Le stele di Bologna di V secolo a.C.: modelli iconografici tra Grecia ...
Le stele di Bologna di V secolo a.C.: modelli iconografici tra Grecia ...
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E. Govi - <strong>Le</strong> <strong>stele</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> <strong>di</strong> V sec. a.C.: <strong>modelli</strong> <strong>iconografici</strong> <strong>tra</strong> <strong>Grecia</strong> ed Etruria<br />
tica: indubbiamente enfatizza la con<strong>di</strong>zione sociale<br />
elevata del defunto evocando l'immagine <strong>di</strong><br />
antica <strong>tra</strong><strong>di</strong>zione aristocratica del trionfo nel caso<br />
dell'uomo e della processione nuziale nel caso<br />
della donna 7 (fig. 5), tuttavia il tema sulle <strong>stele</strong> si<br />
carica <strong>di</strong> ulteriori e ben più pregnanti significati,<br />
esplicitati da una serie <strong>di</strong> segni iconici che ne<br />
chiariscono la percezione anche in chiave funeraria<br />
e talora escatologica. Non occorre qui soffermarsi<br />
su tali elementi (demoni psicopompi, cavalli<br />
alati, Caronti e altro) già noti ed in al<strong>tra</strong> sede<br />
meglio esaminati 8 , mentre sembra utile sottolineare<br />
che se si esaminano le 45 redazioni del<br />
viaggio su carro si coglie un articolato sistema <strong>di</strong><br />
schemi <strong>iconografici</strong> (tav. 2) che presuppone una<br />
scala <strong>di</strong> valori non solo <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne sociale ma<br />
anche ideologico la quale, nel rispetto della primaria<br />
<strong>di</strong>stinzione operata per sessi, rivela i <strong>di</strong>versi<br />
livelli <strong>di</strong> percezione in<strong>di</strong>viduale della morte intesa<br />
come <strong>tra</strong>nsito verso l'al<strong>di</strong>là: dal semplice viaggio<br />
reso senza espliciti riferimenti funerari, al <strong>tra</strong>nsito<br />
assistito da esseri oltremondani, al viaggio metafora<br />
<strong>di</strong> eroizzazione e apoteosi esplicitato dai cavalli<br />
alati, al passaggio verso una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>onisiaca<br />
prefigurata dalle <strong>di</strong>verse epifanie del <strong>di</strong>o.<br />
Il modello iconografico funzionale all'elaborazione<br />
<strong>di</strong> questo tema sulle <strong>stele</strong> può essere<br />
ravvisato più che nella <strong>tra</strong><strong>di</strong>zione figurativa arcaica<br />
etrusca, che pure nella seconda metà del V<br />
<strong>secolo</strong> poteva essere recuperata dall'élite citta<strong>di</strong>na,<br />
nelle scene <strong>di</strong> viaggio su carro, <strong>di</strong> frequente<br />
guidato da cavalli alati, che proprio nel corso del<br />
V <strong>secolo</strong> si <strong>di</strong>ffondono sulla ceramica attica 9 e agli<br />
inizi del <strong>secolo</strong> successivo su quella apula. I protagonisti<br />
<strong>di</strong> questi viaggi celesti, spesso con-<br />
testualizzati dal riferimento al mare e scortati dalla figura <strong>di</strong> Hermes o <strong>di</strong> Nike, sono Nyx, le personificazioni<br />
degli Astri 10 (Selene, Helios) (figg. 6-7), Nike 11 e soprattutto Eos 12 (fig. 8), ma lo schema iconografico è adottato<br />
significativamente anche per l'apoteosi <strong>di</strong> Herakles 13 (fig. 9). Pare quin<strong>di</strong> indubbio che la matrice del linguaggio<br />
figurativo adottato dagli scalpellini bolognesi per il tema del viaggio su carro sia proprio quell'immaginario<br />
greco, veicolato dalla ceramica attica, che come vedremo <strong>tra</strong> breve si prestava assai bene a rendere<br />
l'ideologia funeraria dei committenti posti ai vertici della comunità citta<strong>di</strong>na. Per meglio comprendere il valore<br />
semantico <strong>di</strong> questo tema e l'eventuale processo <strong>di</strong> rifunzionalizzazione in chiave funeraria è necessario va-<br />
7<br />
CERCHIAI 1995, 377; MAGGIANI 2003, 164-165.<br />
8<br />
SASSATELLI, GOVI 2009.<br />
9<br />
MAGGIANI 2003, 167.<br />
10<br />
KARUSU, in LIMC II, 1984, s.v. As<strong>tra</strong>, 904-27, in particolare 907-909 e 912-917.<br />
11<br />
CVA Baltimore 1, 17, fig. 5.1, pl. 21, 1-4.<br />
12<br />
WEISS, in LIMC III, 1986, s.v. Eos, 747-89, in particolare 753-757.<br />
13<br />
BOARDMAN, in LIMC V, 1990, s.v. Herakles, 126-132.<br />
Fig. 6 – Atene, Museo Nazionale, cratere attico a.f.r., inizi del IV <strong>secolo</strong><br />
a.C. (da LIMC II, s.v. As<strong>tra</strong>, 676 n. 40).<br />
Fig. 7 – Detroit, Institute of Arts, cratere attico a. f.r., attorno al 480<br />
a.C. (da LIMCV s.v. 632 Helios, n. 14).<br />
Bollettino <strong>di</strong> Archeologia on line I 2010/ Volume speciale D / D2 / 5 Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n. 330 ISSN 2039 - 0076<br />
www.archeologia.beniculturali.it/pages/pubblicazioni.html<br />
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