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PieMonti 6-2012.pdf - Comune di Alpette

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22<br />

Attualità<br />

GAL: 60 milioni per le imprese<br />

<strong>di</strong> Gianni Giacomino<br />

azienda montagna” piemontese<br />

“L’ potrà contare nel 2013<br />

sull’impegno dei 13 Gruppi <strong>di</strong> Azione<br />

Locale, che dovranno gestire l’ultima<br />

parte dei 60 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> risorse per<br />

completare i Progetti del programma <strong>di</strong><br />

Sviluppo Rurale. Ma servono garanzie<br />

sull’assetto degli enti locali, in particolare<br />

delle Unioni montane <strong>di</strong> Comuni e<br />

dei Comuni stessi, affi nché i soci <strong>di</strong><br />

maggioranza dei Gal – che sono consorzi<br />

misti pubblico-privati – proseguano le<br />

loro attività <strong>di</strong> sviluppo in una porzione<br />

importante del Piemonte che conta<br />

610mila abitanti, sul fronte del turismo,<br />

dell’agricoltura, dell’artigianato.<br />

L’Uncem è pronta a fare la sua parte,<br />

assieme ad Assoleader (soggetto che<br />

rappresenta i Gruppi <strong>di</strong> Azione locale)<br />

e ai funzionari regionali che seguono il<br />

lavoro dei Gal. “È necessario un approccio<br />

integrato alle politiche <strong>di</strong> sviluppo delle<br />

Terre Alte e delle zone rurali – spiega il<br />

presidente Uncem Piemonte Lido Riba –.<br />

Ce lo chiede l’Europa che sta già<br />

lavorando alla programmazione 2014-<br />

2020. I Gal hanno creato centinaia <strong>di</strong><br />

nuovi posti <strong>di</strong> lavoro, supportato la<br />

nascita <strong>di</strong> imprese, sostenuto i Comuni<br />

nel miglioramento della qualità della<br />

vita e dei servizi nelle zone montane,<br />

hanno agevolato la cooperazione e la<br />

sussi<strong>di</strong>arietà dei territori, valorizzato le<br />

risorse ambientali e culturali locali.<br />

60 milioni <strong>di</strong> euro investiti negli ultimi<br />

cinque anni hanno avuto un moltiplicatore<br />

rilevante. E oggi non devono essere<br />

lasciati soli: la montagna trova la sua<br />

forza nel sistema <strong>di</strong> enti locali unito ai<br />

L’Uncem a fi anco dei 13<br />

Gal, braccio operativo<br />

delle nuove Unioni<br />

montane. Necessario<br />

l’approccio integrato<br />

alla programmazione<br />

dei fon<strong>di</strong> europei<br />

per le zone rurali e<br />

montane. Ma per la<br />

crescita dell’“Azienda<br />

Montagna” servono<br />

garanzie sull’assetto<br />

degli enti<br />

Gal, ai Bacini Imbriferi montani e alle<br />

imprese, che concorre allo sviluppo e<br />

alla produzione <strong>di</strong> Pil. In Italia, nelle<br />

aree montane, arriva al 17% del totale<br />

nazionale”.<br />

Con la nascita delle Unioni montane e la<br />

ridefi nizione dei confi ni delle Comunità<br />

montane è necessario non <strong>di</strong>sperdere<br />

capacità professionali e risorse. Dovrà<br />

essere costituito un tavolo operativo per<br />

agevolare la transizione nel 2013 per<br />

rior<strong>di</strong>nare le quote dei Comuni e delle<br />

Unioni, la parte pubblica, in ciascun Gal.<br />

La montagna è un’impresa che lavora, fa<br />

utili, genera posti <strong>di</strong> lavoro, aziende. Al<br />

tavolo richiesto alla Regione è auspicabile<br />

il coinvolgimento delle associazioni <strong>di</strong><br />

categoria, che sono i soci privati dei Gal.<br />

L’Uncem è già operativa per sostenere<br />

i Gal nella presentazione ai Comuni e<br />

all’opinione pubblica <strong>di</strong> prodotti e risultati<br />

ottenuti.<br />

Secondo Clau<strong>di</strong>o Amateis, presidente del<br />

Gal Valli <strong>di</strong> Lanzo, Ceronda e Casternone<br />

e vicepresidente <strong>di</strong> Assoleader, le sfi de del<br />

2013 saranno molteplici, da affrontare<br />

subito. “Se non progettiamo per tempo<br />

il rior<strong>di</strong>no delle quote dei soci – afferma<br />

– rischiamo <strong>di</strong> non poter aprire i ban<strong>di</strong>.<br />

Con il mio Gal, solo nel 2013, avremo<br />

2 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> risorse da assegnare<br />

a Comuni e imprese. Non possiamo<br />

vanifi care il lavoro fatto fi n qui. Dobbiamo<br />

potenziarlo, renderlo più forte”. Anche<br />

Ugo Boccacci, presidente del Gal Valli<br />

Gesso, Vermenagna e Pesio, è d’accordo:<br />

“Le nuove Unioni montane saranno il<br />

soggetto <strong>di</strong> riferimento, i soci pubblici, ma<br />

anche i Comuni che non ne faranno parte,<br />

dovranno sostenere i Gruppi <strong>di</strong> Azione<br />

Locale. Questo si traduce in sostegno alle<br />

imprese, ai giovani che vogliono creare<br />

una nuova azienda in montagna e a tutta<br />

la rete sociale che vive e opera nelle Terre<br />

Alte”. “Avremo più soggetti <strong>di</strong> riferimento<br />

rispetto a oggi – evidenziano Luca<br />

Bringhen e Giorgio Magrini, presidente<br />

e <strong>di</strong>rettore del Gal Valli del Canavese –<br />

ma l’operatività del nostro sistema è da<br />

presentare ai nostri concitta<strong>di</strong>ni. I singoli<br />

Comuni non potranno lavorare da soli<br />

sulla programmazione europea e sui<br />

ban<strong>di</strong> del Psr. C’è bisogno dell’approccio<br />

integrato che impone Bruxelles con le sue<br />

<strong>di</strong>rettive”.

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