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La presentazione di un'opera collettanea, curata da Emanuele Cusa ...

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Libri 28-01-2011 12:42 Pagina 145<br />

AUTOGESTIONE,<br />

COOPERAZIONE<br />

SOCIALE E RETI<br />

SOLIDALI<br />

Leonardo Callegari<br />

Centro Stusi Analisi <strong>di</strong><br />

psicologia e Sociologia<br />

Applicate. Bologna, 2009<br />

Il testo <strong>di</strong> Leonardo Callegari<br />

pone delle domande<br />

e un modello <strong>di</strong> sviluppo<br />

umano <strong>di</strong>verso <strong>da</strong> quello<br />

attuale basato sull’in<strong>di</strong>vidualismo<br />

egoistico, la competitività<br />

sfrenata, la precarietà<br />

e lo sfruttamento dell’uomo<br />

sull’uomo.<br />

Il titolo del testo: “Autogestione,<br />

cooperazione sociale<br />

e reti soli<strong>da</strong>li” riporta il concetto<br />

<strong>di</strong> autogestione, <strong>di</strong><br />

partecipazione democratica<br />

<strong>da</strong>l basso nella costruzione<br />

dei processi decisionali in<br />

tutte le organizzazioni e in<br />

particolare nel processo<br />

produttivo. Il concetto <strong>di</strong><br />

autogestione spesso si connette<br />

con quello <strong>di</strong> cooperazione<br />

che risale all’alba della<br />

storia delle società operaie<br />

<strong>di</strong> mutuo soccorso.<br />

<strong>La</strong> cooperazione con l’attivazione<br />

delle sue reti soli<strong>da</strong>li<br />

intercooperative e associative,<br />

e la pratica dell’autogestione<br />

rende gli in<strong>di</strong>vidui<br />

attivi, citta<strong>di</strong>ni presenti<br />

e operativi, escludendo la<br />

forma <strong>di</strong> assistenzialismo<br />

passivo e <strong>di</strong>pendente. <strong>La</strong><br />

pratica cooperativa, in ambito<br />

lavorativo, educativo,<br />

sociale favorisce i processi<br />

<strong>di</strong> riconoscimento reciproco<br />

e l’uguaglianza delle opportunità:<br />

“Ognuno secondo le<br />

proprie capacità e i propri<br />

bisogni”.<br />

<strong>La</strong> crisi attuale, che è anche<br />

crisi sociale e culturale, può<br />

deflagare in conflitti <strong>di</strong> ampia<br />

portata , e risulta in<strong>di</strong>spensabile<br />

un intervento<br />

dei governi nazionali e locali,<br />

delle imprese, e, la società<br />

civile, le aggregazioni interme<strong>di</strong>e<br />

associative, <strong>di</strong> volontariato,<br />

comunitarie, risultano<br />

essere le risorse <strong>di</strong><br />

coesione sociale, reti soli<strong>da</strong>li<br />

e <strong>di</strong> prossimità, per sostenere<br />

le persone più in<br />

<strong>di</strong>fficoltà.<br />

Il terziario sociale, cioè l’insieme<br />

degli enti, strutture,<br />

soggetti <strong>di</strong> natura pubblica<br />

e privata, può costituire un<br />

ambito <strong>di</strong> azione <strong>di</strong> “utopia<br />

autogestionaria”. <strong>La</strong> cooperazione<br />

sociale, ricca <strong>di</strong><br />

potenzialità, ma anche <strong>di</strong><br />

ambiguità e possibili <strong>di</strong>storsioni,<br />

rappresenta spinte<br />

innovative che, con le richieste<br />

<strong>di</strong> partecipazione e<br />

<strong>di</strong> emancipazione, spesso<br />

risultano incompatibili con<br />

le regole <strong>di</strong> funzionamento<br />

del sistema.<br />

Si può, quin<strong>di</strong> collocare la<br />

cooperazione nello spazio<br />

(terza <strong>di</strong>mensione) <strong>di</strong> intersezione<br />

transattiva tra i bisogni<br />

<strong>di</strong> mondo vitale ed<br />

esigenze <strong>di</strong> controllo sistemico.<br />

<strong>La</strong> cooperazione sociale<br />

continua a mantenere<br />

la sua linea propositiva, in<br />

defezione soli<strong>da</strong>ristica rispetto<br />

alle logiche sistemiche,<br />

nella <strong>di</strong>rezione del<br />

cambiamento e, per <strong>da</strong>re risposte<br />

“sensate” alle soggettività<br />

<strong>di</strong> mondo vitale.<br />

Le cooperative definiscono,<br />

rispetto agli operatori,<br />

utenti, loro bisogni e loro<br />

istanze, i propri valori gui<strong>da</strong><br />

<strong>di</strong> qualità del lavoro e qualità<br />

della vita, <strong>da</strong> cui <strong>di</strong>scendono<br />

gli obiettivi mutualistici/autogestionari<br />

interni e<br />

le finalità soli<strong>da</strong>ristiche<br />

esterne, in favore <strong>di</strong> un nuovo<br />

modello <strong>di</strong> organizzazione<br />

sociale dei servizi.<br />

Per qualità del lavoro si intende<br />

una non collisione e<br />

scontro tra le esigenze,<br />

aspettative, mete della persona<br />

e richieste e finalità<br />

dell’organizzazione <strong>di</strong> appartenenza,<br />

alle quali il soggetto<br />

non è escluso.<br />

Per qualità della vita si intende<br />

la realizzazione in termini<br />

<strong>di</strong> buona vita, non concettualmente<br />

materiale, ma<br />

con il riconoscimento eticovaloriale<br />

e la promozione<br />

delle istanze simbolico/relazionali<br />

cariche <strong>di</strong> senso soggettivo<br />

e interpersonale.<br />

Nella cooperazione sociale,<br />

l’orientamento ai valori gui<strong>da</strong><br />

deve tradursi nella scelta<br />

<strong>di</strong> finalità e obiettivi tra<br />

loro complementari. Si <strong>di</strong>fferenziano<br />

così: le finalità<br />

esterne, legate ai bisogni<br />

sociali dell’utenza, e gli<br />

obiettivi interni alle cooperative.<br />

<strong>La</strong> cooperazione esprime la<br />

sua propensione ai rapporti<br />

collaborativi e l’appartenenza<br />

ad una logica <strong>di</strong> gruppo e<br />

<strong>di</strong> sistema cooperativo, sostenendo<br />

così il vantaggio<br />

comparato che può vantare<br />

rispetto ad altre imprese<br />

private o pubbliche.<br />

INDICE<br />

PREFAZIONE <strong>di</strong> Alain Goussot<br />

INTRODUZIONE<br />

1. SOCIALIZZAZIONE E AUTO-<br />

GESTIONE<br />

L I B R I<br />

145

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