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PieMonti 6-2012.pdf - Comune di Alpette

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />

Pie onti<br />

La sfi da del ritorno<br />

Da la ricostruzione dei borghi montani,<br />

i mode li <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />

per le Alpi <strong>di</strong> domani<br />

Nuova legge regionale<br />

Da Comunità a Unioni<br />

Prosegue il processo<br />

<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no degli enti<br />

Chiesa e montagna<br />

I Vescovi piemontesi:<br />

i gran<strong>di</strong> valori<br />

delle Terre Alte<br />

Filiera legno-energia<br />

Tutti i dati forestali<br />

sulle Valli Chisone<br />

e Germanasca<br />

Con il Ministro<br />

Fabrizio Barca<br />

incontra i sindaci<br />

a Domodossola<br />

6<br />

OTTOBRE/NOVEMBRE 2012


Sommario<br />

PRIMO PIANO<br />

Dalle Comunità montane alle Unioni montane<br />

passi avanti e passi in<strong>di</strong>etro 3<br />

Unioni montane dei Comuni: ci siamo 5<br />

La sfi da del ritorno 9<br />

ATTUALITÀ<br />

Cattaneo: “L’esperienza delle Comunità montane<br />

deve essere valorizzata” 15<br />

Le Alpi, regione unica al centro dell’Europa 16<br />

“Con voi per lo sviluppo della montagna” 18<br />

Nasce a Torino Uncem giovani 21<br />

GAL: 60 milioni per le imprese 22<br />

INSERTO SPECIALE<br />

La fi liera bosco-legno energia<br />

nelle Valli Chisone e Germanasca 25<br />

Barca: regia nazionale per moltiplicare<br />

le eccellenze sul territorio 29<br />

Franco Bertoglio, colonna della montagna<br />

piemontese 32<br />

<strong>PieMonti</strong> Risorse srl per i Comuni e per le imprese 34<br />

Comunità montane dentro una tesi 36<br />

AZIENDA IN PRIMO PIANO<br />

L’Arca. Assicuriamo la montagna 37<br />

MNT Meet Next Technology<br />

pronti a farvi incontrare una nuova tecnologia 41<br />

CULTURA<br />

Recensioni 44<br />

Scerner l’onde confuse nel Po... 47<br />

PROGETTI EUROPEI<br />

Demochange. Presentazione dei risultati fi nali<br />

del progetto 48<br />

Moreco. Il progetto entra nel vivo 49<br />

Return. Verso la Mid-Term Conference! 49<br />

NOTIZIE DAL TERRITORIO 50<br />

Abbonati a<br />

Pie onti<br />

Nuova legge regionale Chiesa e montagna<br />

Da Comunità a Unioni I Vescovi piemontesi:<br />

Prosegue il processo i gran<strong>di</strong> valori<br />

<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no degli enti delle Terre Alte<br />

Pie onti<br />

La sfi da del ritorno<br />

Dalla ricostruzione dei borghi montani,<br />

i modelli <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />

per le Alpi <strong>di</strong> domani<br />

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />

6 nº<br />

OTTOBRE/NOVEMBRE 2012<br />

EDITORE: UNCEM Delegazione Piemontese<br />

Via Gaudenzio Ferrari n. 1 – 10124 Torino<br />

Tel. 011 861 3713 – fax 011 861 3714<br />

e-mail: uncem@provincia.torino.it<br />

www.uncem.piemonte.it<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Giovanni Bressano<br />

CONDIRETTORE: Filippo Grillo<br />

COORDINAMENTO REDAZIONALE: Marco Bussone<br />

REDAZIONE: Bruno Mandosso, Marialaura Mandrilli,<br />

Alex Ostorero<br />

HANNO COLLABORATO: Livio Berardo, Lorenzo Boratto, Emanuela<br />

Dutto, Marco Cavaletto, Gianni Giacomino, Erich Giordno,<br />

Ambra Lazzari, Bruno Mandosso, Marialaura Mandrilli, Davide<br />

Micheletti, Nuria Mignone, Alex Ostorero, Silvia Rodeghiero,<br />

Maria Teresa Pellicori, Mauro Piazzi, Laura Sansalone, Elisa<br />

Sola, Chiara Viglietti<br />

ALLESTIMENTO GRAFICO, PRODUZIONE E STAMPA<br />

AGAM – via R. Gandolfo, 8 – 12100 Madonna dell’Olmo (CN)<br />

tel. 0171.411470 – fax 0171.411714 – <strong>di</strong>rezione@agam.it –<br />

www.agam.it<br />

FOTOGRAFIE: AFPT A. Vettoretti, Archivi delle Comunità<br />

montane, Costantino Sergi, Marco Bussone<br />

Disponibili a riconoscere eventuali e ulteriori <strong>di</strong>ritti d’autore.<br />

Stampato su carta ecologica clorofree.<br />

Questo numero è stato chiuso in tipografi a il 16 aprile 2012<br />

Poste Italiane S.p.A. – Sped. in Abb. Post. – D.L. 353/2003<br />

(conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN<br />

Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001<br />

Seguici su Facebook alla pagina Uncem Piemonte<br />

Per sottoscrivere un abbonamento annuale a <strong>PieMonti</strong> (sei numeri con cadenza bimestrale, più<br />

in omaggio i numeri speciali) è possibile effettuare un versamento annuale <strong>di</strong> 15,00 euro sul c.c.p. n.<br />

84475417 intestato a Uncem Delegazione Piemontese, via Gaudenzio Ferrari, 1 – 10124 Torino,<br />

anticipando la ricevuta del bollettino <strong>di</strong> pagamento via fax al n. 011.8613714.<br />

Filiera legno-energia<br />

Tutti i dati forestali<br />

sulle Valli Chisone<br />

e Germanasca<br />

Con il Ministro<br />

Fabrizio Barca<br />

incontra i sindaci<br />

a Domodossola<br />

6<br />

OTTOBRE/NOVEMBRE 2012


Dalle Comunità montane<br />

alle Unioni montane<br />

passi avanti e passi in<strong>di</strong>etro<br />

<strong>di</strong> Lido Riba<br />

Per le prospettive della montagna<br />

piemontese la riforma in corso <strong>di</strong><br />

attuazione poteva essere un grave<br />

passo in<strong>di</strong>etro se non fosse intervenuta<br />

la decisione del Governo Monti che<br />

ha salvato il principio <strong>di</strong> montanità<br />

prevedendo le Unioni montane <strong>di</strong><br />

comuni con le competenze già attribuite<br />

alle Comunità montane in materia <strong>di</strong><br />

sviluppo. Le gran<strong>di</strong> questioni della Storia<br />

– e tale è la questione montana – non<br />

procedono in modo lineare. Ci sono<br />

passi avanti e battute <strong>di</strong> arresto. Alle<br />

volte passi in<strong>di</strong>etro. Quello attuale è un<br />

passaggio <strong>di</strong>ffi cile. Non per il problema<br />

in sé del passaggio dalle Comunità alle<br />

Unioni – che parrebbe anche essere una<br />

occasione per rilanciare un “progetto<br />

montagna” in Piemonte, ma per il<br />

rischio <strong>di</strong> frantumazione dei territori in<br />

piccoli raggruppamenti deboli sia sul<br />

piano della rappresentanza collettiva<br />

che rispetto alla possibilità <strong>di</strong> imprimere<br />

una spinta propulsiva alla causa<br />

collettiva delle Terre alte.<br />

L’unità per le nostre vallate è sempre<br />

stata la forza vincente, come i capelli<br />

per Sansone. Unità geografi ca (unità<br />

della valle), unità identitaria (lingua,<br />

tra<strong>di</strong>zioni, obiettivi), unità economica<br />

(integrazione tra fondovalle e paesi<br />

vallivi), unità storica (rappresentata dal<br />

destino comune delle popolazioni) e,<br />

infi ne, unità amministrativa attraverso<br />

le Comunità montane. Ora la legge<br />

11 estinguendo le Comunità montane<br />

intende attribuire ai comuni una<br />

libertà <strong>di</strong> scelta rispetto alla propria<br />

futura aggregazione. Una libertà<br />

apparentemente accattivante alla quale,<br />

però, possono concorrere l’egoismo dei<br />

Comuni più ricchi, le contingenti affi nità<br />

politiche, localismi e municipalismi<br />

fi nora riassorbiti dal carattere unitario<br />

delle Comunità montane. Così<br />

rischiamo <strong>di</strong> assistere alla situazione <strong>di</strong><br />

Comuni <strong>di</strong> fondovalle che si separano<br />

dalla valle, a piccoli gruppi <strong>di</strong> Comuni<br />

che si mettono “in proprio” senza<br />

avere vere capacità <strong>di</strong> autogestione del<br />

proprio sviluppo, all’utilizzo improprio<br />

delle Convenzioni anche per gestire le<br />

funzioni <strong>di</strong> sviluppo che, a nostro parere<br />

(e non solo nostro), la legge riserva alle<br />

Unioni montane. C’è già il caso <strong>di</strong> una<br />

valle in cui la destra orografi ca si riunisca<br />

in Unione e la sinistra in Convenzioni:<br />

chi e come gestirà il fi ume? Si creerà,<br />

cioè, una situazione ad Arlecchino con<br />

una forte per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> compattezza e <strong>di</strong><br />

capacità operativa. Questa impostazione<br />

che viene presentata come affermazione<br />

della “centralità” e della libertà dei<br />

Comuni, appare propagan<strong>di</strong>stica<br />

nei confronti <strong>di</strong> Comuni sempre più<br />

abbandonati a se stessi e adesso anche<br />

incentivati a <strong>di</strong>sunirsi.<br />

Per questo, ora che le Comunità hanno<br />

fatto le loro deliberazioni e tocca ai<br />

Comuni fare le loro scelte, va fatto<br />

ogni ulteriore sforzo – e ringraziamo<br />

tutti coloro che lo stanno facendo – per<br />

tenere i territori il più uniti possibile.<br />

Per evitare la per<strong>di</strong>ta della coesione che<br />

è sempre stata il punto <strong>di</strong> forza della<br />

montagna.<br />

Non dobbiamo tuttavia fermarci alla<br />

situazione contingente. Il percorso <strong>di</strong><br />

una partita storica come la “questione<br />

montana” può incontrare <strong>di</strong>ffi coltà,<br />

battute d’arresto o essere anche<br />

costretta a passi in<strong>di</strong>etro. L’importante<br />

è che si mantenga intatta la volontà<br />

e l’impegno della popolazione a<br />

perseguire gli obiettivi che restano, se<br />

posso usare una espressione antica,<br />

“l’emancipazione della montagna”.<br />

Saremo tra i “sommersi” o i “salvati”<br />

nella misura in cui riusciremo a<br />

conservare la nostra determinazione<br />

contrapponendo “l’ottimismo della<br />

volontà al pessimismo della ragione”.<br />

Dividere le vallate, perderne l’unità, è<br />

un danno grave, ma abbiamo le risorse<br />

per riprendere il cammino. La prima<br />

delle risorse è il fatto che oltre l’80% dei<br />

Comuni, con un’accentuazione tra quelli<br />

più montani, sono orientati a percorrere<br />

la strada dell’Unione.<br />

Dovremo rimettere in pie<strong>di</strong> quella<br />

capacità <strong>di</strong> programmazione attraverso<br />

la quale le nascenti Unioni montane<br />

potranno coinvolgere sui progetti <strong>di</strong><br />

sviluppo tutte le risorse a cui abbiamo<br />

<strong>di</strong>ritto: il Fondo per la montagna, i fon<strong>di</strong><br />

ATO e i fon<strong>di</strong> Leader, previo il pieno<br />

coinvolgimento dei Gal che possono<br />

accentuare la loro naturale funzione <strong>di</strong><br />

braccio operativo delle Unioni ma anche<br />

<strong>di</strong> vero motore degli investimenti nelle<br />

Terre alte.<br />

3<br />

Primo Piano


4<br />

Primo Primo Piano<br />

Le novità da questo numero<br />

Con i QR code, più contenuti a tua <strong>di</strong>sposizione<br />

La montagna ha nell’innovazione la forza<br />

del suo dna. Lo <strong>di</strong>mostrano i molteplici<br />

progetti messi in campo dai Comuni e dalle<br />

Comunità montane – molto spesso in accordo<br />

con la Regione Piemonte e con partner<br />

privati – per ridurre il <strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide.<br />

Così <strong>PieMonti</strong> e l’Uncem fanno la loro parte<br />

e da questo numero, sulla rivista che stai<br />

per sfogliare, introduciamo la tecnologia<br />

QR code al fi ne <strong>di</strong> integrare informazione<br />

cartacea e <strong>di</strong>gitale. Si tratta <strong>di</strong> uno strano quadratino<br />

fatto <strong>di</strong> puntini neri. Qr code è l’erede intelligente del<br />

co<strong>di</strong>ce a barre. Una rivoluzione che sta contagiando<br />

tutto il mondo. Da Tokyo a New York passando per<br />

Londra, Parigi e Barcellona i co<strong>di</strong>ci Qr sono sui manifesti<br />

pubblicitari, etichette <strong>di</strong> abbigliamento e prodotti<br />

alimentari, inserzioni, biglietti da visita, magliette,<br />

tatuaggi e persino sulle tombe.<br />

Il Qr è una sorta <strong>di</strong> trait d’union tra il mondo cartaceo<br />

e quello multime<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> internet. Una porta<br />

d’accesso a contenuti aggiuntivi che per la loro natura<br />

<strong>di</strong>gitale non troverebbero spazio sulla carta e che<br />

invece arrivano, via web, <strong>di</strong>rettamente sullo schermo<br />

del telefonino. Se lo si inquadra con l’obiettivo del<br />

Questo sì che è Social!<br />

Vola sempre più alto nei numeri e nei contenuti la<br />

pagina Facebook Uncem Piemonte. Sfondata a inizio<br />

<strong>di</strong>cembre quota 1.500 utenti del social network che<br />

seguono le attività della Delegazione, ciccando su<br />

“Mi piace” e commentando le notizie inserite. Molte<br />

le foto, i link a siti internet, i video per promuovere<br />

il territorio montano piemontese. Su Facebook sono<br />

attive anche le pagine Compra in valle, la montagna<br />

vivrà, Borgate montane del Piemonte (in entrambe si<br />

può cliccare su “Mi piace” <strong>di</strong>ventandone fan), mentre<br />

si può chiedere l’amicizia al profi lo <strong>PieMonti</strong> Risorse,<br />

della società espressione dell’Uncem. Inoltre, il sito internet<br />

www.uncem.piemonte.it è collegato con Twitter<br />

(http://twitter.com/uncempiemonte), su cui sono<br />

presenti le notizie della Delegazione (alla pagina UncemPiemonte)<br />

e con YouTube (http://www.youtube.<br />

com/user/uncempiemonte), il più grande portale video<br />

della rete. Le foto più belle dell’Uncem – <strong>di</strong> convegni,<br />

progetti, conferenze stampa, seminari – sono anche<br />

sulla galleria fotografi ca Flickr Uncem Piemonte.<br />

cellulare – scaricando gratuitamente una<br />

semplice applicazione, o “app” per tutti<br />

gli smartphone, con sistemi operativi Apple,<br />

Android, Windows – il co<strong>di</strong>ce Qr, che è<br />

l’abbreviazione inglese <strong>di</strong> “quick response”<br />

(risposta rapida), prende vita e racconta<br />

tutto <strong>di</strong> sé: sul <strong>di</strong>splay arrivano, infatti,<br />

video e pagine internet preparate ad hoc<br />

per approfon<strong>di</strong>re l’argomento a cui è legato.<br />

Dove questo co<strong>di</strong>ce è già <strong>di</strong>ventato<br />

<strong>di</strong> uso comune, come in Svezia e Danimarca, lo si trova<br />

in vetrina accanto ai prezzi. Un clic e tutto quello<br />

che interessa su un possibile regalo <strong>di</strong> Natale viene<br />

risucchiato nella memoria del telefonino. Pronto per<br />

essere confrontato con i dati <strong>di</strong> un prodotto analogo<br />

<strong>di</strong> un’altra marca e <strong>di</strong> un altro negozio. Cre<strong>di</strong>amo sia<br />

uno strumento semplice, utile, adatto a tutti, anche<br />

per una rivista che parla <strong>di</strong> montagna, per defi nizione<br />

granitica e più restia al cambiamento, tecnologico<br />

in particolare. Sfatiamo questo luogo comune – come<br />

abbiamo sempre fatto su altri temi – e cominciamo<br />

a costruire un nuovo futuro, dove l’evoluzione tecnologica<br />

è in<strong>di</strong>spensabile per lo sviluppo sociale ed<br />

economico che tutti vogliamo per le nostre Terre Alte.


Unioni montane<br />

dei Comuni: ci siamo<br />

<strong>di</strong> Marco Bussone<br />

L’approvazione della legge 11 da parte del Consiglio regionale, il 27 settembre 2012 ha<br />

avviato il complesso processo <strong>di</strong> trasformazione delle 22 Comunità montane in Unioni<br />

montane <strong>di</strong> Comuni, previste dalla “spen<strong>di</strong>ng review” nazionale. Al centro della riforma,<br />

il ruolo dei Comuni, costretti a gestire insieme le funzioni fondamentali. Luci e ombre<br />

del percorso, con alcuni punti fermi: lo sviluppo sociale ed economico delle Terre Alte è<br />

importante come la gestione associata dei servizi<br />

Adesso è tutto pronto. Il conto alla<br />

rovescia per l’inizio del 2013 è il<br />

conto alla rovescia per la nascita delle<br />

nuove Unioni montane dei Comuni.<br />

Saranno circa quaranta in Piemonte,<br />

anche se il numero potrà essere preciso<br />

solo dopo il 27 novembre, data ultima<br />

per le assemblee dei sindaci della<br />

Comunità montana che devono deliberare<br />

la trasformazione dell’ente (nato il 1°<br />

gennaio 2010) in una o più unioni. Una<br />

fase complessa che farà un ulteriore<br />

passo in avanti con le delibere <strong>di</strong> tutti i<br />

Consigli comunali. I Comuni con meno<br />

<strong>di</strong> 3000 abitanti in montagna (e meno<br />

<strong>di</strong> 5000 in pianura), secondo la legge<br />

nazionale recepita dalla legge regionale<br />

11 approvata dal Consiglio il 27 settembre<br />

2012, dovranno <strong>di</strong>re entro il 31 <strong>di</strong>cembre<br />

come intendono gestire tre delle nove<br />

funzioni fondamentali. Poi dovranno<br />

singolarmente esprimersi sull’adesione<br />

alla forma associativa, l’Unione <strong>di</strong><br />

Comuni. Una svolta certo, non senza<br />

problematiche e incertezze. La prima sul<br />

personale delle Comunità montane, che<br />

oggi “segue la funzione”, le quali devono<br />

comunque passare alle forme associative<br />

che poi le gestiranno. In secondo luogo<br />

sulla frammentazione sulla rottura<br />

rischiosa <strong>di</strong> molti “ambiti <strong>di</strong> valle” per<br />

la gestione dei servizi e l’organizzazione<br />

dello sviluppo. Poi il lavoro dei commissari:<br />

il rischio è che sia troppo lungo, costoso<br />

per le casse regionali e blocchi l’impegno<br />

amministrativo a benefi cio del territorio.<br />

Ma sono solo rischi: evidenziarli aiuta<br />

a vincerli. Altro tema caldo quello delle<br />

risorse, economiche<br />

e progettuali. Che<br />

vogliono <strong>di</strong>re sviluppo.<br />

Proviamo a fare il punto.<br />

Primi risultati<br />

del processo<br />

Lo scacchiere va<br />

componendosi, con una<br />

certezza: i 22 enti che<br />

fi no a oggi associavano i<br />

Comuni, aumenteranno.<br />

Nel territorio montano – il<br />

52% del Piemonte, con<br />

553 Comuni, dove vivono o<br />

600mila persone – le Unioni ioni<br />

saranno circa quaranta. Forse qualcuna<br />

5<br />

Primo Piano


6<br />

Primo Primo Piano<br />

in più. Comunque il doppio rispetto alle<br />

attuali Comunità montane nate con la<br />

legge 16 del 2008 e alcune in meno delle<br />

precedenti Comunità (48) nate con la<br />

legge 16 del 1999. È certo che un buon<br />

numero <strong>di</strong> Comuni piemontesi delle Terre<br />

Alte (presumibilmente un centinaio) non<br />

saranno coinvolti in nessuna Unione,<br />

avendo optato per lo strumento delle<br />

convenzioni. Queste ultime dovranno<br />

<strong>di</strong>mostrare ancor più delle prime – come<br />

ha scritto effi cacemente Matteo Barbero<br />

su Italia Oggi – <strong>di</strong> generare risparmio ed<br />

effi cacia. Un bisogno per tutti, mentre<br />

i Comuni con oltre mille abitanti si<br />

preparano ad affrontare lo scoglio del<br />

patto <strong>di</strong> stabilità e, assieme a tutti gli altri<br />

enti, il drastico taglio dei trasferimenti con<br />

il possibile passaggio totale dell’Imu ai<br />

Comuni.<br />

Unioni e convenzioni:<br />

insieme si può<br />

Rispetto all’opzione tra le <strong>di</strong>verse forme<br />

associative, la <strong>di</strong>sciplina regionale pone<br />

unioni e convenzioni su un piano <strong>di</strong><br />

piena equivalenza quali strumenti per<br />

il rispetto dell’obbligo della gestione<br />

associata. Ciò è sicuramente vero sul<br />

piano formale. In termini sostanziali<br />

è meno probabile che l’istituto della<br />

convenzione – privo per sua natura<br />

<strong>di</strong> personalità giuri<strong>di</strong>ca – possa<br />

concretamente svolgere tutte le<br />

funzioni derivanti dalla qualità <strong>di</strong><br />

PiemonteFacile Expert è un’iniziativa del CSI Piemonte,<br />

per creare una rete <strong>di</strong> professionisti ICT specializzati<br />

nell’assistenza sui servizi del circuito PiemonteFacile.<br />

Il CSI offre agli operatori del territorio una formazione<br />

gratuita e altamente qualificata: un modo concreto<br />

per contribuire allo sviluppo delle imprese piemontesi.<br />

Corsi attivati: Continuità Operativa, MUDE Piemonte<br />

e FreePiemonteWiFi.<br />

In alto e nella pagina precedente, le immagini della manifestazione dei <strong>di</strong>pendenti delle Comunità<br />

montane in piazza Castello a Torino<br />

Ufficio Formazione<br />

tel. 011.3169106 formazione.piemonte@csi.it<br />

“agenzia <strong>di</strong> sviluppo” rispetto, ad<br />

esempio, ai fi nanziamenti comunitari,<br />

al fi nanziamento dei Gruppi <strong>di</strong><br />

Azione Locale, allo stesso impiego<br />

dei fon<strong>di</strong> Ato <strong>di</strong> cui sono attualmente<br />

destinatarie le Comunità montane. Le<br />

nuove Unioni montane <strong>di</strong> Comuni –<br />

piccole o gran<strong>di</strong> che siano – gestiranno<br />

una o più funzioni fondamentali e i<br />

Comuni potranno gestire altre funzioni


con lo strumento della convenzione,<br />

all’interno della medesima unione. Su<br />

questo tema vi è oggi la convergenza<br />

dell’assessorato regionale agli enti<br />

locali, delle associazioni – Uncem,<br />

Anci, Legautonomie in primis – dei<br />

sindaci e dei presidenti <strong>di</strong> Comunità. E<br />

su questo principio – <strong>di</strong> “modularità”<br />

dell’organizzazione – si stanno<br />

organizzando gli amministratori locali.<br />

Quali certezze sul personale<br />

Complessa invece la situazione del<br />

personale. Dopo la manifestazione<br />

in piazza Castello a Torino lunedì 26<br />

novembre, sono stati sbloccati i fon<strong>di</strong><br />

regionali del 2012 per il pagamento <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>cembre e della tre<strong>di</strong>cesima dei 430<br />

<strong>di</strong>pendenti delle Comunità. Sul 2013<br />

restano molte incertezze. Il “Fondo<br />

regionale per la montagna”, ridefi nito<br />

nei cespiti dalla Legge Maccanti, non<br />

è ancora stato stimato (al 20 <strong>di</strong>cembre<br />

2012). Anche le funzioni delle Comunità<br />

montane non sono ancora state<br />

riassegnate ai Comuni (che hanno<br />

l’obbligo <strong>di</strong> gestione in forma associata).<br />

L’assegnazione del personale è legata a<br />

questo passaggio, non certo semplice.<br />

Quasi una rivoluzione (le Unioni non<br />

avranno competenze proprie). Saranno<br />

i Commissari (nominati nelle Comunità<br />

che non si trasformano in una sola<br />

Unione o “perdono” uno o più Comuni)<br />

a gestire i rapporti giuri<strong>di</strong>ci attivi e passivi<br />

(tra i quali vi è il personale). Sarà proprio<br />

il commissario a fare la “ricognizione<br />

delle professionalità presenti al fi ne<br />

della proposta del piano <strong>di</strong> riparto nei<br />

confronti delle nuove forme aggregative<br />

e dei comuni non aderenti, oltre che<br />

al fi ne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le professionalità<br />

atte a garantire l’esercizio delle funzioni<br />

proprie delle preesistenti comunità<br />

montane che saranno oggetto <strong>di</strong><br />

conferimento”. Dunque il personale<br />

rientrerà nel piano <strong>di</strong> riparto e <strong>di</strong><br />

assegnazione alle forme aggregative<br />

(cioè sia unioni che convenzioni) e ai<br />

Comuni che ne restino fuori.<br />

Le opinioni dei Consiglieri regionali<br />

Sono state intense e a tratti segnate da un acceso confronto tra<br />

maggioranza e opposizione, le sedute del Consiglio regionale che<br />

hanno portato all’approvazione della legge 11, per tutti la “legge<br />

Maccanti” dal nome dell’assessore che l’ha fortemente voluta e<br />

costruita (i primi tavoli tecnici promossi dall’assessorato enti locali<br />

erano iniziati nell’aprile 2011, quando non era uscita neppure<br />

la manovra d’estate con i <strong>di</strong>struttivi provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Calderoli<br />

e Tremonti).<br />

Il presidente della Regione Roberto Cota non ha dubbi: “Ancora<br />

una volta la Regione è al fi anco delle amministrazioni locali, per<br />

supportarle e risolvere i loro problemi. Questa riforma sistema<br />

molte criticità dal punto <strong>di</strong> vista dell’assetto istituzionale e interviene<br />

in favore dell’operatività soprattutto dei piccoli Comuni”.<br />

Secondo il presidente del Gruppo regionale della Lega Nord<br />

Mario Carossa e il vicepresidente leghista Michele Marinello,<br />

“questa riforma messa in campo dalla Giunta Cota con una legge<br />

fi rmata dall’assessore Maccanti è un atto <strong>di</strong> grande responsabilità,<br />

che tutela tutte le realtà amministrative del nostro territorio e<br />

va incontro alle legittime richieste ed esigenze dei sindaci”. “Ma<br />

soprattutto – proseguono – tutela i citta<strong>di</strong>ni, garantendo loro<br />

<strong>di</strong> poter continuare ad avere tutti i servizi che i comuni, anche<br />

quelli più piccoli delle nostre montagne, possono erogare”. Di<br />

parere opposto Aldo Reschigna, presidente del gruppo del Partito<br />

Democratico: “Ci saremmo aspettati più coraggio da parte<br />

della Giunta regionale nel dare maggiori elementi <strong>di</strong> riferimento<br />

al sistema che, così come è, non é in grado <strong>di</strong> autodeterminarsi.<br />

Mi riferisco in particolare a una maggiore defi nizione dei criteri<br />

per le Unioni dei Comuni o agli insuffi cienti riferimenti agli ambiti<br />

territoriali per le politiche <strong>di</strong> sviluppo della montagna. Da questo<br />

il nostro voto contrario”. “Le in<strong>di</strong>cazioni del Pd – aggiunge Mino<br />

Taricco – andavano nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> porre un argine ad una<br />

eccessiva frammentazione, anche in considerazione del fatto che<br />

Non allunghiamo i tempi<br />

I presidenti dell’Uncem nazionale e<br />

regionale, Enrico Borghi e Lido Riba<br />

non hanno dubbi: “Nelle zone montane<br />

– spiegano – la trasformazione delle<br />

Comunità montane in Unioni dei<br />

Comuni montani assicura ai Comuni<br />

piccoli la garanzia <strong>di</strong> poter rispettare<br />

la scadenza del 31 <strong>di</strong>cembre per<br />

l’esercizio associato <strong>di</strong> almeno tre<br />

funzioni fondamentali. Pertanto non<br />

riteniamo siano necessari rinvii, almeno<br />

per le zone montane. Al contrario,<br />

occorre mettere in campo una norma<br />

<strong>di</strong> autentica incentivazione per quei<br />

Comuni che scelgono l’Unione, anziché<br />

lisciare il pelo a chi non accetta il<br />

processo riformista in campo. Con il<br />

ministro Cancellieri avevamo stretto un<br />

patto e lo dobbiamo onorare, anche<br />

per rispetto verso i tantissimi sindaci<br />

e amministratori locali che in queste<br />

ore stanno lavorando alacremente e<br />

seriamente per ottemperare alla legge.<br />

È tempo <strong>di</strong> sostenere i migliori, anche<br />

questi territori saranno destinatari <strong>di</strong> risorse aggiuntive stanziate per la<br />

montagna e per favorire le politiche <strong>di</strong> sviluppo, anche attraverso uno<br />

specifi co Fondo regionale”. Perplessità anche sulla gestione della transizione,<br />

nei primi mesi del 2013. “Abbiamo cercato <strong>di</strong> semplifi care valorizzando<br />

le capacità dei territori <strong>di</strong> gestire i propri problemi, per questo<br />

avremmo voluto non ricorrere alla nomina <strong>di</strong> Commissari liquidatori, a<br />

prescindere, per quanto riguarda il riparto dei beni, delle attività e delle<br />

passività delle attuali Comunità montane, prevedendone la nomina solo<br />

qualora tra le Amministrazioni locali non si fossero raggiunto accor<strong>di</strong>. È<br />

singolare – evidenzia Taricco – che un’Amministrazione regionale erettasi<br />

ad alfi ere dell’autonomia, abbia in quest’occasione <strong>di</strong>mostrato così<br />

poca fi ducia nei confronti degli Amministratori locali”.<br />

Per il gruppo Progett’Azione “è stato fatto un buon lavoro, l’Aula ha cercato<br />

<strong>di</strong> mantenere all’interno della legge le attese delle forze politiche.<br />

Abbiamo fi ssato dei criteri evitando <strong>di</strong> vincolare troppo le modalità <strong>di</strong><br />

unione, è un elemento positivo”, spiegano Gianluca Vignale (relatore<br />

della legge con Davide Gariglio per il Pd) e il capogruppo Angelo<br />

Burzi. “Il merito del ddl è aver messo un punto sul quadro normativo <strong>di</strong><br />

un tema molto delicato – ha sottolineato il gruppo Pdl con l’intervento<br />

Augusta Montaruli – la Giunta dovrà aiutare i Comuni che non hanno<br />

suffi ciente personale per recepire la legge”.<br />

7<br />

Primo Piano


8<br />

Primo Primo Piano<br />

legislativamente, anziché prestare<br />

orecchio ai conservatori che con le loro<br />

le logiche dei rinvii e delle deroghe<br />

rischiano solo <strong>di</strong> aprire la strada al<br />

processo <strong>di</strong> unifi cazione coatta dei<br />

piccoli Comuni”.<br />

Obiettivo sviluppo<br />

La spinta del legislatore, nazionale<br />

e regionale, alla collaborazione<br />

dei sindaci, nelle aree montane è<br />

un monito verso lo sviluppo socioeconomico<br />

delle Terre Alte. Lavorare<br />

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />

Abbonati a<br />

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE E UNCEM<br />

Pie onti nti<br />

Il mondo dei vinti<br />

35 anni dopo N<br />

Lo sviluppo l e lla<br />

montagna,<br />

tra reinse<strong>di</strong>amenti e nuova economia<br />

Green Economy<br />

Via ai primi 10<br />

progetti <strong>di</strong> piccole<br />

centrali a biomasse<br />

Il parere dell’assessore<br />

alla Montagna della Provincia<br />

<strong>di</strong> Torino, Marco Balagna<br />

“I punti critici del testo della legge – sottolinea Marco Balagna, assessore alla<br />

Montagna della Provincia <strong>di</strong> Torino – sono sempre gli stessi e le nostre preoccupazioni<br />

del giorno successivo all’approvazione sono risultati fondati. Le criticità<br />

riguardano i requisiti <strong>di</strong> aggregazione dei territori che risultano insuffi cienti,<br />

ineffi caci e non rispondenti alla realtà del territorio. L’altra grave preoccupazione<br />

riguarda le risorse per le Terre Alte. Nel primo caso non si è avuto il coraggio <strong>di</strong><br />

defi nire le “aree territoriali omogenee”, magari inserendo un criterio <strong>di</strong> “continuità<br />

territoriale”. Per quanto attiene le risorse, si è creata troppa incertezza<br />

sulla quantifi cazione delle risorse da garantire alla Montagna. E oggi, a tre mesi<br />

dall’approvazione della legge Maccanti, l’immenso lavoro dei sindaci per creare<br />

vere e solide Unioni ha permesso <strong>di</strong> contenere i danni”.<br />

Tutela del territorio<br />

Il lavoro per la<br />

prevenzione del<br />

<strong>di</strong>ssesto idrogeologico<br />

La parola ai <strong>di</strong>pendenti<br />

“Il nostro impegno<br />

per lo sviluppo<br />

delle Terre Alte”<br />

Pie onti<br />

1<br />

GENNAIO/FEBBRAIO GENN GEN GE G ENN EN ENNN<br />

2012<br />

Montagna ontagna è iintegrazione<br />

integrazione<br />

Le Valli <strong>di</strong> Lanzo<br />

ospitano pitano 40 profughi<br />

<strong>di</strong> Paesi africani<br />

Pie onti ti tiii tiiiii<br />

La fi liera<br />

legno-energia<br />

Lo sviluppo che muove la montagna<br />

Vini <strong>di</strong> montagna<br />

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM NCEM<br />

A Costigliole Saluzzo Progetto integrato<br />

la mostra nazionale per il recupero<br />

della viticoltura “eroica” delle borgate<br />

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />

Architettura alpina<br />

Idroelettrico<br />

Un manifesto<br />

per dare voce<br />

agli enti locali<br />

Una montagna per er tutti tutti<br />

Nuovo catalogo Uncem ncem<br />

con gli itinerari turistici ristici<br />

per famiglie e terza a età età<br />

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />

contiene contiene I.R. I.R.<br />

3333333<br />

33<br />

MARZO/APRILE MARZO/A<br />

MARZO/A<br />

MARZO/ MARZO/ MARZO/ MARZO MA MA MMMMM ARZO/AP ARZO/AP ARZO/A ARZO// A RZO/AP RZO/A RZO/A R O// O APRR AP APRRILE<br />

RILE RILE RIL RIL RI RRR ILE ILE I LE LE 2012 2012 2 012<br />

Fon<strong>di</strong> europei<br />

Programma 2014-2020:<br />

nuovi fi nanziamenti<br />

per la montagna<br />

Con Uncem e Csi<br />

insieme tra Comuni, in particolare i<br />

più piccoli, d’intesa con i centri più<br />

gran<strong>di</strong> (e con i Gal), per creare nuove<br />

imprese, opportunità <strong>di</strong> lavoro, per<br />

fermare lo spopolamento e creare le<br />

con<strong>di</strong>zioni per il miglioramento dei<br />

servizi. In questa <strong>di</strong>rezione le Unioni<br />

montane dovranno far crescere<br />

professionalità e competenze per<br />

l’accesso ai programmi e progetti<br />

europei per il periodo 2014-2020, per<br />

nuovi i progetti lungo la fi liera boscolegno-energia,<br />

per l’utilizzo dei fon<strong>di</strong><br />

Pie onti<br />

Pie onti tii ti<br />

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM UNCEM<br />

Borgate,<br />

torneremo a viveree<br />

L’Uncem lancia piano per rivitalizzare are<br />

il patrimonio e<strong>di</strong>lizio delle Terre Alte te<br />

Innovazione e servizi Bosco e Territorio Turismo Turismo scolastico scolastiico<br />

il Piemonte è più “Facile”,<br />

per tutti i Comuni<br />

55<br />

LUGLIO/AGOSTO LUGLIO LUGLIO LUGLIO LUGLIO LUGLI LUGLI LUGGGG LLLLL UGLIO/AGO<br />

UGLIO/ UGLIO// UGLIO// UGLIO UGLIO UGL UGL UUUUU GLIO/AG GLIO/A GL GL LIO/AG LLLL IO/AGO IO/AGG IO O/AGO O/AAA /AG AGO A GO GOOSTO<br />

OS OS O STO ST STTO<br />

TO TO 2012 20 01 0 1 2<br />

Filiera legno in fi era Nuovo Nuovo catalogo catalogo<br />

a Beaulard <strong>di</strong> Oulx con con 100 100 itinerari itinerari<br />

dal 14 al 16 settembre per per gli studenti studenti<br />

La rivista <strong>PieMonti</strong>, e<strong>di</strong>ta dall’Uncem Piemonte, è<br />

l’unico strumento <strong>di</strong> comunicazione, informazione,<br />

confronto delle Terre Alte. Notizie, approfon<strong>di</strong>menti, inchieste, presentazioni<br />

<strong>di</strong> iniziative, interviste per raccontare una nuova fase <strong>di</strong> crescita<br />

e sviluppo della montagna. Tra green economy, politica, scuola,<br />

prodotti enogastronomici, sanità e assistenza, telecomunicazioni e innovazione,<br />

risorse forestali e biomasse, acqua, turismo, energie rinnovabili<br />

agricoltura, <strong>di</strong>stretti artigianali, clima, sport, economia della neve.<br />

Piemonti, la parola alla montagna<br />

55<br />

Pie onti<br />

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />

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PER P E R IOD IOD ICO I CO D D ’ ’ IINF N F OORM R MAZ AZION I ONE E DD ELLA E LLA DD ELEG E LEGAZI AZION O N E E PP IEEMONTE MMONTE<br />

SS E E UU NCEM N CEM<br />

La sfi da del ritorno<br />

Dalla ricostruzione dei borghi montani,<br />

i modelli <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />

per le Alpi <strong>di</strong> domani<br />

Da Comunità a Unioni<br />

Prosegue il processo<br />

<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no degli enti<br />

I Vescovi piemontesi:<br />

i gran<strong>di</strong> valori<br />

delle Terre Alte<br />

Tutti i dati forestali<br />

sulle Valli Chisone<br />

e Germanasca<br />

6<br />

OTTOBRE/NOVEMBRE 2012<br />

Fabrizio Barca<br />

incontra i sindaci<br />

a Domodossola<br />

Nuova legge regionale Chiesa e montagna Filiera legno-energia Con il Ministro<br />

Ato, per la generare opportunità nei<br />

campi ambiti e preziosi della green<br />

economy, delle energie rinnovabili,<br />

dell’innovazione tecnologica e delle<br />

ICT, per creare formazione <strong>di</strong> giovani<br />

e adulti, per lavorare con i Gruppi <strong>di</strong><br />

Azione locale (Gal). Sviluppo vuol <strong>di</strong>re<br />

risorse, in particolare economiche,<br />

che le Unioni potranno introitare (sul<br />

breve e sul me<strong>di</strong>o periodo) con attività<br />

manageriali avanzate d’intesa tra<br />

tutti i Comuni. È quanto ha chiesto<br />

anche il Governo Monti, nell’articolo<br />

19 della “spen<strong>di</strong>ng review” dove<br />

prevede appunto le Unioni montane<br />

dei Comuni, e poi a <strong>di</strong>cembre, con il<br />

primo documento sulle “aree interne”<br />

– dunque quelle rurali e montane del<br />

Paese – lasciando un’ere<strong>di</strong>tà chiara,<br />

determinante e programmatica per il<br />

prossimo Governo. E il Piemonte, dove<br />

la montagna rappresenta il 52% del<br />

territorio nonché 700mila persone,<br />

dovrà fare la sua parte: con Unioni<br />

montane <strong>di</strong> Comuni forti e coese, che<br />

sappiano aggirare il municipalismo, i<br />

campanilismi e con<strong>di</strong>videre eccellenze,<br />

progettualità, per la crescita del sistema-<br />

Piemonte e del sistema-Paese.<br />

L’Uncem Piemonte propone <strong>di</strong> rinnovare<br />

l’abbonamento annuale a Pie-<br />

Monti, al prezzo invariato <strong>di</strong> 15 euro,<br />

comprensivo dei cinque numeri or<strong>di</strong>nari e<br />

dei numeri speciali. È possibile utilizzare il conto<br />

corrente postale n° 84475417 intestato a Uncem<br />

Delegazione Piemontese, inviandoci copia della ricevuta<br />

(via posta o fax). È possibile anche effettuare<br />

un bonifi co bancario utilizzando i seguenti dati:<br />

Ccb n. 89398 c/o Banca del Piemonte Agenzia Sede<br />

<strong>di</strong> Torino, intestato a Delegazione Piemontese Uncem,<br />

IBAN IT 33 Q 03048 01000 000000089398.<br />

Rinnovando l’abbonamento è possibile ricevere<br />

uno a scelta dei seguenti libri o gadget (salvo<br />

<strong>di</strong>sponibilità): il dvd con i “A scuola <strong>di</strong> montagna”<br />

collegato al catalogo del turismo scolastico dell’Uncem,<br />

la pubblicazione “I cambiamenti climatici e il<br />

turismo nello spazio alpino”, una shopper in tessuto<br />

relativa al progetto Demochange, il cd musicale<br />

“Tracce <strong>di</strong> Resistenza”, il libro con la ricerca<br />

“La montagna del Piemonte”, il libro fotografi co<br />

“Romanico Cusio”, il libro storico “Uomini risorse<br />

comunità delle Alpi Occidentali”, il libro storico<br />

“L’Alta Valle Belbo tra il XI e il XX Secolo”. La<br />

sua richiesta dovrà essere comunicata all’Uncem<br />

tramite mail (all’in<strong>di</strong>rizzo uncem@provincia.<br />

torino.it), in<strong>di</strong>cando l’intestatario dell’abbonamento.


La sfi da<br />

del ritorno<br />

Trenta borgate alpine<br />

pronte a rinascere<br />

grazie al programma<br />

lanciato a giugno<br />

dall’Uncem. 5 milioni<br />

<strong>di</strong> euro dalle imprese,<br />

da investire sul<br />

territorio. Comuni<br />

montani pronti a<br />

fare la loro parte,<br />

per unire ai piani<br />

<strong>di</strong> ricostruzione<br />

architettonica, i piani<br />

per agevolare i reinse<strong>di</strong>amenti.<br />

La sfi da<br />

all’abbandono è già<br />

realtà<br />

un’avventura piena <strong>di</strong> emozione:<br />

È ridare vita alle borgate alpine del<br />

Piemonte. Pezzi <strong>di</strong> case abbandonate<br />

nel secolo breve, il Novecento, che<br />

tornano a vivere, tornando a essere il<br />

fulcro <strong>di</strong> concrete economie locali. Se<br />

cammini fra le case <strong>di</strong>roccate, andate<br />

giù, tra i 553 “Comuni polvere”<br />

del Piemonte, ti accorgi <strong>di</strong> quanto il<br />

recupero sia prezioso. Resti affascinato.<br />

Tutto è partito a giugno 2012, con<br />

il bando pubblico e la richiesta <strong>di</strong><br />

manifestazioni <strong>di</strong> interesse lanciata<br />

dall’Uncem – d’intesa con l’Istituto <strong>di</strong><br />

Architettura Montana del Politecnico<br />

<strong>di</strong> Torino – per un ambizioso progetto<br />

<strong>di</strong> riqualifi cazione. Non servono sol<strong>di</strong><br />

pubblici (che non ci sono più) e non si<br />

possono aspettare contributi a fondo<br />

perduto. Il meccanismo è opposto:<br />

in<strong>di</strong>viduare risorse e capacità <strong>di</strong><br />

investimento <strong>di</strong> privati, <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori,<br />

<strong>di</strong> investitori puri che non cercano<br />

speculazione e ulteriore consumo<br />

<strong>di</strong> territorio. Finora, a crederci sono<br />

state 50 imprese e<strong>di</strong>li del Piemonte,<br />

200 professionisti, 50 Comuni, 150<br />

privati proprietari, quasi 100 persone<br />

interessate all’acquisto delle case<br />

recuperate. Numeri in continua crescita,<br />

<strong>di</strong> Davide Micheletti<br />

quelli che l’Uncem ha raccolto con un<br />

bando pubblico rimasto attivo a giugno,<br />

luglio e agosto 2012.<br />

Adesso si parte<br />

La fase operativa del lavoro è partita<br />

a ottobre 2012, con la presentazione<br />

dei risultati del bando in due giorni <strong>di</strong><br />

workshop (a Torino e Ostana, con oltre<br />

cinquecento persone presenti) e l’avvio<br />

dei primi “tavoli” relativi alle prime<br />

quin<strong>di</strong>ci borgate. Obiettivo, in<strong>di</strong>rizzare<br />

le imprese verso le <strong>di</strong>verse opportunità.<br />

“Stiamo presentando ai possibili<br />

investitori e agli operatori del settore –<br />

spiega il presidente Uncem Piemonte<br />

Lido Riba – l’importanza <strong>di</strong> rivitalizzare<br />

una o più borgate. Si uniscono<br />

aspetti tecnico-architettonici, sociali,<br />

antropologici, ovviamente economici.<br />

Recuperare antichi borghi abbandonati,<br />

che hanno da cinque a cinquanta case,<br />

per noi non vuol <strong>di</strong>re creare una nuova<br />

serie <strong>di</strong> seconde case da mettere sul<br />

mercato. Per la montagna, questo<br />

progetto risponde a una chiara necessità<br />

<strong>di</strong> tornare a puntare sulle risorse che<br />

le Terre Alte mettono a <strong>di</strong>sposizione,<br />

ricreare imprese, occasioni <strong>di</strong> una vita<br />

stabile, 365 giorni l’anno, secondo la<br />

9<br />

Primo PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPrimmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo Piano PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiannnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnno


10<br />

Primo Primo Piano<br />

Il modello <strong>di</strong> Borghi srl<br />

per l’appennino<br />

I modelli piemontesi <strong>di</strong> intervento – nel loro programma generale <strong>di</strong> sviluppo<br />

locale e nella progettazione – hanno vali<strong>di</strong> esempi in tutt’Italia. A guidare molti<br />

interventi specifi ci su borghi e zone abbandonate dell’Appennino, è stata la<br />

società “I Borghi srl”, con sede a Roma (www.iborghisrl.it). “La nostra impresa<br />

– spiega il presidente Michele Esposto – sostiene e applica un modello <strong>di</strong> intervento<br />

che assume la riqualifi cazione del patrimonio immobiliare, come struttura<br />

portante <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> ospitalità <strong>di</strong>ffusa”. Lo sviluppo <strong>di</strong> un prodotto turistico<br />

unico ed originale, attraverso:<br />

il coinvolgimento degli operatori dello sviluppo locale, <strong>di</strong> investitori istituzionali<br />

e privati, degli operatori della fi liera turistica, nonché della piccola impren<strong>di</strong>toria<br />

locale, esistente e nascente;<br />

l’ideazione e lo sviluppo <strong>di</strong> un’offerta turistica che, basata su un modello innovativo<br />

<strong>di</strong> ricettività e su un tema <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong>fferenziante, connoti in<br />

maniera decisa la proposta agli occhi del mercato turistico <strong>di</strong> riferimento;<br />

la messa a punto <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> gestione effi cace ed effi ciente e <strong>di</strong> un sistema<br />

<strong>di</strong> promo-commercializzazione che consenta <strong>di</strong> sfruttare al meglio le<br />

opportunità <strong>di</strong> mercato.<br />

tra<strong>di</strong>zione sì, ma anche unendo temi<br />

forti che accompagnano la modernità<br />

degli inse<strong>di</strong>amenti”.<br />

Innovativi e popolari<br />

Domotica, green economy, fonti<br />

<br />

Slow Food<br />

energetiche rinnovabili, utilizzo del<br />

legno per il recupero e opportuno uso<br />

della pietra, nuovi stili progettuali che<br />

conservino volumi carichi <strong>di</strong> storia,<br />

ma che allo stesso tempo sappiano<br />

guardare al futuro. Un’operazione che<br />

all’Uncem piace defi nire “popolare”,<br />

adatta a tutti. Anche negli standard<br />

economici in<strong>di</strong>viduati: per l’acquisto<br />

iniziale degli immobili non si dovranno<br />

superare i 50-100 euro al metro<br />

quadrato, per arrivare a 1000-1300 euro<br />

al mq per la casa recuperata. “Proprio<br />

così – prosegue Riba –. Queste cifre,<br />

ovviamente verifi cabili e mo<strong>di</strong>fi cabili<br />

nelle <strong>di</strong>verse situazioni che incontriamo,<br />

<strong>di</strong>mostrano che non possiamo<br />

permetterci <strong>di</strong> fare un recupero fi ne<br />

a se stesso. Ricostruire vuol <strong>di</strong>re<br />

favorire famiglie e singoli, giovani e<br />

adulti, che guardano alla montagna<br />

come luogo in cui vi sono i margini<br />

per creare nuove attività, nuovi lavori,<br />

nei campi ad esempio dell’agricoltura<br />

multifunzionale, piuttosto che ricettivoturistico.<br />

La sapiente reinterpretazione<br />

architettonica non è un incidenza<br />

casuale. Lo sanno bene gli architetti<br />

che fi nora abbiamo incontrato. A tutti<br />

abbiamo illustrato le caratteristiche<br />

del programma, che prevede anche


Da sinistra Massimo Crotti, Mauro Piazzi, Paolo Papi, Dina Benna, Lido Riba, Piergiorgio Scoffone,<br />

Liliana Pittarello, Marco Bussone, Stefano Lucchini<br />

la realizzazione <strong>di</strong> un marchio e <strong>di</strong><br />

un preciso <strong>di</strong>sciplinare”. Leva per il<br />

recupero delle case è il detrazione<br />

fi scale del 50% (prevista fi no a giugno<br />

2013) delle spese sostenute per la<br />

ristrutturazione, fi no a un massimo <strong>di</strong><br />

96mila euro. Questa misura nazionale<br />

– l’ex 36%, che portato al 50% verrà<br />

probabilmente prolungato anche dopo<br />

il giugno 2013 – è certamente uno<br />

incentivo per la ristrutturazione <strong>di</strong> case<br />

e baite abbandonate, che molti sindaci<br />

si sono impegnati a far conoscere ai loro<br />

concitta<strong>di</strong>ni.<br />

I partner del progetto<br />

A collaborare con Uncem ci sono molti<br />

soggetti legati a <strong>di</strong>versi livelli alla fi liera:<br />

come la Fiaip, la federazione degli<br />

operatori immobiliari professionali,<br />

guidata da Paolo Papi, pronti a<br />

occuparsi della ven<strong>di</strong>ta degli immobili,<br />

in Italia e all’estero. Ovviamente lo Iam,<br />

l’Istituto <strong>di</strong> Architettura Montana del<br />

Politecnico <strong>di</strong> Torino, dove operano gli<br />

architetti Antonio De Rossi, Massimo<br />

Crotti, Mattia Giusiano, Roberto<br />

Dini. Ci sono investitori, imprese e<strong>di</strong>li<br />

e aziende che forniscono materiali per<br />

la costruzione, <strong>di</strong>sponibili a inserire<br />

percentuali <strong>di</strong> sconto per gli operatori<br />

del “Progetto borgate”. Poi ci sono<br />

l’Or<strong>di</strong>ne degli Architetti <strong>di</strong> Torino<br />

presieduto da Riccardo Bedrone e una<br />

lunga serie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> professionisti. I<br />

Gruppi <strong>di</strong> Azione Locale e le Comunità<br />

montane, le associazioni <strong>di</strong> categoria<br />

degli artigiani. Ma anche banche e<br />

compagnie assicurative.<br />

Importante il lavoro avviato da Uncem<br />

con Finpiemonte, per in<strong>di</strong>viduare<br />

strumenti adeguati <strong>di</strong> accesso al<br />

cre<strong>di</strong>to e a fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> rotazione. La<br />

Regione – che nel 2009 aveva lanciato<br />

la misura 322 del Psr proprio per il<br />

recupero del borgate – è pronta ad<br />

accogliere una proposta <strong>di</strong> legge, in<br />

fase <strong>di</strong> elaborazione, che in<strong>di</strong>vidui<br />

precisi sgravi burocratici e fi scali per il<br />

recupero in area montana. I sindaci e<br />

gli amministratori dei Comuni montani,<br />

faranno la loro parte, “facilitatori” <strong>di</strong><br />

un’operazione che aspettavano da<br />

tempo. Tutti anelli <strong>di</strong> una catena virtuosa<br />

che potrà far scuola. In prima fi la,<br />

anche molti soggetti istituzionali. Tra<br />

questi, la Provincia <strong>di</strong> Torino. Secondo<br />

Acquistando<br />

La sfi da<br />

dei territori<br />

nella green<br />

economy<br />

il libro <strong>di</strong> Enrico Borghi<br />

gli assessori alla Montagna Marco<br />

Balagna e all’Ambiente Roberto<br />

Ronco, “l’interazione tra pubblico<br />

e privato è strategica”. “Qui non si<br />

tratta <strong>di</strong> mettere a posto qualche casa<br />

– sottolinea Balagna – ma <strong>di</strong> attuare<br />

una vera trasformazione del territorio<br />

montano. Solo così l’operazione avrà<br />

un senso. Ecco il motivo <strong>di</strong> avere dei<br />

soggetti istituzionali forti, che sappiano<br />

relazionarsi in modo effi cace con chi<br />

legifera. Chi è chiamato a scrivere le<br />

leggi deve considerare la montagna una<br />

ricchezza, una grande opportunità”.<br />

Uncem ha affi dato la costruzione<br />

operativa del progetto alla società della<br />

quale è socio unico, <strong>PieMonti</strong> Risorse.<br />

Al lavoro ci sono Marco Bussone,<br />

Mauro Piazzi e Marco Cavaletto,<br />

presidente della srl. Sono loro che<br />

hanno avviato i primi tavoli sulle prime<br />

venti borgate prese in esame. Mettere<br />

insieme i “protagonisti”, farli <strong>di</strong>alogare,<br />

costruire i modelli <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, è<br />

determinante.<br />

Ricevi in omaggio per un anno l’abbonamento a<br />

Pie onti<br />

la rivista bimestrale dell’Uncem Piemonte<br />

Libro e abbonamento a 20 euro<br />

Risparmi 7 euro rispetto al costo <strong>di</strong> copertina del libro<br />

e l’abbonamento alla rivista è gratis! (15 euro il costo senza il libro)<br />

È possibile utilizzare il conto corrente postale n° 84475417 intestato a<br />

Uncem Delegazione Piemontese. È possibile anche effettuare un bonifi co<br />

bancario utilizzando i seguenti dati: Ccb n. 89398 c/o Banca del Piemonte<br />

Agenzia Sede <strong>di</strong> Torino, intestato a Delegazione Piemontese Uncem,<br />

IBAN IT 33 Q 03048 01000 000000089398.<br />

La proposta è offerta da Uncem Piemonte, il sindacato della Montagna e da <strong>PieMonti</strong>,<br />

l’unica rivista con le migliori notizie <strong>di</strong> economia, politica, cultura delle Terre Alte<br />

11<br />

Primo Piano


12<br />

Primo Primo Piano<br />

I modelli<br />

“Abbiamo come modello il recupero<br />

dei borghi appenninici toscani, o<br />

quelli dell’entroterra ligure e delle<br />

Langhe – precisa Lido Riba –. Anche<br />

in Piemonte non mancano i casiguida,<br />

penso a Oncino e Ostana, a<br />

Sellette <strong>di</strong> Pontechianale… Qui sono<br />

stati i privati ad acquisire immobili<br />

<strong>di</strong>smessi a riqualifi carli, a renderli vivi.<br />

Il processo è iniziato prima. Oggi, in<br />

una fase complessa <strong>di</strong> crisi economica,<br />

Su quali borgate agire<br />

Le prime saranno quelle dove i Comuni possono dare<br />

delle positive risposte a imprese, investitori, privati<br />

aperti all’acquisto o alla ven<strong>di</strong>ta iniziale degli immobili.<br />

“Facilitare” le operazioni, nei mo<strong>di</strong> più <strong>di</strong>versi: dall’apertura<br />

<strong>di</strong> tavoli <strong>di</strong> confronto all’agevolazione fi scale <strong>di</strong> chi<br />

acquisterà porzioni <strong>di</strong> borghi riqualifi cati. Proviamo a<br />

fare un provvisorio elenco <strong>di</strong> Comuni e borgate, tratto<br />

dalle proposte arrivate con le manifestazioni <strong>di</strong> interesse<br />

del bando.<br />

Crevoladossola, b.ta Oira (Ossola, VB)<br />

Vogogna, b.te Genestredo e Alpe Capraga (Ossola, VB)<br />

Scopello, programma Stelle Diffuse (Valsesia, VC)<br />

<strong>Alpette</strong>, b.ta Mosereto (Valle Orco, TO)<br />

Frassinetto (Val Soana, TO)<br />

Viù, b.ta Lunelle (Valli Lanzo, TO)<br />

Traves, b.ta Tisinelle (Valli <strong>di</strong> Lanzo, TO)<br />

Varisella, b.ta Moncolombone<br />

(Val Ceronda e Casternone, TO)<br />

Condove, oltre 50 borgate (Val Susa, TO)<br />

Rubiana, b.ta Bertolera (Val Susa, TO)<br />

Susa, b.ta Altaretto (Val Susa, TO)<br />

Sauze <strong>di</strong> Cesana, b.ta Lauzet (Val Susa, TO)<br />

Coazze e Giaveno (Val Sangone, TO)<br />

Pomaretto (Val Chisone, TO)<br />

Fenestrelle, borgate sopra Mentoulles<br />

(Val Chisone, TO)<br />

Oncino, b.ta Paschiè (Valle Po, CN)<br />

Ostana, b.ta Sant’Antonio (Valle Po, CN)<br />

Paesana, b.ta Giordana (Valle Po, CN)<br />

Celle Macra/Macra, b.te Bassura, Chiatignano, Chiotto<br />

(Valle Maira, CN)<br />

Castelmagno, b.te Capo Fey e Valliere<br />

(Valle Grana, CN)<br />

Pontechianale, b.ta Sellette (Valle Varaita, CN)<br />

In alcune <strong>di</strong> queste situazioni sono già in corso interventi<br />

<strong>di</strong> recupero, strategici ed esemplari, modello per altri. Vi<br />

sono molti Comuni che hanno inviato la manifestazione<br />

<strong>di</strong> interesse al programma Uncem, con i quali verranno<br />

aperti tavoli <strong>di</strong> lavoro nei primi mesi del 2012. Sono Alto,<br />

Borgiallo, Borgosesia, Briga Alta, Borgone <strong>di</strong> Susa, Bussoleno,<br />

Canosio, Caramagna, Cesana Torinese, Grondona,<br />

Groscavallo, Mezzenile, Monastero <strong>di</strong> Lanzo, Pamparato,<br />

Piode, Pradleves, Prazzo, Rimella Roccasparvera, Ronco<br />

Biellese, Sordevolo, Trontano, Viola.<br />

drammatica per il settore e<strong>di</strong>le e<br />

immobiliare, cre<strong>di</strong>amo che la montagna<br />

possa dare risposte nuove, possa aprire<br />

strade fi nora mai percorse”.<br />

Oggi si riparte dal Piemonte, culla delle<br />

politiche per la montagna, regione che<br />

ha precorso i tempi negli ultimi <strong>di</strong>eci<br />

decenni, modello per altri contesti.<br />

“Il percorso <strong>di</strong> rivitalizzazione delle<br />

borgate alpine – spiega Enrico Borghi<br />

– si inserisce nel complesso lavoro<br />

<strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> un nuovo sistema <strong>di</strong><br />

Sallette, Pontechianale<br />

Altaretto, Susa<br />

Paschié, Paschié, Oncino Oncino<br />

sviluppo sociale ed economico del<br />

Piemonte e dell’Italia, nel quale aree<br />

considerate fi nora marginali assumono<br />

una centralità forte. Vorremmo così,<br />

accanto alla crescita delle smart cities,<br />

veder nascere delle smart communities,<br />

dove l’intelligenza è anche quella <strong>di</strong><br />

una politica che sa affrontare con<br />

determinazione temi decisivi per il futuro<br />

delle prossime generazioni, guardando<br />

all’Europa e anche alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong> UE nel prossimo p decennio”. Fon<strong>di</strong><br />

(continua a pag pag. 14)<br />

Lauzet, Sauze <strong>di</strong> Cesana Cesana<br />

Scopello, Scopello, S<br />

Valsesia VValsesia<br />

Chiatignano, Celle Macra


Nasce a Torino LeapFactory<br />

LeapFactory è una società piemontese<br />

che progetta e realizza strutture modulari<br />

con impatto ambientale minimo. L’installazione<br />

della Nuova Capanna Gervasutti,<br />

a quota 2835 m sotto la parete Est<br />

delle Grandes Jorasses nel Monte Bianco,<br />

ha materializzato la mission <strong>di</strong> produrre<br />

inse<strong>di</strong>amenti innovativi – sintesi <strong>di</strong> comfort,<br />

sicurezza e rispetto dell’ambiente.<br />

Questa prima simbolica realizzazione è<br />

seguita oggi dal nuovo impegno per la<br />

costruzione <strong>di</strong> una stazione sul versante<br />

meri<strong>di</strong>onale del monte Elbrus, nel Caucaso<br />

Settentrionale, a 4000 m <strong>di</strong> quota,<br />

capace <strong>di</strong> ospitare 50 persone. LeapFactory<br />

propone inoltre una serie <strong>di</strong> prodotti<br />

concepiti per l’infrastrutturazione dei<br />

luoghi naturali sensibili e da proteggere:<br />

per “abitare ad impatto zero” in sintonia<br />

con l’ambiente circostante.<br />

Sono destinati all’ospitalità dei frequentatori,<br />

e pensati per risolvere questioni<br />

ecologiche fondamentali: il monitoraggio<br />

ambientale, la produzione <strong>di</strong> energia, la<br />

depurazione delle acque refl ue, la gestione<br />

logistica dei rifi uti <strong>di</strong>fferenziati, la sicurezza<br />

dell’ambiente e delle persone,<br />

l’organizzazione delle attività produttive<br />

tra<strong>di</strong>zionali, l’approntamento <strong>di</strong> servi-<br />

Chi smette <strong>di</strong> fare pubblicità per risparmiare sol<strong>di</strong><br />

è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo.<br />

Henry Ford<br />

Pie onti<br />

La tua impresa su incontra<br />

i Comuni e la pubblica amministrazione.<br />

<strong>PieMonti</strong> è l’unica rivista interamente de<strong>di</strong>cata<br />

agli amministratori dei Comuni ed è la sola voce<br />

dell’economia della montagna. Diffusa capillarmente<br />

in Piemonte e in Italia, ti offre molto più <strong>di</strong> uno spazio<br />

pubblicitario: ti fa conoscere e incontrare i protagonisti<br />

dello sviluppo locale e dei progetti che le Terre Alte<br />

mettono in moto. Anche con il tuo aiuto.<br />

Le pagine <strong>di</strong> <strong>PieMonti</strong><br />

sono lo spazio ideale per la tua<br />

impresa e per i tuoi prodotti.<br />

zi igienici anche temporanei. Un esempio<br />

è LeapMilk, un nuovo modo <strong>di</strong> concepire<br />

le attività d’alpeggio, a supporto dell’allevamento<br />

e della produzione casearia:<br />

un sistema <strong>di</strong> costruzione prefabbricata,<br />

che ospita tutte le fasi produttive, dalla<br />

stabulazione degli animali fi no al consumo<br />

del prodotto fi nito. La struttura si inserisce<br />

nel contesto naturale <strong>di</strong>alogando<br />

con la cultura architettonica tra<strong>di</strong>zionale,<br />

rispettandone i canoni e traducendoli in<br />

un linguaggio contemporaneo, supportata<br />

da tecnologie avanzate che consentono<br />

ottimizzazioni importanti in termini<br />

energetici e gestionali. La costruzione<br />

modulare con struttura in legno lamellare<br />

consente <strong>di</strong> confi gurare e personalizzare<br />

spazi e allestimenti secondo specifi -<br />

che esigenze <strong>di</strong>mensionali e funzionali.<br />

Con locali <strong>di</strong> stabulazione, sala mungitura,<br />

sala latte e relativi laboratori <strong>di</strong> trasformazione,<br />

locali per la stagionatura e<br />

conservazione dei prodotti, locali a<strong>di</strong>biti<br />

a ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta al consumatore fi nale e<br />

aree per la degustazione in loco.<br />

Tutti i moduli LEAP sono interamente<br />

prefabbricati, elitrasportabili e installabili<br />

rapidamente, senza mo<strong>di</strong>fi care il suolo<br />

naturale con opere permanenti. Sono<br />

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o manda un’e-mail a info@piemontirisorse.it<br />

OPERIAMO PER UN INTERESSE COMUNEE<br />

CHI SIAMO<br />

Da anni ci occupiamo <strong>di</strong><br />

ambiente: siamo strutturati ati<br />

per la raccolta dei rifiuti urrbani e la raccolta dei rifiuti uti<br />

speciali industriali, la gestioone del canile municipale e<br />

<strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> depurazioone.<br />

A questi servizi abbiamo mo<br />

aggiunto la progettazione e<br />

realizzazione <strong>di</strong> impianti fotoovoltaici.<br />

Da anni ci occupiaamo<br />

<strong>di</strong> ambiente e della sodd<strong>di</strong>sfazione<br />

dei nostri clienti. ti.<br />

ACSEL A SpA<br />

Sant’Ambrogio <strong>di</strong> Torino (TO) Italy<br />

10057 - Via delle Chiuse 21<br />

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MNT<br />

Meet Next Technologyy<br />

pronti a farvi incontrare<br />

una nuova tecnologia<br />

Me<strong>di</strong>atech<br />

Se<strong>di</strong>: Milano e Brescia<br />

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Me<strong>di</strong>atech è una società nata nel 1997 <strong>di</strong> telefono ed i riferimenti per r poterci poterci<br />

e fondata da un team <strong>di</strong> professionisti contattare.<br />

ciascuno con <strong>di</strong>verse esperienze e<br />

provenienti da <strong>di</strong>versi settori collegati<br />

tutti al mondo dell’Information<br />

Me<strong>di</strong>atech nel corso degli anni nni ha<br />

Technology. L’amalgama <strong>di</strong> queste raggiunto l’obiettivo <strong>di</strong> ottenere enere la<br />

<strong>di</strong>fferenti esperienze e professionalità certifi cazione <strong>di</strong> marchi prestigiosi estigiosi<br />

è stata la vera forza del Team, che <strong>di</strong>ventando, Cisco Partner, r, Barracuda Barracuda a<br />

come nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi strumentisti Diamond Partner, DELL, , Olivetti Olivetti ed<br />

che fanno parte <strong>di</strong> un’orchestra, ha altre ancora. A giugno 2011 011 Me<strong>di</strong>atech Me<strong>di</strong>atec<br />

trovato in breve tempo l’accordatura ha implementato il livello o <strong>di</strong> sicurezza sicurezza<br />

comune per suonare la prima nota del proprio Data Center <strong>di</strong> Milano Milano<br />

all’unisono. Attualmente l’organico è ed ha ottenuto la certifi cazione cazione ISO/ ISO/<br />

composto da 35 persone tra <strong>di</strong>pendenti IEC 27001 da parte <strong>di</strong> Certiquality.<br />

Certiquality.<br />

e collaboratori esterni.<br />

Di fatto questo tipo <strong>di</strong> certifi ccertificazion ficazione<br />

rappresenta lo standard rd internazionale<br />

internazio<br />

al quale fa riferimento o il Co<strong>di</strong>ce Co<strong>di</strong>ce<br />

Le se<strong>di</strong> dove Me<strong>di</strong>atech è presente dell’Amministrazione ne <strong>di</strong>gitale <strong>di</strong>gitale CAD,<br />

sono a Milano nella quale oltre agli entrato in vigore defi nitivamente nittivament il<br />

uffi ci operativi e commerciali è situata 25 gennaio 2012, in riferimento riferiment alla<br />

la server farm raggiunta da una dorsale continuità operativa ed al piano pian <strong>di</strong><br />

in fi bra ottica de<strong>di</strong>cata ai nostri clienti, <strong>di</strong>saster recovery.<br />

e dalla quale vengono <strong>di</strong>stribuiti tutti i L’obiettivo del nuovo vo standard standar ISO<br />

servizi in modalità cloud, ed a Brescia 27001:2005 è proprio prio quello quell <strong>di</strong> d<br />

dove sono situati altri uffi ci commerciali proteggere i dati e le informazioni<br />

infformazioni<br />

ed amministrativi, una sala formazioni da minacce <strong>di</strong> ogni ni tipo, tipo, o, al fi fine fine<br />

<strong>di</strong><br />

ed eventi e il laboratorio tecnico<br />

assicurarne l’integrità, grità, la riservatezza r ervatezza<br />

sud<strong>di</strong>viso nelle aree Informatica e e la <strong>di</strong>sponibilità, , e fornire forni nir i i requisiti requisiti<br />

prodotti per uffi cio. Sul nostro sito web per adottare un adeguato adeguat at sistema sistema<br />

DOVE SIAMO<br />

LE CERTIFICAZIONI<br />

concepiti per funzionare in totale autonomia,<br />

dotati <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong><br />

energia pulita, sistemi <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>agnosi<br />

funzionale e <strong>di</strong>spositivi sanitari in<strong>di</strong>pendenti.<br />

La completa reversibilità dei moduli<br />

LEAP ne riduce ulteriormente l’impatto<br />

ambientale, consentendo <strong>di</strong> abitare<br />

la natura rispettandola. Sono adatti anche<br />

per tutte le aree prive <strong>di</strong> accessibiltà<br />

stradale, oppure dove è opportuno non<br />

gravare l’ambiente con cantieri tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

www.leapfactory.it<br />

41<br />

50 anni nell’energia giaaaaa<br />

fra tra<strong>di</strong>zione<br />

ed innovazione<br />

L’<br />

esperienza <strong>di</strong> COMAT nel campo<br />

dell’energia inizia nel 1952 con la<br />

commercializzazione <strong>di</strong> combustibili per<br />

riscaldamento (all’epoca soprattutto<br />

nafta e gasolio). Negli anni successivi<br />

si integra rapidamente con le attività<br />

<strong>di</strong> conduzione e manutenzione degli<br />

impianti termici, per arrivare alla<br />

realizzazione ed installazione degli<br />

impianti stessi.<br />

Oggi COMAT realizza impianti completi<br />

chiavi in mano, ed offre il servizio <strong>di</strong><br />

conduzione, manutenzione e la fornitura<br />

<strong>di</strong> vettori e utilities energetiche.<br />

La scelta strategica <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sperdere<br />

il patrimonio <strong>di</strong> conoscenze acquisito<br />

in tanti anni, valorizzando la propria<br />

esperienza e la presenza sul territorio,<br />

ha creato un team <strong>di</strong> operatori e<br />

professionisti specializzati nei <strong>di</strong>versi<br />

ambiti dell’impiantistica.<br />

COMAT ha sede a Grugliasco (TO),<br />

dove, oltre all’attività operativa, hanno<br />

sede la <strong>di</strong>rezione generale e i servizi<br />

tecnico-amministrativi, una fi liale a Il risparmio energetico attraverso rso<br />

Settimo Milanese (MI) che coor<strong>di</strong>na l’effi cienza e l’uso razionale<br />

le attività commerciali e operative in dell’energia.<br />

Lombar<strong>di</strong>a ed una fi liale a Dronero La sostenibilità ambientale,<br />

(CN) che opera nel territorio del<br />

attraverso l’innovazione e<br />

basso Piemonte con particolare<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> energie rinnovabili.<br />

specializzazione nella gestione degli Grazie al raggiungimento <strong>di</strong> questi<br />

impianti <strong>di</strong> riscaldamento a biomasse obiettivi oggi COMAT è responsabile<br />

legnose.<br />

della conduzione e manutenzione <strong>di</strong><br />

La fi losofi a operativa dell’azienda si può oltre 800 impianti tecnologici, <strong>di</strong> propria ri ria<br />

riassumere in due obiettivi principali: realizzazione o assunti in gestione.<br />

COMAT S.p.a.<br />

Via della Libertà, 43 – 10095 Grugliasco (TO)<br />

Tel. 011.4027011 – Fax uff. Tecnico 011.4027065<br />

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Dal 14 al 16<br />

settembre<br />

LA SELEZIONE<br />

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Come coniugare<br />

tra<strong>di</strong>zione industriale<br />

e grande qualità<br />

ambientale<br />

13<br />

Primo Piano<br />

e amministratore delegato della società plan che offre in<strong>di</strong>cazioni esplicite non<br />

umbra quotata sul mercato AIM <strong>di</strong> solo sui risultati fi nanziari ma anche<br />

Borsa Italiana) guarda a un concetto sullo sviluppo futuro delle iniziative<br />

nuovo <strong>di</strong> sostenibilità. Quella capace <strong>di</strong> industriali. L’obiettivo per il 2014 è<br />

mettere insieme gli aspetti ambientali e raggiungere un fatturato <strong>di</strong> 34 milioni <strong>di</strong><br />

quelli economico-fi nanziari. Declinando euro e un EBITDA <strong>di</strong> 12 milioni <strong>di</strong> euro,<br />

un nuovo modello <strong>di</strong> industria nazionale con investimenti complessivi nel triennio<br />

innovativa, orientata alla creazione<br />

del primo “polo italiano dell’industria<br />

verde” attraverso un’importante crescita<br />

<strong>di</strong>mensionale nelle due aree <strong>di</strong> attività<br />

dell’azienda: Environment e Cleantech.<br />

“Noi puntiamo a crescere puntando<br />

sull’ottimizzazione delle risorse e<br />

delle competenze attraverso una<br />

<strong>di</strong>versifi cazione del portafoglio attività –<br />

bbiamo varato un piano<br />

continua Neri – su settori che vanno dal<br />

strategico che rappresenta un decomissioning <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>smessi, con<br />

importante passo in avanti nella green conseguente recupero dei materiali, alla<br />

economy italiana. La sua fattibilità, bonifi ca <strong>di</strong> suoli e <strong>di</strong> acque, al recupero<br />

in un momento <strong>di</strong> limitato accesso al <strong>di</strong> materia e <strong>di</strong> energia da biomasse e da<br />

cre<strong>di</strong>to come quello attuale, è garantita rifi uti”.<br />

da una strategia oculata <strong>di</strong> reperimento Allo sviluppo dell’attività industriale si<br />

delle risorse che punta a mantenere un accompagna una costante attività <strong>di</strong><br />

equilibrio economico e fi nanziario tra scouting, fi nalizzata ad aggregare rami<br />

attività a più alta intensità <strong>di</strong> capitale e <strong>di</strong> altre imprese o soggetti con i quali sia<br />

altre che garantiscono fl ussi <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà possibile creare sinergie impren<strong>di</strong>toriali.<br />

e marginalità elevate”.<br />

Un progetto che è legato ad una scelta<br />

Presentando i piani industriali <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> trasparenza nei confronti degli<br />

TerniGreen, Stefano Neri (presidente investitori: la presentazione <strong>di</strong> un action<br />

Stefano Neri


14<br />

Primo Primo Piano<br />

(segue da pag. 12)<br />

che, per esempio, hanno già usato bene<br />

in Friuli Venezia Giulia, a Sauris, dove è<br />

sindaco Stefano Lucchini, o a Santo<br />

Stefano <strong>di</strong> Sessanio in Abruzzo e a<br />

Matera, nei Sassi. Recuperi che veicolano<br />

turismo, cultura, nuove imprese e nuovi<br />

posti <strong>di</strong> lavoro.<br />

Un vero ritorno<br />

Nessuna speculazione, per il programma<br />

<strong>di</strong> recupero delle borgate. Le operazioni<br />

avranno anche una valenza sociale. In<br />

montagna ci si può reinse<strong>di</strong>are, si può<br />

fare impresa – come insegnano molti<br />

Gruppi <strong>di</strong> Azione Locale, in particolare<br />

nei settori turistico-ricettivo, agricolo e<br />

artigianale – e si possono creare nuove<br />

opportunità <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> sviluppo, a<br />

benefi cio del Piemonte. Non serve<br />

consumare nuovo territorio, ma basta<br />

rivalutare l’immenso patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />

che abbiamo a <strong>di</strong>sposizione, fatto <strong>di</strong><br />

baite e case, oggi in stato <strong>di</strong> abbandono.<br />

A Ostana, il 13 ottobre, nel corso del<br />

workshop Uncem con oltre duecento<br />

partecipanti – tra i quali Rolando<br />

Picchioni, presidente della Fondazione<br />

per il libro, la musica e la cultura – è<br />

stato anche presentato il progetto<br />

Adapt2Dc, seguito da Nuria Mignone,<br />

che nell’ambito della programmazione<br />

comunitaria Central Europe punta a<br />

creare spazi multifunzionali e multiservizi<br />

in realtà marginali che cercano un<br />

Architettura alpina contemporanea,<br />

il nuovo libro <strong>di</strong> Dini e De Rossi<br />

Priuli & Verlucca festeggia la centesima pubblicacazione della prestigiosa collana dei “Quaderni <strong>di</strong><br />

cultura alpina” con un doppio numero de<strong>di</strong>cato to<br />

all’architettura alpina contemporanea. Questo o il<br />

titolo del volume, dalla grafi ca elegante ma vivaacizzata (pur senza tra<strong>di</strong>re la cifra <strong>di</strong>stintiva della la<br />

collana), <strong>di</strong> Antonio De Rossi e Roberto Dini, riispettivamente<br />

docente e ricercatore <strong>di</strong> progetttazione<br />

architettonica presso il Politecnico <strong>di</strong><br />

Torino. Un esaustivo catalogo <strong>di</strong> 219 opere (“Ar- r-<br />

chitettura alpina contemporanea” ed. Priuli &<br />

Verlucca, pagg. 159, euro 25,00), restituite at-<br />

traverso altrettante schede, <strong>di</strong>vise per gruppi<br />

<strong>di</strong> destinazioni funzionali (residenza, turismo,<br />

infrastrutture e cultura, rifugi, e<strong>di</strong>fi ci pubblici,<br />

e<strong>di</strong>fi ci produttivi e commerciali, e<strong>di</strong>fi ci <strong>di</strong> culto),<br />

accompagnate da oltre 300 immagini tutte a colori. ori Ilcom Il compen<strong>di</strong>o<br />

è preceduto da poche ma densissime pagine introduttive che danno ragione<br />

delle scelte d’inclusione o meno nella lista da parte degli autori e delineano i<br />

temi portanti. Si tratta <strong>di</strong> un’eccellente quanto necessaria fotografi a dello stato<br />

dell’arte inerente la produzione architettonica <strong>di</strong> rilievo sull’intero arco alpino<br />

dalla fi ne degli anni ottanta a oggi. Gli autori identifi cano infatti il termine storico<br />

<strong>di</strong> partenza giustamente in corrispondenza <strong>di</strong> quella “nuova vita delle Alpi”<br />

(per <strong>di</strong>rla con Enrico Camanni) in cui i territori montani si affrancano dalle forme<br />

<strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nazione rispetto alle realtà urbane che li consideravano solamente insignifi<br />

canti propaggini geografi che o terreni da sfruttare per pratiche sportive massifi<br />

cate. “C’è una rinnovata attenzione all’abitare – spiega Roberto Dini –, dopo<br />

il boom delle seconde case e abitazioni delle vacanze seguito agli anni in cui le<br />

città “invadevano” le montagne a scopo turistico, ora si ricominciano a costruire<br />

case principali, da abitare nel quoti<strong>di</strong>ano, ed e<strong>di</strong>fi ci produttivi legati all’artigianato,<br />

all’agricoltura e alla cultura”. E<strong>di</strong>fi ci che non strizzano più l’occhio al fi nto<br />

rustico o al vernacolare, ma che puntano a un minimalismo funzionale “in uno<br />

sviluppo equilibrato con l’ambiente”. “In montagna – aggiungono gli autori – gli<br />

architetti possono ancora trovare un terreno ideale <strong>di</strong> ricerca e sperimentazione<br />

<strong>di</strong> forme contemporanee, visto che gli spazi urbani sembrano ormai aver esaurito<br />

le possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fi care il rapporto con l’ambiente. La montagna, invece,<br />

consente <strong>di</strong> pensare un progetto in cui sondare il limite delle proprie possibilità<br />

costruttive e trasformative dell’ambiente”. (da www.<strong>di</strong>slivelli.eu)<br />

rilancio. Il recupero unisce entrambe<br />

le cose: ritorno e rilancio. Ci crede<br />

l’assessore regionale al Lavoro Clau<strong>di</strong>a<br />

Porchietto, che ha affi dato all’Agenzia<br />

Piemonte Lavoro, <strong>di</strong>retta da Franco<br />

Chiaramonte, l’approfon<strong>di</strong>mento<br />

delle possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento negli<br />

antichi borghi. Piemonte Lavoro ha<br />

avviato nel secondo semestre del 2012<br />

una mappatura dei nuovi “mestieri”<br />

che la montagna offre, dall’agricoltura<br />

multifunzionale alla ricettività turistica,<br />

dall’allevamento alla produzione <strong>di</strong><br />

eccellenze enogastronomiche. In questa<br />

<strong>di</strong>rezione sono stati potenziati i contatti<br />

con i (Gal) che gestiscono ban<strong>di</strong> e<br />

dunque risorse per incentivare la nascita<br />

<strong>di</strong> imprese nei territori marginali. Così<br />

gli sportelli MIP (Mettersi in proprio)<br />

attivati da molte Province. I dati<br />

antropologici e sociologici più recenti<br />

confermano una crescente attenzione<br />

verso il mondo rurale e montano – nelle<br />

fasce altimetriche comprese tra i 600<br />

e i 1.200 metri, in località non lontane<br />

più <strong>di</strong> un’ora e 50 chilometri dalle città<br />

più gran<strong>di</strong> – naturalmente in zone<br />

servite da reti internet ad alta velocità<br />

che permettano <strong>di</strong> lavorare rimanendo<br />

a casa. Fattori che, se ben veicolati,<br />

possono con<strong>di</strong>zionare favorevolmente<br />

il mercato immobiliare nelle aree<br />

montane. Gli esempi non mancano:<br />

“cambi <strong>di</strong> vita” per precise scelte fatte in<br />

alcuni casi con tutta la famiglia. Percorsi<br />

non certo semplici, che vanno però<br />

tenuti in considerazione e presentati<br />

come esempio.<br />

Viviamo per lo sviluppo<br />

La montagna – <strong>di</strong>cevamo – rivive. A<br />

poco a poco. Anche con il recupero<br />

<strong>di</strong> quegli e<strong>di</strong>fi ci oggi andati giù, più o<br />

meno integri, crollati dopo l’abbandono,<br />

oggi avvolti da rovi e pezzi <strong>di</strong> foresta.<br />

Possono rinascere. Con impren<strong>di</strong>tori<br />

che vogliono credere nel valore alto e<br />

determinante del territorio. Con giovani<br />

e adulti che scelgono <strong>di</strong> acquistare<br />

una baita per viverci, passare momenti<br />

<strong>di</strong> svago e riposo, <strong>di</strong>vertirsi e fare le<br />

vacanze, creare una piccola impresa,<br />

oppure <strong>di</strong>segnare case se sono architetti,<br />

scrivere libri se sono scrittori, fare<br />

semplicemente i pendolari verso le<br />

imprese del fondovalle o della città. Ma<br />

restando a vivere lì, in un borgo che da<br />

<strong>di</strong>menticato <strong>di</strong>venta il motore <strong>di</strong> una<br />

nuova socialità. Politiche <strong>di</strong> sviluppo per<br />

la montagna. Sì, anche queste lo sono.


Cattaneo: “L’esperienza delle<br />

Comunità montane deve essere valorizzata”<br />

<strong>di</strong> Elisa Sola<br />

Il presidente del Consiglio regionale interviene sulla trasformazione delle Comunità<br />

in Unioni. Con un appello: è necessario ripensare ai meccanismi <strong>di</strong> “restituzione” della<br />

pianura per le risorse messe a <strong>di</strong>sposizione dalla montagna<br />

Presidente Cattaneo, a proposito<br />

della riforma delle Comunità<br />

montane e elle trasformazioni in<br />

Unioni montane dei Comuni, quali<br />

sono i vantaggi che lei intravede?<br />

Dove i punti <strong>di</strong> debolezza? Come<br />

è possibile facilitare il processo e<br />

il cambiamento senza buttare via<br />

40 anni <strong>di</strong> storia <strong>di</strong> politiche per la<br />

montagna?<br />

Ho con<strong>di</strong>viso l’impianto della riforma,<br />

peraltro “imposta” da norme <strong>di</strong> livello<br />

nazionale, proprio nel presupposto che<br />

l’esperienza e la storia delle Comunità<br />

montane non vadano assolutamente<br />

<strong>di</strong>sperse, soprattutto in una realtà come<br />

il Piemonte, dove questi enti avevano<br />

un forte ra<strong>di</strong>camento e buoni livelli<br />

<strong>di</strong> effi cienza. Anche perché, da noi,<br />

le riforme erano già state fatte negli<br />

anni scorsi, e una certa <strong>di</strong>spersione che<br />

esisteva in talune aree era già stata<br />

superata. Adesso la responsabilità<br />

pprincipale p torna in capo p ai Comuni, ,pprimi<br />

interpreti delle esigenze del territorio e<br />

dei citta<strong>di</strong>ni. Tocca loro in<strong>di</strong>viduare un<br />

nuovo assesto <strong>di</strong> cooperazione che, a<br />

mio avviso, non potrà che tener conto<br />

della realtà esistente e consolidata dei<br />

servizi comuni già attivi e funzionanti.<br />

Il Piemonte deve tornare a guardare<br />

ai territori considerati troppo<br />

spesso “periferici” o “marginali”.<br />

È possibile secondo lei uscire da<br />

un “torinocentrismo” e riavviare<br />

una programmazione <strong>di</strong> sviluppo<br />

socio-economico per tutto il<br />

territorio? Non pensa sia giunto<br />

il momento <strong>di</strong> avere una Regione<br />

che contribuisce a riequilibrare il<br />

rapporto tra montagna “produttrice<br />

<strong>di</strong> beni e risorse” (si pensi ad<br />

acqua e idroelettrico) con la città<br />

“consumatrice”?<br />

Non potrei essere più d’accordo, io che<br />

provengo dalla provincia più montana<br />

del Piemonte! Nella VII legislatura<br />

mi sono battuto e ho ottenuto che<br />

la specifi cità montana fosse inserita<br />

nello Statuto come parametro <strong>di</strong><br />

cui la Regione deve tener conto<br />

nell’attuazione delle proprie politiche.<br />

In questa legislatura ho presentato una<br />

legge per rafforzare l’autonomia del<br />

Vco proprio in ragione del suo essere<br />

montagna, <strong>di</strong>segno purtroppo superato<br />

dagli eventi e dagli accorpamenti ora<br />

in atto. Ma il problema resta, perché<br />

occorre, in qualche modo, far sì che<br />

la “restituzione” alla montagna delle<br />

risorse che il pubblico ottiene per<br />

l’uso delle risorse naturali, come<br />

quelle idriche, sia considerato<br />

non un “omaggio” soggetto<br />

alla valutazione della<br />

maggioranza <strong>di</strong> turno, ma un fatto<br />

dovuto, come riconoscimento<br />

dell’importanza che il presi<strong>di</strong>o del<br />

territorio ha, ad esempio, per la<br />

prevenzione del rischio idrogeologico. La<br />

mia battaglia in questo senso continua e<br />

non sono da solo!<br />

Da anni, le politiche regionali per<br />

la montagna sembrano esser state<br />

messe ai margini. In tre anni sono<br />

arrivate ben due leggi <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no<br />

degli enti sovracomunali montani,<br />

ma poche altre sono state le<br />

<strong>di</strong>sposizioni a favore delle Terre Alte.<br />

Da cosa bisogna partire secondo<br />

lei, per generare nuovo sviluppo,<br />

nuove imprese, nuove opportunità<br />

<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento sui nostri territori<br />

montani?<br />

La crisi internazionale si è ripercossa<br />

sulle fi nanze pubbliche, e temo che ben<br />

<strong>di</strong>ffi cilmente, nell’arco dei prossimi anni,<br />

si sarà in grado <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />

risorse importanti per sostenere lo<br />

sviluppo del territorio, anche se le<br />

<strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> cassa non devono <strong>di</strong>ventare<br />

un alibi per tagliare tutto, e nella spesa<br />

le pubbliche amministrazioni devono<br />

avere delle precise priorità. Ma per<br />

supplire alla risorse scarse occorrerà<br />

agire con la capacità <strong>di</strong> mettere in<br />

relazione pubblico e privato, lavorare<br />

in sinergia tra più enti, sfruttare tutte<br />

le opportunità ad esempio, <strong>di</strong> ban<strong>di</strong><br />

europei, e proseguire davvero nell’opera<br />

<strong>di</strong> semplifi cazione delle norme, perché<br />

salvaguardare la montagna non signifi ca<br />

imbalsamarla, la montagna deve<br />

continuare ad avere le risorse, fattore <strong>di</strong><br />

sviluppo dei territori.<br />

15<br />

Attualità Attttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttualità


16<br />

Attualità Attuualittà<br />

Le Alpi, regione unica<br />

al centro dell’Europa<br />

Più coesione, per mettere le<br />

aree montane al centro della<br />

programmazione europea 2014-2020.<br />

È il messaggio centrale del seminario<br />

dell’Uncem Piemonte sui nuovi fon<strong>di</strong><br />

comunitari per la montagna “Terre alte<br />

al centro dell’Europa”, che ha riunito<br />

a Torino numerosi amministratori e<br />

funzionari regionali, dei Comuni, delle<br />

Comunità montane e dei Gruppi <strong>di</strong><br />

Azione Locale (Gal) del Piemonte.<br />

In apertura del convegno, venerdì<br />

21 settembre nella Sala Viglione del<br />

Consiglio regionale del Piemonte,<br />

l’intervento della vicepresidente del<br />

Comitato delle Regioni Mercedes<br />

Bresso, che ha evidenziato la necessità <strong>di</strong><br />

un quadro strategico comune che inglobi<br />

tutti i fon<strong>di</strong>, nell’ottica <strong>di</strong> una coesione<br />

territoriale capace <strong>di</strong> interpretare e<br />

sviluppare al meglio le tante peculiarità<br />

della montagna. “L’Europa riconosce<br />

alla montagna il ruolo fondamentale<br />

<strong>di</strong> cerniera tra <strong>di</strong>versi Paesi e culture. Il<br />

rilancio delle nostre terre passa anche<br />

e soprattutto attraverso la capacità <strong>di</strong><br />

fare sistema, gestendo progetti comuni<br />

per arrivare preparati al 2014, con idee<br />

forti e innovative in grado <strong>di</strong> catturare<br />

l’interesse <strong>di</strong> Bruxelles”. In quest’ottica,<br />

ha concluso Bresso, la Regione Piemonte<br />

ha iniziato a lavorare sulle macroregioni,<br />

costruendo programmi che vanno<br />

oltre la <strong>di</strong>mensione locale e i confi ni<br />

amministrativi, in favore <strong>di</strong> una strategia<br />

comune per tutto il sistema Alpino:<br />

“Bisogna pensare in grande, dotare le<br />

Comunità montane <strong>di</strong> poteri progettuali<br />

e consentire l’accesso all’insieme dei<br />

fon<strong>di</strong>, perché senza le risorse dell’Europa<br />

molte regioni non potrebbero sostenere<br />

investimenti, anche <strong>di</strong> lungo periodo”.<br />

Un concetto con<strong>di</strong>viso e sviscerato a<br />

fondo nel corso del seminario, dato<br />

che la nuova programmazione presenta<br />

<strong>di</strong>verse novità rispetto al passato per<br />

La frase <strong>di</strong> Werner<br />

Batzing racchiude<br />

perfettamente lo<br />

spirito della nuova<br />

programmazione<br />

europea 2014-2020.<br />

La montagna avrà<br />

più spazio, ma<br />

intercettare le risorse<br />

sarà complesso:<br />

serviranno enti forti<br />

e macro-progetti,<br />

ban<strong>di</strong> più semplici<br />

senza eccessiva<br />

burocrazia.<br />

Fondamentale<br />

il lavoro <strong>di</strong> Gal<br />

e Unioni montane<br />

<strong>di</strong> Comuni<br />

<strong>di</strong> Laura Sansalone<br />

quanto riguarda la governance e<br />

la gestione dei fon<strong>di</strong> europei. Per il<br />

presidente nazionale Uncem, Enrico<br />

Borghi, “i dati della fi ne del 2011<br />

rivelano che solo il 3,3 per cento delle<br />

risorse è stato speso per il permanere<br />

<strong>di</strong> programmi leader in Piemonte.<br />

Affi nché i fon<strong>di</strong> per la montagna<br />

siano effettivamente spesi nei territori<br />

montani è necessario sostenere<br />

e favorire il coinvolgimento delle<br />

autonomie territoriali, consentendo<br />

un’armonizzazione legislativa in grado<br />

<strong>di</strong> sburocratizzare i Gal e <strong>di</strong> scongiurare<br />

politiche fi glie del centralismo regionale.<br />

Dobbiamo far valere il trattato <strong>di</strong><br />

Lisbona, che stabilisce espressamente<br />

che nell’ambito della politica <strong>di</strong> coesione<br />

economica, sociale e territoriale<br />

debba essere rivolta un’attenzione<br />

particolare alle regioni che presentano<br />

gravi e permanenti svantaggi naturali<br />

o demografi ci, quali le regioni più<br />

settentrionali con bassissima densità<br />

demografi ca e le regioni insulari,<br />

transfrontaliere e <strong>di</strong> montagna”. È<br />

evidente che la <strong>di</strong>mensione dell’impiego<br />

delle risorse non può essere quella<br />

municipale e che per non restare ai<br />

margini e costruire <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />

effi caci i Comuni devono aggregarsi, sul<br />

modello suggerito dai “cugini” francesi,<br />

che hanno intrapreso la strada dei<br />

Mercedes Bresso Beppe Ballauri Nicolas Evrard Oreste Rossi


“programmi regionali” per la montagna.<br />

Per Borghi, “lo stu<strong>di</strong>o delle <strong>di</strong>mensioni<br />

<strong>di</strong>strettuali per 500 comuni montani<br />

piemontesi <strong>di</strong>mostra la necessità <strong>di</strong> una<br />

forte coesione territoriale e <strong>di</strong> un’agenda<br />

nazionale per la montagna. Solo così si<br />

possono costruire <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />

in linea con il raggiungimento degli<br />

obiettivi del prossimo quadro fi nanziario<br />

2014-2020, basato sulla strategia<br />

“Europa 2020”, per una crescita<br />

intelligente, sostenibile ed inclusiva<br />

che valorizzi le specifi cità culturali,<br />

economiche, sociali e ambientali dei<br />

territori montani, non solo per evitarne lo<br />

spopolamento, ma per sfruttarne a pieno<br />

il potenziale <strong>di</strong> crescita”.<br />

Borghi ha poi sottolineato che per la<br />

programmazione 2014-2020 sono<br />

stati stanziati 376 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro,<br />

spalmati su tutti i Paesi europei, e che<br />

la quota destinata all’Italia dovrà essere<br />

defi nita all’interno <strong>di</strong> un contratto <strong>di</strong><br />

partenariato, che prevederà l’impiego<br />

delle risorse fi nanziarie non più per<br />

settori, ma per mezzo <strong>di</strong> programmi<br />

integrati sud<strong>di</strong>visi per categorie,<br />

all’interno dei quali si in<strong>di</strong>viduerà<br />

la ripartizione per la montagna:<br />

“La proposta è quella <strong>di</strong> chiedere al<br />

Governo l’inserimento della specifi cità<br />

montana attraverso tre progetti operativi ativi<br />

multiregionali, de<strong>di</strong>cati rispettivamente te<br />

alle Alpi, agli Appennini e alle isole.<br />

Una volta ripartite le quote, bisognerà à<br />

deciderne la destinazione, con una<br />

logica che pre<strong>di</strong>liga vere e proprie<br />

“convenzioni delle Alpi”, superando<br />

i limiti della macroregione alpina, che<br />

ingloba al suo interno anche territori non<br />

montani, come le province <strong>di</strong> Alessandria<br />

e Cremona”.<br />

I concetti <strong>di</strong> coesione e specifi cità sono<br />

stati approfon<strong>di</strong>ti anche dal presidente e<br />

dell’Uncem Piemonte, Lido Riba. “In<br />

un periodo <strong>di</strong> crisi, non solo economica ca<br />

ma anche identitaria, il ritorno alle Terre<br />

alte, <strong>di</strong> cui alcuni tra i migliori esempi<br />

<strong>di</strong> ripopolamento e <strong>di</strong> recupero e<strong>di</strong>lizio<br />

provengono proprio dalle valli piemontesi,<br />

si pone come base per ripensare una<br />

cultura dell’abitare che sia portatrice <strong>di</strong><br />

innovazione tecnologica, senza perdere<br />

il legame con la tra<strong>di</strong>zione e la specifi cità<br />

dei territori. Green economy, agricoltura<br />

sostenibile e recupero e<strong>di</strong>lizio sono le<br />

voci su cui lavorare, affi nché la montagna<br />

<strong>di</strong>venti perno per nuove attività lavorative<br />

e motore dello sviluppo globale del<br />

sistema Italia”.<br />

In alto, i relatori del convegno<br />

e i partecipanti nella Sala Viglione<br />

del Consiglio regionale.<br />

L’assessore regionale Roberto<br />

Ravello, ha evidenziato il<br />

successo dell’esperienza del<br />

progetto <strong>di</strong> recupero delle<br />

borgate ponendo l’accento<br />

sul ruolo dei Gal e sui<br />

vantaggi del partenariato e<br />

dell’approccio leader, attraverso una sua<br />

<strong>di</strong>retta implementazione nell’ambito<br />

della programmazione generale delle<br />

strategie e degli interventi: «La Regione<br />

ha sostenuto con convenzione l’azione<br />

dei Gal, che nel periodo 2007-2013<br />

hanno occupato 700 mila abitanti<br />

e fi nanziato circa 7000 imprese. Gli<br />

obiettivi dell’Unione europea non<br />

Nel seminario Uncem<br />

del 21 21 settembre settembre a Torino,<br />

si è aperto un primo<br />

confronto sui temi legati<br />

ai nuovi fon<strong>di</strong> e alle nuove<br />

strategie, in vista della fi rma<br />

dell’accordo dell’Italia con<br />

l’UE. Borghi: “Dobbiamo far<br />

valere il trattato <strong>di</strong> Lisbona”<br />

possono giocarsi solo a Torino, perché<br />

le opportunità sono interconnesse a<br />

territori sinora defi niti “marginali”, ma<br />

che oggi rivestono ruoli fortemente<br />

strategici”. A supporto <strong>di</strong> questa<br />

visione, l’intervento <strong>di</strong> Beppe Ballauri,<br />

presidente <strong>di</strong> Assoleader Piemonte,<br />

che ha ricordato gli ottimi risultati<br />

ottenuti dai Gal dal 1991 a oggi, specie<br />

in campo europeo. “Grazie ai Gal e<br />

all’approccio leader abbiamo risposto<br />

positivamente alle sfi de dell’Europa,<br />

stimolando innovazione, creazione<br />

d’impresa e processi <strong>di</strong> sviluppo essenziali<br />

per consentire il ritorno dell’uomo in<br />

montagna”.<br />

A insistere sulla peculiarità della<br />

montagna europea e sulla necessità <strong>di</strong><br />

un’azione politica legata alla specifi cità<br />

dell’ambiente e proiettata alla coesione<br />

territoriale e al partenariato, Nicolas<br />

Evrard, segretario Aem (Associazione<br />

degli Eletti della Montagna):<br />

“Organizzare modelli <strong>di</strong> crescita basati<br />

sullo sviluppo rurale integrato e sulla<br />

concertazione tra stati e regioni,<br />

nell’ottica <strong>di</strong> una strategia “solidale”<br />

con la montagna, è la via più sicura<br />

per riportare le Terre alte al centro<br />

dell’Europa. Regione, Uncem e Anci<br />

devono unire le forze per avere una<br />

visione sempre meno locale e più rivolta<br />

all’Europa”. L’intervento del consigliere<br />

regionale Mino Taricco si è soffermato<br />

sulla necessità d’inserire la montagna<br />

tra le zone ammissibili agli aiuti <strong>di</strong> Stato<br />

a fi nalità regionale: “La montagna<br />

può fornire un importante contributo<br />

al raggiungimento degli obiettivi<br />

stabiliti dalla strategia “Europa 2020”.<br />

Dobbiamo cogliere questa straor<strong>di</strong>naria<br />

opportunità e avviare processi <strong>di</strong><br />

coprogettazione e governo sul territorio,<br />

per <strong>di</strong>segnare una montagna vicina alle<br />

esigenze <strong>di</strong> chi ci vive”. Il parlamentare<br />

europeo Oreste Rossi ha riba<strong>di</strong>to<br />

come nella fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione<br />

del nuovo contratto <strong>di</strong> partenariato<br />

tra Italia e Commissione europea<br />

debba essere garantito un approccio<br />

integrato all’impiego dei fon<strong>di</strong> europei<br />

per lo sviluppo territoriale delle zone<br />

<strong>di</strong> montagna, che offra opportunità <strong>di</strong><br />

sviluppo <strong>di</strong>versifi cate e multisettoriali.<br />

17<br />

Attualità


18<br />

Attualità<br />

“Con voi per lo sviluppo<br />

della montagna”<br />

I Vescovi piemontesi scelgono <strong>di</strong> puntare sulle Terre Alte: nelle Diocesi <strong>di</strong> inizia a parlare<br />

<strong>di</strong> sviluppo, <strong>di</strong> lotta allo spopolamento, <strong>di</strong> zone marginali che meritano attenzione. E nei<br />

Vangeli, guarda un po’, i momenti più importanti della vita <strong>di</strong> Gesù avvennero nelle zone<br />

montuose…<br />

La Chiesa cattolica dalla parte<br />

della montagna. Una “vicinanza”<br />

importante, sentita e manifestata<br />

in tante occasioni negli ultimi mesi.<br />

Fondamentale soprattutto in un<br />

momento <strong>di</strong> riforme e tagli per gli enti<br />

delle Terre alte, senza contare la crisi,<br />

che colpisce in<strong>di</strong>stintamente, ma si<br />

fa sentire maggiormente nelle zone<br />

più ai margini. I segnali e gli inviti alla<br />

rifl essione si sono moltiplicati nell’ultimo<br />

periodo, provenienti dalle alte gerarchie<br />

della chiesa cattolica piemontese e non<br />

solo.<br />

A iniziare questa particolare “cura”<br />

per i territori alpini è stato monsignor<br />

Cesare Nosiglia, vescovo <strong>di</strong> Torino:<br />

l’anno scorso, appena nominato, volle<br />

un tavolo sulle Valli <strong>di</strong> Lanzo, la parte<br />

montana della sua <strong>di</strong>ocesi. E dopo un<br />

anno sono seguite alcune visite nelle<br />

zone <strong>di</strong> montagna a incontrare chi ha<br />

scelto le Terre alte per viverci e lavorarci.<br />

Nell’estate 2011 monsignor Nosiglia<br />

aveva fatto visita ad aziende e siti<br />

industriali delle Valli <strong>di</strong> Lanzo, dove,<br />

nel corso <strong>di</strong> pochi mesi, erano stati<br />

cancellati dalla recessione economica<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Boratto<br />

oltre 2 mila posti <strong>di</strong> lavoro. Proprio i<br />

servizi e lo sviluppo economico furono al<br />

centro del lavoro <strong>di</strong> un “tavolo” istituito<br />

dalla Diocesi <strong>di</strong> Torino per l’analisi delle<br />

sfi de e delle problematiche nelle Valli <strong>di</strong><br />

Lanzo. Un impegno <strong>di</strong>retto dei vescovi<br />

che mettono le Terre Alte in agenda,<br />

coinvolgendo a catena le parrocchie e<br />

sollecitando l’attenzione <strong>di</strong> Comuni e<br />

altre istituzioni.<br />

Già nel 2011 la Commissione della<br />

Pastorale Sociale e del Lavoro del<br />

Piemonte organizzò tre incontri sui<br />

problemi del territorio piemontese,<br />

L’Arcivescovo <strong>di</strong> Torino Monsignor Cesare Nosiglia visita a Cantoira, nelle Valli <strong>di</strong> Lanzo,<br />

la stalla <strong>di</strong> Marco Losero, giovane impren<strong>di</strong>tore agricolo. Accanto a lui, la presidente<br />

della Comunità montana Celestina Olivetti e il presidente del Gal Clau<strong>di</strong>o Amateis


Don Daniele Bortolussi<br />

Diocesi <strong>di</strong> Torino<br />

in particolare dell’utilizzo <strong>di</strong> suolo e<br />

sottosuolo. Tre seminari che portarono<br />

alla luce “incongruenze e situazioni<br />

negative legate all’abuso sistematico<br />

dell’ambiente”.<br />

Ma gli esempi sono tanti: ad aprile<br />

scorso è stato creato un “tavolo<br />

permanente <strong>di</strong> confronto”, organizzato<br />

dalla Diocesi <strong>di</strong> Torino e dove siedono<br />

anche economisti, sindacalisti, alcuni<br />

amministratori, parroci e impren<strong>di</strong>tori<br />

<strong>di</strong> zona. “La Chiesa vuole contribuire<br />

attivamente a risolvere i problemi legati<br />

al mondo del lavoro – ha spiegato<br />

don Daniele Bortolussi, <strong>di</strong>rettore<br />

Uffi cio Pastorale sociale e del lavoro<br />

della Diocesi <strong>di</strong> Torino e coor<strong>di</strong>natore<br />

a livello regionale del lavoro delle 13<br />

<strong>di</strong>verse <strong>di</strong>ocesi piemontesi e della Valle<br />

d’Aosta, da Susa ad Acqui, da Cuneo<br />

a Casale Monferrato –. Dobbiamo<br />

essere capaci <strong>di</strong> confrontarci con<br />

chi, in Italia, ha affrontato e vinto<br />

le battaglie per riqualifi care le zone<br />

<strong>di</strong> montagna che erano in crisi: gli<br />

esempi non mancano, dobbiamo<br />

lavorare sodo”. E monsignor Nosiglia<br />

ha aggiunto: “Anche per dare un<br />

messaggio ai giovani che hanno deciso<br />

<strong>di</strong> continuare a vivere in questi territori,<br />

bisogna che le autorità politiche,<br />

culturali, sociali, la stessa Chiesa,<br />

<strong>di</strong>ano ai giovani possibilità <strong>di</strong> concreti<br />

sviluppi”. Concetto riba<strong>di</strong>to nelle visite<br />

in montagna della scorsa estate in val<br />

<strong>di</strong> Viù, dove ha detto: “Dobbiamo<br />

insistere sulla formazione dei ragazzi<br />

e puntare sul turismo religioso anche<br />

sulle montagne”. E ancora a inizio<br />

ottobre, sempre monsignor Nosiglia<br />

all’inaugurazione della Settimana della<br />

Scuola ha detto: “Spero che questa sia<br />

un’occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo perché si attivi<br />

un movimento dal basso per la ripresa<br />

Giulio Brambilla<br />

Vescovo <strong>di</strong> Novara<br />

Da Torino a Mondovì,<br />

passando per Susa,<br />

Ivrea, Novara e<br />

Saluzzo, i pastori<br />

delle Diocesi<br />

rifl ettono su crisi e<br />

nuove opportunità<br />

<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />

nelle zone montane.<br />

Con risultati spesso<br />

inattesi<br />

Giuseppe Guerrini<br />

Vescovo <strong>di</strong> Saluzzo<br />

sociale e culturale. Per uscire dalla crisi<br />

non basterà trovare strade nuovo per<br />

economia e fi nanza. La crisi è <strong>di</strong> sistema,<br />

un sistema basato su sol<strong>di</strong>, profi tti,<br />

in<strong>di</strong>vidualismo, scarsa coscienza morale<br />

spirituale e culturale”. Ha concluso con<br />

un appello a non chiudere le scuole <strong>di</strong><br />

montagna, “perché la scuola è in primo<br />

piano per dare nuovo slancio al nostra<br />

futuro”.<br />

Altro manifestazione <strong>di</strong> profondo e<br />

sincero interesse è arrivata sempre<br />

a ottobre, a Borgosesia al convegno<br />

“La montagna problema o risorsa?”<br />

organizzano dagli Uffi ci della pastorale<br />

sociale e de lavoro delle <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Novara Biella e Vercelli. Don Ezio<br />

Caretti, vicario episcopale della val<br />

Sesia: “La montagna ha un grande<br />

vantaggio, obbliga la persona a scavarsi<br />

dentro. Questo rende ru<strong>di</strong>: una qualità<br />

che si può estendere ad altri ambiti.<br />

Questa che viviamo è una crisi d’anima.<br />

Luciano Pacomio<br />

Vescovo <strong>di</strong> Mondovì<br />

Non fi nanziaria”.<br />

Anche il vescovo <strong>di</strong> Saluzzo, monsignor<br />

Giuseppe Guerrini, ha voluto rifl ettere<br />

su questo momento <strong>di</strong>ffi cile: “Non<br />

posso non avere a cuore la montagna:<br />

perché sono territorio montano, sopra i<br />

600 metri <strong>di</strong> quota, oltre due terzi della<br />

mia <strong>di</strong>ocesi, anche se in montagna abita<br />

il 10% della popolazione. In realtà vi<br />

sono molte montagne: invernale dove la<br />

popolazione si riduce ai minimi termini,<br />

quella estiva dove molti ritornano. Vi è<br />

la montagna dei giorni feriali e quella<br />

del sabato e domenica. La montagna<br />

<strong>di</strong> chi strappa alla terra il necessario<br />

per vivere e <strong>di</strong> chi viaggia ogni giorno<br />

dall’alta valle fi no alle industrie del<br />

fondovalle. La montagna vista con<br />

gli occhi del turista e quella vista con<br />

gli occhi del montanaro. Le terre alte<br />

19<br />

Attualità


20<br />

Attualità<br />

intese come territorio e quelle fatte<br />

da persone, cultura, tra<strong>di</strong>zioni. In ogni<br />

caso la Chiesa non può <strong>di</strong>menticare la<br />

montagna”. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Saluzzo ha<br />

tre valli importanti (Maira, Varaita e Po)<br />

con preti che, ogni anno, percorrono<br />

decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> chilometri per i<br />

vari paesi e borgate: incontrano gente,<br />

sono presenti nei momenti importanti<br />

della vita e per celebrare i sacramenti<br />

della vita cristiana. Sono forse loro, nel<br />

Saluzzese come nel resto del Piemonte,<br />

il segno più tangibile della vicinanza<br />

della chiesa alle Terre Alte.<br />

Ancora Guerrini: “Per le nostre<br />

parrocchie <strong>di</strong> montagna la Chiesa è<br />

il segno principale <strong>di</strong> aggregazione.<br />

Questo vale soprattutto per le piccole<br />

borgate, ognuna con la sua chiesa o<br />

cappella: talune sono veri tesori d’arte<br />

e rivivono d’estate soprattutto in<br />

occasione della festa del patrono della<br />

borgata. Un esempio: in valle Maira<br />

da San Damiano Macra (745 metri) in<br />

su ci sono 107 tra chiese e cappelle e<br />

almeno 30 risalgono a prima del ‘500:<br />

in quasi tutte si celebra una festa, che<br />

raccoglie talora centinaia <strong>di</strong> persone ed<br />

è il momento più importante dell’anno.<br />

Ma la montagna è una realtà fatta <strong>di</strong><br />

tenacia, <strong>di</strong> fatica, tanta fatica, <strong>di</strong> senso<br />

del dovere, solidarietà, fede semplice<br />

trasmessa attraverso persone semplici.<br />

Oltre a questo c’è un territorio fragile,<br />

delicato negli equilibri. Per questo non<br />

può essere semplicemente sfruttato,<br />

ma deve essere tutelato. E per questo<br />

Monsignor Nosiglia visita una cantina per la stagionatura <strong>di</strong> formaggi <strong>di</strong> capra<br />

bisogna favorire forme <strong>di</strong> collaborazione<br />

(cooperative, consorzi, associazioni…)<br />

perché da soli non si sopravvive”.<br />

Rifl essioni analoghe da parte <strong>di</strong><br />

monsignor Luciano Pacomio, vescovo<br />

<strong>di</strong> Mondovì (anche questa una <strong>di</strong>ocesi<br />

che copre vasti territori isolati e <strong>di</strong><br />

montagna, arrivando fi no alla Liguria):<br />

“L’attenzione alla montagna sta a<br />

cuore alla nostra Chiesa almeno<br />

per due motivi: perché è abitata da<br />

persone anziane, che debbono essere<br />

aiutate e sorrette. E poi perché nel<br />

periodo invernale e estivo è occasione<br />

<strong>di</strong> numerose presenze con una scelta<br />

<strong>di</strong> vivibilità aperta al riposo, perfi no<br />

all’ascolto e a un <strong>di</strong>alogo <strong>di</strong> aiuto a<br />

I Vescovi italiani e il mondo rurale<br />

“Solo con Dio c’è futuro nelle nostre campagne!”, è il titolo del Messaggio dei<br />

Vescovi italiani per la Giornata del Ringraziamento che è stata celebrata il 13 novembre.<br />

Il testo richiama la grande tra<strong>di</strong>zione rurale e agricola del nostro Paese<br />

e ammonisce su alcune storture che si registrano in questi ultimi tempi. Il messaggio<br />

de<strong>di</strong>ca uno spazio signifi cativo agli impren<strong>di</strong>tori agricoli: “Se la terra sarà<br />

amata come dono gratuito <strong>di</strong> Dio, sarà anche custo<strong>di</strong>ta da impren<strong>di</strong>tori agricoli<br />

intelligenti e attivi, capaci <strong>di</strong> speranza, pronti a investire, per ‘intraprendere’ anche<br />

con notevoli rischi economici. Vorremmo, in particolare, esprimere la nostra<br />

ammirazione e bene<strong>di</strong>re l’opera <strong>di</strong> quei giovani impren<strong>di</strong>tori che hanno scelto <strong>di</strong><br />

ritornare alla terra, nel lavoro agricolo. Essi – scrivono i vescovi – sono cresciuti<br />

più del 6% in tutta Italia, in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un riscoperto amore alla terra, scelta per vocazione<br />

e non per costrizione”. Nel testo si afferma poi che “questi giovani vanno<br />

aiutati e accompagnati” sul piano educativo, formativo e anche economico, ambito<br />

nel quale “è decisivo il ruolo degli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to: pensiamo in particolare<br />

alla nobile tra<strong>di</strong>zione delle Casse rurali, oggi Banche <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cooperativo” che<br />

“tanto hanno giovato a trasformare le campagne”. I vescovi chiudono affermando<br />

che “in una crisi tanto dura, non dovranno certo essere le campagne e le zone<br />

rurali a pagare il prezzo più alto. Per questo va rilanciata la cooperazione, perla<br />

<strong>di</strong> autentica crescita in tante terre d’Italia”.<br />

vivere per tutto l’anno. In secondo<br />

luogo, perché la bellezza della<br />

natura interpretata dall’arte e dalle<br />

vestigia del vivere umano <strong>di</strong> numero<br />

consistente, in altri tempi, sono beni<br />

da salvaguardare e a cui imparentare<br />

le nuove generazioni”. Monsignor<br />

Pacomio ricorda poi come nella sua<br />

<strong>di</strong>ocesi, “nelle valli Cuneesi e nella val<br />

Bormida ligure, sono destinati giovani<br />

sacerdoti che collaborano con de<strong>di</strong>zione<br />

e <strong>di</strong>rei con gioia, per una esperienza<br />

<strong>di</strong> vita buona”. Tra i gesti concreti c’è<br />

da segnalare una importante iniziativa<br />

socioculturale <strong>di</strong> cui la <strong>di</strong>ocesi è stata<br />

protagonista: la nascita dell’associazione<br />

per la <strong>di</strong>fesa dei pastori della montagna,<br />

a partire dall’incontro che si svolto da<br />

pochi mesi a Frabosa (in provincia <strong>di</strong><br />

Cuneo).<br />

Monsignor Franco Giulio Brambilla,<br />

vescovo <strong>di</strong> Novara, solo poche settimana<br />

fa aveva detto che “con l’autunno<br />

inizierà un anno <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sfi de, nella<br />

vita personale e sociale” con richiami<br />

a tutta la chiesa novarese “per un<br />

forte impegno e presenza nella realtà<br />

sociale del territorio. Occorre ritornare<br />

alle origini per dare nuova lena,<br />

per innestare fi ducia e speranza nei<br />

rapporti civili e sociali, per costruire<br />

insieme, senza inutili personalismi, la<br />

città dell’uomo a misura d’uomo, per il<br />

lavoro, l’impresa, la carità, la missione, il<br />

volontariato e la cultura”. Un messaggio<br />

ecumenico e sempre valido: solo<br />

aiutandosi e rispettandosi gli abitanti<br />

delle Alpi piemontesi possono uscire<br />

dalla crisi più forti e con un modello <strong>di</strong><br />

sviluppo moderno e al passo con i tempi.


Nasce a Torino<br />

Uncem giovani<br />

Le nuove generazioni che credono e lavorano per lo sviluppo<br />

Non solo amministratori pubblici: il gruppo under 35 riunisce chi vive nelle Terre Alte (ma<br />

anche in città) e ha scelto <strong>di</strong> impegnarsi, nello stu<strong>di</strong>o e nel lavoro, per generare progresso<br />

e crescita dei territori<br />

Hanno tutti meno <strong>di</strong> 35 anni.<br />

Stu<strong>di</strong>ano o lavorano. Alcuni si sono<br />

laureati con tesi de<strong>di</strong>cate allo sviluppo<br />

socio-economico della montagna o<br />

all’organizzazione degli enti locali.<br />

Alcuni sono amministratori, consiglieri<br />

o assessori. Altri sono in contatto<br />

con la pubblica amministrazione dei<br />

piccoli centri dove vivono. Altri ancora<br />

sono impegnati in associazioni che<br />

vivacizzano il tessuto sociale delle Terre<br />

Alte. Tutti hanno una certezza: non<br />

c’è montagna senza sviluppo. E senza<br />

nuove generazioni. Anche per questo<br />

hanno aderito a “Uncem giovani”, una<br />

nuova rete che nasce a sessant’anni dalla<br />

fondazione dell’Unione <strong>di</strong> Comuni, delle<br />

Comunità e degli Enti montani (avvenuta<br />

nel 1952 ad opera <strong>di</strong> molti piemontesi).<br />

Nel nucleo fondatore vi sono Chiara<br />

Gribaudo <strong>di</strong> Borgo San Dalmazzo,<br />

Stefano Vantaggiato <strong>di</strong> Varallo Sesia,<br />

Pier Giorgio Brondello <strong>di</strong> Gaiola,<br />

Marco Barra <strong>di</strong> Paesana, Alex Ostorero<br />

<strong>di</strong> Coazze, Marco Bussone <strong>di</strong> Vallo<br />

Torinese, Davide Mulattieri, Igor Prato,<br />

Giuseppe Giaccone <strong>di</strong> Pamparato,<br />

Mirco Nonnis <strong>di</strong> Carrù, Maria Anna<br />

Bertolino <strong>di</strong> Pinerolo, Marco Stefanetta<br />

<strong>di</strong> Vogogna, Silvia Rodeghiero <strong>di</strong><br />

Asiago, Marco Borrelli <strong>di</strong> La Loggia.<br />

Ingegneri, antropologi, architetti,<br />

psicologi, educatrici, giornalisti: un mix <strong>di</strong><br />

professioni e competenze che imparano a<br />

conoscersi e a connettersi.<br />

“Tocca a noi – evidenzia Chiara<br />

Gribaudo, educatrice e assessore<br />

comunale a Borgo San Dalmazzo – Siamo<br />

noi a dover lavorare attorno a programmi<br />

concreti, incanalare professionalità e<br />

idee sul territorio. Penso ad esempio<br />

all’Unione Europea che ci dà strumenti<br />

da utilizzare subito. Anche <strong>di</strong> questo<br />

ci occuperemo come Uncem Giovani,<br />

perché l’agenda europea si intreccia<br />

profondamente con l’agenda montagna<br />

per il Piemonte”. “Fare rete è il nostro<br />

obiettivo – aggiunge Marco Barra,<br />

psicologo e ricercatore universitario<br />

a Torino, autore della ricerca “Come<br />

stai oggi?” sulla vita dei bambini in<br />

montagna e in città – Vorremmo insieme<br />

ripensare a una nuova montagna, senza<br />

romanticismo. I bambini che vivono nelle<br />

aree montane hanno sicuramente molto<br />

da insegnarci”. La montagna “lu<strong>di</strong>ca”<br />

<strong>di</strong> scalatori e alpinisti, lascia spazio a<br />

una montagna che <strong>di</strong>venta fulcro <strong>di</strong><br />

nuovi modelli economici basati sul uso<br />

sostenibile delle risorse a benefi cio delle<br />

comunità. “Uncem Giovani – spiega<br />

Stefano Vantaggiato, ingegnere<br />

<strong>di</strong> Varallo – promuove lo sviluppo <strong>di</strong><br />

progetti in ambito sociale, energetico,<br />

ambientale, educativo. Siamo pronti a<br />

Il nucleo fondatore <strong>di</strong> Uncem Giovani<br />

<strong>di</strong> Gianni Giacomino<br />

lavorare con gli enti locali, ad apportare<br />

nuove idee, nuove risorse”. Uncem<br />

Giovani promuoverà incontri pubblici e<br />

convegni, sistemi <strong>di</strong> reti comunicative e<br />

vari appuntamenti <strong>di</strong> aggregazione. “Ci<br />

auguriamo <strong>di</strong> poter creare nuova visibilità<br />

per le aree montane”, precisa Davide<br />

Mulattieri. “E il riferimento – evidenzia<br />

Mirco Nonnis – è sempre e comunque il<br />

territorio”.<br />

“Questi giovani – affermano Enrico<br />

Borghi e Lido Riba, sono un punto<br />

fermo e determinato nell’affrontare<br />

insieme un “Progetto montagna”,<br />

per il Piemonte e per il Paese. Sono la<br />

<strong>di</strong>scontinuità rispetto a generazioni che<br />

troppo spesso non hanno capito il vero<br />

valore delle Terre Alte, della comunità<br />

come luogo del <strong>di</strong>alogo e del confronto,<br />

continuando a credere che la montagna<br />

sia solo un’area marginale dove andare<br />

a sciare la domenica o a fare qualche<br />

passeggiata sui sentieri. I giovani<br />

rompono questi schemi e ci riportano<br />

alla sostanza, al cuore delle sfi de che la<br />

montagna oggi vive”.<br />

21<br />

Attualità


22<br />

Attualità<br />

GAL: 60 milioni per le imprese<br />

<strong>di</strong> Gianni Giacomino<br />

azienda montagna” piemontese<br />

“L’ potrà contare nel 2013<br />

sull’impegno dei 13 Gruppi <strong>di</strong> Azione<br />

Locale, che dovranno gestire l’ultima<br />

parte dei 60 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> risorse per<br />

completare i Progetti del programma <strong>di</strong><br />

Sviluppo Rurale. Ma servono garanzie<br />

sull’assetto degli enti locali, in particolare<br />

delle Unioni montane <strong>di</strong> Comuni e<br />

dei Comuni stessi, affi nché i soci <strong>di</strong><br />

maggioranza dei Gal – che sono consorzi<br />

misti pubblico-privati – proseguano le<br />

loro attività <strong>di</strong> sviluppo in una porzione<br />

importante del Piemonte che conta<br />

610mila abitanti, sul fronte del turismo,<br />

dell’agricoltura, dell’artigianato.<br />

L’Uncem è pronta a fare la sua parte,<br />

assieme ad Assoleader (soggetto che<br />

rappresenta i Gruppi <strong>di</strong> Azione locale)<br />

e ai funzionari regionali che seguono il<br />

lavoro dei Gal. “È necessario un approccio<br />

integrato alle politiche <strong>di</strong> sviluppo delle<br />

Terre Alte e delle zone rurali – spiega il<br />

presidente Uncem Piemonte Lido Riba –.<br />

Ce lo chiede l’Europa che sta già<br />

lavorando alla programmazione 2014-<br />

2020. I Gal hanno creato centinaia <strong>di</strong><br />

nuovi posti <strong>di</strong> lavoro, supportato la<br />

nascita <strong>di</strong> imprese, sostenuto i Comuni<br />

nel miglioramento della qualità della<br />

vita e dei servizi nelle zone montane,<br />

hanno agevolato la cooperazione e la<br />

sussi<strong>di</strong>arietà dei territori, valorizzato le<br />

risorse ambientali e culturali locali.<br />

60 milioni <strong>di</strong> euro investiti negli ultimi<br />

cinque anni hanno avuto un moltiplicatore<br />

rilevante. E oggi non devono essere<br />

lasciati soli: la montagna trova la sua<br />

forza nel sistema <strong>di</strong> enti locali unito ai<br />

L’Uncem a fi anco dei 13<br />

Gal, braccio operativo<br />

delle nuove Unioni<br />

montane. Necessario<br />

l’approccio integrato<br />

alla programmazione<br />

dei fon<strong>di</strong> europei<br />

per le zone rurali e<br />

montane. Ma per la<br />

crescita dell’“Azienda<br />

Montagna” servono<br />

garanzie sull’assetto<br />

degli enti<br />

Gal, ai Bacini Imbriferi montani e alle<br />

imprese, che concorre allo sviluppo e<br />

alla produzione <strong>di</strong> Pil. In Italia, nelle<br />

aree montane, arriva al 17% del totale<br />

nazionale”.<br />

Con la nascita delle Unioni montane e la<br />

ridefi nizione dei confi ni delle Comunità<br />

montane è necessario non <strong>di</strong>sperdere<br />

capacità professionali e risorse. Dovrà<br />

essere costituito un tavolo operativo per<br />

agevolare la transizione nel 2013 per<br />

rior<strong>di</strong>nare le quote dei Comuni e delle<br />

Unioni, la parte pubblica, in ciascun Gal.<br />

La montagna è un’impresa che lavora, fa<br />

utili, genera posti <strong>di</strong> lavoro, aziende. Al<br />

tavolo richiesto alla Regione è auspicabile<br />

il coinvolgimento delle associazioni <strong>di</strong><br />

categoria, che sono i soci privati dei Gal.<br />

L’Uncem è già operativa per sostenere<br />

i Gal nella presentazione ai Comuni e<br />

all’opinione pubblica <strong>di</strong> prodotti e risultati<br />

ottenuti.<br />

Secondo Clau<strong>di</strong>o Amateis, presidente del<br />

Gal Valli <strong>di</strong> Lanzo, Ceronda e Casternone<br />

e vicepresidente <strong>di</strong> Assoleader, le sfi de del<br />

2013 saranno molteplici, da affrontare<br />

subito. “Se non progettiamo per tempo<br />

il rior<strong>di</strong>no delle quote dei soci – afferma<br />

– rischiamo <strong>di</strong> non poter aprire i ban<strong>di</strong>.<br />

Con il mio Gal, solo nel 2013, avremo<br />

2 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> risorse da assegnare<br />

a Comuni e imprese. Non possiamo<br />

vanifi care il lavoro fatto fi n qui. Dobbiamo<br />

potenziarlo, renderlo più forte”. Anche<br />

Ugo Boccacci, presidente del Gal Valli<br />

Gesso, Vermenagna e Pesio, è d’accordo:<br />

“Le nuove Unioni montane saranno il<br />

soggetto <strong>di</strong> riferimento, i soci pubblici, ma<br />

anche i Comuni che non ne faranno parte,<br />

dovranno sostenere i Gruppi <strong>di</strong> Azione<br />

Locale. Questo si traduce in sostegno alle<br />

imprese, ai giovani che vogliono creare<br />

una nuova azienda in montagna e a tutta<br />

la rete sociale che vive e opera nelle Terre<br />

Alte”. “Avremo più soggetti <strong>di</strong> riferimento<br />

rispetto a oggi – evidenziano Luca<br />

Bringhen e Giorgio Magrini, presidente<br />

e <strong>di</strong>rettore del Gal Valli del Canavese –<br />

ma l’operatività del nostro sistema è da<br />

presentare ai nostri concitta<strong>di</strong>ni. I singoli<br />

Comuni non potranno lavorare da soli<br />

sulla programmazione europea e sui<br />

ban<strong>di</strong> del Psr. C’è bisogno dell’approccio<br />

integrato che impone Bruxelles con le sue<br />

<strong>di</strong>rettive”.


OPERIAMO PER UN INTERESSE COMUNE<br />

Da anni ci occupiamo <strong>di</strong><br />

ambiente: siamo strutturati<br />

per la raccolta dei rifiuti urbani<br />

e la raccolta dei rifiuti<br />

speciali industriali, la gestione<br />

del canile municipale e<br />

<strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> depurazione.<br />

A questi servizi abbiamo<br />

aggiunto la progettazione e<br />

realizzazione <strong>di</strong> impianti fotovoltaici.<br />

Da anni ci occupiamo<br />

<strong>di</strong> ambiente e della sod<strong>di</strong>sfazione<br />

dei nostri clienti.<br />

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Sant’Ambrogio <strong>di</strong> Torino (TO) Italy<br />

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />

Pie onti<br />

INSERTO SPECIALE<br />

AL N. 6/2012<br />

La fi liera bosco-legno energia<br />

nelle Valli Chisone e Germanasca<br />

<strong>di</strong> Mauro Piazzi<br />

Una sintesi<br />

dello stu<strong>di</strong>o<br />

delle potenzialità<br />

produttive della fi liera<br />

forestale, realizzato<br />

dall’Uncem Piemonte<br />

con il contributo<br />

della fondazione<br />

CRT e presentato<br />

a Pomaretto il 24<br />

novembre 2012.<br />

Per uno sviluppo che<br />

muove la montagna<br />

Parlare <strong>di</strong> foreste signifi ca parlare<br />

<strong>di</strong> montagna e <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità,<br />

<strong>di</strong> molteplicità economica e <strong>di</strong><br />

multifunzionalità del territorio. In<br />

Piemonte, l’economia forestale è<br />

fra le più gran<strong>di</strong> potenzialità – quasi<br />

inespressa – della montagna. Le foreste<br />

possono essere un vettore economico<br />

per le popolazioni residenti sul<br />

territorio montano. L’ingente presenza<br />

sul territorio montano della risorsa<br />

legno (20 milioni <strong>di</strong> quintali prelevabili<br />

l’anno dai 900mila ettari <strong>di</strong> foreste<br />

piemontesi) – oggi ancora in gran parte<br />

inutilizzata – deve essere in grado <strong>di</strong><br />

sviluppare un’economia locale basata<br />

sulla gestione dei boschi. I numeri<br />

potenziali della fi liera legno-energia in<br />

Piemonte sono imponenti: 150-170<br />

milioni <strong>di</strong> euro all’anno connessi alla<br />

ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> energia elettrica; un valore<br />

potenziale <strong>di</strong> energia termica stimabile<br />

in ulteriori 30 milioni <strong>di</strong> euro; nuovi<br />

investimenti per 350-500 milioni <strong>di</strong><br />

euro; circa 2.000 nuovi posti <strong>di</strong> lavoro<br />

sul territorio per le attività <strong>di</strong> fi liera.<br />

Il Piemonte è certamente la Regione<br />

italiana che potrà delineare il migliore<br />

percorso nello sviluppo della fi liera<br />

legno-energia. Il programma avviato<br />

dall’Uncem per la valorizzazione del<br />

legno delle vallate alpine e appenniniche<br />

è sicuramente un modello per tutto<br />

il territorio nazionale. Uncem ha al<br />

suo attivo la realizzazione <strong>di</strong> numerosi<br />

analoghi stu<strong>di</strong> e ricerche per altre vallate<br />

alpine e appenniniche della nostra<br />

Regione, nonché la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />

Piani forestali territoriali e aziendali,<br />

<strong>di</strong> Piani energetici locali, <strong>di</strong> analisi<br />

tecnologiche comparative <strong>di</strong> tecnologie<br />

per la produzione <strong>di</strong> energia da fonti


Inserto speciale<br />

rinnovabili, stu<strong>di</strong> sulla green economy<br />

con particolare riferimento ai territori<br />

montani. Le comprovate esperienze dei<br />

tecnici hanno permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

modelli consolidati <strong>di</strong> gestione forestale<br />

ed energetica, capaci <strong>di</strong> dare risposte<br />

concrete e determinanti per i sistemi<br />

economici delle Terre Alte. Anche nelle<br />

Valli Chisone e Germanasca.<br />

Il lavoro dell’Uncem, grazie al contributo<br />

della Fondazione CRT, ha come obiettivo<br />

l’incremento dell’utilizzazione dei<br />

boschi sostenibile e la resa energetica<br />

<strong>di</strong> biomasse legnose <strong>di</strong><br />

origine forestale attraverso<br />

l’allestimento <strong>di</strong> centrali<br />

energetiche che utilizzano<br />

tecnologie all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />

e la previsione <strong>di</strong><br />

modalità integrate <strong>di</strong><br />

approvvigionamento che si<br />

sviluppino a livello locale.<br />

Il modello <strong>di</strong> gestione<br />

territoriale perseguito è<br />

sostenibile sotto i profi li<br />

ambientale, economico,<br />

energetico e sociale, fondato<br />

sulle seguenti fi nalità:<br />

cura e manutenzione del<br />

territorio;<br />

risparmio nell’utilizzo delle<br />

fonti energetiche fossili;<br />

riduzione dell’inquinamento;<br />

promozione della cogenerazione;<br />

valorizzazione degli aspetti sociali<br />

prioritari per le comunità locali.<br />

Per quantifi care la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

biomassa nell’area dei 16 comuni<br />

delle Valli Chisone e Germanasca sono<br />

stati utilizzati i dati del Piano Forestale<br />

Boschi<br />

50%<br />

Coperture del territorio (ha)<br />

Aree urbanizzate<br />

1%<br />

Acque greti<br />

e zone umide<br />


che interessano le maggiori superfi ci,<br />

per un totale circa del 50%: soprattutto<br />

nel secondo caso, ed in particolar modo<br />

per Faggete e Castagneti, il materiale<br />

ritraibile è idoneo alla produzione <strong>di</strong><br />

biomassa da cippato valorizzabile con<br />

le utilizzazioni da energia. Ovviamente<br />

anche la residua pratica della<br />

ceduazione è in grado <strong>di</strong> contribuire a<br />

questo tipo <strong>di</strong> utilizzazione.<br />

Nell’analisi della viabilità silvopastorale<br />

si evidenzia che l’accessibilità<br />

dei boschi dell’area si presenta<br />

abbondantemente al <strong>di</strong> sotto delle<br />

densità ottimali defi nite in letteratura,<br />

in particolare modo per quanto attiene<br />

ai soprassuoli boschivi. I valori me<strong>di</strong><br />

per l’area si attestano intorno a 15 m/<br />

ha, decisamente inferiori alle con<strong>di</strong>zioni<br />

defi nite necessarie per una normale<br />

infrastrutturazione.<br />

Secondo il tipo <strong>di</strong> intervento<br />

selvicolturale previsto si è applicata<br />

una ripresa percentuale: i valori vanno<br />

da un minimo del 20%, nel caso delle<br />

cure colturali, ad un massimo dell’ 80%<br />

Boschi senza<br />

esigenze<br />

<strong>di</strong> servizio<br />

52%<br />

Esigenze <strong>di</strong> servizio (ha)<br />

Boschi serviti<br />

16%<br />

16%<br />

Boschi<br />

non serviti<br />

32%<br />

nel caso <strong>di</strong> ceduazioni nei castagneti e<br />

trasformazioni boschive.<br />

Alla ripresa percentuale viene<br />

poi applicato un coeffi ciente che<br />

tiene conto dell’attitu<strong>di</strong>ne alla<br />

triturazione degli assortimenti ricavati<br />

dall’intervento, ottenendo così la<br />

stima della quota parte della ripresa<br />

potenziale destinabile a cippato per usi<br />

energetici.<br />

Si arriva così al volume totale <strong>di</strong><br />

biomassa legnosa ritraibile dal bosco<br />

che viene <strong>di</strong>versifi cata a seconda<br />

della sua attitu<strong>di</strong>ne in materiale da<br />

triturazione o in altri assortimenti.<br />

Considerando l’intera superfi cie <strong>di</strong><br />

13.500 ha dove sono previsti interventi<br />

(che rappresenta il 57% della superfi cie<br />

boscata complessiva) la biomassa<br />

<strong>di</strong>sponibile risulta essere <strong>di</strong> 61.500 m 3 /<br />

anno; se consideriamo solo la superfi cie<br />

boscata accessibile (i 5.800 ha) il dato si<br />

riduce a 33.000 m 3 /anno.<br />

42%<br />

Private rilevate<br />

5%<br />

Pubblica<br />

42%<br />

Il materiale da triturazione è uno<br />

degli assortimenti <strong>di</strong> minore pregio<br />

ritraibili dagli interventi selvicolturali,<br />

che attualmente ha poco mercato o<br />

costituisce materiale <strong>di</strong> scarto. Se il<br />

materiale legnoso <strong>di</strong> maggiore pregio<br />

sarà destinato ad altre utilizzazioni, quali<br />

legname da opera, paleria o legna da<br />

ardere in pezzi, circa il 45% del legname<br />

potrà essere destinato alla produzione<br />

<strong>di</strong> cippato per una massa complessiva<br />

<strong>di</strong> 21.856 tonnellate considerando<br />

interventi su tutta la superfi cie boscata<br />

che si riduce a 11.685 tonnellate per i<br />

soli boschi serviti da viabilità.<br />

Considerando solo questi ultimi,<br />

l’impiego energetico del legname<br />

destinato a cippato (visto il potere<br />

calorifi co del legno) consente <strong>di</strong><br />

realizzare un potenziale energetico<br />

annuo <strong>di</strong> 32.881 MWh.<br />

Nell’ipotesi <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> impianto a<br />

cogenerazione, con una resa elettrica<br />

netta valutabile intorno al 25% rispetto<br />

al potere energetico e un conseguente<br />

ren<strong>di</strong>mento termico del 50%, possiamo<br />

ipotizzare in<strong>di</strong>cativamente una<br />

produzione annua <strong>di</strong>:<br />

8.220 MWh elettrici<br />

• 16.440 MWh termici.<br />

Per un motore che funzioni per<br />

7.500 ore all’anno, tali potenzialità<br />

energetiche possono alimentare uno o<br />

più impianti della potenza complessiva<br />

<strong>di</strong> circa 1,09 MWe.<br />

Con la realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi<br />

previsti relativi alle aree accessibili la<br />

ricaduta occupazionale sul territorio<br />

è stimata in circa 35 unità lavorative<br />

con occupazione stabile durante tutto<br />

l’anno.<br />

Alle ricadute occupazionali vanno<br />

Superfi cie forestale per proprietà (ha)<br />

Altri Enti<br />


28<br />

aggiunte quelle derivanti dagli<br />

assortimenti legnosi prodotti con<br />

gli interventi selvicolturali effettuati,<br />

in quanto la produzione <strong>di</strong> cippato<br />

rappresenta solo uno dei prodotti<br />

dell’utilizzazione boschiva. I restanti<br />

assortimenti, tra legname da opera,<br />

paleria e legname da ardere in pezzi,<br />

ammontano complessivamente a<br />

18.317 m3 ag aggi gi g un unte te t que q ue uell ll lle e de ri riva i va vant nt nti i da dagl gl gli i<br />

la scarsa sca s ca cars rs rsa a presenza pr pres es esen en enza za d<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> assortimenti<br />

as asso so rt rtim t im imen en enti ti oscilla os osci ci cill ll lla tr tra<br />

a va valo valori lo ri i m molto ol to bas bbassi,<br />

as assi si si, pe per cu cui il<br />

assortimenti legnosi prodotti con<br />

legnosi <strong>di</strong> pregio pregio;<br />

coinvolgimento coin olgimento dei proprietari forestali<br />

la mancata valorizzazione degli altri sarà più facilmente gestibile attraverso<br />

assortimenti ricavati dalle utilizzazioni forme associate per poter pianifi care<br />

(il 35-40% della massa utilizzata meglio gli interventi e ripartire i<br />

totale è oggi rilasciata in bosco perché compensi.<br />

la sua trasformazione in biomassa Il Consorzio (o altra forma associativa)<br />

da triturazione per la produzione dovrà essere in grado <strong>di</strong> sovrintendere<br />

<strong>di</strong> energia non è economicamente all’intero ciclo della fi liera:<br />

/anno.<br />

conveniente);<br />

organizzare e gestire i proprietari<br />

Se invece si considera tutta la superfi cie possono essere superate da una<br />

dei boschi sia pubblici che privati<br />

forestale, anche quella attualmente considerazione: la maggior parte<br />

anche attraverso la ripartizione delle<br />

non servita da viabilità su cui il piano dei nostri boschi è ricca <strong>di</strong> biomassa, remunerazioni relative alle quote <strong>di</strong><br />

prevede interventi, le potenzialità una importante risorsa economica<br />

legname conferito;<br />

energetiche arrivano ad alimentare uno rinnovabile da trasformare non solo in pianifi care e gestire gli interventi<br />

o più impianti della potenza complessiva energia.<br />

forestali sulla base dei Piani Forestali<br />

<strong>di</strong> circa 2 MWe.<br />

Aziendali (occupandosi delle<br />

Gli strumenti <strong>di</strong> tutela a <strong>di</strong>sposizione L’opportunità sarebbe innescata da due autorizzazioni, dell’affi damento<br />

sono tuttavia molteplici, dalla<br />

fattori essenziali:<br />

alle imprese degli interventi e dei<br />

pianifi cazione forestale, all’acquisizione esigenza <strong>di</strong> utilizzare e trasformare relativi controlli sulla loro regolare<br />

del marchio <strong>di</strong> certifi cazione. Inoltre, annualmente, attraverso la fi liera esecuzione);<br />

attraverso una gestione associata<br />

corta, gran<strong>di</strong> quantitativi <strong>di</strong> biomassa organizzare la logistica (viabilità<br />

delle utilizzazioni con uno schema <strong>di</strong> da triturazione;<br />

forestale, depositi temporanei,<br />

approvvigionamento (Piano Forestale possibilità <strong>di</strong> valorizzare<br />

piattaforme <strong>di</strong> conferimento);<br />

Aziendale), sarà possibile controllare al economicamente la biomassa da commercializzare il materiale legnoso<br />

meglio gli interventi.<br />

triturazione locale.<br />

utilizzato, garantendo la continuità<br />

La superfi cie me<strong>di</strong>a della proprietà<br />

<strong>di</strong> approvvigionamento all’impianto<br />

La corretta gestione delle foreste ha forestale privata nell’area considerata e l’omogeneità per lotti del prodotto<br />

una indubbia ricaduta positiva<br />

offerto per gli altri assortimenti.<br />

sul territorio attraverso un Principali categorie forestali per assetto (ha)<br />

miglioramento dell’equilibrio<br />

La commercializzazione<br />

idrogeologico e la salvaguar<strong>di</strong>a 45%<br />

del legname in apposite<br />

della produzione legnosa<br />

40%<br />

piattaforme <strong>di</strong> conferimento,<br />

nel tempo (principio della<br />

35%<br />

anello <strong>di</strong> congiunzione tra<br />

sostenibilità). Alcuni punti <strong>di</strong><br />

30%<br />

offerta (proprietari dei<br />

debolezza del sistema, tra i<br />

quali:<br />

il notevole frazionamento<br />

della proprietà forestale;<br />

la <strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> accesso dovuta<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

boschi) e domanda del legno<br />

(segherie, commercianti <strong>di</strong><br />

legno da ardere in tronchetti,<br />

riven<strong>di</strong>tori…), rappresenta<br />

una sicura valorizzazione dei<br />

alla carenza <strong>di</strong> una adeguata<br />

viabilità forestale;<br />

Castagneti Faggete Larici<br />

-cembrete<br />

prodotti offerti che possono<br />

così spuntare prezzi più elevati.<br />

Boscaglie<br />

pioniere<br />

e <strong>di</strong> invasione<br />

Pinete<br />

<strong>di</strong> pino<br />

silvestre<br />

Inserto realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT<br />

EDITORE: UNCEM Delegazione Piemontese DIRETTORE RESPONSABILE: Giovanni Bressano CONDIRETTORE: Filippo Grillo<br />

COORDINAMENTO REDAZIONALE: Marco Bussone REDAZIONE: Mauro Piazzi, Bruno Mandosso, Marialaura Mandrilli,<br />

Alex Ostorero ALLESTIMENTO GRAFICO, PRODUZIONE E STAMPA: AGAM – CUNEO FOTOGRAFIE: AFPT A. Vettoretti, Marco<br />

Bussone, Costantino Sergi


Barca: regia nazionale<br />

per moltiplicare le<br />

eccellenze sul territorio<br />

una platea <strong>di</strong> sindaci e<br />

A amministratori dei territori montani,<br />

riuniti lunedì 10 <strong>di</strong>cembre 2012 a<br />

Domodossola nel confronto organizzato<br />

dal presidente nazionale dell’Uncem<br />

Enrico Borghi, il ministro per la coesione<br />

territoriale Fabrizio Barca ha spiegato<br />

la necessità <strong>di</strong> un programma unitario<br />

nazionale per dare slancio alle già<br />

numerose eccellenze sul territorio, dal<br />

sistema degli alberghi <strong>di</strong>ffusi all’uso<br />

delle risorse naturali come acqua, legno,<br />

biomasse.<br />

“Serve un in<strong>di</strong>rizzo generale, una<br />

regolamentazione che sia abilitante – ha<br />

detto il ministro Barca – e che supporti<br />

le esperienze nel campo delle risorse<br />

naturali. C’è bisogno <strong>di</strong> rinegoziare<br />

queste risorse e <strong>di</strong> stabilire norme<br />

omogenee per gli standard, su alberghi<br />

<strong>di</strong>ffusi come su agriturismi, applicando<br />

un unico brand. Ma per fare questo<br />

servono piattaforme <strong>di</strong> servizio che sono<br />

strumento fondamentale per ri<strong>di</strong>segnare<br />

le aree interne”.<br />

“Noi abbiamo quello che altri paesi<br />

d’Europa inseguono – ha sottolineato<br />

ancora il ministro – ma la linea<br />

deve essere quella <strong>di</strong> riavvicinarsi<br />

sistematicamente allo Stato senza dar<br />

luogo a gestioni centraliste”. E ancora,<br />

riferendosi alle risorse comunitarie “I<br />

fon<strong>di</strong> comunitari sono fon<strong>di</strong> aggiuntivi,<br />

non costituiscono la base <strong>di</strong> lavoro, c’è<br />

bisogno <strong>di</strong> un programma nazionale in<br />

grado <strong>di</strong> prevedere i risultati attesi dei<br />

progetti su qualità <strong>di</strong> vita e ambiente,<br />

in un monitoraggio aperto accessibile<br />

a tutti, con modalità moderne e ruolo<br />

signifi cativo del presi<strong>di</strong>o nazionale a<br />

garanzia dell’uniformità delle regole.<br />

Servono progetti integrati che la logica<br />

Fabrizio Barca ed Enrico Borghi<br />

A Domodossola,<br />

accompagnato<br />

da Enrico Borghi,<br />

il ministro per la<br />

Coesione Territoriale<br />

Fabrizio Barca<br />

lunedì 10 <strong>di</strong>cembre<br />

ha incontrato<br />

cento sindaci e<br />

amministratori della<br />

montagna italiana<br />

<strong>di</strong> Maria Teresa Pellicori<br />

dei risultati attesi impone. Penso per<br />

esempio al settore del turismo, con<br />

fi delizzazione della domanda”. Sulla<br />

questione delle governance il ministro ha<br />

proposto il “modello delle communities<br />

land authorities che propone l’Europa,<br />

come l’alleanza tra i sindaci che decide<br />

parallelamente sulla gestione delle<br />

risorse or<strong>di</strong>narie e sugli interventi UE<br />

senza sovrapposizioni burocratiche” e<br />

ha dato appuntamento al 15 <strong>di</strong>cembre<br />

al seminario sulle aree interne e<br />

sulla programmazione 2014-2020<br />

organizzato dal ministero per la coesione<br />

territoriale.<br />

“Le signifi cative aperture del ministro<br />

Barca – ha detto il presidente<br />

nazionale dell’Uncem Enrico Borghi –<br />

confermano l’impegno <strong>di</strong> innovazione<br />

e <strong>di</strong> progettualità dei Comuni montani<br />

e delle Unioni dei Comuni montani.<br />

Le esperienze condotte fi no ad ora sul<br />

campo possono essere la base sui cui<br />

costruire la nuova programmazione<br />

europea sulle aree interne e montane.<br />

Ringraziamo il ministro Barca per la<br />

capacità <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> attenzione<br />

mostrata, e rilanciamo il nostro impegno<br />

29<br />

Attualità


30<br />

Attualità<br />

Un momento dell’incontro a Domodossola. Accanto al ministro Barca, i presidenti Giovanni<br />

Francini e Roberto Colombero<br />

per contribuire alla defi nizione <strong>di</strong> una<br />

corretta programmazione dei fon<strong>di</strong> UE<br />

che metta i Comuni al centro”.<br />

Le esperienze presentate al ministro,<br />

dopo i saluti istituzionali da parte<br />

del sindaco <strong>di</strong> Domodossola Mario<br />

Cattrini e del presidente della Comunità<br />

montana Valle Ossola Giovanni<br />

Francini, hanno riguardato l’esperienza<br />

della Maira Spa riportata dal Sindaco<br />

<strong>di</strong> Canosio e presidente Comunità<br />

montana Valli Maira e Grana Roberto<br />

Colombero, che ha sottolineato la<br />

straor<strong>di</strong>narietà <strong>di</strong> avere un interlocutore<br />

<strong>di</strong> eccellenza come il ministro Barca, nel<br />

presentare un modello <strong>di</strong> utilizzo della<br />

risorsa idrica che potrebbe garantire<br />

al territorio uno sviluppo integrato ed<br />

effi ciente.<br />

Il recupero e sviluppo delle borgate<br />

montane, con il modello delineato<br />

dall’Uncem Piemonte è stato il tema che<br />

ha proposto Silvio Varetto Sindaco <strong>di</strong><br />

<strong>Alpette</strong>, che ha rimarcato l’importanza,<br />

per favorire lo sviluppo del recupero<br />

delle baite <strong>di</strong> montagna, <strong>di</strong> una linea<br />

univoca e <strong>di</strong> un brand unico che non<br />

<strong>di</strong>sorienti il turista. Il sistema degli<br />

alberghi <strong>di</strong>ffusi è stato illustrato da<br />

Stefano Lucchini, Sindaco <strong>di</strong> Sauris<br />

e presidente Uncem Friuli Venezia<br />

Giulia: un modello fl essibile, applicabile<br />

anche ad altre aree territoriali, ma<br />

che necessità <strong>di</strong> una normativa unica<br />

a livello nazionale. Nell’intervento<br />

<strong>di</strong> Ugo Bal<strong>di</strong>ni, presidente Caire, la<br />

necessità <strong>di</strong> utilizzare nuove modalità<br />

per interpretare una geografi a delle aree<br />

urbane e delle aree rurali, così come<br />

quella delle aree interne e montane e<br />

delle città metropolitane: una geografi a<br />

<strong>di</strong>versa che ha bisogno dell’esperienza<br />

<strong>di</strong> una cultura rurale ra<strong>di</strong>cata nelle<br />

pratiche <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> governo<br />

del territorio.<br />

Luca Della Bitta, sindaco <strong>di</strong> Verceia,<br />

ha presentato il caso Val Chiavenna<br />

e in particolare la lunga esperienza <strong>di</strong><br />

quel territorio in materia <strong>di</strong> gestioni<br />

associate, rimarcando che i Comuni <strong>di</strong><br />

montagna non chiedono “elemosine”<br />

o aiuti <strong>di</strong> stato ma solo <strong>di</strong> poter<br />

essere protagonisti del proprio futuro<br />

<strong>di</strong>sponendo delle risorse <strong>di</strong> cui sono<br />

ricchi. Un’analisi del comparto forestale<br />

e della <strong>di</strong>ffi cile situazione che sta vivendo<br />

è stata riportata da Vincenzo Luciano<br />

dell’Uncem, che ha chiesto che il<br />

comparto rimanga in capo agli enti locali<br />

evitando inutili sprechi quali per esempio<br />

le agenzie regionali.<br />

Acquistando prodotti enogastronomici<br />

e artigianali nelle Terre Alte sostieni la rete<br />

<strong>di</strong> negozi, botteghe, imprese agricole<br />

dei 553 Comuni montani del Piemonte.<br />

Un gesto semplice, un’attenzione concreta<br />

che ti porta in casa l’Eccellenza Pie onti Risorse<br />

insaccati, formaggi, vini, liquori, dolciumi, prodotti da forno, artigianato d’eccellenza


Massima sicurezza senza compromessi.<br />

Ecco il nuovo freno catena<br />

QuickStop Super (Q):<br />

un capolavoro tecnologico.<br />

STIHL, da sempre, pone al<br />

centro la sicurezza dell’utilizzatore.<br />

Lo <strong>di</strong>mostra anche<br />

l’invenzione del freno catena<br />

posteriore QuickStop Super.<br />

Si attiva automaticamente rilasciando<br />

l’impugnatura poste-<br />

QuickStop Super (Q)<br />

Il sistema frenante extra per<br />

una maggiore sicurezza<br />

riore, senza bisogno <strong>di</strong> ulteriori<br />

leve, dato che è integrato<br />

nel blocco leva gas e blocca la<br />

catena in meno <strong>di</strong> un secondo.<br />

Con questo <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong><br />

sicurezza gli utilizzatori godono<br />

<strong>di</strong> una protezione doppia,<br />

infatti QuickStop Super è un<br />

sistema frenante in più che si<br />

aggiunge al freno catena ante-<br />

riore QuickStop già introdotto<br />

da STIHL. QuickStop Super<br />

funziona in tutte le posizioni <strong>di</strong><br />

lavoro per garantirvi como<strong>di</strong>tà<br />

e sicurezza.<br />

www.stihl.it - 02 95 06 81 Nr. 1 nel mondo


32<br />

Attualità<br />

Franco Bertoglio,<br />

colonna della<br />

montagna piemontese<br />

Franco Bertoglio<br />

L’ultimo saluto<br />

all’instancabile<br />

promotore delle<br />

politiche per<br />

la montagna in<br />

Piemonte e nella<br />

Provincia <strong>di</strong> Torino.<br />

Fu <strong>di</strong>rettore Uncem<br />

dal 1973 al 2000.<br />

Un esempio per le<br />

nuove generazioni<br />

<strong>di</strong> Amministratori<br />

e funzionari pubblici<br />

impegnati nelle<br />

istituzioni<br />

uffi cio <strong>di</strong> presidenza, la Giunta,<br />

L’ il Consiglio, lo staff dell’Uncem<br />

e tutti gli amministratori delle aree<br />

montane del Piemonte si sono uniti,<br />

all’inizio <strong>di</strong> novembre, al cordoglio per<br />

la morte <strong>di</strong> Franco Bertoglio, per mezzo<br />

secolo anima della politica montana<br />

piemontese e colonna della Delegazione<br />

Uncem, guidata come <strong>di</strong>rettore dal<br />

1973 al 2000. “Il cordoglio unanime –<br />

afferma il presidente Uncem Piemonte<br />

Lido Riba – è motivato dal grande<br />

affetto che legava Franco a quanti<br />

hanno lavorato con lui per cinque<br />

decenni. Bertoglio era stato tra i primi<br />

a credere fortemente nella necessità<br />

<strong>di</strong> vere politiche per la montagna,<br />

<strong>di</strong> Bruno Mandosso<br />

capaci <strong>di</strong> fermare lo spopolamento e<br />

generare nuovo sviluppo economico.<br />

Ne avevamo parlato alcuni mesi<br />

fa, quando il Consiglio Uncem lo<br />

premiò, nell’anno in cui ricorre il 60°<br />

anniversario <strong>di</strong> fondazione dell’Unione<br />

dei Comuni e degli Enti montani, per<br />

il suo instancabile percorso a servizio<br />

della montagna. Bertoglio, nel lavoro<br />

appassionato in Provincia e all’Uncem,<br />

aveva ben chiari i motivi che spinsero i<br />

Padri costituenti a scrivere l’articolo 44<br />

della Costituzione, dove si riconosce<br />

la specifi cità delle aree montane.<br />

Questo comma ispirò le prime leggi<br />

sulla montagna, che Bertoglio contribuì<br />

ad attuare con gran<strong>di</strong> fi gure politiche<br />

Il ricordo <strong>di</strong> Gianni Oberto Tarena<br />

L’Uncem, la Federbim e Pro Natura Torino hanno<br />

ricordato, nel centenario della nascita, la fi gura<br />

<strong>di</strong> Gianni Oberto Tarena, venerdì 30 novembre a<br />

Borgofranco d’Ivrea. Gianni Oberto, classe 1902,<br />

fu persona <strong>di</strong> spicco per il Canavese e per l’intero<br />

Piemonte, e oltre ad essere brillante avvocato,<br />

ricoprì <strong>di</strong>verse cariche istituzionali <strong>di</strong> grande rilievo:<br />

nel 1965 fu eletto Presidente della Provincia<br />

<strong>di</strong> Torino; partecipò alla nascita della Regione<br />

Piemonte nel 1970 come Presidente del Consiglio<br />

Regionale e poi come primo Presidente della<br />

Giunta Regionale nel biennio 1973-1975; fu Presidente<br />

Uncem Piemonte, vicepresidente Uncem<br />

nazionale e presidente del Parco Nazionale Gran<br />

Para<strong>di</strong>so. A Borgofranco, nel cuore del Canavese,<br />

in occasione del 50° anniversario della Federbim,<br />

è stato presentato anche il libro <strong>di</strong> Walter Giuliano<br />

che raccoglie alcuni scritti <strong>di</strong> Oberto, sino al 1980, anno della morte. Il testo<br />

si può richiedere alla Federazione Pro Natura scrivendo a info@pro-natura.it.


piemontesi quali Giovanni Sartori,<br />

Giovanni Giraudo, Gianni Oberto,<br />

Edoardo Martinengo, Gian Romolo<br />

Bignami. Gli siamo grati, perché quelle<br />

politiche nate in Piemonte contagiarono<br />

l’Italia. L’impegno <strong>di</strong> Bertoglio è<br />

sicuramente uno stimolo oggi per<br />

continuare con determinazione a<br />

costruire una nuova politica montana,<br />

coinvolgendo i giovani e unendo<br />

maggiormente sindaci e amministratori<br />

dei nostri Comuni”.<br />

“Il ricordo <strong>di</strong> Franco Bertoglio –<br />

aggiunge il presidente nazionale<br />

dell’Uncem Enrico Borghi – è al tempo<br />

stesso riconoscente e ammirato. Gli<br />

dobbiamo grande riconoscenza per<br />

tutto ciò che ha fatto al servizio della<br />

montagna piemontese e italiana,<br />

e <strong>di</strong> come ha saputo spendere la<br />

sua professionalità con capacità e<br />

intelligenza. L’ammirazione è per il<br />

tratto dell’Uomo, per lo stile e per la<br />

passione che ha sempre messo nel<br />

La biografi a <strong>di</strong> Franco Bertoglio<br />

Si occupa <strong>di</strong> problemi montani dal<br />

1955, anno in cui – <strong>di</strong>plomatosi geometra<br />

– iniziò a lavorare all’Ispettorato<br />

Ripartimentale delle Foreste <strong>di</strong><br />

Torino, occupandosi dell’applicazione<br />

della prima “Legge per la montagna”<br />

e dei lavori <strong>di</strong> sistemazione idraulico-forestale<br />

dei bacini montani. Anche<br />

grazie all’esperienza acquisita in<br />

questi settori, nel 1961 venne assunto<br />

dalla Provincia <strong>di</strong> Torino che intendeva<br />

sviluppare e potenziare una struttura<br />

appositamente creata per agire<br />

in favore delle proprie zone montane.<br />

Da allora ha lavorato presso il Servizio<br />

Montagna della Provincia <strong>di</strong> Torino che<br />

ha <strong>di</strong>retto dal 1979 al maggio 2004.<br />

Presso la Provincia ha ricoperto anche<br />

l’incarico <strong>di</strong> Direttore dell’Area Attività<br />

produttive, Turismo e Cultura dal 1988<br />

al 2004 e <strong>di</strong> Vice Direttore Generale dal<br />

2002 al 2004.<br />

Nell’Uncem (Unione Comuni Comunità<br />

Montane) ha ricoperto la carica <strong>di</strong> Segretario<br />

della Delegazione Piemontese<br />

dal 1973 al 2000.<br />

Tra il 1963 e il 2004 Franco Bertoglio è<br />

stato autore <strong>di</strong> numerose pubblicazioni<br />

nonché <strong>di</strong> articoli su riviste specializzate<br />

inerenti problemi tecnici e politicoamministrativi<br />

delle zone montane.<br />

Nel 1974, mentre le Comunità monta-<br />

Franco Bertoglio con Giovanni Francini, Lido Riba, Alberto Buzio, Enrico Borghi<br />

suo operato, e che gli ha consentito <strong>di</strong><br />

essere stimato e apprezzato dai tanti<br />

amministratori montani coi quali è<br />

ne Piemontesi muovevano i loro primi<br />

passi con l’aiuto della Provincia e<br />

dell’Uncem, Franco Bertoglio – <strong>di</strong>rettamente<br />

partecipe al <strong>di</strong>battito della<br />

complessa problematica e ai conseguenti<br />

adempimenti tecnici e politicoamministrativi<br />

– si laureava con il massimo<br />

dei voti e la lode presso la Facoltà<br />

<strong>di</strong> Scienze politiche dell’Università<br />

entrato in contatto in decenni <strong>di</strong> lavoro.<br />

Con lui se ne va un vero montanaro.<br />

Ciao Franco, e grazie!”.<br />

<strong>di</strong> Torino presentando<br />

uno stu<strong>di</strong>o dal titolo<br />

“La politica dello Stato<br />

Italiano per la montagna nell’ultimo<br />

cinquantennio, con particolare riferimento<br />

al Piemonte”. Lo stu<strong>di</strong>o è stato<br />

pubblicato nel 1975 nella collana “Documenti<br />

della Regione Piemonte”.<br />

Dal 1982 al 1997 ha curato la redazione<br />

del mensile uffi ciale <strong>di</strong> informazione<br />

dell’Uncem Nazionale “Montanaro<br />

d’Italia” <strong>di</strong>ventato nel 1982 “Montagna<br />

Oggi”, bimestrale <strong>di</strong> attualità<br />

montana.<br />

Nel 2002 in occasione del cinquantenario<br />

della costituzione dell’Unione<br />

Nazionale Comuni ed Enti Montani<br />

(Uncem) ha scritto “Uncem Nazionale<br />

1952-2002: Mezzo Secolo <strong>di</strong> Storia”.<br />

Nel 2004 ha curato la sezione “La battaglia<br />

per la montagna” nel volume <strong>di</strong><br />

Valter Giuliano per la Federazione nazionale<br />

Pro Natura de<strong>di</strong>cata a Gianni<br />

Oberto Tarena: “Tra Natura e Politica.<br />

Testimonianze <strong>di</strong> un precursore”.<br />

Nel 2005 ha pubblicato per la Delegazione<br />

Piemontese dell’Unem il volume:<br />

“Uncem in Piemonte: cinquant’anni a<br />

servizio della montagna” che racconta<br />

la storia delle tante battaglia per i<br />

territori montani piemontesi e dei loro<br />

protagonisti.<br />

33<br />

Attualità


34<br />

Attualità<br />

Pie onti Risorse srl<br />

per i Comuni e per le imprese<br />

Viviamo per lo sviluppo della montagna. <strong>PieMonti</strong> Risorse è il miglior partner per gli enti<br />

locali e le imprese che hanno le Terre alte nel loro Dna. Di una cosa siamo certi: la crescita<br />

del Paese e dell’Italia passa dalle aree fi no a ieri considerate marginali, che oggi invece<br />

sono il cuore dell’Europa, con una rete forte <strong>di</strong> comunità interconnesse<br />

Sviluppare un progetto <strong>di</strong> crescita<br />

per il territorio montano vuol<br />

<strong>di</strong>re conoscere le esigenze delle aree<br />

montane del Piemonte, relazionarsi<br />

con gli enti e le imprese, verifi care dati<br />

economici e storici. La green economy<br />

è per i territori montani uno dei<br />

principali fronti del lavoro. L’innovazione<br />

è strategica per far crescere la rete <strong>di</strong><br />

relazioni, riequilibrare il rapporto tra città<br />

e montagna, tra aree urbane e rurali,<br />

tra consumatori <strong>di</strong> risorse e naturali. Per<br />

questo, lo sviluppo passa anche da alcuni<br />

importanti progetti che <strong>PieMonti</strong> Risorse,<br />

la società espressione dell’Uncem<br />

Piemonte nata ad aprile 2012, sta<br />

sviluppando e seguendo su tutto l’arco<br />

montano della Regione (553 Comuni,<br />

la metà con meno <strong>di</strong> mille abitanti,<br />

nel 52% del territorio piemontese),<br />

esempio per altre aree italiane. Come la<br />

costruzione <strong>di</strong> strumenti per il commercio<br />

delle eccellenze enogastronomiche sulla<br />

rete internet e la valorizzazione delle<br />

borgate alpine e del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />

<strong>di</strong>smesso nelle Terre alte.<br />

<strong>PieMonti</strong> Risorse srl (www.piemontirisorse.it)<br />

è una società <strong>di</strong> proprietà dell’Uncem<br />

Piemonte, l’Unione dei Comuni, delle<br />

Comunità e degli Enti montani. L’attuale<br />

presidente, Marco Cavaletto, è<br />

affi ancato da Filippo Cigala Fulgosi,<br />

Giuseppe Tresso e Marco Bussone,<br />

oltre che da un gruppo <strong>di</strong> consulenti e<br />

collaboratori qualifi cati su tutti i fronti <strong>di</strong><br />

impegno della società.<br />

È il partner ideale degli enti locali e delle<br />

imprese del territorio montano, per<br />

in<strong>di</strong>viduare nuove strategie <strong>di</strong> sviluppo<br />

e promozione, nuovi canali <strong>di</strong> crescita<br />

economico-sociale, nuove opportunità <strong>di</strong><br />

posti <strong>di</strong> lavoro.<br />

<strong>PieMonti</strong> Risorse srl<br />

Sede legale: via Legnano 27, 10128 Torino<br />

Sede operativa: via Ver<strong>di</strong> 20, 10124 Torino<br />

Tel. 340 2316716<br />

E-mail info@piemontirisorse.it<br />

www.piemontirisorse.it<br />

Servizi su misura<br />

<strong>PieMonti</strong> Risorse Srl offre un’ampia gamma <strong>di</strong> servizi per Comuni, Comunità<br />

montane, imprese, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> professionisti, che operano nel territorio piemontese<br />

(non solo montano) e in altre Regioni. Eccoli in sintesi:<br />

Realizzazione <strong>di</strong> servizi ed attività connesse alla valorizzazione, tutela e utilizzo<br />

del patrimonio naturale e ambientale del territorio montano.<br />

Realizzazione <strong>di</strong> servizi e attività connesse al settore delle energie rinnovabili,<br />

compresa la ricerca, lo stu<strong>di</strong>o e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> metodologie tecniche.<br />

Attività <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> consulenza per gli enti locali e le imprese<br />

che operano in ambito economico.<br />

Realizzazione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> recupero e valorizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />

e architettonico montano.<br />

Gestione <strong>di</strong> progetti e interventi fi nalizzati alla valorizzazione turistica dei<br />

territori.<br />

Strumenti per la valorizzazione culturale del territorio e la tutela del patrimonio<br />

storico e umano.<br />

Progetti <strong>di</strong> comunicazione, per gli enti le imprese, curando l’organizzazione<br />

<strong>di</strong> convegni, fi ere, attività e<strong>di</strong>toriali, promozione su me<strong>di</strong>a e internet; organizzazione<br />

manifestazioni, convegni e fi ere.<br />

Progettazione e sviluppo <strong>di</strong> attività connesse a progetti proposti dall’Unione<br />

Europea e ai programmi fi nanziati da altri organismi regionali, nazionali e<br />

internazionali.


35<br />

Primo Piano


36<br />

Attualità<br />

Comunità montane<br />

dentro una tesi<br />

<strong>di</strong> Silvia Rodeghiero<br />

Con il lavoro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ho voluto<br />

approfon<strong>di</strong>re la tematica relativa<br />

alle Comunità montane, nel tentativo<br />

<strong>di</strong> comprendere se sia stato giustifi cato<br />

l’accanimento manifestato nei confronti<br />

<strong>di</strong> questi enti all’indomani della crisi<br />

economico-fi nanziaria che ha colpito il<br />

nostro Paese e dei clamorosi casi <strong>di</strong> abuso<br />

della <strong>di</strong>sciplina evidenziati dall’ormai<br />

celeberrimo libro-inchiesta <strong>di</strong> Stella e<br />

Rizzo (“la Casta”, 2007), che ha acceso<br />

la miccia <strong>di</strong> tutte le successive <strong>di</strong>scussioni<br />

sorte sull’argomento.<br />

Si è partiti dal troppo spesso <strong>di</strong>menticato<br />

articolo 44 della Costituzione, ai sensi<br />

del cui secondo comma “la legge<br />

<strong>di</strong>spone provve<strong>di</strong>menti a favore delle<br />

zone montane”, per procedere poi a<br />

un esame delle principali normative e<br />

pronunce giurisprudenziali che hanno<br />

interessato i territori montani, fi no alle<br />

nefaste conseguenze che l’articolo 16<br />

del decreto-legge 138/2011 avrebbe<br />

prodotto se non fosse intervenuto il<br />

successivo art. 19 della Spen<strong>di</strong>ng review<br />

(decreto-legge 95/2012), il cui comma<br />

terzo ha preso in considerazione proprio<br />

le Terre alte, prevedendo l’istituzione <strong>di</strong><br />

Unioni <strong>di</strong> Comuni montani, una sorta <strong>di</strong><br />

evoluzione delle Comunità montane, che<br />

Silvia Rodeghiero<br />

Silvia Rodeghiero,<br />

<strong>di</strong> Asiago, si è laureata<br />

in Giurisprudenza con<br />

una lavoro <strong>di</strong> analisi<br />

e ricerca sulla storia<br />

e sul futuro degli enti.<br />

Ecco una sintesi<br />

della sua tesi<br />

si salvano dalla soppressione e trovano,<br />

anzi, nuovo slancio.<br />

La seconda parte della tesi è de<strong>di</strong>cata<br />

a una terra che amo, alla “mia” terra,<br />

l’Altopiano <strong>di</strong> Asiago, e alla Comunità<br />

montana “Spettabile Reggenza dei Sette<br />

Comuni”, dalle origini alle prospettive<br />

future, soprattutto alla luce della recente<br />

legge regionale n. 40, approvata il<br />

19 settembre scorso, <strong>di</strong>sciplinante le<br />

nuove “Unioni montane”. In merito<br />

al provve<strong>di</strong>mento sono state raccolte<br />

opinioni <strong>di</strong>vergenti: se da alcune<br />

parti è stato manifestato un certo<br />

entusiasmo, non altrettanto può <strong>di</strong>rsi<br />

per gli amministratori altopianesi, che<br />

hanno rilevato dei punti critici nella<br />

<strong>di</strong>sciplina. In primis, l’eccessivo numero<br />

<strong>di</strong> consiglieri (tre membri per <strong>Comune</strong>)<br />

e, in secondo luogo, la questione degli<br />

ambiti territoriali: potendo i Comuni<br />

presentare alla Giunta le loro proposte <strong>di</strong><br />

Unione, infatti, preoccupa la possibilità<br />

che in Altopiano si vengano a creare<br />

una pluralità <strong>di</strong> Unioni, dunque, con una<br />

possibile duplicazione <strong>di</strong> enti, <strong>di</strong> organi,<br />

<strong>di</strong> funzioni e con problematiche non<br />

in<strong>di</strong>fferenti anche per quanto riguarda<br />

il censuario e la ripartizione dei rapporti<br />

attivi e passivi che attualmente fanno<br />

capo alle Comunità montane.<br />

Al momento, si sono potute formulare<br />

solo delle ipotesi in merito a quello<br />

che potrà essere il futuro per questo<br />

territorio, poiché occorrerà attendere<br />

le deliberazioni della Giunta regionale<br />

e la formulazione delle proposte <strong>di</strong><br />

Unione da parte dei Comuni. Certo è<br />

che questi ultimi dovranno sforzarsi <strong>di</strong><br />

superare il campanilismo che da sempre<br />

li caratterizza per de<strong>di</strong>care la loro<br />

attenzione solo al bene della montagna<br />

e delle sue genti, nella consapevolezza<br />

delle potenzialità insite in questi territori<br />

e nella speranza che le stesse vengano<br />

sviluppate e sfruttate, in modo tale da<br />

allontanare dagli enti montani l’epiteto<br />

<strong>di</strong> “carrozzoni”.


Assicuriamo<br />

la montagna<br />

Per rispondere<br />

alle specifi cità delle<br />

realtà più piccole<br />

I piccoli Comuni montani<br />

e le Comunità montane<br />

spesso si trovano in<br />

<strong>di</strong>ffi coltà per i loro<br />

programmi assicurativi:<br />

per il limitato interesse<br />

da parte degli operatori<br />

del settore;<br />

perché le loro statistiche<br />

in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> sinistri<br />

possono essere<br />

inatten<strong>di</strong>bili a causa<br />

dell’insuffi cienza del<br />

campione <strong>di</strong> dati;<br />

perché spesso non<br />

hanno in organico le<br />

professionalità in grado<br />

<strong>di</strong> valutare le con<strong>di</strong>zioni<br />

generali adeguate alle<br />

loro realtà.<br />

Per rispondere alle loro<br />

<strong>di</strong>ffi coltà, l’U.N.C.E.M.<br />

Piemonte ha siglato<br />

con L’ARCA Consulenza<br />

Assicurativa Srl una<br />

specifi ca Convenzione<br />

a favore dei Comuni<br />

montani<br />

La presente Convenzione si prefi gge lo<br />

scopo <strong>di</strong> dare possibilità agli Associati<br />

<strong>di</strong> stipulare delle coperture assicurative<br />

specifi che per gli Enti Pubblici montani<br />

a con<strong>di</strong>zioni e premi particolarmente<br />

vantaggiosi che singolarmente sarebbe<br />

molto <strong>di</strong>ffi cile ottenere. Oltre a tutte<br />

le polizze che necessitano ad una P.A.<br />

il nostro settore “Enti pubblici” ha<br />

stu<strong>di</strong>ato una soluzione per assicurare la<br />

“Responsabilità Civile Patrimoniale <strong>di</strong><br />

ogni singolo organismo della Pubblica<br />

Amministrazione” e contro i rischi<br />

derivanti dalla loro attività, per i singoli<br />

Amministratori e singoli <strong>di</strong>pendenti dei<br />

Comuni e delle Comunità montane<br />

secondo quanto previsto dalla Legge<br />

244/2007.<br />

Il servizio verrà integrato con specifi ci<br />

momenti formativi a favore del<br />

personale dell’Ente riguardo alle<br />

metodologie della gestione dei contratti<br />

(pagamento premi, comunicazioni varie,<br />

mo<strong>di</strong>fi che) e dei sinistri.<br />

I prodotti verranno commercializzati con<br />

il tramite del Broker <strong>di</strong> assicurazione<br />

L’ARCA Consulenza assicurativa S.r.l.<br />

e dal suo settore “Enti pubblici”<br />

composto da:<br />

Luciano Ronchietto Risk manager<br />

Enti Pubblici<br />

luciano.ronchietto@larcasrl.it<br />

cell. 3456202507<br />

Clau<strong>di</strong>o CODA Broker<br />

Clau<strong>di</strong>o.coda@larcasrl.it<br />

cell. 3356455432<br />

Franco Giorgio<br />

Giorgiofr.broker@gmail.com<br />

cell. 3468811672<br />

Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> polizza applicate<br />

saranno visibili e scaricabili sul sito della<br />

Soc. L’ARCA Consulenza assicurativa Srl:<br />

ww.larcasrl.it<br />

37


38<br />

Azienda in primo piano<br />

L’ARCA<br />

CONSULENZA ASSICURATIVA Srl<br />

CHI SIAMO<br />

La nostra azienda opera sul mercato<br />

assicurativo italiano da oltre 35 anni<br />

in vari settori merceologici (Imprese<br />

E<strong>di</strong>li, Alberghi, Attività commerciali<br />

e artigiane, Imprese aeronautiche,<br />

Sanità) e ha in<strong>di</strong>viduato le <strong>di</strong>ffi coltà<br />

sempre crescenti dovute a continue<br />

mo<strong>di</strong>fi che legislative ed organizzative<br />

della Pubblica Amministrazione nella<br />

gestione delle pratiche assicurative.<br />

A questo proposito negli ultimi anni,<br />

L’Arca ha istituito un settore specifi co<br />

che tratta Enti pubblici, Istituti,<br />

Consorzi, Aziende con partecipazione<br />

pubblica (i quali ormai sono sottoposti<br />

in ogni istante a continue mo<strong>di</strong>fi che<br />

legislative ed organizzative, anche<br />

per quanto riguarda le pratiche <strong>di</strong><br />

assicurazione), che gestisce circa<br />

l’80% delle Amministrazioni Comunali<br />

Valdostane, il cui Responsabile (sig.<br />

Ronchietto: Risk Manager Enti Pubblici<br />

e Consulente del CELVA Consorzio<br />

Enti locali della Valle d’Aosta sulle<br />

problematiche assicurative) ha<br />

collaborato personalmente alla<br />

preparazione del testo della Polizza <strong>di</strong><br />

Responsabilità Patrimoniale e Tutela<br />

legale dell’Amministrazione Regionale.<br />

A suggello dell’impegno e serietà<br />

<strong>di</strong>mostrata dal nostro settore, L’ARCA<br />

ha avuto l’importante incarico da parte<br />

della Regione Autonoma Valle d’Aosta<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are i capitolati <strong>di</strong> polizza relativi<br />

ai contratti <strong>di</strong> responsabilità civile<br />

generali e del rischio incen<strong>di</strong> <strong>di</strong> tutte<br />

le proprietà regionali per l’appalto<br />

dell’anno 2002.<br />

La professionalità che ci<br />

contrad<strong>di</strong>stingue e la profonda<br />

conoscenza del settore della P.A. ci<br />

ha permesso <strong>di</strong> siglare un importante<br />

accordo con il CELVA (Consorzio Enti<br />

locali della Valle d’Aosta), i cui dettagli<br />

sono pubblicati sul sito ww.celva.it alla<br />

voce convenzioni, per quanto riguarda<br />

la copertura della Responsabilità<br />

civile patrimoniale per tutte le<br />

Amministrazioni pubbliche valdostane a<br />

con<strong>di</strong>zioni particolarmente vantaggiose.<br />

Le assicurazioni sono da sempre<br />

un argomento molto delicato che<br />

va trattato con molta attenzione e<br />

professionalità, per poter offrire un<br />

servizio che sia sempre all’avanguar<strong>di</strong>a<br />

abbiamo investito molte energie nella<br />

formazione, partecipando a numerosi<br />

convegni e corsi <strong>di</strong> perfezionamento<br />

organizzati sia dall’AIBA (Associazione<br />

<strong>di</strong> categoria) e da società specializzate<br />

in materia assicurativa degli Enti<br />

Pubblici. Tutto ciò ci permette <strong>di</strong><br />

essere costantemente aggiornati<br />

sulle ultime sentenze e Decreti che<br />

possono interessare il settore pubblico.<br />

Questi nostri costanti aggiornamenti<br />

ci hanno portato ad instaurare dei<br />

contatti anche con realtà fuori dalla<br />

Valle d’Aosta permettendoci <strong>di</strong> avviare<br />

delle trattative con Amministrazioni<br />

Provinciali e Comunali Piemontesi e non<br />

che stanno procedendo positivamente.<br />

Recentemente abbiamo siglato un<br />

importante accordo con l’UNCEM<br />

Piemonte riguardante tutte le coperture<br />

assicurative relative ai piccoli Comuni<br />

montani che permetterà agli Enti<br />

aderenti <strong>di</strong> avere, oltre ad un notevole<br />

risparmio <strong>di</strong> costi delle polizze, anche<br />

un servizio preciso e puntuale circa<br />

la gestione completa del servizio<br />

assicurativo.<br />

Per essere ancora più competitivi e<br />

aggiornati nel mercato assicurativo,<br />

la Direzione della nostra azienda sta<br />

approntando la costruzione <strong>di</strong> un sito<br />

internet che ci permetterà <strong>di</strong> essere<br />

ancora più presenti a livello nazionale,<br />

dove tra l’altro occupiamo la 59 a<br />

posizione nel ranking delle agenzie <strong>di</strong><br />

brokeraggio italiane.<br />

Nel contempo abbiamo anche ottenuto<br />

la certifi cazione ISO9001.<br />

La nostra azienda, per poter offrire<br />

un servizio sempre più attento alla<br />

clientela, si avvale della collaborazione


<strong>di</strong> 22 persone che si occupano dei<br />

seguenti settori:<br />

✔ Contabilità generale<br />

✔ Contabilità clienti e Compagnie<br />

✔ Uffi cio sinistri, assunzione e gestione<br />

✔ Assunzione dei rischi<br />

✔ Segreteria<br />

✔ Settore Enti Pubblici<br />

✔ Settore Centrali idroelettriche,<br />

biomasse, energie rinnovabili in<br />

genere<br />

✔ Settore rischi <strong>di</strong> montagna (Impianti<br />

<strong>di</strong> risalita, guide, maestri <strong>di</strong> sci ecc.)<br />

✔ Settore Turistico Alberghiero<br />

✔ Settore Sanità<br />

✔ Settore Aeronautico<br />

✔ Settore Industriale, E<strong>di</strong>le e dei Trasporti<br />

✔ Settore Famiglie<br />

✔ Settore Commerciale<br />

La nostra azienda, dopo aver fatto<br />

un’analisi dettagliata delle coperture e<br />

dei rischi da assicurare e/o già assicurati,<br />

valuterà che essi siano suffi cienti e in<br />

linea con le migliori con<strong>di</strong>zioni ottenibili<br />

sul mercato e sulla base dei programmi<br />

<strong>di</strong> volta in volta approvati e negozierà<br />

per conto del cliente con le Compagnie<br />

tutte le mo<strong>di</strong>fi che che si rendessero<br />

necessarie assistendo altresì nella<br />

trattazione <strong>di</strong> eventuali sinistri.<br />

Istruzione e collaborazione con il<br />

personale in<strong>di</strong>cato dall’ente per la<br />

gestione dei contratti assicurativi<br />

circa le con<strong>di</strong>zioni contrattuali,<br />

le metodologie <strong>di</strong> gestione, ed i<br />

sinistri.<br />

La possibilità da parte del cliente<br />

<strong>di</strong> entrare, dopo una richiesta <strong>di</strong><br />

autorizzazione, nel nostro sito per<br />

verifi care lo stato della propria<br />

posizione assicurativa (pagamenti,<br />

sinistri, ecc…).<br />

Resta, naturalmente, al cliente la<br />

sottoscrizione dei contratti e <strong>di</strong> ogni<br />

altro documento riguardante la gestione<br />

assicurativa e resta altresì inteso che<br />

il nostro servizio è prestato senza<br />

oneri a Vostro carico, ci metteremo in<br />

contatto con Voi per approfon<strong>di</strong>re più<br />

dettagliatamente questo accordo.<br />

39<br />

Azienda in primo piano


Un regalo originale per il vostro Natale<br />

Quest’anno i regali sceglieteli dai Riven<strong>di</strong>tori Specializzati!<br />

La gamma STIHL e VIKING offre un’ampissima scelta per regalare<br />

un’attrezzatura durevole e originale a chi <strong>di</strong> cura del verde se ne intende e<br />

apprezza tutta la qualità e l’affidabilità dei nostri marchi. All’interno del sito<br />

www.stihl.it troverete tutte le schede prodotto per guidarvi nella scelta e<br />

le informazioni relative al punto ven<strong>di</strong>ta più vicino a casa vostra.<br />

www.stihl.it - tel. 02 950 681


MNT<br />

Meet Next Technology<br />

pronti a farvi incontrare<br />

una nuova tecnologia<br />

Me<strong>di</strong>atech<br />

Se<strong>di</strong>: Milano e Brescia<br />

www.mnt.it<br />

CHI SIAMO<br />

Me<strong>di</strong>atech è una società nata nel 1997<br />

e fondata da un team <strong>di</strong> professionisti<br />

ciascuno con <strong>di</strong>verse esperienze e<br />

provenienti da <strong>di</strong>versi settori collegati<br />

tutti al mondo dell’Information<br />

Technology. L’amalgama <strong>di</strong> queste<br />

<strong>di</strong>fferenti esperienze e professionalità<br />

è stata la vera forza del Team, che<br />

come nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi strumentisti<br />

che fanno parte <strong>di</strong> un’orchestra, ha<br />

trovato in breve tempo l’accordatura<br />

comune per suonare la prima nota<br />

all’unisono. Attualmente l’organico è<br />

composto da 35 persone tra <strong>di</strong>pendenti<br />

e collaboratori esterni.<br />

DOVE SIAMO<br />

Le se<strong>di</strong> dove Me<strong>di</strong>atech è presente<br />

sono a Milano nella quale oltre agli<br />

uffi ci operativi e commerciali è situata<br />

la server farm raggiunta da una dorsale<br />

in fi bra ottica de<strong>di</strong>cata ai nostri clienti,<br />

e dalla quale vengono <strong>di</strong>stribuiti tutti i<br />

servizi in modalità cloud, ed a Brescia<br />

dove sono situati altri uffi ci commerciali<br />

ed amministrativi, una sala formazioni<br />

ed eventi e il laboratorio tecnico<br />

sud<strong>di</strong>viso nelle aree Informatica e<br />

prodotti per uffi cio. Sul nostro sito web<br />

www.mnt.it troverete tutti i numeri<br />

<strong>di</strong> telefono ed i riferimenti per poterci<br />

contattare.<br />

LE CERTIFICAZIONI<br />

Me<strong>di</strong>atech nel corso degli anni ha<br />

raggiunto l’obiettivo <strong>di</strong> ottenere la<br />

certifi cazione <strong>di</strong> marchi prestigiosi<br />

<strong>di</strong>ventando, Cisco Partner, Barracuda<br />

Diamond Partner, DELL, Olivetti ed<br />

altre ancora. A giugno 2011 Me<strong>di</strong>atech<br />

ha implementato il livello <strong>di</strong> sicurezza<br />

del proprio Data Center <strong>di</strong> Milano<br />

ed ha ottenuto la certifi cazione ISO/<br />

IEC 27001 da parte <strong>di</strong> Certiquality.<br />

Di fatto questo tipo <strong>di</strong> certifi cazione<br />

rappresenta lo standard internazionale<br />

al quale fa riferimento il Co<strong>di</strong>ce<br />

dell’Amministrazione <strong>di</strong>gitale CAD,<br />

entrato in vigore defi nitivamente il<br />

25 gennaio 2012, in riferimento alla<br />

continuità operativa ed al piano <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>saster recovery.<br />

L’obiettivo del nuovo standard ISO<br />

27001:2005 è proprio quello <strong>di</strong><br />

proteggere i dati e le informazioni<br />

da minacce <strong>di</strong> ogni tipo, al fi ne <strong>di</strong><br />

assicurarne l’integrità, la riservatezza<br />

e la <strong>di</strong>sponibilità, e fornire i requisiti<br />

per adottare un adeguato sistema<br />

41


42<br />

Azienda in primo piano<br />

<strong>di</strong> gestione della sicurezza delle<br />

informazioni (SGSI) fi nalizzato ad una<br />

corretta gestione dei dati sensibili<br />

dell’azienda.<br />

I NOSTRI SERVIZI<br />

PROPOSTI PER UNCEM Piemonte<br />

CONNETTIVITÀ<br />

Partiamo dal concetto del famigerato<br />

termine ”<strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide” che in pratica<br />

in<strong>di</strong>ca il <strong>di</strong>vario che esiste tra chi<br />

ha accesso effettivo alle tecnologie<br />

dell’informazione (personal computer<br />

e Internet) e chi ancora ne è escluso<br />

perché non raggiunto dalla connettività<br />

in modo parziale o totale. I rapporti<br />

pubblicati dall’Unione Europea in<strong>di</strong>cano<br />

che anche se l’anno 2011 ha registrato<br />

una forte crescita della banda larga, in<br />

Italia solo il 17% degli utenti (aziende,<br />

PA, privati) viene raggiunto, mentre<br />

ancora un’alta percentuale utilizza<br />

connettività <strong>di</strong> qualità molto inferiore.<br />

Ne consegue che molte località del<br />

nostro territorio risultano ancora oggi<br />

scoperte o <strong>di</strong>ffi cilmente raggiungibili.<br />

I servizi <strong>di</strong> connettività che Me<strong>di</strong>atech<br />

è in grado <strong>di</strong> offrire in quelle zone che<br />

entrano in questa fascia sono <strong>di</strong> due<br />

tipi: WI-FI e SATELLITARE. Laddove<br />

il cavo o la fi bra non arriva, siamo in<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire la connettività con<br />

i nostri partners qualifi cati che da anni<br />

operano nel settore della tecnologia<br />

informatica e che abbiamo selezionato<br />

in vari anni <strong>di</strong> esperienza, Me<strong>di</strong>atech<br />

può seguire <strong>di</strong>rettamente tutta la<br />

procedura dal ricevimento dell’or<strong>di</strong>ne<br />

fi no all’attivazione ed il collaudo fi nale<br />

della connessione.<br />

I NOSTRI PRODOTTI<br />

PROPOSTI PER UNCEM Piemonte<br />

mntSync – LA SOLUZIONE<br />

PER LA CONTINUITÀ OPERATIVA,<br />

IL DISASTER RECOVERY<br />

ED IL BACKUP DEI DATI<br />

Dallo scorso anno Me<strong>di</strong>atech ha<br />

siglato un accordo con una società<br />

americana che ha creato una nuovissima<br />

tecnologia per la protezione dei dati<br />

altamente scalabile, ottimizzata anche<br />

per le con<strong>di</strong>zioni nelle quali il tipo <strong>di</strong><br />

connettività non sia <strong>di</strong> alta qualità e<br />

specifi catamente creata da zero per la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a dei portatili, dei personal<br />

computer e dei server. La soluzione<br />

provvede a proteggere in continuo i<br />

dati e consente un accesso sicuro ed<br />

imme<strong>di</strong>ato ai dati stessi attraverso un<br />

comune browser che si utilizza per<br />

navigare su Internet o su un <strong>di</strong>spositivo<br />

mobile (smartphone, ipad). In<strong>di</strong>chiamo<br />

alcuni dei motivi per scegliere questo<br />

tipo <strong>di</strong> soluzione rispetto ad altre<br />

esistenti:<br />

Semplicità <strong>di</strong> utilizzo e gran<strong>di</strong><br />

performance<br />

– Si confi gura facilmente ed in tempi<br />

rapi<strong>di</strong>ssimi (15 minuti)<br />

– L’agente lavora sul server o pc senza<br />

lasciare traccia<br />

– Il ripristino dei dati è gestito<br />

<strong>di</strong>rettamente da un utente non<br />

tecnico<br />

– La frequenza dei backup è fl essibile e<br />

può essere gestita<br />

– La CPU della postazione sulla quale<br />

si installa viene utilizzata in maniera<br />

intelligente<br />

Deduplica Globale (una tecnologia<br />

unica sul mercato dei prodotti per il<br />

backup)<br />

– Il backup si accorge se la connettività<br />

è <strong>di</strong> bassa qualità e ne risparmia<br />

l’utilizzo, così come lo spazio sul <strong>di</strong>sco<br />

che viene ottimizzato fi no al 90%<br />

– La deduplica salva solo i bit (pezzi <strong>di</strong><br />

informazione) che vengono variati tra<br />

un backup e l’altro<br />

– L’utilizzo del processore sulla<br />

postazione dove mntsync è installato<br />

si riduce del 95% rispetto ad altri<br />

prodotti <strong>di</strong> backup.<br />

Ottimizzazione della banda<br />

– mntSync si regola automaticamente<br />

basandosi sul tipo <strong>di</strong> connessione<br />

(riduce i consumi in presenza <strong>di</strong><br />

una connessione <strong>di</strong> scarsa qualità,<br />

li aumenta quando trova una<br />

connessione <strong>di</strong> buona qualità)<br />

– Il backup continua anche se si<br />

verifi cano <strong>di</strong>sconnessioni sulla rete o<br />

microinterruzioni.<br />

Accesso istantaneo ai dati<br />

– Gli utenti possono ricercare e<br />

ripristinare qualsiasi fi le o istantanea<br />

in <strong>di</strong>versi momenti nel tempo<br />

– Le informazioni posso essere<br />

visualizzate anche da <strong>di</strong>spositivi mobili<br />

(Iphone, Ipad, Android) e da qualsiasi<br />

PC collegato ad Internet.<br />

Sicurezza<br />

– Protezione completa delle<br />

informazioni con crittografi a 256bit<br />

SSL network ecryption e 256bit AES<br />

storage encryption<br />

– Utilizza protocolli <strong>di</strong> sicurezza LDAPS,<br />

HTTPS.<br />

mntSync può essere <strong>di</strong>stribuito in<br />

modalità privata, con un’installazione<br />

<strong>di</strong>rettamente sulla postazione<br />

in<strong>di</strong>cata, in circa 20’ la procedura<br />

viene completata ed è subito attiva,<br />

o in modalità cloud con la quale<br />

le informazioni vengono salvate<br />

<strong>di</strong>rettamente sui server localizzati nel<br />

data center <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>atech a Milano<br />

sempre raggiungibile 24h al giorno e<br />

7 giorni su 7. Il prodotto attualmente<br />

è già installato nel mondo e per darvi<br />

alcuni esempi <strong>di</strong> quanto sia affi dabile<br />

il prodotto, sappiate che alcuni dei<br />

clienti sono: NASA, DHL, XEROX, AVG,<br />

MCAFEE, KPMG, DELOITTE.


Con l’entrata in vigore del Co<strong>di</strong>ce<br />

dell’Amministrazione <strong>di</strong>gitale <strong>di</strong><br />

quest’anno, abbiamo pensato <strong>di</strong> offrire<br />

gratuitamente il prodotto completo<br />

<strong>di</strong> tutte le funzionalità per un periodo<br />

<strong>di</strong> 30 gg, ed un listino de<strong>di</strong>cato alle<br />

P.A. particolarmente conveniente che<br />

ci <strong>di</strong>fferenzia notevolmente rispetto<br />

ad altre soluzioni che offrono un<br />

servizio simile ma non comparabile<br />

in termini <strong>di</strong> prestazioni, affi dabilità<br />

e facilità <strong>di</strong> utilizzo. Troverete i prezzi<br />

<strong>di</strong>gitando questo in<strong>di</strong>rizzo: http://www.<br />

mnt.it/prodottiesoluzioni/mntsync/<br />

tabid/1246/default.aspx, nella stessa<br />

pagina troverete un modulo che se<br />

compilato potrà consentire <strong>di</strong> richiedere<br />

informazioni ulteriori.<br />

mntRD – LA SOLUZIONE PER<br />

LA MOBILITÀ ECOSOSTENIBILE<br />

il bike sharing elettrico<br />

Circa 8 anni fa Me<strong>di</strong>atech ha<br />

interamente sviluppato e realizzato<br />

questo prodotto per il settore<br />

industriale, la prima versione era<br />

rappresentata da una scheda ed<br />

un software in grado <strong>di</strong> gestire una<br />

serie <strong>di</strong> operazioni automatiche ad<br />

altissima velocità e con una precisione<br />

impeccabile, l’evoluzione <strong>di</strong> questo<br />

prodotto nel corso del tempo ci ha<br />

permesso <strong>di</strong> realizzare un anno fa una<br />

soluzione de<strong>di</strong>cata al bike sharing<br />

elettrico. In pratica si tratta <strong>di</strong> un sistema<br />

per l’utilizzo <strong>di</strong> biciclette che sono<br />

dotate <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> pedalata assistita<br />

da un <strong>di</strong>spositivo elettrico a batteria<br />

che viene ricaricato automaticamente<br />

me<strong>di</strong>ante dei pannelli ad energia solare<br />

installati nella pensilina fotovoltaica una<br />

volta che la bicicletta viene consegnata<br />

nella ciclostazione. Anche persone non<br />

molto atletiche che vogliono concedersi<br />

un giretto senza fare troppa fatica o<br />

che devono affrontare salite un po’<br />

impegnative, potranno godersi questo<br />

mezzo ad impatto zero sul nostro<br />

ambiente. Le biciclette sono <strong>di</strong>sponibili<br />

in vari modelli, tra<strong>di</strong>zionali e in versione<br />

mountain, e sono dotate <strong>di</strong> microchip<br />

<strong>di</strong> riconoscimento per la loro imme<strong>di</strong>ata<br />

identifi cazione. Le ciclo-stazioni <strong>di</strong><br />

prelevamento e <strong>di</strong> consegna e le<br />

biciclette sono realizzate da un nostro<br />

partner mentre la tecnologia Me<strong>di</strong>atech<br />

gestisce completamente tutte le fasi<br />

della ciclo-stazione dal controllo sul<br />

livello <strong>di</strong> carica della batteria, blocco<br />

e sblocco dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza,<br />

dal prelevamento alla consegna della<br />

bicicletta ed attenzione al ladri… perché<br />

la stazione è dotata <strong>di</strong> telecamere <strong>di</strong><br />

sicurezza e ciascuna bicicletta è dotata<br />

<strong>di</strong> un localizzatore GPS con il quale<br />

siamo in grado <strong>di</strong> capire dove si trova<br />

in qualsiasi momento per cui <strong>di</strong> fatto il<br />

progetto viene completamente iniziato e<br />

concluso da noi.<br />

Come funziona il servizio<br />

Il Citta<strong>di</strong>no, tramite una tessera<br />

elettronica <strong>di</strong> riconoscimento, può<br />

usufruire del servizio <strong>di</strong> Bike Sharing<br />

ritirando una bicicletta presso un<br />

qualsiasi punto <strong>di</strong> posteggio presente<br />

nella città dove sono installate. L’utilizzo<br />

del sistema è facile ed intuitivo e<br />

permette a chiunque <strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong><br />

questo servizio in piena libertà. La<br />

bicicletta ritirata, dopo il suo utilizzo,<br />

può essere riconsegnata in un qualsiasi<br />

posteggio anche <strong>di</strong>verso da quello<br />

<strong>di</strong> prelievo. Il sistema centrale potrà<br />

rilasciare al gestore dell’impianto un<br />

elenco dettagliato degli spostamenti<br />

effettuati dagli utenti (calcolando<br />

la stazione <strong>di</strong> presa e la stazione <strong>di</strong><br />

riconsegna) ed una contabilizzazione<br />

precisa degli eventuali addebiti su base<br />

oraria. La tessera elettronica (fornita<br />

anche in versione portachiave) permette<br />

<strong>di</strong> gestire un cre<strong>di</strong>to prepagato che<br />

viene scalato in occasione degli utilizzi<br />

da parte dell’utente. L’utente, tramite<br />

l’accesso a lui riservato al portale web,<br />

può interrogare il saldo del suo cre<strong>di</strong>to<br />

ed eventualmente, tramite strumenti<br />

<strong>di</strong> pagamento elettronico, caricarne<br />

dell’aggiuntivo.<br />

Il nostro software gestisce l’anagrafi ca<br />

degli utenti utilizzatori e <strong>di</strong> tutte le<br />

tessere elettroniche a loro assegnate.<br />

Ogni tessere elettronica può gestire un<br />

cre<strong>di</strong>to e le sue ricariche per permettere<br />

l’utilizzo delle biciclette. In caso <strong>di</strong><br />

smarrimento o furto è possibile dal<br />

sistema bloccare la tessera e rilasciare<br />

all’utente una nuova tessera con<br />

caricato il cre<strong>di</strong>to residuo della tessera<br />

bloccata.<br />

È possibile inoltre limitare l’uso <strong>di</strong><br />

determinate tessere al funzionamento<br />

con specifi ci cicloposteggi al fi ne <strong>di</strong><br />

creare <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> profi lazione utente.<br />

Così facendo si creano delle tessere<br />

che funzionano solo in determinate<br />

zone <strong>di</strong> competenza territoriale. Tramite<br />

una interfaccia intuitiva e <strong>di</strong> facile<br />

consultazione è possibile conoscere in<br />

tempo reale lo stato <strong>di</strong> funzionamento<br />

dei cicloposteggi. Questa consultazione<br />

può essere fatta anche da terminali<br />

portatili o smartphone.<br />

Un cruscotto operatore permette <strong>di</strong><br />

evidenziare in tempo reale eventuali<br />

malfunzionamenti delle postazioni<br />

bicicletta per permettere una rapida<br />

soluzione del problema da parte<br />

della squadra <strong>di</strong> operai a<strong>di</strong>biti alla<br />

manutenzione. Un primo tentativo<br />

<strong>di</strong> ripristino può essere eseguito in<br />

tele<strong>di</strong>agnosi richiedendo alla scheda<br />

elettronica <strong>di</strong> effettuare un reset e<br />

relativa verifi ca <strong>di</strong> tutti i sensori ad essa<br />

collegati. Qualora il problema non si<br />

dovesse risolvere è possibile <strong>di</strong>sattivare<br />

remotamente la singola postazione che<br />

evidenzia problemi <strong>di</strong> funzionamento<br />

per evitare che venga utilizzata dagli<br />

utenti.<br />

Successivamente la squadra <strong>di</strong><br />

manutenzione potrà intervenire per<br />

risolvere <strong>di</strong>rettamente il guasto tecnico.<br />

Abbiamo già realizzato importanti<br />

installazioni che sono operative nei<br />

comuni <strong>di</strong> Vimercate (MB), Benevento<br />

e Salerno e visto il successo della<br />

soluzione sono in corso trattative con<br />

almeno altri 5 importanti città italiane e<br />

altre 2 all’estero.<br />

Questo progetto “eco-sostenibile”<br />

permette <strong>di</strong> migliorare la mobilità nel<br />

pieno rispetto delle politiche ambientali<br />

nate per migliorare la vivibilità dei centri<br />

urbani garantendo al citta<strong>di</strong>no una<br />

serie <strong>di</strong> benefi ci tangibili. La mobilità<br />

eco-sostenibile è in grado <strong>di</strong> conciliare<br />

il <strong>di</strong>ritto agli spostamenti del citta<strong>di</strong>no<br />

con l’esigenza <strong>di</strong> ridurre l’inquinamento<br />

dei veicoli a motore a combustione nei<br />

centri urbani.<br />

43<br />

Azienda in primo piano


44<br />

Cultura<br />

Recensioni<br />

a cura <strong>di</strong><br />

Ambra Lazzari<br />

Hans Kammerlander, Malato<br />

<strong>di</strong> montagna, 2003, ed. TEA,<br />

pagine 262<br />

Malato <strong>di</strong> montagna<br />

Hans Kammerlander, tirolese, alpinista estremo, guida alpina e maestro <strong>di</strong><br />

sci, è uno dei più famosi alpinisti d’alta quota del mondo.<br />

Hans Kammerlander racconta la sua<br />

passione per la montagna e le sue<br />

esperienze <strong>di</strong> fortissimo ma anche umanissimo<br />

alpinista. Esperienze certamente non comuni<br />

visto che al suo attivo conta do<strong>di</strong>ci Ottomila,<br />

tra cui la solitaria all’Everest senza ossigeno in<br />

17 ore, la <strong>di</strong>scesa con gli sci sia dall’Everest che<br />

dal Nanga Parbat, varie spe<strong>di</strong>zioni in Patagonia,<br />

e moltissime salite nelle Alpi.<br />

Nei primi anni ‘60, nel Sud Tirolo, ad Acereto,<br />

un piccolo paese della Val <strong>di</strong> Tures, un bambino<br />

<strong>di</strong> otto anni s’incammina, come tutti i bambini,<br />

un po’ svogliatamente verso scuola. Sembra una mattina come tutte le altre ma ecco<br />

che incrocia una donna e un uomo, sono alpinisti, lo capisce dagli zaini, dai pantaloni<br />

a zuava e dai calzettoni <strong>di</strong> lana. I due gli chiedono informazioni sulla strada per il<br />

Moosstock, la montagna <strong>di</strong> Acereto. Il bambino gliele da, e resta a guardarli mentre si<br />

allontanano verso la loro meta. In quel momento scatta la molla, un istinto irrefrenabile,<br />

la decisione è repentina e naturale: <strong>di</strong> andare a scuola non se ne parla nemmeno.<br />

Nasconde la cartella e, senza farsi vedere, segue i due turisti. Li segue e li precede<br />

fi no alla cima del Moosstock. L’emozione e la liberazione che provò sulla cima lo<br />

accompagnerà per tutta la vita, la montagna quel giorno lo aveva preso. Quel bambino<br />

era Hans Kammerlander. Da quel giorno iniziò il suo lungo e incessante cammino<br />

verso le vette più alte del Mondo, da lì iniziò quella ‘dolce malattia’che lo renderà così<br />

<strong>di</strong>pendente dalla montagna.<br />

Racconti in quota con Giuseppe Petigax<br />

Quattro generazioni <strong>di</strong> guide Alpine<br />

Nata a Torino nel 1970, Ada Brunazzi è una fotografa professionista e un’appassionata alpinista. Ha scalato<br />

20 cime <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 4000m, e alcune <strong>di</strong> 6000m portando sempre con sé la fedele macchina fotografi ca.<br />

Giuseppe Petigax, famosa Guida<br />

Alpina <strong>di</strong> Courmayeur, racconta<br />

alcune delle sue imprese nelle<br />

montagne del mondo con clienti e<br />

amici. Dalle ascensioni sul massiccio del<br />

Monte Bianco alla vetta dell’Everest<br />

senza ossigeno, dalla semplice gita ai<br />

drammatici salvataggi in quota.<br />

Leggere i racconti delle sue mille<br />

avventure è un modo per vivere le<br />

esperienze, le <strong>di</strong>ffi coltà, le sensazioni e<br />

le gioie che può regalare la montagna<br />

e lasciarsi affascinare dai maestosi<br />

paesaggi che il protagonista descrive.<br />

Ha scalato le più interessanti e<br />

<strong>di</strong>ffi cili vie alpinistiche del Mondo<br />

accompagnando i suoi clienti sulle<br />

cime e ripercorrendo a cento anni<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza le ascensioni compiute<br />

dal Duca degli Abruzzi e dal suo<br />

bisnonno Joseph e dal nonno Lorent.<br />

Racconti entusiasmanti, narrati<br />

con grande naturalezza, simpatia e<br />

umorismo. Esperienze vissute in tempi<br />

<strong>di</strong>versi, in <strong>di</strong>fferenti stagioni, in cinque<br />

continenti.<br />

Il libro ripercorre la storia della famiglia<br />

Petigax che da quattro generazioni<br />

continuano la professione <strong>di</strong> Guide<br />

Alpine <strong>di</strong> Courmayeur con grande<br />

professionalità ed entusiasmo. I Petigax<br />

hanno contribuito a fare la storia d’Italia<br />

aprendo vie mai percorse prima con il<br />

Duca degli Abruzzi fi no ai giorni nostri.<br />

Articoli sulla famiglia Petigax si<br />

trovano in tutto il mondo dagli USA<br />

alla Nuova Zelanda dall’Europa<br />

all’Australia. Giuseppe Petigax è<br />

stato insignito Commendatore della<br />

Repubblica Italiana per il salvataggio <strong>di</strong><br />

in compagno <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione<br />

dalla cima dell’Everest durante la<br />

spe<strong>di</strong>zione scientifi ca organizzata dal<br />

CNR per la misurazione dell’altezza<br />

della montagna.<br />

Ada Brunazzi, Racconti in quota con<br />

Giuseppe Petigax, 2012, ed. NEOS


Le Voci del Tanaro<br />

Gli autori del fi lm sono un gruppo <strong>di</strong> giovani del monregalese, tra cui Nicola Duberti e Sandro Bozzolo.<br />

Un tizio vestito <strong>di</strong> verde gesticola<br />

a occhi chiusi, concentrato come<br />

neanche Riccardo Muti alle prese con<br />

la New York Philarmonic. Ma Erik<br />

Rolando <strong>di</strong>rige unicamente la sua<br />

orchestra interiore, che intona “l’ascesa<br />

<strong>di</strong> un’Ape 50 al colle <strong>di</strong> Caprauna”.<br />

Andante allegro adagio, evidentemente.<br />

www.snow-crew.com<br />

La nuova stagione sta arrivando e chi vuole avvicinarsi allo<br />

snowboard o si è trasferito in Piemonte <strong>di</strong> recente può<br />

trovare una crew con cui <strong>di</strong>vertirsi. La presentazione dello<br />

snowboard club parla da sé: “Eccoci qua siamo Fabio &<br />

Mirko (Blag e Chef per gli amici) e, insieme a tutta la cricca <strong>di</strong><br />

appassionati ed amanti della neve e dello snowboard, siamo<br />

Snow Crew.<br />

Beh che <strong>di</strong>re siamo due ragazzi <strong>di</strong> 26 anni con una tremenda<br />

passione per lo snowboard e Snow Crew è la nostra idea<br />

per poter <strong>di</strong>ffondere questa passione, per poter con<strong>di</strong>videre<br />

con gli amici delle giornate particolari, fatte <strong>di</strong> avventura, <strong>di</strong><br />

scherzi, <strong>di</strong> competizione, <strong>di</strong> sport e <strong>di</strong> quant’altro perchè... alla<br />

fi ne quello che conta per noi è poter tornare a casa contenti<br />

<strong>di</strong> aver passato una giornata in compagnia degli amici e dello<br />

snowboard, magari avendo chiuso anche qualche bel trick,<br />

che non guasta mai.<br />

Con Snow Crew potrai inoltre imparare a scivolare sulla neve<br />

in snowboard se non siete capaci o potrete migliorarvi se siete<br />

già dei rider provetti proprio grazie ai corsi per tutti i livelli<br />

con i nostri maestri!!! Quin<strong>di</strong> rider alle prime armi o rider<br />

Alla fi ne dell’esibizione, il famigliare<br />

“trerrote” appare all’orizzonte, in un<br />

trionfo <strong>di</strong> ferraglia emiscela. Siamo<br />

in ALTA VALLE TANARO, a monte<br />

<strong>di</strong> UPEGA: <strong>di</strong> qui sorge il fi ume che<br />

dopo 276 km incontra il Po, da queste<br />

montagne <strong>di</strong> pascoli ecalcare inizia<br />

l’avventura <strong>di</strong> un’ape a motore, <strong>di</strong><br />

un silenzioso conducente (Fabrizio<br />

Fontana), <strong>di</strong> un loquace poeta<br />

<strong>di</strong>alettale (NicolaDuberti) e <strong>di</strong> un<br />

coniglio in pelo e vibrisse (Lapo).<br />

Immersa in un’atmosfera surreale,<br />

l’Ape trasformata in caffè letterario<br />

ambulante affronta un lungo viaggio<br />

etnolinguistico a tappe lungo il<br />

TANARO. Ogni paese una sosta,<br />

ogni sosta una lunga chiacchierata<br />

nella lingua locale, canti, poesie,<br />

improvvisazioni intorno al cassone.<br />

Il fi lm scorre a tratti senza briglie<br />

come un ruscello capriccioso, a<br />

tratti largheggiando come un<br />

placido fi ume <strong>di</strong> pianura, sempre<br />

impreve<strong>di</strong>bile nel suo alternare<br />

dolci anse e brusche svolte: è un<br />

documentario la cui trama si è<br />

<strong>di</strong>panata durante le riprese, in presa<br />

<strong>di</strong>retta e mai ripetibili.<br />

Documentario <strong>di</strong> Alessandro Ingaria e<br />

Sandro Bozzolo, La Metafora <strong>di</strong> Bussana,<br />

co-produzione Meibi, 2012<br />

Il sito ideato da Blag e Chef, due ragazzi <strong>di</strong> 26 anni <strong>di</strong> Nichelino con una “tremenda passione per lo<br />

snowboard” per creare e mantenere i contatti con altri riders.<br />

avanzati potrete unirvi tranquillamente a noi per imparare e<br />

per chiudere qualche “trick” in compagnia.<br />

Buona surfata a tutti da Snow Crew!”<br />

www.snow-crew.com<br />

45<br />

Cultura


46<br />

Cultura<br />

Il turismo montano come vantaggio<br />

competitivo territoriale<br />

Di Massimo Deandreis, Maria Antonella Ferri, Giuseppe Tar<strong>di</strong>vo, Milena Viassone. Con il contributo <strong>di</strong><br />

Davide Giusto, Martin Grimmer, Guido Olivero, Franco Revelli, Lido Riba, Angela Scilla, Gianni Vercellotti.<br />

Presentazione <strong>di</strong> Ferruccio Dardanello<br />

Il turismo rappresenta uno dei<br />

settori a più rapida crescita del<br />

ventunesimo secolo. Il tema della<br />

competitività turistica ha assunto un<br />

ruolo <strong>di</strong> primo piano nella letteratura<br />

internazionale degli ultimi decenni<br />

ed è strettamente connesso al<br />

concetto <strong>di</strong> competitività territoriale.<br />

In quest’ottica<br />

il turismo si<br />

propone come<br />

strumento<br />

privilegiato <strong>di</strong><br />

analisi e come<br />

elemento<br />

essenziale per<br />

la creazione<br />

<strong>di</strong> valore.<br />

Nonostante<br />

Il prof. Giuseppe Tar<strong>di</strong>vo<br />

i numerosi<br />

Una fi aba per la montagna<br />

Autori vari. Presentazione <strong>di</strong> Giovanni Tesio<br />

Sabato 1° <strong>di</strong>cembre 2012, a Pont,<br />

sono stati premiati i vincitori<br />

dell’un<strong>di</strong>cesima e<strong>di</strong>zione del “Premio<br />

letterario nazionale Enrico Trione – Una<br />

fi aba per la montagna”. Un premio che<br />

<strong>di</strong> anno in anno ha visto crescere la sua<br />

notorietà e la partecipazione <strong>di</strong> autori<br />

da varie regioni italiane che si cimentano<br />

nella creazione <strong>di</strong> nuove fi abe ispirate<br />

a temi legati alla montagna. Nel corso<br />

della cerimonia è stato presentato il<br />

libro “Una fi aba per la montagna” che<br />

raccoglie le migliori opere partecipanti<br />

all’e<strong>di</strong>zione 2012. Tre le sezioni<br />

del premio, italiano, piemontese e<br />

francoprovenzale, oltre a quella de<strong>di</strong>cata<br />

agli alunni delle scuole elementari<br />

e me<strong>di</strong>e. Alla cerimonia hanno<br />

partecipato autorità, personaggi del<br />

mondo della cultura, esponenti <strong>di</strong> enti e<br />

associazioni locali, oltre, naturalmente,<br />

tentativi defi nitori esiste una scarsa<br />

letteratura sulle <strong>di</strong>verse accezioni della<br />

domanda e dell’offerta turistica (in<br />

agli organizzatori, a cominciare da<br />

Michele Nastro, presidente dell’<br />

associazione culturale ‘L Péilacan,<br />

promotrice dell’iniziativa insieme<br />

all’assessorato comunale alla cultura.<br />

Presente l’assessore della Comunità<br />

montana Silvio Varetto, che ha voluto<br />

chiudere la rassegna dei salotti culturali<br />

ed enogastronomici “Saperi e Sapori<br />

del Gran Para<strong>di</strong>so” proprio in questa<br />

occasione, abbinando al salotto<br />

letterario, costituito dalla cerimonia <strong>di</strong><br />

premiazione, l’ultimo salotto conviviale<br />

del 2012, previsto al termine della<br />

manifestazione, presso il ristorante<br />

Bergagna. Attenzione concentrata<br />

sulle nuove fi abe create dalla fantasia<br />

<strong>di</strong> adulti e bambini a partire dal<br />

tema suggerito dagli organizzatori,<br />

“l’aiutante magico”. “Si tratta – spiega<br />

il presidente della giuria Giovanni Tesio<br />

particolar modo per le aree montane)<br />

e sulle misure della competitività per i<br />

<strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> analisi. La monografi a,<br />

nel tentativo <strong>di</strong> colmare questi gap,<br />

ha come obiettivo quello <strong>di</strong> offrire<br />

un esaustivo “stato dell’arte” del<br />

management delle destinazioni<br />

turistiche montane a supporto della<br />

competitività del territorio, con<br />

esemplifi cazioni concrete relative a<br />

località connotate da caratteristiche<br />

proprie e ben defi nite quali la<br />

Provincia <strong>di</strong> Cuneo e il contesto<br />

montano del Mezzogiorno.<br />

Massimo Deandreis, Maria Antonella<br />

Ferri, Giuseppe Tar<strong>di</strong>vo, Milena Viassone.<br />

Il turismo montano come vantaggio<br />

competitivo territoriale, 2012<br />

ed. Giappichelli, Torino. Pagine 430,<br />

euro 32,00<br />

– <strong>di</strong> un elemento narrativo che abbiamo<br />

preso dallo stu<strong>di</strong>oso russo Vla<strong>di</strong>mir<br />

Propp, il quale ha de<strong>di</strong>cato stu<strong>di</strong><br />

fondamentali alla fi aba”.<br />

AA.VV. Una fi aba per la montagna.<br />

L’aiutante magico, 2012, GS E<strong>di</strong>trice.<br />

Pagine 285, 18 euro


Scerner l’onde<br />

confuse nel Po...<br />

scavare una valle o una valletta è<br />

A stato con un lavorio millenario un<br />

corso d’acqua, piccolo o grande. Un<br />

corso d’acqua, piccolo o grande, è quello<br />

che crea le con<strong>di</strong>zioni biologiche ed<br />

economiche per l’inse<strong>di</strong>amento umano.<br />

È dunque inevitabile che i toponimi<br />

collegati all’acqua (i cosiddetti idronimi)<br />

siano in montagna fra i più numerosi.<br />

I romani per in<strong>di</strong>care un corso d’acqua<br />

avevano, in or<strong>di</strong>ne decrescente quanto<br />

a consistenza, fl umen, amnis, rivus.<br />

Amnis, già considerato vocabolo ricercato<br />

in latino, nelle lingue romanze non ha<br />

trovato continuazione, fl umen e la sua<br />

variante fl uvius (francese fl euve) che<br />

derivano dal verbo fl uo, scorrere, sì.<br />

Flumen era <strong>di</strong> genere neutro, fl uvius<br />

maschile e spesso in<strong>di</strong>cava il <strong>di</strong>o in<br />

cui il fi ume si personifi cava. Fiume, in<br />

piemontese e occitano fi üm, è però usato<br />

con parsimonia, anzi con rispetto. Tocca a<br />

pochi a gran<strong>di</strong> corsi d’acqua: il grò fl öve,<br />

come <strong>di</strong>cono a Chiomonte per la Dora, in<br />

altri casi, soprattutto verso la pianura, lo si<br />

riserva al Po. Ragionare per antonomasia<br />

può portare all’uso assai <strong>di</strong>ffuso nelle valli<br />

pinerolesi <strong>di</strong> chiamare il corso d’acqua<br />

principale aiga gròssa o grand aiga (aigo<br />

groso, grand’aigo). Una formula la cui<br />

una indeterminatezza non si sa se sia più<br />

poetica che magica.<br />

Rivus deriva dalla ra<strong>di</strong>ce indoeuropea (e)<br />

r, r-ei che signifi ca pure scorrere (greco<br />

rein, serbocroato rijeka, il nome <strong>di</strong> Fiume<br />

città dell’Istria, famosa per l’avventura<br />

dannunziana, attraversata da una fi umara).<br />

Nel latino volgare rivus si semplifi ca in<br />

rius, da cui i nostri rio, ri ecc. Il <strong>di</strong>minutivo<br />

<strong>di</strong> rius dà ri(v)uscellus, da cui ruscello o<br />

il francese ruisseau. Rio e ri abbondano<br />

come toponimi comuni o propri (Rifreddo,<br />

Rionero ecc.). Una derivazione <strong>di</strong> rio,<br />

con una ulteriore tendenza verso il<br />

rimpiccolimento (canale, roggia), è rittana,<br />

pure utilizzata sia come nome comune sia<br />

come nome proprio (è ad es. il nome <strong>di</strong> un<br />

paese della valle Stura <strong>di</strong> Demonte).<br />

Scorcio della Dora Baltea – La Dora Riparia fra Cesana e Susa – Alessandro Manzoni<br />

Non bisogna confondere i toponimi che<br />

contengono l’elemento ri(v)o con quelli<br />

basati su riva. Questa è infatti l’evoluzione<br />

fonetica per addolcimento del latino ripa,<br />

che pur avendo a che fare con i fi umi non<br />

in<strong>di</strong>ca l’acqua, bensì la terra che da due<br />

lati lo contorna: la riva appunto (i due<br />

conta<strong>di</strong>ni che si fronteggiano per decidere<br />

l’uso della preziosa risorsa sono dei…<br />

rivali).<br />

I toponimi derivati da ripa si sprecano:<br />

Riva, Rivalta, Rivarossa... Riviera, francese<br />

rivière (fi ume tout court) derivano invece<br />

da riparius (che sta sulla riva).<br />

Altri idronimi sono <strong>di</strong> origine celtica come<br />

bedale (occitano beal, piemontese bial)<br />

oppure, a prescindere dall’etimologia,<br />

a volte confondono la valle con il corso<br />

d’acqua (comba, combale, vallone).<br />

Esprimono invece una conseguenza<br />

dell’assetto idrologico nomi quali Moiola<br />

o Mollia nel vercellese. Derivano da mollis/<br />

molle e accusano evidenti fenomeni <strong>di</strong><br />

esondazione. Appaiono circondate dai<br />

corsi d’acqua, senza però… andare a<br />

mollo, località come Entracque, Entrèves<br />

o Isola (lontano dal mare le isole non<br />

possono che essere fl uviali).<br />

Ci sono vallate in cui i toponimi legati<br />

all’acqua sono particolarmente numerosi.<br />

Dai cenni che abbiamo fatto emerge ad<br />

esempio la valle Stura <strong>di</strong> Demonte. Stura<br />

è oltre tutto un termine generale per<br />

fi ume, legato ad una ra<strong>di</strong>ce indoeuropea<br />

che in<strong>di</strong>ca “corrente” (tedesco Sturm,<br />

inglese stream). Non a caso <strong>di</strong> Stura in<br />

Piemonte ce ne sono due, come ci sono<br />

due Dore. Anche questo è originariamente<br />

<strong>di</strong> Livio Berardo<br />

un sinonimo comune <strong>di</strong> fi ume, ma <strong>di</strong><br />

formazione ancora più remota. La si ritrova<br />

in Francia (Durance), Spagna e Portogallo<br />

(Douro, Duero) e viene dai linguisti legata<br />

al sostrato ligure o a quello me<strong>di</strong>terraneo.<br />

I due aggettivi che <strong>di</strong>stinguono il fi ume <strong>di</strong><br />

Susa da quello <strong>di</strong> Aosta provengono da<br />

due affl uenti: rispettivamente il Riparius<br />

(da ripa, come si è visto) e il Bautica (o<br />

Bautegius, originato forse da un nome <strong>di</strong><br />

persona).<br />

La duplicità del nome aveva colpito<br />

Alessandro Manzoni, che cantò la “gemina<br />

Dora” (gemina=gemella). Vale la pena<br />

ricordare per intero la terza strofa dell’ode<br />

“Marzo 1821” che è una specie <strong>di</strong><br />

catalogo dei fi umi piemontesi e lombar<strong>di</strong>:<br />

Chi potrà della gemina Dora,<br />

Della Bormida al Tanaro sposa,<br />

Del Ticino e dell’Orba selvosa<br />

Scerner l’onde confuse nel Po;<br />

Chi stornargli del rapido Mella<br />

E dell’Oglio le miste correnti,<br />

Chi ritogliergli i mille torrenti<br />

Che la foce dell’Adda versò?<br />

Il giovane Manzoni esalta i carbonari e<br />

soldati <strong>di</strong> Santorre <strong>di</strong> Santarosa che stanno<br />

per varcare il Ticino e portare guerra<br />

all’Austria: Piemonte e Lombar<strong>di</strong>a, tutte le<br />

regioni italiane devono unirsi perché l’Italia<br />

è, secondo il concetto romantico <strong>di</strong> patria,<br />

Una d’arme, <strong>di</strong> lingua, d’altare,<br />

Di memorie, <strong>di</strong> sangue e <strong>di</strong> cor.<br />

Il mescolarsi delle acque degli affl uenti<br />

in quelle del Po è il simbolo della<br />

in<strong>di</strong>ssolubilità del legame.<br />

47<br />

Cultura


48<br />

Progetti europei<br />

DEMOCHANGE<br />

Presentazione dei risultati<br />

fi nali del progetto<br />

Dopo tre anni <strong>di</strong> attività giunge alla<br />

conclusione il progetto DemoChange,<br />

del quale l’Uncem Piemonte è stato uno<br />

dei 13 partner. Nel corso del progetto<br />

sono stati analizzati a livello internazionale<br />

gli effetti del cambiamento demografi co<br />

sul territorio montano e i possibili impatti<br />

sulle economie locali, nel tentativo <strong>di</strong><br />

proporre alcune strategie <strong>di</strong> adattamento.<br />

L’area pilota nella quale l’Uncem Piemonte<br />

ha concentrato le sue attività è stata quella<br />

corrispondente al territorio della Comunità<br />

montana Langa Astigiana Val Bormida:<br />

proprio a Monastero Bormida si è svolto il<br />

21 settembre scorso un incontro per tirare<br />

le somme dell’attività svolta, nel quale è<br />

stata presentata l’analisi demografi ca sul<br />

territorio dell’area pilota e la strategia <strong>di</strong><br />

adattamento DemoChange per la Langa<br />

Astigiana.<br />

Uno dei risultati più curiosi del progetto<br />

Copertina dell’opuscolo in 4 lingue<br />

de<strong>di</strong>cato al territorio della Comunità<br />

Montana Langa Astigiana Val Bormida<br />

La delegazione dell’Uncem Piemonte a Kranjska Gora. Da sinistra a destra: Nuria Mignone (project<br />

manager), Emanuela Dutto (fi nancial manager), Fiorenzo Ferlaino (IRES Piemonte),<br />

Sergio Primosig (Presidente della Comunità montana Langa Astigiana Val Bormida)<br />

consiste in un opuscolo contenente<br />

una serie <strong>di</strong> percorsi in 4 lingue<br />

(italiano, tedesco, inglese, francese),<br />

attraverso i quali esplorare il territorio<br />

della Langa Astigiana con un occhio <strong>di</strong><br />

riguardo alla natura, all’agricoltura e<br />

ai suoi prodotti. L’idea nasce dal lavoro<br />

realizzato all’interno del network <strong>di</strong><br />

operatori locali, mossi da una semplice<br />

constatazione: la fi liera associata alla<br />

gestione ambientale-turistica (B&B,<br />

agriturismi, fattorie <strong>di</strong>dattiche, laboratori<br />

<strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong> prodotti enogastronomici)<br />

costituisce una grande opportunità per il<br />

territorio, ma non può essere una risorsa<br />

isolata. Da qui l’esigenza <strong>di</strong> fare rete, <strong>di</strong><br />

presentare insieme le strutture ricettive, gli<br />

itinerari più appassionanti, le particolarità<br />

storiche e architettoniche, i prodotti<br />

dell’agricoltura e della gastronomia.<br />

L’opuscolo e gli altri risultati del progetto<br />

DemoChange sono stati presentati,<br />

inoltre, nel corso della conferenza <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Emanuela Dutto, Erich Giordano<br />

fi ne progetto che ha avuto luogo, tra il<br />

26 e il 27 settembre, a Kranjska Gora,<br />

in Slovenia. L’evento è stato un’ottima<br />

occasione per lo scambio <strong>di</strong> opportunità<br />

<strong>di</strong> conoscenza per le comunità alpine e<br />

le regioni, per i pianifi catori territoriali e<br />

regionali, per coloro che sono coinvolti<br />

nel settore del turismo, dei servizi<br />

sociali e <strong>di</strong> altro tipo, per i ricercatori<br />

e gli studenti. Tra i punti salienti della<br />

conferenza fi nale emergono il talk show<br />

con esperti internazionali sulle prospettive<br />

<strong>di</strong> cooperazione transnazionale sui<br />

cambiamenti demografi ci e le sessioni<br />

parallele <strong>di</strong> presentazione delle azioni<br />

pilota realizzate nel corso del progetto.<br />

Nonostante la conclusione <strong>di</strong><br />

DemoChange, l’impegno dell’Uncem<br />

Piemonte sul tema del cambiamento<br />

demografi co continua nei <strong>di</strong>versi progetti<br />

in corso, alla continua ricerca <strong>di</strong> strategie<br />

<strong>di</strong> adattamento per un territorio montano<br />

in continuo mutamento.


MORECO<br />

Il progetto entra nel vivo<br />

Negli ultimi mesi sono stati mossi passi<br />

importanti verso il raggiungimento<br />

degli obiettivi del progetto MORECO –<br />

Mobility and Residential Costs, fi nanziato<br />

dal Programma Europeo Spazio Alpino e<br />

del quale l’Uncem Piemonte è uno dei 10<br />

partner.<br />

La fase <strong>di</strong> analisi scambio <strong>di</strong> informazioni<br />

tra esperti si è conclusa dopo oltre un<br />

anno <strong>di</strong> lavoro e i risultati sono stati<br />

<strong>di</strong>scussi in occasione della Conferenza<br />

sui costi urbanistici per i servizi pubblici,<br />

tenutasi a Lione nel mese <strong>di</strong> giugno.<br />

Nel corso della conferenza, i 160<br />

partecipanti (rappresentanti dei partner<br />

MORECO, ma anche osservatori, delegati<br />

provenienti dai siti pilota, comuni francesi<br />

interessati alla tematica del progetto)<br />

hanno potuto partecipare allo scambio<br />

<strong>di</strong> esperienze e punti <strong>di</strong> vista sull’impatto<br />

delle scelte residenziali e della mobilità<br />

pendolare sullo sviluppo urbano e delle<br />

reti <strong>di</strong> trasporto. La conferenza è stata<br />

una grande opportunità <strong>di</strong> presentare la<br />

<strong>di</strong>ffusione urbana nelle regioni alpine e<br />

richiamare la necessità <strong>di</strong> sensibilizzazione<br />

e <strong>di</strong> una politica globale che tenga in<br />

considerazione la crescita demografi ca, le<br />

esigenze infrastrutturali e <strong>di</strong> mobilità e le<br />

strategie abitative.<br />

Nel corso del convegno sono inoltre<br />

stati presentati gli strumenti innovativi<br />

che costituiscono un aspetto centrale<br />

dell’approccio Moreco per l’attuazione<br />

dei progetti pilota. Il principale valore<br />

aggiunto degli strumenti risiede nella loro<br />

trasferibilità ad altre regioni alpine: per<br />

questo motivo essi vengono testati nei siti<br />

pilota, prima <strong>di</strong> poter essere mo<strong>di</strong>fi cati e<br />

applicati in qualsiasi altra regione nello<br />

Spazio Alpino.<br />

Gli strumenti in realizzazione sono tre:<br />

– lo strumento per policy maker è<br />

costituito da un set <strong>di</strong> <strong>di</strong>apositive<br />

impostate per essere utilizzate in<br />

seminari, corsi <strong>di</strong> formazione e workshop,<br />

sud<strong>di</strong>vise in capitoli che possono<br />

essere aggiornati e utilizzati in parte o<br />

completamente;<br />

– lo strumento per le famiglie servirà a<br />

suggerire un orientamento nelle scelte<br />

residenziali, attraverso l’elaborazione <strong>di</strong><br />

una serie <strong>di</strong> dati, in parte già inseriti, in<br />

parte da aggiornare a cura dell’utente;<br />

– lo strumento per pianifi catori<br />

urbanistici, basato su modelli GIS per la<br />

pianifi cazione spaziale.<br />

Nei prossimi mesi gli strumenti saranno<br />

messi a punto e sperimentati nell’area<br />

pilota della Comunità Montana del<br />

Pinerolese. Il progetto Moreco prosegue<br />

verso i prossimi meeting <strong>di</strong> Belluno<br />

(14-15 novembre) e Mantova (Mid-Term<br />

Conference, giugno 2013).<br />

Visitate il sito web www.moreco-project.eu<br />

per aggiornamenti!<br />

RETURN<br />

Regions benefitting from returning migrants<br />

Verso la Mid-Term Conference!<br />

La “Città dei re” ungherese<br />

Székesfehérvár ha ospitato, tra il 12<br />

e il 14 settembre, il terzo meeting del<br />

progetto ReTurn, nel quale le delegazioni<br />

dei 12 partner coinvolti si sono scambiate<br />

per tre giorni aggiornamenti e opinioni<br />

sullo sviluppo delle attività e sulla<br />

situazione della migrazione <strong>di</strong> ritorno nei<br />

rispettivi paesi.<br />

Il progetto è giunto in una fase<br />

cruciale. È terminata l’analisi dei dati,<br />

della quale l’Università <strong>di</strong> Maribor ha<br />

curato un’accattivante presentazione<br />

consultabile al sito http://return.kreatorij.<br />

com, e sono ormai a <strong>di</strong>sposizione<br />

i risultati delle indagini qualitative<br />

promosse presso migranti <strong>di</strong> ritorno e<br />

aziende.<br />

Analizzando le motivazioni dei migranti,<br />

il sondaggio on-line ha rivelato che<br />

tra i motivi principali per la decisione<br />

<strong>di</strong> ritorno a casa troviamo perlopiù<br />

fattori sociali, mentre le motivazioni<br />

per emigrare sono più legate al fattore<br />

carriera. Ciò <strong>di</strong>mostra che in molti casi<br />

le ragioni del cambiamento non sono<br />

esclusivamente <strong>di</strong> matrice economica, ma<br />

comprendono valutazioni, ad esempio,<br />

sul livello <strong>di</strong> integrazione nel paese <strong>di</strong><br />

accoglienza e sulle reti sociali. Un altro<br />

dato interessante del sondaggio è stato<br />

inoltre che, confrontando e le attese e<br />

le reali problematiche dei migranti <strong>di</strong><br />

ritorno, nella maggior parte dei casi il<br />

reinserimento sperimentato è stato più<br />

facile rispetto alle aspettative.<br />

Oltre alla presentazione dei primi risultati<br />

e le conclusioni, il partenariato è stato<br />

Il territorio della Comunità<br />

montana del Pinerolese, sito<br />

pilota in<strong>di</strong>viduato da Uncem Piemonte<br />

impegnato in <strong>di</strong>versi laboratori, in cui<br />

sono state stabilite le basi per le azioni<br />

pilota che saranno realizzate nei prossimi<br />

mesi nelle otto aree stu<strong>di</strong>o, tra le quali il<br />

territorio della Comunità montana Valli<br />

dell’Ossola. Nel caso ossolano saranno<br />

selezionati alcuni emigrati e immigrati<br />

<strong>di</strong> ritorno per <strong>di</strong>ventare “ambasciatori”<br />

della loro regione d’origine. Un’altra<br />

iniziativa sarà l’organizzazione <strong>di</strong> una<br />

linea telefonica <strong>di</strong> assistenza per aiutare la<br />

migrazione <strong>di</strong> ritorno.<br />

Le misure attuate saranno presentate<br />

il prossimo inverno nel corso della Mid<br />

Term Conference del progetto, che avrà<br />

luogo a Domodossola tra il 27 febbraio<br />

e il 1 marzo. Rimanete aggiornati sul sito<br />

www.re-migrants.eu: il progetto Re-Turn<br />

continua!<br />

49<br />

Progetti europei


50<br />

Notizie dal territorio<br />

Eventi<br />

e iniziative<br />

del nostro<br />

territorio<br />

a cura <strong>di</strong><br />

Marialaura Mandrilli<br />

Roberto Ravello<br />

Sbloccate a inizio ottobre dalla Giunta<br />

regionale, su proposta dell’assessore<br />

all’Ambiente e all’Economia montana,<br />

Roberto Ravello, le risorse per<br />

la realizzazione degli interventi <strong>di</strong><br />

riqualifi cazione territoriale e <strong>di</strong> sviluppo<br />

sostenibile del sistema montano previsti<br />

dal programma attuativo del Fondo<br />

<strong>di</strong> sviluppo e coesione. Le risorse<br />

ammontano complessivamente a circa 17<br />

milioni <strong>di</strong> euro e verranno utilizzate tra<br />

il 2013 e il 2016 per interventi <strong>di</strong> messa<br />

in sicurezza del sistema ambientale<br />

montano, la realizzazione <strong>di</strong> servizi e<br />

infrastrutture destinate alla popolazione<br />

montana, la fruizione turisticonaturalistica.<br />

Valsesia: premio Lancia<br />

L’Uncem al Salone del gusto<br />

con i vini <strong>di</strong> montagna<br />

ingegner Franco Vallana ha ricevuto a settembre<br />

L’ il Premio”Vincenzo Lancia” dal presidente della<br />

Comunità montana Valsesia Pierangelo Carrara.<br />

“A Vallana – si legge nella motivazione – gli si conosce l’attaccamento alla Valsesia, la<br />

profon<strong>di</strong>tà dei sui stu<strong>di</strong> e delle sue ricerche e l’in<strong>di</strong>scusso contributo da lui dato al progresso<br />

della scienza biome<strong>di</strong>ca”. Presenti a Varallo Sesia tutti i sindaci dei paesi che fanno parte<br />

della Comunità montana, l’assessore alla Montagna della Provincia <strong>di</strong> Vercelli Angelo<br />

Dago, il vice prefetto vicario Raffaele Ricciar<strong>di</strong>, il deputato Luigi Bobba, alcune delle<br />

personalità premiate negli scorsi anni e la fi glia <strong>di</strong> Gianni Lancia. Vallana, torinese <strong>di</strong> nascita<br />

ma <strong>di</strong> famiglia originaria della Valsesia, è oggi uno dei ricercatori più avanzati nel settore<br />

delle valvole car<strong>di</strong>ache artifi ciali. Titolare, come inventore, <strong>di</strong> ben 140 brevetti, ha ricoperto<br />

la carica <strong>di</strong> Presidente e Amministratore <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse aziende del gruppo Sorin rivestendone<br />

la parte principale della proprietà intellettuale. “Io penso – ha detto emozionato l’ingegner<br />

Franco Vallana – che al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> me, si è voluto premiare il senso del lavoro, dell’inventiva”.<br />

Poi ai presenti ha illustrato il suo lavoro. Il Premio “Vincenzo Lancia”, istituito dalla<br />

Comunità montana Valsesia in omaggio ai valsesiani <strong>di</strong>stintisi in <strong>di</strong>versi campi, è giunto alla<br />

nona e<strong>di</strong>zione ed è un appuntamento “che va mantenuto nel tempo anche a fronte dei<br />

tagli. Perché – ha spiegato Carrara durante la cerimonia – i valsesiani che si sono <strong>di</strong>stinti<br />

sono una realtà e su loro possiamo sperare anche per il futuro della nostra valle”.<br />

Dalla Regione, risorse per la montagna e prevenzione<br />

del <strong>di</strong>ssesto idrogeologico<br />

Quattro le linee previste:<br />

– Interventi infrastrutturali e <strong>di</strong><br />

informazione sui rifugi alpini e il<br />

patrimonio escursionistico regionale.<br />

L’obiettivo è migliorare la competitività<br />

delle aree montane sviluppando l’offerta<br />

<strong>di</strong> risorse del territorio e la fruizione<br />

turistica, nel rispetto della sostenibilità<br />

ambientale e socio-economica dei<br />

territori interessati (le risorse <strong>di</strong>sponibili<br />

sono 1.148.000 euro)<br />

– Opere <strong>di</strong> bonifi ca montana, <strong>di</strong><br />

sistemazione idraulica-forestale e<br />

<strong>di</strong> stabilizzazione dei versanti, per<br />

migliorare i livelli <strong>di</strong> sicurezza, la stabilità<br />

delle terre, l’effi cienza funzionale dei<br />

bacini idrografi ci e dei sistemi agro-<br />

Chiamatela “viticoltura eroica”, tra i terrazzamenti<br />

della Val Chisone o i muri a pietra <strong>di</strong> Carema. La<br />

montagna riscopre i suoi vini e li presenta ai consumatori,<br />

con nuovi abbinamenti ai piatti tipici del territorio.<br />

Se ne è parlato al Salone del Gusto in un convegno<br />

organizzato dall’Uncem Piemonte domenica 28 ottobre<br />

nello Spazio. All’incontro sono intervenuti il presidente<br />

della Delegazione Lido Riba, il docente universitario<br />

<strong>di</strong> Enologia Vincenzo Gerbi, il presidente del Cervim<br />

(Centro per la Viticoltura <strong>di</strong> Montagna) Roberto Gau<strong>di</strong>o,<br />

il produttore e docente universitario Michele Fino.<br />

forestali (10.214.000 euro)<br />

– Teleinsegnamento nelle scuole <strong>di</strong><br />

montagna. Tra gli obiettivi, migliorare<br />

il collegamento e l’interazione <strong>di</strong>retta<br />

tra classi <strong>di</strong>verse, <strong>di</strong>stanti tra loro<br />

fi sicamente, attraverso l’utilizzo <strong>di</strong><br />

lavagne interattive, uniformando<br />

così la qualità dell’offerta formativa e<br />

contribuendo a superare l’isolamento<br />

(1.434.000 euro)<br />

– Miglioramento delle strutture degli<br />

alpeggi <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> enti pubblici, per<br />

migliorare la fruibilità delle strutture<br />

e la qualità della vita degli operatori<br />

(3.348.0000 euro).<br />

“Esistono impegni che la comunità<br />

regionale ha assunto nei confronti dei<br />

territori montani e dei residenti in queste<br />

aree <strong>di</strong>sagiate – commenta l’assessore<br />

Ravello –. La Giunta del presidente<br />

Cota adempie a questi impegni anche<br />

in momenti fi nanziariamente <strong>di</strong>ffi cili<br />

utilizzando al meglio le risorse messe<br />

a <strong>di</strong>sposizione dall’Unione Europea<br />

ed i relativi cofi nanziamenti regionali.<br />

Presto saranno pubblicati i ban<strong>di</strong><br />

per l’assegnazione dei fon<strong>di</strong> per una<br />

rapida istruttoria e l’inizio dei lavori è<br />

già previsto nella maggior parte dei<br />

casi entro il 2013. Con queste misure<br />

la montagna piemontese avrà alcuni<br />

strumenti in più per contrastare il suo<br />

spopolamento e valorizzare le sue risorse,<br />

potenziando così le sue capacità”.


Cuneo-Nizza, ferrovia per le relazioni transfrontaliere<br />

Il 29 ottobre a Nizza è stato fi rmato<br />

il protocollo d’intesa con i francesi<br />

per potenziare e valorizzare la linea<br />

ferroviaria Torino-Cuneo-Limone<br />

Piemonte-Tenda-Breil-Nizza-Ventimiglia.<br />

Il collegamento risulta fondamentale per<br />

le relazioni transfrontaliere e lo sviluppo<br />

economico e turistico dei territori<br />

serviti. In particolare, italiani e francesi<br />

concordano sulla necessità <strong>di</strong> valorizzare<br />

questa linea, con la previsione <strong>di</strong><br />

collegamenti <strong>di</strong>retti tra Torino e<br />

Nizza e la Costa Azzurra che potrà<br />

avvenire attraverso l’interoperabilità<br />

dei convogli e accor<strong>di</strong> tra le rispettive<br />

Agenzie nazionali in merito alla<br />

regolamentazione della sicurezza della<br />

circolazione. Sarà, quin<strong>di</strong>, necessario<br />

adeguare l’infrastruttura ferroviaria e<br />

gli apparati tecnologici a servizio della<br />

circolazione e per tale motivo le due<br />

parti rivolgono ai Governi francese e<br />

italiano un appello affi nché procedano<br />

sollecitamente alla defi nizione <strong>di</strong> una<br />

nuova convenzione, che superi quella<br />

obsoleta del 1970, così da garantire una<br />

giusta ripartizione degli oneri fi nanziari<br />

per il rinnovo, la manutenzione e la<br />

gestione della linea ferroviaria. Alla<br />

fi rma dell’accordo erano presenti,<br />

oltre alla presidente della Provincia <strong>di</strong><br />

Cuneo Gianna Gancia, il presidente<br />

del Conseil Général des Alpes<br />

Maritimes Eric Ciotti, il <strong>di</strong>rettore delle<br />

Infrastrutture del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Torino<br />

Roberto Bertasio, il presidente della<br />

Comunità montana delle Alpi del Mare<br />

Ugo Boccacci, il sindaco <strong>di</strong> Breil-sur-<br />

Roya Joseph Ghilar<strong>di</strong>, l’assessore del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cuneo Gabriella Roseo, il<br />

sindaco <strong>di</strong> Limone Piemonte Francesco<br />

Revelli, il sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Tenda<br />

Jean-Pierre Vassallo, il rappresentante<br />

della Camera regionale <strong>di</strong> Commercio<br />

et d’Industria Paca <strong>di</strong> Marsiglia e della<br />

Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Nizza<br />

Jean-Pierre Henry, la rappresentante<br />

dell’Unione Camere Piemonte e della<br />

Camera <strong>di</strong> Commercio italiana <strong>di</strong> Nizza,<br />

Patrizia Dalmasso. L’accordo fi rmato<br />

a Nizza sottolinea l’interesse dei due<br />

Paesi a favore dell’infrastruttura e<br />

del livello <strong>di</strong> servizio, oltre a riba<strong>di</strong>re<br />

la fondamentale importanza che il<br />

collegamento ferroviario riveste per lo<br />

sviluppo economico e turistico dei due<br />

territori.<br />

51<br />

Notizie dal territorio


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