>Polimialgia</strong> <strong>reumatica</strong> <strong>ed</strong> <strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
Brian UNWIN, Cynthia M. WILLIAMS, William GILLILAND<br />
La polimialgia <strong>reumatica</strong> e l’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> sono patologie vasculitiche frequenti, strettamente correlate tra<br />
loro, che interessano quasi esclusivamente pazienti di età superiore a 50 anni. Si ritiene che le due condizioni, che spesso<br />
coesistono tra loro, rappresentino delle manifestazioni della stessa patologia. I pazienti con polimialgia <strong>reumatica</strong> presentano<br />
tipicamente un’insorgenza acuta di rigidità e dolore a livello dei muscoli della spalla e del cingolo pelvico, che<br />
possono essere accompagnati da febbre, malessere e calo ponderale. Se non viene trattata la polimialgia <strong>reumatica</strong> può<br />
determinare una significativa disabilità. L’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> si può invece manifestare con perdita di capacità visiva<br />
o diplopia, alterazioni dell’arteria temporale come dolore alla palpazione e riduzione della pulsatilità, claudicatio<br />
della mandibola, cefalea di nuova insorgenza. La velocità di eritros<strong>ed</strong>imentazione e la biopsia dell’arteria temporale<br />
sono utili per porre la diagnosi. La tempestività nella diagnosi di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> rappresenta una necessità urgente,<br />
dal momento che se non viene trattata la condizione può causare cecità irreversibile. I pazienti affetti da polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> o da <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> possono presentare anche sintomi non-specifici. I corticosteroidi<br />
rappresentano il pilastro del trattamento per entrambe le patologie; l’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> necessita tuttavia di<br />
dosaggi più elevati. La durata della terapia con corticosteroidi, prima di ottenere una remissione clinica completa, può<br />
essere pari o superiore a 5 anni. Un aspetto di importanza chiave per il trattamento cronico riguarda il monitoraggio<br />
degli effetti collaterali associati ai corticosteroidi, come osteoporosi e diabete, nonché delle recidive e delle riacutizzazioni.<br />
Quando vengono trattate, le due patologie sono associate ad una buona prognosi. (Am Fam Physician 2006;<br />
74: 1547-54, 1557-8. Copyright® 2006 American Academy of Family Physicians).<br />
La polimialgia <strong>reumatica</strong> e l’<strong>arterite</strong> a<br />
<strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>, nota anche come <strong>arterite</strong><br />
temporale, sono patologie infiammatorie<br />
frequenti, correlate tra loro, che interessano<br />
in maniera pr<strong>ed</strong>ominante pazienti<br />
di età superiore a 50 anni. L’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong> interessa più frequentemente l’arteria<br />
temporale, ma può riguardare anche arterie<br />
di altri distretti dell’organismo. L’<strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> rappresenta la forma di<br />
vasculite primaria più comune tra gli anziani;<br />
se non viene trattata in maniera tempestiva<br />
la patologia può condurre alla cecità. 1 Circa<br />
il 50% dei pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
è affetto anche da polimialgia <strong>reumatica</strong>,<br />
mentre circa il 10% dei pazienti con polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> è affetto anche da <strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>. 2 La polimialgia <strong>reumatica</strong><br />
si presenta con grave rigidità e dolore a<br />
livello della muscolatura dei cingoli (es. collo,<br />
spalle, glutei, cosce); gli avambracci, le mani,<br />
i polpacci <strong>ed</strong> i pi<strong>ed</strong>i sono invece solitamente<br />
risparmiati. 3 In assenza di trattamento la polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> può causare una significativa<br />
disabilità.<br />
Epidemiologia<br />
Il fattore di rischio più importante, per entrambe<br />
le condizioni, è costituito dall’età<br />
5 - aprile 2007 - Minuti<br />
avanzata; si prev<strong>ed</strong>e che con l’aumento<br />
dell’età m<strong>ed</strong>ia della popolazione il numero<br />
di persone a rischio, nei paesi sviluppati, raddoppierà.<br />
4 Tra i soggetti di età superiore a<br />
50 anni la polimialgia <strong>reumatica</strong> ha una prevalenza<br />
di 1 su 133; le donne presentano un<br />
rischio due volte più elevato rispetto ai maschi.<br />
5 L’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> è invece una<br />
patologia meno frequente, con un’incidenza<br />
annuale, tra i soggetti di età superiore a 50<br />
anni, pari all’incirca a 18 su 100.000. Entrambe<br />
le patologie presentano un picco di<br />
incidenza tra i 70 e gli 80 anni, e sono più<br />
frequenti tra le popolazioni nordiche. 6<br />
Eziopatogenesi<br />
Anche se l’eziopatogenesi dell’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong> e della polimialgia <strong>reumatica</strong> è<br />
incerta, in entrambe le condizioni sono riscontrabili<br />
risposte immunitarie simili, riguardanti<br />
<strong>cellule</strong> T, <strong>cellule</strong> di presentazione<br />
antigenica, citochine infiammatorie derivate<br />
dai macrofagi, molecole antigeniche dei<br />
leucociti umani e macrofagi. 7 In considerazione<br />
delle notevoli sovrapposizioni cliniche<br />
e fisiopatologiche, le due condizioni vengono<br />
considerate manifestazioni diverse della<br />
stessa patologia.<br />
Nell’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> una sindrome
Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della Forza delle<br />
Evidenze)*: Indicazioni per la pratica clinica<br />
Indicazione Livello di evidenza Referenze bibliografiche<br />
Se la velocità di eritros<strong>ed</strong>imentazione è normale, la diagnosi di <strong>arterite</strong> a<br />
<strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> è improbabile<br />
C 11<br />
Pazienti di età superiore a 50 anni con claudicatio della mandibola, diplopia,<br />
aspetto “a corona di rosario”, prominenza e dolore alla palpazione dell’arteria<br />
temporale, devono sottoporsi a biopsia dell’arteria per porre la diagnosi di<br />
<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
C 11,14<br />
Il pr<strong>ed</strong>nisone deve essere utilizzato come terapia di prima scelta nel trattamento<br />
della polimialgia <strong>reumatica</strong> e dell’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
B 11, 14<br />
Il trattamento dell’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> non deve essere ritardato in attesa<br />
dei risultati dell’esame bioptico<br />
C 14<br />
L’ecografi a e la tomografi a ad emissione di positroni non possono essere utilizzate<br />
come sostituti della biopsia dell’arteria temporale<br />
B 18-20<br />
A = Evidenza coerente, di buona qualità <strong>ed</strong> orientata sul paziente # ; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di<br />
qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia § , pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi<br />
clinici. Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si v<strong>ed</strong>a al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml.<br />
infiammatoria sistemica accompagna le manifestazioni<br />
vascolari. La biopsia dei vasi arteriosi<br />
interessati rivela spesso modificazioni<br />
infiammatorie della tonaca m<strong>ed</strong>ia e dell’avventizia,<br />
che possono causare restringimento<br />
e occlusione dei vasi, con conseguente ischemia<br />
dei tessuti irrorati. L’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong> interessa più frequentemente i rami<br />
delle arterie carotidi interna <strong>ed</strong> esterna. L’interessamento<br />
di questi vasi determina lo sviluppo<br />
di reperti clinici come cefalea, claudicatio<br />
della mandibola, dolore alla palpazione<br />
del cuoio capelluto e cecità. 7 L’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong> può tuttavia interessare qualsiasi<br />
vaso dell’organismo. 4,8,9<br />
Nella polimialgia <strong>reumatica</strong> l’aspetto clinico<br />
pr<strong>ed</strong>ominante è costituito dalla risposta<br />
infiammatoria sistemica, mentre l’infiammazione<br />
dei vasi sanguigni non risulta<br />
clinicamente evidente.<br />
Diagnosi<br />
La distinzione tra <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
e polimialgia <strong>reumatica</strong> è importante, dal<br />
momento che l’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> può<br />
causare cecità e necessita di dosaggi più elevati<br />
dei farmaci.<br />
<strong>Polimialgia</strong> <strong>reumatica</strong><br />
L’insorgenza della polimialgia <strong>reumatica</strong> è<br />
solitamente acuta. Prima che il paziente si<br />
rivolga al m<strong>ed</strong>ico i sintomi sono in genere<br />
presenti da più di un mese. La Tabella 1 4,6<br />
riassume i reperti associati alla diagnosi di<br />
polimialgia <strong>reumatica</strong>. Nei pazienti anziani<br />
la patologia può avere conseguenze funzio-<br />
nali devastanti. Il sintomo più frequente è<br />
costituito dal dolore a livello delle spalle; 6 il<br />
dolore e la rigidità a livello delle spalle e delle<br />
braccia possono rendere difficoltosa l’igiene<br />
e la cura di sé da parte del paziente.<br />
L’esame obiettivo riscontra spesso reperti<br />
meno evidenti rispetto a quanto previsto in<br />
base ai dati anamnestici; i reperti possono<br />
comprendere una limitazione nell’ampiezza<br />
dei movimenti a livello del collo, delle spalle<br />
e delle anche, attribuibile alla comparsa di<br />
dolore a livello muscolare; infiammazione<br />
delle borse tendinee a livello della spalla e<br />
dell’anca; dolore alla palpazione delle parti<br />
prossimali degli arti; lieve innalzamento<br />
della temperatura corporea; calo ponderale;<br />
sinovite. Le manifestazioni a carico delle<br />
estremità degli arti sono più evidenti nella<br />
polimialgia <strong>reumatica</strong> rispetto a quanto descritto<br />
in pazienti affetti da <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
Tabella 1. Reperti associati alla<br />
polimialgia <strong>reumatica</strong>.<br />
Età superiore o pari a 50 anni<br />
Velocità di eritros<strong>ed</strong>imentazione superiore a 50<br />
mm/ora<br />
Lieve anemia normocromica normocitica<br />
Dolore, dolenzia e rigidità al mattino, a livello<br />
delle spalle e delle parte prossimali del braccio,<br />
anche, cosce, oppure a livello del collo e del<br />
torace<br />
Sintomi di infi ammazione sistemica (es. anoressia,<br />
depressione, febbre, malessere, sudorazioni<br />
notturne, calo ponderale)<br />
Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 4 e 6<br />
Minuti - aprile 2007 - 6
Tabella 2. Reperti associati all’<strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
Età superiore o pari a 50 anni<br />
Velocità di eritros<strong>ed</strong>imentazione superiore a 50<br />
mm/ora<br />
Anemia<br />
Cefalea: localizzazione temporale in presenza<br />
di un interessamento dell’arteria temporale<br />
od occipitale in presenza di un interessamento<br />
dell’arteria occipitale<br />
Claudicatio della masticazione, con presentazioni<br />
variabili: solitamente si manifesta quando il<br />
paziente mastica cibi solidi; iperestesie in regione<br />
mandibolare; iperestesie a livello dei denti;<br />
dolore e sensazione di pressione a livello dei seni<br />
Alterazioni a livello dell’arteria temporale<br />
Sintomi sistemici: febbre, calo ponderale, depressione,<br />
malessere<br />
<strong>Polimialgia</strong> <strong>reumatica</strong><br />
Sintomi visivi: parziale oscuramento della<br />
visione, cecità da occlusione dell’arteria ciliare<br />
posteriore, amaurosis fugax, diplopia, defi cit del<br />
campo visivo<br />
Artralgie<br />
Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 4, 6,<br />
11 e 12<br />
<strong>giganti</strong>. I reperti possono comprendere artrite<br />
asimmetrica dei polsi e delle ginocchia,<br />
sindrome del tunnel carpale, tumefazioni a<br />
carico di mani e pi<strong>ed</strong>i. 10<br />
Arterite a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
L’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> si manifesta spesso<br />
come una cefalea di nuova insorgenza, oppure<br />
come una cefalea con caratteristiche diverse<br />
dalle prec<strong>ed</strong>enti. Quando il paziente<br />
si rivolge al m<strong>ed</strong>ico la cefalea è solitamente<br />
presente da 2-3 mesi. Altri frequenti segni<br />
e sintomi dell’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> sono<br />
elencati nella Tabella 2. 4,6,11,12 Circa il 40%<br />
dei pazienti presenta sintomi atipici, che<br />
possono comprendere tosse secca, sensazione<br />
di soffocamento, febbre di origine imprecisata,<br />
claudicatio degli arti superiori o inferiori.<br />
Le manifestazioni neurologiche possono<br />
comprendere mononeuropatie, polineuropatie<br />
periferiche e, raramente, attacchi<br />
ischemici transitori o ictus. 1,6<br />
Come per i pazienti con polimialgia <strong>reumatica</strong>,<br />
anche nei pazienti affetti da <strong>arterite</strong> a<br />
<strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> l’esame obiettivo può non riscontrare<br />
alterazioni particolarmente evidenti.<br />
Pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
ad insorgenza graduale possono presentare<br />
7 - aprile 2007 - Minuti<br />
febbre lieve <strong>ed</strong> alterazioni a livello dell’arteria<br />
temporale (es. ispessimento, assenza di<br />
pulsazioni, dolore alla palpazione, eritema,<br />
noduli). L’esame oculistico è importante, <strong>ed</strong><br />
ha lo scopo di escludere altre possibili cause<br />
di diminuzione dell’acuità visiva. La valutazione<br />
oculistica dovrebbe comprendere<br />
l’esame dell’acuità visiva, la valutazione delle<br />
pupille alla ricerca di un difetto pupillare<br />
afferente, l’esame della mobilità oculare,<br />
nonché una valutazione oftalmoscopica della<br />
retina e del disco ottico. 13 L’esame delle articolazioni<br />
può evidenziare una riduzione di<br />
ampiezza dei movimenti a livello della spalla<br />
e delle anche, attribuibile al dolore, oppure<br />
una sinovite più distale, solitamente a livello<br />
dei polsi. 11<br />
Nei casi in cui le evidenze cliniche e di laboratorio<br />
suggeriscono la presenza di un’<strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> il paziente andrebbe<br />
sottoposto ad una biopsia dell’arteria temporale.<br />
14 Una meta-analisi ha identificato un<br />
numero limitato di caratteristiche con valore<br />
pr<strong>ed</strong>ittivo per un risultato positivo all’esame<br />
bioptico dell’arteria temporale. 11 I<br />
reperti che aumentano le probabilità di un<br />
risultato bioptico positivo sono elencati in<br />
Tabella 3. 11 Il riscontro di una velocità di eritros<strong>ed</strong>imentazione<br />
(VES) normale solitamente<br />
esclude la diagnosi di polimialgia <strong>reumatica</strong><br />
e di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>.<br />
Diagnosi differenziale<br />
La diagnosi differenziale di polimialgia <strong>reumatica</strong><br />
e di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> comprende<br />
una serie di malattie e di condizioni<br />
patologiche che possono presentarsi con dolore,<br />
facile faticabilità, calo ponderale e febbre.<br />
Le condizioni più frequenti che andrebbero<br />
prese in considerazione sono elencate<br />
in Tabella 4. 15 Secondo una review, circa il<br />
16% dei pazienti con febbre di origine imprecisata<br />
riceve infine una diagnosi di <strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>. 16 Nella valutazione<br />
diagnostico-differenziale vanno comprese<br />
anche patologie infettive come infezioni virali,<br />
endocardite, epatite (A, B e C), l’infezione<br />
da virus dell’immunodeficienza umana,<br />
la sindrome da immunodeficienza acquisita. 3<br />
Altre malattie o condizioni patologiche che<br />
possono simulare, o che possono presentare<br />
reperti simili all’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
<strong>ed</strong> alla polimialgia <strong>reumatica</strong> comprendono<br />
carcinomi, lupus eritematoso sistemico<br />
e artrite reumatoide sieronegativa.
Tabella 3. Reperti più strettamente correlati all’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
Reperto Rapporto di probabilità<br />
positivo * Rapporto di probabilità<br />
(IC al 95%) negativo § Sensibilità<br />
(IC al 95%)<br />
# (IC al 95%)<br />
Arteria temporale “a corona di rosario” 4,6 (1,1-18,4) 0,93 (0,88-0,99) 0,15 (0,07-0,28)<br />
Arteria temporale prominente o ingrandita 4,3 (2,1-8,9) 0,67 (0,50-0,89) 0,47 (0,40-0,54)<br />
Claudicatio della mandibola 4,2 (2,8-6,2) 0,72 (0,65-0,81) 0,34 (0,29-0,41)<br />
Diplopia 3,4 (1,3-8,6) 0,95 (0,91-0,99) 0,09 (0,07-0,13)<br />
Assenza del polso a livello dell’arteria temporale 2,7 (0,55-13,4) 0,71 (0,38-1,3) 0,45 (0,26-0,66)<br />
Arteria temporale dolente alla palpazione 2,6 (1,9-3,7) 0,82 (0,74-0,92) 0,41 (0,30-0,52)<br />
Qualsiasi alterazione dell’arteria temporale 2,0 (1,4-3,0) 0,53 (0,38-0,75) 0,65 (0,54-0,74)<br />
Velocità di eritros<strong>ed</strong>imentazione >50 mm/ora 1,2 (1,0-1,4) 0,35 (0,18-0,67) 0,83 (0,75-0,90)<br />
Alterazioni della velocità di eritros<strong>ed</strong>imentazione 1,1 (1,0-1,2) 0,2 (0,08-0,51) 0,96 (0,93-0,97)<br />
Razza bianca 1,1 (0,99-1,2) 0,86 (0,62-0,97)<br />
Genere maschile<br />
IC = intervallo di confidenza<br />
0,83 (0,72-0,96) 0,32 (0,29-0,35)<br />
* Aumento della probabilità di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> quando il reperto è presente<br />
§ Diminuzione della probabilità di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> quando il reperto è assente<br />
# Proporzione dei pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>, confermata all’esame bioptico, in cui il reperto è presente.<br />
Modificata su autorizzazione da Smetana GW, Shmerling RH. Does this patient have temporal arteritis? JAMA 2002; 287: 97-8<br />
L’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> e la polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> sono rare in pazienti di età inferiore<br />
a 50 anni; l’ipotesi diagnostica, suggerita<br />
dai sintomi tipici, andrebbe pertanto<br />
presa in considerazione solo nei pazienti di<br />
età superiore a 50 anni.<br />
Valutazione di laboratorio<br />
L’esame di laboratorio più utile per porre<br />
diagnosi di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> e di polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> è la determinazione della<br />
VES. I pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
presentano in genere una VES superiore a<br />
40-50 mm/ora, e sono frequenti valori superiori<br />
a 100 mm/ora. È raro che pazienti<br />
con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> o con polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> presentino valori di VES normali,<br />
se non in presenza di un trattamento<br />
prec<strong>ed</strong>ente con corticosteroidi; l’esame possi<strong>ed</strong>e<br />
pertanto un forte valore pr<strong>ed</strong>ittivo negativo<br />
nei confronti di un risultato positivo<br />
alla biopsia dell’arteria temporale. Il limite<br />
superiore di normalità per la VES può essere<br />
stimato utilizzando le seguenti formule:<br />
per gli uomini: età / 2<br />
per le donne: (età + 10) / 2<br />
Secondo una meta-analisi, il valore m<strong>ed</strong>io<br />
di VES in pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
è pari a 88 mm/ora. 11<br />
La maggior parte dei pazienti con polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> o con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
presenta livelli elevati di proteina C-reattiva.<br />
11 I pazienti possono presentare anche<br />
anemia normocromica normocitica, trom-<br />
9 - aprile 2007 - Minuti<br />
bocitopenia reattiva, ematuria microscopica,<br />
lievi innalzamenti dei livelli degli enzimi<br />
epatici.<br />
La biopsia dell’arteria temporale riveste un<br />
ruolo di importanza fondamentale nella diagnosi<br />
e nel successivo trattamento dell’<strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>. Dal momento che il<br />
trattamento prev<strong>ed</strong>e cicli prolungati di terapia<br />
con corticosteroidi, è importante che<br />
la diagnosi venga confermata m<strong>ed</strong>iante biopsia<br />
anche in presenza di una probabilità clinica<br />
elevata. La “resa” diagnostica della biopsia<br />
migliora in presenza di campioni bioptici<br />
di lunghe dimensioni (cioè superiori a<br />
2 cm) dell’arteria temporale, con l’ottenimento<br />
di sezioni seriate, nonché in base all’esperienza<br />
dell’anatomo-patologo. Le se-<br />
Tabella 4. Diagnosi differenziale<br />
di polimialgia <strong>reumatica</strong> <strong>ed</strong> <strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
Fibromialgia<br />
Mielosa multiplo<br />
Mialgie da terapie con statine<br />
Osteoartrosi<br />
Polimiosite<br />
Artrite reumatoide<br />
Modificata su autorizzazione da Woolley DC,<br />
Polymyalgia <strong>reumatica</strong>. In: Ham RJ, Slogane PD,<br />
Warshaw GA, <strong>ed</strong>s. Primary Care Geriatrics: A<br />
Case-Bas<strong>ed</strong> Approach. 4th <strong>ed</strong>. St. Louis, Mo.: Mosby,<br />
2002: 646
zioni congelate presentano tassi più elevati<br />
di risultati falso-negativi. Biopsie bilaterali<br />
“empiriche” dell’arteria temporale non offrono<br />
significativi vantaggi diagnostici. L’esecuzione<br />
di una biopsia controlaterale va presa<br />
in considerazione in presenza di un sospetto<br />
clinico elevato e di un primo risultato negativo<br />
all’esame bioptico. 13,17<br />
Un risultato negativo alla biopsia dell’arteria<br />
temporale non consente di escludere la<br />
diagnosi di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>, in quanto<br />
l’interessamento patologico può interessare<br />
altre arterie. Una risultato negativo, tuttavia,<br />
impone una rivalutazione della diagnosi<br />
differenziale. Uno studio condotto su 68 pazienti<br />
con sospetto clinico di <strong>arterite</strong> temporale<br />
ma biopsia negativa, ha evidenziato<br />
nel 21% dei casi una diagnosi di polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong>, nel 22% dei casi una diagnosi<br />
di patologia neurologica, e nel 15% dei casi<br />
una diagnosi di un’altra patologia del tessuto<br />
connettivo. 11 Nei pazienti di tale studio<br />
sono state diagnosticate anche condizioni<br />
come neoplasie maligne, vasculopatie<br />
aterosclerotiche delle carotidi, diabete, atrofia<br />
ischemica del nervo ottico, sinusiti, endocarditi<br />
e amiloidosi. 11<br />
Esami di imaging<br />
L’uso dell’ecografia e della tomografia con<br />
emissione di positroni (PET, positron emission<br />
tomography) nella diagnosi e nell’impostazione<br />
del trattamento di pazienti con polimialgia<br />
<strong>reumatica</strong> e con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
va considerato ancora a livello sperimentale.<br />
L’ecografia color-Doppler viene a<br />
volte utilizzata, da tecnici esperti, per valutare<br />
l’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> utilizzando<br />
protocolli specifici. Quando l’esame evidenzia<br />
un alone ipoecogeno, una stenosi o un’occlusione,<br />
la sensibilità e la specificità dell’esame,<br />
nei confronti di un’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong> confermata istologicamente, sarebbero<br />
rispettivamente pari al 95% <strong>ed</strong> 76%. 16<br />
Uno studio condotto su pazienti con <strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> acuta ha evidenziato<br />
occlusioni individuabili all’ecografia in un<br />
terzo dei casi. 16 Secondo altri studi, d’altro<br />
canto, l’ecografia color-Doppler non sarebbe<br />
in grado di distinguere con precisione tra un<br />
interessamento patologico arterioso infiammatorio<br />
e degenerativo. 18,19 L’ecografia può<br />
essere utile nell’identificare i segmenti dell’arteria<br />
temporale dove eseguire l’esame<br />
bioptico. 18,19 Un risultato negativo all’esame<br />
Tabella 5. Scala per la valutazione<br />
dell’attività della polimialgia <strong>reumatica</strong><br />
(Polymyalgia Rheumatica<br />
Activity Scale)<br />
Punteggio totale di attività della malattia =<br />
PCR (mg/dL) + SVAp + SVAm + (TRM x 0,1)<br />
+ EAS<br />
Un punteggio inferiore a 7 indica una bassa<br />
attività<br />
Un punteggio compreso tra 7 e 17 indica un’attività<br />
interm<strong>ed</strong>ia<br />
Un punteggio superiore a 17 indica un’attività<br />
elevata<br />
PCR = proteina C-reattiva; SVAp = scala visivoanalogica<br />
secondo quanto riferito dal paziente (0-10);<br />
SVAm = scala visivo-analogica secondo il giudizio del<br />
m<strong>ed</strong>ico (0-10); TRM = tempo di rigidità mattutina<br />
(espresso in minuti); EAS = capacità di elevazione<br />
degli arti superiori (3 = nessuna, 2 = al di sotto del<br />
cingolo scapolare, 1 = fino al livello del cingolo scapolare,<br />
0 = al di sopra del cingolo scapolare).<br />
Informazioni tratte dalla referenza bibliografica 23<br />
ecografico delle arterie temporali non può<br />
essere utilizzato per escludere una diagnosi<br />
di <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>. 20<br />
La PET è stata valutata nell’ambito di diversi<br />
studi clinici di piccole dimensioni riguardanti<br />
pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
e polimialgia <strong>reumatica</strong>; in tali pazienti,<br />
l’utilizzazione di fludeossiglucosio F<br />
18 marcato radioattivamente è risultato in<br />
grado di evidenziare l’infiammazione di grossi<br />
vasi. 21 La PET non può peraltro essere utilizzata<br />
nella valutazione delle arterie temporali,<br />
a causa delle piccole dimensioni di<br />
tali arterie; l’esame può tuttavia essere utile<br />
nella valutazione di pazienti con infiammazione<br />
di origine imprecisata o con febbre di<br />
origine imprecisata, associate a sintomi somatici<br />
di difficile interpretazione. 21<br />
Trattamento<br />
Bassi dosaggi di pr<strong>ed</strong>nisone (10-20 mg al<br />
giorno) ottengono in genere un miglioramento<br />
della polimialgia <strong>reumatica</strong> nell’arco<br />
di alcuni giorni. La risposta ottimale ai corticosteroidi<br />
si sviluppa in genere nel corso<br />
di 2 settimane. La riduzione progressiva del<br />
dosaggio di corticosteroidi deve essere impostata<br />
caso per caso, <strong>ed</strong> andrebbe iniziata<br />
dopo che il paziente si trova in condizioni<br />
cliniche stabili da 2-4 settimane. La durata<br />
del trattamento è solitamente di 2-3<br />
anni. 14,22 I pazienti con diagnosi clinica di<br />
Minuti - aprile 2007 - 10
polimialgia <strong>reumatica</strong> e con sintomi che non<br />
rispondono ad un trattamento con basse dosi<br />
di corticosteroidi andrebbero valutati alla<br />
ricerca di una diagnosi alternativa, come<br />
un’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>.<br />
Per la polimialgia <strong>reumatica</strong> è stato messo<br />
a punto un sistema per definire un “punteggio<br />
di attività” della malattia, denominato<br />
Polymyalgia Rheumatica Activity Scale (PMR-<br />
AS) (Tabella 5). 23 Il punteggio viene ottenuto<br />
prendendo in considerazione 5 variabili:<br />
una scala visivo-analogica per il dolore<br />
secondo quanto riferito dal paziente, una<br />
scala visivo-analogica riguardante la valutazione<br />
da parte del m<strong>ed</strong>ico, i livelli di proteina<br />
C-reattiva, il tempo di durata della rigidità<br />
mattutina (espresso in minuti), una<br />
valutazione della capacità del paziente di<br />
sollevare gli arti superiori. Un punteggio<br />
alla scala PMR-AS inferiore a 7 indica una<br />
bassa attività della malattia, un punteggio<br />
compreso tra 7 e 17 indica un’attività interm<strong>ed</strong>ia,<br />
mentre un punteggio superiore a 17<br />
indica un’attività elevata. La scala può essere<br />
di aiuto nel monitoraggio e nell’aggiustamento<br />
della terapia.<br />
Il pr<strong>ed</strong>nisone rappresenta il trattamento di<br />
prima scelta anche dell’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong>;<br />
per sopprimere l’attività di questa malattia,<br />
tuttavia, sono necessari dosaggi molto<br />
più elevati (solitamente 40-60 mg al giorno).<br />
In pazienti con sintomi a livello visivo il trattamento<br />
viene spesso iniziato con farmaci<br />
somministrabili per via endovenosa, come<br />
il metilpr<strong>ed</strong>nisolone. L’inizio del trattamento<br />
non deve essere ritardato in attesa dei risultati<br />
dell’esame bioptico. La terapia con corticosteroidi<br />
non ha effetti sui risultati dell’esame<br />
bioptico per un periodo pari fino a<br />
4 settimane. 22<br />
I sintomi si risolvono in genere nell’arco di<br />
alcuni giorni, e la terapia con dosaggi elevati<br />
dovrebbe essere continuata per 2-4 settimane,<br />
prima di iniziare una lenta diminuzione<br />
progressiva dei dosaggi. Una terapia<br />
a giorni alterni non ha dimostrato di poss<strong>ed</strong>ere<br />
efficacia, e può determinare un aggravamento<br />
dei sintomi. I dosaggi di corticosteroidi<br />
andrebbero mantenuti ad un livello<br />
sufficiente per ridurre i sintomi a livello visivo,<br />
la febbre, la cefalea <strong>ed</strong> i sintomi mialgici.<br />
Una terapia con corticosteroidi a dosaggi<br />
elevati volta a normalizzare la VES non<br />
è indicata. Nelle situazioni tipiche il dosaggio<br />
di corticosteroidi può essere ridotto fino<br />
11 - aprile 2007 - Minuti<br />
a raggiungere un dosaggio basso (7,5-10 mg<br />
al giorno) dopo circa 6 mesi; la riduzione<br />
progressiva del dosaggio può continuare fino<br />
a giungere all’interruzione della somministrazione<br />
del farmaco entro 2-3 anni. Eventuali<br />
esacerbazioni e recidive solitamente rispondono<br />
positivamente ad un aumento dei<br />
dosaggi dei corticosteroidi, fino a raggiungere<br />
il livello che in prec<strong>ed</strong>enza consentiva<br />
il controllo sintomatologico. La terapia deve<br />
spesso continuare a lungo. 23<br />
Nel trattamento dell’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong><br />
l’utilizzazione del metotrexate come<br />
farmaco adiuvante non è consigliabile di routine.<br />
Gli studi condotti a tale riguardo non<br />
hanno fornito risultati conclusivi. In uno di<br />
questi studi, una terapia con metotrexate associata<br />
ad un trattamento quotidiano con<br />
pr<strong>ed</strong>nisone è risultata più efficace della somministrazione<br />
di pr<strong>ed</strong>nisone da solo nel preservare<br />
la remissione e nel ridurre l’esposizione<br />
complessiva ai corticosteroidi. 24 Un altro<br />
studio, d’altro canto, ha previsto una terapia<br />
con pr<strong>ed</strong>nisone e metotrexate a giorni<br />
alterni, non evidenziando effetti benefici. 25<br />
Nella polimialgia <strong>reumatica</strong> l’aggiunta<br />
del metotrexate ottiene scarsi effetti benefici<br />
aggiuntivi rispetto al pr<strong>ed</strong>nisone da<br />
solo. 26,27 Nei pazienti che desiderano una terapia<br />
con metotrexate, nei pazienti intolleranti<br />
ai glucocorticoidi e nei pazienti con significative<br />
patologie associate che potrebbero<br />
complicare il trattamento può essere<br />
necessario l’intervento di uno specialista.<br />
Il monitoraggio delle complicanze<br />
Le complicanze associate all’<strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong>, alla polimialgia <strong>reumatica</strong> <strong>ed</strong><br />
al trattamento di queste condizioni comprendono<br />
osteoporosi, miopatia da corticosteroidi,<br />
ecchimosi, sintomi riguardanti<br />
la sfera emotiva (es. insonnia, incapacità di<br />
avere riposo, ipomania, depressione), ipertensione,<br />
diabete, innalzamento dei livelli<br />
di colesterolo e ritenzione idrica.<br />
In pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> è essenziale<br />
una valutazione oftalmica iniziale,<br />
alla quale fare riferimento per individuare<br />
lo sviluppo di atrofia ischemica del nervo ottico.<br />
La maggior parte della perdita di capacità<br />
visiva si verifica precocemente nel corso<br />
della malattia. In fase più tardiva, nel corso<br />
del trattamento, la perdita di capacità visiva<br />
risulta invece infrequente. 13<br />
Nei pazienti trattati con corticosteroidi la
somministrazione di bifosfonati, vitamina<br />
D e calcio è efficace nel prevenire la perdita<br />
di massa ossea. 28,29 L’American College of<br />
Rheumatology consiglia, per la prevenzione<br />
dell’osteoporosi indotta dai corticosteroidi,<br />
la somministrazione di una supplementazione<br />
di calcio (1200 mg/giorno), vitamina<br />
D (800 U/giorno), modificazioni delle abitudini<br />
di vita, esercizi regolari con carico del<br />
peso corporeo, nonché una terapia con bifosfonati;<br />
nei pazienti sottoposti ad un trattamento<br />
cronico con glucocorticoidi si consiglia<br />
inoltre la misurazione della densità minerale<br />
ossea. 30 In pazienti con intolleranza o<br />
controindicazioni ai bifosfonati, come terapie<br />
di seconda scelta vengono consigliati il<br />
trattamento ormonale e la calcitonina.<br />
L’ipertensione può essere prec<strong>ed</strong>ente al trattamento<br />
con corticosteroidi, oppure può svilupparsi<br />
in conseguenza del trattamento. In<br />
pazienti con vasculite subclinica è particolarmente<br />
importante la misurazione bilaterale<br />
della pressione arteriosa, sia a livello degli<br />
arti superiori sia a livello degli arti inferiori.<br />
Ipertensione, diabete <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>emi devono<br />
essere trattati con i mezzi soliti, allo<br />
scopo di prevenire le complicanze.<br />
La miopatia da corticosteroidi può causare<br />
cadute, oppure riduzione di forza muscolare,<br />
che si può manifestare ad esempio con difficoltà<br />
nell’alzarsi da una s<strong>ed</strong>ia. I sintomi<br />
possono migliorare solamente in seguito ad<br />
una diminuzione del dosaggio di corticosteroidi.<br />
Gli interventi comprendono l’adozione<br />
di precauzioni per la prevenzione delle<br />
cadute, valutazioni della sicurezza nell’ambiente<br />
domestico, la fisioterapia e l’utilizzazione<br />
di strumenti di supporto. Questi interventi<br />
sono utili anche per prevenire le ecchimosi<br />
e le difficoltà nella guarigione delle<br />
ferite, evenienze frequentemente descritte<br />
in seguito ad un trattamento cronico con<br />
corticosteroidi.<br />
La depressione, le alterazioni del sonno e la<br />
labilità emotiva solitamente rispondono ad<br />
un’adeguata diminuzione del dosaggio di<br />
corticosteroidi. Per ottenere il controllo dei<br />
sintomi può essere tuttavia necessario un<br />
trattamento con antidepressivi. Andrebbero<br />
invece evitati i farmaci s<strong>ed</strong>ativo-ipnotici e<br />
le benzodiazepine, che possono aumentare<br />
il rischio di cadute e di stati confusionali.<br />
Qualsiasi limitazione a livello di forza muscolare,<br />
ampiezza dei movimenti articolari,<br />
capacità cognitive o visive deve essere valu-<br />
13 - aprile 2007 - Minuti<br />
tata anche in funzione della capacità nella<br />
guida di autoveicoli.<br />
Prognosi<br />
La prognosi dei pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong> o polimialgia <strong>reumatica</strong> dipende<br />
dalla condizione patologica sottostante e dal<br />
controllo delle complicanze associate alla<br />
somministrazione di corticosteroidi. L’<strong>arterite</strong><br />
a <strong>cellule</strong> <strong>giganti</strong> e la polimialgia <strong>reumatica</strong><br />
non sono associate ad un aumento della<br />
mortalità. Una volta trattati, i pazienti<br />
con polimialgia <strong>reumatica</strong> ottengono un sollievo<br />
del dolore e di altri sintomi, e ritornano<br />
al livello funzionale prec<strong>ed</strong>ente la malattia.<br />
Anche nei pazienti con <strong>arterite</strong> a <strong>cellule</strong><br />
<strong>giganti</strong> il trattamento ottiene un sollievo<br />
sintomatologico; nei primi anni di malattia<br />
le recidive spontanee sono tuttavia frequenti<br />
e imprev<strong>ed</strong>ibili. In circa il 15-20%<br />
dei pazienti si osserva una perdita parziale o<br />
completa della capacità visiva. La cecità a livello<br />
di entrambi gli occhi è invece rara. 11<br />
Gli Autori<br />
Il Dr. UNWIN è Assistant Professor of Family<br />
M<strong>ed</strong>icine and Geriatrics presso la Uniform<strong>ed</strong><br />
Services University of the Health Sciences,<br />
di Bethesda, Maryland (Stati Uniti). La<br />
Dr. WILLIAMS è Fellow in Pain and Palliative<br />
M<strong>ed</strong>icine presso i National Institutes of<br />
Health, di Bethesda. Il Dr. GILLILAND è<br />
Direttore del Servizio di Reumatologia presso<br />
il Walter Re<strong>ed</strong> Army M<strong>ed</strong>ical Center, di Washington,<br />
DC<br />
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