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“STOP ALLE STRISCE PEDONALI” ELABORATO DI SINTESI

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<strong>“STOP</strong> <strong>ALLE</strong> <strong>STRISCE</strong> <strong>PEDONALI”</strong><br />

<strong>ELABORATO</strong> <strong>DI</strong> <strong>SINTESI</strong><br />

PROPOSTA PER gLI ATTRAvERSAmENTI PEDONALI<br />

PRECEDUTI DA STOP SEgNALETICI STRADALI<br />

PER I vEICOLI<br />

CONTENUTI:<br />

Introduzione e regole C.d.S.<br />

Stato attuale e rischi<br />

Considerazioni<br />

Statistiche e ricerche<br />

Proposta migliorativa<br />

Roma 19 lug 2010 Paolo Castorino copyright © All rights reserved www.evosafety.it . 1 .


1. INTRODUzIONE E<br />

REgOLE C.D.S.<br />

Tale studio e ricerca è il risultato di osservazioni<br />

in situ, che sono state effettuate prendendo in<br />

particolare in esame la città di Roma come<br />

campione, da cui sono scaturiti elementi<br />

attendibili da poter indurre a sviluppare la<br />

soluzione qui proposta, per tutti i centri urbani di<br />

qualsiasi dimensione.<br />

Gli attraversamenti pedonali possono essere a<br />

raso col livello strada:<br />

• semplici “strisce” di colore bianco disegnate<br />

sull’asfalto (o di un colore più visibile), ma che<br />

il Regolamento di Esecuzione e di Attuazione<br />

del C.d.S. prescrive solo il colore bianco; in<br />

giallo sono anche le segnaletiche temporanee<br />

per i lavori in corso, cantieri, ecc.;<br />

• strisce pedonali rialzate mediante dossi<br />

artificiali ( max cm 7) o protette (annegate)<br />

sempre da dossi artificiali;<br />

• strisce pedonali con banchina intermedia a<br />

suddividere la carreggiata (isola salvagente<br />

o spartitraffico);<br />

• strisce pedonali regolate da semaforo;<br />

oppure:<br />

• sovrappassi e sottopassi.<br />

Pedoni che sulle strisce pedonali devono dare<br />

precedenza a chiunque, oppure raccomandarsi<br />

con i conducenti per avere il “permesso” di<br />

attraversare o nella migliore delle ipotesi trovare<br />

conducenti ligi al dovere, il tutto per avere<br />

l’opportunità di passare indenni sulle strade dei<br />

nostri centri urbani. Ormai sembra quasi come<br />

se fossero stati modificati a sfavore dei pedoni gli<br />

artt. 40, 190 e 191 dell’attuale C.d.S. D.Lgs. N.<br />

285 del 30/04/1992, che si riportano di seguito:<br />

articolo 40: Segnali orizzontali<br />

1. I segnali orizzontali, tracciati sulla strada,<br />

servono per regolare la circolazione, per guidare<br />

gli utenti e per fornire prescrizioni od utili indicazioni<br />

per particolari comportamenti da seguire.<br />

. 2 .<br />

2. I segnali orizzontali si dividono in:<br />

attraversamenti pedonali o ciclabili<br />

11. In corrispondenza degli attraversamenti<br />

pedonali i conducenti dei veicoli devono dare<br />

la precedenza ai pedoni che hanno iniziato<br />

l’attraversamento; analogo comportamento<br />

devono tenere i conducenti dei veicoli nei<br />

confronti dei ciclisti in corrispondenza degli<br />

attraversamenti ciclabili. Gli attraversamenti<br />

pedonali devono essere sempre accessibili<br />

anche alle persone non deambulanti su sedie a<br />

ruote; a tutela dei non vedenti possono essere<br />

collocati segnali a pavimento o altri segnali<br />

di pericolo in prossimità degli attraversamenti<br />

stessi.<br />

articolo 190: Comportamento dei pedoni<br />

1. I pedoni devono circolare sui marciapiedi,<br />

sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per<br />

essi predisposti; qualora questi manchino, siano<br />

ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare<br />

sul margine della carreggiata opposto al senso di<br />

marcia dei veicoli in modo da causare il minimo<br />

intralcio possibile alla circolazione. Fuori dei<br />

centri abitati i pedoni hanno l’obbligo di circolare in<br />

senso opposto a quello di marcia dei veicoli sulle<br />

carreggiate a due sensi di marcia e sul margine<br />

destro rispetto alla direzione di marcia dei veicoli<br />

quando si tratti di carreggiata a senso unico<br />

di circolazione. Da mezz’ora dopo il tramonto<br />

del sole a mezz’ora prima del suo sorgere, ai<br />

pedoni che circolano sulla carreggiata di strade<br />

esterne ai centri abitati, prive di illuminazione<br />

pubblica, è fatto obbligo di marciare su unica fila.<br />

2. I pedoni, per attraversare la carreggiata,<br />

devono servirsi degli attraversamenti pedonali,<br />

dei sottopassaggi e dei sovrapassaggi. Quando<br />

questi non esistono, o distano più di cento metri<br />

dal punto di attraversamento, i pedoni possono<br />

attraversare la carreggiata solo in senso<br />

perpendicolare, con l’attenzione necessaria ad<br />

evitare situazioni di pericolo per sé o per altri.<br />

3. È vietato ai pedoni attraversare diagonalmente<br />

le intersezioni; è inoltre vietato attraversare le<br />

piazze e i larghi al di fuori degli attraversamenti<br />

pedonali, qualora esistano, anche se sono a<br />

distanza superiore a quella indicata nel comma 2.<br />

4. È vietato ai pedoni sostare o indugiare<br />

sulla carreggiata, salvo i casi di necessità;<br />

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è, altresì, vietato, sostando in gruppo sui<br />

marciapiedi, sulle banchine o presso gli<br />

attraversamenti pedonali, causare intralcio<br />

al transito normale degli altri pedoni.<br />

5. I pedoni che si accingono ad attraversare la<br />

carreggiata in zona sprovvista di attraversamenti<br />

pedonali devono dare la precedenza ai conducenti.<br />

6. È vietato ai pedoni effettuare l’attraversamento<br />

stradale passando anteriormente agli autobus,<br />

filoveicoli e tram in sosta alle fermate.<br />

7. Le macchine per uso di bambini o di persone<br />

invalide, anche se asservite da motore, con le<br />

limitazioni di cui all’articolo 46, possono circolare<br />

sulle parti della strada riservate ai pedoni,<br />

secondo le modalità stabilite dagli enti proprietari<br />

delle strade ai sensi degli articoli 6 e 7. (1)<br />

8. La circolazione mediante tavole,<br />

pattini od altri acceleratori di andatura<br />

è vietata sulla carreggiata delle strade.<br />

9. È vietato effettuare sulle carreggiate<br />

giochi, allenamenti e manifestazioni sportive<br />

non autorizzate. Sugli spazi riservati ai<br />

pedoni è vietato usare tavole, pattini od<br />

altri acceleratori di andatura che possano<br />

creare situazioni di pericolo per gli altri utenti.<br />

10. Chiunque viola le disposizioni del presente<br />

articolo è soggetto alla sanzione amministrativa<br />

del pagamento di una somma da euro 23 a euro<br />

92.<br />

articolo 191: Comportamento dei conducenti<br />

nei confronti dei pedoni<br />

(Le sottolineature riportano le parti modificate<br />

dall’art.34 L. 120/10.)<br />

1. Quando il traffico non è regolato da agenti<br />

o da semafori, i conducenti devono dare la<br />

precedenza, rallentando e all’occorrenza<br />

fermandosi, ai pedoni che transitano sugli<br />

attraversamenti pedonali. I conducenti che<br />

svoltano per inoltrarsi in un’altra strada al cui<br />

ingresso si trova un attraversamento pedonale<br />

devono dare la precedenza, rallentando e<br />

all’occorrenza fermandosi, ai pedoni che<br />

transitano sull’attraversamento medesimo,<br />

quando ad essi non sia vietato il passaggio.<br />

2. Sulle strade sprovviste di attraversamenti<br />

pedonali i conducenti devono consentire al<br />

pedone, che abbia già iniziato l’attraversamento<br />

impegnando la carreggiata, di raggiungere<br />

il lato opposto in condizioni di sicurezza.<br />

3. I conducenti devono fermarsi quando una<br />

persona invalida con ridotte capacità motorie<br />

o su carrozzella, o munita di bastone bianco,<br />

o accompagnata da cane guida, o munita<br />

di bastone bianco-rosso in caso di persona<br />

sordocieca, o comunque altrimenti riconoscibile,<br />

attraversa la carreggiata o si accinge ad<br />

attraversarla e devono comunque prevenire<br />

situazioni di pericolo che possano derivare<br />

da comportamenti scorretti o maldestri di<br />

bambini o di anziani, quando sia ragionevole<br />

prevederli in relazione alla situazione di fatto. (1)<br />

4. Chiunque viola le disposizioni del<br />

presente articolo è soggetto alla sanzione<br />

amministrativa del pagamento di una<br />

somma da euro 150 a euro 599. (2)<br />

-------------------------------------------<br />

(1) Comma modificato dall’art. 3 del decretolegge<br />

n. 121/2002, come modificato dalla<br />

legge di conversione, n. 168/2002, in G. U. 6<br />

agosto 2002, con decorrenza 7 agosto 2002.<br />

(2) Comma modificato dal decreto-legge n. 151/2003,<br />

conv. con legge n. 214 del 1° agosto 2003.<br />

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Modifica del comma1 all’articolo 191<br />

del D. Lgs. n. 285 del 1992, in materia di<br />

attraversamenti pedonali.<br />

Articolo 34 L. 120 del 29 Lug 2010 “Disposizioni<br />

in materia di Sicurezza Stradale”<br />

(in grassetto le modifiche apportate)<br />

1. Quando il traffico non è regolato da agenti<br />

o da semafori, i conducenti devono fermarsi<br />

quando i pedoni transitano sugli attraversamenti<br />

pedonali. Devono, altresì, dare la precedenza,<br />

rallentando e all’occorrenza fermandosi, ai<br />

pedoni che si accingono ad attraversare sui<br />

medesimi attraversamenti pedonali. Lo stesso<br />

obbligo sussiste per i conducenti che svoltano<br />

per inoltrarsi in un’altra strada al cui ingresso<br />

si trova un attraversamento pedonale, quando<br />

ai pedoni non sia vietato il passaggio. Resta<br />

fermo il divieto per i pedoni di cui all’articolo 190,<br />

comma 4 (sanzioni amministrative).<br />

Quindi in sintesi si è voluto conferire più<br />

importanza al pedone, con la novità di<br />

obbligare tutti i tipi di veicoli a fermarsi<br />

quando i pedoni stanno attraversando. Invece<br />

rallentare dare precedenza e all’occorrenza<br />

fermarsi, anche solo quando essi accennano<br />

l’attraversamento. Apprezzabile, ma<br />

certamente non basta ed è ben poco aver<br />

integrato solo lievemente col la recente<br />

disposizione il concetto dell’art 191 del<br />

C.d.S. in materia di attraversamenti pedonali.<br />

Serve invece un forte cambiamento alla base<br />

degli articoli del C.d.S. interessati, così da<br />

indurre appropriati comportamenti a tutti gli<br />

utenti, anche sotto il profilo del senso civico,<br />

ottenendo una migliore interazione e rispetto<br />

tra conducenti e pedoni per la sicurezza sulle<br />

strade!<br />

. 4 .<br />

2. STATO ATTUALE E RISChI<br />

Il tema degli attraversamenti pedonali è<br />

estremamente delicato. I pedoni ed i ciclisti devono<br />

avere la precedenza sulle altre componenti di<br />

traffico e tra questi due è il pedone che ha diritto<br />

a precedere, perché sprovvisto di qualsiasi<br />

mezzo di trasporto, più lento e senza protezioni,<br />

risultando appunto il più debole. L’occupazione<br />

dello spazio strada degli utenti più vulnerabili nel<br />

caso specifico (pedoni e ciclisti) si determina con<br />

la possibilità di muoversi da un lato all’altro delle<br />

sezioni stradali, percorrendo gli attraversamenti<br />

individuati da precisi punti sull’asfalto. Questo non<br />

accade sempre, dovuto al pericolo provocato dai<br />

pedoni che attraversano fuori dai camminamenti<br />

e quando non si configura tale situazione, i veicoli<br />

non rispettano comunque gli utenti sulle strisce<br />

prestabilite, con la componente che quest’ultime<br />

sono localizzate non sempre in punti idonei per<br />

garantire la sicurezza alla mobilità pedonale e<br />

di conseguenza anche per le altre correnti di<br />

traffico. Da ciò diventa difficile l’interazione tra<br />

pedoni e veicoli, divenuto problema rilevante<br />

socio-sanitario e di circolazione stradale,<br />

per via delle regole non rispettate e cattive<br />

abitudini, ormai consolidate da entrambe le parti.<br />

Conseguentemente si evidenzia subito che gli<br />

utenti deboli sono sfavoriti rispetto ai mezzi di<br />

trasporto motorizzati, per questo a rigor di logica<br />

meriterebbero percorsi distinti e separati, ma<br />

questo è quasi impossibile, se non in nuovi centri<br />

urbani ultramoderni, dove si possono progettare<br />

all’origine camminamenti sicuri, protetti dalle<br />

sedi stradali e quando le Amministrazioni Locali<br />

vogliono affrontare il problema veramente alla<br />

base, evitando il più possibile ogni potenziale<br />

collisione tra pedoni e mezzi di trasporto, sia<br />

nei centri urbani non più recenti, sia nelle zone<br />

ad alta densità di circolazione e di scorrimento<br />

veloce, introducendo modifiche all’assetto<br />

urbano. Certo tenendo conto di tutte le esigenze<br />

e particolarità dei casi per ogni singolo Comune,<br />

tali modifiche comporterebbero qualche<br />

variazione alla pianificazione urbanistica, ma<br />

inevitabili per riordinare la circolazione dando<br />

sicurezza ed armonia alle correnti di traffico<br />

veicolari e pedonali. La questione è trovare il<br />

giusto compromesso su quanto spazio destinare<br />

ai pedoni e quanto darne ai veicoli, senza<br />

congestionare la circolazione dei diversi flussi,<br />

ma soprattutto in funzione dei soccorsi, per le<br />

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emergenze sanitarie e di ordine pubblico.<br />

La configurazione dell’arredo e dell’ambiente<br />

urbano restituisce un assetto urbanistico, tale<br />

da presentarsi più o meno come di seguito nella<br />

maggior parte delle città evidenziando i seguenti<br />

elementi di pericolo per gli attraversamenti:<br />

• frequentemente sprovvisti di idonea<br />

segnaletica verticale, importantissima per<br />

una migliore costante ed efficace indicazione.<br />

Quella orizzontale (strisce zebrate) risulta<br />

solitamente poco comprensiva e visibile a<br />

seguito del costante passaggio dei pneumatici<br />

ed agenti atmosferici che attaccano il<br />

manto stradale, necessitando di frequenti<br />

manutenzioni non sempre tempestivi;<br />

• spesso sono preceduti pericolosamente da<br />

cassonetti della nettezza urbana posizionati<br />

a ridosso delle strisce, che ne impediscono<br />

la visuale reciproca dei pedoni e dei veicoli;<br />

• non sempre sono provvisti di efficienti rampe<br />

di raccordo per disabili, realizzati anche<br />

dove facilmente si formano pozzanghere,<br />

in corrispondenza di pali della segnaletica,<br />

pali pubblicitari od alberi, complicando<br />

di molto, se non addirittura l’impossibilità<br />

all’attraversamento, soprattutto per le<br />

persone con difficoltà motorie;<br />

Roma, ang. Via Catania P.zza Lecce, pericolo visuale ridotta per<br />

chioma troppo bassa<br />

• ubicati in strade a scorrimento veloce e<br />

larghe da attraversare. Di frequente questi<br />

attraversamenti sono stati realizzati in punti<br />

delle strade non idonei per la salvaguardia<br />

dei pedoni, come (lontano dai semafori<br />

in tratti a scorrimento veloce, in incroci<br />

pericolosi ed in punti con scarsa visibilità,<br />

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. 6 .<br />

sia per i conducenti che per i pedoni, ecc.),<br />

costringendo quest’ultimi in temerarie<br />

attraversate prive di un minimo di sicurezza,<br />

a seguito dell’andatura sostenuta dei veicoli;<br />

• oppure semaforizzati in strade ad alto rischio<br />

scorrimento veloce forzando pericolosamente<br />

la localizzazione dell’attraversamento<br />

pedonale, interferendo con i veicoli. Queste<br />

scelte oltre a generare traffico e rallentamenti<br />

pericolosi dei flussi della circolazione stradale<br />

innalzano soprattutto inconsapevolmente<br />

rischi d’investimento dei pedoni e incidenti<br />

stradali tra i veicoli in genere. Per questo<br />

l’introduzione di ulteriori passaggi pedonali<br />

aumenta la probabilità di incidenti, proprio<br />

per il maggior numero dei potenziali punti<br />

di contatto, cioè collisioni tra pedoni e<br />

veicoli. Basterebbe eliminarli laddove inutili<br />

riducendo i potenziali punti d’interferenza,<br />

per far scorrere meglio la corrente veicolare<br />

ed annullare il rischio dei pedoni realizzando<br />

dei sottopassaggi o delle passerelle<br />

sopraelevate (sovrapassaggi), ove non<br />

stoni urbanisticamente. Si può altresì notare<br />

spesso l’accorciamento insensato già dei<br />

brevi tratti di strada compresi da semafori,<br />

spezzettati ulteriormente da strisce pedonali<br />

troppo vicine tra loro;<br />

Roma, V.le Regina Elena<br />

Roma, Via Salaria (Fidene)<br />

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Pericolosi attraversamenti a brevissima distanza<br />

• realizzati in curve o a ridosso delle piazze con<br />

scarsa visibilità per i pedoni. Nelle rotatorie c’è<br />

l’inconveniente della visibilità, per cui i veicoli<br />

già in rotatoria e o per l’uscita, grazie alla<br />

nuova disposizione europea sono più veloci,<br />

perché hanno la precedenza sugli altri veicoli<br />

a discapito dei pedoni, che quest’ultimi anche<br />

se già in fase d’attraversamento sulla corsia<br />

di marcia interessata in uscita dalla rotatoria,<br />

vedono arrivarsi le vetture all’improvviso<br />

all’ultimo momento ad andatura sostenuta<br />

creando situazioni molto pericolose;<br />

• il restringimento delle carreggiate ad opera<br />

dell’allargamento dei marciapiedi, per<br />

favorire i pedoni, crea inevitabilmente dei<br />

rallentamenti alle correnti di traffico veicolari,<br />

soprattutto negli incroci e nelle piazze.<br />

In quest’ultime l’allargamento dell’isola<br />

centrale e conseguente riduzione dell’anello<br />

di circolazione comporta inevitabilmente la<br />

riduzione delle corsie di marcia, come pure<br />

nelle intersezioni stradali riguardante gli<br />

incroci. Inoltre questa estesa invasione dei<br />

marciapiedi và a ridurre ulteriormente già<br />

l’insufficiente numero dei preziosi parcheggi<br />

per auto e moto. Per cui è facile intuire i<br />

conseguenti aspetti negativi come:<br />

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Roma, P.zza Salerno (nuovi lavori)<br />

• ingorgo del traffico per la riduzione delle<br />

sedi stradali a parità di numero veicoli, col<br />

risultato di un aumento della densità dei mezzi<br />

circolanti su strada. Inevitabile aumento<br />

probabilità di collisioni tra gli stessi veicoli e o<br />

con gli insidiosi manufatti dell’arredo urbano,<br />

sempre più invadenti gli ampi spazi originari,<br />

che consentivano un maggior deflusso del<br />

traffico veicolare e pedonale garantendo<br />

relativamente maggiori interspazi tra gli<br />

stessi veicoli, con un certo equilibrio della<br />

circolazione e sosta nei centri urbani;<br />

. 8 .<br />

Roma, P.zza Salerno (nuovi lavori)<br />

• velocità medie ulteriormente ridotte, specie<br />

per i veicoli di soccorso e di emergenza,<br />

con innalzamento dei tempi d’intervento,<br />

soprattutto per i casi d’importanza vitale.<br />

Proprio per questi motivi i dossi artificiali,<br />

per gli attraversamenti rialzati, non sono<br />

indicati, se non nei centri residenziali. Essi<br />

costituiscono degli “ostacoli” provocando<br />

rumore e pericolo nel controllo della guida<br />

dei veicoli, soprattutto nei casi di emergenza<br />

e soccorso;<br />

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Notare le difficoltà per l’ambulanza<br />

• inquinamento atmosferico e disturbo sonoro;<br />

• aumento dello stress di guida per tutti i<br />

conducenti, specie per il personale del<br />

comparto trasporti in genere. Prolungati<br />

tempi di inattività motoria, con disagi e<br />

conseguenze all’organismo umano;<br />

• limitata visuale agli incroci, a causa degli<br />

angoli dei marciapiedi invadenti costringendo<br />

pericolosamente ad avanzare con i veicoli<br />

fino quasi in mezzeria delle strade, per<br />

avere una corretta visione sulla decisione di<br />

proseguire la marcia. Conseguente limitato<br />

raggio di sterzata dei veicoli, soprattutto dei<br />

mezzi pesanti, dovuti ai limitati spazi carrabili<br />

ad opera degli angoli dei marciapiedi allargati<br />

a dismisura, con inevitabile invasione della<br />

corsia opposta, proprio per anticipare<br />

l’ingresso in curva. Quindi rischi incidenti per i<br />

veicoli che svoltano e o che sopraggiungono.<br />

Conseguente aumento probabilità di ingorghi<br />

per lo scarso spazio a disposizione ed ulteriore<br />

rallentamento flusso veicolare. Difficoltà per i<br />

grossi mezzi di soccorso, trasporti pubblici e<br />

privati;<br />

• scarsi spazi per il carico e scarico merci,<br />

con i relativi rischi di effettuare le operazioni<br />

in doppia fila, a causa degli insufficienti<br />

parcheggi. Conseguenti soste dei mezzi<br />

pesanti in prossimità degli attraversamenti<br />

creando situazioni di pericolo ai pedoni, per<br />

la totale mancanza della visuale;<br />

• scarso numero parcheggi, con estreme<br />

soluzioni di sostare sui marciapiedi, oppure<br />

creati in punti non idonei;<br />

Ridotti o negati posti auto e moto (Roma P.zza Salerno)<br />

• marciapiedi minacciosi muniti di spigoli vivi<br />

e paletti pericolosi sia per i pedoni che per i<br />

motociclisti a seguito di probabili cadute per<br />

fondo scivoloso, ecc., specie in prossimità<br />

degli incroci dove presenti le strisce pedonali<br />

e nei punti semaforizzati;<br />

• privazione di possibili percorsi alternativi per<br />

i mezzi pubblici e di emergenza, sempre più<br />

ingombranti con strade sempre più strette,<br />

necessari per improvvise esigenze, come<br />

(emergenze, aggirare incidenti, lavori in<br />

corso, ecc.). Allargamento banchine autobus<br />

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. 10 .<br />

a ridosso delle fermate, che invadono le<br />

corsie stradali provocando ulteriori ed inutili<br />

attese. Un controsenso alla mobilità e alla<br />

vivibilità per tutti gli utenti della strada ed<br />

alle garanzie dei tempi d’intervento delle<br />

emergenze, configurandosi uno scenario<br />

quotidiano di utenti inevitabilmente stressati,<br />

in città invivibili;<br />

con l’estensione smisurata degli spazi pedonali,<br />

soprattutto nelle piazze e negli incroci senza<br />

alcun criterio logico, si è andati in antitesi alle<br />

vere esigenze di circolazione e sicurezza<br />

stradale, ma soprattutto di sicurezza in genere.<br />

Da rilevare lo spostamento in avanti del<br />

punto dove i conducenti debbono regolare le<br />

precedenze sugli altri veicoli, stravolgendo e<br />

peggiorando le condizioni dei pedoni sui loro<br />

attraversamenti, che di fatto è come se fossero<br />

stati arretrati ulteriormente rispetto al punto dove<br />

i veicoli adesso debbono fermarsi per concedere<br />

precedenza ai veicoli sopraggiungenti da altre<br />

direzioni. Questi punti spostati in avanti, sono<br />

distinguibili dalla segnaletica a terra orizzontale<br />

di tanti triangolini in sequenza rivolti verso il<br />

basso, denominati anche (denti di pescecane).<br />

Se prima le strisce erano relativamente in<br />

prossimità dei punti dove i veicoli regolavano<br />

la precedenza per gli altri veicoli, adesso c’è<br />

molta più distanza. I passaggi pedonali si<br />

ritrovano abbondantemente prima della normale<br />

decelerazione dei veicoli al punto d’intersezione<br />

incroci o piazze e quindi risultano più pericolosi<br />

di prima, perché i veicoli si trovano con una<br />

maggiore velocità, non essendo ancora nelle<br />

vicinanze degli incroci. E’ troppo pericoloso e<br />

fastidioso spezzettare così la marcia dei veicoli,<br />

prima per rispettare i pedoni e poi dopo m20-<br />

50 rifermarsi agli incroci per gli altri veicoli.<br />

Quindi molto meglio destinare i passaggi<br />

pedonali prima e attigui ai punti di precedenza<br />

veicoli, anteponendo lo stop per i veicoli agli<br />

attraversamenti ottenendo così automaticamente<br />

velocità ridottissime dei mezzi nelle intersezioni,<br />

perché già abbondantemente prossimi a pochi<br />

metri dal punto successivo. L’obbligo di stop, che<br />

anticipa le strisce pedonali ed immediatamente<br />

poi il punto per la precedenza veicoli, conferisce<br />

più sicurezza sia ai pedoni, che agli stessi veicoli,<br />

proprio per la velocità smaltita progressivamente<br />

dai veicoli passanti in questi due punti. In questo<br />

modo si evitano anche tamponamenti tra le<br />

correnti di traffico, perché meglio regolate.<br />

Queste modifiche infrastrutturali hanno irrigidito<br />

tale elemento dell’intero sistema: infrastrutturauomo-veicolo.<br />

Tali scelte di forzare le correnti<br />

di traffico convogliandole in “trincee” di asfalto<br />

e cemento, senza loro permettere percorsi<br />

alternativi percorribili, ad opera di marciapiedi<br />

e cordoli alti, guarda rail interminabili simili<br />

a barriere, privano e scoraggiano possibili<br />

scelte in tempo reale di cambi di percorso<br />

alle eventuali situazioni di emergenza ed<br />

alle esigenze del momento dei conducenti,<br />

togliendo flessibilità agli altri due elementi del<br />

sistema: veicoli e conducenti, a discapito di quel<br />

regime di percorrenza utile alla circolazione<br />

stradale per sopravvivere, garantendo uno<br />

scorrimento dei flussi accettabile sulle arterie<br />

stradali. Traducendolo in termini tecnici si è<br />

andati a peggiorare la capacità di circolazione,<br />

che esprime il tempo di occupazione dei<br />

veicoli sulle strade, compatibilmente con la<br />

possibilità di percorsi alternativi. Ne discende<br />

che nelle vecchie città non si possono adottare<br />

integralmente nuove soluzioni derivanti da nuovi<br />

concetti, anche se concettualmente migliorativi,<br />

perché risulterebbero invece peggiorativi. Più<br />

che opportuna quindi trovare la giusta adattabilità<br />

dei nuovi concetti in relazione allo scenario<br />

considerato, in base alla funzionalità ed efficacia<br />

dell’intero sistema.<br />

Anche per gli altri elementi del sistema, i<br />

comportamenti errati ed a volte incosciénti degli<br />

stessi utenti deboli hanno forte rilievo sulla<br />

sicurezza stradale. Essi infatti abitualmente<br />

nell’attraversare anche sulle strisce:<br />

• si distraggono pericolosamente impegnandosi<br />

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in altre attività, come conversare al telefono,<br />

ascoltare musica in cuffiette, inviare sms,<br />

ecc, ignari della riduzione della percezione<br />

di allerta e riduzione dell’attività del processo<br />

cognitivo mentale, indispensabile per gestire<br />

al meglio possibili rischi in quei momenti<br />

cruciali. In pratica si è poco vigili e molto<br />

meno reattivi;<br />

• allo stesso modo anche i ciclisti si comportano<br />

scorrettamente, viaggiando sui marciapiedi,<br />

guidando con una mano per telefonare,<br />

sms, cuffiette, ecc. .Questi spesso quando<br />

attraversano sulle strisce non scendono<br />

portando a mano la bici;<br />

• attraversamenti improvvisi ed indiscriminati<br />

da parte dei pedoni e ciclisti anche quando<br />

li effettuano sulle strisce pedonali, mettono<br />

a dura prova i riflessi dei conducenti, che<br />

vedendoseli all’ultimo momento, incolpevoli<br />

tentano di arrestarsi immediatamente o<br />

schivarli. Questo può provocare investimenti,<br />

incidenti ed anche tamponamenti tra i veicoli<br />

per brusche frenate;<br />

• ma sono i conducenti la maggior parte<br />

delle volte colpevoli ed indisciplinati nel non<br />

rispettare i pedoni. Anche quando quest’ultimi<br />

passano sugli attraversamenti, capita spesso<br />

che i conducenti tentano di scoraggiare i<br />

pedoni cercando di passare sul lato estremo<br />

della strada anche coi pedoni già a metà della<br />

corsia. Questo lo si può notare osservando<br />

le mani dei conducenti sullo sterzo o sul<br />

manubrio cambiare direzione, tentando di<br />

evitare i pedoni come un ostacolo scomodo,<br />

senza invece preoccuparsi intanto di rallentare<br />

per terminare la manovra con la fermata a<br />

favore dei pedoni. Il più delle volte riescono<br />

in questa manovra incosciente sfiorando<br />

pericolosamente i pedoni. Solo quando non<br />

possono far altro concedono la precedenza<br />

ai malcapitati pedoni. Sempre spesso si<br />

verifica che i pedoni una volta conquistato<br />

il passaggio e si accingono nel completarlo<br />

sono costretti a sbrigarsi e guardarsi per non<br />

essere investiti dai veicoli, che quest’ultimi<br />

non volendo attendere lo stretto tempo<br />

necessario per l’attraversamento completo, li<br />

schivano o meglio li sfiorano anche in questo<br />

caso;<br />

• anche i conducenti delle due ruote,<br />

dall’alto della loro visuale, ne approfittano<br />

rischiosamente passando prepotentemente<br />

nel risicato spazio rimasto ancora libero tra<br />

vettura e marciapiede, nonostante il veicolo<br />

che precede abbia arrestato la marcia per<br />

concedere il passaggio ai pedoni, trovandosi<br />

quest’ultimi ancora in fase di attraversamento<br />

a metà della corsia dalla parte “protetta” della<br />

vettura;<br />

• non si rispettano i tempi per gli attraversamenti,<br />

anzi si mette fretta ai pedoni. Questi possono<br />

essere anziani, disabili, persone e lavoratori<br />

che trasportano pesi, animali domestici al<br />

guinzaglio difficilmente gestibili, ecc.;<br />

• questi episodi sono la conferma che i<br />

conducenti non prestano più attenzione e<br />

soprattutto non dimostrano più rispetto alle<br />

regole base di educazione civica e del C.d.S.<br />

;<br />

• non in tutti i crocevia ci sono le strisce su<br />

tutti e quattro i lati esponendo i pedoni in<br />

attraversamenti pericolosi, proprio sul quel<br />

lato sprovvisto. Forse non pianificato o<br />

dimenticato è motivo di rischio per i pedoni,<br />

che naturalmente il senso pratico suggerisce<br />

loro proprio lì l’attraversamento, anziché<br />

raggiungere il punto opposto della corsia<br />

bordeggiando sugli altri tre lati dell’intero<br />

incrocio;<br />

• limitazione della visuale per i pedoni, a<br />

causa delle veicoli in sosta in doppia fila in<br />

prossimità degli attraversamenti.<br />

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3. CONSIDERAzIONI<br />

Partendo dal presupposto che il conducente alla<br />

guida di un veicolo deve adottare tutte quelle<br />

precauzioni ed attenersi a quei comportamenti<br />

che evitino di arrecare pericoli o danni a sé o a<br />

terzi in linea col C.d.S. è palese invece purtroppo<br />

constatare il malcostume che la realtà ci presenta<br />

di uno scenario ben diverso da come dovrebbe<br />

essere nei confronti dei pedoni. Aumentare i<br />

controlli non servirebbe cambiare mentalità<br />

ai conducenti, serve qualcosa che induca ed<br />

obblighi cambiamenti comportamentali adeguati<br />

nel rispetto e filosofia delle regole già esistenti.<br />

Anche con l’ultima disposizione in materia di<br />

attraversamenti pedonali, articolo 34 L. 120 del<br />

29 Lug 2010 citata al punto 1, non si sono visti<br />

neanche minimi cambiamenti comportamentali<br />

da parte dei conducenti, restando invariata<br />

la situazione pericolosa che permane da<br />

molti anni, sfornando statistiche sempre più<br />

preoccupanti. Ecco l’importanza di intervenire<br />

con fermezza ed in modo “visibile”, per cui i<br />

conducenti avvertirebbero indiscutibilmente<br />

. 12 .<br />

la segnaletica che li obbliga a fermarsi prima<br />

degli attraversamenti pedonali, ritrovando più<br />

ordine e rispetto tra gli stessi vari utenti. Come<br />

al solito, anche per altre cattive abitudini, se non<br />

si risponde adeguatamente alle prime avvisaglie<br />

di scorrettezze, si è poi costretti, come in questo<br />

caso ad azioni drastiche per ristabilire uno<br />

status quo ante o quantomeno ridare senso alla<br />

circolazione stradale, che non deve essere una<br />

“roulette russa” a scapito della vita. Questo lo si<br />

può ritrovare agendo in una maniera più incisiva,<br />

recuperando come se si fosse intervenuti<br />

molto prima. Queste contromisure inizialmente<br />

possono sembrare esagerate, invece sono<br />

opportune alla risoluzione del problema in<br />

oggetto, proprio per non perseverare nella<br />

sottovalutazione dell’aspetto considerato, che<br />

negli anni man mano ha dato come risultato<br />

l’odierna situazione.<br />

Permangono infatti ancora questi dati, come:<br />

• carenza di educazione stradale da parte<br />

di tutti gli utenti, con cattive abitudini<br />

divenute consuetudini consolidate come<br />

“regole di strada”, evidenziando soprattutto<br />

comportamenti di guida sopraindicati;<br />

• le statistiche sempre più a sfavore dei pedoni<br />

e ciclisti;<br />

• le controindicazioni rilevate per il cambiamento<br />

della precedenza nelle rotatorie provocando<br />

notevoli rischi ai pedoni;<br />

• circolazione rigida ed “imbrigliata”a seguito<br />

degli spazi ulteriormente ridotti;<br />

• ciclisti e motociclisti che percorrono i<br />

marciapiedi;<br />

• parcheggi selvaggi;<br />

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• alcuni manufatti dell’arredo urbano risultano<br />

insidiosi per gli utenti, come gli spigoli<br />

dei marciapiedi, paletti in prossimità degli<br />

attraversamenti, ecc. .<br />

Alcune raccomandazioni per i conducenti:<br />

• rispettare tutti gli utenti deboli che si<br />

trovano in strada, soprattutto quando<br />

trasportano pesi;<br />

• favorire gli utenti deboli in caso di pioggia<br />

soprattutto sugli attraversamenti, a<br />

seguito delle loro difficoltà per minor<br />

visibilità e fondo scivoloso;<br />

• nel transitare porre massima cautela nel<br />

caso di veicoli sostati in doppia fila, in<br />

avvicinamento alle strisce pedonali, in<br />

quanto non si ha la completa visuale dei<br />

pedoni e delle loro intenzioni, come anche<br />

nel caso dei cassonetti della nettezza<br />

urbana posizionati nelle immediate<br />

vicinanze degli appositi attraversamenti<br />

pedonali;<br />

• nel transitare e seguendo i veicoli lenti<br />

avanti a noi, soprattutto ingombranti ad<br />

ostruire la nostra visuale, non cercare<br />

di superarli sfilando ai loro lati, ma<br />

preventivamente agire con prudenza,<br />

rimanendo pronti ad eventuali improvvisi<br />

attraversamenti da parte degli utenti<br />

deboli;<br />

• non parcheggiare sui marciapiedi;<br />

• massimo rispetto e premura per i disabili<br />

ed anziani che attraversano;<br />

• frenare a debita distanza dalle strisce<br />

senza arrivare a poche decine di centimetri<br />

dai pedoni;<br />

• soprattutto considerare che alla vista<br />

dei cani, specie da media taglia in sù,<br />

in prossimità dell’attraversamento<br />

avvicinarsi e fermarsi ancor più con<br />

accortezza, perché essi anche se<br />

saldamente al guinzaglio, potrebbero<br />

avere reazioni improvvise poco gestibili<br />

dal proprietario, rischiando quest’ultimo<br />

di essere trascinato col pericolo<br />

d’investimento per entrambi;<br />

• ancor più importante massimo rispetto<br />

e cautela nei riguardi dei cani guida per<br />

ciechi, perché questi amici a quattro<br />

zampe devono rimanere concentrati<br />

svolgendo il proprio complesso lavoro<br />

con responsabilità, senza impaurirli<br />

con manovre e frenate azzardate,<br />

dovendo scegliere con la saggezza che<br />

li contraddistingue, il momento giusto<br />

per attraversare accompagnando una<br />

persona non vedente.<br />

Alcuni consigli per i pedoni:<br />

• si consiglia sempre la massima attenzione<br />

a tutti gli utenti che attraversano le strade<br />

ed assicurarsi che da entrambi i lati non<br />

vi siano pericoli imminenti, anche veicoli<br />

contromano;<br />

• non farsi trarre in inganno da alcuni<br />

pedoni che attraversano pericolosamente<br />

col rosso, inducendo anche gli altri a farlo;<br />

• nell’attraversare non tuffarsi sulle strisce,<br />

soprattutto nel caso di veicoli che<br />

sostano in doppia fila o di cassonetti della<br />

spazzatura posizionati in prossimità degli<br />

attraversamenti, poiché pericolosamente<br />

coprono parte della reciproca visuale dei<br />

veicoli in arrivo;<br />

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• poi a chi conduce i cani in occasione<br />

sugli attraversamenti, all’occorrenza di<br />

accorciare il guinzaglio tenendoli più<br />

vicini a noi, per meglio gestire e prevenire<br />

probabili reazioni dei nostri cani, dovute<br />

ad eventuali manovre spericolate dei<br />

conducenti. Questo per scongiurare una<br />

possibile situazione di pericolo od un<br />

probabile investimento, sia di noi stessi<br />

che per i nostri amici a quattro zampe,<br />

perché quest’ultimi sono più bassi di noi e<br />

molto meno visibili, anche dai dispositivi<br />

elettronici a bordo dei veicoli;<br />

• anche se trovasi sulle strisce, con<br />

la corrente di traffico ferma da poter<br />

permettere il passaggio, non attraversare<br />

mai, se i primi veicoli prossimi al<br />

passaggio pedonale sono di grosse<br />

dimensioni, perché avremo scarsa<br />

visuale nel valutare l’attraversamento in<br />

condizioni di sicurezza, per un eventuale<br />

sconsiderato transito all’estremo della<br />

strada da parte di qualche altro veicolo o<br />

motoveicolo in genere.<br />

I rimedi su strada almeno per la capitale sono<br />

le isole salva pedone, il conto alla rovescia ai<br />

semafori come all’estero e fasci luminosi che<br />

avvolgono il pedone. Sono le tre novità del piano<br />

di sicurezza pensato dal Comune di Roma per la<br />

mobilità pedonale.<br />

Anche sui veicoli si cerca di far qualcosa, ma<br />

con delle rilevanti limitazioni e controindicazioni,<br />

almeno per ora. Per citare qualche esempio, i<br />

sistemi elettronici come sulla Volvo col sistema<br />

chiamato City Safety, che riconosce i pedoni<br />

sulla traiettoria ed arresta la vettura, non riesce<br />

a risolvere i veri problemi per i pedoni, perché<br />

rimane attivo fino ai km/h 35, solo per oggetti<br />

abbastanza alti e per una limitata ampiezza<br />

d’angolo del fascio. Oppure la Toyota col<br />

dispositivo acustico per pedoni che emette<br />

automaticamente il segnale sonoro solo quando<br />

viaggia in modalità elettrica e non oltre km/h<br />

25 avvisando i pedoni del suo arrivo. Anche<br />

qui pericoloso per i pedoni che non sentono<br />

arrivare la vettura elettrica, a seguito del rumore<br />

di fondo delle città e per le citate cattive abitudini<br />

dei pedoni nell’attraversare. In attesa delle<br />

migliorie elettroniche, di città futuristiche e di<br />

. 14 .<br />

totali automatismi che dialoghino perfettamente<br />

tra loro a vantaggio di tutti gli utenti, si<br />

vuole sottolineare l’importanza di valutare la<br />

compatibilità e la diffusione dei sistemi elettronici<br />

ausiliari, in relazione agli scenari ed esigenze<br />

attuali dell’intero sistema conducente-veicoloinfrastruttura,<br />

perché le esigenze di oggi sono<br />

diverse, più vicine a quell’incidente che accadrà<br />

prossimamente purtroppo!<br />

Invece da diversi anni le case automobilistiche<br />

hanno condotto studi migliorando la parte<br />

anteriore dei veicoli per essere molto meno<br />

dannosi nei riguardi dei pedoni in caso<br />

d’investimento. Forme dei cofani modificati, come<br />

dei paraurti, protezioni sull’attacco superiore<br />

delle sospensioni anteriori all’interno del cofano,<br />

fanno variare la dinamica dell’impatto, così da<br />

mitigare le conseguenze ai pedoni.<br />

Basterebbe trovare nell’era di oggi il giusto<br />

equilibrio e compromesso sul numero di<br />

attraversamenti da ridurre e la loro idonea<br />

localizzazione da destinare per le correnti pedonali<br />

garantendo più sicurezza con l’introduzione della<br />

presente proposta, ottenendo da tale scelta una<br />

maggiore fluidità delle correnti di traffico veicolari<br />

riducendo i semafori laddove inutili, (vedere<br />

procedura semafori, stesso autore) ottenendo<br />

un doppio risultato più che accettabile, per<br />

migliorare nel complesso la nostra vivibilità.<br />

Con la prossima primavera ci sarà l’introduzione<br />

dei semafori, come citato dallo<br />

articolo 60. L. 120 del 29 Lug 2010<br />

“Disposizioni in materia di Sicurezza<br />

Stradale”<br />

Caratteristiche degli impianti semaforici e di<br />

altri dispositivi<br />

(in grassetto le tre novità)<br />

1. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e<br />

dei trasporti, da emanare, sentita la Conferenza<br />

Stato-citta’ ed autonomie locali, entro sessanta<br />

giorni dalla data di entrata in vigore della presente<br />

legge, sono definite le caratteristiche per<br />

l’omologazione e per l’installazione di<br />

dispositivi finalizzati a:<br />

• visualizzare il tempo residuo di accensione<br />

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delle luci dei nuovi impianti semaforici,<br />

• di impianti impiegati per regolare la<br />

velocita’<br />

• e di impianti attivati dal rilevamento della<br />

velocita’ dei veicoli in arrivo.<br />

2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano<br />

decorsi sei mesi dall’adozione del decreto di cui<br />

al medesimo comma 1.<br />

Questi semafori a mezzo telecamera avranno<br />

la funzione di rilevare le velocità elevate dei<br />

veicoli per poi all’occorrenza far scattare<br />

automaticamente il rosso al passaggio pedonale<br />

semaforizzato immediatamente successivo.<br />

Dovrebbero persuadere i guidatori nel transitare<br />

a velocità moderata per garantire la sicurezza<br />

soprattutto dei pedoni in città e l’eventuale<br />

superamento dei parametri pare non sia motivo<br />

di sanzioni.<br />

Solo qualche tempo fa, al Ministero Infrastrutture<br />

e Trasporti, tali dispositivi (chiamati semafori<br />

intelligenti o rallentatori) ed i concetti ad<br />

essi associati, si consideravano illegali e<br />

controproducenti per la sicurezza stradale,<br />

perché basati sulla velocità dei mezzi, turbando<br />

la naturale andatura veicolare e non invece a<br />

regolare nel tempo l’avanzamento delle correnti<br />

di traffico, a cui poi sono destinate le lanterne<br />

semaforiche. (Vedere la procedura semafori,<br />

stesso autore).<br />

Questi provvedimenti snaturano i concetti base<br />

della circolazione stradale, perché è come se<br />

si volessero far circolare i veicoli su strada con<br />

una guida rigida simile ai treni, cioè non più<br />

con una marcia a vista “attiva” e nello stesso<br />

tempo elastica, ma guidando ed intraprendere<br />

azioni solamente dai segnali che man mano ci<br />

informano sulla libertà della tratta da percorrere.<br />

Questa tendenza forse auspica scenari futuristici<br />

ben lontani dalla realtà di oggi. Infatti l’attuale<br />

incompatibilità dei due tipi di infrastrutture ed in<br />

egual modo la completa diversità dei due tipi di<br />

mezzi circolanti, lascia presagire quello che era<br />

stato sempre considerato sull’inapplicabilità di<br />

tali dispositivi, perché concettualmente stride col<br />

modello della circolazione stradale e soprattutto<br />

risulta controproducente per la sicurezza stradale<br />

in genere.<br />

I conducenti devono comunque regolare la<br />

velocità e sapere di fermarsi alla vista dei segnali<br />

degli attraversamenti pedonali, perché con la<br />

presente proposta vigerebbe il doppio obbligo,<br />

sia di stop, che precedenza ai pedoni comunque<br />

in ogni caso.<br />

Con l’introduzione delle due funzioni degli impianti<br />

semaforici citati nell’articolo 60. L. 120 del 29<br />

Lug 2010, si creeranno ulteriori rallentamenti<br />

delle varie correnti di traffico, ripercuotendosi<br />

sulla sicurezza e mobilità in genere. Rimane<br />

invece necessario mantenere e migliorare la<br />

flessibilità dell’intero sistema della circolazione<br />

stradale garantendo la capacità di circolazione<br />

sulle nostre strade.<br />

Esistono altre varie soluzioni.<br />

Ad esempio l’utilizzo del “muro virtuale” ai<br />

semafori. Esso è alto m.3, quando scatta il<br />

rosso nel pannello che và da un lato all’altro<br />

della strada, in questa barriera virtuale si<br />

visualizzano grandi sagome dei pedoni di colore<br />

rosso. Rimane sempre determinante l’aspetto<br />

economico, la funzionalità e l’adattabilità della<br />

soluzione.<br />

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4. STATISTIChE E RICERChE<br />

Ultimi studi e ricerche confermano tale fenomeno<br />

in crescita, tant’è l’interesse per questo tema, che<br />

le case automobilistiche adottando accorgimenti<br />

atti a mitigare le conseguenze ai pedoni in caso<br />

d’investimento nella parte anteriore dei veicoli e<br />

per quelli cosiddetti pesanti.<br />

Le PP.AA. tentano di adoperarsi per fronteggiare<br />

tali eventi negativi, con l’introduzione di svariate<br />

soluzioni e dispositivi.<br />

Tutti gli utenti della strada risultano piuttosto<br />

indisciplinati e non informati. Lo conferma il fatto,<br />

che le statistiche sono molto preoccupanti e<br />

l’ultima disposizione in materia di attraversamenti<br />

pedonali articolo 34 L. 120 del 29 Lug 2010 non è<br />

neanche conosciuta. Allora a questo punto, inutili<br />

sarebbero campagne informative, inviti a porre<br />

maggior rispetto per i pedoni, etc., considerata la<br />

scarsa sensibilità dei guidatori non solo al tema<br />

sottoposto, perché i messaggi non verrebbero<br />

ricevuti adeguatamente per il ripristinarsi della<br />

regola in vigore. Di conseguenza è opportuno<br />

quindi costringere ad imporre un qualcosa in<br />

più che obblighi e riporti a quel comportamento<br />

consono dettato dal buon senso e soprattutto<br />

dalle regole, per il problema evidenziato<br />

modificando gli artt. sopra riportati, ribadendo ed<br />

introducendo il concetto di un maggior rispetto<br />

per i pedoni. In definitiva attualmente accade<br />

che il pedone nonostante si trovi sulle strisce,<br />

non precedute da impianto semaforico che regoli<br />

il ciclo deve aspettare che fluiscano tutti i veicoli<br />

per poi intraprendere l’attraversamento, salvo<br />

qualche compiacente guidatore che gli permetta<br />

di proseguire il cammino.<br />

Statistiche ACI/ISTAT 2008 elaborate novembre<br />

2009<br />

Statistiche ACI/ISTAT 2009 elaborate novembre<br />

2010 (sono sottolineate)<br />

Il 29,8% dei pedoni deceduti attraversava sulle<br />

strisce (187 nel 2007, stima ACI),<br />

L’indice di mortalità dall’investimento di pedone<br />

(3,2 decessi ogni 100 incidenti), (3,3 decessi<br />

ogni 100 incidenti), statistiche nere per i pedoni<br />

per categoria di utenti, morti 667 e feriti 20326,<br />

di cui morti 134 e feriti 5870 solo a causa dei<br />

. 16 .<br />

conducenti che non davano la precedenza ai<br />

pedoni sugli appositi attraversamenti.<br />

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il<br />

mancato rispetto delle regole di precedenza, la<br />

guida distratta e la velocità troppo elevata sono le<br />

prime tre cause di incidente (fatta eccezione per<br />

le cause di natura imprecisata) e costituiscono<br />

da sole il 44% dei casi, costituiscono il 44,7%<br />

dei casi.<br />

Con riferimento all’ambito stradale, la prima<br />

causa di incidente sulle strade urbane è il<br />

mancato rispetto delle regole di precedenza o<br />

semaforiche (un quinto dei casi), mentre sulle<br />

strade extraurbane è la guida distratta (pari<br />

al 18,1%), seguita dalla guida con velocità<br />

troppo elevata (pari al 17,9%). Con riferimento<br />

all’ambito stradale, la prima causa di incidente<br />

sulle strade urbane è il mancato rispetto delle<br />

regole di precedenza o semaforiche (20,4%),<br />

mentre sulle strade extraurbane è la guida<br />

distratta o andamento indeciso (pari al 17,3%),<br />

seguita dalla guida con velocità troppo elevata<br />

(pari al 18,3%).<br />

L’investimento di pedone rappresenta l’8,5%<br />

degli incidenti, con 18.557 casi, in cui hanno<br />

perso la vita 598 persone e 20.991 sono rimaste<br />

ferite. L’8,6% degli incidenti, con 18.472 casi in<br />

cui hanno perso la vita 611 persone e 20.887<br />

sono rimaste ferite.<br />

Il comportamento scorretto del pedone si rileva<br />

in 9.547 casi e pesa per il 3,4% sul totale delle<br />

cause di incidente. 8.097 casi e pesa per il 3%<br />

sul totale delle cause di incidente.<br />

Il 69,8% dei morti e il 69,2% dei feriti a seguito<br />

di incidente stradale è costituito dai conducenti<br />

dei veicoli coinvolti, i passeggeri trasportati<br />

rappresentano il 16,5% dei morti e il 24,1% dei<br />

feriti mentre i pedoni, che costituiscono un’utenza<br />

debole della strada, risultano essere il 6,6% con<br />

20640 dei feriti e ben il 13,7% dei decessi con<br />

648 morti.<br />

Il 69,2% dei morti e il 69,4% dei feriti a seguito<br />

di incidente stradale è costituito dai conducenti<br />

dei veicoli coinvolti, i passeggeri trasportati<br />

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appresentano il 15% dei morti e il 24% dei feriti, i<br />

pedoni, che costituiscono un’utenza debole della<br />

strada, risultano essere il 6,6% con 20326 dei<br />

feriti e ben il 15,7% dei decessi con 667 morti.<br />

Come accennato, il pedone è certamente il<br />

soggetto più debole fra le persone coinvolte.<br />

Il rischio di infortunio causato da investimento<br />

stradale è particolarmente alto per la popolazione<br />

anziana. Il valore massimo per quanto riguarda i<br />

morti (84) si registra nella fascia di età compresa<br />

tra 80 e 84 anni, mentre per i feriti (1.556) in<br />

quella tra 70 e 74 anni.<br />

Il pedone è uno dei soggetti più deboli fra le<br />

persone coinvolte. Il rischio di infortunio causato<br />

da investimento stradale è particolarmente alto<br />

per la popolazione anziana, più frequentemente<br />

coinvolta nel ruolo di pedone sulla strada. Il<br />

valore massimo per quanto riguarda i morti (107)<br />

si registra nella fascia di età compresa tra 80 e<br />

84 anni, mentre per i feriti (1.575) in quella tra 70<br />

e 74 anni.<br />

5. PROPOSTA mIgLIORATIvA<br />

La soluzione proposta è di anteporre lo stop<br />

per i mezzi di trasporto alle strisce pedonali.<br />

Lo scopo è di introdurre tale proposta nel<br />

C.d.S., per evitare, quanto più possibile gli<br />

investimenti e raddoppiare la responsabilità dei<br />

conducenti dei veicoli rispetto al pedone, sia<br />

intanto per il mancato stop precedente, sia poi<br />

per non essersi fermati sulle strisce, andando<br />

così da stimolare ed innalzare l’attenzione<br />

dei conducenti. Essa a differenza dell’utilizzo<br />

dei dispositivi elettronici è molto economica,<br />

funzionale e di facile applicazione. Lo stop<br />

fornisce e completa le informazioni recepite dai<br />

conducenti per organizzarsi all’avvicinamento<br />

di un passaggio pedonale, consapevoli del fatto<br />

che debbono azzerare la loro velocità, attendere<br />

l’eventuale passaggio dei pedoni e ripartire con<br />

attenzione, per proseguire la marcia. Questo<br />

reciproco scambio di informazioni semplice e<br />

comprensivo, agevola il dialogo tra i vari utenti<br />

della strada, migliorando la circolazione stradale<br />

nel suo insieme, innalzando la nostra sicurezza<br />

sui nastri d’asfalto, proprio eliminando quelle<br />

frequenti incomprensioni tra conducenti e<br />

pedoni, dovute rispettivamente all’incertezza del<br />

rispetto reciproco delle regole nell’intraprendere<br />

le azioni dovute. Tra le due parti ci sarebbe la<br />

consapevolezza delle reciproche attenzioni da<br />

porre, instaurandosi una certa fiducia, per il fatto<br />

che i veicoli devono fermarsi due volte e per<br />

questo i pedoni attraversare con più tranquillità,<br />

comunque sempre prestando la massima cautela<br />

nell’intraprendere l’attraversamento stradale.<br />

Ovviamente spezzettare le strade di stop<br />

localizzandoli per ogni passaggio pedonale,<br />

provocherebbe rallentamenti delle correnti<br />

di traffico, col risultato di maggior stress ai<br />

conducenti mettendoli a dura prova, un po’<br />

come è accaduto con l’installazione di qualche<br />

semaforo in più. Per contro allora anche i pedoni<br />

e ciclisti dovrebbero abituarsi a loro favore<br />

nell’attraversare esclusivamente sui percorsi<br />

scelti e predisposti in funzione della sicurezza,<br />

essendo stati relativamente ridotti come numero<br />

per facilitare il traffico veicolare.<br />

- Ci sarebbe un generale leggero distanziamento<br />

tra i passaggi pedonali, ma risulterebbero più<br />

efficaci in sicurezza.<br />

Roma 19 lug 2010 Paolo Castorino copyright © All rights reserved www.evosafety.it . 17 .


- Meno strisce posizionate pericolosamente, più<br />

scorrevolezza della corrente veicolare, equivale<br />

a maggior sicurezza per tutti.<br />

- Responsabilizzare anche pedoni e ciclisti<br />

nell’attraversare sempre dove stabilito. Solo<br />

in casi d’emergenza l’attraversamento da<br />

parte dei pedoni sarebbe consentito al di fuori<br />

dei passaggi pedonali, che all’occorrenza i<br />

conducenti dovranno sempre rispettare, come<br />

vige attualmente la regola.<br />

Un equilibrio tra diminuzione d’impianti<br />

semaforici e di attraversamenti pedonali, con<br />

l’introduzione dello stop prima delle strisce<br />

zebrate.<br />

• Diminuire i passaggi pedonali, con l’introdurre<br />

della presente misura cautelativa in più,<br />

proprio in relazione alle consuete cattive<br />

abitudini.<br />

• Introduzione anche parziale della proposta,<br />

ai soli passaggi pedonali più a rischio, anche<br />

se qualsiasi attraversamento pedonale a raso<br />

ha di per sé già un elevato valore intrinseco<br />

considerevole di rischio, trattandosi di vite.<br />

• Cambiando concettualmente l’interazione tra<br />

veicoli e pedoni si avrebbe un maggior ordine<br />

dei flussi differenziati a vantaggio di stress,<br />

incidenti, sicurezza, etc.<br />

• Creare sottopassi per auto e passerelle<br />

elevate per i pedoni dove lo consenta il<br />

paesaggio e strada.<br />

• I segnali alti verticali (segnaletica verticale)<br />

sono molto di aiuto ai guidatori per individuare<br />

anticipatamente in sicurezza il giusto punto<br />

dell’attraversamento pedonale, specie con<br />

scarsa visuale per eventuali ostacoli dinanzi,<br />

scarsa visibilità dovuta ad avversi fenomeni<br />

meteorologici od abbagliati per qualsivoglia<br />

motivo, così da organizzarsi in anticipo per<br />

la giusta manovra di arresto veicolo, nei<br />

riguardi degli utenti deboli. Utile soprattutto<br />

con i veicoli ingombranti davanti a noi, che a<br />

nostro giudizio possano essersi fermati senza<br />

motivo, che invece hanno dato precedenza<br />

ai pedoni a noi non visibili in quel frangente,<br />

ma visibili solo quando pericolosamente<br />

a pochi centimetri dal nostro veicolo, non<br />

avendo avuto la corretta visuale ed ancor<br />

prima una preventiva segnalazione, proprio<br />

. 18 .<br />

dalla segnaletica verticale. Dovrebbero<br />

esserci in ogni passaggio pedonale, anche<br />

se semaforizzato.<br />

• Altri aspetti strettamente correlati, sono la<br />

linea di demarcazione delle strisce e dei<br />

semafori, puntualmente oltrepassata dai<br />

veicoli e motocicli. Anche i marciapiedi sono<br />

utilizzati come percorso alternativo alle<br />

strade trafficate e come posteggio, specie dai<br />

motocicli e biciclette.<br />

• Pericolo per i pedoni che percorrono i<br />

marciapiedi, per eventuali cadute dei motocicli<br />

parcheggiati proprio sui marciapiedi, con<br />

danni anche alle auto parcheggiate nelle<br />

vicinanze.<br />

• La maggior parte delle volte i conducenti alla<br />

vista dei pedoni o anche per altre situazioni non<br />

intervengono in modo preventivo e difensivo<br />

rallentando e frenando, ma intraprendono<br />

queste azioni all’ultimo momento sperando<br />

nella rinuncia del pedone col rischio di<br />

brusche frenate. Infatti un veicolo alla velocità<br />

di Km/h 50 condotta da conducente con<br />

media dimestichezza alla guida, dal momento<br />

che pensa di frenare e per poter completare<br />

Roma 19 lug 2010 Paolo Castorino copyright © All rights reserved www.evosafety.it


l’arresto ad una distanza di sicurezza dal<br />

pedone ha bisogno anche di una spazio di<br />

circa m.40. Tale distanza spazio di arresto<br />

effettivo è caratterizzata dal tempo di reazione<br />

e dallo spazio di frenata. E’ per lo più il tempo<br />

di reazione del conducente a contribuire ad<br />

innalzare i valori considerati, perché spesso<br />

e volentieri il ritardo è voluto, proprio per una<br />

cattiva abitudine acquisita nell’intraprendere<br />

la manovra all’ultimo istante, anche se tale<br />

situazione è stata percepita in anticipo e non<br />

per le caratteristiche dell’impianto frenante.<br />

Un po’ come accade spesso per gli incidenti<br />

stradali, che quando si ha ragione si fà finta di<br />

non vedere, proprio per l’errata applicazione<br />

di un princìpio, trascurando totalmente la<br />

prudenza, col risultato che poi ci debba fermare<br />

per il sinistro accaduto, con relativi danni patiti<br />

e provocati dovuti alla mancanza di buon<br />

senso e prevenzione inapplicati. Insomma<br />

adottare una cosiddetta guida difensiva,<br />

che unisce le nozioni teorico-pratiche di<br />

guida combinate con un atteggiamento<br />

mentale che tende a prevenire le situazioni di<br />

pericolo, sia per i conducenti, che per gli altri<br />

utenti della strada, tenendo conto non solo<br />

le regole del C.d.S., ma anche altri aspetti<br />

importantissimi, come le condizioni psicofisiche<br />

del conducente, il mezzo stesso che<br />

si stà guidando, i veicoli intorno, le condizioni<br />

della strada e la presenza degli altri utenti<br />

della strada soprattutto quelli deboli.<br />

Da qui ne discende che la procedura proposta<br />

merita quella considerazione per valutarne la<br />

possibile introduzione nel C.d.S., proprio per i<br />

motivi sin qui esposti a tutela di noi tutti.<br />

I^ pubblicazione 16 novembre 2010<br />

Paolo Castorino<br />

Aggiornamento 18 dicembre 2010<br />

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