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3. Arsenico - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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12 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2009; 31:1<br />

http://gimle.fsm.it<br />

INTERFERENTI ENDOCRINI SCHEDE MONOGRAFICHE <strong>3.</strong> ARSENICO<br />

I ratti esposti a elevati livelli <strong>di</strong> DMA V con la <strong>di</strong>eta o tramite<br />

l’acqua hanno sviluppato cancro a carico <strong>del</strong>la vescica<br />

(Arnold, 1999; Wei, 1999). Il DMA V è risultato<br />

anche la causa <strong>di</strong> tumore multi-organo nei ro<strong>di</strong>tori<br />

(Wanibuchi, 2004). Nei ratti a cui è stato somministrato<br />

TMAO nell’acqua, la frequenza <strong>del</strong>l’adenoma epatocellulare<br />

è significativamente aumentata rispetto al valore<br />

dei controlli (Shen, 2003b). Viceversa, la somministrazione<br />

<strong>di</strong> MMA V attraverso la <strong>di</strong>eta (Arnold, 2003) o con<br />

l’acqua (Shen, 2003a), non è risultata cancerogena per<br />

i ro<strong>di</strong>tori.<br />

Uomo<br />

È stata osservata l’insorgenza <strong>di</strong> cancro al polmone<br />

dopo esposizione occupazionale in lavoratori <strong>di</strong> fonderie,<br />

nei minatori e negli operai <strong>di</strong> industrie <strong>di</strong> antiparassitari<br />

(NRC, 1999; WHO, 2001). L’esposizione dovuta<br />

all’ingestione <strong>di</strong> acqua contaminata con As inorganico<br />

può determinare l’insorgenza <strong>di</strong> cancro <strong>del</strong>la pelle, <strong>del</strong>la<br />

vescica, <strong>del</strong> polmone, <strong>del</strong> rene e <strong>di</strong> altri organi (NRC,<br />

1999 e 2001; WHO, 2001).<br />

La stima quantitativa <strong>del</strong> rischio <strong>di</strong> sviluppare il cancro<br />

cutaneo corrisponde a un Oral Slope Factor <strong>di</strong> 1,5<br />

mg/Kg/<strong>di</strong>e mentre l’unità <strong>di</strong> rischio per l’acqua ingerita<br />

è stato stimato in 5x10 -5 µg/l (US EPA 1993). L’unità <strong>di</strong><br />

rischio per lo sviluppo <strong>di</strong> cancro dopo inalazione <strong>di</strong> As<br />

(stu<strong>di</strong> in soggetti professionalmente esposti) è risultata<br />

<strong>di</strong> 4,3 x 10 -3 µg/m 3 (U.S. EPA 1993).<br />

Una commissione <strong>del</strong>la National Academy of Science ha<br />

valutato gli effetti sanitari <strong>del</strong>l’As inorganico presente<br />

nell’acqua destinata al consumo umano riportando una<br />

stima <strong>del</strong>la probabilità teorica massima <strong>di</strong> rischio per<br />

tumore alla vescica e al polmone (NRC, 2001).<br />

Alla concentrazione <strong>di</strong> 10 µg/l <strong>di</strong> As nell’acqua, l’incidenza<br />

<strong>di</strong> cancro alla vescica in 10 5 in<strong>di</strong>vidui è pari a 12<br />

nelle donne e a 23 negli uomini. Per il cancro <strong>del</strong> polmone<br />

il tasso <strong>di</strong> incidenza (10 5 in<strong>di</strong>vidui) è 18 nelle femmine<br />

e 14 nei maschi. Queste stime <strong>di</strong> rischio sono più<br />

elevate rispetto a quelle utilizzate da EPA, in base alle<br />

quali è stato ridotto il livello massimo <strong>di</strong> As nelle acque<br />

potabili (MCL-Maximum Contaminant Level) da 50 a 10<br />

µg/l <strong>di</strong> As.<br />

10. Utilizzo <strong>di</strong> composti <strong>di</strong> As nella terapia antitumorale<br />

Come in prec<strong>ed</strong>enza evidenziato il metabolismo e la<br />

tossicità molecolare <strong>di</strong> As sono strettamente associati<br />

alla cancerogenesi e ciò vale anche per la sua attività<br />

antitumorale in trattamenti terapeutici. Si è ipotizzato<br />

che i cambiamenti epigenetici indotti dall’As potrebbero<br />

costituire gli “eventi chiave” <strong>del</strong> citato paradosso. È noto<br />

da tempo che l’As inibisce numerosi enzimi (NCR,<br />

1999): enzimi <strong>di</strong> ripazione <strong>del</strong> DNA, enzimi correlati con<br />

attività antiossidanti (tior<strong>ed</strong>ossina r<strong>ed</strong>uttasi), numerose<br />

metiltransferasi presenti nelle urine, e la perossidazione<br />

lipi<strong>di</strong>ca. Basse concentrazioni <strong>di</strong> As inibiscono la<br />

DNMT1 (DNA metil-transferasi 1) e DNMT3A (DNA<br />

metiltransferasi 3A) nei cheratinociti umani. Cambiamenti<br />

indotti dall’As nella metilazione <strong>del</strong> DNA possono<br />

avere gravi conseguenze nello sviluppo prima e dopo la<br />

nascita. È stato altresì <strong>di</strong>mostrato che l’arsenico potrebbe<br />

indurre cambiamenti epigenetici attraverso il sequestro<br />

dei gruppi metilici, limitando in tal modo le reazioni<br />

catalizzate da altre metiltransferasi cellulari, con<br />

conseguente ipometilazione <strong>del</strong>le citosine.<br />

Nel cancro si verificano cambiamenti nella metilazione<br />

<strong>del</strong> DNA con ridotta metilazione globale <strong>del</strong> genoma ma<br />

è anche incrementata la metilazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi promotori<br />

gene specifici (oncosoppressori). Molti promotori <strong>di</strong><br />

geni <strong>di</strong> mammifero sono caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong><br />

isole CpG. La metilazione <strong>del</strong>le citosine nei <strong>di</strong>nucleoti<strong>di</strong><br />

CpG induce il silenziamento <strong>del</strong> gene. La terapia farmacologica<br />

consiste quin<strong>di</strong> nell’inibizione <strong>del</strong>la DNA metiltransferasi<br />

con la conseguente riattivazione dei geni silenziati<br />

e l’inibizione <strong>del</strong>la crescita tumorale o la sensibilizzazione<br />

ad altre terapie anticancro. Più recentemente<br />

è stato evidenziato che il meccanismo antitumorale<br />

riferibile ad As 2 O 3 si verifica tramite la riattivazione<br />

<strong>di</strong> geni oncosoppressori silenziati attraverso la demetilazione<br />

<strong>del</strong> DNA, oltre che tramite l’induzione <strong>del</strong>l’apoptosi,<br />

come prec<strong>ed</strong>entemente evidenziato (Figura 4).<br />

Il As 2 O 3 è stato reintrodotto come agente antitumorale<br />

in seguito a stu<strong>di</strong> pionieristici condotti in Cina che prev<strong>ed</strong>evano<br />

la somministrazione <strong>di</strong> una mistura <strong>di</strong> erbe<br />

contenente anidride arseniosa per il trattamento <strong>del</strong>la<br />

leucemia acuta promielocitica (APL). Tali ricerche<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato la marcata attività <strong>del</strong>la monoterapia<br />

con As 2 O 3 nel trattamento <strong>del</strong>la APL e hanno stimolato<br />

ulteriori approfon<strong>di</strong>menti da parte <strong>del</strong>la Food and Drug<br />

Administration (settembre 2000) per il trattamento <strong>del</strong>le<br />

reci<strong>di</strong>ve e <strong>del</strong>l’APL refrattaria. Il As 2 O 3 può anche essere<br />

utilizzato in combinazione con altri agenti chemioterapici<br />

per migliorarne il potenziale utilizzo. Trials clinici<br />

<strong>di</strong> fase I e II stanno valutando la fattibilità, la sicurezza<br />

e potenziali effetti <strong>del</strong>l’As in vari tipi <strong>di</strong> cancro<br />

(Xing, 2008).<br />

11. Meccanismo <strong>di</strong> azione <strong>del</strong>l’As come interferente<br />

endocrino<br />

La contaminazione da As nell’acqua destinata al consumo<br />

umano è considerata una grave problematica per<br />

la salute, poiché è associata a un aumentato rischio <strong>di</strong><br />

sviluppare <strong>di</strong>verse patologie (tumori <strong>del</strong>la pelle, <strong>del</strong> polmone,<br />

<strong>del</strong>la vescica e altri tumori, <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2) malattie<br />

vascolari e car<strong>di</strong>ovascolari, effetti sullo sviluppo e

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