ìlcontributodi corrado gini alla metodologia statistica
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certo senso, essa che determina le distribuzioni di ciascuno dei<br />
due caratteri correlati; mentre, all'opposto, ogni unità di un gruppo<br />
può essere costretta ad associarsi con una unità di un altro<br />
gruppo che gli è di fronte, ed allora le eventuali tendenze ad<br />
associarsi tra certe modalità dell'uno e dell'altro gruppo non possono,<br />
in generale, liberamente manifestarsi, per la limitazione posta<br />
<strong>alla</strong> scelta d<strong>alla</strong> predeterminazione delle distribuzioni dei due caratteri.<br />
Cosi, per es., ammesso che, in una sala, tendano ad associarsi<br />
i ballerini dei due sessi che hanno statura simile, questa<br />
tendenza non può manifestarsi in pieno se, volendo b<strong>alla</strong>re tutti<br />
insieme, v'è eccesso, in una distribuzione rispetto all'altra, delle<br />
stature più elevate, o delle minime.<br />
Tra due caratteri esiste tendenza ad associarsi in una determinata<br />
maniera quando le distribuzioni delle modalità dell'uno<br />
che sono associate alle singole modalità dell'altro sono diverse<br />
l'una dall'altra. Se, ad es., tutte le distribuzioni parziali del carattere<br />
A, associate ciascuna a una modalità del carattere B, sono<br />
tutte simili (cioè le curve delle frequenze relative sono uguali) fra<br />
loro e quindi <strong>alla</strong> distribuzione totale di A, allora l'associazione<br />
non dimostra nessuna influenza delle modalità dell'uno sulla presenza<br />
delle modalità dell'altro, e i due caratteri presentano connessione<br />
nulla. Se connessione invece c'è, la intensità di questa<br />
connessione è misurata da una media degl'indici di dissomiglianza<br />
tra le distribuzioni parziali di A secondo le modalità di<br />
B e la distribuzione totale di A (connessione di A alle modalità<br />
di B) o tra le distribuzioni parziali di B secondo le modalità di A<br />
e la distribuzione totale di B) connessione di B alle modalità di A).<br />
Se tra i due caratteri c'è connessione e se i due caratteri,<br />
siano essi quantitativi o qualitativi, sono almeno tali che ad ogni<br />
modalità dell'uno si possa far corrispondere una modalità simile<br />
dell'altro, allora si può cercare di misurare la tendenza ad associarsi<br />
tra modalità simili o no. Servono a questo scopo gl'indici di<br />
concordanza, un caso particolare dei quali sonO gl'indici « ordinali<br />
di concordanza (indici di cograduazione, correlation rank<br />
dello SPEARMAN) che si ottengono sostituendo nelle due distribuzioni<br />
associate alle intensità del carattere il corrispondente numero<br />
d'ordine nelle relative graduatorie (a x; l'indice i).<br />
Sia gl'indici di connessione che quelli di concordanza sono<br />
ottenuti ragguagliando le misure effettive della connessione e<br />
J .-tI •<br />
della concordanza ai massimi che esse possono raggiungere, sia<br />
nella ipotesi 'che l'associazione sia vincolata alle distribuzioni<br />
preesistenti dei due caratteri, sia nella ipotesi che tale vincolo<br />
non esista. Gl'indici di concordanza ottenuti in base <strong>alla</strong> prima di<br />
tali ipotesi sono chiamati dal GINI indici di omofilia, quelli ottenuti<br />
in base <strong>alla</strong> seconda indici di correlazione. Il coefficiente di correlazione<br />
del Bravais è un indice di correlazione quadratico. Il rap-.<br />
porto di correlazione del Pearson è un indice quadratico di connessione<br />
delle intensità medie di un carattere alle modalità dell'altro.<br />
Questa impostazione della teoria è dovuta al GINI, e chi è al<br />
corrente delle discussioni tenute all'Istituto Internazionale di<br />
Statistica sul significato e sull'uso del coefficiente di correlazione<br />
si rende facilmente conto del fatto che tale impostazione ha apportato<br />
chiarezza e ordine in un campo nel quale le idee erano<br />
molto confuse. Sono occorsi circa 20 anni perchè la massima organizzazione<br />
internazionale che si occupa di <strong>statistica</strong> aprisse completamente<br />
le sue porte a questo ordine e a questa chiarezza.<br />
Gli stessi concetti sono stati estesi dal GINI anche ai caratteri,<br />
qualitativi.<br />
Alla teoria sono stati apportati contributi da allievi e non<br />
allievi del GIN!.<br />
6. - Rappresentatività deUe serie. Applicazioni det catcoto deUe<br />
probabilità.<br />
Con lo svilupparsi del campo di intervento dello Stato, nella<br />
sua veste di controllore e ordinatore non solo della vita economica,<br />
ma di tutti i fenomeni sociali senza eccezioni, è cresciuto a dismisura<br />
il bisogno d'informazione da parte dello Stato, e quindi<br />
si è sentita la necessità di creare o perfezionare gli organi adatti<br />
a soddisfare tale particolare bisogno. Ove tali organi siano pervenuti<br />
a un grado soddisfacente di funzionalità, le statistiche<br />
diventano un puro conteggio (movimento dello stato civile, anagrafi,<br />
ecc.); ma ove non si sia raggiunto tale grado di funzionalità<br />
(e !'incremento della volontà di dirigersi coscientemente da parte<br />
dello Stato è tanto rapido che sempre esistono vasti settori di<br />
attività per i quali le possibilità di rilevazione diretta o completa<br />
sono scarse o nulle), assumono rilevanza le questioni relative <strong>alla</strong><br />
estensione a campi affini o a insiemi più vasti delle masse d'in-<br />
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