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“STOP ALLE STRISCE PEDONALI”

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agli incroci per gli altri veicoli. Quindi molto meglio destinare i passaggi pedonali prima e attigui ai<br />

punti di precedenza veicoli, anteponendo lo stop per i veicoli agli attraversamenti ottenendo così<br />

automaticamente velocità ridottissime dei mezzi nelle intersezioni, perché già abbondantemente<br />

prossimi a pochi metri dal punto successivo. L'obbligo di stop, che anticipa le strisce pedonali ed<br />

immediatamente poi il punto per la precedenza veicoli, conferisce più sicurezza sia ai pedoni, che<br />

agli stessi veicoli, proprio per la velocità smaltita progressivamente dai veicoli passanti in questi<br />

due punti. In questo modo si evitano anche tamponamenti tra le correnti di traffico, perché meglio<br />

regolate.<br />

Queste modifiche infrastrutturali hanno irrigidito tale elemento dell'intero sistema: infrastrutturauomo-veicolo.<br />

Tali scelte di forzare le correnti di traffico convogliandole in “trincee” di asfalto e<br />

cemento, senza loro permettere percorsi alternativi percorribili, ad opera di marciapiedi e cordoli<br />

alti, guarda rail interminabili simili a barriere, privano e scoraggiano possibili scelte in tempo reale<br />

di cambi di percorso alle eventuali situazioni di emergenza ed alle esigenze del momento dei<br />

conducenti, togliendo flessibilità agli altri due elementi del sistema: veicoli e conducenti, a<br />

discapito di quel regime di percorrenza utile alla circolazione stradale per sopravvivere, garantendo<br />

uno scorrimento dei flussi accettabile sulle arterie stradali. Traducendolo in termini tecnici si è<br />

andati a peggiorare la capacità di circolazione, che esprime il tempo di occupazione dei veicoli<br />

sulle strade, compatibilmente con la possibilità di percorsi alternativi. Ne discende che nelle vecchie<br />

città non si possono adottare integralmente nuove soluzioni derivanti da nuovi concetti, anche se<br />

concettualmente migliorativi, perché risulterebbero invece peggiorativi. Più che opportuna quindi<br />

trovare la giusta adattabilità dei nuovi concetti in relazione allo scenario considerato, in base alla<br />

funzionalità ed efficacia dell'intero sistema.<br />

Anche per gli altri elementi del sistema, i comportamenti errati ed a volte incosciénti degli stessi<br />

utenti deboli hanno forte rilievo sulla sicurezza stradale. Essi infatti abitualmente nell'attraversare<br />

anche sulle strisce:<br />

− si distraggono pericolosamente impegnandosi in altre attività, come conversare al telefono,<br />

ascoltare musica in cuffiette, inviare sms, ecc, ignari della riduzione della percezione di<br />

allerta e riduzione dell'attività del processo cognitivo mentale, indispensabile per gestire al<br />

meglio possibili rischi in quei momenti cruciali. In pratica si è poco vigili e molto meno<br />

reattivi;<br />

− allo stesso modo anche i ciclisti si comportano scorrettamente, viaggiando sui marciapiedi,<br />

guidando con una mano per telefonare, sms, cuffiette, ecc. .Questi spesso quando<br />

attraversano sulle strisce non scendono portando a mano la bici;<br />

− attraversamenti improvvisi ed indiscriminati da parte dei pedoni e ciclisti anche quando li<br />

effettuano sulle strisce pedonali, mettono a dura prova i riflessi dei conducenti, che<br />

vedendoseli all'ultimo momento, incolpevoli tentano di arrestarsi immediatamente o<br />

schivarli. Questo può provocare investimenti, incidenti ed anche tamponamenti tra i veicoli<br />

per brusche frenate;<br />

− ma sono i conducenti la maggior parte delle volte colpevoli ed indisciplinati nel non<br />

rispettare i pedoni. Anche quando quest'ultimi passano sugli attraversamenti, capita spesso<br />

che i conducenti tentano di scoraggiare i pedoni cercando di passare sul lato estremo della<br />

strada anche coi pedoni già a metà della corsia. Questo lo si può notare osservando le mani<br />

dei conducenti sullo sterzo o sul manubrio cambiare direzione, tentando di evitare i pedoni<br />

come un ostacolo scomodo, senza invece preoccuparsi intanto di rallentare per terminare la<br />

Roma 23 ago 2010 Paolo Castorino copyright © All rights reserved www.evosafety.it pag 12 di 23

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