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“STOP ALLE STRISCE PEDONALI”

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<strong>“STOP</strong> <strong>ALLE</strong> <strong>STRISCE</strong> <strong>PEDONALI”</strong><br />

______<br />

ELABORATO DI SINTESI<br />

proposta per gli attraversamenti pedonali preceduti da stop segnaletici stradali per i<br />

veicoli<br />

1) Introduzione e regole C.d.S.<br />

2) Stato attuale e rischi<br />

3) Considerazioni<br />

4) Statistiche e ricerche<br />

5) Proposta migliorativa<br />

_______________1. Introduzione e regole C.d.S._______________<br />

Tale studio e ricerca è il risultato di osservazioni in situ, che sono state effettuate prendendo in<br />

particolare in esame la città di Roma come campione, da cui sono scaturiti elementi attendibili da<br />

poter indurre a sviluppare la soluzione qui proposta, per tutti i centri urbani di qualsiasi dimensione.<br />

Gli attraversamenti pedonali possono essere a raso col livello strada:<br />

oppure:<br />

• semplici "strisce" di colore bianco disegnate sull'asfalto (o di un colore più visibile), ma che<br />

il Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del C.d.S. prescrive solo il colore bianco; in<br />

giallo sono anche le segnaletiche temporanee per i lavori in corso, cantieri, ecc.;<br />

• strisce pedonali rialzate mediante dossi artificiali ( max cm 7) o protette (annegate) sempre<br />

da dossi artificiali;<br />

• strisce pedonali con banchina intermedia a suddividere la carreggiata (isola salvagente o<br />

spartitraffico);<br />

• strisce pedonali regolate da semaforo;<br />

• sovrappassi e sottopassi.<br />

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Pedoni che sulle strisce pedonali devono dare precedenza a chiunque, oppure raccomandarsi con i<br />

conducenti per avere il “permesso” di attraversare o nella migliore delle ipotesi trovare conducenti<br />

ligi al dovere, il tutto per avere l'opportunità di passare indenni sulle strade dei nostri centri urbani.<br />

Ormai sembra quasi come se fossero stati modificati a sfavore dei pedoni gli artt. 40, 190 e 191<br />

dell'attuale C.d.S. D.Lgs. N. 285 del 30/04/1992, che si riportano di seguito:<br />

articolo 40: Segnali orizzontali<br />

1. I segnali orizzontali, tracciati sulla strada, servono per regolare la circolazione, per guidare gli<br />

utenti e per fornire prescrizioni od utili indicazioni per particolari comportamenti da seguire.<br />

2. I segnali orizzontali si dividono in:<br />

c) attraversamenti pedonali o ciclabili<br />

11. In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i conducenti dei veicoli devono dare la<br />

precedenza ai pedoni che hanno iniziato l'attraversamento; analogo comportamento devono tenere<br />

i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli attraversamenti ciclabili.<br />

Gli attraversamenti pedonali devono essere sempre accessibili anche alle persone non deambulanti<br />

su sedie a ruote; a tutela dei non vedenti possono essere collocati segnali a pavimento o altri<br />

segnali di pericolo in prossimità degli attraversamenti stessi.<br />

articolo 190: Comportamento dei pedoni<br />

1. I pedoni devono circolare sui marciapiedi, sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per essi<br />

predisposti; qualora questi manchino, siano ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare sul<br />

margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo<br />

intralcio possibile alla circolazione. Fuori dei centri abitati i pedoni hanno l'obbligo di circolare in<br />

senso opposto a quello di marcia dei veicoli sulle carreggiate a due sensi di marcia e sul margine<br />

destro rispetto alla direzione di marcia dei veicoli quando si tratti di carreggiata a senso unico di<br />

circolazione. Da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere, ai pedoni<br />

che circolano sulla carreggiata di strade esterne ai centri abitati, prive di illuminazione pubblica, è<br />

fatto obbligo di marciare su unica fila.<br />

2. I pedoni, per attraversare la carreggiata, devono servirsi degli attraversamenti pedonali, dei<br />

sottopassaggi e dei sovrapassaggi. Quando questi non esistono, o distano più di cento metri dal<br />

punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso<br />

perpendicolare, con l'attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per altri.<br />

3. È vietato ai pedoni attraversare diagonalmente le intersezioni; è inoltre vietato attraversare le<br />

piazze e i larghi al di fuori degli attraversamenti pedonali, qualora esistano, anche se sono a<br />

distanza superiore a quella indicata nel comma 2.<br />

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4. È vietato ai pedoni sostare o indugiare sulla carreggiata, salvo i casi di necessità; è, altresì,<br />

vietato, sostando in gruppo sui marciapiedi, sulle banchine o presso gli attraversamenti pedonali,<br />

causare intralcio al transito normale degli altri pedoni.<br />

5. I pedoni che si accingono ad attraversare la carreggiata in zona sprovvista di attraversamenti<br />

pedonali devono dare la precedenza ai conducenti.<br />

6. È vietato ai pedoni effettuare l'attraversamento stradale passando anteriormente agli autobus,<br />

filoveicoli e tram in sosta alle fermate.<br />

7. Le macchine per uso di bambini o di persone invalide, anche se asservite da motore, con le<br />

limitazioni di cui all’articolo 46, possono circolare sulle parti della strada riservate ai pedoni,<br />

secondo le modalità stabilite dagli enti proprietari delle strade ai sensi degli articoli 6 e 7. (1)<br />

8. La circolazione mediante tavole, pattini od altri acceleratori di andatura è vietata sulla<br />

carreggiata delle strade.<br />

9. È vietato effettuare sulle carreggiate giochi, allenamenti e manifestazioni sportive non<br />

autorizzate. Sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini od altri acceleratori di<br />

andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti.<br />

10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del<br />

pagamento di una somma da euro 23 a euro 92.<br />

articolo 191: Comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni<br />

(Le sottolineature riportano le parti modificate dall'art.34 L. 120/10.)<br />

1. Quando il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono dare la<br />

precedenza, rallentando e all'occorrenza fermandosi, ai pedoni che transitano sugli<br />

attraversamenti pedonali. I conducenti che svoltano per inoltrarsi in un'altra strada al cui ingresso<br />

si trova un attraversamento pedonale devono dare la precedenza, rallentando e all'occorrenza<br />

fermandosi, ai pedoni che transitano sull'attraversamento medesimo, quando ad essi non sia<br />

vietato il passaggio.<br />

2. Sulle strade sprovviste di attraversamenti pedonali i conducenti devono consentire al pedone,<br />

che abbia già iniziato l'attraversamento impegnando la carreggiata, di raggiungere il lato opposto<br />

in condizioni di sicurezza.<br />

3. I conducenti devono fermarsi quando una persona invalida con ridotte capacità motorie o su<br />

carrozzella, o munita di bastone bianco, o accompagnata da cane guida, o munita di bastone<br />

bianco-rosso in caso di persona sordocieca, o comunque altrimenti riconoscibile, attraversa la<br />

carreggiata o si accinge ad attraversarla e devono comunque prevenire situazioni di pericolo che<br />

possano derivare da comportamenti scorretti o maldestri di bambini o di anziani, quando sia<br />

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agionevole prevederli in relazione alla situazione di fatto. (1)<br />

4. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del<br />

pagamento di una somma da euro 150 a euro 599. (2)<br />

------------------------------<br />

(1) Comma modificato dall'art. 3 del decreto-legge n. 121/2002, come modificato dalla legge di<br />

conversione, n. 168/2002, in G. U. 6 agosto 2002, con decorrenza 7 agosto 2002.<br />

(2) Comma modificato dal decreto-legge n. 151/2003, conv. con legge n. 214 del 1° agosto 2003.<br />

Modifica del comma1 all'articolo 191 del D. Lgs. n. 285 del 1992, in materia di attraversamenti<br />

pedonali.<br />

Articolo 34 L. 120 del 29 Lug 2010 “Disposizioni in materia di Sicurezza Stradale”<br />

(in grassetto le modifiche apportate)<br />

1. Quando il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono fermarsi quando<br />

i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali. Devono, altresì, dare la precedenza, rallentando<br />

e all'occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi<br />

attraversamenti pedonali. Lo stesso obbligo sussiste per i conducenti che svoltano per inoltrarsi in<br />

un'altra strada al cui ingresso si trova un attraversamento pedonale, quando ai pedoni non sia<br />

vietato il passaggio. Resta fermo il divieto per i pedoni di cui all'articolo 190, comma 4 (sanzioni<br />

amministrative).<br />

Quindi in sintesi si è voluto conferire più importanza al pedone, con la novità di obbligare<br />

tutti i tipi di veicoli a fermarsi quando i pedoni stanno attraversando. Invece rallentare dare<br />

precedenza e all'occorrenza fermarsi, anche solo quando essi accennano l'attraversamento.<br />

Apprezzabile, ma certamente non basta ed è ben poco aver integrato solo lievemente col la<br />

recente disposizione il concetto dell'art 191 del C.d.S. in materia di attraversamenti pedonali.<br />

Serve invece un forte cambiamento alla base degli articoli del C.d.S. interessati, così da<br />

indurre appropriati comportamenti a tutti gli utenti, anche sotto il profilo del senso civico,<br />

ottenendo una migliore interazione e rispetto tra conducenti e pedoni per la sicurezza sulle<br />

strade!<br />

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_______________2. Stato attuale e rischi_______________<br />

Il tema degli attraversamenti pedonali è estremamente delicato. I pedoni ed i ciclisti devono avere la<br />

precedenza sulle altre componenti di traffico e tra questi due è il pedone che ha diritto a precedere,<br />

perché sprovvisto di qualsiasi mezzo di trasporto, più lento e senza protezioni, risultando appunto il<br />

più debole. L'occupazione dello spazio strada degli utenti più vulnerabili nel caso specifico (pedoni<br />

e ciclisti) si determina con la possibilità di muoversi da un lato all’altro delle sezioni stradali,<br />

percorrendo gli attraversamenti individuati da precisi punti sull'asfalto. Questo non accade sempre,<br />

dovuto al pericolo provocato dai pedoni che attraversano fuori dai camminamenti e quando non si<br />

configura tale situazione, i veicoli non rispettano comunque gli utenti sulle strisce prestabilite, con<br />

la componente che quest'ultime sono localizzate non sempre in punti idonei per garantire la<br />

sicurezza alla mobilità pedonale e di conseguenza anche per le altre correnti di traffico. Da ciò<br />

diventa difficile l'interazione tra pedoni e veicoli, divenuto problema rilevante socio-sanitario e di<br />

circolazione stradale, per via delle regole non rispettate e cattive abitudini, ormai consolidate da<br />

entrambe le parti. Conseguentemente si evidenzia subito che gli utenti deboli sono sfavoriti rispetto<br />

ai mezzi di trasporto motorizzati, per questo a rigor di logica meriterebbero percorsi distinti e<br />

separati, ma questo è quasi impossibile, se non in nuovi centri urbani ultramoderni, dove si possono<br />

progettare all'origine camminamenti sicuri, protetti dalle sedi stradali e quando le Amministrazioni<br />

Locali vogliono affrontare il problema veramente alla base, evitando il più possibile ogni potenziale<br />

collisione tra pedoni e mezzi di trasporto, sia nei centri urbani non più recenti, sia nelle zone ad alta<br />

densità di circolazione e di scorrimento veloce, introducendo modifiche all'assetto urbano. Certo<br />

tenendo conto di tutte le esigenze e particolarità dei casi per ogni singolo Comune, tali modifiche<br />

comporterebbero qualche variazione alla pianificazione urbanistica, ma inevitabili per riordinare la<br />

circolazione dando sicurezza ed armonia alle correnti di traffico veicolari e pedonali. La questione è<br />

trovare il giusto compromesso su quanto spazio destinare ai pedoni e quanto darne ai veicoli, senza<br />

congestionare la circolazione dei diversi flussi, ma soprattutto in funzione dei soccorsi, per le<br />

emergenze sanitarie e di ordine pubblico.<br />

La configurazione dell'arredo e dell'ambiente urbano restituisce un assetto urbanistico, tale da<br />

presentarsi più o meno come di seguito nella maggior parte delle città evidenziando i seguenti<br />

elementi di pericolo per gli attraversamenti:<br />

− frequentemente sprovvisti di idonea segnaletica verticale, importantissima per una migliore<br />

costante ed efficace indicazione. Quella orizzontale (strisce zebrate) risulta solitamente poco<br />

comprensiva e visibile a seguito del costante passaggio dei pneumatici ed agenti atmosferici<br />

che attaccano il manto stradale, necessitando di frequenti manutenzioni non sempre<br />

tempestivi;<br />

− spesso sono preceduti pericolosamente da cassonetti della nettezza urbana posizionati a<br />

ridosso delle strisce, che ne impediscono la visuale reciproca dei pedoni e dei veicoli;<br />

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− non sempre sono provvisti di efficienti rampe di raccordo per disabili, realizzati anche dove<br />

facilmente si formano pozzanghere, in corrispondenza di pali della segnaletica, pali<br />

pubblicitari od alberi, complicando di molto, se non addirittura l'impossibilità<br />

all'attraversamento, soprattutto per le persone con difficoltà motorie;<br />

Roma, ang. Via Catania P.zza Lecce, pericolo visuale ridotta per chioma troppo bassa.<br />

− ubicati in strade a scorrimento veloce e larghe da attraversare. Di frequente questi<br />

attraversamenti sono stati realizzati in punti delle strade non idonei per la salvaguardia dei<br />

pedoni, come (lontano dai semafori in tratti a scorrimento veloce, in incroci pericolosi ed in<br />

punti con scarsa visibilità, sia per i conducenti che per i pedoni, ecc.), costringendo<br />

quest'ultimi in temerarie attraversate prive di un minimo di sicurezza, a seguito dell'andatura<br />

sostenuta dei veicoli;<br />

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− oppure semaforizzati in strade ad alto rischio scorrimento veloce forzando pericolosamente<br />

la localizzazione dell'attraversamento pedonale, interferendo con i veicoli. Queste scelte<br />

oltre a generare traffico e rallentamenti pericolosi dei flussi della circolazione stradale<br />

innalzano soprattutto inconsapevolmente rischi d'investimento dei pedoni e incidenti stradali<br />

tra i veicoli in genere. Per questo l'introduzione di ulteriori passaggi pedonali aumenta la<br />

probabilità di incidenti, proprio per il maggior numero dei potenziali punti di contatto, cioè<br />

collisioni tra pedoni e veicoli. Basterebbe eliminarli laddove inutili riducendo i potenziali<br />

punti d'interferenza, per far scorrere meglio la corrente veicolare ed annullare il rischio dei<br />

pedoni realizzando dei sottopassaggi o delle passerelle sopraelevate (sovrapassaggi), ove<br />

non stoni urbanisticamente. Si può altresì notare spesso l'accorciamento insensato già dei<br />

brevi tratti di strada compresi da semafori, spezzettati ulteriormente da strisce pedonali<br />

troppo vicine tra loro;<br />

Roma, V.le Regina Elena Roma, Via Salaria (Fidene)<br />

Pericolosi attraversamenti a brevissima distanza<br />

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− realizzati in curve o a ridosso delle piazze con scarsa visibilità per i pedoni. Nelle rotatorie<br />

c'è l'inconveniente della visibilità, per cui i veicoli già in rotatoria e o per l'uscita, grazie alla<br />

nuova disposizione europea sono più veloci, perché hanno la precedenza sugli altri veicoli a<br />

discapito dei pedoni, che quest'ultimi anche se già in fase d'attraversamento sulla corsia di<br />

marcia interessata in uscita dalla rotatoria, vedono arrivarsi le vetture all'improvviso<br />

all'ultimo momento ad andatura sostenuta creando situazioni molto pericolose;<br />

il restringimento delle carreggiate ad opera dell'allargamento dei marciapiedi, per favorire i pedoni,<br />

crea inevitabilmente dei rallentamenti alle correnti di traffico veicolari, soprattutto negli incroci e<br />

nelle piazze. In quest'ultime l'allargamento dell'isola centrale e conseguente riduzione dell'anello di<br />

circolazione comporta inevitabilmente la riduzione delle corsie di marcia, come pure nelle<br />

intersezioni stradali riguardante gli incroci. Inoltre questa estesa invasione dei marciapiedi và a<br />

ridurre ulteriormente già l'insufficiente numero dei preziosi parcheggi per auto e moto. Per cui è<br />

facile intuire i conseguenti aspetti negativi come:<br />

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Roma, P.zza Salerno (nuovi lavori)<br />

− ingorgo del traffico per la riduzione delle sedi stradali a parità di numero veicoli, col<br />

risultato di un aumento della densità dei mezzi circolanti su strada. Inevitabile aumento<br />

probabilità di collisioni tra gli stessi veicoli e o con gli insidiosi manufatti dell'arredo<br />

urbano, sempre più invadenti gli ampi spazi originari, che consentivano un maggior<br />

deflusso del traffico veicolare e pedonale garantendo relativamente maggiori interspazi<br />

tra gli stessi veicoli, con un certo equilibrio della circolazione e sosta nei centri urbani;<br />

Roma, P.zza Salerno (nuovi lavori)<br />

− velocità medie ulteriormente ridotte, specie per i veicoli di soccorso e di emergenza, con<br />

innalzamento dei tempi d'intervento, soprattutto per i casi d'importanza vitale. Proprio<br />

per questi motivi i dossi artificiali, per gli attraversamenti rialzati, non sono indicati, se<br />

non nei centri residenziali. Essi costituiscono degli “ostacoli” provocando rumore e<br />

pericolo nel controllo della guida dei veicoli, soprattutto nei casi di emergenza e<br />

soccorso;<br />

Notare le difficoltà per l'ambulanza<br />

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− inquinamento atmosferico e disturbo sonoro;<br />

− aumento dello stress di guida per tutti i conducenti, specie per il personale del comparto<br />

trasporti in genere. Prolungati tempi di inattività motoria, con disagi e conseguenze<br />

all'organismo umano;<br />

− limitata visuale agli incroci, a causa degli angoli dei marciapiedi invadenti costringendo<br />

pericolosamente ad avanzare con i veicoli fino quasi in mezzeria delle strade, per avere<br />

una corretta visione sulla decisione di proseguire la marcia. Conseguente limitato raggio<br />

di sterzata dei veicoli, soprattutto dei mezzi pesanti, dovuti ai limitati spazi carrabili ad<br />

opera degli angoli dei marciapiedi allargati a dismisura, con inevitabile invasione della<br />

corsia opposta, proprio per anticipare l'ingresso in curva. Quindi rischi incidenti per i<br />

veicoli che svoltano e o che sopraggiungono. Conseguente aumento probabilità di<br />

ingorghi per lo scarso spazio a disposizione ed ulteriore rallentamento flusso veicolare.<br />

Difficoltà per i grossi mezzi di soccorso, trasporti pubblici e privati;<br />

− scarsi spazi per il carico e scarico merci, con i relativi rischi di effettuare le operazioni in<br />

doppia fila, a causa degli insufficienti parcheggi. Conseguenti soste dei mezzi pesanti in<br />

prossimità degli attraversamenti creando situazioni di pericolo ai pedoni, per la totale<br />

mancanza della visuale;<br />

− scarso numero parcheggi, con estreme soluzioni di sostare sui marciapiedi, oppure creati<br />

in punti non idonei;<br />

Ridotti o negati posti auto e moto (Roma P.zza Salerno)<br />

− marciapiedi minacciosi muniti di spigoli vivi e paletti pericolosi sia per i pedoni che per<br />

i motociclisti a seguito di probabili cadute per fondo scivoloso, ecc., specie in prossimità<br />

degli incroci dove presenti le strisce pedonali e nei punti semaforizzati;<br />

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− privazione di possibili percorsi alternativi per i mezzi pubblici e di emergenza, sempre<br />

più ingombranti con strade sempre più strette, necessari per improvvise esigenze, come<br />

(emergenze, aggirare incidenti, lavori in corso, ecc.). Allargamento banchine autobus a<br />

ridosso delle fermate, che invadono le corsie stradali provocando ulteriori ed inutili<br />

attese. Un controsenso alla mobilità e alla vivibilità per tutti gli utenti della strada ed alle<br />

garanzie dei tempi d'intervento delle emergenze, configurandosi uno scenario quotidiano<br />

di utenti inevitabilmente stressati, in città invivibili;<br />

con l'estensione smisurata degli spazi pedonali, soprattutto nelle piazze e negli incroci senza alcun<br />

criterio logico, si è andati in antitesi alle vere esigenze di circolazione e sicurezza stradale, ma<br />

soprattutto di sicurezza in genere. Da rilevare lo spostamento in avanti del punto dove i conducenti<br />

debbono regolare le precedenze sugli altri veicoli, stravolgendo e peggiorando le condizioni dei<br />

pedoni sui loro attraversamenti, che di fatto è come se fossero stati arretrati ulteriormente rispetto al<br />

punto dove i veicoli adesso debbono fermarsi per concedere precedenza ai veicoli sopraggiungenti<br />

da altre direzioni. Questi punti spostati in avanti, sono distinguibili dalla segnaletica a terra<br />

orizzontale di tanti triangolini in sequenza rivolti verso il basso, denominati anche (denti di<br />

pescecane).<br />

Se prima le strisce erano relativamente in prossimità dei punti dove i veicoli regolavano la<br />

precedenza per gli altri veicoli, adesso c'è molta più distanza. I passaggi pedonali si ritrovano<br />

abbondantemente prima della normale decelerazione dei veicoli al punto d'intersezione incroci o<br />

piazze e quindi risultano più pericolosi di prima, perché i veicoli si trovano con una maggiore<br />

velocità, non essendo ancora nelle vicinanze degli incroci. E' troppo pericoloso e fastidioso<br />

spezzettare così la marcia dei veicoli, prima per rispettare i pedoni e poi dopo m20-50 rifermarsi<br />

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agli incroci per gli altri veicoli. Quindi molto meglio destinare i passaggi pedonali prima e attigui ai<br />

punti di precedenza veicoli, anteponendo lo stop per i veicoli agli attraversamenti ottenendo così<br />

automaticamente velocità ridottissime dei mezzi nelle intersezioni, perché già abbondantemente<br />

prossimi a pochi metri dal punto successivo. L'obbligo di stop, che anticipa le strisce pedonali ed<br />

immediatamente poi il punto per la precedenza veicoli, conferisce più sicurezza sia ai pedoni, che<br />

agli stessi veicoli, proprio per la velocità smaltita progressivamente dai veicoli passanti in questi<br />

due punti. In questo modo si evitano anche tamponamenti tra le correnti di traffico, perché meglio<br />

regolate.<br />

Queste modifiche infrastrutturali hanno irrigidito tale elemento dell'intero sistema: infrastrutturauomo-veicolo.<br />

Tali scelte di forzare le correnti di traffico convogliandole in “trincee” di asfalto e<br />

cemento, senza loro permettere percorsi alternativi percorribili, ad opera di marciapiedi e cordoli<br />

alti, guarda rail interminabili simili a barriere, privano e scoraggiano possibili scelte in tempo reale<br />

di cambi di percorso alle eventuali situazioni di emergenza ed alle esigenze del momento dei<br />

conducenti, togliendo flessibilità agli altri due elementi del sistema: veicoli e conducenti, a<br />

discapito di quel regime di percorrenza utile alla circolazione stradale per sopravvivere, garantendo<br />

uno scorrimento dei flussi accettabile sulle arterie stradali. Traducendolo in termini tecnici si è<br />

andati a peggiorare la capacità di circolazione, che esprime il tempo di occupazione dei veicoli<br />

sulle strade, compatibilmente con la possibilità di percorsi alternativi. Ne discende che nelle vecchie<br />

città non si possono adottare integralmente nuove soluzioni derivanti da nuovi concetti, anche se<br />

concettualmente migliorativi, perché risulterebbero invece peggiorativi. Più che opportuna quindi<br />

trovare la giusta adattabilità dei nuovi concetti in relazione allo scenario considerato, in base alla<br />

funzionalità ed efficacia dell'intero sistema.<br />

Anche per gli altri elementi del sistema, i comportamenti errati ed a volte incosciénti degli stessi<br />

utenti deboli hanno forte rilievo sulla sicurezza stradale. Essi infatti abitualmente nell'attraversare<br />

anche sulle strisce:<br />

− si distraggono pericolosamente impegnandosi in altre attività, come conversare al telefono,<br />

ascoltare musica in cuffiette, inviare sms, ecc, ignari della riduzione della percezione di<br />

allerta e riduzione dell'attività del processo cognitivo mentale, indispensabile per gestire al<br />

meglio possibili rischi in quei momenti cruciali. In pratica si è poco vigili e molto meno<br />

reattivi;<br />

− allo stesso modo anche i ciclisti si comportano scorrettamente, viaggiando sui marciapiedi,<br />

guidando con una mano per telefonare, sms, cuffiette, ecc. .Questi spesso quando<br />

attraversano sulle strisce non scendono portando a mano la bici;<br />

− attraversamenti improvvisi ed indiscriminati da parte dei pedoni e ciclisti anche quando li<br />

effettuano sulle strisce pedonali, mettono a dura prova i riflessi dei conducenti, che<br />

vedendoseli all'ultimo momento, incolpevoli tentano di arrestarsi immediatamente o<br />

schivarli. Questo può provocare investimenti, incidenti ed anche tamponamenti tra i veicoli<br />

per brusche frenate;<br />

− ma sono i conducenti la maggior parte delle volte colpevoli ed indisciplinati nel non<br />

rispettare i pedoni. Anche quando quest'ultimi passano sugli attraversamenti, capita spesso<br />

che i conducenti tentano di scoraggiare i pedoni cercando di passare sul lato estremo della<br />

strada anche coi pedoni già a metà della corsia. Questo lo si può notare osservando le mani<br />

dei conducenti sullo sterzo o sul manubrio cambiare direzione, tentando di evitare i pedoni<br />

come un ostacolo scomodo, senza invece preoccuparsi intanto di rallentare per terminare la<br />

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manovra con la fermata a favore dei pedoni. Il più delle volte riescono in questa manovra<br />

incosciente sfiorando pericolosamente i pedoni. Solo quando non possono far altro<br />

concedono la precedenza ai malcapitati pedoni. Sempre spesso si verifica che i pedoni una<br />

volta conquistato il passaggio e si accingono nel completarlo sono costretti a sbrigarsi e<br />

guardarsi per non essere investiti dai veicoli, che quest'ultimi non volendo attendere lo<br />

stretto tempo necessario per l'attraversamento completo, li schivano o meglio li sfiorano<br />

anche in questo caso;<br />

− anche i conducenti delle due ruote, dall'alto della loro visuale, ne approfittano<br />

rischiosamente passando prepotentemente nel risicato spazio rimasto ancora libero tra<br />

vettura e marciapiede, nonostante il veicolo che precede abbia arrestato la marcia per<br />

concedere il passaggio ai pedoni, trovandosi quest'ultimi ancora in fase di attraversamento a<br />

metà della corsia dalla parte “protetta” della vettura;<br />

− non si rispettano i tempi per gli attraversamenti, anzi si mette fretta ai pedoni. Questi<br />

possono essere anziani, disabili, persone e lavoratori che trasportano pesi, animali domestici<br />

al guinzaglio difficilmente gestibili, ecc.;<br />

− questi episodi sono la conferma che i conducenti non prestano più attenzione e soprattutto<br />

non dimostrano più rispetto alle regole base di educazione civica e del C.d.S. ;<br />

− non in tutti i crocevia ci sono le strisce su tutti e quattro i lati esponendo i pedoni in<br />

attraversamenti pericolosi, proprio sul quel lato sprovvisto. Forse non pianificato o<br />

dimenticato è motivo di rischio per i pedoni, che naturalmente il senso pratico suggerisce<br />

loro proprio lì l'attraversamento, anziché raggiungere il punto opposto della corsia<br />

bordeggiando sugli altri tre lati dell'intero incrocio;<br />

− limitazione della visuale per i pedoni, a causa delle veicoli in sosta in doppia fila in<br />

prossimità degli attraversamenti.<br />

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_______________3. Considerazioni_______________<br />

Partendo dal presupposto che il conducente alla guida di un veicolo deve adottare tutte quelle<br />

precauzioni ed attenersi a quei comportamenti che evitino di arrecare pericoli o danni a sé o a terzi<br />

in linea col C.d.S. è palese invece purtroppo constatare il malcostume che la realtà ci presenta di<br />

uno scenario ben diverso da come dovrebbe essere nei confronti dei pedoni. Aumentare i controlli<br />

non servirebbe cambiare mentalità ai conducenti, serve qualcosa che induca ed obblighi<br />

cambiamenti comportamentali adeguati nel rispetto e filosofia delle regole già esistenti. Anche con<br />

l'ultima disposizione in materia di attraversamenti pedonali, articolo 34 L. 120 del 29 Lug 2010<br />

citata al punto 1, non si sono visti neanche minimi cambiamenti comportamentali da parte dei<br />

conducenti, restando invariata la situazione pericolosa che permane da molti anni, sfornando<br />

statistiche sempre più preoccupanti. Ecco l'importanza di intervenire con fermezza ed in modo<br />

“visibile”, per cui i conducenti avvertirebbero indiscutibilmente la segnaletica che li obbliga a<br />

fermarsi prima degli attraversamenti pedonali, ritrovando più ordine e rispetto tra gli stessi vari<br />

utenti. Come al solito, anche per altre cattive abitudini, se non si risponde adeguatamente alle prime<br />

avvisaglie di scorrettezze, si è poi costretti, come in questo caso ad azioni drastiche per ristabilire<br />

uno status quo ante o quantomeno ridare senso alla circolazione stradale, che non deve essere una<br />

“roulette russa” a scapito della vita. Questo lo si può ritrovare agendo in una maniera più incisiva,<br />

recuperando come se si fosse intervenuti molto prima. Queste contromisure inizialmente possono<br />

sembrare esagerate, invece sono opportune alla risoluzione del problema in oggetto, proprio per non<br />

perseverare nella sottovalutazione dell'aspetto considerato, che negli anni man mano ha dato come<br />

risultato l'odierna situazione.<br />

Permangono infatti ancora questi dati, come:<br />

− carenza di educazione stradale da parte di tutti gli utenti, con cattive abitudini divenute<br />

consuetudini consolidate come “regole di strada”, evidenziando soprattutto comportamenti<br />

di guida sopraindicati;<br />

− le statistiche sempre più a sfavore dei pedoni e ciclisti;<br />

− le controindicazioni rilevate per il cambiamento della precedenza nelle rotatorie provocando<br />

notevoli rischi ai pedoni;<br />

− circolazione rigida ed “imbrigliata”a seguito degli spazi ulteriormente ridotti;<br />

− ciclisti e motociclisti che percorrono i marciapiedi;<br />

− parcheggi selvaggi;<br />

− alcuni manufatti dell'arredo urbano risultano insidiosi per gli utenti, come gli spigoli dei<br />

marciapiedi, paletti in prossimità degli attraversamenti, ecc. .<br />

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Alcune raccomandazioni per i conducenti:<br />

− rispettare tutti gli utenti deboli che si trovano in strada, soprattutto quando<br />

trasportano pesi;<br />

− favorire gli utenti deboli in caso di pioggia soprattutto sugli attraversamenti, a<br />

seguito delle loro difficoltà per minor visibilità e fondo scivoloso;<br />

− nel transitare porre massima cautela nel caso di veicoli sostati in doppia fila, in<br />

avvicinamento alle strisce pedonali, in quanto non si ha la completa visuale dei<br />

pedoni e delle loro intenzioni, come anche nel caso dei cassonetti della nettezza<br />

urbana posizionati nelle immediate vicinanze degli appositi attraversamenti<br />

pedonali;<br />

− nel transitare e seguendo i veicoli lenti avanti a noi, soprattutto ingombranti ad<br />

ostruire la nostra visuale, non cercare di superarli sfilando ai loro lati, ma<br />

preventivamente agire con prudenza, rimanendo pronti ad eventuali improvvisi<br />

attraversamenti da parte degli utenti deboli;<br />

− non parcheggiare sui marciapiedi;<br />

− massimo rispetto e premura per i disabili ed anziani che attraversano;<br />

− frenare a debita distanza dalle strisce senza arrivare a poche decine di centimetri<br />

dai pedoni;<br />

− soprattutto considerare che alla vista dei cani, specie da media taglia in sù, in<br />

prossimità dell'attraversamento avvicinarsi e fermarsi ancor più con accortezza,<br />

perché essi anche se saldamente al guinzaglio, potrebbero avere reazioni improvvise<br />

poco gestibili dal proprietario, rischiando quest'ultimo di essere trascinato col<br />

pericolo d'investimento per entrambi;<br />

− ancor più importante massimo rispetto e cautela nei riguardi dei cani guida per<br />

ciechi, perché questi amici a quattro zampe devono rimanere concentrati svolgendo<br />

il proprio complesso lavoro con responsabilità, senza impaurirli con manovre e<br />

frenate azzardate, dovendo scegliere con la saggezza che li contraddistingue, il<br />

momento giusto per attraversare accompagnando una persona non vedente.<br />

Alcuni consigli per i pedoni:<br />

− si consiglia sempre la massima attenzione a tutti gli utenti che attraversano le<br />

strade ed assicurarsi che da entrambi i lati non vi siano pericoli imminenti, anche<br />

veicoli contromano;<br />

− non farsi trarre in inganno da alcuni pedoni che attraversano pericolosamente col<br />

rosso, inducendo anche gli altri a farlo;<br />

− nell'attraversare non tuffarsi sulle strisce, soprattutto nel caso di veicoli che sostano<br />

in doppia fila o di cassonetti della spazzatura posizionati in prossimità degli<br />

attraversamenti, poiché pericolosamente coprono parte della reciproca visuale dei<br />

veicoli in arrivo;<br />

− poi a chi conduce i cani in occasione sugli attraversamenti, all'occorrenza di<br />

accorciare il guinzaglio tenendoli più vicini a noi, per meglio gestire e prevenire<br />

probabili reazioni dei nostri cani, dovute ad eventuali manovre spericolate dei<br />

conducenti. Questo per scongiurare una possibile situazione di pericolo od un<br />

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probabile investimento, sia di noi stessi che per i nostri amici a quattro zampe,<br />

perché quest'ultimi sono più bassi di noi e molto meno visibili, anche dai dispositivi<br />

elettronici a bordo dei veicoli;<br />

− anche se trovasi sulle strisce, con la corrente di traffico ferma da poter permettere<br />

il passaggio, non attraversare mai, se i primi veicoli prossimi al passaggio pedonale<br />

sono di grosse dimensioni, perché avremo scarsa visuale nel valutare<br />

l'attraversamento in condizioni di sicurezza, per un eventuale sconsiderato transito<br />

all'estremo della strada da parte di qualche altro veicolo o motoveicolo in genere.<br />

I rimedi su strada almeno per la capitale sono le isole salva pedone, il conto alla rovescia ai<br />

semafori come all'estero e fasci luminosi che avvolgono il pedone. Sono le tre novità del piano di<br />

sicurezza pensato dal Comune di Roma per la mobilità pedonale.<br />

Anche sui veicoli si cerca di far qualcosa, ma con delle rilevanti limitazioni e controindicazioni,<br />

almeno per ora. Per citare qualche esempio, i sistemi elettronici come sulla Volvo col sistema<br />

chiamato City Safety, che riconosce i pedoni sulla traiettoria ed arresta la vettura, non riesce a<br />

risolvere i veri problemi per i pedoni, perché rimane attivo fino ai km/h 35, solo per oggetti<br />

abbastanza alti e per una limitata ampiezza d'angolo del fascio. Oppure la Toyota col dispositivo<br />

acustico per pedoni che emette automaticamente il segnale sonoro solo quando viaggia in modalità<br />

elettrica e non oltre km/h 25 avvisando i pedoni del suo arrivo. Anche qui pericoloso per i pedoni<br />

che non sentono arrivare la vettura elettrica, a seguito del rumore di fondo delle città e per le citate<br />

cattive abitudini dei pedoni nell'attraversare. In attesa delle migliorie elettroniche, di città<br />

futuristiche e di totali automatismi che dialoghino perfettamente tra loro a vantaggio di tutti gli<br />

utenti, si vuole sottolineare l'importanza di valutare la compatibilità e la diffusione dei sistemi<br />

elettronici ausiliari, in relazione agli scenari ed esigenze attuali dell'intero sistema conducenteveicolo-infrastruttura,<br />

perché le esigenze di oggi sono diverse, più vicine a quell'incidente che<br />

accadrà prossimamente purtroppo!<br />

Invece da diversi anni le case automobilistiche hanno condotto studi migliorando la parte anteriore<br />

dei veicoli per essere molto meno dannosi nei riguardi dei pedoni in caso d'investimento. Forme dei<br />

cofani modificati, come dei paraurti, protezioni sull'attacco superiore delle sospensioni anteriori<br />

all'interno del cofano, fanno variare la dinamica dell'impatto, così da mitigare le conseguenze ai<br />

pedoni.<br />

Basterebbe trovare nell'era di oggi il giusto equilibrio e compromesso sul numero di attraversamenti<br />

da ridurre e la loro idonea localizzazione da destinare per le correnti pedonali garantendo più<br />

sicurezza con l'introduzione della presente proposta, ottenendo da tale scelta una maggiore fluidità<br />

delle correnti di traffico veicolari riducendo i semafori laddove inutili, (vedere procedura semafori,<br />

stesso autore) ottenendo un doppio risultato più che accettabile, per migliorare nel complesso la<br />

nostra vivibilità.<br />

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Con la prossima primavera ci sarà l'introduzione dei semafori, come citato dallo<br />

articolo 60. L. 120 del 29 Lug 2010 “Disposizioni in materia di Sicurezza Stradale”<br />

Caratteristiche degli impianti semaforici e di altri dispositivi<br />

(in grassetto le tre novità)<br />

1. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da emanare, sentita la Conferenza<br />

Stato-citta' ed autonomie locali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente<br />

legge, sono definite le caratteristiche per l'omologazione e per l'installazione di dispositivi<br />

finalizzati a:<br />

− visualizzare il tempo residuo di accensione delle luci dei nuovi impianti semaforici,<br />

− di impianti impiegati per regolare la velocita'<br />

− e di impianti attivati dal rilevamento della velocita' dei veicoli in arrivo.<br />

2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano decorsi sei mesi dall'adozione del decreto di cui<br />

al medesimo comma 1.<br />

Questi semafori a mezzo telecamera avranno la funzione di rilevare le velocità elevate dei veicoli<br />

per poi all'occorrenza far scattare automaticamente il rosso al passaggio pedonale semaforizzato<br />

immediatamente successivo. Dovrebbero persuadere i guidatori nel transitare a velocità moderata<br />

per garantire la sicurezza soprattutto dei pedoni in città e l'eventuale superamento dei parametri pare<br />

non sia motivo di sanzioni.<br />

Solo qualche tempo fa, al Ministero Infrastrutture e Trasporti, tali dispositivi (chiamati semafori<br />

intelligenti o rallentatori) ed i concetti ad essi associati, si consideravano illegali e controproducenti<br />

per la sicurezza stradale, perché basati sulla velocità dei mezzi, turbando la naturale andatura<br />

veicolare e non invece a regolare nel tempo l’avanzamento delle correnti di traffico, a cui poi sono<br />

destinate le lanterne semaforiche. (Vedere la procedura semafori, stesso autore).<br />

Questi provvedimenti snaturano i concetti base della circolazione stradale, perché è come se si<br />

volessero far circolare i veicoli su strada con una guida rigida simile ai treni, cioè non più con una<br />

marcia a vista “attiva” e nello stesso tempo elastica, ma guidando ed intraprendere azioni solamente<br />

dai segnali che man mano ci informano sulla libertà della tratta da percorrere. Questa tendenza forse<br />

auspica scenari futuristici ben lontani dalla realtà di oggi. Infatti l'attuale incompatibilità dei due tipi<br />

di infrastrutture ed in egual modo la completa diversità dei due tipi di mezzi circolanti, lascia<br />

presagire quello che era stato sempre considerato sull'inapplicabilità di tali dispositivi, perché<br />

concettualmente stride col modello della circolazione stradale e soprattutto risulta controproducente<br />

per la sicurezza stradale in genere.<br />

I conducenti devono comunque regolare la velocità e sapere di fermarsi alla vista dei segnali degli<br />

attraversamenti pedonali, perché con la presente proposta vigerebbe il doppio obbligo, sia di stop,<br />

che precedenza ai pedoni comunque in ogni caso.<br />

Con l'introduzione delle due funzioni degli impianti semaforici citati nell'articolo 60. L. 120 del 29<br />

Lug 2010, si creeranno ulteriori rallentamenti delle varie correnti di traffico, ripercuotendosi sulla<br />

sicurezza e mobilità in genere. Rimane invece necessario mantenere e migliorare la flessibilità<br />

dell'intero sistema della circolazione stradale garantendo la capacità di circolazione sulle nostre<br />

strade.<br />

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Esistono altre varie soluzioni.<br />

Ad esempio l'utilizzo del “muro virtuale” ai semafori. Esso è alto m.3, quando scatta il rosso nel<br />

pannello che và da un lato all'altro della strada, in questa barriera virtuale si visualizzano grandi<br />

sagome dei pedoni di colore rosso. Rimane sempre determinante l'aspetto economico, la<br />

funzionalità e l'adattabilità della soluzione.<br />

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_______________4. Statistiche e ricerche_______________<br />

Ultimi studi e ricerche confermano tale fenomeno in crescita, tant'è l'interesse per questo tema, che<br />

le case automobilistiche adottando accorgimenti atti a mitigare le conseguenze ai pedoni in caso<br />

d'investimento nella parte anteriore dei veicoli e per quelli cosiddetti pesanti.<br />

Le PP.AA. tentano di adoperarsi per fronteggiare tali eventi negativi, con l'introduzione di svariate<br />

soluzioni e dispositivi.<br />

Tutti gli utenti della strada risultano piuttosto indisciplinati e non informati. Lo conferma il fatto,<br />

che le statistiche sono molto preoccupanti e l'ultima disposizione in materia di attraversamenti<br />

pedonali articolo 34 L. 120 del 29 Lug 2010 non è neanche conosciuta. Allora a questo punto,<br />

inutili sarebbero campagne informative, inviti a porre maggior rispetto per i pedoni, etc.,<br />

considerata la scarsa sensibilità dei guidatori non solo al tema sottoposto, perché i messaggi non<br />

verrebbero ricevuti adeguatamente per il ripristinarsi della regola in vigore. Di conseguenza è<br />

opportuno quindi costringere ad imporre un qualcosa in più che obblighi e riporti a quel<br />

comportamento consono dettato dal buon senso e soprattutto dalle regole, per il problema<br />

evidenziato modificando gli artt. sopra riportati, ribadendo ed introducendo il concetto di un<br />

maggior rispetto per i pedoni. In definitiva attualmente accade che il pedone nonostante si trovi<br />

sulle strisce, non precedute da impianto semaforico che regoli il ciclo deve aspettare che fluiscano<br />

tutti i veicoli per poi intraprendere l'attraversamento, salvo qualche compiacente guidatore che gli<br />

permetta di proseguire il cammino.<br />

Statistiche ACI/ISTAT 2008 elaborate novembre 2009<br />

Statistiche ACI/ISTAT 2009 elaborate novembre 2010 (sono sottolineate)<br />

Il 29,8% dei pedoni deceduti attraversava sulle strisce (187 nel 2007, stima ACI),<br />

L’indice di mortalità dall’investimento di pedone (3,2 decessi ogni 100 incidenti), (3,3 decessi ogni 100<br />

incidenti), statistiche nere per i pedoni per categoria di utenti, morti 667 e feriti 20326, di cui morti 134<br />

e feriti 5870 solo a causa dei conducenti che non davano la precedenza ai pedoni sugli appositi<br />

attraversamenti.<br />

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida<br />

distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (fatta eccezione per le cause di<br />

natura imprecisata) e costituiscono da sole il 44% dei casi, costituiscono il 44,7% dei casi.<br />

Con riferimento all’ambito stradale, la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato<br />

rispetto delle regole di precedenza o semaforiche (un quinto dei casi), mentre sulle strade extraurbane<br />

è la guida distratta (pari al 18,1%), seguita dalla guida con velocità troppo elevata (pari al 17,9%). Con<br />

riferimento all’ambito stradale, la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato rispetto<br />

delle regole di precedenza o semaforiche (20,4%), mentre sulle strade extraurbane è la guida distratta<br />

o andamento indeciso (pari al 17,3%), seguita dalla guida con velocità troppo elevata (pari al 18,3%).<br />

L’investimento di pedone rappresenta l’8,5% degli incidenti, con 18.557 casi, in cui hanno perso la vita<br />

598 persone e 20.991 sono rimaste ferite. L’8,6% degli incidenti, con 18.472 casi in cui hanno perso la<br />

vita 611 persone e 20.887 sono rimaste ferite.<br />

Il comportamento scorretto del pedone si rileva in 9.547 casi e pesa per il 3,4% sul totale delle cause<br />

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di incidente. 8.097 casi e pesa per il 3% sul totale delle cause di incidente.<br />

Il 69,8% dei morti e il 69,2% dei feriti a seguito di incidente stradale è costituito dai conducenti dei<br />

veicoli coinvolti, i passeggeri trasportati rappresentano il 16,5% dei morti e il 24,1% dei feriti mentre i<br />

pedoni, che costituiscono un’utenza debole della strada, risultano essere il 6,6% con 20640 dei feriti e<br />

ben il 13,7% dei decessi con 648 morti.<br />

Il 69,2% dei morti e il 69,4% dei feriti a seguito di incidente stradale è costituito dai conducenti dei<br />

veicoli coinvolti, i passeggeri trasportati rappresentano il 15% dei morti e il 24% dei feriti, i pedoni,<br />

che costituiscono un’utenza debole della strada, risultano essere il 6,6% con 20326 dei feriti e ben il<br />

15,7% dei decessi con 667 morti.<br />

Come accennato, il pedone è certamente il soggetto più debole fra le persone coinvolte. Il rischio di<br />

infortunio causato da investimento stradale è particolarmente alto per la popolazione anziana. Il valore<br />

massimo per quanto riguarda i morti (84) si registra nella fascia di età compresa tra 80 e 84 anni, mentre<br />

per i feriti (1.556) in quella tra 70 e 74 anni.<br />

Il pedone è uno dei soggetti più deboli fra le persone coinvolte. Il rischio di infortunio causato da<br />

investimento stradale è particolarmente alto per la popolazione anziana, più frequentemente coinvolta<br />

nel ruolo di pedone sulla strada. Il valore massimo per quanto riguarda i morti (107) si registra nella<br />

fascia di età compresa tra 80 e 84 anni,<br />

mentre per i feriti (1.575) in quella tra 70 e 74 anni.<br />

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_______________5. Proposta migliorativa______________<br />

La soluzione proposta è di anteporre lo stop per i mezzi di trasporto alle strisce pedonali . Lo<br />

scopo è di introdurre tale proposta nel C.d.S., per evitare, quanto più possibile gli investimenti e<br />

raddoppiare la responsabilità dei conducenti dei veicoli rispetto al pedone, sia intanto per il mancato<br />

stop precedente, sia poi per non essersi fermati sulle strisce, andando così da stimolare ed innalzare<br />

l'attenzione dei conducenti. Essa a differenza dell'utilizzo dei dispositivi elettronici è molto<br />

economica, funzionale e di facile applicazione. Lo stop fornisce e completa le informazioni recepite<br />

dai conducenti per organizzarsi all'avvicinamento di un passaggio pedonale, consapevoli del fatto<br />

che debbono azzerare la loro velocità, attendere l'eventuale passaggio dei pedoni e ripartire con<br />

attenzione, per proseguire la marcia. Questo reciproco scambio di informazioni semplice e<br />

comprensivo, agevola il dialogo tra i vari utenti della strada, migliorando la circolazione stradale nel<br />

suo insieme, innalzando la nostra sicurezza sui nastri d'asfalto, proprio eliminando quelle frequenti<br />

incomprensioni tra conducenti e pedoni, dovute rispettivamente all'incertezza del rispetto reciproco<br />

delle regole nell'intraprendere le azioni dovute. Tra le due parti ci sarebbe la consapevolezza delle<br />

reciproche attenzioni da porre, instaurandosi una certa fiducia, per il fatto che i veicoli devono<br />

fermarsi per i due motivi sopraccitati e per questo i pedoni attraversare con più tranquillità,<br />

comunque sempre prestando la massima cautela nell'intraprendere l'attraversamento stradale.<br />

Ovviamente spezzettare le strade di stop localizzandoli per ogni passaggio pedonale, provocherebbe<br />

rallentamenti delle correnti di traffico, col risultato di maggior stress ai conducenti mettendoli a<br />

dura prova, un po' come è accaduto con l'installazione di qualche semaforo in più. Per contro allora<br />

anche i pedoni e ciclisti dovrebbero abituarsi a loro favore nell'attraversare esclusivamente sui<br />

percorsi scelti e predisposti in funzione della sicurezza, essendo stati relativamente ridotti come<br />

numero per facilitare il traffico veicolare.<br />

- Ci sarebbe un generale leggero distanziamento tra i passaggi pedonali, ma risulterebbero più<br />

efficaci in sicurezza.<br />

- Meno strisce posizionate pericolosamente, più scorrevolezza della corrente veicolare, equivale a<br />

maggior sicurezza per tutti.<br />

- Responsabilizzare anche pedoni e ciclisti nell'attraversare sempre dove stabilito. Solo in casi<br />

d'emergenza l'attraversamento da parte dei pedoni sarebbe consentito al di fuori dei passaggi<br />

pedonali, che all'occorrenza i conducenti dovranno sempre rispettare, come vige attualmente la<br />

regola.<br />

Un equilibrio tra diminuzione d'impianti semaforici e di attraversamenti pedonali, con<br />

l'introduzione dello stop prima delle strisce zebrate.<br />

− Diminuire i passaggi pedonali, con l'introdurre della presente misura cautelativa in più,<br />

proprio in relazione alle consuete cattive abitudini.<br />

− Introduzione anche parziale della proposta, ai soli passaggi pedonali più a rischio, anche se<br />

qualsiasi attraversamento pedonale a raso ha di per sé già un elevato valore intrinseco<br />

considerevole di rischio, trattandosi di vite.<br />

− Cambiando concettualmente l'interazione tra veicoli e pedoni si avrebbe un maggior ordine<br />

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dei flussi differenziati a vantaggio di stress, incidenti, sicurezza, etc.<br />

− Creare sottopassi per auto e passerelle elevate per i pedoni dove lo consenta il paesaggio e<br />

strada.<br />

− I segnali alti verticali (segnaletica verticale) sono molto di aiuto ai guidatori per individuare<br />

anticipatamente in sicurezza il giusto punto dell'attraversamento pedonale, specie con scarsa<br />

visuale per eventuali ostacoli dinanzi, scarsa visibilità dovuta ad avversi fenomeni<br />

meteorologici od abbagliati per qualsivoglia motivo, così da organizzarsi in anticipo per la<br />

giusta manovra di arresto veicolo, nei riguardi degli utenti deboli. Utile soprattutto con i<br />

veicoli ingombranti davanti a noi, che a nostro giudizio possano essersi fermati senza<br />

motivo, che invece hanno dato precedenza ai pedoni a noi non visibili in quel frangente, ma<br />

visibili solo quando pericolosamente a pochi centimetri dal nostro veicolo, non avendo<br />

avuto la corretta visuale ed ancor prima una preventiva segnalazione, proprio dalla<br />

segnaletica verticale. Dovrebbero esserci in ogni passaggio pedonale, anche se<br />

semaforizzato.<br />

− Altri aspetti strettamente correlati, sono la linea di demarcazione delle strisce e dei semafori,<br />

puntualmente oltrepassata dai veicoli e motocicli. Anche i marciapiedi sono utilizzati come<br />

percorso alternativo alle strade trafficate e come posteggio, specie dai motocicli e biciclette.<br />

− Pericolo per i pedoni che percorrono i marciapiedi, per eventuali cadute dei motocicli<br />

parcheggiati proprio sui marciapiedi, con danni anche alle auto parcheggiate nelle vicinanze.<br />

− La maggior parte delle volte i conducenti alla vista dei pedoni o anche per altre situazioni<br />

non intervengono in modo preventivo e difensivo rallentando e frenando, ma intraprendono<br />

queste azioni all'ultimo momento sperando nella rinuncia del pedone col rischio di brusche<br />

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frenate. Infatti un veicolo alla velocità di Km/h 50 condotta da conducente con media<br />

dimestichezza alla guida, dal momento che pensa di frenare e per poter completare l'arresto<br />

ad una distanza di sicurezza dal pedone ha bisogno anche di una spazio di circa m.40. Tale<br />

distanza spazio di arresto effettivo è caratterizzata dal tempo di reazione e dallo spazio di<br />

frenata. E' per lo più il tempo di reazione del conducente a contribuire ad innalzare i valori<br />

considerati, perché spesso e volentieri il ritardo è voluto, proprio per una cattiva abitudine<br />

acquisita nell'intraprendere la manovra all'ultimo istante, anche se tale situazione è stata<br />

percepita in anticipo e non per le caratteristiche dell'impianto frenante. Un po' come accade<br />

spesso per gli incidenti stradali, che quando si ha ragione si fà finta di non vedere, proprio<br />

per l'errata applicazione di un princìpio, trascurando totalmente la prudenza, col risultato che<br />

poi ci debba fermare per il sinistro accaduto, con relativi danni patiti e provocati dovuti alla<br />

mancanza di buon senso e prevenzione inapplicati. Insomma adottare una cosiddetta guida<br />

difensiva, che unisce le nozioni teorico-pratiche di guida combinate con un atteggiamento<br />

mentale che tende a prevenire le situazioni di pericolo, sia per i conducenti, che per gli altri<br />

utenti della strada, tenendo conto non solo le regole del C.d.S., ma anche altri aspetti<br />

importantissimi, come le condizioni psico-fisiche del conducente, il mezzo stesso che si stà<br />

guidando, i veicoli intorno, le condizioni della strada e la presenza degli altri utenti della<br />

strada soprattutto quelli deboli.<br />

Da qui ne discende che la procedura proposta merita quella considerazione per valutarne la<br />

possibile introduzione nel C.d.S., proprio per i motivi sin qui esposti a tutela di noi tutti.<br />

I^ pubblicazione 16 novembre 2010 Paolo Castorino<br />

Aggiornamento 18 dicembre 2010<br />

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