Paolo Radiciotti - Antichità e Tradizione Classica
Paolo Radiciotti - Antichità e Tradizione Classica
Paolo Radiciotti - Antichità e Tradizione Classica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
54<br />
PAOLO RADICIOTTI - ARIANNA D’OTTONE<br />
Ancora più impressionante è la mole di manoscritti armeni, i più<br />
antichi dei quali risalgono al secolo X e sembrano annunciare un durevole<br />
cambiamento nelle caratteristiche delle comunità cristiane residenti<br />
a Damasco. Frammenti biblici (in particolare un frammento di una ventina<br />
di salmi e sei fogli di un antico Vangelo di Matteo), libri liturgici,<br />
testi patristici, agiografie, testi letterari di altro genere, ma anche esercizi<br />
di scrittura (certamente utilissimi per valutare il grado di alfabetizzazione<br />
della popolazione armena del tempo) sono attestati per tutto il resto dell’età<br />
medievale fino alla prima età moderna, rendendo ragione della presenza<br />
degli Armeni come principale comunità cristiana della città in età<br />
successiva e fino ad oggi. Sono anche interessanti le presenze di manoscritti<br />
in georgiano e soprattutto alcuni frammenti copti, taluni cartacei,<br />
ma in particolare due membranacei, l’uno palinsesto in dialetto faiumitico,<br />
l’altro in boaritico, appartenenti a copie del Nuovo Testamento risalenti<br />
al secolo XI: certo prove delle relazioni di età araba fra Damasco e<br />
l’Egitto. Una presenza ancor più caratteristica in questo contesto è costituita<br />
dai manoscritti ebraici e samaritani. Essi sono in larga parte testi<br />
sacri (veterotestamentari, liturgici e sinagogali), ma c’è anche un gruppo<br />
di contratti di matrimonio ebraici ed un calendario samaritano 33 .<br />
Eppure la più significativa presenza in questo contesto di fortissima<br />
varietà linguistica e grafica è costituita dai frammenti aramaici di testi<br />
sacri cristiani: numerosi luoghi dell’Antico Testamento, dei Vangeli e delle<br />
epistole di <strong>Paolo</strong>, nonché alcuni acta di santi, presto individuati come la<br />
più rilevante scoperta all’interno dell’ammasso documentale della genizah<br />
damascena e perciò rapidamente editi. Quasi tutti palinsesti (aramaico<br />
sopra a testi in greco, ma anche aramaico al di sotto di testi arabi) questi<br />
ventuno manoscritti sono databili fra IX e XIII secolo 34 .<br />
Può darsi che valga tuttora, per molti, il giudizio lapidario del francese<br />
Jalabert: «il n’y avait vraiment pas un morceau de premier rang» 35 .<br />
Teodoro è stato integralmente riprodotto in fotografia e depositato dal Violet presso<br />
la biblioteca di Stato a Berlino colla segnatura Cod. Or. Simulat. 5 (per questa ed<br />
altre riproduzioni fotografiche TREU, Majuskelbruchstücke cit., p. 203).<br />
33 VON SODEN, Bericht cit., pp. 827-828.<br />
34 SCHULTHESS, Christlich-palästinische Fragmente cit., con ricca riproduzione fotografica:<br />
segnalo la tav. IV, che mostra come scriptio inferior greca un interessante esempio<br />
di minuscola libraria inclinata di tipo siropalestinese.<br />
35 JALABERT, Les manuscrits cit.; ma si confronti questa opinione colle preziose<br />
analisi di manoscritti in cui si sono stratificati numerosi testi e scritture diverse in F.<br />
D’AIUTO, Graeca in codici orientali della Biblioteca Vaticana (con i resti di un manoscritto<br />
tardoantico delle commedie di Menandro), in Tra Oriente e Occidente. Scritture e libri greci fra