PieMonti 6-2012.pdf - Comune di Alpette
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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />
Pie onti<br />
La sfi da del ritorno<br />
Da la ricostruzione dei borghi montani,<br />
i mode li <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />
per le Alpi <strong>di</strong> domani<br />
Nuova legge regionale<br />
Da Comunità a Unioni<br />
Prosegue il processo<br />
<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no degli enti<br />
Chiesa e montagna<br />
I Vescovi piemontesi:<br />
i gran<strong>di</strong> valori<br />
delle Terre Alte<br />
Filiera legno-energia<br />
Tutti i dati forestali<br />
sulle Valli Chisone<br />
e Germanasca<br />
Con il Ministro<br />
Fabrizio Barca<br />
incontra i sindaci<br />
a Domodossola<br />
6<br />
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
Sommario<br />
PRIMO PIANO<br />
Dalle Comunità montane alle Unioni montane<br />
passi avanti e passi in<strong>di</strong>etro 3<br />
Unioni montane dei Comuni: ci siamo 5<br />
La sfi da del ritorno 9<br />
ATTUALITÀ<br />
Cattaneo: “L’esperienza delle Comunità montane<br />
deve essere valorizzata” 15<br />
Le Alpi, regione unica al centro dell’Europa 16<br />
“Con voi per lo sviluppo della montagna” 18<br />
Nasce a Torino Uncem giovani 21<br />
GAL: 60 milioni per le imprese 22<br />
INSERTO SPECIALE<br />
La fi liera bosco-legno energia<br />
nelle Valli Chisone e Germanasca 25<br />
Barca: regia nazionale per moltiplicare<br />
le eccellenze sul territorio 29<br />
Franco Bertoglio, colonna della montagna<br />
piemontese 32<br />
<strong>PieMonti</strong> Risorse srl per i Comuni e per le imprese 34<br />
Comunità montane dentro una tesi 36<br />
AZIENDA IN PRIMO PIANO<br />
L’Arca. Assicuriamo la montagna 37<br />
MNT Meet Next Technology<br />
pronti a farvi incontrare una nuova tecnologia 41<br />
CULTURA<br />
Recensioni 44<br />
Scerner l’onde confuse nel Po... 47<br />
PROGETTI EUROPEI<br />
Demochange. Presentazione dei risultati fi nali<br />
del progetto 48<br />
Moreco. Il progetto entra nel vivo 49<br />
Return. Verso la Mid-Term Conference! 49<br />
NOTIZIE DAL TERRITORIO 50<br />
Abbonati a<br />
Pie onti<br />
Nuova legge regionale Chiesa e montagna<br />
Da Comunità a Unioni I Vescovi piemontesi:<br />
Prosegue il processo i gran<strong>di</strong> valori<br />
<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no degli enti delle Terre Alte<br />
Pie onti<br />
La sfi da del ritorno<br />
Dalla ricostruzione dei borghi montani,<br />
i modelli <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />
per le Alpi <strong>di</strong> domani<br />
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />
6 nº<br />
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012<br />
EDITORE: UNCEM Delegazione Piemontese<br />
Via Gaudenzio Ferrari n. 1 – 10124 Torino<br />
Tel. 011 861 3713 – fax 011 861 3714<br />
e-mail: uncem@provincia.torino.it<br />
www.uncem.piemonte.it<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Giovanni Bressano<br />
CONDIRETTORE: Filippo Grillo<br />
COORDINAMENTO REDAZIONALE: Marco Bussone<br />
REDAZIONE: Bruno Mandosso, Marialaura Mandrilli,<br />
Alex Ostorero<br />
HANNO COLLABORATO: Livio Berardo, Lorenzo Boratto, Emanuela<br />
Dutto, Marco Cavaletto, Gianni Giacomino, Erich Giordno,<br />
Ambra Lazzari, Bruno Mandosso, Marialaura Mandrilli, Davide<br />
Micheletti, Nuria Mignone, Alex Ostorero, Silvia Rodeghiero,<br />
Maria Teresa Pellicori, Mauro Piazzi, Laura Sansalone, Elisa<br />
Sola, Chiara Viglietti<br />
ALLESTIMENTO GRAFICO, PRODUZIONE E STAMPA<br />
AGAM – via R. Gandolfo, 8 – 12100 Madonna dell’Olmo (CN)<br />
tel. 0171.411470 – fax 0171.411714 – <strong>di</strong>rezione@agam.it –<br />
www.agam.it<br />
FOTOGRAFIE: AFPT A. Vettoretti, Archivi delle Comunità<br />
montane, Costantino Sergi, Marco Bussone<br />
Disponibili a riconoscere eventuali e ulteriori <strong>di</strong>ritti d’autore.<br />
Stampato su carta ecologica clorofree.<br />
Questo numero è stato chiuso in tipografi a il 16 aprile 2012<br />
Poste Italiane S.p.A. – Sped. in Abb. Post. – D.L. 353/2003<br />
(conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN<br />
Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001<br />
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84475417 intestato a Uncem Delegazione Piemontese, via Gaudenzio Ferrari, 1 – 10124 Torino,<br />
anticipando la ricevuta del bollettino <strong>di</strong> pagamento via fax al n. 011.8613714.<br />
Filiera legno-energia<br />
Tutti i dati forestali<br />
sulle Valli Chisone<br />
e Germanasca<br />
Con il Ministro<br />
Fabrizio Barca<br />
incontra i sindaci<br />
a Domodossola<br />
6<br />
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
Dalle Comunità montane<br />
alle Unioni montane<br />
passi avanti e passi in<strong>di</strong>etro<br />
<strong>di</strong> Lido Riba<br />
Per le prospettive della montagna<br />
piemontese la riforma in corso <strong>di</strong><br />
attuazione poteva essere un grave<br />
passo in<strong>di</strong>etro se non fosse intervenuta<br />
la decisione del Governo Monti che<br />
ha salvato il principio <strong>di</strong> montanità<br />
prevedendo le Unioni montane <strong>di</strong><br />
comuni con le competenze già attribuite<br />
alle Comunità montane in materia <strong>di</strong><br />
sviluppo. Le gran<strong>di</strong> questioni della Storia<br />
– e tale è la questione montana – non<br />
procedono in modo lineare. Ci sono<br />
passi avanti e battute <strong>di</strong> arresto. Alle<br />
volte passi in<strong>di</strong>etro. Quello attuale è un<br />
passaggio <strong>di</strong>ffi cile. Non per il problema<br />
in sé del passaggio dalle Comunità alle<br />
Unioni – che parrebbe anche essere una<br />
occasione per rilanciare un “progetto<br />
montagna” in Piemonte, ma per il<br />
rischio <strong>di</strong> frantumazione dei territori in<br />
piccoli raggruppamenti deboli sia sul<br />
piano della rappresentanza collettiva<br />
che rispetto alla possibilità <strong>di</strong> imprimere<br />
una spinta propulsiva alla causa<br />
collettiva delle Terre alte.<br />
L’unità per le nostre vallate è sempre<br />
stata la forza vincente, come i capelli<br />
per Sansone. Unità geografi ca (unità<br />
della valle), unità identitaria (lingua,<br />
tra<strong>di</strong>zioni, obiettivi), unità economica<br />
(integrazione tra fondovalle e paesi<br />
vallivi), unità storica (rappresentata dal<br />
destino comune delle popolazioni) e,<br />
infi ne, unità amministrativa attraverso<br />
le Comunità montane. Ora la legge<br />
11 estinguendo le Comunità montane<br />
intende attribuire ai comuni una<br />
libertà <strong>di</strong> scelta rispetto alla propria<br />
futura aggregazione. Una libertà<br />
apparentemente accattivante alla quale,<br />
però, possono concorrere l’egoismo dei<br />
Comuni più ricchi, le contingenti affi nità<br />
politiche, localismi e municipalismi<br />
fi nora riassorbiti dal carattere unitario<br />
delle Comunità montane. Così<br />
rischiamo <strong>di</strong> assistere alla situazione <strong>di</strong><br />
Comuni <strong>di</strong> fondovalle che si separano<br />
dalla valle, a piccoli gruppi <strong>di</strong> Comuni<br />
che si mettono “in proprio” senza<br />
avere vere capacità <strong>di</strong> autogestione del<br />
proprio sviluppo, all’utilizzo improprio<br />
delle Convenzioni anche per gestire le<br />
funzioni <strong>di</strong> sviluppo che, a nostro parere<br />
(e non solo nostro), la legge riserva alle<br />
Unioni montane. C’è già il caso <strong>di</strong> una<br />
valle in cui la destra orografi ca si riunisca<br />
in Unione e la sinistra in Convenzioni:<br />
chi e come gestirà il fi ume? Si creerà,<br />
cioè, una situazione ad Arlecchino con<br />
una forte per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> compattezza e <strong>di</strong><br />
capacità operativa. Questa impostazione<br />
che viene presentata come affermazione<br />
della “centralità” e della libertà dei<br />
Comuni, appare propagan<strong>di</strong>stica<br />
nei confronti <strong>di</strong> Comuni sempre più<br />
abbandonati a se stessi e adesso anche<br />
incentivati a <strong>di</strong>sunirsi.<br />
Per questo, ora che le Comunità hanno<br />
fatto le loro deliberazioni e tocca ai<br />
Comuni fare le loro scelte, va fatto<br />
ogni ulteriore sforzo – e ringraziamo<br />
tutti coloro che lo stanno facendo – per<br />
tenere i territori il più uniti possibile.<br />
Per evitare la per<strong>di</strong>ta della coesione che<br />
è sempre stata il punto <strong>di</strong> forza della<br />
montagna.<br />
Non dobbiamo tuttavia fermarci alla<br />
situazione contingente. Il percorso <strong>di</strong><br />
una partita storica come la “questione<br />
montana” può incontrare <strong>di</strong>ffi coltà,<br />
battute d’arresto o essere anche<br />
costretta a passi in<strong>di</strong>etro. L’importante<br />
è che si mantenga intatta la volontà<br />
e l’impegno della popolazione a<br />
perseguire gli obiettivi che restano, se<br />
posso usare una espressione antica,<br />
“l’emancipazione della montagna”.<br />
Saremo tra i “sommersi” o i “salvati”<br />
nella misura in cui riusciremo a<br />
conservare la nostra determinazione<br />
contrapponendo “l’ottimismo della<br />
volontà al pessimismo della ragione”.<br />
Dividere le vallate, perderne l’unità, è<br />
un danno grave, ma abbiamo le risorse<br />
per riprendere il cammino. La prima<br />
delle risorse è il fatto che oltre l’80% dei<br />
Comuni, con un’accentuazione tra quelli<br />
più montani, sono orientati a percorrere<br />
la strada dell’Unione.<br />
Dovremo rimettere in pie<strong>di</strong> quella<br />
capacità <strong>di</strong> programmazione attraverso<br />
la quale le nascenti Unioni montane<br />
potranno coinvolgere sui progetti <strong>di</strong><br />
sviluppo tutte le risorse a cui abbiamo<br />
<strong>di</strong>ritto: il Fondo per la montagna, i fon<strong>di</strong><br />
ATO e i fon<strong>di</strong> Leader, previo il pieno<br />
coinvolgimento dei Gal che possono<br />
accentuare la loro naturale funzione <strong>di</strong><br />
braccio operativo delle Unioni ma anche<br />
<strong>di</strong> vero motore degli investimenti nelle<br />
Terre alte.<br />
3<br />
Primo Piano
4<br />
Primo Primo Piano<br />
Le novità da questo numero<br />
Con i QR code, più contenuti a tua <strong>di</strong>sposizione<br />
La montagna ha nell’innovazione la forza<br />
del suo dna. Lo <strong>di</strong>mostrano i molteplici<br />
progetti messi in campo dai Comuni e dalle<br />
Comunità montane – molto spesso in accordo<br />
con la Regione Piemonte e con partner<br />
privati – per ridurre il <strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide.<br />
Così <strong>PieMonti</strong> e l’Uncem fanno la loro parte<br />
e da questo numero, sulla rivista che stai<br />
per sfogliare, introduciamo la tecnologia<br />
QR code al fi ne <strong>di</strong> integrare informazione<br />
cartacea e <strong>di</strong>gitale. Si tratta <strong>di</strong> uno strano quadratino<br />
fatto <strong>di</strong> puntini neri. Qr code è l’erede intelligente del<br />
co<strong>di</strong>ce a barre. Una rivoluzione che sta contagiando<br />
tutto il mondo. Da Tokyo a New York passando per<br />
Londra, Parigi e Barcellona i co<strong>di</strong>ci Qr sono sui manifesti<br />
pubblicitari, etichette <strong>di</strong> abbigliamento e prodotti<br />
alimentari, inserzioni, biglietti da visita, magliette,<br />
tatuaggi e persino sulle tombe.<br />
Il Qr è una sorta <strong>di</strong> trait d’union tra il mondo cartaceo<br />
e quello multime<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> internet. Una porta<br />
d’accesso a contenuti aggiuntivi che per la loro natura<br />
<strong>di</strong>gitale non troverebbero spazio sulla carta e che<br />
invece arrivano, via web, <strong>di</strong>rettamente sullo schermo<br />
del telefonino. Se lo si inquadra con l’obiettivo del<br />
Questo sì che è Social!<br />
Vola sempre più alto nei numeri e nei contenuti la<br />
pagina Facebook Uncem Piemonte. Sfondata a inizio<br />
<strong>di</strong>cembre quota 1.500 utenti del social network che<br />
seguono le attività della Delegazione, ciccando su<br />
“Mi piace” e commentando le notizie inserite. Molte<br />
le foto, i link a siti internet, i video per promuovere<br />
il territorio montano piemontese. Su Facebook sono<br />
attive anche le pagine Compra in valle, la montagna<br />
vivrà, Borgate montane del Piemonte (in entrambe si<br />
può cliccare su “Mi piace” <strong>di</strong>ventandone fan), mentre<br />
si può chiedere l’amicizia al profi lo <strong>PieMonti</strong> Risorse,<br />
della società espressione dell’Uncem. Inoltre, il sito internet<br />
www.uncem.piemonte.it è collegato con Twitter<br />
(http://twitter.com/uncempiemonte), su cui sono<br />
presenti le notizie della Delegazione (alla pagina UncemPiemonte)<br />
e con YouTube (http://www.youtube.<br />
com/user/uncempiemonte), il più grande portale video<br />
della rete. Le foto più belle dell’Uncem – <strong>di</strong> convegni,<br />
progetti, conferenze stampa, seminari – sono anche<br />
sulla galleria fotografi ca Flickr Uncem Piemonte.<br />
cellulare – scaricando gratuitamente una<br />
semplice applicazione, o “app” per tutti<br />
gli smartphone, con sistemi operativi Apple,<br />
Android, Windows – il co<strong>di</strong>ce Qr, che è<br />
l’abbreviazione inglese <strong>di</strong> “quick response”<br />
(risposta rapida), prende vita e racconta<br />
tutto <strong>di</strong> sé: sul <strong>di</strong>splay arrivano, infatti,<br />
video e pagine internet preparate ad hoc<br />
per approfon<strong>di</strong>re l’argomento a cui è legato.<br />
Dove questo co<strong>di</strong>ce è già <strong>di</strong>ventato<br />
<strong>di</strong> uso comune, come in Svezia e Danimarca, lo si trova<br />
in vetrina accanto ai prezzi. Un clic e tutto quello<br />
che interessa su un possibile regalo <strong>di</strong> Natale viene<br />
risucchiato nella memoria del telefonino. Pronto per<br />
essere confrontato con i dati <strong>di</strong> un prodotto analogo<br />
<strong>di</strong> un’altra marca e <strong>di</strong> un altro negozio. Cre<strong>di</strong>amo sia<br />
uno strumento semplice, utile, adatto a tutti, anche<br />
per una rivista che parla <strong>di</strong> montagna, per defi nizione<br />
granitica e più restia al cambiamento, tecnologico<br />
in particolare. Sfatiamo questo luogo comune – come<br />
abbiamo sempre fatto su altri temi – e cominciamo<br />
a costruire un nuovo futuro, dove l’evoluzione tecnologica<br />
è in<strong>di</strong>spensabile per lo sviluppo sociale ed<br />
economico che tutti vogliamo per le nostre Terre Alte.
Unioni montane<br />
dei Comuni: ci siamo<br />
<strong>di</strong> Marco Bussone<br />
L’approvazione della legge 11 da parte del Consiglio regionale, il 27 settembre 2012 ha<br />
avviato il complesso processo <strong>di</strong> trasformazione delle 22 Comunità montane in Unioni<br />
montane <strong>di</strong> Comuni, previste dalla “spen<strong>di</strong>ng review” nazionale. Al centro della riforma,<br />
il ruolo dei Comuni, costretti a gestire insieme le funzioni fondamentali. Luci e ombre<br />
del percorso, con alcuni punti fermi: lo sviluppo sociale ed economico delle Terre Alte è<br />
importante come la gestione associata dei servizi<br />
Adesso è tutto pronto. Il conto alla<br />
rovescia per l’inizio del 2013 è il<br />
conto alla rovescia per la nascita delle<br />
nuove Unioni montane dei Comuni.<br />
Saranno circa quaranta in Piemonte,<br />
anche se il numero potrà essere preciso<br />
solo dopo il 27 novembre, data ultima<br />
per le assemblee dei sindaci della<br />
Comunità montana che devono deliberare<br />
la trasformazione dell’ente (nato il 1°<br />
gennaio 2010) in una o più unioni. Una<br />
fase complessa che farà un ulteriore<br />
passo in avanti con le delibere <strong>di</strong> tutti i<br />
Consigli comunali. I Comuni con meno<br />
<strong>di</strong> 3000 abitanti in montagna (e meno<br />
<strong>di</strong> 5000 in pianura), secondo la legge<br />
nazionale recepita dalla legge regionale<br />
11 approvata dal Consiglio il 27 settembre<br />
2012, dovranno <strong>di</strong>re entro il 31 <strong>di</strong>cembre<br />
come intendono gestire tre delle nove<br />
funzioni fondamentali. Poi dovranno<br />
singolarmente esprimersi sull’adesione<br />
alla forma associativa, l’Unione <strong>di</strong><br />
Comuni. Una svolta certo, non senza<br />
problematiche e incertezze. La prima sul<br />
personale delle Comunità montane, che<br />
oggi “segue la funzione”, le quali devono<br />
comunque passare alle forme associative<br />
che poi le gestiranno. In secondo luogo<br />
sulla frammentazione sulla rottura<br />
rischiosa <strong>di</strong> molti “ambiti <strong>di</strong> valle” per<br />
la gestione dei servizi e l’organizzazione<br />
dello sviluppo. Poi il lavoro dei commissari:<br />
il rischio è che sia troppo lungo, costoso<br />
per le casse regionali e blocchi l’impegno<br />
amministrativo a benefi cio del territorio.<br />
Ma sono solo rischi: evidenziarli aiuta<br />
a vincerli. Altro tema caldo quello delle<br />
risorse, economiche<br />
e progettuali. Che<br />
vogliono <strong>di</strong>re sviluppo.<br />
Proviamo a fare il punto.<br />
Primi risultati<br />
del processo<br />
Lo scacchiere va<br />
componendosi, con una<br />
certezza: i 22 enti che<br />
fi no a oggi associavano i<br />
Comuni, aumenteranno.<br />
Nel territorio montano – il<br />
52% del Piemonte, con<br />
553 Comuni, dove vivono o<br />
600mila persone – le Unioni ioni<br />
saranno circa quaranta. Forse qualcuna<br />
5<br />
Primo Piano
6<br />
Primo Primo Piano<br />
in più. Comunque il doppio rispetto alle<br />
attuali Comunità montane nate con la<br />
legge 16 del 2008 e alcune in meno delle<br />
precedenti Comunità (48) nate con la<br />
legge 16 del 1999. È certo che un buon<br />
numero <strong>di</strong> Comuni piemontesi delle Terre<br />
Alte (presumibilmente un centinaio) non<br />
saranno coinvolti in nessuna Unione,<br />
avendo optato per lo strumento delle<br />
convenzioni. Queste ultime dovranno<br />
<strong>di</strong>mostrare ancor più delle prime – come<br />
ha scritto effi cacemente Matteo Barbero<br />
su Italia Oggi – <strong>di</strong> generare risparmio ed<br />
effi cacia. Un bisogno per tutti, mentre<br />
i Comuni con oltre mille abitanti si<br />
preparano ad affrontare lo scoglio del<br />
patto <strong>di</strong> stabilità e, assieme a tutti gli altri<br />
enti, il drastico taglio dei trasferimenti con<br />
il possibile passaggio totale dell’Imu ai<br />
Comuni.<br />
Unioni e convenzioni:<br />
insieme si può<br />
Rispetto all’opzione tra le <strong>di</strong>verse forme<br />
associative, la <strong>di</strong>sciplina regionale pone<br />
unioni e convenzioni su un piano <strong>di</strong><br />
piena equivalenza quali strumenti per<br />
il rispetto dell’obbligo della gestione<br />
associata. Ciò è sicuramente vero sul<br />
piano formale. In termini sostanziali<br />
è meno probabile che l’istituto della<br />
convenzione – privo per sua natura<br />
<strong>di</strong> personalità giuri<strong>di</strong>ca – possa<br />
concretamente svolgere tutte le<br />
funzioni derivanti dalla qualità <strong>di</strong><br />
PiemonteFacile Expert è un’iniziativa del CSI Piemonte,<br />
per creare una rete <strong>di</strong> professionisti ICT specializzati<br />
nell’assistenza sui servizi del circuito PiemonteFacile.<br />
Il CSI offre agli operatori del territorio una formazione<br />
gratuita e altamente qualificata: un modo concreto<br />
per contribuire allo sviluppo delle imprese piemontesi.<br />
Corsi attivati: Continuità Operativa, MUDE Piemonte<br />
e FreePiemonteWiFi.<br />
In alto e nella pagina precedente, le immagini della manifestazione dei <strong>di</strong>pendenti delle Comunità<br />
montane in piazza Castello a Torino<br />
Ufficio Formazione<br />
tel. 011.3169106 formazione.piemonte@csi.it<br />
“agenzia <strong>di</strong> sviluppo” rispetto, ad<br />
esempio, ai fi nanziamenti comunitari,<br />
al fi nanziamento dei Gruppi <strong>di</strong><br />
Azione Locale, allo stesso impiego<br />
dei fon<strong>di</strong> Ato <strong>di</strong> cui sono attualmente<br />
destinatarie le Comunità montane. Le<br />
nuove Unioni montane <strong>di</strong> Comuni –<br />
piccole o gran<strong>di</strong> che siano – gestiranno<br />
una o più funzioni fondamentali e i<br />
Comuni potranno gestire altre funzioni
con lo strumento della convenzione,<br />
all’interno della medesima unione. Su<br />
questo tema vi è oggi la convergenza<br />
dell’assessorato regionale agli enti<br />
locali, delle associazioni – Uncem,<br />
Anci, Legautonomie in primis – dei<br />
sindaci e dei presidenti <strong>di</strong> Comunità. E<br />
su questo principio – <strong>di</strong> “modularità”<br />
dell’organizzazione – si stanno<br />
organizzando gli amministratori locali.<br />
Quali certezze sul personale<br />
Complessa invece la situazione del<br />
personale. Dopo la manifestazione<br />
in piazza Castello a Torino lunedì 26<br />
novembre, sono stati sbloccati i fon<strong>di</strong><br />
regionali del 2012 per il pagamento <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>cembre e della tre<strong>di</strong>cesima dei 430<br />
<strong>di</strong>pendenti delle Comunità. Sul 2013<br />
restano molte incertezze. Il “Fondo<br />
regionale per la montagna”, ridefi nito<br />
nei cespiti dalla Legge Maccanti, non<br />
è ancora stato stimato (al 20 <strong>di</strong>cembre<br />
2012). Anche le funzioni delle Comunità<br />
montane non sono ancora state<br />
riassegnate ai Comuni (che hanno<br />
l’obbligo <strong>di</strong> gestione in forma associata).<br />
L’assegnazione del personale è legata a<br />
questo passaggio, non certo semplice.<br />
Quasi una rivoluzione (le Unioni non<br />
avranno competenze proprie). Saranno<br />
i Commissari (nominati nelle Comunità<br />
che non si trasformano in una sola<br />
Unione o “perdono” uno o più Comuni)<br />
a gestire i rapporti giuri<strong>di</strong>ci attivi e passivi<br />
(tra i quali vi è il personale). Sarà proprio<br />
il commissario a fare la “ricognizione<br />
delle professionalità presenti al fi ne<br />
della proposta del piano <strong>di</strong> riparto nei<br />
confronti delle nuove forme aggregative<br />
e dei comuni non aderenti, oltre che<br />
al fi ne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le professionalità<br />
atte a garantire l’esercizio delle funzioni<br />
proprie delle preesistenti comunità<br />
montane che saranno oggetto <strong>di</strong><br />
conferimento”. Dunque il personale<br />
rientrerà nel piano <strong>di</strong> riparto e <strong>di</strong><br />
assegnazione alle forme aggregative<br />
(cioè sia unioni che convenzioni) e ai<br />
Comuni che ne restino fuori.<br />
Le opinioni dei Consiglieri regionali<br />
Sono state intense e a tratti segnate da un acceso confronto tra<br />
maggioranza e opposizione, le sedute del Consiglio regionale che<br />
hanno portato all’approvazione della legge 11, per tutti la “legge<br />
Maccanti” dal nome dell’assessore che l’ha fortemente voluta e<br />
costruita (i primi tavoli tecnici promossi dall’assessorato enti locali<br />
erano iniziati nell’aprile 2011, quando non era uscita neppure<br />
la manovra d’estate con i <strong>di</strong>struttivi provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Calderoli<br />
e Tremonti).<br />
Il presidente della Regione Roberto Cota non ha dubbi: “Ancora<br />
una volta la Regione è al fi anco delle amministrazioni locali, per<br />
supportarle e risolvere i loro problemi. Questa riforma sistema<br />
molte criticità dal punto <strong>di</strong> vista dell’assetto istituzionale e interviene<br />
in favore dell’operatività soprattutto dei piccoli Comuni”.<br />
Secondo il presidente del Gruppo regionale della Lega Nord<br />
Mario Carossa e il vicepresidente leghista Michele Marinello,<br />
“questa riforma messa in campo dalla Giunta Cota con una legge<br />
fi rmata dall’assessore Maccanti è un atto <strong>di</strong> grande responsabilità,<br />
che tutela tutte le realtà amministrative del nostro territorio e<br />
va incontro alle legittime richieste ed esigenze dei sindaci”. “Ma<br />
soprattutto – proseguono – tutela i citta<strong>di</strong>ni, garantendo loro<br />
<strong>di</strong> poter continuare ad avere tutti i servizi che i comuni, anche<br />
quelli più piccoli delle nostre montagne, possono erogare”. Di<br />
parere opposto Aldo Reschigna, presidente del gruppo del Partito<br />
Democratico: “Ci saremmo aspettati più coraggio da parte<br />
della Giunta regionale nel dare maggiori elementi <strong>di</strong> riferimento<br />
al sistema che, così come è, non é in grado <strong>di</strong> autodeterminarsi.<br />
Mi riferisco in particolare a una maggiore defi nizione dei criteri<br />
per le Unioni dei Comuni o agli insuffi cienti riferimenti agli ambiti<br />
territoriali per le politiche <strong>di</strong> sviluppo della montagna. Da questo<br />
il nostro voto contrario”. “Le in<strong>di</strong>cazioni del Pd – aggiunge Mino<br />
Taricco – andavano nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> porre un argine ad una<br />
eccessiva frammentazione, anche in considerazione del fatto che<br />
Non allunghiamo i tempi<br />
I presidenti dell’Uncem nazionale e<br />
regionale, Enrico Borghi e Lido Riba<br />
non hanno dubbi: “Nelle zone montane<br />
– spiegano – la trasformazione delle<br />
Comunità montane in Unioni dei<br />
Comuni montani assicura ai Comuni<br />
piccoli la garanzia <strong>di</strong> poter rispettare<br />
la scadenza del 31 <strong>di</strong>cembre per<br />
l’esercizio associato <strong>di</strong> almeno tre<br />
funzioni fondamentali. Pertanto non<br />
riteniamo siano necessari rinvii, almeno<br />
per le zone montane. Al contrario,<br />
occorre mettere in campo una norma<br />
<strong>di</strong> autentica incentivazione per quei<br />
Comuni che scelgono l’Unione, anziché<br />
lisciare il pelo a chi non accetta il<br />
processo riformista in campo. Con il<br />
ministro Cancellieri avevamo stretto un<br />
patto e lo dobbiamo onorare, anche<br />
per rispetto verso i tantissimi sindaci<br />
e amministratori locali che in queste<br />
ore stanno lavorando alacremente e<br />
seriamente per ottemperare alla legge.<br />
È tempo <strong>di</strong> sostenere i migliori, anche<br />
questi territori saranno destinatari <strong>di</strong> risorse aggiuntive stanziate per la<br />
montagna e per favorire le politiche <strong>di</strong> sviluppo, anche attraverso uno<br />
specifi co Fondo regionale”. Perplessità anche sulla gestione della transizione,<br />
nei primi mesi del 2013. “Abbiamo cercato <strong>di</strong> semplifi care valorizzando<br />
le capacità dei territori <strong>di</strong> gestire i propri problemi, per questo<br />
avremmo voluto non ricorrere alla nomina <strong>di</strong> Commissari liquidatori, a<br />
prescindere, per quanto riguarda il riparto dei beni, delle attività e delle<br />
passività delle attuali Comunità montane, prevedendone la nomina solo<br />
qualora tra le Amministrazioni locali non si fossero raggiunto accor<strong>di</strong>. È<br />
singolare – evidenzia Taricco – che un’Amministrazione regionale erettasi<br />
ad alfi ere dell’autonomia, abbia in quest’occasione <strong>di</strong>mostrato così<br />
poca fi ducia nei confronti degli Amministratori locali”.<br />
Per il gruppo Progett’Azione “è stato fatto un buon lavoro, l’Aula ha cercato<br />
<strong>di</strong> mantenere all’interno della legge le attese delle forze politiche.<br />
Abbiamo fi ssato dei criteri evitando <strong>di</strong> vincolare troppo le modalità <strong>di</strong><br />
unione, è un elemento positivo”, spiegano Gianluca Vignale (relatore<br />
della legge con Davide Gariglio per il Pd) e il capogruppo Angelo<br />
Burzi. “Il merito del ddl è aver messo un punto sul quadro normativo <strong>di</strong><br />
un tema molto delicato – ha sottolineato il gruppo Pdl con l’intervento<br />
Augusta Montaruli – la Giunta dovrà aiutare i Comuni che non hanno<br />
suffi ciente personale per recepire la legge”.<br />
7<br />
Primo Piano
8<br />
Primo Primo Piano<br />
legislativamente, anziché prestare<br />
orecchio ai conservatori che con le loro<br />
le logiche dei rinvii e delle deroghe<br />
rischiano solo <strong>di</strong> aprire la strada al<br />
processo <strong>di</strong> unifi cazione coatta dei<br />
piccoli Comuni”.<br />
Obiettivo sviluppo<br />
La spinta del legislatore, nazionale<br />
e regionale, alla collaborazione<br />
dei sindaci, nelle aree montane è<br />
un monito verso lo sviluppo socioeconomico<br />
delle Terre Alte. Lavorare<br />
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />
Abbonati a<br />
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE E UNCEM<br />
Pie onti nti<br />
Il mondo dei vinti<br />
35 anni dopo N<br />
Lo sviluppo l e lla<br />
montagna,<br />
tra reinse<strong>di</strong>amenti e nuova economia<br />
Green Economy<br />
Via ai primi 10<br />
progetti <strong>di</strong> piccole<br />
centrali a biomasse<br />
Il parere dell’assessore<br />
alla Montagna della Provincia<br />
<strong>di</strong> Torino, Marco Balagna<br />
“I punti critici del testo della legge – sottolinea Marco Balagna, assessore alla<br />
Montagna della Provincia <strong>di</strong> Torino – sono sempre gli stessi e le nostre preoccupazioni<br />
del giorno successivo all’approvazione sono risultati fondati. Le criticità<br />
riguardano i requisiti <strong>di</strong> aggregazione dei territori che risultano insuffi cienti,<br />
ineffi caci e non rispondenti alla realtà del territorio. L’altra grave preoccupazione<br />
riguarda le risorse per le Terre Alte. Nel primo caso non si è avuto il coraggio <strong>di</strong><br />
defi nire le “aree territoriali omogenee”, magari inserendo un criterio <strong>di</strong> “continuità<br />
territoriale”. Per quanto attiene le risorse, si è creata troppa incertezza<br />
sulla quantifi cazione delle risorse da garantire alla Montagna. E oggi, a tre mesi<br />
dall’approvazione della legge Maccanti, l’immenso lavoro dei sindaci per creare<br />
vere e solide Unioni ha permesso <strong>di</strong> contenere i danni”.<br />
Tutela del territorio<br />
Il lavoro per la<br />
prevenzione del<br />
<strong>di</strong>ssesto idrogeologico<br />
La parola ai <strong>di</strong>pendenti<br />
“Il nostro impegno<br />
per lo sviluppo<br />
delle Terre Alte”<br />
Pie onti<br />
1<br />
GENNAIO/FEBBRAIO GENN GEN GE G ENN EN ENNN<br />
2012<br />
Montagna ontagna è iintegrazione<br />
integrazione<br />
Le Valli <strong>di</strong> Lanzo<br />
ospitano pitano 40 profughi<br />
<strong>di</strong> Paesi africani<br />
Pie onti ti tiii tiiiii<br />
La fi liera<br />
legno-energia<br />
Lo sviluppo che muove la montagna<br />
Vini <strong>di</strong> montagna<br />
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM NCEM<br />
A Costigliole Saluzzo Progetto integrato<br />
la mostra nazionale per il recupero<br />
della viticoltura “eroica” delle borgate<br />
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />
Architettura alpina<br />
Idroelettrico<br />
Un manifesto<br />
per dare voce<br />
agli enti locali<br />
Una montagna per er tutti tutti<br />
Nuovo catalogo Uncem ncem<br />
con gli itinerari turistici ristici<br />
per famiglie e terza a età età<br />
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />
contiene contiene I.R. I.R.<br />
3333333<br />
33<br />
MARZO/APRILE MARZO/A<br />
MARZO/A<br />
MARZO/ MARZO/ MARZO/ MARZO MA MA MMMMM ARZO/AP ARZO/AP ARZO/A ARZO// A RZO/AP RZO/A RZO/A R O// O APRR AP APRRILE<br />
RILE RILE RIL RIL RI RRR ILE ILE I LE LE 2012 2012 2 012<br />
Fon<strong>di</strong> europei<br />
Programma 2014-2020:<br />
nuovi fi nanziamenti<br />
per la montagna<br />
Con Uncem e Csi<br />
insieme tra Comuni, in particolare i<br />
più piccoli, d’intesa con i centri più<br />
gran<strong>di</strong> (e con i Gal), per creare nuove<br />
imprese, opportunità <strong>di</strong> lavoro, per<br />
fermare lo spopolamento e creare le<br />
con<strong>di</strong>zioni per il miglioramento dei<br />
servizi. In questa <strong>di</strong>rezione le Unioni<br />
montane dovranno far crescere<br />
professionalità e competenze per<br />
l’accesso ai programmi e progetti<br />
europei per il periodo 2014-2020, per<br />
nuovi i progetti lungo la fi liera boscolegno-energia,<br />
per l’utilizzo dei fon<strong>di</strong><br />
Pie onti<br />
Pie onti tii ti<br />
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM UNCEM<br />
Borgate,<br />
torneremo a viveree<br />
L’Uncem lancia piano per rivitalizzare are<br />
il patrimonio e<strong>di</strong>lizio delle Terre Alte te<br />
Innovazione e servizi Bosco e Territorio Turismo Turismo scolastico scolastiico<br />
il Piemonte è più “Facile”,<br />
per tutti i Comuni<br />
55<br />
LUGLIO/AGOSTO LUGLIO LUGLIO LUGLIO LUGLIO LUGLI LUGLI LUGGGG LLLLL UGLIO/AGO<br />
UGLIO/ UGLIO// UGLIO// UGLIO UGLIO UGL UGL UUUUU GLIO/AG GLIO/A GL GL LIO/AG LLLL IO/AGO IO/AGG IO O/AGO O/AAA /AG AGO A GO GOOSTO<br />
OS OS O STO ST STTO<br />
TO TO 2012 20 01 0 1 2<br />
Filiera legno in fi era Nuovo Nuovo catalogo catalogo<br />
a Beaulard <strong>di</strong> Oulx con con 100 100 itinerari itinerari<br />
dal 14 al 16 settembre per per gli studenti studenti<br />
La rivista <strong>PieMonti</strong>, e<strong>di</strong>ta dall’Uncem Piemonte, è<br />
l’unico strumento <strong>di</strong> comunicazione, informazione,<br />
confronto delle Terre Alte. Notizie, approfon<strong>di</strong>menti, inchieste, presentazioni<br />
<strong>di</strong> iniziative, interviste per raccontare una nuova fase <strong>di</strong> crescita<br />
e sviluppo della montagna. Tra green economy, politica, scuola,<br />
prodotti enogastronomici, sanità e assistenza, telecomunicazioni e innovazione,<br />
risorse forestali e biomasse, acqua, turismo, energie rinnovabili<br />
agricoltura, <strong>di</strong>stretti artigianali, clima, sport, economia della neve.<br />
Piemonti, la parola alla montagna<br />
55<br />
Pie onti<br />
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Torino n. 5500 del 18.04.2001 euro 3,00 – copia omaggio<br />
PER P E R IOD IOD ICO I CO D D ’ ’ IINF N F OORM R MAZ AZION I ONE E DD ELLA E LLA DD ELEG E LEGAZI AZION O N E E PP IEEMONTE MMONTE<br />
SS E E UU NCEM N CEM<br />
La sfi da del ritorno<br />
Dalla ricostruzione dei borghi montani,<br />
i modelli <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />
per le Alpi <strong>di</strong> domani<br />
Da Comunità a Unioni<br />
Prosegue il processo<br />
<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no degli enti<br />
I Vescovi piemontesi:<br />
i gran<strong>di</strong> valori<br />
delle Terre Alte<br />
Tutti i dati forestali<br />
sulle Valli Chisone<br />
e Germanasca<br />
6<br />
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012<br />
Fabrizio Barca<br />
incontra i sindaci<br />
a Domodossola<br />
Nuova legge regionale Chiesa e montagna Filiera legno-energia Con il Ministro<br />
Ato, per la generare opportunità nei<br />
campi ambiti e preziosi della green<br />
economy, delle energie rinnovabili,<br />
dell’innovazione tecnologica e delle<br />
ICT, per creare formazione <strong>di</strong> giovani<br />
e adulti, per lavorare con i Gruppi <strong>di</strong><br />
Azione locale (Gal). Sviluppo vuol <strong>di</strong>re<br />
risorse, in particolare economiche,<br />
che le Unioni potranno introitare (sul<br />
breve e sul me<strong>di</strong>o periodo) con attività<br />
manageriali avanzate d’intesa tra<br />
tutti i Comuni. È quanto ha chiesto<br />
anche il Governo Monti, nell’articolo<br />
19 della “spen<strong>di</strong>ng review” dove<br />
prevede appunto le Unioni montane<br />
dei Comuni, e poi a <strong>di</strong>cembre, con il<br />
primo documento sulle “aree interne”<br />
– dunque quelle rurali e montane del<br />
Paese – lasciando un’ere<strong>di</strong>tà chiara,<br />
determinante e programmatica per il<br />
prossimo Governo. E il Piemonte, dove<br />
la montagna rappresenta il 52% del<br />
territorio nonché 700mila persone,<br />
dovrà fare la sua parte: con Unioni<br />
montane <strong>di</strong> Comuni forti e coese, che<br />
sappiano aggirare il municipalismo, i<br />
campanilismi e con<strong>di</strong>videre eccellenze,<br />
progettualità, per la crescita del sistema-<br />
Piemonte e del sistema-Paese.<br />
L’Uncem Piemonte propone <strong>di</strong> rinnovare<br />
l’abbonamento annuale a Pie-<br />
Monti, al prezzo invariato <strong>di</strong> 15 euro,<br />
comprensivo dei cinque numeri or<strong>di</strong>nari e<br />
dei numeri speciali. È possibile utilizzare il conto<br />
corrente postale n° 84475417 intestato a Uncem<br />
Delegazione Piemontese, inviandoci copia della ricevuta<br />
(via posta o fax). È possibile anche effettuare<br />
un bonifi co bancario utilizzando i seguenti dati:<br />
Ccb n. 89398 c/o Banca del Piemonte Agenzia Sede<br />
<strong>di</strong> Torino, intestato a Delegazione Piemontese Uncem,<br />
IBAN IT 33 Q 03048 01000 000000089398.<br />
Rinnovando l’abbonamento è possibile ricevere<br />
uno a scelta dei seguenti libri o gadget (salvo<br />
<strong>di</strong>sponibilità): il dvd con i “A scuola <strong>di</strong> montagna”<br />
collegato al catalogo del turismo scolastico dell’Uncem,<br />
la pubblicazione “I cambiamenti climatici e il<br />
turismo nello spazio alpino”, una shopper in tessuto<br />
relativa al progetto Demochange, il cd musicale<br />
“Tracce <strong>di</strong> Resistenza”, il libro con la ricerca<br />
“La montagna del Piemonte”, il libro fotografi co<br />
“Romanico Cusio”, il libro storico “Uomini risorse<br />
comunità delle Alpi Occidentali”, il libro storico<br />
“L’Alta Valle Belbo tra il XI e il XX Secolo”. La<br />
sua richiesta dovrà essere comunicata all’Uncem<br />
tramite mail (all’in<strong>di</strong>rizzo uncem@provincia.<br />
torino.it), in<strong>di</strong>cando l’intestatario dell’abbonamento.
La sfi da<br />
del ritorno<br />
Trenta borgate alpine<br />
pronte a rinascere<br />
grazie al programma<br />
lanciato a giugno<br />
dall’Uncem. 5 milioni<br />
<strong>di</strong> euro dalle imprese,<br />
da investire sul<br />
territorio. Comuni<br />
montani pronti a<br />
fare la loro parte,<br />
per unire ai piani<br />
<strong>di</strong> ricostruzione<br />
architettonica, i piani<br />
per agevolare i reinse<strong>di</strong>amenti.<br />
La sfi da<br />
all’abbandono è già<br />
realtà<br />
un’avventura piena <strong>di</strong> emozione:<br />
È ridare vita alle borgate alpine del<br />
Piemonte. Pezzi <strong>di</strong> case abbandonate<br />
nel secolo breve, il Novecento, che<br />
tornano a vivere, tornando a essere il<br />
fulcro <strong>di</strong> concrete economie locali. Se<br />
cammini fra le case <strong>di</strong>roccate, andate<br />
giù, tra i 553 “Comuni polvere”<br />
del Piemonte, ti accorgi <strong>di</strong> quanto il<br />
recupero sia prezioso. Resti affascinato.<br />
Tutto è partito a giugno 2012, con<br />
il bando pubblico e la richiesta <strong>di</strong><br />
manifestazioni <strong>di</strong> interesse lanciata<br />
dall’Uncem – d’intesa con l’Istituto <strong>di</strong><br />
Architettura Montana del Politecnico<br />
<strong>di</strong> Torino – per un ambizioso progetto<br />
<strong>di</strong> riqualifi cazione. Non servono sol<strong>di</strong><br />
pubblici (che non ci sono più) e non si<br />
possono aspettare contributi a fondo<br />
perduto. Il meccanismo è opposto:<br />
in<strong>di</strong>viduare risorse e capacità <strong>di</strong><br />
investimento <strong>di</strong> privati, <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori,<br />
<strong>di</strong> investitori puri che non cercano<br />
speculazione e ulteriore consumo<br />
<strong>di</strong> territorio. Finora, a crederci sono<br />
state 50 imprese e<strong>di</strong>li del Piemonte,<br />
200 professionisti, 50 Comuni, 150<br />
privati proprietari, quasi 100 persone<br />
interessate all’acquisto delle case<br />
recuperate. Numeri in continua crescita,<br />
<strong>di</strong> Davide Micheletti<br />
quelli che l’Uncem ha raccolto con un<br />
bando pubblico rimasto attivo a giugno,<br />
luglio e agosto 2012.<br />
Adesso si parte<br />
La fase operativa del lavoro è partita<br />
a ottobre 2012, con la presentazione<br />
dei risultati del bando in due giorni <strong>di</strong><br />
workshop (a Torino e Ostana, con oltre<br />
cinquecento persone presenti) e l’avvio<br />
dei primi “tavoli” relativi alle prime<br />
quin<strong>di</strong>ci borgate. Obiettivo, in<strong>di</strong>rizzare<br />
le imprese verso le <strong>di</strong>verse opportunità.<br />
“Stiamo presentando ai possibili<br />
investitori e agli operatori del settore –<br />
spiega il presidente Uncem Piemonte<br />
Lido Riba – l’importanza <strong>di</strong> rivitalizzare<br />
una o più borgate. Si uniscono<br />
aspetti tecnico-architettonici, sociali,<br />
antropologici, ovviamente economici.<br />
Recuperare antichi borghi abbandonati,<br />
che hanno da cinque a cinquanta case,<br />
per noi non vuol <strong>di</strong>re creare una nuova<br />
serie <strong>di</strong> seconde case da mettere sul<br />
mercato. Per la montagna, questo<br />
progetto risponde a una chiara necessità<br />
<strong>di</strong> tornare a puntare sulle risorse che<br />
le Terre Alte mettono a <strong>di</strong>sposizione,<br />
ricreare imprese, occasioni <strong>di</strong> una vita<br />
stabile, 365 giorni l’anno, secondo la<br />
9<br />
Primo PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPrimmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo Piano PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiannnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnno
10<br />
Primo Primo Piano<br />
Il modello <strong>di</strong> Borghi srl<br />
per l’appennino<br />
I modelli piemontesi <strong>di</strong> intervento – nel loro programma generale <strong>di</strong> sviluppo<br />
locale e nella progettazione – hanno vali<strong>di</strong> esempi in tutt’Italia. A guidare molti<br />
interventi specifi ci su borghi e zone abbandonate dell’Appennino, è stata la<br />
società “I Borghi srl”, con sede a Roma (www.iborghisrl.it). “La nostra impresa<br />
– spiega il presidente Michele Esposto – sostiene e applica un modello <strong>di</strong> intervento<br />
che assume la riqualifi cazione del patrimonio immobiliare, come struttura<br />
portante <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> ospitalità <strong>di</strong>ffusa”. Lo sviluppo <strong>di</strong> un prodotto turistico<br />
unico ed originale, attraverso:<br />
il coinvolgimento degli operatori dello sviluppo locale, <strong>di</strong> investitori istituzionali<br />
e privati, degli operatori della fi liera turistica, nonché della piccola impren<strong>di</strong>toria<br />
locale, esistente e nascente;<br />
l’ideazione e lo sviluppo <strong>di</strong> un’offerta turistica che, basata su un modello innovativo<br />
<strong>di</strong> ricettività e su un tema <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong>fferenziante, connoti in<br />
maniera decisa la proposta agli occhi del mercato turistico <strong>di</strong> riferimento;<br />
la messa a punto <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> gestione effi cace ed effi ciente e <strong>di</strong> un sistema<br />
<strong>di</strong> promo-commercializzazione che consenta <strong>di</strong> sfruttare al meglio le<br />
opportunità <strong>di</strong> mercato.<br />
tra<strong>di</strong>zione sì, ma anche unendo temi<br />
forti che accompagnano la modernità<br />
degli inse<strong>di</strong>amenti”.<br />
Innovativi e popolari<br />
Domotica, green economy, fonti<br />
<br />
Slow Food<br />
energetiche rinnovabili, utilizzo del<br />
legno per il recupero e opportuno uso<br />
della pietra, nuovi stili progettuali che<br />
conservino volumi carichi <strong>di</strong> storia,<br />
ma che allo stesso tempo sappiano<br />
guardare al futuro. Un’operazione che<br />
all’Uncem piace defi nire “popolare”,<br />
adatta a tutti. Anche negli standard<br />
economici in<strong>di</strong>viduati: per l’acquisto<br />
iniziale degli immobili non si dovranno<br />
superare i 50-100 euro al metro<br />
quadrato, per arrivare a 1000-1300 euro<br />
al mq per la casa recuperata. “Proprio<br />
così – prosegue Riba –. Queste cifre,<br />
ovviamente verifi cabili e mo<strong>di</strong>fi cabili<br />
nelle <strong>di</strong>verse situazioni che incontriamo,<br />
<strong>di</strong>mostrano che non possiamo<br />
permetterci <strong>di</strong> fare un recupero fi ne<br />
a se stesso. Ricostruire vuol <strong>di</strong>re<br />
favorire famiglie e singoli, giovani e<br />
adulti, che guardano alla montagna<br />
come luogo in cui vi sono i margini<br />
per creare nuove attività, nuovi lavori,<br />
nei campi ad esempio dell’agricoltura<br />
multifunzionale, piuttosto che ricettivoturistico.<br />
La sapiente reinterpretazione<br />
architettonica non è un incidenza<br />
casuale. Lo sanno bene gli architetti<br />
che fi nora abbiamo incontrato. A tutti<br />
abbiamo illustrato le caratteristiche<br />
del programma, che prevede anche
Da sinistra Massimo Crotti, Mauro Piazzi, Paolo Papi, Dina Benna, Lido Riba, Piergiorgio Scoffone,<br />
Liliana Pittarello, Marco Bussone, Stefano Lucchini<br />
la realizzazione <strong>di</strong> un marchio e <strong>di</strong><br />
un preciso <strong>di</strong>sciplinare”. Leva per il<br />
recupero delle case è il detrazione<br />
fi scale del 50% (prevista fi no a giugno<br />
2013) delle spese sostenute per la<br />
ristrutturazione, fi no a un massimo <strong>di</strong><br />
96mila euro. Questa misura nazionale<br />
– l’ex 36%, che portato al 50% verrà<br />
probabilmente prolungato anche dopo<br />
il giugno 2013 – è certamente uno<br />
incentivo per la ristrutturazione <strong>di</strong> case<br />
e baite abbandonate, che molti sindaci<br />
si sono impegnati a far conoscere ai loro<br />
concitta<strong>di</strong>ni.<br />
I partner del progetto<br />
A collaborare con Uncem ci sono molti<br />
soggetti legati a <strong>di</strong>versi livelli alla fi liera:<br />
come la Fiaip, la federazione degli<br />
operatori immobiliari professionali,<br />
guidata da Paolo Papi, pronti a<br />
occuparsi della ven<strong>di</strong>ta degli immobili,<br />
in Italia e all’estero. Ovviamente lo Iam,<br />
l’Istituto <strong>di</strong> Architettura Montana del<br />
Politecnico <strong>di</strong> Torino, dove operano gli<br />
architetti Antonio De Rossi, Massimo<br />
Crotti, Mattia Giusiano, Roberto<br />
Dini. Ci sono investitori, imprese e<strong>di</strong>li<br />
e aziende che forniscono materiali per<br />
la costruzione, <strong>di</strong>sponibili a inserire<br />
percentuali <strong>di</strong> sconto per gli operatori<br />
del “Progetto borgate”. Poi ci sono<br />
l’Or<strong>di</strong>ne degli Architetti <strong>di</strong> Torino<br />
presieduto da Riccardo Bedrone e una<br />
lunga serie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> professionisti. I<br />
Gruppi <strong>di</strong> Azione Locale e le Comunità<br />
montane, le associazioni <strong>di</strong> categoria<br />
degli artigiani. Ma anche banche e<br />
compagnie assicurative.<br />
Importante il lavoro avviato da Uncem<br />
con Finpiemonte, per in<strong>di</strong>viduare<br />
strumenti adeguati <strong>di</strong> accesso al<br />
cre<strong>di</strong>to e a fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> rotazione. La<br />
Regione – che nel 2009 aveva lanciato<br />
la misura 322 del Psr proprio per il<br />
recupero del borgate – è pronta ad<br />
accogliere una proposta <strong>di</strong> legge, in<br />
fase <strong>di</strong> elaborazione, che in<strong>di</strong>vidui<br />
precisi sgravi burocratici e fi scali per il<br />
recupero in area montana. I sindaci e<br />
gli amministratori dei Comuni montani,<br />
faranno la loro parte, “facilitatori” <strong>di</strong><br />
un’operazione che aspettavano da<br />
tempo. Tutti anelli <strong>di</strong> una catena virtuosa<br />
che potrà far scuola. In prima fi la,<br />
anche molti soggetti istituzionali. Tra<br />
questi, la Provincia <strong>di</strong> Torino. Secondo<br />
Acquistando<br />
La sfi da<br />
dei territori<br />
nella green<br />
economy<br />
il libro <strong>di</strong> Enrico Borghi<br />
gli assessori alla Montagna Marco<br />
Balagna e all’Ambiente Roberto<br />
Ronco, “l’interazione tra pubblico<br />
e privato è strategica”. “Qui non si<br />
tratta <strong>di</strong> mettere a posto qualche casa<br />
– sottolinea Balagna – ma <strong>di</strong> attuare<br />
una vera trasformazione del territorio<br />
montano. Solo così l’operazione avrà<br />
un senso. Ecco il motivo <strong>di</strong> avere dei<br />
soggetti istituzionali forti, che sappiano<br />
relazionarsi in modo effi cace con chi<br />
legifera. Chi è chiamato a scrivere le<br />
leggi deve considerare la montagna una<br />
ricchezza, una grande opportunità”.<br />
Uncem ha affi dato la costruzione<br />
operativa del progetto alla società della<br />
quale è socio unico, <strong>PieMonti</strong> Risorse.<br />
Al lavoro ci sono Marco Bussone,<br />
Mauro Piazzi e Marco Cavaletto,<br />
presidente della srl. Sono loro che<br />
hanno avviato i primi tavoli sulle prime<br />
venti borgate prese in esame. Mettere<br />
insieme i “protagonisti”, farli <strong>di</strong>alogare,<br />
costruire i modelli <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, è<br />
determinante.<br />
Ricevi in omaggio per un anno l’abbonamento a<br />
Pie onti<br />
la rivista bimestrale dell’Uncem Piemonte<br />
Libro e abbonamento a 20 euro<br />
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e l’abbonamento alla rivista è gratis! (15 euro il costo senza il libro)<br />
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Uncem Delegazione Piemontese. È possibile anche effettuare un bonifi co<br />
bancario utilizzando i seguenti dati: Ccb n. 89398 c/o Banca del Piemonte<br />
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La proposta è offerta da Uncem Piemonte, il sindacato della Montagna e da <strong>PieMonti</strong>,<br />
l’unica rivista con le migliori notizie <strong>di</strong> economia, politica, cultura delle Terre Alte<br />
11<br />
Primo Piano
12<br />
Primo Primo Piano<br />
I modelli<br />
“Abbiamo come modello il recupero<br />
dei borghi appenninici toscani, o<br />
quelli dell’entroterra ligure e delle<br />
Langhe – precisa Lido Riba –. Anche<br />
in Piemonte non mancano i casiguida,<br />
penso a Oncino e Ostana, a<br />
Sellette <strong>di</strong> Pontechianale… Qui sono<br />
stati i privati ad acquisire immobili<br />
<strong>di</strong>smessi a riqualifi carli, a renderli vivi.<br />
Il processo è iniziato prima. Oggi, in<br />
una fase complessa <strong>di</strong> crisi economica,<br />
Su quali borgate agire<br />
Le prime saranno quelle dove i Comuni possono dare<br />
delle positive risposte a imprese, investitori, privati<br />
aperti all’acquisto o alla ven<strong>di</strong>ta iniziale degli immobili.<br />
“Facilitare” le operazioni, nei mo<strong>di</strong> più <strong>di</strong>versi: dall’apertura<br />
<strong>di</strong> tavoli <strong>di</strong> confronto all’agevolazione fi scale <strong>di</strong> chi<br />
acquisterà porzioni <strong>di</strong> borghi riqualifi cati. Proviamo a<br />
fare un provvisorio elenco <strong>di</strong> Comuni e borgate, tratto<br />
dalle proposte arrivate con le manifestazioni <strong>di</strong> interesse<br />
del bando.<br />
Crevoladossola, b.ta Oira (Ossola, VB)<br />
Vogogna, b.te Genestredo e Alpe Capraga (Ossola, VB)<br />
Scopello, programma Stelle Diffuse (Valsesia, VC)<br />
<strong>Alpette</strong>, b.ta Mosereto (Valle Orco, TO)<br />
Frassinetto (Val Soana, TO)<br />
Viù, b.ta Lunelle (Valli Lanzo, TO)<br />
Traves, b.ta Tisinelle (Valli <strong>di</strong> Lanzo, TO)<br />
Varisella, b.ta Moncolombone<br />
(Val Ceronda e Casternone, TO)<br />
Condove, oltre 50 borgate (Val Susa, TO)<br />
Rubiana, b.ta Bertolera (Val Susa, TO)<br />
Susa, b.ta Altaretto (Val Susa, TO)<br />
Sauze <strong>di</strong> Cesana, b.ta Lauzet (Val Susa, TO)<br />
Coazze e Giaveno (Val Sangone, TO)<br />
Pomaretto (Val Chisone, TO)<br />
Fenestrelle, borgate sopra Mentoulles<br />
(Val Chisone, TO)<br />
Oncino, b.ta Paschiè (Valle Po, CN)<br />
Ostana, b.ta Sant’Antonio (Valle Po, CN)<br />
Paesana, b.ta Giordana (Valle Po, CN)<br />
Celle Macra/Macra, b.te Bassura, Chiatignano, Chiotto<br />
(Valle Maira, CN)<br />
Castelmagno, b.te Capo Fey e Valliere<br />
(Valle Grana, CN)<br />
Pontechianale, b.ta Sellette (Valle Varaita, CN)<br />
In alcune <strong>di</strong> queste situazioni sono già in corso interventi<br />
<strong>di</strong> recupero, strategici ed esemplari, modello per altri. Vi<br />
sono molti Comuni che hanno inviato la manifestazione<br />
<strong>di</strong> interesse al programma Uncem, con i quali verranno<br />
aperti tavoli <strong>di</strong> lavoro nei primi mesi del 2012. Sono Alto,<br />
Borgiallo, Borgosesia, Briga Alta, Borgone <strong>di</strong> Susa, Bussoleno,<br />
Canosio, Caramagna, Cesana Torinese, Grondona,<br />
Groscavallo, Mezzenile, Monastero <strong>di</strong> Lanzo, Pamparato,<br />
Piode, Pradleves, Prazzo, Rimella Roccasparvera, Ronco<br />
Biellese, Sordevolo, Trontano, Viola.<br />
drammatica per il settore e<strong>di</strong>le e<br />
immobiliare, cre<strong>di</strong>amo che la montagna<br />
possa dare risposte nuove, possa aprire<br />
strade fi nora mai percorse”.<br />
Oggi si riparte dal Piemonte, culla delle<br />
politiche per la montagna, regione che<br />
ha precorso i tempi negli ultimi <strong>di</strong>eci<br />
decenni, modello per altri contesti.<br />
“Il percorso <strong>di</strong> rivitalizzazione delle<br />
borgate alpine – spiega Enrico Borghi<br />
– si inserisce nel complesso lavoro<br />
<strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> un nuovo sistema <strong>di</strong><br />
Sallette, Pontechianale<br />
Altaretto, Susa<br />
Paschié, Paschié, Oncino Oncino<br />
sviluppo sociale ed economico del<br />
Piemonte e dell’Italia, nel quale aree<br />
considerate fi nora marginali assumono<br />
una centralità forte. Vorremmo così,<br />
accanto alla crescita delle smart cities,<br />
veder nascere delle smart communities,<br />
dove l’intelligenza è anche quella <strong>di</strong><br />
una politica che sa affrontare con<br />
determinazione temi decisivi per il futuro<br />
delle prossime generazioni, guardando<br />
all’Europa e anche alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />
fon<strong>di</strong> UE nel prossimo p decennio”. Fon<strong>di</strong><br />
(continua a pag pag. 14)<br />
Lauzet, Sauze <strong>di</strong> Cesana Cesana<br />
Scopello, Scopello, S<br />
Valsesia VValsesia<br />
Chiatignano, Celle Macra
Nasce a Torino LeapFactory<br />
LeapFactory è una società piemontese<br />
che progetta e realizza strutture modulari<br />
con impatto ambientale minimo. L’installazione<br />
della Nuova Capanna Gervasutti,<br />
a quota 2835 m sotto la parete Est<br />
delle Grandes Jorasses nel Monte Bianco,<br />
ha materializzato la mission <strong>di</strong> produrre<br />
inse<strong>di</strong>amenti innovativi – sintesi <strong>di</strong> comfort,<br />
sicurezza e rispetto dell’ambiente.<br />
Questa prima simbolica realizzazione è<br />
seguita oggi dal nuovo impegno per la<br />
costruzione <strong>di</strong> una stazione sul versante<br />
meri<strong>di</strong>onale del monte Elbrus, nel Caucaso<br />
Settentrionale, a 4000 m <strong>di</strong> quota,<br />
capace <strong>di</strong> ospitare 50 persone. LeapFactory<br />
propone inoltre una serie <strong>di</strong> prodotti<br />
concepiti per l’infrastrutturazione dei<br />
luoghi naturali sensibili e da proteggere:<br />
per “abitare ad impatto zero” in sintonia<br />
con l’ambiente circostante.<br />
Sono destinati all’ospitalità dei frequentatori,<br />
e pensati per risolvere questioni<br />
ecologiche fondamentali: il monitoraggio<br />
ambientale, la produzione <strong>di</strong> energia, la<br />
depurazione delle acque refl ue, la gestione<br />
logistica dei rifi uti <strong>di</strong>fferenziati, la sicurezza<br />
dell’ambiente e delle persone,<br />
l’organizzazione delle attività produttive<br />
tra<strong>di</strong>zionali, l’approntamento <strong>di</strong> servi-<br />
Chi smette <strong>di</strong> fare pubblicità per risparmiare sol<strong>di</strong><br />
è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo.<br />
Henry Ford<br />
Pie onti<br />
La tua impresa su incontra<br />
i Comuni e la pubblica amministrazione.<br />
<strong>PieMonti</strong> è l’unica rivista interamente de<strong>di</strong>cata<br />
agli amministratori dei Comuni ed è la sola voce<br />
dell’economia della montagna. Diffusa capillarmente<br />
in Piemonte e in Italia, ti offre molto più <strong>di</strong> uno spazio<br />
pubblicitario: ti fa conoscere e incontrare i protagonisti<br />
dello sviluppo locale e dei progetti che le Terre Alte<br />
mettono in moto. Anche con il tuo aiuto.<br />
Le pagine <strong>di</strong> <strong>PieMonti</strong><br />
sono lo spazio ideale per la tua<br />
impresa e per i tuoi prodotti.<br />
zi igienici anche temporanei. Un esempio<br />
è LeapMilk, un nuovo modo <strong>di</strong> concepire<br />
le attività d’alpeggio, a supporto dell’allevamento<br />
e della produzione casearia:<br />
un sistema <strong>di</strong> costruzione prefabbricata,<br />
che ospita tutte le fasi produttive, dalla<br />
stabulazione degli animali fi no al consumo<br />
del prodotto fi nito. La struttura si inserisce<br />
nel contesto naturale <strong>di</strong>alogando<br />
con la cultura architettonica tra<strong>di</strong>zionale,<br />
rispettandone i canoni e traducendoli in<br />
un linguaggio contemporaneo, supportata<br />
da tecnologie avanzate che consentono<br />
ottimizzazioni importanti in termini<br />
energetici e gestionali. La costruzione<br />
modulare con struttura in legno lamellare<br />
consente <strong>di</strong> confi gurare e personalizzare<br />
spazi e allestimenti secondo specifi -<br />
che esigenze <strong>di</strong>mensionali e funzionali.<br />
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sala latte e relativi laboratori <strong>di</strong> trasformazione,<br />
locali per la stagionatura e<br />
conservazione dei prodotti, locali a<strong>di</strong>biti<br />
a ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta al consumatore fi nale e<br />
aree per la degustazione in loco.<br />
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prefabbricati, elitrasportabili e installabili<br />
rapidamente, senza mo<strong>di</strong>fi care il suolo<br />
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ambiente: siamo strutturati ati<br />
per la raccolta dei rifiuti urrbani e la raccolta dei rifiuti uti<br />
speciali industriali, la gestioone del canile municipale e<br />
<strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> depurazioone.<br />
A questi servizi abbiamo mo<br />
aggiunto la progettazione e<br />
realizzazione <strong>di</strong> impianti fotoovoltaici.<br />
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dei nostri clienti. ti.<br />
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Me<strong>di</strong>atech è una società nata nel 1997 <strong>di</strong> telefono ed i riferimenti per r poterci poterci<br />
e fondata da un team <strong>di</strong> professionisti contattare.<br />
ciascuno con <strong>di</strong>verse esperienze e<br />
provenienti da <strong>di</strong>versi settori collegati<br />
tutti al mondo dell’Information<br />
Me<strong>di</strong>atech nel corso degli anni nni ha<br />
Technology. L’amalgama <strong>di</strong> queste raggiunto l’obiettivo <strong>di</strong> ottenere enere la<br />
<strong>di</strong>fferenti esperienze e professionalità certifi cazione <strong>di</strong> marchi prestigiosi estigiosi<br />
è stata la vera forza del Team, che <strong>di</strong>ventando, Cisco Partner, r, Barracuda Barracuda a<br />
come nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi strumentisti Diamond Partner, DELL, , Olivetti Olivetti ed<br />
che fanno parte <strong>di</strong> un’orchestra, ha altre ancora. A giugno 2011 011 Me<strong>di</strong>atech Me<strong>di</strong>atec<br />
trovato in breve tempo l’accordatura ha implementato il livello o <strong>di</strong> sicurezza sicurezza<br />
comune per suonare la prima nota del proprio Data Center <strong>di</strong> Milano Milano<br />
all’unisono. Attualmente l’organico è ed ha ottenuto la certifi cazione cazione ISO/ ISO/<br />
composto da 35 persone tra <strong>di</strong>pendenti IEC 27001 da parte <strong>di</strong> Certiquality.<br />
Certiquality.<br />
e collaboratori esterni.<br />
Di fatto questo tipo <strong>di</strong> certifi ccertificazion ficazione<br />
rappresenta lo standard rd internazionale<br />
internazio<br />
al quale fa riferimento o il Co<strong>di</strong>ce Co<strong>di</strong>ce<br />
Le se<strong>di</strong> dove Me<strong>di</strong>atech è presente dell’Amministrazione ne <strong>di</strong>gitale <strong>di</strong>gitale CAD,<br />
sono a Milano nella quale oltre agli entrato in vigore defi nitivamente nittivament il<br />
uffi ci operativi e commerciali è situata 25 gennaio 2012, in riferimento riferiment alla<br />
la server farm raggiunta da una dorsale continuità operativa ed al piano pian <strong>di</strong><br />
in fi bra ottica de<strong>di</strong>cata ai nostri clienti, <strong>di</strong>saster recovery.<br />
e dalla quale vengono <strong>di</strong>stribuiti tutti i L’obiettivo del nuovo vo standard standar ISO<br />
servizi in modalità cloud, ed a Brescia 27001:2005 è proprio prio quello quell <strong>di</strong> d<br />
dove sono situati altri uffi ci commerciali proteggere i dati e le informazioni<br />
infformazioni<br />
ed amministrativi, una sala formazioni da minacce <strong>di</strong> ogni ni tipo, tipo, o, al fi fine fine<br />
<strong>di</strong><br />
ed eventi e il laboratorio tecnico<br />
assicurarne l’integrità, grità, la riservatezza r ervatezza<br />
sud<strong>di</strong>viso nelle aree Informatica e e la <strong>di</strong>sponibilità, , e fornire forni nir i i requisiti requisiti<br />
prodotti per uffi cio. Sul nostro sito web per adottare un adeguato adeguat at sistema sistema<br />
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LE CERTIFICAZIONI<br />
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dotati <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong><br />
energia pulita, sistemi <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>agnosi<br />
funzionale e <strong>di</strong>spositivi sanitari in<strong>di</strong>pendenti.<br />
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LEAP ne riduce ulteriormente l’impatto<br />
ambientale, consentendo <strong>di</strong> abitare<br />
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stradale, oppure dove è opportuno non<br />
gravare l’ambiente con cantieri tra<strong>di</strong>zionali.<br />
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41<br />
50 anni nell’energia giaaaaa<br />
fra tra<strong>di</strong>zione<br />
ed innovazione<br />
L’<br />
esperienza <strong>di</strong> COMAT nel campo<br />
dell’energia inizia nel 1952 con la<br />
commercializzazione <strong>di</strong> combustibili per<br />
riscaldamento (all’epoca soprattutto<br />
nafta e gasolio). Negli anni successivi<br />
si integra rapidamente con le attività<br />
<strong>di</strong> conduzione e manutenzione degli<br />
impianti termici, per arrivare alla<br />
realizzazione ed installazione degli<br />
impianti stessi.<br />
Oggi COMAT realizza impianti completi<br />
chiavi in mano, ed offre il servizio <strong>di</strong><br />
conduzione, manutenzione e la fornitura<br />
<strong>di</strong> vettori e utilities energetiche.<br />
La scelta strategica <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sperdere<br />
il patrimonio <strong>di</strong> conoscenze acquisito<br />
in tanti anni, valorizzando la propria<br />
esperienza e la presenza sul territorio,<br />
ha creato un team <strong>di</strong> operatori e<br />
professionisti specializzati nei <strong>di</strong>versi<br />
ambiti dell’impiantistica.<br />
COMAT ha sede a Grugliasco (TO),<br />
dove, oltre all’attività operativa, hanno<br />
sede la <strong>di</strong>rezione generale e i servizi<br />
tecnico-amministrativi, una fi liale a Il risparmio energetico attraverso rso<br />
Settimo Milanese (MI) che coor<strong>di</strong>na l’effi cienza e l’uso razionale<br />
le attività commerciali e operative in dell’energia.<br />
Lombar<strong>di</strong>a ed una fi liale a Dronero La sostenibilità ambientale,<br />
(CN) che opera nel territorio del<br />
attraverso l’innovazione e<br />
basso Piemonte con particolare<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> energie rinnovabili.<br />
specializzazione nella gestione degli Grazie al raggiungimento <strong>di</strong> questi<br />
impianti <strong>di</strong> riscaldamento a biomasse obiettivi oggi COMAT è responsabile<br />
legnose.<br />
della conduzione e manutenzione <strong>di</strong><br />
La fi losofi a operativa dell’azienda si può oltre 800 impianti tecnologici, <strong>di</strong> propria ri ria<br />
riassumere in due obiettivi principali: realizzazione o assunti in gestione.<br />
COMAT S.p.a.<br />
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Come coniugare<br />
tra<strong>di</strong>zione industriale<br />
e grande qualità<br />
ambientale<br />
13<br />
Primo Piano<br />
e amministratore delegato della società plan che offre in<strong>di</strong>cazioni esplicite non<br />
umbra quotata sul mercato AIM <strong>di</strong> solo sui risultati fi nanziari ma anche<br />
Borsa Italiana) guarda a un concetto sullo sviluppo futuro delle iniziative<br />
nuovo <strong>di</strong> sostenibilità. Quella capace <strong>di</strong> industriali. L’obiettivo per il 2014 è<br />
mettere insieme gli aspetti ambientali e raggiungere un fatturato <strong>di</strong> 34 milioni <strong>di</strong><br />
quelli economico-fi nanziari. Declinando euro e un EBITDA <strong>di</strong> 12 milioni <strong>di</strong> euro,<br />
un nuovo modello <strong>di</strong> industria nazionale con investimenti complessivi nel triennio<br />
innovativa, orientata alla creazione<br />
del primo “polo italiano dell’industria<br />
verde” attraverso un’importante crescita<br />
<strong>di</strong>mensionale nelle due aree <strong>di</strong> attività<br />
dell’azienda: Environment e Cleantech.<br />
“Noi puntiamo a crescere puntando<br />
sull’ottimizzazione delle risorse e<br />
delle competenze attraverso una<br />
<strong>di</strong>versifi cazione del portafoglio attività –<br />
bbiamo varato un piano<br />
continua Neri – su settori che vanno dal<br />
strategico che rappresenta un decomissioning <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>smessi, con<br />
importante passo in avanti nella green conseguente recupero dei materiali, alla<br />
economy italiana. La sua fattibilità, bonifi ca <strong>di</strong> suoli e <strong>di</strong> acque, al recupero<br />
in un momento <strong>di</strong> limitato accesso al <strong>di</strong> materia e <strong>di</strong> energia da biomasse e da<br />
cre<strong>di</strong>to come quello attuale, è garantita rifi uti”.<br />
da una strategia oculata <strong>di</strong> reperimento Allo sviluppo dell’attività industriale si<br />
delle risorse che punta a mantenere un accompagna una costante attività <strong>di</strong><br />
equilibrio economico e fi nanziario tra scouting, fi nalizzata ad aggregare rami<br />
attività a più alta intensità <strong>di</strong> capitale e <strong>di</strong> altre imprese o soggetti con i quali sia<br />
altre che garantiscono fl ussi <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà possibile creare sinergie impren<strong>di</strong>toriali.<br />
e marginalità elevate”.<br />
Un progetto che è legato ad una scelta<br />
Presentando i piani industriali <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> trasparenza nei confronti degli<br />
TerniGreen, Stefano Neri (presidente investitori: la presentazione <strong>di</strong> un action<br />
Stefano Neri
14<br />
Primo Primo Piano<br />
(segue da pag. 12)<br />
che, per esempio, hanno già usato bene<br />
in Friuli Venezia Giulia, a Sauris, dove è<br />
sindaco Stefano Lucchini, o a Santo<br />
Stefano <strong>di</strong> Sessanio in Abruzzo e a<br />
Matera, nei Sassi. Recuperi che veicolano<br />
turismo, cultura, nuove imprese e nuovi<br />
posti <strong>di</strong> lavoro.<br />
Un vero ritorno<br />
Nessuna speculazione, per il programma<br />
<strong>di</strong> recupero delle borgate. Le operazioni<br />
avranno anche una valenza sociale. In<br />
montagna ci si può reinse<strong>di</strong>are, si può<br />
fare impresa – come insegnano molti<br />
Gruppi <strong>di</strong> Azione Locale, in particolare<br />
nei settori turistico-ricettivo, agricolo e<br />
artigianale – e si possono creare nuove<br />
opportunità <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> sviluppo, a<br />
benefi cio del Piemonte. Non serve<br />
consumare nuovo territorio, ma basta<br />
rivalutare l’immenso patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
che abbiamo a <strong>di</strong>sposizione, fatto <strong>di</strong><br />
baite e case, oggi in stato <strong>di</strong> abbandono.<br />
A Ostana, il 13 ottobre, nel corso del<br />
workshop Uncem con oltre duecento<br />
partecipanti – tra i quali Rolando<br />
Picchioni, presidente della Fondazione<br />
per il libro, la musica e la cultura – è<br />
stato anche presentato il progetto<br />
Adapt2Dc, seguito da Nuria Mignone,<br />
che nell’ambito della programmazione<br />
comunitaria Central Europe punta a<br />
creare spazi multifunzionali e multiservizi<br />
in realtà marginali che cercano un<br />
Architettura alpina contemporanea,<br />
il nuovo libro <strong>di</strong> Dini e De Rossi<br />
Priuli & Verlucca festeggia la centesima pubblicacazione della prestigiosa collana dei “Quaderni <strong>di</strong><br />
cultura alpina” con un doppio numero de<strong>di</strong>cato to<br />
all’architettura alpina contemporanea. Questo o il<br />
titolo del volume, dalla grafi ca elegante ma vivaacizzata (pur senza tra<strong>di</strong>re la cifra <strong>di</strong>stintiva della la<br />
collana), <strong>di</strong> Antonio De Rossi e Roberto Dini, riispettivamente<br />
docente e ricercatore <strong>di</strong> progetttazione<br />
architettonica presso il Politecnico <strong>di</strong><br />
Torino. Un esaustivo catalogo <strong>di</strong> 219 opere (“Ar- r-<br />
chitettura alpina contemporanea” ed. Priuli &<br />
Verlucca, pagg. 159, euro 25,00), restituite at-<br />
traverso altrettante schede, <strong>di</strong>vise per gruppi<br />
<strong>di</strong> destinazioni funzionali (residenza, turismo,<br />
infrastrutture e cultura, rifugi, e<strong>di</strong>fi ci pubblici,<br />
e<strong>di</strong>fi ci produttivi e commerciali, e<strong>di</strong>fi ci <strong>di</strong> culto),<br />
accompagnate da oltre 300 immagini tutte a colori. ori Ilcom Il compen<strong>di</strong>o<br />
è preceduto da poche ma densissime pagine introduttive che danno ragione<br />
delle scelte d’inclusione o meno nella lista da parte degli autori e delineano i<br />
temi portanti. Si tratta <strong>di</strong> un’eccellente quanto necessaria fotografi a dello stato<br />
dell’arte inerente la produzione architettonica <strong>di</strong> rilievo sull’intero arco alpino<br />
dalla fi ne degli anni ottanta a oggi. Gli autori identifi cano infatti il termine storico<br />
<strong>di</strong> partenza giustamente in corrispondenza <strong>di</strong> quella “nuova vita delle Alpi”<br />
(per <strong>di</strong>rla con Enrico Camanni) in cui i territori montani si affrancano dalle forme<br />
<strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nazione rispetto alle realtà urbane che li consideravano solamente insignifi<br />
canti propaggini geografi che o terreni da sfruttare per pratiche sportive massifi<br />
cate. “C’è una rinnovata attenzione all’abitare – spiega Roberto Dini –, dopo<br />
il boom delle seconde case e abitazioni delle vacanze seguito agli anni in cui le<br />
città “invadevano” le montagne a scopo turistico, ora si ricominciano a costruire<br />
case principali, da abitare nel quoti<strong>di</strong>ano, ed e<strong>di</strong>fi ci produttivi legati all’artigianato,<br />
all’agricoltura e alla cultura”. E<strong>di</strong>fi ci che non strizzano più l’occhio al fi nto<br />
rustico o al vernacolare, ma che puntano a un minimalismo funzionale “in uno<br />
sviluppo equilibrato con l’ambiente”. “In montagna – aggiungono gli autori – gli<br />
architetti possono ancora trovare un terreno ideale <strong>di</strong> ricerca e sperimentazione<br />
<strong>di</strong> forme contemporanee, visto che gli spazi urbani sembrano ormai aver esaurito<br />
le possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fi care il rapporto con l’ambiente. La montagna, invece,<br />
consente <strong>di</strong> pensare un progetto in cui sondare il limite delle proprie possibilità<br />
costruttive e trasformative dell’ambiente”. (da www.<strong>di</strong>slivelli.eu)<br />
rilancio. Il recupero unisce entrambe<br />
le cose: ritorno e rilancio. Ci crede<br />
l’assessore regionale al Lavoro Clau<strong>di</strong>a<br />
Porchietto, che ha affi dato all’Agenzia<br />
Piemonte Lavoro, <strong>di</strong>retta da Franco<br />
Chiaramonte, l’approfon<strong>di</strong>mento<br />
delle possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento negli<br />
antichi borghi. Piemonte Lavoro ha<br />
avviato nel secondo semestre del 2012<br />
una mappatura dei nuovi “mestieri”<br />
che la montagna offre, dall’agricoltura<br />
multifunzionale alla ricettività turistica,<br />
dall’allevamento alla produzione <strong>di</strong><br />
eccellenze enogastronomiche. In questa<br />
<strong>di</strong>rezione sono stati potenziati i contatti<br />
con i (Gal) che gestiscono ban<strong>di</strong> e<br />
dunque risorse per incentivare la nascita<br />
<strong>di</strong> imprese nei territori marginali. Così<br />
gli sportelli MIP (Mettersi in proprio)<br />
attivati da molte Province. I dati<br />
antropologici e sociologici più recenti<br />
confermano una crescente attenzione<br />
verso il mondo rurale e montano – nelle<br />
fasce altimetriche comprese tra i 600<br />
e i 1.200 metri, in località non lontane<br />
più <strong>di</strong> un’ora e 50 chilometri dalle città<br />
più gran<strong>di</strong> – naturalmente in zone<br />
servite da reti internet ad alta velocità<br />
che permettano <strong>di</strong> lavorare rimanendo<br />
a casa. Fattori che, se ben veicolati,<br />
possono con<strong>di</strong>zionare favorevolmente<br />
il mercato immobiliare nelle aree<br />
montane. Gli esempi non mancano:<br />
“cambi <strong>di</strong> vita” per precise scelte fatte in<br />
alcuni casi con tutta la famiglia. Percorsi<br />
non certo semplici, che vanno però<br />
tenuti in considerazione e presentati<br />
come esempio.<br />
Viviamo per lo sviluppo<br />
La montagna – <strong>di</strong>cevamo – rivive. A<br />
poco a poco. Anche con il recupero<br />
<strong>di</strong> quegli e<strong>di</strong>fi ci oggi andati giù, più o<br />
meno integri, crollati dopo l’abbandono,<br />
oggi avvolti da rovi e pezzi <strong>di</strong> foresta.<br />
Possono rinascere. Con impren<strong>di</strong>tori<br />
che vogliono credere nel valore alto e<br />
determinante del territorio. Con giovani<br />
e adulti che scelgono <strong>di</strong> acquistare<br />
una baita per viverci, passare momenti<br />
<strong>di</strong> svago e riposo, <strong>di</strong>vertirsi e fare le<br />
vacanze, creare una piccola impresa,<br />
oppure <strong>di</strong>segnare case se sono architetti,<br />
scrivere libri se sono scrittori, fare<br />
semplicemente i pendolari verso le<br />
imprese del fondovalle o della città. Ma<br />
restando a vivere lì, in un borgo che da<br />
<strong>di</strong>menticato <strong>di</strong>venta il motore <strong>di</strong> una<br />
nuova socialità. Politiche <strong>di</strong> sviluppo per<br />
la montagna. Sì, anche queste lo sono.
Cattaneo: “L’esperienza delle<br />
Comunità montane deve essere valorizzata”<br />
<strong>di</strong> Elisa Sola<br />
Il presidente del Consiglio regionale interviene sulla trasformazione delle Comunità<br />
in Unioni. Con un appello: è necessario ripensare ai meccanismi <strong>di</strong> “restituzione” della<br />
pianura per le risorse messe a <strong>di</strong>sposizione dalla montagna<br />
Presidente Cattaneo, a proposito<br />
della riforma delle Comunità<br />
montane e elle trasformazioni in<br />
Unioni montane dei Comuni, quali<br />
sono i vantaggi che lei intravede?<br />
Dove i punti <strong>di</strong> debolezza? Come<br />
è possibile facilitare il processo e<br />
il cambiamento senza buttare via<br />
40 anni <strong>di</strong> storia <strong>di</strong> politiche per la<br />
montagna?<br />
Ho con<strong>di</strong>viso l’impianto della riforma,<br />
peraltro “imposta” da norme <strong>di</strong> livello<br />
nazionale, proprio nel presupposto che<br />
l’esperienza e la storia delle Comunità<br />
montane non vadano assolutamente<br />
<strong>di</strong>sperse, soprattutto in una realtà come<br />
il Piemonte, dove questi enti avevano<br />
un forte ra<strong>di</strong>camento e buoni livelli<br />
<strong>di</strong> effi cienza. Anche perché, da noi,<br />
le riforme erano già state fatte negli<br />
anni scorsi, e una certa <strong>di</strong>spersione che<br />
esisteva in talune aree era già stata<br />
superata. Adesso la responsabilità<br />
pprincipale p torna in capo p ai Comuni, ,pprimi<br />
interpreti delle esigenze del territorio e<br />
dei citta<strong>di</strong>ni. Tocca loro in<strong>di</strong>viduare un<br />
nuovo assesto <strong>di</strong> cooperazione che, a<br />
mio avviso, non potrà che tener conto<br />
della realtà esistente e consolidata dei<br />
servizi comuni già attivi e funzionanti.<br />
Il Piemonte deve tornare a guardare<br />
ai territori considerati troppo<br />
spesso “periferici” o “marginali”.<br />
È possibile secondo lei uscire da<br />
un “torinocentrismo” e riavviare<br />
una programmazione <strong>di</strong> sviluppo<br />
socio-economico per tutto il<br />
territorio? Non pensa sia giunto<br />
il momento <strong>di</strong> avere una Regione<br />
che contribuisce a riequilibrare il<br />
rapporto tra montagna “produttrice<br />
<strong>di</strong> beni e risorse” (si pensi ad<br />
acqua e idroelettrico) con la città<br />
“consumatrice”?<br />
Non potrei essere più d’accordo, io che<br />
provengo dalla provincia più montana<br />
del Piemonte! Nella VII legislatura<br />
mi sono battuto e ho ottenuto che<br />
la specifi cità montana fosse inserita<br />
nello Statuto come parametro <strong>di</strong><br />
cui la Regione deve tener conto<br />
nell’attuazione delle proprie politiche.<br />
In questa legislatura ho presentato una<br />
legge per rafforzare l’autonomia del<br />
Vco proprio in ragione del suo essere<br />
montagna, <strong>di</strong>segno purtroppo superato<br />
dagli eventi e dagli accorpamenti ora<br />
in atto. Ma il problema resta, perché<br />
occorre, in qualche modo, far sì che<br />
la “restituzione” alla montagna delle<br />
risorse che il pubblico ottiene per<br />
l’uso delle risorse naturali, come<br />
quelle idriche, sia considerato<br />
non un “omaggio” soggetto<br />
alla valutazione della<br />
maggioranza <strong>di</strong> turno, ma un fatto<br />
dovuto, come riconoscimento<br />
dell’importanza che il presi<strong>di</strong>o del<br />
territorio ha, ad esempio, per la<br />
prevenzione del rischio idrogeologico. La<br />
mia battaglia in questo senso continua e<br />
non sono da solo!<br />
Da anni, le politiche regionali per<br />
la montagna sembrano esser state<br />
messe ai margini. In tre anni sono<br />
arrivate ben due leggi <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no<br />
degli enti sovracomunali montani,<br />
ma poche altre sono state le<br />
<strong>di</strong>sposizioni a favore delle Terre Alte.<br />
Da cosa bisogna partire secondo<br />
lei, per generare nuovo sviluppo,<br />
nuove imprese, nuove opportunità<br />
<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento sui nostri territori<br />
montani?<br />
La crisi internazionale si è ripercossa<br />
sulle fi nanze pubbliche, e temo che ben<br />
<strong>di</strong>ffi cilmente, nell’arco dei prossimi anni,<br />
si sarà in grado <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />
risorse importanti per sostenere lo<br />
sviluppo del territorio, anche se le<br />
<strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> cassa non devono <strong>di</strong>ventare<br />
un alibi per tagliare tutto, e nella spesa<br />
le pubbliche amministrazioni devono<br />
avere delle precise priorità. Ma per<br />
supplire alla risorse scarse occorrerà<br />
agire con la capacità <strong>di</strong> mettere in<br />
relazione pubblico e privato, lavorare<br />
in sinergia tra più enti, sfruttare tutte<br />
le opportunità ad esempio, <strong>di</strong> ban<strong>di</strong><br />
europei, e proseguire davvero nell’opera<br />
<strong>di</strong> semplifi cazione delle norme, perché<br />
salvaguardare la montagna non signifi ca<br />
imbalsamarla, la montagna deve<br />
continuare ad avere le risorse, fattore <strong>di</strong><br />
sviluppo dei territori.<br />
15<br />
Attualità Attttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttualità
16<br />
Attualità Attuualittà<br />
Le Alpi, regione unica<br />
al centro dell’Europa<br />
Più coesione, per mettere le<br />
aree montane al centro della<br />
programmazione europea 2014-2020.<br />
È il messaggio centrale del seminario<br />
dell’Uncem Piemonte sui nuovi fon<strong>di</strong><br />
comunitari per la montagna “Terre alte<br />
al centro dell’Europa”, che ha riunito<br />
a Torino numerosi amministratori e<br />
funzionari regionali, dei Comuni, delle<br />
Comunità montane e dei Gruppi <strong>di</strong><br />
Azione Locale (Gal) del Piemonte.<br />
In apertura del convegno, venerdì<br />
21 settembre nella Sala Viglione del<br />
Consiglio regionale del Piemonte,<br />
l’intervento della vicepresidente del<br />
Comitato delle Regioni Mercedes<br />
Bresso, che ha evidenziato la necessità <strong>di</strong><br />
un quadro strategico comune che inglobi<br />
tutti i fon<strong>di</strong>, nell’ottica <strong>di</strong> una coesione<br />
territoriale capace <strong>di</strong> interpretare e<br />
sviluppare al meglio le tante peculiarità<br />
della montagna. “L’Europa riconosce<br />
alla montagna il ruolo fondamentale<br />
<strong>di</strong> cerniera tra <strong>di</strong>versi Paesi e culture. Il<br />
rilancio delle nostre terre passa anche<br />
e soprattutto attraverso la capacità <strong>di</strong><br />
fare sistema, gestendo progetti comuni<br />
per arrivare preparati al 2014, con idee<br />
forti e innovative in grado <strong>di</strong> catturare<br />
l’interesse <strong>di</strong> Bruxelles”. In quest’ottica,<br />
ha concluso Bresso, la Regione Piemonte<br />
ha iniziato a lavorare sulle macroregioni,<br />
costruendo programmi che vanno<br />
oltre la <strong>di</strong>mensione locale e i confi ni<br />
amministrativi, in favore <strong>di</strong> una strategia<br />
comune per tutto il sistema Alpino:<br />
“Bisogna pensare in grande, dotare le<br />
Comunità montane <strong>di</strong> poteri progettuali<br />
e consentire l’accesso all’insieme dei<br />
fon<strong>di</strong>, perché senza le risorse dell’Europa<br />
molte regioni non potrebbero sostenere<br />
investimenti, anche <strong>di</strong> lungo periodo”.<br />
Un concetto con<strong>di</strong>viso e sviscerato a<br />
fondo nel corso del seminario, dato<br />
che la nuova programmazione presenta<br />
<strong>di</strong>verse novità rispetto al passato per<br />
La frase <strong>di</strong> Werner<br />
Batzing racchiude<br />
perfettamente lo<br />
spirito della nuova<br />
programmazione<br />
europea 2014-2020.<br />
La montagna avrà<br />
più spazio, ma<br />
intercettare le risorse<br />
sarà complesso:<br />
serviranno enti forti<br />
e macro-progetti,<br />
ban<strong>di</strong> più semplici<br />
senza eccessiva<br />
burocrazia.<br />
Fondamentale<br />
il lavoro <strong>di</strong> Gal<br />
e Unioni montane<br />
<strong>di</strong> Comuni<br />
<strong>di</strong> Laura Sansalone<br />
quanto riguarda la governance e<br />
la gestione dei fon<strong>di</strong> europei. Per il<br />
presidente nazionale Uncem, Enrico<br />
Borghi, “i dati della fi ne del 2011<br />
rivelano che solo il 3,3 per cento delle<br />
risorse è stato speso per il permanere<br />
<strong>di</strong> programmi leader in Piemonte.<br />
Affi nché i fon<strong>di</strong> per la montagna<br />
siano effettivamente spesi nei territori<br />
montani è necessario sostenere<br />
e favorire il coinvolgimento delle<br />
autonomie territoriali, consentendo<br />
un’armonizzazione legislativa in grado<br />
<strong>di</strong> sburocratizzare i Gal e <strong>di</strong> scongiurare<br />
politiche fi glie del centralismo regionale.<br />
Dobbiamo far valere il trattato <strong>di</strong><br />
Lisbona, che stabilisce espressamente<br />
che nell’ambito della politica <strong>di</strong> coesione<br />
economica, sociale e territoriale<br />
debba essere rivolta un’attenzione<br />
particolare alle regioni che presentano<br />
gravi e permanenti svantaggi naturali<br />
o demografi ci, quali le regioni più<br />
settentrionali con bassissima densità<br />
demografi ca e le regioni insulari,<br />
transfrontaliere e <strong>di</strong> montagna”. È<br />
evidente che la <strong>di</strong>mensione dell’impiego<br />
delle risorse non può essere quella<br />
municipale e che per non restare ai<br />
margini e costruire <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />
effi caci i Comuni devono aggregarsi, sul<br />
modello suggerito dai “cugini” francesi,<br />
che hanno intrapreso la strada dei<br />
Mercedes Bresso Beppe Ballauri Nicolas Evrard Oreste Rossi
“programmi regionali” per la montagna.<br />
Per Borghi, “lo stu<strong>di</strong>o delle <strong>di</strong>mensioni<br />
<strong>di</strong>strettuali per 500 comuni montani<br />
piemontesi <strong>di</strong>mostra la necessità <strong>di</strong> una<br />
forte coesione territoriale e <strong>di</strong> un’agenda<br />
nazionale per la montagna. Solo così si<br />
possono costruire <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />
in linea con il raggiungimento degli<br />
obiettivi del prossimo quadro fi nanziario<br />
2014-2020, basato sulla strategia<br />
“Europa 2020”, per una crescita<br />
intelligente, sostenibile ed inclusiva<br />
che valorizzi le specifi cità culturali,<br />
economiche, sociali e ambientali dei<br />
territori montani, non solo per evitarne lo<br />
spopolamento, ma per sfruttarne a pieno<br />
il potenziale <strong>di</strong> crescita”.<br />
Borghi ha poi sottolineato che per la<br />
programmazione 2014-2020 sono<br />
stati stanziati 376 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro,<br />
spalmati su tutti i Paesi europei, e che<br />
la quota destinata all’Italia dovrà essere<br />
defi nita all’interno <strong>di</strong> un contratto <strong>di</strong><br />
partenariato, che prevederà l’impiego<br />
delle risorse fi nanziarie non più per<br />
settori, ma per mezzo <strong>di</strong> programmi<br />
integrati sud<strong>di</strong>visi per categorie,<br />
all’interno dei quali si in<strong>di</strong>viduerà<br />
la ripartizione per la montagna:<br />
“La proposta è quella <strong>di</strong> chiedere al<br />
Governo l’inserimento della specifi cità<br />
montana attraverso tre progetti operativi ativi<br />
multiregionali, de<strong>di</strong>cati rispettivamente te<br />
alle Alpi, agli Appennini e alle isole.<br />
Una volta ripartite le quote, bisognerà à<br />
deciderne la destinazione, con una<br />
logica che pre<strong>di</strong>liga vere e proprie<br />
“convenzioni delle Alpi”, superando<br />
i limiti della macroregione alpina, che<br />
ingloba al suo interno anche territori non<br />
montani, come le province <strong>di</strong> Alessandria<br />
e Cremona”.<br />
I concetti <strong>di</strong> coesione e specifi cità sono<br />
stati approfon<strong>di</strong>ti anche dal presidente e<br />
dell’Uncem Piemonte, Lido Riba. “In<br />
un periodo <strong>di</strong> crisi, non solo economica ca<br />
ma anche identitaria, il ritorno alle Terre<br />
alte, <strong>di</strong> cui alcuni tra i migliori esempi<br />
<strong>di</strong> ripopolamento e <strong>di</strong> recupero e<strong>di</strong>lizio<br />
provengono proprio dalle valli piemontesi,<br />
si pone come base per ripensare una<br />
cultura dell’abitare che sia portatrice <strong>di</strong><br />
innovazione tecnologica, senza perdere<br />
il legame con la tra<strong>di</strong>zione e la specifi cità<br />
dei territori. Green economy, agricoltura<br />
sostenibile e recupero e<strong>di</strong>lizio sono le<br />
voci su cui lavorare, affi nché la montagna<br />
<strong>di</strong>venti perno per nuove attività lavorative<br />
e motore dello sviluppo globale del<br />
sistema Italia”.<br />
In alto, i relatori del convegno<br />
e i partecipanti nella Sala Viglione<br />
del Consiglio regionale.<br />
L’assessore regionale Roberto<br />
Ravello, ha evidenziato il<br />
successo dell’esperienza del<br />
progetto <strong>di</strong> recupero delle<br />
borgate ponendo l’accento<br />
sul ruolo dei Gal e sui<br />
vantaggi del partenariato e<br />
dell’approccio leader, attraverso una sua<br />
<strong>di</strong>retta implementazione nell’ambito<br />
della programmazione generale delle<br />
strategie e degli interventi: «La Regione<br />
ha sostenuto con convenzione l’azione<br />
dei Gal, che nel periodo 2007-2013<br />
hanno occupato 700 mila abitanti<br />
e fi nanziato circa 7000 imprese. Gli<br />
obiettivi dell’Unione europea non<br />
Nel seminario Uncem<br />
del 21 21 settembre settembre a Torino,<br />
si è aperto un primo<br />
confronto sui temi legati<br />
ai nuovi fon<strong>di</strong> e alle nuove<br />
strategie, in vista della fi rma<br />
dell’accordo dell’Italia con<br />
l’UE. Borghi: “Dobbiamo far<br />
valere il trattato <strong>di</strong> Lisbona”<br />
possono giocarsi solo a Torino, perché<br />
le opportunità sono interconnesse a<br />
territori sinora defi niti “marginali”, ma<br />
che oggi rivestono ruoli fortemente<br />
strategici”. A supporto <strong>di</strong> questa<br />
visione, l’intervento <strong>di</strong> Beppe Ballauri,<br />
presidente <strong>di</strong> Assoleader Piemonte,<br />
che ha ricordato gli ottimi risultati<br />
ottenuti dai Gal dal 1991 a oggi, specie<br />
in campo europeo. “Grazie ai Gal e<br />
all’approccio leader abbiamo risposto<br />
positivamente alle sfi de dell’Europa,<br />
stimolando innovazione, creazione<br />
d’impresa e processi <strong>di</strong> sviluppo essenziali<br />
per consentire il ritorno dell’uomo in<br />
montagna”.<br />
A insistere sulla peculiarità della<br />
montagna europea e sulla necessità <strong>di</strong><br />
un’azione politica legata alla specifi cità<br />
dell’ambiente e proiettata alla coesione<br />
territoriale e al partenariato, Nicolas<br />
Evrard, segretario Aem (Associazione<br />
degli Eletti della Montagna):<br />
“Organizzare modelli <strong>di</strong> crescita basati<br />
sullo sviluppo rurale integrato e sulla<br />
concertazione tra stati e regioni,<br />
nell’ottica <strong>di</strong> una strategia “solidale”<br />
con la montagna, è la via più sicura<br />
per riportare le Terre alte al centro<br />
dell’Europa. Regione, Uncem e Anci<br />
devono unire le forze per avere una<br />
visione sempre meno locale e più rivolta<br />
all’Europa”. L’intervento del consigliere<br />
regionale Mino Taricco si è soffermato<br />
sulla necessità d’inserire la montagna<br />
tra le zone ammissibili agli aiuti <strong>di</strong> Stato<br />
a fi nalità regionale: “La montagna<br />
può fornire un importante contributo<br />
al raggiungimento degli obiettivi<br />
stabiliti dalla strategia “Europa 2020”.<br />
Dobbiamo cogliere questa straor<strong>di</strong>naria<br />
opportunità e avviare processi <strong>di</strong><br />
coprogettazione e governo sul territorio,<br />
per <strong>di</strong>segnare una montagna vicina alle<br />
esigenze <strong>di</strong> chi ci vive”. Il parlamentare<br />
europeo Oreste Rossi ha riba<strong>di</strong>to<br />
come nella fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione<br />
del nuovo contratto <strong>di</strong> partenariato<br />
tra Italia e Commissione europea<br />
debba essere garantito un approccio<br />
integrato all’impiego dei fon<strong>di</strong> europei<br />
per lo sviluppo territoriale delle zone<br />
<strong>di</strong> montagna, che offra opportunità <strong>di</strong><br />
sviluppo <strong>di</strong>versifi cate e multisettoriali.<br />
17<br />
Attualità
18<br />
Attualità<br />
“Con voi per lo sviluppo<br />
della montagna”<br />
I Vescovi piemontesi scelgono <strong>di</strong> puntare sulle Terre Alte: nelle Diocesi <strong>di</strong> inizia a parlare<br />
<strong>di</strong> sviluppo, <strong>di</strong> lotta allo spopolamento, <strong>di</strong> zone marginali che meritano attenzione. E nei<br />
Vangeli, guarda un po’, i momenti più importanti della vita <strong>di</strong> Gesù avvennero nelle zone<br />
montuose…<br />
La Chiesa cattolica dalla parte<br />
della montagna. Una “vicinanza”<br />
importante, sentita e manifestata<br />
in tante occasioni negli ultimi mesi.<br />
Fondamentale soprattutto in un<br />
momento <strong>di</strong> riforme e tagli per gli enti<br />
delle Terre alte, senza contare la crisi,<br />
che colpisce in<strong>di</strong>stintamente, ma si<br />
fa sentire maggiormente nelle zone<br />
più ai margini. I segnali e gli inviti alla<br />
rifl essione si sono moltiplicati nell’ultimo<br />
periodo, provenienti dalle alte gerarchie<br />
della chiesa cattolica piemontese e non<br />
solo.<br />
A iniziare questa particolare “cura”<br />
per i territori alpini è stato monsignor<br />
Cesare Nosiglia, vescovo <strong>di</strong> Torino:<br />
l’anno scorso, appena nominato, volle<br />
un tavolo sulle Valli <strong>di</strong> Lanzo, la parte<br />
montana della sua <strong>di</strong>ocesi. E dopo un<br />
anno sono seguite alcune visite nelle<br />
zone <strong>di</strong> montagna a incontrare chi ha<br />
scelto le Terre alte per viverci e lavorarci.<br />
Nell’estate 2011 monsignor Nosiglia<br />
aveva fatto visita ad aziende e siti<br />
industriali delle Valli <strong>di</strong> Lanzo, dove,<br />
nel corso <strong>di</strong> pochi mesi, erano stati<br />
cancellati dalla recessione economica<br />
<strong>di</strong> Lorenzo Boratto<br />
oltre 2 mila posti <strong>di</strong> lavoro. Proprio i<br />
servizi e lo sviluppo economico furono al<br />
centro del lavoro <strong>di</strong> un “tavolo” istituito<br />
dalla Diocesi <strong>di</strong> Torino per l’analisi delle<br />
sfi de e delle problematiche nelle Valli <strong>di</strong><br />
Lanzo. Un impegno <strong>di</strong>retto dei vescovi<br />
che mettono le Terre Alte in agenda,<br />
coinvolgendo a catena le parrocchie e<br />
sollecitando l’attenzione <strong>di</strong> Comuni e<br />
altre istituzioni.<br />
Già nel 2011 la Commissione della<br />
Pastorale Sociale e del Lavoro del<br />
Piemonte organizzò tre incontri sui<br />
problemi del territorio piemontese,<br />
L’Arcivescovo <strong>di</strong> Torino Monsignor Cesare Nosiglia visita a Cantoira, nelle Valli <strong>di</strong> Lanzo,<br />
la stalla <strong>di</strong> Marco Losero, giovane impren<strong>di</strong>tore agricolo. Accanto a lui, la presidente<br />
della Comunità montana Celestina Olivetti e il presidente del Gal Clau<strong>di</strong>o Amateis
Don Daniele Bortolussi<br />
Diocesi <strong>di</strong> Torino<br />
in particolare dell’utilizzo <strong>di</strong> suolo e<br />
sottosuolo. Tre seminari che portarono<br />
alla luce “incongruenze e situazioni<br />
negative legate all’abuso sistematico<br />
dell’ambiente”.<br />
Ma gli esempi sono tanti: ad aprile<br />
scorso è stato creato un “tavolo<br />
permanente <strong>di</strong> confronto”, organizzato<br />
dalla Diocesi <strong>di</strong> Torino e dove siedono<br />
anche economisti, sindacalisti, alcuni<br />
amministratori, parroci e impren<strong>di</strong>tori<br />
<strong>di</strong> zona. “La Chiesa vuole contribuire<br />
attivamente a risolvere i problemi legati<br />
al mondo del lavoro – ha spiegato<br />
don Daniele Bortolussi, <strong>di</strong>rettore<br />
Uffi cio Pastorale sociale e del lavoro<br />
della Diocesi <strong>di</strong> Torino e coor<strong>di</strong>natore<br />
a livello regionale del lavoro delle 13<br />
<strong>di</strong>verse <strong>di</strong>ocesi piemontesi e della Valle<br />
d’Aosta, da Susa ad Acqui, da Cuneo<br />
a Casale Monferrato –. Dobbiamo<br />
essere capaci <strong>di</strong> confrontarci con<br />
chi, in Italia, ha affrontato e vinto<br />
le battaglie per riqualifi care le zone<br />
<strong>di</strong> montagna che erano in crisi: gli<br />
esempi non mancano, dobbiamo<br />
lavorare sodo”. E monsignor Nosiglia<br />
ha aggiunto: “Anche per dare un<br />
messaggio ai giovani che hanno deciso<br />
<strong>di</strong> continuare a vivere in questi territori,<br />
bisogna che le autorità politiche,<br />
culturali, sociali, la stessa Chiesa,<br />
<strong>di</strong>ano ai giovani possibilità <strong>di</strong> concreti<br />
sviluppi”. Concetto riba<strong>di</strong>to nelle visite<br />
in montagna della scorsa estate in val<br />
<strong>di</strong> Viù, dove ha detto: “Dobbiamo<br />
insistere sulla formazione dei ragazzi<br />
e puntare sul turismo religioso anche<br />
sulle montagne”. E ancora a inizio<br />
ottobre, sempre monsignor Nosiglia<br />
all’inaugurazione della Settimana della<br />
Scuola ha detto: “Spero che questa sia<br />
un’occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo perché si attivi<br />
un movimento dal basso per la ripresa<br />
Giulio Brambilla<br />
Vescovo <strong>di</strong> Novara<br />
Da Torino a Mondovì,<br />
passando per Susa,<br />
Ivrea, Novara e<br />
Saluzzo, i pastori<br />
delle Diocesi<br />
rifl ettono su crisi e<br />
nuove opportunità<br />
<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />
nelle zone montane.<br />
Con risultati spesso<br />
inattesi<br />
Giuseppe Guerrini<br />
Vescovo <strong>di</strong> Saluzzo<br />
sociale e culturale. Per uscire dalla crisi<br />
non basterà trovare strade nuovo per<br />
economia e fi nanza. La crisi è <strong>di</strong> sistema,<br />
un sistema basato su sol<strong>di</strong>, profi tti,<br />
in<strong>di</strong>vidualismo, scarsa coscienza morale<br />
spirituale e culturale”. Ha concluso con<br />
un appello a non chiudere le scuole <strong>di</strong><br />
montagna, “perché la scuola è in primo<br />
piano per dare nuovo slancio al nostra<br />
futuro”.<br />
Altro manifestazione <strong>di</strong> profondo e<br />
sincero interesse è arrivata sempre<br />
a ottobre, a Borgosesia al convegno<br />
“La montagna problema o risorsa?”<br />
organizzano dagli Uffi ci della pastorale<br />
sociale e de lavoro delle <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Novara Biella e Vercelli. Don Ezio<br />
Caretti, vicario episcopale della val<br />
Sesia: “La montagna ha un grande<br />
vantaggio, obbliga la persona a scavarsi<br />
dentro. Questo rende ru<strong>di</strong>: una qualità<br />
che si può estendere ad altri ambiti.<br />
Questa che viviamo è una crisi d’anima.<br />
Luciano Pacomio<br />
Vescovo <strong>di</strong> Mondovì<br />
Non fi nanziaria”.<br />
Anche il vescovo <strong>di</strong> Saluzzo, monsignor<br />
Giuseppe Guerrini, ha voluto rifl ettere<br />
su questo momento <strong>di</strong>ffi cile: “Non<br />
posso non avere a cuore la montagna:<br />
perché sono territorio montano, sopra i<br />
600 metri <strong>di</strong> quota, oltre due terzi della<br />
mia <strong>di</strong>ocesi, anche se in montagna abita<br />
il 10% della popolazione. In realtà vi<br />
sono molte montagne: invernale dove la<br />
popolazione si riduce ai minimi termini,<br />
quella estiva dove molti ritornano. Vi è<br />
la montagna dei giorni feriali e quella<br />
del sabato e domenica. La montagna<br />
<strong>di</strong> chi strappa alla terra il necessario<br />
per vivere e <strong>di</strong> chi viaggia ogni giorno<br />
dall’alta valle fi no alle industrie del<br />
fondovalle. La montagna vista con<br />
gli occhi del turista e quella vista con<br />
gli occhi del montanaro. Le terre alte<br />
19<br />
Attualità
20<br />
Attualità<br />
intese come territorio e quelle fatte<br />
da persone, cultura, tra<strong>di</strong>zioni. In ogni<br />
caso la Chiesa non può <strong>di</strong>menticare la<br />
montagna”. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Saluzzo ha<br />
tre valli importanti (Maira, Varaita e Po)<br />
con preti che, ogni anno, percorrono<br />
decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> chilometri per i<br />
vari paesi e borgate: incontrano gente,<br />
sono presenti nei momenti importanti<br />
della vita e per celebrare i sacramenti<br />
della vita cristiana. Sono forse loro, nel<br />
Saluzzese come nel resto del Piemonte,<br />
il segno più tangibile della vicinanza<br />
della chiesa alle Terre Alte.<br />
Ancora Guerrini: “Per le nostre<br />
parrocchie <strong>di</strong> montagna la Chiesa è<br />
il segno principale <strong>di</strong> aggregazione.<br />
Questo vale soprattutto per le piccole<br />
borgate, ognuna con la sua chiesa o<br />
cappella: talune sono veri tesori d’arte<br />
e rivivono d’estate soprattutto in<br />
occasione della festa del patrono della<br />
borgata. Un esempio: in valle Maira<br />
da San Damiano Macra (745 metri) in<br />
su ci sono 107 tra chiese e cappelle e<br />
almeno 30 risalgono a prima del ‘500:<br />
in quasi tutte si celebra una festa, che<br />
raccoglie talora centinaia <strong>di</strong> persone ed<br />
è il momento più importante dell’anno.<br />
Ma la montagna è una realtà fatta <strong>di</strong><br />
tenacia, <strong>di</strong> fatica, tanta fatica, <strong>di</strong> senso<br />
del dovere, solidarietà, fede semplice<br />
trasmessa attraverso persone semplici.<br />
Oltre a questo c’è un territorio fragile,<br />
delicato negli equilibri. Per questo non<br />
può essere semplicemente sfruttato,<br />
ma deve essere tutelato. E per questo<br />
Monsignor Nosiglia visita una cantina per la stagionatura <strong>di</strong> formaggi <strong>di</strong> capra<br />
bisogna favorire forme <strong>di</strong> collaborazione<br />
(cooperative, consorzi, associazioni…)<br />
perché da soli non si sopravvive”.<br />
Rifl essioni analoghe da parte <strong>di</strong><br />
monsignor Luciano Pacomio, vescovo<br />
<strong>di</strong> Mondovì (anche questa una <strong>di</strong>ocesi<br />
che copre vasti territori isolati e <strong>di</strong><br />
montagna, arrivando fi no alla Liguria):<br />
“L’attenzione alla montagna sta a<br />
cuore alla nostra Chiesa almeno<br />
per due motivi: perché è abitata da<br />
persone anziane, che debbono essere<br />
aiutate e sorrette. E poi perché nel<br />
periodo invernale e estivo è occasione<br />
<strong>di</strong> numerose presenze con una scelta<br />
<strong>di</strong> vivibilità aperta al riposo, perfi no<br />
all’ascolto e a un <strong>di</strong>alogo <strong>di</strong> aiuto a<br />
I Vescovi italiani e il mondo rurale<br />
“Solo con Dio c’è futuro nelle nostre campagne!”, è il titolo del Messaggio dei<br />
Vescovi italiani per la Giornata del Ringraziamento che è stata celebrata il 13 novembre.<br />
Il testo richiama la grande tra<strong>di</strong>zione rurale e agricola del nostro Paese<br />
e ammonisce su alcune storture che si registrano in questi ultimi tempi. Il messaggio<br />
de<strong>di</strong>ca uno spazio signifi cativo agli impren<strong>di</strong>tori agricoli: “Se la terra sarà<br />
amata come dono gratuito <strong>di</strong> Dio, sarà anche custo<strong>di</strong>ta da impren<strong>di</strong>tori agricoli<br />
intelligenti e attivi, capaci <strong>di</strong> speranza, pronti a investire, per ‘intraprendere’ anche<br />
con notevoli rischi economici. Vorremmo, in particolare, esprimere la nostra<br />
ammirazione e bene<strong>di</strong>re l’opera <strong>di</strong> quei giovani impren<strong>di</strong>tori che hanno scelto <strong>di</strong><br />
ritornare alla terra, nel lavoro agricolo. Essi – scrivono i vescovi – sono cresciuti<br />
più del 6% in tutta Italia, in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un riscoperto amore alla terra, scelta per vocazione<br />
e non per costrizione”. Nel testo si afferma poi che “questi giovani vanno<br />
aiutati e accompagnati” sul piano educativo, formativo e anche economico, ambito<br />
nel quale “è decisivo il ruolo degli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to: pensiamo in particolare<br />
alla nobile tra<strong>di</strong>zione delle Casse rurali, oggi Banche <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cooperativo” che<br />
“tanto hanno giovato a trasformare le campagne”. I vescovi chiudono affermando<br />
che “in una crisi tanto dura, non dovranno certo essere le campagne e le zone<br />
rurali a pagare il prezzo più alto. Per questo va rilanciata la cooperazione, perla<br />
<strong>di</strong> autentica crescita in tante terre d’Italia”.<br />
vivere per tutto l’anno. In secondo<br />
luogo, perché la bellezza della<br />
natura interpretata dall’arte e dalle<br />
vestigia del vivere umano <strong>di</strong> numero<br />
consistente, in altri tempi, sono beni<br />
da salvaguardare e a cui imparentare<br />
le nuove generazioni”. Monsignor<br />
Pacomio ricorda poi come nella sua<br />
<strong>di</strong>ocesi, “nelle valli Cuneesi e nella val<br />
Bormida ligure, sono destinati giovani<br />
sacerdoti che collaborano con de<strong>di</strong>zione<br />
e <strong>di</strong>rei con gioia, per una esperienza<br />
<strong>di</strong> vita buona”. Tra i gesti concreti c’è<br />
da segnalare una importante iniziativa<br />
socioculturale <strong>di</strong> cui la <strong>di</strong>ocesi è stata<br />
protagonista: la nascita dell’associazione<br />
per la <strong>di</strong>fesa dei pastori della montagna,<br />
a partire dall’incontro che si svolto da<br />
pochi mesi a Frabosa (in provincia <strong>di</strong><br />
Cuneo).<br />
Monsignor Franco Giulio Brambilla,<br />
vescovo <strong>di</strong> Novara, solo poche settimana<br />
fa aveva detto che “con l’autunno<br />
inizierà un anno <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sfi de, nella<br />
vita personale e sociale” con richiami<br />
a tutta la chiesa novarese “per un<br />
forte impegno e presenza nella realtà<br />
sociale del territorio. Occorre ritornare<br />
alle origini per dare nuova lena,<br />
per innestare fi ducia e speranza nei<br />
rapporti civili e sociali, per costruire<br />
insieme, senza inutili personalismi, la<br />
città dell’uomo a misura d’uomo, per il<br />
lavoro, l’impresa, la carità, la missione, il<br />
volontariato e la cultura”. Un messaggio<br />
ecumenico e sempre valido: solo<br />
aiutandosi e rispettandosi gli abitanti<br />
delle Alpi piemontesi possono uscire<br />
dalla crisi più forti e con un modello <strong>di</strong><br />
sviluppo moderno e al passo con i tempi.
Nasce a Torino<br />
Uncem giovani<br />
Le nuove generazioni che credono e lavorano per lo sviluppo<br />
Non solo amministratori pubblici: il gruppo under 35 riunisce chi vive nelle Terre Alte (ma<br />
anche in città) e ha scelto <strong>di</strong> impegnarsi, nello stu<strong>di</strong>o e nel lavoro, per generare progresso<br />
e crescita dei territori<br />
Hanno tutti meno <strong>di</strong> 35 anni.<br />
Stu<strong>di</strong>ano o lavorano. Alcuni si sono<br />
laureati con tesi de<strong>di</strong>cate allo sviluppo<br />
socio-economico della montagna o<br />
all’organizzazione degli enti locali.<br />
Alcuni sono amministratori, consiglieri<br />
o assessori. Altri sono in contatto<br />
con la pubblica amministrazione dei<br />
piccoli centri dove vivono. Altri ancora<br />
sono impegnati in associazioni che<br />
vivacizzano il tessuto sociale delle Terre<br />
Alte. Tutti hanno una certezza: non<br />
c’è montagna senza sviluppo. E senza<br />
nuove generazioni. Anche per questo<br />
hanno aderito a “Uncem giovani”, una<br />
nuova rete che nasce a sessant’anni dalla<br />
fondazione dell’Unione <strong>di</strong> Comuni, delle<br />
Comunità e degli Enti montani (avvenuta<br />
nel 1952 ad opera <strong>di</strong> molti piemontesi).<br />
Nel nucleo fondatore vi sono Chiara<br />
Gribaudo <strong>di</strong> Borgo San Dalmazzo,<br />
Stefano Vantaggiato <strong>di</strong> Varallo Sesia,<br />
Pier Giorgio Brondello <strong>di</strong> Gaiola,<br />
Marco Barra <strong>di</strong> Paesana, Alex Ostorero<br />
<strong>di</strong> Coazze, Marco Bussone <strong>di</strong> Vallo<br />
Torinese, Davide Mulattieri, Igor Prato,<br />
Giuseppe Giaccone <strong>di</strong> Pamparato,<br />
Mirco Nonnis <strong>di</strong> Carrù, Maria Anna<br />
Bertolino <strong>di</strong> Pinerolo, Marco Stefanetta<br />
<strong>di</strong> Vogogna, Silvia Rodeghiero <strong>di</strong><br />
Asiago, Marco Borrelli <strong>di</strong> La Loggia.<br />
Ingegneri, antropologi, architetti,<br />
psicologi, educatrici, giornalisti: un mix <strong>di</strong><br />
professioni e competenze che imparano a<br />
conoscersi e a connettersi.<br />
“Tocca a noi – evidenzia Chiara<br />
Gribaudo, educatrice e assessore<br />
comunale a Borgo San Dalmazzo – Siamo<br />
noi a dover lavorare attorno a programmi<br />
concreti, incanalare professionalità e<br />
idee sul territorio. Penso ad esempio<br />
all’Unione Europea che ci dà strumenti<br />
da utilizzare subito. Anche <strong>di</strong> questo<br />
ci occuperemo come Uncem Giovani,<br />
perché l’agenda europea si intreccia<br />
profondamente con l’agenda montagna<br />
per il Piemonte”. “Fare rete è il nostro<br />
obiettivo – aggiunge Marco Barra,<br />
psicologo e ricercatore universitario<br />
a Torino, autore della ricerca “Come<br />
stai oggi?” sulla vita dei bambini in<br />
montagna e in città – Vorremmo insieme<br />
ripensare a una nuova montagna, senza<br />
romanticismo. I bambini che vivono nelle<br />
aree montane hanno sicuramente molto<br />
da insegnarci”. La montagna “lu<strong>di</strong>ca”<br />
<strong>di</strong> scalatori e alpinisti, lascia spazio a<br />
una montagna che <strong>di</strong>venta fulcro <strong>di</strong><br />
nuovi modelli economici basati sul uso<br />
sostenibile delle risorse a benefi cio delle<br />
comunità. “Uncem Giovani – spiega<br />
Stefano Vantaggiato, ingegnere<br />
<strong>di</strong> Varallo – promuove lo sviluppo <strong>di</strong><br />
progetti in ambito sociale, energetico,<br />
ambientale, educativo. Siamo pronti a<br />
Il nucleo fondatore <strong>di</strong> Uncem Giovani<br />
<strong>di</strong> Gianni Giacomino<br />
lavorare con gli enti locali, ad apportare<br />
nuove idee, nuove risorse”. Uncem<br />
Giovani promuoverà incontri pubblici e<br />
convegni, sistemi <strong>di</strong> reti comunicative e<br />
vari appuntamenti <strong>di</strong> aggregazione. “Ci<br />
auguriamo <strong>di</strong> poter creare nuova visibilità<br />
per le aree montane”, precisa Davide<br />
Mulattieri. “E il riferimento – evidenzia<br />
Mirco Nonnis – è sempre e comunque il<br />
territorio”.<br />
“Questi giovani – affermano Enrico<br />
Borghi e Lido Riba, sono un punto<br />
fermo e determinato nell’affrontare<br />
insieme un “Progetto montagna”,<br />
per il Piemonte e per il Paese. Sono la<br />
<strong>di</strong>scontinuità rispetto a generazioni che<br />
troppo spesso non hanno capito il vero<br />
valore delle Terre Alte, della comunità<br />
come luogo del <strong>di</strong>alogo e del confronto,<br />
continuando a credere che la montagna<br />
sia solo un’area marginale dove andare<br />
a sciare la domenica o a fare qualche<br />
passeggiata sui sentieri. I giovani<br />
rompono questi schemi e ci riportano<br />
alla sostanza, al cuore delle sfi de che la<br />
montagna oggi vive”.<br />
21<br />
Attualità
22<br />
Attualità<br />
GAL: 60 milioni per le imprese<br />
<strong>di</strong> Gianni Giacomino<br />
azienda montagna” piemontese<br />
“L’ potrà contare nel 2013<br />
sull’impegno dei 13 Gruppi <strong>di</strong> Azione<br />
Locale, che dovranno gestire l’ultima<br />
parte dei 60 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> risorse per<br />
completare i Progetti del programma <strong>di</strong><br />
Sviluppo Rurale. Ma servono garanzie<br />
sull’assetto degli enti locali, in particolare<br />
delle Unioni montane <strong>di</strong> Comuni e<br />
dei Comuni stessi, affi nché i soci <strong>di</strong><br />
maggioranza dei Gal – che sono consorzi<br />
misti pubblico-privati – proseguano le<br />
loro attività <strong>di</strong> sviluppo in una porzione<br />
importante del Piemonte che conta<br />
610mila abitanti, sul fronte del turismo,<br />
dell’agricoltura, dell’artigianato.<br />
L’Uncem è pronta a fare la sua parte,<br />
assieme ad Assoleader (soggetto che<br />
rappresenta i Gruppi <strong>di</strong> Azione locale)<br />
e ai funzionari regionali che seguono il<br />
lavoro dei Gal. “È necessario un approccio<br />
integrato alle politiche <strong>di</strong> sviluppo delle<br />
Terre Alte e delle zone rurali – spiega il<br />
presidente Uncem Piemonte Lido Riba –.<br />
Ce lo chiede l’Europa che sta già<br />
lavorando alla programmazione 2014-<br />
2020. I Gal hanno creato centinaia <strong>di</strong><br />
nuovi posti <strong>di</strong> lavoro, supportato la<br />
nascita <strong>di</strong> imprese, sostenuto i Comuni<br />
nel miglioramento della qualità della<br />
vita e dei servizi nelle zone montane,<br />
hanno agevolato la cooperazione e la<br />
sussi<strong>di</strong>arietà dei territori, valorizzato le<br />
risorse ambientali e culturali locali.<br />
60 milioni <strong>di</strong> euro investiti negli ultimi<br />
cinque anni hanno avuto un moltiplicatore<br />
rilevante. E oggi non devono essere<br />
lasciati soli: la montagna trova la sua<br />
forza nel sistema <strong>di</strong> enti locali unito ai<br />
L’Uncem a fi anco dei 13<br />
Gal, braccio operativo<br />
delle nuove Unioni<br />
montane. Necessario<br />
l’approccio integrato<br />
alla programmazione<br />
dei fon<strong>di</strong> europei<br />
per le zone rurali e<br />
montane. Ma per la<br />
crescita dell’“Azienda<br />
Montagna” servono<br />
garanzie sull’assetto<br />
degli enti<br />
Gal, ai Bacini Imbriferi montani e alle<br />
imprese, che concorre allo sviluppo e<br />
alla produzione <strong>di</strong> Pil. In Italia, nelle<br />
aree montane, arriva al 17% del totale<br />
nazionale”.<br />
Con la nascita delle Unioni montane e la<br />
ridefi nizione dei confi ni delle Comunità<br />
montane è necessario non <strong>di</strong>sperdere<br />
capacità professionali e risorse. Dovrà<br />
essere costituito un tavolo operativo per<br />
agevolare la transizione nel 2013 per<br />
rior<strong>di</strong>nare le quote dei Comuni e delle<br />
Unioni, la parte pubblica, in ciascun Gal.<br />
La montagna è un’impresa che lavora, fa<br />
utili, genera posti <strong>di</strong> lavoro, aziende. Al<br />
tavolo richiesto alla Regione è auspicabile<br />
il coinvolgimento delle associazioni <strong>di</strong><br />
categoria, che sono i soci privati dei Gal.<br />
L’Uncem è già operativa per sostenere<br />
i Gal nella presentazione ai Comuni e<br />
all’opinione pubblica <strong>di</strong> prodotti e risultati<br />
ottenuti.<br />
Secondo Clau<strong>di</strong>o Amateis, presidente del<br />
Gal Valli <strong>di</strong> Lanzo, Ceronda e Casternone<br />
e vicepresidente <strong>di</strong> Assoleader, le sfi de del<br />
2013 saranno molteplici, da affrontare<br />
subito. “Se non progettiamo per tempo<br />
il rior<strong>di</strong>no delle quote dei soci – afferma<br />
– rischiamo <strong>di</strong> non poter aprire i ban<strong>di</strong>.<br />
Con il mio Gal, solo nel 2013, avremo<br />
2 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> risorse da assegnare<br />
a Comuni e imprese. Non possiamo<br />
vanifi care il lavoro fatto fi n qui. Dobbiamo<br />
potenziarlo, renderlo più forte”. Anche<br />
Ugo Boccacci, presidente del Gal Valli<br />
Gesso, Vermenagna e Pesio, è d’accordo:<br />
“Le nuove Unioni montane saranno il<br />
soggetto <strong>di</strong> riferimento, i soci pubblici, ma<br />
anche i Comuni che non ne faranno parte,<br />
dovranno sostenere i Gruppi <strong>di</strong> Azione<br />
Locale. Questo si traduce in sostegno alle<br />
imprese, ai giovani che vogliono creare<br />
una nuova azienda in montagna e a tutta<br />
la rete sociale che vive e opera nelle Terre<br />
Alte”. “Avremo più soggetti <strong>di</strong> riferimento<br />
rispetto a oggi – evidenziano Luca<br />
Bringhen e Giorgio Magrini, presidente<br />
e <strong>di</strong>rettore del Gal Valli del Canavese –<br />
ma l’operatività del nostro sistema è da<br />
presentare ai nostri concitta<strong>di</strong>ni. I singoli<br />
Comuni non potranno lavorare da soli<br />
sulla programmazione europea e sui<br />
ban<strong>di</strong> del Psr. C’è bisogno dell’approccio<br />
integrato che impone Bruxelles con le sue<br />
<strong>di</strong>rettive”.
OPERIAMO PER UN INTERESSE COMUNE<br />
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ambiente: siamo strutturati<br />
per la raccolta dei rifiuti urbani<br />
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del canile municipale e<br />
<strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> depurazione.<br />
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aggiunto la progettazione e<br />
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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE UNCEM<br />
Pie onti<br />
INSERTO SPECIALE<br />
AL N. 6/2012<br />
La fi liera bosco-legno energia<br />
nelle Valli Chisone e Germanasca<br />
<strong>di</strong> Mauro Piazzi<br />
Una sintesi<br />
dello stu<strong>di</strong>o<br />
delle potenzialità<br />
produttive della fi liera<br />
forestale, realizzato<br />
dall’Uncem Piemonte<br />
con il contributo<br />
della fondazione<br />
CRT e presentato<br />
a Pomaretto il 24<br />
novembre 2012.<br />
Per uno sviluppo che<br />
muove la montagna<br />
Parlare <strong>di</strong> foreste signifi ca parlare<br />
<strong>di</strong> montagna e <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità,<br />
<strong>di</strong> molteplicità economica e <strong>di</strong><br />
multifunzionalità del territorio. In<br />
Piemonte, l’economia forestale è<br />
fra le più gran<strong>di</strong> potenzialità – quasi<br />
inespressa – della montagna. Le foreste<br />
possono essere un vettore economico<br />
per le popolazioni residenti sul<br />
territorio montano. L’ingente presenza<br />
sul territorio montano della risorsa<br />
legno (20 milioni <strong>di</strong> quintali prelevabili<br />
l’anno dai 900mila ettari <strong>di</strong> foreste<br />
piemontesi) – oggi ancora in gran parte<br />
inutilizzata – deve essere in grado <strong>di</strong><br />
sviluppare un’economia locale basata<br />
sulla gestione dei boschi. I numeri<br />
potenziali della fi liera legno-energia in<br />
Piemonte sono imponenti: 150-170<br />
milioni <strong>di</strong> euro all’anno connessi alla<br />
ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> energia elettrica; un valore<br />
potenziale <strong>di</strong> energia termica stimabile<br />
in ulteriori 30 milioni <strong>di</strong> euro; nuovi<br />
investimenti per 350-500 milioni <strong>di</strong><br />
euro; circa 2.000 nuovi posti <strong>di</strong> lavoro<br />
sul territorio per le attività <strong>di</strong> fi liera.<br />
Il Piemonte è certamente la Regione<br />
italiana che potrà delineare il migliore<br />
percorso nello sviluppo della fi liera<br />
legno-energia. Il programma avviato<br />
dall’Uncem per la valorizzazione del<br />
legno delle vallate alpine e appenniniche<br />
è sicuramente un modello per tutto<br />
il territorio nazionale. Uncem ha al<br />
suo attivo la realizzazione <strong>di</strong> numerosi<br />
analoghi stu<strong>di</strong> e ricerche per altre vallate<br />
alpine e appenniniche della nostra<br />
Regione, nonché la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />
Piani forestali territoriali e aziendali,<br />
<strong>di</strong> Piani energetici locali, <strong>di</strong> analisi<br />
tecnologiche comparative <strong>di</strong> tecnologie<br />
per la produzione <strong>di</strong> energia da fonti
Inserto speciale<br />
rinnovabili, stu<strong>di</strong> sulla green economy<br />
con particolare riferimento ai territori<br />
montani. Le comprovate esperienze dei<br />
tecnici hanno permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
modelli consolidati <strong>di</strong> gestione forestale<br />
ed energetica, capaci <strong>di</strong> dare risposte<br />
concrete e determinanti per i sistemi<br />
economici delle Terre Alte. Anche nelle<br />
Valli Chisone e Germanasca.<br />
Il lavoro dell’Uncem, grazie al contributo<br />
della Fondazione CRT, ha come obiettivo<br />
l’incremento dell’utilizzazione dei<br />
boschi sostenibile e la resa energetica<br />
<strong>di</strong> biomasse legnose <strong>di</strong><br />
origine forestale attraverso<br />
l’allestimento <strong>di</strong> centrali<br />
energetiche che utilizzano<br />
tecnologie all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />
e la previsione <strong>di</strong><br />
modalità integrate <strong>di</strong><br />
approvvigionamento che si<br />
sviluppino a livello locale.<br />
Il modello <strong>di</strong> gestione<br />
territoriale perseguito è<br />
sostenibile sotto i profi li<br />
ambientale, economico,<br />
energetico e sociale, fondato<br />
sulle seguenti fi nalità:<br />
cura e manutenzione del<br />
territorio;<br />
risparmio nell’utilizzo delle<br />
fonti energetiche fossili;<br />
riduzione dell’inquinamento;<br />
promozione della cogenerazione;<br />
valorizzazione degli aspetti sociali<br />
prioritari per le comunità locali.<br />
Per quantifi care la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />
biomassa nell’area dei 16 comuni<br />
delle Valli Chisone e Germanasca sono<br />
stati utilizzati i dati del Piano Forestale<br />
Boschi<br />
50%<br />
Coperture del territorio (ha)<br />
Aree urbanizzate<br />
1%<br />
Acque greti<br />
e zone umide<br />
che interessano le maggiori superfi ci,<br />
per un totale circa del 50%: soprattutto<br />
nel secondo caso, ed in particolar modo<br />
per Faggete e Castagneti, il materiale<br />
ritraibile è idoneo alla produzione <strong>di</strong><br />
biomassa da cippato valorizzabile con<br />
le utilizzazioni da energia. Ovviamente<br />
anche la residua pratica della<br />
ceduazione è in grado <strong>di</strong> contribuire a<br />
questo tipo <strong>di</strong> utilizzazione.<br />
Nell’analisi della viabilità silvopastorale<br />
si evidenzia che l’accessibilità<br />
dei boschi dell’area si presenta<br />
abbondantemente al <strong>di</strong> sotto delle<br />
densità ottimali defi nite in letteratura,<br />
in particolare modo per quanto attiene<br />
ai soprassuoli boschivi. I valori me<strong>di</strong><br />
per l’area si attestano intorno a 15 m/<br />
ha, decisamente inferiori alle con<strong>di</strong>zioni<br />
defi nite necessarie per una normale<br />
infrastrutturazione.<br />
Secondo il tipo <strong>di</strong> intervento<br />
selvicolturale previsto si è applicata<br />
una ripresa percentuale: i valori vanno<br />
da un minimo del 20%, nel caso delle<br />
cure colturali, ad un massimo dell’ 80%<br />
Boschi senza<br />
esigenze<br />
<strong>di</strong> servizio<br />
52%<br />
Esigenze <strong>di</strong> servizio (ha)<br />
Boschi serviti<br />
16%<br />
16%<br />
Boschi<br />
non serviti<br />
32%<br />
nel caso <strong>di</strong> ceduazioni nei castagneti e<br />
trasformazioni boschive.<br />
Alla ripresa percentuale viene<br />
poi applicato un coeffi ciente che<br />
tiene conto dell’attitu<strong>di</strong>ne alla<br />
triturazione degli assortimenti ricavati<br />
dall’intervento, ottenendo così la<br />
stima della quota parte della ripresa<br />
potenziale destinabile a cippato per usi<br />
energetici.<br />
Si arriva così al volume totale <strong>di</strong><br />
biomassa legnosa ritraibile dal bosco<br />
che viene <strong>di</strong>versifi cata a seconda<br />
della sua attitu<strong>di</strong>ne in materiale da<br />
triturazione o in altri assortimenti.<br />
Considerando l’intera superfi cie <strong>di</strong><br />
13.500 ha dove sono previsti interventi<br />
(che rappresenta il 57% della superfi cie<br />
boscata complessiva) la biomassa<br />
<strong>di</strong>sponibile risulta essere <strong>di</strong> 61.500 m 3 /<br />
anno; se consideriamo solo la superfi cie<br />
boscata accessibile (i 5.800 ha) il dato si<br />
riduce a 33.000 m 3 /anno.<br />
42%<br />
Private rilevate<br />
5%<br />
Pubblica<br />
42%<br />
Il materiale da triturazione è uno<br />
degli assortimenti <strong>di</strong> minore pregio<br />
ritraibili dagli interventi selvicolturali,<br />
che attualmente ha poco mercato o<br />
costituisce materiale <strong>di</strong> scarto. Se il<br />
materiale legnoso <strong>di</strong> maggiore pregio<br />
sarà destinato ad altre utilizzazioni, quali<br />
legname da opera, paleria o legna da<br />
ardere in pezzi, circa il 45% del legname<br />
potrà essere destinato alla produzione<br />
<strong>di</strong> cippato per una massa complessiva<br />
<strong>di</strong> 21.856 tonnellate considerando<br />
interventi su tutta la superfi cie boscata<br />
che si riduce a 11.685 tonnellate per i<br />
soli boschi serviti da viabilità.<br />
Considerando solo questi ultimi,<br />
l’impiego energetico del legname<br />
destinato a cippato (visto il potere<br />
calorifi co del legno) consente <strong>di</strong><br />
realizzare un potenziale energetico<br />
annuo <strong>di</strong> 32.881 MWh.<br />
Nell’ipotesi <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> impianto a<br />
cogenerazione, con una resa elettrica<br />
netta valutabile intorno al 25% rispetto<br />
al potere energetico e un conseguente<br />
ren<strong>di</strong>mento termico del 50%, possiamo<br />
ipotizzare in<strong>di</strong>cativamente una<br />
produzione annua <strong>di</strong>:<br />
8.220 MWh elettrici<br />
• 16.440 MWh termici.<br />
Per un motore che funzioni per<br />
7.500 ore all’anno, tali potenzialità<br />
energetiche possono alimentare uno o<br />
più impianti della potenza complessiva<br />
<strong>di</strong> circa 1,09 MWe.<br />
Con la realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi<br />
previsti relativi alle aree accessibili la<br />
ricaduta occupazionale sul territorio<br />
è stimata in circa 35 unità lavorative<br />
con occupazione stabile durante tutto<br />
l’anno.<br />
Alle ricadute occupazionali vanno<br />
Superfi cie forestale per proprietà (ha)<br />
Altri Enti<br />
28<br />
aggiunte quelle derivanti dagli<br />
assortimenti legnosi prodotti con<br />
gli interventi selvicolturali effettuati,<br />
in quanto la produzione <strong>di</strong> cippato<br />
rappresenta solo uno dei prodotti<br />
dell’utilizzazione boschiva. I restanti<br />
assortimenti, tra legname da opera,<br />
paleria e legname da ardere in pezzi,<br />
ammontano complessivamente a<br />
18.317 m3 ag aggi gi g un unte te t que q ue uell ll lle e de ri riva i va vant nt nti i da dagl gl gli i<br />
la scarsa sca s ca cars rs rsa a presenza pr pres es esen en enza za d<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> assortimenti<br />
as asso so rt rtim t im imen en enti ti oscilla os osci ci cill ll lla tr tra<br />
a va valo valori lo ri i m molto ol to bas bbassi,<br />
as assi si si, pe per cu cui il<br />
assortimenti legnosi prodotti con<br />
legnosi <strong>di</strong> pregio pregio;<br />
coinvolgimento coin olgimento dei proprietari forestali<br />
la mancata valorizzazione degli altri sarà più facilmente gestibile attraverso<br />
assortimenti ricavati dalle utilizzazioni forme associate per poter pianifi care<br />
(il 35-40% della massa utilizzata meglio gli interventi e ripartire i<br />
totale è oggi rilasciata in bosco perché compensi.<br />
la sua trasformazione in biomassa Il Consorzio (o altra forma associativa)<br />
da triturazione per la produzione dovrà essere in grado <strong>di</strong> sovrintendere<br />
<strong>di</strong> energia non è economicamente all’intero ciclo della fi liera:<br />
/anno.<br />
conveniente);<br />
organizzare e gestire i proprietari<br />
Se invece si considera tutta la superfi cie possono essere superate da una<br />
dei boschi sia pubblici che privati<br />
forestale, anche quella attualmente considerazione: la maggior parte<br />
anche attraverso la ripartizione delle<br />
non servita da viabilità su cui il piano dei nostri boschi è ricca <strong>di</strong> biomassa, remunerazioni relative alle quote <strong>di</strong><br />
prevede interventi, le potenzialità una importante risorsa economica<br />
legname conferito;<br />
energetiche arrivano ad alimentare uno rinnovabile da trasformare non solo in pianifi care e gestire gli interventi<br />
o più impianti della potenza complessiva energia.<br />
forestali sulla base dei Piani Forestali<br />
<strong>di</strong> circa 2 MWe.<br />
Aziendali (occupandosi delle<br />
Gli strumenti <strong>di</strong> tutela a <strong>di</strong>sposizione L’opportunità sarebbe innescata da due autorizzazioni, dell’affi damento<br />
sono tuttavia molteplici, dalla<br />
fattori essenziali:<br />
alle imprese degli interventi e dei<br />
pianifi cazione forestale, all’acquisizione esigenza <strong>di</strong> utilizzare e trasformare relativi controlli sulla loro regolare<br />
del marchio <strong>di</strong> certifi cazione. Inoltre, annualmente, attraverso la fi liera esecuzione);<br />
attraverso una gestione associata<br />
corta, gran<strong>di</strong> quantitativi <strong>di</strong> biomassa organizzare la logistica (viabilità<br />
delle utilizzazioni con uno schema <strong>di</strong> da triturazione;<br />
forestale, depositi temporanei,<br />
approvvigionamento (Piano Forestale possibilità <strong>di</strong> valorizzare<br />
piattaforme <strong>di</strong> conferimento);<br />
Aziendale), sarà possibile controllare al economicamente la biomassa da commercializzare il materiale legnoso<br />
meglio gli interventi.<br />
triturazione locale.<br />
utilizzato, garantendo la continuità<br />
La superfi cie me<strong>di</strong>a della proprietà<br />
<strong>di</strong> approvvigionamento all’impianto<br />
La corretta gestione delle foreste ha forestale privata nell’area considerata e l’omogeneità per lotti del prodotto<br />
una indubbia ricaduta positiva<br />
offerto per gli altri assortimenti.<br />
sul territorio attraverso un Principali categorie forestali per assetto (ha)<br />
miglioramento dell’equilibrio<br />
La commercializzazione<br />
idrogeologico e la salvaguar<strong>di</strong>a 45%<br />
del legname in apposite<br />
della produzione legnosa<br />
40%<br />
piattaforme <strong>di</strong> conferimento,<br />
nel tempo (principio della<br />
35%<br />
anello <strong>di</strong> congiunzione tra<br />
sostenibilità). Alcuni punti <strong>di</strong><br />
30%<br />
offerta (proprietari dei<br />
debolezza del sistema, tra i<br />
quali:<br />
il notevole frazionamento<br />
della proprietà forestale;<br />
la <strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> accesso dovuta<br />
25%<br />
20%<br />
15%<br />
10%<br />
5%<br />
0%<br />
boschi) e domanda del legno<br />
(segherie, commercianti <strong>di</strong><br />
legno da ardere in tronchetti,<br />
riven<strong>di</strong>tori…), rappresenta<br />
una sicura valorizzazione dei<br />
alla carenza <strong>di</strong> una adeguata<br />
viabilità forestale;<br />
Castagneti Faggete Larici<br />
-cembrete<br />
prodotti offerti che possono<br />
così spuntare prezzi più elevati.<br />
Boscaglie<br />
pioniere<br />
e <strong>di</strong> invasione<br />
Pinete<br />
<strong>di</strong> pino<br />
silvestre<br />
Inserto realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT<br />
EDITORE: UNCEM Delegazione Piemontese DIRETTORE RESPONSABILE: Giovanni Bressano CONDIRETTORE: Filippo Grillo<br />
COORDINAMENTO REDAZIONALE: Marco Bussone REDAZIONE: Mauro Piazzi, Bruno Mandosso, Marialaura Mandrilli,<br />
Alex Ostorero ALLESTIMENTO GRAFICO, PRODUZIONE E STAMPA: AGAM – CUNEO FOTOGRAFIE: AFPT A. Vettoretti, Marco<br />
Bussone, Costantino Sergi
Barca: regia nazionale<br />
per moltiplicare le<br />
eccellenze sul territorio<br />
una platea <strong>di</strong> sindaci e<br />
A amministratori dei territori montani,<br />
riuniti lunedì 10 <strong>di</strong>cembre 2012 a<br />
Domodossola nel confronto organizzato<br />
dal presidente nazionale dell’Uncem<br />
Enrico Borghi, il ministro per la coesione<br />
territoriale Fabrizio Barca ha spiegato<br />
la necessità <strong>di</strong> un programma unitario<br />
nazionale per dare slancio alle già<br />
numerose eccellenze sul territorio, dal<br />
sistema degli alberghi <strong>di</strong>ffusi all’uso<br />
delle risorse naturali come acqua, legno,<br />
biomasse.<br />
“Serve un in<strong>di</strong>rizzo generale, una<br />
regolamentazione che sia abilitante – ha<br />
detto il ministro Barca – e che supporti<br />
le esperienze nel campo delle risorse<br />
naturali. C’è bisogno <strong>di</strong> rinegoziare<br />
queste risorse e <strong>di</strong> stabilire norme<br />
omogenee per gli standard, su alberghi<br />
<strong>di</strong>ffusi come su agriturismi, applicando<br />
un unico brand. Ma per fare questo<br />
servono piattaforme <strong>di</strong> servizio che sono<br />
strumento fondamentale per ri<strong>di</strong>segnare<br />
le aree interne”.<br />
“Noi abbiamo quello che altri paesi<br />
d’Europa inseguono – ha sottolineato<br />
ancora il ministro – ma la linea<br />
deve essere quella <strong>di</strong> riavvicinarsi<br />
sistematicamente allo Stato senza dar<br />
luogo a gestioni centraliste”. E ancora,<br />
riferendosi alle risorse comunitarie “I<br />
fon<strong>di</strong> comunitari sono fon<strong>di</strong> aggiuntivi,<br />
non costituiscono la base <strong>di</strong> lavoro, c’è<br />
bisogno <strong>di</strong> un programma nazionale in<br />
grado <strong>di</strong> prevedere i risultati attesi dei<br />
progetti su qualità <strong>di</strong> vita e ambiente,<br />
in un monitoraggio aperto accessibile<br />
a tutti, con modalità moderne e ruolo<br />
signifi cativo del presi<strong>di</strong>o nazionale a<br />
garanzia dell’uniformità delle regole.<br />
Servono progetti integrati che la logica<br />
Fabrizio Barca ed Enrico Borghi<br />
A Domodossola,<br />
accompagnato<br />
da Enrico Borghi,<br />
il ministro per la<br />
Coesione Territoriale<br />
Fabrizio Barca<br />
lunedì 10 <strong>di</strong>cembre<br />
ha incontrato<br />
cento sindaci e<br />
amministratori della<br />
montagna italiana<br />
<strong>di</strong> Maria Teresa Pellicori<br />
dei risultati attesi impone. Penso per<br />
esempio al settore del turismo, con<br />
fi delizzazione della domanda”. Sulla<br />
questione delle governance il ministro ha<br />
proposto il “modello delle communities<br />
land authorities che propone l’Europa,<br />
come l’alleanza tra i sindaci che decide<br />
parallelamente sulla gestione delle<br />
risorse or<strong>di</strong>narie e sugli interventi UE<br />
senza sovrapposizioni burocratiche” e<br />
ha dato appuntamento al 15 <strong>di</strong>cembre<br />
al seminario sulle aree interne e<br />
sulla programmazione 2014-2020<br />
organizzato dal ministero per la coesione<br />
territoriale.<br />
“Le signifi cative aperture del ministro<br />
Barca – ha detto il presidente<br />
nazionale dell’Uncem Enrico Borghi –<br />
confermano l’impegno <strong>di</strong> innovazione<br />
e <strong>di</strong> progettualità dei Comuni montani<br />
e delle Unioni dei Comuni montani.<br />
Le esperienze condotte fi no ad ora sul<br />
campo possono essere la base sui cui<br />
costruire la nuova programmazione<br />
europea sulle aree interne e montane.<br />
Ringraziamo il ministro Barca per la<br />
capacità <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> attenzione<br />
mostrata, e rilanciamo il nostro impegno<br />
29<br />
Attualità
30<br />
Attualità<br />
Un momento dell’incontro a Domodossola. Accanto al ministro Barca, i presidenti Giovanni<br />
Francini e Roberto Colombero<br />
per contribuire alla defi nizione <strong>di</strong> una<br />
corretta programmazione dei fon<strong>di</strong> UE<br />
che metta i Comuni al centro”.<br />
Le esperienze presentate al ministro,<br />
dopo i saluti istituzionali da parte<br />
del sindaco <strong>di</strong> Domodossola Mario<br />
Cattrini e del presidente della Comunità<br />
montana Valle Ossola Giovanni<br />
Francini, hanno riguardato l’esperienza<br />
della Maira Spa riportata dal Sindaco<br />
<strong>di</strong> Canosio e presidente Comunità<br />
montana Valli Maira e Grana Roberto<br />
Colombero, che ha sottolineato la<br />
straor<strong>di</strong>narietà <strong>di</strong> avere un interlocutore<br />
<strong>di</strong> eccellenza come il ministro Barca, nel<br />
presentare un modello <strong>di</strong> utilizzo della<br />
risorsa idrica che potrebbe garantire<br />
al territorio uno sviluppo integrato ed<br />
effi ciente.<br />
Il recupero e sviluppo delle borgate<br />
montane, con il modello delineato<br />
dall’Uncem Piemonte è stato il tema che<br />
ha proposto Silvio Varetto Sindaco <strong>di</strong><br />
<strong>Alpette</strong>, che ha rimarcato l’importanza,<br />
per favorire lo sviluppo del recupero<br />
delle baite <strong>di</strong> montagna, <strong>di</strong> una linea<br />
univoca e <strong>di</strong> un brand unico che non<br />
<strong>di</strong>sorienti il turista. Il sistema degli<br />
alberghi <strong>di</strong>ffusi è stato illustrato da<br />
Stefano Lucchini, Sindaco <strong>di</strong> Sauris<br />
e presidente Uncem Friuli Venezia<br />
Giulia: un modello fl essibile, applicabile<br />
anche ad altre aree territoriali, ma<br />
che necessità <strong>di</strong> una normativa unica<br />
a livello nazionale. Nell’intervento<br />
<strong>di</strong> Ugo Bal<strong>di</strong>ni, presidente Caire, la<br />
necessità <strong>di</strong> utilizzare nuove modalità<br />
per interpretare una geografi a delle aree<br />
urbane e delle aree rurali, così come<br />
quella delle aree interne e montane e<br />
delle città metropolitane: una geografi a<br />
<strong>di</strong>versa che ha bisogno dell’esperienza<br />
<strong>di</strong> una cultura rurale ra<strong>di</strong>cata nelle<br />
pratiche <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> governo<br />
del territorio.<br />
Luca Della Bitta, sindaco <strong>di</strong> Verceia,<br />
ha presentato il caso Val Chiavenna<br />
e in particolare la lunga esperienza <strong>di</strong><br />
quel territorio in materia <strong>di</strong> gestioni<br />
associate, rimarcando che i Comuni <strong>di</strong><br />
montagna non chiedono “elemosine”<br />
o aiuti <strong>di</strong> stato ma solo <strong>di</strong> poter<br />
essere protagonisti del proprio futuro<br />
<strong>di</strong>sponendo delle risorse <strong>di</strong> cui sono<br />
ricchi. Un’analisi del comparto forestale<br />
e della <strong>di</strong>ffi cile situazione che sta vivendo<br />
è stata riportata da Vincenzo Luciano<br />
dell’Uncem, che ha chiesto che il<br />
comparto rimanga in capo agli enti locali<br />
evitando inutili sprechi quali per esempio<br />
le agenzie regionali.<br />
Acquistando prodotti enogastronomici<br />
e artigianali nelle Terre Alte sostieni la rete<br />
<strong>di</strong> negozi, botteghe, imprese agricole<br />
dei 553 Comuni montani del Piemonte.<br />
Un gesto semplice, un’attenzione concreta<br />
che ti porta in casa l’Eccellenza Pie onti Risorse<br />
insaccati, formaggi, vini, liquori, dolciumi, prodotti da forno, artigianato d’eccellenza
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QuickStop Super (Q):<br />
un capolavoro tecnologico.<br />
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centro la sicurezza dell’utilizzatore.<br />
Lo <strong>di</strong>mostra anche<br />
l’invenzione del freno catena<br />
posteriore QuickStop Super.<br />
Si attiva automaticamente rilasciando<br />
l’impugnatura poste-<br />
QuickStop Super (Q)<br />
Il sistema frenante extra per<br />
una maggiore sicurezza<br />
riore, senza bisogno <strong>di</strong> ulteriori<br />
leve, dato che è integrato<br />
nel blocco leva gas e blocca la<br />
catena in meno <strong>di</strong> un secondo.<br />
Con questo <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong><br />
sicurezza gli utilizzatori godono<br />
<strong>di</strong> una protezione doppia,<br />
infatti QuickStop Super è un<br />
sistema frenante in più che si<br />
aggiunge al freno catena ante-<br />
riore QuickStop già introdotto<br />
da STIHL. QuickStop Super<br />
funziona in tutte le posizioni <strong>di</strong><br />
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e sicurezza.<br />
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32<br />
Attualità<br />
Franco Bertoglio,<br />
colonna della<br />
montagna piemontese<br />
Franco Bertoglio<br />
L’ultimo saluto<br />
all’instancabile<br />
promotore delle<br />
politiche per<br />
la montagna in<br />
Piemonte e nella<br />
Provincia <strong>di</strong> Torino.<br />
Fu <strong>di</strong>rettore Uncem<br />
dal 1973 al 2000.<br />
Un esempio per le<br />
nuove generazioni<br />
<strong>di</strong> Amministratori<br />
e funzionari pubblici<br />
impegnati nelle<br />
istituzioni<br />
uffi cio <strong>di</strong> presidenza, la Giunta,<br />
L’ il Consiglio, lo staff dell’Uncem<br />
e tutti gli amministratori delle aree<br />
montane del Piemonte si sono uniti,<br />
all’inizio <strong>di</strong> novembre, al cordoglio per<br />
la morte <strong>di</strong> Franco Bertoglio, per mezzo<br />
secolo anima della politica montana<br />
piemontese e colonna della Delegazione<br />
Uncem, guidata come <strong>di</strong>rettore dal<br />
1973 al 2000. “Il cordoglio unanime –<br />
afferma il presidente Uncem Piemonte<br />
Lido Riba – è motivato dal grande<br />
affetto che legava Franco a quanti<br />
hanno lavorato con lui per cinque<br />
decenni. Bertoglio era stato tra i primi<br />
a credere fortemente nella necessità<br />
<strong>di</strong> vere politiche per la montagna,<br />
<strong>di</strong> Bruno Mandosso<br />
capaci <strong>di</strong> fermare lo spopolamento e<br />
generare nuovo sviluppo economico.<br />
Ne avevamo parlato alcuni mesi<br />
fa, quando il Consiglio Uncem lo<br />
premiò, nell’anno in cui ricorre il 60°<br />
anniversario <strong>di</strong> fondazione dell’Unione<br />
dei Comuni e degli Enti montani, per<br />
il suo instancabile percorso a servizio<br />
della montagna. Bertoglio, nel lavoro<br />
appassionato in Provincia e all’Uncem,<br />
aveva ben chiari i motivi che spinsero i<br />
Padri costituenti a scrivere l’articolo 44<br />
della Costituzione, dove si riconosce<br />
la specifi cità delle aree montane.<br />
Questo comma ispirò le prime leggi<br />
sulla montagna, che Bertoglio contribuì<br />
ad attuare con gran<strong>di</strong> fi gure politiche<br />
Il ricordo <strong>di</strong> Gianni Oberto Tarena<br />
L’Uncem, la Federbim e Pro Natura Torino hanno<br />
ricordato, nel centenario della nascita, la fi gura<br />
<strong>di</strong> Gianni Oberto Tarena, venerdì 30 novembre a<br />
Borgofranco d’Ivrea. Gianni Oberto, classe 1902,<br />
fu persona <strong>di</strong> spicco per il Canavese e per l’intero<br />
Piemonte, e oltre ad essere brillante avvocato,<br />
ricoprì <strong>di</strong>verse cariche istituzionali <strong>di</strong> grande rilievo:<br />
nel 1965 fu eletto Presidente della Provincia<br />
<strong>di</strong> Torino; partecipò alla nascita della Regione<br />
Piemonte nel 1970 come Presidente del Consiglio<br />
Regionale e poi come primo Presidente della<br />
Giunta Regionale nel biennio 1973-1975; fu Presidente<br />
Uncem Piemonte, vicepresidente Uncem<br />
nazionale e presidente del Parco Nazionale Gran<br />
Para<strong>di</strong>so. A Borgofranco, nel cuore del Canavese,<br />
in occasione del 50° anniversario della Federbim,<br />
è stato presentato anche il libro <strong>di</strong> Walter Giuliano<br />
che raccoglie alcuni scritti <strong>di</strong> Oberto, sino al 1980, anno della morte. Il testo<br />
si può richiedere alla Federazione Pro Natura scrivendo a info@pro-natura.it.
piemontesi quali Giovanni Sartori,<br />
Giovanni Giraudo, Gianni Oberto,<br />
Edoardo Martinengo, Gian Romolo<br />
Bignami. Gli siamo grati, perché quelle<br />
politiche nate in Piemonte contagiarono<br />
l’Italia. L’impegno <strong>di</strong> Bertoglio è<br />
sicuramente uno stimolo oggi per<br />
continuare con determinazione a<br />
costruire una nuova politica montana,<br />
coinvolgendo i giovani e unendo<br />
maggiormente sindaci e amministratori<br />
dei nostri Comuni”.<br />
“Il ricordo <strong>di</strong> Franco Bertoglio –<br />
aggiunge il presidente nazionale<br />
dell’Uncem Enrico Borghi – è al tempo<br />
stesso riconoscente e ammirato. Gli<br />
dobbiamo grande riconoscenza per<br />
tutto ciò che ha fatto al servizio della<br />
montagna piemontese e italiana,<br />
e <strong>di</strong> come ha saputo spendere la<br />
sua professionalità con capacità e<br />
intelligenza. L’ammirazione è per il<br />
tratto dell’Uomo, per lo stile e per la<br />
passione che ha sempre messo nel<br />
La biografi a <strong>di</strong> Franco Bertoglio<br />
Si occupa <strong>di</strong> problemi montani dal<br />
1955, anno in cui – <strong>di</strong>plomatosi geometra<br />
– iniziò a lavorare all’Ispettorato<br />
Ripartimentale delle Foreste <strong>di</strong><br />
Torino, occupandosi dell’applicazione<br />
della prima “Legge per la montagna”<br />
e dei lavori <strong>di</strong> sistemazione idraulico-forestale<br />
dei bacini montani. Anche<br />
grazie all’esperienza acquisita in<br />
questi settori, nel 1961 venne assunto<br />
dalla Provincia <strong>di</strong> Torino che intendeva<br />
sviluppare e potenziare una struttura<br />
appositamente creata per agire<br />
in favore delle proprie zone montane.<br />
Da allora ha lavorato presso il Servizio<br />
Montagna della Provincia <strong>di</strong> Torino che<br />
ha <strong>di</strong>retto dal 1979 al maggio 2004.<br />
Presso la Provincia ha ricoperto anche<br />
l’incarico <strong>di</strong> Direttore dell’Area Attività<br />
produttive, Turismo e Cultura dal 1988<br />
al 2004 e <strong>di</strong> Vice Direttore Generale dal<br />
2002 al 2004.<br />
Nell’Uncem (Unione Comuni Comunità<br />
Montane) ha ricoperto la carica <strong>di</strong> Segretario<br />
della Delegazione Piemontese<br />
dal 1973 al 2000.<br />
Tra il 1963 e il 2004 Franco Bertoglio è<br />
stato autore <strong>di</strong> numerose pubblicazioni<br />
nonché <strong>di</strong> articoli su riviste specializzate<br />
inerenti problemi tecnici e politicoamministrativi<br />
delle zone montane.<br />
Nel 1974, mentre le Comunità monta-<br />
Franco Bertoglio con Giovanni Francini, Lido Riba, Alberto Buzio, Enrico Borghi<br />
suo operato, e che gli ha consentito <strong>di</strong><br />
essere stimato e apprezzato dai tanti<br />
amministratori montani coi quali è<br />
ne Piemontesi muovevano i loro primi<br />
passi con l’aiuto della Provincia e<br />
dell’Uncem, Franco Bertoglio – <strong>di</strong>rettamente<br />
partecipe al <strong>di</strong>battito della<br />
complessa problematica e ai conseguenti<br />
adempimenti tecnici e politicoamministrativi<br />
– si laureava con il massimo<br />
dei voti e la lode presso la Facoltà<br />
<strong>di</strong> Scienze politiche dell’Università<br />
entrato in contatto in decenni <strong>di</strong> lavoro.<br />
Con lui se ne va un vero montanaro.<br />
Ciao Franco, e grazie!”.<br />
<strong>di</strong> Torino presentando<br />
uno stu<strong>di</strong>o dal titolo<br />
“La politica dello Stato<br />
Italiano per la montagna nell’ultimo<br />
cinquantennio, con particolare riferimento<br />
al Piemonte”. Lo stu<strong>di</strong>o è stato<br />
pubblicato nel 1975 nella collana “Documenti<br />
della Regione Piemonte”.<br />
Dal 1982 al 1997 ha curato la redazione<br />
del mensile uffi ciale <strong>di</strong> informazione<br />
dell’Uncem Nazionale “Montanaro<br />
d’Italia” <strong>di</strong>ventato nel 1982 “Montagna<br />
Oggi”, bimestrale <strong>di</strong> attualità<br />
montana.<br />
Nel 2002 in occasione del cinquantenario<br />
della costituzione dell’Unione<br />
Nazionale Comuni ed Enti Montani<br />
(Uncem) ha scritto “Uncem Nazionale<br />
1952-2002: Mezzo Secolo <strong>di</strong> Storia”.<br />
Nel 2004 ha curato la sezione “La battaglia<br />
per la montagna” nel volume <strong>di</strong><br />
Valter Giuliano per la Federazione nazionale<br />
Pro Natura de<strong>di</strong>cata a Gianni<br />
Oberto Tarena: “Tra Natura e Politica.<br />
Testimonianze <strong>di</strong> un precursore”.<br />
Nel 2005 ha pubblicato per la Delegazione<br />
Piemontese dell’Unem il volume:<br />
“Uncem in Piemonte: cinquant’anni a<br />
servizio della montagna” che racconta<br />
la storia delle tante battaglia per i<br />
territori montani piemontesi e dei loro<br />
protagonisti.<br />
33<br />
Attualità
34<br />
Attualità<br />
Pie onti Risorse srl<br />
per i Comuni e per le imprese<br />
Viviamo per lo sviluppo della montagna. <strong>PieMonti</strong> Risorse è il miglior partner per gli enti<br />
locali e le imprese che hanno le Terre alte nel loro Dna. Di una cosa siamo certi: la crescita<br />
del Paese e dell’Italia passa dalle aree fi no a ieri considerate marginali, che oggi invece<br />
sono il cuore dell’Europa, con una rete forte <strong>di</strong> comunità interconnesse<br />
Sviluppare un progetto <strong>di</strong> crescita<br />
per il territorio montano vuol<br />
<strong>di</strong>re conoscere le esigenze delle aree<br />
montane del Piemonte, relazionarsi<br />
con gli enti e le imprese, verifi care dati<br />
economici e storici. La green economy<br />
è per i territori montani uno dei<br />
principali fronti del lavoro. L’innovazione<br />
è strategica per far crescere la rete <strong>di</strong><br />
relazioni, riequilibrare il rapporto tra città<br />
e montagna, tra aree urbane e rurali,<br />
tra consumatori <strong>di</strong> risorse e naturali. Per<br />
questo, lo sviluppo passa anche da alcuni<br />
importanti progetti che <strong>PieMonti</strong> Risorse,<br />
la società espressione dell’Uncem<br />
Piemonte nata ad aprile 2012, sta<br />
sviluppando e seguendo su tutto l’arco<br />
montano della Regione (553 Comuni,<br />
la metà con meno <strong>di</strong> mille abitanti,<br />
nel 52% del territorio piemontese),<br />
esempio per altre aree italiane. Come la<br />
costruzione <strong>di</strong> strumenti per il commercio<br />
delle eccellenze enogastronomiche sulla<br />
rete internet e la valorizzazione delle<br />
borgate alpine e del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
<strong>di</strong>smesso nelle Terre alte.<br />
<strong>PieMonti</strong> Risorse srl (www.piemontirisorse.it)<br />
è una società <strong>di</strong> proprietà dell’Uncem<br />
Piemonte, l’Unione dei Comuni, delle<br />
Comunità e degli Enti montani. L’attuale<br />
presidente, Marco Cavaletto, è<br />
affi ancato da Filippo Cigala Fulgosi,<br />
Giuseppe Tresso e Marco Bussone,<br />
oltre che da un gruppo <strong>di</strong> consulenti e<br />
collaboratori qualifi cati su tutti i fronti <strong>di</strong><br />
impegno della società.<br />
È il partner ideale degli enti locali e delle<br />
imprese del territorio montano, per<br />
in<strong>di</strong>viduare nuove strategie <strong>di</strong> sviluppo<br />
e promozione, nuovi canali <strong>di</strong> crescita<br />
economico-sociale, nuove opportunità <strong>di</strong><br />
posti <strong>di</strong> lavoro.<br />
<strong>PieMonti</strong> Risorse srl<br />
Sede legale: via Legnano 27, 10128 Torino<br />
Sede operativa: via Ver<strong>di</strong> 20, 10124 Torino<br />
Tel. 340 2316716<br />
E-mail info@piemontirisorse.it<br />
www.piemontirisorse.it<br />
Servizi su misura<br />
<strong>PieMonti</strong> Risorse Srl offre un’ampia gamma <strong>di</strong> servizi per Comuni, Comunità<br />
montane, imprese, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> professionisti, che operano nel territorio piemontese<br />
(non solo montano) e in altre Regioni. Eccoli in sintesi:<br />
Realizzazione <strong>di</strong> servizi ed attività connesse alla valorizzazione, tutela e utilizzo<br />
del patrimonio naturale e ambientale del territorio montano.<br />
Realizzazione <strong>di</strong> servizi e attività connesse al settore delle energie rinnovabili,<br />
compresa la ricerca, lo stu<strong>di</strong>o e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> metodologie tecniche.<br />
Attività <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> consulenza per gli enti locali e le imprese<br />
che operano in ambito economico.<br />
Realizzazione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> recupero e valorizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
e architettonico montano.<br />
Gestione <strong>di</strong> progetti e interventi fi nalizzati alla valorizzazione turistica dei<br />
territori.<br />
Strumenti per la valorizzazione culturale del territorio e la tutela del patrimonio<br />
storico e umano.<br />
Progetti <strong>di</strong> comunicazione, per gli enti le imprese, curando l’organizzazione<br />
<strong>di</strong> convegni, fi ere, attività e<strong>di</strong>toriali, promozione su me<strong>di</strong>a e internet; organizzazione<br />
manifestazioni, convegni e fi ere.<br />
Progettazione e sviluppo <strong>di</strong> attività connesse a progetti proposti dall’Unione<br />
Europea e ai programmi fi nanziati da altri organismi regionali, nazionali e<br />
internazionali.
35<br />
Primo Piano
36<br />
Attualità<br />
Comunità montane<br />
dentro una tesi<br />
<strong>di</strong> Silvia Rodeghiero<br />
Con il lavoro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ho voluto<br />
approfon<strong>di</strong>re la tematica relativa<br />
alle Comunità montane, nel tentativo<br />
<strong>di</strong> comprendere se sia stato giustifi cato<br />
l’accanimento manifestato nei confronti<br />
<strong>di</strong> questi enti all’indomani della crisi<br />
economico-fi nanziaria che ha colpito il<br />
nostro Paese e dei clamorosi casi <strong>di</strong> abuso<br />
della <strong>di</strong>sciplina evidenziati dall’ormai<br />
celeberrimo libro-inchiesta <strong>di</strong> Stella e<br />
Rizzo (“la Casta”, 2007), che ha acceso<br />
la miccia <strong>di</strong> tutte le successive <strong>di</strong>scussioni<br />
sorte sull’argomento.<br />
Si è partiti dal troppo spesso <strong>di</strong>menticato<br />
articolo 44 della Costituzione, ai sensi<br />
del cui secondo comma “la legge<br />
<strong>di</strong>spone provve<strong>di</strong>menti a favore delle<br />
zone montane”, per procedere poi a<br />
un esame delle principali normative e<br />
pronunce giurisprudenziali che hanno<br />
interessato i territori montani, fi no alle<br />
nefaste conseguenze che l’articolo 16<br />
del decreto-legge 138/2011 avrebbe<br />
prodotto se non fosse intervenuto il<br />
successivo art. 19 della Spen<strong>di</strong>ng review<br />
(decreto-legge 95/2012), il cui comma<br />
terzo ha preso in considerazione proprio<br />
le Terre alte, prevedendo l’istituzione <strong>di</strong><br />
Unioni <strong>di</strong> Comuni montani, una sorta <strong>di</strong><br />
evoluzione delle Comunità montane, che<br />
Silvia Rodeghiero<br />
Silvia Rodeghiero,<br />
<strong>di</strong> Asiago, si è laureata<br />
in Giurisprudenza con<br />
una lavoro <strong>di</strong> analisi<br />
e ricerca sulla storia<br />
e sul futuro degli enti.<br />
Ecco una sintesi<br />
della sua tesi<br />
si salvano dalla soppressione e trovano,<br />
anzi, nuovo slancio.<br />
La seconda parte della tesi è de<strong>di</strong>cata<br />
a una terra che amo, alla “mia” terra,<br />
l’Altopiano <strong>di</strong> Asiago, e alla Comunità<br />
montana “Spettabile Reggenza dei Sette<br />
Comuni”, dalle origini alle prospettive<br />
future, soprattutto alla luce della recente<br />
legge regionale n. 40, approvata il<br />
19 settembre scorso, <strong>di</strong>sciplinante le<br />
nuove “Unioni montane”. In merito<br />
al provve<strong>di</strong>mento sono state raccolte<br />
opinioni <strong>di</strong>vergenti: se da alcune<br />
parti è stato manifestato un certo<br />
entusiasmo, non altrettanto può <strong>di</strong>rsi<br />
per gli amministratori altopianesi, che<br />
hanno rilevato dei punti critici nella<br />
<strong>di</strong>sciplina. In primis, l’eccessivo numero<br />
<strong>di</strong> consiglieri (tre membri per <strong>Comune</strong>)<br />
e, in secondo luogo, la questione degli<br />
ambiti territoriali: potendo i Comuni<br />
presentare alla Giunta le loro proposte <strong>di</strong><br />
Unione, infatti, preoccupa la possibilità<br />
che in Altopiano si vengano a creare<br />
una pluralità <strong>di</strong> Unioni, dunque, con una<br />
possibile duplicazione <strong>di</strong> enti, <strong>di</strong> organi,<br />
<strong>di</strong> funzioni e con problematiche non<br />
in<strong>di</strong>fferenti anche per quanto riguarda<br />
il censuario e la ripartizione dei rapporti<br />
attivi e passivi che attualmente fanno<br />
capo alle Comunità montane.<br />
Al momento, si sono potute formulare<br />
solo delle ipotesi in merito a quello<br />
che potrà essere il futuro per questo<br />
territorio, poiché occorrerà attendere<br />
le deliberazioni della Giunta regionale<br />
e la formulazione delle proposte <strong>di</strong><br />
Unione da parte dei Comuni. Certo è<br />
che questi ultimi dovranno sforzarsi <strong>di</strong><br />
superare il campanilismo che da sempre<br />
li caratterizza per de<strong>di</strong>care la loro<br />
attenzione solo al bene della montagna<br />
e delle sue genti, nella consapevolezza<br />
delle potenzialità insite in questi territori<br />
e nella speranza che le stesse vengano<br />
sviluppate e sfruttate, in modo tale da<br />
allontanare dagli enti montani l’epiteto<br />
<strong>di</strong> “carrozzoni”.
Assicuriamo<br />
la montagna<br />
Per rispondere<br />
alle specifi cità delle<br />
realtà più piccole<br />
I piccoli Comuni montani<br />
e le Comunità montane<br />
spesso si trovano in<br />
<strong>di</strong>ffi coltà per i loro<br />
programmi assicurativi:<br />
per il limitato interesse<br />
da parte degli operatori<br />
del settore;<br />
perché le loro statistiche<br />
in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> sinistri<br />
possono essere<br />
inatten<strong>di</strong>bili a causa<br />
dell’insuffi cienza del<br />
campione <strong>di</strong> dati;<br />
perché spesso non<br />
hanno in organico le<br />
professionalità in grado<br />
<strong>di</strong> valutare le con<strong>di</strong>zioni<br />
generali adeguate alle<br />
loro realtà.<br />
Per rispondere alle loro<br />
<strong>di</strong>ffi coltà, l’U.N.C.E.M.<br />
Piemonte ha siglato<br />
con L’ARCA Consulenza<br />
Assicurativa Srl una<br />
specifi ca Convenzione<br />
a favore dei Comuni<br />
montani<br />
La presente Convenzione si prefi gge lo<br />
scopo <strong>di</strong> dare possibilità agli Associati<br />
<strong>di</strong> stipulare delle coperture assicurative<br />
specifi che per gli Enti Pubblici montani<br />
a con<strong>di</strong>zioni e premi particolarmente<br />
vantaggiosi che singolarmente sarebbe<br />
molto <strong>di</strong>ffi cile ottenere. Oltre a tutte<br />
le polizze che necessitano ad una P.A.<br />
il nostro settore “Enti pubblici” ha<br />
stu<strong>di</strong>ato una soluzione per assicurare la<br />
“Responsabilità Civile Patrimoniale <strong>di</strong><br />
ogni singolo organismo della Pubblica<br />
Amministrazione” e contro i rischi<br />
derivanti dalla loro attività, per i singoli<br />
Amministratori e singoli <strong>di</strong>pendenti dei<br />
Comuni e delle Comunità montane<br />
secondo quanto previsto dalla Legge<br />
244/2007.<br />
Il servizio verrà integrato con specifi ci<br />
momenti formativi a favore del<br />
personale dell’Ente riguardo alle<br />
metodologie della gestione dei contratti<br />
(pagamento premi, comunicazioni varie,<br />
mo<strong>di</strong>fi che) e dei sinistri.<br />
I prodotti verranno commercializzati con<br />
il tramite del Broker <strong>di</strong> assicurazione<br />
L’ARCA Consulenza assicurativa S.r.l.<br />
e dal suo settore “Enti pubblici”<br />
composto da:<br />
Luciano Ronchietto Risk manager<br />
Enti Pubblici<br />
luciano.ronchietto@larcasrl.it<br />
cell. 3456202507<br />
Clau<strong>di</strong>o CODA Broker<br />
Clau<strong>di</strong>o.coda@larcasrl.it<br />
cell. 3356455432<br />
Franco Giorgio<br />
Giorgiofr.broker@gmail.com<br />
cell. 3468811672<br />
Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> polizza applicate<br />
saranno visibili e scaricabili sul sito della<br />
Soc. L’ARCA Consulenza assicurativa Srl:<br />
ww.larcasrl.it<br />
37
38<br />
Azienda in primo piano<br />
L’ARCA<br />
CONSULENZA ASSICURATIVA Srl<br />
CHI SIAMO<br />
La nostra azienda opera sul mercato<br />
assicurativo italiano da oltre 35 anni<br />
in vari settori merceologici (Imprese<br />
E<strong>di</strong>li, Alberghi, Attività commerciali<br />
e artigiane, Imprese aeronautiche,<br />
Sanità) e ha in<strong>di</strong>viduato le <strong>di</strong>ffi coltà<br />
sempre crescenti dovute a continue<br />
mo<strong>di</strong>fi che legislative ed organizzative<br />
della Pubblica Amministrazione nella<br />
gestione delle pratiche assicurative.<br />
A questo proposito negli ultimi anni,<br />
L’Arca ha istituito un settore specifi co<br />
che tratta Enti pubblici, Istituti,<br />
Consorzi, Aziende con partecipazione<br />
pubblica (i quali ormai sono sottoposti<br />
in ogni istante a continue mo<strong>di</strong>fi che<br />
legislative ed organizzative, anche<br />
per quanto riguarda le pratiche <strong>di</strong><br />
assicurazione), che gestisce circa<br />
l’80% delle Amministrazioni Comunali<br />
Valdostane, il cui Responsabile (sig.<br />
Ronchietto: Risk Manager Enti Pubblici<br />
e Consulente del CELVA Consorzio<br />
Enti locali della Valle d’Aosta sulle<br />
problematiche assicurative) ha<br />
collaborato personalmente alla<br />
preparazione del testo della Polizza <strong>di</strong><br />
Responsabilità Patrimoniale e Tutela<br />
legale dell’Amministrazione Regionale.<br />
A suggello dell’impegno e serietà<br />
<strong>di</strong>mostrata dal nostro settore, L’ARCA<br />
ha avuto l’importante incarico da parte<br />
della Regione Autonoma Valle d’Aosta<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are i capitolati <strong>di</strong> polizza relativi<br />
ai contratti <strong>di</strong> responsabilità civile<br />
generali e del rischio incen<strong>di</strong> <strong>di</strong> tutte<br />
le proprietà regionali per l’appalto<br />
dell’anno 2002.<br />
La professionalità che ci<br />
contrad<strong>di</strong>stingue e la profonda<br />
conoscenza del settore della P.A. ci<br />
ha permesso <strong>di</strong> siglare un importante<br />
accordo con il CELVA (Consorzio Enti<br />
locali della Valle d’Aosta), i cui dettagli<br />
sono pubblicati sul sito ww.celva.it alla<br />
voce convenzioni, per quanto riguarda<br />
la copertura della Responsabilità<br />
civile patrimoniale per tutte le<br />
Amministrazioni pubbliche valdostane a<br />
con<strong>di</strong>zioni particolarmente vantaggiose.<br />
Le assicurazioni sono da sempre<br />
un argomento molto delicato che<br />
va trattato con molta attenzione e<br />
professionalità, per poter offrire un<br />
servizio che sia sempre all’avanguar<strong>di</strong>a<br />
abbiamo investito molte energie nella<br />
formazione, partecipando a numerosi<br />
convegni e corsi <strong>di</strong> perfezionamento<br />
organizzati sia dall’AIBA (Associazione<br />
<strong>di</strong> categoria) e da società specializzate<br />
in materia assicurativa degli Enti<br />
Pubblici. Tutto ciò ci permette <strong>di</strong><br />
essere costantemente aggiornati<br />
sulle ultime sentenze e Decreti che<br />
possono interessare il settore pubblico.<br />
Questi nostri costanti aggiornamenti<br />
ci hanno portato ad instaurare dei<br />
contatti anche con realtà fuori dalla<br />
Valle d’Aosta permettendoci <strong>di</strong> avviare<br />
delle trattative con Amministrazioni<br />
Provinciali e Comunali Piemontesi e non<br />
che stanno procedendo positivamente.<br />
Recentemente abbiamo siglato un<br />
importante accordo con l’UNCEM<br />
Piemonte riguardante tutte le coperture<br />
assicurative relative ai piccoli Comuni<br />
montani che permetterà agli Enti<br />
aderenti <strong>di</strong> avere, oltre ad un notevole<br />
risparmio <strong>di</strong> costi delle polizze, anche<br />
un servizio preciso e puntuale circa<br />
la gestione completa del servizio<br />
assicurativo.<br />
Per essere ancora più competitivi e<br />
aggiornati nel mercato assicurativo,<br />
la Direzione della nostra azienda sta<br />
approntando la costruzione <strong>di</strong> un sito<br />
internet che ci permetterà <strong>di</strong> essere<br />
ancora più presenti a livello nazionale,<br />
dove tra l’altro occupiamo la 59 a<br />
posizione nel ranking delle agenzie <strong>di</strong><br />
brokeraggio italiane.<br />
Nel contempo abbiamo anche ottenuto<br />
la certifi cazione ISO9001.<br />
La nostra azienda, per poter offrire<br />
un servizio sempre più attento alla<br />
clientela, si avvale della collaborazione
<strong>di</strong> 22 persone che si occupano dei<br />
seguenti settori:<br />
✔ Contabilità generale<br />
✔ Contabilità clienti e Compagnie<br />
✔ Uffi cio sinistri, assunzione e gestione<br />
✔ Assunzione dei rischi<br />
✔ Segreteria<br />
✔ Settore Enti Pubblici<br />
✔ Settore Centrali idroelettriche,<br />
biomasse, energie rinnovabili in<br />
genere<br />
✔ Settore rischi <strong>di</strong> montagna (Impianti<br />
<strong>di</strong> risalita, guide, maestri <strong>di</strong> sci ecc.)<br />
✔ Settore Turistico Alberghiero<br />
✔ Settore Sanità<br />
✔ Settore Aeronautico<br />
✔ Settore Industriale, E<strong>di</strong>le e dei Trasporti<br />
✔ Settore Famiglie<br />
✔ Settore Commerciale<br />
La nostra azienda, dopo aver fatto<br />
un’analisi dettagliata delle coperture e<br />
dei rischi da assicurare e/o già assicurati,<br />
valuterà che essi siano suffi cienti e in<br />
linea con le migliori con<strong>di</strong>zioni ottenibili<br />
sul mercato e sulla base dei programmi<br />
<strong>di</strong> volta in volta approvati e negozierà<br />
per conto del cliente con le Compagnie<br />
tutte le mo<strong>di</strong>fi che che si rendessero<br />
necessarie assistendo altresì nella<br />
trattazione <strong>di</strong> eventuali sinistri.<br />
Istruzione e collaborazione con il<br />
personale in<strong>di</strong>cato dall’ente per la<br />
gestione dei contratti assicurativi<br />
circa le con<strong>di</strong>zioni contrattuali,<br />
le metodologie <strong>di</strong> gestione, ed i<br />
sinistri.<br />
La possibilità da parte del cliente<br />
<strong>di</strong> entrare, dopo una richiesta <strong>di</strong><br />
autorizzazione, nel nostro sito per<br />
verifi care lo stato della propria<br />
posizione assicurativa (pagamenti,<br />
sinistri, ecc…).<br />
Resta, naturalmente, al cliente la<br />
sottoscrizione dei contratti e <strong>di</strong> ogni<br />
altro documento riguardante la gestione<br />
assicurativa e resta altresì inteso che<br />
il nostro servizio è prestato senza<br />
oneri a Vostro carico, ci metteremo in<br />
contatto con Voi per approfon<strong>di</strong>re più<br />
dettagliatamente questo accordo.<br />
39<br />
Azienda in primo piano
Un regalo originale per il vostro Natale<br />
Quest’anno i regali sceglieteli dai Riven<strong>di</strong>tori Specializzati!<br />
La gamma STIHL e VIKING offre un’ampissima scelta per regalare<br />
un’attrezzatura durevole e originale a chi <strong>di</strong> cura del verde se ne intende e<br />
apprezza tutta la qualità e l’affidabilità dei nostri marchi. All’interno del sito<br />
www.stihl.it troverete tutte le schede prodotto per guidarvi nella scelta e<br />
le informazioni relative al punto ven<strong>di</strong>ta più vicino a casa vostra.<br />
www.stihl.it - tel. 02 950 681
MNT<br />
Meet Next Technology<br />
pronti a farvi incontrare<br />
una nuova tecnologia<br />
Me<strong>di</strong>atech<br />
Se<strong>di</strong>: Milano e Brescia<br />
www.mnt.it<br />
CHI SIAMO<br />
Me<strong>di</strong>atech è una società nata nel 1997<br />
e fondata da un team <strong>di</strong> professionisti<br />
ciascuno con <strong>di</strong>verse esperienze e<br />
provenienti da <strong>di</strong>versi settori collegati<br />
tutti al mondo dell’Information<br />
Technology. L’amalgama <strong>di</strong> queste<br />
<strong>di</strong>fferenti esperienze e professionalità<br />
è stata la vera forza del Team, che<br />
come nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi strumentisti<br />
che fanno parte <strong>di</strong> un’orchestra, ha<br />
trovato in breve tempo l’accordatura<br />
comune per suonare la prima nota<br />
all’unisono. Attualmente l’organico è<br />
composto da 35 persone tra <strong>di</strong>pendenti<br />
e collaboratori esterni.<br />
DOVE SIAMO<br />
Le se<strong>di</strong> dove Me<strong>di</strong>atech è presente<br />
sono a Milano nella quale oltre agli<br />
uffi ci operativi e commerciali è situata<br />
la server farm raggiunta da una dorsale<br />
in fi bra ottica de<strong>di</strong>cata ai nostri clienti,<br />
e dalla quale vengono <strong>di</strong>stribuiti tutti i<br />
servizi in modalità cloud, ed a Brescia<br />
dove sono situati altri uffi ci commerciali<br />
ed amministrativi, una sala formazioni<br />
ed eventi e il laboratorio tecnico<br />
sud<strong>di</strong>viso nelle aree Informatica e<br />
prodotti per uffi cio. Sul nostro sito web<br />
www.mnt.it troverete tutti i numeri<br />
<strong>di</strong> telefono ed i riferimenti per poterci<br />
contattare.<br />
LE CERTIFICAZIONI<br />
Me<strong>di</strong>atech nel corso degli anni ha<br />
raggiunto l’obiettivo <strong>di</strong> ottenere la<br />
certifi cazione <strong>di</strong> marchi prestigiosi<br />
<strong>di</strong>ventando, Cisco Partner, Barracuda<br />
Diamond Partner, DELL, Olivetti ed<br />
altre ancora. A giugno 2011 Me<strong>di</strong>atech<br />
ha implementato il livello <strong>di</strong> sicurezza<br />
del proprio Data Center <strong>di</strong> Milano<br />
ed ha ottenuto la certifi cazione ISO/<br />
IEC 27001 da parte <strong>di</strong> Certiquality.<br />
Di fatto questo tipo <strong>di</strong> certifi cazione<br />
rappresenta lo standard internazionale<br />
al quale fa riferimento il Co<strong>di</strong>ce<br />
dell’Amministrazione <strong>di</strong>gitale CAD,<br />
entrato in vigore defi nitivamente il<br />
25 gennaio 2012, in riferimento alla<br />
continuità operativa ed al piano <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>saster recovery.<br />
L’obiettivo del nuovo standard ISO<br />
27001:2005 è proprio quello <strong>di</strong><br />
proteggere i dati e le informazioni<br />
da minacce <strong>di</strong> ogni tipo, al fi ne <strong>di</strong><br />
assicurarne l’integrità, la riservatezza<br />
e la <strong>di</strong>sponibilità, e fornire i requisiti<br />
per adottare un adeguato sistema<br />
41
42<br />
Azienda in primo piano<br />
<strong>di</strong> gestione della sicurezza delle<br />
informazioni (SGSI) fi nalizzato ad una<br />
corretta gestione dei dati sensibili<br />
dell’azienda.<br />
I NOSTRI SERVIZI<br />
PROPOSTI PER UNCEM Piemonte<br />
CONNETTIVITÀ<br />
Partiamo dal concetto del famigerato<br />
termine ”<strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide” che in pratica<br />
in<strong>di</strong>ca il <strong>di</strong>vario che esiste tra chi<br />
ha accesso effettivo alle tecnologie<br />
dell’informazione (personal computer<br />
e Internet) e chi ancora ne è escluso<br />
perché non raggiunto dalla connettività<br />
in modo parziale o totale. I rapporti<br />
pubblicati dall’Unione Europea in<strong>di</strong>cano<br />
che anche se l’anno 2011 ha registrato<br />
una forte crescita della banda larga, in<br />
Italia solo il 17% degli utenti (aziende,<br />
PA, privati) viene raggiunto, mentre<br />
ancora un’alta percentuale utilizza<br />
connettività <strong>di</strong> qualità molto inferiore.<br />
Ne consegue che molte località del<br />
nostro territorio risultano ancora oggi<br />
scoperte o <strong>di</strong>ffi cilmente raggiungibili.<br />
I servizi <strong>di</strong> connettività che Me<strong>di</strong>atech<br />
è in grado <strong>di</strong> offrire in quelle zone che<br />
entrano in questa fascia sono <strong>di</strong> due<br />
tipi: WI-FI e SATELLITARE. Laddove<br />
il cavo o la fi bra non arriva, siamo in<br />
grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire la connettività con<br />
i nostri partners qualifi cati che da anni<br />
operano nel settore della tecnologia<br />
informatica e che abbiamo selezionato<br />
in vari anni <strong>di</strong> esperienza, Me<strong>di</strong>atech<br />
può seguire <strong>di</strong>rettamente tutta la<br />
procedura dal ricevimento dell’or<strong>di</strong>ne<br />
fi no all’attivazione ed il collaudo fi nale<br />
della connessione.<br />
I NOSTRI PRODOTTI<br />
PROPOSTI PER UNCEM Piemonte<br />
mntSync – LA SOLUZIONE<br />
PER LA CONTINUITÀ OPERATIVA,<br />
IL DISASTER RECOVERY<br />
ED IL BACKUP DEI DATI<br />
Dallo scorso anno Me<strong>di</strong>atech ha<br />
siglato un accordo con una società<br />
americana che ha creato una nuovissima<br />
tecnologia per la protezione dei dati<br />
altamente scalabile, ottimizzata anche<br />
per le con<strong>di</strong>zioni nelle quali il tipo <strong>di</strong><br />
connettività non sia <strong>di</strong> alta qualità e<br />
specifi catamente creata da zero per la<br />
salvaguar<strong>di</strong>a dei portatili, dei personal<br />
computer e dei server. La soluzione<br />
provvede a proteggere in continuo i<br />
dati e consente un accesso sicuro ed<br />
imme<strong>di</strong>ato ai dati stessi attraverso un<br />
comune browser che si utilizza per<br />
navigare su Internet o su un <strong>di</strong>spositivo<br />
mobile (smartphone, ipad). In<strong>di</strong>chiamo<br />
alcuni dei motivi per scegliere questo<br />
tipo <strong>di</strong> soluzione rispetto ad altre<br />
esistenti:<br />
Semplicità <strong>di</strong> utilizzo e gran<strong>di</strong><br />
performance<br />
– Si confi gura facilmente ed in tempi<br />
rapi<strong>di</strong>ssimi (15 minuti)<br />
– L’agente lavora sul server o pc senza<br />
lasciare traccia<br />
– Il ripristino dei dati è gestito<br />
<strong>di</strong>rettamente da un utente non<br />
tecnico<br />
– La frequenza dei backup è fl essibile e<br />
può essere gestita<br />
– La CPU della postazione sulla quale<br />
si installa viene utilizzata in maniera<br />
intelligente<br />
Deduplica Globale (una tecnologia<br />
unica sul mercato dei prodotti per il<br />
backup)<br />
– Il backup si accorge se la connettività<br />
è <strong>di</strong> bassa qualità e ne risparmia<br />
l’utilizzo, così come lo spazio sul <strong>di</strong>sco<br />
che viene ottimizzato fi no al 90%<br />
– La deduplica salva solo i bit (pezzi <strong>di</strong><br />
informazione) che vengono variati tra<br />
un backup e l’altro<br />
– L’utilizzo del processore sulla<br />
postazione dove mntsync è installato<br />
si riduce del 95% rispetto ad altri<br />
prodotti <strong>di</strong> backup.<br />
Ottimizzazione della banda<br />
– mntSync si regola automaticamente<br />
basandosi sul tipo <strong>di</strong> connessione<br />
(riduce i consumi in presenza <strong>di</strong><br />
una connessione <strong>di</strong> scarsa qualità,<br />
li aumenta quando trova una<br />
connessione <strong>di</strong> buona qualità)<br />
– Il backup continua anche se si<br />
verifi cano <strong>di</strong>sconnessioni sulla rete o<br />
microinterruzioni.<br />
Accesso istantaneo ai dati<br />
– Gli utenti possono ricercare e<br />
ripristinare qualsiasi fi le o istantanea<br />
in <strong>di</strong>versi momenti nel tempo<br />
– Le informazioni posso essere<br />
visualizzate anche da <strong>di</strong>spositivi mobili<br />
(Iphone, Ipad, Android) e da qualsiasi<br />
PC collegato ad Internet.<br />
Sicurezza<br />
– Protezione completa delle<br />
informazioni con crittografi a 256bit<br />
SSL network ecryption e 256bit AES<br />
storage encryption<br />
– Utilizza protocolli <strong>di</strong> sicurezza LDAPS,<br />
HTTPS.<br />
mntSync può essere <strong>di</strong>stribuito in<br />
modalità privata, con un’installazione<br />
<strong>di</strong>rettamente sulla postazione<br />
in<strong>di</strong>cata, in circa 20’ la procedura<br />
viene completata ed è subito attiva,<br />
o in modalità cloud con la quale<br />
le informazioni vengono salvate<br />
<strong>di</strong>rettamente sui server localizzati nel<br />
data center <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>atech a Milano<br />
sempre raggiungibile 24h al giorno e<br />
7 giorni su 7. Il prodotto attualmente<br />
è già installato nel mondo e per darvi<br />
alcuni esempi <strong>di</strong> quanto sia affi dabile<br />
il prodotto, sappiate che alcuni dei<br />
clienti sono: NASA, DHL, XEROX, AVG,<br />
MCAFEE, KPMG, DELOITTE.
Con l’entrata in vigore del Co<strong>di</strong>ce<br />
dell’Amministrazione <strong>di</strong>gitale <strong>di</strong><br />
quest’anno, abbiamo pensato <strong>di</strong> offrire<br />
gratuitamente il prodotto completo<br />
<strong>di</strong> tutte le funzionalità per un periodo<br />
<strong>di</strong> 30 gg, ed un listino de<strong>di</strong>cato alle<br />
P.A. particolarmente conveniente che<br />
ci <strong>di</strong>fferenzia notevolmente rispetto<br />
ad altre soluzioni che offrono un<br />
servizio simile ma non comparabile<br />
in termini <strong>di</strong> prestazioni, affi dabilità<br />
e facilità <strong>di</strong> utilizzo. Troverete i prezzi<br />
<strong>di</strong>gitando questo in<strong>di</strong>rizzo: http://www.<br />
mnt.it/prodottiesoluzioni/mntsync/<br />
tabid/1246/default.aspx, nella stessa<br />
pagina troverete un modulo che se<br />
compilato potrà consentire <strong>di</strong> richiedere<br />
informazioni ulteriori.<br />
mntRD – LA SOLUZIONE PER<br />
LA MOBILITÀ ECOSOSTENIBILE<br />
il bike sharing elettrico<br />
Circa 8 anni fa Me<strong>di</strong>atech ha<br />
interamente sviluppato e realizzato<br />
questo prodotto per il settore<br />
industriale, la prima versione era<br />
rappresentata da una scheda ed<br />
un software in grado <strong>di</strong> gestire una<br />
serie <strong>di</strong> operazioni automatiche ad<br />
altissima velocità e con una precisione<br />
impeccabile, l’evoluzione <strong>di</strong> questo<br />
prodotto nel corso del tempo ci ha<br />
permesso <strong>di</strong> realizzare un anno fa una<br />
soluzione de<strong>di</strong>cata al bike sharing<br />
elettrico. In pratica si tratta <strong>di</strong> un sistema<br />
per l’utilizzo <strong>di</strong> biciclette che sono<br />
dotate <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> pedalata assistita<br />
da un <strong>di</strong>spositivo elettrico a batteria<br />
che viene ricaricato automaticamente<br />
me<strong>di</strong>ante dei pannelli ad energia solare<br />
installati nella pensilina fotovoltaica una<br />
volta che la bicicletta viene consegnata<br />
nella ciclostazione. Anche persone non<br />
molto atletiche che vogliono concedersi<br />
un giretto senza fare troppa fatica o<br />
che devono affrontare salite un po’<br />
impegnative, potranno godersi questo<br />
mezzo ad impatto zero sul nostro<br />
ambiente. Le biciclette sono <strong>di</strong>sponibili<br />
in vari modelli, tra<strong>di</strong>zionali e in versione<br />
mountain, e sono dotate <strong>di</strong> microchip<br />
<strong>di</strong> riconoscimento per la loro imme<strong>di</strong>ata<br />
identifi cazione. Le ciclo-stazioni <strong>di</strong><br />
prelevamento e <strong>di</strong> consegna e le<br />
biciclette sono realizzate da un nostro<br />
partner mentre la tecnologia Me<strong>di</strong>atech<br />
gestisce completamente tutte le fasi<br />
della ciclo-stazione dal controllo sul<br />
livello <strong>di</strong> carica della batteria, blocco<br />
e sblocco dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza,<br />
dal prelevamento alla consegna della<br />
bicicletta ed attenzione al ladri… perché<br />
la stazione è dotata <strong>di</strong> telecamere <strong>di</strong><br />
sicurezza e ciascuna bicicletta è dotata<br />
<strong>di</strong> un localizzatore GPS con il quale<br />
siamo in grado <strong>di</strong> capire dove si trova<br />
in qualsiasi momento per cui <strong>di</strong> fatto il<br />
progetto viene completamente iniziato e<br />
concluso da noi.<br />
Come funziona il servizio<br />
Il Citta<strong>di</strong>no, tramite una tessera<br />
elettronica <strong>di</strong> riconoscimento, può<br />
usufruire del servizio <strong>di</strong> Bike Sharing<br />
ritirando una bicicletta presso un<br />
qualsiasi punto <strong>di</strong> posteggio presente<br />
nella città dove sono installate. L’utilizzo<br />
del sistema è facile ed intuitivo e<br />
permette a chiunque <strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong><br />
questo servizio in piena libertà. La<br />
bicicletta ritirata, dopo il suo utilizzo,<br />
può essere riconsegnata in un qualsiasi<br />
posteggio anche <strong>di</strong>verso da quello<br />
<strong>di</strong> prelievo. Il sistema centrale potrà<br />
rilasciare al gestore dell’impianto un<br />
elenco dettagliato degli spostamenti<br />
effettuati dagli utenti (calcolando<br />
la stazione <strong>di</strong> presa e la stazione <strong>di</strong><br />
riconsegna) ed una contabilizzazione<br />
precisa degli eventuali addebiti su base<br />
oraria. La tessera elettronica (fornita<br />
anche in versione portachiave) permette<br />
<strong>di</strong> gestire un cre<strong>di</strong>to prepagato che<br />
viene scalato in occasione degli utilizzi<br />
da parte dell’utente. L’utente, tramite<br />
l’accesso a lui riservato al portale web,<br />
può interrogare il saldo del suo cre<strong>di</strong>to<br />
ed eventualmente, tramite strumenti<br />
<strong>di</strong> pagamento elettronico, caricarne<br />
dell’aggiuntivo.<br />
Il nostro software gestisce l’anagrafi ca<br />
degli utenti utilizzatori e <strong>di</strong> tutte le<br />
tessere elettroniche a loro assegnate.<br />
Ogni tessere elettronica può gestire un<br />
cre<strong>di</strong>to e le sue ricariche per permettere<br />
l’utilizzo delle biciclette. In caso <strong>di</strong><br />
smarrimento o furto è possibile dal<br />
sistema bloccare la tessera e rilasciare<br />
all’utente una nuova tessera con<br />
caricato il cre<strong>di</strong>to residuo della tessera<br />
bloccata.<br />
È possibile inoltre limitare l’uso <strong>di</strong><br />
determinate tessere al funzionamento<br />
con specifi ci cicloposteggi al fi ne <strong>di</strong><br />
creare <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> profi lazione utente.<br />
Così facendo si creano delle tessere<br />
che funzionano solo in determinate<br />
zone <strong>di</strong> competenza territoriale. Tramite<br />
una interfaccia intuitiva e <strong>di</strong> facile<br />
consultazione è possibile conoscere in<br />
tempo reale lo stato <strong>di</strong> funzionamento<br />
dei cicloposteggi. Questa consultazione<br />
può essere fatta anche da terminali<br />
portatili o smartphone.<br />
Un cruscotto operatore permette <strong>di</strong><br />
evidenziare in tempo reale eventuali<br />
malfunzionamenti delle postazioni<br />
bicicletta per permettere una rapida<br />
soluzione del problema da parte<br />
della squadra <strong>di</strong> operai a<strong>di</strong>biti alla<br />
manutenzione. Un primo tentativo<br />
<strong>di</strong> ripristino può essere eseguito in<br />
tele<strong>di</strong>agnosi richiedendo alla scheda<br />
elettronica <strong>di</strong> effettuare un reset e<br />
relativa verifi ca <strong>di</strong> tutti i sensori ad essa<br />
collegati. Qualora il problema non si<br />
dovesse risolvere è possibile <strong>di</strong>sattivare<br />
remotamente la singola postazione che<br />
evidenzia problemi <strong>di</strong> funzionamento<br />
per evitare che venga utilizzata dagli<br />
utenti.<br />
Successivamente la squadra <strong>di</strong><br />
manutenzione potrà intervenire per<br />
risolvere <strong>di</strong>rettamente il guasto tecnico.<br />
Abbiamo già realizzato importanti<br />
installazioni che sono operative nei<br />
comuni <strong>di</strong> Vimercate (MB), Benevento<br />
e Salerno e visto il successo della<br />
soluzione sono in corso trattative con<br />
almeno altri 5 importanti città italiane e<br />
altre 2 all’estero.<br />
Questo progetto “eco-sostenibile”<br />
permette <strong>di</strong> migliorare la mobilità nel<br />
pieno rispetto delle politiche ambientali<br />
nate per migliorare la vivibilità dei centri<br />
urbani garantendo al citta<strong>di</strong>no una<br />
serie <strong>di</strong> benefi ci tangibili. La mobilità<br />
eco-sostenibile è in grado <strong>di</strong> conciliare<br />
il <strong>di</strong>ritto agli spostamenti del citta<strong>di</strong>no<br />
con l’esigenza <strong>di</strong> ridurre l’inquinamento<br />
dei veicoli a motore a combustione nei<br />
centri urbani.<br />
43<br />
Azienda in primo piano
44<br />
Cultura<br />
Recensioni<br />
a cura <strong>di</strong><br />
Ambra Lazzari<br />
Hans Kammerlander, Malato<br />
<strong>di</strong> montagna, 2003, ed. TEA,<br />
pagine 262<br />
Malato <strong>di</strong> montagna<br />
Hans Kammerlander, tirolese, alpinista estremo, guida alpina e maestro <strong>di</strong><br />
sci, è uno dei più famosi alpinisti d’alta quota del mondo.<br />
Hans Kammerlander racconta la sua<br />
passione per la montagna e le sue<br />
esperienze <strong>di</strong> fortissimo ma anche umanissimo<br />
alpinista. Esperienze certamente non comuni<br />
visto che al suo attivo conta do<strong>di</strong>ci Ottomila,<br />
tra cui la solitaria all’Everest senza ossigeno in<br />
17 ore, la <strong>di</strong>scesa con gli sci sia dall’Everest che<br />
dal Nanga Parbat, varie spe<strong>di</strong>zioni in Patagonia,<br />
e moltissime salite nelle Alpi.<br />
Nei primi anni ‘60, nel Sud Tirolo, ad Acereto,<br />
un piccolo paese della Val <strong>di</strong> Tures, un bambino<br />
<strong>di</strong> otto anni s’incammina, come tutti i bambini,<br />
un po’ svogliatamente verso scuola. Sembra una mattina come tutte le altre ma ecco<br />
che incrocia una donna e un uomo, sono alpinisti, lo capisce dagli zaini, dai pantaloni<br />
a zuava e dai calzettoni <strong>di</strong> lana. I due gli chiedono informazioni sulla strada per il<br />
Moosstock, la montagna <strong>di</strong> Acereto. Il bambino gliele da, e resta a guardarli mentre si<br />
allontanano verso la loro meta. In quel momento scatta la molla, un istinto irrefrenabile,<br />
la decisione è repentina e naturale: <strong>di</strong> andare a scuola non se ne parla nemmeno.<br />
Nasconde la cartella e, senza farsi vedere, segue i due turisti. Li segue e li precede<br />
fi no alla cima del Moosstock. L’emozione e la liberazione che provò sulla cima lo<br />
accompagnerà per tutta la vita, la montagna quel giorno lo aveva preso. Quel bambino<br />
era Hans Kammerlander. Da quel giorno iniziò il suo lungo e incessante cammino<br />
verso le vette più alte del Mondo, da lì iniziò quella ‘dolce malattia’che lo renderà così<br />
<strong>di</strong>pendente dalla montagna.<br />
Racconti in quota con Giuseppe Petigax<br />
Quattro generazioni <strong>di</strong> guide Alpine<br />
Nata a Torino nel 1970, Ada Brunazzi è una fotografa professionista e un’appassionata alpinista. Ha scalato<br />
20 cime <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 4000m, e alcune <strong>di</strong> 6000m portando sempre con sé la fedele macchina fotografi ca.<br />
Giuseppe Petigax, famosa Guida<br />
Alpina <strong>di</strong> Courmayeur, racconta<br />
alcune delle sue imprese nelle<br />
montagne del mondo con clienti e<br />
amici. Dalle ascensioni sul massiccio del<br />
Monte Bianco alla vetta dell’Everest<br />
senza ossigeno, dalla semplice gita ai<br />
drammatici salvataggi in quota.<br />
Leggere i racconti delle sue mille<br />
avventure è un modo per vivere le<br />
esperienze, le <strong>di</strong>ffi coltà, le sensazioni e<br />
le gioie che può regalare la montagna<br />
e lasciarsi affascinare dai maestosi<br />
paesaggi che il protagonista descrive.<br />
Ha scalato le più interessanti e<br />
<strong>di</strong>ffi cili vie alpinistiche del Mondo<br />
accompagnando i suoi clienti sulle<br />
cime e ripercorrendo a cento anni<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza le ascensioni compiute<br />
dal Duca degli Abruzzi e dal suo<br />
bisnonno Joseph e dal nonno Lorent.<br />
Racconti entusiasmanti, narrati<br />
con grande naturalezza, simpatia e<br />
umorismo. Esperienze vissute in tempi<br />
<strong>di</strong>versi, in <strong>di</strong>fferenti stagioni, in cinque<br />
continenti.<br />
Il libro ripercorre la storia della famiglia<br />
Petigax che da quattro generazioni<br />
continuano la professione <strong>di</strong> Guide<br />
Alpine <strong>di</strong> Courmayeur con grande<br />
professionalità ed entusiasmo. I Petigax<br />
hanno contribuito a fare la storia d’Italia<br />
aprendo vie mai percorse prima con il<br />
Duca degli Abruzzi fi no ai giorni nostri.<br />
Articoli sulla famiglia Petigax si<br />
trovano in tutto il mondo dagli USA<br />
alla Nuova Zelanda dall’Europa<br />
all’Australia. Giuseppe Petigax è<br />
stato insignito Commendatore della<br />
Repubblica Italiana per il salvataggio <strong>di</strong><br />
in compagno <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione<br />
dalla cima dell’Everest durante la<br />
spe<strong>di</strong>zione scientifi ca organizzata dal<br />
CNR per la misurazione dell’altezza<br />
della montagna.<br />
Ada Brunazzi, Racconti in quota con<br />
Giuseppe Petigax, 2012, ed. NEOS
Le Voci del Tanaro<br />
Gli autori del fi lm sono un gruppo <strong>di</strong> giovani del monregalese, tra cui Nicola Duberti e Sandro Bozzolo.<br />
Un tizio vestito <strong>di</strong> verde gesticola<br />
a occhi chiusi, concentrato come<br />
neanche Riccardo Muti alle prese con<br />
la New York Philarmonic. Ma Erik<br />
Rolando <strong>di</strong>rige unicamente la sua<br />
orchestra interiore, che intona “l’ascesa<br />
<strong>di</strong> un’Ape 50 al colle <strong>di</strong> Caprauna”.<br />
Andante allegro adagio, evidentemente.<br />
www.snow-crew.com<br />
La nuova stagione sta arrivando e chi vuole avvicinarsi allo<br />
snowboard o si è trasferito in Piemonte <strong>di</strong> recente può<br />
trovare una crew con cui <strong>di</strong>vertirsi. La presentazione dello<br />
snowboard club parla da sé: “Eccoci qua siamo Fabio &<br />
Mirko (Blag e Chef per gli amici) e, insieme a tutta la cricca <strong>di</strong><br />
appassionati ed amanti della neve e dello snowboard, siamo<br />
Snow Crew.<br />
Beh che <strong>di</strong>re siamo due ragazzi <strong>di</strong> 26 anni con una tremenda<br />
passione per lo snowboard e Snow Crew è la nostra idea<br />
per poter <strong>di</strong>ffondere questa passione, per poter con<strong>di</strong>videre<br />
con gli amici delle giornate particolari, fatte <strong>di</strong> avventura, <strong>di</strong><br />
scherzi, <strong>di</strong> competizione, <strong>di</strong> sport e <strong>di</strong> quant’altro perchè... alla<br />
fi ne quello che conta per noi è poter tornare a casa contenti<br />
<strong>di</strong> aver passato una giornata in compagnia degli amici e dello<br />
snowboard, magari avendo chiuso anche qualche bel trick,<br />
che non guasta mai.<br />
Con Snow Crew potrai inoltre imparare a scivolare sulla neve<br />
in snowboard se non siete capaci o potrete migliorarvi se siete<br />
già dei rider provetti proprio grazie ai corsi per tutti i livelli<br />
con i nostri maestri!!! Quin<strong>di</strong> rider alle prime armi o rider<br />
Alla fi ne dell’esibizione, il famigliare<br />
“trerrote” appare all’orizzonte, in un<br />
trionfo <strong>di</strong> ferraglia emiscela. Siamo<br />
in ALTA VALLE TANARO, a monte<br />
<strong>di</strong> UPEGA: <strong>di</strong> qui sorge il fi ume che<br />
dopo 276 km incontra il Po, da queste<br />
montagne <strong>di</strong> pascoli ecalcare inizia<br />
l’avventura <strong>di</strong> un’ape a motore, <strong>di</strong><br />
un silenzioso conducente (Fabrizio<br />
Fontana), <strong>di</strong> un loquace poeta<br />
<strong>di</strong>alettale (NicolaDuberti) e <strong>di</strong> un<br />
coniglio in pelo e vibrisse (Lapo).<br />
Immersa in un’atmosfera surreale,<br />
l’Ape trasformata in caffè letterario<br />
ambulante affronta un lungo viaggio<br />
etnolinguistico a tappe lungo il<br />
TANARO. Ogni paese una sosta,<br />
ogni sosta una lunga chiacchierata<br />
nella lingua locale, canti, poesie,<br />
improvvisazioni intorno al cassone.<br />
Il fi lm scorre a tratti senza briglie<br />
come un ruscello capriccioso, a<br />
tratti largheggiando come un<br />
placido fi ume <strong>di</strong> pianura, sempre<br />
impreve<strong>di</strong>bile nel suo alternare<br />
dolci anse e brusche svolte: è un<br />
documentario la cui trama si è<br />
<strong>di</strong>panata durante le riprese, in presa<br />
<strong>di</strong>retta e mai ripetibili.<br />
Documentario <strong>di</strong> Alessandro Ingaria e<br />
Sandro Bozzolo, La Metafora <strong>di</strong> Bussana,<br />
co-produzione Meibi, 2012<br />
Il sito ideato da Blag e Chef, due ragazzi <strong>di</strong> 26 anni <strong>di</strong> Nichelino con una “tremenda passione per lo<br />
snowboard” per creare e mantenere i contatti con altri riders.<br />
avanzati potrete unirvi tranquillamente a noi per imparare e<br />
per chiudere qualche “trick” in compagnia.<br />
Buona surfata a tutti da Snow Crew!”<br />
www.snow-crew.com<br />
45<br />
Cultura
46<br />
Cultura<br />
Il turismo montano come vantaggio<br />
competitivo territoriale<br />
Di Massimo Deandreis, Maria Antonella Ferri, Giuseppe Tar<strong>di</strong>vo, Milena Viassone. Con il contributo <strong>di</strong><br />
Davide Giusto, Martin Grimmer, Guido Olivero, Franco Revelli, Lido Riba, Angela Scilla, Gianni Vercellotti.<br />
Presentazione <strong>di</strong> Ferruccio Dardanello<br />
Il turismo rappresenta uno dei<br />
settori a più rapida crescita del<br />
ventunesimo secolo. Il tema della<br />
competitività turistica ha assunto un<br />
ruolo <strong>di</strong> primo piano nella letteratura<br />
internazionale degli ultimi decenni<br />
ed è strettamente connesso al<br />
concetto <strong>di</strong> competitività territoriale.<br />
In quest’ottica<br />
il turismo si<br />
propone come<br />
strumento<br />
privilegiato <strong>di</strong><br />
analisi e come<br />
elemento<br />
essenziale per<br />
la creazione<br />
<strong>di</strong> valore.<br />
Nonostante<br />
Il prof. Giuseppe Tar<strong>di</strong>vo<br />
i numerosi<br />
Una fi aba per la montagna<br />
Autori vari. Presentazione <strong>di</strong> Giovanni Tesio<br />
Sabato 1° <strong>di</strong>cembre 2012, a Pont,<br />
sono stati premiati i vincitori<br />
dell’un<strong>di</strong>cesima e<strong>di</strong>zione del “Premio<br />
letterario nazionale Enrico Trione – Una<br />
fi aba per la montagna”. Un premio che<br />
<strong>di</strong> anno in anno ha visto crescere la sua<br />
notorietà e la partecipazione <strong>di</strong> autori<br />
da varie regioni italiane che si cimentano<br />
nella creazione <strong>di</strong> nuove fi abe ispirate<br />
a temi legati alla montagna. Nel corso<br />
della cerimonia è stato presentato il<br />
libro “Una fi aba per la montagna” che<br />
raccoglie le migliori opere partecipanti<br />
all’e<strong>di</strong>zione 2012. Tre le sezioni<br />
del premio, italiano, piemontese e<br />
francoprovenzale, oltre a quella de<strong>di</strong>cata<br />
agli alunni delle scuole elementari<br />
e me<strong>di</strong>e. Alla cerimonia hanno<br />
partecipato autorità, personaggi del<br />
mondo della cultura, esponenti <strong>di</strong> enti e<br />
associazioni locali, oltre, naturalmente,<br />
tentativi defi nitori esiste una scarsa<br />
letteratura sulle <strong>di</strong>verse accezioni della<br />
domanda e dell’offerta turistica (in<br />
agli organizzatori, a cominciare da<br />
Michele Nastro, presidente dell’<br />
associazione culturale ‘L Péilacan,<br />
promotrice dell’iniziativa insieme<br />
all’assessorato comunale alla cultura.<br />
Presente l’assessore della Comunità<br />
montana Silvio Varetto, che ha voluto<br />
chiudere la rassegna dei salotti culturali<br />
ed enogastronomici “Saperi e Sapori<br />
del Gran Para<strong>di</strong>so” proprio in questa<br />
occasione, abbinando al salotto<br />
letterario, costituito dalla cerimonia <strong>di</strong><br />
premiazione, l’ultimo salotto conviviale<br />
del 2012, previsto al termine della<br />
manifestazione, presso il ristorante<br />
Bergagna. Attenzione concentrata<br />
sulle nuove fi abe create dalla fantasia<br />
<strong>di</strong> adulti e bambini a partire dal<br />
tema suggerito dagli organizzatori,<br />
“l’aiutante magico”. “Si tratta – spiega<br />
il presidente della giuria Giovanni Tesio<br />
particolar modo per le aree montane)<br />
e sulle misure della competitività per i<br />
<strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> analisi. La monografi a,<br />
nel tentativo <strong>di</strong> colmare questi gap,<br />
ha come obiettivo quello <strong>di</strong> offrire<br />
un esaustivo “stato dell’arte” del<br />
management delle destinazioni<br />
turistiche montane a supporto della<br />
competitività del territorio, con<br />
esemplifi cazioni concrete relative a<br />
località connotate da caratteristiche<br />
proprie e ben defi nite quali la<br />
Provincia <strong>di</strong> Cuneo e il contesto<br />
montano del Mezzogiorno.<br />
Massimo Deandreis, Maria Antonella<br />
Ferri, Giuseppe Tar<strong>di</strong>vo, Milena Viassone.<br />
Il turismo montano come vantaggio<br />
competitivo territoriale, 2012<br />
ed. Giappichelli, Torino. Pagine 430,<br />
euro 32,00<br />
– <strong>di</strong> un elemento narrativo che abbiamo<br />
preso dallo stu<strong>di</strong>oso russo Vla<strong>di</strong>mir<br />
Propp, il quale ha de<strong>di</strong>cato stu<strong>di</strong><br />
fondamentali alla fi aba”.<br />
AA.VV. Una fi aba per la montagna.<br />
L’aiutante magico, 2012, GS E<strong>di</strong>trice.<br />
Pagine 285, 18 euro
Scerner l’onde<br />
confuse nel Po...<br />
scavare una valle o una valletta è<br />
A stato con un lavorio millenario un<br />
corso d’acqua, piccolo o grande. Un<br />
corso d’acqua, piccolo o grande, è quello<br />
che crea le con<strong>di</strong>zioni biologiche ed<br />
economiche per l’inse<strong>di</strong>amento umano.<br />
È dunque inevitabile che i toponimi<br />
collegati all’acqua (i cosiddetti idronimi)<br />
siano in montagna fra i più numerosi.<br />
I romani per in<strong>di</strong>care un corso d’acqua<br />
avevano, in or<strong>di</strong>ne decrescente quanto<br />
a consistenza, fl umen, amnis, rivus.<br />
Amnis, già considerato vocabolo ricercato<br />
in latino, nelle lingue romanze non ha<br />
trovato continuazione, fl umen e la sua<br />
variante fl uvius (francese fl euve) che<br />
derivano dal verbo fl uo, scorrere, sì.<br />
Flumen era <strong>di</strong> genere neutro, fl uvius<br />
maschile e spesso in<strong>di</strong>cava il <strong>di</strong>o in<br />
cui il fi ume si personifi cava. Fiume, in<br />
piemontese e occitano fi üm, è però usato<br />
con parsimonia, anzi con rispetto. Tocca a<br />
pochi a gran<strong>di</strong> corsi d’acqua: il grò fl öve,<br />
come <strong>di</strong>cono a Chiomonte per la Dora, in<br />
altri casi, soprattutto verso la pianura, lo si<br />
riserva al Po. Ragionare per antonomasia<br />
può portare all’uso assai <strong>di</strong>ffuso nelle valli<br />
pinerolesi <strong>di</strong> chiamare il corso d’acqua<br />
principale aiga gròssa o grand aiga (aigo<br />
groso, grand’aigo). Una formula la cui<br />
una indeterminatezza non si sa se sia più<br />
poetica che magica.<br />
Rivus deriva dalla ra<strong>di</strong>ce indoeuropea (e)<br />
r, r-ei che signifi ca pure scorrere (greco<br />
rein, serbocroato rijeka, il nome <strong>di</strong> Fiume<br />
città dell’Istria, famosa per l’avventura<br />
dannunziana, attraversata da una fi umara).<br />
Nel latino volgare rivus si semplifi ca in<br />
rius, da cui i nostri rio, ri ecc. Il <strong>di</strong>minutivo<br />
<strong>di</strong> rius dà ri(v)uscellus, da cui ruscello o<br />
il francese ruisseau. Rio e ri abbondano<br />
come toponimi comuni o propri (Rifreddo,<br />
Rionero ecc.). Una derivazione <strong>di</strong> rio,<br />
con una ulteriore tendenza verso il<br />
rimpiccolimento (canale, roggia), è rittana,<br />
pure utilizzata sia come nome comune sia<br />
come nome proprio (è ad es. il nome <strong>di</strong> un<br />
paese della valle Stura <strong>di</strong> Demonte).<br />
Scorcio della Dora Baltea – La Dora Riparia fra Cesana e Susa – Alessandro Manzoni<br />
Non bisogna confondere i toponimi che<br />
contengono l’elemento ri(v)o con quelli<br />
basati su riva. Questa è infatti l’evoluzione<br />
fonetica per addolcimento del latino ripa,<br />
che pur avendo a che fare con i fi umi non<br />
in<strong>di</strong>ca l’acqua, bensì la terra che da due<br />
lati lo contorna: la riva appunto (i due<br />
conta<strong>di</strong>ni che si fronteggiano per decidere<br />
l’uso della preziosa risorsa sono dei…<br />
rivali).<br />
I toponimi derivati da ripa si sprecano:<br />
Riva, Rivalta, Rivarossa... Riviera, francese<br />
rivière (fi ume tout court) derivano invece<br />
da riparius (che sta sulla riva).<br />
Altri idronimi sono <strong>di</strong> origine celtica come<br />
bedale (occitano beal, piemontese bial)<br />
oppure, a prescindere dall’etimologia,<br />
a volte confondono la valle con il corso<br />
d’acqua (comba, combale, vallone).<br />
Esprimono invece una conseguenza<br />
dell’assetto idrologico nomi quali Moiola<br />
o Mollia nel vercellese. Derivano da mollis/<br />
molle e accusano evidenti fenomeni <strong>di</strong><br />
esondazione. Appaiono circondate dai<br />
corsi d’acqua, senza però… andare a<br />
mollo, località come Entracque, Entrèves<br />
o Isola (lontano dal mare le isole non<br />
possono che essere fl uviali).<br />
Ci sono vallate in cui i toponimi legati<br />
all’acqua sono particolarmente numerosi.<br />
Dai cenni che abbiamo fatto emerge ad<br />
esempio la valle Stura <strong>di</strong> Demonte. Stura<br />
è oltre tutto un termine generale per<br />
fi ume, legato ad una ra<strong>di</strong>ce indoeuropea<br />
che in<strong>di</strong>ca “corrente” (tedesco Sturm,<br />
inglese stream). Non a caso <strong>di</strong> Stura in<br />
Piemonte ce ne sono due, come ci sono<br />
due Dore. Anche questo è originariamente<br />
<strong>di</strong> Livio Berardo<br />
un sinonimo comune <strong>di</strong> fi ume, ma <strong>di</strong><br />
formazione ancora più remota. La si ritrova<br />
in Francia (Durance), Spagna e Portogallo<br />
(Douro, Duero) e viene dai linguisti legata<br />
al sostrato ligure o a quello me<strong>di</strong>terraneo.<br />
I due aggettivi che <strong>di</strong>stinguono il fi ume <strong>di</strong><br />
Susa da quello <strong>di</strong> Aosta provengono da<br />
due affl uenti: rispettivamente il Riparius<br />
(da ripa, come si è visto) e il Bautica (o<br />
Bautegius, originato forse da un nome <strong>di</strong><br />
persona).<br />
La duplicità del nome aveva colpito<br />
Alessandro Manzoni, che cantò la “gemina<br />
Dora” (gemina=gemella). Vale la pena<br />
ricordare per intero la terza strofa dell’ode<br />
“Marzo 1821” che è una specie <strong>di</strong><br />
catalogo dei fi umi piemontesi e lombar<strong>di</strong>:<br />
Chi potrà della gemina Dora,<br />
Della Bormida al Tanaro sposa,<br />
Del Ticino e dell’Orba selvosa<br />
Scerner l’onde confuse nel Po;<br />
Chi stornargli del rapido Mella<br />
E dell’Oglio le miste correnti,<br />
Chi ritogliergli i mille torrenti<br />
Che la foce dell’Adda versò?<br />
Il giovane Manzoni esalta i carbonari e<br />
soldati <strong>di</strong> Santorre <strong>di</strong> Santarosa che stanno<br />
per varcare il Ticino e portare guerra<br />
all’Austria: Piemonte e Lombar<strong>di</strong>a, tutte le<br />
regioni italiane devono unirsi perché l’Italia<br />
è, secondo il concetto romantico <strong>di</strong> patria,<br />
Una d’arme, <strong>di</strong> lingua, d’altare,<br />
Di memorie, <strong>di</strong> sangue e <strong>di</strong> cor.<br />
Il mescolarsi delle acque degli affl uenti<br />
in quelle del Po è il simbolo della<br />
in<strong>di</strong>ssolubilità del legame.<br />
47<br />
Cultura
48<br />
Progetti europei<br />
DEMOCHANGE<br />
Presentazione dei risultati<br />
fi nali del progetto<br />
Dopo tre anni <strong>di</strong> attività giunge alla<br />
conclusione il progetto DemoChange,<br />
del quale l’Uncem Piemonte è stato uno<br />
dei 13 partner. Nel corso del progetto<br />
sono stati analizzati a livello internazionale<br />
gli effetti del cambiamento demografi co<br />
sul territorio montano e i possibili impatti<br />
sulle economie locali, nel tentativo <strong>di</strong><br />
proporre alcune strategie <strong>di</strong> adattamento.<br />
L’area pilota nella quale l’Uncem Piemonte<br />
ha concentrato le sue attività è stata quella<br />
corrispondente al territorio della Comunità<br />
montana Langa Astigiana Val Bormida:<br />
proprio a Monastero Bormida si è svolto il<br />
21 settembre scorso un incontro per tirare<br />
le somme dell’attività svolta, nel quale è<br />
stata presentata l’analisi demografi ca sul<br />
territorio dell’area pilota e la strategia <strong>di</strong><br />
adattamento DemoChange per la Langa<br />
Astigiana.<br />
Uno dei risultati più curiosi del progetto<br />
Copertina dell’opuscolo in 4 lingue<br />
de<strong>di</strong>cato al territorio della Comunità<br />
Montana Langa Astigiana Val Bormida<br />
La delegazione dell’Uncem Piemonte a Kranjska Gora. Da sinistra a destra: Nuria Mignone (project<br />
manager), Emanuela Dutto (fi nancial manager), Fiorenzo Ferlaino (IRES Piemonte),<br />
Sergio Primosig (Presidente della Comunità montana Langa Astigiana Val Bormida)<br />
consiste in un opuscolo contenente<br />
una serie <strong>di</strong> percorsi in 4 lingue<br />
(italiano, tedesco, inglese, francese),<br />
attraverso i quali esplorare il territorio<br />
della Langa Astigiana con un occhio <strong>di</strong><br />
riguardo alla natura, all’agricoltura e<br />
ai suoi prodotti. L’idea nasce dal lavoro<br />
realizzato all’interno del network <strong>di</strong><br />
operatori locali, mossi da una semplice<br />
constatazione: la fi liera associata alla<br />
gestione ambientale-turistica (B&B,<br />
agriturismi, fattorie <strong>di</strong>dattiche, laboratori<br />
<strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong> prodotti enogastronomici)<br />
costituisce una grande opportunità per il<br />
territorio, ma non può essere una risorsa<br />
isolata. Da qui l’esigenza <strong>di</strong> fare rete, <strong>di</strong><br />
presentare insieme le strutture ricettive, gli<br />
itinerari più appassionanti, le particolarità<br />
storiche e architettoniche, i prodotti<br />
dell’agricoltura e della gastronomia.<br />
L’opuscolo e gli altri risultati del progetto<br />
DemoChange sono stati presentati,<br />
inoltre, nel corso della conferenza <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> Emanuela Dutto, Erich Giordano<br />
fi ne progetto che ha avuto luogo, tra il<br />
26 e il 27 settembre, a Kranjska Gora,<br />
in Slovenia. L’evento è stato un’ottima<br />
occasione per lo scambio <strong>di</strong> opportunità<br />
<strong>di</strong> conoscenza per le comunità alpine e<br />
le regioni, per i pianifi catori territoriali e<br />
regionali, per coloro che sono coinvolti<br />
nel settore del turismo, dei servizi<br />
sociali e <strong>di</strong> altro tipo, per i ricercatori<br />
e gli studenti. Tra i punti salienti della<br />
conferenza fi nale emergono il talk show<br />
con esperti internazionali sulle prospettive<br />
<strong>di</strong> cooperazione transnazionale sui<br />
cambiamenti demografi ci e le sessioni<br />
parallele <strong>di</strong> presentazione delle azioni<br />
pilota realizzate nel corso del progetto.<br />
Nonostante la conclusione <strong>di</strong><br />
DemoChange, l’impegno dell’Uncem<br />
Piemonte sul tema del cambiamento<br />
demografi co continua nei <strong>di</strong>versi progetti<br />
in corso, alla continua ricerca <strong>di</strong> strategie<br />
<strong>di</strong> adattamento per un territorio montano<br />
in continuo mutamento.
MORECO<br />
Il progetto entra nel vivo<br />
Negli ultimi mesi sono stati mossi passi<br />
importanti verso il raggiungimento<br />
degli obiettivi del progetto MORECO –<br />
Mobility and Residential Costs, fi nanziato<br />
dal Programma Europeo Spazio Alpino e<br />
del quale l’Uncem Piemonte è uno dei 10<br />
partner.<br />
La fase <strong>di</strong> analisi scambio <strong>di</strong> informazioni<br />
tra esperti si è conclusa dopo oltre un<br />
anno <strong>di</strong> lavoro e i risultati sono stati<br />
<strong>di</strong>scussi in occasione della Conferenza<br />
sui costi urbanistici per i servizi pubblici,<br />
tenutasi a Lione nel mese <strong>di</strong> giugno.<br />
Nel corso della conferenza, i 160<br />
partecipanti (rappresentanti dei partner<br />
MORECO, ma anche osservatori, delegati<br />
provenienti dai siti pilota, comuni francesi<br />
interessati alla tematica del progetto)<br />
hanno potuto partecipare allo scambio<br />
<strong>di</strong> esperienze e punti <strong>di</strong> vista sull’impatto<br />
delle scelte residenziali e della mobilità<br />
pendolare sullo sviluppo urbano e delle<br />
reti <strong>di</strong> trasporto. La conferenza è stata<br />
una grande opportunità <strong>di</strong> presentare la<br />
<strong>di</strong>ffusione urbana nelle regioni alpine e<br />
richiamare la necessità <strong>di</strong> sensibilizzazione<br />
e <strong>di</strong> una politica globale che tenga in<br />
considerazione la crescita demografi ca, le<br />
esigenze infrastrutturali e <strong>di</strong> mobilità e le<br />
strategie abitative.<br />
Nel corso del convegno sono inoltre<br />
stati presentati gli strumenti innovativi<br />
che costituiscono un aspetto centrale<br />
dell’approccio Moreco per l’attuazione<br />
dei progetti pilota. Il principale valore<br />
aggiunto degli strumenti risiede nella loro<br />
trasferibilità ad altre regioni alpine: per<br />
questo motivo essi vengono testati nei siti<br />
pilota, prima <strong>di</strong> poter essere mo<strong>di</strong>fi cati e<br />
applicati in qualsiasi altra regione nello<br />
Spazio Alpino.<br />
Gli strumenti in realizzazione sono tre:<br />
– lo strumento per policy maker è<br />
costituito da un set <strong>di</strong> <strong>di</strong>apositive<br />
impostate per essere utilizzate in<br />
seminari, corsi <strong>di</strong> formazione e workshop,<br />
sud<strong>di</strong>vise in capitoli che possono<br />
essere aggiornati e utilizzati in parte o<br />
completamente;<br />
– lo strumento per le famiglie servirà a<br />
suggerire un orientamento nelle scelte<br />
residenziali, attraverso l’elaborazione <strong>di</strong><br />
una serie <strong>di</strong> dati, in parte già inseriti, in<br />
parte da aggiornare a cura dell’utente;<br />
– lo strumento per pianifi catori<br />
urbanistici, basato su modelli GIS per la<br />
pianifi cazione spaziale.<br />
Nei prossimi mesi gli strumenti saranno<br />
messi a punto e sperimentati nell’area<br />
pilota della Comunità Montana del<br />
Pinerolese. Il progetto Moreco prosegue<br />
verso i prossimi meeting <strong>di</strong> Belluno<br />
(14-15 novembre) e Mantova (Mid-Term<br />
Conference, giugno 2013).<br />
Visitate il sito web www.moreco-project.eu<br />
per aggiornamenti!<br />
RETURN<br />
Regions benefitting from returning migrants<br />
Verso la Mid-Term Conference!<br />
La “Città dei re” ungherese<br />
Székesfehérvár ha ospitato, tra il 12<br />
e il 14 settembre, il terzo meeting del<br />
progetto ReTurn, nel quale le delegazioni<br />
dei 12 partner coinvolti si sono scambiate<br />
per tre giorni aggiornamenti e opinioni<br />
sullo sviluppo delle attività e sulla<br />
situazione della migrazione <strong>di</strong> ritorno nei<br />
rispettivi paesi.<br />
Il progetto è giunto in una fase<br />
cruciale. È terminata l’analisi dei dati,<br />
della quale l’Università <strong>di</strong> Maribor ha<br />
curato un’accattivante presentazione<br />
consultabile al sito http://return.kreatorij.<br />
com, e sono ormai a <strong>di</strong>sposizione<br />
i risultati delle indagini qualitative<br />
promosse presso migranti <strong>di</strong> ritorno e<br />
aziende.<br />
Analizzando le motivazioni dei migranti,<br />
il sondaggio on-line ha rivelato che<br />
tra i motivi principali per la decisione<br />
<strong>di</strong> ritorno a casa troviamo perlopiù<br />
fattori sociali, mentre le motivazioni<br />
per emigrare sono più legate al fattore<br />
carriera. Ciò <strong>di</strong>mostra che in molti casi<br />
le ragioni del cambiamento non sono<br />
esclusivamente <strong>di</strong> matrice economica, ma<br />
comprendono valutazioni, ad esempio,<br />
sul livello <strong>di</strong> integrazione nel paese <strong>di</strong><br />
accoglienza e sulle reti sociali. Un altro<br />
dato interessante del sondaggio è stato<br />
inoltre che, confrontando e le attese e<br />
le reali problematiche dei migranti <strong>di</strong><br />
ritorno, nella maggior parte dei casi il<br />
reinserimento sperimentato è stato più<br />
facile rispetto alle aspettative.<br />
Oltre alla presentazione dei primi risultati<br />
e le conclusioni, il partenariato è stato<br />
Il territorio della Comunità<br />
montana del Pinerolese, sito<br />
pilota in<strong>di</strong>viduato da Uncem Piemonte<br />
impegnato in <strong>di</strong>versi laboratori, in cui<br />
sono state stabilite le basi per le azioni<br />
pilota che saranno realizzate nei prossimi<br />
mesi nelle otto aree stu<strong>di</strong>o, tra le quali il<br />
territorio della Comunità montana Valli<br />
dell’Ossola. Nel caso ossolano saranno<br />
selezionati alcuni emigrati e immigrati<br />
<strong>di</strong> ritorno per <strong>di</strong>ventare “ambasciatori”<br />
della loro regione d’origine. Un’altra<br />
iniziativa sarà l’organizzazione <strong>di</strong> una<br />
linea telefonica <strong>di</strong> assistenza per aiutare la<br />
migrazione <strong>di</strong> ritorno.<br />
Le misure attuate saranno presentate<br />
il prossimo inverno nel corso della Mid<br />
Term Conference del progetto, che avrà<br />
luogo a Domodossola tra il 27 febbraio<br />
e il 1 marzo. Rimanete aggiornati sul sito<br />
www.re-migrants.eu: il progetto Re-Turn<br />
continua!<br />
49<br />
Progetti europei
50<br />
Notizie dal territorio<br />
Eventi<br />
e iniziative<br />
del nostro<br />
territorio<br />
a cura <strong>di</strong><br />
Marialaura Mandrilli<br />
Roberto Ravello<br />
Sbloccate a inizio ottobre dalla Giunta<br />
regionale, su proposta dell’assessore<br />
all’Ambiente e all’Economia montana,<br />
Roberto Ravello, le risorse per<br />
la realizzazione degli interventi <strong>di</strong><br />
riqualifi cazione territoriale e <strong>di</strong> sviluppo<br />
sostenibile del sistema montano previsti<br />
dal programma attuativo del Fondo<br />
<strong>di</strong> sviluppo e coesione. Le risorse<br />
ammontano complessivamente a circa 17<br />
milioni <strong>di</strong> euro e verranno utilizzate tra<br />
il 2013 e il 2016 per interventi <strong>di</strong> messa<br />
in sicurezza del sistema ambientale<br />
montano, la realizzazione <strong>di</strong> servizi e<br />
infrastrutture destinate alla popolazione<br />
montana, la fruizione turisticonaturalistica.<br />
Valsesia: premio Lancia<br />
L’Uncem al Salone del gusto<br />
con i vini <strong>di</strong> montagna<br />
ingegner Franco Vallana ha ricevuto a settembre<br />
L’ il Premio”Vincenzo Lancia” dal presidente della<br />
Comunità montana Valsesia Pierangelo Carrara.<br />
“A Vallana – si legge nella motivazione – gli si conosce l’attaccamento alla Valsesia, la<br />
profon<strong>di</strong>tà dei sui stu<strong>di</strong> e delle sue ricerche e l’in<strong>di</strong>scusso contributo da lui dato al progresso<br />
della scienza biome<strong>di</strong>ca”. Presenti a Varallo Sesia tutti i sindaci dei paesi che fanno parte<br />
della Comunità montana, l’assessore alla Montagna della Provincia <strong>di</strong> Vercelli Angelo<br />
Dago, il vice prefetto vicario Raffaele Ricciar<strong>di</strong>, il deputato Luigi Bobba, alcune delle<br />
personalità premiate negli scorsi anni e la fi glia <strong>di</strong> Gianni Lancia. Vallana, torinese <strong>di</strong> nascita<br />
ma <strong>di</strong> famiglia originaria della Valsesia, è oggi uno dei ricercatori più avanzati nel settore<br />
delle valvole car<strong>di</strong>ache artifi ciali. Titolare, come inventore, <strong>di</strong> ben 140 brevetti, ha ricoperto<br />
la carica <strong>di</strong> Presidente e Amministratore <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse aziende del gruppo Sorin rivestendone<br />
la parte principale della proprietà intellettuale. “Io penso – ha detto emozionato l’ingegner<br />
Franco Vallana – che al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> me, si è voluto premiare il senso del lavoro, dell’inventiva”.<br />
Poi ai presenti ha illustrato il suo lavoro. Il Premio “Vincenzo Lancia”, istituito dalla<br />
Comunità montana Valsesia in omaggio ai valsesiani <strong>di</strong>stintisi in <strong>di</strong>versi campi, è giunto alla<br />
nona e<strong>di</strong>zione ed è un appuntamento “che va mantenuto nel tempo anche a fronte dei<br />
tagli. Perché – ha spiegato Carrara durante la cerimonia – i valsesiani che si sono <strong>di</strong>stinti<br />
sono una realtà e su loro possiamo sperare anche per il futuro della nostra valle”.<br />
Dalla Regione, risorse per la montagna e prevenzione<br />
del <strong>di</strong>ssesto idrogeologico<br />
Quattro le linee previste:<br />
– Interventi infrastrutturali e <strong>di</strong><br />
informazione sui rifugi alpini e il<br />
patrimonio escursionistico regionale.<br />
L’obiettivo è migliorare la competitività<br />
delle aree montane sviluppando l’offerta<br />
<strong>di</strong> risorse del territorio e la fruizione<br />
turistica, nel rispetto della sostenibilità<br />
ambientale e socio-economica dei<br />
territori interessati (le risorse <strong>di</strong>sponibili<br />
sono 1.148.000 euro)<br />
– Opere <strong>di</strong> bonifi ca montana, <strong>di</strong><br />
sistemazione idraulica-forestale e<br />
<strong>di</strong> stabilizzazione dei versanti, per<br />
migliorare i livelli <strong>di</strong> sicurezza, la stabilità<br />
delle terre, l’effi cienza funzionale dei<br />
bacini idrografi ci e dei sistemi agro-<br />
Chiamatela “viticoltura eroica”, tra i terrazzamenti<br />
della Val Chisone o i muri a pietra <strong>di</strong> Carema. La<br />
montagna riscopre i suoi vini e li presenta ai consumatori,<br />
con nuovi abbinamenti ai piatti tipici del territorio.<br />
Se ne è parlato al Salone del Gusto in un convegno<br />
organizzato dall’Uncem Piemonte domenica 28 ottobre<br />
nello Spazio. All’incontro sono intervenuti il presidente<br />
della Delegazione Lido Riba, il docente universitario<br />
<strong>di</strong> Enologia Vincenzo Gerbi, il presidente del Cervim<br />
(Centro per la Viticoltura <strong>di</strong> Montagna) Roberto Gau<strong>di</strong>o,<br />
il produttore e docente universitario Michele Fino.<br />
forestali (10.214.000 euro)<br />
– Teleinsegnamento nelle scuole <strong>di</strong><br />
montagna. Tra gli obiettivi, migliorare<br />
il collegamento e l’interazione <strong>di</strong>retta<br />
tra classi <strong>di</strong>verse, <strong>di</strong>stanti tra loro<br />
fi sicamente, attraverso l’utilizzo <strong>di</strong><br />
lavagne interattive, uniformando<br />
così la qualità dell’offerta formativa e<br />
contribuendo a superare l’isolamento<br />
(1.434.000 euro)<br />
– Miglioramento delle strutture degli<br />
alpeggi <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> enti pubblici, per<br />
migliorare la fruibilità delle strutture<br />
e la qualità della vita degli operatori<br />
(3.348.0000 euro).<br />
“Esistono impegni che la comunità<br />
regionale ha assunto nei confronti dei<br />
territori montani e dei residenti in queste<br />
aree <strong>di</strong>sagiate – commenta l’assessore<br />
Ravello –. La Giunta del presidente<br />
Cota adempie a questi impegni anche<br />
in momenti fi nanziariamente <strong>di</strong>ffi cili<br />
utilizzando al meglio le risorse messe<br />
a <strong>di</strong>sposizione dall’Unione Europea<br />
ed i relativi cofi nanziamenti regionali.<br />
Presto saranno pubblicati i ban<strong>di</strong><br />
per l’assegnazione dei fon<strong>di</strong> per una<br />
rapida istruttoria e l’inizio dei lavori è<br />
già previsto nella maggior parte dei<br />
casi entro il 2013. Con queste misure<br />
la montagna piemontese avrà alcuni<br />
strumenti in più per contrastare il suo<br />
spopolamento e valorizzare le sue risorse,<br />
potenziando così le sue capacità”.
Cuneo-Nizza, ferrovia per le relazioni transfrontaliere<br />
Il 29 ottobre a Nizza è stato fi rmato<br />
il protocollo d’intesa con i francesi<br />
per potenziare e valorizzare la linea<br />
ferroviaria Torino-Cuneo-Limone<br />
Piemonte-Tenda-Breil-Nizza-Ventimiglia.<br />
Il collegamento risulta fondamentale per<br />
le relazioni transfrontaliere e lo sviluppo<br />
economico e turistico dei territori<br />
serviti. In particolare, italiani e francesi<br />
concordano sulla necessità <strong>di</strong> valorizzare<br />
questa linea, con la previsione <strong>di</strong><br />
collegamenti <strong>di</strong>retti tra Torino e<br />
Nizza e la Costa Azzurra che potrà<br />
avvenire attraverso l’interoperabilità<br />
dei convogli e accor<strong>di</strong> tra le rispettive<br />
Agenzie nazionali in merito alla<br />
regolamentazione della sicurezza della<br />
circolazione. Sarà, quin<strong>di</strong>, necessario<br />
adeguare l’infrastruttura ferroviaria e<br />
gli apparati tecnologici a servizio della<br />
circolazione e per tale motivo le due<br />
parti rivolgono ai Governi francese e<br />
italiano un appello affi nché procedano<br />
sollecitamente alla defi nizione <strong>di</strong> una<br />
nuova convenzione, che superi quella<br />
obsoleta del 1970, così da garantire una<br />
giusta ripartizione degli oneri fi nanziari<br />
per il rinnovo, la manutenzione e la<br />
gestione della linea ferroviaria. Alla<br />
fi rma dell’accordo erano presenti,<br />
oltre alla presidente della Provincia <strong>di</strong><br />
Cuneo Gianna Gancia, il presidente<br />
del Conseil Général des Alpes<br />
Maritimes Eric Ciotti, il <strong>di</strong>rettore delle<br />
Infrastrutture del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Torino<br />
Roberto Bertasio, il presidente della<br />
Comunità montana delle Alpi del Mare<br />
Ugo Boccacci, il sindaco <strong>di</strong> Breil-sur-<br />
Roya Joseph Ghilar<strong>di</strong>, l’assessore del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cuneo Gabriella Roseo, il<br />
sindaco <strong>di</strong> Limone Piemonte Francesco<br />
Revelli, il sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Tenda<br />
Jean-Pierre Vassallo, il rappresentante<br />
della Camera regionale <strong>di</strong> Commercio<br />
et d’Industria Paca <strong>di</strong> Marsiglia e della<br />
Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Nizza<br />
Jean-Pierre Henry, la rappresentante<br />
dell’Unione Camere Piemonte e della<br />
Camera <strong>di</strong> Commercio italiana <strong>di</strong> Nizza,<br />
Patrizia Dalmasso. L’accordo fi rmato<br />
a Nizza sottolinea l’interesse dei due<br />
Paesi a favore dell’infrastruttura e<br />
del livello <strong>di</strong> servizio, oltre a riba<strong>di</strong>re<br />
la fondamentale importanza che il<br />
collegamento ferroviario riveste per lo<br />
sviluppo economico e turistico dei due<br />
territori.<br />
51<br />
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